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120
Antonio Cappuccitti
Tessuti e centralit
nella morfologia urbana
di Roma
ARACNE
Copyright MMVI
ARACNE editrice S.r.l.
www.aracneeditrice.it
info@aracneeditrice.it
ISBN 978885480907-9
Indice
Capitolo primo
Capitolo secondo
Capitolo terzo
Le misure
Introduzione
1
Le ricerche Morfogenesi dello spazio urbano. Storia, Usi, Progetto e Costruzione di un Atlante
dello spazio urbano in Italia hanno impegnato nove unit di ricerca di altrettante sedi universitarie. Il re-
sponsabile nazionale stato Elio Piroddi, i responsabili locali sono stati: Fabio Bronzini (Ancona), Franco
Selicato (Bari), Roberto Busi (Brescia), Giancarlo Deplano (Cagliari), Paola Di Biagi (Ferrara per la sede
di Venezia), Paolo Giovannini (Firenze), Bruno Gabrielli (Genova), Pier Paolo Balbo di Vinadio (Reggio
Calabria), Claudia Mattogno (Roma).
8
La scelta della scala di lettura per lanalisi generale della morfologia urbana
(1 : 10.000 per la citt pre-moderna, 1 : 25.000 per la citt moderna e contempo-
ranea), ha costituito unipotesi operativa di base determinante per la selezione del
quadro delle categorie danalisi, e si basata sullobiettivo di unanalisi morfolo-
gica tesa ad una lettura sia delle specificit morfologiche generali di tessuti, parti
ed elementi urbani che dei nessi di struttura di questi alla scala urbana.
AA.VV., IRSPEL: Libro bianco sullArea romana, Roma 1990; Ricerca sulle
microcitt del Comune di Roma CRESME: Centralit, nuove municipalit, i-
dentit - anno 1995, USPR - Comune di Roma, 1996; Studi sul sistema delle
centralit esistenti e di progetto elaborati nellambito della formazione del Nuovo
Piano Regolatore adottato nel 2003, altri studi e ricerche).
La grana del tessuto, distinta in grossa, media, fine, indica in modo generale e
qualitativo la dimensione planimetrica media del reticolo viario e degli isolati,
per alcune delle tipologie di tessuto indicate (reticolare e organico). Si sono di-
stinti, cosi, tessuti reticolari a grana grossa, media, fine, tessuti organici a grana
media e fine.
Il criterio per le distinzione dei diversi tipi di grana di un dato tipo di tessuto
stato individuato sulla base del metodo iterativo di verifica adottato per la ricerca,
a valle di una prima azione di classificazione e di comparazione di tutte le parti
morfologicamente omogenee per le tre scansioni temporali.
E stata adottata una definizione della grana indipendente dalla densit edilizia
e quindi dallaltezza dei volumi, ma dipendente invece unicamente da misure e
conformazioni di carattere planimetrico. E risultato necessario distinguere, al fi-
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 15
Per quanto riguarda litinerario evolutivo della forma fisica della citt, letto al-
la scala degli assetti strutturali urbani e delle conformazioni dei tessuti, la tripar-
tizione di periodi assunta rende conto delle specificit di tre differenti momenti
notevoli della Storia urbana romana, e quindi dei caratteri globali delle relative
conformazioni della struttura morfologica della Citt: la citt della storia pre-
unitaria, che nellarticolata struttura compatta del proprio tessuto mostra lesito
fisico di una complessa stratificazione di eventi su un ambito territoriale ben li-
mitato, la citt post-unitaria e della cospicua espansione fino al secondo conflitto
mondiale, nella quale la crescita insediativa per nuove addizioni urbane collima
con il potere morfogenetico di antiche e nuove infrastrutture e con il succedersi
di differenti politiche urbane, la citt contemporanea, con il moltiplicarsi delle
logiche insediative e delle idee di citt caratterizzanti le tante differenti parti del
suo intenso sviluppo.
Per quanto attiene invece allevoluzione di contenuti degli usi e delle funzioni
urbane, la collocazione storica dei tre periodi di analisi risponde allobiettivo di
leggere negli aspetti essenziali le permanenze e modificazioni nelle funzione ur-
bane oggetto di analisi, in relazione agli effetti salienti di queste sulla conforma-
zione dello spazio urbano: la stratificazione complessa di usi e funzioni urbane
della citt storica, la progressiva specializzazione di talune specie di usi urbani
e la rilevanza delle mutate condizioni di accessibilit nella citt moderna, i mol-
teplici mutamenti nella natura dei modi duso nella citt contemporanea, nella
quale la permanenza nel lungo periodo di talune tradizionali forme di uso dello
spazio - e della relativa importanza in termini di determinazione della forma ur-
bana - sembra accompagnarsi per altri usi ad un sostanziale scollamento tra rile-
vanza delle funzioni e potere morfogenetico sulla struttura insediativa e sui tessu-
ti urbani.
