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Edizioni Studio Domenicano

La possessione angelica
Author(s): Angelo Perego
Source: Divus Thomas, Vol. 53 (JAN.-MART. 1950), pp. 46-55
Published by: Edizioni Studio Domenicano
Stable URL: https://www.jstor.org/stable/45075485
Accessed: 07-05-2020 15:17 UTC

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La possessione angelica

Summ AMUM . - Novam sane quaestìonem atque hucusque etiarn summis theologis igno-
tam, anno elapso , hoc in ephemeride P. J. Bataini , S. C. J., proposuit: nempe de possibilitate
et opportunitate possessionis angelicae. Cui quaestioni affirmative respondendum esse censuit .
Et imprimis possessionem angelìcam possibilem dixit, quia angeli eandem naturam oc dae-
mones hahent, ac proinde, sicut daemones corpora humana possidente et illi possidere possunt;
praeterea quia possidere non dedecet angélos, cum sit quoddam virtutis exercitium et perfectionem
dicat ; denique quia, si Deus possessionem daemoniacam homini nocivam permittit, a fortiori
possessionem angelicam hominibus utilem permitiere potest: indirecte enim facultates humanae
rationales possessione angelica perficiuntur. Opportunità s autem possessionis angelicae prae-
sertim duóbus in casibus defenditur : videlicet post possessionem daemoniacam et ut signum
extraordinarium et inusitatum, tempore particularis incredulitatis .
Quam quidem sententiam, cum possessionem angelicam hominis libertatem laedere ac
proinde de potentia Dei ordinata repugnare A. existimet, praesenti studio impugnai, propria/m -
que opinionem, solutis argumentis P . Bataini, ut probabiliorem défendit .

Su questa Rivista il Rev. P. J. Bataini si è proposto il problema


della possibilità della possessione angelica.1 Questa questione è senza
dubbio nuova : non se ne trovano infatti tracce nè nella Scrittura nè
nei Padri ; e finora non può essere addotto alcun caso storicamente certo
di tale fenomeno. I Teologi concordemente tacciono della possessione
angelica ; anche il Suarez, che consacra uno dei suoi più grossi volumi al
trattato De angelis, non si propone neppure la questione; unico lo
Janssens,2 commentando S. Tommaso, tocca incidentalmente il proble-
ma, ma senza esaminarlo se ne sbriga, affermando come evidente che
la possessione angelica ripuigna. Il Dottor Angelico da giovane nel com-
mento alle sentenze di Pier Lombardo sembra non distinguere tra angeli
buoni e angeli cattivi riguardo alla possessione. Scrive infatti : « Daemo-
nes et angeli quamvis non illabantur mentibus , illabuntur tarnen cor -
poribus , ut sancti dicunt ».3 Ma nella Somma Teologica ,4 dove trascrive let-
teralmente queste parole, con cura sopprime quel « et angeli », significando
chiaramente con ciò d'aver, dopo matura riflessione, cambiato opinione^,
ritenendo la possessione un fenomeno esclusivamente demoniaco.
La novità della questione attirò naturalmente la nostra attenzione ; e
con diligenza leggemmo e rileggemmo l'articolo del P. Bataini, ma, lo
confessiamo, non siamo stati convinti dagli argomenti addotti. Anzi,
quanto più riflettevamo sul problema proposto, ci è parso vera con.sem-

1 J. Bataini, S. C. J., La possession angélique est-elle admissible?, «D. Th.», 1948,


pp. 290-303.
2 L. Janssens, De angelis, In 1 , q. 111, a. 2, Fnburgi B., 1905, p. 953.
8 S. Thomas, In 1, d. 37, q. 3, a. 3, diff. 2.
4 S. Thomas, Summa theologica, 1, q. 52, a. 3.

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LA POSSESSIONE ANGELICA 47

pre maggior evidenza una soluzione contraria a quella proposta dal


P. Bataini, cioè che la possessione angelica è inconciliabile con le esi-
genze della divina potenza ordinata. Pensando perciò di far cosa gradita
a chi si interessa a questa questione, con l'esporre il nostro punto di
vista, osiamo presentare il seguente modesto lavoro, che divideremo in
quattro punti nel primo preciseremo il concetto di possessione angelica ;
nel secondo daremo un' informazione riassuntiva dell'opinione e degli
argomenti del P. Bataini; nel terzo esporremo la nostra sentenza, che
stimiamo più probabile; e nel quarto risponderemo ad alcune obiezioni.

