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Keywords: reinforced concrete sections, biaxial shear resistance, axial force and biaxial bending.
SOMMARIO
Alla luce della nuova normativa (NTC 2008) la verifica sismica delle sezioni di pilastri in c.a. andrebbe sempre effettuata in
regime di presso-flessione deviata e taglio obliquo. Il rispetto del principio della gerarchia delle resistenze comporta elevati
valori dello sforzo tagliante nei pilastri che, anche per sezioni rettangolari, è sempre caratterizzato da due distinte componenti
secondo gli assi principali d’inerzia della sezione (taglio obliquo).
La verifica della resistenza a taglio andrebbe effettuata secondo le indicazioni contenute nel § 4.1.2.1.2 NTC che però sono
riferite al solo caso di taglio in regime di sollecitazione retta. Infatti le relazioni che forniscono la resistenza a “taglio trazione”
e “taglio compressione” sono, tra l’altro, espresse in funzione della larghezza minima bw e dell’altezza utile d della sezione.
Dimensioni queste univocamente definibili solo per alcuni tipi di sezione (rettangolare, a T ecc.) con lo sforzo di taglio
parallelo all’altezza della sezione.
Ciò premesso è immediato riconoscere che in presenza di due distinte componenti del taglio la verifica a taglio retto effettuata
separatamente per le due direzioni (come pubblicata in qualche recente guida tecnica) non è conservativa.
Scopo della presente memoria è quello di determinare, mediante un procedimento numerico valido per qualsiasi tipo di sezione
compatta, valori efficaci per bw e d onde ricondurre la verifica a taglio obliquo a quella di una verifica a taglio di una sezione
rettangolare equivalente avente gli assi orientati secondo le direzioni parallela e ortogonale all’asse neutro prodotto dalla
corrispondente sollecitazione di presso flessione deviata.
Il procedimento si basa sulla suddivisione della sezione in un sufficiente numero di conci elementari (strisce discrete)
ortogonali all’asse neutro ottenuto dal calcolo numerico in regime di presso-flessione deviata. Vengono esclusi, a favore di
sicurezza, i conci non sottesi dall’asse neutro. Sulla scorta delle precedenti considerazioni viene inoltre proposta una
valutazione dell’area delle staffe e delle legature effettivamente resistente a taglio al variare dell’inclinazione della risultante
del taglio. Oltre che per le comuni sezioni rettangolari dei pilastri soggette a taglio obliquo il procedimento può essere
impiegato anche per le sezioni circolari e per sezioni generiche compatte a contorno poligonale convesso (escluse quindi le
sezioni costituite da profili sottili, quelle anulari e quelle caratterizzate da grosse forature).
2 PROCEDIMENTO DI CALCOLO
PROPOSTO
Fig. 1. Sezione rettangolare soggetta a taglio obliquo VRcd i = 0,9 · di · bi · αc · f’cd sinθ · cosθ (2)
in cui:
Appare pertanto più appropriato assumere di altezza utile del concio i misurata in
come giacitura del traliccio resistente a taglio corrispondenza del perimetro che collega i
quella del piano ortogonale alla direzione baricentri delle barre longitudinali;
dell’asse neutro della sezione ottenuta dal calcolo Asw i quota parte ideale dell’area delle staffe
a pressoflessione deviata allo SLU. Di impegnate dal concio i;
conseguenza il valore del taglio sollecitante il s passo delle staffe;
suddetto traliccio sarà costituito dalla risultante fyd tensione di snervamento di calcolo delle
VEd della somma delle proiezioni delle staffe;
componenti Vx, Vy sulla direzione ortogonale a f’cd resistenza a compressione ridotta del
quella dell’asse neutro (Fig. 1). Indicato con β calcestruzzo (0,5 · fcd);
l’angolo formato dall’asse neutro con l’asse αc coefficiente maggiorativo per sforzo assiale
principale d’inerzia x, il valore di calcolo del di compressione;
taglio risulta:
θ angolo di inclinazione delle bielle Fig. 3. Traliccio elementare resistente relativo al generico
compresse (uguale per tutti i tralicci concio i
elementari).
