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Concrete2014 - Progetto e Tecnologia per il Costruito

Tra XX e XXI secolo

CONCRETE 2014
PROGETTO E TECNOLOGIA PER IL COSTRUITO
Tra XX e XXI secolo

Termoli
25 e 26 settembre 2014

Il degrado delle strutture in cemento armato:


tra teoria e sperimentazione.
La corrosione delle armature per carbonatazione del calcestruzzo.

Renato Iovino *, Emanuele La Mantia **, Salvatore Simonetti

* Straordinario di Architettura Tecnica, Università Telematica Pegaso,


renato.iovino@unipegaso.it
** Phd student Ingegneria delle ostru ioni , Università degli Studi di apoli
Federico II
*** Phd student Ingegneria delle ostru ioni , Università degli Studi di apoli
Federico II

Parole chiave: strutture, cemento armato, degrado

Abstract

Examined the phenomenon of corrosion of steel reinforcement induced by


carbonation of concrete and the requirements of UNI-EN 206 and "Guidelines of
the Ministry of Public Works on structural concrete," the authors analyze the
results of an experiment conducted on cubic packaged with three mix-design:
mix 976 with Rck 28/35 and portland cement 42.5 title; mix 977 with Rck 25/30
and pozzolanic cement 32.5 title; mix 978 with Rck 28/35 and pozzolanic cement
32.5 title. The experiment was carried out using accelerated aging tests.

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Renato Iovino, Emanuele La Mantia, Salvatore Simonetti

1. Premessa

Le strutture in conglomerato cementizio armato, realizzate dal secondo


dopoguerra ad oggi, presentano in gran parte manifesti segni di degrado indotti
dagli attacchi chimico-fisici e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli
di gelo e disgelo (Figg. 1 - 3).
Ci si potrebbe chiedere perché le strutture in cemento armato realizzate nel
secondo dopoguerra presentano, in gran parte, tanto degrado. Perché il
matrimonio calcestruzzo/acciaio è stato un errore ed è ora di celebrarne il
divorzio? Perché l acciaio impiegato è scadente? Perché l impresa ha lavorato
male? Perché la centrale di betonaggio ha fornito un calcestruzzo di qualità
scadente?
Forse anche per tutto questo, ma principalmente perché il progettista non si è
preoccupato di studiare opportunamente il mix design del calcestruzzo; perché il
progettista non si è preoccupato di verificare il numero di tondini di acciaio
presenti nelle sezioni delle travi, dei pilastri e nei nodi; perché il progettista non
ha fissato un adeguato copriferro; perché il calcestruzzo del nodo pilastro-trave-
pilastro non è opportunamente confinato; perché il direttore dei lavori ed il
collaudatore in corso d opera non hanno controllato la fase dei getti.

2. Il degrado delle strutture in cemento armato

Il Comitato Intereuropeo del Calcestruzzo (CEB) e la Federazione Internazionale


del Precompresso (FIP) definiscono la durabilità come l ttitudine di un opera a
sopportare agenti aggressivi di diversa natura mantenendo inalterate le
caratteristiche meccaniche e funzionali.
In generale, per le strutture in cemento armato la durabilità è legata alla capacità
del calcestruzzo di proteggere le armature metalliche dai processi di corrosione
provocati dall attacco degli agenti aggressivi presenti nell aria, nell acqua e nei
terreni. La durabilità, per tanto, è strettamente legata all esposizione ambientale
della struttura.

Figura 1: Trave reticolare in c.a.

L immagine testimonia le condizioni di


degrado della struttura. La corrosione
delle armature metalliche ha provocato
l espulsione del copriferro. Appare
evidente lo spessore ridotto del
copriferro e la presenza di un armatura
molto fitta che ha impedito al
calcestruzzo di penetrare tra gli
interferri.

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oncrete2 1 Progetto e ecnologia er il ostruito
Tra XX e XXI secolo

Figura : Trave emergente in c.a.

evidente la mancanza, all intradosso


della trave, di un copriferro adeguato
alle condizioni di esposizione
ambientale.

Figura 3: Pilastro in c.a.

L immagine testimonia le condizioni di


degrado della struttura. Anche in
questo caso è molto evidente la
corrosione delle armature metalliche
provocata, tra l altro, da un copriferro
mancante del tutto o insufficiente.

. a dura ilit delle strutture in cemento armato

Le TC , al 11. .11, stabiliscono che per garantire la durabilità delle


strutture in calcestruzzo armato, ordinario o precompresso, esposte all azione
dell ambiente, si devono adottare quei provvedimenti atti a limitare gli effetti di
degrado indotti dall attacco chimico, fisico e derivante dalla corrosione delle
armature e dai cicli di gelo e disgelo.
In particolare, le TC stabiliscono:

In fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni


ambientali del sito ove sorgerà la costruzione o quelle di impiego, deve
fissare le caratteristiche del calcestruzzo da impiegare (composizione e
resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione.
Per la valutazione della durabilità, nella formulazione delle prescrizioni sul
calcestruzzo, si potranno prescrivere anche prove per la verifica della
resistenza alla penetrazione agli agenti aggressivi, ad esempio si pu
tener conto del grado di impermeabilità del calcestruzzo. A tal fine pu
essere determinato il valore della profondità di penetrazione dell acqua in

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Renato Iovino, Emanuele La Mantia, Salvatore Simonetti

pressione in mm, in base a quanto indicato nella norma UNI EN 12390-


8:2002.
Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni
ambientali, nonché per la definizione della relativa classe, si potrà fare
utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee Guida sul
calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio
Superiore dei Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed
UNI 11104:2004.

