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Strutture Speciali di Difesa Esercitazione 7 - 16/01/2006

PIASTRA VERTICALE SU SUOLO:


PARATIE

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1 – UTILIZZI, METODI DI ANALISI, MATERIALI


UTILIZZI -Banchine di ormeggio
-Protezione contro erosione di spiagge
-Stabilità dei pendii
-Pareti di trincee e scavi
-Cassoni a tenuta stagna per lavori subacquei

METODI DI ANALISI -Differenze finite o elementi finiti


-Metodi classici basati sulla statica del corpo rigido

MATERIALI -Acciaio
-Legno
-Calcestruzzo

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2 - TIPI DI PARATIE
PALANCOLATE IN CALCESTRUZZO ARMATO
Gettate in opera
Elementi prefabbricati mediante giunzioni maschio e femmina

SCFRC - applications

[3] [3]

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Conventional (product of SPANBETON) [3]


B65, prestressed with additional reinforcement

New segment:
B105, prestressed, self-compacting, 125 kg/m3,
13 mm steel fibres [3]

Required:
- 1-day strength: 60 MPa
- self-compacting
- free spacing: 16 mm

[3]

PALANCOLATE IN ACCIAIO
Molte diffuse - Leggere - Riutilizzabili
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3 - PRESSIONI LATERALI DEL TERRENO

Metodi classici
Pressione attiva e passiva
Ka e Kp valutabili con coefficienti di Coulomb o Rankine (a favore di sicurezza).

[1]
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In genere essendo le palancolate abbastanza flessibili gli


spostamenti della struttura sono elevati:

contributo importante dell'attrito tra struttura e terrapieno

Teoria di Coulomb preferibile


(Rankine non tiene conto dell'attrito)

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Angolo di attrito δ tra paratia e terreno

[1]
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Elementi finiti

Pressione attiva
Ka valutabili con coefficienti di Coulomb o Rankine.

Modulo di sottofondo
Da utilizzare nella regione di pressione passiva.
k s = As + Bs ⋅ Z n
Valutazioni basate sulla capacità portante del terreno alle diverse profondità:

qult c ⋅ N c + q ⋅ N q + 0.5 ⋅ γ ⋅ B ⋅ N γ
ks = = con ∆H=25 mm
∆H ∆H

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con (secondo Terzaghi)

con (secondo Meyerhof)


c ⋅ N c + 0.5 ⋅ γ ⋅ B ⋅ N γ γ ⋅ Nq
As = Bs = n=1
∆H ∆H

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4 - VALUTAZIONE DELLE AZIONI INTERNE

4.1 - Palancolate a mensola in un terreno incoerente


Azioni: pressione attiva del terreno fino alla linea di fondo scavo.
Reazioni vincolari: pressione passiva del terreno nella zona infissa.
Kp e K'p calcolati considerando gli opportuni coefficienti di sicurezza.

pa
a=
γ '⋅ ( K ' p − K 'a )

p p = γ '⋅ ( K ' p − K 'a ) ⋅ Y

p '' p = γ ⋅ h1 ⋅ K p + γ '⋅ ( h2 + a + Y ) ⋅ K ' p


−γ '⋅ ( a + Y ) ⋅ K 'a
[1]
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Per l'equilibrio delle forze orizzontali si ha:

z z Y p p ⋅ Y − 2 ⋅ Ra
R a + p p ⋅ + p '' p ⋅ − p p ⋅ = 0 z=
2 2 2 p p + p '' p
Per l'equilibrio alla rotazione intorno all'estremità inferiore si ha:

( z
3
) (
z Y
2 3
Y
Ra ⋅ Y + y + ⋅ p p + p '' p ⋅ − p p = 0
2
)
Sostituendo l'espressione di z si ricava un'equazione di 4° grado in Y:

