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RIV. FRANCESE – invenzione della ghigliottina, momento cruciale in quanto la MECCANICA, l’INNOVAZIONE
TECNOLOGICA entrano nell’ambito della pena capitale. “Momento di rottura in cui l’antico sistema sacrificale celebra
il suo trionfo prima di abbandonare la scena della storia, in cui le violenze ritualizzate del passato si scatenano in un
corpo sociale ormai pronto a esorcizzarle”
In questo passaggio, l’introduzione della meccanica segna una svolta storica poiché aprirà la strada a una
DISUMANIZZAZIONE DELLA MORTE, da spettacolo sociale a esecuzione in serie, un vero e proprio omicidio seriale
reso possibile da questa straordinaria invenzione.
STORIA DELLA GHIGLIOTTINA -> DIALETTICA DELL’ILLUMINISMO, in quanto punto di arrivo di anni di lotte da parte
dei pensatori dell’epoca che si pronunciavano contro l’inumanità della tortura. Se nei secoli precedenti si tendeva a
affinare le tecniche e gli strumenti di tortura in modo da aumentare più possibile le sofferenze del torturato, con
l’Illuminismo vi era una crescente insofferenza verso tale crudeltà, specialmente anche per la spettacolarizzazione
pubblica di tali atti (esecuzioni pubbliche, esposizione di cadaveri, ecc). QUINDI, ghigliottina -> progresso
dell’umanità e della ragione (rapidità e “indolorità” della morte).
In questo processo, 4 figure di importante rilevanza (importantissime durante il 3° REICH!):
- L’amministrazione razionale
Questa FABBRICA DI MORTE, come qualunque altra fabbrica seguiva principi di amministrazione strettamente
razionali fondati sul calcolo, specializzazione, segmentazione delle competenze, distribuzione degli incarichi in una
serie di attività parziali e apparentemente autonome ma coordinate. Il suo ruolo nel genocidio ebreo fu della
massima importanza e insostituibilità li agenti di questo apparato burocratico non controllavano il processo nel suo
insieme e, quando avevano conoscenza delle sue finalità potevano giustificarsi dicendo che non ne avevano nessuna
responsabilità, che si limitavano a eseguire ordini.
Organizzazione puramente weberiana, funzionari nazisti -> masse di burocrati che si limitavano a “fare il proprio
dovere” (antisemitismo quasi inesistente) nella maniera più zelante possibile, seguendo un vero e proprio habitus
professionale.
- L’esercito fordista
La 1° GM rappresenta un punto di svolta anche per quanto riguarda la figura del soldato. Come già anticipato, la
guerra perde quell’aura di eroismo che aveva avuto fino a non molto tempo prima per trasformarsi in qualcosa di
completamente nuovo, spogliandosi di qualunque tratto eroico, i soldati venivano PROLETARIZZATI diventando
operai al servizio di una MACCHINA DI MORTE e sottoposti a un regime disciplinare analogo a quello delle fabbriche.
Quindi, dall’operaio-massa della fabbrica fordista si passa al soldato-massa della guerra moderna, e tutti quei
processi che caratterizzavano la produzione industriale (gerarchia, obbedienza, esecuzione degli ordini,
segmentazione delle funzioni) facevano sì che fare la guerra diventasse come lavorare alla catena di montaggio.
Allo stesso modo, l’esercito diventava un’impresa razionale, burocratizzata, gerarchizzata. MARX – operai come
soldati; durante la 1° GM è successo il contrario, i soldati sono diventati operai, e alla stessa maniera la mitragliatrice
aveva meccanicizzato, industrializzato l’uccisione (guerra – processo industriale senza fine). INFATTI, essa fu anche
un momento importantissimo per la diffusione del taylorismo in Europa, e questo modello fu altrettanto rilevante
per la concezione e la messa in atto di teorie ed ipotesi in materia di disciplina dei corpi, di organizzazione dello
spazio e di psicotecnica, per esempio.
