CURARE IL COLON
che ci difendono da virus e batteri.
RIZA
Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
CURARE
IL COLON
È il custode della tua salute
RIZA
Curare il colon
Testi a cura dell’Istituto Riza
Editing: Giuseppe Maffeis
Progetto grafico e copertina: Roberta Marcante
Immagini: Fotolia, 123rf
7
Difende il benessere
fisico e psichico
I l colon costituisce la parte terminale dell’intestino,
quella che precede il retto. Viene generalmente con-
siderato un organo “minore”, quello incaricato delle
funzioni più “basse” del nostro organismo; si pensa che
abbia solo il compito di provvedere all’evacuazione degli
scarti della nostra digestione. Il ruolo del colon, invece, è
molto più rilevante, dal momento che costituisce tra l’al-
tro una vera e propria “barriera” a protezione della nostra
salute dall’attacco di batteri, virus e infezioni di vario ge-
nere. Sulle sue pareti agiscono miliardi di microrganismi
che fanno parte integrante del nostro sistema immunita-
rio e stimolano la produzione di anticorpi.
Dal corretto funzionamento del colon dipende il nostro
benessere non solo fisico ma anche psichico.
L’intestino infatti ospita un vero e proprio sistema ner-
voso autonomo, un “secondo cervello”, che coglie e in-
terpreta le nostre sensazioni, gli stati d’animo e tutti i
fattori, non legati all’alimentazione, che possono pertur-
bare il corpo o la mente.
L’eco delle nostre paure e delle nostre emozioni infatti si
ripercuote nella “pancia”, che già gli antichi considera-
vano la sede dei sentimenti e degli istinti più profondi.
Il nostro apparato intestinale manifesta attraverso dolori
e disturbi ciò che non funziona nei rapporti con la re-
altà esterna o con noi stessi. Il colon è particolarmente
sensibile agli aspetti emotivi della nostra vita; oggi uno
dei disturbi più diffusi è la sindrome del colon irritabile,
8
L’importanza del colon
9
Un organo con funzioni vitali
10
L’importanza del colon
un organo con
funzioni vitaLi
12 La fisiologia
svolge attività fondamentali
20 La visione psicosomatica
elabora istinti ed emozioni
36 L’alimentazione
i cibi giusti sono i primi alleati
40 i rimedi naturali
gli aiuti “verdi” più efficaci
44 dubbi e interrogativi
Le domande più comuni
La fisiologia
Svolge attività
fondamentali
12
L’importanza del colon
Com’è fatto
Il colon è lungo complessivamente circa un metro e mez-
zo (sul totale di nove metri dell’intestino) ed è composto
da varie parti: cieco, colon ascendente, colon trasverso,
colon discendente, sigma, retto.
Queste varie parti del colon disegnano una forma ca-
ratteristica ad “M”; le sue pareti, a causa della sua mu-
scolatura costituita da fasci longitudinali e da fasci “ad
anello”, esternamente sembrano divise in tante piccole
Le parti dell’intestino
Colon
Intestino tenue
Retto
13
Un organo con funzioni vitali
14
L’importanza del colon
15
Un organo con funzioni vitali
16
L’importanza del colon
La flora batterica:
un esercito che ci protegge
17
Un organo con funzioni vitali
Intestino e cervello:
strettamente uniti
L’ intestino ha diverse funzioni di base deputate all’as-
similazione dei nutrienti e alle difese del nostro or-
ganismo, ma svolge anche dei compiti “avanzati” che lo
mettono sullo stesso piano del cervello.
È un concetto ormai assodato, infatti, che già di per sé
l’apparato digestivo costituisca un vero e proprio “cer-
vello enterico” che funziona anche in maniera autonoma
rispetto a quello “superiore”. Il sistema nervoso enterico
(SNE) dell’intestino è infatti un tessuto nervoso semi-
autonomo, che ha la funzione di regolare la contrazione
dei vasi sanguigni della sottomucosa, di inviare gli sti-
moli per la dilatazione del colon e per la sua motilità,
in modo indipendente dal controllo del sistema nervoso
centrale. Il cervello addominale ha anche il compito di
produrre neurotrasmettitori che contribuiscono al buon
funzionamento del sistema nervoso centrale (SNC).
Si calcola, per esempio, che il 95% della serotonina sia
prodotta proprio a livello intestinale, soprattutto durante
la digestione: quando il cibo semidigerito passa nel tubo
digerente ed entra in contatto con la mucosa intestinale,
i neuroni stimolano cellule che liberano la serotonina.
A sua volta la serotonina agisce su altri neuroni che sono
situati sotto la mucosa stessa, i quali stimolano la mu-
scolatura ad effettuare i movimenti peristaltici necessari
a far transitare i cibi, in un perfetto “circolo virtuoso” in
cui la serotonina stimola la digestione e al tempo stesso
è prodotta da essa.
18
L’importanza del colon
Il colon funziona
se i ritmi sono giusti
L a capacità assorbente del colon è fondamentale per-
ché permette di assimilare l’acqua e gli elettroliti (i
sali) che sono necessari a tutto l’organismo. Tanto più i
prodotti digestivi rimangono nel colon e tanto maggiore
sarà il riassorbimento di liquidi e di sali minerali.
Grazie a questo processo, il contenuto semiliquido tipi-
co del chimo (che viene mandato nell’intestino crasso
ancora molto ricco di acqua) viene via via impoverito
d’acqua fino ad assumere una consistenza solida, tipica
delle feci. È una questione di ritmi, di velocità e di tempi
giusti, altrimenti l’assimilazione dei liquidi e dei minera-
li non avviene correttamente.
Questo si nota ad esempio con gli attacchi di dissenteria,
quando il transito intestinale è troppo rapido e provoca
una notevole perdita di acqua attraverso le feci.
Questo accade perché l’intestino velocizza i processi di
espulsione, per cause che possono essere diverse: un’in-
tossicazione, un’infezione, altri disturbi fisici (oppure
anche un’intensa emozione o paura). Così non è possibi-
le la corretta assimilazione e vengono espulsi rapidamen-
te anche acqua e minerali che servono al corpo.