1. - Nozione di possessione angelica.

Il nome di possessione angelica è desunto dalla possessione demo-


niaca : è quindi necessario anzitutto investigare che cosa significhi la
possessione demoniaca, per giungere con opportuna applicazione alla
formulazione del concetto di possessione angelica.
Gli autori 5 distinguono generalmente un triplice potere e una tri-
plice azione demoniaca sul corpo dell'uomo, designandole rispettivamente
coi nomi di circumsessione, ossessione e possessione. Con la circumses-
sione il demonio agisce sul corpo dell'uomo dall'esterno : si può dire
che lo assedia affliggendolo in vari modi e cercando di paralizzarne le
operazioni. Se invece il demonio entra nel corpo dell'uomo e comincia ad
in abitarvi, allora si hanno i fenomeni che si chiamano ossessione o posses-
sione, isecondochè il dominio esercitato da esso impedisce o no l'esercizio
della libertà.
Il Beraza6 inclinerebbe a chiamare possessione anche l'azione demo-
niaca sul corpo umano che non sopprime del tutto, ma quasi del tutto,
l'uso della libertà. Ci pare però più esatto riservare il nome di posses-
sione soltanto al caso, in cui l'uso della libertà è completamente impe-
dito : tutti gli altri casi, in cui rimane possibilità più o meno ampia per
il libero arbitrio, sono ossessioni naturalmente di grado più o meno
intenso.
Benché la possessione demoniaca sia una inabitazione del demonio
nell'uomo, tuttavia non dev'essere concepita come un'unione ipostatica,
perchè l'uomo come il demonio rimangono due persone distinte; nè può
essere pensata come un'unione sostanziale al modo dell'unione dell'anima
col corpo, non formando essi un unum per se; e neppure può essere
immaginata come un'unione accidentale nel senso stretto dell'espressione,
perchè uno dei due (demonio-uomo) non perde la propria sostanzialità per
diventare un accidente dell'altro. La possessione demoniaca è invece una
unione accidentale in senso largo ; ossia l'uomo e il demonio, pur rima-
nendo distinti e conservando ciascuno la propria personalità e la propria
sostanzialità, vengono tuttavia ad unirsi in modo che il demonio domina
l'uomo, assumendo le funzioni come di motore sopraggiunto ed esercitando

5 Cf. p. es.: Beraza, De Deo creante , Bilbao, 1921, n. 760 ss.; J. Smit, De daemo-
niacis in historia evangelica , Romae, Tnst. Bibl., 1913, pp. 55-56; J. von Goerres, Die christ-
liche Mystik, IV, 1 (Regensburg, 1842), 7, 8.
6 Beraza, De Deo creantet ed. cit., n. 760.

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48 A. PEREGO, S. J.