2 8 ⋅ Ra ⎡ 6 ⋅ Ra ⎤ 6 ⋅ Ra ⋅ y ⋅ p ' p + 4 ⋅ Ra
2

( )
p'p
Y 4 +Y 3 −Y −Y ⋅ ⎢ 2 2 ⋅ y ⋅C + p'p ⎥ − =0
⎣ C ⎦
2
C C C

con C = γ '⋅ ( K ' p + K 'a )

p ' p = γ ⋅ h1 ⋅ K p + γ '⋅ ( h2 + a ) ⋅ K ' p − γ '⋅ a ⋅ K 'a


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4.2 - Palancolate a mensola in un terreno coesivo

q 2 q1
A A

B B
Deformata probabile

σpAsx A σaAdx A σaAdx - σpAsx

B B
σpBsx σaBdx σpBsx - σaBdx
Spostamento verso lo scavo
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σaAsx A σpAdx A σpAdx - σaAsx

B B
σaBsx σpBdx σpBdx - σaBsx
Spostamento verso il terrapieno
Composizione delle situazioni precedenti e definizione del diagramma risultante.

A σaAdx - σpAsx A σaAdx - σpAsx


D
B z
σpBsx - σaBdx σpBdx - σaBsx B σpBdx - σaBsx

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⎛ φ⎞ ⎛ φ⎞
σ aAdx = q1 ⋅ tan ⎜ 45° − ⎟ − 2 ⋅ c ⋅ tan ⎜ 45° − ⎟
2

⎝ 2⎠ ⎝ 2⎠
⎛ φ⎞ ⎛ φ⎞
σ pAdx = q1 ⋅ tan ⎜ 45° + ⎟ + 2 ⋅ c ⋅ tan ⎜ 45° + ⎟
2

⎝ 2⎠ ⎝ 2⎠

⎛ φ⎞ ⎛ φ⎞
σ aAsx = q2 ⋅ tan ⎜ 45° − ⎟ − 2 ⋅ c ⋅ tan ⎜ 45° − ⎟
2

⎝ 2⎠ ⎝ 2⎠
⎛ φ⎞ ⎛ φ⎞
σ pAsx = q2 ⋅ tan ⎜ 45° + ⎟ + 2 ⋅ c ⋅ tan ⎜ 45° + ⎟
2

⎝ 2⎠ ⎝ 2⎠
- Per l'equilibrio delle forze orizzontali si ricava z.
- Sostituendo il valore di z nell'equazione di equilibrio alla rotazione intorno
all'estremità inferiore e sviluppando i conti si ricava il valore di D.
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4.3 - Palancolate ancorate; metodo free-earth support

Metodo free-earth support:


paratia con appoggio libero
nel terreno.

Ipotesi:
-palancolata rigida
-rotazione della palancolata
a livello dell'ancoraggio
-ancoraggio fisso

[1]
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pa
a=
γ '⋅ ( K ' p − K 'a )

Dall'equilibrio alla rotazione rispetto alla barra di ancoraggio si ricava il valore


di X attraverso l'equazione:

6 ⋅ Ra ⋅ y
2 ⋅ X + 3 ⋅ X ⋅ ( h3 + a ) −
3 2
=0
γ '⋅ ( K ' p − K 'a )

Dall'equilibrio delle forze orizzontali si ricava la forza nella barra di ancoraggio:


Par = Ra − R p

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4.4 - Riduzione dei momenti flettenti per il metodo free-earth


support - Metodo di Rowe

Applicabile a sabbie da mediamente dense uniformi a limose dense oppure per


depositi sabbiosi caratterizzati da compressibilità del terreno antistante la
palancola limitata (escludendo quindi sabbie limose sciolte).

