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Nicolo
L. G. Paludet O.F.M.
RICOGNIZIONE DELLE RELIQUIE
DI S. NICOLO 1992
p. Giambattista Grassato
parroco
Prologo
Verso la fine del sec. XII i imprudenţi, ma fondate: forse qualche sol-
monaci benedettini del Lido e le autoritâ dato aveva riferito che ii sepolcro del Santo
veneziane, pur orgogliosi delle reliquie tra- era stato trovato dcprcdato dagli astuti
fugate a Myra durante la spedizione militare baresi? Oppure l'eco dei numeroşi pellcgri-
della prima crociata per la liberazione del ni che accorrevano a Bari stava crcando
santo sepolcro di Cristo, cominciarono a un'ombra sospetta sulla credibilitâ del
notare ii disagio della popolazione culto veneziano?
dell'estuario dubbiosa circa ii contenuto
delle tre cassette custodite nella cripta della Nell'anno 1 1 0 1 un monaco
basilica. Benche ii Corner, piu tardi, inter- lidense rimasto anonimo aveva rcdatto in
preţi questa esitazione come diminuzione pregevole latino ii racconto dcttagliato
di fervore devozionale (cf. "Notizie stori- deU'impresa, cercando di infondere mag-
che", p.56), dovevano essere corse voci giore fiducia nella veridicitâ storica del
Francesco Guardi: EBucintoro a San Nicolo del Lido nelgwrn.o della Sensa (Parigi, Museo delLouvre)-
fatto'. Egli, pur indulgendo secondo la tifico a opera di un esperto di anatomia.
prassi all'esaltazione patria e al riconosci- A parte i dubbi piu o meno
mento delle virtu religiose e militari dei fondaţi, ii culto si mantenne fervido. La
veneti, impegnava tutta la propria Iealtâ. siluazionc muto solo verso la fine del Sette-
Come avrebbe potuto travisare la veritâ, cento, prima per le vicende che segnarono
essendo in quel tempo tutti vivi i protagoni- la fine della repubblica Serenissima, poi
şti della spedizione stessa? per l'occupazione napoleonica che segno
Ora, comparando la sua Crona- la soppressione di molte chiese e la disper-
ca con quella di poco anteriore dei ehierici sione delle congregazioni religiose. Situa-
baresi Niceforo e Giovanni2, dei quali subî zione precaria che, praticamente, si pro-
certamente ii fascino, ci si aceorge che scri- trasse fino alia line della seconda guerra
ve con tale immediatezza di partecipazione, mondiale. Mancando i monaci, ii culto si
da convincerci sulla totale attcndibilitâ affîevolî fino quasi a scomparire. Di fatto, la
della fonte cui attinse. chiesa e rimasta meta di appuntamento
Pure, malgrado l'autorevolezza festoso solo per la celebrazione della Sensa,
del documente), nei secoli successivi furono una sagra cittadina rievocativa delle memo-
eseguite molteplici ricognizioni ufficiali, rie storiche antiche. Non e senza significato
sempre in risposta a persistenţi dubbi della che, in passato, le ricognizioni si facessero
gente. C'era, oppure no, dentro ii sarcofa- in genere in questa ricorrenza, dato ii
go almeno una parte del vescovo di Myra? grande concorso di fedeli.
Perene i baresi vantavano ii possesso del
suo corpo, ma si rillutavano di aprire ii sar- Con la venuta dei Fraţi Minori
cofago e di mostrare scopertamente cosa e ii loro ministero religioso, risalente al
conteneva? 1939, anche ii culto del santo vescovo si e
Sulle ricognizioni lidensi, ii rawivato.
Corner attesta che si erano limitate a "rico- Ma, la notizia della prima rico-
noscere l'esistenza dei sacri corpi" nellc gnizione barese awenuta nel maggio del
rispcttivc casscttc, senza alcun esame scicn- 1953, con ii rinvenimento del corpo di
S.Nicola quasi integro, diede un colpo Aperte le "cassette", altre
forte alia certezza dei lidensi. Poteva anco- domande si sono aggiunte circa 1'origine,
ra reggere la liducia di possedere una parle la consistenza e ii valore dei vâri "oggetti"
dello stesso Santo? Pubblicando nel 1990 in esse rinvenuti: ii vasetto con la manna, le
un'opera sul "Lido di S. Nicolo", L. Paludet monetine antichissime, le pergamene; le targhe
faceva queste osservazioni: "Rimangono plumbee con iscrizioni; i drappi di seta faglia; i
parecchi dubbi: possiamo ritenere che al legni odorosi, le conchiglie ecc.
Lido effettivamente vi sia una parte del L'esame e la valutazione di tutti
Grande San Nicola? Ci sono ragioni a favo- questi oggetti ha costituito un lavoro
rc c a sfavore. Abbiamo molti dubbi e avan- paziente e specialistico affidato a vâri esper-
ziamo ragioncvoli proposte di ricognizio- ti secondo i settori di competenza. L'archi-
ne"3. La prospcttiva veniva agganciata a vio della parrocchia in tal modo si e arric-
un'occasione eccezionalc: "L'attuale trabal- chito di un'abbondante documentazione
lante statica dell'altarc maggiore potrebbe letteraria e fotografica, poiche ogni passag-
motivare una ricognizione ufficiale". Cosi gio della ricognizione e stato registrato
di fatto e awenuto nei mesi di settembre- anche cinematograficamente: questo fasci-
novembre del 1992, per l'intraprcndenza colo ne offre un saggio.
deU'attuale parroco.