Al contrario invece, in caso di stitichezza, la permanenza è
troppo lunga, la maggior parte dell’acqua viene assorbita
e l’espulsione diventa difficile anche a causa della secchez-
za. Questa permanenza prolungata delle feci nell’intestino
espone inoltre al rischio che vengano assorbite dalla mu-
cosa intestinale anche sostanze tossiche.
19
La visione psicosomatica
Elabora istinti
ed emozioni
L’ intestino “sente” più di qualsiasi organo: sente le
emozioni e percepisce gli squilibri dell’intero orga-
nismo. È un vero e proprio centro sensoriale che, oltre
ad assorbire i nutrienti fondamentali, “assimila” anche
gli stati emotivi. Ecco perché quando si ammala significa
che c’è qualcosa di “viscerale” che ha perso il suo centro.
Un banale mal di pancia, una stipsi ostinata o una fasti-
diosa diarrea, sono portatori di un messaggio importan-
te. L’intestino infatti è veramente un secondo cervello,
che elabora la realtà a un livello più concreto ma non
per questo meno profondo. Anzi… imparare a leggere il
suo linguaggio è essenziale per capire come stare meglio.
20
L’importanza del colon
I “movimenti” emotivi
Ciò che in alto, nella mente, sono pensieri, elucubrazio-
ni mentali, proiezioni, nel secondo cervello contenuto
nei visceri si traduce nella forma di peristalsi intestinale.
Il colon pensa e parla muovendosi, la sua motilità può
essere rallentata (stipsi) o accelerata (diarrea) da un neu-
rotrasmettitore cerebrale, la serotonina, presente sia nel
cervello che nell’intestino.
La stipsi traduce, su un piano somatico un’attività men-
21
Un organo con funzioni vitali
La “pancia” risente
delle paure e dello stress
22
L’importanza del colon
23
Un organo con funzioni vitali
Simbolicamente è
un labirinto oscuro
L a forma dell’intestino aggrovigliata e contorta ricor-
da quella di un labirinto. La sua collocazione lo pone
in basso, del resto anche la sua funzione è piuttosto “bas-
sa” e volgare, legata allo sporco e all’aspetto meno nobile
della materia. Luogo oscuro, dove è facile perdersi, il la-
birinto è l’archetipo del caos e dell’oscurità, del mistero
e dell’impossibilità di orientarsi, se non illuminati dalla
luce diurna della coscienza. Come nelle tenebre sono gli
istinti più turpi e vergognosi ad avere il sopravvento, così
nell’intestino hanno sede le pulsioni più basse e bestiali,
legate al peccato e alla trasgressione. Il labirinto più anti-
co era costituito da un’unica via che si intrica, si avvolge
e va verso un centro, una via lunga e faticosa ma che non
ammette che una sola scelta. Il percorso che compie il
cibo nell’intestino ricorda il viaggio iniziatico dell’eroe
che spesso doveva recarsi nelle viscere della Terra o es-
sere divorato dalla pancia del mostro prima di rivedere
la luce, rinato a nuova vita. L’eroe che esce dagli inferi,
infatti, non è più un uomo ma una creatura semidivina.
Allo stesso modo, il cibo attraverso le tappe di trasfor-
mazione nell’intestino da materia grezza diviene energia,
pura luce, coscienza, destinata ad alimentare il nostro
centro: il sé. Ma il colon è anche il luogo dove si depo-
sita lo sporco, l’aspetto meno nobile della materia. Da
un punto di vista simbolico sporche sono soprattutto le
nostre pulsioni più basse e bestiali, gli istinti primordiali,
legati al peccato e alla trasgressione.
24
L’importanza del colon
25
Un organo con funzioni vitali
Avarizia o prodigalità
Chi soffre di disturbi intestinali difficilmente si con-
cede ad acquisti spensierati, o doni consistenti, tranne
in qualche raro caso, per pentirsene subito dopo. Il suo
spiccato senso del possesso lo porta a trattenere avida-
mente e in ogni fase della vita tutto ciò che è suo. Tipica
di questo carattere è la tendenza a collezionare ogni cosa
e a non buttare via nulla, neppure cose vecchie o inutili.
Attaccamento al passato
Relazioni finite, amicizie concluse, ricordi, abitudini
ormai inadeguate: tutto va tenuto e conservato. Chi ha
problemi intestinali sviluppa un vero e proprio attacca-
mento verso “il vecchio”, da cui non riesce a separarsi.
I ricordi e i cimeli del passato ingombrano la sua vita
come scorie tossiche. E gli impediscono di fare spazio al
nuovo, di evolvere e cambiare con il tempo.
Atteggiamento impostato
Risultare “a modo”, “per bene”, è molto importante per
la persona che soffre di disturbi intestinali, che ci tiene
a dare un’immagine di sé “pulita” e sempre impeccabile.
Movenze e gesti sono studiati e trattenuti, fino a risultare
talvolta artefatti e innaturali. La spontaneità è scambiata
spesso, a torto, per volgarità e mancanza di raffinatezza e
viene poco apprezzata anche negli altri.
26
L’importanza del colon
Idealismo e moralità
Chi soffre di disturbi intestinali ha un atteggiamento
moralista che gli fa assumere posizioni inflessibili verso
errori e debolezze proprie e altrui.
Ci tiene molto alla buona educazione e a risultare cor-
retto e onesto. Spesso il suo idealismo sconfina in un
atteggiamento quasi mistico.
Il suo immaginario però al contrario coltiva spesso fanta-
sie “terra terra”… I sensi di colpa prosperano. Il conflitto
tra le due anime si esprime sotto forma di dolorosi cram-
pi e si allenta dopo una violenta scarica diarroica.
Eccessiva pulizia
C’è una vera repulsione nei confronti dello sporco. Per-
sino gli odori del corpo vengono considerati disdicevoli
e vergognosi. Ecco perché spesso chi soffre d’intestino
fa un eccessivo uso di profumi, deodoranti, detergenti:
quasi a coprire quanto di “animale” c’è in lui.