Procedimento.
(1) Si calcola il valore massimo del momento M0 e l'altezza totale della
palancola H con il metodo free-earth support;
(2) Si applica la riduzione del momento prevista dalle curve ricavate
sperimentalmente da Rowe (1952-1957);

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Coefficiente di flessibilità

⎡4 4 ⎤
H ⎢ m ⎥
ρ=
E ⋅ I ⎢ Pa ⋅ m ⎥
4

⎣ m⎦
con:
H=altezza totale della paratia in m;
E=modulo elastico paratia espresso in
Pa
I=momento di inerzia della paratia
per unità di lunghezza espresso in
m4/m;

[1]
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(3) Si tracciano le curve


M
f1 ( ρ ) = M 0 ⋅ (ρ) curve di Rowe moltiplicate per il valore massimo
M0
del momento M0
f 2 ( ρ ) = σ s ⋅ We ( I ( ρ ) ) momento offerto dalla sezione
σs tensione dell'acciaio in esercizio

We ( I ( ρ ) ) modulo di resistenza della paratia per unità di

lunghezza (valori tabellati)


H4
I= legame tra le caratteristiche geometriche della
ρ ⋅E
paratia e ρ
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[1]
(4) Si individua l'intersezione tra le curve f1 ed f2.
Ogni sezione di paratia rappresentata da un punto di f2 superiore a f1 è adeguata.
La scelta più economica è il punto più vicino all'intersezione.

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4.5 - Stabilità globale della paratia.


Possibili meccanismi:

1 Rottura della paratia.


2 Collasso degli ancoraggi.
3 Rottura al piede per insufficiente infissione.
4 Collasso per perdita globale del sistema (con superficie di scorrimento
passante per il piede della paratia ed oltre le fondazioni degli ancoraggi).

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5 - PARATIE UTILIZZATE COME STRUTTURE DI


SOSTEGNO DI PENDII INSTABILI [2]
- Metodi di calcolo non consolidati perché non sono frequenti gli interventi di
stabilizzazione delle frane in particolare quelli che impiegano strutture di sostegno.
- Contengono il corpo di frana e possono bloccarne del tutto i movimenti.
- Strutture rigide a contenimento continuo.
- Utilizzo in pendii instabili
• Strutture scariche all'atto della loro realizzazione.
• Entrano in carico per gli spostamenti del pendio.
- Utilizzo in pendii stabili il cui margine di sicurezza venga ridotto al di sotto di valori
ammissibili a seguito della realizzazione di scavi o a causa della costruzione di rilevati.
• Costruzione preventiva.

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• Realizzazione dell'opera che muta lo stato tensionale del pendio e nel tempo
anche quello deformativo.
• Entrata in carico della paratia.

[2]

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5.1 - Meccanismo di interazione tra una paratia ed il terreno


instabile.
Si ipotizza che la realizzazione dell'opera non modifichi lo stato tensionale in sito.

[2] [2]

E0: calcolabile con i metodi dell'equilibrio limite.


Il valore Ea>E0 avrà fatto diminuire la mobilitazione a monte (settore A).
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Ea>E0 (spinta)
τa<τ0 (grado di mobilitazione della resistenza a taglio)
Fa>F0 (coefficiente di sicurezza)
Il settore B tende a scorrere verso il basso con diminuzione di Eb
Eb<E0 τb<τ0 Fb>F0
Spinta sull'opera
S=Ea-Eb
E' necessario conoscere la legge che lega il grado di mobilitazione della
resistenza a taglio e la velocità di scorrimento dei terreni.

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[2]
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La spinta S evolve nel tempo fino a raggiungere il valore necessario a fermare le


deformazioni del pendio.

Il calcolo di S richiede:
- assunzione di un determinato grado di mobilitazione della resistenza a taglio
lungo la superficie critica;
- calcolo del coefficiente di sicurezza F* (pari all'inverso del grado di
mobilitazione);
- valutazione di Ea ed Eb per equilibrio in modo tale che sulle basi dei settori A e
B il coefficiente di sicurezza sia pari a F*;
Ea = ∫ τ ah ⋅ dsa Eb = ∫ τ bh ⋅ dsb τah, τbh: componenti orizzontali di τa e τb

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5.2 - Meccanismo di interazione tra due paratie ed il terreno


instabile.

