ASPETTI PSICOFISIOLOGICI
DELLIMMAGINE
ARCHETIPICA
l concetto di archetipo una delle formulazioni di Jung (1) tra le pi discusse e forse tra le pi fraintese (2):
molto stato detto sul carattere numinoso
dellarchetipo, sulle sue radici che affondano nellinconscio collettivo, sui suoi
correlati biologici; la copiosit delle pubblicazioni in merito indice dellinteresse sullargomento, ma forse anche segnale di una necessit di discutere e confrontarsi su dei concetti esplicativi di non facile ed immediata fruizione.
Analizzando tale letteratura si rimane
a dir poco sorpresi nel constatare che in
nessun caso, o quasi (3), sono stati fatti
tentativi per operazionalizzare largomento, nella convinzione pressoch generale
che, un indagine in tal senso, non solo
sminuirebbe inevitabilmente la vastissima
portata della teoria junghiana, ma non
avrebbe di per s ragion dessere poich
linconscio, in quanto tale, non si presta a
concettualizzazioni, n tanto meno a spiegazioni di tipo razionale: ancora da dimostrare lutilit stessa del tentativo di formalizzare e dare una base sperimentale a
concetti vasti e generali come quelli junghiani, i quali dovrebbero ricevere pi un
consenso emotivo che non una validazione scientica, a meno di non essere disposti a stravolgere completamente le teorie
di partenza. [] tentativi del genere, in sostanza, non fanno altro che ridicolizzare la
teoria, oltre ad essere destinati, sin dal
principio, a unirrimediabile scontta (4).
Si sostanzialmente daccordo con
questa linea di pensiero, certi dellimpossibilit di ricondurre la totalit dellesperienza umana ai parametri sempre limitati dello scibile, si altres convinti per, che lindagabile vada indagato e, per quanto possibile, conosciuto. Con ci si vuole sostenere che, restringendo larea della ricerca e
focalizzando loggetto dellindagine, si
possono ottenere risultati validi che vadano
ad arricchire e confermare, e non a sminuire, la seppur vasta portata di una teoria.
lo stesso Jung a puntare il riettore su
uno dei possibili campi di ricerca: in tutte le
sue formulazioni la base somatica e siolo-
Eleonora Tabarrini
gica di quel fenomeno psichico da lui chiamato archetipo messa in risalto e, in qualche modo, sembra essere assodata: gli archetipi [] sono contemporaneamente
sia immagini che emozioni. Si pu parlare di archetipi solo quando questi due
aspetti si manifestano simultaneamente,
[] quando implicata lemozione, limmagine acquista un carattere numinoso (o
unenergia psichica): essa diventa dinamica e deve produrre conseguenze di qualche
rilievo. (5); la validit di tali affermazioni,
per, per quanto riguarda la letteratura a
tuttoggi disponibile, non mai stata vericata. Possiamo essere daccordo con Jung
ad un livello, per cos dire, emotivo, ma
nessuno ha mai indagato se queste particolari immagini, veicolo principe di quellentit a met tra il sico e lo psichico che
larchetipo, siano effettivamente distinguibili da altre raffigurazioni iconiche, sulla base di quel discrimine psicosiologico che
conferisce loro un carattere numinoso.
Unipotesi di questo genere pu essere formulata e vericata con una situazione - test appropriata senza, a parere di chi
scrive, operare delle interpretazioni riduzionistiche alla teoria junghiana.
LARCHETIPO SECONDO JUNG
Il concetto di archetipo stato ampiamente trattato da Jung nel corso delle sue
numerose pubblicazioni, ma la sua formulazione ha richiesto continue precisazioni e rettiche, in risposta alle frequenti critiche mosse da parte di chi tendeva a
dare interpretazioni ritenute non in linea
con il senso genuino delle teorizzazioni
dellautore. Jung stesso afferma: il termine archetipo spesso frainteso in quanto viene identicato con certe immagini
denite, o precisi motivi mitologici. Questi, in realt, non sono altro che rappresentazioni consce; sarebbe assurdo pensare che tali rappresentazioni variabili fossero ereditarie (6); ci che sarebbe ereditato, in sostanza, non sono le singole immagini, ma la capacit istintiva di produrre quelle determinate immagini, derivanti tutte da una matrice comune che gia-
ARTI TERAPIE
STUDI E RICERCHE
ARTI TERAPIE
10
background allegorico-mitologico che caratterizza ciascun arcano, seguendo la numenrazione riportata nei mazzi odierni.
