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CULTURA EGEMONICA E CULTURE SUBALTERNE - CIRESE

CAPITOLO Q
Q1: Il concetto di cultura. Letnocentrismo e lesclusivismo
culturale. La pluralit e la relativit delle culture. Cultura
osservante e cultura osservata.
Il termine CULTURA indica linsieme delle attivit e dei prodotti
intellettuali e manuali delluomo in societ. Il concetto viene
formulato per la prima volta da TYLOR nel 1871 in Primitive Culture.
Il concetto etno -antropologico di cultura il risultato del
superamento di un atteggiamento mentale che viene definito
ETNOCENTRISMO; questo atteggiamento consiste nel credere che la
propria cultura sia la migliore e viene, cos, usata come metro di
misura e valutazione delle forme, dei contenuti e dei valori delle
culture altre. Di conseguenza vengono giudicati positivamente tutti
i fatti che rientrano nei propri quadri mentali e negativamente tutti
quelli che rispondono ad altre concezioni e visioni del mondo. Una
forma particolare di etnocentrismo lESCLUSIVISMO CULTURALE, in
questo caso, gli strati subalterni vengono rigettati fuori dalla cultura
dominante perch non hanno la stessa visione del mondo. Questi
atteggiamenti, essendo dotati di pregiudizio, precludono la
conoscenza di altre culture. Lo studio dei gruppi sociali, pu essere
affrontato solo se si accetta lidea che nel mondo ci sono una
pluralit di culture in questo caso, latteggiamento di rifiuto
delletnocentrismo e di accettazione della pluralit delle culture va
spesso sotto il nome generale di RELATIVISMO CULTURALE.
Q2: I dislivelli interni di cultura, gli studi demologici e la
rappresentativit socio-culturale dei fatti folklorici
Possiamo definire DISLIVELLI le distanze culturali che ci separano
dalla nostra. Ci sono i dislivelli esterni alla nostra societ quando ci
riferiamo alle societ etnologiche e dislivelli interni quando ci
riferiamo ai comportamenti e alle concezioni degli strati subalterni e
periferici della nostra stessa societ. I dislivelli interni di cultura si
sono formati a causa delle difficolt materiali delle comunicazioni
che provocano forti isolamenti delle zone periferiche rispetto a
quelle centrali capaci di pi decise ed espansive innovazioni, a
causa della discriminazione culturale dei ceri egemonici nei
confronti di gruppi, che vengono esclusi dalla produzione e dal
godimento di questi beni di cultura, e a causa della resistenza dei

ceti periferici e subalterni alle imposizioni civilizzatrici dei ceti


egemonici che volevano convincere le classi pi povere a credere
alla loro stessa religione e alle loro stesse idee. Gli studi demologici
si occupano delle diversit culturale che si accompagna o
corrisponde alla diversit sociale: tra tutti i comportamenti e le
concezioni culturali essi isolano e studiano quelli che hanno uno
specifico legame di solidariet con il popolo.
Q3: Popolarit e popolo. Popolare e popolareggiante.
Circolazione sociale dei fatti culturali, ascesa e discesa,
folklorizzazione.
La popolarit di un fatto culturale la relazione storica di differenza
rispetto ad altri fatti culturali compresenti allinterno dello stesso
organismo sociale, la popolarit si definisce per differenze,
assumendo cos, un carattere relazione e contrapposto che pu
essere verticale quando tutta la nazione senza distinzioni di classi e
categorie sociali, viene contrapposta a ci che alla nazione
estraneo e orizzontale quando abbiamo la presenza di una stessa
societ. Tra la zona dei fatti popolari e quella dei fatti culti possiamo
riconoscerne unaltra che ci viene data dalla poesia
popolareggiante, ovvero composizioni fatte per il popolo senza che
in esse intervenga lelaborazione popolare che invece si ritrovano
nella poesia popolare. Lo strato popolare e quello culto sono legati
tra loro da una fitta rete di scambi, prestiti e condizionamenti.
Questa affermazione segnaler che i fatti culturali oltre alla
trasmissione nel tempo e alla diffusione subiscono anche uno
spostamento nella dimensione sociale i cui spostamenti sono detti
CIRCOLAZIONE CULTURALE E CIRCOLAZIONE SOCIALE dei fatti
culturali che pu avvenire tra ceti di livello gerarchico equivalente.
Molto importanti sono anche gli spostamenti che avvengono fra
stati sociali si livello gerarchico diverso, che hanno un prestigio
sociale e culturale: ceti dominanti da un lato e ceti dominati
dallaltro. Si parla di processo di ASCESA quando si ha la
situazione inversa. I fenomeni di circolazione culturale possono
essere espressi in termini di acculturazione. Altre correnti di
pensiero ammisero una tesi diversa, ma ci che pi interessa agli
studi demologici lo studio della rappresentativit socio-culturale di
certe formazioni e il loro modo di vivere nel ondo subalterno. Per
FOLKLORIZZAZIONE intendiamo quel complesso di innovazioni con
cui, a livello popolare, si interviene su un culto adattandolo alle

proprie esigenze. E insomma, un processo popolarmente


connotativo cos come popolarmente connotati sono i suoi prodotti.
Q4: Prospettive generali delle indagini demologiche:
orientamento storico e orientamento sociologico; storicismo
e naturalismo; taglio diacronico e taglio sincronico; punto di
vista pancronico; livello simbolico o segnico e livello
materiale o effettuale.
Ma in che modo vanno studiati i fatti popolarmente connotati? I fatti
che costituiscono loggetto delle indagini demologiche presentano
due facce: quella di avere unorigine remota, quindi temporale e
quella di essere vivi nelluso presente, quindi cronologica. Essi
possono assumere il 1) valore di traccia o prodotto di vicende
culturali di un tempo gi trascorso, in questo caso verranno studiati
come documenti del passato, 2) il valore di componenti di un modo
di essere che ancora in atto in un dato momento del tempo e, in
questo caso, vengono studiati solo come documenti di una
condizione culturale attuale e 3) quello di tentar di superare la
separazione tra i due aspetti , in questo caso, occorrer trovare un
punto di vista unitario che riesca a collegare i due aspetti in quanto
esaminandone uno si esamina anche laltro.
Nel secondo ventennio del nostro sec. GENNEP e MARINUS
contrappongono al folklore storico il folklore sociologico. Questa
opposizione si rispecchia nella contrapposizione tra ricostruzione
del passato e conoscenza del presente. La contrapposizione tra
storia e sociologia assume una rilevanza teorica nel
FUNZIONALISMO inglese e praghese. Nel FUNZIONALISMO INGLESE
lopposizione tra etnologia e antropologia sociale viene ad
assumere il valore assegnato alla distinzione tra ANALISI STORICA e
ANALISI TEORICA, ovvero tra ricerche idiografiche, che ha lo scopo
di enunciare proposizioni generali e vengono identificate come
scienze al contrario delle ricerche idiografiche. Abbiamo anche
lopposizione tra indagini DIACRONICHE e SINCRONICHE formulate
dal linguista SAUSSURE, secondo cui, gli oggetti della ricerca
linguistica si collocano su due assi: ASSE DELLA SIMULTANEITA e
ASSE DELLE SUCCESSIONI. Il primo, che orizzontale, riguarda il
rapporto tra cose coesistenti nello stesso momento nel tempo
mentre lasse verticale, che quello delle successioni, riguarda le
vicende subite attraverso il tempo da ciascuno degli elementi che si
trovano sullasse. Possiamo definire SINCRONICA la relazione