un potere ed un'azione sul corpo uma


attività razionale.
Sottratto alla direzione dell'anima il sistema nervoso e col sistema
nervoso tutto il corpo, il demonio si sostituisce all'anima non nelle fun-
zioni di forma sostanziale, ma in quelle di attività motrice. Perciò il
demonio esercita nel corpo del possesso un dominio tirannico, vessandolo
in vari modi: può agitarlo con convulsioni, obbligarlo a strepili e clamori,
conferirgli forza ed energia superiori all'età e al sesso, produrre in esso
fenomeni di lievitazione e malattie, eccitarlo alla libidine e all'ira. Con
l'azione esercitata sulle facoltà sensitive, specialmente sulla fantasia, il
demonio raggiunge anche l'intelletto e la volontà, sconvolgendo l'uno e
deprimendo l'altra, fino a impedire il loro naturale funzionamento e, in
un certo senso, a legarle ed assoggettarsele.
Veramente il demonio presente nel corpo del possesso non può agire
o esercitare un influsso diretto nell'essenza dell'anima o sulle sue facoltà 7
oè sostituirla negli atti intrinsecamente vitali. Ripugna infatti l'esistenza
di atti intrinsecamente vitali non attribuibili al soggetto che lì produce ;
e così pure ripugna una creatura razionale (non ordinata nè ordinabile ad
un'altra creatura come a suo fine, ma direttamente ed immediatamente
orientata a Dio), la quale sia priva di un esclusivo dominio almeno di
quegli atti che sono intimamente connessi col suo fine ultimo.8 Conseguen-
temente ripugna una creatura intelligente sulle facoltà razionali della
quale altri, all'infuori di Dio, possa direttamente esercitare un'azione
dominatrice.
Perciò il demonio non può agire direttamente sulla volontà del pos-
sesso o necessitarla : tuttavia gli è possibile agire indirettamente , ossia
per l'azione esercitata sul corpo, fino a sottrarre ad essa la libertà. Es-
sendo infatti la libertà condizionata al normale operare dell'intelletto, ed
essendo il normale operare dell'intelletto dipendente ( extrinsece ) dal nor-
male funzionamento della fantasia e dei sensi, chiaramente appare che
una disfunzione nelle facoltà sensitive significa una disfunzione nelle fa-
coltà razionali e quindi la soppressione della libertà.9
Appplicando ora queste nozioni alla possessione angelica, se vogliamo
parlare di vera possessione e non soltanto di un grado più o meno intenso
di ossessione, bisogna dire che l'angelo buono dovrebbe unirsi ad un corpo
umano in modo da assumerne il dominio come movente soprag giunto , cioè
dovrebbe prendere la direzione del sistema nervoso ed esercitare su di
esso un potere così despótico da indirettamente legare la volontà del-
l'uomo. Evidentemente tra la possessione angelica e quella demoniaca si
dovrebbe ammettere una differenza accidentale di somma importanza : cioè
l'angelo buono, al contrario di quello cattivo, non agirebbe nel corpo del-
l'uomo neppure materialmente contro la legge morale. Ci pare infatti di
prima evidenza che un angelo buono non possa far compiere alle membra

7 Cf. S. Thomas, Summa theologica, 1, q. 57, a. 4; Suarez, De angelis, IV, 38.


8 Cf. S. Thomas, Summa theologica , 1, q. 106, a. 2št 1-2*«, q. 9, a. 6; 1-2*«, q. 80,
a. 3, ad 1; 2-2, q. 174, a. 5, ad 4; Summa c. gentes, III, 88-89; S. Bonaventura, In 2 ,
d. 8, P. 2, q. 2.
9 Per ulteriori particolarità sulla possessione demoniaca cf., p. es.: J. Smít, De dae -
moniacÍ8 in historia evangelica , Romae, Inst. Bibi., 1913, p. 54 ss.

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LA POSSESSIONE ANGELICA 49

del possesso degli atti anche soltanto materialmente disonesti e contrari


alla legge stabilita dal Creatore. Tuttavia gli atti compiuti dal possesso,
sia pure onestissimi sotto ogni riguardo, sarebbero sempre imputabili al-
l'angelo e non all'uomo; quindi dovrebbero essere considerati come vio-
lenti, ossia come prodotti sotto l'impulso di un influsso e contro il
modo connaturale di agire del soggetto ; e in particolare va notato che la
possessione angelica, se si desse, dovrebbe impedire e sospendere (indiret-
tamente) la libertà.
Quindi per 1'esatťa nozione di possessione angelica riteniamo essere
necessari tre requisiti : a) il dominio despótico dell'angelo sul corpo del-
l'uomo ; b) il conseguente influsso sulle facoltà razionali umane fino a so-
spendere il libero arbitrio; c) l'assenza di quelle deturpazioni e di quei
mali che si verificano nelle possessioni demoniache.

2. - L'opinione del P. Bataini.

Precisata così la nozione di possessione angelica, vediamo ora breve-


mente come il P. Bataini pensi di poter provare la possibilità e la conve-
nienza di tale fenomeno.
Anzitutto non c'è alcun dubbio che il P. Bataini tratti della posses-
sione in senso stretto : ammette infatti che la possessione angelica non
differisce essenzialmente da quella demoniaca, e perciò, se si desse, impor-
terebbe la soppressione della libertà umana. L'uomo posseduto dall'angelo,
scrive il P. Bataini, « non agisce più, ma è mosso ; egli è puro strumento,
incosciente, come una macchina nelle mani del meccanico» (p. 291). Tut-
tavia tale dominio dispotico sul corpo dell'uomo da violare indiretta-
mente la libertà umana dovrebbe essere in bene e non in male del pos-
seduto.
La tesi sviluppata e sostenuta dal P. Bataini abbraccia due parti:
a) la possessione angelica non solo è possibile, ma b) convenientemente
potrebbe essere concessa da Dio.
A prova della possibilità reca i seguenti argomenti :
t

