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per il taglio
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Il Comportamento di una trave sollecitata a taglio
t
Nel metodo TA le agenti sulle sezioni normali si calcolano con
la nota teoria approssimata di Jourawski:
V S ( y)
t( y )
I b( y )
in cui: I = momento d’inerzia baricentrico della sezione, S(y) è il
momento statico, rispetto al baricentro, della parte di sezione al
disopra della fibra di ascissa y e b(y) è la larghezza di detta fibra.
Una sezione di un solido risulta sollecitata a solo sforzo di taglio
se, in assenza di momento flettente, la risultante delle azioni
esterne appartiene al piano della sezione e passa per un punto
caratteristico C detto CENTRO DI TAGLIO
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La teoria lineare
Nel caso di sezioni fessurate:
V
tmax
a.n. 0.9d bw
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Il comportamento non lineare
Il valore max della tensione principale di trazione viene raggiunto al
lembo inferiore. In un punto, superata la resistenza a trazione del cls, si
innesca una fessura normale all’asse della trave, perpendicolare alle
isostatiche di trazione
Al crescere del carico la fessura si propaga e, per effetto delle tensioni
tangenziali, si inclina verso l’asse.
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In sintesi si riportano le isostatiche di compressione e di trazione di una
trave inflessa sottoposta a un carico uniformemente distribuito nel caso di
sezione omogenea interamente reagente (a) e parzializzata (b)
L'esame dello STATO LIMITE ULTIMO di un elemento in c.a. soggetto
a TAGLIO va effettuato tenendo conto, come detto, che la rottura per
taglio è in realtà una rottura combinata per flessione e taglio - e spesso
anche per sforzo normale e torsione - la cui esatta valutazione è
particolarmente complessa.
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Sperimentalmente si può dimostrare che la trave è in grado di sopportare
ulteriori incrementi di carico, fino al formarsi di lesioni che mostrano la rottura
per pressoflessione del puntone inclinato o la rottura del corrente compresso
per compressione e taglio
TAGLIO – Es. Pilastro
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Il taglio puro provoca una tensione di trazione ed una di comprensione di uguale intensità, lungo
direzioni, dette principali, inclinate ±45° sulla verticale. Osservando la deformazione
dell’elemento notiamo che una diagonale, quella tesa, si allunga mentre l’altra, quella compressa,
si accorcia. Se il materiale non resiste a trazione, come il calcestruzzo, si genera una lesione
perpendicolare alla direzione della diagonale tesa, inclinata pertanto a circa 45°. Tale fenomeno è
evidente nei pannelli murari che, in caso di eventi sismici, presentano meccanismi di rottura per
taglio.
Per capire il comportamento di una trave in c.a, osserviamo le lesioni provocate dal taglio in una
trave priva di armature specifiche a taglio. Alla luce di quanto sopra detto, su entrambi i lati della
trave si innesca un funzionamento interno simile ad un traliccio, composto da:
Corrente inferiore testo (armatura longitudinale)
Corrente superiore compresso (calcestruzzo) = COSTOLA del pettine
Bielle inclinate a 45° compresse (calcestruzzo compreso tra le lesioni) = DENTI del pettine
Nel sopportare sforzi di taglio un ruolo fondamentale è svolto dalle
armature trasversali, ed in particolare dalle staffe, che si oppongono al
progredire delle lesioni inclinate.
Lesione da taglio
Ferro piegato
Staffa
• Aderenza acciaio-calcestruzzo
1 ≤ (M / V h) ≤ 3
3 ≤ (M / V h) ≤ 7
(M / V h) > 7
(a)Sollecitazioni agenti sulla trave
dT dz Funzionamento
V z T ad arco
Funzionamento
dx dx (travi tozze)
a trave
(travi snelle)
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Funzionamento a trave (flessione e taglio) e ad arco
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Funzionamento a trave (flessione e taglio) e ad arco
Per 7 > a/d > 3
la rottura è prodotta dal
cedimento dei denti di
calcestruzzo con la
conseguente perdita di
efficacia del
“meccanismo a trave”
La resistenza della
trave si riduce rispetto
a quanto previsto dalla
marcantonio.liotta@uniroma1.it sola flessione.
