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RIZA

EDIZIONI RIZA

LUGLIO 2017
numero 350
Periodico mensile
SCIENZE
mensile di scienza dell’uomo
ISSN 2499-0426 (ONLINE)

ogni sintomo fisico ci parla di noi


la lettura psicosomatica degli organi

la lettura psicosomatica
degli organi
Scopri il significato dei disturbi del corpo
● Lo stomaco ● Le articolazioni
e la rabbia e la rigidità
● I polmoni ●
L’intestino
e la tristezza e le paure
RIZA SCIENZE - n. 350 - luglio 2017

A cura dell’Istituto Riza


Riza
Scienze

ogni sintomo fisico ci parla di noi

la lettura psicosomatica
degli organi
Scopri il significato dei disturbi del corpo
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e dagli schemi rigidi; favorisce le nostre azioni. Scopriamo come
la circolazione e aumenta liberarci da queste tossine mentali
le autodifese; i consigli per e liberare la spontaneità, che ci guida
imparare a ridere e stare meglio. a vivere una vita più serena.

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sommario Riza
Scienze

­ 8 EDITORIALE

10 INTRODUZIONE
Il nostro corpo ci parla

17 Dizionario simbolico
degli organi
Il vero significato dei disturbi
• A - Arterie, articolazioni
• B - Bacino, bocca, braccia
• C - Capelli, caviglia, cervello, cervicale, circolazione,
colonna vertebrale, cuore
• D - Denti, diaframma
• F - Fegato, femore
• G - Gambe, ginocchio, gola, gomito
• I - Intestino
• L - Lacrime, laringe, linfa, lingua
• M - Mandibola, mano, muscoli
• N - Naso
• O - Occhio, orecchio, ossa, osso sacro
• P - Peli, pelle, pene, piedi, polmoni, prostata
• R - Reni
• S - Saliva, sangue, seno, spalla, stomaco
• T - Tendine, testicoli, tiroide, torace, trachea
• U - Unghie
• V - Vagina, vescica

A cura dell’Istituto Riza

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editoriale

di Daniela Marafante

Imparare a riconoscere
il linguaggio degli organi
ci fa ritrovare il benessere

N ella nostra cultura, incentrata sulle parole e sullo


psichismo, è difficile accettare che i nostri organi
“parlino” e che lo facciano, a volte, per comunicarci che
lo stile di vita che stiamo conducendo non è adatto a
noi: eppure è così! Tutto sta nell’imparare a riconosce-
re e ascoltare i messaggi che i nostri organi ci inviano.
Ecco perché abbiamo pensato di proporvi con questo Riza
Scienze una guida che vi permetta di comprendere il si-
gnificato non solo fisico ma anche simbolico del corpo.
Prendiamo ad esempio un cuore che batte troppo velo-
cemente… Cosa ci vuole comunicare? Probabilmente ci
vuole avvisare che è tempo di prestare attenzione al rit-
mo della nostra esistenza. Il cuore, per tradizione centro
dell’affettività, è l’organo legato alle emozioni ed è per
questo che è in grado di dirci cosa ci rende felici e ci fa
stare bene, cosa ci spaventa o ci agita, modificando pro-
prio il suo ritmo. Ed è ascoltando il modo in cui pompa il
sangue nelle vene, con maggiore o minore pressione, che
ci fa capire se stiamo vivendo con il giusto ritmo amore,
relazioni, rapporti personali e professionali. Allora, la do-
manda da farsi di fronte a un sintomo è: «Cosa mi vuole
comunicare questo malessere? Mi sta impedendo di fare
qualcosa? Mi sta limitando in qualche ambito della mia
vita? O mi sta costringendo ad agire in modo diverso da

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Riza
Scienze

come vorrei?». Una risposta ce la può fornire ad esempio


l’apparato muscolo-scheletrico che attraverso i disturbi a
suo carico ci dice quanto siamo flessibili o rigidi, quanto
siamo in grado di portare pesi e assumerci responsabilità
senza perdere la nostra libertà di movimento e autono-
mia. E l’apparato digerente? Esso ci aiuterà a capire quali
aspetti o relazioni della nostra vita non riusciamo a man-
dare giù, e digerire, senza soffrire.
E in quest’ottica, organo dopo organo, con questo Riza
Scienze, imparerete a osservare voi stessi e a chiedervi
cosa sta dicendo proprio a voi quell’organo con il suo di-
sagio. E avrete la meravigliosa opportunità di riflettere,
in modo semplice, su cosa di voi, della vostra vita o dei
vostri desideri è in sintonia con la vostra vera natura…
oppure no.

Centro Riza
Servizio di psicologia e psicoterapia

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Abbandoni, separazioni, fallimenti sentimentali, disagi esistenziali e disturbi psicosomatici a
volte ci travolgono. E così ricorriamo agli psicofarmaci con la speranza di salvezza. Ma non è
fuggendo dal sintomo, o cercando di metterlo a tacere con le medicine, che possiamo risolvere
il problema. Questi disagi racchiudono una gemma preziosa: è il grande sapere dell’anima che
preme per farci realizzare la nostra vera natura, cioè il nostro essere diversi da tutti gli altri.
Perché ognuno possiede Immagini soltanto sue. Gli incontri terapeutici del giovedì sono workshop
pratici dove vengono insegnate le tecniche fondamentali per ritrovare il benessere interiore.
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Riza
Scienze

introduzione
IL NOSTRO CORPO
CI PARLA
L’organismo ci invia dei segnali sottili,
prima quasi inavvertibili e poi sempre più forti
che cercano di richiamare la nostra attenzione
sulla sofferenza interiore inascoltata,
che è la vera ragione che scatena dolori, malesseri e malattie

ecco cosa ci
raccontano i sintomi

I l metodo psicosomatico mette al centro l’idea che il


disturbo corporeo vada osservato e trattato in relazio-
ne all’atteggiamento mentale del paziente, al suo mondo
emotivo e al suo modo di vivere le relazioni con gli altri e
con se stesso. La medicina scientifica invece concentra
l’attenzione solo sui dati clinici, sulle cause organiche,

10
sul particolare, perdendo di vista la visione d’insieme e
quindi le ragioni profonde del problema in atto. Concen-
trandosi sulla manifestazione organica del malessere,
la medicina scientifica, quindi, punta alla guarigione at-
traverso l’eliminazione rapida del sintomo e lo fa usan-
do soprattutto farmaci di sintesi chimica che bloccano
la trasmissione della sensazione fisica in modo che il
paziente non avverta più dolore. Diversamente, la medi-
cina psicosomatica mira a una guarigione più profonda,
cercando di capire quale sia il messaggio intimo di cui
il disturbo si fa portatore per poter agire sulla sua vera
origine.

Quando un disturbo si presenta


qualcosa in noi sta già cambiando
Il sintomo, nella visione psicosomatica, è da interpre-
tarsi come il segnale che ci invia la nostra intelligenza
profonda, istintiva e naturale che ci guida verso la rea-
lizzazione di noi stessi. È il seme da cui nasce la nostra
pianta, che la fa crescere e talvolta anche ammalare, Sviluppare
ma soltanto affinché possa guarire per essere veramen- un atteggiamento
psicosomatico
te se stessa. Questa intelligenza ci parla attraverso un
significa imparare
canale corporeo, il disturbo appunto, per indicarci che a leggere i segni
qualcosa non va nel nostro modo di essere, nella situa- della nostra natura
che si esprime
zione che stiamo vivendo.
attraverso
E in quest’ottica, ad esempio, il sintomo potrebbe es- la mente e il corpo
sere interpretato come la spia che si accende sul cru-

11
introduzione

scotto dell’auto per avvisarci che abbiamo poca benzina:


il problema non si risolve smontando la lampadina per
spegnerla, ma facendo il pieno di benzina.

La guarigione scatta dall’interno


La guarigione è sempre e soltanto autoguarigione, cioè
la capacità di far agire le forze interiori che risanano il
problema alla base del disturbo. L’attivazione di queste
C’è una energie si ottiene prendendo atto del problema e modifi-
corrispondenza cando il nostro atteggiamento, il nostro modo di essere
fortissima
e le abitudini. Ma per far sì che possa succedere occor-
tra le funzioni
del corpo e quelle re rendersi conto del significato profondo del sintomo e
della dimensione di quello che vuole comunicarci.
psichica e mentale Il sintomo si esprime con un codice simbolico che parla
il linguaggio delle immagini, dei miti, delle fiabe, che si è
formato stratificandosi in secoli di storia, di espressioni
e di esperienze. Un linguaggio che da molti, ormai, è
stato dimenticato perché il patrimonio delle tradizioni
e della cultura popolare è stato sminuito e messo in un
angolo dalla mentalità scientifica dominante. Spiegazio-
ne scientifica che ha cancellato l’alone magico, rituale e
simbolico che avvolgeva le nostre funzioni fisiologiche e
che collegava i vari organi del corpo sia alle nostre emo-
zioni sia alle forze che guidano tutto l’universo e di cui
anche noi siamo espressione. Questa visione che unisce
il particolare unico che è in noi al complesso universale
di cui facciamo parte è stata rimossa e il funzionamento
del corpo è stato ridotto a una meccanica interazione di
processi chimici e fisici. Ma la mente “antica” che è in
noi usa ancora quel linguaggio, perché i riti, i miti e gli
archetipi sono impressi nel nostro seme e non possono
essere cancellati.

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Riza
Scienze

Il primo passo: riconoscere


il linguaggio della malattia
Per guarire la vera sofferenza dobbiamo imparare ad
ascoltare i segnali del corpo. La prima operazione da com-
piere è cercare di capire perché il disturbo che ci colpisce
stia agendo su un determinato organo anziché su un altro.
Ogni parte del nostro corpo, infatti, ha una sua specifica
funzione, ma ha anche un suo significato sim-
bolico che fa parte del nostro patrimonio di im-
magini e di miti. Anche se non ce ne rendiamo
conto, nel nostro inconscio e nel nostro istinto
ogni organo è depositario di una funzione fisica
e anche di un’emozione, di un’energia e di una
caratteristica personale (si dice infatti “avere
fegato”, “avere cuore”, “avere spina dorsale”).
La visione tradizionale e quasi favolistica che
vede nelle varie parti del corpo la sede di sen-
timenti ed emozioni non ha solo un significato
evocativo, ma in molti casi ha anche una spie-
gazione scientifica, che è stata scoperta solo di
recente. Il caso più significativo in questo senso
riguarda l’intestino. Secondo la cultura popola-
Il sintomo
re nella pancia si ripercuotono e hanno origine i sentimenti
ci fa sentire
più profondi e oggi la ricerca ha evidenziato che l’apparato il corpo e porta
intestinale è uno dei principali attori nella genesi delle no- lì la nostra
stre emozioni e nella regolazione dell’umore grazie all’attivi- attenzione.
Comprenderlo
tà dei batteri e poiché in quest’organo viene prodotta gran ci offre
parte della serotonina, neurotrasmettitore del buonumore. l’opportunità
Il “cervello enterico” non è dunque un’immagine simbolica di orientarci
nella vita
o immaginaria, ma una realtà fisica vera e propria, fatta di e nel quotidiano
infinite connessioni neuronali e di abbondante emissione di in modo autentico
neurotrasmettitori e ormoni del benessere.

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introduzione

La chiave d’accesso:
farsi la domanda giusta

Cosa mi segnala questo sintomo, impedendomi di fare


qualcosa o costringendomi ad agire in un modo diverso
da come vorrei?

Ogni persona manifesta


a modo suo il proprio malessere
Se riusciamo a mettere in relazione il significato sim-
bolico dell’organo colpito con il senso del sintomo che
si manifesta possiamo arrivare a intuire quale potrebbe
essere la radice del nostro malessere. E per farlo potete
iniziare scoprendo i principali significati legati agli organi
presentati nel box della pagina a fianco. Ma attenzione,
però, a non interpretare in maniera rigida le indicazio-
ni generali sul significato dei disturbi che riguardano i
vari apparati. Secondo la medicina psicosomatica ogni
persona ha una predisposizione a somatizzare un sinto-
mo in uno o più organi. Questo dipende dalle sue carat-
teristiche personali, dalla situazione che sta vivendo e
dalla funzione simbolica attribuita a quell’organo. Ogni
malattia, infatti, ha in sé una componente archetipica
universale e un’altra invece strettamente personale e
Sarebbe un’ottima unica e rimanda a una trama nella quale si intrecciano
cosa ascoltare
la dimensione collettiva ancestrale e il mondo di even-
i messaggi
del corpo ti individuali. Perciò nell’interpretazione del linguaggio
non solo quando simbolico del sintomo bisogna tenere conto di entrambe
c’è una malattia,
queste componenti. La “lettura” non può essere univoca
ma sempre!
e categorica, ma varia secondo le singole individualità.

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Riza
Scienze

OGNI DISTRETTO CORPOREO


HA UN SIGNIFICATO

Così impariamo a riflettere e cogliere il senso profondo dei


principali disturbi che possono colpirci.
• I disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico “parlano” di di-
sagi legati al sostegno, alla flessibilità, alla rigidità, alla capa-
cità di portare pesi e responsabilità, alla libertà di movimento,
all’autonomia.

• Sulla pelle, si manifestano disturbi legati al contatto, alle


relazioni, alla comunicazione, all’espressione delle emozioni
(rabbia, irritazione, insicurezza).

• Attraverso l’apparato respiratorio prendono corpo disagi


vissuti nell’ambiente familiare o lavorativo, la mancanza di
“aria” e quindi di autonomia. Prova a chiederti come puoi mi-
gliorare l’atmosfera nei contesti in cui vivi…

• Se ci sono cose o persone che negli ambiti principali della


tua vita non riesci proprio a “digerire” o a “mandare giù” e
non riesci a esprimerlo, potresti accusare qualche disturbo a
carico dell’apparato digerente.

• L’apparato cardiocircolatorio è la sede elettiva dei disturbi


che fanno riferimento alla gestione degli affetti più profondi; si
manifestano quando non riusciamo a far circolare liberamente
in noi le passioni.

• Nell’apparato urinario trovano manifestazione fisica i proble-


mi che originano dai legami col passato e dai rimpianti, men-
tre i disturbi agli organi genitali riguardano spesso conflitti
legati alla propria identità sessuale e ai rapporti di coppia.

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Un sintomo
che si manifesta
in una parte
del corpo
vuole dirci
qualcosa
che si riferisce
alla funzione
dell’organo colpito
o ai sentimenti
che incarna

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Riza
Scienze

DIZIONARIO
SIMBOLICO
DEGLI ORGANI:
il vero significato
dei disturbi
Qual è il giusto atteggiamento da tenere nei confronti
di un malessere che ci colpisce? È un allarme o un ammonimento?
Un’indicazione o un orientamento? Come possiamo trasformarlo
in un consiglio pratico per la nostra vita?
Ecco la guida che può aiutarci a chiarire le idee

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dizionario simbolico degli organi

La strada verso
l’autoguarigione
P roponiamo qui una traccia di come sia possibile intuire il messaggio del
sintomo, sulla base del significato simbolico che viene attribuito all’organo
in cui si manifesta. Si tratta di indicazioni generali che vanno calibrate in base
alle caratteristiche che fanno di ognuno di noi un essere diverso da tutti perché
un altro dei fondamenti della psicosomatica è che nessuna persona è uguale
a un’altra. Per questo è importante cercare in ogni situazione di riflettere su
ciò che la presenza di quel sintomo stimola in noi e sui messaggi del corpo per
arrivare a capire cosa vuole dirci proprio quel disagio o quel disturbo. Solo così,
potremo scoprire cosa dobbiamo modificare per sentirci in armonia con noi
stessi e con l’ambiente che ci circonda e favorire la guarigione.

tutti gli organi e gli apparati

A Arterie, articolazioni
N Naso
B Bacino, bocca, braccia
Occhio, orecchio, ossa,
Capelli, caviglia, O osso sacro
cervello, cervicale,
C circolazione, colonna Peli, pelle, pene, piedi,
P polmoni, prostata
vertebrale, cuore
D Denti, diaframma R Reni
F Fegato, femore
Saliva, sangue, seno,
Gambe, ginocchio, gola, S
G gomito
spalla, stomaco
Tendine, testicoli,
I Intestino T tiroide, torace, trachea
Lacrime, laringe, linfa,
L lingua U Unghie
Mandibola, mano,
M muscoli
V Vagina, vescica

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Riza
Scienze

A ARTERIE
Il canale che guida l’energia del sangue nel corpo
Sangue e vasi sanguigni hanno la stessa origine embriona-
le e cellulare: entrambi sono tessuto connettivo e la loro
azione combinata connette tra loro gli organi e i tessuti. La
principale funzione, fisiologica e simbolica, del vaso sangui-
gno è dunque racchiudere e canalizzare. Se il sangue è il
fuoco che brucia, la vita e la passione che divampano, il sen-
timento che si espande, il vaso è la strada e il limite che la
natura gli ha messo intorno per consentirgli di raggiungere
i suoi obiettivi. Grazie ai vasi sanguigni, dunque, la vita ac-
quista un percorso individuale e unico. Le arterie, portando
un sangue vivo e ricco di sostanze preziose, sono collega-
te ai concetti di attività, azione, affermazione, creatività e
contribuiscono alla funzione maschile di guida: riconducono
L’apparato
“a casa” il sangue. Al contempo le arterie partecipano alla circolatorio,
fondamentale funzione femminile di nutrimento dei tessuti, da un punto
associandosi al concetto di accoglimento, di comprensione, di vista anatomico-
funzionale
di supporto, di passività e di elasticità. I disturbi arterio-
e simbolico,
si esprimono un eccesso di controllo sullo scorrere delle può essere definito
pulsioni vitali, oppure una forte rigidità mentale o emotiva. “albero della vita”
Ad esempio, un eccesso di controllo delle pulsioni vitali o
una rigidità dovuta a uno scarso contatto con il proprio lato
femminile può essere all’origine dell’ipertensione. Arterie
indurite, poco flessibili, tipiche dell’arteriosclerosi, indicano
che la persona è diventata troppo rigida, soprattutto nella
sfera emotiva. Le vene varicose possono essere simbolo
di un eccesso di passività che impedisce alla vita di rinno-
varsi, mentre le flebiti invitano a un recupero inconscio de-
gli aspetti femminili, magari accantonati per un’esagerata
tendenza alla rigida affermazione di sé.

