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V I A G G I O A T T R AV E R S O L A S T O R I A
DELL'ARCIPELAGO EOLIANO
Prima di parlare del nostro
argomento, però,
I N T R O D U C I A M O I L PAT R I M O N I O
DELL' UNESCO
La Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO,
istituita nel 1950, ha lo scopo di favorire la promozione,
il collegamento, l'informazione, la consultazione e
l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia. La
composizione, i compiti e il funzionamento della
Commissione sono stati disciplinati, da ultimo, dal
Decreto Ministeriale n. 4195 del 24 maggio 2007.
L'esistenza della Commissione discende dall'art.VII
della Convenzione di Londra del 16 novembre 1945,
che ha istituito l'UNESCO. Analoghe entità sono
operative in quasi tutti i Paesi membri dell'UNESCO.
Patrimonio dell'Unesco
PATRIMONIO CULTURALE : PATRIMONIO
NATURALE:
• Monumenti; • monumenti naturali;
• Agglomerati; • formazioni geologiche e fisiografiche;
• Siti • siti naturali o le zone naturali;
Dal greco λιπαρός (liparós), nel senso di "grasso, untuoso" e, per estensione, "fertile".
Potrebbe derivare dal linguaggio di una popolazione siciliana preindeuropea, ed essere legato al tema
libe-, col significato di "blocco di pietra".
Secondo la mitologia greca, invece, l'isola prende il nome da Liparo, colonizzatore dell'isola. Liparo,
figlio di Ausone (a sua volta figlio di Ulisse) raggiunse insieme ad un gruppo di guerrieri l'isola che
prenderà il suo nome, dove fondò una fiorente colonia, introducendo l'agricoltura e regnando per molti
anni.
Lipari, distante 38,5 Km da Milazzo, detiene la
Geografia maggiore estensione tra le Isole Eolie ( 37,6
kmq), con una lunghezza di 9,5 km ed una
larghezza media 5 km. Di chiara origine
vulcanica, con un periplo di 15 miglia, l’isola
presenta coste alte e frastagliate, con numerosi
scogli, grotte e faraglioni.
La superficie dell’isola ha forme molto irregolari,
alcune montagne si separano solo nella parte
sommitale, mentre altre appaiono totalmente
indipendenti. La possente natura vulcanica e la costante
azione erosiva del mare ha creato crepacci e
scarpate soprattutto sulla costa occidentale che
appare scura e tenebrosa, mentre gli altri
pendii appaiono più dolci e in parte colorati dal
bianco della pomice.
I rilievi principali dell’isola sono Monte S. Angelo,
Monte Chirica, Monte Pilato e Monte Mazzacaruso.
Si narra che la città di Lipari sia stata
costruita prima della guerra di Troia, da Storia
Liparo. La mitologia vuole che Ulisse, nel
suo viaggio di ritorno alla sua amata Itaca,
sia approdato sull’isola soggiornando presso
la corte di Eolo.
I primi insediamenti umani nelle isole Eolie
risalgono al V millennio a.C.; le popolazioni
vennero attratte dalla presenza di grandi
quantità di ossidiana. Fu da qui che le isole
trassero il loro nome di “Isole Eolie”, dalle
popolazioni greco-micenee di stirpe eolica,
dalle leggende riportate sul re mitico Eolo,
signore dei venti.
Nei primi anni del IV secolo a.C. Lipari fu
occupata dai cartaginesi e successivamente
viene conquistata tra il 37 e 36 a.C. da
Ottaviano contro Sesto Pompeo.
La fortezza sorge su un promontorio naturale tra le
due insenature. . Il promontorio è attorniato da
alte pareti verticali inaccessibili, costituendo una
vera e propria fortezza naturale; la parte
sommitale si presenta pianeggiante ed ha
permesso, nel corso dei secoli, la costruzione di Oggi il castello ci appare circondato da una
diverse strutture. possente cinta muraria, costruita per opera
degli spagnoli sotto la dominazione di Carlo V
intorno alla metà del 1500 che, dopo
l’incursione del 1544 di Barbarossa con la
conseguente distruzione e deportazione di
buona parte degli abitanti, decise di garantire
alla città un affidabile sistema difensivo.
