PIATTI PULITI ACQUA DI CASA

Un aiuto concreto per la vita Potabile, ma contaminata.

di tutti i giorni: doppio test La scoperta di un socio
sui detersivi per le stoviglie e la battaglia (vinta) per
e sulle spugnette farla tornare buona da bere

www.altroconsumo.it 288 • Gennaio 2015

Altroconsumo - mensile - 11 €
Altroconsumo + supplemento Soldi&Diritti - 22 €
Altroconsumo + supplemento Test Salute - 24€
Altroconsumo + supplemento Soldi&Diritti e Test Salute - 35 €

I NOSTRI DIRITTI

TRITATI
Anno XLI - Altroconsumo: via Valassina 22, 20159 Milano - Poste Italiane s.p.a.Spedizione in a.p.- D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, LO/MI

DAL TRATTATO
Antibiotici e ormoni nella carne. Uno dei
tanti rischi del negoziato segreto Usa - Ue
In caso di mancato recapito, restituire al Cmp di Milano Roserio per la restituzione al Mittente previo pagamento resi

rove di laborato-
rio, anche piutto

Da questo numero

Più inchieste
Più prodotti
Più consigli
Più risparmio
 Gennaio 2015

Sommario 22
Acqua inquinata: come
un cittadino informato
può cambiare le cose.

14
Entro l’anno
si dovrebbe siglare
il grande accordo
economico con gli Usa.

Da questo numero
6
più servizi e attualità.

DALLA TUA PARTE TEST INCHIESTE

6 Notizie, analisi, commenti, consigli
dal mondo del consumo e
aggiornamenti sulle nostre attività.
A PRIMA VISTA
10 Le nostre impressioni e i nostri
giudizi su prodotti appena usciti
sul mercato.
TOP 5
12 Cinque prodotti particolarmente
interessanti tra l’ampia selezione
di test che trovate sul nostro sito.
14 ACCORDI CON GLI USA
Si tratta su nuove regole
commerciali: che non si ceda
su certezze e diritti acquisiti.
20 MUOVERSI IN CITTÀ
Nuovi servizi fanno concor-
renza al taxi: UberPop
22 BERE PULITO
Sconfiggere l’inquinamento:
come ci si può riuscire.
26 AZIENDE ELETTRICHE
Qualità del servizio clienti.
30 TEST: RAGÙ PRONTO Rispar
m
840€ i
Qualità senza ombre.
34 WIFI PUBBLICO
I mille difetti delle reti internet
aperte al pubblico.
39 TEST: FRIGORIFERI
Alla prova i nuovi frigoriferi a
doppia porta.
42 TEST: PHABLET
Abiamo valutato i dispositi-
vi a metà tra un telefono e
un tablet.

INDIPENDENTI
Contatti Ci finanziamo con le quote asso-
ciative e l’abbonamento alle no-
AL TELEFONO stre riviste, che non contengono
Tutti i numeri sono a pag. 62 pubblicità, né informazioni paga-
I nostri obiettivi sono l’informazione, la difesa te da produttori o da gruppi di
ATTRAVERSO IL SITO e la rappresentanza dei consumatori. Non ab- interesse politico e finanziario.
www.altroconsumo.it/contattaci biamo pubblicità. Per i test acquistiamo tutti i L’indipendenza è totale, a garan-
prodotti e ci affidiamo solo a laboratori com- zia della obiettività dei giudizi e
petenti e indipendenti da qualsiasi interesse. dei consigli.

2 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it


26
Come trattano i clienti le aziende
che forniscono l’energia elettrica?
46 TEST: CITY CAR
Auto perfette per districar-
si nel traffico cittadino.
50 SMALTO PER UNGHIE
Cosa c’è sotto la manicure?
Sostanze chimiche vietate.
52 DETERSIVO E SPUGNA
Scopri grazie al nostro test
la coppia invincibile in cucina.
57 SERVIZI DI CLOUD
Problemi di sicurezza e pri-
vacy per gli archivi in rete.
EFFICACI
Il nostro metodo di lavoro si basa
su criteri di rigore scientifico, ef-
ficienza e competenza. A test e
inchieste lavorano tecnici quali-
ficati e specialisti di settore che
mettono la loro professionalità
al servizio dell’informazione, del-
la consulenza, della risoluzione
concreta dei problemi.
www.altroconsumo.it
62
La nostra socia ha ottenuto
il rimborso per il volo
cancellato.
ADESSO LO SAI
60 Rispondiamo direttamente alle
vostre domande.
VIVA VOCE
62 CONDIVIDI UN’ESPERIENZA
Blu poco express - Il forno che si fa
la doccia - Caminetto a bioetanolo:
solo per arredo? - Doppio addebito,
che fare? - La garanzia non è
spacciata - Liscio come l’olio (di
colza) - Evitare allarmismi inutili
- Mi si è allungata la calza!
64 IL DUBBIO
L’amido modificato è ogm?
DALLA TUA PARTE
La nostra missione è esclusiva-
mente orientata a soddisfare le
necessità dei consumatori e a
tutelare i loro diritti. Per questo
offriamo servizi di consulenza
individuale ai nostri soci e por-
tiamo la voce e le istanze dei
consumatori presso gli interlo-
cutori istituzionali e sociali.
Aspettati
molto
Il trattato commerciale tra Stati Uniti e Unione europea,
cui abbiamo dedicato l’articolo di copertina (vedi pag.
14), è un emerito sconosciuto, anche se entro l’anno
potrebbe essere siglato. Quanto ne sapete? Poco o
niente, probabilmente. Perché nessuno vuole che se ne
parli, visto che gli interessi in gioco sono enormi e
spesso in conflitto con i nostri diritti. E le varie lobby
preferiscono lavorare dietro le quinte. Proprio per
questo noi ne vogliamo parlare, mettendo in luce rischi
(in primis sul cibo), reclamando che si mantenga alta la
qualità e sicurezza dei prodotti scambiati e chiedendo
trasparenza e confronto aperto sui temi del trattato.
Più avanti nel giornale (pag. 22), troverete un articolo su
un grave caso di contaminazione dell’acqua potabile
scoppiato proprio grazie a uno di voi soci, che ha fatto
analizzare l’acqua di casa usando il nostro servizio, e
che, grazie all’intervento di Altroconsumo presso le
istituzioni, è stato risolto con misure concrete per la
tutela della salute pubblica. Da questo numero su
Altroconsumo troverete più approfondimenti, più
denunce, più attualità, più storie. Ma abbiamo
rinforzato anche l’informazione su quello che è il nostro
esclusivo punto di forza, l’informazione indipendente
sui prodotti: ci sono i test, naturalmente, e in più
commenti sulle novità vere e presunte del mercato, con
un occhio critico alle promesse che le accompagnano.
Troverete anche più consigli concreti per orientarvi nel
mondo dei consumi, perché siano intelligenti, mirati,
utili, sicuri, sostenibili per l’ambiente, ma anche per i
sempre più magri bilanci familiari. Ci saranno rimandi
e perfetta complementarietà con il nostro sito, dove
potete calcolare le tariffe più convenienti per alleggerire
le bollette e dove i prodotti testati sono migliaia, con
aggiornamenti in tempo reale sulla qualità dei nuovi
modelli, sui prezzi e sui negozi, reali o virtuali, dove
acquistarli. Scelte d’acquisto consapevoli e ragionate
servono anche a creare coscienza critica e a rafforzare
la spinta a mobilitarsi, per reclamare i propri diritti.
Visitate più spesso il nostro sito e approfittate della
possibilità di aggregazione e interattività che offre, per
sostenere battaglie, promuovere class action o gruppi
d’acquisto. Il maggior peso e spessore del giornale non
è dato dalle 12 pagine in più, ma da quello che vi
racconteranno e dalle nuove strade che vi apriranno.
Rosanna Massarenti
Direttore
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 3
Quante calorie
bruci per calcolare
la tua pensione?

A volte è meglio scegliere una guida.

Sei sicuro di come e quando matureranno i contributi pensionistici che hai versato?
Stai pensando di riscattare la laurea? Ce l’hai il PIN per calcolare quale sarà la tua pensione?
Oppure perché l’attività fisica è importante per sentirsi in forma? Com’è composta una dieta
equilibrata? Le feste appena passate hanno lasciato i segni? Questo mese Altroconsumo
ti mette a disposizione 2 Guide Pratiche molto diverse fra loro ma altrettanto utili.
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Class action Trenord. Flash mob con i
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In un anno, i nostri esperti hanno
risposto a 530 mila chiamate su
problemi di bollette, garanzie, fisco,
contratti, farmaci, banche...
Risparmia tempo e denaro: il sito per
scegliere i prodotti e trovare le tariffe
migliori di luce, gas, telefono, rc auto.
OSSERVATORIO PREZZI
I prezzi si abbassano, ma non per tutti i beni
Lo hanno detto tutti i giornali:
l’economia ristagna, i prezzi
scendono ma non sempre questo
dato è positivo, soprattutto se la
deflazione è legata alla crisi del
lavoro. Abbiamo indagato sulle
singole voci che pesano sul bilancio
familiare, assistendo ad alcune
tendenze opposte: calo dei prezzi e
rincari. Scendono i costi dei servizi
energetici, legati al calo del costo del
petrolio, e di quelli relativi alle
telecomunicazioni. Aumentano,
invece, complessivamente le spese
per la casa (si abbassano le tariffe
elettriche e i costi del riscaldamento,
4 259 • Gennaio
6 Altroconsumo 288 Maggio 2012
2015
R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R
Per te, molto di più
ALTROCONSUMO Più inchieste, più attualità. Ma anche più prodotti, più prezzi,
più occasioni di confronto e risparmio sul sito e con le app. Più servizi ,
più battaglie comuni, più iniziative per unire le forze. E non è che l’inizio...
A
spettatati molto da
Altroconsumo. E chiedici
molto, perché è su quello di
3500 rinnovato Test Salute, che è ancora
più interessante e battagliera. La
nostra vera forza è l’indipendenza,
cui hai realmente bisogno che
prodotti dunque la libertà di esprimere i
orientiamo il nostro lavoro. testati nostri giudizi. È sempre più ampia
L’aumento di informazioni sulle
nostre pagine (12 in più) a partire da
all’anno anche l’offerta delle Guide pratiche,
con aggiornamenti e nuovi titoli.
questo numero non è che uno dei
197
fronti, tra i tanti, su cui siamo Sito ricco: da frequentare
impegnati per offrire servizi sempre Per fare scelte su misura, essere
più interessanti e utili. Ma la rivista è mila aggiornati sui prezzi e sui nuovi
anche la porta di accesso a questi adesioni al prodotti. E per trovare in pochi clic
servizi: per le scelte di consumo, le le tariffe più convenienti di luce
opportunità di risparmio, per l’aiuto
1° gruppo telefono, gas, rca... Ma non solo: per
in caso di problemi o controversie. Il d’acquisto unirsi alle denunce e aderire alle
mondo corre veloce e noi anche,
anzi, siamo un passo avanti, per
energia nuove iniziative che via via
proporremo.
esservi davvero utili nel momento in
16
cui serve. In linea con i tempi e con i Insieme si vince
nuovi mezzi a disposizione, per È importante fare massa critica:
risolvere nuovi problemi e nuove mila insieme è più facile far valere i
necessità. Cerca di approfittarne: farmaci propri diritti. Così come, insieme, è
come socio è un diritto. più facile spuntare buone condizioni
nella nostra di prezzo per prodotti e servizi, con i
Informazione indipendente banca dati nostri gruppi d’cquisto. Novità
Da questo numero, abbiamo interessanti in arrivo...
arricchito il contenuto di
Altroconsumo, da poco abbiamo www.altroconsumo.it
ma salgono di parecchio le tariffe per PREZZI: INDICE ISTAT
la fornitura dell’acqua e per la
raccolta dei rifiuti) e quelle per i
all’inflazione %
- ottobre 2013
trasporti, in particolare i costi dei voli
ottobre 2014
Variazione %
Contributo
nazionali ( + 10%) dei pedaggi e dei BENI
parcheggi (+ 3,6%). Anche le spese
per l’istruzione sono in crescita, in
particolare quelle per l’università, la
scuola primaria e dell’infanzia. ALIMENTARI 0,2 0,2
Insomma: la politica di rincari messa ENERGIA -2,5 -2,7
in atto dalla pubblica CASA 1,5 2,3
amministrazione compensa, o TRASPORTI 0,4 1,1
addirittura vanifica, la possibilità di INDICE GENERALE
0,4 0,6
risparmio delle famiglie legata alla ESCLUSA ENERGIA
diminuzione generale dei prezzi.
Non c’è da stare molto allegri.
www.altroconsumo.it
R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFE

VIENI A FERRARA
www.altroconsumo.it/ferrara
Mortadella salutare?
SEGNALATONon ci piace il bollino del dipartimento
• Torna per il terzo anno di Scienze cardiovascolari sulla mortadella.
il FESTIVAL di Altroconsumo.

L’appuntamento è sempre a
FERRARA, una delle più belle città
d’arte italiane.
• Segnati le date: 22, 23 e 24 MAGGIO
• Stiamo già lavorando per
organizzare incontri con esperti e
personaggi della cultura,
degustazioni, consulenze e laboratori,
spettacoli, mostre e altro ancora.
Man mano che gli eventi saranno
definiti, aggiorneremo il programma
sul sito.
I
l dipartimento di Scienze
cardiovascolari dell’università
La Sapienza di Roma la
raccomanda, con tanto di bollino sul
fronte della confezione e un
disegno a forma di cuore. Eppure
non stiamo parlando di un alimento
utile alla prevenzione, bensì di un
prodotto goloso, ma non certo
salutare: la mortadella. Non una
mortadella qualsiasi però, ma la
nuova trovata di casa Fiorucci
“Amarsi D +” a ridotto contenuto di
grasso. Basta questo per
consigliarla a chi ha bisogno, o
semplicemente vuole, curare la
propria alimentazione? Non ci
sembra proprio il caso: se è anche
vero che questo prodotto, una
mortadella con una piccola
percentuale di carne di pollo,
contiene il 30% in meno di grassi
rispetto alla versione classica, non
è certo un alimento salutare. Una
porzione (50 g) contiene più grassi
sia del prosciutto cotto sia del
prosciutto crudo e la stessa
quantità di sale (1,3 g) di una
mortadella classica. Abbiamo
segnalato il prodotto al Garante
della concorrenza per
ingannevolezza del messaggio.

Gli artigiani della falsa promozione

MULTA Dopo la nostra denuncia l’Antitrust sanziona Poltronesofà con 500 mila euro di multa.

G
li artigiani della qualità sono
stati multati dall’Antitrust per
promozione scorretta.
Cinquecentomila euro: tanto è
costato quel 70% di sconto sui divani
che “termina domenica”, ma che in
realtà per tutto il mese di aprile 2014
è stato riproposto puntualmente sui
teleschermi degli italiani, settimana
dopo settimana, come un leit motiv
senza mai fine. Stufi di essere presi
in giro, abbiamo segnalato la
pubblicità al Garante, che ci ha dato
ragione, multando l’azienda per
pratica commerciale scorretta. Il
codice del consumo, infatti,
considera scorretta qualsiasi
promozione che, in modo capzioso,
cerca di fare leva sull’urgenza per
l’acquisto di un prodotto, in offerta
per un periodo di tempo limitato,
perché induce il consumatore a
scelte frettolose e lo priva del tempo
sufficiente per prendere una
decisione consapevole. I soldi
ottenuti dal Garante vengono
redistribuiti, in parte anche alle
associazioni di consumatori. ¬

www.altroconsumo.it Maggio 2012

Gennaio 2015 • 259
288 Altroconsumo 57
 Dalla tua parte R NOTIZIE R INFORMAZIONI R CONSIGLI R PREZZI R SICUREZZA R AMBIENTE R

Anno nero per l’olio

PIÙ TUTELA

Dal 13 dicembre 2014 è in vigore la

nuova etichetta per l’olio
extravergine. Adesso c’è l’obbligo CONSUMI Mosca e maltempo hanno funestato la produzione di olio
di indicare sul fronte della
confezione (e non più sul retro) d’oliva italiano. Prezzi alle stelle e rischio truffe sono in agguato.
l’origine geografica delle olive. Il
consumatore può controllare
subito se l’olio, magari di un
grande marchio italiano, è
veramente made in Italy.

L’olio extravergine che si trova sui

tavoli di bar e ristoranti deve
essere presentato in contenitori

etichettati e avere un dispositivo
di chiusura che non ne permetta il
rabbocco dopo l’esaurimento del
contenuto originale. Chi non
userà oliere con tappo
antirabbocco rischia una multa
fino a 8mila euro.
P
er colpa della bactrocera oleae,
l’infida mosca che fa marcire
le olive sui rami, e del clima
impazzito, l’olio italiano quest’anno
sarà scarsissimo. La produzione ha
registrato una flessione media del
35%, con punte fino al 90% nelle
regioni più vocate, come la Toscana
e l’Umbria. Un panorama desolante
non solo per i produttori, ma anche
per i consumatori italiani, che ogni
anno utilizzano 12 litri di olio d’oliva
a testa. Quest’anno, dicono gli
esperti, l’extravergine costerà
ancora di più e sarà in prevalenza di
provenienza estera. Una situazione
che fa alzare il livello del rischio di
contraffazioni e furti: per esempio,
durante la raccolta in Puglia, le forze
dell’ordine hanno potenziato la
Non fatevi vigilanza di frantoi e camion che
ingannare: trasportano questo prezioso
leggete alimento, diventato talmente
redditizio da fare gola a gruppi di
bene malviventi. Cosa fare dunque? Per
l’etichetta fortuna sono appena uscite due
norme che tutelano di più questo
prezioso alimento (ne parliamo nel
riquadro qui a sinistra). E speriamo
che nell’olio in vendita non finiscano
troppe porcherie per opera di
qualche produttore disonesto. ¬

A TAVOLA
Requiem per l’eurotariffa
54 kcal
ROAMING Viene rimesso in discussione il diritto di telefonare
dall’estero allo stesso prezzo del Paese di origine.

C
i avevano promesso che entro
Le calorie per la fine del 2015 il roaming
porzione (200g). internazionale (dentro i
Da mangiare almeno confini europei) sarebbe sparito e
una volta alla settimana, che per telefonare o navigare in
la verza è un ottimo internet avremmo pagato sempre la
alimento, amico della stessa tariffa, da casa o dall’estero.
prevenzione dei tumori. Una grande vittoria per i
consumatori, che però sta subendo
un pesante ridimensionamento a
causa dell’opposizione delle aziende
di telefonia, che temono di veder
diminuire eccessivamente i loro
profitti. Le istituzioni comunitarie
stanno perciò cercando una via
alternativa, che salvi “capra e
cavoli”. E così, probabilmente, le
tariffe di roaming non spariranno

4
8 Altroconsumo 259
288 • Maggio
Gennaio2012
2015 www.altroconsumo.it
R SALUTE R DAL MONDO R PRODOTTI R ALIMENTAZIONE R INIZIATIVE R TECNOLOGIA R CAMPAGNE R RISPARMIO R TARIFFE

FARMACI

Ricette in busta Contro big pharma

¬ L’Antitrust ha aperto
Il medico può lasciare la prescrizione in studio senza
PRIVACY un’istruttoria nei confronti della
farmaceutica Aspen per
consegnarla di persona, ma deve inserirla in una busta chiusa. verificare la correttezza dei forti

N
on è necessario che il medico
consegni di persona le ricette al
paziente. Può anche lasciarle a
disposizione nella sala d’attesa dello studio, a
patto però che siano infilate in una busta
chiusa. Lo specifica una lettera del Garante
della privacy alla Federazione italiana medici
di medicina generale. La busta chiusa è tanto
più necessaria quando a ritirare la ricetta non
è la persona titolare, ma un suo delegato.
• Viola invece le norme sulla protezione dei
dati personali l’abitudine di lasciare ricette e
certificati alla portata di chiunque o
incustodite, in vaschette poste sui banconi
delle farmacie o negli studi medici.
• Il Garante ha inviato questa precisazione
dopo che era stata messa in discussione
questa abitudine da alcuni controlli a
sorpresa della Guardia di finanza. I medici,
quindi, possono lasciare ricette e certificati
rincari, dal 250% fino al 1.500%,
presso le sale d’attesa dei propri studi o
applicati ad alcuni farmaci
persino in farmacia, senza doverli
antitumorali dispensati dal
necessariamente consegnare di persona, a
Servizio sanitario nel corso del
patto che i dati sensibili siano protetti da una
2014. Il sospetto è che questa
busta sigillata.
società abbia abusato della sua
• Secondo Federfarma, la federazione
posizione dominante sul mercato
italiana delle farmacie, però, la pratica di
dei farmaci antitumore per
recapitare le ricette del medico direttamente
imporre rincari ingiustificati.
in farmacia dovrebbe essere circoscritta a
Aspen avrebbe minacciato l’Aifa
casi eccezionali, quando il paziente proprio
di ritirarli dal commercio qualora
non può andare in ambulatorio. E se a
non si fosse raggiunto un nuovo
prelevarle è un’altra persona, questa deve
accordo sul prezzo. Avevamo
avere con sé una delega scritta.
denunciato gli aumenti esagerati
• Ricordiamo, infine, che non spetta al medico
nell’inchiesta sulla sparizione di
decidere di propria volontà se e a quale
alcuni medicinali pubblicata su AC
farmacia recapitare le ricette di un paziente. È
285, ottobre 2014, chiedendo alle
solo quest’ultimo che può chiedere di
autorità di occuparsi della
avvalersi di questa opzione, nel qual caso
questione, facendo chiarezza sui
deve delegare per iscritto un incaricato della
motivi per cui alcuni medicinali
farmacia.
dispensati dal Servizio sanitario
sono prima scomparsi dagli
scaffali delle farmacie per poi
ricomparire a prezzi decuplicati.
L’Autorità si è impegnata a fare
chiarezza, anche alla luce delle
indicazioni terapeutiche di
carattere essenziale che queste
medicine hanno per i pazienti.
L’istruttoria si chiuderà a
dicembre 2015: allora sapremo se
i nostri sospetti erano fondati.

¬ Il Tar del Lazio conferma la

sanzione di 180 milioni di euro per
Roche e Novartis accusate di
aver favorito un farmaco più caro
per la cura di una malattia
dell’occhio . Le prove dell’intesa
anticoncorrenziale per spingere il
Lucentis, venti volte più caro
rispetto al paragonabile Avastin,
sono inequivocabili. Novartis e
Roche hanno fatto di tutto per
dimostrare, invece, che le due
del tutto, ma verranno applicate
molecole non sono equivalenti e
oltre una soglia di traffico,
che guarda caso la meno cara è
rappresentativa di un
più pericolosa, insistendo con
comportamento “fair”, equo, cioè
l’autorità di vigilanza europea
modellato secondo le abitudini di
(Ema) e con il nostro Ministero.
consumo di un cliente domestico
Niente di tutto questo è servito a
che si reca all’estero per qualche
nascondere l’unico vero
tempo. Insomma, l’ennesima
obiettivo: fare extraprofitti alle
occasione mancata per farci sentire
nostre spalle, come da nostra
veramente tutti cittadini di un
denuncia.
Europa senza barriere, non soltanto
geografiche. ¬

www.altroconsumo.it Maggio 2015

Gennaio 2012 • 288
259 Altroconsumo 5
9
 A prima vista
Al vaglio i prodotti usciti da poco sul mercato. Su www.altroconsumo.it altre novità e più dettagli.

Citroen C4 Cactus
Da 18.200 € (test: benzina, 110 cavalli, 1199 cc)
Costo al km: 0,41 €

La Citroën C4 Cactus è una piccola crossover con

uno stile originale: il tratto distintivo sono i cosiddetti
"airbumps" posizionati sulle portiere e sotto i fanali,
che promettono di risparmiare sulle riparazioni
dovute a graffi e ammaccature.
L'abbiamo messa alla prova: l'abitacolo è spazioso
e confortevole e la guida è nel complesso sicura.
Innovativo il cruscotto touchscreen: il sistema di
controllo è intuitivo, ma i comandi tattili richiedono
precisione. Per padroneggiare i menù è necessaria un
po' di pratica, con il rischio di distrarsi durante la guida.
Tutti i dettagli delle prove sono sul nostro sito.

L'ABC IL NOSTRO PARERE

Innovativa ed economica
della merenda
1 € (prezzo speciale di lancio)

Un nettare di frutta, grissini con solo

olio di oliva extravergine, parmigiano.
Una merenda un po' sostanziosa
(quasi 200 kcal), anche se composta
da elementi nel complesso
validi. Adatta per un bambino già
grandicello, magari se fa attività
sportiva. Da alternare però con
merende di tipo diverso: sul nostro
sito, nella sezione alimentazione c'è il
motore di ricerca, dove si può trovare il
prezzo e il contenuto in calorie, grassi,
zuccheri e sale di merendine e gelati.

IL NOSTRO PARERE
Gear S Samsung
Sì, ma non tutti i giorni 399 €

IPad Air 2 Un vero orologio-smartphone da

499-819 € (a seconda della versione)
A chi ha già un IPad Air non
consigliamo di passare alla versione
nuova: è un ottimo apparecchio, ma
rispetto al modello precedente non
offre novità sostanziali. La batteria
dura addirittura un po' meno. Quello
che lo caratterizza è soprattutto lo
spessore e il peso ridottissimi, che
lo rendono uno degli apparecchi più
portabili: trovi maggiori informazioni e
i risultati del test sul nostro sito.
polso, il nuovo Gear S di Samsung:
non deve necessariamente
agganciarsi a uno smartphone, ma fa
da sé. Si collega al wi-fi e ha l'alloggio
per una Sim. Innovativo lo schermo
curvo da 2 pollici (Amoled), con
buona risoluzione: le dimensioni sono
ridotte (e l'hardware non è proprio
performante), però la qualità grafica
è ottima. Può navigare, leggere la
posta... se davvero si ritiene di avere
bisogno di uno smartphone da polso,
che costa quasi quattrocento euro.