[2]
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- Spinta paratia di valle S1=Eb1-Ec


- Spinta paratia di monte S2=Ea-Eb2
- Assunzione di un determinato grado di mobilitazione della resistenza a taglio
lungo le superfici critiche;
- Calcolo dei coefficiente di sicurezza Fa, Fb, Fc (pari all'inverso dei gradi di
mobilitazione);
- Valutazione di Ea, Eb1, Eb2 ed Ec per equilibrio in modo tale che sulle basi dei
settori A, B e C i coefficienti di sicurezza siano pari a Fa, Fb, Fc;
- Si impone che Fa = Fb = Fc
- Si impone a discrezione S1/S2=β ottenendo un sistema lineare di 3 equazioni in
3 incognite (S2; Eb1, Eb2)
S1 = β S2 = Eb1 − Ec = Eb1 − ∫ τ ch ⋅ dsc = Eb1 − C1

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S2 = Ea − Eb 2 = ∫ τ ah ⋅ dsa − Eb 2 = C2 − Eb 2

Eb1 − Eb 2 = ∫ τ bh ⋅ dsb = C3

⎡β −1 0 ⎤ ⎡ S2 ⎤ ⎡ −C1 ⎤
⎢1 0 1 ⎥ ⎢ Eb1 ⎥ = ⎢ C2 ⎥
⎢ ⎥⎢ ⎥ ⎢ ⎥
⎣⎢ 0 1 −1⎥⎦ ⎢⎣ Eb 2 ⎥⎦ ⎢⎣ C3 ⎥⎦

- Se gli spostamenti della massa instabile non sono uniformi, il coefficiente β


può essere scelto in modo tale da caricare di più la paratia collocata nella zona
con spostamenti più elevati.

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5.3 - Considerazioni sui metodi proposti in 5.1 e 5.2.

- I METODI PROPOSTI CALCOLANO LE SPINTE IN BASE


ALL'EQUILIBRIO GLOBALE. NON SI CONSIDERA L'INTERAZIONE
TRA TERRENO E STRUTTURA PERCIO' NON E' NOTA LA
DISTRIBUZIONE DELLE AZIONI SULLA STRUTTURA.
- I valori da attribuire ai coefficienti di sicurezza variano, secondo la letteratura,
tra 1.05 e 1.20 anche se il valore consigliabile è 1.20. L'assunzione di
coefficienti di sicurezza troppo bassi può produrre il collasso della struttura (le
spinte crescono al crescere dei coefficienti di sicurezza richiesti).
- I costi delle opere crescono con legge più che lineare con lo spessore del corpo
di frana. Il limite economico è pari a 10-15 m in funzione del tipo di struttura.

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5.4 - Posizionamento dell'opera di sostegno.


- Posizionamento più economico nelle zone dove la superficie di scorrimento è meno profonda.
- Se l'opera è collocata troppo in alto, lo scorrimento potrà proseguire a valle rendendo inefficace
l'intervento.
- Se l'opera è vicino al piede del pendio, la spinta può risultare eccessiva.

[2]
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- Cartier e Nakamura suggeriscono


di valutare con uno dei metodi
dell'equilibrio limite (Janbu,
Morgestern & Price, Sarma), le
componenti orizzontali delle forze
Ei interne alla massa (sulle
interfacce delle strisce). Tale
valutazione deve riguardare il
pendio nelle sue condizioni
naturali, senza la struttura.
[2]

- Si calcola l'azione orizzontale P necessaria per elevare il coefficiente di sicurezza dal valore
naturale F0 a quello richiesto F*.
- Si posiziona l'opera nella zona centrale del pendio dove Ei>P.

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5.5 - Progettazione dell'opera di sostegno.