Anche il rapporto con la fisicità e la sessualità spesso è
difficoltoso e inibito, perché si tratta di dimensioni rite-
nute pericolose e “difficili”.
27
Un organo con funzioni vitali
28
L’importanza del colon
Lasciati coinvolgere
Quante volte ti capita di astenerti da qualcosa per ti-
more di sbagliare, di non riuscire, di farti coinvolgere?
Chi soffre di colite evita spesso di lasciarsi contaminare
dalle emozioni, vuole mantenersi tranquillo, non vuole
grane, pensieri, responsabilità oltre a quelli di cui per
forza deve farsi carico. Eppure hai bisogno di sporcarti le
mani, di metterti in gioco, anche se la sola idea ti agita.
Per te meglio l’ansia del provare a fare che il sollievo,
del tutto illusorio, del fuggire o rinunciare. Come devi
fare in pratica? Fai un passo avanti tutte le volte che hai
la tentazione di fare un passo indietro, prendi qualche
iniziativa con gli amici o al lavoro, del tipo “ci penso io a
organizzare il weekend…”, “che ne direste di procedere
in questo modo…”.
E in ultimo scegli un hobby manuale da praticare in
casa: bricolage, pasticceria, pittura, decoupage, trucco,
cucito, ricamo e comincia a esercitarti per il puro gusto
di divertirti.
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Un organo con funzioni vitali
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L’importanza del colon
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Un organo con funzioni vitali
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L’importanza del colon
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Un organo con funzioni vitali
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L’importanza del colon
Censurare le fantasie
Lascia andare liberamente anche le fantasie più “estre-
me” perché non sono prova di perversione né di im-
moralità, ma curiosità del tutto naturali, assolutamente
innocue ed estremamente diffuse. Anzi, le fantasie che
fanno male sono proprio quelle che reprimiamo: lasciati
andare, ti sentirai meglio.
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L’alimentazione
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L’importanza del colon
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Un organo con funzioni vitali
La dieta quotidiana
per la salute intestinale
38
L’importanza del colon
Regole pro-intestino
da rispettare a tavola
• Evitare pasti abbondanti. Suddividerli (e mai saltarli) in
5-7 momenti nell’arco della giornata: in questo modo,
l’intestino riceve uno stimolo regolare e continuativo.
• Bere abbondantemente: bisognerebbe arrivare ad al-
meno 1,5-2 litri di acqua minerale naturale al giorno.
• Benvenuto yogurt: contribuisce a conservare sana la
flora batterica intestinale ed evita le fermentazioni.
• A volontà frutta e verdura: meglio se cruda. Sono indi-
cate le insalate miste con carote, cetrioli e pomodori; le
verdure cotte (spinaci, zucchine, carciofi). Non troppi
legumi (piselli, fagioli, ceci, lenticchie), perché creano
meteorismo. La frutta (di stagione) da preferire: pru-
gne, susine, kiwi, mele, pere, albicocche, fichi.
• Sì a pane, pasta, riso e crackers integrali (no a quelli
“raffinati”): aumentano la massa fecale e migliorano la
peristalsi.
• Eliminare vino, alcolici e cioccolato: oltre ad infiam-
mare l’intestino, favoriscono le emorroidi.
• Consumare olio extravergine d’oliva e di girasole: i più
adatti a lubrificare la mucosa intestinale e a favorire
l’espulsione delle feci.
• Carne con moderazione: meglio di vitello, di manzo
e di pesce, alla griglia o ai ferri (non più di 2 volte la
settimana) e senza esagerare coi tempi di cottura.
• No a fritti, salumi, pepe, spezie: provocano irritazione
e l’insorgere dei diverticoli (piccoli “sacchetti” sulle pa-
reti del colon) che causano dolore.
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i rimedi naturali
40
L’importanza del colon
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Un organo con funzioni vitali
42
L’importanza del colon
Un esercizio yoga
per trovare equilibrio
N ella tradizione orientale la pancia rappresenta il centro
del corpo, il nucleo energetico che come un sole illu-
mina e scalda l’organismo-universo. Curare l’intestino vuol
dire restituire armonia e salute a tutto il corpo. Secondo
la tradizione indiana, dietro l’ombelico si trova il “chakra”
dell’intestino, sede energetica del fuoco fondamentale.
Quando questa parte vitale del corpo è sofferente vengo-
no coinvolti anche gli organi interni dell’addome.
Per combattere i disturbi intestinali in generale, e in par-
ticolare contro i gonfiori addominali e la stipsi, è utile l’e-
sercizio yoga che qui di seguito proponiamo.
43
Dubbi e interrogativi
Le domande
più comuni
I disturbi intestinali influiscono anche sull’umore?
Fino a poco tempo fa sapevamo che i diversi stati emotivi
possono influire sulle funzioni intestinali.
Oggi abbiamo capito che ciò vale anche nella direzione op-
posta, e che le funzioni intestinali possono incidere su quelle
emotive. Di solito i disturbi intestinali provocano forme di
irritabilità o di maggiore sensibilità allo stress, tuttavia in
alcuni pazienti tali disturbi possono evolvere in veri e pro-
pri quadri ansiosi o depressivi.
44
L’importanza del colon
45
i disturbi
più frequenti
Se il colon
non sta bene
E sistono molti fattori che possono alterare la motilità
intestinale e l’equilibrio della flora batterica, provo-
cando una serie di disturbi del colon, quelli che vanno
sotto il termine di “disturbi funzionali”.
Stress, alimentazione scorretta, abuso di medicinali: sono
tutte condizioni che possono provocare una contrazione
eccessiva o insufficiente delle pareti intestinali, causando
colite, stipsi, gonfiori...
Questi disturbi hanno anche l’effetto di rallentare il ri-
cambio della flora batterica e delle cellule della mucosa
intestinale. Se tale ricambio non avviene nei tempi giusti,
le scorie tossiche presenti nel cibo rischiano di incrostarsi
sulle pareti intestinali e rendono ancora più difficile il
naturale movimento ondulatorio dell’organo, che do-
vrebbe favorire il transito dei prodotti fecali verso l’ester-
no, creando un circolo vizioso difficile da interrompere.