1918 – WEBER -> evidenzia i tratti comuni fra l’amministrazione burocratica statale e gli eserciti moderni
(Innovazioni tecnologiche, breve traiettoria)
La 1° GM aprì il varco e esplorò nuove soglie della violenza anche per quanto riguarda la frontiera fra campo di
battaglia e la società civile: in seguito ai bombardamenti sulle città, l’internamento dei cittadini dei paesi nemici e
la deportazione e il lavoro forzato dei civili questa divisione non esisteva più. Inoltre, tali pratiche hanno radici nel
periodo coloniale, ma in questo contesto venivano portate a un altro livello poiché si combinavano con le più
avanzate novità tecnologiche (armi chimiche!).
QUINDI, prigionieri di guerra costretti ai lavori forzati in campi di lavoro/concentramento (nato in Sudafrica con la
guerra dei boeri!) che, con la loro struttura e configurazione preannunciavano ciò che sarebbe successo in seguito;
strutture e manodopera sfruttate sia in maniera disciplinare che produttiva. In ogni caso si trattava di casi limitati, e
NON RISPONDEVANO A UNA STRATEGIA DI DISUMANIZZAZIONE E ANNIENTAMENTO DEFINITA (nonostante ciò
furono di fatto un laboratorio del sistema nazista).
- Razzismo di classe
GBR – Meyehw -> poveri come “tribù erranti nella società civilizzata”
FRA – Le Bon (classificazione psicologica delle razze umane, similitudini fra le razze inferiori e le classi
subalterne) e Vacher de Lapouge (eugenismo, origine biologica delle disuguaglianze sociali).
REPRESSIONE DELLA COMUNE DI PARIGI COME PRECEDENTE DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA, ESECUZIONE
ORGANIZZATA e DELLA DERESPONSABILIZZAZIONE ETICA da parte dei suoi agenti (“eseguire ordini”).
Taine – analisi della Riv. Francese attraverso parole chiave: ZOOLOGIA, RAZZA, REGRESSIONE BARBARA, MALATTIA.
Comune come “germe patologico che, penetrato nel sangue di una società sofferente e profondamente malata, ha
causato la febbre, il delirio e le convulsioni rivoluzionarie”.
Comune come stimolo per i primi studi sulla psicologia delle folle, antropologia criminale (criminalità – fattore
ereditario!), LOMBROSO (Comune come rivolta provocata dall’azione nefasta dei “criminali nati”), iconografia
ebraica che racchiudeva tutti i tratti considerati come segnali di criminalità e che nel periodo fra le due guerre
raggiungerà il suo apice.
- Influenza dell’eugenismo e del darwinismo sociale sulla formazione di Mosca, Pareto e Michels: quest’ultimo,
“legge ferrea dell’oligarchia”, proletariato condannato a rimanere prigioniero di un’organizzazione gerarchica e
stratificata, non raggiunse mai i livelli di Le Bon o di Vacher de Lapouge ma specialmente con la sua teoria delle élite
e con la sua sociologia politica in generale arrivò a conclusioni analoghe.
QUINDI, darwinismo sociale, pessimismo antropologico ed elitismo politico convergevano nel riconoscimento delle
disuguaglianze sociali come legge naturale e nel rigetto radicale della democrazia, considerata sia come
un’impossibilità sociologica sia come un’illusione smentita dalle disposizioni profonde delle masse.
- La sintesi nazista
Alla stessa maniera delle teorie esposte sopra, anche gli studi di Charcot furono utilizzati dall’antropologia criminale,
sia per classificare i delinquenti e gli operai in sciopero, sia da tutti coloro che erano interessati a fornire una
spiegazione scientifica del “carattere ebraico” (isteria – sindrome ebraica).