0 - IL MATTO
STUDI E RICERCHE
dove li incatenava. Gea, adirata per questo comportamento, persuase i Titani a ribellarsi e a spodestare il padre dal trono;
Chronos (Saturno per i Romani), il pi
giovane tra tutti, aspett quindi che il padre entrasse come ogni notte nel letto di
Gea e, con una roncola affilatissima fornitagli da Gea stessa, recise i genitali del
padre e li gett in mare; dalla spuma cos
fecondata nacque Afrodite (Venere).
Anche se nelliconograa attuale del
Matto non sono visibili riferimenti a questo mito, il signicato divinatorio che la
carta assume molto attinente alle caratteristiche attribuite ad Urano: il Matto infatti allude all immaturit, allincapacit
di prendersi le proprie responsabilit, alla noncuranza, alla sopraffazione da parte di istinti primordiali, alla stravaganza;
e ancora, in riferimento al concetto di pazzia, al contatto con le sfere occulte, alle
capacit medianiche.
I - IL BAGATTO
Questa carta detta anche Il Mago, corrisponde, nei Tarocchi del Mantegna alla
gura dellartisan ed assimilabile, per
quel che riguarda il messaggio allegorico,
alla gura di Hermes (Mercurio).
Figlio di Maia, una ninfa, e di Zeus,
concepito di nascosto da Era in una grotta, nacque astutissimo, frutto del sotterfugio. Ancora in fasce rub le giovenche ad
Helios, suo fratello, e riusc a farne perdere le tracce con labile stratagemma di far
camminare la mandria allindietro. Apollo per scopr linganno e, visto che Hermes negava ogni responsabilit, lo nomin re dei ladri e dei truffatori e lo port
ARTI TERAPIE
11
A questa carta associata la luna e questo simbolo rimanda ad Era (la Giunone
romana), glia di Chronos e Rea, sorella e sposa di Zeus, regina degli dei.
Era, nel suo culto iniziale era la divinit del cielo e della luna ed in tempi
successivi assunse la funzione di protettrice delle unioni matrimoniali, dei parti,
e delle donne in genere.
Giunone era famosa per il suo carattere volubile, qualit questa che richiama caratteristiche lunatiche: essa appare nellIliade (9) come facile allira,
ostinata, tracotante, gelosa, aspra langusta. Il suo legame con la luna reso
pi esplicito, per, dal suo ruolo di regina delle donne: lalternanza delle fasi lunari richiama infatti il ciclo femminile,
simbolo di fecondit e di maturit sessuale, simbolo di predisposizione alla
procreazione, e segnale che indicava il
raggiungimento dellet del matrimonio.
Ma il legame della Papessa con la luna suggerisce affinit anche con unaltra
divinit: Persefone, o Cora (Proserpina
per i Romani), glia di Demetra. Il mito
narra che la fanciulla fu rapita da Ade, signore degli inferi, con il consenso di
Zeus, e portata nel Tartaro dove divenne
regina. Demetra, dea della fertilit della
terra e delle messi, disperata per la perdita della figlia cominci a vagare alla
sua ricerca e, travolta dal dolore, smise
di fare il suo lavoro, al punto che la terra divenne sterile ed arida. Zeus dovette
intervenire ed incaric Hermes di restituire Persefone alla madre. Ade acconsent a lasciar andare la fanciulla ma, prima della sua partenza le fece mangiare
un chicco di melograno (simbolo dellunione coniugale), sapendo che, colui che
mangia qualunque cosa negli inferi rimarr per sempre legato al mondo dei
morti. Zeus allora stabil che Cora dovesse passare due parti dellanno nel
mondo dei vivi con sua madre, e la terza
nellAverno con Ade.
Persefone il simbolo della vegetazione che ogni anno muore e si rinnova
e, per estensione, essa anche simbolo
dellimmortalit dellanima. Si nota qui
lo stretto collegamento tra il ciclo lunare e lalternanza delle fasi vegetative che
regolano il susseguirsi delle stagioni.
La Papessa dunque si connota di una
doppia allegoria che rimanda sia ad Era,
che a Persefone. I suoi signicati divinatori estrinsecano questa duplice essenza
in quanto la carta indica saggezza e virt
ma anche impazienza; indica la donna e
lessenza femminile, ma anche il timore
di legami passionali e convenzionali.
STUDI E RICERCHE
III - LIMPERATRICE
ARTI TERAPIE
12
STUDI E RICERCHE
ARTI TERAPIE
13
giunse ad Eros nellOlimpo e divenne anche lei immortale. Il signicato divinatorio attribuito alla carta VI quello di amore, bellezza, passione, ducia, desidero;
ma anche superamento di prove, scelte
importanti.
VII - IL CARRO
Liconograa di questo Arcano pu essere collegata a quella raffigurante ApolloElio, sul suo carro trainato da cigni, nellatto di trasportare il sole. Apollo era glio di Zeus e di Leto, egli era il dio sole,
della lucidit mentale, del raziocinio.