Il risultato è progressivo: le scorie dei cibi semidigeriti
rimangono all’interno dell’intestino e saranno soggette a
fermentazioni che rischiano di intossicare l’organismo e
che riducono notevolmente le difese immunitarie.
Quali sono i principali disturbi a cui può andare incon-
tro il nostro intestino? La “sindrome del colon irritabile”
è oggi molto diffusa: rappresenta un’affezione che molto
spesso viene confusa o sottovalutata ed è caratterizzata
da una attività disordinata della muscolatura intestinale.
Se questa si contrae troppo compare diarrea, se si contrae
poco compare stitichezza; se la muscolatura va incontro
48
I disturbi più frequenti
49
Quando il colon è irritabile
50
i disturbi più frequenti
quAndO iL COLOn
È irritAbiLe
52 La fisiologia
un disturbo contraddittorio
56 La visione psicosomatica
il segno di una lotta interiore
68 L’alimentazione
i cibi utili per stare meglio
70 i rimedi naturali
placa i sintomi con cure “dolci”
76 dubbi e interrogativi
Le domande più comuni
51
La fisiologia
Un disturbo
contraddittorio
52
I disturbi più frequenti
Le contrazioni
diventano irregolari
L a sindrome del colon irritabile viene definita anche
con il nome di “colite spastica” perché è collegata agli
spasmi del colon, ovvero alle sue contrazioni. In situazio-
ne di normale funzionamento, i muscoli che avvolgono
l’intestino si contraggono e si distendono con regolarità
per far avanzare il cibo digerito all’interno del tubo inte-
stinale verso il retto. Questo ritmo di contrazioni è parti-
colarmente importante per l’ultimo tratto dell’intestino,
il colon, perché è qui che avviene la fase finale della dige-
stione, cioè l’assorbimento dell’acqua prima dell’elimi-
nazione delle feci. Quando si soffre di colite spastica, o
sindrome del colon irritabile, le contrazioni intestinali
avvengono in maniera irregolare, troppo rapidamente o
al contrario troppo lentamente, spesso alternandosi tra
loro. Nel caso in cui le contrazioni si verifichino troppo
velocemente si manifesta la diarrea, quando avvengono
troppo lentamente la stitichezza, giustificando così la va-
rietà e l’alternanza dei sintomi che caratterizzano questo
disturbo intestinale.
53
Quando il colon è irritabile
Il morbo di Crohn
danneggia l’intestino
54
I disturbi più frequenti
Situazioni “a rischio”
nella vita quotidiana
È risaputo che i disturbi a livello intestinale possono
causare pesanti limitazioni alla vita sociale e lavora-
tiva. Diversi studi hanno cercato di quantificare in ma-
niera più precisa queste limitazioni. È emerso che il 58%
dei pazienti affetti da tali disturbi ha dovuto rinunciare
a viaggiare almeno una volta nell’ultimo anno di malat-
tia. Addirittura il 61% ha dovuto limitare gli impegni
sociali, come le cene fuori o gli incontri con amici. Ogni
soggetto, inoltre, ha dovuto mettere in atto alcune stra-
tegie, come prediligere i viaggi in auto (che permettono
le soste) o scegliere i posti vicini alla toilette al cinema o
a teatro. Tuttavia solo il 34% dei pazienti si reca dal me-
dico al primo apparire dei sintomi e oltre il 50% aspetta
più di un anno prima di rivolgersi allo specialista.
55
La visione psicosomatica
Il segno di una
lotta interiore
56
I disturbi più frequenti
Ci sentiamo insicuri
e l’intestino lo sa
L’ alternanza tra stipsi e diarrea coincide completa-
mente dal punto di vista psicologico con l’alternan-
za nella percezione di se stessi.
Buono o cattivo, generoso o avido, coraggioso o pauro-
so, estroverso o introverso: chi soffre della sindrome del
colon irritabile si muove facilmente tra questi estremi
opposti nel definire se stesso.
In alcuni periodi prevale la visione positiva, e la persona
mostra, anche vantandosene, i propri aspetti più creativi
e ottimistici, mentre in altri periodi, al contrario, la stes-
sa persona sembra non avere più autostima, si abbatte e
lascia emergere solo il suo lato negativo.
Questo salire e scendere continuo svela il problema cen-
trale che colpisce coloro che soffrono di colon irritabile,
ovvero sottolinea l’incapacità di considerarsi come un
insieme di parti buone e altre cattive, di parti valide e
altre meno valide.
Questi individui hanno ancora bisogno di un’idea asso-
luta di se stessi e, possibilmente, tutta positiva.
Come avviene durante il periodo adolescenziale, le per-
sone adulte che hanno problemi di colon irritabile sono
molto influenzabili dai giudizi esterni, che possono ad-
dirittura scatenare in loro una crisi colitica, tanto vengo-
no sentiti come destrutturanti per la propria fragile iden-
tità. È esattamente per questo motivo che il loro colon è
irritabile, poiché è sensibilissimo a qualsiasi evento che
alteri l’equilibrio psicofisico.
57
Quando il colon è irritabile
Le caratteristiche
di chi ne soffre
C hi soffre di pancia è al centro di un forte conflitto,
spinto da due forze eguali e contrarie: una natura
espansiva, sanguigna, fortemente emotiva, che contra-
sta con la paura che questo mondo magmatico e oscuro
prenda il sopravvento e lo trascini nel caos. La sindrome
del colon irritabile è spesso spia di un’ansia contenuta
razionalmente e di un autocontrollo di facciata, special-
mente se il sintomo predominante è la colite. Ecco chi è
la vittima designata di un intestino bizzoso.
