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Politecnico di Bari
Teoria e Progetto di PONTI A.A. 2019-2020
Domenico RAFFAELE
Campi di impiego Luci 50 80 m
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Teoria e Progetto di PONTI 2
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L’impalcato a struttura mista è costituito da quattro parti fondamentali
che richiedono differenti controlli statici:
Trave metallica
Soletta c.a.
Trasversi
metallici
Connettori
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Principali morfologie SEZIONALI
Trave a
CASSONE
TRAVI a I
TRAVI a I
TRAVI a I
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TRAVI a I
Elementi costituenti la TRAVE
Flangia Superiore
TRAVE
Connettori
Irrigidimenti d’anima
Irrigidimenti
di appoggio
TRASPORTO
5%
COSTI
Mano d’Opera
20-30%
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Teoria e Progetto di PONTI 5
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TRAVI a CASSONE diaframmi
reticolari
I cassoni metallici sono costituiti da pareti piane irrigidite,
collegate in modo da formare una sezione scatolare chiusa.
Questa caratteristica conferisce al cassone, diversamente dai
ponti a graticcio, grande rigidezza torsionale.
La chiusura superiore è garantita dalla soletta in cls
che fa anche da piattaforma stradale. Irrigidimenti
La stabilità di forma è garantita dall’utilizzo di un
sistema di diaframmi realizzati con strutture reticolari,
ovvero con parete metallica piena.
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La SEZIONE TRASVERSALE Le principali tipologie utilizzate per gli impalcati
continui sulle luci medie sono riconducibili ai due
schemi
La SEZIONE BITRAVE Sezione BITRAVE Sezione a CASSONE
Per contenere
l’interasse delle travi
si adottano soluzioni con
traversi aggettanti e
sbalzi pronunciati;
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Morfologia TRASVERSI Impalcati Multitrave
Trasversi RETICOLARI
(aste semplici)
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Traversi ad ANIMA PIENA per Impalcati A Trave Multipla
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Traversi a metà altezza Connessioni TRAVE-TRASVERSO
Piatto irrigidente
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Connessioni Trave-Traverso negli impalcati con ANGOLO DI DEVIAZIONE
Elemento di allineamento
saldato alla trave principale
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Traversi solidali alla soletta Connessioni TRAVE-TRASVERSO
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TRAVERSI RETICOLARI Ferroviari Bitrave
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IRRIGIDIMENTI AGLI APPOGGI
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IRRIGIDIMENTI AGLI APPOGGI
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE BITRAVE
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE BITRAVE
In questi casi è
indispensabile l’utilizzo
di traversi aggettanti.
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE BITRAVE
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE MULTITRAVE
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È ottenuta con una trave metallica aperta superiormente, ed
La SEZIONE A CASSONE è generalmente più costosa della bitrave (in quanto più
pesante e di più complessa realizzazione).
Può diventare competitiva solo se interamente realizzata in officina e quindi solo se ha una
larghezza contenuta (< 5 m). Tuttavia costituisce un’ottima soluzione strutturale quando è richiesta
un’elevata rigidezza torsionale, o quando si vuol ridurre l’altezza dell’impalcato
Negli impalcati curvi o di grande luce, per aumentare la rigidezza torsionale durante il
varo, la parte metallica può essere chiusa superiormente.
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE A CASSONE
Gli effetti torsionali sono assorbiti con meccanismo alla Bredt. Poiché però è pressoché nulla la
capacità di trasmettere momenti in corrispondenza degli incroci delle pareti, la stabilità di forma
della sezione viene affidata ad un fitto sistema di diaframmi, che in genere vengono disposti
con passo dell’ordine di 1÷2 volte l’altezza della sezione.
Per il dimensionamento dei diaframmi si analizza il telaio trasversale costituito dalla sezione
corrente e dai controventi, avente lunghezza pari alla zona trasversalmente “collaborante”.
A tale telaio vengono attribuite tutte le azioni relative ad una lunghezza di impalcato
corrispondente all’interasse dei controventi e lo stesso viene mantenuto in equilibrio dalle azioni
taglianti e torcenti agenti sulle facce di estremità.