temporale tra le cose viste sullasse della simultaneit e


DIACRONICA, quelle viste sullasse delle successioni. Diremo,
quindi, SINCRONICO ogni studio che considera i fenomeni nella loro
compresenza e DIACRONICO ogni studio che considera i fenomeni
nel loro passaggio attraverso il tempo.
Q5: Sguardo cronologico ai principali indirizzi di studio
Ci che caratterizza gli interessi antiquati che si collocano anche
gli usi popolari. Dal canto suo, nel POPOLARISMO ROMANTICO
lorigine dei fatti demologici si pone nellepoca aurorale della vita
delle nazioni. Il filone antiquario e quello del popolarismo romantico
hanno interessi diacronici, nel senso che si occupano di antecedenti
cronologici e entrambi impiegano la tecnica della COMPARAZIONE.
Nella met dell800 MULLER elabora una teoria chiamata
MITOLOGIA COMPARATA che concepisce le fiabe come resti di
unantichissima mitologia indo-germanica in cui linteresse
fondamentale continua ad essere quello diacronico. Ben presto,
per, la mitologia comparata si trova di fronte allEVOLUZIONISMO. I
massimi rappresentanti dellevoluzionismo, nato nellultimo
trentennio dell800, erano TYLOR, FRAZER e MORGAN. Il punto
fondamentale di questa corrente che le societ si sviluppano
lungo una successione di fasi identiche e obbligatorie per tutte.
Viene quindi portata avanti la tesi di sviluppo unilineare delle
culture. Levoluzionismo della scuola antropologica formula la
TEORIA DELLA SOPRAVVIVENZA, secondo la quale i fatti folkloristici
sono i resti di precedenti stadi culturali, resti che persistono anche
in stadi culturali successivi. Alla fine dell800 alle teorie
dellevoluzionismo si oppongono gli INDIRIZZI DIFFUSIONISTICI. Gli
orientamenti diffusionistici hanno in comune il rifiuto della teoria
degli stadi evolutivi obbligatori, inoltre, mentre levoluzionismo si
basava sulla teoria poligenetica, il DIFFUSIONISMO appoggiava la
teoria della monogenesi e cio, dalla nascita di ogni fatto culturale
in luoghi e tempi determinati e del suo successivo diffondersi in altri
luoghi a partire dal suo punto di origine. Entrambi i pensieri hanno
in comune, per, la prospettiva diacronica, ovvero per entrambi la
successione nel tempo e la spiegazione dei fenomeni viene a
coincidere con lidentificazione di questa vicenda temporale. Nel
periodo che sta tra le due guerre mondiali si assiste allo sviluppo di
indirizzi di tipo FUNZIONALISTICO che si contrappongono sia
allevoluzionismo sia ai diffusionismi. Il punto che accomuna questi

nuovi indirizzi labbandono della considerazione diacronica per


accettare quella sincronica: le societ vengono concepite come
sistemi collegati tra loro. Questi sistemi possono essere concepiti in
due modi diversi:
1. Biologicamente in cui si ritiene che la societ sia assimilabile
ad un organismo
2. Simbolicamente, in questo caso si ritiene che il sistema sociale
non sia spiegabile in base ad analogie biologiche ma come una
rete di rapporti di scambi costituita dal linguaggio e, pi in
generale, da ogni forma di comunicazione per mezzo di simboli
o segni.
Nel FUNZIONALISMO INGLESE, sviluppatosi negli anni 1920-1940,
la ricerca diacronica si separa dalla ricerca sincronica portando
alla distinzione di due discipline: lETNOLOGIA che ha come
compito lindagine diacronica e quindi lo studio delle storie delle
popolazioni primitive e delle loro produzioni culturali e
lANTROPOLOGIA SOCIALE che, invece, ha come compito
lindagine sui sistemi sociali, per cui la comprensione degli
antecedenti cronologici del tutto irrilevante. Il FUNZIONALISMO
FOLKLORICO PRAGHESE si manifesta attorno al 1930 e tanto VAN
GENNEP quanto MARINUS privilegiano una prospettiva sincronica
ovvero si occupano principalmente del significato e del valore
che i fatti folklorici hanno nella vita popolare di oggi. Dopo la
seconda guerra mondiale e poi pi precisamente a partire dalla
met degli anni 50 si sviluppa lo STRUTTURALISMO. Gli indirizzi
di questo tipo si distinguono dal funzionalismo inglese e si
avvicinano al funzionalismo folklorico di ogni analogia con gli
organismi biologici.
Q6: Le denominazioni: folklore, tradizioni popolari,
demologia, etnografia o etnologia europee,
demopsicologia
Il termine FOLKLORE viene usato per la prima volta in Inghilterra
nel 1846 e venne presto assumendo la denominazione di fatti
culturali appartenenti agli stadi evolutivi pi remoti e pi
specialmente dei fatti detti spirituali, veicolati dalle tradizioni
orali, in contrapposizione a quelli appartenenti alla cosiddetta
cultura materiale. Nasce, cos, lesigenza di distinguere le
tradizioni orali e materiali dei popoli europei da quelle dei popoli

