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DANIELE..
CARUSO
CALUDIO
BELLIS
ERNESTA
CARUSO
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
N. 00768/2015 REG.RIC
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 768 del 2015, proposto da CARUSO
Claudio, rappresentato e difeso dall'avv. Danilo Giracello, con domicilio eletto in
Palermo, Via E. Fermi, 58, presso lo studio del predetto difensore;
contro
- il Comune di Isola delle Femmine in persona del Sindaco pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avv. Alessandro Savoca, con domicilio eletto in
Palermo, Via L. Da Vinci, 94, presso lo studio del predetto difensore;
per l'annullamento
previa sospensione
- dell'ordine prot. n. 679/int/UTC del 5/11/2004 - prot. gen. n. 15/11/2014 del
5/11/20014 di non eseguire i lavori di cui alla denunzia di inizio attivit per
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Nella motivazione del divieto di esecuzione dei lavori impugnato spiegato che
larea oggetto di ampliamento ricade in Z.T.O C2 Residenza stagionale in forza
del P.R.G. approvato con D.A. n. 121 del 24 marzo 1983 e in Zona G Servizi
Parcheggio secondo il Piano Particolareggiato delle Zone C decaduto in data 14
maggio 2002, per decorrenza del termine di validit previsto dallart. 16 della l. n.
1150 del 1942: tuttavia, per effetto dellart. 17, comma 3, della Legge 17 agosto
1942, n. 1150, aggiunto dallart. 5, comma 8-bis, del D.L. 13 maggio 2011, n.70,
convertito dalla Legge 12 luglio 2011, n. 106, applicabile in Sicilia in virt del
comma 18 dellart. 47 della L.R. 28 gennaio 2014, n.5, il rilascio del titolo edilizio
sarebbe sempre subordinato al rispetto dei parametri urbanistici dello strumento
attuativo decaduto e alle destinazioni duso delle aree pubbliche ivi stabilite.
Ne deduce lillegittimit per i motivi di:
1) Violazione e falsa applicazione dellart.17 legge 1150/1942; violazione e falsa
applicazione del principio tempus regit actum e disparit di trattamento; eccesso di potere per
manifesta illogicit e contraddittoriet; violazione e falsa applicazione dellart.17, comma 3 della
legge 1150/1942 L.U. come aggiunto dallart. 5, comma 8 bis del D.L. n.70 del 2011
introdotto in sede di conversione dalla legge 12 luglio 2011, n.106; eccesso di potere per carenza
del presupposto; eccesso di potere per illogicit e travisamento dei fatti, illogicit e sviamento;
eccesso di potere per carenza di presupposto (altro profilo) e difetto assoluto di motivazione; eccesso
di potere per difetto di istruttoria.
Sarebbe errata linterpretazione del Comune circa leffettivo ambito di applicazione
dellart. 17, comma 3, della Legge 17 agosto 1942, n. 1150, poich, per costante
giurisprudenza, la decadenza del piano particolareggiato comporterebbe la
riespansione dello jus edificandi anche nellarea destinata a standard permanendo
soltanto lobbligo a tempo indeterminato di osservare nella costruzione di nuovi
edifici, o loro modificazione, gli allineamenti e le prescrizioni di zona stabiliti dal
piano attuativo medesimo; larea, poi, ricadrebbe pacificamente in zona C2 del
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P.R.G. vigente dovendosi escludere che la stessa possa essere qualificata come
zona bianca in quanto la disciplina del P.R.G. sarebbe sufficientemente completa,
tant che il Comune avrebbe consentito ledificazione nei lotti limitrofi a quello
per il quale causa.
Larea sulla quale insiste limmobile da ampliare, dunque, sarebbe edificabile
secondo i parametri delle N.T.A. del P.R.G. vigente, in particolare degli artt. 12 e
13.
