Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
1
Cqia Rivista Educazione fisica e sportiva ed educazione integrale della persona Ottobre 2011
Il secondo capitolo Crescere con i bambini, per i bambini analizza i temi e gli spazi
di crescita del fanciullo. Amadini sottolinea il ruolo della narrazione per lo sviluppo del
bambino e l’importanza delle relazioni con le persone che si prendono cura di lui. La
narrazione e il rapporto dialogico con gli adulti permette al bambino di costruire la propria
autonomia. Il concetto di autonomia diviene un punto centrale nella crescita educativa
dell’infante in quanto la spinge a esplorare la realtà intorno a lui, a migliorare la propria
consapevolezza e a evolvere in modo completo e responsabile: «il pieno sviluppo del
bambino come persona avviene nell’autonomia e per l’autonomia, secondo una precisa
fenomenologia esistenziale, che assume tanto i tratti dell’universalità quanto la cifra
dell’unicità. Attraverso una sperimentazione attiva della capacità di scegliere, di agire
autonomamente, di esplorare, di riuscire nelle proprie imprese il bambino può infatti
definire e rinnovare il proprio senso d’identità. L’autonomia prende forma dentro e insieme
all’evoluzione del bambino nella sua totalità» (ivi, p. 73). L’autonomia e la responsabilità
costituiscono le finalità significative della prassi educativa. L’importanza e il valore
intrinseco di queste affermazioni non sono, però, accompagnate da un apparato
concettuale che permette di comprendere la distinzione tra l’autonomia del bambino e le
sue possibili degenerazioni (anarchia, spontaneismo, autarchia). Cosa intende l’autrice per
“precisa fenomenologia esistenziale? Come può l’educatore sviluppare l’autonomia di un
bambino? Quali sono le proposte specifiche dell’approccio sistemico? Come si
differenziano da quelle di altre concezioni pedagogiche?
Il terzo capitolo Funzione genitoriale e cura si occupa della funzione della famiglia
nello sviluppo del bambino. Amadini sottolinea il ruolo educativo dei genitori nel
trasmettere e costruire l’insieme di valori e il vocabolario essenziale del fanciullo. Per
questa ragione, la famiglia va sostenuta nelle sue azioni di generazione, prendersi cura e
responsabilità. L’autrice, citando Pati, Iori, Becchi, Erikson, Donati, Formenti e altri, mette
in evidenza il ruolo del padre e della madre nella costituzione della relazione triadica che
permette il funzionamento della famiglia. Le aspettative, le ansie, le esperienze passate e i
desideri dei genitori costruiscono l’orizzonte pratico all’interno del quale si compiono le
azioni di cura della famiglia. Pur analizzando alcuni fenomeni sociali di cambiamento
dell’identità famigliare e del rapporto madre-figlio, il testo però non riesce ad approfondire,
in modo esaustivo, il significato delle funzioni di cura o delle azioni educative che una
famiglia può mettere in atto. Per esempio, risulta problematica in un capitolo che tratta il
tema della cura e della famiglia, la mancanza di riferimenti alla discussione teorica, che
negli ultimi decenni sta avvenendo proprio in campo pedagogico, sul tema della cura.
Amadini, infatti, non cita i testi di Cambi, Dusi, Boffo su questi temi. Un approfondimento
teorico sulla cura avrebbe potuto facilitare alcune distinzioni tra atto di cura come puro
accudimento-occupazione e azione educativa rilanciando le idee di responsabilità e di
dono, che nel testo vengono poco problematizzate e indagate.
Il volume si conclude con l’analisi e la proposta di alcune opportunità educative che
sostengono la centralità della famiglia. Amadini si sofferma su diverse esperienze formali
che si sono sviluppate negli ultimi decenni, in ambito italiano ed europeo, per sostenere il
ruolo educativo della famiglia (Scuole per genitori, le Maison Verte, i Mothers and Toddler
groups). Queste esperienze, insieme alle scuole di infanzia, possono aiutare i genitori ad
assumere una maggiore consapevolezza del proprio ruolo e, anche, una certa autonomia
dai paradigmi medici e terapeutici. Il volume si conclude con la proposta della Banche del
tempo e dei Condomini solidali come possibili vie per migliorare le relazioni tra famiglie,
bambini e contesti sociali, generando delle autentiche comunità educative.
Nel complesso, Infanzia e famiglia si presenta come un testo scritto in modo chiaro,
che sostiene tesi condivisibili e descrive i problemi e le possibilità che appartengono
all’infanzia e alla famiglia della società contemporanea. Ciò che manca, però, è un reale
approfondimento sui temi che l’autrice vuole proporre come strategie e modelli educativi.
2
Cqia Rivista Educazione fisica e sportiva ed educazione integrale della persona Ottobre 2011
Andrea Potestio
Dottorato in Scienze Pedagogiche