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ANALISI AZIENDALE

CLEAM 1 - EAGI
GRUPPO 13

Elisa Frigerio 3220094


Tommaso Ghetti 3153045
Giona Ramelli 3181961
Martina Schiffini 3188696
Sara Trolese 3219904
SOMMARIO

01 PRESENTAZIONE DELL’IMPRESA

02 STORIA DELL’IMPRESA
Nascita e ammodernamento della rete elettrica
Il decennio della crisi energetica
Il blocco del nucleare
Liberizzazioni e quotazioni in borsa
Politiche ambientali e internazionalizzazione
Assetto attività del gruppo
Crescita e progresso sostenibile

04 LE COMBINAZIONI ECONOMICHE
Modello organizzativo
Modello istituzionale

06 STRATEGIA D’IMPRESA E DI CRESCITA

07 L’AMBIENTE ECONOMICO
Modello delle cinque forze di Porter

08 CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY


Agenda 2030

09 RAPPORTO CON GLI STAKEHOLDERS


Partnerships

10 CORPORATE GOVERNANCE

13 ANALISI PER INDICI


I principali indici
Commento agli indici

14 COMMENTO

15 ALLEGATI
1 PRESENTAZIONE DELL’IMPRESA
Enel S.p.A. è l’acronimo di Ente nazionale per l’energia elettrica e oggi rappresenta una
delle principali aziende italiane nel settore energetico, nonché l’ottantasettesima al mondo
per fatturato, che nel 2021 è stato di circa 84 miliardi. Sempre nel 2021 la forza lavoro di
Enel si è attestata a 66.279 collaboratori. La società è partecipata per il 23,6% dal
Ministero dell’Economia e delle Finanze che, allo stato attuale, rappresenta il principale
azionista dell’azienda.
Analizzando in modo più specifico la nascita dell’azienda, Enel fu istituita con la legge
n.1643 del 6 dicembre 1962, volta a nazionalizzare le aziende già operanti nel settore
dell’energia elettrica, fino a quel momento frammentato. I nomi più illustri che si
ricordano in quell’ambito e che furono unificati grazie alla costituzione di Enel sono: la
SIP (Piemonte), la EDISON VOLTA (Lombardia), la SEE (Emilia Romagna), la SADE
(Veneto), la SELT-Valdarno (Toscana), la SRE (Lazio), la SGES (Sicilia), la SME
(Campania), la OEG (Liguria), la SEC (Calabria) e la Carbosarda (Sardegna). Tali società
sono state indennizzate dal pagamento delle obbligazioni decennali al tasso del 5,5%.
L’obiettivo principale della nazionalizzazione era garantire la distribuzione di energia
elettrica al Paese, in quanto in coincidenza del boom economico oltre un milione di
italiani erano privi di elettricità, con una discrepanza significativa tra Nord e Sud e grandi
avversità nella distribuzione di energia alle isole. Nel 1963 cominciò ufficialmente
l’attività di Enel, dopo aver trasferito tutti i costi e gli utili delle compagnie ottenute.
La società può essere accreditata dell’ammodernamento e ampliamento della rete
nazionale, collegandola a quella europea. Nel decennio successivo alla sua creazione, la
società si trovò a dover affrontare una crisi energetica che portò all’esplorazione di fonti
energetiche alternative, inclusa quella nucleare; ma soprattutto, Enel può essere
identificata come il pioniere dell’energia rinnovabile. Punto essenziale in questo campo
fu l’installazione di una delle più grandi centrali idroelettriche nel suo genere, la prima
centrale sociale allacciata alla rete, la prima centrale fotovoltaica e il primo parco eolico
in Italia. In previsione del nuovo millennio, l’azienda si prefissò di avvicinarsi alle
tecnologie digitali. Nel 2001 progettò, installò i primi contatori intelligenti al mondo e si
internazionalizzò con l’acquisizione della spagnola Endesa, stabilendo una forte presenza
in Sud America e acquistando la prima centrale di energia rinnovabile del Nord America.
Su questo modello innovazione e sostenibilità sono diventate il motore trainante
dell’azienda e nel 2004 diventò la prima azienda privata nel settore delle energie
rinnovabili a essere inserita nell’indice di sostenibilità del Dow Jones.
Per concludere, molto interessante è la storia riguardante il logo stesso di Enel: Enel ha
cambiato varie volte il suo logo negli anni, ma i loghi più significativi sono sicuramente
i più recenti. Il logo adottato dal 1998 fino al 2016 è un pittogramma, ossia un simbolo
stilizzato semplice e riconoscibile seguito dal nome dell’azienda. Il pittogramma
rappresenta l’unione di tre elementi: il sole, che richiama al concetto d’energia; l’albero,
che rappresenta l’attenzione di Enel all’ambiente ed alla sostenibilità del settore
energetico; i raggi, che definiscono i nove rami organizzativi in cui si dirama l’azienda.
Il logo attuale rappresenta invece una visione improntata al futuro ed all’innovazione, ed
è in sintonia con le logiche di comunicazione e di branding delle moderne multinazionali.