58
I disturbi più frequenti
59
Quando il colon è irritabile
60
I disturbi più frequenti
61
Quando il colon è irritabile
62
I disturbi più frequenti
63
Quando il colon è irritabile
I comportamenti
da evitare
Q uando si soffre di colon irritabile in genere si tende
ad attribuire la responsabilità a fattori esterni, pri-
mo fra tutti l’alimentazione, mentre si esclude la possibi-
lità che alla radice di questo fastidioso malessere ci siano
atteggiamenti che anziché sradicarlo contribuiscono a
mantenerlo vivo. Spesso sono proprio i comportamenti
apparentemente più salutari ad alimentare colite e stipsi.
È importante essere consapevoli del fatto che per poter
guarire occorre avere un atteggiamento attivo, essendo
disponibili a mettersi in discussione e a riconoscere le
proprie fragilità. Ecco i passi falsi che favoriscono la cro-
nicizzazione dei disturbi al colon e rendono l’attività in-
testinale una vera e propria “altalena”.
64
I disturbi più frequenti
65
Quando il colon è irritabile
66
I disturbi più frequenti
67
L’alimentazione
I cibi utili
per stare meglio
T ra gli accorgimenti più utili per prevenire e guari-
re i disturbi legati alla sindrome del colon irritabile
è importante non fare pasti troppo abbondanti, distri-
buendoli nell’arco della giornata.
È inoltre fondamentale variare la dieta, così da non alte-
rare la flora batterica.
68
I disturbi più frequenti
Le 4 regole vincenti
• Tra le spezie scegli lo zenzero, la curcuma e la can-
nella, evitando peperoncino, pepe e noce moscata che
impediscono il riequilibrio delle mucose intestinali.
• Evita i latticini. L’unico consentito è lo yogurt a cui
possiamo aggiungere del cocco grattugiato e della ste-
via per creare un ottimo frullato.
• Bevi almeno un litro e mezzo di acqua al giorno,
lontano dai pasti, evitando invece gli alcolici.
• Mangia adagio, masticando bene ogni boccone e non
saltare mai i pasti (meglio farne di più con minori
quantità). Inoltre, il cibo va assunto a intervalli regola-
ri (3 pasti e 2 spuntini).
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i rimedi naturali
Placa i sintomi
con cure ”dolci”
70
I disturbi più frequenti
71
Quando il colon è irritabile
I minerali per
riequilibrare le funzioni
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I disturbi più frequenti
73
Quando il colon è irritabile
74
I disturbi più frequenti
75
Dubbi e interrogativi
Le domande
più comuni
“Sindrome del colon irritabile”, di che si tratta?
Con la definizione di “sindrome del colon irritabile” si
indicano tutte le patologie che affliggono l’intestino e che
non sono immediatamente riconducibili a cause organiche
specifiche. Rientrano in questa definizione, ad esempio, la
colite o la stipsi che non sono causate da infezioni batteriche
e neppure sono la conseguenza di altre malattie.
76
I disturbi più frequenti
77
I disturbi più frequenti
QUANDO
SI INFIAMMA:
LA COLITE
80 La fisiologia
Uno dei malesseri più diffusi
86 La visione psicosomatica
Spia di emozioni non ascoltate
98 L’alimentazione
Evita i cibi “irritanti”
79
La fisiologia
80
I disturbi più frequenti
81
Quando si infiamma: la colite
Le diverse tipologie
e cause del disturbo
L e possibili cause della colite sono molto numerose;
oltre all’alimentazione, lo stress è uno dei principali
imputati. L’infiammazione al colon può essere provocata
da forme di “intolleranza” alimentare o da un’infezione
da microrganismi patogeni. In questo caso si tratta di
una forma di colite dal decorso molto veloce: insorge
violentemente, manifestandosi con diarrea e dolore ad-
dominale. Se l’infezione si cronicizza o non viene cu-
rata adeguatamente allora anche la colite ne risente ed
evolve in colite cronica. Bisogna precisare che spesso è
chiamata colite quello che in realtà è un semplice attacco
di dissenteria causato da un’indigestione. In altri casi il
disturbo è provocato da patologie infiammatorie, come
la colite ulcerosa: le diagnosi sono specifiche e vanno ap-
profondite quando i sintomi durano per periodi lunghi
(oltre le tre settimane).
82
I disturbi più frequenti
Causata da farmaci
È una infiammazione del colon provocata da una pro-
lungata assunzione di antibiotici, che modificano la flo-
ra intestinale e favoriscono il riprodursi del “clostridium
difficile”, un batterio che danneggia la mucosa del colon.
Questa colite viene chiamata anche pseudo membranosa
e si manifesta con febbre, dolori addominali e dissente-
ria, con presenza di muco nelle feci.
Colite ulcerosa
La colite ulcerosa è una malattia infiammatoria croni-
ca che può colpire l’intestino in ogni sua parte, anche
se ha una localizzazione preferenziale nell’ultimo tratto
dell’organo, nell’intestino tenue e nel colon. Il sintomo
principale con cui si manifesta è costituito dall’emissio-
ne di sangue rosso vivo, da solo o prima della normale
evacuazione. A ciò si accompagna un senso di malesse-
re generale con febbre e inappetenza. Questo disturbo è
caratterizzato da uno stato infiammatorio a carico della
mucosa del grosso intestino, con arrossamento, fragilità
e vere e proprie ulcerazioni.
Da infezione batterica
Questo tipo di colite è provocato da un agente batterico
esterno: tifo, paratifo, tubercolosi addominale.
83
Quando si infiamma: la colite
La colite da “viaggio”,
imprevista e fastidiosa
84
I disturbi più frequenti
I momenti in cui
si fa sentire di più
L e manifestazioni più fastidiose della colite si verifi-
cano di solito in alcune occasioni tipiche e in certi
momenti della giornata. Vediamo quali sono.
Al mattino
Se il risveglio è doloroso e urgente, allora sono le respon-
sabilità che dovremo affrontare a darci il “buongiorno”.
Il pensiero molesto di cui ci liberiamo violentemente al
bagno è quello di non farcela, di fallire e di mostrare le
nostre debolezze. Un senso di inadeguatezza e disistima
ci fa desiderare di non confrontarci con il mondo ester-
no, pronto a giudicare e a condannare. Di fronte a que-
sta minaccia “ce la facciamo sotto”.