1) L'angelo buono possiede la stessa natura del demonio, perciò


può compiere tutto ciò che il demonio può fare. Ma il demonio può posse-
dere il corpo umano ; dunque anche l'angelo buono può possedere il corpo
dell'uomo. E ciò vale maggiormente se si considera che la possessione
non importa alcuna imperfezione nell'angelo possedente, perchè, essendo
esercizio di azione dominativa, dice perfezione in colui che possiede.
2) La violazione della libertà dell'uomo connessa con la posses-
sione angelica non è nè violenta nè diuturna; inoltre è coonestata da
non pochi vantaggi recati al posseduto. Còme quindi la libertà umana
può essere lecitamente sospesa nell'infanzia, nel sonno, nell'anestesia e
in vari casi di ipnosi, così può essere lecita nella possessione angelica in
vista dei vantaggi che l'uomo ne ritrae. I beni che l'uomo può ricevere
dalla possessione angelica si riducono al perfezionamento dell'intelletto
e della volontà, non nel senso che l'angelo possedente aumenti il grado
d'intelligenza o di volizione del posseduto, nè nel senso che infonda delle
idee nell'intelletto e delle speciali energie nella volontà, ma nel senso
4. - Divus Thomas.

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50 A. PEREGO, S. J.

che mediante l'azione esercitata sul corpo


il posseduto, cessato il fenomeno, è in co
durre in atto la virtù radicale del suo intelletto e della sua volontà.
L'azione posseditrice dell'angelo avrebbe quindi una preziosa riper
sione (indiretta) sulle facoltà razionali del posseduto, la quale si m
sterebbe appena cessata la possessione. Come nel caso di benefica ip
l' ipnotizzato in forza del comando ricevuto nel sonno ipnotico, c
l'ipnotizzazione, opera secondo l'influsso ricevuto e si corregge, per
pio, di un difetto, così, cessata la possessione angelica, il posseduto
be una facilità e spontaneità di operazioni, che senza tale possessione o
non gli sarebbero state possibili o almeno non così facili.
3) Infine non c'è ripugnanza da parte di Dio, il quale, se può per-
mettere la possessione demoniaca a 1 1' u o m o nociva, a fortiori può per-
mettere e volere la possessione angelica benefica all'uomo.
Esposti questi argomenti per provare la possibilità della possessione
angelica, il P. Bataini si sforza di trovare le ragioni per provarne anche
la convenienza. Egli pensa che soprattutto in due casi Iddio conveniente-
mente concederebbe la possessione angelica: cioè dopo una possessione
diabolica e in tempi di speciale incredulità.
Nel primo caso la possessione angelica avrebbe lo scopo di riparare i
danni arrecati all'uomo dalla possessione demoniaca, riordinando la
fantasia e le altre facoltà sconvolte e vessate dal demonio. Riconosce
però che la possessione angelica non è l'unico mezzo per questo scopo,
essendocene altri « più normali e più efficaci » (p. 298).
Nel secondo caso la possessione angelica avrebbe la funzione di segno
straordinario e supplementare, capace di attirare l'attenzione di una
società indifferente ed incredula, sulla quale i soliti miracoli non fainno
più presa, per scuoterla dal suo sonno. La nostra età così impregnata di
naturismo e di ateismo potrebbe, pensa il P. Bataini, essere scossa dal-
l'insolito fenomeno della possessione angelica, specialmente qualora fosse
concesso come dono mistico in conferma di una missione speciale affidata
da Dio ad un suo inviato.
Quindi secondo il P. Bataini la possessione angelica è possibile,
chè : non ripugna da parte dell'angelo buono, che ha la natura e
quella del demonio e che nel dominare un corpo umano acquista una
perfezione accidentale; non ripugna da parte del posseduto, il quale, se
perde momentaneamente la libertà, acquista però un prezioso perfeziona-
mento delle facoltà razionali; nè ripugna da parte di Dio, il quale, se
permette la possessione demoniaca, a maggior ragione può permettere e
volere quella angelica. Anzi la possessione angelica è conveniente per
rimediare ai danni arrecati dal demonio e per offrire un ulteriore segjio
di misericordia a una società traviata. Può quindi essere concessa da Dio,
benché in passato non sia mai stata concessa.

