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EE
EUROJUST
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Per contrastare questi fenomeni , in materia di coordinamento di indagini e
cooperazione a livello giudiziario e di polizia, l’Unione Europea, nell’ambito del
terzo pilastro ha già fornito alcune soluzioni operative per accelerare i tempi di
esecuzione e semplificare le attuali prassi operative della cooperazione giudiziaria
penale tra gli Stati membri..
ORGANI DI COOPERAZIONE
GIUDIZIARIA E DI POLIZIA
EUROPOL
MAGISTRATI
COLLEGAMENTO EUROJUST EJN
OLAF
II.1 EUROPOL
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indizi concreti dell'esistenza di una struttura o di un'organizzazione criminale, e che
due o più Paesi risultino lesi da questa in modo così ampio - date la gravità e le
conseguenze dei reati stessi - da dover richiedere l'azione comune degli altri Stati
membri).
All'articolo 4 della convenzione Europol del 1995 si prescrive che ciascuno
Stato dell'UE crea o designa un'unità nazionale incaricata di svolgere le funzioni di
collegamento tra l 'Europol e i servizi - sempre nazionali - competenti; e le relazioni
tra di questi si disciplinano in base alle norme costituzionali interne ai singoli Stati.
Le unità nazionali di collegamento con Europol forniscono ad esso le informazioni
necessarie perché possa svolgere le sue funzioni, rispondono alle richieste loro rivolte
dall'ufficio europeo di polizia e offrono consulenze; di contro, anche le unità
nazionali di collegamento, possono richiedere le informazioni e le analisi necessarie
per le indagini che esse svolgono.
Solo in singoli casi concreti le unità nazionali non devono trasmettere
informazioni all'Europol, in particolare se, così facendo, si arreca "pregiudizio agli
interessi nazionali essenziali di sicurezza nazionale; se è compromesso il successo di
indagini in corso o la sicurezza delle persone; se si trasmettono informazioni
riguardanti servizi o attività specifiche di informazione in materia di sicurezza dello
Stato. Il collegamento tra queste unità e 1'Europol si rafforza mediante l'invio di
almeno un ufficiale nazionale, che funge da tramite nei loro rapporti: questo membro
sottostà alla legislazione del proprio Stato d'origine. Gli ufficiali incaricati facilitano
lo "scambio di informazioni tra le unità nazionali da cui provengono e 1'Europol, in
particolare:
Nel 1996 un’ azione comune del Consiglio dell’Unione Europea ha istituito la figura
del “Magistrato di collegamento”, allo scopo i facilitare ed accelerare, attraverso
l’istituzione di contatti diretti con le autorità giudiziarie dello Stato di destinazione e
lo scambio di informazioni e di dati statistici tra i rispettivi sistemi giuridici, tutte le
forme di cooperazione giudiziaria, sia in materia civile che penale. L'atto del
Consiglio prevede un "invio o scambio di magistrati o di funzionari particolarmente
esperti nel campo delle procedure riguardanti la cooperazione giudiziaria, denominati
magistrati di collegamento, tra gli Stati membri, in base ad accordi bilaterali o
multilaterali".
Lo scopo principale è quello di contribuire allo scambio di informazioni sui sistemi
giuridici e giudiziari degli Stati membri e sul loro funzionamento.
I magistrati di collegamento operano tramite la presa di contatti diretti con i servizi
competenti e con le autorità giudiziarie dello Stato di destinazione; E’ previsto anche
lo scambio di informazioni, in capo ai singoli Paesi membri, che riguardano iniziative
intraprese per realizzare tale cooperazione tra magistrati e la comunicazione annuale
di esse al Segretariato generale del Consiglio dell'UE.
Il 29 giugno 1998, poi, a tale prima struttura , concepita su base bilaterale , un’altra
azione comune del Consiglio ha aggiunto la “Rete giudiziaria europea” (European
Judicial Network) , composta da autorità distribuite in ciascuno Stato ed operanti
quali punti di contatto a disposizione dei magistrati, interni e stranieri, con lo scopo di
migliorare gli standards qualitativi della cooperazione giudiziaria in materia penale
tra gli Stati membri dell’U.E.
La Rete prevede l'istituzione di uno o più punti di contatto a livello nazionale
nell'ambito della cooperazione giudiziaria per fornire informazioni di natura giuridica
o pratica alle proprie autorità giudiziarie o a quelle degli altri Paesi membri; ad essa
possono essere associati anche i magistrati di collegamento di cui si è detto sopra.
L'articolo 2 dell'azione comune del 1998 che istituisce la RGE, precisa che si
formano i "punti di contatto per ciascuno Stato membro in funzione delle sue norme
interne e della ripartizione interna delle competenze facendo in modo di comprendere
l'intero territorio nazionale e le varie forme di criminalità grave", quali quella
organizzata, la corruzione, il traffico di stupefacenti o il terrorismo.
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Per l'Italia i punti di contatto si individuano a livello di ciascuna Procura generale
presso la Corte d'Appello, oltre che presso l'Ufficio II della Direzione generale degli
affari penali del Ministero della Giustizia.
II.4 L’OLAF
L'articolo 280 TCE stabilisce che "la Comunità e gli Stati membri combattono la
frode e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari della Comunità stessa
mediante misure … dissuasive e tali da permettere una protezione efficace negli Stati
membri”… Gli Stati membri coordinano l'azione diretta a tutelare gli interessi
finanziari della Comunità contro la frode. A tal fine essi organizzano, assieme alla
Commissione, una stretta e regolare cooperazione fra le autorità competenti.