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 17
Per la lettura diacronica delle analisi nelle tre sezioni storiche significative,
sono stati predisposti differenti riferimenti cartografici come base delle elabora-
zioni. Citt pre-moderna: Nuova Pianta di Roma di Giovan Battista Nolli, 1748;
Citt moderna: Carta dItalia I.G.M., 1949; Citt contemporanea: Carta Tecnica
Regionale della Regione Lazio, 1991.
Date le particolari specificit del caso urbano di Roma, sotto il profilo
dellassetto strutturale e della morfologia dei tessuti, si operata la scelta di limi-
tare le elaborazioni e le analisi allambito urbano delimitato dallanello autostra-
dale del Grande Raccordo Anulare, per ci che riguarda lo studio relativo alla cit-
t moderna e contemporanea. Questo assumendo la validit dellipotesi che
allinterno di questo limite territoriale sia presente lintera gamma di situazioni
urbane rilevanti per lanalisi della morfologia urbana, attenendo invece pi pro-
priamente allanalisi morfologica alla scala territoriale - data lestensione e le
particolari interrelazioni di carattere metropolitano del Comune di Roma - lo stu-
dio di altre forme insediative presenti nel rimanente territorio dellArea romana.
Nel corso della sua storia plurisecolare, Roma ha espanso e contratto la pro-
pria popolazione e la propria estensione fisica per pi volte, e in misura singolare
sotto il profilo quantitativo.
Se solo si confrontano la citt allepoca del compimento dellUnit dItalia e la
citt contemporanea, in centoquarantacinque anni la popolazione ha avuto un in-
cremento di circa quattordici volte, mentre a fronte di questo il territorio urbaniz-
zato si moltiplicato in estensione di ben cinquanta volte.
Parimenti, levoluzione della struttura della citt, dallepoca premoderna a
quella contemporanea, ha costituito il riflesso di una stratificazione di eventi per
certi versi assolutamente unica nella storia e di singolare complessit, nel corso
della quale il rapporto tra fattori morfogenetici dellassetto urbano e conforma-
zione delle invarianti territoriali ha assunto connotazioni complesse e multiformi.
Nel corso di unevoluzione urbana cos peculiare, alcuni elementi fondamenta-
li della morfologia territoriale ed alcuni segni dellantropizzazione di scala terri-
toriale hanno svolto un ruolo morfogenetico o di riferimento invariante sulla
struttura della citt con sostanziale continuit. Diversi altri hanno assunto e per-
duto successivamente questo ruolo in modo specifico e limitatamente ad alcuni
momenti o periodi storici, in relazione allespansione complessiva della citt ed
alle sue modalit di sviluppo in quella particolare epoca.
Distingueremo nel seguito, per questo, la sintetica descrizione dei generatori
morfologici e degli impianti generatori per le tre epoche premoderna, moderna,
contemporanea.
18 Capitolo Primo
La citt premoderna
1
Saverio Muratori, Renato Bollati, Sergio Bollati, Guido Marinucci: Studi per una operante storia urba-
na di Roma, Centro Studi di Storia Urbanistica, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma 1963.
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 19
zazione urbana con il rafforzamento del Tridente viario imperniato su Piazza del
Popolo, lindividuazione per opera del Fontana di un impianto di sviluppo stella-
re incentrato sulle principali basiliche, il posizionamento strategico di vari obeli-
schi.
Questa rete di percorsi urbani rettilinei, con il sistema di elementi urbani sin-
golari siti nei loro punti di convergenza, viene a costituire il maggiore e pi de-
terminante impianto generatore della Roma premoderna, fino allepoca post uni-
taria.
La citt moderna
La citt contemporanea
confluiscono nel Tevere a Sud della citt. Questo ha determinato, alla scala urba-
na, una strutturazione morfologica dellinsediamento prevalentemente per settori
disposti in senso anulare rispetto al centro citt, accanto alle originarie e cospicue
espansioni radiali lungo le strade consolari.
Anche il quadrante nord presenta una complessa articolazione planoaltimetrica
che si riflette in termini morfologici sulla struttura dellinsediamento, sia per le
parti programmate che per quelle di origine spontanea.
Nei quadranti urbani Sud ed Est, nei quali il supporto orografico prevalen-
temente pianeggiante, i fattori morfogenetici di tipo antropico prevalgono su
quelli di carattere orografico e naturale.
