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Politecnico di Bari
Teoria e Progetto di PONTI A.A. 2016-2017
Domenico RAFFAELE
5.1 PONTI Stradali Quadro NORMATIVO
5.2 PONTI Ferroviari
Parte 2 PONTI
1 OGGETTO Parte 2
2 SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE PONTI
3 AZIONI SULLE COSTRUZIONI
4 COSTRUZIONI CIVILI E INDUSTRIALI
5 PONTI
6 PROGETTAZIONE GEOTECNICA
7 PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE
8 COSTRUZIONI ESISTENTI
9 COLLAUDO STATICO
10 REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI
ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO
11 MATERIALI E PRODOTTI PER USO
STRUTTURALE
7.9 PONTI
Parte 2 PONTI
7.10 PONTI CON ISOLAMENTO
Politecnico di Bari
Teoria e Progetto di PONTI Istruzioni per lapplicazione delle NTC
2
Domenico RAFFAELE (GU n47 del 26/2/2009)
5 PONTI
Cap. 3
Cap. 7 (p.to 7.9)
Non ammesse
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Teoria e Progetto di PONTI 3
Domenico RAFFAELE
5.1.2
5.1.2 Prescrizioni generali sui PONTI
Sede stradale
Marciappiede
Marciappiede
Banchina
Banchina
1 o pi Carreggiate
(con eventuale Spartitraffico)
Hlibera 5.00m
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Teoria e Progetto di PONTI 4
Domenico RAFFAELE
Piattaforme stradali per alcune categorie
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Teoria e Progetto di PONTI 5
Domenico RAFFAELE
5.1.2
Lmin= 40 m
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Teoria e Progetto di PONTI 6
Domenico RAFFAELE
La quota idrometrica ed il franco dovranno essere posti in correlazione con la piena di progetto riferita ad un
periodo di ritorno non inferiore a 200 anni (normalmente considerato dalle AdB per le verifiche di tipo idraulico)
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Teoria e Progetto di PONTI 7
Domenico RAFFAELE
5.1.3
5.1.3 Le AZIONI sui PONTI
le azioni permanenti g
le azioni sismiche q6
N.B. La viscosit deve essere considerata associata a quelle azioni per le quali d effetto
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Teoria e Progetto di PONTI 8
Domenico RAFFAELE
Azioni permanenti g
Deformazioni impresse
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Teoria e Progetto di PONTI 9
Domenico RAFFAELE
5.1.3.2
RITIRO
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Teoria e Progetto di PONTI 10
Domenico RAFFAELE
5.1.3.2
VISCOSITA
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Teoria e Progetto di PONTI 11
Domenico RAFFAELE
5.1.3.2
AZIONI TERMICHE
Tirraggiam
Tmax est =+45
T Tminest =-15
IMPALCATO
In mancanza di determinazioni pi
precise, la temperatura iniziale (alla
To data della costruzione) pu essere
Tu=T-To
assunta T0=15C.
PILA o SPALLA
T = T =
Tu=T-To
Tirraggiam
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Teoria e Progetto di PONTI 12
Domenico RAFFAELE
AZIONI TERMICHE Esempio n.1
T variabile linearmente
L Trave incastro/incastro
Struttura B
Reale
A
T
Non viene considerata in
Sistema A B questa fase poich siamo
interessati alle sole incognite
Principale flessionali
M M
=
T/h
Trave A* B*
Ausiliaria
=M/EJ
Equazione di L
congruenza R*A=A= T - L M = 0 M = EJ T Incognita
2 h 2 EJ h Iperstatica
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Teoria e Progetto di PONTI 13
Domenico RAFFAELE
AZIONI TERMICHE Esempio n.2
T variabile linearmente
L Trave appoggio/incastro
Struttura B
Reale
A
T
Non viene considerata in
Sistema A B questa fase poich siamo
interessati alle sole incognite
Principale flessionali
M
=
T/h
Trave A* B*
Ausiliaria
=M/EJ
Equazione di L
congruenza R*B=B= T - 2 ML = 0 M = 3 EJ T Incognita
2 h 3 EJ 4 h Iperstatica
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Teoria e Progetto di PONTI 14
Domenico RAFFAELE
AZIONI TERMICHE Esempio n.3
T T
T variabile linearmente
Trave continua
L L L
A B C D
M M
BA BC
Equazione di LAB T M
congruenza BA = - 2 MLAB = BC =
LBC T LBC M
-
