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UN PROCEDIMENTO NUMERICO PER LA VERIFICA A TAGLIO

BIASSIALE NEI PILASTRI IN C.A.


Renato Tritto
Ingegnere libero professionista, rtritto@tin.it.

Keywords: reinforced concrete sections, biaxial shear resistance, axial force and biaxial bending.

SOMMARIO
Alla luce della nuova normativa (NTC 2008) la verifica sismica delle sezioni di pilastri in c.a. andrebbe sempre effettuata in
regime di presso-flessione deviata e taglio obliquo. Il rispetto del principio della gerarchia delle resistenze comporta elevati
valori dello sforzo tagliante nei pilastri che, anche per sezioni rettangolari, è sempre caratterizzato da due distinte componenti
secondo gli assi principali d’inerzia della sezione (taglio obliquo).
La verifica della resistenza a taglio andrebbe effettuata secondo le indicazioni contenute nel § 4.1.2.1.2 NTC che però sono
riferite al solo caso di taglio in regime di sollecitazione retta. Infatti le relazioni che forniscono la resistenza a “taglio trazione”
e “taglio compressione” sono, tra l’altro, espresse in funzione della larghezza minima bw e dell’altezza utile d della sezione.
Dimensioni queste univocamente definibili solo per alcuni tipi di sezione (rettangolare, a T ecc.) con lo sforzo di taglio
parallelo all’altezza della sezione.
Ciò premesso è immediato riconoscere che in presenza di due distinte componenti del taglio la verifica a taglio retto effettuata
separatamente per le due direzioni (come pubblicata in qualche recente guida tecnica) non è conservativa.
Scopo della presente memoria è quello di determinare, mediante un procedimento numerico valido per qualsiasi tipo di sezione
compatta, valori efficaci per bw e d onde ricondurre la verifica a taglio obliquo a quella di una verifica a taglio di una sezione
rettangolare equivalente avente gli assi orientati secondo le direzioni parallela e ortogonale all’asse neutro prodotto dalla
corrispondente sollecitazione di presso flessione deviata.
Il procedimento si basa sulla suddivisione della sezione in un sufficiente numero di conci elementari (strisce discrete)
ortogonali all’asse neutro ottenuto dal calcolo numerico in regime di presso-flessione deviata. Vengono esclusi, a favore di
sicurezza, i conci non sottesi dall’asse neutro. Sulla scorta delle precedenti considerazioni viene inoltre proposta una
valutazione dell’area delle staffe e delle legature effettivamente resistente a taglio al variare dell’inclinazione della risultante
del taglio. Oltre che per le comuni sezioni rettangolari dei pilastri soggette a taglio obliquo il procedimento può essere
impiegato anche per le sezioni circolari e per sezioni generiche compatte a contorno poligonale convesso (escluse quindi le
sezioni costituite da profili sottili, quelle anulari e quelle caratterizzate da grosse forature).

1 INTRODUZIONE riferite, in generale, agli assi principali d’inerzia


della sezione di solo calcestruzzo. A seguito,
Le nuove Norme Tecniche sulle Costruzioni, inoltre, dell’introduzione nelle NTC del principio
nel seguito indicate come NTC, forniscono (§ della gerarchia delle resistenze la capacità di
4.1.2.1.2) la valutazione della resistenza ultima a resistenza al taglio richiesta ai pilastri è
taglio riferita unicamente a sezioni rettangolari aumentata enormemente al punto da diventare in
per azioni taglianti parallele all’asse principale alcuni casi critica per il dimensionamento (si
d’inerzia ortogonale all’asse neutro (flessione pensi ad elementi verticali tozzi come nel caso di
retta o pressoflessione retta). Lo stesso può dirsi pilastri nei vani scala interrotti da travi rampanti
con riferimento all’Eurocodice 2 Parte 1 che tratta o di interpiano, o alle pile di piccola altezza per
l’argomento nel § 6.2 con grafici illustrativi viadotti metropolitani).
riferiti esclusivamente ad elementi resistenti Mentre per la pressoflessione deviata sia le
orizzontali (travi) in regime di flessione retta. NTC che gli Eurocodici forniscono ben due tipi
Nelle correnti applicazioni progettuali, invece, di soluzioni approssimate, nel caso del taglio
la verifica dei pilastri in c.a. deve sempre essere biassiale non viene data alcuna indicazione,
condotta in regime di pressoflessione deviata in semplificata o rigorosa che sia, in merito alle
presenza di entrambe le componenti del taglio possibili modalità di calcolo. Analoga situazione
si riscontra in tutti i testi di tecnica delle
costruzioni e negli articoli divulgativi inerenti le VEd = Vx sin β + Vy cos β
nuove norme.