Terminate le operazioni, per le
Maturato ii proposito e ii pro- quali la Curia venc/iana concesse opportu-
gramma, in breve furono risolti i prelimină- ni spazi di tempo, i ricognitori hanno rila-
ri giuridici con le autoritâ religiose e civili. sciato separate "relazioni", che in parte
Si decise che la ricognizione, pur mante- riportiamo.
nendo carattere privato, sarebbe stata effet-
tuata con rigore scientifico. La Curia Prima di trattare della ricogni-
patriarcale ne affido la esecuzione zione vera e propria, ci sembra doveroso
aU'esperto di fiducia mons. prof. Cleto Cor- indugiare nella rievocazione del profilo
rain, Ordinario di Antropologia aH'Univer- biografico e agiografico dei santi patroni,
sitâ di Padova, assistito dalia prof. Marian- anche se con i daţi a disposizione e diffici-
tonia Capilanio. In un secondo momento, le ricostruire una loro Vita. Riassumeremo
Io stesso Patriarca di Venezia trovo giusto cio che la storiografia piu attendibile
che le reliquie fossero esaminate anche dai mette a disposizione, sia pure con molte
prof. Luigi Martino dell'Universitâ di Bari, riserve e concedendo fiducia alia "tradizio-
giâ ricognitore ufficiale nel 1953 delle reli- ne", che e di tutto rispetto. Riporteremo
quie di S. Nicola del santuario pugliese. inoltre in forma succinta ii contenuto delle
Cronache - secondo la tradizione barese e
I francescani custodi della chie- veneziana - ritenendo ii modo piu saggio
sa lidense avevano formulato alcuni inter- per capire la emozione che ha colto quanti
rogativi per i quali desideravano una rispo- hanno potuto 'vedere ed ammirare' dopo
sta storico-critica e anche scientifica: secoli, cio che tentiamo di tradurre con
- Quali e quante reliquie sono conservate parole semplici.
neH'Arca?
- I resti attribuiti a S. Nicolo - definiţi dai
Cronisti "ossa bianchiece e frantumate" -
perche sono cosi ridotte?
- Di chi e Zio ii Nicola qui venerato? Insie-
me a lui c'e anche un "Nicola nipote" mai
identificato?
- S. Teodoro c S. Nicola Zio, definiţi "pre-
decessori" di Nicola M. quando vissero?
Quale rapporto ebbero con Nicola Magno?
Note
1
MONACHI ANON\MI LITTORENSIS, "Historia de Nicola; ideologia distinta da quella del Santo com-
translatione Sanctorum magni Nicolai, terra marique glo- battente Marco, che, come Leone presiede la civitas
rioşi, eiusdem avunculi alterius Nicolai, Theodorique e ii suo Dux. La translatio e carica di orgoglio patrio,
martyris pretiosi de dvitate Myrae in monasterium S.Nico- di solidarietâ filomercantile e di awersione bizanti-
lai de Littore Venetiarwn". - II Codice risale ai primi na, come la translatio S. Slephani. (Cfr. G. Cracco, in
del sec.XII. II Corner definisce I'autore aceuratissi- "Chiesa di Venczia nei secolî XI-XIII", ed. Studium
mum scriptorem. Secondo alcuni storici si iratta di un 1988, p. 15).
documento poco agiografîco, riceo pero di daţi slo-
2
rici interessanti e tuttora attentamente consultato. Si CORSI PASQUALE, "La traslazione di San Nicola:
descrive la chiesa vene/iana dcl tempo nori contenta Le Fonti"; Centro Smdi Nîcolaiani, Bari 1988.
dei suoi comodi e della sua stabilitas. Essa si raette in
?
viaggio coi mercanti, come una parrocchia itineran- PALUDET LUCIANO G-, "Venezia-Lido di
te, colorando l'ideologia con ii Sanlo Nocchiero S.Nicolo", L.I.E.F. , 1990, p. 34.
Come giungere a S. Nicold del Lido
Parte Prima
Notizie Biografico-Agiografiche
dei Santi Patroni
Statue in Ugno di dpresso raffiguranti i tre Santi. Da sinistra a deşira San Teodora, San Nicola Magna e San Nicola /.io
San Nicola di Myra in seguito si e saputo che sono stati fatti slit-
tare su di lui dalia Vita di un altro Nicola,
E' certamente piu noto oggi come vissuto tre secoli dopo, archimandrita del
Nicola di Bari; nel Venelo, c, a Vcnczia in monastero della Santa Sion e vescovo di Pi-
particolare, come San Nicoleto. Nonostante nara, cittadina non lontana da Myra.
che la fama di lui si sia diffusa intorno al Alibncliamo nel buio storico dei pri-
Miile in tutta Europa, Russia compresa; no- mi secoli cristiani. Ce ne ricorderemo
nostante che ii culto abbia eguagliato quel- quando esaminererno le reliquie, non po-
lo di San Giorgio e di San Martino, storica- tendo pretendere dalia loro analisi risposte
mente sappiamo poco o nulla di sicuro del- chiare ed esaustive.
la sua vita 4. Voler scrivere oggi la sua bio- Gli epitaffi e le targhe rinvenute
grafia, nel senso moderno del termine, e ncll'Arca del Lido ricordano con Nicola M.
impcnsabile, sia perche dall'anno presunto un imprecisato Teodoro c un altro Nicola
della sua nascita, a quello in cui furono ste- Zio, entrambi vescovi e metropoliti di My-
se le prime notizie attendibili, passarono ra, definiţi "predecessori" di Nicola Magno.
piu di quattro secoli; sia perche le Vite Che cosa possiamo dire in merito?