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Funzionamento a trave (flessione e taglio) e ad
arco
Per a/d < 3 la resistenza
cresce fino a
raggiungere la
resistenza flessionale
Il collasso è in
flessione e non per
taglio
Dopo il cedimento del
“meccanismo a trave”
si ha il “meccanismo
ad arco” che permette
marcantonio.liotta@uniroma1.it
di portare un’ulteriore
quota di carico
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Terzo Stadio - Travi Non Armate a Taglio
Si deduce un risultato fondamentale per l’analisi di travi in c.a. soggette a
flessione e taglio:
– si deve rinunciare al semplice schema della sezione fessurata
normalmente all’asse
– si devono esaminare conci di lunghezza finita entro cui, nella parte
tesa, si estendono delle fessure inclinate.
Elementi in c.a. privi di armature trasversali mostrano una resistenza a taglio non
trascurabile, che deriva principalmente dalla resistenza a trazione del calcestruzzo,
che nel caso “reale” non è nulla;
La presenza di fessure da flessione non annulla la resistenza a taglio in quanto
esiste una serie di altri contributi resistenti di cui è opportuno tenere conto nella
definizione di un modello più rispondente alla realtà.
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Terzo Stadio – Travi non armate a taglio
Isolando il tratto di sinistra di una delle fessure che si aprono nella zona di taglio, si
possono riconoscere i vari contributi resistenti che permettono alla trave di
equilibrare le sollecitazioni di flessione e taglio.
Vay Vc
T
Vd
Vcls = Vc + Vd + Vay
Terzo Stadio – Travi non armate a taglio
Vc: contributo fornito dal calcestruzzo compresso che, essendo integro,
è in grado di sopportare stati di tensione tangenziale (20%-40% di Vrd, affidabile)
Va: contributo fornito dalla scabrosità delle superfici della fessura dovuto
all’ingranamento degli inerti (fino a 50% di Vrd, affidabile)
Contributo nullo per sezioni tese
Contributo nullo per cls ad alte prestazioni, fessure lisce
Terzo Stadio – Travi non armate a taglio
Vd: contributo fornito dall’effetto spinotto (dowel action) alla resistenza a
tranciamento delle barre e alla resistenza all’espulsione del copriferro
Ossia mediante la resistenza a taglio offerta delle barre che attraversano
la fessura, quando si verifica uno scorrimento relativo tra le facce
di quest'ultima. (20% di Vrd, poco affidabile)
Terzo Stadio – Travi non armate a taglio
Per elementi sprovvisti di armatura resistente a taglio (es. solai) la
verifica allo SLU è soddisfatta se:
VRd ≥ VEd
dove VEd è il valore dello sforzo di taglio agente e VRd è il taglio resistente
valutato secondo l’espressione:
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La gerarchia delle resistenze
Fu
Fy
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Travi armate a taglio
Per aumentare la resistenza a taglio si dispone un’armatura d’anima
disposta trasversalmente all’asse della trave
Ha il ruolo di congiungere:
– la parte compressa (il corrente in calcestruzzo)
– la parte tesa (l’armatura longitudinale)
Le armature utilizzate a questo scopo sono:
– le staffe (le staffe sono più efficaci delle barre piegate nel prevenire i
meccanismi di rottura per taglio)
– le barre piegate.
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Travi armate a taglio
Nel caso in cui siano presenti anche armature a taglio (staffe e ferri piegati) ai
contributi indicati in precedenza si somma quello delle sollecitazioni di trazione
applicate ai bracci di armatura che attraversano le fessure (Vs)
Vay Vc
Vs
Vd T
Vcls = Vc + Vd + Vay+ Vs
Travi armate a taglio
Fc Fs
Fc 2Q Fs Q
Il modello a inclinazione variabile
La trave è schematizzata con un traliccio il cui valore dell’angolo θ non è
costante ma varia in funzione delle caratteristiche geometriche e resistenti della
sezione.