IL NOSTRO PARERE IL NOSTRO PARERE

Nessuna novità sostanziale Caro e non indispensabile

10 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

Android 5 o, se volete, Lollipop
IL NOSTRO PARERE Non imperdibile

L
ollipop, o Android 5: è il che sbagliato sarebbe comunque
nome della nuova versione impossibile. Ma potrebbe essere
del popolarissimo sistema utile rallentare il ritmo con cui si
operativo per telefoni e tablet. Da introducono nuove versioni: questo
un lato il sistema rinnova la sua consentirebbe a chi sviluppa il
veste grafica e aggiunge alcune utili software di avere più tempo per
funzionalità. limare le imperfezioni e agli utenti,
Dall’altro si accompagna a diversi spiazzati dai continui cambiamenti,
problemi, di cui alcuni minori, altri di imparare a sfruttare meglio i loro
decisamente imbarazzanti, come apparecchi. Anche questo sarebbe
l’impossibilità per alcuni utenti progresso.
di inviare sms. Parliamoci chiaro:
è un problema che colpisce tutta
l’industria degli smartphone; è Il nostro esperto
fresco il ricordo del lancio di iOS
8, che impediva ad alcuni iPhone Hi tech « Android 5
LEONARDO migliora la versione
addirittura di telefonare. precedente, ma
POGGI
Certo, gli smartphone moderni sono non è imperdibile.
macchine sempre più complesse, Se avete un motivo
produrre un sistema operativo è specifico per
aggiornare e un
senz’altro un’impresa complicata. telefono che ve lo
Ma proprio per questo l’impressione consente, fatelo.
è che i ritmi attuali con cui vengono Se invece siete
lanciate nuove versioni dei sistemi contenti del vostro
telefono, attenetevi
operativi siano erroneamente
tranquilli al motto
forzati. Non si deve certo arrestare “squadra che vince
il progresso tecnologico: oltre non si cambia” »

A confronto
BIMBY TM5 VORWERK CUISINE COMPANION
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www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 11

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www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 13

 Sicurezza alimentare
Cibo
non si tratta
Gli accordi segreti nel negoziato Usa-Ue mettono
a rischio le leggi a tutela della bontà di ciò che arriva
in tavola. C’è la crisi, ma si eviti la svendita dei diritti.
areste contenti se qualcuno
S possono
stesse decidendo cosa
comprerete e cosa
mangerete - voi - in futuro,
tenendovene all’oscuro? E
cosa direste, ancora, se quanto deciso
portasse sulle vostre tavole pollo
igienizzato con il cloro, carne piena di
antibiotici oppure “Gorgonzola” che, in
realtà, viene dall’Illinois? In pratica, è ciò
di cui potremmo correre il rischio con il
Ttip (Transatlantic Trade and Investment
Partnership, Trattato Transatlantico per il
commercio e gli investimenti), l’enorme
patto economico su cui stanno trattando
da un anno e mezzo Europa e Stati Uniti
per scambiarsi più merci - tra cui anche
prodotti alimentari - e servizi e che, negli
obiettivi dei negoziatori, dovrebbe
concludersi proprio nel 2015: la mancanza
di trasparenza di queste trattative è già
realtà, i rischi per la sicurezza delle nostre
tavole sono un grosso timore, perché
- nonostante le rassicurazioni dei
negoziatori - i documenti su cui si lavora
sono avvolti nella segretezza. Ma la posta
in gioco per la nostra sicurezza è troppo
alta, la pressione delle imprese che
vogliono vendere a tutti i costi è troppo
forte per permettersi di non mantenere
alta la guardia.
Che cosa è il Ttip
Ora, un paio di scarpe italiane costa il 10%
in più al consumatore americano a causa
dei dazi, cioè le imposte che l’impresa
deve pagare per esportare merce.
Ora, Stati Uniti e Unione Europea
impongono requisiti di sicurezza - diversi,
14 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
ma sostanzialmente equivalenti - per le Non
auto (su fari, serrature, sedili ecc.) che
impediscono alle aziende di vendere
oltreoceano, se non costruendo modelli
differenti, con costi e quindi prezzi finali
elevati. Sono solo due esempi, ma il Ttip
prevalere
vuole cancellare barriere di questo tipo,
eliminando i costi in più sulle merci che
gli interessi
transitano (già bassi, in verità: in media il
4%) e soprattutto gli “inutili ostacoli
delle
normativi agli scambi”, come si legge nelle
linee guida delle trattative (rese pubbliche
imprese
solo a ottobre 2014, dopo mesi di pressioni
dell’opinione pubblica e una sentenza
della Corte di Giustizia Europea che
richiamava a una maggiore trasparenza).
È questo il punto: ciò su cui si tratta, per
arrivare a standard comuni, sono le tante
differenze nelle leggi su sicurezza,
ambiente e salute, che impediscono a
molti beni e servizi made in Usa di essere
ammessi in Ue e viceversa. Ma quanto,
queste “barriere”, possono essere
considerate davvero sempre “inutili”, visto
che si parla di diritti dei cittadini?
Il Ttip riguarda praticamente tutti i tipi di
prodotti, le sostanze chimiche che
finiranno nei cosmetici, il settore
finanziario, le telecomunicazioni, gli
appalti, l’energia, le materie prime e
l’e-commerce (unico settore escluso, per il
veto posto dalla Francia, è quello degli
audiovisivi). Gli interessi in gioco,
insomma, sono stratosferici: si tratta
sull’intera economia ma - soprattutto,
visto che tutti questi beni e servizi alla fine
li compriamo noi - si tratta sulla vita
quotidiana dei consumatori: più di 800
milioni di cittadini, tra Europa e Stati Uniti
www.altroconsumo.it
 ,che vivranno gli effetti delle decisioni dei
tecnici della Commissione Europea e del
Dipartimento del Commercio Usa.
Per ora può sembrare solo una sigla
difficile e lontana, di cui poco si parla, che
interessa solo burocrati e imprese, ma il
Ttip sarà presto sugli scaffali dei nostri
supermercati, presto nelle nostre case e
sulle nostre tavole. E non può succedere
che si decida della vita dei cittadini, dei
loro diritti alla sicurezza e alla salute,
senza pretendere che i loro interessi
vengano messi al centro delle trattative, in
modo pienamente trasparente.
Chi dice “sì” e chi dice “no”
Insomma, più prodotti americani
arriveranno in Europa e viceversa, più
società potranno fornire i loro servizi
sull’altra sponda dell’Oceano anche
partecipando agli appalti per i servizi
pubblici, più norme diventeranno comuni.
Così - sono convinti i negoziatori - ci sarà
più export, più crescita economica, più
posti di lavoro. Secondo le loro stime, ci
sarà un aumento del PIL pari a mezzo
punto percentuale per l’Unione Europea
(120 miliardi l’anno) e pari a 0,4% per gli
Stati Uniti (90 miliardi); Confindustria,
l’unione delle nostre industrie, prevede un
aumento dell’export di 2 miliardi per
l’Italia. Anche il nostro governo è
entusiasta: il Ttip ha il nostro “appoggio
totale e incondizionato”, ha dichiarato il
premier Matteo Renzi, che si attende “un
salto di qualità” per il Paese. Non la
pensano così gli oppositori: ad esempio, la
campagna Stop Ttip Italia (di cui fanno
parte decine di associazioni, sindacati, reti
agricole) si appoggia a studi opposti, come
quello della Tufts University del
Massachussets, secondo cui ci sarà una
perdita di 600mila posti di lavoro e un
calo del reddito procapite tra i 165 e gli
oltre 5mila euro in tutta Europa. Anche il
premio Nobel per l’economia Joseph
Stiglitz sostiene che l’accordo “potrebbe
rivelarsi molto negativo per l’Europa”,
rischiando di approfondirne la recessione
e garantendo “campo libero a imprese
protagoniste di attività economiche nocive
per l’ambiente e la salute”.
I due lati della medaglia
I vantaggi, per i consumatori, possono
esserci: più scelta di prodotti e servizi,
prezzi più bassi, una maggiore
cooperazione tra le agenzie di allerta
rapido e tracciabilità di prodotti alimentari
e non, di cui entrambi i Paesi avrebbero
bisogno. Ad esempio, armonizzare le
norme Ue agli standard Usa per
l’immissione in commercio di dispositivi
medici (valvole cardiache e protesi varie),
www.altroconsumo.it
potrebbe portare a un miglioramento per
il Vecchio Continente, dove i controlli sulla
sicurezza di questi prodotti sono
relativamente carenti. Insomma, se ci
fosse un negoziato che punta ad
armonizzare le regole verso il meglio ne
avremmo tutti da guadagnare. Ma,
nell’eventualità che ciò non accada, i rischi
per i consumatori europei sono troppi: si
lascerà che le piccole e medie imprese
italiane vengano fagocitate dalle grandi
multinazionali americane che
sbarcheranno in Europa, costringendoci a
dire addio alle nostre tipicità ed
eccellenze? Si lascerà che le 1.328 sostanze
chimiche vietate nei prodotti e nei
cosmetici europei perché considerate
nocive (contro le 11 proibite negli Usa)
abbiano accesso al nostro mercato per fare
un piacere alle imprese degli States? Si
lascerà che i nostri severi standard sulla
protezione dei dati e sulla privacy facciano
spazio alle regolamentazioni molto più
blande a stelle e strisce? In tante cose
siamo diversi. È chiaro che le forti lobby
delle imprese americane stanno già
premendo e premeranno ancora per non
doversi adeguare a normative più
stringenti, che impedirebbero di esportare
i loro prodotti senza adeguarsi. Cosa
succederà allora? La nostra impressione è
che, a causa della crisi, pur di aumentare
punti di PIL e di chiudere le trattative al
più presto, l’Europa possa essere disposta
ad accettare qualsiasi accordo. I nostri
politici e le nostre aziende si aspettano
moltissimo dal Ttip e per ottenere, in
queste situazioni - si sa - bisogna cedere.
Preoccupazioni nel piatto
Tra tutti i settori più critici coinvolti dal
Ttip, di cui vi continueremo a parlare nei
prossimi mesi, ce ne è uno che sin
dall’inizio ha suscitato grande allarme, su
cui i negoziatori continuano a rassicurare,
ma su cui - in realtà - non si sa ancora nulla
di certo: si tratta dell’agroalimentare, un
settore in cui le differenze tra Usa e Ue
sono ancora più nette. Va detto che in
alcuni casi gli States sono più efficienti: ad
esempio, da loro, le etichette nutrizionali e
con lo stesso schema sono obbligatorie già
da tempo, mentre da noi solo dal 2014;
anche le norme sui microrganismi
ammessi negli alimenti, frutta, verdura e
prodotti bovini sono più rigide, limitando
il nostro export. Ma su tante cose il
sistema Europeo è molto più severo e, per
quanto possa essere migliorato, garantisce
un elevato livello di protezione e
informazione su cui non si può cedere solo
per raggiungere un accordo economico: su
tutti i temi, fondamentali per l’Europa, di
cui vi parliamo nel box della prossima
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 15
 Sicurezza alimentare
IL CIBO SICURO NON SI TOCCA: ECCO SU COSA NON SI PUÒ CEDERE
Il principio di precauzione. Dopo lo scandalo
della “mucca pazza” l’Europa si è dotata di
un sistema legislativo piuttosto rigido sulla
sicurezza alimentare: se c’è un rischio molto
elevato che un prodotto possa far male, le
autorità possono intervenire in attesa di
accertamenti scientifici; negli States,
invece, vige il principio praticamente
opposto, per cui alimenti e procedure sono
sicuri fino a prova scientifica contraria.
È impensabile che, nel negoziato, il principio
di precauzione possa essere scalfito.
Severità sulla filiera. In Europa la sicurezza
alimentare deve essere garantita lungo
tutta la filiera produttiva, “from farm to
fork” (dai campi alla tavola), con prerequisiti
igienici dei produttori, tracciabilità del
prodotto ecc.; il sistema Usa, invece, verifica
per lo più la sicurezza del prodotto finito
(ecco perché i trattamenti di
decontaminazione chimica delle carni, come
la clorina, sono così diffusi). Un cambio di
approccio non sarebbe ammissibile.
Meno potere alle imprese. Anche le
procedure di controllo sono diverse: le
autorità americane si fidano molto delle
aziende, che possono autodichiarare la
sicurezza dei prodotti informandone la Fda
(Food and Drug Administration, l’autorità
americana per la sicurezza alimentare e dei
farmaci), che non ha alcun obbligo di
L’indicazione d’origine della carne bovina americana (a destra) è molto più generica di
quella europea (a sinistra). Gli Usa avevano approvato una legge per avere le stesse
informazioni, ma l’Omc (Organizzazione Mondiale del Commercio) ha accolto il ricorso
di Canada e Messico, che lo ritenevano un danno per l’export: scenari possibili anche
per noi se il Ttip verrà approvato con la clausola Isds (vedi pagina a fianco).
16 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
rivedere la loro valutazione.
In Europa, invece, i prodotti regolamentati
(ad esempio gli Ogm) vengono autorizzati
solo dopo i controlli dell’autorità
competente, l’Efsa (European Food Safety
Authority) e dopo l’approvazione della
Commissione Ue, del Parlamento e dei
singoli Paesi membri.
Niente ormoni nella carne. In Europa è
proibito somministrare ormoni al bestiame
per farlo crescere di più, perché mancano
sufficienti studi circa la loro sicurezza. Negli
Usa invece è ammesso l’uso di queste
sostanze che riducono i tempi di
allevamento e quindi fruttano moltissimo
alle industrie. Il nostro divieto si applica
naturalmente anche alle importazioni:
nonostante le insistenti richieste degli Usa,
la carne americana che si vende da noi, è
solo quella che rispetta i nostri standard.
Esigiamo che continui ad essere così.
Meno antibiotici. Negli allevamenti
americani gli antibiotici possono essere
usati in dosi maggiori, anche per far
crescere di più gli animali.
In Europa i limiti sono più restrittivi e questi
farmaci possono essere usati solo per
proteggere il bestiame dalle malattie. Il
problema legato agli antibiotici comunque
sussiste: quello che sta succedendo è che
usandone sempre di più negli allevamenti, i
batteri diventano sempre più resistenti e
questa resistenza può trasferirsi anche agli
antibiotici usati per gli uomini, che perdono il
loro effetto (25mila morti all’anno in Europa
e 23mila negli Stati Uniti per problemi legati
alla restistenza dei batteri).
Da tempo chiediamo all’Ue ancora più
severità, figuriamoci se potremmo mai
accettare una deregolamentazione per far
entrare più carne americana.
Pollo igienizzato con la clorina. Per eliminare
i batteri, negli Usa, le carcasse del pollame
vengono disinfettate con prodotti chimici
come il cloro. Una procedura vietata per l’Ue
che, sempre sulla base del principio “farm to
fork”, deve garantire l’igiene a monte, con
severi regolamenti da rispettare negli
allevamenti e nel trasporto.
Oltre a non esserci certezza sulla sicurezza
di questi trattamenti, è proprio il principio
che riteniamo scorretto. Non si può pensare
di tralasciare l’igiene nella filiera, perché
tanto poi la carne verrà lavata prima della
vendita con disinfettanti chimici. Anche
perché non saranno mai pienamente
efficaci. Le autorità dicono di non
preoccuparci di questo, che non si tratterà
sull’igienizzazione del pollo, ma visti i
precedenti con l’acido lattico per il lavaggio
delle carni bovine (approvato dall’Ue nel
2012, dopo una richiesta degli Usa), non ci
fidiamo senza vedere i documenti ufficiali.
pagina, non potremmo ammettere
nessuna omologazione al ribasso dei
nostri standard, né tantomeno l’accesso di
prodotti che non li rispettino. La
Commissione ha dichiarato che le leggi
europee che riguardano la tutela dei
consumatori (come quella sugli ormoni
nella carne o l’igienizzazione del pollo con
la clorina), non saranno toccate; d’altro
canto, però, l’ambasciatore americano in
Italia, Anthony Luzzatto Gardner, ha
dichiarato che “senza un programma
ambizioso sull’agricoltura è difficile che il
Ttip venga approvato dal Congresso”. Il
potere e le pressioni politiche delle
aziende agroalimentari statunitensi,
d’altronde, non sono un segreto e non lo
sono neanche gli interessi delle nostre
imprese e dei nostri politici nel vedere
abbattutti i limiti americani ed esportare,
così, più formaggi, prosciutti, olio e via
dicendo. Ma su cosa cederemo per
ottenerlo? Nel momento in cui scriviamo, i
negoziati non sono ancora entrati nel
www.altroconsumo.it
Latte e carne dai figli dei cloni. La clonazione
per la “riproduzione” animale (creando
embrioni-copia in laboratorio) è una
tecnologia relativamente nuova: gli studi
sono ancora pochi per sapere se è sicura dal
punto di vista alimentare (l’unica cosa, non
rassicurante, che l’Efsa ha potuto verificare
è che i cloni hanno più problemi di salute e
muoiono prematuramente).
Non essendoci sicurezze, in Europa non è
ammessa la vendita di carne e latte di
animali clonati né di loro discendenti.
Oltreoceano, invece sì, per i discendenti,
senza informazioni in etichetta.
Si torna sempre allo stesso punto: il
principio di precauzione contro l’immissione
sul mercato di tutto ciò che non è nocivo
sulla base di prove scientifiche. Due visioni
completamente opposte.
Ogm senza etichetta. In Europa i prodotti
che contengono più dello 0,9% di Ogm -
organismi geneticamente modificati (tra i
più diffusi soia e mais) - devono dichiararne
la presenza in etichetta: pretendere
l’informazione per avere diritto di scelta è
stata una grande battaglia e vittoria delle
associazioni di consumatori, a cui non si
potrebbe mai rinunciare (anche se,
dobbiamo ricordarlo, molti dei nostri 52
Ogm vengono usati nei mangimi animali e
quindi li assumiamo lo stesso senza
potercene accorgere, cosa su cui l’Ue
cuore del capitolo agroalimentare: visto
che è tra i nodi più difficili, potrebbe
essere lasciato alla fine, ma chissà se è la
strategia migliore. Sul tavolo, ci saranno
già tante decisioni prese in altri settori: ci
auguriamo che l’Europa non si ponga nelle
condizioni di dover cedere
sull’alimentazione pur di conservare i
vantaggi conquistati da altre parti.
Le leggi non le fanno le imprese
C’è un altro rischio che va scongiurato in
questo trattato e si tratta della clausola
Isds (Investor-State Dispute Settlement),
secondo cui un’azienda estera può fare
causa allo Stato in cui esporta dinanzi a un
collegio arbitrale, cioè - non fatto di
magistrati - ma da esperti nominati dalle
parti, quindi con conflitti di interesse
innati, che giudicherebbero a porte
chiuse: di fronte a questo “tribunale”,
l’azienda potrà pretendere un
risarcimento se ritiene che i suoi interessi
vengano danneggiati dallo Stato. Significa
www.altroconsumo.it
dovrebbe legiferare in futuro).
L’indicazione in etichetta non è obbligatoria
mai, invece, negli Stati Uniti, dove questi
organismi sono anche molto più diffusi.
Ogni prodotto, prima di essere venduto sul
mercato europeo, deve superare i duri
controlli dell’Efsa; negli Usa, invece, la Fda
riconosce gli Ogm come equivalenti ai non
Ogm e quindi non c’è obbligo di certificarne
la sicurezza: ci si basa sulle autodichiarazioni
delle imprese.
Sono piuttosto note le pressioni delle grandi
aziende biotecnologiche d’oltreoceano
affinchè gli Ogm targati Usa possano
entrare anche nell’Ue, bypassando i nostri
controlli. Anche questo, se messo sul tavolo
dei negoziati, sarebbe inaccettabile.
Le denominazioni d’origine non importano
Cosa succederebbe se gli States potessero
esportare i tanti prodotti che rubano il nome
delle nostre 250 Dop e Igp (ad esempio il Secondo la legge, il Gorgonzola - che può
“Parmesan” o il “Gorgonzola” qui a fianco)? essere prodotto solo in alcune aree di
Per noi il nome deve restare garanzia della Lombardia e Piemonte - è tutelato contro
provenienza e della qualità degli alimenti. “usurpazioni, imitazioni o evocazioni”.
Altro che evocazione: questo formaggio
Più prodotti poco sani. Nonostante i recenti dell’Illinois ha il suo stesso identico nome.
sforzi degli States, l’immenso mercato Ce lo ritroveremo nei nostri supermercati
alimentare Usa resta fatto, mediamente, di vicino al vero Dop?
prodotti meno sani: non sarebbe certo un
bene vedersi invasi da cibi molto più
zuccherati, molto più colorati, in cui sono
presenti molti più grassi trans, i più nocivi.
che, se dopo l’accordo l’Italia approva una
norma - ad esempio a tutela dei
consumatori - che ostacola gli affari di una
società americana, quest’ultima potrà
metterla in discussione, chiedendo
miliardi di dollari di danni che, in ultima
istanza, saranno i contribuenti a dover
pagare. Il tutto mentre, paradossalmente,
un’azienda italiana sarebbe tenuta a
rispettare la nuova legge. Vuol dire che la
nostra autonomia e la nostra sovranità
sarà sempre sotto il ricatto degli interessi
delle multinazionali americane; vuol dire
che, per paura delle loro contestazioni, i
Paesi ci penseranno due volte prima di
legiferare, anche su temi come la sicurezza
e la salute. Ma perché, poi, gli interessi di “No added ormones” (senza aggiunta di
un’azienda dovrebbero essere tutelati con ormoni): non è una scritta che vi capiterà
un diverso sistema giuridico (se giuridico di vedere sulla nostra carne.
si può definire), più facile da gestire Somministrare ormoni al bestiame per
rispetto a quello valido per i normali farlo crescere di più non è permesso in
cittadini? Un sopruso, che è già parte di Europa. Negli Usa, invece, sì: per questo,
altri trattati internazionali e che ha già nei casi in cui si scelga di non utilizzarli, c’è
dimostrato più volte la sua iniquità (basti la necessità di specificarlo in etichetta.
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 17
 Sicurezza alimentare
LA NOSTRA VOCE A BRUXELLES
Monique Goyens,
(Direttore Beuc,
organizzazione
dei consumatori
europei):
partecipa
al gruppo
consultivo.
“Vogliamo leggere i testi”
Ci possiamo considerare soddisfatti del
modo in cui procedono i lavori sul Ttip?
No, perché non sappiamo in quale direzione
sta andando l’accordo e le sue possibili
conseguenze. Quindi dobbiamo adottare
una linea molto precauzionale,
preparandoci a scenari negativi.
I negoziatori dicono di essere trasparenti.
La Commissione Ue ha fatto molti sforzi:
briefing, riunioni, rilascio di documenti.
Tuttavia, non c’è ancora una vera strategia
di condivisione. Recentemente, è stata
annunciata una nuova politica sulla
pensare all’azienda francese Veolia che ha
fatto causa all’Egitto per aver introdotto il
salario minimo o al caso Philip Morris che,
grazie a questa clausola, sfida le leggi
anti-fumo di Uruguay e Australia).
Trasparenza? Solo di facciata
Con tutti i rischi che ci sono all’orizzonte,
ci chiediamo come sia possibile che su
queste trattative non ci sia stata una
adeguata trasparenza sin dall’inizio e che
solo recentemente - dopo mille pressioni -
ci sia stata un’apertura da parte dell’Ue: i
colloqui veri e propri si sono sempre svolti
a porte chiuse, i testi su quanto si decide
di volta in volta sono sempre stati segreti.
Mentre altri trattati (come il Wto, Wipo e
Unfcc) consentono l’accesso ai documenti
negoziali, nel caso del Ttip, la possibilità di
dare un contributo importante da parte
della società civile viene impedita.
E questo ci fa essere ancora più scettici
sulle dichiarazioni rassicuranti delle
autorità. Ancora di più se pensiamo ai dati
sull’attività di lobbyng (cioè di pressione
sulle decisioni) delle imprese. Il Corporate
Europe Observatory dimostra come lo
sbilanciamento nei confronti dei loro
interessi sia stato chiaro sin dagli incontri
preparatori del 2013: su 560 consultazioni
del Dipartimento Commercio Ue, 520 (il
18 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
trasparenza. Ma siamo in ritardo. Siamo
convinti che, nei momenti chiave, i testi su
qualsiasi cosa che va al di là delle
problematiche tariffarie dovrebbero
essere messi a disposizione per il controllo
democratico della società civile.
Quanto è efficace il gruppo di consulenza
creato dall’Ue, a cui lei partecipa?
Manca un reale ruolo di consulenza nei
confronti della Commissione per definire le
sue posizioni negoziali, mentre sarebbe
necessaria una vera interazione; ai membri
del gruppo dovrebbe essere data la
possibilità, sulla base dei testi, di dare
contributi tecnici dettagliati. Invece, è
possibile solo vedere la posizione dell’Ue,
accedendo a una cosiddetta sala di lettura.
È troppo poco per un accordo commerciale
del 21° secolo! La Commissione, però, si è
impegnata a dei cambiamenti.
Qual è il clima degli incontri con negoziatori
e imprese?
Entrambi ci chiedono di fidarci di loro,
perché non è loro intenzione abbassare il
Perché tanta
segretezza?
92%) sono state fatte con le aziende. E di
questi, ben 113 con l’industria
agroalimentare, la più potente a Bruxelles.
Solo 26 ( il 4%) sono stati, invece, gli
incontri con rappresentanti di interessi
pubblici (il restante 4% con singoli o
istituzioni). I numeri non sono confortanti
e ci spingono a esigere più chiarezza. La
recente creazione di un gruppo consultivo
da parte dell’Ue (Ttip Advisory Group, di
cui fanno parte imprese, associazioni e
consumatori) è stato un miglioramento,
ma non basta. Noi ne facciamo parte, in
quanto membri del Beuc, l’organizzazione
dei consumatori europei. Il direttore,
Monique Goyens, che partecipa in prima
persona, ci racconta - nell’intervista in alto
- quanto, in effetti, non siano incontri
pensati per avere un reale contributo,
quanto piuttosto solo informativi: una
trasparenza, insomma, solo di facciata.
livello di tutela dei consumatori: ma non
sono le intenzioni che contano, bensì i
risultati. Secondo noi, chi sta attorno al
tavolo dei negoziati non necessariamente
dispone delle informazioni imparziali
necessarie per avere il giusto approccio
nella tutela dei diritti dei consumatori.
Le esigenze dei consumatori vengono
ascoltate come quelle delle aziende?
I negoziatori sono consapevoli del fatto
che, per la prima volta nella storia,
l’opinione pubblica li osserva attentamente.
Quindi sanno di dover stare molto attenti
con la tutela dei consumatori. Il Ttip nasce
innanzitutto per ridurre i costi delle
imprese. Tutto ciò che noi e gli altri
facciamo per ribilanciare l’attenzione sui
consumatori, rimarrà comunque marginale
rispetto all’obiettivo primario, che è aiutare
le aziende ad andare oltreoceano. Questo,
perché no, potrà portare dei benefici
anche ai cittadini, con prodotti migliori e
costi più bassi. Ma il prezzo da pagare non
può essere una riduzione dei nostri
standard su sicurezza, salute e giustizia.
Consumatori al centro dei negoziati
Vera partecipazione, nessun
indebolimento per i diritti dei consumatori
americani ed europei su sicurezza, salute,
lavoro e ambiente, eliminazione della
clausola Isds utile solo a proteggere gli
investimenti delle aziende. Sono queste le
nostre richieste, su questo stiamo
lavorando, sia a livello internazionale (in
quanto parte del Beuc e del Tacd, Trans
Atlantic Consumer Dialogue, il forum di
consumatori americani ed europei), che a
livello nazionale, chiedendo ufficialmente
al governo - in particolare al viceministro
dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda
- di essere tenuti più informati e di essere
ascoltati. Vogliamo più concorrenza e
sviluppo con il Ttip, posto che arrivino,
ma senza rinunciare alle tutele, per questo
dobbiamo essere certi che i negoziatori
eliminino solo le differenze regolamentari
davvero “inutili”, rendendo comuni gli
standard più severi dei due Paesi e non
quelli più chini agli interessi delle aziende.
I diritti dei consumatori, che dovranno
trarne solo benefici, non possono essere
considerati barriere da abbattere, ma
devono essere il cuore di questo rapporto
commerciale: si tratta di cultura e
democrazia, prima ancora che di scambio
di merci e servizi. ¬
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di social network. I suggerimenti e i giudizi di Altroconsumo sono come sempre indipendenti.
 Mobilità
UberPop
tassisti per caso
Nella lotta tra i taxi
e l’azienda californiana
a guadagnarci sono
i consumatori. L’offerta low
cost, lanciata tramite app,
costa davvero molto meno.
berPop è l’ultima frontiera di
U
Uber, la società californiana
che grazie a un’app da
scaricare sullo smartphone
sta tentando di rivoluzionare
il sistema del trasporto privato in
duecento città nel mondo. Ha lanciato
anche da noi la versione low cost dell’auto
con autista: si chiama UberPop la tanto
contestata (soprattutto dai tassisti)
formula che permette a qualunque
proprietario di una macchina di
trasformarsi in un taxi, anche solo per un
giorno. Un’offerta ben diversa da Uber, la
prima app presentata nel mercato italiano,
dedicata a chi ha già una licenza di
noleggio con conducente, assicurazione
professionale e guida una berlina nera. Un
servizio più esclusivo e più costoso, ma
soprattutto in regola con le leggi italiane,
mentre non lo è UberPop, come rivela
l’intervista al Commissario Cuzzoni della
Polizia Municipale di Milano (vedi il
riquadro nella pagina a fianco).
20 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
Stazione Centrale
(Piazza Duca D’Aosta)
Come funziona UberPop
UberPop permette a un privato cittadino
di mettere a disposizione la sua auto e il
suo tempo per arrotondare lo stipendio a
fine mese. Di aspiranti autisti, occasionali
e a tempo pieno, in questi tempi di crisi
non è difficile trovarne. Candidarsi è
facile, basta seguire la procedura online
sul sito di Uber. I requisiti sono pochi:
avere almeno 21 anni, un’auto di proprietà
immatricolata da non più di otto, nessuna
sospensione di patente recente, fedina
penale pulita e non meno di 10 punti di
patente (un po’ pochini). Dopo aver
inviato i documenti, si passa al colloquio
in sede e poi si inizia a lavorare.
Grazie all’app UberPop, l’autista si dichiara
disponibile su piazza, mentre i clienti che
hanno bisogno di spostarsi usano lo
smartphone per mettersi in contatto con
l’auto più vicina. Anche il pagamento è
digitale, avviene esclusivamente tramite
carta di credito: dal conto corrente del
cliente il costo della corsa va a Uber, che
Viale dell’Innovazione, 20
(Teatro degli Arcimboldi)
(totale 5,4 km, 12 minuti previsti)
Porta Ticinese
(Piazza 24 maggio)
poi gira all’autista l’80 per cento della
somma pagata, trattenendone il 20 per
cento. La questione fiscale è un altro dei
punti caldi: secondo i tassisti l’azienda
calforniana destinerebbe a qualche
paradiso fiscale gli introiti ottenuti,
mentre i tassisti improvvisati non
dichiarerebbero i ricavi delle corse.
Lo abbiamo provato a Milano
Abbiamo provato UberPop come clienti a
Milano. Come si può vedere nella grafica
in alto, il prezzo della corsa è nettamente
inferiore a quello dei taxi e dello stesso
Uber, ma con lo svantaggio che il servizio
non è sempre garantito, e a volte ha tempi
di attesa lunghi: ci è capitato di aspettare
in strada anche fino a 46 minuti.
Le auto erano utilitarie pulite e curate e gli
autisti ben addestrati alla filososfia del
progetto. Per esempio, per non farsi
notare troppo da tassisti e vigili urbani, i
passeggeri sono invitati a sedersi sul sedile
anteriore dell’auto, in modo da non
www.altroconsumo.it
I TRAGITTI CHE ABBIAMO PERCORSO CON UBERPOP
Via Procaccini, 20
(totale 5 km, 11 minuti previsti)
Stazione Cadorna
Piazzale Luigi Cadorna
(totale 3,5 km, 9 minuti
previsti)
Via Teodosio, 24
sembrare clienti a pagamento. Eppure gli
autisti UberPop non passano inosservati:
nei primi sei mesi di attività di UberPop la
Polizia locale nella sola Milano ha
sequestrato 19 auto, mentre in tutto il 2014
sono 42 i veicoli requisiti ai tassisti abusivi.
L’ira dei tassisti è anche giusta
UberPop è un’offerta nuova, sull’onda della
diffusione di servizi di mobilità condivisa,
come Blablacar, che nell’epoca della
sharing economy, per moda o per necessità,
sono in crescita. Ciò che più temono i
tassisti è una liberalizzazione del settore,
che comporterebbe un crollo della quota di
mercato dei taxi. Finora il modello
monopolista non ha fatto nulla per
competere con un concorrente che ha fatto
della flessibilità e della rapidità i propri
punti di forza. Forse un po’ troppo: con
UperPop non serve la licenza, non ci sono
vincoli di orario e le tariffe non sono
sottoposte ai regolamenti comunali. Tutte
queste semplificazioni e la paura della
www.altroconsumo.it
UBER
Attesa media
11 minuti
Durata media
19 minuti
Costo medio
20 ₣
UBERPOP
Attesa media
22 minuti
Durata media
24 minuti
Costo medio
8,5 ₣
TAXI
Attesa media
9 minuti
Durata media
19 minuti
Costo medio
16,3 ₣
concorrenza hanno scatenato le reazioni
dei tassisti. In effetti la rapidità con cui si è
imposto questo nuovo scenario di mobilità
nelle grandi città è legato al vuoto
normativo, che va colmato: bisogna
bilanciare l’innovazione con nuove regole.
Ma anche cambiare mentalità nell’offerta
dei servizi, perché la tecnologia non può
vincere da sola la battaglia contro la miopia
del monopolio. Quella di UberPop, però,
per ora, è concorrenza sleale. Quindi,
accanto al trasporto pubblico e alla
mobilità individuale, ben venga nelle
grandi città un nuovo modello di mobilità,
che propone un concetto diverso di
veicolo, che da proprietà diventa servizio; a
patto, però, che sia regolamentato e sicuro,
perché non basta che sia solo alla portata
di tutte le tasche. Se, infatti, il vantaggio
economico per i consumatori c’è, sulle auto
di UberPop tutte le altre garanzie non sono
scontate. Per pagare meno siamo disposti a
rinunciare a qualche comodità, ma non
alla sicurezza. ¬
L’ESPERTO RISPONDE
Commissario
Massimo
Cuzzoni, Polizia
Locale Milano
Servizio Radio
Mobile
“UberPop? Sono abusivi”
Commissario, UberPop è davvero
illegale come dicono i tassisti?
Sì, UberPop è da considerarsi illegale in
base alle leggi vigenti, ovvero l’articolo
86 del Codice della strada e la legge 21
del 1992, che regolamenta il trasporto
taxi e il noleggio con conducente.
Quali infrazioni contestate agli autisti
UberPop? E quali sanzioni sono previste?
Innanzitutto l’esercizio abusivo della
professione di tassista. Si tratta di una
violazione amministrativa importante. Le
sanzioni vanno da 1.761 a 7.045 euro, più il
sequestro dell’auto, sospensione della
patente da 4 a 12 mesi e, in caso di
recidiva nel triennio, revoca della patente.
Quindi gli autisti UberPop sono
paragonabili ai tassisti abusivi?
Sì, la differenza dipende solo da come
avviene l’acquisizione della corsa: il
tassista abusivo si mette in zone
frequentate, come le stazioni, e chiama i
clienti al grido “taxi! taxi!”, gli autisti
UberPop invece si propongono tramite
l’app. Sono solo più tecnologici. La
differenza la fa anche il calcolo della
tariffa: nel primo caso la concordano le
parti, nel caso dell’app la stabilisce Uber.
Come fate a riconoscere le auto di
UberPop? Ve le segnalano i tassisti?
Su segnalazione dei tassisti e dei
noleggiatori, ma a volte è chiaro, perché
il passeggero è seduto dietro.
Ci sono problemi di sicurezza?
Per ora non ne abbiamo rilevati, di certo
le corse sui taxi regolari sono più
affidabili, perché si tratta di
professionisti, con certificato di
abilitazione professionale e iscrizione al
Ruolo provinciale dei conducenti. Inoltre
i veicoli sono sottoposti a revisione
annuale e visita di controllo presso
l’Ufficio auto pubbliche del Comune di
Milano, quindi offrono maggiori
garanzie di un veicolo privato.
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 21
 Battaglie