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dizionario simbolico degli organi

ARTicolazioni
Simbolo della capacità di un movimento
e di un’azione varia, libera e creativa
Per comprendere il simbolismo che si accompagna alle
articolazioni partiamo da un esempio: attraverso l’artico-
lazione del gomito l’avambraccio fa un ampio movimento,
senza poter superare i 180 gradi di estensione (il suo
limite). Se dovessimo bloccare questa possibilità, come
nel caso di una frattura, sentiremmo subito una menoma-
zione del nostro essere “nel mondo” (una riduzione della
nostra libertà d’azione). L’analogia fra piano fisico e psi-
chico, ben più che teorica, è presente fin dai primi atti
della vita embrionale e ha nelle articolazioni uno dei luoghi
di maggior espressività psicosomatica. Perciò, come a
livello fisico si possono fare tutti i movimenti desiderati
all’interno delle “norme” imposte dalla struttura osteoar-
Le articolazioni ticolare e dalle caratteristiche dell’ambiente esterno di
ci parlano quel momento, così a livello comportamentale siamo li-
della nostra libertà
espressiva beri di fare tutto ciò che vogliamo, ma all’interno di azioni
e d’azione che la nostra psiche è in grado di sostenere e rispettose
dei valori morali di riferimento personali e collettivi nel no-
stro ambiente e nell’epoca in cui viviamo. Certo, si tratta
di una libertà relativa che si integra con l’idea di identità
personale (ciò che io sono, ciò che posso o so fare) e che
ci mette in relazione con l’ambiente, con gli altri e con la
società in cui viviamo. In quanto strettamente collegate
alle strutture ossee e a quelle muscolari, le articolazioni
ne condividono i simboli che sono associati al movimento,
all’agire nella realtà. In modo peculiare tuttavia le giuntu-
re del nostro corpo sono un punto di passaggio dell’ener-
gia che ci fa muovere, come lo sono anche i tendini, i vasi

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Riza
Scienze

le forme della libertà psicofisica

Da questo concetto generale di libertà e di vincoli discendono:


• la plasticità mentale, la possibilità di cambiare forma e quindi di
adattarsi, di assumere l’atteggiamento voluto o necessario;
• la fluidità d’azione, l’assenza di conflitti nell’agire e la scorre-
volezza del pensiero;
• l’armonia fra le diverse parti della nostra vita interiore che do-
vrebbero “articolarsi” fra loro in modo equilibrato e in sintonia;
• la capacità decisionale che non deve restare bloccata a metà
strada.

sanguigni e i nervi. E, nello stesso tempo, sono anche una


zona di transizione tra due forme, tra due modi di essere,
tra una stagione e l’altra della vita, come testimoniano
i ben noti “dolori da cambio di stagione”, che colpisco-
no proprio le articolazioni. Alla luce di quanto detto, la
libertà che esprimono ha valenze ancor più esistenziali:
poter essere ciò che si è. E se su questo piano l’osso
rappresenta l’essere (il femminile) e i muscoli l’agire (il
maschile), le articolazioni sono allora il punto concreto di
congiunzione degli opposti, in cui si realizza l’espressione
autentica di sé. I problemi articolari hanno di solito come
comune denominatore proprio una difficoltà a esprimersi
in modo pratico e autentico e i dolori alle giunture segna-
lano la presenza di impedimenti nel nostro agire. Il punto Un dolore
in cui si manifesta la sofferenza è molto importante per ricorrente
al ginocchio
trovare una risposta adeguata: ad esempio una spalla che invita a essere
duole potrebbe dirci che è tempo di rivalutare la nostra più flessibili
disponibilità verso le richieste altrui, mentre un femore nei rapporti
e nel perseguire
sofferente ci spinge a riconsiderare il modo e la velocità le mete
del nostro cammino nella vita.

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dizionario simbolico degli organi

B
B bacino
Sede delle energie legate alla sessualità,
qui nasce la vita
Il bacino contiene organi e funzioni legati ai bisogni primari
e alle radici profonde della vita fisica e psichica. E secondo
studi recenti i nervi che governano le funzioni di questa
zona, e in particolare quella sessuale e riproduttiva, hanno
una certa autonomia rispetto al controllo del cervello. Nel
bacino si celebrano molti grandi riti dell’esistenza: qui av-
vengono i rituali della defecazione e della minzione che, al di
là dei compiti fisiologici, fin dalla nascita si sono impregnati
di immagini emotive e di istanze psichiche di grande impor-
tanza, tra cui il lasciar andare e il trattenere, il senso del
piacere, del pudore e del peccato, il diritto o la negazione
dei propri bisogni primari. Legata in parte a questi, come
testimonia la vicinanza anatomica, ecco la sessualità: pul-
sione, istinto e animalità del desiderio abitano questo luogo
dove si trovano i nervi pudendi che concentrano l’energia
dell’eccitazione negli organi genitali, i muscoli del cingolo
pelvico che permettono l’ondeggiamento del bacino, i mu-
scoli lombosacrali che danno forza ai movimenti del coito.
In tal senso, nel rapporto sessuale il bacino diventa luogo
di incontro intimo con l’altro e in cui può nascere una nuova
Se stiamo vivendo
un momento vita. Ed è proprio la fertilità l’altro simbolo del bacino, la
in cui l’energia “coppa” in cui si concentra il seme (sperma o cellula uovo).
creativa non è Dunque il bacino contiene le facce dell’archetipo della crea-
libera di circolare,
zione: dall’espulsione di urina e feci (i nostri primi prodotti)
corriamo il rischio
di accusare all’origine dell’eros e di un bimbo. E che sia luogo dove l’uno
un sintomo diventa due è visibile da un’altra funzione dell’osso dell’an-
nella zona
ca: il sostegno totale della colonna, del tronco e della testa
del bacino
e la distribuzione dell’intero carico sui due arti inferiori.

22
Riza
Scienze

bocca
Luogo della comunicazione sociale e affettiva,
è la porta verso l’interiorità
La bocca è considerata la prima porta di ingresso e di
accoglienza offerta dal nostro corpo. Nella simbologia
più generale aprirla equivale a dare una disponibilità, te-
nerla chiusa, invece, indica un’introversione, la volontà
di concentrarsi in una dimensione più
interiore, proprio come avviene quando
si chiudono gli occhi. Portare alla bocca
gli oggetti come modo per incontrare
e conoscere la realtà che ci circonda è
una fase fondamentale della prima in-
fanzia e, successivamente, rimane uno
dei modi principali di relazione con la
realtà. La bocca ci consente di conosce-
re (i gusti, i sapori, le consistenze) e di
comunicare (attraverso il bacio, l’alito,
Un problema
la parola e tutte le altre forme di fonazio- alla cavità orale,
ne). Essa ha un ruolo molto importante anche nell’ambito molto frequente
della sessualità diventando, oltre ai baci, il luogo di un in caso di stress
psicofisico,
erotismo molto intimo. indica una carenza,
La bocca è riccamente innervata ed è la cavità che con- un eccesso
tiene l’organo più molle (la lingua) e quello più duro (i o una conflittualità
nell’ambito
denti) che collaborano con una sinergia formidabile alla della disponibilità
triturazione del cibo e alla sua prima digestione. La com- sociale e affettiva
presenza di femminile e maschile nella bocca, espressa
dalla lingua e dai denti, è confermata anche dalla saliva,
sostanza liquida che conferisce umidità all’intera cavità
orale (il femminile), che però è anche maschile in quanto
enzima che “attacca” i cibi.

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dizionario simbolico degli organi

braccia
assicurano la nostra presa sul mondo
Le braccia sono la parte del corpo che ci permette di
intervenire sull’ambiente esterno portando l’impronta
della nostra individualità: esse rappresentano infatti il
ponte attraverso il quale un’idea passa dal cervello al
mondo circostante e diventa azione... Così il pensiero
si fa materia.
È sorprendente notare come le varie parti degli arti supe-
riori partecipino a questo processo con una specializza-
zione crescente verso le estremità: si inizia dalla spalla,
La posizione eretta che ha pochi movimenti grezzi, per arrivare fino alle dita,
e le braccia libere capaci di modulare azioni raffinatissime e che, a livello
sono lo strumento
principale
simbolico, rappresentano le infinite possibilità di azione.
della nostra Risiede qui l’archetipo del fare, il tema della praticità e
affermazione della concretezza viste come polo opposto, e indispen-
sabile partner, della pura attività mentale. Un fare che,
ovviamente, si apre, grazie alla straordinaria comples-
sità della mano, in un ventaglio amplissimo di sfumatu-
re: fare come creare, plasmare, modificare, ma anche
dare e ricevere, accarezzare o picchiare, spingere o
proteggersi, incontrare e conoscere. Di fronte a disturbi
di questa parte del corpo, che fanno riferimento a pro-
blemi interiori che ostacolano la nostra capacità di agire
e di fare, la domanda da farsi è: «Riesco ad affermare
me stesso nella famiglia e nel lavoro?». Un problema
al braccio ci sta quindi dicendo di modificare il nostro
modo di passare all’azione, rispettando i limiti che ci
pone. Ma a seconda della zona colpita il problema si
affina sempre di più: cosa scegliere? Come distinguere
e decidere? Quale intensità di azione tenere?

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Riza
Scienze

C capelli
Incarnano la forza virile, la sessualità, il pensiero,
l’identità, la ciclicità
Poche parti del corpo sono così ricche di significati sim-
bolici come quelli che si possono attribuire ai capelli.
• Forza - I capelli esprimono il vigore dell’organismo e la
vitalità della persona. In diverse tradizioni la chioma folta
e fluente nell’uomo richiama la forza virile e istintuale,
similmente al mondo animale e naturale, come nel taglio
dei capelli nel mito di Sansone, che simboleggia proprio
la castrazione delle forze. Una capigliatura rigogliosa e
spettinata viene spesso collegata alla forza intellettuale
e all’immagine del genio (Albert Einstein), come energia La caduta
creativa che promana dal cervello. I capelli bianchi, segno dei capelli
o il loro
di invecchiamento, riconducono, soprattutto se associati
imbiancarsi
a una lunga barba, alla saggezza del “grande vecchio”, segnalano
all’autorità e all’autorevolezza dovute all’età. importanti
passaggi
• Alto - Collocati alla sommità del capo, rappresentano
nel corso della vita
“l’alto dell’alto”: una sorta di emanazione del
cervello che tende a qualcosa di “ulteriore”,
un aggancio tra il modo mentale/psichico e
quello spirituale. Non a caso, molti riti ini-
ziatici e regole degli ordini religiosi preve-
dono un’azione diretta sui capelli imponendo
particolari tagli oppure l’occultamento tra-
mite veli.
• Legami - Capelli come fili, corde o pon-
ti, tesi in varie direzioni: verso gli altri, se
stessi, la propria immagine, la vita. Non a
caso, diverse forme di alopecia si manife-
stano dopo lutti, perdite reali o immaginate,

25
dizionario simbolico degli organi

separazioni: tutti eventi che riguardano un legame


considerato vitale dalla persona.
• Identità - I capelli partecipano all’identità fisica
ma anche a quella globale, e quindi all’immagine
che ognuno ha di sé. Rappresentano il proprio
modo di essere: il modo di pensare (per esem-
pio, quelli lisci evocano linearità di ragionamento,
mossi una maggiore complessità ed emotività, ric-
ci una vitale ma complicata tessitura esistenziale)
e il modo di porsi con gli altri, di essere creativi
e di sedurre. In tal senso i capelli diventano stru-
mento di comunicazione ed espressione immediata
I capelli sono
simbolo delle
di uno stato d’animo, di una fantasia, di un cambiamento
radici ed evocano interiore. Spesso, un nuovo taglio di capelli simboleggia
il rapporto l’idea della svolta, di un punto e a capo. Così, con la loro
con la tradizione
malleabilità e capacità di rigenerarsi, richiamano anche
familiare o tribale
e con l’albero la possibilità di agire su di sé in modo concreto, di una
genealogico; metamorfosi estetica e allo stesso tempo interiore. In
e per estensione, quanto parte di sé, il modo in cui vengono tenuti (puliti e
con il centro di sé
in ordine o sporchi e non curati) parla dell’amore per se
stessi in quel periodo di vita.
• Ciclicità - Come l’individuo, ogni capello compie il suo
corso di nascita, vita e morte: è la ciclicità dell’essere
e della natura. Nel loro insieme, invece, i capelli offro-
no l’idea di una continuità, di una persistenza dell’energia
vitale che oltrepassa il tempo fisico. Dalla nascita al tra-
monto, i capelli partecipano del simbolismo arcaico del
“fluire della forza”, secondo ritmi e tempi vicini a quelli
della natura e in particolare degli alberi, con cui sono in
stretta analogia, condividendo con essi lentezza, tenacia
e gradualità. Secondo alcune tradizioni, seguire i tempi
vitali dei capelli è garanzia di buona salute.

26
Riza
Scienze

caviglia
Dà slancio al nostro incedere e attutisce le cadute
È l’articolazione che sostiene il peso del corpo e permette
movimenti di flessione ed estensione del piede e alcune
mosse di rotazione laterale che consentono di mantenere
l’equilibrio. A livello simbolico, nella caviglia abita l’istinto a
procedere, la spinta ad andare avanti nella vita, la curiosità
di mettere il piede e l’attenzione in un luogo sconosciuto,
la capacità di ammortizzare i salti e le cadute. È grazie a
essa che possiamo arrischiare un passo “più lungo della
gamba” e sollevarci sulla punta dei piedi per vedere oltre.
Rappresenta quindi il mondo del nostro sviluppo dinamico,
che con la sua elasticità partecipa al nostro percorso ren-
dendolo possibile e fluido. Ma la caviglia dà anche slancio
alla femminilità: grazie a questa articolazione la camminata
femminile, resa volutamente instabile dai tacchi, assume
quell’andamento e quel movimento dei fianchi che sono ric-
chi di fascino e di sensuale attrattiva.
Un problema alla caviglia può esprimere l’esigenza di fer-
marsi o l’emergere della preoccupazione di andare incontro
alle novità. E una caviglia slogata testimonia la difficoltà a
giocare la partita della seduzione.

Un fastidio
persistente
alla caviglia
potrebbe voler
dire che è
tempo di trovare
campi d’azione
più congeniali
e spaziosi

27
dizionario simbolico degli organi

cervello
Centro di comando delle attività motorie, sensitive
e viscerali e sede di quelle psicoemotive e di pensiero
Il simbolismo del cervello è profondo e sfaccettato. I suoi
simboli ruotano, tuttavia, intorno a uno centrale, quello
dell’uovo: il cervello come uovo del mondo, luogo in cui,
dalla prima settimana di vita embrionale fino alla morte,
nasce e si ricrea di continuo la coscienza, intesa come
energia intelligente. Il cervello infatti (insieme al sistema
nervoso centrale) contiene in sé tutte le funzioni dei cer-
velli di tutte le specie viventi comparse sulla terra: pesci,
rettili, insetti, animali. L’uovo, però, non è solo creazione,
ma anche evoluzione. Un’evoluzione che si è stratificata
nella sua struttura, nella quale troviamo al centro le aree
neuronali deputate ai bisogni primari e agli istinti. Sopra
questa parte si posizionano le
visto da vicino aree relative alle emozioni e
Il cervello è la porzione superiore del sistema ai sentimenti (lobo limbico) e
nervoso centrale, costituito da due emisferi e la corteccia cerebrale con la
dalle strutture che li mettono in comunicazione. sua capacità di analisi, ragio-
namento, calcolo ma anche
lobo parietale
creatività e fantasia. Un cer-
vello “che sa”, che è centro di
lobo frontale noi stessi e del mondo che ci
circonda. Secondo molti au-
tori infatti il nostro tessuto
cerebrale non sarebbe altro
lobo occipitale che un “riassunto” in piccolo,
depositato dentro di noi, del-
lobo temporale la trama universale e infinita
che ci circonda.

28
Riza
Scienze

Ogni malessere
ha a che fare
con il mancato
rispetto
della vera natura
del nostro seme

Tutta questa sapienza viene “distillata”, istante per istan-


te, dall’ipotalamo e condensata in profondità, dove c’è l’i-
pofisi, un piccolo uovo nel più grande uovo che è il cervel-
lo. È qui che tutto il vissuto si trasforma in molecole, gli
ormoni ipofisari, che, attraverso il sangue, raggiungono
tutto il corpo a confermarne o a cambiarne forma e fun-
zionamento.
Seguendo un’altra suggestiva metafora, il cervello può es-
sere visto come un embrione in perenne maturazione che
dalla nascita alla morte dell’individuo cresce, si trasforma
e ci trasforma. Oppure, come un seme che germoglia sino
a trasformarsi in pianta. In questo caso il cervello-seme
sarebbe ciò che dà origine e forma al corpo-pianta: ana-
logia che, oltre a proporci un’affascinante similitudine, ci
aiuta a comprendere facilmente come non esista differen-
za tra la mente e il corpo che rappresentano la stessa,
inseparabile realtà.
Ecco allora che un problema al cervello, se da un lato può
avere innumerevoli cause e modalità di manifestazione
(basti pensare alla varietà dei disturbi psichici, mentali
e neurologici) dall’altro avrà a che fare con uno di questi
temi: essere veramente se stessi, rispettando la propria
natura, e avere nella vita la possibilità e la capacità di
farlo maturare adeguatamente.

29
dizionario simbolico degli organi

cervicale
È la parte della spina dorsale
che sostiene il “mondo della testa”
Il rachide cervicale e i suoi muscoli sostengono meccanica-
mente il capo, ma anche ciò di cui esso è scrigno, ciò di cui
il cervello, nella sua immensa complessità, è contenitore e
al tempo stesso motore: a partire dai pensieri, intesi come
impegno mentale, determinazione, progettualità, ma anche
sforzo, preoccupazioni, paure e ossessioni. Con il loro “peso
specifico”, sia buono che cattivo, essi gravano sulla
colonna con la stessa consistenza dei pesi concre-
ti. E così i muscoli cervicali si contraggono proprio
come se questi pensieri, in sé impalpabili, fossero
elementi solidi, da sostenere con forza e rigore, in
modo da non sbilanciare l’equilibrio della testa, in
tutti i sensi. Questo tenere la testa sul collo (comu-
nemente si dice “sulle spalle”) richiama il controllo
degli eccessi emotivi e istintuali, e dunque l’afferma-
zione delle norme morali di riferimento religiose e
laiche, ma anche la protezione da picchi emotivi che
potrebbero “far perdere la testa”. Si innesta qui, per
analogia, il senso di responsabilità verso se stessi e
gli altri, sostenendo le problematiche e i bisogni con
un impegno serio, affidabile, mantenendo la parola
I pensieri gravano
sulle vertebre data e portando fino in fondo con la forza di volontà un inten-
come dei pesi to dichiarato per poter andare “a testa alta” nel mondo, o
concreti “risollevare la testa” dopo un periodo di difficoltà.
e i disturbi
della cervicale Disturbi a livello cervicale nascono spesso da un sovrac-
nascono spesso carico di contenuti mentali, specificamente legato a troppo
da un sovraccarico rigore o senso di responsabilità, che va a discapito della vita
a livello mentale
emozionale e sessuale.

