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FEBBRAIO 2019 n. 456
PERIODICO MENSILE
ISSN 2499-0418 (ONLINE)

TROPPI PENSIERI CREANO I CONFLITTI INTERIORI

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Corso F. M. Perrone 35 R - 16152 Genova - Italy - www.naturunique.com
Direttore responsabile: Raffaele Morelli A cura dell’Istituto Riza
Condirettori: Vittorio Caprioglio,
Daniela Marafante, Piero Parietti
di Medicina Psicosomatica
Direttore generale: Liliana Tieger
Redazione: Giorgio Barbetta (caporedattore)
n. 456
Grafica e impaginazione: Elisa De Gradi FEBBRAIO 2019
Progetto grafico: Roberta Marcante
Comitato scientifico: Ervin Laszlo (presidente),
Piero Parietti, Maria Ceriani, Emilio Minelli (direttori diretta da Raffaele Morelli
scientifici), Romeo Compostella, Maurizio Cusani,
Pietro Fornari, Francesco Padrini, Maria Rita Parsi,
Fiorenza Zanchi
HANNO COLLABORATO
Testi: M. Battistutta, P. Costanzo, P. Fornari,
SOMMARIO
P. Lumia, A. Mantice, C. Marazzina,
M. Monciotti, M. Morelli, N. Morelli,
T. Morelli, D. Mosca, P. Parietti, G. Ruatasio, A tu per tu L’Editoriale 4
K. Vignoli, M. Zanardi Morelli risponde 8
Immagini: A. Ruggieri, Fotolia, con Raffaele Morelli
123rf, Shutterstock
Copertina: A. Ruggieri
Direttore Pubblicità Disagi interiori 14
Doris Tieger Disturbi psicosomatici 16
Ufficio Pubblicità:
Luisa Maruelli, Ugo Scarparo
Riza Curarsi con i sogni 18
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Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Il sé e le neuroscienze 24 fianco
Ufficio tecnico: Sara Dognini
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REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE,
VITA DI COPPIA
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via L. Anelli 1, 20122 Milano, tel. 02/5845961 alle seconde occasioni! 28
(8 linee r.a.) - fax 02/58318162 Il giornale delle DISTURBI DELL’UMORE
Stampato in Italia da:
Rotolito S.p.A.
Stabilimento di Cernusco Sul Naviglio (MI)
Soluzioni Depressione: le regole
decisive per superarla 32
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20092 Cinisello Balsamo (MI) Il giornale 27
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Lettere & risposte 70


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Febbraio 2019 3
L’editoriale
Di Raffaele Morelli. raffaele.morelli@riza.it

Quando gli og
Tania perde una collana cui è molto legata, un regalo
del fidanzato, e si sente come ferita, come se avesse perso
una parte di sé. Da quel momento, per qualche motivo,
la loro relazione si spezza. Gli oggetti con cui viviamo
sono parte di noi e, spesso, diventano il terminale di gesti
simbolici che rivelano chi siamo per davvero

T
ania sta viaggiando in treno e, prima di di parlarne ai nostri coniugi». Quando torniamo a
scendere, sente una certa sensazione al casa dopo un furto, la prima cosa che facciamo è
collo di “leggerezza”. «Non ci ho fatto caso andare a vedere se ci hanno rubato certi oggetti,
lì per lì, ma quando sono scesa mi sono toccata e non o meglio gli oggetti della nostra vita, quelli a cui
avevo più la mia collana». In un attimo è entrata siamo sempre stati legati. Raramente proviamo
nella concitazione, è corsa al suo binario, ma il un disagio così grande come quando perdiamo
convoglio era già ripartito. Un dolore forte «come o ci rubano quelle “cose” che altro non erano che
una coltellata» le attraversava il petto, come se parti della nostra vita.
avesse perso «un pezzo di se stessa». Abbiamo tutti
un’immagine del nostro corpo, che è quella che ci Contengono saperi «A tutti gli oggetti che ar-
permette di riconoscerci allo specchio, un’imma- ricchivano la sua vita e la casa, Jung rivolgeva amore,
gine che ci fa dire “io sono proprio io”; ma l’im- cure e senso di responsabilità. Responsabile si sentiva
magine corporea si estende anche agli oggetti che anche nei confronti dei piccoli e piccolissimi oggetti di
indossiamo e anche a quelli che vivono intorno uso quotidiano, come le pipe, le matite, le penne, il tubo
a noi, magari sdraiati sul tavolo come le penne, di cementite e la carta» (Aniela Jaffé, “Saggi sulla
certi libri, i fermacarte, le spille per i capelli. Per psicologia di Carl Gustav Jung”, Edizioni Paoline,
la verità non vivono intorno a noi, ma insieme p. 129). C’è un’intimità profonda tra noi e le cose,
a noi. L’immagine corporea è quella che fa sen- come un legame antico, primordiale, che varca
tire i dolori anche se un arto è stato amputato: lo spazio e il tempo: così l’orologio che ci hanno
Illustrazione di Alberto Ruggieri

siamo abitati da un’energia primordiale intel- regalato alla maturità raccoglie l’energia antica del
ligente che riconosce il nostro essere, come se mondo materno o paterno, dei fratelli, del nostro
fosse sempre lo stesso, al di là delle vicissitudini stare nel mondo con le nostre cose. Quante volte,
della vita e delle ferite che abbiamo subito. Tania quando abbiamo perduto qualcosa, ci siamo ac-
continua: «Ero legata a quella collana, me l’aveva cusati, giudicati come dei veri imbecilli e con lo
regalata lui, l’uomo della mia vita. La nostra storia sguardo impaurito sentivamo tutto il dolore della
andava avanti da anni, anche se eravamo entrambi perdita. «Per Jung gli oggetti avevano importanza
sposati. Avevamo deciso di andare a vivere insieme, in quanto tali. Per questo dovevano essere manipolati
C O N T I N U A A PA G . 6

4 Riza psicosomatica
IL BLOG DI MORELLI
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problemi con te stesso e con gli altri:
riza.it/raffaelemorelli.html

getti parlano di noi

NEI CASSETTI DELL’ANIMA


La nostra immagine
corporea si estende anche
agli oggetti cui siamo legati.
Tenerli vicini può aiutarci
a ritrovare la strada quando
nella vita ci sentiamo persi

Febbraio 2019 5
L’editoriale

“ Abbiamo perduto la magia e così gli oggetti che ci accompagnano


per noi sono semplici “cose”, non presenze magiche e vive
come sostenevano tutte le tradizioni. Ma a volte basta smarrire
una di queste “cose” e ci sporgiamo su un universo di significati,


emozioni, simboli ed energie che ci abitano nel profondo

S E G U E D A PA G . 4

con molta cura. “Le cose si vendicano”, mi disse e antiche leggende parlano dell’anello spezzato,
con aria minacciosa una volta che avevo dimenti- degli specchi che vanno in frantumi… dell’orolo-
cato di fare una cosa… Le cose fanno parte della gio che improvvisamente si ferma» (p. 131). Così
vita, vivono accanto all’uomo e contribuiscono a esistono “oggetti amici” che sono veri e pro-
creare una certa atmosfera. Per questo richiedono pri talismani e oggetti che avvertiamo come
attenzione, cura e amore» (p. 130). La ferita di nemici, come nocivi, come capaci di influenze
Tania non raccontava soltanto la perdita di negative. Oggetti totem come i pupazzi dei
un gioiello, la collana, ma lei avvertiva che bambini, da cui non si separano mai e a cui
stava presagendo la fine del suo amore. Forse dormono attaccati. Fin dai primordi del nostro
gli oggetti non si perdono per caso, forse la essere scopriamo l’affinità con la sostanza, con
nostra “immagine profonda”, il nostro Sé, ci la materia, con gli oggetti che sono impregna-
allontanano dalle cose che sono impregnate ti, come ben sa Tania, dell’atmosfera affettiva
di energie che stanno per andare via. Per una di chi ce li ha regalati. Quando ero in Africa
serie di vicissitudini che non sto a racconta- per una ricerca il Vecchio di una tribù mi ha
re, Tania e il suo innamorato si sono lasciati. detto che bisogna liberarsi dei regali, se ci ca-
«Quando ho perso la collana, che ho fatto di tutto pitano, dopo che li abbiamo ricevuti, episo-
per ritrovare, attraverso inserzioni e promesse di di sgradevoli. Forse noi abbiamo perduto la
ricompense, senza riuscirci, ho sentito l’annuncio magia e così gli oggetti che possediamo sono
della fine della nostra relazione, proprio mentre sta- semplicemente “cose”, non presenze magiche
vamo facendo di tutto per andare a vivere insieme». e vive, come sostenevano i Greci, i Romani i
Jung sosteneva che il nostro rapporto con gli Taoisti e tutte le tradizioni. Se perdiamo una
oggetti è più profondo di quello che pensia- collana, vediamo andare via una propaggine
mo, come se fossero vere e proprie estensioni del nostro corpo, un lato della nostra identi-
del nostro corpo, parti di noi, che a volte con- tà. Quante volte si ravviva il dolore quando
tengono saperi che ci sono sconosciuti. ci viene in mente l’anello scomparso, e ogni
volta sentiamo l’atmosfera del lutto. Insieme
Propaggini del corpo In questa chiave gli all’oggetto che se ne è andato da noi abbia-
oggetti, i vasi, i cofanetti, certi libri, alcuni gio- mo perso la nostra ancestralità, la magia del-
ielli sono “presenze” che comunicano con la la relazione con chi ce l’ha regalato e magari
nostra tattilità, ma che vivono dentro di noi non c’è più. «Voi dovete diventare di nuovo ami-
come “energie affettive”, che hanno il sapore ci delle cose che avete vicine»: così Jung citava
dell’eternità. «Non sempre le cose sono oggetti Nietzsche. Sì, perché il grande psicanalista
morti, a volte sembrano partecipare insieme a noi svizzero ricordava che le cose «hanno un vero
al gioco della vita, sembrano rispecchiare lo stato senso sociale e ci fanno compagnia nelle ore e nei
d’animo e i pensieri dell’uomo. Per questo poeti giorni della solitudine» (pag. 131). ■

6 Riza psicosomatica
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Le email al direttore. raffaele.morelli@riza.it

Che fare quando pensi


che niente cambierà?
Sì, certe situazioni non si possono modificare. Ma non vuol dire che
la felicità ci sia preclusa. Le nostre radici sono nel buio, non sappiamo né
chi siamo né cosa ci aspetta. Ma sappiamo cosa ci fa star bene adesso!

M
i scrive Giovanna: «Sono sposata da 30 profonda è come un sogno: quando Shakespeare
anni, ho un marito con cui siamo più com- dice che “siamo fatti della stessa sostanza dei so-
pagni di cordata che amanti e un figlio di- gni” sta dicendo proprio questo. E cosa puoi fare
sabile. Lui è la mia vita, gli ho dedicato tutto. Non mi per avvicinarci a questo qualcosa di sconosciuto
pento, ma ormai sono rassegnata. La mia vita è questa. che forma Giovanna incessantemente? Sognare!
O no?». Nella vita ci toccano dei dolori: per delle Come fanno i bambini. Sì, accanto a Giovanna che
malattie, per dei disagi. Ma un conto sono i dolori soffre è presente una Giovanna sognante. Giovan-
che ci toccano, un conto sono i ragionamenti sopra na che ride, che si mette un certo tipo di abito, che
il dolore, che rendono il dolore cronico. Cosa faccio ha un suo stile. Giovanna con la sua pettinatura, il
quando sento un disagio? Porto l’attenzione sul suo modo di fare l’amore, il suo modo di parlare.
disagio, lo percepisco e aspetto. Non c’è altro da Ci sono sempre dei mondi paralleli al dolore. Stai
fare, il resto è identità che ci incatena. in questi mondi: loro faranno in modo che in te si
formino immagini che agiscono sul dolore.
Siamo fatti di sogno Cara Giovanna, ciò che
non è accaduto in trent’anni può accadere in Sto facendo il mio fiore? Perché vedi: non
mezz’ora. Purché liberi la mente dai saperi ac- sappiamo quanto vivremo, non sappiamo neanche
quisiti, perché quella che chiami Giovanna non se ci saremo domani! Una cosa sappiamo: che vi
sai chi è, non la conosci. Ti sei fatta un’idea di sono cose che ci interessano e cose che ripudiamo.
Giovanna, questo sì. Dici: Nelle cose che ci interessano si
«Giovanna è così, la sua vita è realizza il nostro destino. La
questa». In realtà le radici del- domanda quindi è: «Sto facen-
la pianta, come le radici di do i miei fiori?». Non “cosa mi
Giovanna, sono nascoste. C’è è successo”. Non “cosa sareb-
un processo nascosto che sta be potuto accadere che non è
facendo Giovanna, adesso. accaduto”. Deve nascere un al-
Ma se tu hai in mente come tro occhio. L’occhio che guarda
sei, non puoi vedere la tua senza commentare. Allora tutto
trasmutazione. C’è qualcosa cambia. Adesso siamo qua; e se
in te che svolge il tuo tema a stiamo qua senza dare giudi-
tua insaputa. Quel qualcosa zi, le cose che dovremo fare
è la partita, non ci sono altre si formeranno da sole, strada
partite. La tua identità più facendo. ■

8 Riza psicosomatica
A cura della Direzione
Programmazione e Sviluppo

Malumore e tristezza?
Li vinci con lo zafferano!
Sbalzi d’umore e depressione, anche se lievi, sono disturbi che non
puoi ignorare a qualsiasi età, soprattutto quando si presentano in
menopausa. Ecco perché compaiono e cosa fare per stare subito meglio

Quando gli estrogeni diminuiscono Ci vuole l’integratore giusto


La riduzione degli estrogeni nella donna influenza il In farmacia puoi trovare un integratore alimentare pre-
corpo tanto quanto il cervello. L’ipotalamo, una struttura parato con un particolare estratto secco ricavato dagli
del sistema nervoso situata tra i due emisferi cerebrali, stimmi dei fiori di zafferano, titolato in safranale, con
è il primo a patire a causa di tale carenza. E poiché esso magnesio e vitamina B6. Tale estratto titolato, secondo
governa pressione sanguigna, ritmo cardiaco e del son- la letteratura scientifica internazionale, migliora il tono
no e temperatura corporea, porta a sviluppare sintomi dell’umore e contrasta alcuni disturbi del ciclo e della
come vampate, ipertensione e tachicardie notturne. menopausa. La sua azione è favorita dalla presenza di
magnesio e vitamina B6.
Una reazione a catena
Con il presentarsi di questi sintomi, anche il lobo lim-
FA BENE
bico, un’altra area del cervello, entra in sofferenza. Ed ANCHE ALL’UOMO
ecco che arrivano depressione e malumore. A questo I disturbi dell’umore sono oggi molto
punto, tristezza, irritabilità, disturbi del sonno e vam- diffusi e rendono la quotidianità più difficile
pate creano problemi alla corteccia cognitiva, l’area del da gestire, e questo non solo per la donna in
cervello deputata al pensiero. E così compaiono difficol- menopausa, ma anche per uomini e donne in genere,
tà di concentrazione e perdita di memoria. a prescindere dall’età. Ecco perché un integratore
di estratto degli stimmi di zafferano con magnesio
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Cosa fare per tornare a stare bene efficace che consenta di affrontare al meglio disturbi
Prima di tutto è importante avere un corretto stile di del sonno, malumore, cambi di stagione e qualsiasi
vita, ovvero fare attività fisica regolare, per esempio 40- altra situazione in grado di influire sull’umore.
60 minuti di camminata al giorno, meglio se a passo ve-
loce, adottando una dieta sana e bilanciata, che preveda SENZA
un apporto calorico moderato e che, se necessario, con- GLUTINE
senta di recuperare il peso forma. È inoltre importante E SENZA
assumere più verdure, usare cereali integrali ed evitare LATTOSIO
eccessi di grassi, zuccheri e alcolici.

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14
DISAGI INTERIORI
UNA DONNA AMAREGGIATA
Smetti di risolvere i problemi
degli altri: apri il tuo scenario!

16
DISTURBI PSICOSOMATICI
Mal di collo
La rigidità dei muscoli
nasce sempre nella mente
20
COPPIE E AMORI
MARITO O PALLA AL PIEDE?
Fallo alzare da quel divano,
o almeno non sederti anche tu!

22
RACCONTALO A RIZA
Vivere all’avventura
o cercare sicurezze?

18 24
CURARSI CON I SOGNI IL SÉ E LE NEUROSCIENZE
UNA STRADA IN DISCESA NUOVE SCOPERTE
Guarda ciò che rifiuti di te: Paura e ansia non ti fanno vivere?
così inizi a rinascere Ma a volte è la vita che le cerca!

Febbraio 2019 13
R IZA al tuo fianco
DISAGI INTERIORI
di Vittorio Caprioglio,
medico psicoterapeuta

UNA DONNA AMAREGGIATA


Smetti di risolvere i problemi
degli altri: apri il tuo scenario!
«C C
osa si fa quando nella vita non ara Maria, non hai mai pensato che, sotto
funziona più nulla? Quando tuo sotto, i “tuoi uomini” si sono appoggiati a
figlio di vent’anni vive chiuso in camera te approfittando del tuo senso di respon-
sua, quando tuo marito è dipendente sabilità? Oggi hai una grande occasione: puoi
dal gioco, e tu non hai più un lavoro perché la tua finalmente lasciar emergere il tuo lato debole. A
azienda ha chiuso i battenti? C’è un modo per uscire fianco di una Maria che tiene in piedi la baracca,
da questo inferno? Non ne posso veramente più». esiste anche una Maria che si sente stanca, impo-
Maria tente e che, oggi, è senza lavoro… Anche questa
Maria ha diritto di esistere e
di essere vista! Comunica ai
tuoi familiari la tua situazio-
ne e che d’ora in poi ognuno
in famiglia dovrà darsi da
fare per cercare delle risorse
concrete. Poi non fare nul-
la, siediti e osserva. Cambia
qualcosa, si preoccupano, si
muovono, si danno da fare?
Forse scatterà qualche pic-
colo/grande cambiamento.
Altrimenti è il segnale: è ora
che tu cambi priorità. Sono
adulti, possono badare a se
stessi. Tu invece: cosa hai
voglia di fare, solo per te?

Prova a chiederti:
e io cosa voglio?
Spesso tocca alle donne
“tenere in piedi la baracca”
familiare. Un ruolo che può
diventare stretto

14
UN UOMO CHE PIANGE
Solo gli eroi versano lacrime, così si preparano al nuovo
«S ono un uomo di 40 anni a cui è
accaduto, fatto per me veramente
inusuale, di piangere a dirotto per alcuni
giorni. Non capisco cosa mi sia successo. È vero,
faccio un lavoro che non mi piace e vorrei cambiare,
ho avuto qualche screzio con la mia donna
(conviviamo e non abbiamo figli), ma un momento
di tale debolezza non mi era mai capitato… Si
tratta di depressione e, in quel caso, cosa mi
suggerisce di fare?». Francesco

C
aro Francesco, sai che nell’antica Grecia a
piangere erano soprattutto gli eroi? Achille,
Ettore, Ulisse: versavano lacrime copiose,
molto più facilmente di noi uomini moderni, con-
vinti come siamo che piangere sia disdicevole per
un uomo. Tieni presente che le tue lacrime sono
importantissime. Quel pianto ti sta avvisando che
qualcosa, una fase della tua vita, sta per finire e
ti sta “ammorbidendo” in modo da sciogliere le
resistenze verso il passato che devi lasciar andare,
da renderti più elastico e accusare meno il colpo.
Ringrazia le lacrime per il lavoro che stanno facen-
do, e inizia ad aspettare. Cosa? Non puoi saperlo,
puoi metterti in ascolto, in attesa. Aperto verso ciò
che il tuo mondo interiore, in mezzo al fiume di
lacrime, vorrà farti arrivare.

UN RICORDO TROPPO PRESENTE


Il corpo ti sta dicendo: è ora di voltare pagina
«M U
i chiamo Roberta, na domanda: porti di emanciparsi un po’ dal ricordo
ho quarant’anni sempre l’anello nun- triste di Stefano. O magari di ge-
e volevo chiedere un ziale? E lo tieni all’a- stirlo diversamente. Ecco l’anu-
parere su una dermatite all’anulare nulare, proprio l’anulare di lare che “soffre” e si “irrita” per
che non mi dà tregua da tempo… cui stiamo parlando? Se è così un anello nunziale troppo pre-
Può avere un significato? Questo tieni presente che spesso il sente. Se vuoi, continua a tener-
eczema è iniziato più o meno dopo corpo “pensa” e nel tuo caso, lo con te, magari come ciondolo
che sono rimasta vedova, dopo che probabilmente, sta facendo la agganciato a un bracciale, in una
il mio Stefano è mancato per un fantasia di tornare a vivere. posizione meno impegnativa. E
incidente stradale. Grazie in anticipo Racconta il desiderio di una osserva se la dermatite inizia a
per quanto saprà dirmi». Roberta donna, ancora molto giovane, darti tregua.

Febbraio 2019 15
R IZA al tuo fianco
DISTURBI PSICOSOMATICI
di Daniela Marafante,
medico psicoterapeuta
daniela.marafante@riza.it

Mal di collo
La rigidità dei muscoli na
Cervicalgia, collo bloccato,
dolori alle spalle: Carolina ne
soffre da un anno. Da quando
ha deciso che era ora di mettere
la testa a posto, che bisognava
prendersi delle responsabilità.
Soprattutto in amore…

C
arolina, durante la seduta, si tiene quasi
sempre la testa con le mani e sta con i
gomiti appoggiati sulla scrivania come
per mantenere ben ferma e dritta la parte alta del
suo corpo, il capo e le spalle. «Dottoressa, da quasi
un anno mi arrivano forti dolori al collo e all’inizio
delle spalle, ma soprattutto al collo. Sono passata da
diversi medici e specialisti ma, alla fine, la diagnosi è
una sola: io soffro di cervicalgia. Più passa il tempo e
più il dolore scende dalla nuca e mi procura difficoltà
di movimento, rigidità muscolare e disturbi della sen-
sibilità delle braccia. Sono molto preoccupata perché
ultimamente mi viene anche la cefalea frontale e delle
Il senso del dovere
volte persino nausea. Prima che iniziasse il torcicollo Quando è troppo,
la mia vita era molto più allegra e potevo fare tutte le a livello inconscio,
cose che mi piacevano. Tutto temo sia iniziato con il si può trasformare
nuovo lavoro e il nuovo fidanzato». in dolori all’altezza delle
vertebre cervicali
Il peso del mondo Quando Carolina pro-
nuncia quest’ultima frase abbassa un po’ il

16 Riza psicosomatica
L’ESERCIZIO CHE AIUTA A SCIOGLIERE I BLOCCHI
Immagina un palcoscenico e fai il provino a tutti i tuoi obblighi
Q uesto esercizio di distensione immaginativa può
servire a chi soffre di cervicalgia anche da poco
tempo. Va fatto per almeno 10 minuti tutti i giorni per
davanti a te si crei uno spazio vuoto, come se fossi di
fronte al palcoscenico di un teatro. Ora fai scorrere sul
palcoscenico, lentamente, una alla volta, le cose che
una settimana. Puoi leggere il testo e impararlo prima dovresti fare nel prossimo giorno… Guardale una ad
di svolgere l’esercizio, o registralo per ascoltarlo, o farlo una e, se non ti convincono, falle uscire dalla scena. Se
leggere da una persona con cui ti senti a tuo agio. qualcosa ti colpisce, ti fa emozionare, concentrati su
• Vai in un luogo silenzioso in cui non sarai disturbato, quell’evento o persona e goditi per qualche istante il
mettiti comodo, chiudi gli occhi, concentrati sul respiro piacere che ti ispira. Proprio quella che ti attira di più
che entra ed esce dal tuo corpo per qualche minuto. sarà la situazione che, dopo aver aperto gli occhi, potrai
Quando lo vuoi, immagina, sempre a occhi chiusi, che fare, creare o progettare».

sce sempre nella mente


capo e non mi guarda negli occhi. Così cerco mi permettesse anche del tempo libero per seguire
di spiegarle cosa può significare, generalmente, gli impegni di Michele, che ama dedicarsi al volon-
l’arrivo di disturbi fisici come i suoi, che sono tariato. Mi sono irrigidita, dottoressa! Ho dovuto
in realtà molto comuni. «Vede Carolina, il tratto imparare a controllare la mia vivacità, a diventare
cervicale e i suoi muscoli non sostengono solo il più responsabile, per dimostrare un altruismo che
nostro capo ma anche ciò di cui esso è conteni- prima non avevo e non mi importava di dimostrare!
tore, nella sua immensa complessità: pensieri, Quante volte mi sono sentita le spalle oppresse dal
impegno mentale, determinazione, progetti, ma peso di dover essere altruista per piacere a Michele!».
anche sforzi, preoccupazioni, paure e timori di
non piacere agli altri. Tutto questo pesa e i mu- Girare lo sguardo «Sa, Carolina – le faccio
scoli cervicali si contraggono come se questi notare mentre la vedo raddrizzare di colpo la
pensieri fossero elementi solidi, da sostenere schiena e, senza rendersene conto, distendere
con forza. Questo “voler tenere la testa sul col- spalle e collo - la prima vertebra , quella che
lo” diventa un rigido controllo delle emozioni sostiene la nostra testa, si chiama Atlante, come
che riteniamo eccessive o “sbagliate”. Lei ha il Titano mitologico condannato a sostenere su
accostato l’insorgere dei dolori alle nuove re- di sé l’intero peso del mondo».
sponsabilità: lavoro e fidanzamento. Le sembra «Sì, sto sostenendo un peso eccessivo! Ma allora cosa
che richiedano di non farsi più coinvolgere dai posso fare per alleggerirmi senza rischiare di perdere
picchi emozionali? Teme possano farle “per- Michele? Io lo amo ma non posso certo vivere con
dere la testa”? E cosa pensa ci sia di tanto così questi dolori per piacere a lui».
pericoloso in lei e nella sua vita?». “Come prima cosa allenti il senso del dovere
che le “morde” il collo e lasci cadere gli impe-
Eccesso di controllo «Pensandoci, dottoressa, gni che non sono davvero necessari. Spieghi a
mi sono ricordata che, prima di questo fidanzato, Michele perché lo fa e gli chieda di essere amata
ho avuto storie più superficiali. Vivevo una forte per com’è realmente e non per quello che si è
attrazione sessuale, ma sapevo che quelle storie non imposta di diventare per lui. Scelga di fare ciò
sarebbero durate a lungo. Mi ci facevo travolgere. Poi che la emoziona e le dà piacere, e nel lavoro si
è arrivato lui, con la sua serietà e la sua dedizione preoccupi meno del giudizio dei colleghi. La-
per me. Mi sono lasciata “trasformare” parecchio sci più spazio agli imprevisti e non programmi
da lui. Se prima per lavoro viaggiavo spesso, anche troppo rigidamente le sue giornate». Spesso il
all’estero, e non mi occupavo di nulla se non del corpo ci parla ma noi siamo sordi. Allora basta
mio aspetto fisico e del mio essere vincente nei pro- poco, solo girare il capo: e di colpo, in una sola
getti, da quando sto con Michele ho preteso che in seduta, qualcosa si sblocca. A Carolina è andata ■
azienda mi sistemassero in una posizione fissa, che proprio così!