Di conseguenza le resistenze a “taglio tra-
Perché il singolo concio possa costituire la zione” e “taglio compressione”, questa volta
traccia (sulla sezione trasversale del pilastro) di riferite all’intera sezione, diventano:
un elementare traliccio isostatico è necessario che
i suoi due estremi ricadano rispettivamente nel VRsd = 0,9 · (Σdi2 / Σdi) Asw /s · fyd · ctgθ (3)
corrente compresso del traliccio (zona compressa
della sezione per effetto della flessione composta VRcd = 0,9 · (Σ di · bi) · αc · f’cd sinθ · cosθ (4)
allo SLU) e nel corrente teso costituito dalle
barre longitudinali perimetrali. Per soddisfare la In base alla (4.1.20) delle NTC come
prima condizione vengono esclusi i conci non resistenza a taglio della trave va assunta quella di
sottesi dall’asse neutro (Fig. 2). La seconda minore valore tra le due appena definite.
condizione può considerarsi soddisfatta se Le (3) e la (4) sono equivalenti alle cor-
l’armatura longitudinale del pilastro è suf- rispondenti formule di normativa (4.1.19) e
ficientemente distribuita lungo il perimetro della (4.1.20) a condizione di porre:
sezione (armatura tubolare); per i pilastri si può
considerare questa condizione sempre assolta in d = Σdi2 / Σdi = deq
quanto le NTC prevedono che l’interasse tra le d · bw = Σ (di · bi) = Aeq
barre longitudinali non sia mai superiore a 25 cm. bw eq = Aeq / deq
Nella realtà applicativa il solo soddisfacimento
degli elevati valori dei minimi di armatura (ρ ≥ I valori bw eq deq così ottenuti definiscono, per
1%) porta a progettare interassi tra le barre quasi qualsiasi forma di sezione calcolata, base ed
sempre inferiori al valore massimo indicato. altezza di una sezione rettangolare equivalente ai
L’Eurocodice 8 prevede, con maggiore severità, fini della resistenza ultima a taglio. Tali
un interasse ≤ 15 cm in alta duttilità (DCH) e dimensioni equivalenti consentono, cioè, di
≤20 cm in media duttilità (DCM). utilizzare gli stessi procedimenti di calcolo
Sulla base delle ipotesi assunte si è correntemente impiegati per il progetto delle
rappresentato in Fig. 3 lo schema longitudinale staffe e per la verifica a taglio della comune
del traliccio elementare resistente corrispondente sezione rettangolare.
al generico concio di altezza utile di. Si sottolinea che il procedimento esposto può
Per poter valutare compiutamente la resistenza essere applicato solo a partire da una valutazione
a “taglio trazione” espressa dalla (1) resta da numerica iterativa della posizione dell’asse neutro
definire Asw i cioè l’area trasversale delle staffe di allo stato limite ultimo in regime di presso-
competenza del generico traliccio elementare. flessione deviata; questa determinazione non è
Nella (1) risulta evidente che tale resistenza è invece generalmente possibile sia per via analitica
direttamente proporzionale all’altezza utile di del sia utilizzando i due procedimenti approssimati
concio (considerando costanti tutti gli altri fattori) indicati nelle NTC (§ 4.1.2.1.2.4, § 7.4.4.2.2.1) e
per cui appare logico assumere: negli Eurocodici (/2/, /3/). La notevole diffusione
di programmi di calcolo automatico, fruibili
Asw i = di / Σdi · Asw anche gratuitamente via Internet, in grado di
determinare in poche frazioni di secondo
resistenza e asse neutro delle sezioni in c.a. di
qualunque forma in pressoflessione deviata, rende
ormai anacronistico l’uso dei suddetti
procedimenti approssimati di calcolo.
Sarebbero infine auspicabili riscontri di tipo
sperimentale per valutare se le indicazioni
normative garantiscano un grado di diffusione di
staffe e legature sufficiente a controllare
l’interazione laterale che si sviluppa tra i conci,
ritenuta trascurabile nella presente esposizione.
