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e le sei Titanidi:
Nella Teogonia di Esiodo, ai vv. 133-138, viene narrato che unendosi a Urano ( ,
"Cielo stellante"), Gaia (, "Terra") genera i sei Titani:
OCEANO
Oceano (, Okeans) una figura della mitologia greca, era un titano figlio diUrano e di Gea.
Omero chiama Oceano l'origine degli dei ( )[1] e l'origine di tutti ( )[2]; egli era
una divinit fluviale e con lo stesso nome veniva designato sia ilfiume (o corso d'acqua) che il dio, ci
che del resto si usava fare anche per le altre divinit fluviali[3].
Oceano aveva un'inesauribile potenza generatrice, non diversamente dai fiumi, nelle cui acque si
bagnavano le fanciulle greche prima delle nozze, e che perci erano considerati come i capostipiti di
antiche famiglie. Oceano per non era un dio fluviale comune, perch il suo non era un fiume comune.
Quando tutto aveva avuto gi origine da lui, esso continu a scorrere agli estremi margini della terra,
rifluendo in se stesso, in un circolo ininterrotto. I fiumi, i torrenti e le sorgenti, anzi il mare stesso,
continuavano a scaturire dal suo corso vasto e potente [4]. Anche quando il mondo stava gi sotto il
dominio di Zeus, egli solo pot rimanere al suo posto primitivo, oltre al quale si credeva si estendesse
solo il buio, conosciuto col nome di Erebo.
Tuttavia non fu solo Oceano a rimanere nel suo luogo primitivo. Ad esso era legata la dea Teti, che
giustamente veniva chiamata madre. Possiamo dunque capire perch Omero dice che questa prima
coppia gi da molto tempo si asteneva dal procreare[5]. Che i due lo facessero per ira reciproca, una
motivazione naturale in quel genere di racconti antichissimi; ma se la procreazione primordiale non
avesse avuto fine, neanche il nostro mondo avrebbe avuto consistenza, n un limite rotondo, n un
corso circolare che rifluiva in se stesso. Ad Oceano rimase dunque soltanto la facolt di fluire in circolo,
di alimentare le sorgenti, i fiumi e il mare - e la subordinazione al potere di Zeus.
Secondo Esiodo, i figli di Oceano e Teti, i fiumi, erano circa tremila (tra i quali nomina il Nilo, il Po,
il Danubio e diversi fiumi greci pi corti); altrettante le figlie, le Oceanine[6][7].
Oltre che da Omero e da Esiodo, Oceano ricordato da diversi autori classici greci, tra i
quali Pindaro ed Eschilo[8]. Oceano anche uno dei protagonisti del poema La Trasimenide di Matteo
dall'Isola.
Un ramo della mitologia moderna (meno approfondita ma anche pi conosciuta) attribuisce a Oceano e
Teti anche la discendenza di Stige e Asopo (anch'esso dio fluviale) e attribuisce a Oceano il ruolo di
"pi antico dei titani".
Oceano raffigurato come statua nel contesto della Fontana di Trevi, in cui si trova nella nicchia
centrale.
Nella mitologia greca, Coeus (greco antico: Koios) stato uno dei
Titani, figlio di Urano (il cielo) e Gea (la terra). Nella Mitologia
romana era conosciuto come Polus, lincarnazione dellasse celeste
attorno al quale ruotavano i cieli. Come la maggior parte dei Titani
egli non ha svolto alcun ruolo attivo ed appare solo negli elenchi dei
Titani, ma importante soprattutto per i suoi discendenti. Con la
sua sorella, la brillante Febe, Coeus gener Leto (Latona) e
Asteria. Secondo i primi mitografi, Leto era una delle amanti di
Zeuscon
il
quale
ebbe
i
figli
Apollo
e
Artemide.
Ceo era il portavoce della saggezza di suo padre Urano, e di sua
madre Gea. In questo senso le sue due figlie erano i due rami di
Crio, dio delle mandrie e delle greggi, e forse anche del saccheggio,
era uno dei Titani di minore interesse anche se personificava
lideale della forza e della potenza.
verr assunto a nome proprio e andr ad identificare, con Esiodo, uno dei dodici titani figli di Urano e
di Gea, Titano dell'Est. Nella Titanomachia, quando i titani favorevoli a Crono si schierarono contro
quelli che sostenevano Zeus, Iperione si schier con Crono.
Titano della vigilanza e dell'osservanza, padre di Elio (il Sole), Eos (l'Aurora) e Selene (la Luna)
generati da Teia, sua sorella e moglie.[1][2] Dall'interpretazione del significato del termine come "colui che
precede (il Sole)", probabilmente derivato il suo ruolo come padre di Elio, il Sole, o di Eos, l'Aurora, il
chiarore che precede il sorgere del giorno.
