RELAZIONE
Il ruolo di Eurojust nella costituzione e nel funzionamento delle squadre
investigative comuni.
I – Premessa
L’Unità definitiva era stata preceduta da una unità provvisoria, denominata Pro-
Eurojust , creata il 14 dicembre 2000 e cessata definitivamente nell’aprile di questo
anno.
La sfera di competenza di Eurojust è modellata sul prioritario obiettivo di
rafforzare le indagini contro le forme gravi di criminalità organizzata, a carattere
transnazionale, attraverso una struttura giudiziaria indipendente, con compiti
chiari e predefiniti, senza appesantimenti burocratici e inutili sovrapposizioni
rispetto ad altri organismi comunitari tendenzialmente affini .
Eurojust è un organismo in grado di operare concretamente e in misura
efficace allorquando la trattazione del caso coinvolga almeno due Stati membri e
richieda il coordinamento delle azioni investigative condotte dalle autorità
nazionali, ovvero un'agevolazione dei meccanismi della cooperazione giudiziaria.
Oltre all’attività di coordinamento, tuttavia, la nuova unità sarà presto posta in
grado, attraverso l’utilizzazione di un sistema informativo costituito dalla
creazione di un' apposita banca dati centrale (dove far affluire tutte le notizie
occorrenti per far emergere i possibili elementi di connessione tra le varie indagini
svolte a livello nazionale ),anche una funzione di impulso investigativo nei
confronti delle diverse autorità giudiziarie nazionali, ponendo a disposizione tutti
gli elementi e i dati utili per iniziare un’investigazione o completarne una già
avviata.
Per lo svolgimento dei propri compiti la Decisione istitutiva attribuisce ad
Eurojust una serie di poteri, esercitati per il tramite del Collegio di Eurojust,
composto da tutti i membri nazionali, o per il tramite del membro nazionale che
può agire o per conto del proprio Stato o per conto di Eurojust.
I poteri di Eurojust sono pertanto variamente articolati , a seconda dell’organo che
li esercita e possono essere così delineati:
Potere del membro nazionale che agisce in suo nome e per conto del proprio
Stato membro (art. 6).
In questo caso, l’art. 9, paragrafo 6 della Decisione prevede che il membro
nazionale deve indicare se agisce in virtù di poteri giudiziari conferitigli dal
proprio Ordinamento e lo stesso art. 9, paragrafo 3 stabilisce che “Ciascuno
Stato membro definisce la natura e la portata dei poteri giudiziari che conferisce
al proprio membro nazionale sul proprio territorio. Esso definisce inoltre il
diritto del membro nazionale di agire nei confronti delle autorità giudiziarie
straniere, conformemente agli impegni assunti sul piano internazionale”.
Potere del membro nazionale che agisce, solo o con altri membri nazionali, in
nome e per conto di Eurojust . Al riguardo l’art. 5 , paragrafo 2 della Decisione
prevede: “Quando svolge le sue funzioni, l'Eurojust comunica se agisce per il
tramite di uno o più membri nazionali ai sensi dell'articolo 6 o se agisce
attraverso il collegio ai sensi dell'articolo 7.
Potere del Collegio che agisce in nome e per conto di Eurojust ( art.7) , nelle
ipotesi:
1) per le quali uno o più membri nazionali interessati a un caso
trattato dall'Eurojust ne fanno richiesta ;
2) relative ad indagini ed azioni penali che abbiano un'incidenza sul
piano dell'Unione o che possano interessare Stati membri diversi
da quelli direttamente implicati;
3) nelle quali si pone una questione generale riguardante la
realizzazione dei suoi obiettivi ;
4) previste da altre disposizioni della decisione istitutiva di
Eurojust.
Le Squadre investigative comuni sono state previste, per la prima volta, dall’art. 13
della Convenzione di Bruxelles del 29 maggio 2000 .
La Convenzione non è ancora entrata in vigore per la mancata ratifica da parte di
alcuni Stati membri.