Febbraio 2019 17
R IZA al tuo fianco
CURARSI CON I SOGNI
di Chiara Marazzina,
psicologa e psicoterapeuta
chiara.marazzina@riza.it

UNA STRADA IN DISCESA


Guarda ciò che rifiuti di te:
così inizi a rinascere
«S ono in macchina e mi fermo,
perché sono in riserva, proprio nel
bar con distributore dove lavoravo 4 anni
c’è ghiaccio e gente che si sente male, anche a me
a ogni gradino aumenta sempre di più la nausea.
Domando se c’è un bagno perché mi sento male. Ma
fa. Entro e vedo che la vetrina è piena quando entro il water e il bagno sono in condizioni
di cannoli, brioche, dolcetti e mentre mi perdo nel pessime, sono sporchissimi e io comincio con la carta
guardarli, una ragazza sta dicendo che lei, dopo essere a pulire i residui di feci». Mariarosa
andata nel suo spazio interno, si è risvegliata. Sono
affranta perché mi rendo conto che per me, per ora,

L
non è così. In quel preciso momento passa un uomo a sognatrice sta esaurendo le sue energie - la
alto, grosso, con i capelli brizzolati e mi dice che per macchina è in riserva - e ha bisogno di trovare
il pane devo seguirlo. Apre un’altra porta e c’è una uno spazio in cui potersi ricaricare e rigenerare
scala. Sento un po’ di ansia e angoscia. Ma alla fine mi attraverso nuovi stimoli e interessi che la possano
decido e lo seguo, varchiamo tante porte e scendiamo appagare. Il bar offre dolci e leccornie varie che po-
giù, sempre di più. Dalle finestre si vede che all’esterno trebbero soddisfare il bisogno di gratificarsi. Una
ragazza però le dà un suggerimento pre-
zioso: rivolgersi verso il mondo interiore
per comprendere cosa non sta facendo
Verso un mondo oscuro
per se stessa. Ma per farlo, dice il sogno,
La scala che scende è un simbolo dovrà attraversare una strada in disce-
di ciò che abbiamo nascosto sa: accogliere cioè i sentimenti più bui,
in profondità: sentimenti difficili e nascosti dentro di sé. In questo
ed emozioni che riteniamo tragitto cerca un bagno, deve con urgen-
“sconvenienti”, ma che za liberarsi da qualcosa che appartiene
contengono tanta forza vitale
al passato e la blocca - la nausea - non
consentendole di procedere e voltare pa-
gina nella propria vita. La toilette però
è in condizioni pessime... Mariarosa af-
frontare tutto ciò che di sé ha nascosto
per vergogna, i contenuti che ritiene più
brutti e “bassi”: solo a contatto con ciò
che rifiuta, il percorso di rinascita potrà
compiersi. È giunto per lei il momento di
lasciare andare tutto ciò che non le appar-
tiene più: relazioni o situazioni esaurite,
che intasano la mente e la trattengono
dall’attingere il nuovo e arricchirsi.

18 Riza psicosomatica
Nei sogni i pensieri si fanno da parte ed entriamo in contatto
con uno strato profondo e saggio del cervello, che sa cosa
ci serve. Impariamo ad ascoltare le sue preziose indicazioni

UN INCONTRO MERAVIGLIOSO
Hai tanti progetti ma devi trovare la forza di realizzarli
«I n sogno mi trovo su un’imbarcazione in
mezzo al mare, una specie di barchetta
di quelle con cui si va a pescare. A un certo
riemergono in superficie diventando protagoniste
di una fase di cambiamento necessaria. Ma il capo-
doglio, che simbolicamente si associa alla ricettività
punto sulla sinistra affiora il muso di quello che a femminile, rivela anche un maschile sofferente - il
prima vista sembra un delfino, ma, mano a mano capodoglio arpionato - che rappresenta la difficoltà
che emerge, riconosco invece come un magnifico nel trasformare in azioni concrete i nuovi progetti
capodoglio. Mi emoziono, mi sorprendo e sono felice. che stanno affiorando. Cara Luana, non aspettarti
Ma ancora di più, subito dopo, quando a fianco ne un aiuto esterno, prova a puntare esclusivamente
emerge un altro e poi, poco dietro, un altro ancora su di te: il sogno indica che hai tutte le risorse e le

più grande. Io so che quelli sono due piccoli con la loro energie per farlo.
mamma. Sono estasiata e colma di gratitudine per
quello che considero un regalo, poi lo scenario cambia
improvvisamente e verso il lato destro della barca vedo
un altro meraviglioso capodoglio che sta morendo,
trafitto da arpioni. So che è il padre e vengo travolta
da tutta la disperazione dei piccoli e della madre, sento
anche la mia e resto impotente di fronte a quella scena.
A questo punto mi sveglio angosciata». Luana

T
utto ciò che emerge dalle acque marine rap-
presenta la nascita di qualcosa che proviene
dal profondo, un percorso trasformativo, una
realtà che cambia configurazione. Il capodoglio
porta con sé una contraddizione: è un mammifero
che dimora nel mondo dei pesci. Nella sua figura
ciò che appare impensabile diventa possibile, come
a dire: tutto ciò che viene covato dentro se stessi,
può realizzarsi e vivere nella realtà. È un momento
in cui tutte le emozioni che per lungo tempo sono
state portate dentro, nelle profondità di se stessa,

IL SIMBOLO
La balena, una grande madre che inghiotte ma fa rinascere
L a balena è un simbolo che fa da ponte con
tutti i contenuti che appartengono alle
profondità di noi stessi: rappresenta una via regia
e tutto il sapere della collettività umana. Questa
cavità porta con sé un’ambivalenza: se da una
parte può risucchiare, e la si associa al buio della
di comunicazione con gli aspetti più reconditi grotta in cui perdersi e sparire (ricordate il ventre
e inabissati di noi stessi. La sua grande forma della balena di Pinocchio?), dall’altra fa pensare a
concava rimanda a un contenitore sicuro e lì dentro un ventre materno che avvolge, protegge e nutre,
vengono immagazzinati racconti, leggende e miti in attesa della rinascita.

Febbraio 2019 19
R IZA al tuo fianco
COPPIE E AMORI
di Daniela Marafante,
medico psicoterapeuta
daniela.marafante@riza.it

MARITO O PALLA AL PIEDE?


Fallo alzare da quel divano,
o almeno non sederti anche tu!
«C i siamo sposati molto giovani,
volevamo entrambi realizzare
il sogno di una bella e felice famiglia. I
di vivere la vita che conduco ora. Mi dica, per favore,
sono sbagliata, ho torto, oppure ho ancora il diritto a
godermi marito e vita libera?». Elisa
nostri genitori non ci avevano dato un
esempio positivo e noi pensavamo che si potesse
vivere e fare figli senza drammi e liti. Non ci siamo
goduti la giovinezza; abbiamo deciso di avere subito
due figli e così ci siamo giocati parecchi anni tra
T i sei comportata da madre perfetta. Ti sei pre-
sa cura dei figli e sei stata anche una moglie
perfetta. Adesso è il momento di vivere il tuo
lato femminile. Il tuo “seme” ha dovuto attendere
sacrifici e doveri. Ora i ragazzi sono grandi, senza parecchio per trovare il suo spazio e per germogliare,
problemi e autonomi e io mi sento più libera, anzi, strapparlo adesso sarebbe un sacrilegio!.
direi ringiovanita. Ho finalmente iniziato un lavoro Per fortuna sei esente dai cliché che intrappolano
part time che mi soddisfa tanto e mi permette di tuo marito. Lui forse fa fatica a condividere perché
prendermi anche cura di me: mi occupo con gioia del paure e stereotipi sono una palla al piede che lo tiene
mio aspetto, ho voglia di divertirmi, di viaggiare. Mio sul divano. Prova a chiederti e a farlo notare anche
marito al contrario, è geloso e sempre più “moscio”. a lui: messo tra parentesi il vostro ruolo da genitori,
Sembra invecchiato e vorrebbe trascinare anche me cos’altro vi lega? Forse scoprirete che ci sono inte-
verso la sua vita tranquilla e noiosa. Io mi sento divisa: ressi e passioni che ancora vi scaldano: è venuto il
gli voglio bene, ma non voglio rinunciare al piacere momento di scoprirlo!

SERVE AUTONOMIA
Uniti realizzate una coppia,
ma siete anche due singolarità!
N el matrimonio i coniugi realizzano
una coppia, ma anche se stessi e
con la crescita dei figli è naturale, anzi
essenziale, che ognuno realizzi ancora le
proprie inclinazioni, anche se a volte non
sono le stesse per entrambi. Tollerare la
libertà, valorizzare il rispetto delle diversità
e dell’autonomia è fondamentale per
continuare a condividere una coppia felice.

20 Riza psicosomatica
Ruoli ribaltati
È l’uomo adulto a sentirsi
piccolo rispetto a chi
ANSIA DA PRESTAZIONE percepisce più vicino
all’energia dell’Eros

La differenza d’età può far


sentire l’uomo inadeguato
«L eggo sempre Riza e oggi mi decido
a scriverle. Ho conosciuto il mio
compagno due anni fa ed è più grande
di me di 20 anni. Abbiamo passato il primo anno
a conoscerci a livello sessuale, solo in seguito ci
siamo avvicinati anche sentimentalmente. Da quel
preciso momento lui soffre di ansia da prestazione:
continua a dirmi che passerà ma io nel frattempo gine del vostro futuro, come un uomo che deve
ho avuto diversi pensieri, che fosse a causa mia o combaciare con lo stile di vita di una donna più
che avesse un’altra. Ne abbiamo parlato più volte e “vitale” di lui, il suo inconscio tenta di impedirgli
mi assicura che non è così e di avere pazienza. Per di fare questa scelta e lo blocca. Però ti ha dimo-
il resto è dolcissimo, attento e romantico. Un vero strato di continuare a essere “dolcissimo, attento e
gentiluomo, lo apprezzo tanto e spero di avere tutta romantico” e tu puoi dargli fiducia, se a te continua
questa pazienza che richiede». Stefania a piacere. Non coinvolgerlo più, per un po’, nel
sesso: fate altre cose insieme così da scoprire se

F
orse il tuo compagno si è sentito inconscia- veramente siete due persone compatibili. Se così
mente non all’altezza di una compagna tanto sarà, vedrai che l’ansia da prestazione se ne andrà
più giovane di lui. Quando si trattava di solo da sola. Sii comunque anche tu dolce e romantica,
sesso, ci poteva stare. Ora che si vede nell’imma- se ti senti presa da lui. E auguri!

R IZA al tuo fianco
RACCONTALO A RIZA
di Andrea Nervetti,
psicologo e psicoterapeuta
andrea.nervetti@riza.it

Vivere all’avventura
o cercare sicurezze?
Viaggi, lavori, niente schemi. Oppure: casa, marito, figli. Anna pensa
che in lei istinto animale e ragione facciano a pugni. Come superare
il contrasto? E se all’inconscio, invece, quel conflitto fosse necessario?

IL CRUCCIO DI ANNA
Non devi scegliere
“In me ci sono due La ragione prova

istinti che non a calcolare i pro


e i contro. Ma i dubbi
riesco a conciliare” ti insegnano che in te
vivono gli opposti

«L eggo spesso che per


stare bene dovremmo
seguire di più l’istinto
animale, vivere ogni attimo
senza uno schema o un progetto, come
viene, secondo i nostri desideri più
autentici. Allo stesso tempo credo che
tutti siamo governati anche da un altro
tipo di istinto, quello di sopravvivenza,
legato al bisogno di sicurezza, quello che
potremmo tradurre con la frase: “Devo
sistemarmi: casa, lavoro, marito e figli”.
Credo che in ognuno di noi esitano due
realtà: la curiosità del nuovo e la sicurezza
del vecchio. La psicologia di Jung dice che
dobbiamo accettare queste parti opposte
e contraddittorie, ma come possiamo
viverle, giorno per giorno, godendo di
quel che possono offrirci, se una esclude
automaticamente l’altra? Come trovare un
equilibrio interiore fra tensioni così forti?
Vivo da sempre questa contraddizione
senza riuscire a risolverla». Anna

22 Riza psicosomatica
LA RIFLESSIONE
Pensa a te stesso come a un uovo: tutto serve all’evoluzione
E cco un esercizio hiunque di noi può chiudere
gli occhi e immaginare di contemplare un
uovo. La prima cosa che osserviamo è il guscio,
nascituro, così come tutti i sentimenti abitano il
nostro profondo. Troviamo infine il tuorlo che,
se fecondato, si trasformerà in una nuova vita.
che corrisponde per analogia alla mente Simbolicamente, è la rappresentazione della
razionale. Quel che appare a prima vista – nostra essenza, di quel che autenticamente
pensieri, opinioni, ragionamenti - è solo una siamo: qualcosa di unico che ci caratterizza. Per
crosta protettiva, che racchiude qualcosa di più stare bene occorre immaginarsi proprio come un
importante. Anzitutto l’albume, fluido come uovo: l’Io/superficie delimita, l’albume /inconscio
l’acqua, che corrisponde all’inconscio e che nutre, il tuorlo/essenza guida. Vedersi in questo
contiene il nutrimento per il futuro pulcino: modo ci rende completi ed è la premessa per far
nell’albume/inconscio c’è tutto quel che serve al tramontare ogni dissidio interiore.

N
arra un antico mito greco che Urano e Gaia, Affidati a quel che senti Il problema di Anna
signori del Cielo e della Terra, giacessero sta tutto nell’approccio razionale che mette in cam-
uniti in un infinito abbraccio che fu spez- po “per risolvere questa contraddizione”. Ebbene:
zato quando il loro ultimo figlio, il titano Crono, li non c’è nulla da risolvere, c’è da vivere! Risolvere
divise con un colpo di spada. La loro separazione significa ad esempio decidere se fare la cosa A o la
fu la prima delle grandi divisioni cosmiche: cielo e cosa B, prendere una strada o un’altra, cambiare
terra, giorno e notte, nascita e morte, uomo e donna lavoro o restare dove si è. Al contrario, vivere la
e così via. L’uomo arcaico ricorreva alle narrazioni, contraddizione significa comprendere che desideri
all’immaginario: nemmeno per un istante avrebbe e paure abitano lo stesso luogo, ovvero “noi stessi”,
pensato di poter governare simili processi. Quando con il medesimo diritto di cittadinanza. Sono le due
sentiva emergere al proprio interno una contrad- espressioni più autentiche dell’energia vitale che
dizione fra due forze opposte, concludeva che si ci abita e che ha a che vedere con la sopravvivenza
trattava della lotta fra principi universali che si agita individuale (sicurezza, protezione, stabilità) e con
nell’animo di ogni uomo, quindi anche nel suo. Non quella di specie (desiderio, accoppiamento e quindi
avrebbe cercato una soluzione razionale - tantome- procreazione). Non esiste l’una senza l’altra, come
no “psicologica” - al dilemma della compresenza di non esiste la luce senza il buio: nel profondo ogni
forze opposte: questo è il modo di agire dell’uomo caratteristica di personalità trova il suo opposto,
moderno, convinto che attraverso la riflessione e ogni sentimento il suo contrario. Carl Gustav Jung,
il ragionamento prima o poi risolverà il dilemma. il grande psicoterapeuta citato da Marianna, affer-
ma che compito di ogni essere umano è cercare di
Ragionare è inutile Non è così: la mente ra- integrare gli opposti psichici, non di superare la loro
zionale non ha alcun potere sul mondo inconscio, naturale opposizione, cosa impossibile.
il territorio della psiche profonda, il regno degli
opposti. Ragionare sull’inconscio non serve. Anna Cosa vuol dire integrare Integrare significa:
dice giustamente che tutti noi siamo governati da comprendere che vi è un tempo, una stagione per ogni
istinti apparentemente agli antipodi: chiama il pri- cosa. Per la gioia come per il dolore, per il rischio come
mo “istinto animale” e lo collega ai desideri più pro- per la sicurezza, per il ragionamento come per l’istin-
fondi, chiama il secondo “istinto di sopravvivenza” tualità. La nostra esistenza non va vissuta come un
e lo associa al bisogno di sicurezza. Ma il loro essere percorso di scelte obbligate fra tensioni inconciliabili,
contrapposti e inconciliabili ha senso solo se sostia- ma come un cammino verso la completezza interiore,
mo sulla superficie, la terra della mente cosciente, verso l’unica armonia possibile, ovvero la compre-
dove desideri e timori sono avversari. In questo senza di forze opposte, che devono coesistere senza
terreno la contraddizione è irrisolvibile. Non è qui annullarsi. Cara Anna, abbandona ogni illusione di
che bisogna guardare poiché, com’è facile costatare, controllo, affidati con fiducia alla tua anima, la parte
questi sentimenti non nascono nell’Io cosciente, ma più sapiente di ognuno di noi, quella che sa sempre
nel corpo, che è totalmente inconscio. dove condurci, in ogni momento della vita. ■

Febbraio 2019 23
R IZA al tuo fianco
IL SÉ E LE NEUROSCIENZE
di Antonino Minervino,
Psichiatra e conversazionalista

NUOVE SCOPERTE
Paura e ansia non ti fanno vivere?
Ma a volte è la vita che le cerca!
«N L’
on c’è cosa ansia è una condizione stra- del corpo e della mente si predi-
della mia ordinariamente utile quan- spone a raggiungere lo scopo per
vita che non sia do, con la sua presenza, ci poi ritornare, grazie alla plasticità
accompagnata da una segnala che una certa situazione del sistema, a un regime più tran-
continua sensazione di tensione, è allarmante e degna di massima quillo. Perché allora la Natura ha
quasi di allarme. Mentre sbrigo attenzione; purché poi si dissolva. previsto che si possa produrre in
le faccende di casa, o aiuto i miei Ma capita che si presentino delle noi uno stato che “vede” il peri-
figli a fare i compiti, o affronto condizioni percepite soggettiva- colo anche dove non c’è? Perché,
qualcosa di un po’ più impegnativo, mente come minacciose, senza che evidentemente, il “pericolo” c’è...
l’ansia c’è sempre. Così consumo lo siano veramente. In questi casi dentro di noi! L’ansia continua e
molto più energia del necessario. l’innesco, per così dire, è dentro di ingiustificata è un segnale interno,
Provi a immaginare cosa accade noi: non è la situazione esterna a non esterno. È dentro di noi che
se mi tocca affrontare qualcosa di metterci in ansia, ma è uno stato “percepiamo un pericolo”: for-
davvero allarmante, una malattia interno a evocarla al fine di creare se desideri inconfessabili, forse il
dei bambini, o un imprevisto allarme. L’ansia diventa così una bisogno di novità percepite come
economico: mi sento agitata, compagna decisamente brutale, inaccettabili dall’Io e dal suo ferreo
perdo di lucidità e un’inquietudine che consuma e corrode. Madre Na- autocontrollo… Per capirlo occor-
profonda si impossessa di me. tura tuttavia ha fatto che sì che, in re iniziare un viaggio, smettendo
Non è vita!». Antonella ogni attività, l’essere umano possa però di pensare all’ansia come a un
disporre al meglio di tutto ciò che nemico da sconfiggere: è solo un
serve per fare bene: ogni funzione sintomo da ascoltare. ■

LE ULTIME RICERCHE
Ci sono circuiti dedicati “all’invenzione dell’ansia”
L e ultime ricerche hanno individuato quelli che potrebbero essere specifici
circuiti di neuroni implicati nell’ansia e nella paura. Nell’amigdala ci
sarebbero due popolazioni di neuroni: uno che si attiva quando si è esposti a
uno stimolo veramente minaccioso, e un altro quando lo stimolo non ha tali
caratteristiche e serve a non far attivare i primi evitando quindi una risposta
d’allarme incongrua. Sembra che la molecola più importante in questi circuiti
sia una del gruppo delle BDNF (Brain-derived neurotrophic factor).

24 Riza psicosomatica
Rosso e potente

Olio di pesce

Il percorso
della vitalità
Centro Riza
Psicoterapia e medicina naturale
INCONTRI DI GRUPPO
Tutti i giovedì con Raffaele Morelli

SCOPRIAMO LE NOSTRE RISORSE INTERIORI


I disagi esistenziali e i disturbi psicosomatici a volte ci travolgono. E così ricorriamo
agli psicofarmaci con la speranza di salvezza. Ma non è fuggendo dal sintomo, o
cercando di metterlo a tacere con le medicine, che possiamo risolvere il problema.
Questi disagi racchiudono una gemma preziosa: è il grande sapere dell’anima che
preme per farci realizzare la nostra vera natura, cioè il nostro essere diversi da tutti
gli altri. Perché ognuno possiede Immagini soltanto sue. Gli incontri terapeutici del
giovedì sono workshop pratici dove vengono insegnate le tecniche fondamentali per
ritrovare il benessere interiore.

Incontri terapeutici di gruppo,


condotti dal dott. Raffaele Morelli, medico, psichiatra e psicoterapeuta,
tutti i giovedì dalle 17.00 alle 18.30
Dato l’elevato numero di richieste si consiglia di prenotare con largo anticipo

LE TECNICHE PER PREVENIRE E CURARE


L’ANSIA E IL PANICO
Chi soffre di DAP (disturbi da attacco di panico) ritiene che questo disagio sia insormontabile e finisce con il
farsi condizionare l’esistenza. Rinuncia a viaggi, teme la solitudine, perde la sua autonomia e l’indipenden-
za. In questi incontri di gruppo si impara prima a gestire il disagio e via via a scoprire che l’ansia e gli attacchi
di panico sono la manifestazione della parte più vitale che chiede di prenderci cura di noi stessi. Affrontarle
come un’opportunità di crescita rende molto più rapida la guarigione.

Incontri terapeutici di gruppo,


condotti dalla dott.ssa Maria Chiara Marazzina, psicologa e psicoterapeuta,
tutti i martedì dalle 18.30 alle 20.00

i Per ulteriori informazioni e appuntamenti


telefonare al n. 02 5820793

Centro Riza di Medicina Naturale e Dimagrimento Olistico - Via Luigi Anelli, 4 - 20122 Milano
e-mail centro@riza.it - www.centro.riza.it
IL GIORNALE
DELLE SOLUZIONI
La tua guida al benessere quotidiano
di Pietro Fornari
medico, psicoterapeuta

28
VITA DI COPPIA
Amore: spazio
alle seconde occasioni!

32
DISTURBI DELL’UMORE
Depressione:
le regole decisive
per superarla

37
PSICOSOMATICA
Spalla, gomito, polso
e mano: che fare
quando fanno male
Febbraio 2019 27
IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI

VITA DI COPPIA

Amore:
spazio alle seconde
Chi esce da un matrimonio finito male, spesso vive
un periodo di solitudine e poi cerca un nuovo inizio.
È un momento importante, che va protetto da alcuni
errori che nascono da un eccesso di aspettative

L
e separazioni e i divorzi costituiscono, ai nostri
giorni, un fenomeno naturale. Nonostante siano
esperienze dolorose, capaci di lasciare strascichi
legali e conseguenze psicologiche, sempre più persone
scelgono questa via per porre fine alla “non vita” che
percepiscono all’interno dei rapporti matrimoniali o
di convivenza e per riprendere in mano la trama della
propria esistenza. Tanto che oggi è individuabile, tra-
sversalmente nella società, un gran numero di persone
che sono tornate single e che, in vario modo, sono alla
ricerca della “seconda occasione”, benché per alcuni
possa anche essere la terza. C’è chi esce da lunghissi-
me relazioni (da cui sono o non sono nati figli), chi è
reduce da rapporti che si sono conclusi in un arco di
tempo relativamente breve (spesso dopo la nascita del
primo o del secondo figlio) e chi arriva da situazioni
tormentate che ancora non si sono chiuse del tutto. E,
ovviamente, c’è chi ha lasciato il partner - e si trova in
uno stato d’animo più sereno o comunque accettabile
- e chi invece è stato lasciato e si ritrova in uno stato
di sofferta e inaspettata “singolitudine”.