non europei e lo stesso vale per le tradizioni dette materiali; la


distinzione viene fatta di solito con riferimenti geografici e perci
si parla di FOLKLORE EUROPEO e di ETNOGRAFIA EUROPEA per
designare i fatti popolari del nostro continente. FOLKLORE diviene
quindi lequivalente di TRADIZIONI POPOLARI che, a sua volta,
lespressione con cui si designa il complesso dei fatti culturali che
appaiono popolarmente connotati e cio propri degli strati
subalterni dei popoli civili senza pi distinguere tra fatti materiali
e fatti spirituali ed oralmente veicolati. In Italia la denominazione
ufficiale dellinsegnamento ufficiale Storia delle tradizioni
popolari.
Q7: Indicazioni interdisciplinari
Le indagini demologiche presentano una somiglianza con alcune
discipline quali la sociologia e scienze sociali. La sociologia pu
avere un significato pi ristretto e uno pi ampio. In senso
ristretto vale come denominazione delle ricerche empiriche
relative a certi aspetti delle societ industrializzate e della loro
organizzazione politico-economica. I rapporti tra sociologia e
demologia, nel primo caso, sono caratterizzati dallo scambio di
informazioni e di termini di confronto mentre, nel secondo caso, i
rapporti sono pi generali. Abitualmente la psicologia viene
distinta dalla sociologia per il suo riferirsi a fenomeni di carattere
individuale. Le indagini demologiche sono interessate a quei rami
della psicologia che si occupano delle variazioni psicologiche
correlative alle variazioni socio-culturali. Tentativi di spiegazione
dei fatti folklorici in termini psicologici si sono avut dal quadro
evoluzionistico in poi. Per ETNOLOGIA si intende lo studio delle
societ primitive e laspetto descrittivo di questi studi viene detto
ETNOGRAFIA. Affianco alletnologia abbiamo lANTROPOLOGIA
SOCIALE che, pur occupandosi degli stessi popoli in cui si dedica
letnologia, li considera con altri scopi e altri metodi. Secondo
questa distinzione possiamo dire che letnologia studia i popoli e
gli eventi, mentre, lantropologia sociale studia le istituzioni e i
sistemi. Pi recente invece quella disciplina che viene
denominata ANTROPOLOGIA CULTURALE; ovviamente stata
fatta una distinzione tra antropologia sociale e culturale di cui la
prima si occupa del sociale mentre la seconda della cultura
intesa come il valore di designazione dei contenuti e di forme
della comunicazione simbolica. Numerosi sono stati i contatti tra

studi etnologici e indagini sulla preistoria alle quali si d il nome


di PALEONTOLOGIA. I rapporti con la LINGUISTICA sono stati
essenziali riguardo al problema dei rapporti tra lingua e cultura.
Q8: La dinamica culturale e i suoi processi
Ogni formazione culturale nasce in qualche luogo e momento ma
soprattutto per opera di qualcuno, dura pi o meno a lungo nel
tempo e si propaga da un luogo allaltro e dalluno allaltro strato
sociale, infine cessa di esistere nelluso di agire negli individui e
nei gruppi. Questa vicenda viene chiamata DINAMICA
CULTURALE, vengono poi chiamati PROCESSI i momenti che la
costituiscono. I diversi processi si basano su 4 momenti:
1. Nascita: linizio di una trasmissione nel tempo a partire da un
certo luogo e da un certo strato sociale.
2. Trasmissione nel tempo: una volta nati, i prodotti culturali
possono avere varia durata nel tempo, anche se alcuni hanno
vita molto breve poich cadono fuori dagli usi di un gruppo e,
questo, il caso delle mode. Se la trasmissione del tempo
avviene allinterno di uno o pi gruppi omogenei, il processo
attraverso cui i fatti culturali si tramandano viene detto
TRADIZIONE.
3. Propagazione nello spazio: lattenzione per la propagazione
nello spazio nasce quando alla teoria monogenetica dei
diffusionisti si contrapposta quella poligenetica degli
evoluzionisti. Per poligenesi si intende la nascita plurima dello
stesso elemento culturale in luoghi e tempi diversi mentre, con
monogenesi, si intende che i gruppi di elementi culturali
identici hanno un unico luogo e un centro di origine.
4. Spostamento nella dimensione sociale: assume
unimpostazione centrale negli studi demologici.
I termini TRADIZIONE e INNOVAZIONE vengono usati per indicare
i processi e i prodotti ma, questo duplice valore dei termini
conduce in confusione. La tradizione non altro che la
trasmissione nel tempo di certe forme, contenuti, valori. In
materia di innovazione possiamo distinguere tra innovazione e
invenzione, la prima una trasformazione parziale di dati
preesistenti e la seconda, lintroduzione di elementi nuovi.

A1- INTERESSI ANTIQUARI E POPOLARISMO ROMANTICO NEL


PRIMO RISORGIMENTO
Alcuni antecedenti europei ed italiani. Latteggiamento antiquario e
la letteratura di confutazione.
Anche in Italia la nascita degli studi demologici si lega agli interessi
antiquari e al popolarismo romantico.
Atteggiamento antiquario: i fenomeni esaminati vengono osservati
invece che giudicati; rottura dellesclusivismo culturale che
considerava inaccettabili e intollerabili tutti gli usi e i
comportamenti che non facessero parte della cultura ufficiale dei
ceti dominanti.
Gli indirizzi romantici.
Alla rottura dellesclusivismo culturale ha portato il deciso
contributo del popolarismo romantico: scoperta e lesaltazione della
poesia popolare considerata come la sola e vera poesia; pratica di
raccogliere direttamente dai suoi portatori i canti, le fiabe, etc. Il
limite del popolarismo sta nel fatto che concep un popolo-nazione,
ma non giunse mai a concepire un popolo-classi sociali.
I due filoni, anche se di radice ideale diversa, non furono in
contrasto; latteggiamento antiquario viene a confluire con i forti
interessi storici che si accompagnano al romanticismo.
I primi interessi italiani per la musica popolare si manifestarono nei
primi decenni dell800 con due orientamenti: luno (Tommaseo)
impegnato nei problemi politici patriottici (poesie educatrici e
incitatrici da cantarsi nelle arie tradizionali) e laltro invece
preoccupato soltanto di produrre musiche che piacessero.
Si prolungheranno lungo tutto l800 fino ai nostri giorni le
trascrizioni armonizzate di canti regionali. Tarderanno invece
indagini e pubblicazioni guidate da precisi interessi documentari e
scientifici.