2 PROCEDIMENTO DI CALCOLO
PROPOSTO

Supponendo noto l’asse neutro allo stato limite


ultimo (Fig. 1), la risultante dello sforzo di taglio
non risulta in generale ortogonale a tale asse
(“taglio obliquo”). Anche per la semplice sezione Fig. 2. Suddivisione in conci di sezioni convesse
rettangolare di Fig.1 risulta evidente che il
calcolo della resistenza a taglio condotta Si è in tal modo ricondotto il problema del
separatamente per le due componenti Vx e Vy taglio obliquo a quello del taglio in flessione
sulle corrispondenti sezioni rettangolari a lati retta. Le sezioni convesse rappresentate in Fig. 2
invertiti, oltre a condurre a risultati a sfavore di sono state orientate in modo da evidenziare
sicurezza è concettualmente scorretta in quanto l’ortogonalità tra la direzione del taglio VEd di
ammette il disaccoppiamento delle componenti progetto e l’asse neutro già noto dal calcolo allo
Vx, Vy del taglio in realtà non presente allo stesso SLU per tensioni normali (qui supposto come già
modo di quello delle componenti Mx, My del effettuato).
momento flettente. Un approccio razionale al problema della
determinazione della resistenza ultima a taglio è
quello di suddividere le sezioni in un sufficiente
numero di conci elementari (Fig. 2) tracciati
parallelamente alla direzione del taglio VEd e
considerare la resistenza ultima a taglio come
somma di quella dei singoli conci elementari.
Ogni concio viene cioè considerato allo stesso
modo di una sezione rettangolare le cui resistenze
a “taglio trazione” e “taglio compressione”
possono essere valutate in base alle formule di
normativa (4.1.18) e (4.1.19) di seguito
riformulate con riferimento al generico concio i
ed assumendo le staffe sempre ortogonali all’asse
della trave (α = 90°):

VRsd i = 0,9 · di · Asw i /s · fyd ctgθ (1)

Fig. 1. Sezione rettangolare soggetta a taglio obliquo VRcd i = 0,9 · di · bi · αc · f’cd sinθ · cosθ (2)