Nel settore Est, in particolare, limpianto radiale determinato dagli assi territo-
riali di antico impianto ha costituito nel Novecento il pi rilevante elemento cata-
lizzatore del sistema insediativo; questo ha determinato una conformazione radia-
le alla scala territoriale dellinsediamento. In epoca pi recente, lo sviluppo in-
crementale dei tessuti ha avuto luogo in misura cospicua lungo direttrici anulari,
rispetto allimpianto radiale delle antiche strade. Lestremo limite di questa evo-
luzione degli impianti generatori ben rappresentato dalleffetto volano per
linsediamento assunto dallanello viario di carattere autostradale del Grande
Raccordo Anulare e da alcune importanti connessioni autostradali; effetto che si
esplica su insediamenti di natura funzionale diversa, ma in particolare su attrez-
zature di servizio pubbliche e private di rango metropolitano e su insediamenti di
funzioni speciali, particolarmente sensibili a condizioni di ottimale accessibilit
determinate dalle infrastrutture viarie ad elevato scorrimento.
La citt premoderna
La citt rappresentata nella Nuova Carta di Roma di Giovan Battista Nolli del
1748 quella completamente compresa entro la cinta della antiche Mura Aure-
liane (del II sec. d.C.), pi volte ristrutturata, che racchiude aree per oltre 1370
ettari. Entro questo perimetro murario compreso il nucleo urbano che presenta i
segni di stratificazione maggiormente leggibili e di lungo periodo:
il cuore di Roma antica entro lansa fluviale di Campo Marzio, della citt
morta, di Trastevere e del Vaticano, pi volte costruita e ricostruita nellarco
di oltre venticinque secoli;
lespansione barocca e tardo-barocca sino allinizio del XIX secolo, impernia-
ta sul Tridente viario principale convergente in Piazza del Popolo.
Larticolazione morfologica della citt al 1748 presenta due tipologie fonda-
mentali di conformazione del tessuto, che fanno riscontro ad epoche di formazio-
ne diverse e a differenti livelli di stratificazione storico insediativa: Tessuti intri-
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 21
La citt moderna
Oltre alla citt premoderna compresa entro le Mura Aureliane, il Carta dItalia
dellIstituto Geografico Militare del 1949 (scala 1: 25.000) comprende, nei fogli
22 Capitolo Primo
Il sistema degli elementi di struttura e delle centralit denota con evidenza una
nota particolarit del sistema insediativo ed infrastrutturale romano: lassetto ge-
nerale radiale sullimpianto generatore delle antiche strade, la dominanza funzio-
nale e morfologica del centro citt, lassenza di ordine geometrico nellassetto
del sistema dei luoghi centrali e quindi, di riflesso, una distribuzione non ottimale
delle condizioni di accessibilit.
Permane, in conformit ai caratteri della cultura urbana fino allepoca di rife-
rimento della carta, la tendenza alla creazione di centralit che assumono in molti
casi valenza sia funzionale che morfologica, ed alla permanenza nel tempo delle
funzioni rappresentative di contenitori e luoghi centrali localizzati nel centro citt
(vedi contenitori destinati alle funzioni amministrative maggiori).
Le centralit specializzate pi recenti, rispetto al limite storico danalisi del
1949, vanno in diversi casi a disporsi lungo gli assi radiali maggiori e a distanza
rilevante dal centro citt, innescando processi di valorizzazione fondiaria lungo
tracciati lineari destinati di fatto ad assumere una notevole valenza morfogenetica
in termini di sviluppo insediativo: ad esempio il caso, documentato dallanalisi
diacronica oggetto dello studio, degli sviluppi urbani di tipo tentacolare lungo
direttrici radiali seguiti alla localizzazione periferica della Citt del Cinema,
dellE.U.R, dei grandi complessi ospedalieri.
La citt contemporanea
Lanalisi morfologica della citt contemporanea stata operata sulla Carta del
Comune di Roma S.A.R.A. Nistri del 1991 (scala 1: 10.000).
Lestesa e multiforme espansione urbana realizzatasi tra il secondo dopoguerra
ed i giorni nostri, che caratterizza in misura imponente la forma urbana contem-
poranea, presenta i seguenti aspetti maggiormente rilevanti:
crescita e consolidamento di carattere semi-intensivo e intensivo di tessuti e-
dilizi a prevalente funzione residenziale su nuclei gi esistenti (es. quartieri
Aurelio, Tiburtino, Appio-Tuscolano, Monteverde-Portuense ecc.);
sviluppo di numerosi insediamenti di Edilizia Residenziale Pubblica concepiti
come nuclei insediativi periferici dotati di autonoma identit morfologica
(Piani di edilizia sovvenzionata negli Anni Cinquanta e Sessanta, Primo
P.E.E.P. - Anni Settanta -, Secondo P.E.E.P. Anni Ottanta -);
sviluppo, in misura cospicua, di insediamenti di origine abusiva di diversa
dimensione demografica e comformazione, per lo pi di carattere estensivo e
originariamente privi di servizi;
insediamento di attrezzature di servizio pubbliche e private e di rango urbano
e metropolitano puntuali ed areali in base a logiche di mera massima ac-
cessibilit e sostanziale segregazione morfologica rispetto alla citt consolida-
ta.