Nel nome dell’acqua

Se quella del rubinetto ha problemi, non bisogna
semplicemente smettere di berla e basta. Si deve lottare
perché torni salubre. Un socio ci è riuscito. E noi con lui.

L’ESPERTO DI ALTROCONSUMO

Claudia Chiozzotto
Acqua e ambiente

22 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 domenica, una sera di inizio modo noto alla popolazione, in città e nel

È
primavera. Sono le ore
ventuno del 31 marzo di due
anni fa e gli abitanti di
Brescia cenano con gli occhi
incollati alla tv. La popolare trasmissione
d’inchiesta Presadiretta ha annunciato che
le telecamere saranno accese sulla bomba
ecologica che giace intorno alle loro case e
alle scuole dei figli, nei parchi e nei terreni
intorno alla città. Lo scenario è da brivido.
Il giornalista Riccardo Iacona porta dati,
studi, cifre, testimonianze che
documentano come la salute dei cittadini è
minacciata dall’inquinamento da pcb
(policlorobifenili) e diossine. Un pericolo
dovuto soprattutto alla Caffaro, l’industria
chimica chiusa per fallimento ormai da
trent’anni, che però per i precedenti
cinquanta ha sversato nei terreni a sud
della città ogni sorta di veleno. Il pcb è un
cancerogeno e la contaminazione è tale
che si pensa sia entrato nella catena
alimentare. Sarebbe questa la causa della
maggiore incidenza nella zona di alcune
forme tumorali, come rivela uno studio
realizzato dall’Istituto superiore di sanità
insieme con il Registro nazionale dei
tumori. Non lontana dalla fabbrica,
dismessa ma mai bonificata, c’è una scuola
in cui i bambini sono costretti a fare la
ricreazione su una piattaforma di cemento
invece che sull’erba, dalla quale devono
tenersi a distanza, perché è contaminata.
Nel parco adiacente alla scuola svettano
cartelli con il divieto di toccare e
raccogliere fiori ed erba, contaminati
anche quelli. Anche se il programma non
rivela nulla che non fosse già in qualche
circondario lo sconcerto e la rabbia
suscitati da quelle immagini sono tali che
per giorni non si parlerà d’altro. Chi ha GLOSSARIO
perso la diretta televisiva, sarà spinto a Cromo
ricercarla e a guardarla in internet, dove Il cromo (in chimica Cr) è
già girano spezzoni, accompagnati da un metallo che non esiste
commenti allarmati. in natura allo stato puro,
ma in composti. Nelle
acque si parla di cromo
L’innalzamento della falda totale per definire la
Anche il nostro socio S.B., bresciano e somma delle varie specie
padre di tre figli piccoli, la vedrà online di cromo presenti in un
solo successivamente. Con la sua famiglia campione di acqua. La
abita nella zona nord della città, quella legge attualmente
meno esposta ai danni della Caffaro, ma prevede il limite massimo
di 50 μg/l solo per il
non certo immune dall’inquinamento cromo totale, senza fare
causato da altre realtà industriali, come le distinzioni tra cromo
aziende chimiche e metallurgiche, i trivalente ed esavalente.
colorifici e le concerie. Alcune di piccole
dimensioni sono sparse anche in diversi Cromo trivalente Cr(III)
punti del centro abitato. Il timore è che Il cromo trivalente, in
chimica Cr(III), insieme
l’innalzamento di 12-15 metri della falda alla forma bivalente, ha
acquifera, fenomeno degli ultimi anni che una bassa tossicità ed è
riguarda anche altre città (in primis considerato un nutriente
Milano e Torino), possa aver portato essenziale per l’uomo.
l’acqua a contatto con gli strati più
superficiali del suolo, quelli più intrisi di Cromo esavalente Cr(VI)
Il Cr(VI) è molto tossico e
veleni industriali. E che quindi l’acqua cancerogeno. La sua
contaminata possa poi essere finita sulle inalazione in ambienti
tavole delle famiglie e delle mense professionali (fabbriche
scolastiche. Poiché tutta la sua famiglia che ne fanno uso) è
beve acqua del rubinetto, il socio vuole associata al tumore ai
vederci chiaro. «Già nel 2010 avevo fatto polmoni. La sua
ingestione è considerata
analizzare l’acqua di casa tramite il meno rischiosa, perché il
servizio offerto da Altroconsumo, ma non nostro apparato
era emerso nulla di strano. Nel 2013 ho digerente è in grado di
deciso di riprovare, allargando le analisi a trasformarlo in cromo
uno spettro più ampio di parametri, trivalente.
includendo tutti i metalli pesanti»

“I problemi si risolvono
facendo fronte comune”
«Scegliere l’acqua in bottiglia per mettersi al
riparo da rischi per la salute potrebbe non
essere la scelta migliore, sia perché i limiti di
legge previsti per le acque in bottiglia sono
gli stessi di quelle potabili, sia perché vicende
come quella di Brescia ci ricordano che
l’inquinamento ambientale non conosce
confini». Chi parla è Claudia Chiozzotto,
nostra esperta di acqua e ambiente.
A Brescia c’è chi ha cavalcato la paura?
«La propaganda di chi vende acqua minerale o
“purificata” è in questi momenti che trova
terreno fertile. “La falda è inquinata: oltre al
cromo, chissà quante altre sostanze che non
sappiamo ci vanno a finire”: con questi
argomenti infondati i sostenitori dell’acqua in
bottiglia, che si presenta come più pura e
protetta da contaminazioni, hanno cercato di
far presa sui cittadini. Sappiamo anche che
durante i mesi di allarme i venditori di filtri
hanno intensificato le loro visite porta a porta».
C’è stato anche chi proponeva analisi?
«Alcune farmacie bresciane hanno
improvvisato, con laboratori esterni non
meglio qualificati, servizi di analisi dell’acqua
che hanno dato risultati allarmanti e
improbabili circa la presenza di cromo
esavalente nelle acque. Soprattutto nei
momenti di crisi, è bene rivolgersi a strutture
serie e accreditate per l’analisi dell’acqua».
Qual è stato l’approccio di Altroconsumo?
«Molto pragmatico. Non abbiamo buttato
benzina sui dibattiti già roventi in città.
Da un lato abbiamo dato un consiglio
concreto: non dare da bere ai bambini acqua
del rubinetto, finché non siamo sicuri che
quei 10 microgrammi/litro di cromo
esavalente non vengono eliminati. Dall’altro,
abbiamo portato il caso all’evidenza del
ministero della Salute e dell’Istituto
superiore di sanità, le massime autorità che
si occupano di tutela della salute pubblica».
Cosa ha fatto l’amministrazione cittadina?
«Quello di Brescia, va riconosciuto, è un caso
virtuoso. Le autorità locali, non appena
hanno capito la gravità del problema, hanno
aperto un confronto chiaro con la
cittadinanza. Il Comune ha anche istituito
l’Osservatorio Acqua Bene Comune. Anche
l’acquedotto, A2A Ciclo Idrico, è intervenuto
con competenza e determinazione per
rendere l’acqua più sicura e riconquistare sul
campo la fiducia dei cittadini».

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 23

 Battaglie
racconta. In attesa dell’esito delle analisi, il
socio si documenta con impegno,
diventando un esperto di problemi
dell’acqua.
Quando la natura è matrigna
Le contaminazioni dell’acqua possono essere anche di origine naturale. Si tratta
Il ritorno di Erin Brockovich di casi noti, spesso da anni. Le soluzioni esistono, però si tarda ad adottarle.
Quando arriva il certificato con il responso
del laboratorio, è colpito da quei 10,9 Arsenico. In alcune zone del Lazio questa Vanadio. Nelle acque del catanese è nota
microgrammi per litro che figurano sostanza velenosa, insapore e inodore, la presenza in concentrazioni elevate di
accanto alla voce “cromo esavalente”. «Un viene rilasciata nell’acqua dai depositi vanadio, un metallo tossico. La
valore così alto per il cromo esavalente? Mi naturali presenti nel terreno. Poiché a contaminazione è di origine vulcanica
è subito tornata alla mente l’incredibile elevate esposizioni può causare tumori (Etna). Invece di installare impianti di
vicenda di Erin Brockovich. Nei miei della pelle e degli organi interni, l’acqua abbattimento, si discute ancora se
pensieri la California ora era diventata deve essere trattata per eliminare il rappresenti o no un pericolo per la salute.
Brescia, la mia città. Mentre l’acqua problema. Anche se il limite massimo
contaminata da cromo esavalente, che permesso dalla legge è di 10 microgrammi Tallio. Lo scandalo dell’acqua contaminata
aveva fatto venire il cancro alle tante per litro, in Italia è stato consentito ad dal tallio in Versilia è scoppiato pochi mesi
persone che si vedono nel film americano, alcuni acquedotti di derogare e tollerare la fa. La sua presenza nella falda è dovuta a
poteva con tutta probabilità essere come presenza di arsenico in misura fino a 5 vecchie miniere di pirite abbandonate e
quella che usciva dal rubinetto di casa volte superiore alla soglia di sicurezza. mai bonificate. Neanche per il velenoso
mia, e che i miei figli, mia moglie e io Alcuni acquedotti non si sono ancora tallio è previsto un limite di legge
stavamo bevendo». Per i pochi che non lo messi in regola, così la Commissione specifico. Valori anomali sono stati rilevati
ricordano, il caso citato dal socio è quello europea ha aperto una procedura grazie ad analisi chimiche commissionate
che ha coinvolto centinaia di persone d’infrazione nei confronti dell’Italia. privatamente da una famiglia.
residenti nella regione di Hinkley, in
California, che si erano ammalate bevendo
acqua massicciamente contaminata dal
cromo esavalente usato dalla PG&E, una
multinazionale dell’energia. In California
le concentrazioni di cromo esavalente
erano almeno dieci volte superiori rispetto
COME SI CONTAMINA L’ACQUA DI FALDA
a quelle di Brescia. È stato grazie al
La contaminazione dell’acqua di falda può avvenire sia ad opera dell’uomo sia ad opera
coraggio e alla tenacia dell’attivista Erin
della natura. Ecco alcuni esempi. A questi si aggiunge l’innalzamento della falda acquifera,
Brockovich e alla class action seguita dallo
che può portare l’acqua a contatto con strati di terreno più superficiali e inquinati.
studio legale in cui lei lavorava come
precaria se il colosso dell’energia è stato
condannato a pagare uno dei risarcimenti
più alti della storia americana: 333 milioni
di dollari. La vicenda è divenuta celebre in
tutto il mondo grazie al film che ne è stato
tratto nel 2000, con Julia Roberts che
veste i panni di Erin Brockovich: ruolo
memorabile per cui ha vinto anche l’Oscar. INDUSTRIA
Scarichi incontrollati
Inquinamento a norma di legge (o non autorizzati)
L’apprensione del socio monta, il primo possono arrivare
pensiero va alla salute dei figli, cui a contaminare l’acqua di
Altroconsumo nel frattempo ha falda, anche attraversando
raccomandato di non dar da bere l’acqua il suolo in profondità
del rubinetto, visto l’esito delle analisi.
Intanto l’allarme cromo esavalente si
diffonde tra i bresciani e accende i dibattiti
nelle scuole, nei comitati cittadini e sui
mezzi d’informazione locale. Sono in
particolare alcuni comitati di genitori, che
fanno pressioni affinché nelle scuole non FIUME
venga data acqua del rubinetto ai bambini.
Interpellati dalle scuole, acquedotto e Asl
in un primo momento si schermiscono
dietro il fatto che l’acqua rispetta in pieno
FALDA
i criteri di potabilità stabiliti dalla
ACQUIFERA
normativa. Infatti è tutto qui il paradosso,
la legge (D.Lgs. 31/2001) prevede che il
cromo nelle acque destinate al consumo

24 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 umano rimanga sotto il limite di 50
microgrammi per litro, ma questo
parametro si riferisce al cromo totale. In
L’acqua non deve pratica è prevista una soglia che non fa
distinzioni tra cromo trivalente,
essere solo potabile, considerato un nutriente essenziale per
ma anche salubre: l’uomo, e quello esavalente, sostanza che
l’Agenzia internazionale per la ricerca sul
a Brescia le due cose cancro (IARC) ha inserito tra i cancerogeni
non coincidevano più pericolosi. Se tutto il cromo presente
nell’acqua corrisponde alla variante
esavalente e raggiunge una concentrazione
di 11 microgrammi per litro, come nel caso
del socio, l’acqua risulta potabile a tutti gli
effetti: un buco normativo inaccettabile. Il
socio si rivolge anche ad A2A Servizio
Idrico, la società che gestisce l’acquedotto
bresciano, ricevendo la stessa risposta: i
parametri di legge sono rispettati. «Ma che
se ne fanno i cittadini di un’acqua potabile
che non è salubre? Non può esistere un
inquinamento a norma di legge» si sfoga il
socio, che su WhatsApp ha anche creato
un gruppo intitolato proprio a Erin
MINIERE ROCCE
Attività VULCANICHE
minerarie Elementi chimici
possono rari, come il
smuovere dalle vanadio, possono
rocce alcuni arrivare nella falda
metalli solubili anche dalle rocce
in acqua che l’acqua
attraversa
www.altroconsumo.it
Brockovich. Altroconsumo si muove nel
frattempo su canali più alti: chiede
formalmente un intervento del ministero
della Salute, che però si limita a ripetere lo
stesso ritornello per bocca dell’Istituto
superiore di Sanità: «Al momento non
esistono evidenze che il limite di 50
microgrammi/litro di cromo totale non sia
adeguatamente protettivo per la salute
umana».
Valori cautelativi per la salute
Il problema però è destinato ad agitare gli
animi e i sonni dei bresciani. Intanto il
sindaco si è arreso alle richieste dei
concittadini e ha emesso un’ordinanza che
impone la distribuzione di acqua minerale
nelle scuole. La svolta arriva a marzo
dell’anno scorso, a opera dell’Autorità
europea per la sicurezza alimentare (Efsa),
che pubblicamente si esprime sulla
spinosa questione: non ci sarebbe un
rischio per gli adulti, ma esiste un
potenziale problema per i bambini, a
causa del loro ridotto peso corporeo.
Altroconsumo è la prima a pubblicare sul
suo sito la notizia e invita i bresciani a non
dare da bere ai bambini l’acqua del
rubinetto. Inoltre chiede all’Istituto
superiore di sanità, al ministero della
Salute, all’Asl di Brescia, ma anche ad A2A,
di assumersi le loro responsabilità, perché
è inaccettabile che ci sia un rischio, seppur
minimo, per la salute dei bambini. Questo
sembra essere il passo in grado di
sbloccare la situazione. A2A interviene
tempestivamente, installando un sistema
di abbattimento del cromo esavalente nei
pozzi della città che ne avevano una
maggiore presenza. Una tecnologia che
prevede l’uso di solfato ferroso e il
filtraggio dell’acqua attraverso carbone
attivo, ma che non rilascia nell’acqua
sostanze pericolose. La presenza di cromo
esavalente nell’acqua potabile ora si è
normalizzata. Lo confermano anche le
analisi, che evidenziano come sia
stabilmente al di sotto dei 2 microgrammi
per litro: un valore a nostro avviso del
tutto soddisfacente e cautelativo per la
salute della popolazione. Tant’è che è
tornata nelle scuole. Il costo
dell’intervento, che ammonta a 4 milioni
di euro, è però destinato a ricadere sulle
bollette dei cittadini. Perché non lo si fa
pagare a chi ha inquinato?
È bene comunque non abbassare la
guardia: i cittadini devono pretendere più
trasparenza dalle istituzioni e, in caso di
dubbi, fare analizzare l’acqua di casa. Per
accedere al servizio, numero di telefono
026961560 oppure:
www.altroconsumo.it/alimentazione/acqua
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 25
 Inchiesta
Più luce sul servizio clienti
LA NOSTRA INCHIESTA
Per verificare la qualità del servizio fornito dai provider di
energia elettrica abbiamo coinvolto le aziende più diffuse sul
territorio italiano.
TANTE DOMANDE
L’indagine, svolta a settembre 2014, ha coinvolto un gruppo di
12 persone, che hanno effettuato in veste di clienti tre
telefonate al call center del proprio provider. In ogni telefonata
il rilevatore ha indagato un preciso aspetto della bolletta.
Questo significa che il call center di ciascun gestore di energia
è stato contattato e interrogato più volte su un determinato
argomento: questo per evitare che la valutazione del call
center si basasse sulle risposte di un singolo operatore.
26 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
La qualità del fornitori
di luce passa anche dai call
center che, purtroppo...
l divario tra clienti
I
soddisfatti e clienti
insoddisfatti può far fallire
un’azienda”. La regola
dell’Harvard Business
Review (il giornale dell’onomonima
università) vale per tutti.
Se si vuole misurare la qualità del servizio
offerto da un’impresa, piccola o grande
che sia, bisogna usare come termometro la
soddisfazione dei suoi clienti.
Ecco un test: quante volte ci si è trovati in
attesa al telefono, con “tre/quattro/dieci
telefonate in coda” che ci separano
dall’operatore, con un foglio/un
documento/una bolletta/una multa in
mano e un sacco di domande da fare per
poi scoprire - una volta conquistato il
turno - che nessuno riesce (o vuole)
aiutarci? Adesso, invece, riportiamo alla
memoria quante volte un operatore dai
modi gentili ci ha dedicato tempo e dato le
risposte che cercavamo.
Ora si può valutare: il giudizio dato
all’operatore telefonico dell’azienda ha
condizionato l’opinione che abbiamo
sull’azienda stessa? Se la risposta è sì,
abbiamo appena confermato l’importanza
del servizio clienti all’interno di qualsiasi
genere di business.
Quanto costi?
Dodici persone, selezionate per la nostra
inchiesta, hanno chiamato dodici aziende
fornitrici di energia elettrica. Bolletta alla
www.altroconsumo.it
 IL SERVIZIO CLIENTI DEI PROVIDER DI ENERGIA COME LEGGERE
LA TABELLA
Fornitore Anche se ora

Tempo medio
non opera più nel setto-

sul contratto
Informazioni

Informazioni
informazioni
sulla lettura
re delle utenze dome-

GLOBALE
FORNITORE

GIUDIZIO
di attesa
sui costi

stiche, il gestore Sorge-

nia è stato inserito tra i
provider dell’inchiesta
perché ha ancora all’at-
A2A ENERGIA C A C A B
tivo molti clienti di que-
SORGENIA D B B B B sto tipo, che certamen-
GREEN NETWORK B A D B B te utilizzano l’assistenza
clienti.
TRENTA B C C B B
HERA COMM D B B A C
E.ON ENERGIA C C C A C
ACEA ENERGIA D C C A C
BLUENERGY GROUP
EDISON ENERGIA
D
D
C
C
C
C
A
C
C
C
Ottimo Energia, il
meglio per te
Buono
GDF SUEZ D D D B C Accettabile
ENEL ENERGIA D D D A D Mediocre
Pessimo
ENI E C D C D
Con le nostre inchieste e i nostri
servizi ti offriamo informazione
indipendente. Così potrai
scegliere sempre il meglio.

mano, hanno anzitutto cercato di capire -
con domande precise al servizio clienti -
da quali voci è composto il costo fatturato
in bolletta. Un buon servizio clienti,
infatti, dovrebbe sapere spiegare che il
costo in bolletta è composto da tre voci: i
servizi di vendita, quelli di rete, le
imposte.
La differenza fra servizi di vendita e
servizi di rete è sostanziale. Infatti, è sui
servizi di vendita che si gioca la
concorrenza e quindi la possibilità di
risparmiare sfruttando le offerte
commerciali sul mercato libero.
Sui servizi di rete, invece, non c’è
concorrenza, perché il trasporto e la
distribuzione dell’energia avvengono
attraverso infrastrutture che non possono
essere replicate e che vengono utilizzate in
egual modo da tutti i fornitori.
Come se la cavano i provider della nostra
inchiesta? A2a, Trenta, Acea Energia,
Green Network dimenticano di spiegare
che il costo totale è formato anche dalla
tasse. Cinque operatori forniscono una
risposta confusa. E.On Energia e Sorgenia
cambiano argomento, soffermandosi su
aspetti legati alla tariffa applicata e
all’offerta contrattuale del cliente.
L’operatore Eni, in evidente confusione,
ammette di non saper rispondere e invita
il cliente a richiamare in un secondo
momento. Informazioni confuse e parziali,
che certamente non possono bastare per
soddisfare i consumatori.
Diamoci alla lettura
Un’altra domanda rivolta a tutti gli
operatori ha riguardato la lettura dei
consumi. Le modalità di calcolo dei
consumi sono definite dal contratto di
fornitura, stipulato con il proprio
provider. I consumi fatturati possono
essere individuati con la lettura del
contatore o calcolati dal provider in base a
stime presunte. Ogni gestore però deve
comunicare ai clienti che tipo di lettura
effettua e che cosa vuol dire. Anche in
questo caso, molte sono state le
imprecisioni degli operatori telefonici
sull’argomento. Bene, invece, Sorgenia,
che ha spiegato nel dettaglio perché viene
fatta una lettura dei consumi stimata.
Questione di contratto
Un call center che fornisca un servizio
accettabile deve trasferire con trasparenza
ai propri clienti tutte le informazioni
riguardanti la tariffa applicata da
contratto. Che tipo di contratto ho?
Quanto pago al kWh? Hera Comm e
Sorgenia oltre alle informazioni di base
forniscono una serie di dettagli
contrattuali (tempistiche della tariffa, tipo
di contratto). Male Enel Energia ed Eni: nel
primo caso l’operatore fa confusione tra il
prezzo al kWh e le fasce di consumo; nel
secondo, non è in grado di dare una
risposta. Riuscire a sapere il prezzo al kWh
stabilito dal contratto è ancora troppo
difficile: questo aspetto va migliorato.
Risparmia con il calcolatore online
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tariffe? Per risparmiare sulla bolletta
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www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 27