Bisogna ricordare inoltre che Osiride
viene alle volte raffigurato su di un carro
trainato da due sngi, una bianca ed una
nera. C da notare che i due cavalli sono
appunto uno chiaro ed uno scuro, uno
sembra andare dritto per la sua via, mentre laltro sembra voler deviare; Platone,
nel Fedro scrive: i cavalli alati e gli aurighi degli dei sono tutti nobili e di nobile
discendenza, ma gli altri sono di razza mista; lauriga umano guida i suoi cavalli a
coppie, e uno di essi di nobile sangue,
laltro ignobile e di ignobile discendenza;
e guidarli comporta necessariamente
grande fatica i carri degli dei, perfettamente equilibrati e obbedienti alle redini,
corrono veloci; ma gli altri stentano, perch il cavallo ignobile procede pesantemente e schiaccia al suolo il suo auriga
quando non stato perfettamente addestrato; e questo il momento della sofferenza e del pi accanito conitto dellanima12. I due cavalli quindi, rappresentano uno la razionalit, la ragione, laltro listinto la cieca impulsivit.
STUDI E RICERCHE
La carta numero VIII del mazzo dei Tarocchi raffigura una donna che tiene in mano una bilancia ed una spada. Lidea di
pesare e di dare il giusto valore ad ogni
azione, afferma ancora Gatto Trocchi13,
un antichissimo simbolo egizio legato
alla credenza della pesatura della anime.
Dopo la morte, lanima, per raggiungere
lisola dei beati, deve essere pesata sulla
bilancia doro del dio Anubi, il dio della
morte dalla testa di cane: solo se essa leggera come una piuma pu entrare nellisola dei beati. La spada simbolo invece del
potere analitico e penetrante della mente.
Limmagine della Giustizia, nella mitologia greca, corrisponde alla dea Dike;
essa era glia di Temi, titanessa glia di
Gea ed Urano, governante dellordine della natura. Temi ebbe da Zeus tre glie, le
Ore, a cui erano affidate le porte dellOlimpo. La pi bella delle tre, Dike, volle
scendere sulla terra per insegnare agli uomini le leggi e la giustizia; ella per fu
colpita dalla malvagit degli uomini che
tentarono di corrompere la sua verginit e
la sua integrit morale; cos decise di tornare sullOlimpo e da allora siede presso
Zeus e gli indica le ingiustizie e le cattive
azioni umane.
Questo Arcano collegato a quello
della Temperanza, tanto vero che nel
mazzo di Waite le due posizioni sono
ARTI TERAPIE
14
STUDI E RICERCHE
Per quanto riguarda la seconda raffigurazione dellArcano XI, la gura femminile in questione, potrebbe essere assimilabile ad un certo numero di riferimenti mitologici. La prima ipotesi potrebbe riguardare Artemide (Diana) dea della caccia, protettrice degli animali, ma anche
degli uomini vittime degli attacchi delle
belve feroci. Si narra inoltre che Cilene,
una sua ninfa, soggiog disarmata un leone. La seconda ipotesi che pu essere
avanzata quella che richiama Pallade
Athena: glia di Zeus, senza madre, essa
scatur dalla testa di Zeus dopo che egli
ebbe ingoiato Metis, dea della prudenza,
sua prima moglie. Athena era una giovane impetuosa ma saggia, con tratti caratteriali molto maschili e di unaustera verginit; essa rappresentava la personicazione della prudenza di Zeus. Athena era
la protettrice delle citt, delle leggi, della
scienza in genere, di tutte le arti e del
commercio. Essa era anche la dea delle
battaglie ma, diversamente da Ares, lei si
batteva non per il gusto della guerra, ma
a difesa della giustizia. In questi tratti delle divinit appena menzionate facile riconoscere la Forza.
I signicati divinatori attribuiti a questa carta sono appunto forza danimo, coraggio, volont ferrea e decisione nellaffrontare le prove della vita.
XII - LAPPESO
ARTI TERAPIE
15
STUDI E RICERCHE
Liconograa della morte inizia ad apparire attorno al 1300, forse in seguito alla
diffusione dellepidemia di peste che decim la popolazione.
Le raffigurazioni che affrontano questo tema sono innumerevoli. La morte
rappresentata come uno scheletro, a volte vestita di un mantello nero, con in mano una falce, la stessa falce del dio del
tempo, con la quale essa miete le sue vittime. Spesso le rappresentazioni sono
una specie di memento mori, poich il teschio raffigurato accanto ad un neonato o accanto a bambini che giocano, a ricordare la caducit della vita ed il nostro
inevitabile destino. Altre volte la nera signora presente in quadri che raffigurano personaggi eminenti, come ad alludere che la fama lunica cosa che pu resistere al trapasso. Altre volte le allegorie
sono satiriche come nelle numerose
stampe che raffigurano la danza macabra: tutti gli uomini, dal mendicante al
principe, si uniscono alla morte in una
danza circolare, a sottolineare che lora
funesta giunge sempre per tutti, che tu sia
povero o ricco, nobile o no. Questo tipo
di rappresentazione era diffusa soprattutto nel settentrione, in Italia ne rimangono esempi databili intorno alla met del
XV sec.
