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Il clarinetto: strumento traspositore

Cosa significa strumento traspositore?


E’ uno strumento musicale che produce note reali diverse rispetto a quelle scritte sulla parte.
Oltre al clarinetto, ci sono altri strumenti che vengono definiti traspositori, quali: il sassofono, il
corno.
Alcuni strumenti sono traspositori di ottava, ciò significa che, per evitare parti con troppi tagli
addizionali, si decide di scrivere le note un ottava più alta o più bassa, dipendentemente dallo
strumento; questi strumenti sono: l’ottavino, il clarinetto basso, la chitarra, il contrabbasso, per citarne
alcuni.
Es. il do terzo spazio di un ottavino equivale al do con due tagli sul pentagramma, quindi alla sua
ottava superiore.

Come leggere gli spartiti di uno strumento traspositore?


Solitamente, per prassi, determinati strumenti adottano l’uso di chiavi di lettura (violino, tenore,
contralto, basso, ecc) che permettono all’esecutore di suonare note chiamate d’effetto, ovvero non
reali.
Nello specifico, il clarinetto in sib, è uno strumento le cui partiture, metodi, studi, concerti, sono scritti
tutti in chiave di violino, per cui anche la lettura è consigliabile farla in chiave di violino.
Spesso accade, però, che in contesti d’insieme, ci si trovi a dover comunicare con colleghi, maestri e
direttori concertatori, per cui “ogni strumento traspositore” deve adottare una chiave di lettura che gli
permetta di definire le note reali.
Per il clarinetto la chiave di lettura che inquadra le note reali è la chiave di tenore.

Metodi, Studi, Concerti sono scritti in chiave di?


Gran parte del repertorio per clarinetto è scritto in chiave di violino, quindi è buona prassi conoscere
molto bene la chiave di violino, e saper usare, all’occorrenza, la chiave di tenore.

Di seguito un esempio su una scala diatonica.

In base a quanto detto, se dovessimo suonare questa scala con il clarinetto, suoneremmo le note reali
della scala di Sib Maggiore (leggendo in chiave di tenore), ma praticamente, dato che dobbiamo
leggere in chiave di violino rispettando le alterazioni in chiave (qui assenti), suoneremmo le note
della scala di do maggiore.
Quindi il primo suono lo leggiamo DO e non Sib.
RICORDA: Gran parte del repertorio del clarinetto è scritto in chiave di violino, compresi i metodi e
i testi di studio!!!

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