Architettura Tecnica I
Presentazione tema d’anno.
Amalfi e la Costiera amalfitana
Fonte: https://www.dovealsud.it/wp-content/uploads/2019/06/centro-storico-di-amalfi.jpg
GLI OBIETTIVI
Fonte: https://www.amalficoast.it/l/campania-4/costiera-amalfitana-1/amalfi-2
LA COSTIERA AMALFITANA
L’azzurro del mare, il verde della macchia mediterranea e dei terrazzamenti coltivati ad agrumi, si
fondono con caratteristiche architetture per creare uno dei percorsi più belli d’Italia: la Costiera
Amalfitana.
La strada tortuosa si insinua in profondi valloni, avvolge gli speroni di roccia a picco sul mare,
scende verso la spiaggia e poi risale, in una successione di scorci e vedute mozzafiato.
Un paesaggio unico al mondo disegnato da baie, insenature, strapiombi e piccoli borghi arroccati
sulla montagna.
Dal punto di vista orografico e paesaggistico il territorio è caratterizzato dai Monti Lattari,
costituiti principalmente da rocce di tipo calcareo dolomitico. Il territorio ha un aspetto
accidentato e scosceso ed è caratterizzato dalle falesie, formazioni rocciose a picco sul mare.
La costiera amalfitana è un tratto di costa tirrenica dell’Italia meridionale che si estende per
oltre 11.000 ettari tra il Golfo di Napoli e il Golfo di Salerno e comprende i comuni di:
Tali comuni, assieme con Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara, sono stati riuniti nella
Comunità Montana Penisola Amalfitana, sciolta nel 2008.
Fanno parte della Comunità Montana dei Monti Lattari, i comuni di Scala, Sant’Egidio del
Monte Albino, Corbara, Tramonti.
È una zona di grande bellezza naturale,
caratterizzata da terrazzamenti per la coltivazione
di vigneti e frutteti, considerati veri e propri
ʺmonumenti ambientaliʺ, e da cittadine di grande
valore architettonico e artistico.
L’area comprende molteplici testimonianze dei
tempi passati che rappresentano l’identità delle
origini: dalle ville romane di Minori e Positano
del I secolo d.C. all’architettura pubblica e privata
medievale, dai preziosi manufatti di oreficeria e
artigianato custoditi all’interno di chiese e musei,
alle meraviglie naturalistiche della Valle dei
Mulini e alle cupole maiolicate di Vietri, insegna
di un artigianato ceramico famoso nel mondo.
Ovunque i giardini di limoni, che per tutto l’anno
punteggiano di giallo il verde cupo del fogliame
sui fianchi della montagna che precipita verso il
mare e si fonde con i colori dell’acqua, che lungo
questa costa cambiano continuamente tra il
turchino, l’indaco, lo smeraldo.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Costiera_amalfitana#/media/File:Ravello.jpg
BREVI CENNI STORICI
• Fu scoperta dai patrizi romani verso il I secolo d.C., i quali vi edificarono una serie di ville.
• Da fonti storiche si evince che già verso la fine del VI secolo esistevano Amalfi e Atrani che
fino alla fine del secolo XI rappresentarono le uniche civitates del territorio.
• Durante il XIII secolo altri centri costieri, tra cui Minori e Maiori, un tempo semplici
villaggi, ebbero un significativo sviluppo edilizio.
• Il 12 gennaio 1853 venne inaugurata la strada carrabile, che collega Salerno, Amalfi e
Sorrento, aprendo la Costiera ai viaggiatori di fine Ottocento e diffondendo così la sua fama a
livello mondiale.