Mitologicamente parlando la morte si
ricollega ad Ade, il dio degli inferi (Plutone per i Romani). Con la sua sposa
Proserpina egli governava il mondo sotterrano e costringeva le schiere dei defunti a restare per sempre nelle tenebre,
egli infatti detto anche pulartes, cio
colui che chiude saldamente le porte. Il
concetto romano di Plutone ha una valenza pi dolce: egli era detto infatti Pluto o Dis (da dives), cio ricco; come dio
delle profondit della terra egli assimilato a tutti i semi che la terra nasconde in
una sorta di morte apparente, ma che poi
in primavera fa rinascere e frutticare.
Vi unidea di morte e resurrezione,
rigenerazione in qualcosa di nuovo. Osservando attentamente la gura, si potr
notare che la morte falcia le sue vittime,
ma queste sono sparse sul terreno come
semi, cos che la mietitrice anche la seminatrice, e le anime cos piantate nel
suolo verranno trasmutate, attraverso la
rinascita spirituale, per dare frutti molteplici (14).
Questa accezione di rinascita conservata nel signicato attribuito alla carta XIII del mazzo dei Tarocchi; la Morte
infatti indica cambiamento radicale di
una situazione, trasformazione, rinascita
e, solo raramente, morte sica.
XIV - LA TEMPERANZA
XV - IL DIAVOLO
una delle quattro virt ed i suoi attributi sono la clessidra ed il freno, con
lallusione di tenere a freno lemozione,
listinto e di far stemperare le passioni
dal trascorrere del tempo.
Liconografia pi comune nelle immagini dei tarocchi quella che raffigura una donna a volte alata, nellatto di
versare un liquido da una brocca ad
unaltra.
Linterpretazione pi comune ed accreditata quella che la figura stia versando dellacqua in un recipiente contenente vino, al fine di temperarlo, di
renderlo cio meno forte. Il tutto allude
chiaramente alla sobriet e alleffetto
moderatore-moralizzatore della temperanza.
Analizzando pi a fondo il simbolismo di questa carta, ci si pu soffermare
sul signicato dellacqua: lacqua in tutte le religioni la matrice liquida della
nascita e della vita, inoltre essa assume
un significato chiaramente purificatore,
di iniziazione. Altro simbolismo evidente quello del vaso; il vaso archetipico
lutero materno contenitore di vita; si
comprende allora il perch, per limitarci
ad un esempio, nel medioevo ogni recipiente conteneva un tesoro, ed il santo
Graal incarna la mistificazione della
struttura protomentale di contenitorecontenuto.
I signicati attribuiti allarcano XIV
sono capacit di conciliare, pazienza,
adattamento, compatibilit e fusione.
ARTI TERAPIE
16
STUDI E RICERCHE
XVI - LA TORRE
XVII - LE STELLE
ro sul letto, le catene di Efesto li avvolsero in modo tale che non poterono pi
muoversi; il dio fabbro chiam poi tutte le
divinit a schernire i due amanti intrappolati. Egli si risolse a scioglierli soltanto per
acconsentire alla volont di Poseidone;
una volta in libert Ares fugg nel paese
dei Traci, mentre Venere si ritir nellisola di Cipro.
Bisogna ricordare inoltre, che Venere
anche detta Stella del mattino, denizione questa che ben si collega con liconograa dellArcano XVII.
I signicati divinatori attribuiti a questa immagine sono speranza, fede, ispirazione, innovazioni, buoni auspici, prospettive brillanti, ottimismo, amore spirituale.
XVIII - LA LUNA
In questa carta si vede una gura femminile che, nuda, versa del liquido da due
brocche sotto un cielo stellato. Unanaloga iconograa caratterizza la Poesia mentre compie un rito di puricazione, nel
mazzo cosiddetto del Mantegna.
Alcuni autori identicano nella giovane donna lallegoria dellAnima, dello
spirito. AllAnima alluderebbe anche luccello appollaiato sullalbero che si intravede nello sfondo, ma anche le stelle sono da sempre identicate in molte religioni come le anime dei defunti.