30
Riza
Scienze

circolazione
È “l’albero della vita” che distribuisce energia
e nutrimento al corpo attraverso i suoi rami
Il cuore, infaticabile, spinge il sangue (la vita) nel corpo
attraverso l’albero arterioso, che dal tronco-aorta si di-
rama in rami via via sempre più sottili, fino ai capillari,
che passano la vita alle “foglie”, cioè alle cellule dei vari
tessuti.
Questo ramificarsi della circolazione può essere definito L’albero venoso,
“albero della coscienza”, per tre motivi: che riporta
passivamente
1 - L’arrivo del sangue nel cervello permette concreta- il sangue scarico
mente lo stato di coscienza, la vigilanza e la normale at- al cuore,
tività cerebrale; senza di esso, anche solo per qualche è simbolo della
luna-inconscio-
secondo, essa non sarebbe possibile;
femminile
2 - Gli elementi nutritivi e l’ossigeno consentono la “co-
scienza cellulare”, cioè la capacità di ogni cellula di svol-
gere al meglio la propria singola funzione in collaborazione
e sintonia con quelle circostanti;
3 - Il sangue arterioso, che corrisponde sul piano simbo-
lico alle componenti sole-coscienza-maschile, come ener-
gia attiva da impiegare è portatore di vita e azione.
Tutti i disturbi che riguardano l’apparato cardiovascola-
re racchiudono il senso generale di difficoltà a espri-
mere in modo equilibrato l’energia vitale, soprattutto
nella forma delle emozioni e delle passioni (eccesso,
carenza o blocco), anche se queste caratteristiche spes-
so vengono mascherate o compresse. Ed è proprio per
questo che poi finiscono per manifestarsi simbolicamente
e velatamente come problemi circolatori che si riferisco-
no alla difficoltà nel far scorrere in noi le emozioni e le
passioni.

31
dizionario simbolico degli organi

COLONNA VERTEBRALE
È l’asse portante del nostro corpo,
la “spina dorsale” della personalità
La colonna vertebrale è “lo scheletro dello scheletro”, la
parte intorno a cui si organizza la struttura globale del cor-
po. La testa, il torace, le spalle (con le braccia) e il bacino
(con le gambe) si inseriscono a vari livelli sulle vertebre,
dove trovano aggancio oppure sulle quali fanno leva: tutte
le parti del corpo sono perciò collegate fra loro da questa
forte struttura centrale. In tal senso la colonna è in analogia
con quella che viene chiamata “spina dorsale della perso-
La colonna
vertebrale nalità”: quella forza che ci consente di affrontare le diverse
si può considerare situazioni della vita, la capacità di mantenere saldezza e
la sede principale coerenza, di non piegarsi ai compromessi oltre un certo
della capacità
di sopportazione punto, di adattarsi senza cedere. È implicita, quindi, anche
l’associazione con il concetto di rettitudine e di “dirittura”
morale. Qui entra anche in gioco il concetto di equilibrio
perché ogni vertebra scarica il suo peso, e quello degli or-
gani presenti al suo livello, su quella sottostante, e l’intera
colonna lo scarica sul bacino attraverso una distribuzione
dei carichi basata su curvature fisiologiche (lordosi e cifosi)
e sulla mobilità fornita dai dischi intervertebrali, così
da correggere gli spostamenti del baricentro corpo-
reo a ogni movimento. Allo stesso modo l’equilibrio
psichico si basa sulla capacità di distribuire i cari-
chi interiori (emozioni, pensieri, stress) senza sforzi
innaturali e senza sbilanciare troppo la personalità.
Alla luce di tutto questo, sulla colonna vertebrale si
scaricano i pesi fisici ma anche quelli psichici e menta-
li, come dimostrano le frequenti contratture muscolari e
l’artrosi precoce di chi vive in ansia e in perenne tensione.

32
Riza
Scienze

cuore
Organo essenziale per la vita, è la pompa del sangue
e la centralina dei sentimenti
Il corpo pulsa e vive al ritmo dei battiti del cuore, ma
quest’organo è anche il cardine dell’affettività e della spi-
ritualità. Il cuore presiede al fluire del sangue nell’albero
circolatorio e, attraverso la ricca vascolarizzazione dei
tessuti organici, è in comunicazione con tutti i distretti
corporei. Esso, attraverso il piccolo circolo, è a diretto
contatto con i polmoni e quindi con l’elemento ae-
reo identificabile con lo spirito; attraverso il grande
circolo è invece a contatto con il corpo nel suo com-
plesso, ossia con il “bios”, il mondo della materia.
Dal punto di vista fisico, agisce come una pompa
che, nel suo incessante movimento di contrazione
(sistole) e rilasciamento (diastole) determina il rit-
mo dell’esistenza.

L’intelligenza del cuore - Per il pensiero


occidentale il cuore è il centro dell’af-
fettività e il cervello è quello dell’intelli-
genza. Ma i saggi dell’antico Egitto concepivano il
cuore come un organo inseparabile dalle emozioni
e, in questo senso, punto di fusione tra psichico e
organico. L’intuizione veniva chiamata “intelligenza
del cuore” e si avvicina molto a ciò che noi definiamo Il corpo pulsa
e vive al ritmo
“intelligenza intuitiva”, caratterizzata da un continuo pas- del cuore
saggio dall’inconscio alla coscienza. Essa infatti, nel suo che è anche
ritmico pulsare, appare come l’espressione diretta dello ritenuto
la sede
scandire ritmico del cuore. In tal modo l’intuizione o “in-
delle emozioni
telligenza del cuore” fa cessare la dicotomia tra coscien-

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dizionario simbolico degli organi

IL CUORE
NELLE TRADIZIONI

Quasi tutte le culture attribuiscono al


cuore il significato di centro simbolico
dell’affettività. Ma, per tradizione, esso
assume anche il significato di cardine della
spiritualità e in questo senso è considerato
“sacro”. In India, il cuore è la dimora di Brahma, per
l’Islam il trono di Dio. Presso i Sufi, i saggi islamici,
la visione spirituale viene paragonata “all’occhio
del cuore”. Gli alchimisti pensavano che il crogiuolo
interiore dell’uomo, ossia il luogo che fornisce il calore
necessario al compimento della “grande opera”,
fosse nel centro del cuore. Inoltre, quando in Egitto
si imbalsamavano i morti, l’unico viscere che restava
intatto nel corpo della mummia era proprio questo che,
come centro supremo dell’uomo, doveva rispondere
delle azioni del defunto al cospetto del giudizio
divino. Il cuore rappresenta la sintesi di maschile
e femminile, spirito e materia. È rosso e caldo,
simbolo del fuoco, elemento maschile, ma è anche
oscuro e cavo al suo interno, attributi del femminile.
In tutte le tradizioni il cuore è il piccolo “sole” di ogni
creatura vivente. È interessante notare che, in certe
rappresentazioni pittoriche, dal cuore partono dei
raggi luminosi, mentre in altre l’organo è circondato da
fiamme. In Occidente e in Oriente è comune assimilarlo
al sole in quanto entrambi hanno un significato
“centrale” legato alla luce, alla creatività, all’amore e
sono simboli di unità, totalità, coscienza ed eternità.

34
Riza
Scienze

za e inconscio rivelandosi così come la nostra facoltà


intellettiva suprema.

Il motore degli affetti - Nel linguaggio popola-


re si trovano numerosi riferimenti alla motili-
tà cardiaca di carattere fisico ed emotivo: si
parla di “cuore che si stringe d’angoscia”, “cuore che si
allarga di gioia” o ancora di “cuore che si muove a com-
passione”. Inoltre, come il cuore spinge il sangue e muove
l’intero organismo, così sul piano simbolico “muove gli af-
fetti”. Quando si parla di pulsazione cardiaca si fa impli-
citamente riferimento a due variabili: la forza più o meno
intensa della contrazione, ovvero la spinta impressa al
sangue (che si misura attraverso la pressione arteriosa),
e la frequenza del battito, cioè il ritmo. Per usare una me- Un cuore
tafora, si potrebbe dire che la pulsazione rappresenta una che batte regolare
ci dice che siamo
specie di “impronta digitale” della personalità. Una forte in sintonia
spinta cardiaca, per esempio, un polso forte, denoterà con noi stessi
una personalità energica, volitiva, il cosiddetto “uomo di e con gli altri
polso”, mentre il polso debole contraddistingue-
rà quindi, in una certa misura, la debolezza anche
della personalità. Un ritmo lento accompagnerà
chi si concede delle pause, chi è tranquillo e posa-
to; al contrario, se accelerato rifletterà uno stile
di vita concitato e dominato da azioni incalzanti. La
frequenza normale a riposo è tra i 55 e gli 80 bat-
titi al minuto. Le aritmie sono più frequenti in chi
non lascia fluire emozioni e sentimenti, in chi tenta
di controllare e dominare il proprio istinto, in chi,
tendenzialmente pigro, non svolge attività fisica o
viceversa in chi vi si dedica eccessivamente e in
chi fatica a cambiare passo quando serve.

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dizionario simbolico degli organi

D DENTI
Espressione di una forza arcaica e aggressiva
che si manifesta nel modo di affrontare la vita
In quanto organi robusti e prominenti, i denti rappresen-
tano un’istanza psicologica maschile e incarnano un’ener-
gia che si concretizza nella durezza (lo smalto è il tessuto
più duro del corpo) e nell’azione (la masticazione). Portano
con sé una forza arcaica primordiale e un’aggressività rin-
tracciabile nel mondo animale, dove appunto “si mostrano
i denti”, e per questo legata alla sopravvivenza, alla ter-
ritorialità e alla supremazia. I denti, oggi, non
sbranano più i nemici, ma esprimono un modo di
“mordere la vita”, di affrontarla con piglio vigoro-
so, talora tagliente. Armi così forti non possono
che andare di pari passo con lo sviluppo psichico:
per questo prima vengono i denti da latte e poi si
passa all’aggressività dei denti permanenti. Nel
linguaggio quotidiano ci sono numerose espres-
sioni che li riguardano: le più famose sono “strin-
gere i denti” e “a denti stretti” a indicare come a
livello inconscio ognuno di noi in essi senta una
durezza che è anche un modo di resistere alla vita
e di affrontarla. I denti entrano anche nella sfera
I denti sono
il biglietto
della sessualità: i morsi “controllati” e amorevoli sono le
da visita con cui carezze fatte con la parte più aggressiva di sé, dunque i
ci si presenta segni tangibili che il proprio amore non può essere violento
agli altri…
verso il partner. Inoltre, essi comunicano il livello energeti-
con un sorriso.
Se belli e forti co e lo stato di salute dell’organismo: sani, forti e regolari
la sensazione sono segno di vitalità, energia e salute, mentre precari e
che si dà malconci rimandano all’idea di senilità e malattia, ma anche
è di cura di sé
a riserve energetiche scarse e minate in profondità.

36
Riza
Scienze

DIAFRAMMA
Regola il “soffio della vita”, comandando
i meccanismi di inspirazione ed espirazione
ll diaframma è un muscolo a forma di cupola situato sotto i
polmoni, che separa il torace dall’addome ed entra in gioco
nel meccanismo del respiro, contraendosi e abbassandosi
in fase di inspirazione, rilasciandosi e alzandosi in fase di
espirazione. Diaframma significa elemento divisorio, pun-
to di contatto e di separazione ed è l’elemento che divide
il mondo emozionale-mentale e quello viscerale, quasi a
simboleggiare il fatto che questi due ambiti non devono
essere separati ma, seppur divisi, convivere in flessibile L’onda, il ritmo,
è la caratteristica
armonia tra loro. Esso dunque, da un punto di vista simbo-
di questo muscolo
lico, è il punto di confine mobile, grazie al suo ondeggiare che non può mai
continuo, fra ciò che sta sopra, il mondo dell’aria (i polmo- fermarsi nel corso
ni), della mente e della psiche (la testa) e ciò che sta sotto, dell’esistenza
e che dunque
il mondo delle acque, dei succhi gastrici, della bile e delle coincide con la vita
scorie e ha anche il ruolo chiave di separare e al contempo stessa
integrare l’alto e il basso della nostra unità psicoso-
matica. In diverse civiltà del passato il diaframma
era considerato la sede dell’anima intesa come
“soffio di vita”, proprio perché esso con il suo
ondeggiare permette la respirazione. Il ritmo
naturale del respiro (cioè della contrazione e del
rilasciamento diaframmatico) è il ritmo naturale
della vita interiore. Nell’inspirazione percepiamo la
possibilità di prendere vita istante per istante e anche la
libertà di espandere il nostro essere. Un problema al dia-
framma, che diventa sempre un problema di respirazione,
indica che il mondo degli istinti e quello delle emozioni non
sono in armonia tra loro.

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dizionario simbolico degli organi

F FEGATO
È l’organo del coraggio e fabbrica di energia
È la principale ghiandola del corpo, situata nell’addome
superiore, a destra, sotto il diaframma. Ha un ruolo fon-
damentale per il metabolismo e numerose funzioni, tra
cui la produzione e il deposito di energia, la creazione di
proteine plasmatiche essenziali, di filtro e neutralizzazio-
ne di sostanze tossiche e farmacologiche, la fornitura di
elementi per la coagulazione del sangue, oltre alla secre-
zione della bile nel duodeno.
In quasi tutte le culture e le tradizioni, il fegato è conside-
rato l’organo più direttamente connesso all’espressione
del coraggio, dell’energia vitale, della determinazione, te-
stimoniato dalle espressioni come “avere fegato” o “per-
sona di fegato”. E così, se per molti autori il cuore è il
luogo della decisione etica, il centro della personalità e ciò
che è posto al di sotto del cuore assume connotati di pul-
sionalità e istintualità, si può ben dire che il fegato appare
come un cuore più basso, più profondo, più rudimentale e
ricco di passione.
Al cuore, da cui deriva etimologicamente la parola “cor-
aggio”, è affidato l’incarico di raccogliere e coordinare

Come una sorta


di alchimista,
il fegato estrae
dal cibo digerito
le sue potenzialità
energetiche
per renderle
disponibili per lo
sviluppo e la vita

38
Riza
Scienze

quella forza che, attraverso il san-


gue, raggiunge tutto l’organismo,
ma al fegato è demandato il compito
di produrla e accumularla. Quest’or-
gano è soprattutto un deposito e
una fabbrica di energia: infatti, im-
magazzina il glucosio sotto forma
di glicogeno, e lo rilascia a seconda
delle esigenze del momento. È un
meccanismo apparentemente sem-
plice che però permette di svinco-
lare l’uomo dalla necessità di dover Quest’organo
continuamente provvedere ad alimentarsi, allo scopo di riesce
mantenere costante il nutrimento cellulare. a rigenerarsi
ed è quindi simbolo
della rinascita
È il maggior laboratorio biochimico dell’orga- continua
nismo - L’essenzialità di quest’organo, insie- che avviene
ogni giorno in noi
me al cuore e al cervello, ne ha fatto, nella
fantasia e nella concezione di tutti i popoli, il “re” della
materia, da cui sa trarre ciò che serve per il sostenta-
mento e, per analogia, anche le qualità per superare i
momenti critici: il coraggio e l’ardimento.
Il fegato inoltre raccoglie e filtra tutto il sangue prove-
niente dagli organi addominali e in generale il sangue
venoso che è circolato nei tessuti periferici, caricandosi
di sostanze di scarto, tossiche, qui ossidate, scompo-
ste e neutralizzate.
Si può dunque affermare che il sangue esca dal circolo
endo-epatico filtrato, “ripulito”, ricaricato.
La sua apparente inesauribilità, dovuta all’incessante
rigenerazione, lo ha reso simbolo di impavidità, abnega-
zione, rinnovamento.

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dizionario simbolico degli organi

femore
Rappresenta simbolicamente il procedere
e l’andare avanti
L’articolazione tra l’anca e il femore permette di sollevare
l’intero arto inferiore: senza di essa non sarebbe possibi-
le alcuna forma di cammino in postazione eretta, proprio
quella che distingue l’uomo dagli animali e ha segnato una
tappa molto importante della sua evoluzione. Da questa
funzione prende origine il simbolismo del femore, che è
l’osso più lungo del corpo umano ed è legato indissolubil-
mente all’idea del procedere, del camminare, del muoversi.

I problemi al femore
riguardano quasi sempre una
limitazione nell’indipendenza
e nello sviluppo
e invitano a rivalutare il
proprio cammino nella vita

Questa parte del corpo infatti incarna la possibilità di


potersi spostare, progredire, andare avanti, correre,
scappare, allontanarsi, cambiare direzione.
Un problema all’articolazione del femore riguarda quasi
sempre una difficoltà nell’ambito dell’autonomia, dello
sviluppo della personalità o della libertà di agire.
Di solito chi soffre di questi problemi è lento nel pren-
dere in mano la situazione, ma potendo cambiare o ap-
plicare modifiche sostanziali al proprio stile di vita non
bisognerebbe aspettare per evitare che i sintomi si ri-
presentino… puntuali.

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Riza
Scienze

G gambe
evocano la capacità di muoversi
e di orientarsi nella vita
Collocarsi e spostarsi nel mondo e nell’esistenza, re-
stando con i piedi per terra: ecco il senso globale che
abita gli arti inferiori presi nel loro insieme e le gam-
be nello specifico. Esse evocano anche altri significati
di vitale importanza come l’idea di poter scappare, di Esiste un legame
fra arti inferiori
indietreggiare, di sottrarsi al più presto a un pericolo
e ritmo di vita:
imminente... “Andar via” può voler dire “volere” o “dove- la frequenza
re” andar via, e quindi chiama in gioco l’affermazione di del passo rivela
sé, la libertà di muoversi nel mondo e di scegliere dove molto riguardo
a un’andatura
andare o, al contrario, la dipendenza, la difficoltà a deci- esistenziale
dere da soli o ad affrancarsi da un contesto “genitoriale” naturale, rallentata
e dall’ambiente circostante. Il cammino però ha anche o accelerata;
depressa o ansiosa
una sua specifica direzione e spesso una meta: emerge
così anche l’idea dell’inseguire, dell’andare verso qualco-
sa che trova il suo analogo psichico nel tendere verso un
risultato o una situazione.

Fuga e affermazione di sé - Una problematica


relativa a una gamba o a entrambe è quasi
sempre associata a una conflittualità relativa
all’autonomia, alla fuga, all’autoaffermazione. Gamba de-
stra e sinistra si alternano nei passi e solo la loro perfet-
ta sinergia permette il cammino, così come la loro azione
contemporanea consente di stare in piedi fermi. Così,
allo stesso modo, per procedere nella vita senza perdere
l’equilibrio è necessario accettare l’alternanza di periodi
favorevoli e avversi e la possibilità di vivere in ogni mo-
mento un insieme di emozioni anche contrarie fra loro.

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dizionario simbolico degli organi

ginocchio
Simbolo dell’umiltà e della sottomissione, si piega
per consentirci di camminare e di avanzare
Il ginocchio è collegato all’idea dell’andare avanti nella vita
e al dinamismo psicofisico. Esso consente il cammino in
modo fluido e ottimale e, per analogia, richiama i con-
cetti di affermazione, di evoluzione, del seguire un per-
corso come orientamento o progetto esistenziale. Senza
il ginocchio i passi sarebbero rigidissimi e limitati, se-
gno che questa articolazione esprime anche la capacità
di adattamento in quanto ammortizza i colpi, permette
di cambiare passo o di indietreggiare. Grazie a questa
“capacità plastica”, esso distribuisce il peso del corpo in
fase dinamica e statica ed entrambe le ginocchia con-
tribuiscono in modo determinante al mantenimento del
baricentro corporeo. Grazie alla sua capacità flessoria,
Quando il ginocchio esso è legato alla possibilità di piegarsi e, di conseguen-
accenna a cedere za, al tema dell’umiltà che, in casi estremi, può diventare
può indicare anche sudditanza. La capacità estensoria, invece, che permette
un sovraccarico
di impegni mentali alle gambe di stare dritte, richiama il rigore morale, la
e di responsabilità determinazione e la fermezza, andando a toccare il tema
dell’orgoglio. Infine, va ricordato che, quando si sentono
“mancare le gambe”, sono proprio le ginocchia a cedere e
a flettersi anche contro la volontà della persona, eviden-
ziando il collegamento con i temi della fatica-stanchezza
e della cedevolezza-femminilità. Un problema al ginocchio
può esprimere, in genere, una scarsa flessibilità nelle
relazioni (andare verso gli altri), una difficoltà di adat-
tamento agli eventi mutevoli, un eccesso di orgoglio, un
sovraccarico di impegni e di responsabilità e, all’estremo,
un eccessivo atteggiamento di sottomissione.