Attualmente hanno ratificato la Convenzione : Danimarca, Finlandia, Portogallo,
Spagna e Regno Unito.
Tale tipo di accordo o convenzione tra Stati, come è noto, diventa vincolante solo
all’esito delle procedure parlamentari di ratifica da parte degli Stati membri.
L’istituzione delle squadre investigative comuni è stata poi prevista dalla Decisione
Quadro del Consiglio del 13 giugno 2002, che ricalca integralmente le disposizioni
dell’art. 13 della Convenzione di Bruxelles, ma con un ambito limitato “ratione
materiae”.
In questi casi, le autorità competenti di due o più stati membri possono costituire, di
comune accordo, una squadra investigativa comune, per uno scopo determinato e una
durata limitata.
E’ evidente che prima della formazione di tale accordo e l’invio di una lettera
rogatoria che propone l’istituzione della squadra comune, l’autorità competente per le
indagini che hanno un collegamento con indagini in corso in altri Paesi , devono
conoscere lo stato e la localizzazione di queste indagini.
E’ indispensabile, infatti, accertare preliminarmente gli elementi di connessione tra le
varie indagini nazionali, rilevandone ovviamente prima l’esistenza e poi acquisendo
notizie, informazioni e dati sulle condotte criminose oggetto delle indagini stesse.
Eurojust, mediante la sua struttura e in relazione alle forme di criminalità rientranti
nella sua competenza, è in grado di acquisire queste informazioni, sia sulla base dei
dati in suo possesso e delle informazioni che possono essere richieste alle autorità
giudiziarie dai membri nazionali, sia attraverso i risultati delle analisi di Europol e
delle comunicazioni che pervengono dall’OLAF, sulla base degli accordi con tali
organismi che, allo stato , non sono stati ancora perfezionati, ma che sono in via di
realizzazione. Le linee guida di questi accordi di collaborazione e un reciproco
coinvolgimento nell’istituzione delle squadre investigative comuni. prevedono uno
scambio costante ed efficace di informazioni
Eurojust può quindi rivelarsi uno strumento utile per fornire assistenza alle autorità
giudiziarie competenti, nell’ambito del coordinamento delle indagini, facilitando i
contatti tra di loro e organizzando , se necessario, meeting di coordinamento al fine di
stabilire l’istituzione di squadre investigative comuni.
Va sottolineato che nel caso in cui la richiesta provenga dal membro nazionale ,
questa ha solo valore di raccomandazione, in quanto si sostanzia in una richiesta di
“valutazione” , da parte delle competenti autorità degli Stati membri, sulla possibilità
o meno di istituire squadre investigative comuni.
Quando invece la richiesta provenga dal Collegio di Eurojust, le autorità competenti
degli Stati membri interessati sono obbligate ad ottemperarvi, ovvero, quando
vogliono opporre un rifiuto, debbono motivare le ragioni di tale rifiuto (art. 8) e
comunicare la relativa decisione all’organismo richiedente.
Solo nei seguenti casi del tutto eccezionali il rifiuto può essere opposto senza
motivazione e cioè quando vi sia :
- pregiudizio per gli interessi nazionali essenziali in materia di sicurezza;
- compromissione dello svolgimento di indagini in corso;
- pericolo per la sicurezza di una persona.
Nell’esercizio eventuale dei suoi poteri di iniziativa con riferimento alla richiesta di
costituzione di squadre investigative comuni, come si è accennato in precedenza,
sono essenziali le informazioni provenienti dalle autorità competenti dei paesi
interessati, raccolte tramite il membro nazionale e ogni altra informazione che
provenga dagli altri organismi di cooperazione giudiziaria europea, come Europol,
Olaf e Rete giudiziaria europea.