24 Capitolo Primo
Sotto il profilo della conformazione generale alla scala urbana, il quadro di let-
tura relativo alla citt contemporanea mostra due fatti morfologici particolarmen-
te rilevanti.
La notevole espansione fisica della citt nellarco di un cinquantennio ha luo-
go sulla base degli assi principali costituiti dallimpianto generatore radiale, as-
sumendo per in modo congruente con il supporto orografico una tendenza pre-
valentemente lineare - radiale ad Est e a Sud, prevalentemente per direttrici anu-
lari di sviluppo ad Ovest. Prevale inoltre, per quanto attiene ai modelli insediativi
presenti in misura pi significativa, ladozione di modalit di sviluppo urbano
che danno luogo prevalentemente a tessuti reticolari a grana fine (insediamenti
residenziali a bassa densit, in importante misura di origine abusiva) e a forme
aperte (soprattutto insediamenti di e.r.p. concepiti spesso programmaticamente
come parti urbane autonome morfologicamente e funzionalmente compiute, ov-
vero come vettori di riqualificazione ed identificazione urbana rispetto a tessuti
radi abusivi contermini).
Accanto a queste due forme di tessuto, prevalenti in quanto ad entit
dellestensione, sono presenti estese e numerose aree di tessuto reticolare ed or-
ganico a grana media, generato da edificazione a destinazione prevalentemente
residenziale sorta in base alla logica del completamento incrementale, e nella so-
stanziale assenza di criteri di sviluppo aventi rilevanza morfologica.
Cospicua, inoltre, la superficie complessiva di insediamenti estensivi di ca-
rattere produttivo o commerciale, anche in questo caso di origine abusiva per una
significativa aliquota, e di complessi specializzati per grandi attrezzature di ser-
vizi.
Il raffronto tra le misure dellestensione complessiva delle parti morfologica-
mente omogenee entro lambito del G.R.A. ha dato il seguente esito, chiaramente
documentativo dei caratteri di base delle morfologie insediative della Roma con-
temporanea:
1. Tessuti intricati compatti: 386 Ha (3% della superficie complessiva tessu-
ti);
2. Tessuti reticolari a grana fine: 3992,3 Ha (31,9% della superficie comples-
siva tessuti);
3. Tessuti reticolari a grana media: 1659,6 Ha (13,3% della superficie com-
plessiva tessuti);
4. Tessuti reticolari a grana grossa: 715.7 Ha (5,7% della superficie comples-
siva tessuti);
5. Tessuti radiocentrici a grana grossa: 146 Ha (1,1% della superficie com-
plessiva tessuti);
6. Tessuti organici a grana fine: 529,7 Ha (4,2% della superficie complessiva
tessuti);
7. Tessuti organici a grana media: 2174,1 Ha (17,3% della superficie com-
plessiva tessuti);
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 25
Fig. 1. Roma, tipologie insediative della citt (Tessuti e Forme aperte) distinte per conforma-
zione dimpianto e grana.
da A. Cappuccitti, E. Piroddi: Morfogenesi dello spazio urbano: profilo di una ricerca, in Ur-
banistica, n. 123, Gennaio - aprile 2004 Anno LVI, INU Edizioni, Roma.
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 27
Fig. 2. Roma, citt pre-moderna: Nuova Pianta di Roma di Giovan Battista Nolli, 1748.
28 Capitolo Primo
Fig. 3. Roma, citt moderna: Carta dItalia dellIstituto Geografico Militare, 1949.
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 29
30 Capitolo Primo
Fig. 4. Roma, citt contemporanea: Carta del Comune di Roma, S.A.R.A. Nistri, 1991.
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 31
32 Capitolo Primo
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 33
Fig. 5 (pagina a fianco). Roma, citt pre-moderna. Struttura urbana (su Carta del Nolli, 1748).
Fig. 6 (sopra). Parti urbane morfologicamente omogenee e Struttura (citt moderna e contempo-
ranea). Legenda (sezione Tessuti).
34 Capitolo Primo
Si sono classificate senza ulteriori distinzioni entro la categoria di lettura forme aperte morfolo-
gie insediative anche sostanzialmente diverse, dalle parti basate su progetti unitari di derivazio-
ne funzionalista fino alle estese parti urbane caratteristiche delle periferie consolidate che si ca-
ratterizzano talvolta per una conformazione anche regolare della trama viaria, ma per un aspetto
composito ed irregolare delle aggregazioni edilizie.
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 35
Fig. 10. Parti urbane morfologicamente omogenee e Struttura (citt contemporanea, 1991).