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2 STORIA DELL’IMPRESA
2.1 NASCITA E AMMODERNAMENTO DELLA RETE ELETTRICA
“Se guardi il nostro passato, non avrai dubbi sul nostro futuro”1
Enel nasce in Italia con l’obiettivo di fare dell’energia elettrica un importante mezzo di
sviluppo del paese e di definire a livello nazionale una vera e propria politica regolatrice
di essa, principalmente sulla base di modelli di altri paesi europei come Gran Bretagna e
Francia. Proprio nel ’62, il Governo Fanfani IV ricevette l’incarico di proporre un
provvedimento di unificazione del sistema elettrico nazionale, e il disegno di legge che
stabiliva le modalità di istituzione dell’Enel fu presentato il 26 giugno dello stesso anno.
La nascita ufficiale si attribuisce, per precisione, al 6 dicembre 1962. Enel acquisì tutte le
attività delle aziende incaricate della produzione, trasformazione, trasmissione e
distribuzione di energia elettrica, per la cui compensazione fu istituito un indennizzo da
corrispondere in dieci anni ai creditori. Mentre il 1962 è stato un esercizio di transizione
in cui gli oneri delle aziende acquisite sono stati trasferiti ad Enel, il 1963 è considerato
il primo vero e proprio anno di esercizio dell’azienda. Il primo provvedimento di Enel fu
l’ammodernamento della rete elettrica tramite la costruzione delle dorsali ad alta tensione,
collegamenti internazionali e con le isole, l’elettrificazione delle zone rurali e la
realizzazione del centro nazionale di dispacciamento; queste operazioni furono finanziate
interamente da obbligazioni garantite dallo stato. Successivamente, anche tutte le piccole
imprese di distribuzione dell’energia elettrica sparse sul territorio italiano furono
incorporate. Circa un anno dopo la sua costituzione, Enel fu coinvolta nel “disastro del
Vajont”, per cui fu imputata come società responsabile del disastro e fu costretta a
risarcire i danni alle comunità danneggiate dalle conseguenze di un’enorme frana nel
bacino del Vajont, invaso artificiale destinato alla produzione di energia idroelettrica.
2.2 IL DECENNIO DELLA CRISI ENERGETICA
Il decennio tra il 1970 e gli anni ’80 fu caratterizzato da una profonda crisi in ambito
energetico a tal punto da spingere l’azienda a definire, nel ’75, il primo piano energetico
nazionale (PEN). Quest’ultimo era incentrato non solo sulla costruzione di nuove centrali
elettriche, ma anche sulla diversificazione delle fonti energetiche con il fine di ridurre la
dipendenza dagli idrocarburi. A questo proposito, fu particolarmente rilevante l’incarico
per la costruzione della Centrale Nucleare di Montalto di Castro, destinata a diventare
una tra le maggiori centrali elettriche italiane del tempo.
2.3 IL BLOCCO DEL NUCLEARE
La sperimentazione dell’uso di energie alternative aveva portato ad un drastico crollo
dell’utilizzo del petrolio, che tra il ’73 e l’85 passò dal 75% circa al 58,5%. Anno degno
di nota fu il 1986, che segnò il primo bilancio attivo di Enel, con un utile di 14 miliardi e
100 milioni di lire. Nonostante l’avviata costruzione della Centrale di Montalto di Castro,
il referendum sul nucleare decretò la chiusura delle centrali nucleari esistenti e il blocco
della costruzione di nuovi impianti nucleari; conseguenza di ciò fu la definizione di un
nuovo piano energetico nazionale.

1 https://www.enel.com/it/azienda/chi-siamo/la-nostra-storia

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2.4 LIBERALIZZAZIONI E QUOTAZIONI IN BORSA
Dopo il 1990 si assistette ad un processo di progressiva liberalizzazione dell’energia
elettrica. Nel 1992 il Governo Amato I ha trasformato Enel in società per azioni, con il
Ministero del Tesoro come unico azionista. Il 1999 fu un anno molto importante per
l’azienda: il Decreto Bersani avviò la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica,
e da questo seguì una riorganizzazione dell’assetto istituzionale di Enel, che si separò in
tre distinte società, ovvero Enel Produzione, Enel Distribuzione e Terna. Fu stabilito poi
un tetto massimo di produzione di energia elettrica su scala nazionale da parte di Enel
pari al 50%. Il cambio di denominazione da Enel a Enel S.p.A. risale al ’97.
Nel 1999, le azioni della società sono state quotate nella Borsa Italiana, per un totale di
4,183 azioni con un valore di 18 miliardi di euro. In questo periodo la struttura della
società fu modificata radicalmente, passando da un modello funzionale a uno divisionale
basato su tre divisioni: una relativa alle attività di produzione, una sulle attività di
trasmissione e distribuzione di energia, e una su una serie di attività organizzative.
Successivamente alla quotazione, Enel divenne una holding.
2.5 POLITICHE AMBIENTALI E INTERNAZIONALIZZAZIONE
Il decennio dal 2000 al 2010 è stato caratterizzato da alcuni provvedimenti di diminuzione
dell’impatto ambientale nella produzione di energia e da una internazionalizzazione di
Enel attraverso numerose acquisizioni e fusioni. Nell’anno 2000 la società siglò un
accordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dell’industria del commercio e
dell’artigianato, con cui si stabilì di ridurre le emissioni di anidride carbonica ben del
13,5% entro i due anni successivi, e del 20% entro il 2006. Ciò le assicurò di essere inclusa
per la prima volta nel 2004 nel Dow Jones Sustainability Index, indice borsistico che
valuta le performance finanziari delle compagnie mondiali in base ai principi di
sostenibilità ambientale. Nel 2000, significativa fu la costruzione di un elettrodotto
sottomarino che collegò la Puglia con la Grecia, capace di trasportare molti Watt di
energia. Inoltre, la creazione di Enel Green Power (2008), dedicata alla gestione della
produzione elettrica da fonti rinnovabili, ha costituito un grande passo avanti per Enel
nell’ambito ambientale. Un’acquisizione degna di nota è quella di Infostrada e Vodafone,
nel 2001. Nel frattempo, Enel proseguì nel suo intento di internazionalizzazione,
acquisendo Endesa, affermandosi in Sud America e acquistando la prima centrale
rinnovabile del Nord America.
2.6 ASSETTO ATTIVITÀ DEL GRUPPO
Nel 2011 la società firmò un protocollo con il Comune di Roma per la realizzazione di
Diamante, una centrale fotovoltaica in grado di accumulare e conservare l’energia
prodotta, così disponibile anche in assenza di luce solare. Enel ha stilato un piano per la
decarbonizzazione totale entro il 2050, potenziando ulteriormente la potenza delle fonti
rinnovabili.
2.7 CRESCITA E PROGRESSO SOSTENIBILE
L’ottica di Enel proiettata alla crescita e al progresso sostenibile ha permesso, nel 2017,
la nascita di Enel X: si tratta di una divisione del gruppo che ha lo scopo di offrire a tutti
l’opportunità di creare nuovo valore condiviso attraverso l’uso innovativo di energia. Enel
è diventata, a partire da fine marzo 2019, l’utility più capitalizzata della Borsa Italiana,
con un valore di oltre 67 miliardi di euro; da settembre dello stesso anno è entrata
nell’indice STOXX Europe 50.