in cui:
Appare pertanto più appropriato assumere di altezza utile del concio i misurata in
come giacitura del traliccio resistente a taglio corrispondenza del perimetro che collega i
quella del piano ortogonale alla direzione baricentri delle barre longitudinali;
dell’asse neutro della sezione ottenuta dal calcolo Asw i quota parte ideale dell’area delle staffe
a pressoflessione deviata allo SLU. Di impegnate dal concio i;
conseguenza il valore del taglio sollecitante il s passo delle staffe;
suddetto traliccio sarà costituito dalla risultante fyd tensione di snervamento di calcolo delle
VEd della somma delle proiezioni delle staffe;
componenti Vx, Vy sulla direzione ortogonale a f’cd resistenza a compressione ridotta del
quella dell’asse neutro (Fig. 1). Indicato con β calcestruzzo (0,5 · fcd);
l’angolo formato dall’asse neutro con l’asse αc coefficiente maggiorativo per sforzo assiale
principale d’inerzia x, il valore di calcolo del di compressione;
taglio risulta:
θ angolo di inclinazione delle bielle Fig. 3. Traliccio elementare resistente relativo al generico
compresse (uguale per tutti i tralicci concio i
elementari).
Di conseguenza le resistenze a “taglio tra-
Perché il singolo concio possa costituire la zione” e “taglio compressione”, questa volta
traccia (sulla sezione trasversale del pilastro) di riferite all’intera sezione, diventano:
un elementare traliccio isostatico è necessario che
i suoi due estremi ricadano rispettivamente nel VRsd = 0,9 · (Σdi2 / Σdi) Asw /s · fyd · ctgθ (3)
corrente compresso del traliccio (zona compressa
della sezione per effetto della flessione composta VRcd = 0,9 · (Σ di · bi) · αc · f’cd sinθ · cosθ (4)
allo SLU) e nel corrente teso costituito dalle
barre longitudinali perimetrali. Per soddisfare la In base alla (4.1.20) delle NTC come
prima condizione vengono esclusi i conci non resistenza a taglio della trave va assunta quella di
sottesi dall’asse neutro (Fig. 2). La seconda minore valore tra le due appena definite.
condizione può considerarsi soddisfatta se Le (3) e la (4) sono equivalenti alle cor-
l’armatura longitudinale del pilastro è suf- rispondenti formule di normativa (4.1.19) e
ficientemente distribuita lungo il perimetro della (4.1.20) a condizione di porre:
sezione (armatura tubolare); per i pilastri si può
considerare questa condizione sempre assolta in d = Σdi2 / Σdi = deq
quanto le NTC prevedono che l’interasse tra le d · bw = Σ (di · bi) = Aeq
barre longitudinali non sia mai superiore a 25 cm. bw eq = Aeq / deq
Nella realtà applicativa il solo soddisfacimento
degli elevati valori dei minimi di armatura (ρ ≥ I valori bw eq deq così ottenuti definiscono, per
1%) porta a progettare interassi tra le barre quasi qualsiasi forma di sezione calcolata, base ed
sempre inferiori al valore massimo indicato. altezza di una sezione rettangolare equivalente ai
L’Eurocodice 8 prevede, con maggiore severità, fini della resistenza ultima a taglio. Tali
un interasse ≤ 15 cm in alta duttilità (DCH) e dimensioni equivalenti consentono, cioè, di
≤20 cm in media duttilità (DCM). utilizzare gli stessi procedimenti di calcolo
Sulla base delle ipotesi assunte si è correntemente impiegati per il progetto delle
rappresentato in Fig. 3 lo schema longitudinale staffe e per la verifica a taglio della comune
del traliccio elementare resistente corrispondente sezione rettangolare.
al generico concio di altezza utile di. Si sottolinea che il procedimento esposto può
Per poter valutare compiutamente la resistenza essere applicato solo a partire da una valutazione
a “taglio trazione” espressa dalla (1) resta da numerica iterativa della posizione dell’asse neutro
definire Asw i cioè l’area trasversale delle staffe di allo stato limite ultimo in regime di presso-
competenza del generico traliccio elementare. flessione deviata; questa determinazione non è
Nella (1) risulta evidente che tale resistenza è invece generalmente possibile sia per via analitica
direttamente proporzionale all’altezza utile di del sia utilizzando i due procedimenti approssimati
concio (considerando costanti tutti gli altri fattori) indicati nelle NTC (§ 4.1.2.1.2.4, § 7.4.4.2.2.1) e
per cui appare logico assumere: negli Eurocodici (/2/, /3/). La notevole diffusione
di programmi di calcolo automatico, fruibili
Asw i = di / Σdi · Asw anche gratuitamente via Internet, in grado di
determinare in poche frazioni di secondo
resistenza e asse neutro delle sezioni in c.a. di
qualunque forma in pressoflessione deviata, rende
ormai anacronistico l’uso dei suddetti
procedimenti approssimati di calcolo.
Sarebbero infine auspicabili riscontri di tipo
sperimentale per valutare se le indicazioni
normative garantiscano un grado di diffusione di
staffe e legature sufficiente a controllare
l’interazione laterale che si sviluppa tra i conci,
ritenuta trascurabile nella presente esposizione.
3 VALUTAZIONE DELL’AREA RESISTENTE barre longitudinali misurata sulla direzione del
DELLE ARMATURE TRASVERSALI taglio (lunghezza h0 in fig. 4). A partire da queste
due barre è sempre possibile individuare due
La nuova normativa sismica italiana (analo- bracci resistenti (ognuno dei quali costituito da
gamente a quella europea) prescrive, nelle zone più lati della staffa) che sviluppano un’area
critiche dei pilastri, la presenza sia di staffe efficace a taglio pari a due volte l’area della
chiuse di contenimento delle armature longitudi- sezione della staffa che essi stessi costituiscono.
nali poste negli spigoli della sezione, sia di L’area efficace di ulteriori staffe chiuse (come
legature disposte in modo tale da trattenere le la staffa B di Fig. 4) ma tali da non percorrere
barre longitudinali (almeno una barra ogni due) l’intero perimetro della sezione può essere
situate lungo i lati della sezione. valutata riducendo l’area dei due bracci a mezzo
A fronte di una elevata domanda di resistenza di un fattore pari al rapporto h0’/ h0 in cui h0’ è la
a taglio biassiale richiesta in queste zone si cerca massima distanza tra le barre racchiuse dalla
nel seguito di valutare l’area efficace resistente a staffa interna misurata sempre sulla direzione del
taglio fornita non solo dalle staffe ma anche dalle taglio. La capacità resistente a taglio delle singole
legature effettivamente disposte nella sezione con staffe viene cioè considerata proporzionale alla
lo stesso passo delle staffe. propria altezza utile di come espresso dalla (1); il
Si assume qui che al variare della direzione del rapporto tra l’altezza utile di della staffa interna e
taglio (come di norma si verifica nelle varie quella d0 della staffa perimetrale è stato pertanto
combinazioni previste nel calcolo sismico), varia assunto pari (con buona approssimazione) a
di conseguenza l’area resistente a taglio delle quello h0’/ h0 sopra indicato.
staffe e delle legature Con analogo ragionamento si può considerare
Per fissare le idee si consideri la generica efficace l’area della singola legatura ridotta a
sezione, rappresentata in Fig. 4, di un pilastro a mezzo del rapporto h0’’/ h0 in cui h0’’ è la
contorno poligonale (convesso) armata trasversal- proiezione della lunghezza della legatura sulla
mente mediante due staffe chiuse di confina- direzione del taglio. A favore di sicurezza
mento denominate A, B e due legature a, b. potrebbero escludersi dal computo le legature
aventi inclinazione rispetto alla direzione del
taglio superiore a 20° e quelle le cui almeno una
delle due estremità non ricada nella zona
compressa della sezione.
Il D.M. 14/1/2008 prevede, allo scopo di
conseguire un adeguato livello di duttilità
sezionale, un quantitativo minimo di armature
trasversali espresso dalla (7.4.28) che nella
seguente formula (5) viene espresso come
rapporto meccanico delle armature trasversali di
confinamento valutate nella sola direzione del
taglio:

ωwd = Vs/ Vc ∙ fyd/fcd ≥ 0,08 ÷ 0,12 (5)


Fig. 4. Valutazione area efficace armature trasversali
in cui:
Vs = Ast ∙ hst = volume bracci staffe paralleli
Per quanto riguarda la staffa perimetrale A che alla direzione del taglio
percorre l’intero contorno della sezione si può Vc = s ∙ bst ∙ hst = volume calcestruzzo confinato
affermare che, indipendentemente dalla direzione s = passo delle staffe lungo l’asse del pilastro
del taglio, il suo contributo può essere sempre bst, hst = base ed altezza della staffa rettangolare
assunto pari a due volte l’area della sezione = area calcestruzzo confinato
trasversale della staffa stessa. L’efficacia di 0,08÷0,12 = valori minimi del rapporto mec-
questa staffa è infatti sempre massima in quanto canico previsti nelle varie zone critiche
essa inviluppa in ogni caso il puntone del traliccio
resistente di massima altezza per qualsiasi Nella formula di normativa si è evidentemente
direzione del taglio. Detta massima efficacia può fatto riferimento ad una sezione rettangolare con
essere commisurata alla massima distanza tra le
staffe rettangolari perimetrali aventi dimensioni 4 ESEMPI DI CALCOLO
bst, hst in presenza di taglio con direzione
parallela a quella dei bracci hst. Naturalmente Con riferimento ad una generica sezione
nell’area Ast possono essere compresi sia l’area circolare può essere interessante confrontare i
dei due bracci hst della staffa sia le legature risultati ottenuti dal calcolo numerico con il
parallele agli stessi bracci. La stessa formula valore dell’altezza utile d indicato nel § 7.9.5.2.2
(7.4.28) va però anche verificata assumendo il delle NTC (verifiche a taglio delle pile dei ponti
taglio agente nella direzione ortogonale; va, in tal in assenza di calcoli più accurati):
caso, sostituito al valore di bst quello di hst e in Ast
vanno comprese le legature parallele a bst. d=r+2r/π
Nell’ottica della presente trattazione del taglio
obliquo, la verifica del rapporto meccanico di in cui r è il raggio della sezione circolare.
armatura trasversale va invece effettuata per ogni
combinazione di carico e nella sola direzione del
taglio ad essa associata assumendo come area Ast
quella efficace calcolata secondo le indicazioni
sopra riportate e sostituendo all’area confinata
bst∙hst della sezione rettangolare quella (sempre
confinata) della sezione effettivamente in esame.
Si consideri, ad esempio, la sezione quadrata
di Fig. 5 armata trasversalmente con le due staffe
di contenimento, pure quadrate, ed aventi la
stessa sezione di area Abr. Con riferimento al
taglio con risultante inclinata di 45° rispetto ai lati
della sezione, l’area efficace della staffa esterna
perime-trale è pari a quella di due bracci: 2 Abr.
Per quanto sopra detto l’area efficace della staffa
interna può essere valutata pari a: 2 Abr h0’/h0 =
Abr. In totale, quindi, l’area efficace resistente al
taglio inclinato di 45° è pari all’area della sezione Fig. 6. Sezione circolare relativa al primo esempio di
trasversale di 3 bracci. calcolo
Nel caso, invece, in cui il taglio sia parallelo ai
lati risultando h0’= h0 possono assumersi come La sezione circolare di Fig. 6 assunta come
efficaci n. 4 bracci. Per tutte le inclinazioni esempio ha un raggio di 40 cm ed un’armatura
intermedie, quindi, l’area efficace dell’armatura costituita da 20Φ18 in acciaio (fyd = 39.13 MPa)
trasversale da assumere nelle verifiche a taglio con copriferro (misurato dal baricentro delle
varia da 3 Abr a 4 Abr. barre) pari a 4 cm. Il calcestruzzo è di classe
C25/30 (fcd = 14,17 MPa).
Mentre il valore fornito dalla citata norma è
fisso e pari a d = 65,5 cm, quello fornito dal
calcolo varia in funzione dello sforzo normale
applicato e quindi della posizione dell’asse neutro
allo SLU; in particolare si hanno i seguenti valori
dell’altezza utile equivalente d in funzione di
alcuni valori assegnati allo sforzo normale
adimensionalizzato υ = N/(Ac·fcd):