4. La corrosione delle armature metalliche indotta dal fenomeno della


carbonatazione del calcestruzzo

Per carbonatazione del calcestruzzo s intende la formazione di carbonato di calcio


nella massa di questo materiale allo stato indurito. Per effetto della
carbonatazione diminuisce il ph del calcestruzzo e si stabiliscono le condizioni
favorevoli alla ossidazione delle armature metalliche presenti nelle strutture.
In particolare le sostanze che provocano il fenomeno sono l anidride carbonica,
l ossigeno e l acqua, contenuta sotto forma di vapore nell aria.
urante la presa e l indurimento del calcestruzzo i componenti del cemento, quali
i composti C2S e C3S, sono interessati dalle reazioni di idratazione e formano la
famiglia dei composti C-H-S (Calcium-Silicate-Hidraded), e l idrossido di calcio
Ca(OH)2:

C3S + H2O = C-H-S + Ca(OH)2 e C2S + H2O = C-H-S + Ca(OH)2

L idrossido di calcio abbassa l acidità del calcestruzzo, fino a valori del ph


maggiori di 13, e la basicità del composto favorisce la passivazione delle
armature metalliche, ovvero la formazione di una pellicola di ossido di ferro,
F2O3, che viene a ricoprire i tondini metallici. La pellicola, impermeabile e
compatta, isola la massa dell armatura dal contatto con l ossigeno e con l acqua,
impedendo la formazione della ruggine.
Purtuttavia la presenza nella massa del calcestruzzo sia dell idrossido di calcio
derivante dalla idratazione del cemento, sia dell anidride carbonica legata alla
penetrazione dell aria, provoca la formazione di carbonato di calcio

Ca(OH)2 + CO2 = CaCO3

che innalza l acidità fino a valori del ph minori di 11.


La riduzione del ph provoca la depassivazione del ferro, ovvero quella che era la
pellicola protettiva dell armatura diventa porosa ed incoerente, consentendo
all ossigeno ed all acqua di attaccare l armatura metallica.
L acqua e l ossigeno provocano l ossidazione del ferro secondo la nota reazione:

2Fe(ferro) + O2 + 2H2O = 2Fe(OH)2 (ruggine)

All ossidazione dell armatura metallica corrisponde un aumento del volume del
metallo, di circa 6-7 volte rispetto al volume iniziale, con conseguente

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oncrete 4 ro etto e ecnolo ia er il ostruito
Tra XX e XXI secolo

fessurazione del copriferro, prima, ed espulsione dello stesso, dopo.


In conclusione, la carbonatazione non provoca direttamente il degrado del
calcestruzzo, né tanto meno quello dell armatura metallica, ma determina le
condizioni favorevoli per l azione aggressiva dell ossigeno e dell umidità
ambientali penetrati nella massa del calcestruzzo insieme all anidride carbonica.
L avanzamento del fenomeno della carbonatazione nella massa strutturale
avviene secondo la relazione:
x kn t
nella quale:
lo spessore di calcestruzzo interessato dalla carbonatazione, in mm
t il tempo, in anni
n un coefficiente che dipende dalla porosità del conglomerato: n=2 per
calcestruzzi porosi, n 2 per quelli compatti
un coefficiente complesso funzione del rapporto A C, del titolo del
cemento e dell umidità relativa dell aria.

Il coefficiente assume il valore massimo per una umidità relativa compresa tra
il 60 e il 70 . Nella Tabella 1 sono riportati i valori di , al variare del rapporto
A C, per un cemento tipo II A-L 42. con umidità relativa =6 .
-1 2
mm anno
0,40 3,80
0, 0 8,60
0,60 10,10
0,70 12,30
0,80 1 ,10
Tabella 1: alori di per il cemento II A-L 42. con =6

. Le classi di es osizione ambientale

La norma UNI 11104 e le Linee Guida del Consiglio Superiore dei LL.PP.
definiscono sei Classi di Esposizione agli agenti aggressivi:
0 Assenza di rischio
C Corrosione da Carbonatazione
Corrosione da Cloruri ad esclusione di quelli di mare
S Corrosione da Cloruri di mare
F egrado per gelo e disgelo
A egrado chimico
In funzione della classe di esposizione si determinano i valori di c (min), del
rapporto (ma ), del dosaggio di cemento (min), dello spessore del
copriferro s (min).
La classe C relativa alle condizioni di rischio di corrosione indotta dalla
carbonatazione del calcestruzzo ed suddivisa nelle quattro sottoclassi C1,
C2, C3 e C4, in funzione delle condizioni di umidità dell ambiente.
La UNI 11104 precisa che le condizioni di umidità si devono riferire a quelle
esistenti nel copriferro o nel ricoprimento di inserti metallici.
Purtuttavia, in molti casi si pu ritenere che tali condizioni corrispondano a quelle
dell ambiente circostante come nel caso di strutture a faccia vista.