 Inchiesta
I SOCI SU FACEBOOK
Tormentato dal telefono
Sono stato cliente della Ditta E-on Energia per la fornitura di
energia elettrica e un paio di mesi addietro ho ricevuto una
lettera da Recus, società di riscossione crediti, per due bollette
non pagate da 217 euro, bollette a me non pervenute e senza che
la E-on si degnasse di segnalare il mancato pagamento. Ho
subito pagato a mezzo bonifico la somma direttamente a E-on:
ora Recus vuole 21 euro per la segnalazione. Ho cambiato
gestore, ma Recus mi tormenta continuamente.
Il socio Paolo Bona si sfoga
Il socio ha ragione ad essere contrariato: prima di arrivare alla
riscossione del credito da parte di una società esterna, il servizio
clienti avrebbe dovuto segnalare al socio il mancato pagamento
delle bollette. Così il cliente avrebbe potuto saldare senza
ulteriori addebiti. Le società, infatti, hanno l’obbligo di inviare
all’utente un avviso di mancato pagamento delle bollette
elettriche e del gas. Solo come ultimo passo il gestore può
delegare una società esterna. In ogni caso, nel recupero del
credito sono vietate tutte le prassi che siano invasive, lesive del
diritto alla riservatezza e della dignità personale.
I venditori porta a porta
Ho pubblicato alcuni post dedicati alle proposte di contratti porta
a porta e che spesso, troppo spesso, sono condotte da venditori
con pochi scrupoli se non addirittura truffaldini. Ne parlano le
trasmissioni dedicate ai consumatori, dove sistematicamente si
presenta un dirigente Enel affermando che si tratta di casi isolati,
che si scusano ecc. Tante belle parole, se non fosse che la
situazione non cambia e nonostante i corsi di formazione, i
comportamenti scorretti continuano.
Da Paoblog
Le grandi aziende spesso appaltano a piccole società, che pur di
vendere sono disposte a tutto. Sono capitati casi di firme false e
bollette rubate.Le aziende corrono ai ripari, ma ci si può ancora
imbattere in personaggi poco trasparenti. Meglio dunque
diffidare e non dare mai soldi ai venditori. Non credete a chi vi
promette sconti del 40-50%: sono risparmi inesistenti. Nel
mercato dell’energia non esistono sconti o offerte da
supermercato. Se ti parlano di “sconto in bolletta” nella migliore
delle ipotesi si tratterà di una mera semplificazione, nella
peggiore di una truffa in arrivo. Ricorda poi di non firmare nulla,
neanche se ti viene presentato come modulo statistico. Se poi
chiedono di vedere la bolletta per calcolare i vantaggi di una
nuova offerta, stai ben attento a coprire il codice pod e il tuo
codice fiscale: senza questi dati è impossibile stipulare un
contratto a tua insaputa.
28 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
Restare in linea
L’attesa non è poi così lunga. Per ogni
telefonata abbiamo calcolato il tempo
intercorrente tra il primo squillo e la
risposta dell’operatore. Solo Edison
Energia ed Eni ci mettono un po’ a
rispondere (223 e 187 secondi). Meglio a2a
(80 secondi), Enel (77), E-On (67) e
Bluenergy Group (67).
Qualità a 360 gradi
Il mercato dell’energia è libero. Per darti
una mano a scegliere, tempo fa (AC 275,
novembre 2013) abbiamo pubblicato
un’indagine che valutava alcuni gestori di
energia nella fase di attivazione di una
nuova fornitura di luce: in quell’occasione
Il servizio non solo abbiamo giudicato le
informazioni che le società offrivano
clienti deve telefonicamente ai potenziali clienti, ma
saperti dire anche la qualità dei contratti e il numero
di giorni trascorsi dall’attivazione
quanto all’effettiva fornitura di luce nelle case. In
paghi al kWh queste pagine abbiamo aggiunto a
quell’indagine un altro tassello,
dimostrando quanto, in una scelta
intelligente, conti la qualità dei call center
e del servizio clienti. Per risparmiare - non
ci stancheremo mai di dirlo - non si deve
solo cercare la tariffa meno costosa, ma
scegliere il servizio con il miglior rapporto
tra la qualità e il prezzo. Che significa
certamente un buon prezzo, ma anche un
contratto serio, senza clausole
trabocchetto, un’assistenza tecnica veloce
e competente e un servizio clienti pronto a
rispondere a tutte le domande. Anche
quando le questioni sono un po’ spinose. ¬
Che risparmio!
Nel 2013, 40mila famiglie hanno deciso di cambiare il
loro fornitore di energia elettrica e gas, aderendo al
nostro gruppo di acquisto Abbassalabolleta. Quanto
hanno risparmiato? In media 220 euro all’anno, grazie
alle tariffe di luce e gas che hanno vinto l’asta. L’anno
successivo, i consumatori che hanno cambiato il loro
fornitore sono stati più di 11mila: con le tariffe dell’asta
hanno risparmiato in media circa 205 euro. Ricordalo,
quando proporremo il prossimo gruppo di acquisto.
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www.altroconsumo.it
 COME LEGGERE LA BOLLETTA
In generale, la bolletta elettrica riporta i dati principali nel “Quadro sintetico” (di norma in prima pagina); mentre i dati
secondari con il dettaglio di quanto viene fatturato al cliente sono elencati nel “Quadro di dettaglio” (nelle pagine
successive). Le bollette cambieranno veste grafica a partire da settembre 2015: ti aggiorneremo.

SERVIZI DI VENDITA
1 Sono la principale voce di costo della
bolletta dell’utente domestico tipo (con
1 consumi annui pari a 2.700 kWh e potenza pari
a 3 kW): comprendono tutti i servizi e le attività
2 svolte dal fornitore per vendere l’energia
elettrica ai clienti.

SERVIZI DI RETE
2 Sono i costi per le attività di trasporto
3 dell’energia elettrica sulle reti di trasmissione
nazionali e di distribuzione locale e
4 comprendono la gestione del contatore. Per i
servizi di rete non si paga un prezzo (come per
l’energia), ma una tariffa fissata dall’Autorità.

TIPOLOGIA DI CONTRATTO
3 Quello per “utenza domestica” si riferisce
a un cliente che utilizza l’elettricità per
alimentare la sua abitazione, di residenza o
meno, e le relative applicazioni (per esempio le
5 pompe di calore), nonché i locali annessi o
pertinenti all’abitazione (garage...).

NOME DELLA TARIFFA

4 È il termine commerciale del contratto
offerto al cliente (per esempio offerta Casa
amica, oppure Energia facile e così via).

6 CONSUMI STIMATI
5 Sono calcolati dal provider in base a una
stima presunta, che tiene conto dei consumi del
cliente nei periodi precedenti. Nel periodo che
intercorre tra una lettura e quella successiva, il
provider può infatti calcolare la fattura in base a
una stima presunta basata sui consumi
precedenti del cliente.

CONSUMI RILEVATI
6 Sono individuati al momento della lettura
del contatore: questa viene effettuata dal
distributore o grazie all’autolettura da parte del
cliente.

PREZZO AL KWH
7 Il chilowattora (kWh) è comunemente
utilizzato per la misura dell’energia elettrica
prodotta e consumata in ambito domestico e
industriale. Molte aziende che forniscono
energia elettrica utilizzano il kilowattora nelle
7 fatture (bollette). Conoscendo il prezzo
dell’energia al kWh applicato dal gestore si
possono confontare le offerte dei vari fornitori.

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 29

 Test

Ragù
apri
e gusta

Nessuna traccia
di carni ignote
e gusto apprezzabile
per i ragù pronti del test.
Ma non è
come quello che fai tu.

l ragù è stato il primo sugo pronto pro-

I
IL NOSTRO TEST dotto a livello industriale in Italia. Cor-
reva l’anno 1962 e da allora questa con-
serva non è mai stata messa in
Abbiamo analizzato 20 campioni di sughi pronti al
discussione. Fino al 2013, quando lo
ragù di carne, di cui 4 freschi (da banco frigo) e 16 a
scandalo della carne di cavallo non dichiarata in eti-
lunga conservazione (da scaffale). Oggetto del
chetta ha travolto uno dei sughi pronti più amati: il
nostro test sono stati sia i prodotti di marche note,
ragù Star. Nessun pericolo per la salute, massima col-
sia quelli a marchio commerciale e di discount.
laborazione con gli ispettori da parte delle aziende
coinvolte e grande investimento pubblicitario per
ANALIZZATO IL DNA
sostenere la genuinità del prodotto “come il sugo fat-
Per scongiurare la presenza di carne non dichiarata
to da te”: ma nulla è servito a ripristinare la fiducia
abbiamo analizzato il Dna alla ricerca di carni
dei consumatori verso questi prodotti. Le vendite sono
equine, ovine, di pollo e tacchino. Tutto è in regola.
scese in picchiata, registrando un calo immediato del
30 per cento. A distanza di quasi due anni e a riflet-
ASSAGGIO CON I CONSUMATORI
tori spenti siamo entrati in laboratorio per verificare
Una giuria di consumatori ha assaggiato della
con il nostro test la qualità di venti ragù pronti, quat-
pasta condita con questi sughi senza conoscerne
tro dei quali freschi (venduti nel banco frigo). Star si
la marca (foto a lato), giudicando sapore, odore,
prende la rivincita: il ragù pronto “Fatti Così” si gua-
consistenza e aspetto del piatto.
dagna sul campo le nostre medaglie più prestigiose:
quella di Migliore del Test e quella di Miglior Acquisto,

30 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 SILENZIO SULL’ORIGINE DELLA CARNE
RICETTA DEL RAGÙ Il 90% dei consumatori europei vuole sapere da dove arriva la carne
CLASSICO BOLOGNESE che compra. Una volontà che si è fatta sempre più forte, anche in
Nel 1982 la delegazione di Bologna ragione degli ultimi scandali, come quello della carne di cavallo
dell’Accademia italiana della cucina, nascosta in molti piatti industriali (ravioli, lasagne, sughi al ragù...).
per garantire il rispetto della Per questo l’unione delle associazioni europee di consumatori Beuc
tradizione gastronomica bolognese,
ha depositato formalmente questa ha attivato la campagna “Carne, c’è da fidarsi?”, con l’intento di
ricetta, che ha fatto da base per la ottenere maggiore trasparenza in etichetta. Per adesso è possibile
valutazione dei sughi pronti del test. conoscere l’origine solo delle carni bovine fresche, ma da aprile 2015
Ingredienti si potrà conoscere il paese di allevamento e di macellazione anche
300 g di polpa di manzo macinata delle carni suine, ovine, caprine e del pollame.
grossa (cartella o pancia, fesone di
spalla, fusello)
150 g di pancetta di maiale
50 g di carota
50 g di costa di sedano
50 g di cipolla
300 g di passata di pomodoro o pelati
½ bicchiere di vino bianco secco
½ bicchiere di latte intero
Brodo quanto basta
3 cucchiai di olio extravergine o 50 g
di burro
Sale, pepe
½ bicchiere di panna liquida Il 90% dei consumatori vuole sapere, da dove viene la carne
(facoltativa e non per pasta fresca) che acquista.

Preparazione
Sciogli in un tegame (meglio se di
terracotta) la pancetta tritata;
aggiungi l’olio o burro e le verdure
tritate; lasciale appassire; aggiungi la
carne e lasciala rosolare fino a che
“sfrigola”, mescolandola con un
mestolo di legno; aggiungi il vino e
lascia sfumare; unisci il pomodoro,
copri e fai sobbollire lentamente per
circa 2 ore aggiungendo brodo
all’occorrenza; verso la fine unisci il
latte e aggiusta di sale e pepe.
Con le nuove regole europee saprai dove il maiale è stato
allevato e macellato, non dove è nato.

seguito dal ragù del discount Eurospin Le Delizie dal

Sole, premiato per il miglior rapporto tra buona qua-
lità e prezzo. Non bisogna aspettarsi, però, come vor-
rebbe far credere la pubblicità, un ragù come quello
fatto in casa: la quantità di carne utilizzata è spesso
inferiore a quella della ricetta tradizionale e non è
raro trovare additivi e farine addensanti, che non sono Ma se compri un suo derivato, per esempio un wurstel o una
salsiccia...
ingredienti tipici delle preparazioni casalinghe.

Le note intonate
Come prima cosa abbiamo cercato la presenza di car-
ne diversa da quella indicata, che generalmente è di
manzo e/o maiale. Abbiamo analizzato il Dna e lo ab-
biamo confrontato con quello appartenente a diverse
altre specie, compreso il cavallo. Per fortuna non ci
sono stati riscontri, non abbiamo mai trovato tracce
di carni ignote. Una volta accertata la conformità dei
prodotti, abbiamo valutato la qualità della carne usa- ...non potrai conoscere l’origine della carne. Le norme
ta per fare i diversi ragù. Anche in questo caso non ci europee non prevedono ancora l’indicazione d’origine per la
carne usata negli alimenti trasformati.
sono state brutte sorprese: nel complesso i giudizi
sono tutti piuttosto positivi, segno che non è stata

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 31

 Test
usata carne scadente, ma tagli di carne scelti.
L’ultima nota positiva riguarda l’assaggio, che com-
plessivamente ha dato esiti buoni o accettabili.
Nessun prodotto ha raggiunto risultati eccellenti, ma
non si segnalano neanche prodotti particolarmente
scadenti. I più graditi sono stati i ragù Star Fatti così,
Barilla, Delizie dal sole (Eurospin), Saclà, Althea, Le
conserve della nonna, Italiamo (Lidl) e Conad fresco.

Bandierine, slogan, fascette tricolore.
Manca solo la fanfara che suona l’inno.
Non farti ingannare dalla propaganda:
nessuno ti dice il paese di provenienza
della carne utilizzata per questi sughi,
perché la legge non lo impone.
Le note stonate
Non tutto però è filato liscio in questo test. In parti-
colare, abbiamo rilevato un serio problema di conser-
vazione nei quattro ragù freschi, cioè nei prodotti che
vengono venduti nel banco frigo a temperatura refri-
gerata. I ragù freschi Conad, Rana e Beretta erano,
secondo le nostre rilevazioni, in una fase avanzata di
irrancidimento dei grassi, mentre nel ragù fresco Es-
selunga abbiamo trovato uno stato igienico non pro-
Molti prodotti ci tengono a precisare prio impeccabile: la carica batterica totale di questo
che rispettano la ricetta“tradizionale” prodotto, pur non risultando pericolosa per la salute,
e che il loro ragù è proprio quello vero era piuttosto elevata, segnale di una scarsa attenzio-
“bolognese”. Ma non è quasi mai così: ne alle regole igeniche in fase di lavorazione e conser-
questo prodotto Lidl, per esempio, usa vazione del prodotto. Problemi che evidentemente
solo carne bovina e non mista. hanno influito sul sapore di questi ragù che, pur es-

SUGO PRONTO: RAGÙ DI CARNE PREZZI RISULTATI

Presenza di carne bovina

Altri ingredienti previsti

carote, sedano, cipolla)
Prezzo medio al chilo
A confezione in euro

QUALITÀ GLOBALE
Ortaggi (pomodoro,
Sodio per porzione
Qualità della carne
(novembre 2014)

Quantità di carne

Grasso utilizzato
Formato (g o ml)

Conservazione

Additivi, aromi
MARCA e denominazione

e addensanti
(latte e vino)
min - max

Assaggio
Etichetta

(su 100)
e suina
Igiene

STAR FATTI COSì Bolognese 400 1,55 - 2,55 5,22 B A B C n.d. C B A B D C B 68

BARILLA Ragù Classico 2 x 180 2,49 - 2,99 7,37 B A B C n.d. C B A D D C B 67
DELIZIE DAL SOLE (EUROSPIN) Sugo al ragù 200 1,15 5,75 B A B C n.d. C B A B C C B 66
STAR Gran Ragù Classico 2 x 180 2,52 - 3,49 8 A A B C n.d. C B A D D D C 66
DE CECCO Ragù’ alla Bolognese 400 2,57 - 3,18 7,20 A A B C n.d. D B A A C C C 65
SACLA’ Ragù Classico 190 1,89 - 2,19 10,74 B A B C n.d. C B A D D C B 65
ALTHEA Bolognese 120 0,90 - 1,31 9,10 C A B C n.d. C B A B D C B 64
ESSELUNGA Top Ragù Di Vitello (Fresco) 200 2,49 12,45 B A B C E A D A A C B C 64
LE CONSERVE DELLA NONNA Ragù di carne 190 2,36 - 2,39 12,53 C A B C n.d. D D A D D B B 63
ITALIAMO (LIDL) - Ricetta Tradizionale -
420 1,09 2,60 B A C C n.d. D D C D D C B 63
Sugo di pomodoto alla Bolognese
DEL MONTE Sugo al Ragù 2 x 180 1,79 4,97 B A C C n.d. C B A B D C C 62
CONAD Ragù Fresco alla Bolognese (Fresco) 200 1,98 - 2,15 10,14 B E B D A C B A D C C B 62
KNORR Sugo alla Bolognese 250 1,7 - 2,42 8,09 A A B C n.d. E B A D D C C 61
COOP Ragù di carne alla Bolognese 390 1,31 - 1,65 3,68 B A B D n.d. D B A B D D C 61
CONAD Ragù alla Bolognese 400 1,79 - 1,99 4,73 B A C C n.d. C B A B D D C 61
CARREFOUR Bolognese 190 1,09 - 1,64 7,07 B A B C n.d. D B A B D C C 59
RANA Bolognese (Fresco) 200 1,99 - 2,49 11,24 A E C C A A B C C D B C 58
BARILLA Ragù alla Bolognese 400 1,71 - 2,59 5,23 B A B C n.d. E B A D D B C 57
AUCHAN Sugo di carne - ricetta bolognese 420 1,25 - 1,45 3,33 B A C C n.d. D B A D D D C 56
FRATELLI BERETTA 1812 VIVA LA MAMMA -
120 1,59 - 1,79 14,22 C E B C A B B A C C C C 55
Ragù di Carne (Fresco)

32 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

sendo freschi e non a lunga conservazione, non han-
no mai veramente convinto gli assaggiatori. 80 GRAMMI DI PASTA AL...
Un altro aspetto negativo riguarda la quantità di car-
ne utilizzata, sempre piuttosto “risicata”. In pratica, RAGÙ
non si tratta di un sugo ricco come quello che si è
abituati a fare in casa.
Altro punto debole è la scarsa aderenza alla ricetta
379
tradizionale ufficiale (la trovate nel riquadro a pagina calorie
29), soprattutto per alcuni prodotti. Tre sughi, per
esempio, usano soltanto un tipo di carne, o bovino o
14 g 71 g 6g
proteine carboidrati grassi
maiale, e non due come da tradizione, pur fregiando-
si, per esempio nel caso del ragù Italiamo Lidl, dell’ap-
pellativo di ragù tradizionale bolognese (in questo POMODORO
prodotto c’è solo carne di bovino senza pancetta).
Pochissimi usano l’olio extra vergine d’oliva, mentre
va per la maggiore l’olio di girasole (presente in 11
376
campioni su 20). Infine, tutti contengono ingredienti
calorie
“ulteriori” tipici delle produzioni industriali, come
10 g 72 g 8g
amidi o farine per addensare (mais, riso, tapioca), proteine carboidrati grassi
estratto di lievito, aromi, zucchero per migliorare il
sapore e acidificanti per migliorare la conservazione.
Insomma un lungo elenco di sostanze che certo non
aggiungeremmo se dovessimo preparare questo con- PESTO
dimento a casa nostra.
I prodotti migliori in questo senso, cioè quelli che
contengono pochissimi ingredienti extra rispetto a
478
calorie
quanto prevede la ricetta tradizionale sono Barilla
ragù alla bolognese, Le conserve della nonna, Rana 11 g 69 g 20 g
ed Esselunga. proteine carboidrati grassi
Insomma, prodotti tutto sommato buoni, ma non cer-
to buoni “come lo fai tu”. ¬

COME LEGGERE LA TABELLA

Conservazione Per valuta-
re lo stato di conservazione
abbiamo misurato i peros-
sidi, sostanze che si forma-
no con l’irrancidimento dei
grassi. Penalizzati tre sughi
freschi, Rana, Conad fresco
e Beretta il cui numero di
perossidi è molto elevato.
Non c’è un rischio per la sa-
lute ma il gusto ne risente.
Sale per porzione Si tratta
mediamente di prodotti
piuttosto salati, soprattut-
to Conad e Coop. Non con-
sigliabili a chi deve mode-
rarne l’assunzione.
Igiene Abbiamo valutato il
livello di igiene dei prodotti
freschi, cercando microrga-
nismi come la Salmonella, la
Listeria e l’Escherichia coli.
Penalizzato Esselunga per
la carica batterica elevata,
indice di uno stato igienico
del prodotto non ottimale.
n.d. non è stata fatta l’ana-
lisi sui prodotti da scaffale.
La nostra scelta
Quantità di carne La ricetta
ufficiale del ragù bolognese Sugo pronto al ragù
prevede un quantitativo
stimato di carne pari al 30
per cento. Ci siamo basati
su questo dato per le nostre
valutazioni. Nel complesso
la carne è sempre un po’
pochina.
Assaggio I sughi sono stati
valutati da una giuria di con-
sumatori e consumatrici di
età compresa tra i 15 e i 65
anni.
Migliore del Test:
ottiene i migliori risultati
nelle nostre prove
Miglior Acquisto:
buona qualità e il miglior
rapporto con il prezzo 68 66
Scelta Conveniente:
qualità accettabile, prezzo
STAR FATTI COSÌ DELIZIE DAL SOLE
Bolognese Sugo al ragù
molto vantaggioso
Ottimo 1,55-2,55 euro per 400 g 1,15 euro per 200 g
Buono
Qualità buona Il prodotto pioniere tra i ragù pronti Buoni giudizi per questo sugo
Accettabile vince il doppio titolo di Migliore del pronto del marchio del discount
Mediocre test e Miglior Acquisto. Eurospin. Miglior Acquisto.
Pessimo

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 33

 Inchiesta

Il wi-fi c’è
ma è un terno al lotto
Registrazione difficile, ibero e obbligatorio. Per escluso, dai bar alle profumerie dalle

L
capire di quali acrobazie ci
navigazione lenta, sia bisogno per rendere
disconnesioni. conciliabili questi due
termini, basta leggere la
I mille difetti delle reti proposta di legge sul wi-fi firmata da
internet aperte centodieci parlamentari. Se mai un giorno
diventasse legge, tutti i negozi, gli uffici
al pubblico. pubblici, le associazioni culturali sarebbero
obbligati a dotarsi di una connessione wi-fi
e ad aprirla al pubblico, gratuitamente e
liberamente. È vero che per quanto
riguarda gli esercizi commerciali — nessuno
pizzerie ai negozi d’abbigliamento —
l’obbligo è previsto solo per quelli con una
superficie superiore ai 100 metri quadri e
con almeno due dipendenti, ma la proposta
sta suscitando comunque un gran vespaio.
E non poteva essere altrimenti, visto che
l’imposizione viene vista come l’ennesima
tassa: un modo per scaricare sui privati
l’onere di recuperare il ritardo digitale
dell’Italia. Ammesso che valga davvero il
principio secondo cui basta moltiplicare le
reti wi-fi ad accesso libero per migliorare

LA NOSTRA INCHIESTA
Come funzionano le aree di
connessione wi-fi gratuita
messe a disposizione dalle
amministrazioni cittadine? Per
rispondere a questa domanda i
nostri esperti, alla fine dello
scorso ottobre, hanno messo
alla prova quelle di Torino,
Milano, Firenze, Roma e Napoli.

REGISTRAZIONE E PROVA
Le aree wi-fi pubbliche testate
sono tre per ogni città (a Napoli
due). Abbiamo eseguito (e
giudicato) la procedura di
registrazione, prerequisito per
potersi connettere alla rete,
trasmettendo i nostri dati
anagrafici e un recapito (email
e numero di telefono).
Ricevute le credenziali, ci
siamo connessi alla rete,
valutando la qualità del servizio
e la velocità di scambio dati.

34 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

l’alfabetizzazione digitale degli italiani,
cosa su cui è lecito nutrire dubbi, la
proposta parlamentare non tiene conto che
La rete più veloce? Ecco la classifica
la maggior parte di chi (attualmente) usa Velocità di download e upload e tempo di risposta sono le voci principali per valutare
internet lo fa attraverso smartphone e le prestazioni medie di una rete internet. Ecco quelle delle nostre cinque città.
tablet. E chi possiede un cellulare abilitato
alla navigazione su rete 3G o 4G Le velocità rilevate sono adeguate per tempo che intercorre tra l’invio dei dati e
normalmente già dispone di un piano per il andare su internet, ma insufficienti per la conferma che questi sono arrivati, è
traffico dati. È vero che, a differenza del scaricare file di grosse dimensioni, tranne abbastanza contenuto, tutte le aree
wi-fi pubblico, la connessione via 3G o 4G che a Milano. Inoltre variano molto da sito wi-fi visitate (tranne quelle napoletane)
(della cui qualità ci occupiamo in un’altra a sito, anche all’interno della stessa città. sono idonee a supportare chat vocali e
inchiesta, che compare sul numero di Poiché il ritardo di risposta (Rtt), cioè il servizi simili, tipo Skype.
gennaio della nostra rivista di tecnologia,
Hi Test) è un servizio a pagamento, ma ha
l’irrinunciabile comodità di essere
accessibile ovunque e in mobilità, senza la
necessità di rimanere fissi in posto o in un
Download Upload RTT
Mbit/s Mbit/s msec
certo raggio.
Milano 13,2 16,4 23
Pensata per gli spazi chiusi
La tecnologia wi-fi, anche se gode di Roma 7,6 10,4 76
ottima salute, non è stata concepita per Firenze 6,2 5,3 33
fornire una copertura capillare di vaste
Torino 3,8 2,9 14
aree urbane. La necessità di rimanere
nella zona servita dalla rete, limita molto Napoli 3,2 3,2 108
l’attrazione di questa tecnologia quando si
è fuori casa o lontani dal posto di lavoro.
Inoltre la moltiplicazione delle reti wi-fi
potrebbe intasare ancora di più le
frequenze radio e rendere più difficili le
connessioni (vedi l’intervista alle pagine
36 e 37). Le preoccupazioni sulla salute
però non c’entrano: l’Organizzazione MILANO
mondiale della Sanità ha più volte
ricordato che «non ci sono evidenze La velocità di trasferimento dati rilevata sulla rete wi-fi è buona. Però in un caso
scientifiche di danni alla salute dei campi su tre, pur in presenza di segnale, è stato impossibile connettersi.
elettromagnetici a radiofrequenza generati
http://info.openwifimilano.it
dai sistemi wireless, né è stato identificato
alcun meccanismo di interazione con il
Procedura di registrazione: C
corpo umano che li possa far prevedere».
Il servizio permette di accedere a siti
istituzionali e di pubblico interesse senza
Migliorare la qualità del servizio
registrarsi. Per navigare liberamente è
Cosa fare dunque? Intanto bisogna
però necessario completare una
puntare sull’educazione tecnologica, per
procedura di registrazione, per la quale è
recuperare i cittadini rimasti indietro, e al
necessario avere un cellulare. A differenza
contempo concentrarsi prima sulla qualità
che nelle altre quattro città, il sistema
del servizio che sulla quantità (che è
accetta anche numeri stranieri.
comunque scarsa rispetto alle città del
Completata la registrazione, si riceve un
Nord Europa). Da questa inchiesta, svolta
sms con la password per accedere alla rete.
in cinque capoluoghi di regione, è emerso
che le procedure di registrazione per
Copertura e qualità del servizio: C
potere accedere alle reti wi-fi municipali
In due spazi pubblici visitati su tre, il
all’aperto sono spesso macchinose e
segnale ricevuto si attestava su buoni
livelli, così come è risultata soddisfacente
la velocità di trasferimento dati. Nel terzo
COME LEGGERE luogo, una stazione, nonostante la
I GIUDIZI presenza del segnale, non è stato possibile
portare a termine le misurazioni, perché
Ottimo non si è riusciti a ottenere una connessione
Buono
stabile per portare a termine il test. Questo
Accettabile
ha penalizzato il giudizio sul servizio.
Mediocre
Pessimo

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 35

 Inchiesta
scoraggianti, soprattutto per gli utenti
ROMA occasionali. A ciò si aggiunge che le
informazioni date non sono sempre
L’accesso è riservato solo a chi ha un numero di cellulare italiano: un’assurdità chiare. Inoltre in alcuni hotspot il segnale
per una città che vive di turismo. Si può navigare per un massimo di 4 ore. è ballerino e costringe a continui “stop
and go”. È inutile rendere disponibili
http://digitroma.nuvolaitpeoplelinked.it
ovunque connessioni internet senza fili, se
poi queste fanno di tutto per farsi odiare
Procedura di registrazione: C
dagli utenti. Sono soprattutto le città a
Per ottenere l’accesso alla rete wi-fi
forte vocazione turistica che dovrebbero
municipale di Roma è necessario
impegnarsi di più, perché i primi
registrarsi, fornendo il proprio nome e
interessati al wi-fi sono i turisti stranieri,
numero di cellulare su cui arriveranno,
che, non avendo una sim italiana né un
via sms, le credenziali di
contratto con un operatore nazionale, per
autenticazione. È indispensabile avere
navigare devono pagare cifre assurde: le
un cellulare con un numero italiano.
tariffe di roaming sono ancora proibitive.
È soprattutto ai turisti che fa più comodo
Copertura e qualità del servizio: B
avere un punto d’accesso a internet in un
Roma è l’unica città in cui siamo
parco o in una piazza, senza dover
riusciti a portare a termine le nostre
aspettare di arrivare in hotel e senza dover
misure sulla velocità dello scambio
per forza andare in bar e ristoranti che
dati in tutte e tre le aree wi-fi visitate.
mettano a disposizione della clientela una
Purtroppo si sono registrate intensità
connessione. In questo senso, Milano in
di segnale e velocità di scambio dati
vista dell’Expo è migliorata, non solo
notevolmente differenti da zona a
aumentando gli hotspot (i dispositivi che
zona. Anche se ciò non ha comportato
diffondono il segnale wi-fi) e aprendoli ai
particolari problemi di navigazione, il
numeri di telefono stranieri, ma anche
segnale copriva, in tutti e tre i casi,
intervenendo sulla velocità di
un’area abbastanza ristretta.
trasferimento dati, che, dalle nostre
rilevazioni, è risultata buona.

