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LE ISOLE EOLIE

V I A G G I O A T T R AV E R S O L A S T O R I A
DELL'ARCIPELAGO EOLIANO
Prima di parlare del nostro
argomento, però,

I N T R O D U C I A M O I L PAT R I M O N I O
DELL' UNESCO
La Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO,
istituita nel 1950, ha lo scopo di favorire la promozione,
il collegamento, l'informazione, la consultazione e
l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia. La
composizione, i compiti e il funzionamento della
Commissione sono stati disciplinati, da ultimo, dal
Decreto Ministeriale n. 4195 del 24 maggio 2007.
L'esistenza della Commissione discende dall'art.VII
della Convenzione di Londra del 16 novembre 1945,
che ha istituito l'UNESCO. Analoghe entità sono
operative in quasi tutti i Paesi membri dell'UNESCO.
Patrimonio dell'Unesco
PATRIMONIO CULTURALE : PATRIMONIO
NATURALE:
• Monumenti; • monumenti naturali;
• Agglomerati; • formazioni geologiche e fisiografiche;
• Siti • siti naturali o le zone naturali;

PAESAGGIO CULTURALE(dal 1992):


• paesaggi che rappresentano “creazioni congiunte dell'uomo e della natura
Per essere inseriti nella Lista i siti devono essere di eccezionale valore universale e rispondere ad almeno uno
dei 10 criteri previsti nelle Linee Guida Operative :
1. Rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo.
2. Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi
dell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio.
3. Essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa.
4. Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o
più importanti fasi nella storia umana.
5. Essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una
cultura (o più culture) o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente, soprattutto quando lo stesso è divenuto per effetto delle trasformazioni
irreversibili.
6. Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un
significato universale eccezionale.
7. Presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o importanza estetica.
8. Costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della terra, comprese testimonianze di vita, di processi
geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche
significative.
9. Costituire esempi significativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di
ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini.
10. Presentare gli habitat naturali più importanti e significativi, adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in
cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.
LIPARI
L'etimologia del nome Lipari è incerta:

 Dal greco λιπαρός (liparós), nel senso di "grasso, untuoso" e, per estensione, "fertile".

 Potrebbe derivare dal linguaggio di una popolazione siciliana preindeuropea, ed essere legato al tema
libe-, col significato di "blocco di pietra".

 Secondo la mitologia greca, invece, l'isola prende il nome da Liparo, colonizzatore dell'isola. Liparo,
figlio di Ausone (a sua volta figlio di Ulisse) raggiunse insieme ad un gruppo di guerrieri l'isola che
prenderà il suo nome, dove fondò una fiorente colonia, introducendo l'agricoltura e regnando per molti
anni.
Lipari, distante 38,5 Km da Milazzo, detiene la
Geografia maggiore estensione tra le Isole Eolie ( 37,6
kmq), con una lunghezza di 9,5 km ed una
larghezza media 5 km. Di chiara origine
vulcanica, con un periplo di 15 miglia, l’isola
presenta coste alte e frastagliate, con numerosi
scogli, grotte e faraglioni.
La superficie dell’isola ha forme molto irregolari,
alcune montagne si separano solo nella parte
sommitale, mentre altre appaiono totalmente
indipendenti. La possente natura vulcanica e la costante
azione erosiva del mare ha creato crepacci e
scarpate soprattutto sulla costa occidentale che
appare scura e tenebrosa, mentre gli altri
pendii appaiono più dolci e in parte colorati dal
bianco della pomice.
I rilievi principali dell’isola sono Monte S. Angelo,
Monte Chirica, Monte Pilato e Monte Mazzacaruso.
Si narra che la città di Lipari sia stata
costruita prima della guerra di Troia, da Storia
Liparo. La mitologia vuole che Ulisse, nel
suo viaggio di ritorno alla sua amata Itaca,
sia approdato sull’isola soggiornando presso
la corte di Eolo.
I primi insediamenti umani nelle isole Eolie
risalgono al V millennio a.C.; le popolazioni
vennero attratte dalla presenza di grandi
quantità di ossidiana. Fu da qui che le isole
trassero il loro nome di “Isole Eolie”, dalle
popolazioni greco-micenee di stirpe eolica,
dalle leggende riportate sul re mitico Eolo,
signore dei venti.
Nei primi anni del IV secolo a.C. Lipari fu
occupata dai cartaginesi e successivamente
viene conquistata tra il 37 e 36 a.C. da
Ottaviano contro Sesto Pompeo.
La fortezza sorge su un promontorio naturale tra le
due insenature. . Il promontorio è attorniato da
alte pareti verticali inaccessibili, costituendo una
vera e propria fortezza naturale; la parte
sommitale si presenta pianeggiante ed ha
permesso, nel corso dei secoli, la costruzione di Oggi il castello ci appare circondato da una
diverse strutture. possente cinta muraria, costruita per opera
degli spagnoli sotto la dominazione di Carlo V
intorno alla metà del 1500 che, dopo
l’incursione del 1544 di Barbarossa con la
conseguente distruzione e deportazione di
buona parte degli abitanti, decise di garantire
alla città un affidabile sistema difensivo.