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b) in materia di entrate, qualsiasi azione od omissione intenzionale relativa
all'utilizzo o alla presentazione di dichiarazioni o documenti falsi, inesatti o
incompleti cui consegua la diminuzione illegittima di risorse del bilancio generale
delle Comunità europee o dei bilanci gestiti da queste ultime o per conto di esse, alla
mancata comunicazione di un'informazione in violazione di un obbligo specifico o
alla distrazione di un beneficio lecitamente ottenuto cui consegua lo stesso effetto".
L'OLAF ha poteri di inchiesta amministrativa su tutto il territorio dell'Unione europea
ed i risultati delle sue indagini possono essere ammessi come prove nei procedimenti
penali degli Stati membri. Il dato è significativo perché per la prima volta un organo
sovranazionale ha la possibilità di raccogliere elementi di prova ai quali
l'ordinamento comunitario assicura poi una effettiva utilizzabilità nei singoli stati.
III. EUROJUST
Per altri tipi di reati diversi da quelli di cui al paragrafo 1) l'Eurojust può, a
titolo complementare, conformemente ai suoi obiettivi, prestare assistenza nelle
indagini e azioni penali su richiesta di un'autorità competente di uno Stato membro.
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1) per le quali uno o più membri nazionali interessati a un caso trattato dall'Eurojust
ne fanno richiesta ;
2) relative ad indagini ed azioni penali che abbiano un'incidenza sul piano
dell'Unione o che possano interessare Stati membri diversi da quelli direttamente
implicati;
3) nelle quali si pone una questione generale riguardante la realizzazione dei suoi
obiettivi ;
4) previste da altre disposizioni della decisione istitutiva di Eurojust.
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III. 3 LE MODALITA’ OPERATIVE
La particolarità del metodo di lavoro adottato da Eurojust consiste nella rilevanza che
assumono le riunioni di coordinamento organizzate dai membri per agevolare lo
scambio di informazioni tra i magistrati inquirenti dei diversi Paesi e per analizzare (e
possibilmente tentare di risolvere) gli eventuali ostacoli giuridici che esistono alla
cooperazione comunitaria.
I1 punto di forza, dunque, dell'Unità è l'attività di gruppo dei componenti, che
lavorano paritariamente in una sorta di tavola rotonda: solitamente, nella prassi ormai
acquisita da Eurojust, questi incontri si organizzano tre volte a settimana (il martedì,
il mercoledì ed il giovedì) allo scopo di discutere e analizzare i vari casi pervenuti
all'unità, mettendo in comune le risorse che derivano dalle diverse esperienze
giudiziarie in possesso dei quindici componenti .
Questi incontri di terzo livello costituiscono l'aspetto più interessante del compito
affidato ad Eurojust, perché facilitano - tramite le riunioni tenute da pubblici
ministeri, giudici e ufficiali di polizia - la discussione e lo scambio in formazioni utili
che permettono, di acquisire una visione d'insieme nei casi particolari di criminalità
organizzata che coinvolge più Stati comunitari e di adottare conseguentemente una
strategia comune.
L'Unità ha organizzato diverse riunioni di coordinamento cui hanno partecipato
alti magistrati, procuratori e funzionari di polizia degli Stati membri. Le riunioni
vertevano su una serie di differenti attività criminose e in particolare sul terrorismo,
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sul traffico di esseri umani , sulla pornografia infantile attraverso internet e sul
traffico di stupefacenti. Questo nuovo approccio di collaborazione ha consentito a
importanti agenti investigativi e magistrati del pubblico ministero di riunirsi per
discutere casi di comune interesse e in modo da scambiarsi informazioni, rendendo
più efficace il trattamento dei rispettivi casi. Ha permesso loro anche di sviluppare e
condividere le prassi migliori, utilizzando tutti i nuovi strumenti offerti dalla
cooperazione internzazionale.
Anche l'Europol è stato associato e ha partecipato ad alcune di queste riunioni.
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Per il miglior utilizzo delle risorse della struttura operativa, il Regolamento di
esecuzione di Eurojust ha previsto cinque Gruppi permanenti di lavoro:
THE COLLEGE
Communications Administration
Committee Group
Evaluation Committee
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IV.Statistiche 2001 - 2002
REQUESTING COUNTRIES
35
31
30
27
26
25
25
23 23
21 21
20
20 19 19
17
15 14
12
10
10 9 9 9
8
7 7
6
5 4 4 4 4
3
2 2 2
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2001 2002
Requested Countries
70
63
60
50
46
41 42
39 38 37
40 37
35
33
30 30
30 27 28
20 18
16
13
10 10 10
10 8 8
5 6 5
3 4 4
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Un
2001 2002
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V. Considerazioni sul ruolo di Eurojust
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V. Le prospettive future
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In questo senso vi è una iniziativa della Commissione (2000, 608 def ), che segue
le indicazioni emerse nel vertice di Nizza del Dicembre 2000 e un libro verde
dell’OLAf (Green paper) e che ipotizza una revisione dell’art. 280 del Trattato Ce,
con l’inserimento dell’art. 280 bis.
Secondo questa proposta , dovrebbe essere istituito un Procuratore europeo,
incaricato delle indagini e titolare dell’esercizio dell’azione penale per i reati che
ledono gli interessi finanziari della Comunità. Il PPE dovrebbe operare attraverso
procuratori europei delegati nei rispettivi Stati della Comunità, incaricati del
raccordo tra la struttura centrale e le giurisdizioni nazionali.
Cesare Martellino
Rappresentante Italiano in Eurojust
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