Per quanto riguarda la collocazione
mitologica di questo Arcano, tutto riporta
ad Afrodide (Venere). Afrodide era la dea
dellamore e della bellezza; essa nacque
presso Cipro dalla spuma del mare fecondata dal seme di Urano (ouranos il rmamento celeste). Ella era moglie di Efesto
che tutto forgia; Vulcano, cio, il potere formativo e Venere il potere vivicante. Efesto per, pur se dotato di grande abilit manuale, era assai carente in
bellezza; Afrodide difatti gli preferiva
Ares (Marte), il bel dio della guerra; Efesto quando seppe del tradimento della moglie con Ares, si affrett a fare delle catene sottilissime come ragnatele e le leg ai
sostegni del letto. Ares raggiunse presto la
sua amante per, appena i due si distese-
ARTI TERAPIE
17
I riferimenti mitologici assimilabili a questa carta rimandano alle gure di Artemide (Diana) ed Ecate. Queste due divinit
sono, in alcune fonti letterarie, la stessa
persona. Artemide, sorella di Apollo, oltre ad essere la dea della caccia, era dea
della luna ed era detta anche Ecate. Ecate,
titanessa, una divinit molto antica sicuramente importata in Grecia dal vicino
Oriente. Dea della luna e signora della
notte divent divinit sotterranea: essa
esercitava fra le ombre il suo terribile e
violento dominio e, allo stesso tempo, come dea notturna delle malie e dei fantasmi, evocava gli spiriti dellaldil. Inoltre
errava nella notte accompagnata dalle anime dei morti, vagando per i trivi e tra le
tombe, seguita da cani. Si narra anche che
le venissero sacricati dei cani e delle
agnelle nere.
STUDI E RICERCHE
ARTI TERAPIE
18
STUDI E RICERCHE
Questo Arcano chiude il mazzo dei Tarocchi. Una raffigurazione meno nota
della presente mostra un globo sorretto
da due putti nel quale rappresentata una
citt; lallusione potrebbe rivolgersi ad
una sorta di insula utopiae o ad una civitas dei.
Nella versione marsigliese, compare
un motivo molto diffuso nelle miniature
duecentesche: si tratta del simbolo ellettico-circolare arricchito dalle quattro gure-simbolo degli evangelisti. Travalicando il signicato meramente religioso
possiamo scorgere la simbologia dei
quattro elementi costitutivi delluniverso: terra, acqua, aria, fuoco.
Nel motivo ellittico si pu, a ragione,
riconoscere lessenza della totalit, della
completezza, del motivo orientale del
Mandala di quel Unus Mundus teorizzato da Jung. Da notare inoltre la presenza
del numero quattro, la cui essenza richiama la forza dellassoluto; il quattro,
sosteneva Jung, il numero del S, dellunit della persona, dellindividualit e
dellindividuazione.
Entro lellisse dellassoluto sta una gura di donna completamente nuda: essa
stata identicata da alcuni autori come
Venere, mentre altri sostenono si tratti di
Nike, dea della vittoria; il richiamo a
Nike potrebbe essere giustificato dalla
presenza nella struttura circolare di quella che sembra una palma. Sta di fatto che
questa carta chiude il ciclo degli Arcani
Maggiori e si suppone quindi che essa
abbia un signicato importante che, sostengono gli autori, potrebbe essere appunto ravvisato nella sua essenza totalizzante.
Se i Tarocchi erano davvero, come si
ipotizzato (15), una scala mistica funzionale a raggiungimento dellelevazione morale, la carta XXI chiude il ciclo di
perfezionamento e rende la persona che
ha completato il tragitto un individuo
(non diviso), una cosa sola con lAssoluto, una totalit totalizzante.
I significati attribuiti a questa carta
sono i pi positivi di tutto il mazzo; essa
uno tra i pi antichi, presenta uniconografia non corrotta da rivisitazioni successive ed arbitrarie.
LESPERIMENTO
LE IPOTESI
IPOTESI 1
Si ipotizzato che le raffigurazioni conosciute come Arcani Maggiori di Tarocchi fossero delle immagini archetipiche, nel senso che potessero provocare,
in certe condizioni, lattivazione di quel
pattern emotivo-siologico che Jung sosteneva essere associato allesperienza
suscitata dallattivazione di un archetipo.
Si ipotizzato inoltre che lesperienza estetica (per unamnalisi psicosiologica dellesperienza estetica vedi Ruggieri, 1997) derivante dallesposizione
ad un Arcano-Archetipo, fosse psicofisiologicamente rilevante, nel senso che
andasse a provocare variazioni signicative di alcuni parametri psicofisiologici
quali:
riesso psicogalvanico
frequenza cardiaca
variazioni non rilevabili in un gruppo
di controllo esposto ad immagini ritenute non archetipiche.
