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La dominanza incompleta si manifesta quando,

incrociando due linee pure per un certo carattere, la


prole eterozigote manifesta un fenotipo diverso da
quello dei genitori. Di fatto nessuno dei due alleli
risulta essere dominate sullaltro in maniera
marcata: essi interagiscono fra loro, ottenendo un
fenotipo qualitativamente o quantitativamente
intermedio a quello della generazione parentale.
Un esempio quello della bocca di leone
(Antirrhinum majus), pianticella che possiede un
gene responsabile del colore dei fiori. Questo gene
presenta due varianti (R, r) che causano il colore
rosso (R) o bianco (r) nei fiori delle linee pure (quindi
omozigotiper quel gene)

.
Incrociando piante RR con piante rr otteniamo ibridi
F1 genotipicamente Rr (quindi eterozigoti) e
fenotipicamente dai fiori rosa, colore intermedio fra il
rosso e il bianco. Per
dimostrare che effettivamente il colore rosa sia dato
dallinterazione dagli alleli R e r, incrociamo due
ibridi F1 e ricostruiamo genotipo e fenotipo della
prole, utilizzando il quadrato di Punnett: RR
(rosso), Rr (rosa) e rr (bianco), con un rapporto
fenotipico di 1:2:1 che identifica un caso di
dominanza incompleta. Nella dominanza totale,
infatti, il rapporto fenotipico della generazione F2
3:1, in quanto della prole ha il fenotipo
caratteristico dellallele dominante ( AA + Aa)
mentre il restante terzo quello dellallele recessivo
(aa). Si tratta naturalmente di dati probabilistici:
nelle piante che producono moltissimi semi pi
facile poter verificare i rapporti percentuali.

Anche la codominanza una situazione in cui


nessuno dei due alleli dellindividuo diploide
definibile dominante o recessivo, ma, a differenza
della dominanza incompleta, il fenotipo dellibrido F1
risulta essere la somma esatta dei fenotipi dei
genitori, in quanto gli alleli si comportano in maniera
indipendente luno dallaltro. Un esempio dato dal
gene che controlla il gruppo sanguigno degli
individui il quale presenta 3 alleli differenti (caso di
alleli multipli), che permettono allorganismo di
legare diverse catene di zuccheri alla membrana dei
globuli rossi (chiamati anche eritrociti): gli alleli in
questione sono IA, IB e i.
Gli alleli IA e IB sono dominanti su i, in quanto
questultimo non porta al legame di alcuno zucchero
sulla membrana degli eritrociti: di conseguenza solo
gli individui omozigoti per questo allele manifestano
il fenotipo corrispondente, ovvero il gruppo
sanguigno 0. Gli individui genotipicamente IAIA e IAi
sono di gruppo A (in quanto portanti la catena di
zuccheri A), mentre gli individui IBIB e IBi
appartengono al gruppo B (portanti la catena B). Una
persona IAIB, invece, in grado di legare sia la
catena A sia la catena B, e per questo motivo
appartiene al gruppo AB: nessuno dei due alleli si
impone sullaltro, anzi entrambi manifestano il
proprio fenotipo associato, risultando nella somma
esatta dei due.

Un altro caso di codominanza, sempre legato ai


globuli rossi, lanemia falciforme, in cui un allele
mutato causa laggregazione di molecole di
emoglobina che, precipitando, deformano gli
eritrociti fino a dar loro una forma di falce.
Leterozigote per questo gene presenta nel proprio
sangue sia globuli rossi ordinari (di forma discoidale)
sia globuli rossi falciformi, in quanto i due alleli
causeranno la sintesi indipendente delle due forme
dellemoglobina (normale e mutata).

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