Grandi possibilità di incontro Questo po-


polo alla ricerca della seconda occasione si muove
in varie direzioni. Innanzitutto ha a disposizione

28 Riza psicosomatica
AMARE L’ALTRO, NON L’AMORE
«Stavolta sarà tutto perfetto!»: una frase da non dire
Un rapporto nascente troppo spinto sul terreno delle aspettative, vissuto quasi con l’obbligo di
funzionare a meraviglia e con l’idea che “stavolta andrà bene e sarà tutto perfetto”, può diventare
faticoso e, in breve, perdere in spontaneità. L’eccesso di aspettative fa perdere di vista il sentimento:
non si capisce più se ci sia o non ci sia, se proviamo davvero qualcosa per “quella persona” o in realtà
ci siamo innamorati “dell’essere innamorati”. Una condizione del genere ci espone a nuove delusioni
e, se tutto non va come nelle fantasie, anche a un progressivo accumulo di rabbia e di tensione.

occasioni!
UN PERSONAGGIO
DA EVITARE CON ATTENZIONE
Se vuoi una nuova storia, stai alla
larga dal “cercatore di assoluto”
S e siamo seriamente alla ricerca della “seconda
occasione”, facciamo attenzione: sulla nostra
strada potremmo incontrare “il cercatore di
assoluto”. Si tratta di una persona che, poiché
è stata a lungo assieme a qualcuno con cui si è
sentita prigioniera, ora vuole recuperare, vuole
vivere intensamente tutto e su tutti i piani. E lo
fa con intransigenza. Se quest’uomo o questa
donna inizialmente affascinano e ci lasciano
abbacinati da questa ondata di pienezza vitale,
rischiamo di ritrovarci stremati nel giro di poco
tempo. Non stacca mai dall’acceleratore, non
permette il riposo, le pause, i transitori e naturali
distacchi del quotidiano: senza accorgersene
diventa un tiranno, ma se glielo dici si difende
perché “lui dà tutto e tutto quello che dà è
bellissimo”. Il suo schema intransigente è più
importante di come stiamo noi. Attenzione
dunque a chi parte a 300 all’ora fin dal
corteggiamento: una storia con lui può lasciarci
stanchi e demotivati.

uno strumento che fino a vent’anni fa non esisteva: (eventi, corsi, viaggi) e le presentazioni da parte di
internet e le chat, che oggi costituiscono il canale amici, sono andate in secondo piano, benché siano
principale attraverso cui, soprattutto per mancanza ancora valide opzioni. Tuttavia, nonostante oggi la
di tempo e per un’apparente maggiore possibilità di possibilità di fare incontri sia enormemente mag-
scelta, le persone cercano l’incontro con un nuovo giore rispetto a un tempo, questa seconda occasione
partner. Il secondo canale di ricerca più battuto è spesso fallisce, e lo fa per motivi che sono quasi
il luogo di lavoro, che, in molti casi, viene perce- sempre gli stessi.
pito come una sorta di “ecosistema alternativo”
nel quale, mentre ci si guadagna da vivere, si può Occhio a bruciare le tappe Il problema in-
incontrare l’inizio di un’altra vita. Le tradizionali fatti, nella maggior parte dei casi, non risiede nel
vie di conoscenza, come i luoghi di aggregazione fatto che si è incontrata la persona “sbagliata” - eve-
C O N T I N U A A PA G . 3 0

Febbraio 2019 29
IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI VITA DI COPPIA

Recuperare il tempo perso, ottenere un risarcimento


dei fallimenti passati: quando un amore muove
i primi passi, queste idee possono farlo inciampare
S E G U E D A PA G . 2 9

nienza comunque frequente - bensì che la relazione ti e, soprattutto, a un’angoscia ab-


inizia in modo talmente intenso dal punto di vista bandonica nel caso in cui l’altro non
comunicativo e da quello delle aspettative, da rima- risponda a un messaggio nel giro di
nerne soverchiata. Proprio così: i due si adocchiano pochi minuti. A questo si aggiunge
(sullo smartphone, in una riunione, in palestra, a un carico elevato di aspettative: si
un ritrovo), si incontrano, si piacciono e si mettono chiede a se stessi di non ripetere gli
insieme all’istante o quasi; poi danno vita a un sur- errori del passato, si chiede al rap-
menage di messaggistica telefonica dalla frequenza porto di far recuperare il tempo per-
impressionante, che altera fin da subito le naturali duto, si chiede al partner di far sen-
tappe della conoscenza reciproca. Si tratta di una tire non solo amati come mai prima,
connessione continua, intesa non come un “sentir- ma anche di lenire le ferite derivanti
si uniti” pur essendo ognuno sul proprio luogo di dalla relazione precedente. Si dà tut-
lavoro o comunque altrove, ma come un contattarsi to e subito, spesso nella speranza di
di continuo, non parlandosi via telefono, ma facen- avere indietro tutto e subito. E tutto
do interi discorsi tramite messaggi senza sosta, che questo deve fare i conti con diverse
non lasciano mai sola la mente dei due innamorati. ipersensibilità: c’è chi non tollera
più neanche il sospetto di una bugia, chi non ha
Un sovraccarico di aspettative Ciò porta più voglia di adattarsi, chi non ha più voglia di
molto presto a una saturazione del desiderio di aspettare, chi non vuole più perdere tempo per poi
vedere l’altro, a un eccesso di informazioni inutili, fallire nuovamente. Insomma la neonata relazione,
a una molto maggiore possibilità di fraintendimen- fin dall’inizio, non ha la possibilità di essere se

OGNI TANTO FAI COME SE IL TELEFONO NON ESISTESSE


All’inizio l’amore vuole mistero: non gettarlo nella mischia della chat

F are a meno della tecnologia digitale non solo


oggi non è più possibile, ma non è neanche
auspicabile, perché è davvero utilissima. Ma il
gli smartphone, se usati male, influenzano
molto negativamente i rapporti d’amore: non
rappresentano un canale privilegiato, ma un
fatto che sia così disponibile non implica che mare in cui si perdono tantissime sfumature.
si debba usarla per qualsiasi cosa. Le relazioni Non si tratta di non usarli più, ma sarebbe
sentimentali, ad esempio, avrebbero bisogno auspicabile non farlo troppo nella relazione
di essere “salvate” dal grande mare delle chat di coppia. Questa scelta offre grandi benefici:
e della connessione continua. Sono delicate, il senso di attesa e di mistero, la qualità
soprattutto quando sono nella fase iniziale, e del rapporto, la riduzione dei malintesi e,
per questo non possono essere gettate nella soprattutto, il fatto che il rapporto non si ritrova
mischia come tutte le altre. Quel che emerge già bruciato nel giro di poche settimane o
dalle psicoterapie di coppia, infatti, è che qualche mese.

30 Riza psicosomatica

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L’inizio migliore
Un nuovo amore ha bisogno
di un nuovo terreno,
lontano dalle vecchie ferite
LA GUIDA PRATICA
Impara dagli errori:
non dire più sì
se vuoi dire no
Dai tempo alla conoscenza
Non farti prendere dalla fretta: anche se la
passione è tanta fin dall’inizio, la psiche di
entrambi ha bisogno di tempo per integrare il
nuovo rapporto e la progressiva conoscenza
reciproca. Un eccesso di informazioni, inoltre,
toglie il gusto di una vera, graduale scoperta
dell’altro.

No ai corteggiamenti falsati
Va evitata una strategia tra le più diffuse:
quella di farsi vedere “meravigliosi,
sgargianti e pronti a tutto” nella fase del
corteggiamento. Facciamoci vedere per
come siamo veramente, non tiriamo fuori
tutto il meglio occultando tutto il peggio:
quel meglio, mostrato così, non sarà mai
sostenibile nel quotidiano e ciò porterà
stessa e, quanto più si rivela significativa, tanto
velocemente alla crisi.
più questo sovraccarico rischia di bruciarla nel giro
di poco tempo.
Chiarezza fin da subito
Proteggere la relazione da se stessa Ecco Meglio essere chiari nell’affermare ciò che
perché risulta fondamentale, oggi più che mai, pro- stiamo cercando e ciò che non siamo più disposti
teggere le fasi iniziali della storia d’amore, soprat- a tollerare. Non si tratta certo di fare una lista o
tutto se si presenta come “la seconda occasione”. di essere assertivi o apparire esigenti, ma solo
Ancora una volta, infatti, non si può fare a meno di non nascondere le cose che, per esperienza,
di notare che l’amore, da solo, non basta. Anche si è capito essere veramente importanti ed
quando è appena nato e si configura come inna- essenziali per noi. Si eviteranno stress e perdite
moramento, ha bisogno del terreno giusto. Specie di tempo per entrambi.
in un’epoca che promette facilità ma crea ancora
più difficoltà; che promette comodità ma mette
fretta e ansia da prestazione; che promette riuscita
ma pone di continuo le basi per fallimenti che ri-
schiano, se ripetuti, di minare l’autostima di molti.
Certo questo surmenage è diventato la norma ed è
difficile opporsi: un nuovo partner che ci invade il
cellulare e che si aspetta che gli salviamo la vita è
difficile da gestire, così come è difficile gestire noi
stessi quando mettiamo in atto queste urgenze.
Eppure l’unica via è quella di rispettare i tempi
della psiche e dei sentimenti reali, non quelli delle
smanie che si sovrappongono a tutto con la loro
paura di fallire. ■

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IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI

DISTURBI DELL’UMORE

Depressione:
le regole decisive
per superarla
È un male oscuro che toglie energie, motivazioni, senso. Come
uscirne? Non opponendosi, ma assecondando il suo movimento.
La depressione vuole farti rinascere: ecco come bisogna fare

L
a persona depressa vorrebbe guarire. Pa- Prima regola: non interferire La difficol-
gherebbe qualsiasi cosa per essere “liberata tà nell’affrontare la depressione è figlia, oltre che
dal male”. Ma la depressione contiene in sé del sintomo, anche della mentalità in cui siamo
un ripiegamento rispetto alla realtà, un’assenza immersi, che intende il “fare qualcosa” solo come
di forze e di motivazione, uno sganciamento dal un agire in modo attivo, un intervenire, e questo
senso dell’essere e del fare: tutte cose che, almeno è proprio ciò che la persona depressa non riesce a
apparentemente, sono l’opposto di ciò che serve a compiere. Ma la tradizione del pensiero orientale
un percorso terapeutico. Il depresso vuole guarire propone giustamente che il miglior fare, a volte, è
ma non può o non riesce, e quando potrebbe non un “non fare”, un omettere, un trattenersi. E per
ha le forze per volerlo abbastanza. È per questo curare la depressione bisogna proprio evitare di
motivo che tale disturbo viene chiamato Male cadere in alcuni automatismi, ingenuità e trappole.
Oscuro: è oscura la causa, è oscura anche la solu- La prima regola per accompagnare il processo di
zione. Si rende quindi necessario, per chi ne soffre, guarigione è qualcosa che anche un depresso può
tenere presente una serie di regole finalizzate a seguire: mettere in atto il non fare. Serve molto
proteggere il più possibile il periodo di cura e ren- meno dell’energia richiesta dai gesti attivi e non
derlo efficace. In molti casi la difficoltà nel guarire implica particolari responsabilità. Ecco un elenco:
viene esacerbata dal mancato rispetto, anche da non parlarne a tutti, non lamentarsi di continuo,
parte dell’ambiente circostante, di queste regole, non cambiare di continuo terapia, non esporsi al
che spesso non vengono comunicate neanche dagli giudizio degli altri, non smettere appena si sta me-
specialisti di riferimento. glio, non considerarla una condanna, non giudica-
C O N T I N U A A PA G . 3 4

32 Riza psicosomatica
COSÌ PUOI APRIRE LA VIA
Accetta di non farcela da solo: è il primo passo
per fare spazio alle energie dell’inconscio
Individua un cambiamento Anche molto piccolo, da fare nella vita
quotidiana, che ti tolga un po’ d’ansia oppure crei una maggiore comodità. Sembra
insignificante ma può preparare il terreno per guarire. La regola: privilegia ciò che
ti dà piacere, allontana ciò che ti crea fatica, rifiuto, ansia.

Non fare l’eroe Farcela da soli è un mito inutile. Farcela non significa non
chiedere mai aiuto, ma saper chiedere l’aiuto giusto al momento giusto. Guarire
è sempre un processo personale, anche se sei stato aiutato dalla psicoterapia o da
altro. Perciò abbandona questo dannoso pregiudizio.

Non lamentarti di continuo Smettere di lamentarsi, anche se si sta davvero


male, costituisce fin dalla notte dei tempi la base per qualsiasi cura medica,
psicologica o esistenziale. Il lamento costante diluisce solo in apparenza il malessere:
in realtà non fa altro che protrarlo e ricrearlo.

Febbraio 2019 33
IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI DISTURBI DELL’UMORE

La tradizione orientale
ci ricorda che il miglior fare,
a volte, è un non-fare, un
omettere, un fermarsi. È questo
l’invito della depressione:
sospendi ciò che non sei,
ritrova ciò che sei

S E G U E D A PA G . 3 2

re se stessi o i propri stati emotivi… Come si vede


è il “non” uno dei principali principi ispiratori di
questa strategia.

Seconda regola: affidati Il secondo principio


ispiratore può essere riassumibile nella frase se- L’aiuto decisivo
guente: “quando si fa fatica, meglio seguire”. Al È importante
non fare, quindi, si affianca il “lasciar fare”. A chi? rivolgersi al mondo
Allo specialista cui si è scelto di affidarsi, al percorso ineriore perché
che si sta facendo, agli schemi e alle abitudini che solo imparando ad
ascoltarlo si troverà
servono al recupero dell’energia e del tono dell’u- la via per ritrovare
more. Non stiamo parlando di riporre una fiducia il benessere
cieca e inconsapevole o di eliminare lo spirito criti-
co, ma di affidarsi in modo consapevole alla figura

GLI ALTI E BASSI SONO NORMALI


Star meglio non è un processo lineare, ma un viaggio
P er facilitare la guarigione è indispensabile
sapere che, per qualsiasi tipo di depressione,
il processo di miglioramento non segue mai
considerare come delle “ricadute”, ma come
normali riassestamenti del sistema nervoso e
della psiche. Non farti perciò impressionare da
un andamento lineare. Ciò significa che non è queste crisi: il processo di guarigione si rende
possibile che ogni giorno vada sempre un po’ visibile solo nel tempo. Chi riesce a fare sua
meglio del giorno precedente: è assolutamente questa fondamentale consapevolezza possiede
normale che, mentre si migliora, ci siano ancora una marcia in più rispetto a chi deve fare i
cadute di umore, anche intense, della durata conti, periodicamente, con lo scoraggiamento
di uno o di pochi giorni. Poiché si è all’interno che deriva dalla sensazione di essere ricaduti e
di un percorso terapeutico, che sta comunque quindi, implicitamente, di fare una cosa che non
dando i suoi frutti, queste cadute non sono da funzionerà.

34 Riza psicosomatica
LA GUIDA PRATICA
Ti serve un grembo
protettivo che
ti aiuti a ripartire
Cerca un terapeuta qualificato
Se senti di essere depresso è molto
importante che tu ti rivolga a uno specialista
che ti ispiri fiducia e senso di sicurezza.
Ma non basta: devi sapere che nome ha il
problema di cui soffri, le sue caratteristiche,
le sue cause. Non si tratta di etichettare
il malessere, ma di essere consapevoli e
protagonisti della propria cura e guarigione.

Scegli una sola via terapeutica


Il panorama di aiuto offerto da specialisti di
vario tipo è vasto. Il consiglio è di rivolgerti
sempre a un medico o a uno psicologo.
Scegli però una terapia che senti adatta
a te e seguila bene: non continuare ad
“assaggiarne” tante, perché così nulla
funzionerà. Inoltre evita il “fai da te”, sia con
gli psicofarmaci sia con i rimedi naturali.

Non parlarne con altri


La tua depressione e il tuo malessere, così
come l’andamento della terapia, non devono
diventare oggetto di conversazione con
altri, né devi sentirti in obbligo di fare un
resoconto continuo di come stai. La privacy
che viene rispettata crea una sorta di grembo
protettivo nel quale il tuo umore può
di riferimento e a ciò che indica come necessario, rinascere.
fermo restando che è sempre fondamentale spiegare
bene come ci si sente man mano rispetto al percorso
terapeutico. Non sono pochi coloro che, caduti in
depressione, usano le poche energie che hanno a avere, oppure che, per qualche motivo, non vuole
disposizione per gestire tutto, per controllare, per utilizzare o pensa di non poter utilizzare. Eppure, se
fare di testa propria, alterando così in modo signi- raggiunge la consapevolezza dell’importanza di un
ficativo la riuscita della cura. piccolo gesto di cambiamento, può trovare lo spunto
per metterlo in atto. Molti si portano dietro da anni
Inizia da piccoli cambiamenti Per fortuna delle depressioni non risolte non perché siano gravi,
la maggior parte delle sindromi depressive lascia ma perché pensano di non poter più uscire da questo
qualche energia da poter utilizzare. Magari non è labirinto. Invece non è così: in qualsiasi momento si
tanta, ma è pur sempre qualcosa ed è con questa che può cominciare il percorso terapeutico come se fosse
si può effettuare qualche modifica significativa allo un “punto zero” e poi da lì ripartire, ma seguendo
stile di vita e al contesto quotidiano. In psicoterapia le giuste regole. Quindi, per il nostro bene, non fac-
si evidenzia spesso questo margine di libertà d’a- ciamoci impressionare dalla durata precedente del
zione, che la persona ha ma che non si accorge di nostro disagio. È la cura di oggi che conta. ■

Febbraio 2019 35
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IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI

PSICOSOMATICA

Spalla, gomito, polso


e mano: che fare
quando fanno male
Dal tunnel carpale ai dolori alle spalle, le patologie degli arti
superiori incarnano una difficoltà inconscia nella sfera operativa
della vita. Quando arrivano, significa che è in atto un conflitto
tra i nostri comportamenti e ciò che sentiamo dentro

P
rima ancora di parlare attraverso i sintomi,
il nostro corpo “ragiona”. Sotto la mente e i
suoi ragionamenti superficiali ci sono apparati,
tessuti e organi che, nel loro insieme, costituiscono
l’organismo e tutto questo è sede di un “pensiero”
molto profondo. Ciò è ben visibile nei bimbi di pochi
mesi che, non avendo ancora un sistema nervoso
capace di fare pensieri e movimenti complessi, né un
apparato di fonazione in grado di esprimerli, usano
il corpo per elaborare il vissuto e le difficoltà: la pelle
del neonato, ad esempio, può essere considerata un
vero e proprio cervello in superficie, che aiuta il cer-
vello principale attraverso la produzione, ad esem-
pio, di dermatiti transitorie, le quali non sono solo dei
sintomi, ma veri e propri modi per superare paure Il simbolo
e conflitti. Diventando adulti questo ragionamento I dolori delle
corporeo passa in secondo piano, ma non svanisce: braccia rimandano
torna in azione quando la mente centrale non riesce a una crisi nella
dimensione del
a elaborare le difficoltà del presente.
fare, del costruire,
del plasmare
Agire sulla realtà Ogni distretto corporeo rap- la propria vita
presenta un modo di essere e di “ragionare”. Così,
se le gambe sono l’estensione della nostra mente in
relazione al “muoverci nella realtà”, le braccia costi-
C O N T I N U A A PA G . 3 8

Febbraio 2019 37
IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI PSICOSOMATICA

Il corpo “pensa” ed esprime S E G U E D A PA G . 3 7

tuiscono l’estensione del nostro “agire sulla realtà”.


I sintomi che colpiscono gli arti superiori sono nu-
i nostri disagi attraverso merosi, fastidiosi, ma non di rado li trascuriamo. Per
comprendere la loro valenza dobbiamo ricordare il
i sintomi. Saperli leggere ruolo evolutivo che lo sviluppo delle braccia e, in
particolare, delle mani, ha avuto nel lontano passato
aiuta a ritrovare il benessere dell’umanità. È stato infatti il passaggio alla stazione
eretta a renderci disponibili le “zampe anteriori” per
altre funzioni al di là del cammino; ed è stato lo svi-
luppo dei movimenti raffinati della mano a permet-
terci di agire sulla realtà circostante in modo sempre
più peculiare e incisivo. Ciò significa che le braccia
non sono un mero esecutore dei comandi centrali, ma
contengono l’esperienza e la sapienza legate ai temi
del fare, costruire, intervenire e plasmare.

L’esempio del tunnel carpale Ecco allora che


l’insorgenza di un sintomo in uno o più punti di un
braccio - al di là della possibile causa meccanica -
può rivelare significati importanti e spesso inaspet-
tati, che esprimono al contempo: la sofferenza della
persona, il motivo per cui sta male e un possibile
orientamento per risolvere la situazione. Se pren-
diamo, ad esempio, la sindrome del tunnel carpale,
per la quale donne sopra i 35-40 anni provano un
forte dolore al polso e non riescono più a stringere la
mano per portare pesi, possiamo individuare quasi
sempre i tre aspetti appena citati: la sofferenza per il
fatto di portare da tempo “troppi pesi” nella vita, in
C O N T I N U A A PA G . 4 0

Dolori alla spalla


TI STAI FACENDO CARICO DI TROPPI PESI: È ORA DI SCARICARLI
Ascolta di più te stesso Legittima le tue esigenze
Chi sviluppa problemi alla spalla spesso conosce A volte ti conosci bene, avresti anche la risposta
poco le proprie emozioni rispetto alle cose da pronta, ma non ti senti autorizzato a dire
fare, alle proposte fatte, ai cambiamenti cui “no” alle richieste esterne, ma anche a quelle
porre mano. Ascolta di più la tua interiorità, per che provengono da te stesso. È il momento di
sapere se sei realmente disponibile o se invece legittimarti nei tuoi bisogni, altrimenti entrerai
intimamente è in atto un rifiuto. sempre in conflitto con i contesti e con te stesso.

Non accollarti sempre tutto Lascia perdere i sensi di colpa


A volte conosci bene le tue emozioni e Si fa fatica a dire: «No, non sono disponibile, non
contrarietà, ma ti manca la risposta pronta e ho voglia, non è il momento», perché ci si sente
così ti lasci sovraccaricare. Un trucco: preparati in colpa. Non si vuole deludere, si teme di ferire
formule di risposta già pronte, così da farle ma, soprattutto, di non essere più accettati. Ma
coincidere con dei “no” pronunciati al non morirà nessuno per un tuo no: supera la fase
momento giusto. narcisistica della colpa!

38 Riza psicosomatica
Dolori al gomito
ASCOLTA LA TUA STANCHEZZA, RIDUCI L’INTENSITÀ DELL’IMPEGNO
Impara a cambiare marcia Fai attenzione all’intransigenza
I problemi al gomito si sviluppano spesso per La smania di affermazione, associata a una certa
un eccesso di attività fisica del braccio e per un rigidità caratteriale, può portare ad agire con
atteggiamento mentale monolitico verso l’azione. intransigenza, ignorando, oltre alle proprie,
È fondamentale imparare a ridurre l’intensità anche le esigenze degli altri. Non essere uno
del tuo applicarti e a gestire meglio il tuo “schiacciasassi”: ritrova la tua sensibilità, o sarà
coinvolgimento. costretto a farlo il gomito.

Frena le tendenze narcisistiche Smorza il senso del dovere


Nel gomito sovraccarico e Sul gomito, articolazione convessa
infiammato c’è spesso lo zampino e quindi assertiva e resistente, si
di un inconsapevole narcisismo: scarica anche l’eccesso di senso
il bisogno di dimostrare a ogni del dovere, che porta a superare
costo, la smania di affermazione. i propri limiti anche quando si
Ti rivedi in questo ritratto? è molto stanchi. Inizia a vivere
Prova a smorzare i toni. Anche le in modo meno funzionale,
relazioni ne beneficeranno. rispettandoti di più.

Dolori alla mano e al polso


DAI FORMA AL TUO ESTRO E NON REPRIMERE L’AGGRESSIVITÀ
Se hai esigenze creative, falle vivere Valuta meglio le tue esigenze affettive
Spesso la routine quotidiana impedisce Nelle dermatiti della mano è possibile che si
l’espressione della creatività, di cui la mano è il esprimano anche bisogni di una migliore vita
simbolo vivente. Ma i sintomi della mano parlano affettiva, soprattutto il bisogno di dare. La
chiaro: c’è bisogno che tu dia voce ai tuoi lati carezza inespressa è il simbolo di tutto quello che
artistici e fantasiosi, che tu dia forma al tuo estro trattieni per vari motivi personali, che andrebbero
creativo. superati definitivamente.

