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T.A.R. Umbria, Sez. I, 10 maggio 2013, n.

281

N. 00281/2013 REG.SEN.

N. 00299/2003 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per l' Umbria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 299 del 2003, proposto da:
Martini Angelico, rappresentato e difeso dall'avv. Francesco Augusto De Matteis, con domicilio
eletto presso lo stesso in Perugia, via Bonazzi, 9;

contro

Comune di Marsciano;

per l'annullamento

ordinanza del funzionario incaricato 13.5.03, n. 74 di demolizione di annessi agricoli. rif. nor. l.
47/85; l. 1150/42; l. 765/67; l. 10/77; l. 241/90

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 10 aprile 2013 il dott. Cesare Lamberti e uditi per le parti i
difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO e DIRITTO

Il sig. Angelico Martini espone di avere acquistato con rogito notaio Francesco Tei rep. n. 31394
dell8 luglio 1965, un compendio immobiliare situato in frazione olmeto del Comune di Marsciano.
La vendita avvenne a corpo compresa la casa con annessi rustici distinta al fg. 37, part.lla 38.
Intorno allabitazione sorgevano numerosi annessi destinati in parte a ricovero di animali (stalletti)
in parte a custodia di mezzi agricoli (tettoia).

Con lemanazione della legge n. 47 del 1985, il ricorrente ha poi presentato domanda di condono di
alcuni annessi e delle volumetrie realizzate con la tamponatura delle strutture preesistenti. La
domanda fu accolta con concessione n. 1177 del 5 settembre 1995.

A seguito di sopralluogo della polizia municipale, stata contestata al ricorrente lesistenza di


quattro fabbricati rurali un relazione ai quali il sig. Martini assume di avere dichiarato lesistenza
allepoca dellacquisto avvenuto nel luglio 1965.

Con ordinanza n. 54 del 3 aprile 2003 al ricorrente stata intimata limmediata sospensione dei
lavori e con ordinanza n. 74 del 13 maggio 2003 ha intimato la demolizione dei fabbricati descritti
ai punti 3 e 4 (stalletti e tettoia) perch non erano esistenti agli atti del condono e nella denuncia di
accatastamento allegata allo stesso.

Nei tre motivi di violazione dellart. 7 della legge n. 47 del 1985 anche in relazione allart. 31 della
legge n. 1150 del 1942 e agli artt. 1, l. n. 10/1977 e 3, l. n. 241/1990, si afferma che il comune non
avrebbe considerato: a) che non occorreva alcun titolo edilizio per i fabbricati realizzati prima del
1 settembre 1967 fuori dei centri abitati: il comune ha omesso qualsiasi istruttoria circa la data in
cui erano stati realizzati gli annessi; b) che non stata effettuata alcuna valutazione preventiva circa
la compatibilit degli immobili con larea circostante soggetta a destinazione agricola: lo stesso
comune definisce gli immobili pertinenze del fabbricato di abitazione sicch lamministrazione
poteva soltanto contestare lassenza dellautorizzazione gratuita; c) non erano in corso opere al
momento del sopralluogo: la sospensione non ha alcuna concreta base fattuale.

Il comune non si costituito in giudizio. Il provvedimento stato sospeso con ordinanza n. 104 del
2 luglio 2003. Con memoria del 4 marzo 2013 il ricorrente ha dato atto della demolizione degli
stalletti.

Osserva il Collegio che pregiudizialmente deve essere dato atto dellimprocedibilit del ricorso con
riferimento ai manufatti destinati a ricovero di animali (stalletti) perch spontaneamente abbattuti
dal ricorrente, che ha espressamente esplicitato la persistenza dellinteresse con il manufatto adibito
a custodia di mezzi agricoli.

Per la parte residua il ricorso fondato, anche se per le ragioni che si dir.

residua materia del contendere la tettoia delle dimensioni di ml. 17.00 x 4.20 e di altezza fra ml.
2.25 e ml. 3.15 in pali di cemento e copertura e parziale tamponatura in lamiera metallica realizzata
in aderenza al fabbricato delle dimensioni di ml. 7.00 x 8.35 gi inserito nelle mappe catastali
costruito in pietra con la destinazione di rimessa attrezzi. Per la realizzazione di tale annesso, agli
atti dufficio non risulta essere stata rilasciata alcuna autorizzazione o concessione edilizia.