scritte in seguito, piu che fornire daţi bio-
grafici veri, hanno illustrato i prodigi e i Seguendo la traccia lasciata da Gio-
miracoli a lui attribuiti. E gli stessi prodigi, vanni diacono del clero di S. (iennaro
Nolizie biografiche ed agiografîche
(Napoli)5, i biografi affermano che Nicola stimonianza di Eustrazio di Costantinopoli
Magno nacquc a Patara nella Licia, da geni- convengono molti scrittori nicolaiani; ed e
tori cristiani e saggi; trascorsc la giovinezza un dato assolutamente importante. II critico
pio e morigerato nel dispregio delle inon- tedesco Gustav Anrich l'accetta, avendo-la
danitâ. Vorrebbero per lui quasi un antici- trovata registrata anche nella Vita per Mi-
pato saggio dell'esemplaritâ cenobitica o chelemb. Giovanni diacono definisce Patara
anacoretica; ma non e cosi, Io vedremo piu "una delle piu famose cittâ della Licia", an-
avanti. Eletto vescovo, si dimostro pieno di che se prima del secolo VIII nessuna bio-
sollecitudine pastorale verso gli indigenti, i grafia si inleresso di tale luogo e di Nicola.
dcboli e i perseguitati. II primo a darne notizia, verso ii 710, fu Mi-
chele î'archimandrita, seguito poi da Meto-
La letteratura e l'iconografia sacra dio e da Metafraste7.
hanno ricordato spesso la sua generositâ La data della sua nascita non venne
verso "tre fanciulle" salvate dalia prostitu- registrata da alcun biografe; Io stesso diaco-
zione, grazie a un dono da lui fatto al loro no Giovanni confcssa di "non conoscerla".
padre; ii soccorso tempestivo ai navigatori Procedendo per ipotesi, sembra si possa fis-
pericolanti; la prodigiosa prowista di gra- sarle nell'a.255 d.C, sapendo che certa-
naglie per la popolazione affamata. Ricor- mente visse durante l'impero di Costantino
dati pure i suoi interventi a favore degli in- (306-337) ediGallieno.
nocenti awiati alia condanna capitale e sot-
tratti agii ufficiali di Costantino come si Un riferimento rilevante, anche se
narra nella Praxis de stratetatis. controverso, da parte dello storico bizanti-
no Teodoro ii Lettore, e costituito dalia ci-
Risponde meglio alia veritâ storica, tazione di Nicola nella lista dei 318 Padri
la sua coraggiosa difesa della fede cristiana del concilio primo di Nicea celebrato
in un ambiente ostile e pagano. Nacque a nell'a.325. Ma c'e chi dubita perfino che
Patara nella Licia. Su questa te- fosse vescovo, e di Myra, in quanto all'epoca
Purlicolare della Regione della Lytia.
Notizie biografiche ed agiagrafîche
di Costantino la cittadina era ancora trop- II cullo del sanlo : Nell'ambiente greco si dif-
po piccola per essere designata a sede ve- fuse a partire dai secolo Vil; in seguito ii
scovile. Anchc l'attribuzione di tendenze Santo entro a iar parte anche del Passiona-
monastiche e mistiche e fuori tempo e fuo- rio Romano che costituisce ii piu antico testo
ri quadro, in quanto egli in qnel periodo integrale su Nicola di Myra, ricordato insie-
dovette piuttosto impegnarsi nella lotta me ad altri cinqnanta santi".
contro gli awersari della iede, gettandosi Padre Delehaye, continuatore dei
nella mischia. Costantino aveva rivalutato Bollandisti, scrisse nel 1940 che "non c'e da
molto la figura dci vcscovi, consideraţi gin- meravigliarsi se gli agiograiî applicarono a
dici nelle controversie anche civili e media- Nicola di Myra gran parte di cio che riguar-
tori di pace e di giustizia. dava Nicola detto Sionita (per aver fondato
Dunque, gli scrittori sacri comincia- ii monastero della Santa Sion, non lontano
rono a interessarsi di lui subito dopo la da Myra) in seguito divenuto vescovo di Pi-
morte (334?), non tanto della sua santitâ, nara". Per un'inspiegabile inversione di
ma degli episodi edificanti divulgaţi attra- tcndenza, ii cullo del piu antico Nicola de-
verso la Praxis de stratelatis, che a Roma fu- cadde, mentre cresceva qucllo del Nicola
rono noti fin dai secolo VI. Questo testo, di piu recente. Fu rivalutato, appunto, in se-
anonimo, Io presenta come uomo dai ca- guito all'attribuzione fatta dagli agiografi
rattere energico c caparbio, coraggioso as- dei prodigi operaţi dai Nicola pinarese.
sertore della vera giustizia. Freno in Myra Occupiamoci allora di queslo secon-
l'azione non corretta degli uffîciali deU'im- do Nicola, mai ricordato negii cpitaffi del
peratore, e in particolare ii modo di iare Lido, ma implicitamente presente ogni volta
dei soldaţi soggetti ai generali, ristabilcndo che si paria di Nicola Zio: tale appunto in
la convivenza pacifica con la popolazione. rapporto al Nicola di Pinara, suo nipotc.
Nella loro incursione a Myra, i veneziani ne
trafugarono ii corpo, che stava cola sepolto
aceanto allo Zio e al piu celebre Nicola, ve-
scovo di Myra.