Se hai pulsioni di rabbia, verbalizzale


Non poche dermatiti alla mano contengono
una quota notevole di rabbia trattenuta, un
voler colpire o mettere le mani addosso che non
vogliamo ammettere. Riconosci con te stesso
la tua rabbia, guarda con sincerità i problemi
irrisolti che la creano, così da rendere inutile il
sintomo e possibili gesti incontrollati.

Rispetta di più la tua sensibilità


La mano e il polso sono parti molto raffinate;
le dita, poi, sono sensibilissime a tutti i tipi di
stimolo. Smetti di agire in modo grezzo, senza far
caso alla tua vita psichica: le tendiniti dei muscoli
estensori e flessori delle dita dicono che devi
ritrovare la tua misura.

Febbraio 2019 39
IL GIORNALE DELLE SOLUZIONI PSICOSOMATICA

Dolori alle braccia in generale


È ORA DI LASCIARE LA TUA IMPRONTA NELLA VITA: È UNICA
Sii più consapevole natura. È quindi importante che tu
riesca a mettere “del tuo” in quello
di limiti e risorse che fai: le contratture e gli strappi
Se le braccia vanno spesso incontro
indicano che i muscoli non riescono
a problemi, oppure se un sintomo
a esprimersi pienamente.
persiste, significa che continui a
non rispettare le tue forze, i tuoi
no, i tuoi limiti strutturali o di quel Non restare nei conflitti
momento. È fondamentale che tu troppo a lungo
ne divenga consapevole, perché le Non è un caso che alcune patologie
braccia non smetteranno di decidere muscolari della spalla si chiamino
fino a quando non ti sarai rimesso in “sindrome da conflitto”, perché
linea con te stesso. il conflitto c’è e non è soltanto
meccanico, ma anche interiore.
Ritrova il tuo modo di agire E dura da troppo tempo. Quindi
Fare non è solo compiere azioni in non cronicizzare le situazioni
modo meccanico. Ognuno di noi conflittuali fuori e dentro di te:
ha bisogno di mettere la propria sbloccale, scegli, decidi. Meglio un
impronta nelle cose che fa e di errore che si può riparare che una
intervenire secondo la propria stasi di vita.

S E G U E D A PA G . 3 8

un’esistenza tutta funzionale e senza piaceri; il moti- realtà: «Serve elasticità o polso fermo? Bisogna essere
vo, cioè la trascuratezza per le proprie esigenze e la molto graduali o intransigenti?».
testardaggine che impedisce di fermarsi e cambiare; e
l’orientamento da prendere, cioè il “mollare la presa” Un cervello in ogni mano La mano, con la sua
e dedicarsi di più a se stessi, prima che la vita sfugga complessità, svolge ragionamenti molto raffinati; è
di mano proprio come quelle borse della spesa che come un cervello collocato alle due estremità del corpo:
molte donne non riescono più a portare a causa del può agire, trasformare, colpire, costruire, accarezzare,
sintomo. distruggere, dare, prendere, trattenere... Funzioni che
hanno a che fare con la complessità del nostro stesso
Ogni zona ci fa domande Come si vede le essere, ed è per questo che la lettura simbolica di questi
braccia “ragionano”, rendendo possibile una lettura sintomi può dire molto in relazione al nostro modo
tridimensionale del sintomo, che può essere di gran- di rapportarci con la realtà. Abbiamo un rapporto co-
de aiuto alla cura, ma anche al miglioramento della struttivo, distruttivo, conflittuale? Sappiamo adattare i
qualità della vita. Ovviamente l’archetipo “agire sulla nostri intenti alle situazioni concrete? Riusciamo a dire
realtà” si declina diversamente a seconda delle zone no quando non vogliamo fare una cosa, o quando non
del braccio che si fanno sentire attraverso il sintomo vogliamo farla in un certo modo? Siamo decisi oppure
o la patologia. La spalla elabora il vissuto relativo alla ci troviamo sempre in balia dei dubbi? Ecco: i malesseri
disponibilità all’azione: «Ho voglia o non ho voglia? Ho delle braccia ci aiuteranno a capirlo. Proviamo a conce-
le energie o non le ho? È il momento o non lo è? È sulle mie pirli proprio come una parte della nostra mente che ci
corde oppure no? Ho la mente libera per farlo in questo mo- sta parlando in modo diretto e schietto. Una parte che,
mento oppure no?». Il gomito invece ragiona su quanta pur essendo nata per ultima nella storia dell’evoluzione
forza e determinazione mettere in ciò che si fa, mentre - o, forse, proprio per questo -, parla di cose fondamen-
il polso è il prezioso crocevia che decide, insieme al tali per la nostra vita quotidiana, e che quindi non deve
cervello, come modulare il nostro intervento sulla essere assolutamente trascurata. ■

40 Riza psicosomatica
IL TEMA DEL MESE

Segui il tuo
destino
Come superare conflitti interiori
e blocchi mentali: realizzi i tuoi sogni
e ritrovi la gioia di vivere

A cura di Vittorio Caprioglio


medico, psicoterapeuta
Immagini: A. Ruggieri
Hanno collaborato:
M. Battistutta, P. Lumia,
C. Marazzina, M. Monciotti

42 Riza psicosomatica
Ripulisci la mente e la vita prende il volo

Il tuo destino è diventare ciò che, dentro di te, già sei.


Non ci vuole fatica, non devi darti dei compiti o delle istruzioni.
Anzi, più cerchi di guidarti, di intervenire, più metti in ombra
capacità, intuizioni, attitudini che ti caratterizzano

Febbraio 2019 43
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO

Stai facendo la vita


che fa per te?
MOLTI PENSANO DI NO E SI LAMENTANO, PROVANO ANSIA, DEPRESSIONE,
SI SENTONO FRUSTRATI O RABBIOSI. VORREBBERO CAMBIARE TUTTO,
MA IL PROBLEMA È CHE PIÙ LOTTI CONTRO DI TE, PIÙ TI ALLONTANI
DAL TUO PERCORSO NATURALE! SEGUIRE IL PROPRIO DESTINO VUOL DIRE
PERMETTERE A CAPACITÀ, BISOGNI, EMOZIONI CHE GIÀ CI SONO
DI EMERGERE. E DI GUIDARTI SPONTANEAMENTE SULLA TUA STRADA

Q ualche tempo fa abbiamo chiesto ai nostri


lettori, sul sito di Riza: pensi di aver avuto
quello che ti spettava dalla vita? Sei delu-
so? E cosa pensi sia andato storto? Siamo stati som-
Purtroppo non è così, cioè accusando se stessi, che
possono crescere l’autostima e la fiducia in noi stessi.
Nessuno ha insegnato al seme della rosa a fare la
rosa; eppure la fa, bellissima e perfetta, senza sba-
mersi in poche ore da migliaia di risposte, segno gliare. Anche noi abbiamo un “seme”, un nucleo, un
che il nervo è così scoperto da meritare un intero insieme di capacità, attitudini, inclinazioni, desideri
servizio sulla rivista. che ci caratterizza. Proprio come accade in natura,
dove il seme è sotto terra, anche il nostro non è mai
Scopri le tue inclinazioni L’orientamento delle conoscibile del tutto, anzi gran parte di ciò che noi
risposte del resto è stato netto e univoco: solo il 6% si siamo ci è oscuro, lo scopriamo un po’ alla volta,
dichiara soddisfatto della propria vita! Molti avreb- durante la vita e attraverso le esperienze. Forse per
bero voluto viaggiare, fare un altro lavoro, realizza- questo Nietzsche, il grande filosofo, diceva che la
re i sogni di ragazzo. Il momento più doloroso - e, sola regola cui attenersi è: diventa te stesso (proprio
aggiungiamo noi, inutile - è quello dei bilanci: per così: diventa, e non “conosci”, come era invece in
molti sono sempre in rosso e questo provoca tante un’altra antica massima). Insomma, proprio ciò che
autocritiche. Ben il 44% attribuisce la causa dei fal- non conosci di te può guidarti verso il tuo desti-
limenti ai propri difetti, alla mancanza di carattere. no. Ecco perché non bisogna mai combattere contro
C O N T I N U A A PA G . 4 6

44 Riza psicosomatica
«La mia formula per la grandezza dell’uomo
è amor fati: non voler nulla di diverso,
né dietro né davanti a sé, per tutta
l’eternità. Non solo sopportare, e tanto meno
dissimulare ciò che accade, ma amarlo».
F. NIETZSCHE

COME CAPIRE CHE HAI


TROVATO LA TUA STRADA
• Si riduce la ripetitività, fai nuove azioni
• Non hai più aspettative, accogli l’imprevisto
• Non insisti nel voler risolvere i problemi
• Passi oltre e fai ciò che ti viene naturale
• Non rimugini su ciò che è accaduto
• Diventi silenzioso, non parli di te
• Fai spazio alla contraddizione

COSA SERVE: MENTE APERTA


E MENO CONTROLLO
È difficile sottrarsi a bilanci e confronti. Quell’amico
che ha ottenuto di più, quei traguardi che hai
abbandonato... L’idea che “potevo fare di più” è
un tarlo che produce amarezza, ansia, chiusura
in se stessi. Tutto il contrario di quel che serve
per afferrare al volo il destino, che è sempre in
cammino davanti a te, anche adesso! Ma per
imparare a vederlo serve apertura mentale,
capacità di farsi stupire e coinvolgere. E soprattutto
occorre imparare a cedere un po’ il controllo.

Il grande segreto
Mentre ti chiedi se la tua vita è una buona vita,
se stai con l’uomo giusto, se non sarebbe meglio
cambiare lavoro, mentre fai tutto questo,
la tua strada sta scorrendo e sta creando il tuo
destino. In te c’è un seme che sta già facendo la tua
pianta. La fa nel modo giusto, senza bisogno
del tuo intervento! Ti basta assecondare
quel seme e torni in equilibrio con te stesso

Febbraio 2019 45
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO

Pensiamo che il destino sia una strada


maestra, invece è una scoperta quotidiana.
Non è sapere già cosa accadrà,
ma aprirsi al nuovo che sgorga da dentro
S E G U E D A PA G . 4 4

se stessi, contro i propri istinti, contro le proprie qualche “assoluta certezza” appresa in realtà dagli
emozioni. Bisogna imparare ad affidarsi al destino, altri, dal senso comune, dalle opinioni del mondo.
anche se è misterioso. Ma come si fa? Come fa il Ci atteniamo alle istruzioni che ci hanno insegnato
fiore a seguire la propria strada? Il suo destino è i genitori o la società, pensando così di non sbaglia-
semplice: “fare il fiore”, fare ciò che è. Nient’altro. re. Ma prima o poi, facendo così, finiamo per sen-
Ma se lui sa farlo, perché pensi che il tuo “seme” tirci ancora più smarriti. Viviamo “fuori tempo”,
abbia bisogno di un libretto di istruzioni per fare te? proprio come testimoniano molte delle risposte
all’indagine che abbiamo svolto questo mese sul
Corri dietro a te Eraclito, il filosofo greco, disse: sito di Riza. E se invece il nostro destino fosse già
«Anche mettendoti a viaggiare non scoprirai mai i con- all’opera, anche adesso? Se, molto semplicemente,
fini dell’anima, anche se dovessi percorrere ogni sentiero, fossimo miopi, incapaci di vedere dove lui ci sta
tanto profonda è la sua misura». Vuol dire che la vita è già portando? Seguire il destino non significa sapere
un viaggio nel non-conosciuto: non serve a niente ogni giorno chi sei o cosa devi fare, ma al contrario:
“capire cosa vuoi”. Anzi, più credi di sapere dove scoprire ogni giorno qualcosa che non sapevi. Torna
devi andare e ti dai una direzione, più ti perdi. Noi ad ascoltare il tuo mondo interiore, riscopri il tuo
invece passiamo il tempo a dire a noi stessi cosa seme e... corrigli dietro! In questo numero impare-
fare, dove andare, come essere. Ci aggrappiamo a remo a farlo. A Mantice

46 Riza psicosomatica
L’INDAGINE
SOLO IL 6% SI DICHIARA SODDISFATTO DELLA PROPRIA VITA!
Il bilancio è in rosso, ma diamo la colpa a noi stessi
ECCO LE DOMANDE CHE ABBIAMO RIVOLTO AI LETTORI DAL NOSTRO SITO

Cosa avresti voluto fare di diverso?


Pensi di fare la vita che fa per te? • Viaggiare 23%
• Fare un lavoro diverso 26%
• Sì 6% • Avere figli (averli prima o dopo) 9%
• No 32% • Proseguire gli studi 13%
• Non del tutto 62% • Sposarmi più tardi 6%
• Realizzare i miei sogni di ragazza/o 23%

Cosa ti fa pensare di aver


sbagliato strada?
• Insoddisfazione 33%
• Frustrazione 15%
• Rabbia 8%
• Malesseri fisici (insonnia,
disturbi psicosomatici) 13%
• Malinconia 16%
• Ansia 15%

Cosa ti fa sentire insoddisfatto?


• Quando ripenso alle mie aspettative
o sento su di me quelle degli altri 22%
• Quando faccio un confronto con
le persone che mi stanno intorno 25%
• Quando faccio un bilancio
dei risultati raggiunti 53%

Cosa pensi ti abbia frenato?


• Mancanza di occasioni giuste 14%
• Mancanza di soldi 12%
• Mancanza di carattere 44%
• Mancanza di istruzione 6%
• Mancanza di conoscenze giuste 7%
La vita non ha il libretto • Genitori ostacolanti 17%

di istruzioni, come si fa a capire Come pensi di poter cambiare


dove andare? Il mondo interiore il tuo destino?
• Non si può 25%
lo sa. Puoi impararlo affidandoti • Con l’impegno 24%
• Provando a buttarmi 31%
alle tue inclinazioni innate • Cambiando tutto 20%

Febbraio 2019 47
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO / IL TEST

Cosa fai quando


perdi la strada?
Per vedere se affronti la vita con l’atteggiamento giusto, prova
a immaginare di essere in un posto sconosciuto, senza mappa
e di esserti perso. Come reagisci? Dalle tue risposte puoi capire se sei
una buona guida di te stesso, se presti ascolto alle persone giuste
e se lasci spazio nella mente per cogliere i segnali che la vita ti manda

1 Ti trovi in un Paese straniero,


sei in macchina
e ti accorgi di esserti perso
3 Ti cambiano ufficio e non
sai perché
A Ti assale una forte ansia, cosa succederà
A Accosti e ti paralizzi evocando adesso?
gli scenari peggiori B Chiedi ai tuoi colleghi ma nessuno è in
B Chiedi a tutti quelli che trovi, anche grado di darti una risposta coerente
se ti danno indicazioni contraddittorie C Non realizzi subito quello che
C Procedi a caso, senza avere dei riferimenti sta accadendo
stradali D Ti chiedi cosa hai combinato
D Ti autoaccusi, pensi che non ne fai una giusta E Aspetti di poter parlare
E Ti fermi, ritrovi la calma e fai il punto con il tuo capo

2 Non ti senti più a tuo agio


con gli amici di sempre
A Hai paura e ti angoscia l’idea di rimanere
4 La tua migliore amica/o ha smesso
improvvisamente di parlarti
A Stai molto male
da solo B Domandi ad amici comuni cosa
B Cerchi di parlarne con loro ma crei tensione può essere successo
C Segui quello che senti, ma sei confuso C Insisti a voler parlare con lei anche se
D Ti senti sbagliato e irriconoscente non ti dà nessun segnale
E Ti dai del tempo per capire cosa D Ti colpevolizzi per essere stata troppo distante
sta succedendo E Sai che col tempo le cose si sistemeranno

48 Riza psicosomatica
Nella vita siamo come navigatori in alto mare: ciò che conta
non è quel che pensi di sapere, ma se sai farti guidare dalle tue stelle

5A
Hai smarrito la borsa
Oddio e adesso come fai?
B Chiedi ai passanti se per caso l’hanno vista
C La cerchi ovunque senza una logica
D Sei la solita sbadata, ma dove hai la testa?
E Vai a fare denuncia e speri di ritrovare i documenti

6 Il tuo treno non parte


A Pensi che non arriverai mai in tempo
B Domandi a qualcuno se condivide un taxi con te
C Ti fermi in stazione a vedere i negozi, ma non
hai un piano B
D Sempre a te capitano queste cose!
E Guardi gli orari e vedi se con il successivo
non arrivi troppo tardi

7A
Al lavoro ti assegnano un compito
di cui non ti sei mai occupato
Sai che non sarai mai in grado di portarlo a termine
B Preghi i tuoi colleghi di darti una mano
C Ti attivi subito senza avere le idee chiare
D Ti senti un incapace, un altro avrebbe risolto meglio
E Fai un respiro e aspetti di ritrovare la lucidità
che ti serve

8 A
Ti ritengono responsabile di qualcosa
che non hai fatto
Ti agiti, ora come farai a discolparti?
B Provi a convincere i presenti della tua posizione
C Ti giustifichi inventando una versione al momento
D Finisci per crederci anche tu
E Rimani tranquillo, prima o poi uscirà fuori il vero
colpevole
Rispondi e leggi il tuo profilo a pagina 50

Febbraio 2019 49
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO / IL TEST

5 modi per ritrovare


il tuo vero cammino
TI È MAI CAPITATO DI SENTIRTI
A UN PUNTO MORTO NELLA VITA?
PER QUANTI SFORZI HAI FATTO,
Maggioranza di C - Impulsivo
PENSI DI NON AVER RACCOLTO L a tua soglia di sopportazione per le situazioni
stressanti è bassa, così agisci impulsivamente
per poterne uscire fuori il prima possibile. Ma in
ABBASTANZA? NON AVER PAURA. questo modo complichi solo le cose perché le tue
È UN SEGNALE IMPORTANTE reazioni sono confuse e scoordinate con il risulta-
to. La tensione si protrae più a lungo perché non
CHE TI DICE: È ORA DI RIVOLGERE porti in campo azioni realmente risolutive. Prima di
reagire d’impulso prova a fermarti, a osservarti, a
L’ATTENZIONE VERSO DI TE tranquillizzarti. È un’operazione che ti permetterà
di raccogliere le idee e agire in modo più sensato
e pertinente.

Maggioranza di A - Impaurito
Maggioranza di D - Autocritico
D i fronte all’imprevisto ti agiti e vai nel panico:
l’ansia prende il sopravvento ed evochi subito
i peggiori e più drammatici scenari. Questo perché L a prima reazione che hai di fronte a un problema
è quella di autoaccusarti. Subito si attiva dentro
hai la mania del controllo e quando accade qualcosa di te la vocina del grillo parlante, che ha sempre un
che non avevi programmato vai in tilt. Ricorda che commento da fare. Ti succede perché hai modelli di
le cose più significative per noi accadono in modo perfezione molto alti, quasi irraggiungibili, di fronte
del tutto inaspettato: impara ad allentare la presa, ai quali sei sempre perdente. Prova a ridimensionare
fai posto ai colpi scena, potrebbero rivelarsi delle le aspettative nei confronti di te stesso, soprattutto
piacevoli sorprese. impara ad accogliere quelli che pensi siano i tuoi
difetti, che sono anche loro parte preziosa del tuo
carattere e della tua unicità.
Maggioranza di B - Dipendente
O gni volta che ti trovi in difficoltà ti rivolgi subito
alle persone che ti circondano, pensando sempre
Maggioranza di E - Equilibrato
che gli altri abbiano una soluzione migliore della tua.
Accade perché ti sottovaluti e non credi di avere in
te tutte le risorse per farcela da solo. Sbagli, perché
S ai che quando ti senti perso la vita ti sta dando
la grande occasione: trovare una strada migliore
rispetto a quella di prima, soprattutto che ti indirizzi
così facendo non ti affidi al tuo sapere innato e ali- verso la meta della tua vera autorealizzazione. Per
menti dentro di te un senso profondo di disistima e questo non ti scomponi troppo e riesci sempre a
di dipendenza dagli altri. La prossima volta che sa- trovare quella calma interiore che ti porta a vedere
rai in difficoltà prova a puntare sulle tue sole forze: la via d’uscita, il comportamento più funzionale da
cambierai presto idea sul tuo senso di autoefficacia. portare in campo in determinate situazioni.

50 Riza psicosomatica
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IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO

LA REGOLA

Non parlarti,
ascoltati
IMPARARE A NON DARE GIUDIZI SUI PROPRI STATI INTERIORI, A NON CERCARE
CAUSE E A NON RAGIONARCI SOPRA: È LA PREMESSA PER UN NUOVO
ATTEGGIAMENTO MENTALE IN ARMONIA COL PROPRIO PERCORSO DI VITA.
PERCHÉ LA TUA NATURA PARLA INCESSANTEMENTE.
SE IMPARI AD ASCOLTARLA, LE GIORNATE TORNANO A SCORRERE FLUIDE

C’
è una differenza sostanziale tra dirigersi e buio e aspettare. Allora da quel disagio si crea una
ascoltarsi. Dirigersi è imporsi una meta che metamorfosi. Non stiamo male perché le cose non sono
hai in mente. Ad esempio: «Ho un problema andate come volevamo, ma perché la metamorfosi si è
(d’amore, di lavoro, interiore): devo eliminarlo». Ascoltarsi bloccata. Per questo, a volte, per incontrare il destino
invece vuol dire: «Sento un disagio, un dolore interiore. dobbiamo conoscere la crisi, il caos, il senso di vuoto,
Bene: lo osservo, lo lascio espandere e non ho niente da dirmi. lo smarrimento. In quel momento cadono le identifica-
Sto in silenzio e aspetto». Se lo identifichi come “proble- zioni: «Sono una brava moglie, un bravo marito, un figlio,
ma”, il disagio si cronicizza. Tu ti sforzi di risolverlo, una mamma, ho le mie idee, i miei progetti, le mie sicurezze»;
ne parli a tutti, ci ragioni sopra. Ma è come ingabbiato di colpo tutto questo è sospeso. È allora che puoi final-
in un’immagine, quella del “problema da eliminare” e mente vedere come si muovono le cose dentro di te.
finisce per occupare tutto il tuo orizzonte: tu diventi “il
problema”. Se invece smetti di dirti come devono an- E scopri cosa vuoi Ogni emozione o stato interno
dare le cose - come dev’essere l’amore, il lavoro, tu stes- non arriva per essere giudicato buono o cattivo. Vuole
so - allora vedi le tue radici che preparano il tuo desti- essere percepito. Percepire è già seguire il destino, cioè
no, proprio adesso! È così: ciò che chiami“problema”, il mondo interno nel suo processo. Quando ti viene da
nel profondo, sta preparando sviluppi che tu non puoi dire: «Sono triste perché la mia vita non funziona», prova
ancora vedere. Se lo combatti, non li vedrai mai. a togliere il “perché” e il “non funziona”. Cosa resta?
«Sono triste. Sento la mia tristezza, non voglio cambiarla,
Accetta di perderti... L’uva non sa che sarà vino. in questo momento la tristezza è la sola cosa che conta, la
Tu non sai cosa stai diventando. Quando stai male o ti cosa più preziosa che c’è». Ecco, questo atteggiamen-
senti perduto, è come la fermentazione che trasforma to è quello giusto. La vita, il destino, sta accadendo
l’uva in vino. E tu vorresti fermarla? Per farla fermen- adesso, lì dove sei, con i tuoi dolori e problemi. Solo
tare, l’uva va spremuta e lasciata al buio. Sono queste accogliendola così com’è ti accorgi di cosa vuole il tuo
le cose da fare; accogliere, sostare nel silenzio e nel mondo interiore e puoi seguirlo. T. Morelli

52 Riza psicosomatica
1 Ripulisci la mente
e smetti di autosabotarti
A PAG. 54

2 Rendi magica la vita


e ritrovi il tuo sentiero
A PAG. 58

3 Ascolta il corpo,
è una guida infallibile
A PAG. 62

Pensi di aver
sbagliato tutto?
No, sei soltanto
in cammino.
E proprio questo
è il momento
della svolta!