In relazione alla tettoia, in atti la dichiarazione sostitutiva di atto di notoriet del 20 novembre
2003 sottoscritta e resa dal sig. Martini Leandro di avere aiutato il ricorrente Martini Angelico nel
1965 a ristrutturare la capanna gi esistente (struttura in legno pali in cemento e copertura in lamiera
ondulata).

La dichiarazione sta a comprovare la circostanza di fatto che la tettoia esisteva sin dallanno 1965:
la circostanza rimasta incontestata non essendosi costituito in giudizio il Comune che ha emanato
il provvedimento e come tale il soggetto qualificato a contraddire.

Secondo la giurisprudenza successiva al Codice, la prova del momento in cui sono realizzate le
opere abusive grava sullinteressato che pu avvalersi, se non vi contestazione, della dichiarazione
sostitutiva di atto di notoriet (T.A.R. Piemonte Torino, sez. II, 12/01/2012, n. 34; T.A.R. Lazio
Roma, sez. II, 06/12/2010, n. 35404).

Con la dichiarazione sostitutiva di atto di notoriet, il ricorrente ha pertanto assolto lonere della
prova a suo carico dimostrando che la realizzazione della tettoia risaliva quantomeno allanno 1965.

Secondo giurisprudenza consolidata, l'obbligo di richiedere la licenza edilizia (ora permesso di


costruire) per realizzare nuove edificazioni stato introdotto dall'art. 31, legge urbanistica n. 1150
del 942 esclusivamente per gli immobili situati nei centri urbani. Solo a seguito dell'approvazione
della c.d. legge ponte n. 765 del 1967, tale obbligo di munirsi del titolo abilitativo ad edificare
stato esteso all'intero territorio comunale (T.A.R. Campania Napoli, sez. VI, 15/09/2010, n. 17416;
T.A.R. Umbria, sez. I, 14/07/1981, n. 250).

Era perci il Comune a dover dare prova contraria del fatto addotto dal ricorrente e dimostrare con
qualunque mezzo che la tettoia era stata realizzata in un momento successivo: dimostrazione in
assenza della quale opera il principio di non contestazione di cui allart. 115, co. 2 c.p.c..

Non vale a costituire prova contraria che la tettoia non fosse compresa nelle opere di cui era stato
richiesto e concesso a suo tempo il condono ex lege n. 47/1985: proprio perch anteriori alla c.d.
legge ponte n. 765 del 1967 la tettoia non doveva essere condonata perch continuava a non
necessitare di alcun titolo di legittimazione essendo stata realizzata allesterno del centro abitato e
su zona priva di vincoli.

Deve, conseguentemente, essere dichiarata illegittima l'ordinanza di demolizione impugnata perch


emessa in relazione ad un manufatto di cui stata fornita prova non contestata della sua
realizzazione in data antecedente al settembre 1967, ossia precedente all'introduzione dell'obbligo di
ottenere la licenza edilizia per immobili siti al di fuori dei centri abitati (T.A.R. Campania Napoli,
sez. VI, 15/09/2010, n. 17416; T.A.R. Umbria, 14/07/1981, n. 250).

Il ricorso deve essere conclusivamente in parte dichiarato improcedibile per inesistenza


sopravvenuta del suo oggetto e in parte accolto con assorbimento di ogni altra censura e con
annullamento della residua parte dellordine di demolizione n. 74 del 13 maggio 2003.

Dalle statuizioni predette deriva poi limprocedibilit dellimpugnazione dellordine di sospensione


n. 54 del 3 aprile 2003 non essendo configurabile alcun interesse al suo annullamento.

Le spese di giudizio vanno compensate per giusti motivi.

P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per l'Umbria dichiara il ricorso improcedibile per
sopravvenuto difetto dinteresse nei sensi di cui in motivazione e per il resto lo accoglie. Annulla in
parte qua il provvedimento impugnato e compensa le spese di giudizio.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa.

Cos deciso in Perugia nella camera di consiglio del giorno 10 aprile 2013 con l'intervento dei
magistrati:

Cesare Lamberti, Presidente, Estensore

Stefano Fantini, Consigliere

Ezio Fedullo, Consigliere

IL PRESIDENTE, ESTENSORE

DEPOSITATA IN SEGRETERIA

Il 10/05/2013

(Art. 55, L. 27/4/1982, n. 186)

IL SEGRETARIO

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