A2 - IL PREDOMINIO DELLA POESIA POPOLARE NEGLI ANNI


DELLUNIFICAZIONE
Avanzamenti, ritardi e rivoluzioni tra il 1850 e il 1880.
La raggiunta unificazione e il numero delle raccolte di canti
consentono un primo panorama documentario del patrimonio
italiano.
La concezione romantica della "creativit del popolo" entra in
contraddizione con se stessa, sotto la spinta della realt socioeconomica. Di fronte allaffiorare di contrasti sociali, la capacit
creativa viene riconosciuta solo al popolo delle "origini" e viene
invece negata al popolo moderno.
Marcoaldi (tommaseiano - importanza dello studio comparativo):
pubblic nel 1855 "Canti popolari inediti umbri, liguri, piceni,
piemontesi, latini" che ha il merito di essere la prima raccolta
interregionale pubblicata da italiani.
Realismo sociale e protesta meridionalistica: Tenca, Correnti,
Padula.
Carlo Tenca: sottolinea la durezza della vita popolare, scrive la
storia della contadinanze e delle plebi cittadine dItalia. Rimprovera
alla scuola romantica lessersi staccata dalla realt.
Vincenzo Padula: rappresenta la condizione dei mezzadri pastori
calabresi nella loro miseria, superstizioni, proverbi. Stabilisce per la
prima volta una diretta connessione tra i problemi del mezzogiorno
e gli studi di folklore.
Lopera conclusiva della fase romantica: la "storia" di Rubieri
Rubieri: tracci un quadro storico, morfologico e psicologico delle
varie forme del canto popolare italiano. Non c una tesi da
dimostrare, ma lo sforzo di cogliere tutte le sfaccettature del
fenomeno. Si impegna nelladerire con lanalisi alla natura
delloggetto (moto e fermezza). Identifica la poesia popolare come
complesso di moduli, formule gi prefabbricate che il cantore
popolare porta nel suo repertorio e di volta in volta combina a
seconda delle necessit e occasioni. Rubieri anticipa due concetti

moderni di rilievo. Il primo quello della poesia popolare come


elaborazione (e rielaborazione) che una collettivit opera sui testi,
ripetendoli e trasmettendoli. Il secondo quello della poesia
popolare come convenzione: un accordo interindividuale
sullimpiego di certe espressioni. Rubieri demistifica la poesia
popolare romanticamente concepita come purezza morale,
religione, patriottismo.
La filologia di DAncona: canto lirico, poesia antica e drammatica
popolare.
DAncona: studio storico-filologico delle forme strofiche e delle loro
vicende nello spazio e nel tempo. Si concentra in modo esclusivo sui
canti lirico-monostrofici (strambotti, stornelli). Sua tesi: lo
strambotto avrebbe avuto come patria di origine la Sicilia (tesi della
monogenesi siciliana). La parte ancora oggi valida sta
nellaffermazione e dimostrazione che le somiglianze esistenti tra i
canti delle varie regioni sono il risultato della migrazione o
diffusione di un testo.
La teoria del sostrato etnico: Nigra e la canzone epico-lirica.
Nigra: teoria del sostrato etnico: la divisione della poesia popolare
italiana
in
due
grandi
gruppi
morfologicamente
e
contenutisticamente diversi (canzoni a carattere narrativo nellItalia
superiore, e poesia lirico amorosa nellItalia inferiore) deriva dalla
stessa ragione per cui si distinguono in Italia due grandi
raggruppamenti di dialetti: la presenza nellItalia antica di due etnie
diverse, quella italica nellItalia inferiore e quella celtica nellItalia
superiore. Distingue tra il contenuto poetico e la forma che questo
assume in quel particolare componimento: lo studio di una canzone
e delle sue vicende nel tempo e nello spazio non la storia del
tema ma la storia del testo di quella canzone e delle sue
variazioni attraverso il tempo e lo spazio; si inaugura cos una
precisa filologia formale, che studia i testi dei canti: il suo
insegnamento maggiore.
Fin dalla met del secolo erano cominciate ricerche su diversi
gruppi dialettali o linguistici dItalia, ricerche alle quali si dette
spesso il nome di etnologia, e che si preoccupavano di studiare non

tanto la lingua o il dialetto di quei gruppi quanto i gruppi che ne


erano portatori.
Linteresse per la musica popolare continua a restare marginale.

A3 - FIABE E COSTUMANZE DALLULTIMO OTTOCENTO ALLA


PRIMA GUERRA MONDIALE
Indirizzi europei e riflessi italiani.
Apertura degli studi a settori prima trascurati o ignorati: usi e
costumanze da un lato e fiabe dallaltro.
1856 Grimm: le narrazioni favolistiche della tradizione orale nordeuropee sono i frammenti decaduti di una antichissima mitologia,
appartenuta in proprio ai popoli germanici. Era il nucleo della
"mitologia comparata" di Max Mller, che ritenne di ravvisare nel
Rig Veda dellantica India una pi organica attestazione di quella
alta mitologia originaria che le fiabe, bassa mitologia,
rappresenterebbero a frammenti.
Mller aggiunse che quella mitologia, come del resto ogni altra, era
nata per una sorta di "malattia del linguaggio" e cio per una
personificazione delle parole impiegate per descrivere e
denominare i fenomeni naturali,
Mannhardt: colloca lorigine dei miti nel culto dei boschi e dei campi
e ricerca i resti di quegli antichi culti nei cerimoniali agrari del
mondo contadino europeo. Su Mannhardt aveva influito lindirizzo
antropologico inglese di Tylor (Primitive culture), che poggiava su
tre pilastri: levoluzionismo, la poligenesi e il comparativismo =>
quindi interpretazione dei fatti folklorici come survival o
sopravvivenza in stadi pi avanzati di concezioni nate in stati
precedenti.
Nel campo della fiaba lindirizzo antropologico inglese allargava la
comparazione oltre i confini indoeuropei, lorigine si collocava
nellinfanzia "animistica" di ciascun popolo per cui, per una sorta di
"malattia del pensiero", si era attribuita unanima anche alle cose,

generando cos i miti (tesi antropologica sullorigine delle fiabe


formulata da Lang).
Benfey: i racconti europei sono il risultato della diffusione di racconti
nati in India (teoria orientalista o indianista).
In Italia (Pitr)(1864): influenza di Mller r e Benfey.
Nascita e crisi della demopsicologia: Pitr.
Pitr: concep ed attu lo studio delle tradizioni popolari come una
disciplina a s stante, unitaria per oggetto e metodi. Cominci
occupandosi della poesia popolare, ma ben presto si indirizz alla
raccolta e alla pubblicazione delle fiabe (1875) e dei proverbi
(1880), passando poi a spettacoli, feste, medicina popolare,
indovinelli. Abbracci documentariamente tutte le manifestazioni
delle vita tradizionale popolare. Fond il Museo Etnografico
Siciliano.
Pitr volle teorizzare la delimitazione e lunit delloggetto della
scienza folklorica.
Invece di rifarsi al concetto tyloriano di survival o sopravvivenza,
poggi la sua concezione sulla nozione romantica di popolo nazione,
contraddetta e negata per dalla cruda realt siciliana. Respinse il
popolo "autentico" nel passato, e per il presente ignor il problema
sociale dei rapporti tra Nord e Sud esploso dopo lunificazione. Nella
sua opera manca ogni reale collegamento tra le indagini folkloriche
che conduce tra i contadini di Sicilia e la "questione Meridionale".
Espresse le sue concezioni nel primo corso universitario di
Demopsicologia, che tenne a Palermo nel 1911.
Dagli ultimi anni dell800 alla prima guerra mondiale si aggiunsero
allArchivio di Pitr molte riviste demologiche nazionali, riviste,
raccolte regionali di canti, racconti, usi, credenze.
Tematica scientifica e spunti sociali nel Congresso del 1911.
Roma 1911: primo congresso di Etnografia Italiana; rivista Lares.