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3 LE COMBINAZIONI ECONOMICHE
3.1 MODELLO ORGANIZZATIVO
Trattando il modello organizzativo di una società che si occupa di energia, è fondamentale
delineare gli step fondamentali per arrivare alla vendita.
Il primo aspetto della filiera è la generazione di energia. Il secondo aspetto è la rete:
importante sottolineare che ad oggi Enel è il primo operatore al mondo nelle reti di
distribuzione con 75 milioni di utenti e 69 milioni di clienti (cliente è diverso da utente
perché un utente può essere connesso ad una rete senza necessariamente esserne cliente).
Il terzo aspetto della filiera è la distribuzione. Quarto e ultimo aspetto della filiera è la
vendita.
Il capitale umano all’interno del Gruppo Enel può essere distinto secondo quattro
categorie:
1. Ripartizione per business: Enel Green Power & Thermal Generation (24%);
Infrastrutture e Reti (50%); Energy & Commodity Management (2%); Enel X Global
Retal + Global e-Mobility (14%); Servizi & altro (10%).
2. Ripartizione per geografie: Italia (46%); Iberia (14%); America Latina (28%); Nord
America (8%); Resto d’Europa (1%); Africa, Asia e Oceania (3%). Importante
sottolineare che, a seconda dei paesi e delle rispettive legislazioni Enel adotta una
diversa disposizione degli aspetti della filiera. In Italia, Spagna e Brasile ci sono tutti
(generazione, rete, distribuzione e vendita); in Brasile però la vendita è più complicata
in quanto il mercato è quasi completamente vincolato.
3. Ripartizione per genere: 77% uomini e 23% donne. Il Gruppo sta cercando di
aumentare la quota rosa con iniziative pratiche.
4. Ripartizione per età: 12% dei dipendenti sotto i 30 anni, 57% dei dipendenti tra i 30
e i 50 anni e il 31% dei dipendenti sopra i 50 anni.
La tipologia di organizzazione di Enel è frutto di una matrice, con la necessità di guidare
i singoli paesi. Essa si basa su due pilastri: da una parte l’incrocio della parte geografica
e degli stakeholders locali (responsabili della gestione e dello sviluppo degli asset,
ottimizzando allo stesso tempo le prestazioni e il ritorno sul capitale investito nelle varie
aree geografiche di presenza del gruppo; essi si occupano inoltre di migliorare l’efficienza
dei processi gestiti e condividere le migliori pratiche a livello mondiale) e dall’altra parte
la gestione degli investimenti (finalizzati all’organizzazione, nell’ambito di ciascun Paese
di presenza del Gruppo, delle relazioni con gli organi istituzionali e con le autorità
regolatorie locali, nonché le attività di vendita di gas ed energia elettrica, fornendo anche
supporto in termini di attività di staff e altri servizi alle Divisioni).

Figura 1: Matrice dei responsabili Enel (Fonte: Enel)

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A tale matrice si accostano in previsione di supporto al business:
1. Funzioni Globali di Servizio (ICT e Acquisti): si occupano di gestire le attività di
communication technology and information e gli acquisti a livello di Gruppo.
2. Funzioni di Holding (Finanza e Controllo, Amministrazione, Affari Legali e
Societari, Risorse Umane e Organizzazione, Comunicazione, Affari Europei, Audit,
Innovazione e Sostenibilità): hanno il compito di gestire i processi di governance a
livello di Gruppo.
3.2 MODELLO ISTITUZIONALE
Gli azionisti Enel sono suddivisi in:
1. Assetti proprietari: investitori istituzionali (59,4%); investitori individuali (17%);
MEF (23,6%). Flottante pari al 76,4%.
2. Ripartizione geografica investitori istituzionali: Italia (6,7%); UK (12,1%); Nord
America (44,8%); Resto d’Europa (29%); Resto del Mondo (7,4%).
Enel S.p.A. detiene 1424 partecipazioni dirette e indirette, tra cui 15 sono quotate in borsa
(in 8 borse valori di due continenti). Inoltre, come anticipato precedentemente, Enel è la
prima utility in Europa per capitalizzazione.