Invarianti territoriali, morfologie insediative, struttura urbana 39
40 Capitolo Primo
1
Lespressione spazio funzione stata utilizzata, nellambito della Ricerca Morfogenesi dello spazio
urbano, per indicare il particolare approccio danalisi adottato sia nei confronti delle funzioni urbane mor-
fogenetiche che degli spazi urbani che hanno ospitato il dispiegarsi di dette funzioni nel corso del tempo
storico. Lindagine, in questo senso, ha riguardato i processi di conformazione, i caratteri spaziali, i modi
e tempi duso di una selezione di spazi urbani significativi.
2
Nel corso della Ricerca Morfogenesi dello spazio urbano lanalisi dei diversi tipi di spazi funzione
stata operata, per quanto riguarda lunit di ricerca di Roma, dai ricercatori elencati di seguito, coordinati
da Claudia Mattogno: Antonio Cappuccitti (spazi del tempo libero), Massimo Bruschi (spazi del commer-
cio), Daniela Cinti (spazi verdi), Daniela Gualdi (spazi della mobilit).
46 Capitolo Secondo
funzioni urbane in essi ospitate nelle rispettive epoche di riferimento, in modo ta-
le da consentire di cogliere il nesso tra caratteri funzionali e duso tipici di
unepoca e connotazioni propriamente morfologiche degli spazi.
I singoli spazi sono stati interpretati secondo quattro letture sovrapposte e ine-
renti ai rapporti con il contesto urbano; alle caratteristiche di conformazione; alle
caratteristiche duso; alle trasformazioni nel tempo.
Nellottica di una lettura analitica degli spazi espressamente finalizzata ad
unanalisi comparativa tra contesti urbani, sono stati elaborati approfondimenti
analitici tesi a documentare nel dettaglio una serie di rilevanti fatti urbani di base
relativi agli spazi selezionati: Valore morfogenetico rispetto a tessuti ed assi
strutturanti, Livello di integrazione funzionale con la citt, Livello di articolazio-
ne funzionale e morfologica interna, permeabilit, Modi duso.
2.2 Roma. Gli spazi e le funzioni del tempo libero in tre epoche
Gli spazi del tempo libero di Roma che sono stati selezionati ed analizzati so-
no Piazza Navona per la Roma pre-moderna, il complesso del Foro Italico per la
citt moderna, il villaggio dei divertimenti The Village (noto anche come War-
ner Village) per la citt contemporanea.
La scelta di Piazza Navona per il primo dei tre periodi danalisi stata sugge-
rita dalla significazione per secoli nellimmaginario urbano collettivo di questa
piazza come luogo per antonomasia della celebrazione civile e religiosa e
dellevento festivo, ma anche dellordinario e ricorrente svago popolare, e della
concentrazione di significati urbani, di identit e di bellezza della citt.
Linvaso spaziale della piazza fonda il proprio margine sulla struttura perime-
trale di un antico stadio, ma gli utilizzi dello spazio interno hanno mostrato per
secoli ladattamento delle sue parti e delle sue relazioni interne alle funzioni di
volta in volta differenti di mercato, di luogo di festa e di confronto civile, di luo-
go della rappresentazione del potere e della massima concentrazione di significati
urbani. Unenorme produzione di disegni ed incisioni restituisce immagini dello
spazio della piazza attrezzato per secoli ad accogliere in modi molteplici e diffe-
renti feste e celebrazioni, o affollato di pellegrini tra i banchi delle mercanzie, o
allagato lestate per il refrigerio dei Romani, o riccamente addobbata di festoni
decorativi ed altari mobili ad accogliere grandi folle di cittadini in festa, o adatta-
ta nello spazio interno alle esigenze di tornei e rappresentazioni religiose con
quinte e strutture di partizione effimere di ogni tipo
Il Foro Italico un complesso per lo sport dominato dallevidente ed unitaria
idea progettuale di uno spazio centrale strutturante di grande qualit morfologica,
nel quale le attrezzature sportive intese come oggetti edilizi di alta architettura e
gli elementi singolari concorrono a creare unimmagine architettonica delibera-
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 47
Nei paragrafi che seguono vengono esposti, per mezzo di tre diverse schede
monografiche, alcuni elementi di analisi relativi ai tre spazi del tempo libero so-
pra indicati.
3
I contenuti di alcuni dei punti riprendono in parte quanto gi osservato dallautore in A. Cappuccitti, E.
Piroddi: Morfogenesi dello spazio urbano: profilo di una ricerca, in Urbanistica, n. 123, Gennaio - a-
prile 2004 Anno LVI, INU Edizioni, Roma.
48 Capitolo Secondo
con il variare, nelle diverse epoche, dello stesso significato sociale intrinseco del
concetto di svago popolare, con feste, celebrazioni periodiche o eventi unici.