3 VALUTAZIONE DELL’AREA RESISTENTE barre longitudinali misurata sulla direzione del
DELLE ARMATURE TRASVERSALI taglio (lunghezza h0 in fig. 4). A partire da queste
due barre è sempre possibile individuare due
La nuova normativa sismica italiana (analo- bracci resistenti (ognuno dei quali costituito da
gamente a quella europea) prescrive, nelle zone più lati della staffa) che sviluppano un’area
critiche dei pilastri, la presenza sia di staffe efficace a taglio pari a due volte l’area della
chiuse di contenimento delle armature longitudi- sezione della staffa che essi stessi costituiscono.
nali poste negli spigoli della sezione, sia di L’area efficace di ulteriori staffe chiuse (come
legature disposte in modo tale da trattenere le la staffa B di Fig. 4) ma tali da non percorrere
barre longitudinali (almeno una barra ogni due) l’intero perimetro della sezione può essere
situate lungo i lati della sezione. valutata riducendo l’area dei due bracci a mezzo
A fronte di una elevata domanda di resistenza di un fattore pari al rapporto h0’/ h0 in cui h0’ è la
a taglio biassiale richiesta in queste zone si cerca massima distanza tra le barre racchiuse dalla
nel seguito di valutare l’area efficace resistente a staffa interna misurata sempre sulla direzione del
taglio fornita non solo dalle staffe ma anche dalle taglio. La capacità resistente a taglio delle singole
legature effettivamente disposte nella sezione con staffe viene cioè considerata proporzionale alla
lo stesso passo delle staffe. propria altezza utile di come espresso dalla (1); il
Si assume qui che al variare della direzione del rapporto tra l’altezza utile di della staffa interna e
taglio (come di norma si verifica nelle varie quella d0 della staffa perimetrale è stato pertanto
combinazioni previste nel calcolo sismico), varia assunto pari (con buona approssimazione) a
di conseguenza l’area resistente a taglio delle quello h0’/ h0 sopra indicato.
staffe e delle legature Con analogo ragionamento si può considerare
Per fissare le idee si consideri la generica efficace l’area della singola legatura ridotta a
sezione, rappresentata in Fig. 4, di un pilastro a mezzo del rapporto h0’’/ h0 in cui h0’’ è la
contorno poligonale (convesso) armata trasversal- proiezione della lunghezza della legatura sulla
mente mediante due staffe chiuse di confina- direzione del taglio. A favore di sicurezza
mento denominate A, B e due legature a, b. potrebbero escludersi dal computo le legature
aventi inclinazione rispetto alla direzione del
taglio superiore a 20° e quelle le cui almeno una
delle due estremità non ricada nella zona
compressa della sezione.
Il D.M. 14/1/2008 prevede, allo scopo di
conseguire un adeguato livello di duttilità
sezionale, un quantitativo minimo di armature
trasversali espresso dalla (7.4.28) che nella
seguente formula (5) viene espresso come
rapporto meccanico delle armature trasversali di
confinamento valutate nella sola direzione del
taglio:
Fig. 5. Area efficace a taglio di una sezione quadrata I risultati ottenuti dal calcolo sono in buon
accordo con il valore di normativa solo per υ =
0,1.
Si voglia adesso dimensionare l’armatura a vincolata, agisce il taglio V. Lo sforzo normale si
taglio della sezione rettangolare 30x50 di Fig. 7 è supposto costante e pari a N = 613,80 kN.
armata con 12Φ16, costituita dagli stessi materiali Il calcolo è stato ripetuto variando l’angolo di
della sezione precedente e soggetta ai seguenti inclinazione di V da 0° a 90° con successivi
sforzi: incrementi di 15°. A tale scopo alle componenti
Vx, Vy, che modellano le successive inclinazioni
N = 613,80 kN del vettore V, sono stati associate le
Mx = 50,00 kNm corrispondenti componenti My, Mx del momento
My = 25,00 kNm flettente da esse prodotte nella sezione di incastro
Vx = 93,90 kN assunta. Il diagramma di Fig. 6 illustra l’anda-
Vy= 187,80 kN mento delle resistenze a “taglio compressione”
VRcd e “taglio trazione” VRsd al variare
dell’angolo α di inclinazione del taglio sulla base
di un’armatura trasversale costante costituita da
staffe Φ 8/10 cm. La successiva tabella 1 oltre a
riportare i valori delle suddette resistenze
esplicita il rapporto tra il taglio VEd di progetto
(componente ortogonale all’asse neutro) ed il
modulo (fisso) del vettore V del taglio.