3. - La nostra sentenza.

Se constasse di un qualche caso di possessione angelica, inutilm


si tenterebbe di metterne in dubbio la possibilità: invece la Scrittura, i
Padri, e la storia non ci riferiscono alcun fatto che con certezza possa

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LA POSSESSIONE ANGELICA 51

essere interpretato come possessione ang


le stesse fonti t di trovare insegnamenti
ripugnanza di un tale fenomeno. Un silenzio così costante e miracoloso
spontaneamente fa sorgere il sospetto che la possessione angelica non sia
mai stata nè concessa uè menzionata dalle fonti della rivelazione e dalla
storia per un qualche motivo che la renda inammissibile.
Naturalmente questo motivo non può essere una diversità di natura
nell'angelo, nè un difetto di potere da parte di Dio. Se la possessione de-
moniaca è una realtà, è evidente che, assolutamente parlando, potrebbe
aversi anche una possessione angelica: l'angelo buono difatti ha la stessa
natura' di quello cattivo, nè si può pensare che Dio conferisca un supple-
mento di potere al demonio, quando questi invasa un uomo. Così pure
non si può negare che Dio, qualora volesse operare come supremo Pa-
drone, possa esercitare il suo dominio fino a permettere e volere la pos-
sessione angelica.
Se invece la possessione angelica si considera in ordine alla potenza
di Dio ordinata, cioè in relazione all'ordine che Dio ha decretato e vuole
si conservi inalterato, ci sembra che non ci siano possibilità per un tale
fenomeno. Perciò riteniamo che la possessione angelica sia possibile de
potentia Dei absoluta , e ripugni invece de potentia Dei ordinata.
Abbiamo visto che la possessione angelica, se si desse, non differi-
rebbe essenzialmente da quella demoniaca; e che quindi, sia pure indi-
rettamente, violerebbe la libertà umana fino a sopprimerla. Ma una tale
sospensione e lesione della libertà non può essere coonestata se non da
una ragione sufficiente in armonia con l'ordine generale stabilito da Dio.
Se tale ragione sufficiente manchi, come riteniamo di fatto che non ci
sia, la possessione angelica è da ritenersi un fenomeno inconciliabile col
modo di operare di Dio secondo la potenza ordinata.
U medesimo raziocinio può essere espresso così: essendo Dio l'au-
tore della libertà umana, e volendo che essa, senza sufficiente motivo,
rimanga inviolata, ripugna che Egli per ottenere un qualche effetto voglia
o permetta per ministero ,dei suoi angeli una lesione della libertà umana,
se tale effetto può essere ottenuto senza lesione del libero arbitrio o anché
qualora per l'effetto inteso è necessaria la lesione della libertà, se Egli
ha già ordinati altri mezzi.
Orbene, salvo meliori, ci sembra che non si possano trovare casi in
cui Dio con ragione sufficiente possa volere o permettere la violazione
della libertà umana per mezzo della possessione angelica.
Difatti, se una tale ragione sufficiente ci fosse, dovrebbe essere di or-
dine naturale o soprannaturale. Di ordine naturale non esiste, avendo
Iddio sufficientemente provveduto con mezzi naturali ai casi in cui il
bene dell'uomo esige una sospensione della libertà. Così per ristorare le
forze del corpo ha stabilito il sonno; per lenire i dolori e rendere possi-
bile un'operazione chirurgica ha creato gli anestetici.
Nell'ordine soprannaturale, se ci fosse una ragione sufficiente per la
possessione angelica, dovrebbe ridursi a uno di questi capi : la punizione
di un peccato, la guarigione miracolosa del possesso, un maggior merito
da acquistarsi da esso, il bene sociale della Chiesa. Ma nessuno di questi
motivi può essere invocato : dunque nell'ordine soprannaturale non c'è
ragione sufficiente a favore della possessione angelica.

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52 A. PEREGO, S. J.