Il mercato fu abolito nel 1869, ma permane oggi la tradizione della fiera della
Befana, trasferita da Piazza S. Eustachio a Piazza Navona nel 1871.
Fig. 1. Particolare del plastico rappresentante la citt al tempo dellImperatore Costantino, con
lo Stadio di Domiziano. Immagine gentilmente fornita dal Museo della Civilt Romana, Roma.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 53
Fig. 2. Veduta della piazza in occasione delle feste del giorno di Pasqua nellanno del Giubileo
1650. Disegno e incisione di Domenico Barrire.
Riproduzione gentilmente fornita dal Museo di Roma.
Fig. 3. Il tessuto urbano intorno alla piazza, allepoca della Carta del Nolli (1748) : struttura de-
gli assi primari (tratteggiati) e degli invasi spaziali principali (in grigio).
Schema elaborato da Antonio Cappuccitti.
54 Capitolo Secondo
Fig. 4. Carta di Roma di Giovan Battista Nolli (1748): stralcio del settore di Campo Marzio
comprendente Piazza Navona. Dallarchivio del Dipartimento di Architettura e Urbanistica per
lIngegneria, Universit degli Studi di Roma La Sapienza.
Fig. 5. Il Circus agonalis nella pianta di Roma antica (Du Prac, 1573). Da A. Ravaglioli: Piaz-
za Navona, centro di Roma. Biblioteca romana, Roma 1971
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 55
Fig. 7. Prospetto della chiesa di S. Agnese e dellobelisco dei Pamphilj nel Foro agonale detto
Piazza Navona, incisione di Pieter Sluyter, 1697.
Riproduzione dalla incisione originale gentilmente fornita dal Museo di Roma.
Fig. 8. Piazza Navona allagata solito farsi nelle feste di agosto. Disegno e incisione di Giusep-
pe Vasi, 1752, particolare. Riproduzione gentilmente fornita dal Museo di Roma.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 57
Fig. 10. Piazza Navona destate durante il giorno, con i turisti e i cittadini a passeggio: vedute.
Foto di Antonio Cappuccitti
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 59
Il Foro Italico: dagli eventi sportivi, ai concerti rock, alle feste estive
La molteplicit dei significati urbani e dei modi duso che il Foro Italico ha as-
sunto per i cittadini nellepoca contemporanea legata alla diversit delle fun-
zioni sportive, ricreative e specializzate che in esso vengono accolte e alla qualit
degli spazi collettivi, oltre che allimportanza derivante dal rango internazionale
del complesso e dallimmagine della struttura urbanistica e architettonica.
Gli stadi e le altre attrezzature per lo sport sono deputati ad ospitare eventi a-
gonistici fino al massimo livello, ma alcuni di essi sono anche il luogo di eventi
musicali, culturali, ricreativi di tipo e risonanza estremamente diversificati e con
differenti forme di utilizzo delle strutture.
Significativo esempio il modo duso dello stadio del Nuoto. Limpianto, rea-
lizzato nel 1958, adatto ad ospitare gare di livello olimpionico, ma comprende
attrezzature utilizzabili in estate da un pubblico di bagnanti.
Sul palco allestito periodicamente nello stadio centrale del Tennis si esibisco-
no artisti di importanza internazionale del panorama musicale pop, rock, jazz.
Negli spazi collettivi aperti, in buona parte accessibili senza limitazioni di ora-
rio, vengono spesso ospitate manifestazioni periodiche e feste di vario tipo.
Nel complesso si trovano oggi anche la sede del CONI e lauditorium della
RAI, nei due edifici delle accademie, un ostello della giovent, nelledificio delle
foresterie sud, e finanche, nella sede impropria della Casa delle Armi, unampia
aula giudiziaria di massima sicurezza.
pubblico delle strutture per le attivit ginniche e ricreative, oltre che alla pro-
grammazione dei concerti ospitati in talune di esse.
Ma la qualit del sistema degli spazi collettivi sui quali strutturato il Foro fa-
vorisce lutilizzo del complesso anche come semplice luogo dello stare e
dellincontro. I viali alberati e i giardini costituiscono per i cittadini un piacevole
luogo di sport individuale e di passeggio in tutto larco della settimana e
dellanno, ed in particolare nei giorni festivi.
Svariati tipi di manifestazioni effimere, con la disposizione in modi diversifi-
cati di contenitori e strutture provvisorie, vengono allestiti periodicamente spe-
cialmente nel periodo estivo, utilizzando alcune delle attrezzature sportive
allaperto o, pi di frequente, gli estesi spazi pubblici.