Passo d’uomo
Aste di parete
costituenti i Diaframma
diaframmi costituito da
reticolari piastra metallica
(sp 15-20 mm)
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TRAVI A CASSONE
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TRAVI A CASSONE
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE A CASSONE
4.20 10.00 4.20
4.80
5.00
VIADOTTO SULL’’ENTELLA, CHIAVARI (1969)
Passo d’uomo
Diaframmi a Soletta
(1.25x0.75)
parete piena (sp.=30 cm)
(i=5,00 m)
Traversi di
collegamento
H =1.30
Controventi di Irrigidimenti
montaggio longitudinali
rimossi dopo il di fondo
getto soletta
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE A CASSONE
CON SBALZI SOSTENUTI LATERALMENTE DA STRUTTURE RETICOLARI
Trasversi (i=3.90)
Trasversi
Cassone
iT=3.90
H=4.00
7.70 6.70
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ESEMPI DI UTILIZZO DI SEZIONE
FILLER BEAM
TRASVERSALE
LONGITUDINALE
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SOLETTA La soletta in c.a. assolve molteplici funzioni:
La tessitura è solitamente
trasversale con appoggi sulle travi
a I, ovvero sulle anime dei cassoni.
Le parti laterali sono a sbalzo
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SOLETTA La soletta in c.a. assolve molteplici funzioni:
Per irrigidire il cassone aperto superiormente in fase di montaggio (soprattutto nei tratti in curva),
si utilizzano dei controventi provvisori che possono essere rimossi dopo che la soletta superiore
a fatto presa e completa la scatolarità della trave
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SOLETTA La soletta in c.a. assolve molteplici funzioni:
Le
nelle travi semplicemente appoggiate è la luce della trave
nelle travi continue è la distanza indicata in figura
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SOLETTA Modalità di getto
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CONNETTORI Sono elementi strutturali di grande importanza in quanto da
essi dipende la collaborazione statica fra soletta e travi.
N.B. La rottura deve presentarsi sotto forma di collasso dell’elemento nel suo insieme, e
non come distacco e rottura di una delle due parti componenti.
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CONNETTORI
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Nastri in Neoprene
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STRUTTURE SECONDARIE
Per evitare fenomeni di instabilità laterale di tipo torsionale della sezione in acciaio durante la
fase di costruzione (quando cioè la soletta non è collaborante), si introduce un sistema piano di
collegamenti tra le flange superiori delle travi, che verrà eventualmente rimosso dopo il getto
della soletta.
Allo scopo di assorbire gli effetti torsionali, sono normalmente previste travi di controvento
orizzontale impostate all’altezza della piattabanda inferiore della trave
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STRUTTURE SECONDARIE
Le strutture secondarie di
controvento possono essere
costituite da:
Tralicci in profilato
Tralicci in tubolari
Semplici travi
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Durante la costruzione, quando ancora la soletta non è stata gettata,
CONTROVENTI TEMPORANEI occorre provvedere al controventamento delle travi nel piano superiore.
Poiché si tratta di controventature temporanee queste possono essere
realizzate anche mediante cavi da rimuovere dopo che la soletta ha
fatto presa.
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I CONTROVENTI DI IMPALCATO
I controventi d’impalcato sono inseriti al fine di garantire la stabilità delle travi principali
nei confronti dei fenomeni d’instabilità flessotorsionale sia in fase di montaggio che
di esercizio.
Per definire questi effetti occorre tener conto oltre che delle azioni esterne q’’d
effettivamente agenti (VENTO …) anche degli effetti delle imperfezioni ottenute
considerando uno scostamento della configurazione iniziale di valor e0 uguale a
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AZIONI DI CALCOLO SUL CONTROVENTO
0
N.B.: non si tiene conto delle imperfezioni locali che saranno inglobate nelle verifiche di stabilità delle singole aste.