2 h 3 EJ 2 h 2 EJ
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Teoria e Progetto di PONTI 15
Domenico RAFFAELE
Azioni Variabili da Traffico
Sono definiti da precisi Schemi di Carico disposti su corsie convenzionali
larghezza sede stradale
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Teoria e Progetto di PONTI 16
Domenico RAFFAELE
N.ro 6 q1 Azioni variabili da traffico comprensive degli effetti dinamici
1
Verifiche
GLOBALI
e LOCALI
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Teoria e Progetto di PONTI 17
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5.1.3.3.3
Verifiche
LOCALI
Verifiche
3 LOCALI
Marciapiedi non
protetti da sicurvia
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5.1.3.3.3
Verifiche
LOCALI
4
Marciapiedi
protetti da sicurvia
Passerelle Pedonali
5 Verifiche
GLOBALI
e LOCALI
(anche su spartitraffico
centrale se rilevante)
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Teoria e Progetto di PONTI 19
Domenico RAFFAELE
5.1.3.3.3
L>300 m L>300 m
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Teoria e Progetto di PONTI 20
Domenico RAFFAELE
3.00 m 3.00 m
Il numero delle colonne di carichi mobili da considerare nel calcolo quello massimo compatibile con la larghezza
della carreggiata, comprese le eventuali banchine e gli eventuali marciapiedi non protetti e di altezza inferiore a
20 cm, tenuto conto che la larghezza di ingombro convenzionale stabilita per ciascuna colonna in 3,00 m.
Sulla base dei carichi ammessi al transito i ponti stradali si dividono in 3 CATEGORIE:
240 7.2
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Teoria e Progetto di PONTI 21
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Schema di carico 1
per ponti di 1a categoria
Schema di carico 1
per ponti di 2a categoria
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Teoria e Progetto di PONTI 22
Domenico RAFFAELE
Ai fini della verifiche globali di Opere Singole di Luce Maggiore di 300 m,
Corsia N.ro 1
Corsia N.ro 2
Corsia N.ro 3 Altre corsie +
area rimanente
qLa
qLb qLc 2.5 KN/m2
(5.67 kN/m2)
q2
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Teoria e Progetto di PONTI 24
Domenico RAFFAELE
5.1.3.6
Azioni legate al Transito dei Veicoli q4
5.1.3.5
q3 Qv= 2 Qik
2 Q1k
2 Q2k 2 Q3k
impalcato impalcato
10% carico distribuito
60% carico Tandem
1 Cat
2 Cat
funzione del solo carico verticale totale funzione della somma di tutti i
N.B.
agente sulla corsia convenzionale n. 1 carichi tandem agenti sul ponte
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Teoria e Progetto di PONTI 25
Domenico RAFFAELE
. (istruzioni)
C5.1.3.3.7.1 Carichi VERTICALI da traffico su rilevati e su terrapieni adiacenti al ponte
Ai fini del calcolo delle spalle, dei muri dala e delle altre parti del ponte a
contatto con il terreno, sul rilevato o sul terrapieno si pu considerare
applicato lo SCHEMA DI CARICO 1, in cui per semplicit, i carichi tandem
possono essere sostituiti da carichi uniformemente distribuiti equivalenti,
applicati su una superficie rettangolare larga 3,0 m e lunga 2,20 m.
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Teoria e Progetto di PONTI 26
Domenico RAFFAELE
5.1.3.7 AZIONI CLIMATICHE : VENTO
q5 (IIV) (AD)
as = Q s.l.m. (m)
Zona
Classi di Rugosit
= densit dellaria
(1.25 Kg/m3)
1.0 Tiene conto della riduzione del carico causata dallo scioglimento
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Teoria e Progetto di PONTI 28
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q6 Per la determinazione degli effetti di tali azioni si
far di regola riferimento alle sole masse
corrispondenti ai pesi propri ed ai sovraccarichi
Per le azioni sismiche si devono rispettare le prescrizioni di cui al 3.2.
permanenti, considerando nullo il valore quasi
permanente delle masse corrispondenti ai carichi
Vita Nominale da traffico.
Periodo di Riferimento
Accelerogramma ????