Il Castello di Lipari
La cattedrale di San Bartolomeo, principale luogo di culto dell’arcipelago, mostra tutta la sua maestosità. Oggi,
la chiesa, nella sua parte esterna, si presenta in stile neobarocco. All'interno è possibile ammirare la statua in
argento di San Bartolomeo, patrono delle Eolie e principale icona di culto.

• Tutte queste bellezze artistico-architettoniche fanno di questa zona un’area


ricca di fascino, non solo per i resti che ci raccontano una storia
tumultuosa fatta di dominazioni e culture diverse, ma, soprattutto, perchè
questa era il centro economico, culturale, religioso e politico di tutto
l’arcipelago.

La Cattedrale di San Bartolomeo


MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE EOLIANO
E' situato nel complesso del Castello che domina l'isola di Lipari ed è intitolato a Luigi Bernabò Brea, grande archeologo e
Soprintendente della Sicilia Orientale.

È costituito da oltre 40 sale e suddiviso in diverse sezioni:


• Preistorica: la preistoria di Lipari e la fondazione greca
di Lipara;
• Sezione classica: dedicata ai materiali di età arcaica, classica,
romana e bizantina. Sala dell'archeologia subacquea;
• Epigrafica: cippi e steli funerarie della necropoli greco-
romana di Lipari;
• Delle Isole minori: reperti preistorici delle isole minori;
• Vulcanologica: geomorfologia e vulcanismo delle Eolie;
• Paleontologica: del quaternario.
PANAREA
L’isola ha avuto molti nomi:

• Euṓnymos - dal greco “di buon nome", "prospera", come anche "che sta a sinistra" (da Lipari
verso la Sicilia),e Hikesía, "la supplice".
• Il nome Pagnarea, da cui poi Panarea, fa la sua prima comparsa nella cosmografia ravennate.
L’isola, divisa in due da una Geografia
dorsale che l’attraversa da nord a
sud, trova il suo punto più alto
nel Timpone del Corvo.
Per quanto riguarda la fauna è possibile
ammirare il falco della regina, il corvo, il
gabbiano reale e qualche marangone, tutte specie
che trovano sulla costa occidentale un sicuro
habitat per la nidificazione. Un’altra specie
diffusissima su tutto il territorio eoliano è il
geco, divenuto anche simbolo dell’arcipelago.
L’unico approdo dell’isola è quello
di San Pietro sul versante Est di
Panarea, dove un pontile consente lo
sbarco di aliscafi, traghetti e lo
svolgimento delle normali attività
economiche.
Storia
L’ isola fu abitata fin dal III millennio a. C. e
l'insediamento più importante sorse sul
promontorio di Punta Milazzese. Venne abitata
fino al periodo romano, successivamente ebbe
un calo della popolazione.