Febbraio 2019 53
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO
1
Ripulisci la mente
e smetti di autosabotarti
IL PUNTO DI PARTENZA PER TORNARE A SEGUIRE IL PROPRIO DESTINO È FARE
SPAZIO AL VUOTO E AL SILENZIO. SPEGNI TUTTI I RIMPROVERI E GLI ORDINI
CHE SEI SOLITO RIVOLGERTI. ATTIVI STATI DI COSCIENZA IN GRADO DI PRODURRE
CIÒ CHE SERVE ALLA TUA VITA: INCONTRI, OCCASIONI, CAPACITÀ INNATE

Laura si è guardata

C
iò che vediamo del mondo e ma crisi di rabbia, arriva in terapia
di noi stessi non è assoluto, con occhi nuovi scoraggiata e sofferente, continuan-
ma sempre parziale: dipen- do a ripetere che non vale niente, che
de soprattutto da dove focalizzia-
e finalmente ha è sempre la solita. Durante la seduta
mo la nostra attenzione e da ciò risolto tutti i propri però racconta anche un suo rituale
che siamo abituati a vedere. Spesso della mattina: appena sveglia fa un
siamo capaci di notare solo le cose conflitti interiori programma dettagliato delle cose
che in qualche modo abbiamo già da fare e alla sera si dà il voto! Pro-
conosciuto, dimenticandoci di tutte quelle parti che prio così, come a scuola. E il voto è sempre negativo.
invece ci sono sconosciute o poco familiari. Laura, una Davvero strano: altro che impetuosa e furibonda,
giovane di 25 anni, stava vivendo la sua esistenza pro- Laura in realtà è sommersa dall’autocontrollo e
prio in questo modo, con un’idea chiara e precisa di dai giudizi che dà di se stessa!
sé, che le derivava soprattutto dal rapporto difficile e
conflittuale con i genitori molto severi: «Chi è Laura? È Il senso della rabbia L’imput in terapia è
quella che sbotta, che non si controlla, che urla, che si arrabbia quello di smettere, per qualche giorno, di pro-
diventando una furia!». Così si descrive alla terapeuta: grammare tutto e vedere che cosa accade. Laura ci
«Laura è quella strana, Laura è un po’ fuori di testa, non ci prova e nella seduta successiva racconta che, senza
si può fidare di Laura, non vale niente, è selvatica e non è lo schema delle cose da fare, riesce a fare molte più
capace di combinare nulla. Me l’hanno ripetuto da sempre e cose di prima e a vedere una Laura diversa, capace, che
io ho finito per crederci». a fine giornata è soddisfatta e meno nervosa. Anche gli
scatti di rabbia diminuiscono man mano che si concede
Cosa non sa di sé Racconta di vivere in un’ansia con- di vivere con più spontaneità. E finalmente emerge la
tinua: cerca di migliorare il proprio carattere “troppo contraddizione: «Ogni tanto sbotto, ma non sempre: non
impetuoso” ma senza successo, è sempre sospettosa e è vero che sono pazza, sono fatta a modo mio, nel bene e nel
non sa concedere niente agli altri per paura di essere male. Sono tante cose… E so anche stare calma, aspettare e
prevaricata. E non inizia nemmeno attività in cui po- risolvere le cose». Laura insomma si rende conto di essere
trebbe eccellere, sentendosi incapace. Ma cosa davvero molto più di ciò che vedeva di sé e riconosce che solo
la sta bloccando nella vita? È proprio il cattivo carattere la rabbia, che tanto aveva odiato, poteva rompere la
il colpevole, come pensa lei, o c’è altro? Dopo l’ennesi- gabbia dell’ipercontrollo.

54 Riza psicosomatica
Quando cambia lo sguardo su di te e diventa meno
giudicante, allora ti metti in asse con il mondo interiore

NON ESSERE UNILATERALE


Opinioni, pensieri e frasi fatte:
una camicia di forza
che ti allontana dai tuoi sogni
“L a tristezza è negativa”; “Le relazioni
devono durare per sempre”; “Devo
essere come lui”; “Non ho fatto abbastanza”;
“Se mi impegno ce la faccio sempre”; “Devo
essere solo una brava mamma”; “Una persona
decisa sa sempre cosa vuole”; “Non sgarro più
e sto a dieta”. Frasi come queste inquinano
il cervello: creano immagini di sé e schemi
di comportamento rigidi e unilaterali e
obbligano a reprimere parti fondamentali e
preziose del carattere. Ma più le reprimi, più
tornano a farsi sentire, per riequilibrarti. Ad
esempio: quando ti imponi una dieta ferrea,
ti viene subito voglia di sgarrare e non vedi
altro che dolci attorno a te; quando ti ostini
a fare la mamma perfetta, arriva subito
un’urlataccia che ti fa sentire cattiva; quando
cerchi di imitare quel collega che tanto
stimi, inevitabilmente fai una brutta figura.
Ecco allora la regola: per diventare davvero
ciò che sei e compiere il tuo destino, senza
restare impigliato nella ragnatela dei conflitti
interiori, non hai bisogno di modelli di
perfezione rigidi; elimina frasi fatte e luoghi
comuni, fai pulizia, vai nel silenzio. Così potrai
assecondare la tua natura in modo fluido e
mettere davvero a frutto tutte le energie che
si muovono dentro di te. Nessuna esclusa.

Il tuo destino sgorga da una zona


profonda di te, che non conosce
le identità di superficie. Quindi il tuo
lavoro in cosa consiste? Nel guardare
cosa capita, senza alcun commento,
senza importi una meta da raggiungere

Febbraio 2019 55
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO

LA TECNICA DEGLI OPPOSTI


Individua il tuo limite e trasformalo nel tuo
In questo modo eviti tutte le azioni inutili che faresti di solito
per rimediare, per compiacere, per migliorare. Tu sei quello
che sei, nient’altro conta. Guarda le mille energie che si muovono
in te e impara a usarle senza pericolosi conflitti interiori

I
l mondo interiore è una sorgente • A questo punto vai in luogo tranquillo
inesauribile che produce in ogni istante dove nessuno ti disturba, chiudi gli occhi
della tua vita ciò che sei attraverso e inizia a immaginare: immagina di
una danza di opposti. Ogni emozione incontrare quella parte di te che non ti
contiene infatti il suo opposto e il suo piace e che tu pensi ti blocchi. Immaginala
completamento, non sono mai presenti però come una persona, a cui dai un volto,
da sole: se compare la rabbia, da qualche un aspetto, un vestito, un nome. Immagina
parte c’è anche l’autocontrollo; se arriva poi di parlarle, ascoltala quando dice
la tristezza, vuol dire che in te c’è anche qualcosa, osservala. Quando senti che può
l’entusiasmo. Quando invece ti appoggi bastare fai un bel respiro e lascia che la
troppo a una sfumatura unica del tuo fantasia sfumi.
mondo interiore, quella che ritieni
“corretta” o più presentabile, e rifiuti • Nei giorni successivi richiama a te
l’altra, finisci per mutilare te stesso. Solo questa immagine e continua a dialogare
la completezza può portarti vicino alla tua con lei. Interpellala: cosa ha da dire
essenza e quindi al tuo destino. Il primo nelle varie situazioni in cui ti trovi? In
passo è quindi partire da ciò che di te che cosa può esserti utile? Quando
non ami, per scoprire quali potenzialità invece è bene che taccia?
nasconde e quali energie realizzative può
mettere in moto. Difetti che non sopporti, Il vantaggio Anziché cercare
emozioni che non vorresti sentire, di evitare e di combattere
comportamenti che vorresti eliminare: questa parte, inizi un dialogo
sono la chiave per la tua realizzazione più interno in cui le forze in gioco
vera e profonda. si riequilibrano: spesso le parti
negate diventano ingombranti
La tecnica Prova a chiederti: «Quale ospiti che ti assalgono quando
difetto blocca la mia realizzazione? meno lo vorresti, ma se
Quale lato di me vivo come un nemico, dai loro spazio, e cominci
un sabotatore? Cosa vorrei eliminare di a comunicare con loro,
me?». Fai caso a tutte le volte in cui pensi scoprirai che assolvono
di dover essere diverso e metti a fuoco una funzione e che
quella parte di te che credi di dover accogliendole nelle tue
eliminare. Descrivi questo tuo modo di giornate diventano meno
essere su un foglio, segnandoti anche le invadenti. Con questa tecnica esci dai
sensazioni e le emozioni che provi in quei modelli dell’Io e lasci aperto il campo ad
momenti e poi mettilo da parte. altre energie più pulite e utili.

56 Riza psicosomatica
LA REGOLA INTERIORE
Quelli che consideri “mostri”
ti aiutano a diventare completo
P roprio le emozioni e i comportamenti che

più grande alleato


consideriamo negativi, quasi dei “mostri”,
hanno il compito di “mostrarci” qualcosa di
fondamentale! Impariamo a non condannarli,
cerchiamo di ascoltare cos’hanno da dirci. Si
riveleranno grandi alleati per la nostra crescita ed
evoluzione.

• La rabbia irrompe e spiazza, prima di tutto


chi la esprime: è un’emozione di fuoco che vuole
frantumare limiti e barriere imposti dall’Io.
Se le crisi di rabbia arrivano spesso, anziché
colpevolizzarti o tentare di reprimerle, prova
a domandarti: che funzione svolgono? In che
momenti arrivano? Che immagine di te stanno
rompendo? Forse questa emozione arriva perché
ti stai controllando troppo, al punto da temere
qualsiasi novità. La scarica di rabbia è allora un
necessario riequilibrio. Allenta un po’ le pretese
del perfezionismo e anche la rabbia calerà.

• Paura, ansia e panico si affacciano per


mettere uno freno alla vita priva di piacere e
di gioia che stai conducendo, per fermarti e
avvicinarti a nuovi desideri. Anziché cercare di
controllarli o di evitarli, prova a domandarti: da
quanto tempo non sto più vivendo desideri, sogni
e passioni? Come posso ridare loro il giusto spazio
nella mia giornata?

• L’invidia porta con sé il seme del desiderio e


la spinta ad un’evoluzione: scatta, infatti, quando
vedi nell’altro qualcosa che ti appartiene ma che
tu non stai realizzando. Quando arriva, allora, è da
ascoltare: cosa ti sta mostrando di te che non stai
mettendo in campo?

Devi distoglierti da ogni opinione


e credenza su ciò che sei o su come
invece dovresti essere. Se smetti
di correggerti e volerti cambiare
e stai con te stesso senza dirti niente,
allora inizi davvero a sbocciare

Febbraio 2019 57
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO
2
Rendi magica la vita
e ritrovi il tuo sentiero
OSSERVATI NELLE PICCOLE COSE DI TUTTI I GIORNI: TI SENTI “A CASA” O AGISCI
IN AUTOMATICO, CON SFORZO? ATTENTO: IL PIACERE DI VIVERE NASCE PROPRIO
NELLE AZIONI QUOTIDIANE. PUOI FARLE DIVENTARE DAVVERO TUE SE
LE TRASFORMI IN UNA MAGIA. ALLORA OGNI ISTANTE DIVENTA IMPORTANTE!

Curando il giardino,

C
arlotta, 28 anni, arriva blemi. L’amato foulard serviva
in terapia con un bel- Carlotta ha fatto pace in realtà a nascondere una per-
lissimo foulard a fiori dita importante di capelli che
sul capo: «Amo questo foulard, col suo femminile l’alopecia areata le ha causato a
arriva dall’India, dalla città di pochi mesi dell’allontanamento
Benares. Sa? I fiori e le foglie sono tutti ricamati a mano. da casa. Carlotta è sconfortata e rassegnata: «Ulti-
L’ho acquistato a una bancarella non molto tempo fa». mamente ho perso il senso della mia vita. Mi trascino»,
Lei non lo sa ancora, ma l’energia fiorile è già lì, la dice a bassa voce.
sta contattando, anche con quel disegno floreale
sulla seta. È delicata ma energica Carlotta. Educata Prenditi cura di te Nel corso delle sedute, la te-
ma non remissiva. Dolce ma diretta. Ha venticinque rapeuta le fa comprendere come la
anni, ma il fare di una donna matura. Guardandola perdita dei capelli coincida
bene sembra provenire da un racconto di Tolkien con la rottura col femmi-
sulle “Terre di mezzo”: una sorta di fata combattiva nile, che simbolica-
volta alla difesa dei suoi boschi. «Quando scoprii mente era rappre-
del tradimento di mia madre, mi infuriai così tanto che sentato dalla madre.
credevo di morirci in quell’urlo. Come aveva potuto fare Carlotta è diventata dura, guerriera,
questo a papà? Un uomo così buono, sempre disponibile. combattiva. E in battaglia, si sa, i ca-
Lei con i suoi continui capricci, le sue richieste, niente pelli sono d’intralcio. Il lavoro
era mai abbastanza. Niente che facessimo! Pensavo fosse della paziente consisterà nel
surreale vederla così, tranquilla, scambiarsi coccole con recuperare la dimensione
l’amico di sempre, nel bar a un chilometro da casa. Così del femminile. Durante
non ci ho pensato due volte: il giorno stesso ho cercato la terapia, come spesso
un appartamento per me e mio padre, in due settimane avviene, emerge alla
eravamo fuori». Forte e tenace nella sua sensibilità, consapevolezza una passione, nata quasi per caso:
Carlotta, si allea col padre. Lo assiste nel dolore e la madre è partita con la nuova fiamma, le piante
lo supporta nel tentativo di crearsi una nuova esi- del giardino sono abbandonate a se stesse. Carlotta
stenza. Ha però perso di vista che la vita non può inizia a prendersene cura. Le ha sempre amate ma
svolgersi nel tentativo continuo di risolvere i pro- ora ancora di più: in quei momenti, tra potature e

58 Riza psicosomatica
Diceva il saggio indiano Nagarjuna che proprio nei gesti
più banali puoi percepire l’assoluto. Non ci sono azioni di serie A
e di serie B: tu sei lo stesso, e l’infinito è sempre qui

OGNI GESTO CONTA


Attraverso un rito la vita
di tutti i giorni diventa speciale
G li antichi lo sapevano bene; attraverso la
dimensione del rituale varchiamo una soglia
e accediamo a un altro livello di coscienza: quello
che, spegnendo l’Io, ci conduce a ricontattare
il nostro nucleo originario. È lì che si trovano
tutte le soluzioni. Perdersi nelle azioni del rito ci
aiuta manifestare la nostra natura. Ecco perché
il gesto di Carlotta, la protagonista della storia
qui a fianco, che accudisce le piante, non è un
gesto banale o ordinario. Nel curarle, dialoga
con l’infinito che c’è in lei attraverso le piante.
È questo che la riporta a contatto con il suo
destino, inteso come la piena espressione di Sé.

travasi, esce dal tempo; non si chiede più il senso


delle cose, il senso è lì, nel fare. Parla con le piante,
e accade qualcosa: più parla con loro, più le pian-
te crescono rigogliose. Carlotta sta ritrovando la
cedevolezza e la dolcezza che aveva escluso dalla
vita assieme alla madre. Intanto, anche nella sua
vita ci sono cambiamenti, più crescono le piante,
più ricrescono i capelli. E la sua energia fiorile,
torna a fluire...

Febbraio 2019 59
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO

IL RITUALE QUOTIDIANO
C’è un gesto che ti riassume: usalo
per riconnetterti alla tua natura
Impara dai bambini a vedere in ogni cosa una traccia di infinito,
capace di portarti fuori dal tempo ordinario e dalle sue preoccupazioni
e di connetterti al processo della tua fioritura, che non smette mai

O
sservando i bambini nelle operazioni tua consapevolezza: non è un semplice gesto
pratiche quotidiane, spesso ci sorprendiamo “abitudinario”, ma un momento di incontro
di una caratteristica dei loro gesti: la con quella presenza intima, silenziosa, il motore
ripetitività. Possono rileggere un libro cento volte, dell’espressione di te. Prepara l’ambiente,
rivedere un cartone all’infinito, ripetere lo stesso allestiscilo, decoralo, arricchiscilo con le tue
gioco ogni giorno uguale. Ma a ben vedere non immagini interiori, magari portandolo in un altro
è ripetitività, anzi: è la capacità di fare di ogni tempo. Anche una doccia calda può trasformarsi in
cosa un piccolo rituale. Dal rito della favola della un rito se ti munisci di oli profumati e ti immagini
buonanotte, alla letterina per Babbo Natale, ogni come una vestale pronta per una cerimonia
istante diventa nelle loro mani un atto magico. nell’antica Roma.
Ogni momento è una possibilità di creare la
realtà attraverso un sogno. E, anche se non ce ne Il vantaggio Trasformare un gesto in un rito
accorgiamo, le cose non sono così diverse per noi ti consente di portare l’anima nell’infinito, quello
adulti. Ognuno ha il suo rituale: c’è chi al mattino spazio dove sono assenti i codici del tempo.
si prepara la colazione, predisponendo la tavola Proprio come nelle favole: «In un tempo che non
in un certo modo, con quelle tisaniere a fiori e la è un tempo, in un luogo che non è un luogo,
marmellata fatta in casa; chi ogni fine settimana c’era una volta...»: lì trovi rifugio, un nascondiglio
riordina gli armadi, non per dovere, ma perché magico che ti preserva dai fantasmi della mente
in quel gesto porta ordine dentro Sé. C’è chi ha e, connettendoti all’essenza di te, ti cura. Uno
il rito del plaid, il tè e un buon libro nei giorni spazio vuoto che permette il più importante
di pioggia; chi prepara gustose zuppe coi tesori degli incontri, quello con il te stesso del futuro
dell’orto alle porte dell’autunno; le donne che con che aspetta con ansia che il te nel presente lo
cura truccano il loro viso per quella serata speciale raggiunga. Solo in questo modo, il destino può
tutta per loro, nella quale anche la scelta dell’abito giungere.
si trasforma in un cerimoniale. Ecco: questa tecnica
ha lo scopo di condurti a prendere coscienza della
dimensione rituale che alberga dentro di te. Puoi
non averla mai notata, ma stai certo che essa è
sempre presente.

La tecnica Fai mente locale e trova l’azione


che adori fare, quella che aspetti durante i tempi
frenetici di una lunga giornata o della settimana.
Quel gesto che ti fa stare bene con te stesso e
col mondo. Da oggi prova a farlo con tutta la

60 Riza psicosomatica
Il destino non è raggiungere
un risultato prefissato; consiste
piuttosto nel dimenticarsi
gli obiettivi della ragione
e nel cominciare a creare “la
tua realtà” attraverso il sogno
che ti caratterizza nel profondo.
I riti ti aiutano a portarlo
alla luce del giorno

LA SAGGEZZA ANTICA
Devi alimentare il fuoco sacro
cercando il silenzio ogni giorno
N ell’antica Grecia, la qualità che più era
in connessione col rito era rappresentata
dalla dea Estia (Vesta per i romani), custode
del fuoco sacro. Rispetto alle altre divinità del
Pantheon, Estia era la meno conosciuta. Nessun
altare e nessuna effige, era lontana dalle luci
della ribalta, in quanto rappresentante di quella
presenza interiore che alimenta il fuoco dello
spirito. Gli antichi erano profondi conoscitori
degli accadimenti dell’anima, sapevano che
l’unico modo per entrare in contatto con questa
essenza era alimentarla in segreto, ma con intima
devozione.

Febbraio 2019 61
3
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO

Ascolta il corpo,
è una guida infallibile
È LUI A DIRTI DOVE DEVI ANDARE, COSA FARE, QUALI PERSONE AVVICINARE
O EVITARE. TI DÀ SUGGERIMENTI DI CONTINUO ATTRAVERSO INTUIZIONI
E PERCEZIONI SOTTILI. SCOPRI I SUOI SEGRETI E FALLI DIVENTARE UNO STILE
DA USARE IN OGNI MOMENTO, NELLE PICCOLE E GRANDI DECISIONI
DELLA VITA. IN QUESTO MODO SEI SICURO DI NON SBAGLIARE MAI

L’aritmia insegna

D
ario è un creativo, lavora a Dario a percepire mi sento come con tutti gli altri...».
come art director per una Sandra lo corteggia, Dario però è
società di pubblicità e da il ritmo interiore pieno di sensi di colpa. «Ora che ci
un po’ di tempo soffre di aritmia. penso, l’aritmia è iniziata prorio nel
In terapia racconta di essere fidanzato con Martina periodo in cui è arrivata Sandra...».
da cinque anni. Prima la sua vita sentimentale era un
disastro, ora però con lei ha finalmente una relazione Più lo neghi più si rinforza Quando ci sentia-
“seria”. Forse troppo! Perché Martina ha un carattere mo insicuri, spesso in realtà stiamo fuggendo dai
particolare. «Il problema è che non so dirle mai di no - nostri istinti, cioè da ciò che ci indica la direzione
spiega alla psicoterapeuta. In realtà, sa, questo è sempre nella vita. Più li fuggiamo, più ci sentiamo in ba-
stato il mio problema. Che sia mia madre, mia sorella o lia degli altri. Il sintomo - il cuore che cerca di
la mia fidanzata poco importa: sono insicuro. È come se “cambiare ritmo” - sta proprio dicendo questo
per me nulla fosse mai veramente importante. Anche al a Dario: solo accogliendo il ritmo interno che ti
lavoro, con i colleghi non prendo posizioni e mi lascio tra- guida potrai ritrovare un rapporto più naturale
scinare dalle scelte fatte da altri». In casa è Martina che con te stesso, senza più bisogno di delegarlo
stabilisce le regole da rispettare. È lei che decide cosa ad altri. Ma ecco che Dario fa un sogno; è in
mangiare, chi vedere e come comportarsi. Vietato un prato e un essere mezzo uomo e mezzo
disubbidire, altrimenti va su tutte le furie. Così Dario capra gli batte contro il petto, prendendo-
evita interminabili discussioni ammutolendosi. Non lo a testate. «Gli antichi greci avevano un
solo con lei: anche con la mamma e con la sorella dio detto Pan, fatto proprio in quel modo:
che si lamentano, perché non c’è più posto per loro. il Signore della natura selvaggia è venuto
Dario si sente impotente e incapace di imporsi e sce- a trovarla!» gli spiega la psicoterapeuta. Il
gliere liberamente. Così finisce col sentirsi vessato da problema di Dario non è l’insicurezza, e
tutti. Ma c’è qualcuno con cui non si senta così? A non è nemmeno “debole” come Martina
quanto pare sì. «Da qualche tempo in ufficio è arrivata vorrebbe fargli credere: ha solo perso da
Sandra. È molto simpatica e attraente, con lei è facile an- tanto tempo il contatto con la spontanei-
dare d’accordo. In effetti devo ammettere che con lei non tà degli istinti. Li teme e si oppone. Ma

62 Riza psicosomatica
LASCIATI GUIDARE
DA INTUIZIONI E ISTINTI
Allena il tuo fiuto innato
a sentire cosa vuoi e cosa no
P uoi sintonizzarti in modo più naturale
con il tuo istinto imparando a sentire
cosa dice il corpo. Ascolta la tua prima
percezione e via via allenta sempre di più
il ragionamento. Ecco alcune tecniche per
allenarsi a farlo sempre più spesso.
• Guarda delle foto e associa la prima cosa
che ti viene in mente. Scrivi tutto quello che
emerge, anche se non collegato da nessi
logici, e poi rileggi.
• Quando sei con altri osservali senza fare
ragionamenti. Associa al volo ad ogni
persona un aggettivo. Lasciati guidare
dall’ispirazione del momento.
• Varia l’ordine con cui normalmente fai le
cose quotidiane. Ad esempio cambia l’ordine
dei posti a tavola e osserva cosa accade.
• Non dimenticare che l’uso della carta e
della penna stimola il cervello nelle aree più
creative e naturali. Tieni un piccolo diario
sempre con te per prendere appunti durante
la giornata: frasi, avvenimenti, immagini che
ti colpiscono.

Dai sempre meno spazio al ragionamento


e più alla pancia: le informazioni che
contano passano attraverso i canali
del corpo. Se li tieni aperti, eviti errori
con te stesso e con gli altri

ciò che neghiamo si rinforza. Così al sogno seguono


due episodi di aritmia. Dario sente che non può più
rimandare. Decide di uscire con Sandra: quella sera
non succede nulla, ma assieme stanno benissimo e lui
non sente più sensi di colpa. L’incantesimo è rotto. Nei
battiti accelerati Dario riconosce il desiderio che cerca
di farsi spazio. Lasciare ad altri la guida di sé non lo ha
messo al sicuro, ma lo ha privato dell’imprevisto e della
possibilità di emozionarsi. Da oggi non sarà più così.