2) violazione e falsa applicazione dellart.17, comma 3 della legge 1150/1942 L.U. come
aggiunto dallart. 5, comma 8 bis del D.L. n.70 del 2011 introdotto in sede di conversione dalla
legge 12 luglio 2011, n.106; violazione e falsa applicazione degli artt. 9, 10 e 11 DPR
327/2011; violazione dellart. 42 della costituzione, dellarticolo 1 del protocollo addizionale
CEDU (firmato a Parigi il 20 marzo 1952) per la durata enorme e inutile del vincolo reiterato
e degli artt. 832 e 834 cod. civ.; violazione dellart. 9 del DPR 8 giugno 2001, n. 237; nullit
per mancanza dei requisiti essenziali ovvero violazione dellart. 3 della legge 7.8,1990, n. 241;
eccesso di potere per carenza di motivazione; travisamento dei fatti. In subordine, illegittimit
costituzionale dellart.17, comma 3 della L.U:, come aggiunto dallart.5, comma 8 bis, della
legge 12 luglio 2011, n.106 (di conversione del D.L. n.70 del 2011).
Larea da edificare non area pubblica, n fondiaria, le uniche per le quali il
comma 3 dellart. 17 cit, pone il vincolo di ultrattivit del piano attuativo decaduto,
trattandosi, invece, di area privata per la quale la reiterazione sine die di vincoli
espropriativi gi scaduti per effetto di proroghe legislative, senza la previsione di
un indennizzo, sarebbe illegittima per contrasto con gli articoli 3 e 42 della
Costituzione.
Il Comune di Isola delle Femmine, costituitosi in giudizio dopo laccoglimento
della domanda cautelare, ha controdedotto affermando che:
1) ledificazione sarebbe, comunque, impedita dalla vigenza delle misure di
salvaguardia (art.12, c. 3, del D.P.R. n.380 del 2001) introdotte a seguito
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delladozione del nuovo P.R.G. con deliberazione del Consiglio Comunale n.33 del
1 agosto 2007 alla stregua del quale larea di che trattasi ricade in zona G Parcheggio Pubblico ed sottoposta a vincolo paesaggistico;
2) lindice di densit della zona compresa tra i 150 e 500 m dalla battigia, sarebbe
pari a 0,75 mc/mq e non a 0,94 mc/mq come erroneamente indicato nella
relazione tecnica allegata alla D.I.A.;
3) lo strumento attuativo sarebbe comunque indispensabile poich larea non pu
ritenersi dotata di sufficienti opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
Parte ricorrente ha replicato con memoria, ribadendo le proprie tesi esposte in
ricorso.
Il ricorso stato chiamato per la discussione alludienza pubblica del 9 giugno
2014 ed ivi, sentiti i difensori delle parti, stato trattenuto in decisione.
DIRITTO
Va, in primo luogo, rilevato che nessuna delle argomentazioni sviluppate dalla
difesa comunale trae spunto dalla motivazione del provvedimento impugnato: tali
difese assumono perci la natura di motivazione postuma che non ammessa.
La giurisprudenza pacifica nellaffermare che latto amministrativo, oggetto di
impugnazione, non pu essere integrato con motivazione postuma nel corso del giudizio, con la
conseguenza che va esaminato alla stregua delle sole ragioni poste a suo sostegno ed in esse
esplicitate (cfr. Consiglio di Stato, IV, 28.10.1975, n. 1382; 29.4.2002, n. 2281;
Sezione V, 1 ottobre 2011, n. 5187).
Residua, perci, esclusivamente, da verificare se corretta lapplicazione al caso di
specie dellart. 17, comma 3, della Legge 17 agosto 1942, n. 1150, il cui testo nella
versione ultima, cos formulato:
Decorso il termine stabilito per la esecuzione del piano particolareggiato questo diventa inefficace
per la parte in cui non abbia avuto attuazione, rimanendo soltanto fermo a tempo indeterminato
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l'obbligo di osservare nella costruzione di nuovi edifici e nella modificazione di quelli esistenti gli
allineamenti e le prescrizioni di zona stabiliti dal piano stesso.
Ove il Comune non provveda a presentare un nuovo piano per il necessario assesto della parte di
piano particolareggiato che sia rimasta inattuata per decorso di termine, la compilazione potr
essere disposta dal prefetto a norma del secondo comma dell'art. 14.