ITEM DI CONTROLLO
Come gruppo di immagini ritenute non
archetipiche, sono state selezionate 22
carte da gioco gurative, provenienti da
diversi mazzi e rappresentanti temi e
soggetti vari.
IPOTESI 2
Si ipotizzato che sottoponendo ai soggetti le dieci tavole del test di Rorschach
e chiedendo loro di associare ad ognuna
di esse una tra le 22 immagini dei Tarocchi appena visionate, si vericassero delle correlazioni signicative tra i due ordini di item.
IL METODO
GLI ITEM
ITEM SPERIMENTALI
Come gruppo di immagini ritenute archetipiche sono state scelte le 22 tavole
denominate Arcani Maggiori appartenenti al mazzo di carte conosciuto come
Tarocchi.
Il mazzo scelto, tra le centinaia disponibili, stato quello conosciuto come
Marsigliese in quanto, oltre ad essere
ARTI TERAPIE
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I SOGGETTI
Il gruppo preso in esame era costituito da
60 soggetti, 30 maschi e 30 femmine, di
et compresa tra i 20 ed i 30 anni, tutti
studenti universitari provenienti da diverse facolt.
I soggetti sono stati reclutati singolarmente dallo sperimentatore che li ha
contattati di persona allinterno delle varie facolt; la partecipazione era volontaria ed agli studenti veniva detto che si
sarebbe trattato di un esperimento sullimmaginazione. I soggetti dovevano recarsi a giorni ed ore stabilite al laboratorio di psicosiologia presso la facolt di
Psicologia.
LE PROCEDURE
La ricerca stata condotta nel laboratorio
di psicosiologia annesso alla facolt di
psicologia.
Le apparecchiature utilizzate consistevano in uno psicogalvanometro per il
riesso psico-galvanico (RPG) ed un frequenzimetro per la frequenza cardiaca.
Durante la prima fase i soggetti sedevano ad una distanza standard (70 cm) di
fronte ad uno schermo collegato ad un
computer sul quale apparivano le 22 gure-stimolo, precedute da una proiezione esplicativa sulle modalit di svolgimento dellesperimento. Ai soggetti era
chiesto di indossare i propri occhiali da
vista, se usati.
Dei trasduttori erano collocati ai polpastrelli dei soggetti per registrarne la
conduttanza cutanea (mano sinistra), e la
frequenza cardiaca (mano destra).
Durante tutta la proiezione lo speri-
STUDI E RICERCHE
mentatore rimaneva seduto ad una distanza di circa 2m. alle spalle del soggetto.
La durata complessiva della proiezione era di 6 minuti e 44 secondi: i primi 52 sec. di orientamento e spiegazione (utilizzati come baseline per le analisi statistiche), ed i restanti 5 min. e 58
sec. di presentazione delle immagini;
ogni immagine appariva sullo schermo
per un tempo complessivo di 16 sec.
La sequenza delle gure-stimolo era
random e variava da soggetto a soggetto.
La seconda fese era strutturata nella
seguente maniera: tolti i trasduttori, sullo schermo venivano visualizzate le 22
gure-stimolo appena visionate, tutte insieme, luna accanto allaltra.
Lo sperimentatore, rimanendo di
fianco al soggetto, per evitare possibili
influenze, mostrava le tavole del Rorschach una dopo laltra ed il soggetto era
invitato scegliere sullo schermo limmagine che secondo lui risultava pi associabile a quella tavola, clickando su di
essa con il mouse.
Tabella 1: Risultati ANOVA one way GRUPPO (sperimentale/controllo) per PARAMETRO (rpg/fc).
Gruppo
Parametro N
Sperimentale rpg
Controllo
Media
Dev. Standard
Valore di F
Probabilit di F
30
13.65
8.46
0.132
0.717 (n.s.)
fc
30
79.67
14.71
0.45
0.504 (n.s.)
rpg
30
12.89
7.77
fc
30
81.97
11.71
Si allora proceduto effettuando una seconda ANOVA, questa volta stata usata come
variabile indipendente non la media dei punteggi dei soggetti, ma il punteggio medio
RPG e FC di ogni immagine; per ogni immagine, cio, stato calcolato il punteggio medio dei due parametri misurati e poi si proceduto indagando se vi fossero differenze
tra le immagini archetipiche e quelle non archetipiche. Questa seconda analisi ha dato
esito positivo:
F(1,59) = 46,615 (p = 0,0000) per il RPG
F(1,59) = 65,209 (p = 0,0000) per la FC.
Tabella 3: Risultati ANOVA one way IMMAGINE (archetipica/non archetipica) per PARAMETRO
(rpg/fc).