Figura 2: Partecipazioni del Gruppo Enel stato al 31.12.2021 (Fonte: Bloomberg)

Figura 3: Capitalizzazione utility europee stato al 31.12.2021 (Fonte: Bloomberg)

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4 STRATEGIA D’IMPRESA E DI CRESCITA
Alberto De Paoli, CFO di Enel, affermò: “la posizione di Enel in quanto uno dei maggiori
leader della transizione energetica è in gran parte basata sulla modalità in cui sostenibilità
e innovazione costituiscono il fondamento di tutti gli aspetti del piano industriale del
Gruppo, inclusa la sua strategia finanziaria. Le obbligazioni verdi sono un potente
strumento per promuovere e supportare la transizione verso una ‘low carbon economy’,
ed Enel continuerà a giocare un ruolo di spicco nel suo costante sviluppo e crescita nei
mercati finanziari globali”.
Enel orienta la propria strategia aziendale e i propri progetti futuri al “Net-Zero”, ossia al
grande traguardo che porterebbe a ridurre, a livello globale, le emissioni nocive nell’aria
il più possibile. La mission dell’azienda è riassumibile in tre punti fondamentali:
1. Incrementare sempre più l’utilizzo di fonti rinnovabili, e ridurre così facendo
l’impatto ambientale;
2. Elettrificare i consumi finali;
3. Diversificare le fonti di approvvigionamento di gas.
La strategia di Enel è inoltre incentrata sulla condivisione delle conoscenze interne per
incentivare l’innovazione, e in vista di ciò, l’azienda si impegna anche a consapevolizzare
i clienti, che sono la parte attiva e principali beneficiari di questo processo,
sull’importanza della decarbonizzazione ed elettrificazione dell’economia globale. Il
Gruppo si pone come obiettivo la velocizzazione della transizione energetica assieme ad
una crescita sostenibile per creare un valore condiviso per tutti gli stakeholder, oltre che
un consistente rendimento per gli azionisti. Enel, grazie alla sua leadership nel settore e
in vista di questo traguardo, è pronta a mobilitare investimenti propri e di terzi per
complessivi 210 miliardi di euro da qui al 2030. Il piano strategico prevede che entro il
2030, l’azienda raggiunga la propria capacità complessiva da fonti rinnovabili, triplicando
il suo portafoglio 2020; Enel si propone, inoltre, grazie al suo impegno, di ridurre
dell’80% le emissioni dirette di CO2 rispetto al 2017. Sempre entro il 2030, il Gruppo
prevede di aumentare la base clienti della rete di 12 milioni, in più rispetto agli attuali 74,
aumentando di quasi il 30% i volumi di elettricità venduta; traguardo primario è anche
quello di rafforzare la posizione aziendale in termini di dimensioni, efficienza, resilienza
e qualità. Ulteriore sfida sarà accrescere il customer value, aumentando il livello di
elettrificazione dei consumi e migliorando la qualità dei servizi offerti. Ci si aspetta
inoltre che l’azione commerciale porterà a una riduzione fino al 40% della spesa
energetica dei clienti, e l’elettrificazione dei consumi contribuirà ad una diminuzione fino
all’80% della loro “carbon footprint” entro il 2030. In linea con la strategia che vede il
cliente al centro, Enel sta creando “Global Customers”, una nuova business line che sarà
responsabile della definizione della strategia commerciale e si occuperà allocare il
capitale in vista delle esigenze del cliente. Enel si focalizzerà in particolare sui cosiddetti
Paesi “Tier 1”, nei quali l’azienda ha una presenza integrata: Italia, Spagna, Romania,
Stati Uniti, Brasile, Cile, Perù, Colombia. La strategia del Gruppo prevede di
abbandonare definitivamente l’utilizzo del carbone entro il 2027 a livello globale, e quello
del gas entro il 2040, in modo da avere il 100% delle vendite da rinnovabili; si prevede
che entro lo stesso anno l’elettricità venduta da Enel sarà interamente prodotta da fonti
rinnovabili, e il gruppo interromperà l’attività di vendita retail dei gas. L’azienda prevede
di investire una cifra totale di 45 miliardi di euro nel biennio 2022-2024, e, allineata al
94% con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, si prospetta di

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impegnare 43 miliardi di euro tramite il modello di business di Ownership, ossia il primo
dei due modelli adottati da Enel in cui le piattaforme digitali sono promotrici del business
a sostegno della redditività degli investimenti. Il secondo modello adottato è invece quello
di “Stewardship”, che è mirato agli investimenti di terzi in collaborazione con Enel. Sul
totale degli investimenti programmati per il 2022-2024, si prevede che circa 19 miliardi
di euro siano destinati alle Rinnovabili. Infine, è degna di menzione l’attenzione che il
Gruppo riserva all’innovazione e alla digitalizzazione delle proprie attività; ciò è
evidente, per esempio, dalle partnership con aziende del settore tech che l’azienda ha in
tutto il mondo: General Elecritc, HP, Microsoft, Oracle, Tesla, Cisco e Amazon. Tra gli
obiettivi in ambito digitale di Enel vi è un miglioramento dei contatori digitali, lo sviluppo
di nuovi sistemi di ricarica per Electric Vehicles e la velocizzazione della trasformazione
delle città in Smart Cities.