CRONO (SCORPIONE)
Nella Teogonia di Esiodo, ai vv. 133-138, viene narrato che unendosi a Urano ( ,
"Cielo stellante"), Gea (, "Terra") genera i Titani: Oceano ()[1],Coio (, anche
Ceo), Creio (, anche Crio), Iperione (), Iapeto (, anche Giapeto), Theia (,
anche Teia o Tia)[2], Rea (), Themis (, anche Temi), Mnemosyne (, anche
TEIA (LEONE)
Nella mitologia greca, Teia (scritta anche come Theia, Tea,Thea o Tia) una titanide, sorella e moglie
di Iperione, madre di Helios (dio del sole), Selene (dea della luna) ed Eos (dea dell'aurora). Il nome, da
solo, significa semplicemente dea; spesso veniva chiamata con l'appellativo Eurifessa (o Eurifaessa)
per accentuarne la magnificenza e lo splendore.
Madre del sole, Teia dai molteplici nomi, con la tua benedizione gli uomini onorano l'oro come elemento pi prezio
In questo passo lei sembra una dea splendente in particolare e gloriosa in generale, ma l'allusione di
Pindaro a lei come "Teia dai molteplici nomi" suggerisce un'assimilazione non solo ad altre dee madri
del sole come Febe e Leto, ma forse anche ad altre figure di dee madri pi universali
come Rea e Cibele.
REA (TORO)
Nella mitologia greca, Rea (in greco antico ) una titanide, figlia di Urano e di Gea, sorella e
moglie di Crono e madre di Ade,Demetra, Era, Estia, Poseidone e Zeus. I figli di Rea erano destinati a
essere divorati dal proprio padre Crono, re dei Titani, in seguito alla profezia che stabiliva che egli
sarebbe stato detronizzato da uno dei propri figli. Zeus evit il proprio destino grazie al parto eseguito di
nascosto da Rea nell'isola di Creta, e riusc, divenuto maturo e con l'aiuto dei Ciclopi e
degli Ecatonchiri suoi alleati, a spodestare Crono (e i fratelli di lui, i Titani) durante la Titanomachia.
Rea, raffigurata spesso su un carro tirato da due leoni, presenta una forte associazione con Cibele,
dalla quale non sempre distinguibile.
Nella mitologia romana, Rea Magna Mater deorum Idaea e identificata con Opi.
Secondo la mitologia greca, Rea, per alleviare il dolore durante il travaglio per il parto di Zeus, conficc
le dita nel terreno, e dai buchi praticati nacquero degli esseri chiamati Dattili, cinque maschi e
altrettante femmine, che la aiutarono a partorire. In seguito i maschi si dedicarono all'arte metallurgica
mentre le femmine si occuparono dell'arte tessile.
Il giovane re asiatico Adrasto, che combatt quale alleato di Priamo nella guerra di Troia, aveva una
particolare devozione per questa dea.
THEMIS (CANCRO)
Temi (o Themis) una figura della mitologia greca. Secondo Esiodo Temi era una titanide, figlia
di Urano e Gea, e fu una delle spose diZeus.
Temi gener le Stagioni (che erano chiamate Ore), le Moire (chiamate anche Parche) e Astrea.
Secondo altre versioni del mito, Temi fu anche madre di Prometeo.[1]
Il significato del nome Temi "irremovibile", e forse per questo motivo questa figura mitologica fu
considerata non tanto una dea, quanto la personificazione dell'ordine, della giustizia e del diritto, tanto
che si usava invocarla nel momento in cui qualcuno doveva prestare un giuramento.
In alcuni casi, Temi stata anche identificata con la madre Gea.
Secondo altri miti, ella era la padrona dell'oracolo di Delfi, prima che Apollo nascesse. Ovidio[2] narra,
appunto, l'oscuro responso dato da lei a Deucalione e Pirra che indicava ai due di lanciare dietro di loro
le ossa della loro madre. Essi comprendono allora che l'oracolo si riferisce alla Terra (Gea) ed allora
gettano pietre dietro la loro schiena, e queste non appena toccano terra si mutano in persone.
Dante Alighieri nomina la dea nel Purgatorio nel famoso canto XXXIII, dove citata per la sua nebulosa
profezia.
MNEMOSINE GEMELLI
Mnemsine (in greco , Mnemosne) una figura della mitologia greca, la personificazione
della memoria. Figlia di Urano (il Cielo) e Gea (la Terra) una delle titanidi, e perci sorella
di Rea, Temi, Febe, Dione, Teti e Teia, e dei Titani, Crono, Ceo, Oceano, Iperionee Crio.
Mnemsine fu amata da Zeus, il quale le si present sotto forma di pastore. Giacquero insieme per
nove notti sui monti della Pieria e dopo un anno, Mnemosine partor nove figlie:
le Muse. Pausania riferisce che, originariamente, le figlie fossero tre, ossia Melete, la Pratica,Mneme, il
Ricordo, e Aoide, il Canto.