Fonte: https://www.costieraamalfitana.com/terrazzamenti-della-costiera-amalfitana/
W. Turner (1819), Amalfi: veduta dal Tondo Volpe
Fonte: http://www.enzoexposito.it/turisti_nel_tempo/1819.htm
W. Turner (1819), Tre studi su Amalfi
Fonte: http://www.enzoexposito.it/turisti_nel_tempo/1819.htm
J. Ruskin (1841), Amalfi
Fonte: https://commons.wikimedia.org/wiki/File:View_of_Amalfi.jpeg
I CENTRI DELLA COSTIERA
Caratteristiche dei centri costieri
• COSTIERI • Siti d’impianto generalmente allo sbocco di valloni scavati da fiumi
• MONTANI • Strada principale che va dall’entroterra al mare; strade secondarie,
• COLLINARI trasversali alla prima, che risalgono lungo le pendici del vallone
• Aggregato residenziale diviso in rioni con centro in una chiesa
minore
• Zona agricola collocata al vertice dello schema piramidale
LA COSTIERA AMALFITANA_ Patrimonio dell’UNESCO
La mission dell’UNESCO si può riassumere con una semplice frase “Contribuire alla
pace”, difatti il suo motto è “Building peace in the minds of men and women”.
Dopo le atrocità commesse prima e durante la Seconda Guerra Mondiale, in molti ebbero
la consapevolezza che la pace andava preservata non solo con trattati, ma anche e
soprattutto attraverso la conoscenza e il rispetto della cultura del prossimo.
Non può esserci dialogo senza rispetto e conoscenza, ed è proprio attraverso la tutela e la
diffusione del patrimonio storico, scientifico e culturale di tutti i paesi, che l’UNESCO ha
deciso di contribuire e preservare la pace.
Oggi l’UNESCO è costantemente impegnata nel promuovere non solo l’interculturalità,
ma anche la diffusione stessa della cultura, la tutela dell’ambiente e la difesa delle
minoranze. Tutto questo avviene pianificando eventi e iniziative che coinvolgono i vari
stati membri.
L’Italia è entrata a far parte dell’UNESCO l’8 novembre 1947 grazie al parere unanime di
tutti i membri già presenti. D’altronde proprio in Italia si trovano numerose aree e località
che sono state dichiarate patrimonio dell’umanità, tra cui la Costiera amalfitana.
La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, istituita nel 1950, ha lo scopo di
favorire la promozione, il collegamento, l’informazione, la consultazione e l’esecuzione dei
programmi UNESCO in Italia. La composizione, i compiti e il funzionamento della
Commissione sono stati disciplinati, da ultimo, dal Decreto Ministeriale n. 4195 del 24
maggio 2007.
L’esistenza della Commissione discende dall’art. VII della Convenzione di Londra del 16
novembre 1945, che ha istituito l’UNESCO. Analoghe entità sono operative in quasi tutti i
195 Paesi membri dell’UNESCO.
Criteri d’iscrizione
(ii): mostrare un importante interscambio di valori umani, in un lungo arco temporale o
all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi nell’architettura, nella tecnologia,
nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio;
Fonte: https://www.amalficoast.it/the-amalfi-coast
PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEI CENTRI
Insularità
• Sostanziale estraneità della produzione architettonica alle correnti artistiche coeve
• Uso di materiali reperibili in situ
• Apertura a scambi culturali con paesi lontani piuttosto che con l’immediato entroterra
Verticalità
• Terrazzamenti
M.C. Escher (1931), Covered alley in Atrani
M.C. Escher (1934), Coast of Amalfi_Atrani
M.C. Escher (1934), Atrani
LA CASA AMALFITANA
La città di Amalfi, che dà il suo nome al tratto di costa da Vietri sul Mare a Punta
Campanella, è uno dei più rinomati centri turistici della costa campana, conosciuta ed
apprezzata in tutto il mondo per le sue bellezze artistiche e naturali.
Fonte: https://www.consigliamidove.it/costiera-amalfitana/
L’abitato, inconfondibile nell’aspetto e pittoresco per la dislocazione,
si estende per poco meno di 6 kmq e si aggrappa agli sbalzi rocciosi
dei monti Lattari inoltrandosi nell’angusta Valle dei Mulini con
strade, scalinate e vicoli che si dipanano dalla collina e si incuneano
tra abitazioni e splendidi giardini terrazzati.