Quindi, l’alterità ebraica e la sovversione sociale/politica erano interpretate direttamente in chiave razzista (senza
stabilire nessi!), e a partire dal 1917, i caratteri dell’isterico, del criminale nato della Comune diventava il
RIVOLUZIONARIO EBREO (giudeobolscevita) di cui la versione nazista rappresentò la versione più estrema
enfatizzando la propria interpretazione sulla lettura dei movimenti rivoluzionari in chiave strettamente biologica e
razziale.
Individuazione del focolaio (“bacillo ebraico”) -> repressione necessaria attraverso la PURIFICAZIONE RAZZIALE.
Problema non risolto nel ’33 (in seguito alla sconfitta del movimento operaio e della “messa al passo” della società
tedesca)! QUINDI, un obiettivo fondamentale era lo sterminio degli ebrei e la distruzione del comunismo a partire
dal ’41 durante la guerra contro l’URSS!
SIMMEL – rappresentanti di una società dominata dalla razionalità astratta del denaro
FRA:
o Barrès -> logico incomparabile i cui ragionamenti erano netti e impersonali, come un conto in banca
o Leroy-Beaulieu -> figura cogitabonda, un individuo caratterizzato dalla preponderanza del sistema nervoso
sul sistema muscolare (spesso nevrotico, se non addirittura isterico)
o Gide -> l’intelletto ebraico era meravigliosamente organizzato, organizzatore, preciso, classificatore, ma
allo stesso tempo aveva anche il cervello più antipoetico
o Sartre -> razionalismo ebraico come passione per l’universale, filosofia come un esercizio ascetico e
purificatore animato da un imperialismo entusiasta della ragione
o Drumont (La France juive) -> opposizione ebreo/ariano, vicino all’antisemitismo tedesco
GER – dicotomia EBREO/ARIANO -> ZIVILISATION/KULTUR
o Sombart -> Kultur vs. Zivilisation come conflitto fra ARTISTA e BORGHESE, fra POPOLI EROICI e POPOLI
COMMERCIANTI, e solo in un secondo momento, fra TEDESCHI ed EBREI.
Contrasto con le idee weberiane – l’ascesa del capitalismo e delle civiltà borghese coincideva con la
giudaizzazione del mondo: tutta la società di uniformava ai valori della razionalità astratta e calcolatrice
dell’ebreo.
QUINDI, SFONDO CULTURALE DI UN NUOVO ANTISEMITISMO CHE SI SOSTITUISCE/SOVRAPPONE IN EUROPA AL
TRADIZIONALE ANTIGIUDAISMO DI ORIGINE RELIGIOSA! (ulteriori esempi di FRA, ITA, GBR, AUT, Ford) In più, questo
tipo di antisemitismo si fonda sull’opposizione fra COMUNITÀ E SOCIETÀ (serie di termini contrapposti)
- La violenza rigeneratrice
- 1° GM in GER come OCCASIONE PER FERMARE L’AVANZATA DELLA ZIVILISATION E FAR VALERE I DIRITTI DI UNA
KULTUR CAPACE DI RESISTERE, DI RINNOVARSI, DI MOSTRARE CHE LO SPIRITO “EROICO” POTEVA VINCERE LO
SPIRITO “MERCANTILE” (GBR+USA) E LO SPIRITO “UNIVERSALISTICO” (FRA), ENTRAMBI RAPPRESENTATI DAGLI EBREI
COSMOPOLITI ED ESSENZIALMENTE ESTRANEI ALLA NOZIONE STESSA DI PATRIA.
Pessimismo culturale -> modernismo reazionario, critica neoromantica del capitalismo -> rivoluzione conservatrice,
nostalgia verso una comunità tradizionale -> tensione utopica verso una nuova comunità: una Volksgemeinschaft
proiettata verso il futuro.
In questo contesto, l’ANTISEMITISMO agiva da agente trasformatore nel passaggio da pessimismo culturale a
modernismo reazionario: a causa della figura idealizzata dell’EBREO, l’antimodernismo culturale si riconciliava alla
modernità tecnica, l’anti-illuminismo al mondo tecnico-industriale, capitalismo -> creatore ma doveva “arianizzarsi”
(diventare Volk, strumento di una comunità nazionale), la borghesia ariana reintegrava la Kultur contrapponendosi
alla borghesia ebraica (parassita, mercantile e cosmopolita).