Rimangono visibili una ventina di capanne di forma


circolare e ovale ed una sola di forma rettangolare,
dotate in gran parte di recinti o vani aggiunti, in parte
lastricate. All’ interno sono stati trovati numerosi
reperti, tra cui ceramiche di produzione locale e d’
importazione micenea attestanti i rapporti commerciali
con l’ Egeo, macine e mortai, ora custoditi al Museo di
Lipari.
E' un'isola dell'Italia appartenente all'arcipelago delle isole Eolie, in Sicilia. Le coste dell'isola
sono caratterizzate da scogliere a picco sul mare, mentre al centro si trova un ampio pianoro
inclinato che nel corso dei secoli è stato utilizzato come sede di coltivazioni, pascolo ed
abitazioni stagionali.

Isolotto di Basiluzzo
SALINA
Etimologia:

• Didỳmē (dal greco “gemello") - si deve alla presenza dei suoi due vulcani
spenti.
• Oggi, l’isola prende il nome di Salina grazie al laghetto nella frazione di Lingua
del Comune di S. Marina di Salina, conosciuto per l’estrazione del sale.
E' composta da tre edifici
vulcanici estinti, la Fossa
delle Felci (961 m) , il
Geografia
Monte dei Porri (860 m) e
il Monte Rivi,

Salina rispetto alle altre


isole, appartenenti
amministrativamente al
comune di Lipari,, è
composta da tre
comuni: Santa Marina,
Malfa e Leni,
Il motore dell’economia isolana, oltre che
il turismo e la pesca, è l’agricoltura basata
sulla coltivazione di capperi, alberi da
frutto e vitigni dai quali si ricava
la malvasia, delizioso nettare isolano.
Nell’isola di Salina sono stati identificati due
Storia insediamenti dell’età del bronzo, sulla costa
orientale. Il primo sulla Serra dei Cianfi fiorito
nell’età di Capo Graziano (fra il XVIII e il XV
sec. a.C.) e agli inizi della successiva età del
Milazzese (dopo il 1400 a.C.). Il secondo alla
Dal IV sec. a.C fino alla conquista araba delle Portella, sulla strada Santa Marina-Malfa, dell’età
Isole Eolie avvenuta nell’838 ci sono stati del Milazzese, violentemente distrutto intorno al
insediamenti stabili di Greci, Romani e Bizantini. 1270 a.C.
Dall’838 e fino al XVI sec. d.C. l’unica presenza
umana nell’isola di Salina è testimoniata
dall’insediamento rupestre alto medievale di Serro
Perciato nel comune di Santa Marina
Nel 1994 è stato ambientato a Pollara
il film Il Postino, tratto da un romanzo
di Antonio Skarmeta, ispirato all’esilio
di Pablo Neruda e interpretato da
Massimo Troisi e Philippe Noiret.
IL CAPPERO

Il cui nome si fa risalire all’arabo “cabr” o “cabir” è originario della zona sub-tropicale asiatica,sono i
fiori bellissimi eleganti ed esotici: vederli in fiore vuol dire che non ne è stata fatta la raccolta. I frutti
sono i cocunci, con la forma simili ai cetriolini.
Nelle Isole Eolie vi sono due varietà di piante di cappero, la “nocella” e la “nocellara”, i cui frutti da
tempo immemore vengono messi sotto sale per conferire loro un gusto particolare.

Particolarità
STROMBOLI
Etimologia
Affettuosamente chiamato “Iddu” (Lui in siciliano) dai suoi abitanti, proprio per il riferimento alla natura divina
che un tempo era attribuita alla sua attività dalla potenza incontrollabile.
Il suo vero nome proviene dal greco antico e vuol dire “rotondo”, successivamente rielaborato nel siciliano
“strummulu” che significa “trottola”.
A quest’isola si deve il nome di un tipo di vulcani caratterizzati da un'attività effusiva detta - appunto -
Stromboliana.
La storia geologica dell'isola di
Stromboli comincia circa 200.000 anni
Geografia fa, quando un primo vulcano attivo di
grandi dimensioni emerge dal mare, in
posizione NE rispetto all'isola; di questo
vulcano antico rimane soltanto il
condotto solidificato (neck) rappresentato
La mancanza quasi totale di strade, il da Strombolicchio.
paesaggio dall'aspetto selvaggio, ma
soprattutto, l'incombente vulcano che
metodicamente ricorda la sua presenza con
sbuffi di fuoco e lapilli, esercitano sul
visitatore una strana e singolare attrazione.
Protagoniste della geografia e del paesaggio
dell’isola sono le suggestive spiagge, già di
per sé uniche grazie alla presenza della sabbia
nera e alle tantissime rocce presenti
all’interno del panorama marittimo, al fianco
ovviamente di una vegetazione naturale
mozzafiato.
VULCANO
Etimologia del nome:

In greco antico Hierà (Ἱερά ossia sacra).