Fig. 1. Veduta aerea, 1919. Foto SARA Nistri, Archivio del Dipartimento di Architettura e Ur-
banistica per lIngegneria, Universit degli Studi di Roma La Sapienza.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 63
Fig. 2. Foro Mussolini: Progetto del 1930, veduta generale. Rispetto allimpostazione del Piano
originaria inclusa larea del tiro a segno a nord. Si notano i due nuovi ponti, dei quali sar rea-
lizzato solo quello in asse con il piazzale centrale, e la sistemazione delle pendici del Monte
Mario. Fonte: Rivista Architettura, Sindacato Nazionale Fascista Architetti, Treves Treccani
Tumminelli, Milano Roma 1933.
Fig. 3. Foro Mussolini: Progetto del 1932, planimetria generale. Fonte: Rivista Architettura,
Sindacato Nazionale Fascista Architetti, Treves Treccani Tumminelli, Milano Roma 1933.
64 Capitolo Secondo
Fig. 4. Stralcio del Piano regolatore del 1931, indicante tra laltro il tracciato della ferrovia ur-
bana entro larea del Foro.
Governatorato di Roma, Piano Regolatore di Roma, 1931, Treves Treccani Tumminelli, Mi-
lano Roma.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 65
Fig. 5. Il Foro Italico oggi: schema della morfologia dimpianto e delle principali relazioni ur-
bane. In grigio scuro: stadi e spazi specializzati aperti destinati allo sport. A ovest e a nord e-
videnziato il tracciato della Via Olimpica. Schema elaborato da Antonio Cappuccitti.
66 Capitolo Secondo
Fig. 7. Il Foro nel contesto del settore urbano Nord, 1949. Cartografia dItalia dellIstituto Geo-
grafico Militare, 1949.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 67
Fig. 9. Spazi per lo sport e attrezzature del complesso. Foto di Antonio Cappuccitti.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 69
Fig. 10. Passeggio nel grande piazzale centrale, imperniato su un asse avente per estremi la fon-
tana della sfera e lobelisco. Foto di Antonio Cappuccitti.
Fig. 11. Stadio dei Marmi, con strutture effimere di una festa estiva.
Foto di Antonio Cappuccitti.
70 Capitolo Secondo
Fig. 1. Stralcio del Piano regolatore generale del 1962. Si nota la destinazione della maggior
parte della tenuta della Magliana a verde privato organizzato, e il tracciato della viabilit auto-
stradale e locale prevista. Fonte: Comune di Roma, Ufficio Speciale del Piano Regolatore.
Fig. 2. Cartografia dellarea al 1984: allepoca stato realizzato il centro direzionale della Ma-
gliana, a nord, e larea della tenuta ancora libera da edificazione. Cartografia del Comune di
Roma.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 73
Fig. 3. Schema delle connessioni infrastrutturali e della morfologia del sistema insediativo.
Schema elaborato da Antonio Cappuccitti.
Fig. 5. Viste degli ampi ambienti open space interni ai due corpi edilizi principali, direttamente
accessibili dallo spazio piazza centrale.
Foto gentilmente fornite da Reconsult Spa, Roma.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 75
Fig. 6. Lo spazio piazza centrale. Foto gentilmente fornita da Reconsult Spa, Roma.
Fig. 7. Vista dallalto del complesso. Si nota sullo sfondo la vasta area di parcheggio e la strada
di accesso, e al centro lo spazio piazza sul quale si affacciano i due corpi edilizi principali.
76 Capitolo Secondo
Fig. 8. Vista aerea dellarea del 2001. Al centro: The Village, contiguo allesteso complesso al-
berghiero con campo da golf. Foto SARA Nistri.
Spazi funzione e forme urbane. I luoghi del tempo libero 77
Fig. 9. Lalto landmark luminoso con le insegne del Warner Villane (a sinistra). I due edifici
principali del complesso nelle ore di apertura: il Warner Village e Le Cirque
Foto di Antonio Cappuccitti.
Le misure
3. Le misure
Il percorso di ricerca del quale questo libro sintetizza alcuni risultati ha com-
preso leffettuazione, nellambito di una pi complessiva azione di analisi della
forma urbana, di diversi tipi di misure sulle parti morfologicamente omogenee e
sugli spazi della citt.
Una prima serie di misure di carattere quantitativo ha riguardato lestensione
complessiva delle parti morfologicamente omogenee alla scala urbana, e ha reso
disponibili dati numerici e quantitativi a supporto della lettura delle forme inse-
diative e dellevoluzione nel tempo storico delle modalit formative della citt fi-
sica (vedi in particolare i dati esposti a pag. 24).
Per le diverse parti morfologicamente omogenee, quindi, si proceduto
allindividuazione di campioni significativi ad una scala di maggior dettaglio, e
su di essi si sono operate misure di densit edilizia e di una serie di parametri e
indici, specificati di seguito.