Con maggiore obiettivitâ, oggi si ri- S. Sion12, che era situata a circa sei chilome-
tengono storici tutti e due, sapendo che ii tri da Myra. II Cioffari ricorda, infatti, che i
Nicola di Myra visse tra ii III e ii IV secolo, cronisti baresi Niceforo e Giovanni arcidia-
mentre quello di Pinara visse nella prima cono affermarono che "i marinai baresi tra-
meta del secolo VI. fugarono ii corpo (di S. Nicola M.) dalia
chiesa di un monastero fuori della cittâ di
I daţi biografici del pinarese, anche Myra" e questo, con ogni probabilitâ, e pro-
se scarsi, sono attendibili, almeno per cio prio quello della S. Sion13. La Cronaca ve-
che concerne la carriera ecclesiastica. Si sa neziana, percio, sarebbe pienamente giusti-
che un giorno, rientrando a Pinara da Myra ficata nelle sue indicazioni.
dove aveva ricevuto l'ordine del "lettora-to" Possiamo citare ancora l'Anrich: "Sul-
nella chiesa di san Giovanni Battista, fe-ce le origini giace un buio impenetrabile, co-
visita allo Zio Vescovo Nicola, ii quale gli me per altri santî: Teodoro, Demetrio,
predisse îl futuro governo del monastero Giorgio". Le nostre esigenze critiche trova-
della S.Sion come archimandrita. E cosî av- no, percio, un muro quasi invalicabile.
venne. A soli diciannove anni ricevette ii
presbiterato per le mani de 11'arcivescovo Fi-
lippo di Myra e, in seguito, elevato lui pure San Nicola "Zio paterno "
all'episcopato, presiedette la diocesi di Pi-
nara, riceo di faina e di prodigi operaţi a fa-
vore dei poveri e degli ammalati.
chiesa del Lido, questo terzo Nicola viene Nei primi secoli cristiani furono mol-
sempre defînito "Zio": per ascendenza "ma- tissimi i santi con questo nome: martiri,
terna" (avunculus), o "paterna" (patruus). confessori, vescovi. La Bibliotheca Sanctorum
Le fonti piu antiche precisano: patruus. ne riporta piu di sessanta. Lo scrittore be-
II sostantivo "Zio" e in evidente riferi- nedettino Fortunato Olmo di S. Giorgio
mento a un "nipote", che riposa aceanto a maggiore (Vene/.ia), pur esitante sul titolo
lui e che, secondo noi e da identificare con episcopale, ammeUe che potrebbc trattarsi
Nicola di Pinara. Storicamentc tra ii Nicola del vescovo Teodoro che partecipo al se-
di Myra e quello defînito Zio, corrono tre condo concilio di Nicea (a.787), durante ii
secoli. In nessun modo S. Teodore e Nicola quale avrebbe confessato l'iniziale sua ade-
Zio possono aver "preceduto" Nicola di My- sione all'errore degli iconoclaşti. In segui-
ra nella sede episcopale myrese. to, si sarebbe riscattato, dando anche laviţa
per la fede cristiana: obfidei confessionem igne
La riscoperta del Nicola pinarese av- combustum fuisse l5. Come vescovo di Myra,
venne durante la ricognizione di cui stia- avrebbe preceduto immediatamente ii go-
mo trattando, e fu grande sorpresa dawe- verno del Nicola Zio.
ro. Aperta la cassetta di S. Nicola M. furo- Riportiamo queste annotazioni vaghe
no subito rilevate alcune ossa di colore deirOlmo e del Corner come indicazioni,
bruno cuoio e di consistenza robusta senza sottoscriverle.
(complementari a quelle rinvenute nella
seconda cassetta: S. Nicola Zio). Aceanto
ce n'erano altre con uguali caratteristiche,
e c'era anche una calotta cranica che non si
poteva attribuire a Nicola di Myra, perche
l'integro cranio era giâ stato rinvenuto a
Bari nel 1953. Verso la metâ del secolo
XIV ii cronista francescano Giordano de
Curţi, descrivendo ii trafugamento vene-
ziano di Myra scrisse: Nicolai Magni, Nicolai
Patruus, ambo magni meriţi et Ecclesiae eiu-
sdem antistites: has reliquias cum tubis et ma-
gno tripudio ad naves deduxisse l4 . L'equivo-
co era ormai stabilito.
II Cioffari riconosce che "non e im-
possibile che Io zio paterno del Sionita ve-
nisse sepolto nella chiesa di S. Nicola di
Myra".
Ulteriori daţi biografici non sono re-
peribili e, comunque, non demoliscono
per ii momento questa impostazione.
Nole
4
CIOFFARI GERARDO, "S. Nicola nella critica stori- scritta da Giovanni, diacono di Napoli e nel 960 c,
ca", ed. C.S.N., Bari 1988, p.16.- NICCOLO' DEL RE, la Vita compilata, perfezionata da Mctafrastc.
in Bibliotheca Sanctorum, col. 924: "In evidente contra-
8
sto con Ia universalitâ della sua faina e la grande dif- G.CIOFFARI, o.c., p.52.
fusione del suo culto, pochissime e quasi nulle sono
nondimeno le notizie positive della vita di San Nico- ?
"Sancti confessoris pontifitis et celeberrimi thaumaturgi
la, che la leggenda ha proweduto peraltro ad arric- Nicolai Acta primigenia nuper detecta, ex unico et veteri
chire di particulari abbondantemente suggestivi, in- codice mambranaceo valicano, per Nic(olaum) Carmi-
tessuti di fatti prodigiosi e di straordinari miracoli, nium Falconium", Neapoli 1751, pp. 131-139 (editio
per cui non c dawero facile impresa dîslinguere princeps).
quanto puo ritenersi criticamenle storico da cio che
10
e, invece, pura amplificazionc agiografica". N.PUTIGNANI, "Istoria della vita, de' miracoli c
della traslazione del gran taumaturgo S. Nicolo arci-
s
CORSI P., o.c, appendice I: "Vita di San Nicola" vescovo di Myra, padrone e protettore della Cittâ e
nella versione di Giovanni Diacono, pp.87-118. della Provincia di Bari", Napoli 1771.