Nel modello di calcolo è possibile riconoscere:
- bielle di cls compresse inclinate di un angolo θ
- bielle di acciaio tese inclinate di un angolo α (armature trasversali)
- corrente superiore compresso (cls delimitato dall’asse neutro)
- corrente inferiore teso (barre di acciaio longitudinali)
In analogia con quanto determinato per il modello di Ritter-Mörsch lo sforzo agente
nella biella tesa è valutato attraverso:
Fs
Fsd
Asw area della singola armatura trasversale (nel caso di staffe è uguale
all’area della singola barra per il numero di braccia);
s distanza tra due armature trasversali consecutive (passo)
fyd tensione di snervamento di calcolo dell’acciaio
Il valore del taglio “trazione” (crisi lato acciaio teso: taglio resistente VRsd) si
ottiene eguagliando lo sforzo agente nella biella tesa Fs con quello resistente
Fsd:
Fs = Fsd
da cui:
A causa delle lesioni diagonali a taglio lo sforzo nell’armatura
longitudinale tesa all’ascissa z = a dall’appoggio è prodotto dal momento
flettente che si verifica nella sezione di ascissa:
Asw = nb – As-barra
nb = numero di bracci della staffa
z≅
z ≅ 0.9 ⋅ d0.9 ⋅ d
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Metodo normale
Nella precedente edizione dell’EC2 e nel D.M.’96 erano presenti due
metodi di verifica:
- il “metodo normale” nel quale si sommava la resistenza a taglio del solo
cls (VRd,c) con la resistenza dell’armatura (staffe e piegati), calcolata con
il modello del traliccio di Mörsch, cioè con puntoni a 45°
- il “metodo dell’inclinazione variabile del traliccio” nel quale si considera
solo la resistenza dell’armatura a taglio, ma si possono considerare
inclinazioni del puntone < 45°
Nella versione attuale dell’EC2 e nel D.M. 2008 è ammesso solo il
secondo metodo (la resistenza del calcestruzzo non può essere sommata
a quella dell’armatura).
Determinazione della forza nell’armatura di
taglio
Il traliccio di Mörsch
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Determinazione della forza nell’armatura di taglio
Schema del meccanismo resistente
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Determinazione della forza nell’armatura di taglio
L’eq. di eq. dei momenti di una mensola di calcestruzzo tra due fessure
distanti s è:
DT·z = (Vd +Va)·s + Mc + Fs sinb·z·cota + Fs cosb·z
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Determinazione della forza nell’armatura di taglio
Ponendo DT ≈ (dT/dx)s e z ≈ cost. , e poiché V = dM/dx , si ha:
d (M / z) V
DT s s
dx z
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Determinazione della forza nell’armatura di taglio
Sostituendo e risolvendo per Fs si ha:
Fs V Vc Vs
s z sin (cot cot ) z sin (cot cot )
Vc Va Vd M c / s
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Determinazione della forza nell’armatura di taglio
Nel caso = 45° e = 90°:
Fs Vs
s z
Fs Vs
s z 2
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Determinazione della forza nella biella compressa
Nella biella compressa si ha:
sin Vs s
C Fs
sin z sin (cot cot )
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Determinazione del contributo
del calcestruzzo
E’ difficile valutare teoricamente:
Vc = Va + Vd + Mc /s
Quindi si ricorre a formule empiriche
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Interazione momento-taglio
La presenza del taglio fa sviluppare le fessure secondo linee inclinate
Il concetto di sezione retta della teoria della trave elastica perde di
significato
Ciò comporta che la T sull’armatura tesa non coincide con quella
prevista dalla teoria della flessione
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Interazione momento-taglio
Secondo la teoria della flessione si ha:
T2,flex = M2 / z = M2’ / z – V2 cota
Quindi la forza effettiva è maggiore:
T2 = T2,flex + V2 cota
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Interazione momento-taglio
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Interazione momento-taglio
0.9 d
0.9 d
0.9 d 0.9 d
0.9 d 0.9 d
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NTC 2008
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Il comportamento
a rottura per taglio
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Il comportamento a rottura per taglio
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4.1.2.1.3.1.
Elementi senza armature trasversali
VRd VEd
1
VRd =
0,18 k 100 × l × f ck 3
+0,15× cp b w d v min + 0,15× cp × b w d
c
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4.1.2.1.3.1. Verifica dell’armatura longitudinale
La verifica comporta la traslazione del diagramma del momento
flettente lungo l'asse longitudinale, nel verso che dà luogo ad un
aumento del valore assoluto del momento flettente.
In altri termini, l’armatura longitudinale deve essere
dimensionata per resistere al momento sollecitante pari a:
MSd(V) = MSd(V) + VSd · 0.9 d
0.9 d
0.9 d
0.9 d 0.9 d
0.9 d 0.9 d
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4.1.2.1.3.2. Elementi con armature trasversali
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4.2.2.3.1.
Verifica del conglomerato
La prima verifica consiste nel confrontare il taglio di calcolo con
una espressione cautelativa della resistenza a compressione
delle bielle inclinate
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4.2.2.3.2. Verifica dell’armatura
trasversale d'anima
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Armatura dei travetti di un solaio
139
Armatura dei travetti di un solaio
Armatura dei travetti di un solaio
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Armatura dei travetti di un solaio
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Progetto delle fasce piene
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Progetto delle fasce piene
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Dettagli costruttivi
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Requisiti minimi normativi
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Requisiti minimi normativi
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Requisiti minimi normativi
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