FIRENZE MICHELE ROSSI

La rete wi-fi pubblica del capoluogo toscano si distingue per la facilità di
accesso. Peccato per la connessione, che è instabile e piuttosto lenta. “I problemi
www.comune.fi.it/opencms/help_
si superano
wifi.html federando
le reti”
Procedura di registrazione: A
Non è richiesta alcuna informazione di
carattere personale. Quando ci si «Nonostante il wi-fi sia soprattutto usato
collega a uno degli “hotspot” della in ambienti interni, se funziona male in
città il proprio browser apre quelli aperti è perché non è stato fatto uno
automaticamente una pagina di studio preliminare corretto, non ci sono
benvenuto e da lì si può iniziare a abbastanza hotspot, sono mal configurati
navigare liberamente fino a un tetto oppure posizionati male». A parlare è
massimo di traffico dati di 300 Michele Rossi, docente di Sistemi e reti
megabyte giornalieri. wireless presso l’Università di Padova.

Copertura e qualità del servizio: C Allora perché se il nostro dispositivo

Si è riscontrata una buona copertura percepisce il segnale come buono, poi si
in due spazi pubblici su tre. La velocità hanno invece problemi di navigazione?
di trasferimento sì è mantenuta a un «Questo dipende dal fatto che una
livello appena discreto. Nel terzo, comunicazione stabile ha bisogno di un
un’area del centro storico, nonostante segnale più robusto rispetto a quello che è
la presenza di segnale molto buono, sufficiente all’hotspot per “pubblicizzarsi”,
non è stato possibile portare a cioè per farsi vedere dai dispositivi
termine le misurazioni perché la elettronici. Inoltre, potrebbero esserci
connessione era instabile. problemi di interferenza (tra utenti o

36 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

Disconnessioni e rallentamenti
La macchinosità delle procedure di
registrazione e la difficoltà di connettersi
agli hotspot sono i principali difetti delle
reti pubbliche urbane esaminate. Eccezion
fatta per quella di Firenze, tutte le altre
richiedono di avere un cellulare a portata
di mano per completare la registrazione.
Tranne che a Milano, poi, il cellulare deve
avere un numero italiano, il che taglia fuori
i turisti stranieri. Poiché non sempre le
zone coperte dalla rete sono ben segnalate
con cartelli, per i turisti è ancora più
difficile usare il servizio. Tranne che a
Roma, in tutte le città dell’inchiesta siamo
incappati in almeno una zona in cui, pur
in presenza di rete, è stato impossibile
connettersi per un tempo sufficiente a
completare le nostre misurazioni sulla
velocità di navigazione. Le prestazioni
della rete (vedi riquadro in alto a pag. 35)
sono molto sensibili all’affollamento: più
utenti connessi ci sono più aumentano
disconnessioni e rallentamenti, che
rendono difficile l’uso di programmi che
inviano dati in streaming in tempo reale.
La difficoltà di connessione da noi rilevate
sono comunque solo in parte dovute: molto
dipende dalla qualità del servizio, che
lascia a desiderare, soprattutto a Napoli. ¬
hotspot attigui). Questi problemi diventano
evidenti solo quando ci si collega».
A quali inconvenienti si andrebbe incontro
se tutti i negozi avessero un loro wi-fi?
«Tante microreti wi-fi vicine possono più
facilmente trovarsi a lavorare sulla stessa
frequenza, interferendo tra di loro. Così le
connessioni funzionano male e la velocità
di navigazione diminuisce».
Quindi meglio meno reti, ma più ampie?
«L’ideale sarebbe federare le reti, cioè che
più negozi si mettano d’accordo per fare
una sola rete con più access point. I
negozianti potrebbero dividere le spese e
gli utenti non sarebbero costretti a
passare da una rete all’altra. Basterebbe
una sola password. Mettere d’accordo
tanti esercenti però è molto difficile».
Si può cominiciare eliminando le password?
«No, questo non è consigliabile. La
tecnologia in uso (WPA2-PSK) è sicura
perché usa metodi efficaci per
l’autenticazione e la criptazione del
traffico. Chi si connette a reti pubbliche
aperte (senza password) è soggetto a
numerosi attacchi e i suoi dati (sensibili)
possono essere facilmente carpiti».
www.altroconsumo.it
TORINO
La procedura per la registrazione è decisamente complicata. Discreta la
velocità di connessione, però il segnale wi-fi non è facilmente agganciabile.
www.comune.torino.it/wifi
Procedura di registrazione: D
Dopo aver fornito i propri dati su una
pagina di benvenuto, bisogna fare una
chiamata verso un numero di telefono
usando una sim italiana. Una volta
registrata la chiamata, il servizio
trasmette una password per
procedere con il login. Il nome utente è
invece il numero di cellulare seguito da
un suffisso standard. Chi è già
registrato al servizio FreeItaliaWiFi
può invece accedere alla rete senza
questa procedura macchinosa.
Copertura e qualità del servizio: C
Il segnale è abbastanza difficile da
agganciare. La velocità di connessione
da noi misurata ha però raggiunto
livelli discreti. In nessuna delle zone
era segnalata con un cartello la
presenza della rete wi-fi.
NAPOLI
La registrazione è semplice e intuitiva, tuttavia sono stati necessari diversi
tentativi perché andasse a buon fine. La connessione è lenta e instabile.
http://wifi.comune.napoli.it
Procedura di registrazione: D
Per ottenere l’accesso alla rete è
necessario registrarsi fornendo il
proprio nome e numero (solo italiano)
di cellulare su cui arriveranno, via sms,
le credenziali di autenticazione. La
procedura è abbastanza semplice, ma
sono stati necessari diversi tentativi
prima che andasse a buon fine. Il
servizio è limitato a due ore di
navigazione al giorno.
Copertura e qualità del servizio: D
Nonostante la copertura e l’intensità
del segnale siano buoni, è stato molto
difficile connettersi alla rete. La
velocità di trasferimento è risultata
abbastanza bassa e la connessione
s’interrompeva di frequente. Le aree
wi-fi da noi visitate a Napoli sono
state due, perché le zone servite dal
wi-fi municipale erano ancora limitate.
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 37
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prova 14 frigoriferi
doppia porta per
valutarne
prestazioni e
consumi.
Tra i diversi aspetti,
uno da non
sottovalutare è
sicuramente il
rumore prodotto
dall’apparecchio.

RUMORE NOIOSO
Il rumore è una
caratteristica che
bisogna valutare
con attenzione
quando si sceglie,
perché alcuni
frigorifweri sono
davvero fastidiosi.
Un gruppo di esperti
ha valutato il livello
di rumore e
le vibrazioni
prodotte, più altri
tipi di disturbi come,
ad esempio, quando
il compressore si
mette in funzione e a scelta tra i diversi tipi di frigorifero in porta del test (alti in media 1.70 m) rappresentano una

L
poi stacca. commercio (doppia porta, combinato,
In base alla prova di side by side) si dovrebbe basare sulle
ascolto dei nostri reali esigenze e abitudini alimentari,
esperti più della ma spesso succede che queste vengano
metà dei modelli è sopravvalutate: così ci si ritrova in casa un “catafalco”
stata valutata di frigorifero, che rimane per la maggior parte del
rumorosa. tempo semivuoto. Per fare qualche esempio, una cop-
pia che acquista un combinato facilmente spreca sol-
di ed energia elettrica, rispetto all’uso reale che ne
fa. Per non parlare dei modelli side by side, enormi
(anche 600 litri di volume interno), adatti a famiglie
molto numerose. Al contrario, i frigoriferi a doppia
scelta interessante per una famiglia di tre persone,
ma vanno bene anche per chi non ha l’esigenza di un
freezer capiente (come quello a cassetti dei modelli
combinati), perché preferisce cucinare cibi freschi,
facendo la spesa diverse volte alla settimana e quindi
conserva in freezer pochi cibi.
Nella scelta di un frigorifero ovviamente gioca un ruo-
lo importante anche il budget a disposizione e i mo-
delli a due porte possono soddisfare tutte le tasche:
tra quelli del test, si va da un prezzo minimo di 280
euro a uno massimo di 1.500 euro. Il Migliore del Test
e Miglior Acquisto è Liebherr CTP 3316, che non è

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 39

 Test
COME LEGGERE LA TABELLA
La nostra scelta Frigo doppia porta
Costo medio annuo Lo ab- l’alimento introdotto all’in-
biamo calcolato basandoci terno del frigorifero con una
sul prezzo e sul consumo di temperatura di 25°C.
energia elettrica e ipotiz-
zando una durata di 15 anni: Velocità di congelamento
i modelli del test costano Minore è il tempo che ogni

67 dai 90 ai 180 euro l’anno.

LIEBHERR CTP 3316
660 euro
Il Migliore del Test e Migliore
Acquisto, con ottime
caratteristiche, prestazioni e
senza punti deboli. Versione
in colore bianco.
Questo dato è stato utile
per calcolare il Miglior Ac-
quisto.
Dimensioni Le misure che
trovate in tabella compren-
dono anche lo spazio che i
produttori indicano nei li-
bretti di istruzione da lascia-
re attorno al frigorfiero per
ottimizzare il suo funzio-
namento.
modello del test ci mette a
congelare un cibo introdot-
to nel freezer e a portarlo a
-18C°, maggiore sarà la
qualità che gli alimenti stes-
si conserveranno.
Impatto ambientale Quasi
tutti i modelli consumano
molto.Il giudizio ricevuto
nella prova sul consumo, ha
influito sul calcolo della qua-
lità globale.

Freezer no frost Alcuni mo-

67
LIEBHERR CTPesf 3316
790 euro
Uguale all’altro modello
titolato solo che costa di più
perché è in versione inox.
delli del test (ma non i tito-
lati) hanno un sistema di
funzionamento del freezer Migliore del Test:
che evita gli accumuli di ottiene i migliori risultati
nelle nostre prove
ghiaccio sulle pareti. Il “no
frost” è sicuramente co- Miglior Acquisto:
buona qualità e il miglior
modo, ma contribuisce a rapporto con il prezzo
consumare più energia
elettrica. Scelta Conveniente:
qualità accettabile, prezzo
molto vantaggioso
Velocità di raffreddamento
La capacità di raffredda- Ottimo
Qualità buona
mento è il tempo che l’elet- Buono
trodomestico impiega per Accettabile
portare a un massimo 7°C Mediocre
Pessimo

affatto il più caro (660 euro nella versione bianca),
ma puoi trovare prodotti buoni anche a molto meno.
Se comunque confrontiamo questo modello con il più
caro del test, che è anche uscito con risultati peggio-
ri dalle prove, otteniamo un risparmio di 840 euro.
Caratteristiche importanti
Per rendersi conto del volume che offre un frigorifero
a doppia porta (e capire se risponde alle proprie esi-
genze), oltre alle misure da noi riportate (che si trova
in tabella) c’è un modo infallibile: andare a vederlo
in negozio. Così si può “toccare con mano” lo spazio
offerto dal freezer e dal frigo.
Per quanto riguarda le prestazioni, i frigoriferi doppia
porta del test hanno superato bene le prove più im-
portanti.
Come si vede in tabella, quasi tutti i modelli sono in
grado di raffreddare gli alimenti che vengono intro-
dotti in un tempo sufficientemente breve; un aspetto
importante, perché questo permette al cibo di non
deteriorarsi, limitando la proliferazione batterica che
è più veloce quanto più la temperatura è alta. Lo stes-
so discorso si può fare per il congelamento: prima si
passa dalla borsa della spesa al freezer, più si preser-
vano le qualità del cibo stesso.
Inoltre sia frigo che freezer devono mantenere stabi-
le la temperatura all’interno, anche quando vengono
inseriti nuovi alimenti: anche in questa prova, i mo-
delli sono andati bene.
A doppia porta: Consumano meno dei combinati
buona scelta L’impatto ambientale dei frigoriferi è dato soprattut-
per chi non to dal consumo di energia. Pur essendo di volume
minore rispetto ai frigoriferi combinati, questi mo-
congela molto delli a doppia porta non consumano tanto di meno
quanto ci si aspetterebbe. È vero che i combinati han-
no mediamente consumi maggiori, ma la differenza
ultimamente si è assottigliata.
Le nostre ultime prove sui consumi rivelano che i dop-
pia porta hanno un consumo medio di 339 kWh e un
costo di energia elettrica pari a 61 euro annui, mentre
con i combinati si sale a 351 kWh e a 63 euro di spesa,
quindi poco di più. A far la differenza sono la classe
energetica e il volume dell’apparecchio più che il tipo
di modello. I combinati rimangono spesso i prodotti
con le migliori tecnologie e prestazioni e questo si
riflette anche nei consumi. Ad esempio, i frigoriferi
doppia porta, con un’altezza di 1.40 metri (più picco-
li di quelli del test), pur avendo un volume ridotto,
consumano molto, perché hanno un isolamento peg-
giore. Insomma, la verità è che i produttori preferi-
scono investire in altre categorie di frigoriferi. ¬

40 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 FRIGORIFERI DOPPIA PORTA PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

In euro min - max (ottobre 2014)

Dimensioni (hxl xp) compreso lo

Volume utilizzabile del freezer

(prezzo + consumo su 15 anni)

QUALITÀ GLOBALE (su 100)

Volume utilizzabile del frigo

Velocità di raffreddamento

Stabilità della temperatura

Temperatura suggerita dai
Costo medio annuo in euro

Stabilità della temperatua

spazio da lasciare attorno

Velocità di congelamento

Rumore e vibrazione

Impatto ambientale
MARCA e modello

Freezer no frost

Facilità d’uso
Isolamento

del freezer
produttori

del frigo
(litro)

(litri)
LIEBHERR CTP 3316 660 117 176x64x67 189 72 C B A C A A C B B 67

LIEBHERR CTPesf 3316 790 132 176x64x67 189 72 C B A C A A C B B 67

LIEBHERR CTN 3223 740 127 176x64x71 V 176 59 C C B A A A C B C 63

LIEBHERR CTNesf 3223 850 135 176x64x71 V 176 59 C C B A A A C B C 63

SAMSUNG RT29FARADWW 350 - 500 114 173x62x70 V 173 52 B A D E A B B C C 61

SAMSUNG RT29FARADSA 390 - 650 116 173x62x70 V 173 52 B A D E A B B C C 61

SAMSUNG RT35FDJADSA 440 - 630 132 182x68x74 V 234 64 B C D D A C B B C 60

LG GT5235PVEW 450 - 600 138 172x76x75 V 198 64 B D C A A C C B C 57

SMEG FAB30RP1 1.120 - 1.500 181 169x77x73 190 59 C C A C A A B C C 57

INDESIT TEAA 5 320 - 500 136 179x74x75 272 81 B B A E A C B C C 56

HOTPOINT-ARISTON ETM 17221 V 400 110 185x65x71 194 69 A C A D A E C C C 56

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Tenere il frigorifero sbrinato è il modo migliore per mantenere i cibi sani
e per consumare meno energia elettrica. Ecco come fare.
Per sbrinare il frigorifero possono
essere utili alcuni accorgimenti.
La prima cosa da fare è spegnere
l’elettrodomestico: non metterti a
pulire con il frigorifero in funzione,
potrebbe rivelarsi pericoloso.
Il momento più opportuno è poco
prima della partenza per un viaggio
(quando all’interno sono rimasti pochi
alimenti) oppure nei periodi meno
caldi. Gli alimenti presenti in
frigorifero potranno resistere in una
borsa-frigo, con qualche tavoletta di
ghiaccio.
Il calore e il vapore di una ciotola di
acqua calda che si diffonde all’interno
del freezer renderà più facile lo
scioglimento del ghiaccio.
Puoi aiutarti con una spatola, ma
Sul sito di Altroconsumo scopri molte altre novità sui
frigoriferi, trovando i prezzi aggiornati e maggiori
approfondimenti sulle singole prove di laboratorio.
senza esercitare eccessiva forza, Puoi anche selezionare i modelli che più ti
altrimenti rischi di danneggiare la interessano e confrontarli tra loro, fianco a fianco,
superficie interna del freezer. per fare una scelta intelligente.
Alla fine dell’operazione di
sbrinamento, asciuga con un panno Puoi mettere a confronto fino a cinque frigoriferi
l’interno, riaccendi il frigorifero per volta sulle decine e decine di modelli disponibili.
e rimetti all’interno il cibo. Scopri tutto quello che c’è da sapere su prezzi,
caratteristiche, classe energetica e rapporto
qualità/prezzo.
Consulta la guida all’acquisto: percorre tutti gli
aspetti da approfondire prima di scegliere il modello
più adatto a te e alla tua famiglia.
Puoi trovare i prezzi di vendita sia nei negozi delle
città dove abbiamo fatto le nostre rilevazioni sia sui
principali siti di vendita online.
www.altroconsumo.it/frigoriferi

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 41

 Test

Ora sei grande

Si cambia verso: i phablet sono smartphone di dimensioni maggiori.
Ecco i risultati dei test su sei modelli interessanti,
ma trovi oltre 200 telefoni di molti tipi sul nostro sito.

PHABLET
Per chi vuole
un apparecchio
tuttofare, anche
in grado
di telefonare,
ma usa in
prevalenza
applicazioni
basate sul
collegamento a
internet. In tasca
o in borsa.

SMARTPHONE
Per chi continua a usare
gli smartphone soprattutto
per telefonare, predilige
la portabilità e ama
utilizzare il telefono TABLET
comandandolo Per chi vuole un computer portatile
con una mano sola. e usa un altro apparecchio
Da tenere in tasca. per telefonare. Schermo grande,
tastiera comoda, ma portabilità
sacrificata. Da tenere in borsa, sullo
zaino o in casa sul tavolo.

42 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it


IL NOSTRO TEST
Ha sollevato un discreto polverone in rete un
video che mostrava come iPhone 6 Plus fosse
facile da piegare. Come sempre, abbiamo
voluto toccare con mano.
MA SI PIEGA VERAMENTE?
Abbiamo sottoposto alcuni phablet e alcuni
smartphone a una serie di prove di
piegamento, sia tenendoli in tasca e
misurando le deformazioni con degli
estensimetri, sia inserendoli in un apposito
macchinario.
Il risultato: molto rumore per nulla. Basta un
po’ di buon senso: fatta attenzione a non
sedersi di botto su una superficie rigida con il
telefono nella tasca posteriore, non ci sono
pericoli di sorta.
Il video è sul nostro canale: www.youtube.
com/user/altroconsumo.
Smartphone a bizzeffe
Qui c’è spazio per sei modelli, ma sul sito ne trovi 200:
se non ti sei ancora registrato sul sito di
Altroconsumo, fallo subito. Troverai centinaia di
modelli di smartphone presenti sul mercato, più
dettagli sui risultati ottenuti nelle prove dai singoli
apparecchi, i prezzi praticati dai principali negozi in
diverse città e online, che aggiorniamo
quotidianamente.
Oggi il lancio sul mercato di nuovi prodotti si
sussegue: il nostro sito è lo strumento ideale per
avere le informazioni più aggiornate, complete e
personalizzate a seconda dei tuoi bisogni.
www.altroconsumo.it/cellulari
www.altroconsumo.it
a tendenza più recente del mercato dei
L
cellulari di alta gamma è quella di pro-
durre telefoni con schermi sempre più
grandi, al punto che alcuni di questi ven-
gono ormai denominati phablet, dall’in-
crocio dei termini phone e tablet.
È una tendenza che può sorprendere, se si pensa che
la tecnologia in generale e l’elettronica di consumo
in particolare hanno una storica tendenza ad andare
verso la miniaturizzazione, ma in realtà ha solide basi
pratiche. Gli smartphone di oggi infatti sono usati
sempre più spesso per una serie di compiti che non
hanno più a che fare con le telefonate: fare e guarda-
re fotografie, navigare su internet, chattare con gli
amici; tutte queste attività migliorano con uno scher-
mo più grande. Inoltre apparecchi più grandi consen-
tono di inserire batterie più grandi, a tutto vantaggio
dell’autonomia del telefono.
Tra l’altro, va detto che comunque anche i phablet
beneficiano della capacità degli ingegneri odierni di
miniaturizzare tutto, dato che larghezza e lunghezza
crescono, ma lo spessore diminuisce, il che aiuta a
rendere questi apparecchi meno ingombranti di quan-
to possano sembrare a prima vista: per esempio è
comunque possibile infilarli in tasca (prestando qual-
cheminima attenzione). Certo, non sono apparecchi
che vanno bene a tutti: in particolare se siete abitua-
ti a utilizzare uno smartphone con una mano sola,
questi risultano piuttosto scomodi, dato che è prati-
camente impossibile, tenendoli impugnati, riuscire a
raggiungere con il pollice l’angolo opposto dello scher-
mo. Data la popolarità di questi telefoni, alla pagina
successiva vi presentiamo alcuni dei modelli princi-
pali, ma come sempre la scelta spetta a voi in base
alle vostre esigenze d’uso.
Quale dimensione scegliere?
Oggi in pratica si va quasi senza soluzione di continu-
ità da piccoli smartphone con schermo da 4 pollici o
meno, fino al tablet con schermo vicino ai 10 pollici.
Qual è il più adatto a noi?
Fino a non molto tempo fa avevamo il pc per i com-
piti informatici e il telefonino per chiamare e manda-
re sms. Poi è arrivato lo smartphone, con capacità
paragonabili a quelle di un pc, ma schermi molto pic-
coli, che in qualche modo ne limitavano l’uso. Poi si
è sentita l’esigenza di un gradino intermedio, ed è
arrivato il tablet e poi ancora il tablet mini, con scher-
mi da 7 pollici. Infine i telefonini hanno iniziato a
diventare più grandi fino ad arrivare a meritare un
nome tutto per loro: phablet.
Un apparecchio più piccolo è più comodo da portare
con sé; per contro un apparecchio con uno schermo
più grande permette di visualizzare meglio, ad esem-
pio, un sito internet quando ci si collega.
In realtà i produttori, quando aumentano le dimen-
sioni dello schermo, hanno due opzioni a loro dispo-
sizione: possono scegliere di usare lo spazio aggiun-
tivo per mostrare più informazioni rispetto agli
apparecchi più piccoli, oppure possono mettere la
stessa quantità di informazioni, ma in un formato più
grande e più agevole da consultare, soprattutto per
chi ha qualche difficoltà con la vista: l’unica è verifi-
care e scegliere la versione che fa per sé.
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 43
 Test

IL MIGLIORE DEL TEST IL CARISSIMO APPLE QUALITÀ E PREZZO

SAMSUNG GALAXYNOTE 4 APPLE IPHONE 6 PLUS LG G3

650 - 870 euro 865 - 1.059 euro 350 - 600 euro
Sistema operativo: Android Sistema operativo: iOS Sistema operativo: Android
Dimensione schermo 5,7” Dimensione schermo 5,5” Dimensione schermo 5,5”
Peso 177 g Peso 174 g Peso 156 g
Risoluzione fotocamera 16 mpx Risoluzione fotocamera 8 mpx Risoluzione fotocamera 14 mpx

Qualità dello schermo A Qualità dello schermo A Qualità dello schermo A

Telefono e sms B Telefono e sms B Telefono e sms B
Qualità delle foto B Qualità delle foto B Qualità delle foto B
Batteria se collegati a internet  B Batteria se collegati a internet  C Batteria se collegati a internet C

Il phablet più recente di casa Il primo phablet di casa Apple è Il phablet con il miglior rapporto
Samsung è il migliore attualmente un apparecchio eccellente sotto qualità prezzo, nella sua
sul mercato. Telefono nel molteplici punti di vista. Come configurazione più “economica” lo si
complesso ottimo, con uno sempre, la fotocamera è uno dei riesce a trovare a prezzi intorno ai
schermo eccellente, una buona punti di forza principali, anche in 350 euro. È il più piccolo e leggero
qualità delle telefonate e alloggio condizioni di luce scarsa e dimostra tra i phablet. Ottimo schermo,
per scheda di memoria aggiuntiva. che non è il numero di pixel a fare la comoda navigazione in internet,
Eccelle nella multimedialità (audio, differenza. Anche lo schermo, pur buona fotocamera con eccellente
foto, video). con una risoluzione inferiore velocità di scatto. Ottimo anche
rispetto al Galaxy, è molto buono. l’audio e bene anche la parte
Le prestazioni della fotocamera Piuttosto leggero. tradizionale di telefonia e sms.
non sono al top in condizioni di
scarsa luce e soggetto in La durata della batteria, pur La durata della batteria se
movimento. Non ha difetti buona, non è al pari dei migliori collegato a internet non è al livello
particolari, ma è caro: volendo stare concorrenti. Il prezzo è veramente dei migliori concorrenti. Solo media
su questa marca, si può provare a altissimo, nella configurazione con la qualità delle foto in condizioni di
prendere il modello prima, Note 3, 128 GB costa oltre mille euro. luce scarsa e movimento lento.
altrettanto valido e meno caro.

Qualità globale (su 100) 81 Qualità globale (su 100) 80 Qualità globale (su 100) 76

Migliore del Test: ottiene i migliori risultati nelle nostre prove Miglior Acquisto: buona qualità e il miglior rapporto con il prezzo

44 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 CON WINDOWS PHONE ECONOMICO ARRIVA DALLA CINA

NOKIA LUMIA 1520 HTC ONE MAX ONEPLUS ONE

425 - 700 euro 375 - 700 euro 359 euro
Sistema operativo: Windows Phone Sistema operativo: Android Sistema operativo: Android
Dimensione schermo 6” Dimensione schermo 5,9” Dimensione schermo 5,5”
Peso 210 g Peso 200 g Peso 165 g
Risoluzione fotocamera 19 mpx Risoluzione fotocamera 4,1 mpx Risoluzione fotocamera 13 mpx

Qualità dello schermo A Qualità dello schermo B Qualità dello schermo B

Telefono e sms B Telefono e sms B Telefono e sms B
Qualità delle foto C Qualità delle foto C Qualità delle foto B
Batteria se collegati a internet B Batteria se collegati a internet  C Batteria se collegati a internet C

Il phablet per chi vuole il
sistema operativo Windows Phone.
Lo schermo è il più grande tra i
modelli del test, e la fotocamera ha
risoluzione molto elevata, buona
soprattutto per i filmati.
Apparecchio molto solido, buona
la durata della batteria.
Pur con tutti quei megapixel, la
fotocamera resta un po’ indietro
rispetto alla concorrenza per
quanto riguarda foto in condizioni di
luce scarsa e velocità di scatto. Il
sistema operativo Windows Phone
continua a soffrire di un parco di app
inferiore rispetto a iOS e Android.
Phablet con schermo molto
grande, buono per scrivere e
navigare in internet. Buona la
riproduzione della musica e la
durata della batteria durante le
telefonate. Prezzo relativamente
contenuto nella versione con meno
memoria.
Il contrasto dello schermo
potrebbe essere migliore. Qualche
problema di sensibilità dell’antenna
durante le telefonate. La
fotocamera da 4 Mpx non è
all’altezza della concorrenza. Sui 16
GB dichiarati, solo 10,7 GB di
memoria interna sono accessibili
all’utente.
Un telefono che ultimamente è
riuscito a far parlare molto di sé.
Arriva dalla Cina, ha un prezzo
contenuto ma caratteristiche molto
elevate, almeno sulla carta. Dalle
nostre prove esce bene per quanto
riguarda la navigazione in internet,
la durata della batteria durante le
telefonate e la qualità dei filmati
Il resto delle prove si attesta su
risultati medi: niente di negativo, ma
nemmeno particolarmente
esaltante. In particolare la
fotocamera non è all’altezza dei
migliori concorrenti. L’attuale
sistema di vendita a inviti rende
difficile procurarsene uno.