11
6
GUSTAV ANRICH, "Hagios Nikolaos". Der heilige G.CIOFFARI, o.c, p.313.
Nikolaos in der griechischen Kirche, I-II, Leipzig
12
Berlin 1913-1917 (Versione italiana a cura di M.T. G.CIOFFARI, o.c, pp.31ss; 213, nola 13. L'A. affer-
Bruno, 1985). ma che la tradizione veneziana della traslazione si
basa su questa idcntifîcazîone e confusione.
7
G.CIOFFARI, o.c., pp.37, 63,133,137s. - Alia pag. 8
13
e citato ii codice greco n.344 della Biblioteca Mar- G.CIOFFARI, o.c, p.272.
ciana di Venezia, nel quale ii nome Nicola appare
14
due volte, come partecipante al concilio I di Nicea GIORDANO DE CURŢI, "Chronicon", p.235. - FER-
(a.325). Via N. Del Re, o.c, invece, Io nega. - Gio DINANDO UGHELLI, cistcrccnsc, "Italia Sacra", t.V,
vanni, arcidiacono del clero di S. Gennaro di Napoli col 1180. L'accenno alle reliquie di S. Nicola: "Una
non va confuso con Giovanni da Amalfi che scrisse cum corpore patrui sui Nicolai et Nicolai Archiepiscopi, a
trent'anni dopo; ne con Giovanni diacono detto quo presbyter et Abbas fuerat ordinatus, nex non Theodorus
Imonide, autore della biografia di S.Gregorio Ma- Arch.Myra hune translaţi". (Per la prima voita si paria
gno; o con Giovanni diacono di Venezia, o altri senza ombra di dubbio del Nicola di S.Sion, nipote
omonimi. del Nicola Zio. Ma î cronistî errano descrivendo Ni
Alcuni scrittori cristiani antichi, come Atanasio di cola Zio c Teodoro "predecessori" di Nicola M.,
Alcssandria (c.197) ed Eusebio (265) non citano mentre Io furono di Nicola di Pinara).
mai Nicola di Myra, sia perche allora la Lîcîa non
15
veniva considerata importante, sia perche esulava CORNER FLAMINIO, "Ecdesiae Venetae, etc", De-
dai loro interessi specifici; almeno fino all'impera- cas XII, t.IX, Venezia 1749, p.49, nola 19 e pag.50
tore Costantino. II primo scritto anonimo circolo nota 20.
verso la fine del sec IV e conteneva la Praxis de stra-
telatis, che ebbe molta notorictâ. Nel 570 circa ap-
parve Ia Vita Nicolai Sionitae, in seguito tradotta dai
Falcone, che attribuî episodî e prodigi che ebbero
quale protagonista Nicola di S. Sîon, assegnati inve-
ce a Nicola di Myra. Di quesrullimo scrisse nel 580
c. anche Eustrazio di Costantinopofi. Pero ii vero
biografo e considerato l'archimandrita Michele
(che taluni confusero con ii patriarca di Gerusalem-
me Metodio): 700 c. NeH'800 si conobbe la Vita
Storia della traslazione delle Heliquie
Parte Seconda
zione veneziana: "Lo Spirito Santo ispiro militare, vede crociati c comandanţi riuniti
nelle menti degli occidentali la volontâ di a San Nicolo del Lido col vescovo Enrico
liberare ii Santo Sepolcro". Ma, lo stesso Contarini che rivolge al Santo una profeti-
Corner descrivendo gli inizi dell'irnpresa ca preghiera perene "prosperando ii viag-
gio e l'impresa, lo rendesse degno d'arric-
chire col trasporto del sacro suo corpo" (in
"Notizie storiche" etc, p.51). A conferma
che ii proposito di impossessarsi del corpo
era sempre stato tenacemente voluto.
17 29
NICCOLO' DEL RE, o.c, col. 936 : L'cvcnlo di F.CORNER, o.c, p . l l .
Bari mise in sussulto anche altre cittâ, in parlicolare
30
Benevento, che aspiravano allo stesso onore e che si F.CORNER, o.c, p.5:" Sollo l'Abale Vitale e ii
attrîbuirono ii possesso di qualche parte del corpo doge Vitale Michiel, awcunc la trasîazione del corpo
del Sanlo. (cosi e lecito definire la maggior parte di esso) di
S. Nicolo ii Grande e di due altri santi, che Io aveva-
18
AA.VV., "Sloria di Veneţia", Enc.Treccani, v.l; no preceduto (sic) in qnella sede episcopale".
Silvio Tramontin, c. IV, pp.910 ss.
31
F.CORNER o.c, p.56, nota 41.
19
ROBERTO CESSI, "Venezia Ducale" II/l;
32
"Comune Venetiarum", 1965, pp.174-188. F.CORNER, o.c, p.50, nota 23: "Venetos el Barenses
nimis pios praedones" (cf.L.A.Muratori, Annali, t.VI). -
20
cf. AA. W., "Storia di Venezia", c i l . ; Giorgio cfr. "Bibi. Sanct.", t.IX, col 930.