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Le Linee Guida definiscono quattro classi climatiche caratterizzate da specifici


valori dell umidità relativa media Tab. 2 .

Classi climatiche midit elati a media


Classe U Umida > 80%
Classe M Moderata tra 65% e 80%
Classe S Secca tra 45% e 65%
Classe SS Molto secca < 45%
Tabella 2: Classi climatiche di cui alle Linee Guida

Nella sottoclasse XC1, caratterizzata da ambiente asciutto o permanentemente


bagnato, rientrano le parti di strutture in c.a., o c.a.p., interne ad edifici con
umidità relativa bassa <45% , con eccezione delle parti esposte a condensa, o
immerse in acqua.
Nella sottoclasse XC2, caratterizzata da ambiente bagnato o raramente asciutto
>80% , rientrano le parti di strutture di contenimento di liquidi non aggressivi
e le fondazioni in terreni non aggressivi.
Nella sottoclasse XC3, caratterizzata da ambiente con umidità moderata
65%< <80% , rientrano le parti di strutture esterne, ma riparate dalla pioggia,
nonché le parti di strutture interne all edificio con contenuto di umidità da
moderata ad alta anche oltre l 80% .
Nella sottoclasse XC4, caratterizzata da variazione ciclica di asciutto o bagnato,
rientrano le parti di strutture esposte ai cicli climatici dell ambiente urbano
nonché le parti di strutture a contatto con acqua non compresa nella classe XC2.
La sottoclasse XC4 è la più gravosa in quanto durante il periodo asciutto nel
calcestruzzo penetra aria secca contenente O2 e CO2, mentre durante il periodo
bagnato penetra H2O.

6. Le prescrizioni per le classi di esposizione ambientale

Per garantire la durabilità del calcestruzzo per una vita utile di circa 50 anni per
le opere ordinarie e di 100 anni per le opere sensibili, le norme che disciplinano
la progettazione delle strutture in c.a. hanno individuato per i tre parametri
Resistenza caratteristica Rck, Rapporto A/C e Contenuto di cemento C, i vincoli
che devono essere rispettati per ottenere un calcestruzzo che consenta di
realizzare strutture durevoli.
L Eurocodice 2, inoltre, fissa la dimensione minima dello spessore del copriferro
mentre le Linee Guida e la UNI fissano il tipo di cemento più opportuno per
resistere agli attacchi chimici.
Per la classe di esposizione XC, riguardante la corrosione delle armature per
l effetto della carbonatazione del calcestruzzo, l Eurocodice fissa gli spessori
minimi del copriferro, per strutture in c.a. e in c.a.p., riportati nella Tabella 3. Le
Linee guida e la UNI, invece, fissano i limiti riportati in Tabella 4.

Classe di
XC1 XC2 XC3 XC4
esposizione
c.a. ordinario 15 25 25 30
c.a.p. 25 35 35 40
Tabella 3: Spessori del copriferro in mm

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oncrete ro etto e ecnolo ia per il ostr ito
Tra XX e XXI secolo

Ca atte istiche dell am iente Ca atte istiche della miscela


Classe di esposizione XC Linee Guida UNI 11104
A/C Rck min C min A/C Rck min C min
Corrosione indotta dalla carbonatazione
ma N/mm2 kg/m3 ma N/mm2 kg/m3
Asciutto o permanentemente bagnato XC1 0,60 30 280 0,60 30 300
agnato, raramente asciutto XC2 0,60 30 280 0,60 30 300
Umidità moderata XC3 0,55 3 300 0,55 35 320
Ciclicamente asciutto o bagnato XC4 0,50 3 40 320 0,50 40 340
Tabella 4: Prescrizioni per la classe di esposizione ambientale XC

. La sperimentazione

I mi design dei calcestruzzi oggetti della sperimentazione 1 presentano le


seguenti caratteristiche:
MIX 6: Rck 28/35 MPa Portland 42.5 dosaggio 3 0 kg/m3
MIX : Rck 25/30 MPa Pozzolanico 32.5 dosaggio 340 kg/m3
MIX 8: Rck 28/35 MPa Pozzolanico 32.5 dosaggio 380 kg/m3
Tutte le altre caratteristiche dei tre mi , assortimento granulometrico, dma ,
dosaggio dell acqua, dosaggio fluidificante, ecc., sono riportati nella Tabella 5.

. icli di in ecc iamento

Presso lo stabilimento Capuano Calcestruzzi, di Giugliano in Campania, sono stati


confezionati cubetti, di dimensioni 15 15 15 cm, per ciascuno dei tre mi
design oggetti di studio, per un totale di 2 cubetti. opo 28 giorni di
stagionatura in vasca di maturazione a temperatura ed umidità controllata, come
prescritto dalla UNI 123 0/1 e dalla UNI EN 123 0/2, i 2 cubetti sono stati
rettificati, presso il Laboratorio di prove su materiali da costruzione Tecnolab di
Napoli, ottenendo in totale di 216 provini di dimensione , ovvero n. 2
provini per ogni mi design.
Le cubiere in poliuretano utilizzate, di dimensioni 15 15 15 cm, sono state
riempite in tre strati uguali attraverso una sessola in alluminio che per la sua
particolare forma non conduce a segregazione. Successivamente è stato vibrato il
conglomerato fresco facendo attenzione ad inserire l ago vibrante verticalmente
in cinque punti vicino agli spigoli ed al centro ed estraendolo lentamente al
termine dell affioramento dell aria.