42
Riza
Scienze

gola
È il punto di passaggio
nel quale scorrono tutte le energie vitali
Nella gola non si deve fermare niente: lì tutto (aria, ac-
qua, cibo) deve scorrere e transitare perché è uno spazio
che deve restare libero, altrimenti sorgono grossi pro-
blemi per la salute. Questo associa la gola al concetto
del fluire, del trasformarsi: ciò che passa dalla faringe,
dall’alto verso il basso o viceversa, è sempre qualcosa
che ha subìto, sta subendo o subirà una trasformazione.
La simbologia del passaggio riassume in sé anche il tema
della decisione, del conflitto tra portare dentro oppure,
al contrario, respingere. A questi significati simbolici si
associano altri due aspetti: la gola come luogo di cono-
scenza e di contatto (riconoscere il sapore, la tempera-
tura degli alimenti che vi passano) e la gola come luogo
di soddisfazione in quanto la cavità faringea, momenta-
neamente riempita di liquidi gradevoli, così come di buon
cibo, si sente appagata e sfamata.
Se poi intendiamo la gola come l’intero collo allora essa I disturbi alla gola
simboleggia il luogo di passaggio di tutte le energie che indicano
la presenza
ci costituiscono: attraverso i vasi sanguigni scorrono le
di conflitti
energie emotive e libidiche (la gola e il collo sono infatti tra accettazione
anche tra i maggiori punti erogeni del corpo), attraverso e rifiuto
i vasi linfatici viaggiano le energie del nutrimento, attra- o un ostacolo
nello scambio
verso i nervi le energie mentali e sensoriali, e attraverso con il mondo
i muscoli quelle motorie. esterno
Problemi alla gola indicano generalmente, in senso mol-
to ampio, un conflitto tra accettazione e rifiuto, un’in-
decisione, un ostacolo momentaneo al fluire spontaneo
dell’energia vitale.

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dizionario simbolico degli organi

gomito
a livello simbolico evoca la possibilità
di intervenire sulla realtà
Il gomito, articolazione che si trova tra l’omero e le ossa
dell’avambraccio (ulna e radio), consente i movimenti di
Il flettersi flessione ed estensione e un certo grado di rotazione del
di questa braccio. La sua stabilità è garantita dai diversi legamenti
articolazione
della capsula articolare. Tendere il braccio esprime bene
ci permette
di muovere la sensazione del dispiegarsi e del portare avanti qual-
il braccio, cosa durante un’azione, mentre fletterlo è intimamente
di agire,
collegato alla sensazione del portare verso di sé, del ri-
di spostare
gli oggetti piegarsi, ma anche del poter sollevare ed esercitare una
e di manifestare forza secondo la propria volontà. Grazie a questa parte
la nostra forza del braccio noi possiamo fare e agire ed è per
questo che una sua infiammazione o frattura ci
procura un senso frustrante di inabilità, di inca-
pacità di agire e di muovere gli oggetti. A esso,
infatti, si collega il concetto di affermazione di
sé nel sociale o sul lavoro (il cosiddetto “farsi
largo con i gomiti” che hanno una loro spigo-
losità e durezza) e quindi anche la capacità di
imporsi nella vita. Un problema ai gomiti indica
la presenza di un conflitto proprio in questi am-
biti e chiama sempre in gioco la componente
maschile della personalità, sia nel senso di una
carenza sia nel senso di un eccesso. Ad esem-
pio, un’epicondilite può essere strettamente
connessa a un’ambizione estrema e una pso-
riasi al fatto che probabilmente ci si sta sot-
toponendo forzatamente a una situazione che
inconsciamente si teme molto.

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Riza
Scienze

i intestino
È il cervello della parte bassa del corpo,
la via di scarico dei nostri aspetti “sporchi”
La lettura simbolica dell’intestino è strettamente colle-
gata a quella del cervello. Questi due organi, simili nel
colore (chiaro) e nell’aspetto esterno e globale (le cir-
convoluzioni cerebrali assomigliano alle anse intestinali),
sono simili anche nelle loro funzioni: il cervello assorbe
stimoli e impressioni dall’esterno, ne trattiene una parte
sotto forma di memoria ed esperienza ed elimina l’altra
in forma di sogni e “pensieri di scarto”, e l’intestino, in
modo analogo, riceve il cibo ingerito, ne filtra una par-
te che andrà nei vasi sanguigni e costituirà i mattoni
del nostro corpo eliminando la parte residua in forma di
feci. Esso si configura quindi come un cervello “in basso”
(secondo la legge fondamentale dell’alchimia per la qua-
le ciò che è in “alto” si ritrova in “basso”), come organo
che esprime non solo le funzioni viscerali, ma anche gli
istinti e le pulsioni che sono alla base del nostro essere.
L’intestino diventa quindi il luogo-simbolo in cui si svolge
l’elaborazione di quei contenuti psichici (desideri tra-
sgressivi, fantasie immorali, pensieri sporchi) che sono
inaccettabili alla coscienza perché giudicati inadeguati,

Il mondo “basso” è legato per analogia


anche agli aspetti dell’essere umano
giudicati “inferiori”: tutti siamo portati
a considerare l’intestino e la funzione
che esercita come sporchi

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dizionario simbolico degli organi

da censurare, oppure rimossi in quanto non corrispon-


denti all’immagine “pulita” che la persona ha di se stes-
sa. Ma la funzione escretrice è anche espressione, per
quanto paradossale possa sembrare, di creatività. Per il
bambino, nei primi mesi di vita, la defecazione è, insieme
al pianto, un momento fondamentale dell’espressione di
sé. Le feci costituiscono il primo vero prodotto concreto
che il bimbo vede e sente uscire dal proprio corpo. Nei
primi tre anni le feci diventano un “dono prezioso” che il
Un intestino piccolo fa agli altri (la mamma, il papà, l’ambiente ester-
che “soffre” no), su cui egli investe una parte importante del proprio
alternando stipsi essere. Crescendo l’espressione creativa utilizza ovvia-
e diarrea evoca,
a livello simbolico, mente modalità ben più consapevoli e raffinate e tuttavia
una psiche che ha anche nell’adulto la defecazione resta collegata in modo
perso l’equilibrio analogico alle istanze del dare e del trattenere, del do-
tra mondo interno
ed esterno nare e del negare, del dire di sì o di no. Questi simboli
emergono in primo piano in forma di sintomi (colite o
stipsi) quando la persona non riesce ad affrontare e ad
appianare in modo cosciente i conflitti che riguardano
queste tematiche. Ecco allora che il cervello e il corpo
dovranno ripristinare la modalità arcaica infantile con la
quale questi conflitti venivano risolti.
L’intestino ha poi un’altra valenza simbolica in quanto
può essere considerato come un labirinto buio e nasco-
sto nel quale avviene la trasformazione della materia in
una parte “sacra” (che viene assorbita) e in una “profa-
na” (che viene espulsa).
I problemi intestinali indicano una generale tendenza alla
rimozione di istinti, pulsioni e pensieri “scomodi” dovuta
a una componente morale troppo rigida e giudicante e
a un dialogo insufficiente con la propria dimensione in-
conscia.

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Riza
Scienze

L lacrime
sono il “distillato” della vita emotivo-affettiva
Nella ghiandola lacrimale, che permette agli occhi di
muoversi liberamente, senza attrito, e di restare co-
stantemente puliti perché irrorati di liquidi, risiede, sim-
bolicamente, la libertà di guardare senza pregiudizi e la
capacità di rinnovare le proprie idee rispetto alla realtà
che ci circonda. Infatti, nella sua funzione di consentire
l’apertura e la chiusura degli occhi, esprime la capacità
di passare da uno sguardo-atteggiamento introspetti-
vo a uno rivolto verso l’esterno e viceversa, e può
dunque raccontarci qualcosa riguardo al rappor-
to tra l’inconscio e la coscienza. Il pianto esprime
l’essenza dell’emozione che si sta vivendo: dolore,
commozione, piacere, spavento. Ma anche quello
apparentemente privo di una motivazione concreta
è significativo: segnala che il cervello, di tanto in
tanto, ha bisogno di secernere questa essenza per
“lavar via” dalla mente pensieri, emozioni, ricordi
tristi, dolori che rischierebbero di intossicarlo.
Un disturbo della lacrimazione, in genere indica una
difficoltà a guardare la realtà senza giudizi e modelli
come accade nella xeroftalmia (patologia che rende
l’occhio più secco e i suoi movimenti più dolorosi),
una negazione dell’espressione di alcune forti emo-
zioni come nel caso della congiuntivite allergica che, pur Arrendersi
alle lacrime
nel disagio, consente alla persona un pianto che di solito “lava via”
viene trattenuto, e la resistenza a liberarsi del passato, la sofferenza
del ricordo e della sofferenza, ritenuti presenze costanti e permette
alla vita
della vita al punto da considerare impossibile “scioglierli”
di ripartire
in lacrime.

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dizionario simbolico degli organi

laringe
È la sorgente della voce, la fonte della nostra
capacità di comunicare verbalmente
La laringe è la base della fonazione, processo tramite il
quale le corde vocali producono una specifica gamma di
suoni (voce e parole). La voce permette l’affermazione di
sé, l’esprimersi, il “portarsi fuori” e le parole costituiscono,
allo stesso tempo, anche il seme che feconda e modifica la
realtà. La produzione della voce, quindi, è un atto creativo,
capace di generare in chi l’ascolta nuove idee, trasforma-
zioni, progetti e che, nell’interazione con l’altro sotto forma
di dialogo e attraverso la comunicazione, può produrre an-
che una nuova realtà. Ma la voce è anche la nostra “voce
interiore”: nel suo timbro, tonalità e intensità, e nel modo
in cui parliamo si stratificano non solo le nostre idee e pen-
sieri, ma anche il nostro stato d’animo, i conflitti profondi,
la passione o il disinteresse. In secondo luogo, attraverso
l’epiglottide, la laringe fa da spartiacque fra l’esofago e la
trachea, diventando il punto in cui l’aria e la materia-cibo
separano i loro destini. In tal senso, essa esprime non solo
La laringite il passaggio dall’alto al basso e viceversa (e dunque il rap-
può colpire porto di continuità tra coscienza e inconscio, tra pensieri
chi tende ed emozioni-pulsioni) ma anche la capacità di tenere divisi,
a dissipare
le proprie energie quando serve, il mondo aereo da quello materiale, cioè la
nella vita spiritualità e la razionalità dall’approccio istintivo e passio-
di relazione nale alla vita.
e chi, indeciso
o insicuro,
I disturbi laringei esprimono di solito uno stato di tensione e
non riesce di indecisione riguardo l’atteggiamento da tenere in alcune
a esprimere circostanze o nei confronti di alcune persone, oppure una
completamente
conflittualità sull’opportunità e sul modo di comunicare ver-
il proprio pensiero
balmente alcuni aspetti della nostra personalità.

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Riza
Scienze

linfa
È il fiume sotterraneo che scorre in noi
e porta via i liquidi di scarto
I vasi linfatici sono come dei torrenti sotterranei che na-
scono proprio dal punto in cui il sangue diventa venoso e
si carica di anidride carbonica e delle scorie che derivano
dall’attività dei tessuti. Essi raccolgono una parte di que-
sto liquido di scarto e la drenano portandola via, facen-
dosi carico, a livello simbolico, di tutti quegli aspetti della
nostra vita che non ci servono più e che vanno eliminati,
affinché la linfa, l’energia vitale, possa rituffarsi energica
e leggera, nel grande fiume circolatorio e ricominciare La stasi linfatica
indica un blocco
il suo ciclo. In tal senso, l’apparato linfatico simboleggia esistenziale,
la capacità di sfoltire il passato, di purificarlo da ciò che una vita quotidiana
ha ormai fatto il suo tempo. Così, se la linfa che arriva che fluisce
con fatica,
ai linfonodi esprime un’energia ormai appesantita dalle la difficoltà
esperienze della vita, quella che esce rappresenta una a liberarsi
forma ripulita e rinnovata. I linfonodi sono perciò una sor- delle scorie mentali
ta di setaccio che, eliminando gli aspetti ormai inutili
di ciò che è stato, garantisce la continuità di questo
fluire e, in un certo senso, rappresentano la capacità
di stare nel presente. L’apparato linfatico, quindi, si
occupa di una materia più lontana dalla coscienza e
sottile, che scorre lentamente in noi, dunque più vici-
no ai tempi dell’anima.
I disturbi a questo livello segnalano diversi proble-
mi: i linfonodi infiammati indicano la presenza di
conflitti interni; la cellulite e gli edemi si associano
a una stasi esistenziale e a una vita quotidiana che
fluisce con fatica a causa di situazioni opprimenti,
di un eccesso di stress e della mancanza di riposo.

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dizionario simbolico degli organi

lingua
Permette di gustare e assimilare i cibi,
ed è fondamentale per formulare le parole
La lingua è un organo riccamente vascolarizzato e innerva-
to e per questo particolarmente sensibile. Partecipa alla
fonazione, alla masticazione e, attraverso le papille gusta-
tive, alla rilevazione dei sapori. Per questo possiamo con-
siderarla lo strumento di conoscenza e di mediazione con
ciò che entra nel nostro corpo in quanto è in grado di ap-
prendere le caratteristiche di ciò con cui viene a contatto
ed è intimamente collegata, attraverso le vie nervose, ai
centri profondi del cervello. In fase di masticazione, la lin-
gua aiuta a separare i pezzi di cibo, indirizzandoli nei punti
giusti in cui essere masticati e, come tale, svolge una fun-
zione di adattamento, di mediazione con il mondo esterno.
Tale funzione si estende anche alla relazione verbale vera
e propria: “Dovevo mordermi la lingua” è la frase tipica di
chi non ha filtrato le proprie opinioni e ha parlato troppo o
è stato troppo diretto. Arriviamo così all’ultima funzione di
quest’organo: la sua partecipazione alla fonazione in quanto
modula i suoni e partecipa alla creazione di consonanti,
vocali e parole. In tal senso la lingua collabora, insieme alle
Il gusto offre corde vocali della laringe, alla produzione della parola/seme
una conoscenza
immediata, che ci permette di esprimere noi stessi e di interagire con
dicendoci la realtà. Un disturbo alla lingua di solito non è isolato e,
se qualcosa in ogni caso, esprime un eccesso nell’espressività verbale
ci piace o no,
e, per estensione, (come nella logorrea) o una carenza comunicativa a causa
si può dire di blocchi interiori (per esempio, nel pianto trattenuto), la
che la lingua sa, difficoltà nel dosare gli incontri sociali e professionali (tipi-
intuendo subito
ciò che fa per noi
che sono la glossite, cioè l’infiammazione della lingua, nel
corso di una stomatite, e le afte da stress).

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Riza
Scienze

M Mandibola
Simbolo di energia e di forza arcaica e istintiva
È un osso mobile, posto alla base del volto con una forma a
“U” costituita da due rami che si articolano con le ossa del
cranio, formando le due articolazioni temporo-mandibolari.
La mandibola è in vari modi associata simbolicamente alla
Digrignare i denti,
capacità di masticare, ma anche di mordere e azzannare. oltre che usurarli,
Questo perché sulla mandibola, unica parte mobile della può causare dolori
mandibolari
struttura ossea della faccia, si innestano i denti, e quando
e cefalee.
si muove, lo fa per masticare, così come gli animali si muo- L’origine di questo
vono per azzannare e aggredire. Essa, grazie anche all’a- disturbo affonda
iuto dei muscoli masticatori, è capace di sprigionare una le radici in un
atteggiamento
grande forza in grado di agire sulla realtà (il cibo che entra eccessivamente
in bocca) e di trasformarla. Tale aspetto risiede in quest’os- remissivo
so a prescindere dalla sua funzione alimentare, come è che impedisce
di esprimere
evidente nel bruxismo (digrignare i denti). Chi ne soffre la rabbia
scarica durante la notte, grazie alla forza di
questa struttura, una grande aggressività
repressa relativa a contenuti psico-emotivi
rimossi dalla vita cosciente. Inoltre, l’arti-
colazione temporo-mandibolare consente
di muovere in modo fluido la mandibola e
partecipa quindi alla libertà di espressione
e alla propensione o meno ad accogliere ciò
che proviene dall’esterno. Un disturbo a que-
sta articolazione può segnalare un problema
nella disponibilità ad aprirsi al mondo, che
può essere eccessiva (nel caso di una lus-
sazione), o scarsa (se c’è artrosi) o può ma-
nifestare un conflitto nell’espressione della
propria aggressività.

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dizionario simbolico degli organi

Mano
Ponte concreto e sensibile fra noi e il mondo ester-
no, è anche il luogo del contatto sociale
Ultima parte dell’arto superiore, la mano è luogo di mo-
vimenti e di sensazioni molto vari, e può sviluppare al
contempo forza e delicatezza, azioni grossolane (un pu-
gno o tenere un peso) o raffinate (scrivere o dipingere).
Il simbolo La mano è anche il luogo dell’incontro sociale: darsela
principale e stringersela rappresentano un mezzo di conoscenza
della mano
immediata tra le persone. È uno strumento di conoscen-
è l’aspetto
creativo: l’uomo za istantanea, di tipo intuitivo e cutaneo: con la sua ge-
con essa può stualità è una prosecuzione delle parole, dello sguardo
essere “artefice” e dei ragionamenti e, al contempo, svolge una funzione
della realtà
in cui vive, conoscitiva che è in analogia con quella dell’occhio (per-
modificandola, cepire le forme), delle labbra (fare gesti affettuosi, ero-
e affermare tici, teneri, sentire la temperatura di un alimento) e dei
l’impronta
del suo talento genitali (toccare e scambiare sensazioni nelle zone intime
e dei suoi bisogni ed erogene). Un’altra valenza della mano è la partecipa-
zione attiva all’affettività e alla sessualità: il toccare l’altro
in modo erotico, l’accarezzarlo e il farsi accarezzare, il
tenersi per mano. E ci sono anche altri aspetti che ri-
guardano questa parte del corpo legati all’atto di pren-
dere, tenere e trattenere (o lasciar andare, accogliere
o respingere), associati all’espressione di aggressività
(pugno, schiaffo e minaccia) o relativi alla possibilità,
o libertà, di fare tutto questo. Un problema alla mano,
pur nella vastità della sua simbologia, esprime in gene-
re una difficoltà nel portare idee, interventi e creatività
nell’ambiente esterno. Una difficoltà dovuta in genere a
conflitti interiori legati perlopiù al senso di colpa, al senso
del pudore, alla paura del giudizio o al senso di inferiorità.

