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INCHIESTA SUL DEMONIO

MARCO TOSATTI
INCONTRA AL
P. GABRIELE AMORTH

Possessioni diaboliche. Sortilegi del Maligno. Sacrifici umani in onore di Satana. Ossessi,
invasati, indemoniati. Con questi e altri fenomeni padre Gabriele Amorth combatte da tempo e in
queste pagine racconta la sua più che ventennale esperienza di quotidiana battaglia contro il
Demonio.
Nel resoconto sconvolgente vengono descritte le manifestazioni di satanismo più frequenti e
riconosciute dalla Chiesa, ma vengono anche smascherati i molti casi di false vessazioni»
demoniache e di plagio, di cui sono vittime oggi molte anime, disturbate da patologie di varia natura
e da inquietudini psicologiche diverse. L'inchiesta si avvale delle testimonianze di alcuni esperti di
fama: Simone Morabito, medico psichiatra, specialista di malattie nervose, che collabora da anni
con esorcisti a Bergamo, Roma e in Svizzera; Rolando Lucchetta, veggente e guaritore, impegnato
da anni nella lotta contro l'Avversario e i suoi emissari; Massimo Introvigne, studioso di queste
tematiche e acuto indagatore del fenomeno delle sette sataniche in Italia.
Marco Tosatti (Genova, 1947), giornalista, ha lavorato per diverse testate. Dal 1981 segue gli
avvenimenti religiosi come "vaticanista" per il quotidiano "La Stampa". Con Flavia Amabile ha
pubblicato per Gamberetti Editore I Baroni di Aleppo. Fra i vari saggi ricordiamo Giovanni
Paolo Il Ritratto di un pontefice e Le nuove apparizioni (Mondadori). Per Piemme ha
scritto Fatima. Il segreto non svelato (2002), oltre ad aver curato l'edizione italiana, e
l'aggiornamento, del volume di Jonathan Kwitny, L'uomo del secolo (2002).

I Edizione 2003
© 2003 - EDIZIONI PIEMME Spa
15033 Casale Monferrato (AL) - Via del Carmine, 5 Tel. 0142/3361 - Fax 0142/74223 www.edizpiemme.it
Copertina: Studio Aemme
aemmestudio@tiscalinet.it In copertina: Luca Signorelli, Dannati all'inferno (particolare), Duomo di Orvieto © Archivio Scala - Firenze
ISBN 88-384-6537-1
Inchiesta sul demonio

Indice
INTRODUZIONE..............................................................................................................................................................3

LA LOTTA QUOTIDIANA DI DON AMORTH...........................................................................................................5

UNA LETTERA INDIGNATA.......................................................................................................................................36

IN «ALTO» AL DIAVOLO CI CREDONO..................................................................................................................37

SE UN VOLONTARIO VA ALLA GUERRA..............................................................................................................40

INDEMONIATI SUL LETTINO DELLO PSICHIATRA...........................................................................................54

POSTFAZIONE...............................................................................................................................................................81

APPENDICE A.................................................................................................................................................................86

APPENDICE B.................................................................................................................................................................89

APPENDICE C.................................................................................................................................................................90
PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO......................................................................................................................91
ESORCISMO.....................................................................................................................................................................92
Bibliografia.........................................................................................................................................................................93

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Inchiesta sul demonio

Questo genere di demòni non può essere scacciato con nessun altro mezzo, se non con la
preghiera.
Vangelo di Marco 9,29

Cerco rifugio presso il Signore dell'uomo,


Il Re dell'uomo,
Il Dio dell'uomo,
Dal male del sussurratore furtivo
Che sussurra nel cuore dell'uomo,
Dal male dei jinn e degli uomini.
Sura CXIV, l'ultima del Corano