RISULTATI
ANALISI DELLA VARIANZA
Si effettuata una prima ANOVA per
vericare se esisteva una differenza tra i
punteggi medi RPG ed FC dei due gruppi, sperimentale e di controllo. I risultati ottenuti non evidenziano differenze
statisticamente significative n per il
RPG (F(1,59) = 0,132, p = n.s.), n per
la FC (F(1,59)= 0,45, p = n.s.), come si
pu osservare nella Tabella 1
ARTI TERAPIE
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STUDI E RICERCHE
Gruppo
Parametro N
Media
Dev. Standard
Valore di F
Probabilit di F
Archetipica
rpg
22
13.70
0.368
46.615
0.0000
fc
22
79.25
1.122
65.209
0.0000
22
12,79
0,345
22
81,94
1,082
Questo signica che mentre il RPG aumenta signicativamente alla presentazione delle immagini archetipiche, la FC, al contrario, diminuisce.
Analisi della L.I.V.
Per escludere una possibile interferenza della L.I.V. (law of initial value) sui risultati ottenuti si scelto di seguire uno tra gli
orientamenti pi recenti in merito, quello di Putai Jin (1992) che
suggerisce di usare il test beta. Nel nostro caso le condizioni richieste per lapplicazione del suddetto test (1. differenza signicativa tra valore iniziale e valore nale; 2. regressione del valore nale sul valore iniziale statisticamente diff. da 1. sono rispettate soltanto per i valori del rpg.
Il valore di beta ottenuto non raggiunge la signicativit:
b = 0,998
t (58) = 0.0621
p > 0.05 (n.s.)
la L.I.V. potrebbe quindi avere un certo effetto sulla misurazione
del rpg. Considerando per la scarsa stabilit della baseline (a =
0.471), e prendendo in considerazione tanta parte della letteratura che esclude effetti L.I.V. su analisi between, si pu escludere
con una certa sicurezza leffetto della L.I.V. sui valori del rpg.
Familiarit con le gure-stimolo
Ci siamo domandati se il fatto di conoscere il mazzo sperimentale e di essere a conoscenza dellutilizzo che ne viene fatto, potesse inuenzare le risposte psicosiologiche dei soggetti. A tal proposito alla ne della seduta al soggetto veniva chiesto se le immagini fossero per lui familiari e, in caso affermativo, se sapesse
associare loro un nome, se pensava che ne avessero uno. Abbiamo considerato conoscitori soltanto i soggetti che, dopo aver risposto affermativamente alla prima domanda, identicavano correttamente il mazzo. Il test t non ha evidenziato differenze tra le
medie, come si pu osservare dalla Tabella 3.
parametro
conoscitori
media
Probabilit di F
rpg
20
14.57
8.879
0.84
0.408 (n.s.)
fc
20
80.00
16.142
0.17
0.865 (n.s.)
10
11.80
7.656
10
79.00
12.104
gl= 189
gl= 189
Il Diavolo
14
11
Fante di coppe
IX
12
Re di fiori
VI
2.8
13
Fante di cuori
IV
2.1
14
Soldato
IV
2.8
15
Cavallo denari
IV
2.1
17
Vaso donna
II
3.4
III
3.4
3.9
3.7
21
Giapponese tondo
III
5.1
2.1
22
Musica
VI
4.0
15
LEremita
3.1
23
Nave
VI
2.6
17
LAngelo
2.6
24
Paesaggio scuro
4.3
18
LImperatore
VI
3.5
IV
3.1
19
Le Stelle
4.6
25
Paesaggio verde
VIII
4.0
23
La Morte
IV
2.2
3.2
25
La Temperanza
3.0
26
Generale verde
IV
2.5
27
Gli Amanti
II
2.2
28
Donna quadri
II
2.4
III
2.8
30
Indiano
VII
2.3
28
LAppeso
VI
4.1
29
La Torre
IX
2.2
2.2
3.5
30
Il Matto
ARTI TERAPIE
21
STUDI E RICERCHE
Paesaggio scuro
4.3
CnF
II
Donna di quadri
2.4
C distribuzione spaziale
Vaso donna
3.4
Giapponese tondo
5.1
FC CF simmetria
III
F FC simmetria, D centrale
FC simmetria
IV
Vaso donna
2.2
Paesaggio scuro
3.1
CnF
Soldato
2.8
F stivali?
Cavallo denari
2.1
Fante cuori
2.1
F stivali? fucile?
Generale verde
2.5
F simbolico
Nave
2.6
V
VI
Re di fiori
2.8
F simbolico
Musica
4.0
F simbolico (tromba?)