Difatti la possessione angelica


Dio come punizione di un delitt
che essa coinvolge può avere la
che la possessione angelica, conc
(un carisma?), venga concessa in castigo. In tal caso il delitto non sa-
rebbe punito, ma premiato.
La guarigione miracolosa del possesso, specialmente dopo una pos-
sessione demoniaca, non può essere una ragione sufficiente per la posses-
sione angelica, perchè, senza bisogno di ledere la libertà umana, Iddio e
ministerialmente gli angeli possono guarire miracolosameiite. Non es-
sendo quindi la possessione angelica il mezzo unico di guarigione, deve
essere senz'altro scartato, come dev'essere scartato, per esempio, l'ipno-
tismo ogniqualvolta con altri mezzi sia possibile ottenere l'effetto buono
che da esso ci si aspetterebbe, perchè lede la libertà.
Nè si può dire che la possessione angelica come fonte di maggior
merito può essere voluta o almeno permessa da Dio. Difatti uno dei re-
quisiti indispensabili al merito è la volontarietà. Ma la possessione ange-
lica sopprime la libertà; dunque essa rende impossibile il merito. Si
può obiettare che la possessione angelica accettata in antecedenza può
divenire una fonte di meriti. Al che rispondiamo : a) che l'accettazione
è soltanto possibile qualora fosse preannunziata, non quando venisse
improvvisa; b) che l'atto di accettazione o l'atto di approvazione alla fiìie
del fenomeno non necessariamente debbono essere considerati come equi-
valenti o anche superiori in valore ai meriti che il possesso avrebbe acqui-
stato o potuto acquistare nel tempo in cui fu privato del suo libero
arbitrio; c) che ripugna de potentia Dei ordinata una prova formale
dell'uomo eseguita per ministero degli angeli buoni, con la quale venga
violato il diritto umano della libertà. Che Iddio possa permettere la pos-
sessione demoniaca come prova per un uomo santo, si capisce; perchè il
demonio gode ancora di un certo agio di azione e la violazione del diritto
umano è imputabile ad esso e non a Dio. Nel caso invece della posses-
sione angelica, la violazione del diritto umano sarebbe da attribuirsi a
Dio. Ora ciò non è conciliabile con l'ordine stabilito, non mancando a
Dio i mezzi di provare i suoi servi col ministero dei suoi angeli senza
ledere la libertà umana. Lo stesso Bataini confessa che « questi beni pos-
sono essere procurati, e lo sono generalmente, per vie più normali »
(p. 300).
Infine non può essere invocato a favore della possessione angelica il
bene sociale della Chiesa. Difatti il bene ordinario della Chiesa non ri-
chiede la possessione angelica ; il bene straordinario sarebbe una ragio
sufficiente per coonestare la violazione della libertà umana, se tale bene
fosse necessario alla Chiesa e in nessun altro modo potesse procurarsi.
Ma ciò soltanto gratuitamente potrebbe essere affermato, non apparendo
perchè Iddio non possa provvedere in determinate circostanze (per es. in
tempi di speciale incredulità) alle necessità straordinarie della Chiesa,
tramite il ministero angelico, senza bisogno di violare nessuna libertà.
Anche il Bataini riconosce che la possessione angelica non sarebbe
« l'unico mezzo, nè la maniera normale » (p. 300) di provvedere al bene
della Chiesa.

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LA POSSESSIONE ANGELICA 53

Perciò avendo Iddio creata la libertà umana inviolabile (senza ra-


gione sufficiente), e non trovandosi una tale ragione sufficiente, perchè
sia violata con la possessione angelica, possiamo concludere la possessione
essere inconciliabile con l'ordine stabilito da Dio e quindi ripugnare de
potentia Dei ordinata. Questa conclusione viene confermata dal concorde
e prodigioso silenzio della Scrittura, dei Padri e dei Teologi, i quali
trattando spessissimo della possessione demoniaca, mai affermano la pos-
sibilità di quella angelica. Un silenzio così concorde e diuturno è inspie-
gabile, se, tenendo conto della potenza ordinata di Dio, la possessione
angelica non fosse non solo possibile, ma anche, come vuole il Bataini,
conveniente per l'uomo considerato monásticamente e socialmente. Ci
sembra almeno più probabile e fondato asserire che la possessione ange-
lica non sia conciliabile con la potenza ordinata di Dio.

4. - Alcune difficoltà.