d = 67,0 (bw=64,7) per υ = 0,0


d = 65,0 (bw=71,0) per υ = 0,1
d = 64,0 (bw=73,4) per υ = 0,2

Fig. 5. Area efficace a taglio di una sezione quadrata I risultati ottenuti dal calcolo sono in buon
accordo con il valore di normativa solo per υ =
0,1.
Si voglia adesso dimensionare l’armatura a vincolata, agisce il taglio V. Lo sforzo normale si
taglio della sezione rettangolare 30x50 di Fig. 7 è supposto costante e pari a N = 613,80 kN.
armata con 12Φ16, costituita dagli stessi materiali Il calcolo è stato ripetuto variando l’angolo di
della sezione precedente e soggetta ai seguenti inclinazione di V da 0° a 90° con successivi
sforzi: incrementi di 15°. A tale scopo alle componenti
Vx, Vy, che modellano le successive inclinazioni
N = 613,80 kN del vettore V, sono stati associate le
Mx = 50,00 kNm corrispondenti componenti My, Mx del momento
My = 25,00 kNm flettente da esse prodotte nella sezione di incastro
Vx = 93,90 kN assunta. Il diagramma di Fig. 6 illustra l’anda-
Vy= 187,80 kN mento delle resistenze a “taglio compressione”
VRcd e “taglio trazione” VRsd al variare
dell’angolo α di inclinazione del taglio sulla base
di un’armatura trasversale costante costituita da
staffe Φ 8/10 cm. La successiva tabella 1 oltre a
riportare i valori delle suddette resistenze
esplicita il rapporto tra il taglio VEd di progetto
(componente ortogonale all’asse neutro) ed il
modulo (fisso) del vettore V del taglio.

