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Le mie fotografie…
Posted on 11 marzo 2012 by garzia
…nascono dalla voglia di raccontare il lavoro di questa gente, ma anche il mio, attraverso le
immagini.
Ogni immagine contiene l’ambiente, preciso, ben definito, che quotidianamente accompagna
l’uomo nella sua attività lavorativa.
https://agocontrago.wordpress.com/category/binari/scambi/ 1/7
16/05/22, 10:37 Scambi | Ago & contrAgo
note tecniche:
La foto è stata scattata durante il “varo” (la posa in opera) di un nuovo deviatoio, eseguito con
una tecnica che adesso viene utilizzata sempre più raramente, sostituita da metodologie più
evolute.
Le varie parti che compongono un deviatoio, descritte in altri post, vengono assemblate “fuori
opera” in un luogo sicuro, non lontano da quello in cui sarà piazzato.
In un post precedente, che spiegava il nome che abbiamo dato a questo Blog, abbiamo
cominciato a parlare dei deviatoi (detti anche scambi) descrivendone una parte essenziale: il
“telaio degli aghi“.
Con questo post vogliamo continuare a fare la conoscenza dei deviatoi (e, data l’importanza
dell’argomento, dedicheremo ancora altri post a questo argomento).
Immaginiamo un asse con due ruote che, superato il telaio degli aghi, si avvii verso l’uscita del
deviatoio: sia che percorra il ramo rettilineo, sia che si sposti sul ramo curvo, esso verrà a
trovarsi con una ruota nel punto in cui – per così dire – le rotaie si incrociano l’una (quella che
sta percorrendo) con l’altra.
Questo “incorocio” tra le rotaie viene realizzato mediante un dispositivo che, a causa della sua
posizione centrale, del suo ruolo rilevante, ma soprattutto per la forma, che richiama i cuoricini
che i ragazzi disegnano sui loro diari, viene denominato “cuore” del deviatoio.
https://agocontrago.wordpress.com/category/binari/scambi/ 2/7
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Osservando il cuore di un deviatoio, ci facciamo subito l’idea che un treno, transitando in quel
punto, corra il rischio di deragliare. Lo spazio fra la punta del cuore e le rotaie ad esso
contrapposte, le “zampe di lepre“, costituisce infatti una significativa discontinuità della rotaia
che, non a caso, prende il nome di “spazio nocivo” (o “spazio non guidato“).
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16/05/22, 10:37 Scambi | Ago & contrAgo
Il transito di ciascun asse sul cuore, e la corrispondente controrotaia, determina il caratteristico
sbandamento che ciascuno di voi, se ha viaggiato almeno una volta in treno, avrà
avvertito attraversando le stazioni. Questo sbandamento, con l’aumento della velocità diviene
sempre meno tollerabile. E’ per questa ragione che, per le linee con velocità superiori a
200Km/h vengono utilizzati dei deviatoi dotati di “cuore a punta mobile” oppure deviatoi in cui a
muoversi sono le zampe di lepre. Queste soluzioni, disponendo il cuore in una posizione
compatibile con quella degli aghi, eliminano – di fatto – lo spazio nocivo.
Finora ci siamo riferiti al tipo di deviatoio più diffuso: il “deviatoio semplice“. Talvolta può
verificarsi l’esigenza di utilizzare deviatoi più complessi, detti “deviatoi intersezione” che, in uno
spazio ridotto consentano ai veicoli di muoversi in diverse direzioni. Questi deviatoi sono del
tipo “inglese semplice” e “inglese doppio“. Essi sono caratterizzati dalla presenza di due telai
degli aghi, peraltro molto più “affollati” rispetto a quello di un deviatoio semplice, e di due cuori,
ed hanno quattro punti d’ingresso/uscita (che denomineremo A,B,C,D). Nell’inglese semplice
sono percorribili, nei due sensi, le direzioni A-B, A-D e C-D, mentre nel deviatoio inglese
doppio, oltre a quelle citate, si può percorrere anche la direzione C-B.
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https://agocontrago.wordpress.com/category/binari/scambi/ 4/7
16/05/22, 10:37 Scambi | Ago & contrAgo
Prima di intavolare qualunque discorso, corre l’obbligo di spiegare il nome che porta questo
blog.
Per ciascuno di noi l’ago è l’attrezzo minuscolo che utilizziamo per rammendare i calzini. Ma il
contrago cosa sarà? Non servirà mica a scucire i rammendi fatti con l’ago? Niente di tutto ciò.
La verità è che quando l’ago viene associato al contrago, non si sta parlando di rammendi, ma
di binari, di strada ferrata ed in modo particolare di deviatoi (più comunemente conosciuti
come scambi).
L’intreccio inestricabile dei binari di una stazione può essere facilmente decifrato se si
individuano i deviatoi: quei dispositivi che, opportunamente manovrati, permettono a
qualunque convoglio di cambiare direzione.
L’ago, in un deviatoio, non è altro che un pezzo di rotaia, assottigliato ad una estremità (di qui
la vaga somiglianza, fatte le debite proporzioni, con l’ago dei rammendi), che all’occorrenza
può essere spostato lateralmente fino a premere sul contrago (posizione di “ago accosto”) o
nella direzione opposta, distanziandosene abbondantemente (posizione di “ago discosto”). Del
resto anche il contrago è un pezzo di rotaia opportunamente sagomato per affacciarsi
correttamente alla parte dell’ago che realizza l’accostamento.
Salvo rarissime eccezioni, ogni scambio ha almeno due coppie ago-contrago. Insieme ad altre
componenti, di cui parleremo in altri post, esse costituiscono il cosiddetto “telaio degli aghi” (o
“dispositivo di deviazione”).
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16/05/22, 10:37 Scambi | Ago & contrAgo
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Nel telaio degli aghi di un deviatoio semplice (composto cioè da un ramo rettilineo ed un ramo
deviato), una delle due coppie è costituita da un contrago curvo con l’ago normalmente
accosto, mentre l’altra – al contrario- avrà il contrago rettilineo e l’ago discosto. Per far
cambiare direzione ad un convoglio sarà necessario far cambiare posizione ad entrambi gli
aghi.
https://agocontrago.wordpress.com/category/binari/scambi/ 6/7
16/05/22, 10:37 Scambi | Ago & contrAgo
Per i deviatoi si distinguono quindi due posizioni, quella di “normale” (con gli aghi che
determinano la direzione rettilinea), e quella di “rovescio” (in cui viene reso percorribile il ramo
curvo).
S’intuisce facilmente quanto siano importanti i deviatoi in un sistema ferroviario. Per questa
ragione il titolo del blog li richiama in maniera esplicita.
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