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Riza
Scienze

muscoli
Strumento dell’azione, sono il simbolo del fare,
della forza e dell’affermazione di sé
Nei muscoli, fin dalla nascita, avviene un imprinting fonda-
mentale: quando il neonato ha fame o ha paura contrae la
sua muscolatura; quando è appagato e rilassato, la disten-
de. Così, da sempre, la contrazione è legata anche alla ma-
nifestazione di un bisogno, di un conflitto o di un tentativo
di difesa e di controllo. Al contrario, il rilasciamento rap-
presenta soddisfazione, fiducia e sicurezza. Tutti elementi
che, anche nella vita adulta, rimangono in primo piano: nelle
tensioni muscolari, infatti, è sempre presente almeno una
delle dinamiche descritte, così come una muscolatura ri-
lassata esprime un’armonia con se stessi e con l’ambiente.
Un disturbo dei muscoli scheletrici indica quindi una conflit-
tualità legata al tema dell’azione nelle sue varie sfumature:
intraprendenza, affermazione di sé, libertà di movimento,
raggiungimento dell’autonomia, capacità di decidere. Il cor-
po possiede anche la muscolatura liscia che ha funzioni di
tipo viscerale, regolate in un modo completamente involon-
tario. Simbolo della capacità istintiva e primordiale che ogni
persona ha di occuparsi dei propri bisogni e delle funzioni Nell’insieme
primarie, è una muscolatura che possiede la conoscenza i muscoli corporei
profonda della persona a cui appartiene, che ne percepi- manifestano
“in tempo reale”
sce i bisogni fondamentali e li soddisfa. Noi non dobbiamo lo stato d’animo
occuparci della digestione, della sudorazione, dell’attività della persona
vescicale, “qualcosa in noi”, che sa come farlo, lo fa. Essa in quel momento
e la sua “postura
può essere in parte influenzata dallo stato d’animo e da esistenziale”,
eventuali conflitti emotivi. Nelle cosiddette “malattie funzio- cioè il modo
nali”, come per esempio la difficoltà digestiva, la situazione in cui essa si
colloca nella realtà
psichica costituisce un fattore determinante.

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dizionario simbolico degli organi

N naso
È la “porta” fra noi e la vita
Il naso è il punto in cui l’aria entra nel corpo e simboleggia
la porta attraverso la quale il soffio della vita entra in noi.
Anche la bocca lo è, ma, mentre essa è più legata alla
componente materiale e concreta dell’esistenza (il cibo)
il naso è collegato in modo esclusivo al respiro e alla sua
valenza vitale immediata. In quanto “punta” e al contempo
radice dell’albero respiratorio, esso è associato alla pos-
sibilità di inspirare in modo continuo e a seconda delle
esigenze (anche se il controllo della quantità d’aria è com-
pito del muscolo diaframma).

“A naso” riconosciamo l’ambiente


e le persone dagli odori: “avere fiuto”
esprime la capacità di fare le scelte giuste

Avere il naso ostruito, al contrario, crea un malessere


che ha sullo sfondo la paura del soffocamento.
Il naso fa entrare in noi “il soffio della vita” e filtra le mo-
lecole che potrebbero essere pericolose. Su questo sim-
bolo di base se ne stratificano altri e i principali sono ben
riassunti nell’espressione del linguaggio quotidiano “avere
naso”. La possibilità di percepire odori e profumi presenti
nell’aria richiama l’analogia con il concetto di “fiuto” e con
la capacità intuitiva: “sentire” qual è la strada o la scelta
giusta, cogliere nella realtà qualcosa che c’è ma non è
visibile. E non è un caso che le parole “inspirazione” e
“ispirazione” siano quasi uguali: intuire una forma creativa

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Riza
Scienze

o artistica è come prendere la vita da un mondo di forme


invisibili e portarla dentro di sé, ed è perciò in analogia
con la componente creativa del respiro, l’inspirazione, ap-
punto. E che il naso sappia scegliere è confermato anche
dalla sua funzione fisiologica di filtro: esso purifica l’aria,
bloccando le molecole più grosse grazie ai peli presenti
sulla mucosa. Avere naso significa anche possedere ca-
pacità di discernimento e di selezione.
La sua forma anatomica, invece, che partecipa all’estetica Il naso è deputato
del viso, è associata all’identità intesa come “immagine di al passaggio
dell’aria sia
sé”: il volto che si presenta al mondo. Si dice che ogni naso in inspirazione
sia un carattere, e la fisiognomica sembra confermare la sia in espirazione,
frequente associazione tra le forme del naso e alcuni tratti alla percezione
degli odori
di personalità. Certamente il fatto che esso sia la zona più (olfatto) e dei
trattata dalla chirurgia estetica dimostra quanto la sua for- sapori tramite
ma influenzi il senso di sé e la propria autostima. Del resto, il sistema
gustativo
esso è una parte maschile di noi, che sporge, cioè che si
della lingua
afferma nella realtà; ed è ovvio che
questo debba avvenire in un modo
che ognuno sente armonico.
Per quanto riguarda i disturbi che
possono colpire questa parte del
corpo una rinite, ad esempio, può
indicare conflitti nelle relazioni so-
ciali, un rifiuto di atmosfere o am-
bienti che “non fanno respirare” e un
blocco dell’intuizione creativa. Un’ec-
cessiva attenzione per l’estetica del
naso può far emergere, invece, un
problema legato all’identità perso-
nale o il bisogno non riconosciuto di
una profonda trasformazione.

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dizionario simbolico degli organi

O occhio
È la finestra sul mondo
e lo strumento di controllo sulla realtà
Attraverso la pupilla, il mondo che ci sta davanti entra in
noi e diventa un’immagine che si diffonde in diverse aree
del cervello, associandosi strettamente alla sensazione di
essere coscienti della realtà che ci circonda.
La visione binoculare (cioè dei due occhi insieme) per-
mette il senso della prospettiva, cioè di vedere le cose in
modo tridimensionale, ed è quindi collegata alla capacità
di comprendere la vita in profondità, nelle sue sfaccetta-
ture e chiaroscuri. Questo è possibile perché quanto è
percepito dagli occhi viene immediatamente rielabora-
to dalle parti del cervello incaricate dell’interpretazio-
ne della realtà circostante, per cogliere subito ciò che
potrebbe costituire un potenziale pericolo o un possibile
punto di interesse. È una funzione fondamentale per la
nostra sopravvivenza e grazie a questa la capacità visiva
non è semplicemente un riflesso della realtà circostan-

il simbolo principale
dell’occhio è la coscienza
Vedere le cose significa esserci (la luce è vita), svegliarsi al mattino e aprire gli
occhi significa uscire dal mondo della notte e dell’inconscio, in cui a occhi chiusi
viviamo una pura dimensione interiore (il sonno e i sogni). La coscienza è anche:
avere un punto di vista sulla realtà (la visuale), una possibilità di controllo legata
alla sopravvivenza e al muoversi nel mondo, una visione panoramica legata all’o-
rientamento nello spazio. L’occhio è anche un antico simbolo della divinità che
tutto vede e a tutto provvede (Divina Provvidenza) ed è diventato anche metafora
di un’autorità suprema (anche umana, come una dittatura o un’oligarchia) che
sorveglia e controlla la vita di tutti.

56
Riza
Scienze

te, ma anche una sua interpretazione e rielaborazione.


Del resto, noi cogliamo della realtà ciò che ci interessa
e ciò che ci colpisce e non ci limitiamo a vederla aset-
ticamente ma la interpretiamo subito, talvolta anche in
modo sbagliato, perché la nostra lettura deve essere
immediata per essere pronti a reagire.

Lo sguardo non mente - Gli occhi talvolta ci ingannano,


ma lo sguardo è un testimone sincero delle
caratteristiche di una persona e del suo stato
d’animo. Questa parte del corpo è anche il L’occhio
centro dello sguardo, inteso come espressione del vol- ci permette
di riconoscere
to. La mimica facciale che ruota intorno a essi e il movi-
gli altri e, nello
mento delle palpebre esprimono infatti lo stato d’animo, stesso tempo,
le emozioni e le intenzioni. di farci
riconoscere
Ma esiste anche uno scambio più profondo: guardarsi
dallo sguardo
dritti negli occhi significa avere un rapporto schietto e
lineare e, ancora più profondo, è il guardarsi negli occhi di
due innamorati che colgono nello sguardo dell’altro il suo
mistero e ne intuiscono le profondità dell’anima. E, infine,
gli occhi possono diventare un potente giudice, uno sguar-
do di rimprovero, di condanna o di critica, con un potere
talora paralizzante su chi è particolarmente influenzabile.
L’occhio giudicante diventa così simbolo del Super-Io, cioè
dell’istanza psichica che regola la nostra vita da un punto
di vista etico e morale.
Un problema agli occhi può assumere significati molto di-
versi. Un disturbo della vista simboleggia uno sguardo al-
terato sulla realtà o su se stessi. Un’infiammazione come
la congiuntivite chiama in causa gli aspetti collegati al
tema della consapevolezza e della possibilità di guardare
il mondo con uno sguardo davvero libero.

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dizionario simbolico degli organi

orecchio
È il contenitore che raccoglie
tutti i rumori circostanti
Il verbo latino “sentire”, che significa percepire suoni,
prestare ascolto, stare attenti, provare emozioni, intuire
qualcosa di sottile, è la migliore chiave di accesso alla let-
tura simbolica dell’orecchio perché rappresenta la ricetti-
Sentire è anche vità nelle sue varie sfumature. L’orecchio, quindi, innanzi-
sapersi ascoltare, tutto accoglie e prende in sé tutto ciò che sta accadendo
cioè orientarsi
in quel momento nell’ambiente e lo interpreta attraverso
sul proprio
mondo interiore un codice di tipo sonoro. Rumori, suoni, parole trovano
e coglierne qui il loro punto di raccolta e di sintesi, e da qui vengono
i contenuti trasmessi al cervello, dove partecipano alla coscienza.
Tuttavia, benché l’orecchio incarni un’istanza psicologica
femminile, la passività della ricezione, contiene anche ele-
menti di tipo maschile come l’ascolto attivo, l’attenzione,
la concentrazione, che si traducono anche nella capaci-
tà di selezionare dei suoni, di portarli in primo piano e
di spingere gli altri sullo sfondo. L’orecchio simboleggia
quindi una sensibilità verso la dimensione più sottile del
vivere: sapersi collocare su un certo tipo di frequenza ed
entrare in sintonia con gli altri e con se stessi. Un distur-
bo all’orecchio esprime in genere un problema nella dispo-
nibilità all’ascolto che si manifesta sotto forma di otite e
che impedisce di sentire i rimproveri di un superiore, le
critiche del partner o dei genitori.

In quanto cavità, l’orecchio esprime anche


una componente femminile materna:
una persona che sa ascoltare è presente,
perché sa accogliere e fa sentire compresi

58
Riza
Scienze

ossa
Costituiscono la struttura essenziale
che ci sostiene e ci dà la forma
L’insieme delle ossa del nostro corpo costituisce la sua
struttura di base, la sua forma sostanziale. Nessuno, in-
fatti, può essere “di più” del proprio scheletro: nessuna
persona può essere più alta di quello che è, non può fare
movimenti e sforzi che superano le capacità e le carat-
teristiche del suo apparato osteoarticolare. Lo scheletro
è dunque strettamente associato all’idea della propria
identità, intesa come modo di essere e di muoversi nello
spazio e nel tempo. Un’identità fatta di norme che sono al
contempo risorse e limiti dell’agire.
Per analogia, le ossa esprimono quindi le regole psichiche
e morali, la cui funzione primaria è sostenerci dall’interno
in modo invisibile ma concreto, proprio come le ossa fan-
no con l’intero organismo.
La durezza del tessuto osseo è simbolo del nostro solido
“terreno interiore”, su cui possiamo fare affidamento nel-
le difficoltà del quotidiano e che, come scrive Carl Gustav
Jung: «Ci sorregge anche quando più nulla di noi sembra
sorreggerci», anche cioè quando ci sembra che le forze
vengano completamente a mancare.
Tale aspetto assume una valenza ancora più profonda Il colore chiaro
per la nostra psiche: nelle ossa infatti è depositato anche delle ossa,
quel senso di irriducibilità dell’energia vitale di ognuno sommato
alla loro
che le rende simbolo dell’essenza, dell’identità profonda
consistenza,
che si dispiega nel tempo e che si traduce nella capacità fa di esse
di restare se stessi pur continuando a cambiare e di un concentrato
di luce
continuare a cambiare pur restando se stessi. Le ossa
e quindi di energia
infatti sembrano statiche e sempre uguali, ma in realtà

59
dizionario simbolico degli organi

si rimodellano lentamente per tutto il corso della vita.


La luce del sole arriva sulla pelle dove stimola la produ-
zione di vitamina D che entra nel sangue e favorisce il
deposito di calcio nelle ossa, fortificandone la struttu-
ra. In chiave simbolica, l’energia del sole attraverso vari
passaggi si cristallizza nelle ossa a una densità tale che
esse al loro interno “generano” la vita. Infatti, nelle pic-
cole “caverne” dentro le ossa è presente il midollo che
produce i globuli rossi del sangue che portano la vita in
tutto il corpo e arrivano a “nutrire” il cervello, consen-
tendo la nascita della coscienza.
Le ossa sono, in quest’ottica, il “grembo del sangue” in-
teso come coscienza ed energia vitale ed è per questo
La durezza che quando sono colpite da una malattia significa che la
delle ossa persona sta abusando delle proprie energie o si sente
è simbolo
della solidità minata nella sua solidità.
del nostro terreno Un problema alle ossa può evidenziare una conflittuali-
interiore tà tra la propria natura più profonda e le istanze morali
che ci permette
di riferimento come, ad esempio, possono essere i va-
di superare
le difficoltà lori religiosi, quelli legati all’educazione o alla giustizia.
In tal senso la rigidità della struttura ossea rimanda al
rispetto, alla rettitudine, al rigore mora-
le, aspetti che rischiano di tradursi in
un’eccessiva mancanza di flessibili-
tà nei confronti del fluire della vita.
La frattura dell’osso rappresenta
quindi il tentativo estremo di for-
zare e modificare un atteggia-
mento mentale poco elastico e
inadatto a tenere il passo con
lo sviluppo complesso e a volte
contraddittorio dell’esistenza.

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Riza
Scienze

OSSO SACRO:
la PORTA VERSO IL MONDO DEGLI ISTINTI

Come suggeriscono la sua collocazione nel corpo e le


funzioni a cui partecipa, questo osso è legato a una
dimensione molto profonda della persona.

• Esso costituisce la base della colonna verte-


brale e su di esso si scarica tutto il peso della
parte superiore del corpo, dalla testa al bacino.
Ciò richiama per analogia “le pendici del monte”,
laddove, a livello simbolico, il monte è costituito,
a salire, dall’insieme delle funzioni viscerali (l’addo-
me), emotive (il torace), mentali, psichiche e spirituali
(la testa).
Il sacro
• Alla sua valenza sacrale contribuisce anche la funzione
è l’osso,
del bacino nell’ambito della sessualità. L’osso sacro costitu- asimmetrico
isce la parte posteriore delle pelvi, luogo simbolo dell’istin- e triangolare,
tualità, che contiene una parte dei nervi deputati all’attività che si trova
tra il tratto
degli organi genitali, e, insieme alla muscolatura lombare e
lombare
pelvica, partecipa da protagonista ai movimenti del coito, e quello
rappresentando il simbolo del vigore sessuale e della liber- coccigeo
tà espressiva della libido. della colonna
• Le patologie principali riguardanti questo osso sono do- vertebrale.
Svolge
vute ad alterazioni dell’articolazione tra l’ultima vertebra due funzioni
lombare e la prima sacrale poiché questo punto partecipa fondamentali:
a tutti i movimenti del bacino e scarica il 75% del peso del protegge
tronco in flessione. il tratto
sacrale
Si tratta quindi di affezioni dovute a usura (come degene-
del midollo
razione o ernia discale) correlate a un eccesso di rigidità, spinale
di carico fisico ed esistenziale sull’osso oppure di soppor- e supporta
tazione in cui prevalgono i temi legati al senso del dovere e la parte alta
del corpo
all’inibizione sessuale.
in movimento

61
dizionario simbolico degli organi

P Peli
Richiamano alla mente la forza della natura
I peli costituiscono, in parte, i residui di una “pelliccia”
che nei nostri antenati (Homo habilis, Homo erectus e,
ancora più indietro nel tempo, i primati) era ben più folta
e soprattutto più utile in quanto proteggeva dal freddo.
Oggi questa funzione non ha più senso, ma i peli restano,
soprattutto in alcune zone del corpo, come simbolo delle
nostre origini selvatiche. Essi sono caratteri sessuali
secondari e quindi partecipano alla definizione dell’identità
sessuale (sentirsi pienamente uomo o donna), aspetto che
potrebbe avere una certa valenza nell’insorgenza di alcuni
casi di alopecia. Essi, inoltre, simboleggiano la ciclicità del
nostro essere e la capacità di rinnovamento: dopo alcuni
mesi o anni muoiono e cadono, facendo spazio alla crescita
di altri elementi piliferi.
Un disturbo a questo apparato e, in particolare, l’alopecia
e la calvizie, esprimono in genere la perdita di un legame
importante, oppure la crisi di un ruolo fortemente legato
all’immagine di sé, o un’alterata o incompleta percezione
della propria sessualità o, ancora, una conflittualità profon-
da nell’esprimere fantasie e pulsioni erotiche.

SimbolicamEnte,
simili ai capelli

I peli, grazie alla loro forma allungata,


evocano, a livello analogico, il concetto
di legame e di radici.