Durante Weimar, la visione tradizionale dell’ebreo come rappresentante dell’universalismo astratti era diventata il
bersaglio di un nazionalismo aggressivo, revanscista, radicalizzato dalla sconfitta e dall’umiliazione di Versailles. ->
PUNTO DI PARTENZA PER UNA NUOVA CONCEZIONE DEL LEBENSRAUM! Haushofer aveva una concezione organica,
biologica dello Stato, le cui frontiere e relative dimensioni territoriali non dovevano essere determinate dalle leggi,
ma DALL’ENERGIA DEL POPOLO.
QUINDI, frontiere non come risultato del Diritto, ma un “suolo etnico risultato di uno spazio vitale che è espressione
di un processo organico”, come la circolazione sanguigna in un essere vivente!
SCHMITT:
Antisemitismo puramente culturale e religioso -> sistema concettuale del dominio totalitario. Ebrei come
portatori di un pensiero normativo ancorato alle nozioni di “legalità” e di “uguaglianza” estranee alla “legittimità”
e all’“omogeneità” (basi dello Stato nazista).
Teorizza una GUERRA TOTALE che avrebbe segnato la fine del D.I. nella quale le nozioni tradizionali di jus ad
bellum e jus in bello avrebbero perduto ogni significato per far posto alla DISTRUZIONE DEL NEMICO, inteso in
termini esistenziali, ovvero come L’ALTRO. (visione della guerra come compimento della politica in quanto
pratica di sterminio)
Opposizione inconciliabile tra la nozione tedesca di GROSSRAUM (l’ampio spazio della tradizione tedesca -> sfera
di influenza germanica, analogo al Lebensraum di Ratzel) e il D.I. riconducibile a un “universalismo” di ceppo
giudaico. Secondo S. il Grossraum era di natura ESISTENZIALE e implicava una visione dello spazio come una
conquista legata a un bisogno vitale. QUINDI, il compito dello Stato nazista era l’instaurazione di un IMPERO
TEDESCO FONDATO SU QUESTO INSIEME DI CONFINE E DI LOCALIZZAZIONE CONCRETI: jus terrendi (diritto del
territorio, tedesco), contro jus scriptum (diritto dei trattati, della giurisprudenza, ebraico).
Allo stesso modo, l’ANTICOMUNISMO nazista rientrava nella stessa logica di rifiuto dell’astrazione e di
biologizzazione dell’alterità: gli ebrei rappresentavano l’avanguardia della Rivoluzione russa e il cervello del
movimento comunista internazionale, avevano trovato la loro patria in quest’ultimo e lo avevano modellato con la
loro mentalità. LOTTA DI CLASSE – antitesi dell’unità nazionale; INTERNAZIONALISMO – nuova forma di
cosmopolitismo; IDEOLOGIA COMUNISTA – concentrato di democrazia e di ugualitarismo (eredità illuminista
trasformata in arma di combattimento contro la Kultur).
QUINDI, URSS = intellighenzia ebraica + sottoumanità slava.
Parallelamente, l’idea di giudeobolscevismo era usata come immagine metaforica all’interno della letteratura e
propaganda naziste: TUTTI I DIRIGENTI BOLSCEVICHI DIVENTAVANO EBREI. (per Hitler marxismo ed ebrei erano
sinonimi)
- QUINDI, altra caratteristica del nazismo era la DISTRUZIONE DELLE FORME LEGALI ASTRATTE (considerate ebraiche)
PER MEZZO DI UN “ORDINE CONCETTUALE CONCRETO” che si orientava attraverso le idee di SUOLO, RAZZA, SPAZIO
VITALE, VOLONTÀ, ecc. (riformulazione dei termini associati alla dicotomia Zivilisation vs. Kultur).