Qualità globale (su 100) 75 Qualità globale (su 100) 74 Qualità globale (su 100) 70

Ottimo; Buono; Accettabile; Mediocre; Pessimo;

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 45

 Test

A prova di città
Grazie alle loro dimensioni compatte le “city-car” sono utili a districarsi tra i
parcheggi e le strade dei centri urbani. Ma il bagagliaio è davvero molto piccolo.

on ci sono dubbi, le migliori alleate nell’ i neopatentati e per le giovani coppie. Abbiamo sot-

N
affrontare il traffico cittadino sono loro:
le “city car”, automobili di piccola ta-
glia, ideali per accompagnare i figli a
scuola o per andare a far spese. Queste
vetture, appartenenti al cosiddetto “segmento A” del
mercato automobilistico, sono spesso la seconda auto
delle famiglie, ma anche una buona “prima auto” per
toposto ai nostri test nove modelli di utilitarie, con-
cludendo però che, al di fuori dell’ambito urbano, le
loro prestazioni e la comodità di viaggio non sono
paragonabili a quelle delle vetture di segmenti supe-
riori. Ecco perché i giudizi che abbiamo dato all’ap-
parenza sembrano essere piuttosto bassi (il modello
migliore, ovvero Opel Adam 1.4 Slam, ha un punteggio

IL NOSTRO TEST
Abbiamo sottoposto ai nostri test 9
auto del segmento A (le cosiddette
“city-car”), alimentate a benzina.
VISIBILITÀ A 360°
Tra le numerose prove, abbiamo
anche valutato la visibilità a 360°. Il
nostro laboratorio ha utilizzato
una speciale fotocamera, che
acquisce un’immagine a 360° della
visuale che ha il conducente dal
suo sedile (vedi foto).
L’immagine è stata poi esaminata
dai nostri esperti ed elaborata al
computer, per valutare se al
conducente è garantita una buona
visuale. Quest’ultimo è un aspetto
da non trascurare, soprattutto in
ambito urbano, dove incroci e
attraversamenti pedonali si
trovano dappertutto.
In generale, la visibilità complessiva
è diversa tra i modelli a tre e a
cinque porte, per via della diversa
disposizione e dimensione dei
montanti della vettura.

46 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 COME LEGGERE
SEGMENTO A LE SCHEDE
Guida Valuta il compor-
Benché il comfort non sia tamento su strada, in
dei migliori, è un’ottima particolare la precisione
dello sterzo, la risposta
“seconda auto” di famiglia dei freni e la stabilità in
curva.

Prestazioni È un giudizio
che riassume aspetti
OPEL ADAM 1.4 SLAM S&S dell’auto come la ripresa
e la flessibilità del moto-
15.300 € re, la precisione e la ve-
di 61 su 100) : questo è semplicemente dovuto al fatto
che il laboratorio, per dare risultati oggettivi e coe- Alimentazione Benzina
locità del cambio.
renti, ha mantenuto gli stessi standard di riferimento Potenza 87 CV
Consumi in città 6,7 l/100 km Sicurezza I giudizi si ba-
per testare le auto di tutti i segmenti di mercato. sano sia sui risultati dei
Consumi extraurbani 5,1 l/100 km
È normale, quindi, che le auto del segmento A (con crash test EuroNCAP sia
un comfort modesto, poco spazio nell’abitacolo e per- sull’esame dei dispositivi
formance di guida limitate) ottengano giudizi conte- di sicurezza attiva.
Guida B
nuti rispetto alle auto di segmenti superiori. Le vet-
Visuale a 360° B Costo al km Abbiamo
ture che abbiamo testato, nonostante questo, sono
Prestazioni C ipotizzato un utilizzo di
comunque tutte qualitativamente valide, anche se 15.000 km all’anno e che
Bagagliaio E
ovviamente non possono essere paragonate ad auto l’auto sia rivenduta dopo
Emissioni A
più grandi e più costose. 5 anni. Oltre ai costi ini-
Sicurezza B ziali e alla svalutazione nel
Parcheggio agevole tempo ci sono i costi fis-
Costo al km 0,38 € si (bollo e assicurazione)
I nostri test hanno evidenziato che, praticamente da e quelli variabili (carbu-
tutti i punti di vista, le city-car si assomigliano molto rante, riparazioni, etc.)
fra di loro. In particolare Skoda Citigo, Seat Mii e
Abitacolo anteriore
Volkswagen Up! condividono gran parte della strut-
spazioso, performance
tura e dei dettagli progettuali. Tutte le auto di questo Migliore del Test:
discrete. Lo sterzo è molto ottiene i migliori risultati
segmento, inoltre, sono molto pratiche in città e faci-
sensibile, i freni efficienti. nelle nostre prove
li da parcheggiare grazie alle loro dimensione com-
Basse emissioni. Miglior Acquisto:
patte: basti pensare che Peugeot 108 e Toyota Aygo, buona qualità e il miglior
che sono le più corte, hanno una lunghezza inferiore Il bagagliaio è davvero rapporto con il prezzo
ai 3,5 metri. molto piccolo. Scelta Conveniente:
qualità accettabile, prezzo
molto vantaggioso
Spazi molto ridotti
Considerando le loro dimensioni ristrette, i bagagliai Ottimo
Qualità buona
di questa categoria di auto sono ovviamente molto Buono
Accettabile
ridotti. Le city-car sono concepite per l’utilizzo citta-
dino: si punta quindi all’agilità dell’auto e sulla faci-
Qualità globale (su 100) 61 Mediocre
Pessimo
lità di parcheggio, a spese del comfort e degli spazi

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 47

 Test
interni. Il portabagagli può andar bene per contenere
qualche busta della spesa oppure qualche borsa. Da
questo punto di vista, l’auto con il bagagliaio più spa-
Quasi tutte zioso (220 litri di capienza) è la FIAT Panda; maglia
nera, invece, a OPEL Adam, con soli 160 litri.
sono Un discorso simile vale per gli spazi dei sedili poste-
omologate riori. Indicativamente, se i sedili anteriori sono posi-
zionati per far star comode persone con un’altezza
per quattro fino a 1,80 metri, i sedili posteriori saranno comodi
passeggeri soltanto per chi è alto 1,60-1,70 m. Prima di scegliere
una city-car fate attenzione alla sua omologazione:
soltanto la Hyundai i10 e la Fiat Panda sono omologa-
te per cinque persone.
Questione di sicurezza
Alcune vetture possiedono un optional molto interes-
sante: si tratta del sistema di frenata automatica di
emergenza urbana Autonomous Emergency Braking
(AEB), molto utile per evitare i tipici tamponamenti
urbani a velocità inferiori a 20-30 km/h. Il nostro con-
siglio è di prendere in considerazione la possibilità di
installarlo, al momento dell’acquisto. Secondo i dati
dell’ente europeo di valutazione dei nuovi modelli di
automobile (Euroncap), infatti, gli incidenti a bassa
velocità in ambito urbano sono molto frequenti, e
rappresentano circa il 26% del totale degli incidenti
automobilistici. Il sistema AEB può aiutare a ridurli
sensibilmente: meglio essere previdenti.
Benzina, GPL o metano?
Oltre che a benzina, le auto del segmento A sono pro-
dotte anche nelle varianti GPL e metano. Nelle schede
qui sotto mostriamo i risultati delle versioni a benzi-
na, per rendere più omogeneo il confronto; non sono

SEGMENTO A

SKODA CITIGO 1.0
11.000 €
Alimentazione Benzina
Potenza 75 CV
Consumi in città 6,1 l/100 km
Consumi extraurbani 4,7 l/100 km
SEAT MII 1.0 STYLE
11.400 €
Alimentazione Benzina
Potenza 75 CV
Consumi in città 6,1 l/100km
Consumi extraurbani 4,7 l/100 km
VOLKSWAGEN UP! 1.0
13.000 €
Alimentazione Benzina
Potenza 75 CV
Consumi in città 6,2 l/100 km
Consumi extraurbani 4,8 l/100 km
HYUNDAI i10 1.0 STYLE
12.800 €
Alimentazione Benzina
Potenza 67 CV
Consumi in città 6,1 l/100 km
Consumi extraurbani 4,7 l/100 km

Guida B Guida B Guida B Guida B

Visuale a 360° C
Prestazioni C
Bagagliaio E
Emissioni A
Sicurezza B
Visibilità a 360° C
Prestazioni C
Bagagliaio E
Emissioni A
Sicurezza B
Visibilità a 360° C
Prestazioni C
Bagagliaio E
Emissioni A
Sicurezza B
Visibilità a 360° C
Prestazioni D
Bagagliaio D
Emissioni B
Sicurezza B

Costo al km 0,30 € Costo al km 0,32 € Costo al km 0,33 € Costo al km 0,33 €

L’ abitacolo è spazioso; ha Abitacolo anteriore L’abitacolo è spazioso, le Buon comportamento su

una buona guidabilità ed è
dotata di frenata automatica
di emergenza. Basse
emissioni.
Il sistema di
riscaldamento e ventilazione
è migliorabile.
spazioso. Ha la frenata
automatica di emergenza.
Emissioni molto basse.
Il sistema di
riscaldamento e di
ventilazione è migliorabile.
emissioni basse. Ha una strada e dotazioni di sicurezza
buona guidabiltà. soddisfacenti. Sedili posteriori
comodi.
Il sistema di Scarsa elasticità del
riscaldamento e di motore in quarta e quinta
ventilazione è migliorabile. marcia. Lo sterzo è poco
sensibile.

Qualità globale (su 100) 60 Qualità globale (su 100) 60 Qualità globale (su 100) 60 Qualità globale (su 100) 57

48 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

mancati, però, i test su alcune versioni a metano e a
GPL. I costi del carburante in un contesti urbani fra
le tre varianti cambiano notevolmente.
Ipotizzando infatti una percorrenza di 100 km in am-
bito cittadino è risultato che il costo medio di carbu-
rante (calcolato sulla base dei costi medi di GPL, me-
tano e benzina rilevati a novembre 2014) per le auto
a GPL è di 7 euro, 3,8 euro per quelle a metano e 11
euro per le auto a benzina.
In cinque anni di utilizzo (ipotizzando 15 mila km an-
nuali) si spenderanno in media 5.260 euro con un’au-
to a GPL, 2.830 euro se si va a metano e ben 8.288
euro se la vettura è alimentata a benzina.
I risparmi in carburante sono notevoli, ma attenzione:
rispetto a un’auto a benzina, infatti, una vettura a GPL
e una a metano comporteranno una spesa maggiore
per l’ acquisto e la successiva manutenzione. ¬
Sul sito trovi più di 500 modelli
Vuoi acquistare una nuova auto? Registrati
sul nostro sito e guarda i risultati dei test
per scegliere quella giusta. Per motivi di
spazio possiamo pubblicare su questa
pagina solo una piccola parte delle auto
testate.
Confronta più di 500 modelli ricercandoli
per criteri come la marca, la tecnologia, il
carburante e il prezzo. Aggiungiamo
costantemente nuovi modelli.
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Per ogni auto trovi una scheda
dettagliata con tutte le informazioni su
consumi, volume del bagagliaio, sicurezza
e caratteristiche della vettura.
Quanto è sicura, per te e per i tuoi
bambini, l’auto che hai scelto? Guarda i
risultati dei crash test.
Viaggi spesso? Sul sito trovi i nostri
consigli sui controlli per partire sicuri.

PEUGEOT 108 Top! Allure
14.100 €
Alimentazione Benzina
Potenza 82 CV
Consumi in città 6,3 l/100 km
Consumi extraurbani 4,6 l/100 km
TOYOTA Aygo 1.0 X-PLAY
12.500 €
Alimentazione Benzina
Potenza 69 CV
Consumi in città 5,4 l/100 km
Consumi extraurbani 4,3 l/100 km
FIAT PANDA 1.2 8V LOUNGE
12.000 €
Alimentazione Benzina
Potenza 69 CV
Consumi in città 6,8 l/100 km
Consumi extraurbani 4,9 l/100 km
RENAULT TWINGO 1.0 SCE
9.900-11.500 €
Alimentazione Benzina
Potenza 71 CV
Consumi in città 6,1 l/100 km
Consumi extraurbani 4,6 l/100 km

Guida C Guida C Guida C Guida C

Visuale a 360° C
Prestazioni C
Bagagliaio E
Emissioni A
Sicurezza B
Visuale a 360° C
Prestazioni D
Bagagliaio E
Emissioni B
Sicurezza B
Visuale a 360° C
Prestazioni C
Bagagliaio D
Emissioni A
Sicurezza B
Visuale a 360° D
Prestazioni D
Bagagliaio E
Emissioni B
Sicurezza B

Costo al km 0,35 € Costo al km 0,32 € Costo al km 0,34€ Costo al km 0,29 €

Motore piuttosto agile, Le sue dimensioni sono Ha un bagagliaio Buon raggio di sterzata e
dimensioni particolarmente particolarmente compatte comunque ampio per la abitacolo anteriore spazioso.
compatte e basse emissioni. e i consumi bassi. categoria e basse emissioni. Prezzo contenuto.

I sedili posteriori sono
angusti e il bagagliaio troppo
piccolo. Ha una rumorosità
elevata in autostrada.
Bagagliaio troppo piccolo,
spazi posteriori angusti.
Rumorosa in autostrada.
La comodità dei sedili può
essere migliorata, come
anche l’impianto di
ventilazione. Lo sterzo non è
molto preciso.
Il sedile del guidatore non
è regolabile in altezza. È
piuttosto rumorosa in
autostrada e il suo bagagliaio
è molto piccolo. Non visualizza
la temperatura esterna.

Qualità globale (su 100) 56 Qualità globale (su 100) 56 Qualità globale (su 100) 55 Qualità globale (su 100) 51

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 49

 Prodotti pericolosi

Non aprite
la boccetta
Gli smalti semipermanenti
sono di moda, ma fateli
applicare dai professionisti.
Vietato il fai da te.

n divieto è un divieto: non

U
può essere frainteso né
interpretato. Anche quello
sugli smalti semipermanenti,
che vanno di moda in questo
momento. È vero, questo mercato è senza
controllo, ma la normativa sui cosmetici
parla chiaro: i prodotti che contengono
sostanze potenzialmente nocive - e questi
smalti ne contengono - sono destinati solo
a un uso professionale. Tradotto: niente fai
da te, a casa o con le amiche. Se si vuole
una manicure perfetta, bisogna rivolgersi
a un centro estetico o alle recenti Nail Spa
(chiamate anche Nail center, Nail clinique
e così via) e farsi fare il trattamento da
un’estetista o da una specialista nel
FUORI LEGGE
trattamento di unghie di mani e piedi
Abbiamo
(figura ancora non ufficialmente
denunciato alle
riconosciuta in Italia). Certo, questa
autorità lo smalto
tecnica non è a buon mercato (costa 30
Enailstore
- 50 euro), ma acquistare personalmente il
semipermanente
kit (il fornetto a raggi UV e gli smalti) non è
Endless (n.9).
la via giusta. In ballo c’è molto di più del
Non è a norma.
risparmio: è una questione di sicurezza.

Il pericolo è doppio
FUORI LEGGE I nomi sono difficili, anche da ricordare.
Denunciato anche Ma converrebbe proprio memorizzarli. Si
lo smalto tratta dell’idrochinone e dell’idrochinone
ElleErreNails Top monometiletere, due sostanze note per il
Coat Smaltogel: i loro potere sbiancante. Entrambe sono
valori di sostanze critiche (rientrano nella lista
idrochinone europea degli ingredienti pericolosi):
sono altissimi. bisogna evitare il contatto con la pelle e,
dunque, sono vietate dalla Commissione

50 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 DA NON COMPRARE
In due dei 12 prodotti analizzati abbiamo trovato le sostanze pericolose in dosi fino a due
volte superiori alla concentrazione massima consentita dalla legge (200 mg/kg). Questi
smalti non sono a norma di legge e non dovrebbero essere ammessi neanche nell’uso
professionale. Serve più controllo su siti e negozi che vendono smalti professionali.
HQ: idrochinone;
MeHQ: idrochinone monometiletere.
Limite di legge consentito: 200 mg/kg

Per fare indurire lo smalto semipermanente LAYLA MI-NY SKYKISSES

bisogna posizionare le mani in speciali
fornetti a raggi UV, dispositivi elettrici che
devono essere usati da personale
qualificato.

europea nei semplici prodotti cosmetici

(come creme, tinte per i capelli...) proprio
per la scarsa sicurezza nell’impiego.
Tuttavia, per legge, sono ammesse con
limiti precisi nei “kit per unghie finte” LAYLA GEL POLISH BASE FINISH PERMANENT NAIL
destinati ai professionisti, ovvero Base e fissatore Semi permanent UV POLISH
quell’insieme di prodotti che servono alle lucidante Lacquer Colore 2
estetiste per effettuare ricostruzioni in HQ: non presente HQ: non presente HQ: non presente
acrilico, in gel o per la stesura di smalto MeHQ: 121 mg/kg MeHQ: 119 mg/kg MeHQ: 115 mg/kg
permanente. Questi due ingredienti non
devono assolutamente finire in prodotti LAYLA GEL POLISH LANZAROTE PERMANENT NAIL
destinati ai consumatori. Solo la Colorato removibile Semi permanent UV POLISH
professionalità e la conoscenza della 10 Red Black Lacquer Colore 15
pratica e dei prodotti dell’estetista HQ: non presente HQ: non presente HQ: non presente
dovrebbe tutelare da un uso sbagliato e MeHQ: 115 mg/kg MeHQ: 103 mg/kg MeHQ: 96 mg/kg
con effetti indesiderati chi vuole mani
perfette. Allora - ci si chiede - perché
questi prodotti possono essere acquistati
da chiunque? Colpa del web, ma non solo.
ENAILSTORE ONIKA ELLEERRENAIL
Un mercato da controllare
Sono molti i negozi online dove è possibile
acquistare un kit per applicare lo smalto
semipermanente. Non si tratta dei siti di
marchi importanti nel settore (che
vendono solo ai professionisti), ma di
brand più piccoli, che nelle procedure di
acquisto non chiedono i dati per
l’identificazione del professionista (per
esempio la partita iva). Ma non solo:
esistono anche veri e propri negozi,
soprattutto monomarca, che KEEP ON BASE BASE & TOP COAT TOP COAT
potenzialmente possono venderli a Topcoat alta densità Soak off Line Smaltogel
chiunque. Lo abbiamo fatto anche noi e HQ: 37 mg/kg HQ: non presente HQ: 461 mg/kg
non abbiamo incontrato alcun ostacolo. MeHQ: 57 mg/kg MeHQ: 37 mg/kg MeHQ: 109 mg/kg
I prodotti comprati li abbiamo mandati poi
in un laboratorio specializzato e abbiamo SMALTO SMALTO SMALTOGEL COLOR
scoperto che non solo tutti contengono SEMIPERMANENTE SEMIPERMANENTE Rosso Bordeaux
almeno una delle due sostanze pericolose Endless (n.9) Soak off Line (n.41) HQ: 37 mg/kg
(mentre gli smalti destinati ai consumatori HQ: non presente HQ: non presente MeHQ: 56 mg/kg
dovrebbero esserne privi), ma in alcuni la MeHQ: 223 mg/kg MeHQ: 126 mg/kg
dose è molto alta: chiediamo siano ritirati.
Urgono regole chiare per il settore. E
soprattutto rispettate. ¬

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 51

 Test

Adesso chi
lava i piatti?
Non solo il marito (ahimé) né solo la lavastoviglie: in cucina,
detersivo e spugnetta servono sempre. Scopri i migliori con i test.

accoppiata “detersivo per piatti più spu-

L’
gnetta” è indispensabile in cucina.
IL NOSTRO TEST Non importa se si ha l’ultimo modello
di lavastoviglie dai consumi ridotti o
Abbiamo testato 20 come da dosaggio LE SPUGNETTE capace di lavaggi brevi: c’è sempre un
detersivi per lavare le indicato in etichetta) e Oltre ai test per piatto che resta nel lavello, una ciotolina di plastica
lavastoviglie a mano e spazzolati con una verificare l’assorbenza, che non si sgrassa in macchina o i bicchieri delicati
dieci spugnette per spazzola mossa la resistenza della nonna che vanno lavati a mano. Il nostro test ha
piatti. meccanicamente per meccanica, verificato anzitutto il potere sgrassante dei detersivi,
15 secondi. Per ciascun l’invecchiamento e la ma ha tenuto in considerazione anche l’impatto am-
QUANTO PULITI? detersivo sono state resistenza allo bientale di questi prodotti. Così quando vai al super-
Per la prova di efficacia effettuate due repliche sfregamento le dieci mercato saprai scegliere il prodotto migliore, sotto
abbiamo utilizzato e l’efficacia totale è il spugnette sono state più punti di vista.
alcuni piatti di misura risultato della media sottoposte a una prova
standard nelle due prove. pratica d’uso da parte Piatti davvero puliti?
appositamente di un panel di esperti. Anche se la maggior parte dei detersivi si definisce
sporcati con una “concentrato”, sugli scaffali dei supermercati è anco-
miscela che ra possibile trovare qualche flacone molto grande,
comprende grassi con la formula tradizionale. A questi due tipi di de-
animali e vegetali, tersivo si aggiunge un’altra più recente formulazione:
farina, panna e i prodotti superconcentrati. Tra i campioni che abbia-
colorante. mo preso in considerazione ci sono tutte tre le cate-
I piatti sono stati gorie: ciascun prodotto è stato testato seguendo le
immersi uno alla volta istruzioni e la dose riportata in etichetta.
nel bagno di lavaggio Solo Svelto e Sole non danno alcun consiglio in meri-
(cinque litri di acqua del to: male, perché è importante conoscere il dosaggio,
rubinetto, scaldata a soprattutto per non eccedere nell’uso. Essendo su-
45°C a cui è stato perconcentrati, per il nostro test abbiamo usato una
aggiunto il detersivo dose minima. Risultato? I due prodotti non se la ca-
vano affatto bene. Li bocciamo anche per un altro

52 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

motivo: entrambi contengono un mix di ingredienti A MANO O IN LAVASTOVIGLIE?
che non piace all’ambiente. Sul fronte opposto, i de-
tersivi green (Chante Clair Vert, Carrefour Ecoplanet, A pieno carico conviene la lavastoviglie. Se i piatti
Winni’s, L’albero verde) superano bene la prova sono pochi, meglio a mano: seguendo i nostri
dell’impatto ambientale, ma le prestazioni di lavaggio consigli (a pag.56) riduci i consumi da 60 a 20 litri.
sono piuttosto mediocri: colpa anche delle dosi sug-
gerite in etichetta, molto ecofriendly, ma troppo ri-
dotte per risultare efficaci. Purtroppo poi questi pro-
dotti sono anche tra i più cari. Non si scoraggi però
chi desidera salvaguardare l’ambiente: al di là di qua-
le prodotto si acquista, è il nostro comportamento a
fare la differenza.
La prima regola in proposito è non sprecare inutil- Non sprecare
60 4 coperti 15
mente acqua (da un rubinetto aperto ne escono fino
a 12 litri in un minuto) e non usare troppo detersivo.
acqua: da un LITRI DI LITRI DI
Anche perché è la forza meccanica, in poche parole rubinetto ACQUA ACQUA
lo sfregamento e l’impegno che ci si mette nel lavarli,
a fare la vera differenza. aperto ne
escono fino a
Spugnetta, grande alleata
Con il detersivo abbiamo provato anche la sua fida 12 litri al minuto 100 12coperti 15
alleata: la spugnetta per piatti, quella con un lato di LITRI DI LITRI DI
cellulosa (o di spugna sintetica) e l’altro fatto di strato ACQUA ACQUA
abrasivo. Ne abbiamo selezionate dieci e le abbiamo
sottoposte sia a prove d’uso sia a prove di laboratorio,
anche piuttosto dure, come quella in cui abbiamo mi-
surato quanto le spugne sono solide - tirandole, ro-
tandole, lacerandole. Tutti i campioni se la cavano
piuttosto bene. In generale quelle in cellulosa assor-
bono di più rispetto a quelle sintetiche.

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 53

 Test
DETERSIVI PER PIATTI A MANO PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

QUALITÀ GLOBALE (su 100)

Dose per 5 litri (in ml o g)
Medio annuo in euro

Impatto ambientale
(365 lavaggi/anno)

Efficacia lavaggio
Per confezione

(ottobre 2014)
MARCA e modello

Formato (ml)

Etichetta
in euro
DEXAL (EUROSPIN) Liquido piatti Plus limone 0,99 4,34 1250 15 g B A C 81
COOP Detersivo liquido da distributore 0,79 - 1,19 6,84 1000 20 ml B A B 81
COOP Gel piatti limone 0,99 - 1,21 5,89 500 7,5 g B A D 74
RIO AZZURRO Bum Bum Piatti con lemonmenta 0,99 - 1,53 8,62 800 15 g B B C 71
SCALA Piatti sgrassante 0,79 - 1,35 10,92 750 20 ml B B D 69
AUCHAN Detersivo piatti Ultra Concentrato al profumo di limone 0,99 - 1,05 5,53 500 7,5 g B B D 64
CHANTE CLAIR VERT Piatti Ecodetergente 1,39 - 1,79 5,68 500 5 ml B B B 63
W5 (LIDL) Piatti 0,80 - 1,09 3,33 1500 15 ml B B C 62
DIXAN Segreti del cuoco Bicarbonato e scorza di limone 1,29 - 1,89 9,95 650 12 g B B C 61
NELSEN Ultra Concentrato Forza Limone 1,29 - 2,05 7,24 600 7g C B C 60
ESSELUNGA Piatti Gel concentrato - Limone e fiori di melo 1,25 4,56 500 5g B B C 59
ACTIFF Piatti Limone Verde 0,79- 0,99 6,52 750 15 g C C C 53
CARREFOUR ECO Planet - rosmarino 0,99 - 1,29 4,16 500 5 ml C C B 49
SOLBAT Piatti Limone 0,99 5,42 2000 30 ml B C C 45
LAST Al limone sgrassa a fondo 1,19 - 1,60 7,77 1000 15 g B C D 45
WINNI’S NATUREL Piatti ipoallergenico 1,14 - 1,72 2,52 500 2,5 ml D D B 44
CARREFOUR Detersivo per stoviglie ultra sgrassante 0,95 - 1,29 2,72 500 3,5 ml D D B 43
L’ALBEROVERDE Piatti Concentrato Ecologico 1,59 - 1,79 5,99 500 5 ml C D B 41
SOLE Superconcentrato 1,10 - 1,50 2,40 500 2,5 g B D D 36
SVELTO Gel Attivo superconcentrato 1,30 - 2,12 3,14 500 2,5 g D D D 35

COME LEGGERE LA TABELLA

Dose per 5 litri Abbiamo
utilizzato la dose indicata in
etichetta. Solo in due casi
(Sole superconcentrato e
Svelto Gel Attivo supercon-
centrato) non era presente
alcuna indicazione, quindi
abbiamo usato il dosaggio
presente sulle etichette di
altri prodotti simili con for-
mula superconcentrata.
La nostra scelta
Impatto ambientale Questo
risultato tiene presente due Detersivi per piatti a mano
aspetti: ingredienti del de-
tersivo e imballaggio. Per gli
ingredienti, la valutazione è
avvenuta sulla lista degli
ingredienti che i produttori
rendono ormai facilmente
disponibile su siti appositi o
sul proprio sito web azien-
dale o su richiesta.

Etichetta Valutata la pre-

senza di istruzioni sulla Migliore del Test:
dose, la lista degli ingredien- ottiene i migliori risultati
ti e la leggibilità comples- nelle nostre prove
siva dell’etichetta. Miglior Acquisto:

buona qualità e il miglior
Efficacia Per valutarla ab- rapporto con il prezzo
biamo immerso i piatti (ap- Scelta Conveniente:
positamente sporcati) nel qualità accettabile, prezzo
bagno di lavaggio: i piatti molto vantaggioso
sono stati spazzolati con Ottimo
una spazzola meccanica per Qualità buona
Buono
15 secondi. La prova è sta-
ta ripetuta due volte con Accettabile Non comprare
ciascun detersivo. Mediocre
Pessimo
81 81
DEXAL (EUROSPIN) COOP Detersivo liquido
Liquido piatti Plus da distributore
limone 0,79 - 1,19 euro
0,99 euro Questo detersivo va spillato
Vince la prova dell’efficacia: dal distributore e aiuta
è sia Migliore del Test sia l’ambiente. Migliore Acquisto.
Migliore Acquisto.