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Riza
Scienze

Pelle
qui si “disegnano”
la nostra storia e le nostre emozioni
La pelle, la barriera che ci delimita e fa di noi un’unità,
rappresenta la parte visibile del nostro corpo ed esprime
la nostra identità e individualità. È il biglietto da visita del-
la nostra interiorità e della nostra personalità.
Oltre a rendere visibile all’esterno la forma del no-
stro corpo, la cute, attraverso i segni che porta su
di sé, esprime le nostre caratteristiche individuali.
Le impronte digitali, le cicatrici, le rughe di espres-
sione e i segni del tempo, infatti, testimoniano il
vissuto delle nostre esperienze e rivelano agli altri
quella che è l’unicità del nostro essere.
Essa rappresenta il confine, costituisce un filtro e
una barriera contro gli agenti nocivi, separandoci
da ciò che sta all’esterno. In tal senso, simbolica-
mente, svolge un’importante funzione di limite e di
perimetro che consente all’individuo di riconoscersi
come essere distinto e delimitato.
Ma la pelle è anche un organo della comunicazio-
ne e della relazione. Facendosi carico di rendere
evidenti all’esterno le risposte vascolari che se-
gnalano situazioni emozionali interiori, attraverso il La pelle
rossore, il pallore, la sudorazione si rivela uno specchio rappresenta
in cui uno sguardo attento può cogliere lo stato d’animo il luogo dove
i nostri modi
e le fantasie, i segreti e le paure, essa rappresenta un
di essere si legano
importante mezzo di comunicazione interpersonale. Tra- con il mondo,
mite modificazioni nella sua forma e nel suo colore in dove la nostra vita
“dialoga”
parti specifiche del corpo, la cute costituisce il sistema
con l’esterno
comunicativo deputato alla regolazione dei comporta-

63
dizionario simbolico degli organi

menti aggressivi, sessuali e pulsionali nel mondo umano


e anche in quello animale.
Attraverso essa il corpo emana il proprio odore che ha
un suo codice di riconoscimento e una sua “marcatura”
personale, in rapporto anche agli stati d’animo. L’odore
della pelle, infatti, è in grado di influenzare il comporta-
mento dell’altro e segnare profondamente la relazione
interpersonale.
La cute è inoltre strettamente legata alla sessualità.
Grazie alla ricca e complessa innervazione sensoriale, è
un organo altamente erogeno, soprattutto in zone come
la bocca, i genitali, il seno, aree del corpo in cui il tat-
to, con tutte le sue sfumature di dolcezza e sensualità,
esprime il linguaggio privilegiato dell’intimità.
I disturbi che possono colpire la pelle sono numerosi
(dermatiti, eczemi, psoriasi, herpes, acne) e, in termini
La psoriasi, generali, possono rappresentare lo sfogo di un conflitto
la difesa tra sé interiore che si manifesta sulla parte esteriore del cor-
e il mondo, po. La dermatite, ad esempio, come un fuoco che viene
è il disturbo
di chi fa fatica alla luce, può colpire chi ha energie profonde legate alla
a esprimere creatività, alla sessualità, all’intimità e alla socialità che
le emozioni vorrebbero emergere ma che per qualche impedimento
e a sostenere
quelle degli altri
rimangono soffocate.

64
Riza
Scienze

pene
Simbolo della virilità e della mascolinità,
rappresenta anche la forza nell’affermazione di sé
Fin dall’infanzia, il pene è associato al senso del piacere in
forma di autoerotismo inconsapevole e anche al piacere
legato alla minzione, al lasciar andare la pipì. Con la puber-
tà la sessualità si fa più consapevole e le erezioni acquisi-
scono una valenza erotico-sessuale. Da questo momento
la sensazione dell’erezione del proprio pene, di un’erezione
valida, cioè duratura e capace di sostenere un rapporto
sessuale, diventa elemento costitutivo dell’autostima pro- È l’organo-simbolo
fonda dell’uomo. A ciò va aggiunto il significato creativo che della virilità
maschile
assume il momento dell’eiaculazione (orgasmo), inteso ap-
ed è depositario
punto come l’acme in cui al piacere si unisce l’atto creativo di valenze
rappresentato dall’espulsione dello sperma. psichiche
profondissime
Il pene, in quanto simbolo principe del maschile, rappresen-
ta perciò la forza nell’affermarsi nella realtà, il vigore e la
determinazione tipicamente maschili.
Oggi la cultura occidentale moderna però ha investito que-
sto organo di una serie di pesi psicologici che in passato
gli erano estranei e che rischiano di tradursi in ansia da
prestazione e insicurezza. Infatti, la lunghezza di questa
parte del corpo, la sua larghezza e la durata dell’erezione
costituiscono spesso parametri di giudizio e di aspettativa,
da parte dell’uomo e della donna, che si pongono alla base
dei principali disturbi relativi a quest’organo.
In generale un problema al pene (difficoltà erettile) può
esprimere un conflitto relativo alla propria identità ses-
suale, disinteresse o ostilità non dichiarata verso la part-
ner, o l’avversione a sottoporsi a situazioni sessuali vissu-
te come fastidiose.

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dizionario simbolico degli organi

Piedi
Sono le radici del corpo grazie alle quali
possiamo stare ben piantati a terra
Il simbolo più immediato dei piedi è quello di “radici”: le ra-
dici dell’albero che siamo in contatto con la madre terra.
Ecco quindi alcuni significati simbolici che vengono comu-
nemente attribuiti a essi:
• il senso dell’essere “con i piedi per terra”, cioè il lega-
me concreto con la realtà, contrapposto all’avere invece
“la testa tra le nuvole”;
• il senso di essere “ben piantati”, cioè di avere una buo-
na base d’appoggio (fisica e psichica), quindi stabilità e
valida autostima;
• il senso del radicamento, cioè del legame con il luogo in
cui si vive ma anche con lo stile di vita tipico del proprio
luogo di appartenenza;
I piedi evocano • il contatto con la terra, intesa in questo caso come
le radici, intese profondità dell’inconscio;
come storia • la fermezza nel restare solidi e in piedi di fronte agli
personale,
come albero eventi della vita, la tenacia e la determinazione.
genealogico Si tratta di una simbologia molto variegata che si arricchi-
e come tradizione sce quando, oltre alla funzione statica dei piedi, si prende
da cui si deriva
in considerazione anche quella dinamica. Il piede infatti, in
quanto ultima e decisiva parte dell’arto inferiore, esprime
anche tutto ciò che è legato al concetto di “cammino”,
nelle sue varie valenze: lo sviluppo psicologico, l’andare
avanti, il seguire un percorso sensato, la possibilità di
cambiare strada, di accelerare, di indietreggiare, di pun-
tare i piedi, di andare sulle punte per vedere oltre. In
sintesi, esso simboleggia il modo di avanzare nella vita e
della fluidità della via che stiamo percorrendo.

66
Riza
Scienze

Le tre parti del piede:


COME CAMMINI PARLA DI TE

Studi recenti dimostrano originali associazioni tra l’atteggiamento mentale e il


modo di appoggiare i piedi per terra e hanno messo in evidenza tre differenti lettu-
re simboliche corrispondenti alle diverse parti del piede.
• Tallone: è il punto di appoggio e,a livello simbolico, la nostra vera e
propria radice. Porta con sé il carico del passato e vive il presente.

• Parte anteriore: è l’appoggio in avanti, cioè il modo in cui si procede


nella vita e si guarda al futuro. Indica la direzione che si prende e
“come”, camminando, correndo, saltando…

• Parte mediana: è il punto dinamico del piede, il passaggio tra pre-


sente, passato e futuro, tra la sosta e l’azione, tra ciò che si è e ciò
che si vuole diventare.

Di norma il baricentro deve cadere al centro del tallone (es-


sere nel presente), ma il peso del corpo deve anche distri-
buirsi a sufficienza nelle altre parti. È una “mappa” utile per
cogliere il senso di un disturbo. Per esempio, un’artrosi,
cioè un irrigidimento, ha una sfumatura diversa a seconda
che sia alle dita o al tallone: nel primo caso segnala un
blocco della libertà, nel secondo indica il tentativo di fis-
sarsi sul presente. Una “fascite plantare” (dolore lungo la
pianta del piede) indica che si sta correndo troppo e che c’è
un conflitto fra ciò che si è e ciò verso cui si tende. In senso
generale, un problema al piede esprime: una difficoltà a sta-
re in equilibrio nella vita, una conflittualità o un’incertezza
nell’avanzare, con ridotta libertà di movimento e di scelta,
una riduzione generale del proprio dinamismo per problemi
legati alle radici del proprio essere.

67
dizionario simbolico degli organi

polmoni
Sono simbolo del respiro che ci dà vita
e della dipendenza dall’aria
Quando si nasce è il primo respiro, e non l’uscita dal
grembo materno, a sancire la “vera” entrata nel mondo.
Fin da subito, dunque, polmone e respiro sono sinonimi
di vita. Prima della nascita siamo immersi nel mondo ac-
quatico, l’amnios della placenta, in cui non dobbiamo fare
alcuno sforzo per vivere perché ossigeno e nutrimento
arrivano senza interruzione dal cordone ombelicale colle-
gato al corpo della mamma.
La nascita segna il passaggio da questo mondo, como-
do ma immerso nell’inconscio, a quello aereo, dove per
vivere bisogna respirare: è il prezzo per sviluppare la co-
scienza. Qui, nella dimensione aerea, avviene l’imprinting
fondamentale: inspirazione = vita, espirazione = morte.

I problemi di respirazione possono essere


il segno che ci si sente soffocare
a causa di una situazione o di una relazione

Entrambe le fasi sono necessarie: iniziano così la com-


presenza e la ciclicità degli opposti, di cui il respiro è
l’emblema centrale. Il polmone “abita” qui, al confine tra
i due poli, e li alterna con sapienza, donandoci la possi-
bilità di vivere.
Il respiro esprime anche l’ampiezza e la libertà del no-
stro essere: poter respirare “a pieni polmoni” è segno
di uno stato di benessere e indica che godiamo di uno

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Riza
Scienze

spazio vitale adeguato alle nostre esigenze, mentre fare


brevi e contratti respiri segnala uno stato di tensione e
una dimensione esistenziale in quel momento angusta e
compressa.
La dinamica del respiro e le caratteristiche della mu-
cosa respiratoria ci portano al secondo grande simbolo
dei polmoni: lo scambio e la relazione continua con il
mondo esterno. E questo punto si arricchisce di ulteriori
aspetti simbolici:
• la dipendenza continua e totale dall’aria che, simboli- Respirando
camente, può essere vista come una madre a cui siamo possiamo
esprimere
attaccati con un cordone ombelicale invisibile ma assai l’ampiezza
concreto; e la libertà
• la condivisione della stessa sostanza vitale con gli altri del nostro essere
e godere
esseri viventi, che ci mette in rapporto biologico e psico- di uno spazio vitale
logico con la collettività, sia in senso lato (l’umanità e le adeguato
creature viventi) sia in senso specifico… del resto
quando si è in una stanza si respira tutti la stessa
aria, cioè si condivide la stessa “atmosfera”;
• la relazione intima che si instaura tra due per-
sone legate sentimentalmente che non può pre-
scindere dal contatto ravvicinato e dal “portare
dentro”, cioè dal respirare l’uno il mondo dell’altro.
In tal senso i polmoni rappresentano una pelle
“più intima”: il contatto e lo scambio con l’ester-
no avvengono in profondità, nella cavità toracica,
cioè nel luogo simbolo di emozioni e sentimenti.
Il respiro è così impregnato di una valenza emoti-
vo-affettiva e su di esso si incentrano le espres-
sioni fondamentali della nostra vita interiore: il
riso, il pianto, il sospiro, l’ansia, la rabbia, il do-
lore, l’orgasmo.

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dizionario simbolico degli organi

Nessuno di questi si esprime senza la partecipazione atti-


va del respiro che diventa così anche una sorta di “ponte”
con l’anima.
Questo aspetto è stato percepito fin dall’antichità ed
espresso in tutte le religioni: il respiro è il “soffio divino”
che dà la vita, come nella Bibbia, ma anche il “tramite”,
attraverso tecniche di respirazione particolari, tra noi e
la dimensione meditativa e spirituale. Questo si collega
per analogia al simbolismo creativo del polmone-respiro:
inspirare è, in associazione con la simbologia del naso,
“intuire”. E così sentirsi ispirati significa dilatare il pro-
prio essere in nuovi spazi che nutrono l’anima, vivere in
una dimensione polmonare significa affrontare la realtà
con una spiccata sensibilità per le atmosfere, le sfumatu-
re e i toni delle relazioni, con un senso molto intenso del
presente e una modalità affettiva del tipo “tutto e subito”
o “niente e mai più”.
Inoltre in questo modo di vivere si esprime attenzione per
il lato spirituale della vita e il bisogno di abitare in luoghi
e situazioni “aperti” e spaziosi.

tutte le tematiche
legate ai polmoni

• Conflittualità nel rapporto con la madre e con le dimensioni mater-


no-protettive in genere, presente fin dalla prima infanzia.
• Restringimento del proprio spazio vitale in uno o più ambiti
che contano.
• Avversione per un ambiente, un contesto o una relazione che
si è costretti a incontrare da vicino o in modo prolungato.
• Angoscia di morte o paure legate al sentirsi soffocare da pres-
sioni o richieste.

70
Riza
Scienze

prostata
È il simbolo della capacità generativa
La prostata si trova, nell’uomo, nella stessa posizione che
l’utero occupa nella pelvi della donna. E se l’utero è il terre-
no nel quale l’embrione (e poi il feto) cresce e si sviluppa, la
prostata costituisce il luogo grazie al quale gli spermatozoi
diventano più vitali e aumentano il loro vigore.
Da un punto di vista simbolico si può dire che qualsiasi
forza, per essere davvero valida, ha bisogno della con-
giunzione degli opposti: il maschile (in questo caso gli
spermatozoi) e il femminile (il succo prostatico) che in-
sieme formano lo sperma.
In questa parte
La prostata si configura così come il luogo dell’equili- del corpo sono
brio “perfetto” fra queste due istanze e il risultato fi- simbolicamente
nale, cioè la fertilità dell’uomo, richiama per analogia il presenti, in modo
complementare
concetto più ampio di capacità creativa e di talento in ed equilibrato,
ogni campo dell’agire. le componenti
Come nella parte alta del corpo l’ipofisi secerne un succo maschili
e femminili
ormonale che ricrea il corpo istante per istante, così nella
parte bassa dell’organismo la prostata secerne un succo
enzimatico che offre agli spermatozoi la possibilità di
ricreare una vita e di produrne una nuova, insieme
alla cellula uovo. Per quanto, dunque, nascosta
e dotata di una funzione che appare secondaria,
la prostata, quindi, è depositaria di un importante
atto creativo.
Una sua patologia è spesso indicativa di un conflit-
to o, soprattutto, di uno squilibrio nell’affermare la
propria creatività. E un disturbo in questa zona potrebbe
anche mettere in luce blocchi o incertezze nell’esprimere
la propria sessualità.

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dizionario simbolico degli organi

R reni
Simboli del “regno delle acque”, sono il luogo
delle energie profonde e del rinnovamento
I reni, dall’inizio alla fine della nostra vita, senza smet-
tere un solo istante, silenziosamente filtrano il sangue
e producono l’urina. Questa operazione vitale accade in
una zona nascosta, per così dire segreta, del corpo, dal
momento che sono organi incapsulati, situati posterior-
mente e in profondità, protetti dai forti muscoli della
schiena. I reni simboleggiano quindi il regno delle acque
inteso come luogo di origine, come nascita delle energie
profonde e arcaiche che ci abitano. L’acqua che
scorre nel rene si associa per analogia al femmini-
le, alla luna, alla notte, assimilabile all’inconscio da
cui scaturiscono tutte le forme.
La zona renale è sempre stata ritenuta sacra: i “sa-
cri lombi” rappresentano fin dall’antichità anche la
potenza sessuale. In questo luogo protetto, buio
e segreto, infatti, dove il sangue si purifica e si
arricchisce, scorre perennemente la forza libidica.
La libido richiama il concetto di fuoco e, in effetti,
i reni sono il luogo in cui acqua (l’urina) e fuoco (il
sangue) si toccano, come due simboli contrapposti
fra loro ma partecipi di un unico processo.
Nei reni risiede Se il cuore, che pompando il sangue porta calore, ritmo,
una forza vitale luce, esprime una volontà cosciente, diurna, immediata-
antica che fa
da supporto
mente assertiva, la cosiddetta volontà renale, invece, è
alle altre forme inconscia, notturna, indipendente dalla consapevolezza. È
di energia una volontà “femminile” che in modo plastico, silenzioso e
che sono presenti
inizialmente passivo (in quanto molto adattabile) consente
nel corpo
di affrontare ogni ostacolo, o almeno di provarci.

72
Riza
Scienze

Si parla infatti di “colpo di reni” proprio per indicare l’im-


piego delle energie profonde e residue che permettono di
perseguire un risultato o sbloccare una situazione quando
tutto il resto di noi sembrava abbandonarci.
Il mondo renale, così vicino all’inconscio, è difficilmente rap-
presentabile alla mente e raccontabile a parole, ma è spes-
so protagonista dell’attività onirica. Col suo apparire l’acqua
indica in quale rapporto sia in quel momento l’Io cosciente
della persona con le parti più profonde della sua psiche.
I “sogni d’acqua” sono infatti spesso legati a momenti di
passaggio e di crisi, intesi come tappe esistenziali, ca-
ratterizzate dal bisogno di un nuovo orientamento e di un
rinnovamento globale. Rinnovamento è proprio una delle
parole-chiave legate al simbolismo dei reni, in quanto col-
legato al fatto che svolgono incessantemente un proces-
so di depurazione del sangue, che costituisce una vera e
propria rigenerazione.
L’urina, d’altra parte, se da un lato è simbolo del continuo
rinnovamento che avviene nel nostro organismo, dall’altro
esprime, con il suo contenuto di scorie, il passato, ciò
che non c’è più, ciò che continuamente muore in noi e che
deve essere espulso.

Se non cambi,
i reni soffrono

Un disturbo renale, in genere, è espressione di una resi-


stenza inconscia al cambiamento e alla trasformazione o di
un attaccamento al passato che rischia di compromettere
presente e futuro. Se pensiamo a un corso d’acqua come sim-
bolo della vita, scopriamo che esso, proprio per il suo fluire inin-
terrotto, evoca anche l’immagine del tempo che passa e che scorre.

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dizionario simbolico degli organi

S saliva
Contiene sostanze che nutrono e che curano e
evoca aspetti legati all’intimità e alla sicurezza
L’esperienza che ognuno di noi fa della saliva può riassu-
mersi nella sensazione di umidità e di fluidità. Essa, in-
fatti, umettando la cavità orale, permette ai vari compo-
nenti della bocca (lingua, labbra, denti, gengive, guance)
di muoversi reciprocamente senza attrito. In tal senso,
essa è simbolo di una sorta di “acqua madre” nella quale
è immerso il mondo della bocca.
La bocca può essere intesa come utero, grembo o,
La saliva meglio ancora, come un piccolo ma fondamentale eco-
è essenziale sistema da cui inizia la vita (l’entrata di cibo permette
per ammorbidire
i cibi e per infatti la nutrizione e quindi la sopravvivenza dell’indi-
facilitare viduo). A questo ecosistema la saliva dà vita in modo
la deglutizione continuo grazie all’azione delle ghiandole salivari, tra
cui la parotide. Per certi aspetti, essa può essere con-
siderata una specie di liquido amniotico che avvolge il
cibo nel momento in cui esso entra nella bocca/utero.
Tuttavia, questo liquido nella sua “femminilità” contie-
ne un elemento “maschile” e aggressivo: gli enzimi (le
amilasi salivari) che iniziano una parziale digestione
degli zuccheri. Si tratta di un’azione fondamentale che
permette un’adeguata scomposizione delle sostanze
nutrienti, che poi viene completata nello stomaco e
nell’intestino.
L’emissione della saliva avviene prevalentemente in
modo involontario ed è collegata strettamente all’idea
del cibo, tanto che quando lo si pregusta aumenta au-
tomaticamente la salivazione.
Disturbi riguardanti la secrezione salivare esprimono

74
Riza
Scienze

NUTRIMENTO, CURA E IDENTITÀ:


ecco le sue funzioni

Come la bocca, nel suo insieme, accoglie il mondo grazie alla


compresenza di un elemento fortemente duro e maschile (i
denti) e di un organo morbido e femminile (la lingua), così la
saliva partecipa all’assimilazione e ammorbidisce l’incontro con
il mondo esterno, grazie alla coesistenza dentro di sé di una
parte femminile (l’acqua) e di una maschile (gli enzimi). Questi
significati simbolici sono utili per comprendere il significato del-
le patologie che coinvolgono la secrezione della saliva.
La sua umidità richiama le intuizioni degli antichi filosofi greci,
i presocratici, alcuni dei quali vedevano in essa la matrice di
tutte le cose, o comunque una delle sostanze fondamentali della materia e della
vita. Sentire la propria bocca umida ci tiene in continuo contatto con la nostra ma-
trice principale, l’acqua, e ci ricorda che noi siamo fatti principalmente di questa
sostanza. Per questo motivo la secrezione della saliva si associa anche al senso di
sicurezza, tant’è vero che durante una crisi d’ansia la salivazione diminuisce.
Non va dimenticato che la saliva contiene gli anticorpi e che dunque, essa, nel
partecipare all’introiezione del mondo, difende l’integrità e l’identità della persona.
Questo trova riscontro negli animali che leccano le proprie ferite, disinfettandole, e
anche quelle dei propri cuccioli, oppure degli animali del proprio branco. È un gesto
che serve anche a “marchiare” i cuccioli, a riconoscerli e a identificarli, oltre che
a far emergere nuovamente la funzione materna che accudisce la parte malata o
traumatizzata della famiglia o della comunità.

in generale una difficoltà nell’incontro con una speci-


fica realtà e nella possibilità di accettarla. In partico-
lare l’eccessiva produzione di saliva (scialorrea) può
far seguito a una digestione difficile, segnalando dal
punto di vista simbolico il tentativo di compensare un
momento controverso per quel che riguarda la rela-
zione con l’esterno.