Tabella 5: Caratteristiche dei mi design


Tipo MIX 6 MIX MIX 8
Resistenza caratteristica Rck 28/35 Rck 25/30 Rck 28/35
Cemento marca Italcementi S.p.A. Cementir S.p.A. Cementir S.p.A.
tipo CEM II/A LL 42,5 CEM I /A 32,5R CEM I /A 32,5R
classe portland pozzolanico pozzolanico
Rapporto A/C 0,44 0,4 0,44
Slump 20 cm 1 cm 1 cm

1 speri ent ione st t con ott ing. iro ri e con i tutor ggio e pro . Ing. en to Io ino
per e or ione e esi per i ottor to i icerc in Ingegneria delle costruzioni conseguito presso
ni ersit eg i tu i i po i e erico II.

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Renato Iovino, Emanuele La Mantia, Salvatore Simonetti

Consistenza S4 S4 S4
MAPEI Dynamon MAPEI Dynamon MAPEI Dynamon
Additivo
SR2/SX SR1/SR2/SX SR1/SR2/SX
Dosaggio additivo 4,4 kg/ m3 4,1 kg/ m3 4,6 kg/ m3
Diametro max inerti 22 mm 22 mm 22 mm
Classe di esposizione ambientale XC2 XC2 XC2
Sabbia basaltica 0-4 53% 943 kg/m3 52% 958 kg/m3 50% 900 kg/m3
Ghiaino/pietrisco 4-12,5 16% 297 kg/m3 12% 220 kg/m3 14% 251 kg/m3
Ghiaia/pietrisco 12,5-20 31% 581 kg/m3 36% 663 kg/m3 36% 648 kg/m3
Dosaggio cemento 370 kg/m3 340 kg/m3 380 kg/m3
Dosaggio acqua 163 l/m3 168 l/m3 169 l/m3

Terminato il confezionamento dei provini, per le successive 24 ore i provini sono


stati conservati in ambiente a temperatura di circa 20°C e protetti con un panno
umido, fino alla scasseratura ed alla identificazione. Successivamente i provini
sono stati immersi in acqua a 20°C in vasca di maturazione per 28 gg. (Fig. 4).
Per simulare il degrado del calcestruzzo, per l azione dell anidride carbonica, sono
state effettuate in laboratorio prove di invecchiamento artificiale.
In particolare, per ogni mix design, completati i 28 giorni di stagionatura in
acqua, si è proceduto nel rispetto del seguente protocollo:
• la prima serie di 36 provini 7x7x7 cm è stata sottoposta a maturazione
naturale per 20 giorni;
• la seconda serie di 36 provini 7x7x7 cm è stata sottoposta a maturazione
in ambiente arricchito di CO2 per 20 giorni;
Completati i cicli di maturazione, in ambiente naturale e in ambiente aggressivo,
sono state condotte le prove di seguito indicate:
• rottura a compressione di 18 provini, sottoposti a maturazione naturale;
• rottura a trazione indiretta di 18 provini, sottoposti a maturazione naturale;
• rottura a compressione di 18 provini, sottoposti a maturazione in ambiente
arricchito di CO2;
• rottura a trazione indiretta di 18 provini, sottoposti a maturazione in
ambiente arricchito di CO2.
Per la carbonatazione accelerata i provini sono stati tenuti per 20 giorni in un
essiccatore di capacità nota (Fig. 5) nel quale, attraverso una pompa per il vuoto,
si è arricchito l ambiente con una concentrazione pari al 40% di anidride
carbonica.

Figura 4: Vasca di maturazione Figura 5: Essiccatori per carbonatazione

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Tra XX e XXI secolo

Sui provini portati a rottura con la trazione indiretta, è stato misurato lo spessore
in mm del fronte carbonatato. In particolare, è stato spruzzato sulla superficie di
rottura una soluzione alcolica di fenolftaleina ( I 9944), che reagendo con le
zone a P 9 ha assunto una colorazione rosa-viola permettendo di distinguerle
da quelle carbonatate rimaste incolore.

9. Prove di resistenza meccanica

Tutti i provini 7x7x7cm sono stati pesati, misurati e poi sottoposti a prove di
rottura a compressione, per i primi 108 (n. 36 per ogni mix), e a prove a trazione
indiretta per i restanti 108 (n. 36 per ogni mix).
La resistenza a trazione indiretta, partendo dal carico di rottura della ro a
bra iliana, è stata calcolata con la relazione

dove
fct è la resistenza alla trazione indiretta in MPa
F è il carico massimo in
L è la lunghezza della linea di contatto del provino, in mm
d è la dimensione nominale della sezione, in mm

I dati sperimentali, per ogni serie da 18 cubetti, sono riportati nelle:


Tabelle 6 9 e Figura 6, per il mix 976
Tabelle 10 13 e Figura 7, per il mix 977
Tabelle 14 17 e Figura 8, per il mix 978