Febbraio 2019 63
IL TEMA DEL MESE SEGUI IL TUO DESTINO

L’AUTOPERCEZIONE IN MOVIMENTO
Cammina nel bosco e trovi il tuo respiro.
Aiutato dalle immagini e dalle sensazioni puoi riavvicinarti alla sapienza
profonda e antica racchiusa nel corpo. Usala nei momenti di stress e di ansia

Q
uesta tecnica può essere usata quando ti sente la tua pelle mentre cammini? C’è vento?
senti indeciso e in balìa delle circostanze. Brezza? Prendi consapevolezza delle sensazioni di
Serve a riorientare la percezione sul corpo, caldo, freddo, umido, secco. Che odori senti? Quali
scollegando le percezioni dai pensieri e dalle cause. profumi? Quali colori vedi? Quali rumori, suoni,
Tornerà utile poi nei momenti di stress o di ansia: canti di uccelli, gorgoglii d’acqua...
ti basterà fare qualche passo nello stesso modo per
rievocare la stessa percezione pura e circoscritta alle • Ora, mentre cammini, lascia che nella tua mente
sensazioni del corpo immerso nel presente. vada formandosi l’immagine di un grande sacco pieno
di oggetti che porti con te nella camminata. Sono
La tecnica In una bella giornata, vai in un bosco o oggetti comuni, che usi tutti i giorni, che racchiudono
in un parco e inizia a camminare, lasciando sfumare azioni, comportamenti, ricordi, pensieri... Passo dopo
i pensieri. Fai passi brevi, procedendo lentamente, in passo, immagina di svuotare lentamente il sacco. Uno
totale rilassamento. Orienta ora la mente sul corpo, ad uno sfili gli oggetti e li lasci cadere a terra, lungo il
percependolo nei movimenti e nel ritmo. Nel tuo tuo cammino. Finché arrivi a una radura. Ora il sacco
ritmo, quello che ti viene naturale. Non un ritmo è vuoto e anche le sensazioni di mente e corpo sono
spinto da ragioni o doveri, da stimoli esterni. Nessuna di leggerezza e di totale assenza di pensieri. Resta in
meta da raggiungere. Lo meta è ogni passo, uno questo stato finché lo vuoi, poi riprendi il cammino
dopo l’altro, al ritmo che sorge dal tuo corpo. verso il ritorno.
• Passo dopo passo percepisci bene le sensazioni
che partono dalla pianta dei piedi e irradiano su
per il corpo. Prima il tallone, poi la parte centrale
della pianta del piede e infine le dita che staccano
dal terreno. Avanza lentamente, la tua attenzione
è rivolta tutta sulle percezioni del tuo corpo che
si muove. Che cammina lentamente, alzando
con molta calma una gamba, estendendola e poi
riappoggiando il piede a terra, senza perdere la
consapevolezza di ogni movimento mentre sposti
il peso del corpo dalla gamba indietro a quella
davanti. Percepisci le sensazioni che provengono
dal corpo quando il peso si sposta da una gamba
all’altra e il senso di sbilanciamento che accompagna
questo movimento. L’eventuale disagio legato alla
perdita di equilibrio. Accoglilo, consapevole del
fatto che perdere l’equilibrio consente di trovarne
uno nuovo. Percepisci la contrazione dei muscoli
nelle gambe, nei glutei, nell’addome. Osserva il
ritmo del respiro: come si associa a quello del tuo
passo? Percepisci le sensazioni dei tuoi sensi. Cosa

64 Riza psicosomatica
Dappertutto e in ogni
istante, intorno e dentro
te, si affacciano segnali,
indicazioni, indizi.
Così non ti perdi più Sono come i sassolini
sul tuo sentiero.
E la meta? Sei tu!

RIPORTATI AL CENTRO
Sei tu quando ti vesti, quando
parli e quando fai l’amore
Q uando ritrovi il contatto con il corpo, con le
sue sensazioni e i suoi istinti, attivi aree del
cervello differenti da quelle che usi normalmente per
ragionare. Sono aree profonde, attingono a energie
cicliche che ti caratterizzano, che danno al tuo corpo
proprio quella forma, ai capelli proprio quel colore,
agli occhi proprio quel taglio. È uno “stile” che
caratterizza solo te, che produce gesti che sono solo
tuoi: se pensi di uscire hai già in mente un vestito. Il
tuo vestito. Hai un tuo modo di parlare, di scherzare,
di ragionare, di sedurre, di fare l’amore, di lavorare,
persino di muoverti. Ci sono cose che ti piacciono e
cose che detesti. Cose che ti vengono facili e cose che
non sai fare. Tutto secondo il tuo stile. Riportalo al
centro dell’attenzione, in tutti i settori della tua vita!
Annotati ogni volta che compare. Magari in vecchie
immagini di te stesso, tra i ricordi del tuo gioco
preferito, o in ciò che anche oggi ti viene semplice e
naturale. Più stai vicino a questa fonte, più stai vicino
al seme che fa la tua pianta, cioè al tuo destino. ■

Febbraio 2019 65
Percorsi AntiAge
al Centro Riza di
Per restare giovani, vivere

MEDICINA DIMAGRIMENTO
NATURALE OLISTICO
La giovinezza e la salute sono un capitale Tornare in forma, perdere peso
da difendere ogni giorno: e sentirsi bene nel proprio corpo:
solo la Natura può aiutarti a farlo. abbiamo la strategia giusta per te.

Al Centro Riza pro- Contro la tendenza


poniamo un per- a ingrassare che au-
corso di medicina menta con l’età, con-
naturale AntiAge tro il grasso addomi-
capace di prolun- nale che accompagna
gare la tua giovi- la menopausa il Cen-
nezza. tro Riza ti fornisce
• Si inizia con una un nuovo modo di
valutazione dello mangiare, capace di
stato generale di salute, basata sulla storia cli- farti perdere peso in maniera naturale. Il dima-
nica e sull’ascolto del paziente. grimento olistico e AntiAge proposto dal Centro
• Passaggio indispensabile è un intervento di Riza applica un metodo innovativo in tre fasi.
depurazione e drenaggio, utile a liberare l’or- • Viene definito un programma alimentare in-
ganismo dalle tossine che accelerano i processi dividuale, sano e bilanciato.
di invecchiamento. • Si insegnano abbinamenti e tecniche di cucina
• Viene quindi favorito il ripristino dell’equili- antiage per aumentare l’apporto di vitamine e
brio intestinale, vero motore della giovinezza. antiossidanti della dieta.
• Infine viene proposta un’integrazione specifi- • È garantita infine una consulenza per affron-
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per la costituzione individuale e per l’età. con il cibo, decisivi nell’ottenimento del risultato.

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Mantieni in forma il corpo e la mente
A cura della dott.ssa Daniela Marafante
Con la collaborazione di Patrizia Costanzo, Michela Riva e Giordana Ruatasio

70
LETTERE & RISPOSTE
72
LA TIROIDE
Pelle arrossata Impara a non
e screpolata. perdere il tuo
L’aloe aiuta l’epidemide ritmo interiore
a superare freddo e gelo

78
OMEGA 3 E 6
Dai mari più freddi
il pesce più sano

82
IDROTERAPIA
Bagni di depurazione
e bellezza per la pelle

Febbraio 2019 69
LA MEDICINA NATURALE LETTERE & RISPOSTE
Scrivi a: Patrizia Costanzo - patrizia.mc.costanzo@gmail.com

Pelle arrossata e screpolata


L’aloe aiuta l’epidemide a superare
freddo e gelo
«H o 35 anni e la pelle molto delicata. Special-
mente d’inverno il freddo, il vento, l’aria
gelida del mattino per me sono una vera tortura.
Durante una settimana in montagna, poi, si è aggiunto
anche il sole delle piste da sci. Il risultato è che ora ho la
pelle del viso screpolata e costantemente arrossata. Mi
chiedo se esista qualche rimedio che mi possa aiutare a
difendermi meglio dagli altri agenti atmosferici e che
possa darmi sollievo in caso dovessero ripetersi episodi
simili». MARGHERITA

L’ arrossamento della pelle a causa del freddo è un


problema molto comune. Tra coloro che hanno
una pelle particolarmente sensibile si tende però a
sottovalutare il fatto che, anche d’inverno, i raggi so-
lari rappresentano un costante pericolo per le zone
esposte. Per agire su entrambi i fronti è bene, come
rimedio di base, assumere per un mese un integratore
a base di vitamina C, dall’azione antiossidante. Per far
tornare la pelle alla sua consueta morbidezza poi puoi
provare il gel d’aloe (meglio se puro almeno al 99%):
grazie al contenuto in polifenoli, esercita un’azione
lenitiva e sfiammante sulla cute irritata ed è un ec-
cellente rimedio da tenere sempre a portata di mano.
Si applica direttamente sulla cute ed è utile in caso di
arrossamenti, screpolature, irritazioni ma anche per
il benessere delle labbra.

I rimedi
• Vitamina C 500 mg al giorno: 1 perla al giorno al pasto.
• Gel d’aloe vera puro almeno al 99% da applicare
direttamente sulla cute irritata anche più volte al giorno.
(L’assunzione di entrambi i rimedi
va iniziata un mese prima di esporsi al sole).

70 Riza psicosomatica
Cali di voce
Rimedia con erisimo e altea
«H o 43 anni e la mia voce è messa a dura
prova, prima di tutto dal mio lavoro di
insegnante, e poi anche dall’attività di cantante, che
svolgo per passione una sera ogni tanto. Mi capita spes-
so di trovarmi senza voce o con le corde vocali irritate ERISIMO
e sofferenti. Potrebbe suggerirmi qualche rimedio di
rapido effetto?». CATERINA

L
e corde vocali devono essere utilizzate con cura
e, al fine di non affaticarle troppo, dovrebbero La guida pratica
essere riscaldate preventivamente con eserci-
zi di respirazione, eventualmente affidandosi a un • Infuso di radice di altea: 1 cucchiaio da
foniatra per la rieducazione. Esclusa ogni forma di minestra in 250 ml d’acqua bollente, si fa
patologia con visite specialistiche, per dar sollievo bollire per 2-3 minuti, si lascia in infusione 20
all’irritazione possiamo ricorrere all’infuso di radice minuti, si filtra: una tazza al giorno.
di altea e alla soluzione idroalcolica di erisimo, che • Erisimo, soluzione idroalcolica spagirica,
possiede azione lenitiva e disinfettante. Le caratteri- 30 gocce diluite in un po’ d’acqua,
stiche solforate ad attività antibiotica e secretolitica 2 volte al giorno prima dei pasti.
dell’erisimo e le mucillagini dell’altea, con azione • Sale di Schüssler, Kalium phosphoricum D6,
decongestionante sono adatte anche in caso di la- 2 compresse, al mattino al risveglio
ringiti. Possiamo anche abbinare il rimedio Kalium per 20 giorni.
phosphoricum D6.

Digestione lenta: la genziana stimola i succhi gastrici


«H o 51 anni, e da un
po’ di tempo soffro
di digestione lenta, a volte con aci-
Esclusa la presenza di patologie,
tra i rimedi naturali può rivelar-
si utile l’estratto idroalcolico di
dità di stomaco e sonnolenza. Le genziana, una radice ricca di oli
analisi mediche hanno avuto esito essenziali e di principi attivi che
negativo e, anche se ho eliminato
dalla dieta alcuni alimenti, mangio
stimolano le funzioni gastriche.
Con l’infuso di camomilla, liqui-
La guida pratica
in modo disordinato e spesso fuori rizia (poca, in caso di pressione • Genziana, estratto
casa. Riesce a consigliarmi qualcosa alta) e passiflora, si può porre ri- idroalcolico, 20 gocce 2 volte
di naturale?». GIANLUCA medio all’acidità. ■ al dì, prima dei pasti.
• Infuso di camomilla,

L a cattiva digestione, come nel


tuo caso, può essere causata
da ridotta produzione di enzimi
liquirizia e passiflora: un
cucchiaio di miscela per
una tazza di acqua bollente,
digestivi e insufficiente secrezio- da lasciare in infusione 10
ne di succhi gastrici. La sonnolen- minuti. Filtrare e bere a
za post prandiale è tra i sintomi piccoli sorsi dopo i pasti.
più comuni. Talvolta può esserci
anche scarsa secrezione di bile.

Febbraio 2019 71
LA MEDICINA NATURALE

LA TIROIDE

Impara a non perdere


interiore
La tiroide detta il ritmo del nostro organismo e degli scambi
con l’esterno. E soffre quando questo equilibrio è alterato.
Ma con i rimedi naturali e un diverso stile di vita possiamo
ritrovarlo e superare anche le patologie della tiroide
Di Patrizia Costanzo

L
a tiroide è una piccola ghiandola a forma di che non si può più accettare. E lo fa in modo passi-
farfalla posta alla base del collo, nella parte vo, come fosse una resa.
anteriore, che regola il metabolismo dell’or-
ganismo, accelerandolo o rallentandolo tramite Quando accelera L’ipertiroidismo è un disturbo
la secrezione dell’ormone tiroideo, a seconda del del sistema endocrino dovuto, al contrario, a un
segnale che riceve dall’ipotalamo e dall’ipofisi. La eccesso di funzionalità della ghiandola tiroidea, con
tiroide può andare incontro a disfunzioni di origi- sintomi come perdita di peso, iperattività, irritabili-
ni diverse: carenze nutrizionali, errori alimentari, tà, grande produzione di calore, aritmie, palpitazio-
processi infiammatori e stress. ni. Sono presenti ormoni tiroidei in eccesso, quindi,
che aumentano a dismisura la velocità del metaboli-
Quando rallenta L’ipotiroidismo, ovvero l’in- smo suggerendo, in chiave psicologica, l’immagine
sufficiente funzionalità della tiroide, colpisce so- di una persona con uno stile di vita frenetico sia a li-
prattutto le donne, con sintomi come aumento del vello fisico che mentale. Una sorta di “consumismo
peso, affaticabilità, depressione, stipsi e secchezza delle relazioni” e delle attività, vissute velocemente
cutanea. È un disturbo che può esprimere la neces- e in abbondanza. Questo modo di bruciare tutto
sità di rallentare le funzioni psicofisiche, magari al velocemente si riflette nella funzionalità tiroidea e,
fine di rompere con un ritmo che non ci appartiene allo stesso modo, consuma il corpo.
più; in tal caso potrebbe simboleggiare un rifiuto
del proprio stile di vita, che viene espresso anche Attenzione! Gli integratori e i rimedi riportati
attraverso sintomi come mancanza di energia vitale, in queste pagine non vanno utilizzati insieme
apatia e stanchezza. Il corpo stesso, facendosi più ai farmaci e non devono essere considerati dei
tondeggiante, crea un’immagine statica, esprimen- sostitutivi delle terapie farmacologiche. Non
do una sorta di rifiuto, un “no” a una spinta esterna sostituiscono gli ormoni prodotti dalla tiroide.

72 Riza psicosomatica
il tuo ritmo
LA RADICE D’ORO
CHE MIGLIORA L’UMORE
Regola numero uno: ridurre
lo stress. La tiroide ringrazia
L a Rhodiola rosea, grazie a salidroside
e rosavina, allevia lo stress aiutando a
ritrovare il proprio ritmo. Inoltre innalza
i livelli di serotonina nel sangue, il che
esercita un’azione benefica negli stati
depressivi, stimola le funzioni mentali
e migliora concentrazione e lucidità. In
questo modo aiuta a prevenire i rischi di
ipotiroidismo: la tiroide rallenta infatti
proprio quando stiamo tirando troppo la
corda e la stanchezza che ne consegue ci
costringe a rallentare, frenando tuttavia
anche le funzioni dell’organismo.
Modo d’uso: estratto acquoso di
Rhodiola rosea, assumere una fiala al
giorno da 15 ml, al mattino, diluita in
mezzo bicchiere d’acqua.

GLI OLI ESSENZIALI


Limone e ginepro aiutano a combattere l’eccesso di peso
G li oli essenziali di limone e ginepro possono favorire la depurazione e lo smaltimento dei
grassi accumulati a causa del metabolismo rallentato dovuto a ipotiroidismo. Si possono
utilizzare nella vasca da bagno, sempre diluiti in un olio vettore, miele o panna liquida.
Modo d’uso: aggiungi due gocce delle due essenze a tre cucchiai di miele liquido, miscela e
versa nell’acqua della vasca da bagno a temperatura corporea.

Febbraio 2019 73
LA MEDICINA NATURALE LA TIROIDE

Parole d’ordine: riequili


L’ipotiroidismo indica la necessità di ridurre stress
e affaticamento. In caso di ipertiroidismo invece
si tratta di favorire, con specifici rimedi naturali,
un atteggiamento di maggiore consapevolezza e calma,
evitando di bruciare tutto troppo in fretta

Alga kelp
IPOTIROIDISMO
Contiene iodio
e sostiene la Se ha bisogno di ripartire aiutala
tiroide in difficoltà
con iodio e magnesio
L o iodio partecipa alla fabbricazione degli ormoni tiroidei.
Necessario per la normale risposta immunitaria e per la
protezione contro virus, batteri e miceti, deve essere però
utilizzato con cautela, in quanto, se carente rallenta la
funzione tiroidea, e se integrato in eccesso può danneggiarla.
Esistono in commercio diversi integratori a base di alghe
contenenti iodio come il Fucus vesiculosus o l’alga kelp.
Modo d’uso: 20 gocce di estratto idroalcolico spagirico
di Fucus, due volte al dì in un po’ d’acqua prima dei pasti.
Oppure: 1 tavoletta di alga kelp al giorno, per periodi non
superiori a 30 giorni consecutivi.
ATTENZIONE!
Prima di utilizzare le alghe, in presenza di cure
farmacologiche per la tiroide, consultare il proprio medico. Lo
iodio è controindicato in caso di ipertiroidismo. Le alghe non
possono essere assunte insieme ai farmaci per l’ipotiroidismo

IL MAGNESIO Una carenza di questo


minerale, coinvolto nel metabolismo
energetico, è spesso evidenziata
nell’ipotiroidismo. Integrarlo può
alleviare sintomi come debolezza,
irrequietezza, crampi, dolori spastici,
stitichezza e insonnia.
Modo d’uso: 1 tavoletta di integratore
da 200-300 mg assunta due, tre volte al
giorno, ai pasti, con un po’ d’acqua.

74 Riza psicosomatica
brio psicofisico
AZIONE COMBINATA
Fiori d’arancio: sostieni
IPERTIROIDISMO le energie e la tiroide
La vitamina B contrasta stanchezza,
irritabilità e ansia I l Citrus aurantium è un alberello
sempreverde che produce fiori dalle
proprietà antidepressive in grado

U tile per contrastare la perdita di “modulare” il tono e la risposta


di peso eccessiva data da fisiologica. I fiori d’arancio possono
ipertiroidismo, la riboflavina rivelarsi utili per i disturbi del sistema
(vitamina B2), occupa un ruolo centrale neurovegetativo, che si riflettono sul
nel metabolismo cellulare, sostiene la sistema cardiocircolatorio con spasmi
risposta immunitaria, l’eliminazione e palpitazioni, grazie al contenuto
delle tossine e agisce come di vitamine A, B, C, pectine e principi
antiossidante. Richiesta in più di amari. L’infuso di questi fiori è utile
cento processi enzimatici, la vitamina per contrastare la malinconia e
B2 sostiene l’attività della tiroide e sostenere nel contempo le energie
contrasta la resistenza all’insulina. Una psichiche dell’individuo. Da evitare in
sua carenza può portare a uno scarso caso di ipertensione e ipertiroidismo.
assorbimento di iodio da parte della tiroide. Modo d’uso: l’infuso si prepara con
L’ipertiroidismo ne aumenta il fabbisogno giornaliero a un cucchiaino di fiori essiccati in una
causa del metabolismo accelerato. tazza d’acqua calda. Si lascia riposare
Modo d’uso: 1 capsula al giorno di vitamine del gruppo B, dieci minuti prima di filtrare. Si beve
a colazione, con un po’ d’acqua. durante il giorno, al bisogno.

IL RUOLO DEGLI
ANTIOSSIDANTI
Succo e polpa di melagrana
prevengono le disfunzioni
L o stress ossidativo gioca un ruolo
significativo nelle disfunzioni della
tiroide, che possono essere causate da
un eccesso di radicali liberi e da processi
infiammatori in altre parti del corpo.
Succo e polpa di melagrana (Punica
granatum), sono ricchi in flavonoidi,
fenoli e antociani, potenti antiossidanti.
Modo d’uso: succo concentrato di
melagrana in fiale; una fiala al giorno, al
mattino, a digiuno, per circa 1-2 mesi.

Febbraio 2019 75
LA MEDICINA NATURALE LA TIROIDE

Attenti alle diete ipoca


guastano l’equilibrio
Un effetto inatteso delle diete troppo
drastiche è un malfunzionamento
della tiroide che può addirittura far
ingrassare! Attenti quindi a cosa
mettiamo nel piatto

P
er garantire un corretto funziona-
mento della tiroide servono cibi
freschi che abbondano di antios- Noci
Da inserire nella
sidanti, grassi salutari, micronutrienti dieta quando
e sostanze basificanti per contrastare la tiroide è pigra
l’acidosi e correggere i fenomeni di re-
azione infiammatoria, possibili cause di
disturbi tiroidei. Ma grande attenzione
CIBI SÌ E CIBI NO
va portata anche alle quantità. Quando
l’alimentazione è insufficiente e non
Ipotiroidismo: attenti ai vegetali
adeguata alle necessità nutrizionali,
l’organismo entra in uno stato di aller-
che contengono zolfo
ta, spingendo l’ipotalamo a rallentare CIBI SÌ Sono utili frutta, verdura, farine integrali, semi, legumi,
l’intero meccanismo per risparmiare noci e patate e, per il fabbisogno proteico, carne, pesce,
energia. Ciò porta a un inevitabile ral- uova. Lo iodio, elemento fondamentale per il funzionamento
della tiroide, viene assorbito meglio in presenza del luppolo
lentamento della tiroide, che può com-
(Humulus lupulus) che, inoltre, diminuisce l’attività delle
portare un innalzamento compensatorio
citochine pro-infiammatorie grazie a una sostanza, lo
del TSH, l’ormone ipofisario che stimola
xantumolo. Allo stesso scopo sono utili l’acido carnosico e
la tiroide a lavorare più efficacemente.
carnosolo contenuti invece nel rosmarino. Ottimo il germe di
grano in scaglie che si può aggiungere al cibo a fine cottura:
Effetto paradosso Ne consegue che, ricco di zinco, è utile per le infiammazioni e va assunto in caso
paradossalmente, una dieta con un ap- di tiroide pigra come stimolante.
porto calorico insufficiente, o forme di
digiuno prolungate, possano favorire CIBI NO Meglio invece evitare di consumare troppi vegetali
il rallentamento di questa ghiandola, contenenti composti con zolfo, che aumentano il fabbisogno di
frenando il metabolismo e facendo ac- iodio, come le Brassicacee ovvero, verza, broccoli, cavolfiori, cavoli,
cumulare grassi. Seguire quindi regimi cavolini di Bruxelles, rape e ravanelli. Chi soffre di ipotiroidismo
calorici troppo limitati potrebbe mettere dovrebbe consumarli solo ben cotti, per favorire la distruzione
a rischio il ritmo regolare della tiroide, degli elementi gozzigeni. Anche la soia e i suoi derivati dovrebbero
che, come un motore senza benzina, essere consumati moderatamente, dato che alcuni loro composti
sarà costretta a rallentare. potrebbero rallentare la funzionalità tiroidea.

76 Riza psicosomatica
LA REGOLA D’ORO
Attenti a questi alimenti:
loriche: sono veleni per la tiroide
È importante scegliere cibi di

endocrino
qualità e soprattutto privi di
interferenti endocrini o di additivi:
glutammato, aspartame, coloranti.
Limitare anche zuccheri e farine
raffinate, che alterano nei centri
ipotalamici la normale regolazione
di fame e sazietà.

Legumi
Sono tra gli alimenti
che aiutano il buon
funzionamento della tiroide

PROGRAMMA DETOX
Ipertiroidismo: un aiuto concreto
da tarassaco e cardo mariano
C ome abbiamo detto sopra, diete improvvisate alternate
con digiuni o semi-digiuni e diete restrittive per perdere
subito il grasso, possono alla lunga portare la tiroide verso
un pericoloso iperlavoro. Per prevenire l’ipertiroidismo
bisogna fare attenzione anche agli abusi di iodio e quindi
limitare il consumo di pillole dimagranti o integratori, creme
o preparazioni a base di alghe che contengano dosi elevate di
iodio e sostanze stimolanti. Un buon riequilibrio prevede poi
un programma detox, per sostenere e difendere i principali
organi emuntori: fegato, reni e pelle, evitando il più possibile
l’abuso di farmaci e facendo un uso moderato di alcolici per
non sovraccaricarli. Si può agire in questo modo: limitare il
consumo di alcol (il fegato ha bisogno di parecchie ore per
smaltirlo) e aggiungere fibre integrando l’alimentazione
con cereali integrali, legumi, frutta e verdura per aiutare
l’intestino e il colon a eliminare le tossine. Per non creare uno
squilibrio idrico nei tessuti occorre non esagerare con il sale.
Per aiutare i reni a smaltire le tossine, inoltre, bisogna bere
molta acqua (6-8 bicchieri al giorno), alla quale possiamo
aggiungere delle erbe depurative come tarassaco e cardo
mariano: ottimi depurativi generali e tonici del fegato.
Modo d’uso: metti 10 gocce di estratto idoalcolico di CARDO
tarassaco e cardo mariano in un bicchiere d’acqua da bere MARIANNO
mattina e sera per un mese. ■

Febbraio 2019 77
LA MEDICINA NATURALE

OMEGA 3 E 6

Dai mari più fred


più sano
Salmone, aringa, halibut, sgombro: i pesci proveniente dal
Mare del Nord sono i più ricchi dei preziosi acidi grassi
che fanno bene al cervello. Impariamo a conoscerli e a cucinarli
Di Giordana Ruatasio

N
on tutti sanno che il nostro cervello è co- le attività. La stessa reazione accade nei pazienti
stituito per due terzi da acidi grassi. nei quali si riscontra una carenza di Omega 3:
Questi acidi essenziali presiedono a com- sono a rischio depressione e hanno difese immu-
piti importanti, uno dei quali è il mantenimento nitarie così basse da incorrere più facilmente in
dell’elasticità delle cellule. Una funzione fonda- malattie di vario genere.
mentale: senza di essa non sarebbero possibili gli
scambi intercellulari, necessari al buon funzio- Fai come gli esquimesi Al contrario, una
namento degli organi. Della famiglia degli acidi dieta ricca di Omega 3 (EPA e DHA), come quel-
grassi fanno parte due tipologie - Omega 3 e 6 - che la degli esquimesi, fornisce energia, buonumore
vengono assunte anche attraverso gli alimenti. e un sistema immunitario vigoroso, vero scu-
Dovremmo consumarne in proporzione 1 a 3: una do per l’insorgere di infiammazioni di qualsi-
dose di Omega 3 e tre dosi di Omega 6. Purtrop- asi tipologia. Gli EPA e i DHA sono efficaci nei
po, nella nostra alimentazione, questo rapporto sintomi dell’artrite reumatoide (ne riducono il
non sempre viene osservato. dolore e la rigidità), prevengono le malattie a
carico del sistema cardiocircolatorio abbassando
Bilanciamento dei grassi Una dieta sbi- la pressione arteriosa, controllano la coagula-
lanciata, ricca di alimenti a pH acido (zuccheri, zione del sangue e i livelli di colesterolo LDL
alimenti raffinati e proteine animali), nella quale e di trigliceridi nel sangue. Un’alimentazione
prevalgono gli Omega 6, è dannosa perché favo- bilanciata, con la giusta dose di Omega 3 e 6
risce gli stati infiammatori. Lo confermano studi allontana l’aterosclerosi, la sindrome metabolica
di laboratorio: le cavie alimentate con cibi ricchi di e favorisce la buona salute di pelle e capelli. La
omega 6 diventano ansiose e pigre, non tollerano cute migliora in elasticità e luminosità grazie a
lo stress e si disinteressano alla maggior parte del- un’efficace rigenerazione cellulare.