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INFLUENZA DEI CONTROVENTI SULLA
RIGIDEZZA TORSIONALE DI IMPALCATO
Per conferire rigidezza torsionale all’impalcato, i cosiddetti impalcati aperti vengono dotati di
controventature reticolari all’estradosso e all’intradosso
In questa fase la rigidezza torsionale degli impalcati viene valutata considerando una
FASE di MONTAGGIO sezione a cassone costituita lateralmente dalle travi longitudinali e superiormente ed
inferiormente dalla controventatura.
ds
Lo spessore di piastra equivalente ai controventi è definito come:
tw
H heq b
di
a
t*
s
heq
t*
i
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In questa fase il cassone risulta costituito lateralmente dalle travi longitudinali,
FASE di ESERCIZIO
inferiormente dalla controventatura e superiormente dalla soletta (omogeneizzata
con il coeff. n che le compete in funzione della corrispondente fase di esercizio.
Di conseguenza si registra un aumento della circuitazione e dell’inerzia torsionale.
heq H
B di
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PROBLEMI DI INSTABILITÀ LT
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IL RUOLO DEI TRASVERSI
Piattabanda INFERIORE
SOLETTA
TRAVERSI
SOLETTA
SOLETTA
Cd =
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IL RUOLO DEI TRASVERSI
Piattabanda SUPERIORE
In presenza di reticolare di piano
(anche temporanei) Instabilità GLOBALE
Instabilità LOCALE
TRAVERSI
calcolo rigidezza K
Cd =
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In alcune circostanze è possibile migliorare la stabilità della flangia
superiore durante la fase di getto utilizzando l’accorgimento proposto
in figura
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Alcune indicazioni progettuali
L’=0.7 L L=50-80 m
h
it a h/L 1/30 Sezione A CASSONE
h/L 1/18
Spessore soletta
it/s 12 25
s 20 cm
a/s 6 8
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Alcune indicazioni progettuali
c’
∆x
s
sm
∆x
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LT
Binf
Con traversi a metà altezza L
B flangia inferiore
B flangia superiore
Spessore soletta
X
Sezione BITRAVE
B flangia inferiore
B flangia superiore
Altezza trasverso
Incidenza acciaio
Spessore soletta
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LT
Sezione SCATOLARE H X
X Altezza cassone
Inclinazione pareti
Altezza trasverso
Spess. Anima
Spessore Soletta
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Alcune indicazioni utili per il
predimensionamento delle FLANGE Smin = 20 25 mm
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Alcune indicazioni utili per il Quando gli spessori necessari eccedono i massimi commerciali
predimensionamento delle FLANGE occorre ricorrere a FLANGE ADDIZIONALI
FLANGE ADDIZIONALI
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ESEMPIO di predimensionamento impalcato ferroviario misto
SW/2
LM71
Linea con ridotto
standard manutentivo
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Stima delle sollecitazioni γQ,SLU·φ3 LM71
Le sollecitazioni di
calcolo sulla singola γG,SLU·G2 = 8.2 t/m
trave semplicemente LC = 43 m LC = 43 m
appoggiata sono
stimate in prima MG1 = 1500 tm
MG2 = 1900 tm
MQ = 2400 tm
approssimazione
sovrapponendo ai
carichi permanenti G
gli effetti delle
azioni variabili Q.