Tabella 6: Mix 976 RC 28/35 Portland 42,5; stagionatura in acqua 28gg stagionatura naturale
20gg compressione
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fc fc
mm mm mm mm2 g g Mpa Mpa
A1 75 73 74,5 5475 0,949 271,05 49,51 47,94
1 74 73 73,5 5476 0,923 278,02 50,77
C1 74 75 73 5402 0,907 218,72 40,49
D1 74 74 73 5476 0,864 249,74 45,61
E1 74 72 75 5256 0,913 242,91 46,22
F1 73 73 74 5329 0,893 213,14 40,00
G1 76 73,5 73,5 5700 0,938 283,69 49,77
1 73 74,5 74 5548 0,916 302,38 54,50
I1 72 73,5 74 5184 0,870 234,19 45,18
L1 75 75 73 5550 0,920 259,58 46,77
M1 76 73 72 5700 0,916 251,73 44,16
1 72 74 72 5256 0,864 286,58 54,52
O1 74 75 72 5476 0,951 285,27 52,09
P1 74 75 73 5328 0,934 297,25 55,79
1 73 75 77 5402 0,896 260,69 48,26
R1 73 75 72 5402 0,946 260,18 48,16
S1 75 73 75 5625 0,984 235,81 41,92
T1 74 76 75 5328 0,946 262,45 49,26

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Tabella 7:Mix 976 RCK 28/35 Portland 42,5 - stagionatura in acqua 28gg + stagionatura
naturale 20gg + trazione indiretta
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fct fct
mm mm mm mm2 Kg Kg Mpa Mpa
A2 71 72 74 5112 0,887 30,58 3,71 2,71
B2 74 78 73 5772 0,948 32,86 3,87
C2 74 74 74 5476 0,916 27,08 3,15
D2 70 74 72 5180 0,866 22,58 2,85
E2 72 73 74 5256 0,891 24,76 2,96
F2 73 74 75 5402 0,924 19,36 2,25
G2 73 73 74 5329 0,911 18,21 2,15
H2 73 71 72 5183 0,903 18,79 2,28
I2 75 76 73 5700 0,936 27,90 3,25
L2 72 74 72 5328 0,891 25,49 3,13
M2 72 74 72 5328 0,9 28,05 3,45
N2 78 74 73 5772 0,95 15,94 1,78
O2 74 74 74 5476 0,934 24,52 2,85
P2 73 74 73 5402 0,96 18,27 2,18
Q2 72 74 72 5328 0,912 19,37 2,38
R2 73 73 73 5329 0,914 20,05 2,40
S2 74 73 74 5402 0,93 17,60 2,05
T2 73 73 73 5329 0,938 17,35 2,07

Tabella 8: Mix 976 RCK 28/35 Portland 42,5 - stagionatura in acqua 28gg + stagionatura in CO2
al 40% a 20gg + compressione
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fc fc
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa
A3 72 74 74 5328 0,925 245,14 46,01 46,86
B3 76 74 75 5624 0,986 286,41 50,93
C3 74 76 73 5624 0,944 277,04 49,26
D3 72 73 73 5256 0,875 220,73 42,00
E3 72 76 75 5472 0,967 211,81 38,71
F3 73 73 72 5329 0,903 279,95 52,53
G3 72 74 75 5328 0,919 201,95 37,90
H3 76 72 73 5472 0,942 224,34 41,00
I3 79 73 72 5767 0,905 268,78 46,61
L3 76 74 71 5624 0,887 279,84 49,76
M3 75 73 72 5475 0,888 285,59 52,16
N3 73 72 70 5256 0,867 286,75 54,56
O3 73 73 73 5329 0,946 232,58 43,64
P3 73 73 74 5329 0,934 277,76 52,12
Q3 74 72 74 5328 0,950 239,96 45,04
R3 72 73 74 5256 0,906 248,41 47,26
S3 73 74 74 5402 0,948 267,75 49,56
T3 73 74 75 5402 0,969 239,71 44,37

Tabella 9: Mix 976 RCK 28/35 Portland 42,5 - stagionatura in acqua 28gg + stagionatura in CO2
al 40% a 20gg + trazione indiretta
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media Profondità Media
a b c F fct fct penetrazione
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa mm mm
A6 73 74 73 5402 0,891 24,18 2,89 2,73 2,00 2,14
B6 74 72 74 5328 0,928 35,21 4,10 2,00
C6 73 75 74 5475 0,95 22,00 2,59 1,50
D6 73 73 71 5329 1,021 25,64 3,15 2,50
E6 74 76 77 5624 0,96 23,35 2,61 2,00
F6 75 74 76 5550 0,967 24,93 2,79 2,00
G6 73 72 72 5256 0,981 19,99 2,42 2,00

90
e e e e Te l ia e il i
Tra XX e XXI secolo

H6 73 68 74 4964 0,982 20,43 2,41 2,50


I6 73 72 74 5256 0,939 26,67 3,14 2,00
L6 74 77 75 5698 0,922 21,37 2,45 2,20
M6 74 73 73 5402 0,904 29,05 3,43 1,80
N6 74 76 74 5624 0,962 31,72 3,69 1,50
O6 73 74 74 5402 0,946 18,34 2,16 2,50
P6 73 73 73 5329 0,933 19,22 2,30 2,50
Q6 74 73 76 5402 0,932 17,71 2,03 2,50
R6 74 73 73 5402 0,972 17,50 2,06 2,50
S6 74 73 73 5402 0,909 22,97 2,71 2,00
T6 73 72 74 5256 0,89 18,5 2,18 2,50