54 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 COME LEGGERE LA TABELLA SPUGNETTE PREZZI RISULTATI

QUALITÀ GLOBALE (su 100)

Assorbenza Tiene conto eliminare. La valutazione
della quantità di acqua to- tiene conto sia delle prove

Medio per spugnetta

tale assorbibile dalla spugna di laboratorio, sia del giudi-
e della sua capillarità, ov- zio dato da un gruppo di

(ottobre 2014)

Praticità d’uso
vero la capacità di asciu- utilizzatori. MARCA e modello

Assorbenza

Abrasività
garsi. Questa è la prova che ha
maggiormente contato nel

Solidità
in euro
Solidità È il giudizio com- nostro test per il giudizio
plessivo sulla resistenza globale sul prodotto.
d’uso della spugnetta. Vie-
SPONTEX Doppio Uso 0,77 A C A A 75
ne misurato basandosi su Maneggevolezza È stata
più parametri: la resistenza valutata da un gruppo di VILEDA Power 0,54 A B C A 65
meccanica del materiale utilizzatori esperti. Solo la SCOTCH-BRITE Fibraverde Classic 0,85 C D A B 60
della spugna (valutata an- spugna Bettina non rag-
che in seguito a “invecchia- giunge la sufficienza perché VILEDA Glitzi 3 in 1 0,77 B B C C 56
mento” artificiale della troppo grande e, dunque, VILEDA Glitzi Crystal 0,41 C D B A 56
spugna, fatto con una im- scomoda da maneggiare.
mersione in candeggina); la COOP Spugne abrasive 0,44 C C C B 56
resistenza all’abrasione Migliore del Test: AUCHAN Spugne abrasive con cellulosa 0,45 A C C C 55
(misurata sia per lo strato ottiene i migliori risultati
BETTINA Spugna abrasiva salva unghie 0,19 B B C D 52
spugna sia per lo strato nelle nostre prove
abrasivo); la resistenza del Miglior Acquisto: SPONTEX Zero Graffi 0,75 B B D A 51
legame tra lo strato spugna buona qualità e il miglior CARREFOUR DISCOUNT Spugna salva
e lo strato abrasivo; il giu- rapporto con il prezzo 0,55 B B D B 49
unghie
dizio degli utilizzatori esper- Scelta Conveniente:
ti fatto in laboratorio. qualità accettabile, prezzo
molto vantaggioso
Abrasività Esprime la ca-
pacità della spugna di ri-
Ottimo
Buono
Qualità buona La nostra scelta Spugnette
muovere lo sporco, com- Accettabile
preso quello “ostinato”, Mediocre
ovvero il più difficile da
Pessimo

75
SPONTEX Doppio uso
0,77 euro (prezzo medio a
spugna)
La Migliore del Test è questa
spugna in cellulosa, che
assorbe bene e rimuove lo
sporco in modo efficace.

62 65
W5 (LIDL) Piatti VILEDA Power
0,80-1,09 euro 0,54 euro (prezzo medio a
Il detersivo del discount Lidl è spugna)
la nostra Scelta conveniente: Assorbe bene ed è pratica da
il prezzo è davvero contenuto usare: questa spugna sintetica è
e le prestazioni sono discrete. il nostro Miglior Acquisto.

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 55

 Test

CONSIGLI PER PIATTI PERFETTI

Anche per il lavaggio a mano delle stoviglie
esistono piccoli accorgimenti che possono
facilitare e migliorare la qualità del risultato. Tieni pulite le spugnette,
I nostri consigli. lavandole con sapone,
Elimina accuratamente i residui di cibo dai strizzandole bene e
1 piatti. Non c’è bisogno di sprecare acqua: facendole asciugare.
puoi aiutarti con i tovaglioli di carta usati a tavola Non serve l’antibatterico:
o con uno spazzolino. tanto dopo qualche lavaggio
l’effetto scompare.
Elimina bene gli eventuali residui di cibo
2 anche dalle pentole. Se sono incrostate,
mettile in ammollo quando sono ancora calde:
un po’ d’acqua e detersivo ti faciliteranno dopo
con il lavaggio.

Lava i piatti preferibilmente in acqua

3 ferma, usando una bacinella o riempiendo
il lavabo.

Immergi prima le stoviglie più pulite (per

4 esempio i bicchieri) e per ultime quelle più
sporche e grasse (come le pentole e le teglie).
La sequenza ottimale è: bicchieri, insalatiere e
contenitori di plastica, piatti, posate, pentole,
teglie incrostate.

Usa l’acqua fredda per togliere residui di

5 amidi (farina, pasta...) e latticini: con l’acqua
calda potrebbero diventare gommosi e più
difficili da eliminare.
Non esagerare con
6 Oggetti in cristallo come coppette,
centrotavola, posacenere, si lavano con
acqua e detersivo.
Scegliere prodotti
detersivo per piatti e si sciacquano con acqua e con imballaggi riciclabili Metti sempre i guanti.
aceto per renderli più brillanti. Per evitare le non è sufficiente per Anche se il detersivo
macchie di calcare asciuga subito bicchieri, l’ambiente: importante dichiara di contenere
posate e pentole d’acciaio con un canovaccio. rispettare le dosi. vitamine o glicerina
niente protegge meglio
Stoviglie sporche di pesce o di uova vanno
7 pulite separatamente: usa mezzo limone
le mani di un paio di
guanti. I detersivi
per togliere i cattivi odori sia dalle stoviglie sia contengono ingredienti
per il lavello e sulle spugnette. potenzialmente irritanti.
Anche se viene indicato sulla confezione,
8 non lavare le spugnette in lavastoviglie: la
lavapiatti non è fatta per lavare i tessuti perché
l’asciugatura avviene solo con il calore. Alcune
spugnette suggeriscono di metterle in lavatrice,
a 40°C o a 60°C.

Una volta insaponate e strofinate le

9 stoviglie, per risciacquarle passale sotto
un filo di acqua corrente fredda e lasciale
sgocciolare bene prima di riporle ad asciugare.
Ogni confezione dovrebbe riportare la dose
consigliata di prodotto da usare in 5 litri d’acqua.
10 Non usare la candeggina per pulire le
spugnette: le irrigidisce e rende più fragili Se manca usate: per i tradizionali 10 ml (un
le fibre. cucchiaio da cucina); 5 ml per i concentrati; circa
2,5 ml per i superconcentrati.

56 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 Guida

Nuvole e trappole
I servizi ‘Cloud’ servono a
salvare, condividere e
modificare contenuti in un
archivio online. I contratti, però,
non sono affatto trasparenti.

empre disponibili, in qualunque luogo

S
e da qualsiasi dispositivo. Funzionano
così i servizi online a pagamento di ar-
chivio, backup e talvolta editing di dati,
i cosiddetti “Cloud” (“nuvola”, dall’in-
glese): luoghi virtuali che consentono di archiviare,
modificare e aggiornare i propri contenuti accedendo
da un pc o da un dispositivo (tablet o smartphone)
connesso a internet. Un hard disk esterno (a cui de-
dichiamo un approfondimento nel numero di Hi Test
di questo mese) potrebbe sembrare un oggetto supe-
rato, ma non è proprio così.
La versatilità dei servizi Cloud, come l’accesso da re-
moto anche da parte di più persone e l’impossibilità
di danneggiamenti con conseguente perdita di dati
(cosa che invece può accadere a un oggetto fisico come
l’hard disk esterno) è senza dubbio un grande vantag-
gio, ma il rovescio della medaglia mostra aspetti oscu-
ri. Abbiamo verificato, infatti, che non sempre le re-
gole di utilizzo di tali sistemi sono trasparenti, e si
corre il rischio che i propri dati vengano diffusi in rete
senza esserne a conoscenza. Meglio quindi tenere gli
occhi aperti su alcuni aspetti che non saltano subito
all’attenzione di chi utilizza un Cloud.

Privacy e ricerche
Caricare i propri documenti in un Cloud significa, in
poche parole, che questi andranno a finire nei server
di qualche azienda in una località del mondo non pre-
cisata. Non solo: una volta caricati, questi contenuti
saranno praticamente a disposizione di ignoti infor-
matici. Alcune aziende che offrono anche servizi di
Cloud, tra cui Google e Microsoft, sono interessate a
conoscere le abitudini di navigazione degli utenti e le
loro informazioni personali, per esempio analizzando

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 57

 Guida
IL NOSTRO TEST
Alla prova 7 servizi
Cloud scelti tra quelli
dotati di interfaccia in
lingua italiana.
NON SOLO ARCHIVIO
Abbiamo analizzato
diversi servizi di varia
natura. Oltre alle
semplici attività di
archiviazione dei
propri dati online, è
stata valutata anche
la possibilità e la
facilità di condivisione
dei contenuti
all’interno del Cloud. I
nostri test hanno
le ricerche effettuate dagli stessi utenti attraverso le
pagine internet.
Non è escluso, quindi, che i documenti archiviati nei
Cloud possano essere passati in rassegna da algoritmi
esaminato anche di ricerca (i cosiddetti “bot”) per tracciare un profilo
alcune offerte più dell’utente. Nei contratti di licenza e di uso questa
“complete”, come possibilità è esplicitamente contemplata, anche se
quella di Google e di l’utente spesso non ne è consapevole.
Microsoft, che oltre a
mettere a Paesi extra Unione europea
disposizione un Capita spesso che l’utente di un servizio Cloud non
archivio di dati sia sufficientemente informato sul fatto che i dati ca-
offrono la possibilità ricati nel suo archivio personale possono essere spo-
di creare da zero stati di continuo su un server collocato anche in pae-
documenti di testo, si fuori dall’Unione europea.
fogli di calcolo e In questi casi, la normativa straniera che regola il trat-
presentazioni. Questi tamento dei dati in un Cloud può non offrire adegua-
file, in alcuni casi, te garanzie di sicurezza e riservatezza: si pensi ad
possono anche essere esempio al Patriot Act, che consente alle autorità sta-
modificati in tempo tunitensi di accedere liberamente (salvo pochissime
reale quando si è eccezioni) ai contenuti dei provider.
connessi al servizio. Per questi spostamenti, le leggi europee richiedono

SERVIZI CLOUD PREZZI CARATTERISTICHE RISULTATI

QUALITÀ GLOBALE (su 100)

Piattaforme supportate
min-max (novembre 2014)

pagamento (min-max GB)

Spazio di archiviazione a

Spazio di archiviazione
archiviazione in euro

Possibilità di editare

Uso con molteplici

Supporto tecnico
Costo annuale di

Uso con singolo

Facilità d’uso
MARCA e servizio (sito web)
gratuito (GB)

dispositivo
Versioning
documenti

dispositivi
Windows

Android
MacOs

Linux

iOS

MICROSOFT OneDrive (onedrive.live.com) 24-120 100-1.000 15 V V V V V V A A A C 75

DROPBOX (www.dropbox.com) 120 1000 2 V V V V V V A A A C 74
GOOGLE Drive (drive.google.com) 19-2.880 100-30.000 15 V V V V V V A A A C 74
MEGA (mega.co.nz) 100-300 500-4.000 50 V V V V V V B A A D 72
BOX (www.box.com) 96 100 10 V V V V V V A A B C 69
APPLE iCloud (www.icloud.com) 12-240 20-1.000 5 V V V V B A A C 62
AMAZON Cloud Drive (www.amazon.it/clouddrive) 8-400 20-1.000 5 V V B B B D 52

COME LEGGERE LA TABELLA

Costo annuale di archiviazio-
ne Indica il prezzo per acqui-
stare ulteriori gigabyte di
spazio nell’archivio online. Al
crescere dello spazio offerto,
il rapporto tra prezzo e gigab-
yte può diventare più conve-
niente.
Possibilità di editare docu-
menti Segnala i casi in cui è
possibile apportare modifiche
ai documenti mentre si è con-
nessi a internet, aggiornando
automaticamente la versione
salvata nel Cloud.
Versioning È la possibilità che
offrono alcuni Cloud di recu-
perare una versione prece-
dente del documento salvato
in archivio che è stato in se-
guito sovrascritto da una
versione più recente.
Facilità d’uso Abbiamo valu-
tato la facilità con cui è possi-
bile organizzare i file, proteg-
gerli o condividerli anche tra strumenti di Cloud se l’uten-
Migliore del Test:
più utenti. te accede a questi ultimi da ottiene i migliori risultati
diversi computer (non neces- nelle nostre prove
Uso con singolo dispositivo È sariamente con lo stesso si-
Miglior Acquisto:
stato dato un giudizio sull’ef- stema operativo) e da dispo- buona qualità e il miglior
ficacia e sulla comodità nell’u- sitivi portatili come tablet e rapporto con il prezzo
so degli strumenti di Cloud nel smartphone.
Scelta Conveniente:
caso in cui vi si acceda da un qualità accettabile, prezzo
dispositivo portatile Supporto tecnico Indica una molto vantaggioso
(smartphone o tablet). valutazione sull’esaustività e
Ottimo
la completezza delle informa- Qualità buona
Uso con molteplici dispositi- zioni e della documentazione Buono
vi Giudizio sull’efficacia e sul- di supporto nella risoluzione Accettabile
la comodità nell’uso degli di eventuali problemi tecnici. Mediocre
Pessimo

58 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

il consenso dell’utente; la normativa italiana, inoltre,
vieta il cosiddetto “trattamento transfrontaliero dei
dati”, a meno che il paese terzo non assicuri un livel-
lo di protezione dei dati adeguato, o comunque non
più debole di quello comunitario. Come abbiamo po-
tuto verificare, però, non tutti i servizi richiamano
l’attenzione su questo delicato aspetto al momento
della registrazione.
Accordi taciti
Uno dei problemi più evidenti riguarda le modalità
di acquisto di questi servizi. Al momento della regi-
strazione, infatti, l’utente “barra” la casella di accet-
tazione di termini, condizioni di servizio e condizio-
ni sulla privacy. In pratica è come firmare un
contratto senza leggerlo, a meno che non si acceda ai
relativi link contenenti tutte le informazioni. Il codice
del consumo, tuttavia, parla chiaro: prima della con-
clusione di qualsiasi accordo con il consumatore, il
professionista deve fornire tutte le informazioni sul
servizio (inclusi eventuali costi, modalità di recesso,
fruizione e pagamento) affinché l’utente dia un con-
senso informato.
In molti casi, però, queste informazioni non sono fa-
cilmente accessibili neanche dopo aver accettato le
condizioni di utilizzo, e spesso sono così prolisse da
scoraggiare qualsiasi tentativo di comprensione.
Gli accordi contrattuali, inoltre, a volte sono redatti
soltanto in inglese (come nel caso di Mega), anche
quando il sito ha una versione in italiano.
Danni al consumatore
I servizi Cloud non offrono garanzie né sulla qualità
del servizio né sulle responsabilità per i danni al con-
sumatore in caso di perdita o di illecita diffusione dei
dati custoditi. Anzi, Google e Microsoft escludono
esplicitamente qualsiasi garanzia sul livello di servizio
offerto (ad esempio: se non si riesce ad accedere al
Cloud, la responsabilità non sarà dell’azienda), sull’af-
fidabilità di quest’ultimo o sulla capacità di soddisfa-
re le esigenze degli utilizzatori. Mega, in compenso,
avverte che “se non si è soddisfatti dei servizi, l’unica
cosa da fare è non usufruirne più”.
Attenzione anche a come sono regolate le controver-
sie: molti contratti riportano clausole vessatorie che
frequentemente disapplicano la normativa italiana.
Così Google applica le leggi della California, Mega la
normativa neozelandese e Microsoft la legge dello
Stato americano di Washington per i servizi gratuiti
e le norme del Paese del consumatore per quelli a
pagamento, creando non poca confusione a danno
dell’utente.
Un altro punto dolente riguarda i contenuti immessi
in rete. Tutti i siti, infatti, si attribuiscono una licen-
za d’uso sui contenuti caricati in archivio: in pratica,
una volta che i dati sono stati immessi in un Cloud, il
fornitore del servizio può automaticamente utilizzar-
li o consentire ad altri di farlo: una vera e propria
insidia per il consumatore.
Servizi e costi
Nonostante i rischi legati alla privacy e il grosso limi-
te di dover disporre di una connessione a internet
(senza la quale non è possibile accedere ai propri dati),
www.altroconsumo.it
tutti i servizi Cloud che abbiamo valutato si sono ri-
velati validi dal punto di vista tecnico. In particolare,
Microsoft OneDrive spicca per la sua facilità d’uso, di
condivisione e sincronizzazione dei documenti, men-
tre Google Drive è il servizio più conveniente se si
deve archiviare un gran numero di dati (fino a 30
terabyte e oltre). Mega, invece, offre ben 50 gigabyte
di spazio gratuito, più di tutti gli altri servizi analiz-
zati, anche se non permette di modificare documen-
ti online.
Tutti i servizi Cloud, comunque, offrono di base una
quantità di spazio gratis. Esistono poi delle modalità
a pagamento per aumentare i gigabyte a disposizione:
i costi e gli abbonamenti variano da servizio a servizio
(vedi tabella). Meglio valutare bene il costo del servi-
zio in rapporto allo spazio offerto e alla durata del
contratto.
Infine, se per accedere al Cloud si prevede di utiliz-
zare diversi dispositivi (ad esempio da pc e smartpho-
ne, oppure da tablet), il nostro consiglio è di verifica-
re che il servizio possieda applicazioni specifiche per
i diversi sistemi operativi (Windows, MacOS e Linux
per i pc, Android e iOS per gli altri dispositivi). ¬
I NOSTRI CONSIGLI
I servizi Cloud non sono perfetti: bisogna fare attenzione ai dati che vengono
caricati e alle condizioni d’uso. Ecco qualche consiglio su come utilizzare al
meglio il proprio archivio virtuale.
Non archiviare nel Cloud dati verifica sempre di non aver superato
1 sensibili. È sempre consigliabile il tetto massimo.
non salvare su questi sistemi cartelle Se la transazione non può essere
cliniche, documenti di lavoro riservati eseguita, infatti, l’account viene
oppure, più in generale, contenuti che automaticamente sospeso.
per la loro natura personale e privata
non dovrebbero essere mostrati a 5 Crea una password elaborata e
terzi. difficile da indovinare. In genere
si consiglia di inserire sia lettere
Se l’account è condiviso con maiuscole che minuscole, insieme a
2 qualcuno, verifica numeri e caratteri speciali (come può
periodicamente chi ha accesso al essere, ad esempio, un asterisco). La
Cloud, eventualmente revocando password andrebbe modificata con
l’accesso a terze persone qualora non una certa frequenza.
avessero più necessità di accedervi.
Prima di eliminare in modo
6
3 Prima di sottoscrivere un
abbonamento a pagamento,
definitivo un account Cloud è
sempre consigliabile cancellare
meglio considerare quanto spazio manualmente tutto quello che era
serve realmente. Tutti i servizi, infatti, stato caricato.
offrono nel pacchetto base gratuito Nelle condizioni contrattuali di questi
un consistente numero di gigabyte. servizi, infatti, non è ben chiaro cosa
Affittare uno spazio di 1 terabyte accade ai contenuti che vengono
quando sarebbero già sufficienti lasciati in un account a seguito della
poche decine di gigabyte potrebbe chiusura di quest’ultimo.
rivelarsi uno spreco inutile.
Tieni a mente le scadenze degli
4 abbonamenti. Se il rinnovo
avviene in automatico sul proprio
conto corrente o sulla carta di credito, www.altroconsumo.it/hi-tech
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 59
 Adesso lo sai
TV, le tue domande
A
IL NOSTRO ttraverso la nostra pagina Fa-
cebook, abbiamo chiesto a
ESPERTO soci e non solo di rivolgerci le
Hi tech loro domande sull’argomento televi-
sione. Ecco le risposte alle questioni
MARCO di interesse più generale. Se vuoi an-
SABBADINI che tu ottenere una risposta ai tuoi
dubbi su altri argomenti, tieni d’oc-
chio la nostra pagina Facebook a metà
gennaio: i nostri esperti risponderan-
no in diretta alle domande in arrivo
e le migliori saranno pubblicate.
«Nel giudicare
D. Una smart TV può navigare su
la qualità
Internet anche se in casa non c’è
dell’immagine, un accesso a Internet?
c’è sempre una No, una smart TV non è dotata di si-
componente
soggettiva. Quando
stemi per connettersi autonomamen-
te a Internet (come può fare per esem-
vai in negozio per
acquistare un pio uno smartphone): per utilizzarlo
televisore, insisti in casa ci vuole una connessione alla
affinché ti lascino rete e ovviamente un contratto con
‘giocare’ con le
una compagnia telefonica che includa
impostazioni
(luminosità, colore, l’accesso a internet. In caso contrario,
contrasto, …) l’apparecchio funzionerà, ma soltan-
in modo da poter to come televisore e non potrà navi-
verificare quale gare. Per scegliere una compagnia
modello si avvicina
di più ai tuoi gusti» conveniente per connettersi a Inter-
net, si può usare il calcolatore, che c’è
sul nostro sito, nella sezione “Casa e
energia”.
D. Dovrei mettere il televisore a
circa 4 metri dal divano. Come fac-
cio a capire quali sono le dimen-
sioni ottimali dello schermo?
Una regola empirica generale consi-
glia di restare a una distanza dalla TV
pari a circa 3 diagonali dello schermo
stesso. I tuoi quattro metri, diviso tre,
danno 1.33, il che, tradotto nei pollici
60 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
in cui normalmente si misurano le potrebbe avere un leggero effetto alo-
diagonali, significa che la televisione ne intorno ai dettagli più chiari di
giusta sarebbe un 50”. Sul nostro sito un’immagine.
si trova una vasta scelta di modelli con
diagonale di quella dimensione. Per
aiutare chi ha TV di dimensioni diver- D. Gli occhiali per la visione 3D mi
se, ecco una serie di corrispondenze stancano molto gli occhi. Posso
tra pollici e distanza consigliabile dal- fare qualcosa?
la TV: 26”=2 m; 32”=2,5 m; 42”=3,30 L’unico sistema è provare a usare gli
m; 50”= 4 m; 55”=4,20 metri. occhiali 3D di tipo passivo (come quel-
C’è anche da dire che per apprezzare li del cinema), se la tv lo consente.
al meglio trasmissioni in alta defini- Quelli di tipo attivo solitamente stan-
zione, per esempio un full HD, si do- cano di più la vista. Bisogna però an-
vrebbe stare un po’ più vicini all’ap- che tenere conto che ci sono persone
parecchio. più sensibili alla stanchezza legata
all’uso di occhiali per 3D, a prescin-
dere dal tipo.
D. Qual è il miglior rapporto tra
qualità e prezzo per un televisore
da 40”?
Te lo dice la parte del nostro sito de-
dicata al confronto tra prodotti: “Con-
fronta e scegli”, nella sezione Tv: qui
ci sono i risultati dei nostri test ese-
guiti in continuo su centinaia di pro-
dotti (circa 300 modelli testati ogni
anno), di cui per motivi di spazio riu-
sciamo a pubblicare solo una piccola
parte sulla rivista. I risultati sono ag-
giornati continuamente e in partico-
lare i prezzi ogni giorno. I televisori
con il miglior rapporto tra qualità e
prezzo sono quelli che in quel mo-
mento hanno il titolo di Miglior Ac-
quisto. I prodotti pubblicati online
possono variare a ogni aggiornamen-
to prezzi, a seconda di quanto sono
reperibili sul mercato e in base alla
quantità di pezzi che abbiamo trova-
to nei negozi, oppure se vengono in-
trodotti molti prodotti nuovi.
Vuoi partecipare?
Vieni su Facebook
Se vuoi collaborare a questa
D. Nelle pubblicità si parla spesso rubrica, seguici sulla nostra
di televisori con sistemi Edge LED
pagina Facebook. Intorno a
o Direct LED: che differenza c’è, metà gennaio pubblicheremo
in pratica? un post, proponendo un nuovo
Ecco la differenza. Edge LED: la tv argomento su cui puoi
può essere più sottile, ma la retroillu- chiederci consigli. I nostri
minazione potrebbe essere meno uni- esperti risponderanno e
forme in prossimità dei bordi. Quan- pubblicheremo le domande e
to ai Direct LED, permettono di risposte più interessanti.
ottenere contrasti più elevati, ma si
www.altroconsumo.it
 Consigli concreti basati sulle vostre richieste

METTERLO AL MURO
Se per guadagnare spazio pensi
di attaccare il televisore alla
parete, fai attenzione alle spese:
i sostegni appositi possono
essere costosi, a volte anche
inutilmente. Ecco alcuni consigli.

Scegli il supporto giusto

Un attacco fisso è più economico
e semplice da installare. Se la tv
è grande e pesa molto, questo
garantisce maggiore stabilità.
Ci sono anche sistemi che
consentono al televisore di
cambiare posizione: alcuni

Canone Rai: che caos

permettono solo di variare
l’inclinaziione verso l’alto o il
basso mentre in altri è possibile
sia in orizzontale sia in verticale.
NON È CHIARO COSA SUCCEDERÀ Quelli con braccio mobile
permettono anche di
Tra novembre e dicembre si sono susseguite le allontanare/avvicinare
notizie su una rivoluzione del pagamento della tassa l’apparecchio, mentre la
massima mobilità è data dai
sulla tele. Ma per il momento sembra tutto rimandato. modelli con braccio articolato.
La cosa importante è capire se c’è
davvero bisogno di tutte queste
F
rancamente, nel momento in cui scriviamo (dicem- IL NOSTRO possibilità, che possono servire in
bre) non sappiamo dire che cosa sarà successo a particolare a evitare riflessi e
gennaio, alla fine. Si sono susseguiti infatti gli annunci: ESPERTO orientare la tv in spazi ridotti.
prima la notizia che il canone Rai sarebbe stato ridotto, Giurista
ma inserito nelle bollette dell’energia elettrica, seconde
Verifica il muro
case incluse (una proposta che ci vede in completo disac- MONICA Più il televisore è grande e
cordo). Poi si è parlato al contrario di inserire il pagamen- VALENTE pesante, più il muro deve essere
to del Canone nella dichiarazione Irpef. Poi di nuovo nel- robusto. Importante scegliere
le bollette, ma escluse le seconde case. Infine tutto è tasselli adatti a sopportare il
stato rimandato e non si è parlato più di niente: quindi peso.
con ogni probabilità il canone Rai nel 2015 si pagherà
come sempre si è fatto. In caso contrario, pubblicheremo
un aggiornamento tempestivo sul nostro sito. Decidi la posizione
Del resto, la nostra posizione sul canone Rai è chiara e La TV deve essere installata il più
« La legge che ha possibile lontano da fonti di luce
chi vuole può sostenerla firmando la nostra petizione: il istituito il canone tv
canone va abolito, e la Rai va riformata sul serio. Questo è ormai anacronistica: diretta, facendo particolare
significherebbe restituire oltre 100 euro ogni anno alle basti pensare che è attenzione alla presenza di
famiglie italiane. Per risparmiare, dovrà rimanere un solo un decreto regio che riflessi. Se il divano non può
risale al 1938. » essere messo davanti alla tv o se
canale di servizio pubblico, indipendente e senza pubbli-
cità, chiamato a dare informazioni di qualità. Puoi aderi- hai bisogno di diversi angoli di
re alla petizione sul nostro sito, nella sezione televisori. visione, opta per un sistema
Se hai dubbi sul pagamento del canone, per esempio se regolabile, che permetta di
sei interessato a pagarlo a rate trimestrali o semestrali, orientare la tv a tuo piacimento.
consulta il nostro sito, nella stessa sezione.

