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dell'Accademia
Sotto la figura Leonardo ha tracciato una scala graduata, in cui sono indicati i diti e i palmi.
Il disegno appartenne a Francesco Melzi; fu poi nella collezione del cardinale Cesare Monti e nel
1770 passò nelle mani di Venanzio de Pagave, segretario del governo di Milano sotto Maria Teresa
d’Austria. Suo figlio lo vendette nel 1807 a Giuseppe Bossi che lo cedette nel 1822 all’Accademia di
Venezia.
Nel Libro III di De Architectura Vitruvio sostiene che nessun edificio sacro può essere costruito,
senza che l’architetto preveda una perfetta simmetria tra le parti della costruzione, la stessa
simmetria che si riscontra nelle membra di un homo bene figuratus. Esamina quindi le proporzioni
del corpo umano, misurandolo in diti, palmi, piedi e cubiti. Un’opera architettonica perfetta, in
particolare un tempio, per Vitruvio doveva dunque rispettare le esatte proporzioni fra ogni singola
parte e l’insieme.
Disegnando il corpo umano, in piedi e con braccia e gambe allargate, e iscritto in due figure
perfette, il cerchio il cui centro è l’ombellico e il quadrato, Leonardo rappresenta l’immagine esatta
dell’uomo bene figuratus. Per disegnare questa figura umana, tracciata con insolita precisione,
Leonardo non ha utilizzato la tecnica dello spolvero, come hanno dimostrato sofisticati esami
riflettografici. Il disegno, che ha un effetto cinetico, rappresenta la visione del microcosmo umano
in rapporto equilibrato con l’ordine cosmico, tema caro alla tradizione platonica e neoplatonica.
L’uomo di Vitruvio, oggi assurto a simbolo della civiltà occidentale, potrebbe anche essere un
ritratto di Leonardo.
1 Marzo 2002
Il Portale letterario della Repubblica Letteraria Italiana www.repubblicaletteraria.it
Pubblicato sul CD-Rom La Repubblica Letteraria online, N. 1 della Collana Web-ring Letterario, diretta
da Fausta Samaritani, 2005 (2° edizione)