SPETTRO ELASTICO
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q7
Appoggi ACCIAIO-TEFLON
Coefficiente di attrito
del TEFLON
Q
H H = 3% Q
Appoggi in GOMMA
hg a
b Modulo di elasticit tangenziale
H H della gomma 10 kg/cm2
u0 u0
a x b
H = G uo
H H hg Rigidezza dellappoggio
hg
b b
Forza per deformare di uo lappoggio in gomma
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Teoria e Progetto di PONTI 30
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q8
1 ruota dello
SVIO Schema 2
200 KN
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q9
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Direzione ORTOGONALE alla marcia
F 0.50 m F 0.50 m
1.25 m 1.25 m
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F
F
F=0
1.80 m
P.F.
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Teoria e Progetto di PONTI 34
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Direzione ORTOGONALE alla marcia
simultanee
Azione TANGENZIALE
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Teoria e Progetto di PONTI 35
Domenico RAFFAELE
COMBINAZIONE DELLE AZIONI
Rara
Frequente
Quasi perm.
Ai fini delle verifiche agli SL I valori dei coefficienti parziali per le azioni ij
necessario conoscere oltre
alle azioni permanenti G ed I valori dei coefficienti di combinazione 0,j 1,j 2,j
alle precompressioni P anche:
I valori caratteristici delle azioni variabili Qkj
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Teoria e Progetto di PONTI 36
Domenico RAFFAELE
Coefficienti parziali per leffetto
5.1.3.12
delle Azioni nelle verifiche SLU
ij Coefficienti di combinazione per azioni variabili
Resistenza 0,j 1,j 2,j
del Terreno
Equilibrio come
Resistenza SLU
corpo rigido
della Struttura
SLE
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Teoria e Progetto di PONTI 37
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Definizione dei valori caratteristici da utilizzare nei Gruppi di Azioni
dovute al traffico Qkj
Ponti di 3 Categoria
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Teoria e Progetto di PONTI 38
Domenico RAFFAELE
Nelle slides che seguono si riportano ad esempio le combinazioni di carico da
analizzare per le verifiche allo SLU ed agli SLE considerando:
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Teoria e Progetto di PONTI 39
Domenico RAFFAELE
Combinazioni per le Verifiche agli S.L.U.
G0 Qk1(e) Qk2 Qk3 G0 Qk1(e) Qk2 Qk3
COMBINAZIONE DI CARICO
COMBINAZIONE DI CARICO
Q k3(1) Qk3(1)
Tandem x 0.75
Uniforme x 0.4
2.5 KN/m Ff + F
F RITIRO Q k3(0) RITIRO Qk3(0)
VISCOSITA' VISCOSITA'
GR_AZ_1 T GR_AZ_2a T
SLU_01 1.35 1.35 0.6 x 1.2 0.6 x 1.5 SLU_07 1.35 1.35 0.6 x 1.2 0.6 x 1.5
Tand. x 0.75
SLU_02 1.35 Unif. x 0.4
x 1.35 1.2 0.6 x 1.5 SLU_08 1.35 0 1.2 0.6 x 1.5 x Q k3(0)
Tand. x 0.75
SLU_03 1.35 Unif. x 0.4
x 1.35 0.6 x 1.2 1.5 SLU_09 1.35 0 0.6 x 1.2 1.5 x Q k3(0)
Qk1(c)
Tandem x 0.75
Uniforme x 0.4 Qk1(c)
G0 Qk2 Qk3
Ff F
G0 Qk2 Q k3
+
2.5 KN/m 2.5 KN/m
GR_AZ_2a
F
GR_AZ_1
SLU_10 1.35 1.35 0.6 x 1.2 0.6 x 1.5
SLU_04 1.35 1.35 0.6 x 1.2 0.6 x 1.5
SLU_05 1.35 Tand. x 0.75
Unif. x 0.4
x 1.35 1.2 0.6 x 1.5 Tandem x 0.75
Qk1(e)
Tand. x 0.75
G0 Uniforme x 0.4
F Qk2 Qk3
SLU_06 1.35 x 1.35 0.6 x 1.2 1.5 Fc
Unif. x 0.4
GR_AZ_2b
2j = 0 N.B.: Nel cap. 5 delle NTC 2j ( coeff. relativo ai valori QUASI PERMANETI) assunto nullo
sia per i ponti stradali (vedi Tab. 5.1.VI) che per i ponti ferroviari (vedi Tab. 5.2.VII)
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Teoria e Progetto di PONTI 41