Firenze 1906: Museo di Etnografia Italiana, ad opera di Lamberto


Loria.
La Societ di Etnografia Italiana stabilisce collegamenti con studiosi
di
antropologia
fisica,
geografia,
paletnologia,
etnologia,
antropologia criminale.
Prima guerra mondiale: trionfa lopposizione dello "storicismo
idealistico" al "naturalismo positivistico" e pi in genere alle
ricerche socio-antropologiche e comparative.
Il folklore musicale della fase positivistica.
Congresso del 1911: vengono posti i fondamenti dellindagine
musicologica (definizione delloggetto e delle sue caratteristiche
morfologiche; rapporti tra musica popolare e musica darte;
documentazione comparativa interregionale; problema della
trascrizione) su arie popolari o popolareggianti antiche.
Alberto Favara: "Corpus di musiche popolari siciliane" ha valore
sia per la mole del materiale documentario raccolto (oltre un
migliaio di musiche vocali e strumentali, e di grida di venditori) sia e
soprattutto per i modi di raccolta. Il rilevamento condotto
personalmente e sul campo, sono annotate le informazioni di
corredo fornite dagli informatori, scrupolosa fedelt documentaria.
Fara: ha voluto tentare una sistemazione dei concetti e dei
problemi della musica popolare; il suo quadro ideologico per
quello di una combinazione di tarde eredit romantiche e di
approssimative idee positivistiche. Impiega il termine etnofonia per
contraddistinguere la propria concezione della musica popolare
come "musica delletnos". Introduce nel campo musicologico la
distinzione tra prodotti popolari e popolareggianti, cos superando la
contrapposizione tra musica popolare e musica darte o dotta. Fara
ripete a quasi 50 anni di distanza le concezioni etniche delle poesia
popolare che Nigra aveva formulato nel 1876, astorico e senza
rigore filologico del Nigra.

A4 - CROCIANESIMO E FILOLOGIA TRA LE DUE GUERRE (E


OLTRE)

Le nuove correnti europee: dagli indirizzi storico-geografici alla


linguistica di Saussure.
Le correnti europee si pongono in contrasto con le concezioni
evoluzionistiche.
a. Scuola storico-culturale (Graebner e padre Schmidt):
oppone alla teoria poligenetica degli evoluzionisti la tesi
monogenetica e diffusionista. Compito delletnologia
lindagine che tende ad individuare i punti di origine dei
fenomeni, per stabilirne le vie di propagazione nello spazio,
determinandone larea di diffusione e ricostruendo la
successione storica delle diverse culture nelle diverse parti del
mondo.
b. Scuola finnica: si occupa di canti, fiabe e altre tradizioni
europee, Neg che questi fossero sopravvivenza di antichi
stadi evolutivi comuni a tutta lumanit; sostenne invece la
tesi della loro diffusione da uno o pi punti di origine e la loro
nascita da singoli autori. Metodo storico-geografico di
comparazione tra le diverse varianti per stabilire gli itinerari
delle migrazioni per giungere a ristabilire il testo originario (o
archetipo) da cui sarebbero discese.
c. Menndez Pidal: si richiama alla distribuzione geografica
delle versioni e alla geografia linguistica.
d. formalismo russo di Propp (critica del metodo storicogeografico;
anticipazione
degli
indirizzi
strutturalistici
contemporanei) - 1929 Linguistica sincronica di Saussure : si
contrappongono tutti alla ricostruzione delle serie storiche o
cronologiche, indirizzandosi invece verso lo studio dei sistemi
(studio sincronico).
e. ostile al romanticismo e al positivismo ottocenteschi e a tutti i
nuovi indirizzi ora indicati lo storicismo idealistico di
Benedetto Croce.
Fiorire di libri di letteratura a carattere regionale, sollecitati dalla
riforma scolastica del 1923 (riforma Gentile), che per ispirazione di
Giuseppe Lombardo Radice intendeva introdurre dialetti e tradizioni
nellinsegnamento elementare.

Figure principali nel periodo tra le due guerre: lidealismo di Croce e


le posizioni storico-filologiche di Barbi, Vidossi e Santoli.
Barbi e la sua raccolta di canti popolari.
Barbi: merito di aver ripreso criticamente, per portarli avanti, i
risultati migliori delle nostre indagini demologiche ottocentesche e
di aver trasferito alla poesia popolare i criteri rigorosi della nuova
filologia che egli veniva applicando ai testi dautore. Alternativa
implicita alle posizioni di Croce.
Poesia popolare e fiabe di fronte allidealismo di Croce.
Croce: lo storicismo idealistico considera la "storia individuante"
come lunica vera scienza, perch lunica che conduca alla
conoscenza della peculiarit irripetibile dei fenomeni. Cadono sotto
la condanna di naturalismo positivistico tutte le indagini
confrontanti e comparative (pseudoscienze). La distinzione tra
poesia popolare e poesia darte solo una differenza di quantit: la
prima semplice ed elementare, la seconda complessa e muove
vaste masse di sentimenti e di pensieri. La poesia popolare nasce
anche da autori culti ogni volta che un poeta si trovi nello stato
psicologico della semplicit e della elementarit. Le critiche di Croce
a talune concezioni romantiche e positivistiche coglievano nel
segno (pretesa spontaneit dellanima popolare, modo di concepire
la creazione "collettiva").
Filologia, linguistica e geografia demologica: Vidossi e Santoli.
Vidossi e Santoli: separazione tra il terreno dellestetica su cui Croce
si muove e quello della storia e della morfologia culturale sul quale
viceversa essi operano. Occorre passare al riconoscimento dei modi
e delle forme con cui i canti di tono popolare si diffondono nello
spazio, nel tempo e negli strati sociali (Vidossi). Essenziale lopera
di Vidossi nel campo degli atlanti linguistici e dei criteri di
applicazione ai fatti folklorici del metodo della linguistica areale.
Santoli: approfondimento teorico e metodologico dei criteri della
geografia folklorica.
Le ricerche etnomusicologiche tra lattardamento teorico e lavvio
della ricerca sul campo.