5 L’AMBIENTE ECONOMICO
Il mercato Europeo dell’energia ha subito un cambiamento cruciale dopo la
liberalizzazione, dando la possibilità ad aziende private di entrare nel settore offrendo ai
consumatori la possibilità di scegliere a quale fornitore allacciarsi. Si prevede che a partire
dal 2024 il mercato sarà interamente libero.
5.1 MODELLO DELLE CINQUE FORZE DI PORTER
CONCORRENZA
In seguito alla liberalizzazione è stato possibile l’accesso alle reti di trasmissione ad altri
operatori, dando origine ad un mercato concorrenziale. La concentrazione del mercato è
molto differente a seconda del paese europeo analizzato a causa delle tempistiche
eterogenee nell’attuazione delle direttive. In Italia il mercato dell’energia elettrica è molto
frammentato, con Enel che possiede il 25%, seguita da Eni con il 6%, Edison con il 5% e
altri esercenti sotto a 3 punti percentuali pari al 42%, mentre quello del gas vede Eni con
il 21%, Edison con il 13%, Enel con l’11% e altri esercenti sotto a 3 punti percentuali pari
al 40%.
POTERE DEGLI ACQUIRENTI
Con l’apertura del mercato il potere in mano ai clienti è aumentato e anche la frequenza
con cui avviene un cambio di operatori. In Italia il tasso oscilla tra il 6-10%.
POTERE DEI FORNITORI
La maggior parte delle aziende in questo settore presenta un alto grado di integrazione
verticale, Enel infatti affida il 76% della nuova capacità a fonti rinnovabili. L’unico
processo che solitamente non viene internalizzato è il know-how relativo alle ultime
tecnologie, esso viene spesso integrato grazie a partnership o investimenti in start-up.
Enel sta sviluppando una piattaforma che permetta la collaborazione per lo sviluppo di
nuove idee e progetti.
MINACCIA DI NUOVI ENTRANTI
Le compagnie storiche, tra cui Enel, possiedono ancora una grande fetta di mercato e un
vantaggio competitivo che non incentiva l’ingresso di nuove imprese. Nonostante ciò,
l’Italia presenta uno dei mercati più aperti ai nuovi entranti, con relativamente deboli
barriere all’entrata

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MINACCIA DI PRODOTTI SOSTITUTI
I tentativi di differenziazione si basano sul prezzo o specialmente sulle attività collegate
come ad esempio la consulenza o servizi di gestione autonoma. Inoltre, i tempi e costi di
switching elevati rappresentano una barriera all’ingresso per i nuovi entranti, in quanto
scoraggia i consumatori al cambiamento.

6 CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY


A partire dal 2015 il Gruppo Enel, a seguito della nomina di Francesco Starace come
Amministratore Delegato, ha messo al centro della propria strategia aziendale la
sostenibilità. Questo le ha permesso di raggiungere nel 2020 il primo posto nel Dow Jones
Sustainability World Index. Questi indici riflettono i risultati che Enel ha ottenuto nella
lotta al cambiamento climatico e nella promozione della decarbonizzazione
dell’economia globale.
Questi ottimi risultati si spiegano anche grazie a un’attenzione alla sostenibilità risalente
a prima del 2015. Infatti, nel 2008 viene fondata Enel Green Power, ovvero una sezione
di Enel a sé stante che si occupa della ricerca legata all’energia rinnovabile. Al giorno
d’oggi Enel ha una leadership mondiale nella sostenibilità e, grazie all’integrazione di
essa all’interno della filosofia d’impresa, l’azienda sta attuando la transizione verso
un’attività a emissioni zero.
La quota degli investitori socialmente responsabili è in costante crescita e rappresenta
circa il 10.8% del capitale di Enel nel 2019, quasi il doppio rispetto al 2014.
La sostenibilità aziendale “mette al centro la persona nella sua interezza e complessità,
con le sue passioni e le sue diversità; crea un contesto inclusivo, libero dal giudizio,
attento allo sviluppo e al benessere” 2.
Gli obiettivi principali dell’azienda sono riassunti in quattro punti:
1. Sostenibilità: l’obiettivo è contenere gli effetti del cambiamneto climatico riducendo
le emissioni di CO2. Vuole produrre energia pulita da fonti rinnovabili per riuscire ad
avere un modello sostenibile di sviluppo, costruzione e funzionamento degli impianti.
2. Innovazione: lo sviluppo sostenibile necessita innovazione continua. Si vogliono
trovare modi sempre più efficienti di generare, distribuire e usare l’energia. Si parla
di Open Innovability, ovvero di innovazione sostenibile aperta a tutti.
3. Open Power: Enel vuole garantire accesso globale a energia pulita e più conveniente
per le persone e per il Pianeta.
4. Transizione energetica ed Elettrificazione: si vuole decarbonizzare il mix energetico
attraverso crescita rinnovabile. Si vogliono rendere elettricità da fonti rinnovabili e
idrogeno verde (generato da fonti 100% rinnovabili) le fonti principali di energia.
6.1 AGENDA 2030
Per quanto riguarda l’agenda 2030, Enel ha definito degli indicatori di performance per
riuscire a contribuire al conseguimento degli SDG (Sustainable Development Goals).
Ogni tre anni l’azienda definisce il proprio Piano di Sostenibilità, e per il prossimo
triennio ha rinnovato il proprio impegno nel raggiungimento degli SDG.

