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METAFISICA, 9.

ATTO E LA POTENZA IN RELAZIONE AL BENE E AL MALE E ALLE


DIMOSTRAZIONI GEOMETRICHE
Ci sono due questioni che dobbiamo spiegare di questo capitolo nono, la prima versa su
la relazione che c sul atto e la potenza rispetto al bene e al male; Aristotele ci dice che
il atto sempre migliore che la potenza, qui Aristotele riprende la questione della
anteriorit del atto sulla potenza che gi ha spiegato nel capitolo scorso ossia nel ottavo
dove ci dice che la anteriorit versa su tre cose: secondo la nozione (quello che sta in
potenza ci che ha capacita di passare allatto chiamo, per esempio, costruttore colui
che ha la capacita di costruire, veggente colui che ha la capacita di vedere) Secondo
sostanza e secondo il tempo(qui se deve vedere la specie e il individuo; nella specie il
atto precede alla potenza, nel individuo la Potenza precede cronologicamente latto).
Dopo il Filosofo prosegue dicendo che tutte le cose che stanno in potenza non soltanto
loro possiedono questa potenzialit anche sui contrari hanno questa potenzialit per
esempio: una persona pu essere sano o pu essere malato; ha questa potenzialit
rispetto a questi stati dal corpo umano allora la potenzialit produce la salute o la
malattia, il riposo o il movimento, il costruire o il deostruire ma mai possono esistere
simultaneamente ambedue contrari.
Allora il bene necessario che sia e anche il male che il suo contrario ma il atto
sempre meglio che la potenza; ma quando si tratti dei mali, invece, necessario che il
fine e latto siano peggiori della potenza, perch la potenza , insieme, la stessa in tutti e
due i contrari. quindi evidente che il male non esiste fuori delle cose, perch, per
natura sua, il male posteriore alla potenza; pertanto negli esseri primordiali ed eterni
non ci pu essere male, e neppure mancanza e corruzione.
Soltanto ricordare cosa il bene per il uomo secondo Aristotele? Lui ci diceva nella sua
Etica che il piacere, il denaro, il mondo non posso essere il oggettivo delluomo allora ci
mostra che il uomo stato creato per la felicit che la Eudaimonia ci la
contemplazione, la meditazione delle cose ossia il filosofare per questo stato creato il
uomo e questo il suo bene.

La seconda questioni chi ci dice Aristotele in questo capitolo nono la relazione che
esiste tra il atto e la potenza e le dimostrazioni geometriche. Il filoso mostra che per
mezzo delle divisione che un matematico fa su una figura triangolata, pu la nostra
mente cominciare a lavorare, a distinguere le angoli e le sue valori, i cateti e la
ipotenusa cosi risolvere i teoremi proposti ma dobbiamo dire che queste divisione non
stanno nelle cose esistente anzi si lavora nella immaginazione facendo dei dipinti
pertanto queste divisioni sono contenuti nelle figure solamente in potenza.
chiaro, dunque, che i teoremi geometrici, che sono in potenza, si dimostrano
portandoli allatto. La ragione di ci sta nel fatto che il pensiero atto. E dallatto deriva
la potenza, ed per questo che gli uomini conoscono le cose facendole.

Il pastore deve di essere l dove sta la sofferenza


Monsignore Romero 30 ottobre 1977.

Il male molto profondo nel Salvador e si non se prende sul serio la sua guarigione,
sempre saremo, come abbiamo detto, cambiando di nomi, ma sempre sar lo stesso
male Monsignore Romero 23 ottobre 1977.

Francisco David Abrego Mendez.


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