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 61

 Viva voce
Condividi le tue esperienze. Le tue domande, i nostri consigli

Consulenze
www.altroconsumo.it/ Indicazioni
contattaci poco chiare
è il canale attraverso il
quale chiedere informazioni anche
e consulenze online.
Se preferite chiamarci,
nel modulo
ecco quali numeri utilizzare. consegnato

Giuridica
02 69 61 550
dal lunedì al venerdì
h. 9/13 -14/18

Fiscale
02 69 61 570
dal lunedì al venerdì
h. 14/17

Economica
02 69 61 580
Angelo Carai
dal martedì al giovedì
con sua moglie
h. 9/12

Blu poco Express

Farmaci
02 69 61 555
dal lunedì al venerdì
h. 9/13 -14/18

“Miglior Acquisto”
02 69 61 560 Il nostro socio ha seguito i consigli (sbagliati) di un
VOLO CANCELLATO
dal lunedì al venerdì addetto della compagnia. E il rimborso gli è stato negato. Ma poi...
h. 9/13 -14/18

Tariffe Rc auto e moto e il volo viene cancellato a causa
02 69 61 566 S di condizioni meteorologiche
dal lunedì al venerdì sfavorevoli, le norme dell’Unione eu-
h. 9/13 - 14/18 ropea prevedono comunque il rim-
borso integrale del prezzo del bigliet-
Tariffe telefoniche to, nonché l’assistenza a terra dei
02 69 61 590
passeggeri. Mentre non riconoscono
dal lunedì al venerdì
alcun ulteriore indennizzo aggiuntivo
h. 9/13 -14/18
in denaro. Ma cosa succede se l’addet-
to della compagnia dà un’informazio-
ne sbagliata per la richiesta di rimbor-
so? Ecco cos’è successo al nostro socio
Angelo Carai di Viterbo.
ABBONAMENTI «Avevo acquistato due voli da Roma
a Catania. Una volta in aeroporto, la
Telefono
compagnia con cui avremmo dovuto
02 69 61 520
volare, Blu-Express, ci informa che il
nostro volo è stato cancellato a causa
dell’attività eruttiva dell’Etna. Poiché
la riapertura sembrava imminente,
abbiamo seguito il consiglio di modi-
SEDE ASSOCIAZIONE ficare la prenotazione, optando per
Altroconsumo il volo successivo, che partiva dopo
via Valassina 22 due ore. Sfortunatamente è stato can-
20159 Milano cellato anche quello, per di più non
c’era nemmeno più la certezza che lo
scalo di Catania avrebbe ripreso a fun-
zionare normalmente la mattina suc-
cessiva. Alla nostra richiesta di infor-
mazioni circa le modalità di rimborso
dei biglietti, l’addetta che in quel mo-
mento era dietro il banco ci ha con-
segnato uno stampato, indicandoci
con una crocetta fatta a penna la voce
“come richiedere informazioni sulle
modalità di reclamo per voli ritarda-
ti e cancellati”, con l’indirizzo email
a cui scrivere. Dopo qualche settima-
na ho mandato l’email, ma la risposta
è stata negativa, perché la richiesta
di rimborso doveva essere inoltrata
entro 7 giorni dalla data del volo,
come riportato sullo stampato. Pec-
cato che il riferimento fosse al rim-
borso delle sole tasse, mentre io chie-
devo quello dell’intero biglietto. E
comunque le informazioni erano
fuorvianti. Decido che è meglio farmi
aiutare da Altroconsumo. E infatti
quattro giorni dopo il suo intervento,
ricevo da Blu-Express la comunicazio-
ne del rimborso dei due biglietti». ¬

62 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015 www.altroconsumo.it

 MODELLI AUTOPULENTI
BACHECA
Il forno che si fa la doccia facebook.com/altroconsumo

Emmanuhel Franciosus

D evo comprare un nuovo forno da

incasso e mi piacerebbe sceglier-
ne uno autopulente, sulla cui pratici-
tà c’è poco da discutere. Sul mercato
ne esistono di due tipi, catalitici e pi-
rolitici. Mi spiegate in che cosa diffe-
riscono e su quale dei due sistemi è
meglio orientarsi?
Antonio Scorrano, Pescara
I pro e i contro dei due sistemi
Senza un test, è difficile dire se un
sistema di pulizia automatica è miglio-
re o peggiore dell’altro: entrambi han-
no pro e contro. I modelli catalitici
hanno i pannelli interni rivestiti di
uno speciale smalto che non lascia
depositare i grassi. Li trasforma in
gas, più facili da rimuovere, senza la-
sciare residui carbonizzati.
Questa pulizia avviene automatica-
mente durante il normale funziona-
mento del forno. Però attenzione: se
non c’è bisogno di usare detersivi
spray e spugnetta, c’è invece la neces-
sità di sostituire i pannelli all’incirca
ogni due anni (a seconda dell’intensi-
tà d’uso), perché il materiale catali-
tico si degrada con l’utilizzo.
Nei forni pirolitici la procedura di pu-
lizia va invece appositamente attiva-
ta. Bisogna portare il forno a una
temperatura interna di circa 500 °C,
per incenerire i residui organici in-
crostati nel forno. Resta una cenere
facilmente rimovibile con un sempli-
ce panno umido.
I pannelli pirolitici non si degradano
con il passare del tempo. Questo è un
indubbio vantaggio, che viene però
limitato dal fatto che ogni ciclo di pu-
lizia comporta un notevole dispendio
di energia elettrica, vicino alla soglia
massima di potenza dei normali con-
tatori domestici di 3KW. Di conse-
guenza, quando è in funzione il pro-
gramma di incenerimento (pirolisi) è
necessario limitare l’utilizzo di altri
tipi di apparecchi collegati alla rete
elettrica domestica. ¬
Grazie ad Altroconsumo, con
Genialloyd abbiamo risparmiato
oltre 200 euro sulla polizza auto.
Maurizio Merli
La mia bolletta della luce è
diminuita del 30% senza cambiare
abitudini. È arrivata già la
proposta di rinnovo per quella del
gas con prezzi ancora più bassi
dell’anno in corso, e devo ancora
ricevere il bonus di 100 euro al
termine dei primi 12 mesi di
fornitura... Che dire? Grazie
Altroconsumo!
Milva Mariotti
Grazie di esistere! Con il vostro
aiuto, Wind mi ha rimborsato in
tempi brevi quanto mi spettava.
ERRATA CORRIGE
Nel test sui prodotti per
impermeabilizzare scarpe
e tessuti. (AC 286, novembre
2014), al prodotto Nikwax
fabric & leather proof è stato
attribuito un prezzo errato.
Quello giusto è 8,50 euro.
Ci scusiamo con i soci e con
tutti gli interessati.

CAMINETTO A BIOETANOLO: SOLO PER ARREDO?

La pubblicità sta spingendo molto i
caminetti a bioetanolo. Di sicuro sono
oggetti esteticamente attraenti, ma ho il
dubbio che si tratti più che altro di arredi.
Io ho una tavernetta da riscaldare
saltuariamente: potrebbero funzionare?
Lorena Bondioni, Traona (SO)
Solo se la taverna è ben aerata e se si
sceglie un modello di buona qualità.
Altrimenti per il riscaldamento saltuario di
un locale di difficile aerazione meglio una
stufa elettrica (l’ultimo test è su AC 286,
novembre 2014). La ragione sta nel fatto
che, come per le stufe a gas e a petrolio, la
combustione nei caminetti a bioetanolo
consuma ossigeno e produce anidride
carbonica. In commercio si trovano modelli
con potenze tra 2,2 e 4,0 kW. Quelli con le
potenze più basse consentono di riscaldare
locali di circa 20-25 metri quadrati, mentre
le stufe con le potenze più alte arrivano fino
a circa 40-50 metri quadrati. Se poi si
sceglie un modello dotato di ventilazione
elettrica si avrà una distribuzione più rapida
e uniforme del calore nell’ambiente.

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 63

 Viva voce
FILO DIRETTO
Un giro di polvere
Avendo necessità di acquistare
una scopa elettrica, ho
consultato il vostro ultimo test.
Mi ha stupito non trovare il
riferimento al tipo di filtri in uso
nei vari apparecchi. Alcuni si
limitano a tirar su la polvere dal
pavimento su cui poi ricadrà
dopo aver mulinato un po’
nell’aria.
Claudio Molinari, Rovereto (TN)
Questa valutazione in realtà
esiste ma è indipendente dal
filtro usato. Basta incrociare due
giudizi, quello delle prestazioni di
pulizia su diverse superfici, con
cui valutiamo visivamente
quanto efficacemente il
pavimento viene pulito dalla
scopa elettrica, con quello
sull’emissione di polvere
microscopica, con cui valutiamo
in che misura sono rilasciate
nell’ambiente particelle di
polvere o di sporco microscopici,
cioè non visibili a occhio nudo. Se
c’è rilascio significa che
l’apparecchio non funziona
correttamente. Usiamo un
conta-particelle professionale
che rileva le particelle più piccole
che, se non trattenute dal filtro,
possono essere inalate durante il
funzionamento.
IL DUBBIO
Un alimento che dice di essere non ogm può contenere amido modificato?
«Ho comprato uno yogurt senza lattosio
al gusto di pesca e albicocca.
Sull’imballaggio di cartone il prodotto
dichiara di non avere aromi artificiali,
64 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
BOLLETTE
Doppio addebito: che fare?
un dilemma che hanno in molti:
È che fare se non viene addebitata
una bolletta sul conto di domiciliazio-
ne? Aspettare (tanto prima o poi se
ne accorgono) oppure farlo presente
al fornitore di energia e cercare di ri-
solvere al più presto il problema? Il
nostro socio Giancarlo Silvestrin di
Arconate (Milano), preciso e solerte
per carattere, ha scelto di comunica- Giancarlo
re la svista alla società. Non immagi- Silvestrin
nava che questo sarebbe stato fonte
di altri disguidi.
«Controllando l’estratto conto, mi
sono reso conto che l’ultima bolletta
di Aemme Linea Energia, nonostante
fosse stata emessa già da un mese,
non era ancora stata addebitata sul
conto. L’impiegato allo sportello mi
conservanti e neppure ogm. Se però si
legge la lista degli ingredienti, all’interno
della preparazione di frutta compare la
dicitura “amido modificato di mais”. Siamo
di fronte a un prodotto ogm? Si può
parlare di pubblicità ingannevole?».
Carlotta L., Roma
■ No, perché il termine “modificato”
riferito all’amido non c’entra in alcun modo
con gli organismi geneticamente
modificati (ogm). La modificazione
dell’amido infatti non riguarda i geni del
mais, da cui può essere estratto. L’amido
viene sottoposto a un procedimento
spiega che evidentemente per un er-
rore o un disguido tecnico non sono
ancora partiti gli ordini di addebito.
Mi ha consigliato di fare un bonifico,
così avrei evitato ulteriori intoppi. E
così faccio. Senonché un mese dopo,
noto che Aemme Linea Energia, no-
nostante il mio bonifico, ha prelevato
lo stesso importo dal conto, incassan-
do due volte la somma. Chiedo spie-
gazioni, ma la risposta è sempre del-
lo stesso tenore: si è trattato di un
mero errore. Il rimborso della somma
erroneamente prelevata mi viene pre-
sentato come un gioco da ragazzi:
“Basta inoltrare la domanda e nel giro
di 15 giorni le verrà riaccreditato l’im-
porto prelevato per sbaglio”, mi ha
assicurato l’addetto allo sportello. In-
vece è stato tutt’altro che semplice,
anzi un’impresa. A distanza di un
mese, nonostante i miei solleciti, non
avevo ricevuto nemmeno un riscontro
del mio reclamo. Infatti c’è stato bi-
sogno di un doppio intervento del
servizio giuridico di Altroconsumo
per ricevere almeno una risposta e
successivamente il rimborso di quan-
to mi spettava. Non fidandomi più,
ho deciso anche di revocare la domi-
ciliazione bancaria dei pagamenti. Ad
Altroconsumo dico grazie per avermi
risolto un problema che con tutta pro-
babilità si sarebbe prolungato per
non so quanto». ¬
chimico-fisico assolutamente innocuo,
che lo modifica, migliorandone le proprietà.
■ A seconda dell’utilizzo che se ne deve
fare, le sue caratteristiche vengono
modificate per essere usato per esempio
come gelificante o addensante.
■ La legge prescrive che, tutte le volte
che viene usato un ingrediente derivato
da un ogm, debba essere riportata nella
lista degli ingredienti la dicitura «è
prodotto da...» oppure «contiene»
seguita dal nome dell’organismo
geneticamente modificato».
www.altroconsumo.it
DIRITTI DEI CONSUMATORI
La garanzia non è spacciata
o spaccio è riservato ai dipenden-
L ti, non possiamo rimborsare il
prezzo d’acquisto pagato per una tv
difettosa». Con questa bizzarra moti-
vazione, tra l’altro fornita telefonica-
mente alla nostra socia di Settimo Mi-
lanese (Mi) Laura Cavestro in risposta
a una sua raccomandata (a cui invece
bisognava rispondere per iscritto), lo
spaccio Philips di Monza declinava
ogni responsabilità. Sullo schermo del-
la tv appena acquistata è «comparsa
una riga nera, come una fila di pixel
bruciati» racconta la socia. «Mi sono
rivolta subito al negozio, per poi esse-
re indirizzata al centro di assistenza
Philips, affinché si occupasse della ve-
rifica dei difetti e della riparazione. La
riparazione però è risultata impossi-
bile, perché il pezzo da sostituire era
ormai fuori produzione».
In caso di impossibilità di riparazione,
il Codice del consumo (articoli 130 e
seguenti) prescrive che il venditore
debba procedere con la sostituzione
del prodotto e in alternativa con la
risoluzione del contratto e la restitu-
Anche tu hai un problema simile?
Contatta il nostro servizio di
consulenza giuridica.
02 69 61 550
lunedì - venerdì h. 9-13 14-18
GRASSI VEGETALI
Liscio come l’olio (di colza)
eggendo l’etichetta di alcuni pro-
L dotti da forno ho trovato tra gli
ingredienti l’olio di colza. Poiché è usa-
to anche come carburante, viene na-
turale chiedersi quanto possa essere
salutare. Dalle mie ricerche in internet
non sono riuscita a capire se sia vera-
mente dannoso per la salute. Altrocon-
sumo può dirmi una parola definitiva?
Daniela S., Napoli
Se in passato era consigliabile evitare
il consumo di olio di colza, per la pre-
senza del cosiddetto “acido erucico”,
un acido grasso tossico per il nostro
organismo, ora le cose sono cambia-
www.altroconsumo.it
IL CONCORSO
PER I SOCI
Con il nostro concorso,
premiamo la tua fedeltà: a
tutti i soci sono stati
assegnati tre numeri
personali con i quali, purché
si sia in regola con l’adesione,
si partecipa alle estrazioni
mensili. Vai sul sito
altroconsumo.it, effettua il
login e vai alla pagina
dedicata al concorso: puoi
visualizzare i tuoi numeri e
ogni mese verificare se hai
vinto. In palio ci sono
videocamere, bici elettriche,
cesti di prodotti
Laura Cavestro enogastronomici,
con il marito smartphone… Per aumentare
le tue possibilità di vincita
puoi ottenere nuovi numeri
aderendo alle nostre
zione dell’intera somma pagata. È a iniziative che lo prevedono.
questo punto che il venditore si è ti- “Fedeltà premiata” dura un
rato indietro, accampando il pretesto anno e si concluderà in
secondo cui il negozio è in realtà uno bellezza con l’assegnazione
di una New Mini Cooper.
spaccio aziendale riservato ai dipen- Tutti i dettagli su:
denti e che la nostra socia non avreb- www.altroconsumo.it/
be potuto effettuare l’acquisto. Come imieinumeri
se questo potesse renderlo uno spazio
franco, in cui non si applicano le nor-
me sulla garanzia. La socia si rivolge
allora al servizio di consulenza giuri-
dica di Altroconsumo, perché si oc-
cupi della questione. «A pochissimi
giorni dall’intervento di Altroconsu-
mo, sono stata contattata da Philips,
che voleva sapere il codice Iban da
usare per il rimborso, che poi è pun-
tualmente arrivato». ¬
te. Infatti negli ultimi anni sono state
selezionate varietà di colza che non
contengono questo acido grasso e il
suo consumo è ora da considerarsi
generalmente sicuro. Quindi non c’è
ragione di scartare gli alimenti (solo)
a causa della presenza di questo olio
vegetale, che comunque va dichiara-
to in etichetta.
L’olio di colza ha una composizione
simile a quella dell’olio di oliva e dell’o-
lio di arachidi, ossia con una quota
preponderante (oltre il 60% nel caso
della colza) di acidi grassi monoinsa-
turi. Rientra nella composizione di oli
di semi vari e di margarine. ¬
Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 65
 Viva voce
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66 Altroconsumo 288 • Gennaio 2015
VACCINO ANTINFLUENZALE
Evitare allarmismi inutili
opo la segnalazione delle morti
D sospette di persone anziane che
si erano sottoposte al vaccino antin-
fluenzale, sono state molte le telefo-
nate ricevute dal nostro servizio di
consulenza per i soci. Non bisogna
però allarmarsi. Sotto accusa non
sono tutti i vaccini antinfluenzali, ma
nello specifico si parla di alcuni lotti
di vaccini indicati per gli anziani so-
pra i 65 anni, in modo particolare
quelli con malattie croniche come
diabete, disturbi cardiovascolari e
respiratori, che hanno un maggior
rischio di complicazioni in caso di in-
fluenza. Inizialmente le segnalazioni
riguardavano solo due lotti del vacci-
no Fluad, che sono stati ritirati a tito-
lo precauzionale, poiché alcune per-
sone sono decedute entro 48 ore
DUBBI SULLE MISURE
Mi si è allungata la calza!
avvero sono cambiate le misure
D delle scarpe? Chi fino qualche
anno fa entrava a stento in un 45 oggi
spesso sta comodo anche in un 44. Le
nuove generazioni hanno i piedi più
grandi e i produttori, invece di au-
mentare la numerazione, spesso pre-
feriscono fare scarpe più abbondanti.
Al contrario certe marche sportive,
chissà poi perché, si mantengono sul-
lo striminzito. La verità è che sulle
scarpe tutti i discorsi lasciano un po’
il tempo che trovano. L’unica cosa che
può dirimere la questione è quella che
gli addetti ai lavori chiamano “prova
calzata”.
Che anche le misure delle calze potes-
sero essere ballerine erano invece in
pochi a sospettarlo. Il nostro socio F.C.
di Padova è da anni che usa le calze
colorate della Gallo e ha notato che «la
mia taglia si è allungata di un paio di
dalla somministrazione delle dosi, ma
con il passare dei giorni e il montare
della psicosi si sono moltiplicati gli
allarmi, fino a coinvolgere molti più
lotti. Nel momento in cui scriviamo,
i primi esami sui lotti escludono pro-
blemi di sicurezza del vaccino Fluad,
prodotto da Novartis. I decessi pos-
sono essere avvenuti per svariate cau-
se, per esempio per un peggioramen-
to dello stato di salute dei pazienti
non legato alla vaccinazione, dal mo-
mento che si trattava in tutti i casi di
persone molto anziane, affette da
patologie croniche. Fluad è un vacci-
no “adiuvato” cioè formulato in modo
da indurre una risposta immunitaria
protettiva in coloro che hanno un si-
stema immunitario meno reattivo,
come appunto gli anziani. ¬
centimetri. I modelli degli ultimi tem-
pi non mi calzano bene in punta e ten-
dono ad arricciarsi. L’effetto non è dei
migliori, inoltre l’arricciatura dà fasti-
dio. Il negozio però non vuole saperne
di rimborsarmi. Per loro non ci sareb-
be alcun difetto».
Per capire cosa sia successo, Altrocon-
sumo interpella la ditta Gallo, che così
risponde: «Le misure effettive non
sono mutate rispetto al passato, ma
solo l’effetto visivo, dovuto alla reazio-
ne alla stiratura dei differenti filati. I
nostri reparti produttivi hanno modi-
ficato la tecnica e i macchinari di sti-
ratura, cosa che può aver modificato
le misure “visive” di alcuni prodotti».
Gallo però ha invitato il socio nel suo
laboratorio e ha rimborsato «in via del
tutto eccezionale» il prezzo pagato per
tre paia di calzini. Una soluzione che
al socio è calzata a pennello. ¬
www.altroconsumo.it
 INDICE
Test e inchieste degli ultimi mesi
ARGOMENTO NUM. ANNO Lavoro, come trovarlo 284 9/2014
A
ASSOCIAZIONE Segretario Generale: Luisa Crisigiovanni Acqua, M
Altroconsumo è un’associazione senza fini Vicesegretario: Marino Melissano come risparmiarla 283 7-8/2014 Macchine da cucire 283 7-8/2014
di lucro fondata a Milano nel 1973. Direttore: Luisa Crisigiovanni tariffe 288 1/2015 Macchine per caffè 287 12/2014
Altroconsumo, in piena autonomia e Tesoriere: Enzo Passaro Anticalcare 283 7-8/2014 Macchine fotografiche reflex 284 9/2014
indipendenza, si pone come scopo Consiglio: Valentina Apruzzi, Franca Braga, Auricolari per smartphone 282 6/2014 Microonde, forni 285 10/2014
l’informazione, la difesa e la Giulia Candiani, Raffaele Cauzzi, Liliana Automobili
rappresentanza dei consumatori. Cantone, Silvia Castronovi, Luisa Crisigiovanni, comprarla usata 282 6/2014 P
È membro della CI (Consumers’ Graziella De Faveri, Andrea Doneda, Letizia consumi ingannevoli 285 10/2014 Palloni da calcio 282 6/2014
International), di ICRT (International Ghizzi Panizza, Paolo Martinello, Rosanna test “piccole” 288 1/2015 Pesticidi in frutta e verdura 284 9/2014
Consumers’ Research and Testing) e del Massarenti, Francesco Mattana, Marino Asciugatrici 285 10/2014 Pneumatici invernali 286 11/2014
BEUC (Ufficio europeo delle associazioni di Melissano, Natalia Milazzo, Giovanni Pessina, Aspirapolvere 282 6/2014
consumatori). Marco Pierani, Daniela Nocchieri, Valeria R
Altroconsumo si finanzia esclusivamente Riccardi, Vincenzo Somma, Lorena Valdicelli. B Radiatori portatili 286 11/2014
attraverso le quote associative. Sede nazionale Batterie usa e getta Repellenti per zanzare 283 7-8/2014
via Valassina 22 - 20159 Milano. e ricaricabili 283 7-8/2014 Rifiuti, differenziare l’umido 285 10/2014
Tel 02/66.89.01 - Fax 02/66.89.02.88 Biscotti 285 10/2014 Robot da cucina 287 12/2014
Bolle di sapone 283 7-8/2014
S
ALTROCONSUMO EDIZIONI S.R.L. C Seggiolini per auto 282 6/2014
Il mensile Altroconsumo, i bimestrali Soldi laboratori per l’esame. I campioni gratuiti Caffè Siti di prenotazione alberghi 283 7-8/2014
& Diritti, Test Salute e HiTest, così come le vengono rifiutati. per macchinetta 283 7-8/2014 Smalto per unghie 288 1/2015
guide pratiche hanno come unico obiettivo I risultati delle prove condotte da responsabilità sociale 283 7-8/2014 Smartphone 288 1/2015
l’informazione e la difesa dei consumatori. Altroconsumo, Soldi & Diritti, Test Salute e Caldaia, controlli di legge 284 9/2014 Stampare le fotografie 283 7-8/2014
Le riviste non contengono una sola riga di HiTest riguardano esclusivamente i Carte fedeltà 286 11/2014 Sughi pronti, ragù 288 1/2015
pubblicità, né informazioni pagate o prodotti presi in esame, anche se è Caschi per bici 282 6/2014 Supermercati, prezzi 284 9/2014
ispirate da produttori e venditori o da possibile trarne valutazioni di carattere Casse altoparlanti per tv 287 12/2014
gruppi di interesse politico e finanziario, a generale e consigli utili per gli acquisti. Cioccolato 287 12/2014 T
garanzia della trasparenze e dell’obiettività Cloud, servizi di 288 1/2015 Tariffe telefono mobile 285 10/2014
dei giudizi. Direttore editoriale: Andrea Doneda Colle stick 284 9/2014 Tablet
I test comparativi su beni di consumo e Direttore responsabile: Rosanna Coltelli 287 12/2014 guida all’acquisto 287 12/2014
servizi finanziari e assicurativi sono Massarenti Cozze 282 6/2014 responsabilità sociale 287 12/2014
l’elemento che contraddistingue le riviste. Telefono, affidabilità aziende 284 9/2014
I laboratori e gli esperti incaricati di Redazione: Natalia Milazzo, Alessandro D Televisori 286 11/2014
svolgere le prove sono indipendenti dai Sessa, Marzio Tosi (capiredattori), Luca Detersivi piatti 288 1/2015 Trasporti, mobilità 288 1/2015
produttori e da qualsiasi tipo di interesse Cartapatti, Beba Minna, Simona Ovadia Docciaschiuma 282 6/2014 Trattato Usa-Ue 288 1/2015
commerciale. (vicecapiservizio), Manuela Cervilli, Treni, pendolari 286 11/2014
Tutti i campioni utilizzati per la Michela Di Mario, Matteo Metta, Adelia E U
realizzazione dei test vengono acquistati Piva, Sonia Sartori, Roberto Usai. Ecoball 286 11/2014 Ultrabook 284 9/2014
anonimamente e inviati direttamente ai Elettrodomestici
obsolescenza 285 10/2014 V
Energie alternative 285 10/2014 Vestiti anti UV 282 6/2014
ABBONAMENTO E QUOTA ASSOCIATIVA Etichette alimentari 287 12/2014 Videocamere 283 7-8/2014
Altroconsumo, Soldi & Diritti e Test Salute sono diffusi solo in abbonamento. Vino, grandi rossi 286 11/2014
L’importo dell’abbonamento comprende anche la quota di associazione. Sono soci solo le F
persone fisiche. Le persone giuridiche possono abbonarsi e accedere ai servizi individuali Farmaci, reperibilità 285 10/2014 W
forniti dall’associazione. Fornitori elettricità 288 1/2015 Wifi pubblico 288 1/2015
Per abbonarsi è sufficiente inviare una lettera indirizzata a Altroconsumo Edizioni srl - Frigoriferi 288 1/2015
Casella postale 10376 - 20110 Milano oppure collegarsi al sito altroconsumo.it cliccando
alla sezione “contattaci”. G
Pagamento a mezzo domiciliazione bancaria o carta di credito: questa forma di pagamento Gelatiere 282 6/2014
è indispensabile quando si sceglie la rata trimestrale. In ogni caso, la durata Giocattoli, sicurezza 287 12/2014
dell’abbonamento è a tempo indeterminato e le future variazioni di costo verranno ARCHIVIO ONLINE
comunicate anticipatamente sulla rivista. I Trovi l’archivio completo di tutti
Garanzia di soddisfazione: se entro 15 giorni dal ricevimento del primo numero della rivista Impermeabilizzanti 286 11/2014
si cambia idea e non si vuole più essere abbonati alle riviste e Soci Altroconsumo, si ha
gli articoli di Altroconsumo degli anni
diritto di recedere e nulla sarà dovuto. Per esercitare il diritto di recesso basta scrivere una L passati, oltre a quelli delle riviste
lettera a: Altroconsumo - Ufficio Abbonamenti - Via Valassina, 22 - 20159 Milano o Lampadine 286 11/2014 Test Salute, Soldi&Diritti e HiTest, su
collegarsi al sito www.altroconsumo.it (cliccando sulla voce “contattaci”). Inoltre, in Lavastoviglie 286 11/2014
qualsiasi momento si può recedere dall’abbonamento e dall’associazione con una lettera Lavatrici 285 10/2014 www.altroconsumo.it
all’ufficio Abbonamenti sarà restituito quanto eventualmente già pagato per il periodo
successivo al recesso.
Guide Pratiche gratuite: le Guide Pratiche sono comprese nell’adesione ad Altroconsumo.
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euro relativo alle spese amministrative verrà regolato con le stesse modalità con cui si paga
l’adesione ad Altroconsumo. Le Guide possono essere vendute al prezzo indicato in quarta di TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI
copertina e/o inviate in omaggio ai Soci Altroconsumo. Altroconsumo Edizioni vieta espressamente la riproduzione anche parziale degli articoli
e dei risultati dei test per fini commerciali e pubblicitari.
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Altroconsumo 96 € 24 € ALTROCONSUMO EDIZIONI SRL
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Altroconsumo + Test Salute 142,80 € 35,70 € Tel. 02/66.89.01 - Fax 02/66.89.02.88 - Reg. Trib. Milano n. 116 del 8/3/1985
Altroconsumo + Soldi&Diritti + Test Salute 187,80 € 46,95 € Copyright© Altroconsumo - n. 291252 del 30/6/1987
Stampa: Nuovo Istituto Italiano D’arti Grafiche S.p.a. - via Zanica 92, 24126 Bergamo
la quota associativa, compresa nell’abbonamento,
DIRETTORE RESPONSABILE: Rosanna Massarenti
è pari a 15,40€ all’anno e 3,85€ al trimestre

www.altroconsumo.it Gennaio 2015 • 288 Altroconsumo 67

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