2 https://corporate.enel.it/it/storie/a/2020/10/salone-sostenibilita-innovazione-sociale

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Come anticipato, gli investimenti previsti per il triennio a venire sono per il 94% in linea
con gli SDG dell’ONU. Inoltre, Enel ha anticipato di dieci anni, dal 2050 al 2040,
l’obiettivo di arrivare a operare con zero emissioni di anidride carbonica. Il 2021 è stato
anno da record per il livello di energia prodotta da fonti rinnovabili, pari al 51% della
produzione totale. Inoltre, le emissioni di CO2 sono diminuite del 45% rispetto al valore
del 2017.
Gli SDG a cui sta dedicando maggiore attenzione sono:
1. SDG 13: Lotta al cambiamento climatico
2. SDG 7: Energia pulita e accessibile
3. SDG 9: Industria, innovazione e infrastrutture
4. SDG 11: Città e comunità sostenibili
Inoltre, si impegna globalmente nella promozione di uno sviluppo economico e sociale.
Oltre a fornire energia dove ce n’è più bisogno, anche in comunità con molte difficoltà in
diverse parti del mondo, Enel investe nel sostegno all’educazione di qualità (SDG 4), al
lavoro dignitoso e alla crescita economica (SDG 8).

7 RAPPORTO CON GLI STAKEHOLDER


Nella lettera agli stakeholder 2022 Michele Cristonomo, Presidente del CdA, e Francesco
Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale, confermano l’impegno di Enel
verso un futuro più sostenibile, caratterizzato da elettricità generata da fonti rinnovabili
per seguire gli Accordi di Parigi e decarbonizzare completamente il pianeta.
L’impegno di Enel non vuole lasciare indietro nessuno. Le esigenze di tutti gli stakeholder
sono centrali nell’operato aziendale, in particolare quelle degli stakeholder più
vulnerabili. La transizione non vuole creare disuguaglianze, vuole essere equa e aperta a
soluzioni creative, vuole rafforzare il legame con la comunità. La comunità è il principale
fattore competitivo, quindi è necessario avere trasparenza e dialogo con essa. In
particolare, Enel vuole fornire al cliente tutti gli strumenti di cui ha bisogno per
partecipare alla transizione energetica.
Fondamentale per Enel è la sicurezza sul lavoro dei propri dipendenti; vengono infatti
effettuati oltre 570.000 controlli operativi di sicurezza e anche oltre 160 Extra Checks
direttamente nei siti di lavoro. Questo ha permesso di ridurre del 66% il totale degli
incidenti dal 2015.
7.1 PARTNERSHIPS
Enel ha creato una fondazione chiamata Enel Cuore con lo scopo di sostenere grandi
progetti nel settore terziario, che hanno il fine di aiutare persone in situazione di fragilità.
Dal 2003 ad oggi, questa fondazione ha realizzato 892 progetti, che hanno comportato
un’erogazione di 107 milioni di euro. Questi progetti hanno come scopi principali
l’educazione, l’inserimento nel mondo del lavoro, inclusione sociale e salute.
Spesso Enel sostiene altre associazioni che vogliono attuare dei progetti con lo scopo di
sostenerne la realizzazione. Un esempio può essere il Progetto Terre Colte, una
collaborazione tra Enel Cuore e la fondazione CON IL SUD per il recupero di territori
incolti nel Sud Italia. Questo progetto è stato in grado di ripristinare 100 ettari di terreni
italiani, offrendo nuovi posti di lavoro a persone in condizioni non agiate.

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Inoltre, Enel Foundation, ONP che ha come mission lo sviluppo tecnologico ed energetico
sostenibile, fa parte dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, ovvero
un’istituzione che vuole far crescere nella società italiana la consapevolezza
dell’importanza dell’Agenda 2030.
Oltre a questo, Enel Green Power ha instaurato delle partnership con molteplici aziende
internazionali di diversi settori (Adobe, Kellogs, Novartis, Gap, ...) con lo scopo di
lavorare insieme per arrivare a un’attività alimentata unicamente da energia prodotta con
fonti rinnovabili.

8 CORPORATE GOVERNANCE
Attenendosi ai dati del 31 dicembre 2021 il capitale sociale di Enel S.p.A. risulta pari a
10.166.679.946 €, formato da azioni ordinarie del valore nominale di 1 € cadauna. Stando
a quanto riportato dal libro dei Soci al dicembre 2021 e alle comunicazioni fornite alla
CONSOB, gli azionisti in che possiedono una quota superiore al 3% del capitale della
Società sono il Ministero dell’Economia e delle Finanze con il 23.6%, BlackRock Inc. e
Capital Research and Management Company con il 5% ciascuna. Queste ultime sono
entrambe categorizzate come investitori istituzionali, come si può vedere nella Figura 4,
che riporta la composizione dell’azionariato a dicembre 2021.

Figura 4: https://bit.ly/3EPotCF

Il sistema di governance di Enel si attiene alle norme del Codice italiano di Corporate
Governance e alle best practice internazionali. L’ordinamento utilizzato dal Gruppo
societario a cui essa fa capo mira ad un successo sostenibile tramite la creazione di valore
per gli azionisti nel lungo periodo, a partire dal riconoscimento della rilevanza a livello
ambientale e sociale delle attività nelle quali il gruppo opera e la derivante importanza
contemplare di tutti gli interessi implicati.
Annualmente Enel, osservando i propri principi di trasparenza e correttezza, pubblica una
Relazione sul governo societario e sugli assetti proprietari, dove informa il mercato circa
il sistema di Corporate Governance adottato all’interno del Gruppo.