78 Riza psicosomatica
di il pesce

IN QUALI ALIMENTI
SI TROVANO GLI OMEGA 3
Semi di lino, alghe e pesci
dei mari freddi, ricchi di qualità
G li Omega 3 si trovano soprattutto nel pesce, nei semi
di lino, nelle noci, nelle alghe e in alcuni ortaggi. Le
varietà di pesce che presentano concentrazioni maggiori
di omega 3 sono quelle che vivono nei mari più freddi. Se
pescati in autunno la percentuale di Omega 3 è maggiore in
quanto i pesci accumulano all’interno delle loro carni più
riserve di grasso, per difendersi dal gelo invernale.
Tra le specie più ricche di acidi grassi polinsaturi ci
sono l’aringa, l’halibut, lo sgombro del Mar Baltico e il
salmone. Oltre ad essere riserve preziose di Omega 3
i pesci del Mare del Nord contengono anche vitamine
liposolubili (A,E,D), vitamine del gruppo B (B1, B2, B12),
iodio, fosforo, sodio, calcio e selenio. In particolare la
vitamina B12 ha un ruolo fondamentale nella produzione dei
globuli rossi e nelle funzioni neurologiche. La vitamina D è altrettanto
importante e svolge un compito essenziale nel metabolismo osseo. Si
trova in dosi elevate nell’olio di fegato di merluzzo nell’halibut.

AVVERTENZA
Gli Omega 3 sono sensibili alla luce e al calore. Per beneficiare
pienamente delle loro virtù è consigliabile consumarli freschissimi,
cucinati con brevi cotture, o ancor meglio mangiati a crudo, previo
abbattimento. Per tutti i pesci valgono le stesse regole: devono essere
di taglia piccola, non di allevamento e provenienti da mari puliti.

Febbraio 2019 79
LA MEDICINA NATURALE OMEGA 3 E 6

Quattro grandi miniere


di benefiche sostanze
Scopriamo nel dettaglio questi quattro grandi aiutanti della nostra
salute e impariamo come presentarli al meglio sulla nostra tavola

Salmone
RIPARA LE CELLULE E LA VISTA,
MA NO ALL’AFFUMICATO
I l salmone è ricco di Omega 3 e di selenio. La
sinergia tra queste preziose sostanze ha una
funzione riparatrice e idratante sulle membrane
cellulari. Gli effetti positivi sono visibili sulla
pelle che ritrova luminosità e compattezza.
Anche la vista migliora. Il DHA è infatti un
componente essenziale della retina e ha un ruolo
importante nel rallentare la degenerazione di
una zona specifica, la macula lutea, che si osserva
soprattutto con l’avanzare dell’età. Il salmone
contiene anche triptofano e vitamina B6 ( produce
la melatonina) utili entrambi per migliorare
la qualità del sonno ed evitare l’insonnia. È
preferibile acquistare salmone selvaggio e non di
allevamento e di dimensioni non eccessive. Le sue
carni gustose si prestano a tante sfiziose ricette.
Evitiamo invece quello affumicato, ricco di sodio.

LA RICETTA
Tartare di salmone selvaggio
Acquista un trancio di salmone freschissimo
e taglialo a piccoli cubetti. Mescola
delicatamente il salmone con un trito di
porri e cerfoglio e un’emulsione di olio,
limone, mezzo cucchiaino di senape e un
pizzico di pepe. Utilizza un coppapasta per
impiattare la tartare che verrà poi decorata con
ciuffetti di robiola fresca di capra.

80 Riza psicosomatica
Halibut
UN PESCE DELICATO, DIGERIBILE
E MOLTO SALUTARE
Furono i norvegesi i primi pescatori di questa qualità
di pesce. L’halibut, detto anche ippoglosso, è un
grosso pesce piatto che vive nei mari più freddi del
Nord. Le sue carni sono molto delicate, morbide e
digeribili. In Cina e in Giappone con i ritagli di halibut
si prepara un sushi tra i più apprezzati
al mondo. È un’ottima fonte di
vitamina B6, vitamina D, fosforo
e selenio nonché di Omega 3 che
si concentrano soprattutto nella
zona delle pinne. Aringa
RICCA DI VITAMINA A,
LA RICETTA MA ATTENTI ALLA FRESCHEZZA
Halibut al vapore con salsa di datterini Pesce dell’Atlantico settentrionale e del Mar
Adagia alcuni pezzi di halibut nella vaporiera e fai Artico, in Italia l’aringa si trova per lo più
cuocere il tempo necessario. Nel frattempo passa alla affumicata o conservata sotto sale. In questo
centrifuga una manciata di pomodori datterini. Regola caso necessita di un’accurata dissalazione
di sale e aggiungi un pizzico di origano o maggiorana. (mezza giornata in acqua e aceto) prima di
Servi l’halibut con la salsa di pomodori e crostini di essere cucinata. Se acquistata fresca deve
pane integrale. essere consumata in brevissimo tempo. Per
sincerarsi che sia davvero pescata da poco
bisogna fare attenzione ad alcuni dettagli: il

Sgombro corpo deve essere rigido e sodo, le branchie


rosso-rosa e la pupilla sporgente e non
arrossata. L’aringa è ottima cotta in forno,
SE È DEL MARE BALTICO aromatizzata con cipolla, aglio, erba cipollina
HA QUEL QUALCOSA IN PIÙ e un pizzico di peperoncino. La sua carne non
Possiede un contenuto maggiore di Omega 3 rispetto è facilissima da digerire, quindi è consigliabile
allo sgombro che abita nel Mar Mediterraneo. La sua abbinarla a una leggera salsa allo zenzero
carne ha un sapore forte ed è ottimo al cartoccio, al o al rafano, due radici con un alto potere
forno o bollito, accompagnato da una salsina a base digestivo. È ricca di Omega 3 (tra questi
di lime, olio extravergine di oliva, un pizzico di sale prevale l’acido alfa-linoleico), sali minerali,
integrale e un trito di coriandolo fresco. vitamina A e proteine.

LA RICETTA LA RICETTA
Sgombro in padella al vino bianco Cavolfiore con filetti di aringa
Prepara un soffritto leggero con scalogno Pulisci e riduci l’aringa in filetti. Dopo averli
finemente affettato e fallo imbiondire infarinati falli cuocere per 5 minuti in una
in padella con un giro di olio. Fai padella unta di olio rigirandoli un paio di
sbollentare lo sgombro in acqua volte con delicatezza e insaporiscili con
leggermente salata poi riducilo in un mix di erbe essiccate (rosmarino, timo,
filetti e infarinali. Adagiali nella maggiorana). Irrora con un brodo leggero di
padella con il soffritto e falli cuocere miso. Nel frattempo cuoci a vapore mezzo
a fuoco lento per una decina di minuti cavolfiore tagliato a pezzetti. Impiatta i filetti
bagnandoli con mezzo bicchiere di vino di aringa, i cavolfiori a pezzetti e condisci con
bianco. Aggiungi una manciata di pinoli e finocchietto un’emulsione a base di olio, aceto di mele, un
selvatico, regola di sale e pepe e, se necessario, trito di erba cipollina fresca e una spolverata
quando il vino bianco è evaporato, idrata con mezzo di gomasio.
bicchiere di acqua. Accompagna i filetti di sgombro
con un’insalata di cicorietta e rucola.

Febbraio 2019 81
LA MEDICINA NATURALE

IDROTERAPIA

Bagni di depurazi
per la pelle

82 Riza psicosomatica
one e bellezza
Siamo ancora nel cuore
dell’inverno, ma incominciano LE REGOLE
ad apparire i primi segni che Fai attenzione alla temperatura,
annunciano il tempo della al momento e… alla Luna!
rinascita e del rinnovamento.
È questo il momento ideale
P er seguire le regole dell’idroterapia, è importante
che ogni bagno caldo venga seguito (e
preferibilmente preceduto) da un’applicazione
fredda; il calore deve essere sopportabile, quindi la
per i bagni disintossicanti temperatura deve essere compresa tra 36,7 e 40 °C.
L’acqua fredda, invece, dovrebbe assestarsi fra i 13
Di Michela Riva e i 18 °C. Scegli il momento più propizio, magari la
sera, quando vuoi scaricare e lavare via le tensioni
che hai accumulato, o la mattina, per avere una
sferzata d’energia. La massima efficacia si ha durante
il cambio della Luna: per un effetto nutriente e

N
ell’antico calendario romano, il nostro rimineralizzante immergiti con la Luna piena, mentre
mese di febbraio corrispondeva al perio- per un’azione depurativa e drenante prova con la
do destinato ai rituali di purificazione Luna nuova.
(“februus” significa purificante); e così come la
natura si libera della durezza dell’inverno, anche
per noi è giunto il tempo di liberarci dalle scorie LA SPAZZOLATURA PRE-BAGNO
e dalle impurità accumulate durante l’inverno.
Drena la linfa e stimola la diuresi,
Rituale di piacere Il bagno aiuta a riprendere
contatto con il proprio corpo, permette di rige- ideale prima di immergersi
nerare la pelle e, attraverso di essa, di purificare
l’organismo. Fare del bagno un’arte è il compi-
to all’idroterapia, un metodo antico che utilizza
P rocurati una spazzola di setole naturali e
comincia a massaggiare la pelle asciutta.
Comincia dalle braccia, con movimenti circolari verso
l’acqua per apportare benefici all’organismo. L’ef- l’alto, poi passa al petto e sull’addome spazzolando
fetto terapeutico di questa pratica si basa sulla re- dall’esterno verso l’interno e alle gambe, dal basso
azione del corpo agli stimoli meccanici o termici verso l’alto per facilitare il drenaggio linfatico. Passa
(caldi e freddi) dell’acqua; una reazione che aiuta alla nuca e alla schiena, infine spazzola le piante
a rimuovere le tossine e a rinforzare l’organismo, dei piedi. Noterai un leggero arrossamento; se la
drenare i liquidi, migliorare la circolazione, fa- pelle rimane bianca vuol dire che c’è un accumulo di
cilitando l’afflusso di sangue pulito ai tessuti tossine da eliminare. Questo trattamento drena la
e ad attivare il metabolismo. Aggiungendo linfa e stimola la diuresi; agisce su gambe gonfie e
cellulite e tonifica la pelle.
erbe, fiori, sali oppure oli essenziali, poi,
si può aumentarne l’efficacia.

Febbraio 2019 83
LA MEDICINA NATURALE IDROTERAPIA

Così ti immergi nel benesse


L’alternanza freddo-caldo
Bagno al miele e vaniglia: e le sostanze utilizzate aiutano
elimini stress e radicali liberi a drenare le tossine accumulate
G li ingredienti di questo bagno sono il miele
e la vaniglia. Il primo possiede numerose
virtù: ha proprietà purificanti, ha la capacità
nell’inverno e a prepararci
all’imminente primavera!
di ristabilire l’integrità dello strato corneo
dell’epidermide e di garantire alla pelle il giusto
apporto di idratazione, rendendola liscia e
morbida. La vaniglia è una liana rampicante da
cui si estrae un’essenza con un profumo dolce e
morbido dall’effetto antistress e con proprietà Bagno alla lana di pecora:
antiossidanti che favoriscono l’eliminazione
delle tossine e dei radicali liberi dall’organismo. calmante e idratante
Q
Il miele è un eccellente veicolo perché i suoi oli uesto insolito bagno consiste nell’avvolgere
essenziali sono scarsamente solubili in acqua. il corpo con un involucro di lana. La lana
In questo modo è possibile sfruttare due vie di di pecora contiene un’alta quantità di lanolina,
applicazione, quella cutanea e quella olfattiva. una sostanza dall’effetto ricostruttivo, calmante
e idratante sulla pelle. La pura lana di pecora
COSA TI OCCORRE non calma solo la pelle, ma avvolge il corpo in
• Miele di castagno un calore naturale, che penetra nella profondità
• Olio essenziale di vaniglia degli strati epidermici, per sciogliere eventuali
• Zucchero grezzo tensioni. L’utilizzo della lana per la cura del corpo
è consigliata anche e soprattutto in caso di dolori
COME SI FA reumatici, dolori al collo, artrosi, dolori muscolari e
Miscela 4 gocce di olio essenziale di vaniglia in nevralgie.
due cucchiai di miele; scegli quello di castagno
se vuoi stimolare la circolazione, usa il tiglio COSA TI OCCORRE
per ottenere un’azione calmante. Attenzione: • Tessuto di lana
può dare sensibilizzazioni cutanee ed è
spesso adulterato, perciò accertati della sua COME SI FA
provenienza. Stendi il tessuto di lana (reperibile on line) sul letto
Una volta la settimana, inoltre, fai uno scrub o su un divano. Preleva dal tessuto due batuffoli e
con miele di castagno e zucchero grezzo: i grani inizia a massaggiare la pelle con delicati movimenti
dello zucchero svolgono un’azione esfoliante che circolari. Questa delicata stimolazione favorisce
stimola la circolazione; il miele nutre e stimola la circolazione sanguigna e l’azione curativa
i processi di rigenerazione dell’epidermide. della lanolina. Sdraiati sulla schiena e copriti
Così, la tua pelle sarà completamente con il resto dell’involucro. Solo il
più bella e pronta viso deve restare libero. Il corpo, piacevolmente
ad accogliere immerso nel vello di lana, è pronto ad accogliere
le sostanze tutta l’azione depurativa, disintossicante e
attive del tuo riequilibrante del trattamento. Goditi le sensazioni
bagno. di rilassamento per almeno 20 minuti.

84
Bagno ai fiori di fieno:
risvegli il metabolismo

re a 38 gradi! E cco un bagno per favorire la circolazione e


stimolare il metabolismo. È anche un bagno
dagli effetti rilassanti e corroboranti che favorisce
l’eliminazione delle scorie accumulate durante
l’inverno risvegliando il metabolismo.

COSA TI OCCORRE
• Fiori di fieno

COME SI FA
Procurati dei fiori di fieno (li trovi in erboristeria).
Prendi dei sacchettini di garza in cui rinchiuderai
il fieno e immergili nella vasca. Durante la seduta
utilizzali per massaggiare la superficie del corpo.
Il micromassaggio delle foglie e degli steli dei fiori
di fieno andranno a stimolare la circolazione ma
anche il rinnovamento della pelle.

Bagno al sale grigio di Guérande: via tossine e gonfiori


P er un bagno detossinante e drenante chiedi
aiuto al sale. Il motivo? A contatto con la pelle
è in grado di attivare il meccanismo di osmosi:
la sua gradevole luce ambrata un’atmosfera ovattata
e calda e allo stesso tempo carica l’ambiente di ioni
negativi che, a dispetto del nome, sono quelli che
il corpo si libera di tossine e liquidi e assume i ci regalano benessere e rendono l’aria più salubre.
minerali disciolti nell’acqua. Il sale di Guérande, Immergiti e rimani nell’acqua per 15-20 minuti e
frutto dell’Oceano Atlantico, non viene trattato con vedrai che dopo circa 10 minuti di immersione sentirai
sbiancanti e non subisce alcun tipo di raffinazione, il desiderio di fare dei piccoli movimenti di stretching.
per questo conserva il suo caratteristico colore
grigio e la sua grande quantità di minerali tra cui LO STRETCHING CHE RIATTIVA IL CORPO
magnesio, calcio e ferro. Se te la senti puoi fare degli esercizi leggeri, ma
solo dopo aver posto sul fondo della vasca e sullo
COSA TI OCCORRE schienale dei teli da bagno per rendere la superficie
• 500 grammi di sale grosso grigio più morbida e meno scivolosa. Prima di iniziare fai
di Guérande delle rotazioni con il collo a destra e a sinistra. Muovi
• 2 teli da bagno le spalle facendo delle piccole rotazioni e respira
• 1 lampada in salgemma cristallino profondamente accompagnando gli esercizi. Inizia
stendendo i piedi verso l’alto e verso il basso, fai
COME SI FA delle rotazioni in senso orario e in senso antiorario
Metti il sale in un sacchetto di lino e appoggialo sul e poi, dopo aver sistemato bene un asciugamano
fondo della vasca. Fai scorrere l’acqua e una volta dietro il collo e le spalle, prosegui con l’esercizio
coperto tutto il sacchetto attendi almeno un’ora della bicicletta. Al termine del bagno, per ottenere
finché i sali non saranno completamente sciolti. l’effetto desiderato, non fare la doccia ma lascia
Solo allora procedi al completo riempimento della seccare il sale sulla pelle e riposa per almeno
vasca da bagno. La temperatura dell’acqua non 30 minuti. Un bagno salino non solo riduce gli
deve superare i 37 °C e va mantenuta costante per inestetismi causati da gonfiore e ritenzione idrica
tutta la durata del bagno. Crea l’ambiente adatto ma ricarica di energia, depura l’organismo, favorisce
accendendo nella stanza una lampada di Salgemma l’assunzione di minerali attraverso la pelle e reidrata
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Febbraio 2019 85
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le unità fisica, psichica e spirituale. I fiori possono essere
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Febbraio 2019 87
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La Naturopatia è una disciplina all’interno del quale informa
che si ispira alla visione olistica ed educa le persone che gli
di mente e corpo e rappresenta la si rivolgono a conoscere e
sintesi dei metodi naturali al ser- gestire il proprio equilibrio
vizio del benessere e della quali- psico-fisico e a raggiunge-
tà della vita. Oggi è ormai da tutti re e mantenere uno stato di
riconosciuta come sicuro coadiu- benessere, indicando a tal
vante della salute e del benessere fine i comportamenti più ido-
e particolarmente utile per la nei da seguire.
prevenzione. Le recenti indagini • il secondo di tipo ASSISTEN-
statistiche, sia a livello nazio- ZIALE, ovvero di ausilio al
nale (ISTAT) che internazionale cliente perché riconosca in
(OMS), evidenziano che un sem- se stesso eventuali squilibri di
pre maggior numero di persone tipo psico-fisico-emozionale
(oltre un terzo della popolazione) o predisposizioni ad essi e
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SCUOLA E COMITATO pria salute, a forme di medicina “dolci” per favorire il ripri-
SCIENTIFICO non convenzionale (agopuntura, stino dell’equilibrio e del
Dott. Raffaele Morelli fitoterapia, omeopatia, etc…). benessere. Oltre alle discipli-
Presidente dell’Istituto Riza Ma se al medico, adeguatamente ne naturali che vanno dalle
e della Scuola di Naturopatia qualificato in queste discipline, tecniche di massaggio alla
Dott. Vittorio Caprioglio spetta il compito esclusivo di kinesiologia, dalle erbe ai
Direttore dell’Istituto Riza occuparsi della diagnosi e della fiori di Bach, dall’Eubiotica
e della Scuola di Naturopatia cura delle malattie, si delinea al alla Cromoterapia, seguen-
suo fianco in modo rilevante una do la tradizione dell’Istituto
ll Comitato Scientifico della Scuo- Riza, il Naturopata acquisisce
figura innovativa: il naturopata. Il
la di Naturopatia dell’Istituto Riza è
naturopata, con le sue conoscen- e utilizza le tecniche di Auto-
composto da Cattedratici Universita-
ri italiani e stranieri di grandissimo ze professionali nelle tecniche di stima, di scoperta del proprio
prestigio: trattamento che si riallacciano Talento, di Rilassamento.
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Prof. Umberto Solimene (Presidente),
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Prof. Mariano Bizzarri, Prof. Marcello
Cesa-Bianchi, Prof. Ervin Laszlo, Prof. del benessere” le cui indicazioni luce che ogni trasformazione
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92 Riza psicosomatica
Le interviste impossibili
Incontri immaginari con i Saggi
di Davide Mosca
Scrittore

«Contraddizione
e cambiamento: que
Mai giocare un solo ruolo, mai
accettare di catalogarsi. Il grande
romanziere Pasternak visse questa
massima sulla propria pelle,
rifiutando sempre di adattarsi
alle convenienze. Il nostro Davide
Mosca è volato fino in Russia per
incontrarlo e riportarci una vibrante
intervista immaginaria

P
asternak ha un viso da pugile e ballerino, al
contempo duro e delicato. Espressione da
visionario e modi gentili, mi guarda sempre
da sotto in su, sebbene sia alto, certo più di me. Mi
stringe la mano con vigore e mi invita a seguirlo in
cucina. «Meglio stare lontano da sguardi indiscreti»
mi spiega sottovoce indicando la finestra che si
affaccia sul giardino. So che è spiato dalla polizia
segreta a causa dei suoi scritti, invisi al regime so-
vietico. Nonostante ciò, e i molti inviti dall’estero,
non ha mai cercato di lasciare la Russia. Gli chiedo
perciò com’è vivere da persona sgradita al proprio
Paese, perennemente ostacolato e braccato.

«La vita è bella anche quando è imperfetta» mi


risponde a bruciapelo. Poi si siede e annuisce con
calma. «Credo che l’amerei meno se non avessi
C O N T I N U A A PA G . 9 6

94 Riza psicosomatica
«Molti riviano la felicità a domani,
al raggiungimento di qualche obiettivo. BORIS PASTERNAK
Che errore! L’uomo nasce per vivere, Un grandissimo
non per prepararsi alla vita. romanzo gli valse un
La felicità è qui, sotto i nostri occhi»
premio mai ritirato
BORIS PASTERNAK
Poeta e scrittore
russo, nacque sul
finire dell’Ottocento

sta è la vita»
a Mosca, da lui
definita tanto
pittoresca da
sembrare favolosa,
quasi una
nuova Roma. Fu autore di un solo
romanzo, “Il dottor Zivago”, che
visse un’avventurosa e paradossale
vicenda editoriale: bocciato dalla
censura sovietica, fu pubblicato per la
prima volta proprio in Italia, nel 1957
da Feltrinelli, diventando in breve
tempo un caso mondiale. L’autore non
ne ottenne, però, alcun vantaggio:
osteggiato dal regime in patria, non
solo si vide negata la pubblicazione,
ma fu progressivamente isolato.
Insignito del premio Nobel per la
letteratura nel 1959, fu costretto
dal KGB a rinunciare al premio e al
compenso in denaro. Ostracizzato e
perseguitato senza sosta, morì l’anno
seguente. Il romanzo fu finalmente
pubblicato in
Russia soltanto
nel 1988 e l’anno
seguente suo
figlio si recò
finalmente in
Svezia a ritirare
l’ambito premio.

IL DOTTOR ZIVAGO
FELTRINELLI

Davide Mosca, scrittore e collaboratore di Riza,


ha utilizzato per questo testo scritti di Boris Pasternak,
solo in parte “romanzati” per esigenze di scrittura.

Febbraio 2019 95
Le interviste impossibili

«Il silenzio è la cosa più bella che io abbia mai udito. Nel silenzio
ritroviamo noi stessi, la nostra casa, la nostra felicità»
BORIS PASTERNAK

S E G U E D A PA G . 9 4

nulla da lamentami, nulla da rimpiangere. Sì, vale mento all’arte della vita. Dedicarsi soltanto alla
per la vita come per le persone. Io non amo la filosofia non è meno strano del mangiare sempre
gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, e solo rafano. La vita è un elemento che continua-
che non hanno mai inciampato. La loro è una vir- mente si rinnova e rielabora da sé, che da sé si
tù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata rifà e si ricrea incessantemente, sempre tanto più
la bellezza della vita». alta e migliore di tutte le nostre ottuse teorie».