La curiosità di spirito di Monsieur il Duca d'Orléans, unita a una falsa idea di fermezza e di
coraggio, l'aveva occupato di buon'ora a cercare di vedere il diavolo e a poterlo far parlare.
Non dimenticava niente, fino alle letture più folli per persuadersi che non c'è affatto Dio, e
credeva al diavolo fino a sperare di vederlo e di intrattenerlo. Questo contrasto non è
comprensibile, e tuttavia è estremamente comune. Frequentava ogni tipo di persone oscure...
Mi ha confessato che non è mai riuscito a venire a capo di veder nulla, né di sentire nulla, e
alla fine si liberò di questa follia... Il suo desiderio appassionato, come quello di chi aveva
costumi simili ai suoi, era che non ci fosse affatto Dio; ma aveva «trop de lumières» per
essere fra gli atei, che sono una specie particolare di insensati, molto più rara di quanto si
pensi.
Louis de Saint-Simon, Mémoires

Introduzione
Un uomo che ignora il diavolo, se fossi Dio, non me ne fiderei e lo manderei all'Inferno per
fargliene fare la conoscenza.
Montanelli, «Corriere della Sera», 4 ottobre 1949

Vi invitiamo a un viaggio imbarazzante. Ma vi preghiamo di compierlo come ci siamo sforzati di


farlo noi, senza pregiudizi. Consci di toccare uno dei temi più fastidiosi per tutti: e in primo luogo
per gran parte del «personale» della Chiesa cattolica, dei suoi quadri. Non solo per loro,
evidentemente. Se più o meno tutti, in maniera più o meno vaga, siamo disposti a supporre
l'esistenza di un qualche dio, l'affermazione, o anche solo l'ipotesi dell'esistenza del diavolo basta a
collocarci nella categoria dei creduloni superstiziosi, medioevali. E magari può capitare di ricevere
tale marchio da illuminatissime menti che corrono tutte le mattine a consultare l'oroscopo sui
giornali o in televisione; ben disponibili a credere in pratica qualsiasi cosa, purché sufficientemente
luccicante e di moda.
Nella felice impossibilità di intervistare il principale protagonista dell'inchiesta ci siamo dovuti
rivolgere a persone che con lui e con le sue opere, vere o attribuite, hanno maggiore dimestichezza.
Nel nostro viaggio - e non tutto è stato riportato nelle pagine che leggerete - abbiamo incontrato
molti gradi di convinzione, e di scetticismo. Ma questo non è un libro di teoria. Non vuole essere un
trattato di demonologia, o diabologia; ce n'è anche, naturalmente, qualche accenno, ma non ci siamo
avventurati in mari così infidi, ben consapevoli dell'avvertimento lanciato da Alberto Magno sulla
demonologia: «È insegnata dai demòni, insegna sui demòni, conduce ai demòni. (A daemonibus

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Inchiesta sul demonio

docetur, de daemonibus docet, et ad daemones ducit)».