- Una paratia a pannelli adiacenti risulta quasi impermeabile. Lo sbarramento idraulico
produce l'innalzamento della falda a monte dell'opera determinando un aumento del
grado di mobilitazione lungo la superficie di scorrimento a monte. La spinta sulla paratia
tende ad aumentare. Si può pregiudicare la stabilità globale dell'intero pendio. Occorre
prevedere il distanziamento tra i pannelli adiacenti che costituiscono la paratia oppure
realizzare opportuni drenaggi per evitare che l'opera modifichi in modo negativo il
regime delle acque sotterranee.
- Lunghezza di infissione al di sotto della superficie di scorrimento tale da non
consentire scorrimenti profondi. Secondo Baker & Yoder la paratia deve essere infissa
nel terreno stabile per un tratto lungo 1/3 - 1/4 del tratto infisso nel terreno instabile.
Occorre verificare con i metodi dell'equilibrio limite che nessuna superficie passante per
l'estremità inferiore della paratia abbia un coefficiente di sicurezza minore di quello che
si intendeva raggiungere con l'intervento.
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[2]
- Carichi nel tratto che attraversa la massa scivolante:
spinta S (5.1 - 5.2) applicata ad h/3 (si ipotizza una distribuzione lineare).
- Carichi nel tratto che attraversa la massa stabile: reazione incognita del terreno.

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[2]
- La paratia in genere è molta alta:
- non è applicabile l'approccio classico a rottura
(struttura rigida e terreno rigido - plastico)
- si applica l'ipotesi di Winkler

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5.6 - Calcolo delle paratie collocate in un terreno in frana


secondo l'ipotesi di Winkler.

Terreno stabile (al di sotto della superficie di scivolamento)


a monte ed a valle letti di molle reagenti in orizzontale
molle mutuamente indipendenti
relazioni pressioni - spostamenti
elastica-perfettamente plastica
elastica non lineare (iperbolica)
pressioni con limite superiore (stato passivo)
pressioni con limite inferiore (stato attivo)

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[2]

Applicazione EF e controllo dei risultati ad esempio tramite verifica del


valore di spinta passiva a valle del tratto infisso con uno dei metodi
dell'equilibrio limite.

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5.7 - Calcolo semplificato delle paratie collocate in un


terreno in frana.
- Paratia rigida, Terreno rigido plastico, Ancoraggi inestensibili.

[2]

- Si calcolano: S: spinta che agisce al di sopra della superficie di scorrimento (tratto h)


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S': spinta effettiva sul tratto h


U: differenza di pressione neutra tra monte e valle sul tratto h
∆U: risultante delle pressioni neutre che agiscono a monte (Um) ed a
valle (Uv) della paratia, al di sotto della superficie critica.
Sa': spinta attiva effettiva a monte dell'opera, nel tratto immerso nel
substrato stabile (tratto i). Termine spesso trascurabile.
- Dall'equilibrio alla rotazione intorno alla sezione di ancoraggio si ricava Se' (spinta
passiva effettiva mobilitata a valle del tratto infisso)
- Si calcola Sp': spinta passiva effettiva nel tratto i (calcolata con un metodo
dell'equilibrio limite)
- Si calcola il coefficiente di sicurezza cioè il grado di mobilitazione della spinta passiva
S 'p S p − UV
effettiva: FR = = 1.5 ≤ FR ≤ 2
S 'e S 'e

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6 - BIBLIOGRAFIA

1 - "Fondazioni - Progetto e analisi", Joseph E. Bowles, McGraw-Hill,


1991.
2 - "Strutture di sostegno di pendii instabili - Analisi dei meccanismi
d'interazione col terreno e cenni sul proporzionamento", A. Evangelista,
in "Interventi di stabilizzazione dei pendii", CISM, Udine, 1994.
3 - "Performance-based design of self-compacting fibre reinforced
concrete", Dr.-Ing. S. Grünewald, Prof.dr.ir. J.C. Walraven, TUDelft, Atti
del Corso Avanzato sul Calcestruzzo Autocompattante (SCC), 23
settembre 2004, Politecnico di Milano.
masmauri@stru.polimi.it
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