Cracco "La nascita di un nuovo culto: S. Nicola";
33
pp. 947. F.UGHELLI, o.c, t.V, col 1234: Tra le altre notizie
pregevoli scrive: "Ossa sua, videlicet Nicolai Confessoris
21
Ivi, p. 950. erant alba vdut lac se.d confracta et rupta. Ossa vero
Avunculi eranl magls integra. Sane albedinem ob calcem,
22
NICCOLO' DEL RE, o.c: L'A. sottolinea la presen- intra quam ad triginla mfrra ducentos annos tempU cen-
za dei preti nelle navi mercantili baresi, e pensa che tro Myrae abdita suni, contraxisse credendum est"
ii motivo econornico-commerciale della spedizione (Tcslimonian/a di Marco Gradenigo, nclla ricogni-
pugliese ad Antiochia fosse solo copertura del pro- zionc dell'anno 1347).
posilo di rubare le reliquie a Myra. La testimonianza
delle armi a bordo e degli strumcnti atti aH'impresa
premeditaţii e eloquente.
23
P.CORSI, o.c, p.50.
24
F.CORNER, o.c, p . 7 I , nota 1: cita gli "Atti di
S. Nicola, in cui si paria anche di S. Teodoro.
25
P.CORSI, o.c, p.3L
26
P.CORSI, o.c, p.57.
21
F.CORNER, o.c, p.5 - Dello stesso Autore: "Notizie
storiche delle chiese e monasteri di Venezia e di
Torcello I t a l i e dalie cbiese Vene/iane e Torcellane
16 La
Ricognizione
Parte terza
La Ricognizione
La commissione patriarcah pa Iu Ricognizione . Da sinistra a destra: Padre Luciano Paludet, segretario e notaio f.f. ; Padre Ludovico Secco,
coordinatore dei lavori e videopemlore; Monsignor Albino Tenderini, addetto alte reliquie, della Curia pahiarcale di Venezia; Padre Giam-
baîtisla Orassato, parroco e superiore dei fraţi minori, di S. Nîcolâ; Professoressa MarianUmia Capitanio, assistente del Professor Corrain;
Professor Monsignor Cleto Corrain, ordinario di Antropologia dell'Universitâ di Padova.
ITER BUROCRATICO nori, S. Francesco della Vigna (Venezia).
La nsposta affermativa della Curia patriar-
L'iniziativa prowida dei Fraţi, per cale pervenne ii 12.XII.1991.
passare alia fase operativa, aveva bisogno di
alcune premesse burocratiche, affidate al - 1 luglio 1992 : Consideraţi i necessari la
parroco-superiore del convento. Le riferia- vori di restauro, ii parroco chiedeva al Vi-
mo in breve. ce Cancellicre della Curia patriarcale
mons. Mario Ronzini la facoltâ di effettua-
- 28 luglio 1991 : Ottenuta l'autorizzazione re, servatis de jure servandis, anche una ec-
ai lavori, da pane dell'Ufficio dei "Beni cezionale ricognizione in forma privata
Ambientali e Culturali di Venezia", veniva delle reliquie conservate nell'Arca dell'al
inoltrata alT"Ufficio per la conservazione e tare maggiore.
ii restauro dei beni artistici delle Chiese di
Venezia" presso la Curia patriarcalc, la ri- FASE OPERATIVA
chiesta di autorizzazione a procedere per ii
restauro dell'altare maggiore e del Crocijîsso li- - 6 luglio 1992 : Ottenuto ii via libera, si pro-
gneo del sec XIV. Uguale permesso veniva ri- cede gradualmentc compiendo prima di
chiesto alia Curia provinciale dei Fraţi Mi- tutto un attento sopralluogo dell'altare
La 17
Ricognizione
gente dr. Marisa Rigoni, chiede al Vicario
generale della Curia patriarcale mons. Giu-
seppe Viscntin che "abbiano possibilitâ di
assistcre alia ricognizione sui resti di S.Ni-
colo di Myra, la dr. Giovanna Ravagnan e
gli Ispettori onorari dr. Lidia Fersuoch e
Sig. Ernesto Canal".
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Le statue sulla sommitâ dell'altare prima dell'inizio dei lavori di Le tre statue sulla sommită ăelVallarp. prima del restauro
restauro, si notino gli arpici che tengono unite le due parii dell'al-
tare.
maggiore. Sono presenti: l'Impresa di Giu- Apertura dell 'Arca: estrazione delle cassette
lio Fabbris del Lido, con i marmisti Daniele
Comclato c Maurizio Malvestio di Salzano; - 15 luglio 1992: Alle ore 9.00 si procede al-
la restauratrice Anna Keller con ii suo col- lo smontaggio del pesantc coperchio rnar-
laboratore Giorgio Ferrari e Giovanna Me- moreo dell'Arca, con la rimozione dei ti-
negazzi (per ii restauro delle statue Hgnec ranti di ferro agganciati ai grădini dell'alta-
sopra l'Arca). re e dell'Arca stessa mediante due anelli.
Erano staţi posti nel restauro fatto nel 1744
- 5 agosto 1992 : La "Soprintendenza Ar- da Eugenio Zanfei.
cheologica del Veneto", a firma della reg-
- 17 luglio 1992 : Su.ll' impalcatura eretta
si monta una putrella di acciaio lunga 4
metri e, ad essa, si assicura ii carrello del
paranco.
L'Arca si presenta divisa longitudi-
nalmcnte in due parti. La posteriore e unita
da anelli, cui si assicura l'argano con
ganci di acciaio, e prima di tutto si rimuo-
vono gli arpici in rame fissati a piombo che
servivano a tenere unite le due parti del co-
perchio, che risultavano semplicemente in-
castrate sotto di esso.