Ma il termine misura, nellambito della ricerca, non stato inteso solamente
nella semplice accezione di misurazione numerica quantitativa, ma anche ed in
particolare come rapporto dimensionale e di correlazione tra luoghi e connes-
sioni strutturali e parti di tessuto.
Per quanto riguarda le misure intese nel primo dei due significati accennati,
cio come rilevazione diretta di quei dati dimensionali che costituiscono elementi
numerici di base delle regole formative dello spazio urbano, si proceduto in
special modo a due ordini di misurazioni, relative a due differenti livelli di scala:
misure effettuate su isolati campione elementari, selezionati per ognuna
delle categorie di lettura con le quali si sono distinte per caratteri di omo-
geneit morfologica le forme insediative e per ognuna delle tre scansioni
storiche analizzate;
misure su macroisolati campione. Le misurazioni sono state dapprima veri-
ficate su aggregazioni di tessuti in macroisolati caratterizzate da compiu-
tezza morfologica e da chiara leggibilit delle delimitazioni, e successiva-
mente su settori unitari quadrati di tessuto di 250 metri di lato, selezionati
in modo tale da escludere le aliquote di spazi per attrezzature.
Nel primo caso, le misurazioni rilevate, operate con lausilio di strumenti in-
formatici supportato dal rilievo diretto delle consistenze volumetriche, hanno ri-
guardato superfici fondiarie, superfici coperte, altezze dei corpi edilizi; in base a
queste misure si potuto procedere al calcolo di rapporti di copertura, indici di
edificazione fondiaria, volumetrie. Nel secondo caso, le misurazioni hanno avuto
come risultato valori complessivi di superfici territoriali e fondiarie, superfici co-
82 Capitolo Terzo
Gli esiti delle misurazioni sugli isolati campione, operate sulle unit costituti-
ve elementari dei tessuti urbani, possono essere oggetto di appropriata lettura cri-
tica solamente se relazionati agli specifici caratteri di impianto e di grana dei ri-
spettivi tessuti, perch i valori numerici assoluti rilevati sono come ovvio fun-
zione complessa dellestensione complessiva degli isolati e della conseguente
percentuale di occupazione edilizia. Ma costituiscono, in ogni caso, il puro dato
numerico di base delle tante e differenti forme aggregative delle diverse tipologie
di tessuto, ed allinterno di queste delle altrettanto differenti tipologie di relazioni
tra gli spazi urbani nelle differenti epoche e parti urbane nelle quali sono conte-
nuti, e di utilizzo ricorrente dello spazio edificatorio.
Operare distinzioni tra misure di isolati, tra modi di disporre spazi edificati e
di transizione al loro interno riflessi nelle rispettive quantit, vuol dire costruire
una elementare tassonomia strutturata di modi di conformazione dello spazio ur-
bano, che pu costituire la base di pi articolate e mirate estrapolazioni di ricerca.
Dalle misure aggregate per macro-isolati, invece, si rileva il dato analitico che
offre il riscontro pi direttamente confrontabile delle diverse relazioni tra spazio
privato e pubblico nella storia urbana, delle tante differenti politiche urbane e
modelli teorici dassetto che hanno dato forma alla citt progettata, dei tanti modi
di relazionarsi delle funzioni urbane con la propriet e luso dei suoli dai quali
hanno avuto origine le differenti tipologie di forme insediative.
Per la citt premoderna gli alti valori dei rapporti di copertura sono il riflesso
della stretta complementarit tra tessuto edilizio e trama delle strade e degli spazi
aperti, che come dire della stretta complementarit tra spazio della vita privata
e spazio pubblico della relazione con la citt.
La misura per macro-isolati campione, ed il confronto con le corrispondenti
misure di isolato, per la citt moderna non pu che rendere conto del diversificar-
si e dellarticolarsi delle modalit insediative, e questo vale in misura molto
maggiore per la citt contemporanea, nella quale per le parti di citt progettata
per ambiti unitari si moltiplicano e confondono i modelli teorici di riferimento
dei progetti urbani mentre per le rimanenti parti si differenziano in modo sostan-
ziale le molteplici logiche insediative ed i corrispondenti esiti fisici.
Le misure di campioni della citt moderna, effettuate su parti urbane significa-
tive della Roma post-unitaria e dei primi del Novecento, danno il senso numerico
quantitativo del progressivo ampliarsi degli spazi della relazione urbana e della
circolazione, ma anche dellincremento assoluto della superficie di spazio priva-
to, corrispondente al passaggio di alcuni spazi di relazione dalla tradizionale
Le misure 83
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AREE SCIENTIFICODISCIPLINARI
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Finito di stampare nel mese di dicembre del 2006
dalla tipografia Braille Gamma S.r.l. di Santa Rufina di Cittaducale (Ri)
per conto della Aracne editrice S.r.l. di Roma