10
Attenendosi alle leggi italiane per le società con azioni quotate, l’organizzazione del
Gruppo è definita per la partecipazione degli organi qui riportati:

Figura 5: https://bit.ly/3EPotCF

Secondo il modello utilizzato da Enel, l’Assemblea degli Azionisti ha i poteri per


prendere le decisioni più importanti per la Società, tra cui la nomina degli organi sociali,
l’approvazione del bilancio e la ridestinazione degli utili.
Il Consiglio di Amministrazione è incaricato della gestione societaria e delle attività utili
al raggiungimento dell’oggetto sociale. Conformemente al Codice Civile, il Consiglio di
Amministrazione ha conferito parte dei propri poteri gestionali all’Amministratore
Delegato e ha provveduto alla nomina al proprio interno di un Presidente e di quattro
Comitati con compiti consultivi e propositivi. L’attuale Consiglio, composto da dieci
membri, è stato nominato nel maggio 2020 dall’Assemblea degli Azionisti per un
mandato di tre esercizi.
Il Presidente del CDA ricopre, per statuto, i poteri di rappresentanza
legale, firma sociale, convoca e presiede le riunioni del Consiglio,
comunica e fornisce documentazioni ai membri riguardo l’ordine del
giorno all’interno delle riunioni e si assicura dell’attuazione delle
deliberazioni consiliari. Il Presidente del Consiglio di
Amministrazione e del Comitato per la Corporate Governance e la
Sostenibilità all’interno di Enel è Michele Crisostomo dal maggio Michele Cristonomo

2020. Nato in provincia di Lecce nel 1972 e laureato in giurisprudenza all’Università di


Bari. Nel corso della sua carriera ha assistito vari intermediari finanziari in operazioni sul
mercato dei capitali, sviluppando familiarità in materia di adeguatezza patrimoniale e
operazioni di rafforzamento patrimoniale. Tra il 2017 e il 2018 è stato consigliere di
amministrazione presso Ansaldo STS, operante nel settore metalmeccanico.

11
L’Amministratore Delegato oltre a possedere, parimenti al
Presidente, poteri di rappresentanza legale e firma sociale è investito
anche di alcuni dei poteri per l’amministrazione societaria. Inoltre, è
suo compito fornire regolarmente al Consiglio di Amministrazione e
al Collegio Sindacale informative riguardo l’adempimento dei ruoli
da lui ricoperti. Dal maggio 2014 Francesco Starace è
Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel S.p.A., anche Francesco Starace

se il suo ingresso nel Gruppo risale al 2000. Nato nel 1955 a Roma e laureato presso il
Politecnico di Milano in Ingegneria Nucleare. Prima del suo arrivo in Enel ha lavorato
alla costruzione e alla gestione di impianti di generazione elettrica presso altre società del
settore energetico. A partire dal 2014 ha ricoperto svariati incarichi per le Nazioni Unite
e il B20 inerenti al cambiamento climatico e alla ricerca di nuove forme di energia
sostenibile.
Il Collegio Sindacale ha il compito di verificare il rispetto della legge e dello statuto da
parte della Società e la conformità ai principi di corretta gestione nella realizzazione delle
attività della medesima. L’attuale Collegio, composto da sei membri, è stato nominato
nel maggio 2022 dall’Assemblea Ordinaria degli Azionisti e rimarrà in carica per tre
esercizi.
Nel rispetto del Codice di Autodisciplina a partire dal 2000 il CdA ha istituito al suo
interno due comitati che prendono il nome di Comitato per il Controllo Interno (ora
rinominato Comitato Controllo e Rischi) e un Comitato per la Remunerazione (ora
rinominato Comitato Nomine e Remunerazione). Questi comitati sono composti da
quattro membri ciascuno e hanno il compito di esprimersi su questioni delicate, cause di
possibili conflitti interni e di avanzare proposte.
A questi due sono stati aggiunti nel 2010 un Comitato Parti Correlate composto da 4
membri, con gli incarichi preposti dal regolamento Consob in materia, e nel 2011 un
Comitato per la Corporate Governance composto da tre membri, al quale è stato affidato
il compito di controllare le procedure e le regole di corporate governance adottate da Enel
e suggerire modifiche per rimanere aggiornati sui cambiamenti delle best practices
nazionali e internazionali.

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9 ANALISI PER INDICI
9.1 I PRINCIPALI INDICI

(mio)