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La visione psicosomatica
Spia di emozioni
non ascoltate
86
I disturbi più frequenti
87
Quando si infiamma: la colite
88
I disturbi più frequenti
L’identikit di chi
è a rischio colite
E siste una personalità che ci predispone a soffrire di
colite? Indubbiamente sì: l’intestino si ammala per-
ché visceralità e istinti trattenuti da una spiccata razio-
nalità cominciano a “protestare”. Esaminando i tratti di
chi costringe la pancia a richiamarlo alla sua vera natura,
ci accorgeremo che si tratta di persone che si conoscono
poco e che danno poco spazio a ciò che sentono.
Impulsi trattenuti
Avendo una tempra tendenzialmente focosa e irruenta, il
colitico tenderebbe ad agire o meglio a reagire in tempi
molto brevi, anche per sollevarsi dall’ansia. Questo però
scatena la paura delle conseguenze e di perdere anche il
minimo controllo degli eventi. Ecco allora che l’impulsi-
vità viene frenata, innescando spesso dolorosi attacchi di
89
Quando si infiamma: la colite
Corretti e moralisti
La pulizia e l’integrità morale sono per i colitici un valore
inviolabile: la loro coscienza deve essere sempre limpida e
senza macchie, i sentimenti devono essere chiari e onesti.
Ma non sempre è possibile: ecco allora che qualunque
ambivalenza o desiderio di trasgressione viene respinto
nell’angolo più buio della coscienza o meglio liquidato
nel più breve tempo possibile. E chi se non l’intestino
potrà farsi carico di questa “pulizia” impellente?
Orgogliosi e riservati
Sbagli, debolezze, brutte figure. Chi di noi ne è immu-
ne? Se però capitano a chi soffre di colite accendono una
feroce autocritica e una vergogna viva, facendoli senti-
re meschini e umiliati. Ciò spesso li porta a ritirarsi da
qualunque forma di competizione e dal confronto. Ma
anche a evitare tutte le situazioni in cui l’emotività è in
primo piano e si sentono nudi: il risultato? Una vita a
metà, fatta di limiti e di autoimposizioni continue.
90
I disturbi più frequenti
I comportamenti utili
per calmare la colite
S offrire di colite non significa solo accusare dolori,
gonfiori e una diarrea che ci ricorda le proteste di
una pancia in subbuglio. Soffrirne significa che i nostri
modi di vivere non ci rispecchiano a pieno: tratteniamo
emozioni, fantasie, desideri e neghiamo a noi stessi una
naturale dimensione espressiva che va a riversarsi sulla
realtà più viscerale del nostro corpo, la pancia.
Ecco che allora entrare in contatto con la parte più “mi-
steriosa” diventa importante per capire come questo
disturbo abbia le sue radici nelle parole non dette, nei
comportamenti mascherati, nelle tensioni taciute.
Imparare a decifrare i comportamenti sbagliati trasfor-
mandoli in quelli giusti diventa così fondamentale per
proteggere il nostro intestino a 360 gradi.
Di seguito presentiamo una guida con alcuni suggeri-
menti da seguire attentamente e molti altri consigli pra-
tici da provare per stare subito meglio.
91
Quando si infiamma: la colite
Vivi di pancia
Un temperamento focoso e passionale, raffreddato dalla
logica e dai giudizi morali: è questa la contraddizione
che caratterizza chi soffre di colite. La sensibilità e la ten-
denza innata a seguire l’intuito potrebbero guidarlo ver-
so le scelte giuste e gli consentirebbero di vivere in modo
più intenso con qualche brivido di più e molte paure di
meno, ma… Il colitico si fida poco di se stesso, della sua
visceralità, la considera a torto una dimensione fallace,
grezza, primitiva. Peccato, invece, perché è proprio nella
pancia la sua saggezza. Impara ad ascoltare i moti più
viscerali: rinuncia alle spiegazioni e segui il tuo intuito,
92
I disturbi più frequenti
93
Quando si infiamma: la colite
94
I disturbi più frequenti
Rincorrere il buonismo
Essere sempre chiari, corretti, scandalizzarsi per i com-
portamenti immorali e tutto ciò che non è approvato
dalla logica e dal senso comune... Che c’è di male, si
potrebbe dire? Niente, se vivessimo in un mondo ideale
dove il male e gli impulsi non esistono. Questo modo di
95
Quando si infiamma: la colite
Seguire il gregge
Chi soffre di colite ha un fortissimo bisogno di essere
approvato e stimato. Spesso si genera una fame di appro-
vazione che rende estremamente sensibili alle critiche e
96
I disturbi più frequenti
97
L’alimentazione
Evita i cibi
“irritanti”
98
I disturbi più frequenti
Gli accorgimenti
anticolite a tavola
P er mantenere in salute l’intestino non è sufficiente
scegliere i cibi giusti, ma bisogna anche cuocerli nel
modo adatto. Per quanto riguarda la carne magra e quel-
la di pollo, la cottura più salutare in caso di disturbi inte-
stinali, è quella al vapore, evitando invece di abbrustolire
troppo la carne sulla griglia o al forno.
Bisogna limitare anche i brasati e gli umidi, soprattutto
se hanno sughi ricchi e molto saporiti e piccanti. I pesci
a carne bianca, adatti in caso di colite, non vanno fritti
né conditi con salse irritanti; sono invece benefici se cotti
al vapore o in padella con poco olio.
Per i primi piatti è bene condire pasta e riso con sughi
semplici e leggeri, limitando invece le zuppe di verdure
o i minestroni che contengono legumi. Sono più adatti
i passati e le zuppe farinose a base di patata. Per quanto
riguarda gli ortaggi, vanno valutati caso per caso, ma in
generale è meglio non consumarli crudi, ma cuocerli al
vapore, in padella o al forno.