Tra il 1920 e il 1940 vediamo coesistere due orientamenti culturali


ben diversi.
Mentre gli studi letterari concepiscono la popolarit dei testi come
un fatto storico, gli studi di musica folklorica la concepiscono come
un dato astorico: etnofonia come primordiale e atavica "musica
delletnos", immobile nei millenni.
Si compilano le prime bibliografie. Si apre la polemica contro le
trascrizioni armonizzate e si insiste sulla necessit di trascrivere i
canti nella pi stretta fedelt melodica e di corredarli anche di
schede documentarie.
Gli etnomusicologi volgono lattenzione a settori meno abituali e pi
etnografici , quali ad esempio "gridi" e "voci". Cominciano le prime
imprese individuali di registrazioni fonografiche. Nel 1948 nasce il
Centro Nazionale Studi di Musica Popolare, che impone la ricerca sul
campo.

A5 - INDAGINI TRADIZIONALI E CONTATTI CON LA REALT


SOCIALE NELLULTIMO VENTICINQUENNIO
Il filone delle ricerche tradizionali.
Cocchiara: sforzo di congiungere studi folklorici e studi etnologici.
Nuove tematiche.
Una pi decisa aspirazione al contatto diretto con la realt dei
fenomeni e con i problemi socio-culturali che questa realt propone:
la fine della guerra significa "irruzione nella storia" delle classe
subalterne, vengono al pettine tutti i nodi della questione
meridionale.
1950 pubblicazione delle Osservazioni sul Folclore di Gramsci: il
folklore viene configurato come una "concezione del mondo"
propria di certi strati della societ, e che si contrappone alle
concezioni del mondo ufficiali e cio delle classi egemoniche. Cos
limpostazione marxista di Gramsci opponeva allo storicismo
idealistico il ristabilimento del legame tra fatti culturali e fatti sociali
che viceversa Croce aveva negato. Introduceva una determinazione

storico-sociale precisa: quella del "popolo-classi subalterne", inteso


come "variabile storica".
Tra il 1948 e il 1955 nasce un complesso di indagine, iniziative,
spedizioni o rilevazioni sul campo, riviste; anni del neorealismo
cinematografico italiano.
La nuova tematica socio-culturale.
De Martino: seconda met degli anni 50. Partito dalle posizioni
strettamente crociane di Naturalismo e storicismo, passato ad un
decisivo allargamento dellorizzonte storiografico con Il mondo
magico, affronta la lamentazione funeraria in Morte e pianto rituale,
le concezioni e le pratiche magiche in Sud e magia, il fenomeno del
tarantolismo in La terra del rimorso. Ricerche condotte in quipe
interdisciplinari. Chiave interpretativa: sia i comportamenti magici
sia la disperazione rituale della lamentazione funeraria o la cura
coreutico-musicale del morso della tarantola sono procedure
attraverso cui si riscatta e si salva la personalit dal rischio di
disintegrazione cui la espongono le crisi della esistenza individuale
e collettiva. Il punto metodologico essenziale resta quello della
"individuazione": compito della vera scienza (coincidente con la
storiografia) sarebbe quello di riconoscere la irriducibile peculiarit
dei fenomeni in quanto irripetibili.
Cirese: decennio 1950-60: folklore come studio dei "dislivelli interni
di cultura".
Alla distinzione tra musica popolare, popolareggiante e colta si
aggiunge la musica leggere, legata allindustria culturale: la
contrapposizione tra musica popolare e musica di consumo.
Agli inizi degli anni 60 si ripropone al nord quel legame diretto tra
milizia politico-culturale e ricerche demologiche che aveva
caratterizzato limmediato dopoguerra nel centro-sud: il tema
centrale quello del canto sociale e politico.
Rinnovamento documentario comportato dalluso del magnetofono.
Le iniziative in campo demologico tendono ad assumere carattere di
gruppo.
B1 - Tecniche dindagine e concezioni generali

Distinzione schematica tra collezione e trattamento, rilevamento e


spoglio, documentazione e analisi.
Nella ricerca demologica si possono distinguere due fasi:
A. raccolta o collezione: linsieme delle procedure mediante le
quali si riuniscono i dati documentari su cui svolgere le
operazioni successive. Fonti:
1. rilevamento - ricava i dati osservando direttamente i fatti
cos come si manifestano nella realt socio-culturale;
2. spoglio - reperisce i dati in archivi, biblioteche, musei e
simili.
B. trattamento: le operazioni di elaborazione cui vengono
sottoposti i dati raccolti. Scopo:
3. documentazione - mirano esclusivamente a fornire
lattestazione dellesistenza o no di certi fatti o fenomeni
in certe zone, epoche, strati sociali. Si limitano a
presentare i dati in quanto tali, solo ordinandoli secondo
criteri pi o meno affinati di raggruppamenti per
categorie, di localizzazione geografica, di successioni
cronologiche;
4. analisi - sottopongono i dati a scomposizioni e
ricomposizioni operate secondo speciali tecniche
euristiche e secondo prospettive concettuali che
consentono di ricavare informazioni che vanno al di l
della pura e semplice constatazione dellesistenza; ci si
avvale della comparazione e della geografia folklorica.
La differenza fondamentale tra il rilevamento e lo spoglio sta nel
fatto che il primo produce documenti a partire dalla realt, ed il
secondo invece rintraccia documenti gi prodotti.
Il rilevamento stabilisce un contatto immediato con la realt,
mentre lo spoglio stabilisce un contatto mediato dal documento gi
in precedenza prodotto. Il rilevamento si svolge sul campo e lo
spoglio si svolge a tavolino. Possono essere impiegati sia
separatamente che congiuntamente.

In Italia, fino al 1880 circa (fino a Nigra, Rubieri, DAncona) hanno


avuto netta prevalenza le operazioni di rilevamento. Con le prime
opere di elaborazione (da Nigra, Rubieri, DAncona) prendono deciso
rilievo le operazioni di spoglio.
Lo spoglio comporta il problema della identificazione delle fonti cui
attingere: mancano indici analitici; statuti comunali ed atti dei
concili e dei sinodi ecclesiastici; fonti medievali; opere di carattere
pi o meno strettamente letterario.
Dal rilevamento approssimativo allinchiesta specializzata
La pratica di avvalersi di collaboratori corrispondenti era stata
inaugurata da Tommaseo.
Linchiesta a carattere demologico poggia soprattutto sul colloquio
o intervista e sullosservazione.
Regola fondamentale dellinchiesta quella della massima fedelt
documentaria.
E opportuno non ridurre mai il colloquio alla pura e semplice serie
delle domande incluse nel questionario, lasciando sempre un
margine ampio alla libert del discorso. Il questionario deve essere
piuttosto nella testa del ricercatore.