Figura 6 Istogramma delle resistenze per il mi 976


60 47,94 46,86 fc medio stagionatura amb
fc [Mpa]

40 fc medio stagionatura Co2

20 fct medio stagionatura amb


2,71 2,73 fct medio stagionatura CO2
0

Tabella : Mix 977 RCK 25/30 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua a 28gg + stagionatura
in ambiente di lavoro a 20gg + compressione
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fc fc
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa
A1 75 73 74,5 5475 0,949 271,82 49,65 43,64
B1 74 73 73,5 5402 0,89 162,38 30,06
C1 75,5 75 73 5662 0,932 206,35 36,44
D1 74 74 73 5476 0,928 256,84 46,90
E1 74 72 75 5328 0,94 231,51 43,45
F1 73 73 74 5329 0,807 179,96 33,77
G1 73 73,5 73,5 5365 0,906 266,64 49,70
H1 75 74,5 74 5587 0,96 243,94 43,66
I1 73,5 73,5 74 5402 0,919 243,06 44,99
L1 72 75 73 5400 0,951 227,3 42,09
M1 73,5 73 72 5365 0,906 258,44 48,17
N1 75 74 72 5550 0,935 273,12 49,21
O1 74 75 72 5550 0,963 220,34 39,70
P1 74 75 73 5550 0,905 246,94 44,49
Q1 73 75 77 5475 0,945 247,66 45,23
R1 74 75 72 5550 0,912 244,16 43,99
S1 74 73 75 5402 0,943 248,18 45,94
T1 74 76 75 5624 0,95 270,42 48,08

Tabella : Mix 977 RCK 25/30 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua 28gg + stagionatura in
ambiente di lavoro 20gg + trazione indiretta
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fct fct
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa
A2 72 72 75,5 5184 0,890 24,05 2,82 2,77
B2 74 74 73 5476 0,918 25,34 2,99
C2 74 74,5 74,5 5513 0,953 20,27 2,34
D2 71,5 74 73 5291 0,886 26,12 3,19
E2 74 73 73,5 5402 0,908 28,66 3,36
F2 72,5 72,5 74 5256 0,909 21,16 2,51
G2 74 73 73 5402 0,924 23,83 2,81

91
Renato Iovino, Emanuele La Mantia, Salvatore Simonetti

H2 74 72,2 76 5342 0,913 24,69 2,80


I2 73,5 75 74 5512 0,911 26,20 3,07
L2 69 75 72,5 5175 0,839 20,71 2,64
M2 74,5 73,5 72 5475 0,945 21,68 2,57
N2 71 73,5 72 5218 0,884 26,93 3,36
O2 72 72 72 5184 0,857 18,65 2,29
P2 74 73 72 5402 0,920 19,25 2,30
Q2 74 73 76 5402 0,952 25,81 2,92
R2 74 73 73 5402 0,931 25,08 2,96
S2 71 73 73 5183 0,917 18,65 2,29
T2 73 76 76 5548 0,990 22,37 2,57

Tabella 12: Mix 977 RCK 25/30 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua 28gg + stagionatura in
CO2 al 40% 20gg + compressione
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fc fc
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa
A3 73 71 72 5183 0,873 220,39 42,52 42,89
B3 73 75 73 5475 0,915 226,76 41,42
C3 73 75 73 5475 0,906 209,01 38,18
D3 72 74 75 5328 0,930 236,71 44,43
E3 73 73 74 5239 0,906 230,44 43,24
F3 74 75 76 5550 0,999 231,11 41,64
G3 73 75 74 5475 0,981 166,63 30,43
H3 763 73 73 5329 0,881 225,97 42,4
I3 74 73 73 5402 0,948 279,99 51,83
L3 73 72 75 5256 0,927 246,04 46,81
M3 74 75 76 5550 0,947 232,65 41,92
N3 74 75 72 5550 0,938 251,51 45,32
O3 73 72 73 5256 0,888 226,76 43,14
P3 73 72 72 5256 0,908 243,00 46,23
Q3 73 73 72 5329 0,897 236,62 44,40
R3 74 74 75 5476 0,937 216,2 39,48
S3 75 73 74 5475 0,947 256,29 46,81
T3 72 71 73 5112 0,877 213,59 41,78