«Questo concetto è al centro della tua opera. Tra «Questo continuo cambiamento vale anche per
le altre cose, hai scritto di aver consacrato il tuo la nostra persona, giusto? Inutile e dannoso ag-
talento alla bellezza della vita: una frase che mi grapparsi a identità e ruoli fissi?».
ha colpito molto». «Bisogna essere di un’irrimediabile nullità per so-
«L’arte serve sempre la bellezza, e la bellezza è stenere un solo ruolo nella vita, per occupare un
la felicità di possedere una forma, e la forma è solo e medesimo posto nella società, per significa-
la chiave organica dell’esistenza. Tutto ciò che re sempre la stessa cosa. Viviamo il cambiamento,
vive deve avere una forma per esistere e, quin- lasciamoci attraversare! E questo vale anche per
di, l’arte, anche quella tragica, racconta la felicità le persone con cui abbiamo a che fare. È un fatto
dell’esistenza». positivo, infatti, quando una persona contraddice
le nostre aspettative, quando è diversa dall’im-
«Molte persone, però, paiono non cogliere la magine che ce ne siamo fatta. Appartenere a un
felicità dell’esistenza» gli faccio notare. tipo specifico e rigido significa la fine dell’uomo,
«Perché rinviano la felicità al domani, al rag- la sua condanna. Se non si sa, invece, come cata-
giungimento di un qualche obiettivo. Che errore! logarlo, se sfugge a una definizione, è già in gran
L’uomo nasce per vivere, non per prepararsi alla parte un uomo vivo, libero da stereotipi, con un
vita. La felicità è qui, sotto i nostri occhi». granello in sé di assoluto».

«Ma che cosa dobbiamo fare per vederla?». «Per chiudere la nostra chiacchierata ti faccio
«Partiamo da cosa non fare. Se ogni giorno uno una domanda sul silenzio, di cui una volta hai
dice il contrario di quello che pensa, se striscia scritto: “sei la cosa più bella che ho mai udito”.
davanti a ciò che detesta e si rallegra di quello Puoi spiegarci meglio?».
che non gli porta altro che malessere, la sua salute «Oh come si desidera a volte poter scappare
ne risentirà. La vita, invece, è ritornare a casa dall’insulsa monotonia dell’umana eloquenza,
propria, ai propri affetti, al proprio nucleo, e così dalle frasi sublimi, per cercare rifugio nella na-
riprendere a vivere». tura, apparentemente così silenziosa, oppure
nel mutismo di fatiche lunghe ed estenuanti, del
«Quindi possiamo dire che la vita cura la vita, sonno profondo, di musica vera o dell’umana
ossia che la vita stessa è la migliore terapia. Con comprensione zittita dall’emozione! Nel silen-
buona pace di tante chiacchiere o teorie». zio ritroviamo noi stessi, la nostra casa, la nostra
«La filosofia dev’essere non più che un condi- felicità». ■

96 Riza psicosomatica
Istituto Riza - Milano

Curarsi con la
psicoterapia
Q Le caratteristiche del percorso
uando ci si sente male, ricorrere
alla psicoterapia significa prendersi
I colloqui di psicoterapia, in genere a frequenza
cura di se stessi. Consapevoli che settimanale, hanno come finalità il recupero del
il malessere può dipendere da un benessere. I passaggi salienti sono:
nostro comportamento sbagliato, da scelte • Trovare il senso del disagio che si sta vivendo.
che non ci appartengono, da una mentalità • Cogliere come mai si è manifestato proprio
che ci condiziona… ne parliamo con un in quel momento della vita.
terapeuta per far emergere, di noi, • Osservare che “vantaggi” offre.
• Notare in cosa non si è più gli stessi.
un lato nuovo, diverso, più affine a ciò che
• Recuperare l’equilibrio psicofisico attraverso
siamo. Ogni malattia infatti, sia che abbia tecniche specifiche.
caratteristiche organiche, sia che
ne manifesti di psichiche, rappresenta il Gli operatori
tentativo di liberarci da un modo In Istituto operano medici e psicologi specializzati
di essere superato. presso la Scuola di Psicoterapia di Riza, e il loro
approccio rispecchia le caratteristiche del lavoro di
ricerca, clinico ed editoriale, sviluppato dall’Istituto
stesso negli ultimi trent’anni. Pur variando da
INCONTRI DI GRUPPO caso a caso e rispettando la soggettività di ogni
Le tecniche per prevenire paziente, gli operatori utilizzano un approccio
psicoterapeutico che punta, prevalentemente,
e curare l’ansia e il panico a superare i disagi in un arco di tempo contenuto.
L’ansia e gli attacchi di panico sono la
manifestazione della nostra parte più vitale I nostri esperti
che ci chiede di prenderci cura di noi stessi. Dr. Raffaele Morelli Dr. Piero Parietti
Per questo sono un’opportunità di crescita. Psichiatra psicoterapeuta, Psichiatra psicoterapeuta,
Presidente dell’Istituto Riza Direttore della Scuola di Formazione
Incontri terapeutici di gruppo tutti i martedì Dr. Vittorio Caprioglio Dr.ssa Maria Chiara
dalle 18.30 alle 20.00. Medico psicoterapeuta, Marazzina
I gruppi sono condotti Direttore dell’Istituto Riza Psicologa psicoterapeuta
dalla dott.ssa Maria Chiara Marazzina Dr.ssa Daniela Marafante Dr. Andrea
psicologa e psicoterapeuta. Medico psicoterapeuta, Nervetti
Vice-Direttore dell’Istituto Riza Psicologo psicoterapeuta
Per informazioni e prenotazioni: 02.5820793

Istituto Riza di Medicina Psicosomatica


Via Quadronno, 20 - 20122 Milano
Per informazioni e prenotazioni tel. 02/58459624 - 02/58327586
Dal lunedì al venerdì 9.00-13.00 e 14.00-18.00
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VIVERE L’EROS SENZA SENSI DI COLPA
L’eros, spiega Morelli, è la forza più pura
e potente che gli dei ci hanno donato.
L’errore più grande è quello di condannarlo
o comunque di imbrigliarlo con il pensiero.
L’amore è attrazione, desiderio, piacere,
e basta! Il resto sono sentimenti più
superficiali, più ragionati, meno veri.
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Questo mese
Scopriamo assieme la “giusta distanza”:
è necessaria per coltivare il tuo terreno
e dare i frutti di cui sei capace

PAG.
L’IMMAGINE TERAPEUTICA PAG.
LE PAROLE CHE CURANO
Immagina un paesaggio Empatia e distacco:
100 immerso nella neve 106 un equilibrio da ritrovare

PAG. LA SAGGEZZA DEGLI ANIMALI PAG. COLORA IL TUO MANDALA


104 Fai come i pinguini:
in te c’è un suono
108 Nell’igloo “interiore”
trovi calore e conforto
che ti riporta a casa

Febbraio 2019 99
Autoterapia L’IMMAGINE TERAPEUTICA

100 Riza psicosomatica


Immagina un paesaggio
immerso nella neve
Così ti allontani da conflitti,
problemi e sensi di colpa

C
apita a volte nella vita di capace di cambiare il nostro sguar- ti. A questo punto visualizza un
sentirsi in trappola in una re- do, il nostor modo di stare con noi paesaggio innevato. C’è il gelo, la
lazione, che sia di coppia, di stessi, e quindi di rinnovare il nostro neve è caduta e ora delinea delica-
amicizia, di lavoro. Ci sentiamo presi modo di vedere le cose: spostare la tamente i rami degli alberi, i tetti
in una ragnatela che coinvolge noi coscienza sul mondo delle immagi- delle case… Tutto si zittisce, come
e gli altri, abbiamo sempre paura ni, che costituisce la base del nostro ovattato… La mente si svuota e il
di deluderli e ogni giorno ci tocca essere e che ci viene a trovare nei mondo circostante assume un altro
il calice amaro dei sensi di colpa. sogni. Ecco come procedere. aspetto, quasi magico. Percepisci il
Avremmo tanto bisogno di rimette- gelo, la freddezza, il senso di isola-
re al primo posto noi stessi e di rita- COME FARE Trova un angolo mento che la neve ti regala e rima-
gliarci un piccolo spazio per noi. Ma confortevole della casa lontano ni fermo per qualche minuto. Poi
come fare? In questi casi, invece che da fonti di disturbo. Assumi una lentamente riapri gli occhi e torna
lamentarci, o ragionarci sopra, o di- posizione comoda, chiudi gli occhi alle tue occupazioni quotidiane. È
sperarci, possiamo fare una piccola e respira facendo andare libera- consigliabile andare a cercare que-
operazione dal grande significato, mente i pensieri senza soffermar- sta immagine più volte al giorno.

Febbraio 2019 101


Autoterapia L’IMMAGINE TERAPEUTICA

Sotto la neve il mondo sta sognando


la sua prossima fioritura
IL SUO POTERE SULLA PSICHE
Mette un freno alla sensazione
di vivere solo per gli altri
La neve crea effetti piacevoli e fiabeschi: i fiocchi che
volteggiano nel cielo, la bellezza del paesaggio immacolato,
la sofficità e il candore che ricoprono tutto: la neve è in
grado di cancellare quello che in precedenza c’è stato,
IL SIMBOLO come se tutto ricominciasse da capo, su un foglio bianco.
Energeticamente il gelo è necessario proprio per distanziarsi
Come un manto dai problemi e dalle crisi: porta infatti ad assumere una
il freddo ti protegge posizione di distacco che aiuta a ritrovare le energie più
dalle invasioni sperdute nel profondo. Solo grazie alla giusta freddezza
infatti si vedono le cose come stanno, senza le illusioni
Quando si osserva un paesaggio inne- dell’Io, i sensi di colpa, il bisogno di sentirsi accettati. Si
vato si ha quasi l’impressione di entrare entra in uno stato interiore in cui vengono partorite nuove
in una bolla fuori dal tempo, di mettere soluzioni e una nuova mentalità con cui affrontare la vita.
il mondo tra parentesi: tutto si ferma,
rimane immobile e il manto gelato sug-
gella e avvolge una vita che, nascosta lì
sotto, brulica e si prepara per riemerge-
re allo scoperto quando sarà il momen-
to giusto. Sembra che il paesaggio stia QUANDO TI SERVE
dormendo o addirittura stia sognando.
Ma cosa accade in realtà? La struttura La freddezza è salutare quando
cristallina della neve impedisce ai fiocchi
di aderire l’uno all’altro e gli spazi vuoti
hai bisogno di un po’ di distacco
che si creano fanno della neve un per- Le azioni e le decisioni dovrebbero essere spontanee, non
fetto isolante. In questo modo il terreno semplici reazioni ai comportamenti altrui, ma centrate su
coperto ricoperto gela solo parzialmen- ciò che siamo. Quante volte invece siamo spinti da situazioni
te, facendo passare umidità e ossigeno esterne e le nostre affermazioni non sono frutto di una
e proteggendo le piante e gli animali volontà autentica, ma “suggerite” dall’ambiente e dalle
che vi si rifugiano, sfuggendo al clima persone che ci circondano? Forse la maggior parte. Ecco
gelido. La neve, che in silenzio avvolge che l’immagine della neve arriva in nostro soccorso. Tutte
la terra e la copre, su un piano simbolico le volte in cui ti senti troppo coinvolto, quando sei troppo
rappresenta, per l’inconscio, un’energia in balia degli altri e i tuoi rapporti ti “tirano” da una parte
preziosa che ci allontana dalle pressio- e dall’altra, l’immagine del paesaggio innevato e della
ni e dalle richieste del mondo esterno, freddezza che ispira è un “farmaco” per la psiche. Ti aiuta
mentre nella nostra immobilità stiamo a distanziarti dagli altri e a comprendere cosa realmente
rigenerando noi stessi. desideri, al di là delle richieste e pressioni.

102 Riza psicosomatica


ISTITUTO RIZA DI MEDICINA PSICOSOMATICA

Corso di Specializzazione
in Psicoterapia
a indirizzo psicosomatico
Scuola di Specializzazione
Direttore: dott. Piero Parietti

(riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università


e della Ricerca, D.M. 24/10/94 e 25/05/01)

Sono aperte le iscrizioni


Anno accademico 2019-2020
Inizio dicembre 2019
La Scuola è aperta ai laureati in Medicina e Chirurgia o in Psicologia.
Rilascia il diploma di specializzazione in psicoterapia secondo
l’art. 3 della legge 56/89 e del DM 509/1998

Il piano didattico prevede:

• Una formazione teorica comprensiva di:


- una parte generale in cui sono sviluppati temi di psicologia dell’età evolutiva, psico-patologica,
psichiatrica oltre alla presentazione e valutazione critica dei principali modelli di psicoterapia;
- una parte specifica che prevede l’insegnamento dell’approccio psicosomatico nonché la teoria
e la tecnica della psicoterapia a indirizzo psicosomatico;
• Un training pratico-clinico;
• Un tirocinio in strutture pubbliche;
• Una formazione personale secondo un indirizzo attinente all’orientamento della Scuola.

La Scuola ha durata quadriennale e un monte ore annuo di 500 ore;


- è a numero chiuso;
- prevede un esame di ammissione e uno al termine di ciascun anno, il cui risultato è vincolante
per il passaggio all’anno successivo;
- la frequenza è obbligatoria;
- le lezioni saranno in genere concentrate nelle giornate di Sabato e Domenica e le unità didattiche
saranno di 8 ore.

Per informazioni rivolgersi alla segreteria della Scuola:


tel. 02/5845961 • fax 02/58318162
scuolapsicoterapia@riza.it • www.scuola-psicoterapia.riza.it Riza - Scuola di Psicoterapia
Autoterapia LA SAGGEZZA DEGLI ANIMALI di Michael Morelli

Fai come i pinguini:


in te c’è un suono
che ti riporta a casa
e di sospendere alcune funzioni disperati della nostra esistenza e
LA NATURA È MAESTRA
corporee non vitali. È incapace di la capacità di uscirne, di ritrova-
DI VITA E I SUOI CODICI volare e cammina in modo goffo: re la gioia di vivere. Nelle storie
il suo elemento è l’acqua. Per cat- di abbandoni, di separazioni che
SONO ANCHE I NOSTRI. turare i pesci, la principale fonte innescano profondi stati ansiosi e
di nutrimento di questo animale, depressivi, quando la psiche vie-
IMPARIAMO ALLORA può immergersi fino a 500 metri di ne, per così dire, “gelata” da un
profondità e rimanere sott’acqua addio e quando sembra che non ci
DAI MAESTRI DEL GELO, fino a 18 minuti! Ma la capacità più sia via d’uscita, i codici innati dei
sorprendente del pinguino impe- pinguini ci insegnano che ci sono
I PINGUINI, CHE SANNO ratore, quella che qui ci interessa, capacità nascoste, che custodia-
si manifesta nell’ambito della cura mo e che possono emergere pro-
TRARRE DA SÉ CAPACITÀ dei piccoli. Dopo che la femmina prio nei momenti più
ha deposto l’uovo lo affida al ma- estremi.
INASPETTATE E RISOLUTIVE schio, che lo cova mantenendolo
al caldo sotto la pancia. La madre
si allontana per procurarsi il cibo

I
pinguini imperatore popolano e tornerà solo dopo due mesi, al
i territori ghiacciati del Circolo momento esatto della schiusa,
Polare Artico. In un ambiente per portare cibo al piccolo appe-
così estremo, in cui le temperature na nato. Se tardasse, sia il pulcino
possono scendere fino a -40° C e sia il padre morirebbero. Ebbene:
i venti soffiano fino a 140 km/h, le femmine della colonia tornano
vivono riuniti in colonie di miglia- tutte insieme e riescono ognuna
ia di individui. Ma perché ne par- a ritrovare il proprio compagno
liamo? Cos’hanno da dirci questi tra decine di migliaia, attraverso
buffi animali? Qualcosa di estrema- il suono che questo emette, distin-
mente prezioso. guendolo tra quelli di tutti gli altri.

Sei unico, non devi Nel gelo di un addio


mai dimenticarlo riscopri chi sei
Il pinguino imperatore è in grado Abbiamo chiamato in cau-
di resistere al freddo grazie alla sa il gelo e la vita dei pin-
speciale capacità del suo orga- guini proprio perché esiste
nismo di ridurre il metabolismo un’analogia tra i momenti

104 Riza psicosomatica


LA PRATICA QUOTIDIANA
Ritrova la voce che ti conforta nei momenti difficili
A bbiamo parlato della capacità
del pinguino imperatore
di ritrovare il partner grazie a
suono primordiale, quel suono
che, come fa ritrovare al pinguino
il compagno, è presente in un
proprio compagno dell’anima in
grado di distoglierlo e allontanarlo
dal dolore, di consolarlo. Nei
un verso specifico, nonostante certo senso anche ognuno di noi, momenti più difficili, rivolgiamoci
il baccano di altre migliaia di anche quando viviamo abbandoni a qualcuno che ci conforti con
pinguini. Quando veniamo o tradimenti. Chiudiamo gli occhi le parole giuste. Non saranno le
“gelati” da eventi che ci portano e distacchiamoci dall’evento parole che dice a curarci, ma il
a provare profonda tristezza, traumatico. Immaginiamo di silenzio con cui ci accoglie, quel
depressione e crisi d’ansia sentire una voce amica: ognuno suono inudibile con cui ci avvolge
dirompenti, non dobbiamo ha intorno a sé un mentore, e ci alleggerisce il cuore: sì, perché
dimenticare l’esistenza di un una figura protettiva, un vero e anche il silenzio è un suono.

L’INSEGNAMENTO
Così il dolore
attva le risorse
più profonde
C erte capacità, che si
manifestano in alcuni animali
anche distanti rispetto a noi
nel cammino dell’evoluzione,
sono in qualche modo
presenti anche nella nostra
interiorità. Per attivarle
non abbiamo bisogno di
pensieri e ragionamenti, ma
delle parole delle persone giuste,
che attivano quelle capacità che
abbiamo dimenticato. Il dolore
ci gela, ma nello stesso tempo
ricorda al nostro inconscio che
è il momento di attivare risorse
profonde: i pinguini lo sanno,
impariamo da loro.

Febbraio 2019 105


Autoterapia LE PAROLE CHE CURANO di Chiara Marazzina, psicologa e psicoterapeuta

Empatia e distacco:
ESSERE “FREDDI” È VISTO COME
un equilib
UN DIFETTO. MA UN PO’ DI
“GELO” È FONDAMENTALE: SERVE
ALL’ANIMA PER FARCI DIVENTARE
ADULTI E AUTONOMI IL PENSIERO TOSSICO
“Sono troppo sensibile,

N
ella nostra società l’emozione è rite-
nuta un valore in sé. Molti raccon- ci metto sempre
tano compiaciuti di provare forti
emozioni come una paura che li immobiliz-
il sentimento e finisco
za, o una gelosia che li divora, una rabbia
sempre presente o un amore che non smette
per soffrire”
di traboccare. Specialmente le donne sono
abituate (quasi obbligate!) a definirsi sensibili.
Al contrario, nessuno ama dichiararsi gelido,
freddo, distaccato, indifferente. E anche chi
lo fa, lo ritiene un grave difetto, quasi una
malattia. Provare emozioni è universalmente Attento a una recita
considerato un bene, non provarne (e non
per intendiamo per sempre: anche solo per che può renderti arido
un po’) è visto come sintomo di disumanità. Se la freddezza non esistesse, vivremmo nel
Insomma, siamo immersi in un romantici- bisogno di avere continuamente qualcuno
smo emotivo che impone di escludere dal-
accanto. E addio autonomia! Ma soprattutto,
la vista tutto ciò che, in noi, rimanda alla
siccome nessuno è davvero “sempre
“parte invernale e gelida” della nostra ani-
sensibile”, pretenderlo da se stessi vuol dire
ma. Che tuttavia esiste! Vorremmo essere
sempre empatici, disponibili alle richieste
imporsi di recitare una parte sempre uguale.
del prossimo e ci sentiamo sbagliati quan- A volte chi si dichiara “troppo sensibile”
do non lo siamo stati abbastanza. E se tut- nasconde un gelo che non accetta di provare,
to questo fosse una schiavitù? Se fossimo ritenendolo disdicevole, e si impone di
schiavi dei luoghi comuni che ci impongono provare sentimenti che non prova pur di non
di essere sempre “caldi”? Se tutta questa ammettere la propria indifferenza. Si infila
“sensibilità” fosse un alibi per maschera- così in un labirinto di obblighi mentali che
re, con finti coinvolgimenti, una freddezza gli impediscono di sentirsi libero e di portare
vissuta come colpa? L’anima non è sempre in campo, a turno, tutti i personaggi interiori
calda, anzi: il freddo svolge un ruolo fonda- che lo abitano, finendo per non riuscire più a
mentale. Scopriamo come. provare veri sentimenti.

106 Riza psicosomatica


Il modo in cui parli con te stesso e con gli altri
fa la differenza tra tormentarsi e gioire. Per questo è
importante scegliere sempre le parole giuste, quelle che
ti aiutano a creare le condizioni ideali per la felicità

rio da ritrovare
LA TECNICA
IL PENSIERO SALUTARE Gli stati di coscienza
“Accolgo la freddezza “freddi” aiutano
quando arriva
il sano raccoglimento
Tutte le volte che viene a trovarti
senza giudicarla, così la freddezza prova a fare così.
Chiudi gli occhi e immagina
mi sento libero” davanti a te una distesa di acqua
ghiacciata… Il regno del gelo. E
tu sei immobile in un punto dove
ti senti a tuo agio. Ora guardati
intorno, vedi sul ghiaccio tutta
la gente che cammina come
Freddezza, l’energia una folla, che va, che viene, ma
senza una meta. Li vedi persi,
che regala indipendenza come ti senti perso tu, spesso,
Il “freddo interiore” è una qualità che serve durante la giornata. Adesso il
ghiaccio si rompe dolcemente
per il nostro sviluppo: attraverso il gelo
e cominci a entrare nell’acqua,
possiamo staccarci dai rapporti diventati
sott’acqua. L’acqua non è fredda,
stretti e soffocanti e essere indipendenti e
via via che scivoli in profondità
autonomi. Grazie a questo tipo di distacco senti che si scalda. Dopo aver
possiamo recuperare i nostri spazi e creare vinto l’iniziale ritrosia senti il
le distanze che ci permettono di non essere piacere del precipitare nell’acqua,
invasi, salvaguardando i nostri confini. In come se nuotassi a testa in giù
questo modo siamo sempre in crescita, senza e continuassi ad andare sempre
mai entrare in una fase di stagnazione: infatti più in profondità. E ti allontani
il giusto distacco ci permette di evolvere sempre di più dal ghiaccio che
senza mai rimanere incastrati nei ruoli che ci c’è sopra. Se stai attento, più
tarpano e ci bloccano. Apatia e freddezza non nuoti in profondità più senti un
vanno giudicate: aiutano a rimettere in moto senso di libertà, il piacere di stare
le energie e a farci riscoprire un nuovo calore, nell’acqua e nuotare. Sempre più
che nasce però da dentro. giù, sempre più giù...

Febbraio 2019 107


Autoterapia COLORA IL TUO MANDALA

QUANDO TEMI LA SOLITUDINE

Nell’igloo “interiore” trovi


calore e conforto
C
ome se calasse Ci sentiamo soli e disorientati.
un’improvvisa In questi casi è un errore
glaciazione, capita a cercare subito conforto negli
volte che l’ambiente caldo e altri: non siamo abbastanza
confortevole che conosciamo solidi. Occorre prima fermarsi
diventi ad un tratto gelido e raccogliersi in sé e trovare la
e ostile. Magari a causa di sorgente interiore del calore. Il
un litigio, di un abbandono, mondo del freddo svolge una
o perché ci ritroviamo tra funzione importante: separarti
estranei o nel bel mezzo di dai legami che ti stanno
un cambiamento importante esaurendo. Approfittane per
nella nostra vita… rinsaldare la tua unicità.

Come fare
In silenzio, in un momento Fare del ghiaccio una risorsa: con questo spirito
di pausa, prendi dei colori gli Inuit costruiscono gli igloo, termine che nella
(pennarelli, matite, ciò lingua del popolo eschimese significa “casa”.
che preferisci) e sul foglio Per scaldarsi accendono un fuoco all’interno: la
accanto o su una sua temperatura nella casupola di neve si mantiene
fotocopia inizia a colorare sui 17 °C mentre all’esterno si toccano i -50 °C.
seguendo il tuo estro. Mentre colori il mandala, allora, immagina
Non farlo con uno scopo, di fare la stessa cosa: rannicchiati vicino al
perditi semplicemente fuoco nel tuo riparo piccolo e caldo e osserva
nel gesto. Quando hai la fiamma sino ad incantarti… In attesa che il
terminato contempla ghiaccio si ritiri gradualmente, ricorda che puoi
per qualche minuto la tornare nell’igloo ogni volta che senti il bisogno
tua opera, poi portala di calore e di conforto…
con te nelle tue attività
quotidiane.

108 Riza psicosomatica


Colorare un mandala nel silenzio e nella pace della propria casa aiuta
non solo a rilassarsi, ma anche ad accedere a energie interiori, ad aree
del proprio nucleo che silenziosamente ci guidano ogni giorno. Scaccia via
i brutti pensieri e ricongiunge con la propria naturale spontaneità.

Febbraio 2019 109


Autoterapia LA RIFLESSIONE DEL MESE

«La gente pensa di essere


colma di sentimenti, ma spesso
è sentimentalismo. In realtà è troppo
razionale e unilterale. Crede di avere sentimenti
meravigliosi perché scorrono le lacrime.
“Andiamo al cinema e piangiamo! Siamo pieni
di sentimenti!”. Non è così: il sentimentalismo
è il contrario dei sentimenti».

Carl Gustav Jung, Analisi dei sogni

110 Riza psicosomatica

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