Il Castello di Lipari
La cattedrale di San Bartolomeo, principale luogo di culto dell’arcipelago, mostra tutta la sua maestosità. Oggi,
la chiesa, nella sua parte esterna, si presenta in stile neobarocco. All'interno è possibile ammirare la statua in
argento di San Bartolomeo, patrono delle Eolie e principale icona di culto.
• Euṓnymos - dal greco “di buon nome", "prospera", come anche "che sta a sinistra" (da Lipari
verso la Sicilia),e Hikesía, "la supplice".
• Il nome Pagnarea, da cui poi Panarea, fa la sua prima comparsa nella cosmografia ravennate.
L’isola, divisa in due da una Geografia
dorsale che l’attraversa da nord a
sud, trova il suo punto più alto
nel Timpone del Corvo.
Per quanto riguarda la fauna è possibile
ammirare il falco della regina, il corvo, il
gabbiano reale e qualche marangone, tutte specie
che trovano sulla costa occidentale un sicuro
habitat per la nidificazione. Un’altra specie
diffusissima su tutto il territorio eoliano è il
geco, divenuto anche simbolo dell’arcipelago.
L’unico approdo dell’isola è quello
di San Pietro sul versante Est di
Panarea, dove un pontile consente lo
sbarco di aliscafi, traghetti e lo
svolgimento delle normali attività
economiche.
Storia
L’ isola fu abitata fin dal III millennio a. C. e
l'insediamento più importante sorse sul
promontorio di Punta Milazzese. Venne abitata
fino al periodo romano, successivamente ebbe
un calo della popolazione.
Isolotto di Basiluzzo
SALINA
Etimologia:
• Didỳmē (dal greco “gemello") - si deve alla presenza dei suoi due vulcani
spenti.
• Oggi, l’isola prende il nome di Salina grazie al laghetto nella frazione di Lingua
del Comune di S. Marina di Salina, conosciuto per l’estrazione del sale.
E' composta da tre edifici
vulcanici estinti, la Fossa
delle Felci (961 m) , il
Geografia
Monte dei Porri (860 m) e
il Monte Rivi,
Il cui nome si fa risalire all’arabo “cabr” o “cabir” è originario della zona sub-tropicale asiatica,sono i
fiori bellissimi eleganti ed esotici: vederli in fiore vuol dire che non ne è stata fatta la raccolta. I frutti
sono i cocunci, con la forma simili ai cetriolini.
Nelle Isole Eolie vi sono due varietà di piante di cappero, la “nocella” e la “nocellara”, i cui frutti da
tempo immemore vengono messi sotto sale per conferire loro un gusto particolare.
Particolarità
STROMBOLI
Etimologia
Affettuosamente chiamato “Iddu” (Lui in siciliano) dai suoi abitanti, proprio per il riferimento alla natura divina
che un tempo era attribuita alla sua attività dalla potenza incontrollabile.
Il suo vero nome proviene dal greco antico e vuol dire “rotondo”, successivamente rielaborato nel siciliano
“strummulu” che significa “trottola”.
A quest’isola si deve il nome di un tipo di vulcani caratterizzati da un'attività effusiva detta - appunto -
Stromboliana.
La storia geologica dell'isola di
Stromboli comincia circa 200.000 anni
Geografia fa, quando un primo vulcano attivo di
grandi dimensioni emerge dal mare, in
posizione NE rispetto all'isola; di questo
vulcano antico rimane soltanto il
condotto solidificato (neck) rappresentato
La mancanza quasi totale di strade, il da Strombolicchio.
paesaggio dall'aspetto selvaggio, ma
soprattutto, l'incombente vulcano che
metodicamente ricorda la sua presenza con
sbuffi di fuoco e lapilli, esercitano sul
visitatore una strana e singolare attrazione.
Protagoniste della geografia e del paesaggio
dell’isola sono le suggestive spiagge, già di
per sé uniche grazie alla presenza della sabbia
nera e alle tantissime rocce presenti
all’interno del panorama marittimo, al fianco
ovviamente di una vegetazione naturale
mozzafiato.
VULCANO
Etimologia del nome:
Tra tutte, è l’isola che rimanda a quell’ideale rapporto dell’uomo col primordiale.
Non a caso, è possibile godere dei benefici delle acque termali e delle acque sulfuree.
Il vulcano più grande è il Vulcano della Fossa che domina l’isola, sorvegliando l'isola come un
vecchio guardiano.