Qualora, decorsi due anni dal termine per lesecuzione del piano particolareggiato, non abbia
trovato applicazione il secondo comma, nellinteresse improcrastinabile dellAmministrazione di
dotare le aree di infrastrutture e servizi, il comune, limitatamente allattuazione anche parziale di
comparti o comprensori del piano particolareggiato decaduto, accoglie le proposte di formazione e
attuazione di singoli sub-comparti, indipendentemente dalla parte restante del comparto, per
iniziativa dei privati che abbiano la titolarit dellintero sub-comparto, purch non modifichino la
destinazione duso delle aree pubbliche o fondiarie rispettando gli stessi rapporti dei parametri
urbanistici dello strumento attuativo decaduti. I sub-comparti di cui al presente comma non
costituiscono variante urbanistica e sono approvati dal consiglio comunale senza lapplicazione
delle procedure di cui agli articoli 15 e 16
Secondo la giurisprudenza pi recente (Consiglio di Stato, IV, 26 agosto 2014, n.
42781) in materia di efficacia del piano di attuazione (o di strumenti urbanistici
analoghi, quale un piano di lottizzazione o un piano di zona per l'edilizia
economica e popolare) dopo la scadenza del termine previsto per la sua
esecuzione, alla stregua di una corretta interpretazione dellart. 17 della legge n.
1150/1942 discendono i seguenti principi:
a) le previsioni dello strumento attuativo comportano la concreta e dettagliata
conformazione della propriet privata, con specificazione delle regole di
conformazione disposte dal piano regolatore generale;
b) in linea di principio, le medesime previsioni rimangono efficaci a tempo
indeterminato, nel senso che costituiscono le regole determinative del contenuto
della propriet delle aree incluse nel piano attuativo;
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c) col decorso del termine, diventano inefficaci unicamente le previsioni del piano
attuativo che non abbiano avuto concreta attuazione, cosicch non potranno pi
eseguirsi gli espropri preordinati alla realizzazione delle opere pubbliche e delle
opere di urbanizzazione primaria, n si potr procedere all'edificazione
residenziale, salva la possibilit di ulteriori costruzioni coerenti con le vigenti
previsioni del piano regolatore generale e con le prescrizioni del piano attuativo
che per questa parte ha efficacia ultrattiva.
Al riguardo e in ordine alle censure mosse dalla parte ricorrente secondo cui il
Comune avrebbe illegittimamente ritenuto che lultima versione del 3 comma
dellart. 17 postulasse lultrattivit del vincolo espropriativo rispetto alla scadenza
del piano particolareggiato, va condiviso lorientamento giurisprudenziale secondo
cui l'intervenuta inefficacia di un pregresso vincolo urbanistico di destinazione a
pubblico servizio (di natura espropriativa) di una determinata area prevista da un
piano particolareggiato comporta la restituzione della stessa alla precedente
destinazione urbanistica recata dal P.R.G.
Pur non dubitandosi che la novella legislativa introdotta nel 2011, di cui al terzo
comma dellart. 17 della legge urbanistica, consente di adoperare lo strumento del
comparto su base volontaria, con la connessa salvaguardia contestuale delle
originarie previsioni relative alla destinazione di aree pubbliche, fatto certo che
nella specie non stata data attuazione a tale meccanismo, e perci
lAmministrazione comunale avrebbe dovuto limitarsi a prendere atto della vigenza
della previsione di P.R.G. e sulla base di essa avrebbe dovuto pronunciarsi,
accertando, per, se effettivamente ledificazione era, comunque, impedita dalla
vigenza delle misure di salvaguardia (art.12, c. 3, del D.P.R. n.380 del 2001) scattate
a seguito delladozione del nuovo P.R.G. con deliberazione del Consiglio
Comunale n.33 del 1 agosto 2007 alla stregua del quale larea di che trattasi ricade
in zona G - Parcheggio Pubblico ed sottoposta a vincolo paesaggistico.
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Avrebbe dovuto altres accertare quale era lindice di densit della zona e la
eventuale necessit dello strumento attuativo qualora larea non potesse ritenersi
dotata di sufficienti opere di urbanizzazione primaria e secondaria, elementi da
appurare in via istruttoria e dei quali invece il Comune ha sostenuto lindefettibilit
soltanto in sede difensiva, posto che di essi non si fa alcun cenno nellatto
impugnato.