Fonte: https://www.amalfi.gov.it/comunicati/bypass-roccia-al-centro-storico-amalfi-firma-dellaccordo-acamir/
Ogni angolo, ogni viuzza e ogni piazzetta aprono prospettive inusitate e scorci silenziosi e
pittoreschi: è questo lo scenario che ha incantato generazioni di viaggiatori, il paesaggio
romantico per eccellenza, dove la dolcezza del clima e la bellezza di ville e case addossate una
all’altra si coniugano con la natura aspra e apparentemente inospitale di montagne a picco sul
mare.
Fonte: https://www.ecostiera.it/nel-medioevo-la-grandezza-delle-repubbliche-marinare-di-amalfi-genova-pisa-e-venezia/
Nello stemma cittadino si legge "Descendit ex
patribus Romanorum" ed effettivamente le origini
di Amalfi sembrano risalire al periodo romano,
come attesta il rinvenimento di un ninfeo
appartenente ad una villa probabilmente edificata ai
tempi dell’imperatore Tiberio.
Nei suoi viaggi Ercole si imbatté, infatti, in un piccolo villaggio e rapito dalla natura
rigogliosa del luogo e dal paesaggio incantato, decise di adornarlo con alberi dai frutti
pastosi, profumati e squillanti di sole, i limoni, che aveva rubato al Giardino delle
Esperidi e che regalarono al luogo un profumo caratteristico. In questo villaggio, Ercole
decise di dire addio alla sua adorata Amalfi, affidandone i resti alla cittadina costiera che
battezzò con il nome dell’amata.
Già sede vescovile nel 596, fece parte del
ducato romanico-bizantino fino all’839,
quando divenne una repubblica autonoma
(la prima delle Repubbliche Marinare
d’Italia) governata prima da Conti eletti
annualmente, poi da Prefetti ed infine da
Duchi che la trasformarono in una sorta di
monarchia ducale. Da questo momento in
poi ebbe inizio la supremazia amalfitana nei
commerci con l’Oriente e, in generale, nella
gestione dei traffici commerciali in tutto il
bacino del Mediterraneo, attraverso una fitta
rete di insediamenti nei principali porti. Le
navi mercantili amalfitane, cariche di
legname, salpavano alla volta delle coste
nord-africane, siriane, palestinesi e di
Bisanzio, scambiandolo con oro, spezie,
pietre preziose e stoffe. I commercianti
amalfitani divennero in breve molto ricchi,
tanto da attirare l’attenzione e l’inimicizia Fonte:https://www.ecostiera.it/nel-medioevo-la-grandezza-
delle-repubbliche-marinare-di-amalfi-genova-pisa-e-
di nuove ed emergenti concorrenti, come venezia/
Pisa e Genova.
Della storia marinara di Amalfi rimangono gli arsenali in muratura, utilizzati per la costruzione
degli scafi delle galee di combattimento, il codice marittimo denominato Tabula de Amalpha e
la tradizione dell’invenzione della bussola ad opera di Flavio Gioia.
Fonte: http://www.salernotoday.it/eventi/amalfi-maggio-arsenale-12-26-maggio-2018.html
Fonte: https://www.iconartmagazine.it/news/mostre/la-mostra-mare-nostrum-negli-arsenali-di-amalfi/
Conquistata dai Normanni nel 1131 e
saccheggiata dalle truppe pisane pochi anni
dopo, Amalfi perse la sua autonomia. Dal
punto di vista economico, l’imprenditoria si
concentrò nella produzione della
carta secondo il metodo arabo, nella
lavorazione del ferro e della lana. Il declino
coincise con la guerra tra Angioini ed
Aragonesi e, in particolare, con una terribile
tempesta che, nella notte tra il 24 ed il 25
novembre del 1343, inghiottì buona parte
dell’antico porto della città. Divenuto feudo,
fu governato da varie famiglie: Sanseverino,
Colonna, Orsini e Piccolomini.
Fonte: https://www.ilvescovado.it/it/sezioni-25/annunci-4/amalfi-viabilita-ecco-i-nuovi-orari-per-accesso-58926/article
Il centro urbano di Amalfi, grazie alla
sostanziale conservazione del suo
tessuto storico, custodisce pressoché
intatte le testimonianze
architettoniche e urbanistiche (chiese
e cappelle, monasteri e conventi,
dimore dell’aristocrazia mercantile
medievale, torri e mura) leggibili
nella secolare stratificazione.