Storia L’isola Vulcano è riconosciuta mitologicamente, nella
tradizione greca e romana, come la sede delle fucine di
Efesto, dio del fuoco.
Gli abitanti si chiamano filicudari ed il loro dialetto è È presente sull'isola una sezione del Museo
il filicudaro. Le antiche genti di Sicilia, fino ai primi archeologico eoliano, con reperti provenienti dagli
del '900, la denominavano anche "Isola del diavolo" scavi di Capo Graziano e da altre zone delle isole
o "delle streghe". Eolie
Oggi, inoltre, vi proponiamo un itinerario di 7
giorni alla scoperta di quello che è sicuramente
uno degli arcipelaghi più belli d’Italia.
1- L’affascinante Stromboli
È il momento di divertirsi, di godervi la vela, scoprire la barca. Superata questa traversata, tutto il resto sarà una
passeggiata.
Arrivati a destinazione, in base al vento due zone vi permettono di passare la notte in base al vento:
Ginostra:
Sulla costa Sud, riparato da levante e grecale, ormeggio in banchina con cime a terra o ancoraggio possibile, ottima
tenuta con fondale roccioso.
Ciminiera:
Sulla costa Nord-Est , riparato da eventuale scirocco e libeccio, solo ancora disponibile.
In entrambi i casi, vi consigliamo di rimanere a bordo cenando con vista vulcano
2- Dal rosso del vulcano al bianco di Panarea
Dopo aver salutato il vulcano, cominciate con un giro dell’isola, la spiaggia della Vecchia Stromboli è
super consigliata per un po’ di relax.
La seconda tratta di navigazione che vi aspetta è molto piacevole: 20 miglia verso Panarea.
Sulla vostra sinistra potrete osservare l’isola del Basiluzzo. Di nuovo doppia scelta in rada, per evitare
l’eccessiva movida tra Cala Junco e Cala dei Zimmari, la seconda più sabbiosa ma riparata dal
ponente.
3- Scogli e rifornimenti tra Salina e Panarea
Godetevi il risveglio a Panarea con le sue case bianche. Una passeggiata nei pittoreschi vicoli è
d’obbligo.
Continuate la vostre dolce discesa verso la terza isola, Salina!
L’isola è perfetta per una pausa a metà del vostro viaggio. Salina vi offre protezione dal vento con i
suoi 3 porticcioli e rifornimenti in acqua, elettricità e carburante, in particolare a Santa Marina.
4- La verde e rigogliosa Salina
Salina, un’isola tutta da scoprire non solo per il suo mare! Vi consigliamo di scendere dalla barca per
godervi un po’ l’isola più verde dell’arcipelago.
Tappe consigliate: Malfa, il Castello Panoramico, sosta bagno a Pollara, Leni, Rinella per un secondo
bagno e Lingua sulla strada del ritorno.
Tornate a bordo, assicuratevi di avere tutto il necessario e ripartite in direzione Lipari.
La più abitata delle isole Eolie vi offre 3 ormeggi in banchina:
Portinente, La buona Fonda, Pignataro
Ma se avete effettuato debitamente i rifornimenti a Salina vi consigliamo qualcuna, sempre in base al
vento, delle rade seguenti:
Porticello o Canneto dal fondo sabbioso
5- Circumnavigazione di Lipari
Godetevi Lipari dal punto di vista nautico: il giro dell’isola è molto variegato.
Se non avete dormito in rada, cominciate da Canneto e circumnavigare l’isola in senso antiorario.
Proseguite quindi alle spiagge bianche di fronte la cava di pomice, per poi passare l‘Acqua Santa sulla
costa Nord.
E dopo lo sforzo, la ricompensa! In paese potrete fare un bagno termale con i fanghi del vulcano.
Se vi rimane un po’ di tempo, prima del calar del sole, salite in barca e dirigetevi alle piscine di
Venere.
7- Ritorno alla base
Dopo aver preparato la barca, e salutato un’ultima volta i fantastici panorami, partite alla volta della
Sicilia.
Ti aspettano 20 miglia verso Sud per tornare alla base con le Isole Eolie alle spalle.
Speriamo che l’itinerario vi sia piaciuto!
R E A L I Z Z A T O D A : M U N Z O N E G I A D A , P E N N I S I VA L E R I A ,