Lo scopo dell'inchiesta è principalmente quello di dare voce a chi quotidianamente si occupa di
questo mistero. Perché è, e resta, a dispetto di tutte le testimonianze, un mistero; non solo un
mistero a causa di e nelle sue eventuali manifestazioni visibili e tangibili - impressionanti; è un
mistero, anzi «il» mistero la sua esistenza stessa, e il permesso che ha di «percorrere la terra
ruggendo come un leone, cercando chi divorare». Perché tanta libertà al peggior amico dell'uomo, o
al suo migliore nemico?
Non ci nascondiamo che questo è un viaggio, e un libro difficile; dà spesso voce a persone che
vivono su un confine estremamente incerto, la linea sottile, impercettibile, fra la «normalità» e il
mistero. Un limite labile, spesso faticoso da individuare. Così può essere naturale che queste
persone, vivendo quotidianamente a contatto con fenomeni che esulano dalla crosta di apparenze in
cui conduciamo la nostra vita, ci appaiano strane, eccessive in ciò che dicono. Però è onesto
sottolineare che sono essi stessi i primi a ricordarci che il «loro» mondo è - fortunatamente - una
frazione minuscola del Mondo. Torniamo con questa precisazione al senso delle prime righe; è
un'affermazione rassicurante, che nasconde però una dichiarazione implicita, inquietante - o almeno
dovrebbe essere tale - per chi ha cancellato dal suo orizzonte tutto ciò che non è pura materia. E
cioè che quel «loro» mondo, per quanto percentualmente minuscolo, rispetto alla realtà «normale»,
c'è; esiste, e in maniera molto, molto tangibile. Inevitabile fare i conti; forse non con il protagonista
pessimo di questa realtà, ma con tutto il resto che la sua esistenza presuppone.
La parte più ampia di quest'opera è dedicata al «decano» degli esorcisti italiani, padre Gabriele
Amorth, religioso paolino, con cui abbiamo trascorso alcuni pomeriggi a raccogliere il frutto quasi
due decenni di questa singolare specializzazione pastorale. Padre Amorth è un simpatico sacerdote, pieno
di humour, e discorre con tranquillità e pacatezza di fatti - al minimo - umanamente terribili. Si accalora in
un solo momento: quando tratta del nuovo rituale per gli esorcismi, meno efficace del precedente. Si scalda,
come può capitare a un artigiano coscienzioso costretto a lavorare con strumenti nuovi e di qualità inferiore a
quelli usati da sempre e ben rodati. Confessa con un sorriso - torniamo ancora una volta alla «difficoltà»
dell'argomento - che gli esorcisti non fanno mai carriera, perché gli altri preti - non i fedeli, badate bene, ma i
sacerdoti - li considerano un po' strani, «teste calde». C'è da dire, correggendolo amichevolmente, che
almeno un sacerdote e vescovo che praticava esorcismi «carriera» l'ha fatta, ed è diventato Giovanni Paolo
IL La seconda tappa l'abbiamo compiuta presso Raimondo Lucchetta, un veggente laico che abita vicino a
Conegliano, impegnato in una lotta quotidiana con un mondo oscuro di maghi e fattucchiere, protetti e aiutati
- sostiene - dall'eterno avversario. Una specie di eremita urbano - vive in un capannone - in una delle
province più ricche d'Italia, la marca trevigiana, dove la scomparsa della religiosità tradizionale è stata
sostituita da ogni forma di superstizione moderna e antica, in un neo-paganesimo veicolato da un benessere
intriso di ignoranza e materialismo. La terza tappa, necessaria, ha previsto un colloquio con uno psichiatra,
Simone Morabito; da qua-rant'anni esercita la professione. Senza particolari problemi, fino a un pomeriggio
del 1986, quando lo straordinario fece irruzione, non richiesto né cercato, nella sua esistenza. Ora il
professore opera a Roma, Bergamo e in Svizzera.
Chiuderemo il nostro viaggio con una lunga conversazione con Massimo Introvigne,
probabilmente il massimo esperto mondiale in tema di movimenti religiosi «alternativi» e di
satanismo. E con Vittorio Messori, - ma non solo con lui -accenneremo a uno strano fenomeno. E
cioè che al demonio, nella Chiesa, ci credono i fedeli, e ci crede il vertice, ma sembrano crederci
molto di meno i «quadri», preti e vescovi. Al
demonio di cui paria la Scrittura, cioè all'essere angelico creato da Dio e a lui ribelle. Al diavolo
visto come entità spirituale, non a un generico «male» impersonale e spersonalizzato, a una specie
di «male spray» diffuso nell'aria.
Come in ogni viaggio, torniamo da questo con una borsa di souvenirs. Ne elenchiamo qualcuno:
i discorsi di Giovanni Paolo II, di Paolo VI e dell'arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi
Tettamanzi che, con grandissimo coraggio ecclesiale ha osato, nel 2001, quando era arcivescovo di

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Inchiesta sul demonio

Genova, dedicare il messaggio di Quaresima al «Grande Tentatore»; un'incursione in un terreno


scivoloso, impervio e discusso, quello dei messaggi «subliminali», depressivi, suicidi o dichiarata-
mente satanisti di alcuni filoni di musica rock; un santuario specializzato, in virtù del suo santo
fondatore, a lottare contro il demonio; e infine una piccola carta di identità del personaggio
principale della storia, completa di nomi, caratteristiche e attività. Che forse, però, non è sufficiente
a riconoscerlo, quando lo si incontra: gli specialisti del soggetto affermano che è estremamente
abile e inventivo. L'esperienza, dicono, non gli manca. «Il diavolo, che da seimila anni insidia
l'uomo, - scriveva san Cipriano - ha imparato col tempo a variare le sue tentazioni, i suoi artifici, i
suoi tranelli».

