Pentagramma
Il pentagramma, lo dice il nome stesso, è un fascio di 5 righe parallele (viene anche chiamato “rigo
musicale”). Non mi dilungo sull’evoluzione storica e sul perché si sia arrivati ad utilizzarlo così.
Comunque, per la chitarra (e la voce o altri strumenti come ad esempio il violino o il flauto) il
pentagramma si presenta così:
Chiave di Violino
Il primo simbolo che vedi sulla sinistra del pentagramma si chiama Chiave di Sol, o chiave di Violino. Il
ricciolo centrale della Chiave circonda la seconda riga del pentagramma, ed indica proprio la nota SOL.
Quando scriverai tu stesso musica, dovrai scrivere questo simbolo sempre all’inizio di ogni
pentagramma. Nel pentagramma, le note musicali si scrivono da sinistra verso destra. In basso sul
pentagramma si posizionano le note più gravi, cioè più basse, poi a mano a mano che si sale si trovano
quelle più acute, cioè quelle più alte, con frequenze appunto più acute.
Le note della SCALA MUSICALE, come avrai sicuramente sentito molte volte, partono da DO e sono sette,
con la ottava nota che è la ripetizione della prima, ma più acuta (alta). La serie delle note è dunque: DO
RE MI FA SOL LA SI DO.
Le note possono essere scritte anche al di fuori del pentagramma, più verso il basso o più verso l’alto.
Poiché, per così dire, le righe del pentagramma ‘sono terminate’, i teorici della musica hanno stabilito
nel corso dei secoli di aggiungere delle ‘righe immaginarie’ dette tagli addizionali.
Chiave di basso
La chiave di basso, una delle chiavi musicali più diffuse e utilizzate insieme alla chiave di violino o di Sol.
Conoscere la chiave di basso insieme alla chiave di sol è di fondamentale importanza, ad esempio, per
chi suona il piano, i cui spartiti, come quelli per organo, sono costituiti da un doppio rigo musicale:
quello superiore in chiave di violino e quello inferiore in chiave di basso. I righi in chiave di violino
vengono generalmente eseguiti con la mano destra e i righi in chiave di basso con la mano sinistra. Viene
chiamata così perché la partitura di basso, come pure il contrabbasso, il violoncello e altri strumenti
gravi (trombone, fagotto, eccetera), normalmente si scrive in questa chiave. La chiave di Fa viene usata
anche nelle partiture dei timpani.
Il simbolo grafico che individua la chiave di basso è una sorta di C rovesciata posta sul quarto rigo del
pentagramma seguita da due puntini posizionati sopra e sotto tale rigo e indica convenzionalmente la
nota Fa sulla quarta linea. La chiave di basso posta all’inizio del partitura indica, in altre parole, il Fa
posizionato sulla quarta riga del pentagramma e corrispondente al Fa immediatamente sottostante il Do
centrale del pianoforte.
La chiave di basso ha la finalità pratica di rendere più facile e immediata la lettura delle note gravi che,
se scritte in chiave di violino, avrebbero richiesto un numero spropositato di tagli addizionali rendendo
poco immediata e scomoda l’interpretazione delle note.
Il punto di riferimento da tener presente per una corretta lettura dello spartito in chiave di basso è
rappresentata proprio dal Fa a partire dal quale incontreremo in ordine crescente il Sol sul quarto
spazio, il La sul quinto rigo e il Si sul quinto spazio. Dall’altro lato, in ordine decrescente troveremo il Mi
sul terzo spazio, il Re sul terzo rigo, il Do sul secondo spazio.
Per poter facilitare la lettura delle note in chiave di basso esistono due metodi fondamentali. Il primo,
che può essere adottato da chi ha già dimestichezza con la chiave di Sol, e consiste nello spostare
idealmente le note scritte in chiave di basso di due posizioni e leggerle normalmente in chiave di violino.
Il secondo metodo per leggere in maniera agevole in chiave di basso è sicuramente più pratico e consiste
nel semplificare l’operazione mnemonica dividendo le note in base alla loro collocazione sui righi e sugli
spazi. In questo caso avremo in ordine crescente le seguenti note: La, Do, Mi, Sol negli spazi e Sol, Si, Re,
Fa sui righi.