Un tempo chiamata Therasia che letteralmente si traduce “terra calda”, venne poi
rinominata Hiera perché sacra al dio Vulcano, dal quale ereditò anche il suo nome
attuale.
Geografia

Tra tutte, è l’isola che rimanda a quell’ideale rapporto dell’uomo col primordiale.

Non a caso, è possibile godere dei benefici delle acque termali e delle acque sulfuree.

Il vulcano più grande è il Vulcano della Fossa che domina l’isola, sorvegliando l'isola come un
vecchio guardiano.
Storia L’isola Vulcano è riconosciuta mitologicamente, nella
tradizione greca e romana, come la sede delle fucine di
Efesto, dio del fuoco.

L’isola è stata soggetta, per molti secoli, a


lavori di estrazione di allume e zolfo,
ne deduciamo, storicamente, che la
popolazione era, per lo più, costituita da
forzati e schiavi costretti all’attività di
minatori, questo allude un pò ad un sulfureo
girone dantesco.
Durante la prima metà dell’Ottocento, l’inglese
Stevenson, che continuò l’attività mineraria
acquistò l’isola e l'abbandonò a seguito di una
pericolosa eruzione, probabilmente l’ultima, nel
1888.​
ALICUDI E FILICUDI
Etimologia
Alicudi Filicudi
• Un tempo era chiamata Ericusa per • Anticamente nota come Phoinicussa o
l' abbondante presenza dell'erica Phoinicṑdēs, prendeva il suo nome dal
sul suo suolo. La pianta è ancora sostantivo phoinix che in greco antico
oggi presente sulle pendici e le indica la palma nana, ai tempi molto
valli più impervie del cono diffusa e tutt’ora presente sull'isola.
vulcanico dell’isola, ormai
inattivo.
Geografia e storia dell'isola Alicudi
È dominata dal monte Filo
dell'Arpa, il cui toponimo deriva
dal termine dialettale arpa o
arpazza col quale si indica la
poiana. L'isola è abitata solo sul
versante meridionale, sostenute da Alicudi fu abitata dal Neolitico,
muri a secco. come attestato da tracce
rinvenute presso l'attuale porto e
sulla sommità dell'isola e furono
trovati sulla costa orientale
dell’isola, frammenti di
vasellame di età romana.
Geografia e storia dell'isola Filicudi
L'isola di Filicudi è la quinta isola in ordine di
grandezza dell'arcipelago delle Eolie e la seconda
isola più occidentale dell'arcipelago
I reperti ritrovati testimoniano la presenza sull'isola,
dominata dal monte Fossa delle Felci, un vulcano durante il Neolitico, di una fiorente industria e
spento alto 773 m. Oltre ad esso, di vulcani ce ne lavorazione dell'ossidiana.
sono ben altri sette, tutti spenti da molto tempo e di
conseguenza fortemente segnati dall'erosione.

Gli abitanti si chiamano filicudari ed il loro dialetto è È presente sull'isola una sezione del Museo
il filicudaro. Le antiche genti di Sicilia, fino ai primi archeologico eoliano, con reperti provenienti dagli
del '900, la denominavano anche "Isola del diavolo" scavi di Capo Graziano e da altre zone delle isole
o "delle streghe". Eolie
Oggi, inoltre, vi proponiamo un itinerario di 7
giorni alla scoperta di quello che è sicuramente
uno degli arcipelaghi più belli d’Italia.
1- L’affascinante Stromboli
È il momento di divertirsi, di godervi la vela, scoprire la barca. Superata questa traversata, tutto il resto sarà una
passeggiata.