B3 - IL TRATTAMENTO DEI DATI: DOCUMENTAZIONE E


ANALISI
La presentazione documentaria dei dati raccolti.
Quando i dati documentari sono costituiti da testi o fatti linguistici
(canti, fiabe, indovinelli, proverbi) la trascrizione assume un
carattere sussidiario, di traccia visiva e mnemonica, che pu
sempre essere controllata sul nastro.
Quando non si tratti di oggetti materiali o di testi linguistici, il
principale modo di esporre i dati documentali (cerimonie, usanze,
credenze) quello della descrizione verbale. A questa possono
accompagnarsi altri modi di esposizione dei dati: quella per

immagini (grafiche o fotografiche, film), quella cartografica, e quella


tabellare.
Criteri
di
ordinamento
repertorializzazioni.

dei

dati:

raggruppamenti

Raggruppamenti: distribuzione della materia secondo gruppi


corrispondenti a certe catalogazioni che in genere gi preesistono e
che possono riguardare tutta intera la materia demologica
(catalogazioni generali) o invece qualche suo speciale settore
(catalogazioni specifiche). Utilit dei raggruppamenti: consentono
una ripartizione non del tutto casuale dei dati documentari, e
agevolano quindi la reperibilit dei dati. Limiti: i dati vengono riuniti
in base a criteri diversi.
Repertorializzazioni: mirano ad agevolare al massimo il
reperimento di ogni singola notizia o informazione. Esempio: modi e
forme della accensione cerimoniale dei fal: invece di scorrere
centinaia di notizie su usi, cerimonie, feste, si ha un enorme
vantaggio se si dispone di indici o di repertori che indichino sotto il
termine "fal" tutte le notizie che in proposito sono contenute in
unopera documentaria. Naturalmente la costruzione di repertori
molto pi difficile ed onerosa dei semplici raggruppamenti. Negli
studi demologici italiani i repertori sono piuttosto scarsi.
Le analisi: scomposizioni e ricomposizioni dei dati cos da ricavare
informazioni che vanno al di l della semplice constatazione
dellesistenza di tale fatto in tale luogo. Le principali tecniche di
analisi poggiano sulla comparazione (mirano a ricavare indicazioni
cronologiche dai dati della distribuzione geografica dei fatti
documentari) e sullapplicazione di tecniche morfologico-strutturali.
Comparazione: confronto tra fenomeni di tempi o luoghi diversi,
condotto allo scopo di rilevare uniformit o differenze:
istituzionale:
gli
elementi
in
causa
comportamenti o istituti presi "in s";

sono

oggetti,

funzionale: gli elementi in causa sono i posti che occupano nel


quadro della vita di un gruppo, i ruoli che svolgono, etc.;

prossima: gli elementi confrontati presentano un grosso grado


di affinit o somiglianza, e di norma sono collocati in contesti
storici e socio-culturali prossimi e simili:
a distanza: gli elementi confrontati sono diversi sia in s sia
per i contesti in cui sono inseriti.
Le comparazioni prossime cercano le differenze tra elementi simili,
mentre le comparazioni a distanza cercano le somiglianze tra
elementi diversi (Duverger).
Hultkrantz: comparazione storica (studio dei tratti o elementi di una
cultura per la ricostruzione della storia culturale) e comparazione
tipologica (con il confronto, classificazione e generalizzazione, mira
a stabilire leggi generali e regolarit, oltre che quadri delle
variazioni dei fenomeni culturali).
La distinzione tra comparazione storica e comparazione tipologica
corrisponde alla differenza di concezioni e scopi che separa i
diffusionismi dai funzionalismi, e pi in genere gli indirizzi che si
dicono "storici" da quelli "sociologici".
Il pericolo della comparazione non sta (come crede lidealismo)
nellastrazione della realt, sta invece nellignorare che si sta
astraendo.
Le comparazioni di tipo linguistico-storico influenzano la mitologia
comparata e gli indirizzi storico-geografici; il comparativismo
sociologico appare evidente negli indirizzi evoluzionistici e nel
quadro del funzionalismo inglese, che ha mosso critiche alle
comparazioni tanto degli evoluzionisti quanto dei diffusionisti.
Le tecniche storico-geografiche e la geografia folklorica.
Tecniche storico-geografiche: nel periodo tra le due guerre, in
opposizione agli indirizzi evoluzionistici ed in connessione con la
geografia linguistica. Impiegano la comparazione soltanto entro
zone storico-geografiche ben definite, per ricavare indicazioni
cronologiche della distribuzione geografica delle attestazioni.
Una volta fissata la zona storico-geografica entro la quale si vuole
agire, per trasformare le localizzazioni in cronologie si passa dalle

esposizioni verbali a quelle cartografiche ed alla identificazione


delle aree di diffusione, a cui segue il confronto tra le posizioni
relative dei singoli fenomeni e delle diverse aree di diffusione.
Cos dalla documentazione si passa allanalisi, e dalla esposizione
cartografica alla geografia folklorica, che consiste in un
complesso di norme e di procedimenti che dalla distribuzione
relativa nello spazio traggono indicazioni sulla successione nel
tempo e cio ricavano un certo ordinamento cronologico da un
certo ordinamento spaziale. Si ottiene cos non una datazione
assoluta, ma una cronologia relativa.
I criteri della scuola finnica.
La scuola finnica (J. Krohn, A. Arne, K. Krohn) si era assegnato il
compito di ricostruire le lezioni originali dei testi di tradizione orale
o mista (canti, fiabe, indovinelli, proverbi).
Indagine di tipo finnico:
si ricercano e si riuniscono tutte le diverse versioni o "varianti"
del testo che interessa;
le varianti cos raccolte vengono ordinate sia cronologicamente
sia geograficamente;
si procede quindi al confronto (o comparazione) tra le varianti
cos ordinate, rilevando identit e differenze e ponendole in
rapporto con la loro distribuzione geografica e la loro
cronologia.
Gli studiosi della scuola finnica hanno formulato due regole o
principi:
un canto viene ripetuto dal popolo di una stessa regione quasi
sempre nella medesima forma;
le forme tra le varianti di un canto vanno mutando
gradualmente, via via, nella sua emigrazione da un luogo
allaltro.