75
dizionario simbolico degli organi

In gravidanza, e soprattutto nei primi tre mesi, invece,


l’eccessiva produzione di saliva è fisiologica e rappre-
senta l’esplosione del femminile materno. In questa
Simbolo situazione, in analogia con il formarsi del liquido am-
di sicurezza, niotico nella placenta, la saliva genera un altro spazio
integrità e identità
creativo e accogliente: la bocca.
la saliva tocca
aspetti molto Una scarsa salivazione, con conseguente secchezza
intimi di se stessi della bocca, è perlopiù un sintomo di ansia: non si vuo-
e della relazione le né incontrare né assimilare la realtà con cui ci si
con l’altro
confronta. In questo caso si evidenzia un attrito con
la situazione in essere, si teme il giudizio di una figura
autorevole e allo stesso tempo si tenta di inibire la
propria aggressività.
La calcolosi dei dotti salivari, dovuta alla presen-
za di minuscoli sassolini nei canali soprattutto
della parotide, si manifesta spesso in chi inibi-
sce la propria “aggressività orale”: “morderebbe
e sbranerebbe” la persona o la situazione, ma si
trattiene dal farlo per paura di esagerare, atteg-
giamento che si manifesta attraverso il disturbo.

UN BACIO…
UN GESTO COSÌ INTIMO

Il tema dell’identità personale e della profondità dei


rapporti si esprime nel bacio che diventa un gesto ancor
più intimo nel momento in cui ci si scambia la saliva, atto
che significa conoscere l’altro e da lui farsi conoscere,
fondendo le due identità.

76
Riza
Scienze

sangue
Simbolo di vita, di forza, di passione e di calore
che scorrono nelle vene
Forse più di ogni altro organo o tessuto, il sangue, fin
dall’antichità, è stato investito di valenze simboliche fonda-
mentali per la vita dell’uomo.
Miti, riti e tradizioni di ogni civiltà hanno sempre fatto rife-
rimento, almeno in uno dei loro passaggi, all’immagine del La parola
“emozione”
sangue. Umano o animale, esso acquista i suoi significati letteralmente
religiosi, magici e psichici soprattutto nel momento in cui significa “muovere
si manifesta esternamente: la ferita che sanguina, l’anima- il sangue”…
proprio quello
le sacrificato agli dei, il sangue mestruale. che accade quando
Qualunque sia la sua origine, è sempre considerato una arrossiamo
realtà potente, nel senso che viene identifi-
cato con la vita stessa (sangue in generale)
e con il mondo di energie connesso alla ses-
sualità (sangue mestruale). Tale potenza è
assai ambivalente, carica cioè di energie
positive, creative e fecondanti, ma anche
negative, pericolose e malefiche.
Il sangue è il simbolo della vita: scorre nel
sistema circolatorio che lo convoglia in
tutto l’organismo affinché porti l’ossigeno-
nutrimento a organi e tessuti. Esso dunque
permette la vita e la coscienza, intesa sia
come stato di vigilanza, presenza a se stes-
si (la funzione cerebrale), sia come coscien-
za “cellulare”, cioè la capacità di ogni cellula
di integrarsi con tutte le altre e di parteci-
pare in modo sincronico all’esistenza e alla
sopravvivenza dell’individuo.

77
dizionario simbolico degli organi

Nel sangue sono spiccatamente compresenti il principio


maschile e quello femminile. Il primo è rappresentato dal
colore rosso in analogia con il fuoco e dalla componente
solida: in particolare, i globuli rossi sono sintomo di forza,
i globuli bianchi combattono come guerrieri a difesa dell’or-
ganismo e della sua attività. Il secondo, il lato femminile, si
manifesta attraverso la parte liquida, che maternamente
contiene tutte le sostanze in entrata e in uscita dagli or-
gani, e con la sua adattabilità a ogni forma che assumo-
no arterie e vene. Il sangue, infine, partecipa del simbolo
dell’identità. Oltre a contenere i componenti del sistema
immunitario, che proteggono e difendono, senza sosta, l’in-
tegrità fisica della persona, i globuli rossi presentano sulla
loro superficie delle molecole (gli antigeni di membrana)

tutti i modi di dire


che “appartengono” al sangue

Il sangue è il rappresentante più diretto dei sentimenti d’amore


e di amicizia e il depositario degli stati d’animo di quel preciso
momento. Esso infatti accoglie nel suo liquido le sostanze che
il corpo secerne quando è felice, triste, stressato, entusiasta.
Che il sangue sia “vita” lo dimostrano le numerose espressioni
che fanno riferimento a esso. Vediamone alcune…
• “Mi sento il fuoco nelle vene” indica la passionalità.
• “Sei sangue del mio sangue” afferma l’unicità di un legame
familiare.
• Un “patto di sangue” sancisce la fedeltà di un’amicizia.
• “Non farsi cattivo sangue” serve per combattere il rancore.
• “Calma e sangue freddo” è fondamentale per mantenere il
controllo della situazione.
• “Sangue caldo” evoca la tendenza a perdere il controllo.

78
Riza
Scienze

che specificano anche l’identità della specie e, all’interno


A livello simbolico
della specie, l’appartenenza a gruppi di persone che abbia-
il sangue
no un’origine ancestrale comune. è da intendersi
Un problema relativo al sangue coinvolge sempre il tema come energia,
dell’energia vitale. Possiamo imbatterci in un’energia che azione, calore,
movimento, legame
viene a mancare, come nel caso dell’anemia e dell’ipoten-
sione. La prima è caratterizzata dalla facilità a stancarsi,
dalla lentezza e dal pallore, dalla scarsa determinazione e
dalla tendenza alla depressione e all’arrendevolezza. Sono
tutte tracce di una sofferenza fisica e psichica che trova
terreno fertile in chi manifesta poca vitalità e scarso inte-
resse per le cose che lo riguardano. Questo disturbo, che
tocca corde davvero profonde dell’anima e dell’organismo,
impone una brusca fermata e chiede di recuperare forza
vitale (ferro), più grinta (nel seguire la cura necessaria),
maggiore fermezza nell’affrontare le sfide della vita. Anche
l’ipotensione evoca uno stato debole e rinunciatario perché
a chi ha la pressione bassa tutto sembra richiedere troppo
sforzo. Il punto è che questi sintomi spesso servono a na-
scondere un atteggiamento passivo nei confronti della vita,
un modo debole e poco incisivo di vivere la quotidianità e le
emozioni connesse. E poi c’è l’energia che è difficile da con-
trollare ma che deve essere gestita, tipica del “sanguigno”
e passionale: l’iperteso. È la persona che tende ad avere un
approccio “maschile” alla realtà, l’irrequieto che ha difficol-
tà a essere presente in ciò che fa e a vivere pienamente le
esperienze. Tutto questo perché, a livello inconscio, sente
che se si ferma le emozioni dovrebbero essere ascoltate
e quindi dovrebbe inevitabilmente fare i conti con tutte le
sensazoni e i sentimenti, anche quelli meno graditi. E infine
c’è l’energia che ristagna che si manifesta con le vene vari-
cose e varicocele.

79
dizionario simbolico degli organi

seno
Simbolo del senso della maternità, è componente
importante dell’identità sessuale
Il seno è da sempre una parte del corpo molto ricca
di significati simbolici, in tutte le epoche e in tutte le
culture. In primo luogo fa riferimento alla funzione di
nutrimento della prole. Nel seno, infatti, risiede sim-
bolicamente la propensione della donna-madre a do-
narsi, dando al bimbo una parte di sé (il latte). Con
l’allattamento continua in modo più cosciente e attivo
il nutrimento che nella vita fetale avveniva per mezzo
del cordone ombelicale. E attraverso lo zucchero pre-
Nel seno “abitano” sente nel latte, passa anche la dolcezza che la madre
le istanze più
profonde relative
prova per il proprio figlio. L’atto dell’allattare esprime
all’accudire la disponibilità ad avere un contatto di fusione intima,
e al far crescere; a essere riferimento assoluto ed elemento di sopravvi-
e anche quando
venza per un’altra persona (il bimbo).
non deve allattare
esso contiene In quanto parte anatomica diversa nella forma e nelle
ugualmente caratteristiche individuali, il seno è uno dei pilastri del
queste valenze sentirsi donna e dunque dell’identità femmini-
le, non solo dal punto di vista fisico. Durante
la pubertà, infatti, la crescita del seno, in-
sieme al menarca, è il segno tangibile della
propria identità per quanto la donna sia psi-
cologicamente ancora una ragazzina.
E per le ragazze il seno è il primo segnale
della propria “femminilità conquistata” e rico-
noscibile anche pubblicamente.
Ma se l’immagine standardizzata della don-
na è plasmata dai media secondo canoni
estetici che prevedono un seno abbondan-

80
Riza
Scienze

Ha un profondo
SIGNIFICATO EROTIco

L’immagine corporea è un elemento centrale per la costruzione della


propria identità sessuale e l’aspetto del seno ricopre un ruolo
molto importante perché è intimamente connesso a un si-
gnificato erotico. Attraverso il seno la donna può eser-
citare seduzione e attrazione. E anche per questo
l’autostima profonda di molte donne trova uno dei
suoi punti di forza in un buon rapporto con l’aspetto
estetico del proprio seno. Di conseguenza, a secon-
da dei parametri di riferimento personali o culturali,
un seno considerato troppo piccolo o troppo grande
può far nascere complessi di inferiorità o di diversità.

te, questo può creare in alcune ragazze (così come


del resto anche in donne adulte) insoddisfazione per il
proprio aspetto tanto da chiedere di farsi intervenire
chirurgicamente su di esso.
Un disturbo in questa parte del corpo comunica perlopiù
problemi relativi all’istinto materno sia nella sua possi-
bilità di concretizzarsi pienamente sia nella scelta razio-
nale o obbligata a non avere figli.
Può anche esprimere la consolidata abitudine della don-
na a percepirsi solo in un ruolo (per esempio, in quello
di madre o di professionista) a scapito della dimensione
erotica o di quella riproduttiva.
Inoltre, proprio per i profondi significati simbolici che
sono legati a questa parte del corpo, è inevitabile che
un tumore al seno abbia anche gravi ripercussioni sul
piano psicologico, in quanto tocca aspetti fondamentali
dell’identità femminile.

81
dizionario simbolico degli organi

spalla
Simbolo della capacità
di fornire un solido appoggio
Il simbolismo della spalla è legato a quello più generale
dell’arto superiore: fare, plasmare, intervenire sulla real-
tà con cui entriamo quotidianamente in contatto.
La spalla è alla radice di questo agire e in essa risiede
la disponibilità o meno a svolgere un certo tipo di lavo-
ro, a sostenere un’azione, a portare avanti un progetto.
Del resto, quando fa male, il braccio non può sollevarsi e
riesce a fare solo movimenti limitati e a breve raggio, a
segnalare come il nostro agire non possa essere scolle-
gato dalla centralità del nostro essere (il tronco). Dunque
essa rappresenta il nostro atteggiamento nei confronti
dell’azione da compiere, e più in generale verso la vita in
quel momento.
L’espressione “spalle dritte e petto in fuori” si riferisce a
Le spalle svolgono uno stato di energia, di fierezza, di sicurezza di sé e di
una funzione apertura alla vita. Allo stesso modo, le “spalle basse” cioè
cardine perché
mollemente ripiegate in avanti esprimono uno stato d’ani-
sostengono
e permettono mo sfiduciato, depresso, abbattuto, trasmettendo un’idea
l’azione compiuta di scarsa energia e di mancanza di entusiasmo. Tale con-
dalle braccia
cetto di apertura e chiusura verso la vita si ritrova nel fatto
che la spalla contribuisce in modo essenziale all’ampiezza
del movimento del braccio e che una buona armonia delle
sue parti muscolari e legamentose indica una buona libertà
interiore ad andare verso la realtà, ad affrontare quel che
ci viene incontro, e in fondo anche la disponibilità ad ab-
bracciare l’altro, ad aprirsi alla relazione.
Emerge qui la valenza affettiva di questa articolazione che
proprio attraverso l’abbraccio simboleggia la capacità di

82
Riza
Scienze

lasciar entrare l’altro nella propria sfera affettiva e, nel


Le spalle hanno
contempo, la volontà di proteggerlo con l’intera azione dei una valenza
due arti superiori. Essa diventa quindi luogo di passaggio, affettiva
non solo di un’idea che diventa azione, ma anche di un importante
perché con un
sentimento che diventa concreta affettività.
abbraccio
Le due spalle costituiscono il piano su cui poggia la testa si entra nel mondo
e il luogo dove si scarica il mondo dei pensieri. “Avere la dell’altro
testa sulle spalle” significa infatti possedere il senso di
responsabilità e la maturità per evitare colpi di testa e
per vivere facendo riferimento alla concretezza e alle nor-
me di riferimento morali e culturali.
Ogni singola spalla offre anche uno spazio orizzontale for-
te che viene percepito come punto d’appoggio e di soste-
gno. Non a caso, si definisce infatti “persona con le spalle
larghe” chi sa farsi carico con vigore di molte responsa-
bilità, problemi e preoccupazioni. Con un significato col-
legato a questo esiste anche un altro modo di dire: offri-
re o avere “una spalla su cui piangere”, oppure “fare da
spalla”. Anche in questo caso tale parte del corpo viene
assunta come simbolo del sostegno e dell’appoggio che
può venire offerto da una persona a un’altra. Un sostegno
che in qualche caso diventa eccessivo, fino al limite del
sacrificio, come quello offerto da una persona della quale
si dice che “porta tutto sulle spalle”.

Un problema fisico alla spalla


esprime in molti casi un conflitto riguardo
la disponibilità e l’atteggiamento
verso un certo tipo di attività o progetto,
ma anche che la sopportazione di situazioni
pesanti è giunta effettivamente al limite

83
dizionario simbolico degli organi

stomaco
È il simbolo della capacità di accogliere e “digerire”
il mondo che incontriamo
Nel Cinquecento, il medico naturalista e filosofo Paracel-
so definiva lo stomaco “alchimista” e ne chiariva le funzio-
ni con un’analogia: il processo alchemico, detto “Grande
Opera”, si proponeva di trarre dagli elementi grezzi della
natura la “quintessenza”. Questa operazione iniziava con
lo stadio del fuoco che, purificando gli elementi, ne li-
berava appunto la sostanza fondamentale. Un processo
analogo avviene per il cibo che nello stomaco “brucia” e si
trasforma in essenza, utile all’uomo, che verrà poi assor-
bita dall’intestino.
Lo stomaco, È come se tutti gli organi del corpo esistessero grazie
considerato allo stomaco. Esso si fa carico simbolicamente di tutto
dagli alchimisti
ciò che è in rapporto all’elaborazione del nutrimento, in-
il nostro “forno
interiore”, teso sia in senso materiale sia come affetti, legami ed
è il “laboratorio” emozioni che ci alimentano e ci fanno crescere.
che fornisce
Anche il suo aspetto morfologico ha una valenza molto
quotidianamente
nutrimento vitale significativa: in quanto organo cavo, rimanda all’idea di
contenitore e di caverna, simboli dell’istanza psi-
chica femminile, cioè del luogo sia concreto sia
analogico in cui la materia viene tenuta in ge-
stazione e si trasforma in vita. Lo stomaco
accoglie, avvolge e nasconde per favorire la
crescita, proprio come fa il grembo materno.
Ma questo organo è anche analogo all’istanza
psichica maschile: la digestione avviene, infatti,
a opera dell’acido cloridrico, sostanza “attiva”, che
corrode e “brucia” come il fuoco e che aggredisce gli
elementi.

84
Riza
Scienze

Inoltre il cibo che mangiamo non è qualcosa a sé stan-


te, ma si “carica” di significati legati all’atmosfera in
cui lo consumiamo. Si pensi, ad esempio, ai digiuni
religiosi purificatori, ai cibi rituali o alle sostanze
sacre, come il vino rosso rivestito di sacralità in
moltissime culture e simbolo del fuoco purificato-
re e nutriente. Da qui è facile comprendere come
il cibo della mamma “sia sempre il più buono”, in
quanto intriso di amore materno, o come un pasto possa
diventare indigesto se consumato insieme a una persona
antipatica...
Gli alimenti veicolano nel nostro stomaco le emozioni e i
Quest’organo
sentimenti a cui sono associati. può essere inteso
Ma un cibo si arricchisce, anche, di significati legati alla come ventre
struttura stessa della sostanza ingerita: esistono così della madre
terra, simbolo
alimenti carichi di “fuoco” come le spezie, che possono primordiale
risultare indigesti quando abbiamo già troppo fuoco in di nascita
corpo che si manifesta con aggressività ed eccitazione; e maturazione
oppure sostanze acide che non si riescono a digerire
quando il nostro stato d’animo è di per sé già “acido” e
si esprime con livore, rabbia e cinismo. È così che i cibi,
proprio attraverso lo stomaco, diventano “sostanza psi-
chica” e hanno la possibilità di modificare il nostro modo
di essere e di pensare. La mentalità di un vegetariano,
per esempio, tendenzialmente spirituale, contrario alla
violenza, animalista, è molto diversa da chi si nutre pre-
valentemente di carne che si presume essere sanguigno,
passionale, materialista e magari aggressivo.
I disturbi che colpiscono lo stomaco sono di vario tipo,
ma generalmente possono indicare che stiamo vivendo
delle situazioni che non possiamo (o che non vogliamo)
proprio digerire.