Questi ultimi sono MG2+Q = 4300 tm
ottenuti in base alle VQ = 390 t
ipotesi più gravose
per quanto riguarda
rispettivamente il VG = 140 t
momento ed il taglio
VTOT = 530 t
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Predimensionamento delle travi
= 2.80 m
1500/2.80 = 535 t
Inoltre, per evitare instabilità locale, la larghezza dell’ala deve essere almeno
pari a 24 volte lo spessore tf, che pertanto risulta essere
Aat = 24 tf·tf = 36 mm
(Snellezza Limite)
0,3
0,3
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Predimensionamento delle travi – flangia tesa
MG2+Q = 4300 tm
Ss =0.4 m
Assumendo che una coppia di forze applicate alla
soletta ed alla flangia inferiore fornisca la dovuta
resistenza a flessione, si ha una forza di trazione pari a:
≈ 2.80 m
+ 0.20 m
4300/(2.80+0.20) = 1435 t
Assumendo una tensione limite di trazione di 0.95 fy = 0.95 x 345 = 327 MPa
si ottiene una area minima per la flangia tesa pari a:
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Verifica dell’anima a Taglio
L’anima della trave metallica resiste interamente alle azioni di taglio durante tutte
le fasi di vita della struttura: pertanto sovrapponendo gli effetti delle due fasi di
carico, il taglio di calcolo risulta
VTOT = 530 t
si ipotizza:
B) che la resistenza a taglio sia 100 MPa (pari al 50% del valore massimo),
ottenendo uno spessore: (0.5·345/√3)
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Teoria e Progetto di PONTI 62
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Essendo:
a= 1,5·d
= 4200 mm
a / d = 1.5
Si ottiene (dal grafico sottostante) una capacità di 0.5 Vy (100 MPa) pari a quello ipotizzato
inizialmente e pertanto lo spessore dell’anima di 20 mm soddisfa i requisiti necessari
a/d=1
a
d
0.5
a/d=2
d t d
a
140
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Dimensionamento degli irrigidimenti d’anima
640 mm
Max 12ts
20 mm
200 mm
Max 240 mm
20 mm
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Dimensionamento dei connettori
(asse neutro
nell’anima)
Ipotesi 1: Dimensionamento dei connettori allo SLU secondo la capacità della soletta
Nu
Ql = 2 x 21000 / 43 = 980 KN/m
(L/2)
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Teoria e Progetto di PONTI 65
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Ipotesi 2: Vicino agli appoggi: le condizioni SLE governano il dimensionamento
0,35
SLE
0.35·VSLE(KN) = 0.35 x 0.75 x 5300 = 1390 KN/m
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Il TRAVERSO DI CONTINUITÀ
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Analisi ELASTICA del Nodo di Continuità (le travi metalliche sono in genere in CLASSE 3)
Armatura corrente
In soletta
A B C
Profilato
interamente
reagente
A B C
Sez. A-A
Sollecitazioni nell’anima
Armatura incrementata trasmesse alla piastra
tale da conservare per l’equilibrio
inalterato asse neutro
Flangia superiore
inerte
Anima reagente a
Taglio
Flangia inferiore
compressa Sez. B-B
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Sez. C-C
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SLU – SOLLEC. TRAVERSO di CONTINUITA’
MSLU
RSLU
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5 Progetto Armatura Traverso di continuità (arm. di sospensione, links, splitting, angoli)
As,S Armatura
As,V Staffe da
di sospensione
As,t Spilli di Armat. Corrente aggiungere all’arm
da aggiungere
collegamento di parete del di parete a cavallo
alla staffatura
pioli orizzontali trasv. di continuità dell’appoggio
corrente
Armatura
di soletta
Armatura
di soletta
La prima fase realizzativa connessa alla cantierizzazione consiste nel trasporto dall’officina al cantiere
degli elementi componenti che andranno successivamente assemblati con modalità strettamente
correlate alla modalità di varo
Le limitazioni dimensionali e di peso degli elementi da produrre in officina sono dettate da:
Su gomma
Su acqua
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VARO con GRU
Asse martinetto
provvisorio
Irrigiditori per
martinetti provvisori
abbassamento martinetti provvisori
fino alla quota di progetto
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MENSOLA PROVVISORIA
MENSOLA PROVVISORIA
PILA PROVVISORIA
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Tipologie di gru da terra
Sollevamento
Massima Peso gru,
fino a 15 m
altezza di escluso il
con uno
sollevamento contrappeso
sbraccio
max di 20 m
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ASSEMBLAGGIO
VARO a SPINTA
AVANBECCO
ASSEMBLAGGIO
VARO a SPINTA
ASSEMBLAGGIO
VARO a SPINTA
Circolazione
Gru e Camion
Ingombro impalcato
Circolazione
corrente
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CAMPO-VARO
Avambecco e Retrobecco
DIREZIONE DI VARO
BULLONATURA PROVVISORIA
BULLONATURA PROVVISORIA
RETROBECCO
AVAMBECCO
Può essere necessario installare un contrappeso sul
retro per impedirne il ribaltamento e per controllare le L’avambecco compie efficacemente tre funzioni essenziali:
reazioni dei cuscinetti. • riduce il peso della parte a sbalzo della struttura
Questa zavorra deve essere centrato esattamente • riduce le grande deformazione che si avrebbero all’estremità dello sbalzo
sull'asse del ponte e provviste di dispositivi antiscivolo che complica l'attracco,
sia direzioni longitudinale e trasversale. A volte è • mantiene l’equilibrio statico della struttura (controllando il ribaltamento).
formata da un getto di cls sul retrobecco.