Pertanto, il Collegio reputa che limpugnativa de qua, con assorbimento di ogni
profilo di censura non esaminato, debba essere accolta con annullamento del
provvedimento impugnato, salvo il potere dellAmministrazione di provvedere in
sede di riedizione dellatto, da motivare adeguatamente, tenendo conto del dictum
della presente sentenza, della richiesta e delle prospettazioni di parte ricorrente e
della normativa urbanistica nella specie conferente.
Sussistono giusti motivi per compensare le spese di giudizio, attesa la peculiarit
della fattispecie.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Seconda),
definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie,
ai sensi e con gli effetti di cui in motivazione, salvi gli ulteriori provvedimenti
dellAmministrazione.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall'autorit amministrativa.
Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 9 giugno 2015 con
l'intervento dei magistrati:
Cosimo Di Paola, Presidente
Anna Pignataro, Primo Referendario, Estensore
Giuseppe La Greca, Primo Referendario
L'ESTENSORE IL PRESIDENTE
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DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 29/07/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/i
ndex.html?ddocname=6F5KOD2NCFSXWSZHGK2LJDLFFE&q=ISOLA
%20or%20DELLE%20or%20FEMMINE
CARUSO CLAUDIO RICORSO TAR 768 2015 SENTENZA 25 MARZO 2015
N. 00482/2015 REG.PROV.CAU.
N. 00768/2015 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 768 del 2015, proposto da CARUSO
Claudio, rappresentato e difeso dall'avv. Danilo Giracello, con domicilio eletto in
Palermo, Via E. Fermi, 58, presso lo studio del predetto difensore;
contro
- il Comune di Isola delle Femmine, non costituito in giudizio;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
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e per il riconoscimento
- del diritto a realizzare la costruzione di cui alla citata denunzia.
RITENUTO che al sommario esame proprio della fase cautelare e salvo lulteriore
approfondimento nel merito, sussiste il fumus boni iuris e le esigenze del
ricorrente, sotto il profilo del periculum, siano tutelabili adeguatamente con la
sollecita definizione del giudizio nel merito ai sensi dellart. 55, comma 10, c.p.a.;
RITENUTO, in ordine alle spese della fase cautelare, che le stesse vanno
dichiarate irripetibili nei confronti del Comune intimato non costituitosi in
giudizio;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia, Sezione seconda, fissa la data
delludienza pubblica del 9 giugno 2015 per la discussione nel merito del ricorso.
Spese della fase cautelare irripetibili.
La presente ordinanza sar eseguita dall'Amministrazione ed depositata presso la
segreteria del tribunale che provveder a darne comunicazione alle parti.
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Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 24 marzo 2015 con
l'intervento dei magistrati:
Cosimo Di Paola, Presidente
Anna Pignataro, Primo Referendario, Estensore
Sebastiano Zafarana, Referendario
L'ESTENSOREIL PRESIDENTE
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 25/03/2015
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=
XDKYZHUXDFLE6AF367DIXVD2NY&q=ISOLA%20or%20DELLE%20or%20FEMMINE
N. 00259/2014 REG.PROV.CAU.
N. 02254/2013 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 2254 del 2013, proposto dal Sig. Claudio
CARUSO, rappresentato e difeso dall'avv. Pasquale Foti, con domicilio eletto
presso Segreteria TAR in Palermo, via Butera, 6;
contro
Comune di Isola delle Femmine in Persona del Sindaco P.T.;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
a) del provvedimento n. 14 del 6/6/2013, con la quale il Comune
di Isola delle Femmine dichiarava l'avvenuta decadenza della concessione
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assentita di cui alla comunicazione prot. n. 5537 del 30/3/2011 ai sensi dell'art. 2
L.R. 17/94;
b) di ogni altro atto connesso, presupposto e/o consequenziale.
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato,
presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'art. 55 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;
Nominato Relatore nella camera di consiglio del giorno 21 marzo 2014 il Cons.