Sommitâ dell'altare: parie frontale prima del restauro Orc 11.30: Si toglie la comice
18 La
Ricognizione
La sommită deU'altare rome appariva dopo aver spostato ii pesante coperchio in marmo; si notino le lastre inferro che ricoprivano le nicchie
mie erano sistemate le cassette contenenli h reliquie; si notino inoltre le tre targhe di piombo de.!. 1634 e del 1744 .
dell'angolo sinistro e poi quclla con l'iscri- Sul marmo si vede scritta a carboncino la
zîone "San Teodoro"; in seguito quella con firma dell'architetto ideatore dell'altare:
l'iscrizione "San Nicola M-"; e infinc quella Cosimo Fanzago da Bergamo.
segnata "San Nicola Av.". Quindi si toglie la
izago
comice dell'angolo destro. Sollevata la par-
te posteriore e fatta scorrere lungo la pu-
trella, si riesce a deporla suirimpalcatura.
A questo punto si vedono "tre lastre
di ferro" fîssate con arpici, che coprono i
"tre loculi" scavati nel marmo. Sulle lastre
di ferro sono state appoggiate "tre tavolette
di piombo" recanti incise le iscrizioni che
identiiîcano i tre corpi veneraţi.
Le targhe di piombo
TRASLAZIONE DELLE CASSETTE
NELLA NUOVA CHIESA A.1634
( lastra di piombo cm. 12x 11.08 )
Lefasi d'apertura
'roita la lastra diferro che chiudeva la nicchia di S. Nicola Magno so-
no apparse, infilate tra ii marmo e la cassetta due targhe plumbee.
Le targhe di piombo
TARGA PLUMBEA CON
SCRIITURA GOTICA
(cm. 84x24)
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Per le grandi dimensioni la cassetia di San Nicola Magno e sta- La cassetta contenente le reliquie di San Nicola Magno,
ta trasportata attraverso ii grande scalone d 'ingresso.
Subito ci si accorge che quest'ultima im-
portante cassetta era stata incastrata nel lo-
culo in modo ccccssivamente adesivo e for-
zato. Spostati due pezzi di legno che face-
vano da supporto al fregio marmoreo, si e
riusciti ad estrarla. II lavoro si conclude po-
co prima delle ore 12.40.
A tutta l'operazionc sono staţi pre-
senti, con gli incaricati sopracitati, i fotoci-
ncopcratori Gino Gabrieli e Ludovico Sec-
co, padrc Grassato parroco, padre Germa-
no Corro, padre Damaso Bosa, fra Antoni-
no Cecconeri e padre L. G. Paludet facente
funzione di notaio della Commissione.
Le tre cassette sono state sistemate in una apposita salelta ove era-
no state riposte anche Ir, tre statue lignee rappresentanti i tre Santi
patroni.
La 23
Ricognizione
VATTO R1COGN1T1VO al momento di deporre le cassette nel ri-
spettivo loculo marmoreo, le misure prese
E' stato effettuato in due momenti: non risultarono coincidenţi con ii manufat-
ii primo, a cura del prof. Cleto Corrain ii to. Dato ii rito in corso, si ritenne opportu-
17 settembre 1992; ii secondo, a cura del no prima dell'introduzione della cassetta,
prof. Luigi Martino 1*11 e 12 novembre usare moderatamente la raspa. Quindi, per
successivo. una soluzione facilitata, "prima" si intro-
dussero le cassette, "poi" si fissarono i co-
perchi, certamente da una posizione molto
Commissione Uf fi ci a l e de II a incomoda per l'operatore, senza usare i lori
Ricognizione predisposti.
Mons. Albino Tenderini, addetto alle re- Ore 11.15 - Presenti i membri della
liquie, Curia patriarcale di Venezia Commissione, ii prof. Corrain senza alcuna
formalitâ rituale, ma in un'atmosfera di
Prof, Mons. Cleto Corrain, Ordinario di emozione e di attesa, da inizio alia ricogni-
Antropologia Universitâ di Padova zione. Le cassette, trasferite dalia foresteria
nel salone a cio predisposto e ornato, ven-
Dr. Mariantonia Capitanio, Assistente gono aperte ad una ad una. Prima di tutto
del Corrain, Universitâ di Padova quella attribuita a S. Nicola Magno. A un
cerino del ricognitorc, ii falegname
Prof. Luigi Martino, Universitâ di Bari Michilin con prudenţi e rapidi colpi di
martello infila nella fessura superiore un
P. Giambattista Grassato, ofm, parroco
e superiore clei fraţi minori di S. Nicolo
Caratteristiche delle Singole Cassette
P. Ludovico Secco ofm, Coordinatore
dei lavori e videoperatore
Cassetta di S. Nicolo Magno
Sigg. Gino e Aldo Gabrieli, fotografi
Peso Kg. 48 circa
Sig. Domenico Michilin Marion, artista Larg. cm. 27.30
ed esperto del legno Lung. cm. 119
Alt. cm. 21
R Luciano G. Paolo Paludet, storico del-
la chiesa e del monastero, Segretario e
Notaio f.f. Cassetta di S. Nicolo Zio
t j f 1 1 } pţl -
[■Ţ ţ-| 1 |i
Sopra : Ss calotta minim trovata ain.nt.erno della rassetta conte-
nente le Reliquie di S. Nicola Magno. A. Sinistra : la pietra nera.