Ogni gruppo omogeneo di varianti ha una sua area, e cio


determina una regione folklorica.
La geografia folklorica di Menndez Pidal
Studio della geografia dei canti tradizionali. La distribuzione
geografica indica la vitalit di un testo, e le relazioni tra aree di
diffusione si trasformano in indicazioni cronologiche, che
consentono congetture.
Le norme aereali di Bartoli e le applicazioni demologiche di Vidossi
e Santoli.
La formulazione rigorosa di norme per ricavare indicazioni di
cronologia relativa in base ai dati della distribuzione geografica dei
fenomeni avvenuta sul terreno della linguistica ad opera di Matteo
Bartoli.
Domanda: se ci troviamo di fronte a due fasi linguistiche ritenute un
tempo conviventi in una stessa area e poi sopravvissute in zone
diverse dellarea stessa, quali delle due la fase pi antica e quale
costituisce linnovazione? Si cerca dunque di stabilire la cronologia
relativa, ossia il rapporto cronologico tra due fasi o fenomeni.
Gli indizi disponibili per risolvere la questione sono due:
il rapporto cronologico tra i documenti in cui quelle fase sono
attestate (la fase attestata nel documento pi antico di solito
la pi antica);
il rapporto geografico tra le aree dove quelle fasi si trovano
(norme areali).
1. norma dellarea meno esposta alle comunicazioni (quella
meno esposta la pi antica);
2. norma delle aree laterali (quella laterale di norma la pi
antica);
3. norma dellarea maggiore (la fase diffusa nellarea
maggiore di norma la pi antica);

4. norma dellarea seriore (la fase conservata nellarea


seriore - colonie, propaggine linguistica - di norma la
fese anteriore).
Queste norme hanno solo valore di probabilit, anche se assai alta.
Le quattro norme costituiscono un complesso
ciascuna si interseca con le atre e pu modificarla.

gerarchizzato,

Le prime tre norme sono rigorosamente areali o spaziali, la quarta


invece introduce un criterio cronologico.
Vidossi: sostiene che le norme areali siano applicabili, ma con
riserva, anche ai fatti demologici. Es. laccensione del ceppo e
quella delle candeline dellalbero di Natale (norma dellarea pi
isolata o meno esposta alle comunicazioni).
Santoli: sottolinea limportanza delle norme areali per lo studio della
poesia di tradizione orale, soprattutto quelle relative allarea meno
esposta, alle aree laterali ed a quelle seriori. Applicazione concreta
dei criteri della geografia folklorica e delle norme bartoliane allo
studio dei Cinque Canti dalla Raccolta Barbi.
Sguardo agli indirizzi morfologici e strutturali.
mentre le concezioni diacroniche del diffusionismo superavano
definitivamente levoluzionismo e mettevano a punto le tecniche
storico-geografiche di trattamento dei dati documentari, negli anni
della scuola finnica, della geografia folklorica e delle norme areali, si
venivano manifestando concezioni fortemente diverse: quelle della
linguistica di Saussure, quelle dellantropologia sociale e del
funzionalismo britannici, quelle di Van Gennep e Marinus. Tra questi
indirizzi c una sostanziale convergenza: la spiegazione dei
fenomeni non viene pi ricercata nella vicenda spazio-temporale, e
cio negli antecedenti diacronici, ma nelle relazioni che i fenomeni
stessi hanno tra loro e con il complesso della situazione in cui sono
inseriti.
Qualche nozione: sistema, struttura, modello, funzione.
In un quadro sincronico di elementi compresenti e considerati nei
loro reciproci rapporti, le relazioni tra gli elementi divengono pi

importanti di quella che potremmo chiamare la sostanza degli


elementi stessi: gli elementi vengono qualificati dalle relazioni che li
inter-collegano. Elementi in apparenza diversi possono avere uguali
posizioni relazionali e dunque significato equivalente, mentre
elementi in apparenza uguali possono avere diverse posizioni
relazionali e dunque significato diverso. Es. i cristiani in chiesa si
tolgono il copricapo e tengono le scarpe, mentre i musulmani in una
moschea si tolgono le scarpe e tengono il copricapo.
Sistema: il complesso degli elementi compresenti e delle relazioni
che li collegano.
Struttura: talvolta si confonde con la nozione di sistema. La
distinzione in genere operata dal corrente uso linguistico, il quale
ammette che si dica che un "sistema ha una struttura" ma non
ammette che si dica che "una struttura ha un sistema".
Per Radcliffe-Brown una struttura una sistemazione ordinata di
parti o di componenti. Fanno parte della struttura sociale tutti i
rapporti sociali che esistono tra una persona ed unaltra ed anche la
differenziazione tra gli individui o tra le classi, in base al loro ruolo
sociale.
Lvi-Strauss rimprovera a Radcliffe-Brown una eccessiva aderenza
alla realt direttamente osservabile, sia lanalogia tra societ ed
organismi biologici. Il concetto di struttura sociale non si riferisce
alla realt empirica, ma ai modelli costruiti in base ad essa.
La differenza tra i due concetti quella tra struttura sociale e
relazioni sociali.
Modello: viene costruito a partire dai dati empirici ma non si
identifica con la materia prima impiegata; ha una struttura che
rivela la struttura delloggetto su cui stato costruito.
Funzione: esistono almeno due gruppi di significati:
si considerano le finalit implicite o esplicite, manifeste o
latenti, degli elementi e della loro attivit e si intende il
contributo che ciascuna parte di un organismo d al processo
vitale complessivo dellorganismo stesso;

si assume che gli elementi di un sistema siano conoscibili


soltanto se considerati gli uni in funzione degli altri.
Ricapitolando, le nozioni di sistema, struttura, modello, funzione si
contrappongono alle concezioni che guardano ai fatti socio-culturali
come elementi quasi atomistici che si raggruppano in aggregati pi
o meno casuali. Inoltre oppongono allo studio diacronico di ogni
singolo elemento, lo studio sincronico delle loro relazioni.
Esempi di letture morfologiche e strutturali
Scuola finnica: studia le fiabe in base al loro raggruppamento in
tipi (ogni narrazione capace di mantenere una sua esistenza
indipendente nella tradizione - Biancaneve, Cenerentola) e motivi
(elementi minimi ritenuti non riducibili ossia dettagli con cui
vengono composte le narrazioni compiute - matrigna crudele, bacio
che richiama alla vita).
Propp si oppone ai criteri della scuola finnica - Morfologia della
fiaba - ha come suo concetto principale quello di funzione narrativa:
sono le grandezze che restano costanti pur nel variare delle azioni,
dei personaggi, dei motivi e del loro mutevole combinarsi in tempi
diversi. Due atti identici possono avere significato diverso e due atti
diversi possono avere significato identico. Ma come si determiner il
significato degli atti? La risposta di Propp che le funzioni (e cio i
significati o valori degli atti compiuti dai personaggi) sono
determinabili in base al posto che occupano e al ruolo che svolgono
nello sviluppo dellintera vicenda narrativa. Propp giunto ad
isolare 31 funzioni che contraddistingue con simboli e
denominazioni convenzionali. Le 31 funzioni si susseguono
sostanzialmente nel medesimo ordine, per cui lo schema generale
di tutte le fiabe risulta essere identico: il loro andamento
generalissimo pu rappresentarsi come un itinerario che da un
turbamento dellequilibrio iniziale porta ad un nuovo e pi alto
equilibrio finale. In tal modo, come alla nozione di motivo si
sostituisce quella di funzione, alla nozione di tipo si sostituisce
quella di movimento.

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