Tabella 13: Mix 977 RCK 25/30 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua a 28gg + stagionatura
in CO2 al 40% a 20gg + trazione indiretta
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media Profondità Media
a b c F fct fct penetr.ne
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa mm mm
A6 74 75 75 5550 0,97 28,72 3,30 2,91 2,0 2,03
B6 74 73 74 5402 0,947 28,89 3,36 1,5
C6 76 74 73 5624 0,968 34,71 3,98 1,5
D6 75 74 75 5550 0,958 25,36 2,87 2,0
E6 75 74 76 5550 0,985 27,13 3,03 2,0
F6 73 75 72 5475 0,899 27,71 3,36 2,0
G6 73,5 76 75 5586 0,971 25,66 2,96 2,5
H6 74 73 72 5402 0,924 31,18 3,73 1,5
I6 72,5 73 72 5292 0,926 28,38 3,46 1,5
L6 74 76 72 5624 0,931 32,45 3,88 1,5
M6 78 73 74 5624 0,95 29,28 3,23 2,0
N6 75 75 74 5625 0,952 30,98 3,56 1,5
O6 74 72 72 5328 0,886 17,04 2,04 2,5
P6 74 74 73 5476 0,916 16,98 2,00 2,5
Q6 74 72 74 5328 0,953 16,66 1,94 2,5
R6 73 75 73 5475 0,951 16,33 1,95 2,5
S6 74 72 75 5328 0,93 16,55 1,90 2,5
T6 73 73 72 5329 0,902 15,04 1,82 2,5

92
e e2 1 e e Te l ia e il i
Tra XX e XXI secolo

Figura 7 Istogramma delle resistenze per il mi 977


60
43,64 42,89 fc medio stagionatura amb
40 fc medio stagionatura Co2
[Mpa]

20 fct medio stagionatura amb


2,77 2,91 fct medio stagionatura CO2
0

Tabella 1 : Mix 97 RCK 28/35 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua a 28gg + stagionatura
in ambiente di lavoro a 20gg + compressione
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fc fc
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa
A1 73 75 75 5475 0,939 273,91 50,03 45,80
B1 75 76 76 5700 0,911 231,30 40,58
C1 76 75 73 5700 0,909 238,79 41,89
D1 72 71 74 5112 0,866 189,74 37,12
E1 74 72 73 5328 0,905 233,72 43,87
F1 76 74 74 5624 0,906 266,36 47,36
G1 72 73 73 5256 0,886 252,5 48,04
H1 73 75 73 5475 0,902 181,29 33,11
I1 73 74 73 5402 0,916 246,83 45,69
L1 72 73 74 5256 0,906 242,81 46,20
M1 77 73 74 5621 0,911 256,46 45,63
N1 72 75 74 5400 0,894 191,74 35,51
O1 75 72 73 5400 0,941 239,77 44,40
P1 75 74 73 5550 0,905 301,47 54,32
Q1 73 74 75 5402 0,966 293,23 54,28
R1 74 75 73 5550 0,914 271,07 48,84
S1 73 74 74 5402 0,951 290,81 53,83
T1 74 75 74 5550 0,940 297,66 53,63

Tabella 1 : Mix 97 RCK 28/35 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua a 28gg + stagionatura
in ambiente di lavoro a 20gg + trazione indiretta
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fct fct
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa
A2 75 74 74 5550 0,905 20,53 2,36 2,5
B2 73 73 75 5329 0,921 17,43 2,03
C2 74 75 74 5550 0,94 19,24 2,24
D2 76 74 74 5624 0,935 24,59 2,78
E2 74 72 77 5328 0,913 21,8 2,44
F2 73 74 75 5402 0,939 18,66 2,17
G2 73 73 74 5329 0,904 17,41 2,05
H2 73 74 73 5402 0,901 22,88 2,73
I2 73 73 75 5329 0,932 24,8 2,89
L2 72 75 74 5400 0,936 20,82 2,49
M2 72 75 75 5400 0,918 20,86 2,46
N2 73 74 72 5402 0,882 21,74 2,63
O2 74 73 74 5402 0,897 27,69 3,22
P2 74 75 74 5550 0,971 16,05 1,87
Q2 75 73 73 5475 0,953 20,47 2,38
R2 73 74 74 5402 0,958 21,85 2,58
S2 72 73 74 5256 0,924 24,72 2,96
T2 72 75 74 5400 0,955 22,73 2,72

93
Renato Iovino, Emanuele La Mantia, Salvatore Simonetti

Tabella 16: Mix 978 RCK 28/35 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua a 28gg + stagionatura
in CO2 al 40% a 20gg + compressione
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media
a b c F fc fc
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa
A3 72 74 75 5328 0,935 218,46 41 42,03
B3 76 74 72 5624 0,922 208,15 37,01
C3 72 75 74 5400 0,891 231,94 42,95
D3 73 74 75 5402 0,931 210,91 39,04
E3 76 74 74 5624 0,934 235,47 41,87
F3 72 74 75 5328 0,929 216,5 40,63
G3 73 74 73 5402 0,904 185,01 34,25
H3 77 75 75 5775 0,926 193,25 33,46
I3 74 73 75 5402 0,923 198,89 36,82
L3 77 74 76 5698 0,927 253,63 44,51
M3 73 74 75 5402 0,918 220,62 40,84
N3 74 72 74 5328 0,894 250,89 47,09
O3 73 74 72 5402 0,903 215,1 39,82
P3 74 74 73 5476 0,921 235,28 42,97
Q3 73 75 73 5475 0,934 253,74 46,35
R3 73 72 74 5256 0,88 258,6 49,2
S3 73 73 72 5329 0,973 271,75 50,99
T3 74 74 73 5476 0,912 261,42 47,74