Contro la conclusione a cui siamo arrivati possono essere mosse varie


difficoltà.
Anzitutto si può insistere sull'argomento del P. Bataini essere in-
comprensibile, perchè l'angelo buono, avendo la stessa natura di quello
cattivo, non possa, come il demonio, possedere un corpo umano. A tale
obiezione si deve rispondere che l'impossibilità della possessione angelica
non va ricercata nella diversità di natura tra l'angelo buono e quello
cattivo, ma nel fatto che, pur avendo l'angelo il potere fisico di fare
quello che fa il demonio, non può esercitare il suo potere se non nell'am-
bito dell'ordine stabilito da Dio. Perciò, mancando una ragione suffi-
ciente che coonesti una lesione della libertà umana, l'angelo buono non
può produrre nessun effetto e nessuna operazione (quindi neppure la pos-
sessione), che abbia per conseguenza la sospensione del libero arbitrio.
U demonio invece, purché Dio permetta, può violare l'ordine stabilito,
godendo ancora, diciamo così, di una certa, libertà d'azione : in tal caso
però la violazione dell'ordine divino non è imputabile a Dio, ma all'an-
gelo ribelle. La natura angelica non va quindi considerata in astratto,
ma in concreto, ossia con le circostanze e relazioni con cui s'allaccia.
Benché il demonio abbia lo stesso potere fisico dell'angelo buono, e ben-
ché la malizia del ministro non impedisca la validità del sacramento,
giustamente S. Tommaso10 non ammette che esso possa amministrare
alcun sacramento. Non sempre quindi ciò che vale per l'angelo buono
vale per quello cattivo e viceversa, per diversità di esigenze indipendenti
dalla natura presa in astratto.
Una seconda obiezione può essere formulata così. La possessione an-
gelica non è intrinsecamente cattiva; dev'essere infatti concepita come
un carisma. Può dunque essere adottata per un fine onesto quale sarebbe
il perfezionamento delle facoltà razionali dell'uomo. A questa difficoltà
si deve opporre che la possessione angelica non è un mezzo completamente
indifferente, andando congiunta con una lesione della libertà umana.

10 S. Thomas, Summa theologica, 3, q. 64, a. 7.

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54 A. PEREGO, S. J.

Perciò per essere adottata ci deve essere u


escludiamo sia il perfezionamento delle facoltà razionali dell'uomo. Difatti
il perfezionamento delle facoltà razionali umane nell' ordine naturale si
ottiene con l'uso di tali facoltà e non col legarle nel loro esercizio; nel-
l'ordine soprannaturale con le specie infuse, la grazia, i doni e le virtù,
tutte le quali cose possono essere concesse senza sospendere la libertà.11
Il perfezionamento poi indiretto, invocato come ragione a favore
della possessione angelica, non appare perchè non debba potersi avere
senza intaccare la libertà umana. Un angelo non potrebbe agire sul
corpo umano e disporlo nel miglior modo, affinchè le facoltà razionali
possano attuare tutta la loro virtù radicale, senza bisogno di ledere la
libertà dell'uomo ? Se ciò è possibile, perchè dovrebbe ricorrere alla pos-
sessione ? Dovendo scegliere tra due miracoli (anche la possessione sa-
rebbe un miracolo), ci pare così ovvio che la preferenza sarebbe per
quello che non lede l'ordine divino.
Una ragione per preferire la possessione angelica ad altri modi mi-
racolosi di procedere è il bene sociale della Chiesa, dice un'altra obie-
zione. In questi tempi di fede morta e di ateismo occorre un qualche
segno straordinario e supplementare, mai prima avuto, quale sarebbe
la possessione angelica. Anzitutto notiamo che questa difficoltà sembra
nutrire qualche sfiducia nella definizione del Concilio Vaticano,12 dove
si asserisce che i miracoli e le profezie sono segni adatti e prove vale-
voli per gli uomini di ogni età. In secondo luogo, se Dio volesse dare alla
nostra età ciò che secondo giustizia le compete, non si dovrebbe già par-
lare di miracoli supplementari e straordinari, ma piuttosto di ulteriori
castighi, di maggior abbandono e accecamento. Se, invece, nell'eccesso
della sua bontà, Iddio volesse agire con misericordia verso il mondo
odierno, non si vede perchè deliba, (o sia conveniente) adottare la pos-
sessione angelica, connessa con la violazione della libertà umana, e quindi
di agire in modo contrario alle esigenze della potenza ordinata, dal
momento che non Gli mancano mezzi per impressionare ed attirare a Sè
gli sguardi degli uomini del nostro tempo senza ledere il libero arbitrio.
Una splendida, pubblica e diuturna apparizione angelica, accompagnata,
per esempio, da altri prodigi, non potrebbe far più colpo di una pos-
sessione angelica ?
Ci pare, può dirci qualcuno, che diate troppa importanza alla libertà
umana. Iddio, volendo favorire un'anima con delle estasi, la priva della
libertà: negli estatici infatti la libertà resta sospesa. Dunque può essere
ugualmente sospesa nella possessione angelica, la quale dev'essere concepita
nell'orbita dei fenomeni mistici. Rispondiamo a questa obiezione negando
la parità. Difatti esiste una grande differenza tra la sospensione della li-
bertà nell'estasi e quella che si avrebbe nella possessione angelica. Nel-
1' estasi la volontà dell' estatico è rapita dall' oggetto contemplato in
grado sempre maggiore secondo la perfezione di esso, dimodoché nella
visione beatifica (se ciò è possibile) la volontà sarebbe completamente
necessitata. Eccettuato quest'ultimo caso, ci pare non si possa parlare