Arrivati a destinazione, in base al vento due zone vi permettono di passare la notte in base al vento:

Ginostra:
Sulla costa Sud, riparato da levante e grecale, ormeggio in banchina con cime a terra o ancoraggio possibile, ottima
tenuta con fondale roccioso.

Ciminiera:
Sulla costa Nord-Est , riparato da eventuale scirocco e libeccio, solo ancora disponibile.
In entrambi i casi, vi consigliamo di rimanere a bordo cenando con vista vulcano
2- Dal rosso del vulcano al bianco di Panarea
Dopo aver salutato il vulcano, cominciate con un giro dell’isola, la spiaggia della Vecchia Stromboli è
super consigliata per un po’ di relax.

La seconda tratta di navigazione che vi aspetta è molto piacevole: 20 miglia verso Panarea.

Sulla vostra sinistra potrete osservare l’isola del Basiluzzo. Di nuovo doppia scelta in rada, per evitare
l’eccessiva movida tra Cala Junco e Cala dei Zimmari, la seconda più sabbiosa ma riparata dal
ponente.
3- Scogli e rifornimenti tra Salina e Panarea

Godetevi il risveglio a Panarea con le sue case bianche. Una passeggiata nei pittoreschi vicoli è
d’obbligo.
Continuate la vostre dolce discesa verso la terza isola, Salina!

L’isola è perfetta per una pausa a metà del vostro viaggio. Salina vi offre protezione dal vento con i
suoi 3 porticcioli e rifornimenti in acqua, elettricità e carburante, in particolare a Santa Marina.
4- La verde e rigogliosa Salina
Salina, un’isola tutta da scoprire non solo per il suo mare! Vi consigliamo di scendere dalla barca per
godervi un po’ l’isola più verde dell’arcipelago.
Tappe consigliate: Malfa, il Castello Panoramico, sosta bagno a Pollara, Leni, Rinella per un secondo
bagno e Lingua sulla strada del ritorno.
Tornate a bordo, assicuratevi di avere tutto il necessario e ripartite in direzione Lipari.
La più abitata delle isole Eolie vi offre 3 ormeggi in banchina:
Portinente, La buona Fonda, Pignataro
Ma se avete effettuato debitamente i rifornimenti a Salina vi consigliamo qualcuna, sempre in base al
vento, delle rade seguenti:
Porticello o Canneto dal fondo sabbioso
5- Circumnavigazione di Lipari

Godetevi Lipari dal punto di vista nautico: il giro dell’isola è molto variegato.
Se non avete dormito in rada, cominciate da Canneto e circumnavigare l’isola in senso antiorario.
Proseguite quindi alle spiagge bianche di fronte la cava di pomice, per poi passare l‘Acqua Santa sulla
costa Nord.

L’ultimo bagno a Lipari è d’obbligo alla Spiaggia della Forbice.


Dopo aver fatto il bagno in questa magnifica spiaggia, preparatevi a ripartire in direzione Vulcano,
doppia rada possibile, le Sabbie Nere o la Marina di Vulcanello.
6- Dalle vette del vulcano alle piscine di Venere
Questa volta nessun giro dell’isola ma scendete dalla vostra imbarcazione e indossate le scarpe da
ginnastica: è il momento di cominciare una camminata dal paese fino al vulcano, per osservare l’isola
dall’alto con una vista mozzafiato, una volta in cima.

E dopo lo sforzo, la ricompensa! In paese potrete fare un bagno termale con i fanghi del vulcano.

Se vi rimane un po’ di tempo, prima del calar del sole, salite in barca e dirigetevi alle piscine di
Venere.
7- Ritorno alla base

Dopo aver preparato la barca, e salutato un’ultima volta i fantastici panorami, partite alla volta della
Sicilia.

Ti aspettano 20 miglia verso Sud per tornare alla base con le Isole Eolie alle spalle.
Speriamo che l’itinerario vi sia piaciuto!

R E A L I Z Z A T O D A : M U N Z O N E G I A D A , P E N N I S I VA L E R I A ,

DI MARTINO GRAZIA E SCANDURA CHIARA

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