99
Quando si infiamma: la colite
100
I disturbi più frequenti
101
I rimedi naturali
Armi “verdi”
contro il disturbo
102
I disturbi più frequenti
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Quando si infiamma: la colite
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I disturbi più frequenti
105
Quando si infiamma: la colite
106
I disturbi più frequenti
107
Dubbi e interrogativi
Le domande
più comuni
Cos’è esattamente la colite?
La colite è un’infiammazione della mucosa del colon, che
può essere dovuta a numerose cause. Spesso però si usa il ter-
mine “colite” anche per semplici episodi di dissenteria, che
guariscono spontaneamente e che possono essere causati non
da una vera e propria infiammazione ma dall’ingestione di
alimenti guasti o da un sovraccarico di tensioni emotive.
108
I disturbi più frequenti
109
I disturbi intestinali più frequenti
QUANDO È PIGRO:
LA STIPSI
112 La fisiologia
Se il colon non “lavora” bene
130 L’alimentazione
I cibi che attivano la peristalsi
111
La fisiologia
Se il colon
non “lavora” bene
112
I disturbi più frequenti
Per ostruzione
In questo caso il problema risiede nell’ultimo tratto
dell’intestino, e cioè nella regione retto-anale. In parole
povere, le masse di scarto hanno un transito regolare, ma
113
Quando è pigro: la stipsi
Per farmaci
Esistono molti farmaci la cui assunzione può determi-
nare stitichezza. In particolare tra essi ci sono gli anti-
depressivi, gli anticolinergici (servono a controllare le
contrazioni muscolari), alcuni antiacidi, certi analgesici,
i betabloccanti (usati per la regolazione del battito car-
diaco) e quasi tutti i tipi di ansiolitici.
114
I disturbi più frequenti
115
Quando è pigro: la stipsi
Le conseguenze
sull’organismo
G li effetti della stitichezza sulla salute dell’organi-
smo non sono da sottovalutare. Infatti, se le feci
rimangono troppo a lungo nell’intestino, i capillari e il
sistema linfatico devono assorbire una quantità maggio-
re di sostanze di rifiuto. Di conseguenza, il fegato e i
linfonodi devono affrontare un surplus di lavoro, in una
condizione chiamata “tossiemia intestinale”. Le tossine
assorbite si propagano nell’organismo creando sintomi
come alitosi, cefalea, sonnolenza, dispepsia, irrequietez-
za e sbalzi d’umore. Si tratta di una condizione partico-
larmente rischiosa, poiché provoca un’irritazione cronica
del colon, che favorisce lo sviluppo di autoanticorpi e
quindi di patologie autoimmuni. Vediamo quindi quali
altri disturbi sono collegati alla stipsi.
116
I disturbi più frequenti
117
La visione psicosomatica
Una protesta
dell’intestino
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I disturbi più frequenti
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Quando è pigro: la stipsi
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I disturbi più frequenti
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Quando è pigro: la stipsi
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I disturbi più frequenti
123
Quando è pigro: la stipsi
124
I disturbi più frequenti
Scegli di fidarti
La paura di tutto ciò che è estraneo è tipica di chi soffre
di stipsi. La diffidenza è un atteggiamento onnipresente:
la paura del nuovo e del diverso si esprime attraverso
pregiudizi e svalutazioni che forniscono la giustificazio-
ne a una difficoltà che non si vuole ammettere.
La diffidenza nei confronti del mondo però genera chiu-
sura, ritrosia a rivelare anche gli aspetti migliori di sé.
Nonostante la fiducia sia sempre una scommessa, la so-
luzione è proprio quella di provare a fidarsi dell’istinto e
di tentare di concedere un pizzico di credibilità a part-
ner, figli, colleghi, delegando, rinunciando a controlla-
re ma anche concedendo un po’ di confidenza in più o
chiedendo aiuto. In questo modo si allenta la tensione
verso il mondo esterno e l’intestino non sarà più costret-
to a “negare” il suo contenuto a un mondo ostile.
Mettiti in gioco
Controllare da lontano, fare da supervisore o maestro:
ecco i ruoli che più si riscontrano in chi soffre di stipsi.
Ruoli in cui si è protagonisti ma defilati, in cui si man-
dando avanti gli altri a esporsi all’errore e ai rischi. In
fondo, lo stitico si comporta in questo modo perché ha
paura, e la paura è proprio quella di mettersi in gioco,
di doversi trovare a fronteggiare l’imprevisto o relazioni
125
Quando è pigro: la stipsi
126
I disturbi più frequenti
127
Quando è pigro: la stipsi
Trattenere lo stimolo
Molti di coloro che soffrono di stipsi hanno la cattiva
abitudine di non assecondare lo stimolo all’evacuazio-
ne appena si presenta, spesso perché hanno difficoltà a
lasciarsi andare in un bagno che non è il loro, e prefe-
riscono quindi attendere che si crei una condizione più
idonea. È invece importante, se si soffre di stitichezza,
assecondare lo stimolo appena esso si presenta anche se
siamo al lavoro, al ristorante, fuori casa, abituandosi così
a obbedire alla pancia e ai suoi tempi.
Lo stesso vale per gli altri impulsi; se sei abituato a trat-
tenere ogni bisogno o moto spontaneo e ad aspettare che
ci siano le condizioni adatte per lasciarti andare, non
aspettare: il momento giusto è quando ne hai voglia.
128
I disturbi più frequenti
Volersi migliorare
Chi soffre di stipsi è piuttosto avaro di riconoscimenti
con se stesso. Dietro questa aspettativa si nasconde la
spinta verso la perfezione che, come ben sappiamo, è
irrealizzabile. L’idea che bisogna sempre migliorarsi pre-
suppone che non valiamo abbastanza e porta a svalutarci
costantemente. Non solo, il desiderio di essere migliori
spesso parte da una sensazione di indegnità che, come
una colpa originaria, non può cancellarsi e deriva dal fat-
to di essere umani, e in quanto tali limitati.
Accetta l’imperfezione come segno di unicità: migliora-
re, infatti, vuol dire assomigliare sempre più a te stesso e
riuscire a sentirti bene nei tuoi panni. Più ti avvicinerai
a ciò che sei e più il corpo tenderà a funzionare secondo
natura, intestino compreso.