Avv. C. Modica de Mohac e udito lAvv. A. Agueci in sostituzione e per delega
dell'avv. P. Foti;
CONSIDERATO che risulta per tabulas che il ricorrente ha iniziato i lavori oltre il
termine di un anno dalla data di perfezionamento del titolo edilizio; e che,
conseguentemente, linteressato deve chiedere, ai sensi dellart.36 della L. reg. n.71
del 1978, il rilascio di una nuova concessione;
RITENUTO, pertanto, che a seguito del decorso del termine in
questione, correttamente lAmministrazione ha dichiarato lintervenuta decadenza del
titoloprecedentemente formatosi;
RITENUTO, in definitiva, che il ricorso non sia assistito da sufficiente fumus boni
juris e che pertanto non sussistono i presupposti per laccoglimento della invocata
domanda cautelare,
RITENUTO, infine, che la mancata costituzione in giudizio dellAmministrazione
intimata esima il Collegio da ogni pronunzia in ordine alle spese relative alla
presente fase processuale;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Seconda), respinge la
domanda cautelare.
Nulla statuisce i ordine alle spese.
La presente ordinanza sar eseguita dall'Amministrazione ed depositata presso la
Segreteria del Tribunale che provveder a darne comunicazione alle parti.
Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 21 marzo 2014 con
l'intervento dei Signori Magistrati:
Filippo Giamportone, Presidente
Carlo Modica de Mohac, Consigliere, Estensore
Anna Pignataro, Primo Referendario
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DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 24/03/2014
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.htm
l?ddocname=EVYJLPQI4XEUY7I4INNYO2MO5M&q=ISOLA%20or%20DELL
E%20or%20FEMMINE
N. 00345/2013 REG.PROV.CAU.
N. 01503/2012 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
ORDINANZA
sul ricorso numero di registro generale 1503 del 2012, proposto dai Sig.ri Daniele
Caruso e Claudio Caruso, rappresentati e difesi dall'avv. Pasquale Foti, con
domicilio eletto presso lo studio dellAvv. Danilo Giracello in Palermo, via E.
Fermi 58;
contro
Comune di Isola delle Femmine in persona del Sindaco p.t., non costituitosi in
giudizio;
per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,
- del provvedimento n. 97 del 24.4.123, con il quale stato negato il rilascio della
C.E. in sanatoria richiesta ai sensi del DL 30.9.2003 n. 269;
- di ogni altro atto connesso, presupposto e conseguenziale;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato,
presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'art. 55 cod. proc. amm.;
Visti tutti gli atti della causa;
Ritenuta la propria giurisdizione e competenza;
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Relatore nella camera di consiglio del giorno 22 maggio 2013 il Cons. Avv. C.
Modica de Mohac e uditi per le parti l'Avv. A. Agueci in sostituzione e per delega
dell'Avv. P. Fonti;
Considerato che il pregiudizio paventato dai ricorrenti non appare immediato (n
comunque attuale);
ritenuto, pertanto, che la domanda cautelare non meriti accoglimento; e che la
mancata costituzione del Comune esima il Collegio da ogni pronunzia sulle spese.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, Sez. II^, respinge la domanda
cautelare.
Nulla statuisce in ordine alle spese.
La presente ordinanza sar eseguita dall'Amministrazione ed depositata presso la
Segreteria del Tribunale che provveder a darne comunicazione alle parti.
Cos deciso in Palermo nella camera di consiglio del giorno 22 maggio 2013 con
l'intervento dei Signori Magistrati:
Filippo Giamportone, Presidente
Carlo Modica de Mohac, Consigliere, Estensore
Sebastiano Zafarana, Referendario
DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 22/05/2013
IL SEGRETARIO
(Art. 89, co. 3, cod. proc. amm.)