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S.L.U. - Per AZIONI SISMICHE -
COMBINAZIONE DI CARICO z z
x x
y y
G0 Ex Ey Ez
SLU_SX1 1 +
- 1 +
- 0.33 +
- 033
SLU_SY2 1 - 0.33
+ - 1
+ - 0.33
+
SLU_SZ3 1 - 0.33
+ - 0.33
+ - 1
+
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Teoria e Progetto di PONTI 42
Domenico RAFFAELE
S.L.E. (Rara) - Controllo delle Tensioni di Esercizio -
COMBINAZIONE DI CARICO
Qk3(1) Qk3(1)
Tandem x 0.75
Uniforme x 0.4
2.5 KN/m Ff + F
F RITIRO Qk3(0) RITIRO Qk3(0)
VISCOSITA' VISCOSITA'
GR_AZ_1 T GR_AZ_2a T
Tand. x 0.75
SLE_R 03 1 Unif. x 0.4
x 1 0.6 1 SLE_R 09 1 0 0.6 1 x Qk3(0)
Qk1(c)
Tandem x 0.75
Uniforme x 0.4 Qk1(c)
G0 Qk2 Qk3
Ff + F
G0 2.5 KN/m 2.5 KN/m
Qk2 Qk3 GR_AZ_2a
F
GR_AZ_1
SLE_R 10 1 1 0.6 0.6
SLE_R 04 1 1 0.6 0.6 Tandem x 0.75
Uniforme x 0.4
Qk1(e)
Tand. x 0.75
G0 Fc
F Qk2 Qk3
SLE_R 05 1 Unif. x 0.4
x 1 1 0.6 GR_AZ_2b
Tand. x 0.75
SLE_R 06 1 Unif. x 0.4
x 1 0.6 1 SLE_R 11 1 1 0.6 0.6
Tandem x 0.75
Uniforme x 0.4
Qk1(c)
Fc
S.L.E. (Frequente) - Controllo della Fessurazione - GR_AZ_2b
F
C.C.
G0 GR_AZ_1
Qk1 (e)/(c) Qk2 Qk3 SLE_R 12 1 1 0.6 0.6
Tand. x 0.75
SLE_F 01 1 Unif. x 0.4
x Qk1(e) 0 0 - Controllo della Fessurazione -
Tand. x 0.75
S.L.E. (Quqasi Permanente)
SLE_F 02 1 Unif. x 0.4
x Qk1(c) 0 0 - Controllo delle Tensioni di Esercizio -
C.C.
Nelle verifiche Occorre moltiplicare le azioni per Q,Fat e dividere le resistenze per S,Fat
G0 Qk1(c) G0 Qk1(c)
COMBINAZIONE DI CARICO
COMBINAZIONE DI CARICO
Valore Valore
Tand. x 0.7 Frequente Tand. x 0.7 Frequente
Unif. x 0.3 del carico Unif. x 0.3 del carico
mobile mobile
Emax Emin
EMax Emin
Mod_Fat_1 Mod_Fat_1
SL_FT_01 1 1 SL_FT_02 1 1
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Teoria e Progetto di PONTI 44
Domenico RAFFAELE
Coeff. Parziale azioni a fatica
ARMATURA
Rsk
CALCESTRUZZO
Resistenza di calcolo
del cls a fatica
PARTICOLARE PAVIMENTAZIONE
Soletta dimpalcato
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Teoria e Progetto di PONTI 46
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Giunto di dilatazione
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Teoria e Progetto di PONTI 47
Domenico RAFFAELE
5.1.7 OPERE ACCESSORIE 5.1.7.4 Smaltimento dei liquidi provenienti dallimpalcato
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Teoria e Progetto di PONTI 48
Domenico RAFFAELE
SCARICO SU GRONDA SOTTO SOLETTA
Bocchettone
di scarico
Bocchettone
di scarico
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Teoria e Progetto di PONTI 49
Domenico RAFFAELE
SCARICO SU GRONDA SOTTO SOLETTA
Grigliato
Lamiera zincata
forata
Bitume spalamato
a caldo
Sigillatura con
silicone
guaina
Bocchettone di scarico
in acciaio zincato
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Teoria e Progetto di PONTI 50
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SCARICO SU GRONDA ESTERNA allIMPALCATO
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Teoria e Progetto di PONTI 51
Domenico RAFFAELE
In sede di progettazione e di esecuzione devono essere previste opere di camminamento (piattaforme,
scale, passi duomo, ecc.) commisurate allimportanza del ponte e tali da consentire laccesso alle parti pi
importanti sia ai fini ispettivi, sia ai fini manutentivi.
Le zone nellintorno di
parti destinate alla
sostituzione periodica,
quali ad esempio gli
appoggi, devono essere
corredate di punti di
forza, chiaramente
individuabili e tali da
consentire le operazioni
di sollevamento e di
vincolamento provvisorio.