9.2 COMMENTO AGLI INDICI


Si evidenzia una tendenza del gruppo ad avere una bassa liquidità in tutti e 5 gli esercizi, in quanto
tutti gli indici di disponibilità e di liquidità risultano minori di 1. Questo potrebbe da un lato
suggerire una cattiva gestione delle proprie liquidità, ma dall’altro, data la grandezza, l’espansione
e la notorietà del marchio, può darsi che le passività contratte dal gruppo abbiano specifiche
garanzie di non esigibilità nell’immediato futuro. A sostegno di tale analisi si può notare come il
capitale circolante netto sia per tutti gli esercizi negativo; ciò suggerisce un importante peso
finanziario, principalmente causato da un conto economico con molti interessi passivi.
Per quanto concerne la solidità del gruppo, l’indice di indebitamento oscilla va da un minimo di
2,98 a un massimo di 5,64, il che indica una tendenza allo squilibrio finanziario, che potrebbe
essere però dettato anche dal particolare mercato in cui opera l’impresa. Il grado di copertura delle
immobilizzazioni si attesta nel corso dei 5 esercizi costantemente sotto quota 1, questo indice
sottolinea la mancanza di capitale netto a completa copertura degli investimenti materiali
realizzati. Dal punto di vista della redditività del gruppo, il ROS suggerisce un buon guadagno
dalle vendite; si attesta infatti tra l’8,89% e il 14%, mentre il ROA tra il 4% e il 6,29% indica una
buona redditività della gestione operativa. Il ROE, variabile tra il 9% e il 20%, indica un’ottima
redditività del capitale sociale. Questi valori variano molto nell’anno e non hanno quindi un trend
particolarmente identificabile.
Il confronto tra il ROA e il tasso di interesse medio ci mostra che ulteriori investimenti andrebbero
accuratamente valutati prima di essere effettuati, nonostante la negatività negli esercizi del CCN
che suggerisce un’apertura ad eventuali investimenti aggiuntivi, poiché lo spread risulta sempre
minore o leggermente superiore al ROA. Il ROE* purtroppo risente dell’alto grado di
indebitamento del gruppo e nell’ultimo anno è risultato dell’1,4%. Occorre però sottolineare
nuovamente che un tale risultato potrebbe derivare dalle peculiarità del mercato in cui il gruppo
opera e ulteriori investimenti possano essere comunque sostenuti qualora vi fossero adeguate
garanzie di successo.

13
10 COMMENTO
Giunti alla conclusione del nostro lavoro, e avendo quindi a disposizione una visione
globale e complessiva della realtà aziendale di Enel, siamo stati in grado di portare a
termine alcune riflessioni su di essa: in primo luogo ci ha colpito l’evoluzione green
dell’azienda dal 1962, anno di costituzione, ai giorni nostri. La tematica dell’attenzione a
comportamenti nocivi per l’ambiente è oggi più attuale che mai, e si può constatare come
Enel, di pari passo con gli obiettivi del Net-Zero, si impegni concretamente in vista di una
produzione e consumo di energia più sostenibili. Enel propone quindi una mission
esemplare, che non solo è mirata a ridurre l’impatto ambientale, ma si fonda anche su
valori quali trasparenza, correttezza e innovazione, uno dei maggiori campi di
investimento del Gruppo.
Siamo rimasti inoltre entusiasti del ruolo centrale che viene assegnato al cliente e ai
dipendenti stessi, invitati ad assecondare le proprie passioni e diversità abbracciando allo
stesso tempo i traguardi prefissi dall’azienda. Nonostante però il nostro giudizio generale
sia positivo, è inevitabile individuare alcuni fattori di debolezza, che presuppongono
tentativi e margini di miglioramento: impressionante è, ad esempio, l’elevato grado di
indebitamento dell’impresa, osservabile dai dati dei bilanci degli ultimi cinque esercizi.
Non soddisfacente è anche la percentuale di quote rosa all’interno dell’azienda, che, come
abbiamo visto precedentemente, si limita ad uno scarso 23%. Pensiamo infine che il
coinvolgimento di un maggior numero di dipendenti aventi età inferiore ai trent’anni (ad
oggi il 12%) non possa che portare benefici ad Enel, soprattutto per quanto riguarda la
ricerca e l’innovazione.
Per quanto riguarda lo svolgimento del lavoro, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato
ottenuto e della cooperazione mantenuta tra i vari componenti del gruppo. La
collaborazione tra di noi e il forte supporto ci hanno permesso di procedere in modo
fluido, oltre che partecipare alla risoluzione di eventuali dubbi e affiancarci l’uno all’altro
nello svolgimento delle mansioni che sono risultate più complesse.
È stato particolarmente interessante vedere applicati per la prima volta, ad un caso pratico,
le nozioni e i concetti teorici appresi nel corso delle lezioni; ciò ci ha effettivamente
permesso di assumere consapevolezza sulle conoscenze assimilate.
Esperienza che ha senza dubbio arricchito la nostra relazione è stato il meeting, seppur
virtuale, con la Dottoressa Annalisa De Rosa (Head Of Performance Operations support)
e il Dottor Filippo Ruggiero (Head of Market Operations), i quali grazie alla loro
disponibilità ci hanno fornito testimonianze dirette sulla realtà di Enel, con la quale non
avremmo altrimenti potuto interfacciarci altrettanto bene utilizzando esclusivamente le
risorse presenti sul Web.
In conclusione, riteniamo che questo project-work sia stato una grande opportunità per
comprendere appieno il funzionamento di una grande azienda come Enel in tutti i suoi
aspetti e sfaccettature, e siamo complessivamente contenti dello svolgimento del progetto.

14
11 ALLEGATI
11.1 CONTO ECONOMICO 2017-2018

15
11.2 STATO PATRIMONIALE 2017-2018

16
11.3 CONTO ECONOMICO 2019-2020

17
11.4 STATO PATRIMONIALE 2019-2020

18
11.5 CONTO ECONOMICO 2021

19
11.6 STATO PATRIMONIALE ENEL 2021

20
SCANSIONARE IL CODICE PER
VISUALIZZARE LA SITOGRAFIA

IN ALTERNATIVA VISITARE IL LINK


http://bit.ly/3Vt2tDb
Economia aziendale
e gestione delle imprese
Corso 30600_01_22
Prof. Francesco Perrini
Prof.ssa Laura Guazzoni

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