129
L’alimentazione
La verdura è insostituibile
Per la salute dell’intestino è fondamentale introdurre nel-
la propria dieta minestroni e passati di verdure in quan-
tità, ortaggi di stagione cotti e crudi, suddivisi nei due
pasti principali, pranzo e cena, in modo da consumarne
130
I disturbi più frequenti
Il caffelatte è consentito
Il caffelatte va bene, salvo per chi ha problemi di intol-
leranza al latte o di mal di stomaco. Il latte offre calcio
prezioso e la caffeina è importantissima per la peristalsi
intestinale. Se c’è intolleranza al caffè, si può prendere
un surrogato a base di orzo; si può anche riempire la
caffettiera a metà con orzo e caffè.
131
Quando è pigro: la stipsi
132
I disturbi più frequenti
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I rimedi naturali
Stimoli dolci
per “liberarsi”
134
I disturbi più frequenti
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Quando è pigro: la stipsi
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I disturbi più frequenti
137
Quando è pigro: la stipsi
138
I disturbi più frequenti
139
Dubbi e interrogativi
Le domande
più comuni
Cos’è la stipsi?
La stipsi (detta anche stitichezza o costipazione) è un di-
sturbo caratterizzato da un ritardo o un’insufficienza nell’e-
vacuazione delle feci. La stipsi non è una vera e propria
malattia in sé, ma un sintomo che può insorgere a causa
di svariate alterazioni organiche o funzionali dell’intesti-
no. Può colpire indifferentemente sia soggetti maschili che
femminili, e può insorgere a qualunque età. Molte persone
ritengono la stipsi una condizione “costituzionale” con la
quale bisogna convivere, in realtà si tratta di una condizio-
ne da affrontare con decisione.
140
I disturbi più frequenti
141
Quando fa gonfiare l’addome
142
I disturbi più frequenti
QUANDO
FA GONFIARE
L’ADDOME
144 La fisiologia
Un ingorgo d’aria nella pancia
152 L’alimentazione
Cura a tavola il meteorismo
143
La fisiologia
Un ingorgo d’aria
nella pancia
144
I disturbi più frequenti
Attenzione a non
“masticare” aria
145
La visione psicosomatica
Rimugini troppo
sui pensieri
146
I disturbi più frequenti
E se la pancia borbotta?
Da un punto di vista simbolico, se la pancia “brontola”
siamo di fronte a una pancia “in fermento”, a una di-
mensione istintiva e viscerale che è in forte agitazione.
L’aria che preme e gonfia la zona dell’addome e dell’in-
testino, esprime uno stato di tensione interna, un’ansia
che spesso non trapela in alcun modo dall’esterno. Può
manifestarsi in ambienti che si percepiscono come ostili,
nei quali non ci si sente liberi di esprimersi.
Spesso si associa a una vera e propria ansia sociale per-
ché la persona che ne soffre evita accuratamente certe
situazioni per il timore di sentirsi in imbarazzo a causa
dell’incontenibilità dei suoi disturbi.
L’identikit
di chi è a rischio
147
Quando fa gonfiare l’addome
I suggerimenti
per liberarsi dall’aria
U n intestino pieno d’aria è l’altra faccia di un cervello
fin troppo attivo e in movimento. Come avviene nella
mente, infatti, l’intestino spesso tende a trattenere dentro
di sé l’inutile, allontanando ciò che è realmente importante.
Per ridurre quindi i sintomi tipici del gonfiore addominale
e liberare la pancia dall’eccessiva quantità d’aria devi, in pri-
mis, liberare la mente dai continui pensieri.
148
I disturbi più frequenti
149
Quando fa gonfiare l’addome
Lo stile di vita
che gonfia la pancia
S e è vero che i gonfiori addominali nascono dal con-
tinuo pensare e rimuginare sugli stessi pensieri che,
automaticamente, condizionano la nostra vita, per sta-
re bene, proviamo ad alleggerirci dalla cappa di queste
pressioni che ci fanno sentire sempre sotto esame.
Ritrovare la nostra spontaneità e provare a cacciare l’i-
nutile e a calarci nella realtà concreta, aiuteranno infatti
l’intestino a svolgere le sue funzioni senza interferenze,
riducendo il rischio di fermentazioni e produzioni di
gas. No dunque a tutti i comportamenti che ci bloccano
e ci allontanano dalla realtà.
150
I disturbi più frequenti
Drammatizzare sempre
Come reagisci ai piccoli inevitabili contrattempi di ogni
giorno? Per quanto tempo continui, ostinato, a rimugi-
nare su qualcosa che è andato storto, o semplicemen-
te non nel modo in cui ti eri prefissato? Se hai spesso
l’abitudine di drammatizzare, di vedere delle cose solo
l’aspetto negativo e sfavorevole, considera che in que-
sto modo ti costringi a vivere perennemente sulla cor-
da, accumulando una tensione e una frustrazione che
da qualche parte devono pur trovare una via di sfogo:
l’intestino. Le tue lamentele i tuoi brontolii si manife-
stano anche attraverso una pancia in subbuglio, piena
d’aria. Il continuo drammatizzare ogni situazione, il più
delle volte in modo ossessivo, infatti, genera una vera e
propria fermentazione mentale, che arriva a coinvolgere
anche l’intestino, dando origine ai gonfiori addominali.
In questo caso, le continue riflessioni fermentano nella
testa come i cibi nell’intestino.
151
L’alimentazione
Cura a tavola
il meteorismo
152
I disturbi più frequenti
153
I rimedi naturali
Alleati verdi
che “sgonfiano”
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I disturbi più frequenti
155
Quando fa gonfiare l’addome
156
I disturbi più frequenti
Il fiore di Bach
che spegne i borbottii
157
Curare il colon
Finito di stampare nel mese di dicembre 2013
per conto delle Edizioni Riza S.p.A.
da Rotolito Lombarda S.p.A.
20063 Cernusco sul Naviglio (MI)