VII
Indiano
2.3
VIII
Paesaggio verde
4.0
CF
IX
Fante coppe
3.9
Paesaggio verde
3.2
FC CF
Il Diavolo
3.7
II
Gli Amanti
2.2
F FC simmetria
III
Gli amanti
2.8
F FC M
IV
La Morte
2.2
F CnF
V
VI
Il Giudizio
2.6
La Temperanza
3.0
LAppeso
4.1
LImperatore
3.6
F (scettro?)
2.1
F MA
VII
VIII
IX
La Torre
2.2
La Torre
2.2
Le Stelle
4.6
Il Matto
3.5
?C
LEremita
3.1
?C
DISCUSSIONE
Questa ricerca sembra confermare le ipotesi di partenza.
Per quel che riguarda gli Arcani Maggiori dei Tarocchi, i dati psicosiologici confermano una rilevanza rispetto alle altre
immagini. Le immagini cio provocano una attivazione signicativa di parametri psicosiologici quali RPG e FC.
Ci non sicuramente sufficiente per affermare con certezza che le immagini in questione siano in grado di attivare delle
esperienze archetipiche, ma evidente che esse provocano reazioni particolari nei soggetti esaminati. Questo un dato concreto da cui si potrebbe partire per ulteriori ricerche.
Il fatto che la FC tenda ad abbassarsi ed il RPG tenda a diminuire pu far pensare allattivazione del riesso di orientamento, cos come descritto da Sokolov16 e da Barry17.
Ulteriori ricerche dovrebbero indagare, in condizioni sperimentali simili, il comportamento delle altre variabili coinvolte
durante lattivazione di questo riflesso (attivit respiratoria,
EEG, attivit miograca). Se questa ipotesi fosse confermata, ci
troveremmo di fronte alla prova sperimentale del forte valore
adattivo che Jung sosteneva essere associato allarchetipo.
Anche rispetto alle associazioni delle tavole del Rorschach,
lipotesi iniziale appare confermata con unelevata signicativit. A coloro che posseggono una certa familiarit con le regole di classicazione e di interpretazione del test del Rorschach, le associazioni ottenute e le determinanti ad esse collegate,
appaiono in tutta la loro rilevanza ed in tutto il loro interesse.
Una disamina critica volta ad analizzare ogni singola corrispondenza carta-tavola ed ogni rispettiva determinante, impiegherebbe, forse, una trattazione a se stante che esulerebbe dagli scopi del presente articolo. Le presenti tabelle associative
offrono comunque numerosi spunti a chi volesse intraprendere
uno studio pi approfondito sullargomento.
Una possibile limitazione metodologica imputabile alla presente ricerca rintracciabile nei parametri di selezione degli
items di controllo; sarebbe stato opportuno infatti, effettuare la
selezione mediante una metodologia pi accurata.
CONCLUSIONI
Il presente lavoro costituisce un tentativo di implementazione di
unindagine sperimentale sull oggetto archetipo.
Partendo dalla formulazione junghiana e passando in rassegna i numerosi approcci conoscitivi che si sono occupati di ridenire i lineamenti, a tratti forse un po labili, del concetto di
archetipo, non sorprende la straordinaria eterogeneit degli interventi e dei lavori in merito, sintomo e simbolo dellapertura
di significato di cui Jung soleva connotare le sue definizioni,
denizioni che non erano mai date ed assolute, ma aperte e soggette a possibili riformulazioni e negoziazioni di signicato.
Si voluto quindi qui proporre una tra le tante possibili lenti cromatiche attraverso cui guardare questa parte della teoria
junghiana su cui si tanto discusso e tanto ancora, probabilmente, si discuter.
Lapproccio psicosiologico propone una chiave di lettura
che rispetta ed in qualche modo esplica, in maniera chiara e
plausibile la duplice natura, a met tra lo psichico ed il sico, di
quelloggetto psicoide che larchetipo.
Lintroduzione del concetto di protomentale, cos come
riformulato da Ruggieri ed il suo accostamento alle formulazioni junghiane, pone in essere anche il lato materiale, sicosiologico dellesperienza archetipica, lato che spesso, nella letteratura, appare sottostimato rispetto a quello psicologico, e che
invece, come sostenuto nel corso della presente trattazione, risulta da esso inscindibile in quanto significato e significante
vengono a coincidere.
Si voluto integrare la parte teorica con un approfondimento di natura sperimentale. Nonostante il tema in esame fosse molto ampio, stato possibile determinare un campo di indagine ben delimitato e procedere ad una operazionalizzazione dello stesso; si potuto cio, indagare quali fossero le caratteristiche psicosiologiche dellesposizione ad unimmagine archetipica e vericare se questi valori fossero pregnanti e rilevanti rispetto a quelli suscitati da immagini non archetipiche.
Lesperimento condotto ha confermato questa ipotesi e va quin-
ARTI TERAPIE
22
STUDI E RICERCHE
NOTE
1
2
3
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