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IL GIOCATTOLO FUTURISTA

Uno degli aspetti meno conosciuti dell’opera del celeberrimo artista futurista Fortunato Depero è legato
nientemeno che …ai giocattoli. Meglio, alla teorizzazione di un “giocattolo futurista” che, assieme a
Giacomo Balla, egli ideò e pubblicò in uno dei molti manifesti che definivano idee e prassi del
movimento fondato da Marinetti nel 1909, e che ebbe il battesimo ufficiale con la pubblicazione del
“Manifesto del Futurismo” sul giornale parigino “Le Figaro”, il 20 febbraio 1909.

Nel manifesto “Ricostruzione futurista dell’universo”, pubblicato a Milano l’11 marzo 1915 – quando la
prima guerra mondiale era già iniziata da diversi mesi – Depero e il suo compagno di battaglie artistico-
avanguardistiche criticarono ferocemente i giocattoli allora in voga, definendoli “antiginnastici o
monotoni, solamente atti a istupidire e ad avvilire il bambino”. Ecco dunque la ricetta per avere un
bambino sveglio e scattante: giocattoli che lo abituino a ridere di gusto, tramite trucchi esagerati; che lo
guidino all’elasticità e allo slancio immaginativo - è scritto nel manifesto: “mediane giocattoli fantastici
da vedere con lenti; cassettine da aprirsi di notte, da cui scoppieranno meraviglie pirotecniche;
congegni in trasformazione, ecc.”.

Inoltre, il bambino avrebbe dovuto imparare a rendere più agile la sua sensibilità e ad essere educato al
coraggio fisico, alla lotta e alla guerra. La proposta del nuovo giocattolo futurista termina con questa
annotazione: “Il giocattolo futurista sarà utilissimo anche all’adulto, poiché lo manterrà giovane, agile,
festante, disinvolto, pronto a tutto, instancabile, istintivo e intuitivo”.

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