Diodoro Siculo racconta poi che Mnemosine aveva scoperto il potere della memoria e che aveva
assegnato i nomi a molti oggetti e cose astratte che servivano a intendersi durante la conversazione [1].
Inoltre, a questa dea era attribuito il potere di far ricordare (da cui deriva il suo nome).
Secondo Pausania, in Beozia si trovava l'antro di Trofonio, uno degli accessi agli Inferi, dove, per
entrare era necessario prima bere da due fontane. La prima, intitolata a Lete (la dimenticanza), faceva
scordare le cose passate. L'altra, intitolata a Mnemsine, consentiva di ricordare ci che si sarebbe
visto nell'aldil.
FEBE (SAGITTARIO)
Febe (in greco antico ) una figura della mitologia greca.
Era una titanide, figlia di Urano (il cielo) e di Gea (la terra).
Nella Teogonia, Esiodo parla di "Febe dalla corona d'oro" o "Brillante". sorella
di Teti, Rea, Temi,Mnemosine, Dione e Teia, e dei Titani, suoi
fratelli: Oceano, Iperione, Ceo, Crio, Giapeto e Crono.
Sposata al fratello Ceo, da lui ebbe Leto (o Latona), madre di Apollo e Artemide, e Asteria (che non
viene per citata da Diodoro). tradizionalmente associata alla luna e ad Artemide, con cui talvolta
confusa.
Le si attribuiva la fondazione dell'oracolo di Delfi, in quanto accompagnatrice di Temi. Per il suo
genetliaco ne aveva fatto regalo ad Apollo, il quale, attraverso Latona, era nipote di Febe.
TETI
Teti o Tetide (greco = Teths) una figura della mitologia greca, una Titanide figlia di Urano e
di Gea.[1][2] Teti fu sia sorella che moglie di Oceano ed era considerata la madre dei principali fiumi del
mondo allora conosciuto dai Greci, come il Nilo, l'Alfeo e il Meandro, oltre che di tremila figlie
dette Oceanine, fra le quali si ricorda Stige.[3]
Anche se ha un ruolo centrale nei miti riguardanti la creazione, e alcuni inni sono a lei dedicati, Teti non
ha praticamente nessun ruolo nei testi letterari greci, nella religione greca e nei suoi culti. A tal
proposito Walter Burkert afferma che Teti non in alcun modo una figura attiva nella mitologia greca. [4].
Alcuni dei pochi miti in cui si fa menzione di Teti, sono quelli relativi alla grande dea Era. Questa divinit
infatti, mentre era ancora una fanciulla ed infuriava la guerra tra i Titani e gli Olimpi, si rifugi all'estremo
del mondo, presso Oceano e Teti e venne da loro amorevolmente allevata come una figlia adottiva. In
seguito, come rileva anche il capitolo XIV dell'Iliade, Teti presente nel mito in cuiEra, per ingannare
Zeus e renderlo geloso, afferma di volersene andare lontano da lui, per i suoi continui tradimenti,
tornare da Oceano, "origine degli dei" e da Teti "la madre". In un'altra occasione Teti aiut la dea Era a
prendersi una rivincita sul marito Zeus, che aveva partorito Atena dalla testa; Teti forn ad Era un'alga,
che una volta inghiottita, le permise di partorire Efesto per partenogenesi.
Indicativo del potere di Tetide ci che compie nel mito[5] relativo ad Era, che le chieda di fare
qualcosa, perch dispiaciuta del fatto che Zeus abbia posto Callisto ed Arcade in cielo come
costellazioni (come Orsa Maggiore e Orsa Minore). Perci, per fare un favore alla sua amata figlioccia,
Tetide proibisce a queste costellazioni di riuscire mai a tramontare (infatti sono costellazioni
circumpolari, cio ruotano perennemente attorno al Polo Nord, senza mai trovare riposto sotto
l'orizzonte).
Brkert vede nel nome Teti una trasformazione dell'accadico tiamtu o tmtu, "il mare", che
riconoscibile in Timat, la dea babilonese delle acque salate.[6] Robert Gravesinvece interpreta come
origine del nome il termine in Greco antico "ttthe" ( ) "prendersi cura" [7][8]
Una delle poche rappresentazioni di Teti, identificata in modo sicuro grazie a un'iscrizione, il Tardo
Antico (IV secolo) mosaico dal pavimento di un edificio termale ad Antiochia, ora conservato
a Dumbarton Oaks, Washington DC.
Teti, il satellite del pianeta Saturno e Tetide, l'oceano preistorico omonimo, sono stati cos denominati
ispirandosi a questa divinit.
Teti stata talvolta confusa con un'altra dea marina, la nereide Teti, moglie di Peleo e madre di Achille.