Martinetto
incernierato
Punta
dell’avamnbecco
AVAMBECCO
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Teoria e Progetto di PONTI 80
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MODALITA’ COSTRUTTIVE DELLA SOLETTA
PENDINI di
SOSPENSIONE
Trave longitudinale
di SCORRIMENTO Cassaforma Mobile TOTALE
Travi di
SCORRIMENTO
Cassaforma Mobile
(parziale)
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Casseforme mobili con PIATTAFORMA INCORPORATA NELL’IMPALCATO
Casseratura mobile
(retrattili)
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Casseforme mobili con SISTEMA MISTO
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Uso della LAMIERA GRECATA
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La modalità più semplice è quella di utilizzare la gru per
Montaggio delle GABBIE DI ARMATURA montare gabbie prefabbricate di adeguate dimensioni e
rigidezza
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Quando le gabbie di armatura prefabbricati non possono
Montaggio delle GABBIE DI ARMATURA essere inseriti utilizzando una gru, possono essere installati
utilizzando carrelli che rotolano sulle flange superiori tra le
due file di connettori trascinando le gabbie montate sulle
spalle
CARRELLI di
montaggio Gabbia di armatura soletta
Flangia Superiore
PIOLI
TRAVE
CARRELLO di
montaggio
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Il GETTO della SOLETTA
Le parti di soletta in corrispondenza delle pile di continuità devono essere gettate per ultime al fine di
ridurre il più possibile le sollecitazioni di trazione a cui sono sottoposti.
Ciò è perseguibile adottando una tecnica di sequenza discontinua che coinvolge dapprima il getto di tutte le
zone di soletta all'interno delle campate e poi il getto delle zone sugli appoggi .
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MODALITA’ COSTRUTTIVE DELLA SOLETTA
L’utilizzo della prefabbricazione è fondamentale per i ponti misti nei seguenti casi:
Solette PREFABBRICATE
• quando il tempo di costruzione è molto breve,
• quando le condizioni del sito sono difficili (zone soggette a forti gelate, siti molto
lontano dagli impianti di betonaggio )
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Macchine per il montaggio della soletta
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GETTI di SUTURA
Il caso in cui il getto di chiusura interessa lo spazio tra le flange, è ovviamente più complesso.
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Utilizzo delle COPPELLE
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Impalcati bi-trave con traversi solidali alla soletta Impalcati a cassone
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Solette PREFABBRICATE Varate A SPINTA
TRAVE di
PRECOMPRESSIONE
Scorrimento
Sezione ad U per il TRASVERSALE
getto di sutura
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Solette PREFABBRICATE Varate A SPINTA
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PRESOLLECITAZIONI e DISTORSIONI nei sistemi IPERSTATICI
Qualunque sia il sistema prescelto, alla struttura possono essere applicati sistemi di
presollecitazioni o distorsioni aventi lo scopo di migliorare gli stati tensionali finali.
Per il buon funzionamento della struttura mista la soletta in cls deve risultare
compressa per evitare che si fessuri.
Per evitare o contenere la fessurazione della soletta
si può intervenire con i seguenti sistemi:
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Gestendo opportunamente i tempi di realizzazione della
3 continuità
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Teoria e Progetto di PONTI 99
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CEDIMENTI relativi agli appoggi FASE 4: Abbassamento degli appoggi con
conseguente compressione nella soletta
FASE 1: Azione P.P sulla trave in acciaio
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Teoria e Progetto di PONTI 100
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Utilizzo delle SCONNESSIONI
FASE 4: Applicazione dei carichi di servizio
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Influenza dei PUNTELLI
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A) sistema a TRAVE PUNTELLATA B) sistema a TRAVE NON PUNTELLATA
VANTAGGI
ottimizzazione della collaborazione Economia nei connettori (soggetti solo ai
fra le 2 travi e conseguente economia carichi della II fase)
di peso strutturale complessivo
SVANTAGGI
fra le due travi
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