85
dizionario simbolico degli organi

T tendine
All’origine del movimento,
È Simbolo dell’intenzione, il “tendere” a qualcosa
I tendini sono il punto di passaggio attraverso cui la forza
sviluppata dalla parte del muscolo che si contrae diventa
azione concreta, movimento dei segmenti ossei su cui si
inseriscono. E come tali, dunque, essi partecipano del sim-
bolismo dei muscoli che evoca l’attività e l’affermazione di
sé. Ma, allo stesso tempo, essi si collegano anche ai si-
gnificati dell’osso e dello scheletro, apparendo come una
sorta di ramificazione ed estensione delle ossa stesse. In
tal senso, i tendini costituiscono il legame tra ciò che si è
(rappresentato dall’osso) e ciò che si vuole o si deve fare (i
muscoli), assumendo il compito di unire queste due polarità
e di ammortizzarne i contrasti e gli squilibri, entro determi-
nati limiti. L’analogia con le radici è quindi del tutto
naturale: essi sono la parte che “mette le radici” del
muscolo nelle ossa, richiamando l’idea di “origine del
movimento” e simboleggiando l’intento, l’intenzione
e l’ideazione. I tendini condividono anche una parte
del simbolismo delle articolazioni e dei legamenti che
evoca la concretezza e il far diventare azione un’i-
dea. Molto resistenti alla trazione, essi consentono
un’ampia gamma di sforzi ed esprimono la capacità
di adattamento e di resistenza agli impegni quoti-
diani. Un problema a questa parte del corpo esprime
Un disturbo
o un’infiammazione
solitamente un modo di agire e, più in generale, un atteg-
tendinea indica giamento esistenziale non equilibrato, con una tendenza a
che nella vita esagerare. Un’infiammazione parla di conflittualità e tensio-
si sta “tirando”
ne, mentre la rottura indica che lo sforzo di adattamento è
troppo la corda
stato eccessivo e i limiti sono stati decisamente superati.

86
Riza
Scienze

testicoli
Culla maschile dell’energia riproduttiva,
simbolicamente l’origine della vita
I testicoli hanno la stessa derivazione embrionale delle
ovaie di cui incarnano anche buona parte dei significati
simbolici, richiamando, per forma e per funzione, l’imma-
gine dell’uovo, inteso come origine e creatore di vita. Essi L’illusione
di credere
sono la sede di produzione degli spermatozoi che rappre- immutabile
sentano il contributo maschile al concepimento di un nuovo il legame di coppia,
individuo. Lo sperma è dunque sinonimo di seme, concetto la speranza
di governare
che richiama sia la capacità specificamente riproduttiva sia la relazione in
la capacità creativa in senso lato. Lo sperma non è dunque base a un modello
solo espressione della fertilità vitale di un individuo, ma ideale, la paura
di affrontare
anche di una fecondità globale che riguarda tutti i piani
l’ignoto sono
dell’essere: in tal senso i testicoli contengono sia l’istanza nemici di Eros
femminile (fanno da grembo agli spermatozoi portandoli a
maturazione) sia l’istanza maschile che è simbolicamente
e concretamente predominante. Lo spermatozoo che pe-
netra la cellula uovo femminile rappresenta, infatti, su un
piano cellulare e biologico ciò che, pur appartenendo alla
psiche di entrambi i sessi, caratterizza maggiormente il
maschio: la funzione di penetrazione della realtà, l’affer-
marsi in modo fermo e deciso.
Ma la funzione riproduttiva si estende anche alla possibilità
di riprodurre se stessi nel senso di rigenerarsi e di realiz-
zarsi come uomo e come persona. La produzione degli sper-
matozoi (spermatogenesi) è un fenomeno continuo, ininter-
rotto che mantiene il seme presente pur rinnovandolo di
continuo: in modo simile a quanto dovrebbe fare l’istanza
maschile di un uomo che si mantiene forte e presente negli
eventi e nelle varie fasi della vita.

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dizionario simbolico degli organi

A dimostrazione di questo c’è il fatto che un uomo, anche


in tarda età, in molti casi è ancora fertile.
Lo sperma, inoltre, è uno degli esempi più nitidi di come
un’azione che voglia essere veramente incisiva e produtti-
va debba contenere in sé gli opposti: il principio femminile
(qui simboleggiato dal liquido seminale secreto dalla pro-
stata e dalle vescichette seminali che contiene sostan-
ze nutritive e maturative indispensabili per la fertilità) e
quello maschile (la parte solida, costituita dalle cellule
germinali stesse, la cui forma, fatta di una testa e di una
coda, richiama per analogia l’immagine del pene e appun-
to la funzione penetrativa).
In quanto ghiandole, i testicoli fanno parte del sistema
endocrino e partecipano quindi alla definizione e al man-
tenimento dell’individuo e, in particolare, dell’identità
sessuale in senso fisico (la forma del corpo, i carat-
teri sessuali primari e secondari) e in senso psichi-
co (il sentirsi uomo e maschio). Anche qui è dunque
presente l’archetipo della creazione che caratterizza
questi organi.

Ogni sintomo
ha un suo significato

Un disturbo ai testicoli in generale segnala problematiche nella sfera della ses-


sualità, dell’identità sessuale e della capacità creativa.
In particolare gli squilibri ormonali si associano con una certa frequenza a dubbi
inconsci sulla propria identità sessuale. Uno sperma poco fertile o infertile (ov-
viamente non su base genetico-costituzionale) indica una dissipazione dell’ener-
gia vitale in alcuni ambiti (per esempio, lavoro o famiglia) a discapito dell’eros.
Un’infiammazione, invece, segnala la difficoltà a manifestare la propria natura
maschile e l’incapacità di darle concretezza.

88
Riza
Scienze

tiroide
Organo chiave dell’identità, regola il metabolismo
La tiroide può essere paragonata a una valvola regolatrice,
capace di modulare l’intensità dell’azione svolta dall’intera
macchina-organismo, a seconda delle esigenze del mo-
mento. Essa definisce, istante per istante, la giusta veloci-
tà del metabolismo. Con i suoi ormoni, stabilisce il delicato
ma fondamentale equilibrio tra le funzioni costruttive del
corpo (anabolismo) e quelle distruttive (catabolismo). In tal Vivere in una
senso la tiroide è depositaria di una saggezza profonda che dimensione
sa come determinare nell’arco dell’intera vita l’architettura tiroidea significa
porsi nel mondo
dell’organismo e si configura quindi come un organo chiave innanzitutto
della nostra identità globale. attraverso l’azione
Come tutte le ghiandole endocrine, agisce direttamente sul
sangue ed è perciò capace, più di tutte le altre, di interve-
nire sugli stati psichici e sulla coscienza. Collocata a metà
della gola, incarna il passaggio tra alto e basso, tra i sottili
contenuti del cervello e la concretezza della materia cor-
porea, muovendosi al confine tra l’anima e il corpo, di cui
sembra essere il punto di incontro.
La tiroide produce ormoni che hanno sempre a che fare
con i temi della forma-identità e dello sviluppo del corpo nel
corso del tempo. Nel bambino, dalla vita fetale all’adole-
scenza, accompagna lo sviluppo del corpo e l’evoluzione del
cervello, mentre nell’adulto mantiene sia l’assetto corporeo
che lo stato di coscienza.
La personalità “tiroidea” fa fatica a modulare la propria ve-
locità di vita: alterna momenti di grande intensità ad altri
di stasi completa. Il pensiero di solito è affrettato nelle
conclusioni e la persona “vive” di ottime intuizioni che però
non hanno il tempo di sedimentare e di essere sviluppate.

89
dizionario simbolico degli organi

C’è poco tempo anche per i dettagli in nome di un fare, di


un andare verso il momento successivo, di un correre ver-
so il futuro, verso l’obiettivo seguente e così via. Il vuoto e il
rallentamento, quando arrivano, sono molto temuti.
La persona, quindi, “brucia” la vita in modo contrastato,
è fortemente legata alla realtà materiale e al contempo
affascinata da ideali spirituali ed estetici, per questo va
cercando senza posa un punto di pace tra i due opposti.
Un disturbo alla tiroide esprime in genere un problema
nella definizione della propria identità, segnale di una ri-
cerca continua di un punto di stabilità.

Ipertiroidismo o ipotiroidismo
possono esprimere
il voler accelerare
i ritmi della vita
oppure rallentarli

Le due principali forme di disturbo a carico della tiroide


sono: l’ipertiroidismo e l’ipotiroidimo. Il primo esprime una
continua corsa “in avanti”, un’accelerazione nel bruciare la
vita. Il secondo, invece, il desiderio e il tentativo di rallen-
tare e di fermarsi, così il corpo si appesantisce, il meta-
bolismo cambia ritmo, la mente tende a diventare sempre
meno pronta sino a farsi torpida.
I vari tipi di infiammazione alla tiroide (tiroiditi) esitano
verso l’una o l’altra di queste due condizioni esistenziali,
a seconda di come il conflitto sul proprio modo di essere
al mondo stia cercando inconsciamente di trovare una
soluzione.

90
Riza
Scienze

torace
Una corazza elastica che protegge
il mondo degli affetti e delle emozioni
L’apparato bronco-polmonare è situato nel busto ed è rac-
chiuso nella gabbia toracica, una robusta struttura ossea e
muscolare, testimone della necessità di proteggere un ap-
parato corporeo determinante per la sopravvivenza perché
comprende organi vitali, come il cuore e i polmoni.
Il torace dal punto di vista simbolico ha soprattutto il
compito di concentrare, amplificare e tradurre le emo-
zioni, trasformando quelle che fluiscono dal ventre verso Un torace
l’alto, attraverso il diaframma, e conferendo intensità e contratto segnala
la difficoltà a
passione ai sentimenti in gioco. La gabbia toracica per la liberarsi dai
sua conformazione può richiamare l’immagine della sca- condizionamenti
tola, che racchiude e separa dal mondo ciò che è pre-
zioso e fragile e, pur presentandosi come una struttura
ossea, è dotata di una certa dinamicità che le consente
di modificare la propria forma a seconda del suo “con-
tenuto”. Il torace tende a muoversi (o a muoversi poco) in
base allo stile di vita di un individuo: c’è il “pallone gonfia-
to” il cui torace è perennemente in espansione, e c’è chi,
cronicamente depresso, al contrario, sembra avere que-
sta parte del corpo sempre “sgonfia”, come denota la sua
postura piegata in avanti. Il torace inoltre è una regione
del corpo fortemente influenzata dalle modalità relazionali
del soggetto: ha lo scopo di proteggere ma rischia anche
di soffocare, è armatura ma rischia di diventare gabbia.
Un torace compresso o contratto può allora rimandare a
un’identità psicofisica irrigidita, incapace di liberarsi dai
propri condizionamenti e di esprimere in modo fluido la
propria autonomia affettiva ed emotiva.

91
dizionario simbolico degli organi

trachea
è un ponte fra l’interno e l’esterno,
È il “Tronco” del nostro albero respiratorio
Se intendiamo le vie respiratorie nel loro insieme come una
sorta di “albero rovesciato”, la trachea è il tronco che pren-
de aria dall’ambiente e la convoglia in bronchi, bronchioli e
alveoli polmonari, nutrendoli di ossigeno che poi passa al
sangue, all’albero circolatorio, che lo distribuisce in tutto
l’organismo. Del tronco la trachea ha anche la rigidità: gli
anelli cartilaginei, infatti, la rendono forte e solida, così da
proteggere il passaggio dell’aria. Non si dilata né si co-
stringe, è un puro ponte di passaggio, in cui risiede perciò
Un disturbo il simbolo della linearità, dell’essenzialità e della semplicità
alla trachea sul piano relazionale. Alla trachea si collega anche una par-
potrebbe te del simbolismo della purezza: la mucosa della trachea e
significare
che le nostre dei bronchi è dotata infatti di piccole ciglia che costante-
relazioni hanno mente ripuliscono questo canale di passaggio da corpusco-
bisogno li estranei (tra cui il fumo di sigaretta) e dal muco prodotto
di una boccata
d’aria nuova in eccesso, in modo che il passaggio sia sempre sgombro
il più possibile. Ciò la collega anche a tematiche spirituali
ed emozionali, come testimoniato sia anatomicamente che
simbolicamente dal fatto che, insieme alla laringe e alla fa-
ringe, essa unisce il mondo della testa al mondo delle emo-
zioni (il torace). Problemi alla trachea indicano in genere
una sofferenza per un’alterata qualità dei rapporti, soprat-
tutto per una mancanza di immediatezza e di semplicità
comunicativa. È venuto a mancare “ossigeno” alle nostre
relazioni e di conseguenza ne soffre anche il corpo. Ciò
porta alla necessità di riconsiderare le relazioni personali
oppure una riduzione dei contatti con l’esterno, soprattutto
quando “l’aria che tira” è soffocante e poco pulita.

92
Riza
Scienze

U unghie
Simbolo di capacità di affermazione, fondamentali
per tentare di trattenere qualcosa che ci sfugge
Non è difficile riconoscere nelle unghie un simbolo di
aggressività, certamente di matrice naturale, che rivela
le nostre origini animali e primitive, quando per soprav-
vivere bisognava attaccare e difendersi fisicamente.
L’atteggiamento aggressivo può riguardare il graffiare
come gesto concreto, appunto per difendersi, per fe-
rire, per dare un avvertimento, oppure il “mostrare le
unghie” per far vedere all’altro, in quel momento il nemi-
co, che si può diventare aggressivi verso di lui, che gli si
può far subire una “zampata”. Le unghie, dunque, hanno
in qualche modo a che fare con il tema della lotta per
la vita. Trasfigurata su un piano lavorativo-relazionale,
questa simbologia esprime la propria capacità di lottare
con incisività, ma anche di lasciare il segno concreto
della propria affermazione.
Le unghie, unica parte dura all’esterno del corpo, simbo-
licamente ci offrono la possibilità di tenerci agganciati
o di trattenere qualcosa che ci sta sfuggendo: rela-
zioni, situazioni, la vita stessa.

E se ti mangi le unghie?
scopri cosa significa

• Il timore della propria aggressività che si esprime con il


tentativo di “sabotare” le proprie armi.
• Il senso di colpa nel mettere in atto un gesto forte (vale anche
per i bambini).
• Lo sfogo di un’energia vitale inespressa, di solito anche carica di rabbia.

93
dizionario simbolico degli organi

Altri significati simbolici collegati alle unghie


• Le unghie dei piedi, che oggi non hanno più una funzio-
ne prensile, esprimono la capacità di trovare l’equilibrio,
lo stare nella vita con il baricentro ben posizionato in se
stessi.

• Le dita a uncino, con unghie ricurve, a livello simboli-


co, sono espressione del tentativo di afferrare il suolo
alla ricerca della garanzia di una sorta di sicurezza in-
teriore.

• Le unghie che si incurvano sono indice di una cen-


sura, di solito non ben mascherata, e manifestazione
corporea di inconsci desideri di possesso totale, quasi
di rapacità.

• Un’unghia che si incarnisce esprime, a livello simboli-


co, la lotta che la persona attua per reprimere l’intento
aggressivo che vuole bloccare appena prima dell’azione
concreta.

• Quando l’energia vitale circola in maniera ridotta, so-


prattutto a causa di patologie che riguardano l’apparato
respiratorio, le unghie possono diventare scure.

• Le unghie partecipano all’aspetto estetico ed erotico.


Mani e piedi, per essere belli, devono avere anche del-
le belle unghie. Dipingerle avvalora questo simbolismo
che si arricchisce attraverso la scelta del colore dello
smalto che può manifestare lo stato d’animo o l’atteg-
giamento di quel momento (il rosso fuoco, il viola, il
bianco, il nero).

94
Riza
Scienze

v vagina
Legata simbolicamente all’erotismo,
alla riproduzione e alla capacità creativa
La vagina è specificamente legata alla funzione sessuale
e riproduttiva, contenendo sia le istanze psichiche rela-
tive al senso del piacere sia quelle riguardanti la pos-
sibilità di diventare madre. In quanto costituita di mu-
cosa (oltre alla parte muscolare) riccamente innervata,
la vagina presenta un tessuto epiteliale e si configura
quindi come “luogo di incontro” con l’esterno. Un incon-
tro intimo che per avvenire deve vedere la donna dispo-
nibile non solo verso l’uomo, ma anche con la situazione
emotiva collegata alla relazione di coppia, al momento
I sintomi come
personale e, più in generale, al rapporto con il maschile. bruciore e dolore
Durante l’eccitazione e l’orgasmo la vagina secerne un sono difensivi
liquido, lo smegma, che racchiude da un lato proprio e costringono
all’astinenza,
il valore creativo dell’unione sessuale e dell’estasi dei portando
sensi, dall’altro la disponibilità a “distillare” una parte alla luce il timore
profonda e unica di sé. Sebbene la sessualità e la dispo- di aprirsi
a sé e all’altro
nibilità al piacere siano i simboli principali della vagina,
essa racchiude in sé anche un concetto più ampio di
eros, inteso come forza, come energia passionale che la
donna investe nei rapporti, nelle azioni e nei progetti. In
tal senso essa esprime l’apertura interiore alla creativi-
tà e alla possibilità di manifestare le proprie passioni più
istintive e immediate.
Un disturbo segnala quasi sempre una conflittualità o una
difficoltà nella sfera sessuale, legata a blocchi psico-emo-
tivi, a tensioni di coppia, a rifiuti non manifestati aperta-
mente. In una minoranza di casi esprime la momentanea
implosione delle grandi energie creative della donna.

95
dizionario simbolico degli organi

vescica
simbolo della capacità di gestire le tensioni,
ma anche di lasciar andare le cose
La vescica ha un compito quasi esclusivamente passivo:
riceve, contiene e rilascia l’urina stessa, presiedendo alla
“raccolta delle acque” che il corpo produce e configurando-
si così come una sorta di grembo o di utero che gestisce
parti vissute e “consumate” che ora non servono più e che
devono essere eliminate. L’urina esprime elementi psichici
sottili, stati d’animo sfumati e meno palpabili, nonché spiri-
tuali, valenza confermata dal suo colore giallo-oro.
Questa parte del corpo simboleggia la capacità di cedere
e lasciar fluire le cose, vivere bene le emozioni e mostrare
parti vere di sé. In tal senso questo organo, che deve co-
Disturbi stantemente svuotarsi per fare posto alla nuova urina, è
alla vescica
manifestano
espressione del “divenire”, della nostra essenza mutevole
difficoltà a vivere che si rinnova di continuo. E con l’alternarsi del tratte-
il presente nere e del lasciare andare, essa crea lo spazio perché
e a staccarsi
nuova vita e nuovi eventi possano accadere nella nostra
dal passato
esistenza, esprimendo quell’atteggiamento mentale dello
stare nel presente in modo sano e creativo, senza rista-
gni, come accade nella ritenzione vescicale, e senza sforzi
inutili (cistite e diverticoli). Il lasciarsi andare si collega
con naturalezza all’aver fiducia in se stessi (autostima),
negli altri e nella vita. La vescica può esprimere un pianto
“basso”, raccontando così di un dolore trattenuto a cui
non è stato dato spazio a livello cosciente.
Un problema vescicale rivela in molti casi una difficoltà
a vivere il presente in modo semplice e lineare e godere
della componente più dinamica e sottile delle emozioni,
incluse talora quelle relative alla sfera sessuale.

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