Fig. 7. Sezione rettangolare relativa al secondo esempio di


calcolo

Il taglio di progetto riferito alla sezione


rettangolare equivalente (d = 27,3 cm; bw= 47,3
cm) risulta VEd = 179,03 kN e conduce ad
un’armatura trasversale di 7,5 cm²/m (staffe
Φ8/13,4 cm) con θ = 21°,8. Fig. 8. Andamento delle resistenze a taglio al variare
Calcolando la stessa sezione in regime di dell’inclinazione α del taglio V
pressoflessione retta (N = 613,80 kN; Mx = 50,00
kNm; My = 0; Vx =0) e taglio Vy = 210,00 kN, Tabella 1. Valori delle resistenze a taglio per la sezione
30×50 cm
pari alla risultante delle due componenti prima
assegnate, si ottiene un’armatura trasversale di Angolo bweq deq VEd/V VRsd VRcd
5,3 cm²/m notevolmente inferiore a quella α [cm] [cm] [kN] [kN]
[°]
precedente. Questo risultato evidenzia l’errore di 0° 50,0 26,0 1,000 230,13 357,05
sovrastima della resistenza che si commetterebbe 15° 49,6 25,8 0,985 228,39 351,40
nell’effettuare la verifica a taglio separatamente 30° 50,4 25,6 0,944 226,22 353,50
per le due componenti Vx, Vy come suggerito in 45° 50,0 25,8 0,891 227,95 353,56
alcuni esempi di calcolo (§2.12.4 in /4/). 60° 48,0 26,8 0,847 237,22 353,34
Si vuole, nel seguito, valutare la variazione 75° 39,5 31,7 0,891 280,14 343,57
della resistenza a taglio della sezione rettangolare 90° 30,0 46,0 1,000 407,15 379,02
30×50 cm appena esaminata al variare
Dall’esame del diagramma si può notare che il
dell’angolo di inclinazione dello sforzo vettoriale
valore della resistenza a “taglio compressione”
di taglio V. Per dare consistenza fisica al calcolo
VRcd varia di poco al variare dell’angolo α..
la suddetta sezione è stata idealmente considerata
La resistenza a “taglio trazione” VRsd , risentendo
come quella di incastro alla base di un pilastro
maggiormente della variazione dell’altezza utile
tozzo (Fig. 6) sulla cui sezione di sommità, non
equivalente deq al variare di α , presenta un 0° 90,0 26,0 1,000 230,13 642,69
andamento decisamente crescente dal valore di 15° 89,8 25,9 0,976 229,65 640,06
230,13 kN per α = 0° a 407,15 kN per α = 90°. A 30° 89,9 25,9 0906 229,47 640,14
45° 90,1 25,9 0,796 229,04 640,50
questo punto potrebbe anche affacciarsi l’ipotesi 60° 89,9 26,0 0,668 230,00 641,49
di assumere, per le sezioni rettangolari dei 75° 80,7 27,6 0,604 244,70 612,40
pilastri, un diagramma di interazione lineare che 90° 30,0 86,0 1,000 761,12 708,61
colleghi i valori VRsd calcolati solo per α = 0° ed
α = 90° (cioè effettuando due sole valutazioni per
taglio e flessione monoassiali). BIBLIOGRAFIA
Tale ipotesi non risulta accettabile
D.Min Infrastrutture 14 gennaio 2008 – Approvazione delle
all’aumentare del rapporto tra i lati della sezione. nuove norme tecniche per le costruzioni.
Si consideri, infatti, la sezione rettangolare Eurocodice 2 – Progettazione delle strutture di
30×90 cm di Fig.7 armata con 20Φ16 calcestruzzo
longitudinali e con staffe Φ 8/10 cm (N=1147 UNI EN 1992-1-1
kN). Mentre la resistenza a taglio VRcd delle Eurocode 8 – Structures in seismic regions. European Stan-
dard - prEN 1998-1
bielle compresse varia di poco al variare di α,
AICAP , 2008. Progettazione sismica di edifici in c.a.
quella “lato trazione” VRsd presenta una brusca Volume 2
variazione per α che va da 90° a 75°. Ciò a Castellani A., Faccioli E., 2008.Costruzioni in zona sismica
causa della corrispondente repentina variazione Hoepli
dell’inclinazione dell’asse neutro che si verifica Mezzina M., Raffaele D., Vitone A, 2007. Teoria e pratica
per piccoli valori del rapporto Vx/Vy tra le delle costruzioni in c.a. Città Studi Edizioni
Tritto R., 2004. Programmi per il calcolo agli stati limite
componenti del taglio. Il diagramma di Fig. 9 e la delle sezioni in c.a., Protec Editrice
tabella 2 evidenziano graficamente e numeri-
camente il comportamento appena descritto.
A conclusione delle esposte considerazioni e
sulla base delle ipotesi assunte, per il taglio
biassiale (obliquo) non appaiono praticabili
soluzioni semplificate, neanche per sezioni
rettangolari. Si segnala, infine, che le sezioni di
forma allungata presentano un comportamento a
taglio obliquo particolarmente sfavorevole.

Fig. 9. Andamento delle resistenze a taglio per la sezione


rettangolare 30×90 cm
Tabella 2. Valori delle resistenze a taglio per la sezione
30×90 cm
Angolo bweq deq VEd/V VRsd VRcd
α [cm] [cm] [kN] [kN]
[°]

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