Al fine di preservare gli appoggi dal contatto con eventuali acque di ristagno sul
testa pila/spalla, occorre mantenere una altezza dei baggioli non inferiore a 5 cm.
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Teoria e Progetto di PONTI 52
Domenico RAFFAELE
ELEMENTI DI MARGINE
Le barriere bordo ponte vanno progettate in base allentit ed alla composizione del
traffico circolante e della categoria di strada
A ciascuna barriera associata alla larghezza operativa (W)
4.00 m
Per assicurare il corretto funzionamento delle barriere necessario garantire a tergo di esse uno
spazio libero da ostacoli fissi per una profondit almeno pari alla loro larghezza operativa (W)
misurata dal filo esterno della lama ondulata.
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Teoria e Progetto di PONTI 53
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Al fine di limitare notevolmente il cordolo, anche a scapito dei costi di sostituzione
e manutenzione della barriera sono possibili due soluzioni alternative:
OSTACOLO COLLASSABILE
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Teoria e Progetto di PONTI 54
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5 PONTI
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Teoria e Progetto di PONTI 55
Domenico RAFFAELE
Principali tipologie di impalcati in c.a.p. utilizzate in ambito ferroviario
impalcato bicellulare
con cavi post-tesi
(Lmax=33 m)
impalcato bicassone
(Lmax=34 m), con
trasversi post-tesi;
viadotto Piacenza della linea AV Mi-Bo
impalcato tricellulare
(Lmax=46 m), composto
da quattro travi
post-tese e soletta
gettata in opera e
trasversi post-tesi
impalcato monocassone,
a cavi post-tesi
(Lmax=43 m);
205
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Teoria e Progetto di PONTI 57
Domenico RAFFAELE
ELEMENTI CARATTERISTICI DELLA SEZIONE TIPO IN VIADOTTO
12.60
1.82
8.60
Palo TE
Muretti
paraballast
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ELEMENTI CARATTERISTICI DELLA SEZIONE TIPO IN VIADOTTO
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Teoria e Progetto di PONTI 59
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ELEMENTI CARATTERISTICI DELLA SEZIONE TIPO IN VIADOTTO
Sentiero pedonale
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Teoria e Progetto di PONTI 60
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Sono possibili soluzioni su impalcato prive di Ballast.
In questo caso gli elementi sostitutivi devono essere
dimensionati in maniera tale da consentire, in sicurezza, la
trasmissioni delle azioni verticali e orizzontali alla soletta
di impalcato.
Chiave di taglio
Chiave di taglio
Connettori metallici
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Teoria e Progetto di PONTI 61
Domenico RAFFAELE
5.2.2 AZIONI SULLE OPERE
18x0.8=14.4 KN/m2
Spinta delle terre, idrauliche, Da valutare in funzione delle caratteristiche dei terrapieni
dalla presenza di falde, di corsi dacqua .
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Teoria e Progetto di PONTI 62
Domenico RAFFAELE
(Load Model)
Traffico normale Traffico pesante
1000 KN
6.40
Per questo modello va considerata una eccentricit di ca- Il modello SW/0 andr utilizzato solo per le travi
rico funzione dello scartamento e=s/18=1435/18=80 mm continue se pi sfavorevole di LM71
I suddetti carichi dovranno essere moltiplicati per un coefficiente di adattamento , variabile in ragione della
tipologia dellinfrastruttura (ferrovie ordinarie, ferrovie leggere, metropolitane, ecc.).
Per alcune particolari verifiche utilizzato un particolare treno di carico chiamato Treno Scarico
Treno scarico
rappresentato da un carico uniformemente distribuito pari a 10,0 kN/m.
Sono schematizzati da un carico uniformemente ripartito di 10 kN/m2. Questo carico non contemporaneo al
transito dei convogli deve essere applicato in modo da dare luogo agli effetti locali pi sfavorevoli.