Fonte: http://thebucketlist.altervista.org/173-2/
Dominata dalla maestosa cattedrale
dedicata a Sant’Andrea, Amalfi offre
interessanti testimonianze del suo
glorioso passato.
Fonte: https://www.patrimoniomondiale.it/?p=47
La Cattedrale di Sant’Andrea, preceduta da una scenografica scalinata, domina
Piazza Duomo.
Realizzata nel 987 dal duca di Amalfi
Mansone I, presenta uno schema basilicale
con transetto ed abside.
Fonte: https://www.pinterest.de/pin/317926054924022582/?autologin=true
Fonte: http://www.neldeliriononeromaisola.it/2019/01/257013/
La Basilica del Crocifisso, adiacente al Duomo, un tempo comunicante, risale al IX secolo e
fu realizzata su un preesistente edificio paleocristiano. Inizialmente dedicata alla Vergine
Assunta e, successivamente, ai Santi Cosma e Damiano, è a tre navate divise da colonne che
sorreggono archi leggermente acuti sui quali è posto un matroneo. Il restauro del 1931 ha
eliminato le sovrastrutture barocche, restituendo l’originaria architettura romanica.
Attualmente ospita il Museo d’Arte Sacra del Duomo.
Fonte:
http://daseyn.blogspot.com/2015/11/basili
ca-del-crocifisso-di-amalfi-il.html
Il Chiostro del Paradiso, fatto edificare dall’Arcivescovo Filippo Augustariccio nel 1268
come cimitero per i nobili amalfitani, è un quadriportico con archi a sesto acuto intrecciati,
tipici dell’architettura arabo-normanna, poggianti su finissime colonnine binate, con sei
cappelle tra cui spicca un affresco attribuito alla scuola napoletana di Giotto. Oggi conserva
alcuni sarcofagi di epoca romana, uno trecentesco e i resti dell’originaria facciata del
Duomo.
Fonte: https://www.livesalerno.com/it/chiostro-del-paradiso
Altri importanti testimonianze di un
glorioso passato sono:
Fonte:
https://www.google.com/search?q=torri+amalfi&safe=active&
source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0ahUKEwiBgtSw5-
7kAhVBwAIHHekKD8sQ_AUIEygC&biw=1303&bih=648
- i ruderi delle antiche cartiere (Nolli, Martino, Milano, Lucibello);
Cartiera Amatruda
Fonte: http://www.amatruda.it/it/cartiera-amatruda/
Cartiera Cavaliere
Fonte: http://www.depascaleassociati.com/it/projects/contents/2
- la Riserva Naturale della Valle delle Ferriere, così chiamata per la presenza dei resti di antiche
ferriere di epoca medievale, occupa un profondo vallone alle spalle di Amalfi. Istituita nel
1972, è caratterizzata da uno speciale microclima che ha consentito la sopravvivenza di alcune
felci rarissime, come la woodwardia radicans.
- il Museo Civico, che conserva le famose Tavole Amalfitane (Tabula Civitatis Malphae), il
primo testo di diritto della navigazione che ebbe una grande influenza fino al XVII secolo.