11 Cf. Cone. Tridentino, s. 6, cp. 7, Dz. 799.


12 Cone. Vaticano, s. 3, cp. 3, Dz. 1790.

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LA POSSESSIONE ANGELICA 55

di sospensione totale della libertà. Nella possessione angelica, invece,


la sospensione della libertà sarebbe totale e prodotta non da un oggetto
contemplato ed estasiante, ma dalla virtù angelica inceppante (indiret-
tamente) la volontà nel suo agire. Inoltre l'estasi è un'attuale perfe-
zione dell' intelletto e della volontà, essendo una conscia contemplazione
e fruizione dell'oggetto proposto, mentre invece la possessione angelica
non può essere conscia se non in senso largo (come antecedentemente
accettata o conseguentemente approvata), e non ipuò essere un bene
dell' intelletto e della volontà se non estrinsecamente, in quanto meglio
dispone il corpo per le operazioni razionali. Per queste differenze non
si può fare un argomento di parità tra l'estasi e la possessione angelica.
Infine si potrebbe obiettare : il miracolo non ripugna de potentia
Dei ordinata. Ma la possessione angelica sarebbe un miracolo. Dunque
la possessione angelica non ripugnerebbe de potentia Dei ordinata. Que-
sta difficoltà equivoca sull'espressione «de potentia Dei ordinata ». Tutti
sanno che questa espressione può essere presa in tre sensi : 1) può si-
gnificare la potenza divina insieme agli altri attributi; in tal senso
è un'espressione infelice ed errata, potendo dar ansa a pensare che la
potenza divina possa essere separata dagli altri attributi; 2) può signifi-
care la potenza divina in signo posteriori all'ordine liberamente scelto
da Dio e come legata da tale scelta ; 3) può significare la potenza divina
che agisce secondo le leggi naturali, in contrapposizione alla potenza
divina che deroga alle leggi della natura, operando miracoli.13 Il mira-
colo perciò è possibile de potentia Dei assoluta, riguardo alle leggi natu-
rali, cui si deroga per compirlo; dev'essere invece detto possibile de po-
tentia Dei ordinata, se si considera in relazione all'ordine universale
liberamente scelto e costituito da Dio, non costituendo per nulla una
deroga ad esso : il miracolo infatti entra come entità prevista e preor-
dinata in tale ordine. Invece la possessione angelica, se si desse, non
solo importerebbe una deroga alle leggi naturali, ma sarebbe anche con-
tro l'ordine scelto da Dio, in cui la libertà umana è costituita inviola
bile senza una ragione sufficiente ; e perciò la possessione angelica, a
differenza del miracolo, non può dirsi possibile de potentia Dei ordinata
neppure nel secondo senso esposto.

Conclusione.

Mentre riconosciamo al P. Bataini il merito di avere indicata una


nuova e interessante questione sugli angeli, per il fin qui detto
mettiamo di dissentire da lui circa la soluzione proposta. Non solo non
troviamo conveniente che Iddio voglia o permetta la possessione angelica,
ma riteniamo che non possa concederla de potentia ordinata, importando
essa una ingiustificata violazione della libertà umana. Così pensiamo
salvo meliori.

Pont. Facoltà Teologica di Cuglieri.


Angelo Perego, S. J.

13 Cf. Schiffini, Metaphysica spec ., n. 515.

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