Tabella 17: Mix 978 RCK 35 Pozzolanico 32,5 - stagionatura in acqua a 28gg + stagionatura in
CO2 al 40% a 20gg + trazione indiretta
Sigla Dimensioni Area Massa Resistenza Media Profondità Media
a b c F fct fct penetr.ne
mm mm mm mm2 Kg KN Mpa Mpa mm mm
A6 72 77 74 5544 0,894 25,23 3,02 2,77 2,50 3,53
B6 74 74 74 5476 0,904 25,84 3,01 3,00
C6 76 72 74 5472 0,891 18,08 2,05 4,00
D6 75 73 73 5475 0,886 29,33 3,41 3,00
E6 75 74 77 5550 0,922 19,5 2,15 4,50
F6 76 73 75 5548 0,906 28,33 3,17 2,00
G6 76 74 74 5624 0,894 25,51 2,89 3,00
H6 73 73 73 5329 0,892 25,45 3,04 3,50
I6 77 76 74 5852 0,976 18,55 2,07 4,50
L6 73 77 74 5621 0,921 25,19 2,97 3,50
M6 73 73 73 5329 0,926 18,4 2,2 5,00
N6 75 73 74 5475 0,885 22,43 2,57 4,00
O6 73 73 73 5329 0,928 20,17 2,41 4,00
P6 74 73 74 5402 0,935 17,45 2,03 5,00
Q6 72 73 76 5256 0,914 19,57 2,28 4,00
R6 73 74 75 5402 0,948 19,44 2,26 4,00
S6 73 74 74 5402 0,900 34,02 4,01 2,00
T6 74 73 72 5402 0,913 23,62 4,26 2,00

Figura 8: Istogramma delle resistenze per il mix 978


60
45,8 42,03 fc medio stagionatura amb
40 fc medio stagionatura in CO2
[Mpa]

20 fct medio stagionatura amb


2,5 2,77
fct medio stagionaturain CO2
0

94
e e 1 e e Te l ia e il i
Tra XX e XXI secolo

1 e e a i e i i a ei i l a i e i e ali

Nella Tabella 18 sono riportati i valori delle medie delle resistenze a


compressione dei mix oggetti di studio e la percentuale di variazione di fc per
effetto del degrado accelerato. Nel calcolo delle medie sono stati scartati i valori
max e min della serie. Nella Tabella 19, invece, sono riportati i corrispondenti
valori per la resistenza a trazione fct valutata con la prova brasiliana.
MEDIA fc MEDIA fc MEDIA fc
Cemento Portland 42,5 Cemento Pozzolanico 32,5 Cemento Pozzolanico 32,5
Rc 28/35 Rc 25/30 Rc 28/35
ix 976 MPa % ix 977 MPa % ix 978 MPa %
amb. 48,03 amb. 44,11 amb. 46,06
CO2 46,94 8 CO2 42,62 7 CO2 41,82 9
Tabella 18: Resistenza a compressione fc
MEDIA fct MEDIA fct MEDIA fct
Cemento Portland 42,5 Cemento Pozzolanico 32,5 Cemento Pozzolanico 32,5
Rc 28/35 Rc 25/30 Rc 28/35
ix 976 MPa % ix 977 MPa % ix 978 MPa %
amb. 2,69 amb. 2,76 amb. 2,49
CO2 2,69 6 CO2 2,49 9 79 CO2 2,72 9
Tabella 19: Resistenza a trazione fct

Per tutti i mix la carbonatazione accelerata a comportato una riduzione


apprezzabile della resistenza a compressione. In particolare, emerso:
A parità di resistenza caratteristica Rc il mix 976, con cemento Portland,
a subito un minore degrado rispetto al mix 978, con cemento
Pozzolanico si passato, infatti, da una riduzione della resistenza del
2,28% ad una riduzione del 9,20%.
A parità di cemento il mix 977, con resistenza caratteristica Rc 25/30, a
comportato un minore degrado rispetto al mix 978 con Rc 28/35 si
passato, infatti, da una riduzione della resistenza del 3,37% al 9,20%.
Sembrerebbe, quindi, c e il degrado da carbonatazione aumenta
all aumentare della resistenza. Purtuttavia occorre osservare c e il mix
977, sebbene progettato per una Rc 25/30, a fornito valori sperimentali
della resistenza per i provini non soggetti a carbonatazione accelerata dello
stesso ordine di grandezza del mix 978. Si passato, infatti, da un valore
della resistenza a compressione di 44,11 MPa del mix 977 al valore di
46,06 MPa del mix 978.
Nel merito della resistenza a trazione fct la sperimentazione a evidenziato:
La resistenza a trazione diminuita passando dalla Rc 28/35 alla Rc
25/30 si passato, infatti, da una riduzione di resistenza di 0,26% ad una
riduzione del 9,79%.
Singolare appare, infine, l aumento di resistenza a trazione c e a
interessato il mix 978. Confrontando il risultato del mix 977 con quello del
mix 978, si osserva c e a parità di cemento impiegato Pozzolanico 32,5
all aumentare della Rc , da 25/30 a 28/35, si passa da una riduzione di fct
del 9,79% ad un aumento di fct del 9,02%. Questo risultato appare
anomalo per cui si ritiene auspicabile una ulteriore sperimentazione.

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