Parte integrante del Codice Foscariniano, furono ritrovate a Vienna e riportate ad Amalfi
nel 1929, oltre ad alcuni esemplari di tarì (l’antica moneta amalfitana), strumenti nautici
ed opere di Pietro Scoppetta (artista amalfitano appartenente alla Scuola dei Macchiaioli
di Posillipo);
- il Museo della carta di Amalfi, situato in un’antica cartiera del XIII secolo;
Fonte: https://www.museodellacarta.it/il-
museo-della-carta-entra-a-far-parte-del-
biglietto-unico/
- il Monastero benedettino femminile della Santissima Trinità, di origine cinquecentesca,
oggi detto Palazzo San Benedetto, sede dell’Ufficio Postale, degli Uffici Comunali e della
Biblioteca Comunale. All’ingresso spicca il pannello ceramico di Diodoro Cossa (1968)
che illustra i momenti salienti della storia amalfitana;
- l’ex Monastero di San Basilio, risalente al XII secolo, oggi adattato ad abitazioni civili;
- il Convento di San Francesco, oggi struttura ricettiva, fondato nel 1222 da San Francesco
d’Assisi, giunto ad Amalfi per pregare sulle spoglie di Sant’Andrea. Al suo interno è
ancora visibile un suggestivo chiostro in stile moresco;
- il Convento dei Cappuccini, oggi albergo, edificato da Pietro Capuano nel 1212. Fu
concesso ai Cappuccini sul finire del Cinquecento e soppresso in seguito alle Leggi
Eversive del 1815. Splendido il Chiostro del XIII secolo nonché la magnifica balconata
fiorita che portò Stiwell ad esclamare "chi non ha visto Amalfi, non ha visto il mondo, ma
chi non l'ha vista dalla terrazza del Convento dei Cappuccini, non ha visto Amalfi";
- le fontane (Fontana di Sant’Andrea o del Popolo in Piazza Duomo e la Fontana della Capa
di Ciuccio, così denominata perché un tempo vi si abbeveravano gli asini).
Cimitero monumentale di Amalfi
https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187780-
d15234445-Reviews-Cimitero_Monumentale-
Amalfi_Amalfi_Coast_Province_of_Salerno_Campania.html
Fonte: https://amalfinotizie.it/amalfi-la-fontana-di-santandrea-ricostruita-la-vera-storia-del-monumento/
Amalfi: prima città della Campania nel Registro dei Paesaggi Rurali Storici
Il 25 luglio 2018 Amalfi è entrata nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici del
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, prima città della Campania ad
accedere all’esclusivo riconoscimento che conta, in tutta Italia, soltanto altre 10 località.
L’ingresso è stato ratificato presso la sede del Ministero a Roma, dopo un percorso durato
più di un anno.
Si tratta del riconoscimento dell’opera titanica dei “marinai contadini” di Amalfi, che nei
secoli hanno strappato il suolo coltivabile alla montagna creando i tipici terrazzamenti che
hanno la duplice funzione di stabilizzare i versanti e di conservare l’umidità degli spessori
superficiali del terreno anche in assenza prolungata di piogge.
Come si legge nel decreto ministeriale che istituisce l’Osservatorio del Paesaggio Rurale,
l’iscrizione al registro è prevista per quelle zone che: “conservano evidenti testimonianze
della loro origine e della loro storia, mantenendo un ruolo nella società e nell’economia”.
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Amos P., Gambardella A. (1975). L’arte muraria della costa amalfitana, Salerno:
Magazzino Cooperative.
Fiengo G., Abbate G. (2001). Case a volta della costa di Amalfi, Amalfi: Centro di
Cultura e Storia Amalfitana
Pane R. (1960). Case e paesaggi della Costiera Amalfitana. In: Il compagno di viaggio.
Itinerari napoletani, Napoli: Montanino Editore.
http://www.costadiamalfi.info/amalfi-storia-e-monumenti/
http://www.univeur.org/integratiosta/-id=41&id_art=459.htm
https://www.univeur.org/cuebc/index.php/it/
http://www.centrodiculturaestoriaamalfitana.it
https://www.patrimoniomondiale.it/?p=322
http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/124
https://www.informaweb.it/it/smartkids/unesco-cose-siti-elenco-siti-sicilia-mappa
http://www.unesco.it/cni/
http://www.unesco.it/cni/index.php/documenti
https://www.google.com/search?q=cartiera+amalfi&safe=active&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ved=0a
hUKEwivnNKy-u3kAhVNCewKHW0qA7EQ_AUIEygC&biw=1303&bih=697#imgrc=RApSmkj7g-
zchM
https://www.amalficoast.it/l/campania-4/costiera-amalfitana-1/amalfi-2
(link con elenco completo di chiese e monumenti)