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Teoria e Progetto di PONTI 63
Domenico RAFFAELE
Distribuzione Trasversale
Distribuzione Longitudinale
in rettifilo
Sulle traverse
Attraverso il ballast
in curva
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Teoria e Progetto di PONTI 64
Domenico RAFFAELE
lapplicazione statica dei treni di carico deve essere incrementata per
tenere conto della natura dinamica del transito dei convogli.
dove L rappresenta la lunghezza caratteristica in metri, cos come definita in apposita tabella allegata alle NTC
Il coefficiente dinamico non va applicato N.B. PILE con snellezza <30, SPALLE,
al treno scarico e FONDAZIONI, MURI DI SOSTEGNO
ai carichi sui marciapiedi possono essere calcolati assumendo
coefficienti dinamici =1
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Teoria e Progetto di PONTI 65
Domenico RAFFAELE
Definizione della
lunghezza caratteristica
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Teoria e Progetto di PONTI 66
Domenico RAFFAELE
La forza centrifuga si considera agente verso lesterno della curva, in
direzione orizzontale ed applicata alla quota di 1,80 m al di sopra del P.F..
1.80
p.f.
N.B.
Per ponti situati in curva, dovr essere
considerato anche il caso di assenza di
forza centrifuga (CONVOGLI FERMI).
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Teoria e Progetto di PONTI 67
Domenico RAFFAELE
Si considera come una forza concentrata agente
orizzontalmente, applicata alla sommit della rotaia
pi alta, perpendicolarmente allasse del binario.
Tale azione si applicher sia in rettifilo che in curva.
= Coeff. di adattamento
QSK
funzione del tipo di ferrovia
Le forze di frenatura e di avviamento agiscono sulla sommit del binario, nella direzione longitudinale dello
stesso. Dette forze sono da considerarsi uniformemente distribuite su una lunghezza di binario L pari alla
lunghezza di carico:
F A
Nel caso di ponti a doppio binario si devono considerare due treni in transito in versi opposti,
uno in fase di avviamento, laltro in fase di frenatura.
1 2
F A F/2 F/2
0
1 2 3 4
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Teoria e Progetto di PONTI 68
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A ponte carico il treno viene individuato come una
superficie piana continua convenzionalmente alta
4 m dal P.F., indipendentemente dal numero dei
convogli presenti sul ponte.
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Teoria e Progetto di PONTI 69
Domenico RAFFAELE
Le NTC individuano una serie di variazioni termiche da mettere in
conto nelle analisi. Fra le pi importanti si segnalano:
5
VARIAZIONE TERMICA NON UNIFORME
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Teoria e Progetto di PONTI 70
Domenico RAFFAELE
Nei casi in cui si abbia continuit delle rotaie tra il ponte ed il rilevato a tergo delle spalle si dovr tenere
conto degli effetti di interazione tra binario e struttura che inducono forze longitudinali nella rotaia e nella
sottostruttura del ponte a causa degli scorrimenti longitudinali tra binario e impalcato che interessano il mezzo di
collegamento (ballast).
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Teoria e Progetto di PONTI 71
Domenico RAFFAELE
SUPERFICI VERTICALI PARALLELE AL BINARIO SUPERFICI ORIZZONTALI AL DI SOPRA DEL BINARIO
SUPERFICI MULTIPLE A
FIANCO DEL BINARIO
In funzione del numero di binari presenti sullopera si assumer la rottura simultanea di:
- 1 catenaria per ponti con un binario;
- 2 catenarie per ponti con un numero di binari compreso fra 2 e 6;
- 3 catenarie per ponti con pi di sei binari.
Si considerano due carichi verticali lineari qA1d= 60 kN/m Si considera un unico carico lineare
qA2d=80 kN/m1,4 esteso per 20 m
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Teoria e Progetto di PONTI 73
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5.2.3 Particolari prescrizioni per le VERIFICHE
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Teoria e Progetto di PONTI 74
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Definizione dei valori caratteristici da utilizzare nel
gruppo di azioni dovute alla presenza dei convogli
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Teoria e Progetto di PONTI 75
Domenico RAFFAELE
Resistenza
del Terreno
Equilibrio come
corpo rigido Resistenza
della Struttura
Vedi Tab.
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Coefficienti di combinazione per azioni variabili
0,j 1,j 2,j SLU
SLE
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Domenico RAFFAELE
Criteri di verifica S.L.E. Oltre alle tradizionali verifiche SLE occorre considerare:
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S.L. relativo alla SICUREZZA di MARCIA
Questa verifica necessaria soltanto per velocit di esercizio superiore a 200 km/h o
quando la frequenza propria dellimpalcato non ricade nel fuso indicato dalla norma
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S.L. per il CONFORT del PASSEGGERO
5. Controllo del rapporto freccia/luce in funzione del tipo di struttura, della velocit della linea
1
3000
/L
1
2500
1
2000
1
1500
1
1000
600
1
500
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