https://www.giustiziaamministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.htm
l?ddocname=4WKU6SGJYJV6DXENHRPZBN5NF4&q=ISOLA%20or%20DELL
E%20or%20FEMMINE
A CURA DEL COMITATO CITTADINO ISOLA PULITA DI ISOLA DELLE
FEMMINE
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/03/presa-diretta-rai-3-del-08-mar2015.html
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Ordinanza dellutc ripristino dello stato dei luoghi a carico di caruso daniele figlio
della deceduta bellis ernesta viale dei saraceni 29 2012 albo n.62.12 ord 5.12
utc[1] from Pino Ciampolillo
DINIEGO LICENZA EDILIZIA IN SANATORIA N 7 DEL 24 APRILE 2012 2012
BELLIS ERNESTA CARUSO DANIELA albo n.219.12 Diniego CES 07.12[1]
ORDINANZA DELLUTC Ripristino dello stato dei luoghi a carico di
CARUSO DANIELE FIGLIO DELLA DECEDUTA BELLIS ERNESTA VIALE DEI
SARACENI 29 2012 albo n.62.12 Ord 5.12 utc
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http://lasvoltaisolana.wordpress.com/2012/07/11/ordinanza-dellutcripristino-dello-stato-dei-luoghi-a-carico-di-caruso-daniele-figlio-delladeceduta-bellis-ernesta-viale-dei-saraceni-29-2012-albo-n-62-12-ord-5-12utc1/
DINIEGO DI CONCESSIONE IN SANATORIA N.07 del 24/04/2012
http://lasvoltaisolana.files.wordpress.com/2012/07/diniego-licenza-ediliziain-sanatoria-n-7-del-24-aprile-2012-2012-bellis-ernesta-caruso-danielaalbo-n-219-12-diniego-ces-07-1212.pdf
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COMUNICATO STAMPA
I consiglieri comunali del Gruppo Rinascita Isolana, minoranza in seno
allassise civica del Comune di Isola delle Femmine, affidano alla presente nota
le ragioni della propria scelta politica di abbandonare lorgano assembleare,
rassegnando le dimissioni dalla carica istituzionale rivestita.
Il 16 aprile scorso, secondo quanto riportato da diversi organi di stampa e
confermato dal Sindaco Portobello, ha avuto inizio laccesso ispettivo, presso
lente locale, della commissione prefettizia, incaricata dal Ministero
dellInterno di accertare leventuale sussistenza di infiltrazioni mafiose
nellAmministrazione di Isola delle Femmine.
Tale evento costituisce lepilogo, drammaticamente atteso, della complessa
vicenda relativa alle elezioni amministrative del 6 e 7 giugno 2009, il cui
risultato stato palesemente condizionato da interessi e pressioni, del tutto
estranei alla sana dialettica politica ed al confronto democratico.
I sospetti che hanno spinto le Forze dellOrdine e le Autorit di Governo a
disporre il citato intervento testimoniano la seriet e gravit di quanto
ripetutamente denunciato dalle opposizioni e confermato la tesi, da sempre
sostenuta da Rinascita Isolana e da tutti i liberi cittadini di Isola delle
Femmine, secondo il quale il voto del 2009 stato falsato ed inquinato.
In questi due anni di legislatura, i consiglieri di minoranza derisi, giudicati
come visionari, denigrati, fatti oggetto di una serie stucchevole di querele
hanno esercitato una costante e coraggiosa attivit di controllo delloperato
della Giunta e degli Uffici, costituendo di fatto lunico argine politico al dilagare
degli illeciti e alla mala gestio della cosa pubblica.
Nella seduta consiliare del 12 marzo 2010, in particolare,
Rinascita Isolana ha descritto, senza timore alcuno, il quadro a tinte
fosche che si andava progressivamente disegnando intorno al governo
dellente locale il fitto intrico di affari e speculazioni che ha costituito
lunico vero collante del gruppo Portobello: paradossalmente, alla luce
delle indiscrezioni pubblicate sui mezzi di informazione circa le ragioni
delleccesso ispettivo disposto dal Ministero dellInterno, i consiglieri
dimissionari devono riconoscere, con amarezza, che i dubbi e le ansie
paventati in seno allassise civica non erano che la punta di un
iceberg, di cui ancora non dato conoscere leffettiva estensione.
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http://isolapulita.blogspot.it/2015/07/isola-pulita-il-paradosso-siciliano.html
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