26 La
Ricognizione
IH ui iaci analitici
I.AHORATORIO Dl AKAM5I CHIMICA APPLICATA
anche attraverEO tgcmctie d jn.cn?1 mo ILTI CI IK.^ITJ &r\ 1 rţi rirrLp^tşnzii al fiiit
tare ii pfiriodo e Ia provanienza deU'unguent-j, Su tutti fiii ulteriori fiviluppi
cej-ca la lorrjj rim |::"rifiili c.'imente informata.
rtcueandomi per îl ritardu, le pnrgn i miei piu corditdi fialutr.
dntt. A. Tapparo
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Da qiicsti daţi n^ult.i tnitifimj tt-s.s.tu'i.in- .-:<:^
^.ptcie sia flnisnali che ve^-raJ! fp.;y:i nui fr#rcnto po^r'jnrui dSs^re .îvanzate
bnse dei rîniltatE di u^teriun analiti dmniche {mirate anche alia ncerta di
dei loro orodot". Hi decQinpo&iLiODekh mentrţ: iiccertîu]:ecici specifici quaJi 1
radiocafbonio a ' irid.i^-^r- 7.=Lirn |. -;..^ putra
<M-w-. \< h
praf. G.G. Bomhi
doct. A. Tapparo
La 27
fticognizione
- // vasetto di ceramica contenente la manna : La prof.ssa Francesca Saccardo, della So-
Non solo e ritrovato intatto e con ii suo printendenza ai Beni Artistici e Storici di
contenuto, ma addirittura "ritto", collocato Venezia (Ca d'Oro) Io conferma anche sul-
ai piedi del corpo. II Corner Io descrisse: la base di illustrazione iconografica (cf. Ge-
Pignatellum pulchrum quasi plenum odorifero za Feherverari, "La ceramica islamica",
liquore. Erat liquor ipse tenax quasi unguentum Mondadori 1985).
et veluti mei coagulatum. Letteralmente, e cosi
ancora oggi. Abbiamo letto che, nella ri-
cognizione del 21 settembre 1399, awenuta
sotto l'abate Contarini, i Signori di Notte
prima di chiudere ii sarcofago con i loro si-
gilii, rimisero dentro un "vaso pleno manna
ibidem invento". Giâ in qnell'epoca stava
dentro ii sarcofago?
Reîazione degli esperti Praf. Gorini e dott. Saccocd, sulle monete trovate neîle tombe di
S. Nicola Magno, S. Nicola Zio e S. Teodoro nella chiesa di S. Nicolo al Lido.
Oggi, in data 27 novembre 1992, si e proceduto nella sede del Santuario di S. Ni-
colo al Lido all'analisi di 48 monete medievali che, come e stato assicurato, costitui-
vano un campione significativo, dai punto di vista tipologico, dei 393 esemplari
complessivi nnvenuti nel corso della ricognizione effetluala sulle tombe indicate,
345 dei quali erano giâ staţi ricollocati all'interno degli ossari. Le monete sono
risultate cosi ripartite:
Tomba di S. Teodoro:
Nel complesso ii materiale qui indagato presenta una notevole coerenza cronologi-
ca, che permette di stabilire, sia pur in linea di massima, ii periodo in cui le mone -
te vennero depositate nell' urna.
Basandosi quindi sullo stato di conservazione dei singoli esemplari, che in genere
si presenta ottimo (e quindi consente di affermare che le monete furono deposita-
te a poca distanza di tempo dai rnomento deU'emissione) possiamo individuare
quattro momenti di probabile deposizione.
II primo riguarda le monete veneziane di Lorenzo Tiepolo e Giovanni Dandolo,
nonche alcuni piccoli padovani ed aquileiesi ed e compreso tra îl 1280 ed ii 1289. II
secondo riguarda soprattutto gli esemplari veneziani di Antonio Venier e di piccoli
padovani di Francesco II da Carrara ed e collocabile tra ii 1390 ed ii 1400. II terzo e
testimoniato dalie monete di Francesco Foscari e dai denari aquileiesi ed e compreso
fra ii 1446 ed ii 1457.
TI quarto ed ultimo, infme, e testimoniato dalie gazzette veneziane e messe a parti-
re dai 1570 ed e quindi assegnabile al XVI-XVII sec.
T daţi offerti dai materiale numismatico, quindi, si presentano in perfetta sintonia
con quanto tramandato dalie fonti scritte, che proprio nei periodi indicaţi dalie
monete collocano alcune delle numerose ricognizioni effettuate sulle tombe dei
tre Santi.
Ma questo argomento, corne altri, verrâ trattato piu approfonditamente nella pub-
blicazione scientifîca dei materiali, pubblicazione che seguirâ questa relazione e
che owiamente necessita di periodo molto piu lungo di indagini.
Prof. Giovanni Gorini Dott. Andrea Saccocci
30
La Ricognizione
Cassetta di San Nicola Zio drappo di seta purpureo (e non in bian-
co/nero, come era stato descritto nelle pre-
cedenţi ricognizioni del 1634). E' colmo di
ossa ben conservate e di naturali dimensio-
ni. Brunastre, come alcune trovate nella
^Spiiiillo BiUKmo ex
La Ricognizione
33
Le Scatole Lignee
A lato: la scatola lignea con coperchio con all'inter-
no la seta verde contenente alcune reliquie. Sopra:
parti.col.are dell'interno.
Particolari ddla scatola lignea, si noti la simbologia tipicamente cristiana dell'uc.cello delparadiso, della palma e la croce.
34 Le. Relazioni dei Ricognitori
Quarta parte
"5. Teodoro: incontriamo una enor- Poiche ii prof. Martino della Uni-
me quantitâ di frustolelti, in pîccola parte versitâ di Bari dai 1953 al 1957 ebbe mo-
raccolti in due contenitori di legno e di do di compiere la prima ricognizione ca-
stoffa, insieme a tracce di fauna. Vi ricono- nonica e quindi di studiare i resti umani
sciamo almeno un maschio e una feminina di S. Nicola Magno, fu invitato, su iniziati-
adulţi. II cranio non e ricostruibile ma e va dello stesso Patriarca come specialista e
maschile e senz'altro robusto. Solo una cla- protagonista d'eccezione ad esaminare