E’ necessaria quindi una stretta interazione tra questi organismi e soprattutto una base
informativa comune che potrà essere realizzata, si spera al più presto, in base agli
accordi in corso con questo stessi organismi . Del pari essenziale ,inoltre, è la
costituzione di una banca dati di Eurojust, che contenga tutte le informazioni trattate
e permetta una analisi approfondita dei fenomeni criminosi, per stabilire le migliori
misure da adottare e le strategie della cooperazione giudiziale tra le competenti
autorità nazionali.
In questo contesto, così come nella fase preparatoria, una grande importanza nella
creazione di una squadra investigativa comune assume la stretta cooperazione tra
Eurojust e i punti di contatto della Rete giudiziaria europea .
Eurojust e la Rete giudiziaria europea mantengono relazioni privilegiate tra loro,
basate sulla consultazione e sulla complementarità tra i membri nazionali di Eurojust
e i punti di contatto della Rete; Eurojust può avere accesso alle informazioni e alla
rete di comunicazione della rete; i punti di contatto dell’EJN possono essere coinvolti
nel lavoro operativo di Eurojust e partecipare ai suoi meeting, così come i membri
nazionali di Eurojust possono partecipare, come in questo caso, ai meeting della Rete.
L’ultima parte del paragrafo 12 dell’art. 1 della Decisione quadro, come si è prima
evidenziato, stabilisce, però, che i diritti conferiti ai membri e ai membri distaccati
non si estendono ai rappresentanti degli organismi istituiti ai sensi del Trattato, “ a
meno che l’accordo non stabilisca espressamente altrimenti”.
L’art. 9 , paragrafo 3 della Decisione del Consiglio 28 febbraio 2002 che istituisce
Eurojust , come già prima evidenziato, prevede che ciascun Stato membro definisce
la natura e la portata dei poteri giudiziari che conferisce al proprio membro nazionale
sul suo territorio. I membri nazionali hanno il diritto di agire nei confronti delle
autorità giudiziarie straniere e quindi prendere parte nella loro qualità alle squadre
investigative comuni, secondo quanto definito da ciascuno Stato membro.
La partecipazione diretta , con ruolo attivo ,alle squadre comuni dei membri nazionali
di Eurojust dipende pertanto dai poteri che ad essi verranno conferiti dai singoli Stati
membri con la legge di adeguamento alla Decisione istitutiva di Eurojust.
Qualora la legislazione nazionale di un membro di Eurojust preveda il conferimento
di poteri giudiziari nel proprio territorio, questi potrà partecipare a pieno titolo, con
gli stessi poteri dei membri distaccati, alla composizione di una squadra investigativa
comune, quando ricorrano le seguenti condizioni:
Per quanto concerne l’Italia, (questo a puro titolo informativo), il Disegno di legge
governativo per l’attuazione della Decisione istitutiva di Eurojust , già approvato
dalla Camera dei Deputati e che proprio in questa settimana dovrebbe essere
approvato dal Senato, non prevede per il rappresentante nazionale in Eurojust poteri
giudiziari , ai sensi del citato art. 9 della Decisione istitutiva.
Nel DDL. ( art. 5 par. 2.3 ) si prevede che tra i poteri del membro nazionale
dell’Eurojust vi è quello di chiedere alle autorità giudiziarie competenti di valutare se
“ istituire una squadra investigativa comune con le autorità competenti di altri Stati
membri interessati, conformemente ai pertinenti strumenti di cooperazione”
Lo stesso art. 5,(lett.h) prevede la partecipazione del Rappresentante nazionale
Eurojust alle attività di una squadra investigative comune , “ con funzioni di
assistenza” .
Per il membro italiano, quindi e per altri membri nazionali, che sulla base della
normativa nazionale di adeguamento alla Decisione istitutiva di Eurojust, non
saranno dotati di poteri giudiziari nel loro territorio, non sarà possibile la
partecipazione attiva alle squadre investigative comuni, nella qualità di membri
distaccati, ma solo la partecipazione a dette squadre , con funzioni di assistenza e
consulenza.
Cesare Martellino
Eurojust - National Member for Italy