La lotta quotidiana di don Amorth


II Demonio ha tutta la sua potenza solamente in prestito; egli lo sa e riconosce in Dio il suo
fornitore di capitali; perciò si vendica di Dio; ogni male è distruzione del creditore; il
delinquente vuole uccidere Dio...
Weininger, Intorno alle Cose supreme

Non ho mai incontrato un diavolo ateo.


Don Amorth

Sommario: La prima tappa del nostro viaggio è a Roma, nel quartiere dell'EUR • Una tappa obbligata:
parlare del demonio, e delle sue manifestazioni senza incontrare padre Amorth sarebbe temerario • È
uno dei più famosi esorcisti non solo in Italia, ma nel mondo, e alla sua opera si deve dare un «rilancio»
di questo ministero pastorale trascurato.

«Qui parla la segreteria telefonica di don Amorth. Le telefonate per appuntamenti si ricevono
solo al lunedì dalle 18,30 alle 19,30. Chi non appartiene alla diocesi di Roma si rivolga al suo
vescovo. E chi non riesce a telefonare comprenda che don Amorth ha troppe richieste e si rivolga al
Vicariato per cercare altri esorcisti». La voce è grave e profonda; le poche parole registrate fanno
intuire tutto un mondo e una situazione. Si capisce che don Amorth è una persona impegnata, e non
poco, se ha concentrato in una sola ora alla settimana le richieste di appuntamenti; si intuisce che le
richieste gli arrivano da tutta Italia, e non solo; e infine che non è in grado di soddisfare neanche la
«domanda» di servizi che proviene dalla sua diocesi, quella di Roma.
E in effetti padre Gabriele Amorth non ha bisogno di grandi presentazioni. Nato nel 1925, a
Modena, figlio e nipote di avvocati, aveva poco meno di vent'anni quando partecipò alla Resistenza,
e subito dopo la guerra divenne membro dell'allora nascente Democrazia Cristiana, nei movimenti
giovanili, di cui era presidente Giulio Andreotti. Poi, quella che sentiva essere la sua vocazione, sin
da quando aveva quindici anni, prevalse: dopo l'università vestì la tonaca, e ha festeggiato i suoi
cinquantanni di sacerdozio. Dal 6 giugno 1986 è esorcista, nella diocesi del Papa; è Presidente
onorario a vita dell'Associazione Internazionale degli esorcisti; ed è considerato il «decano» della
categoria. Quindici anni fa in Italia c'erano venti esorcisti: adesso sono più di trecento. Le con-
versazioni con padre Aniorth si sono svolte nella sua stanza del «Quartier Generale» dei Paolini a
Roma; un ambiente chiaro, affacciato su giardini pieni di verde e di sole. Che cosa colpisce, in
quest'uomo non più giovane, che da vent'anni varca ogni giorno il confine del mistero? Intanto il
suo umorismo; il suo non atteggiarsi in nessun modo a protagonista di questo terribile teatro in cui
ha una parte centrale. Colpisce la quieta semplicità; parla, e snocciola racconti di fatti tremendi, del
suo dialogare quotidiano con le potenze del male, come se narrasse ciò che ha mangiato a colazione.
Colpiscono i suoi occhi; occhi chiari, intensi, profondi; occhi che hanno visto molto di ciò che di

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Inchiesta sul demonio

terribile si può contemplare, e che a dispetto di questo non hanno perso un bagliore infantile. La
stanza è semplice, quasi povera. Un tavolo, con un'aria da arredo di cucina anni '60, al centro,
rivestito di fòrmica chiara, su cui è posata un'edizione economica dei Vangeli. Nella camera
accanto, non grande, un ottimo ritratto a matita di Padre Pio, a cui padre Amorth tiene molto; e una
statuina della Madonna di Fatima. È li che hanno luogo molti dei suoi esorcismi quotidiani.
Padre Amorth, chi è il diavolo oggi?
Il diavolo di oggi è il diavolo di sempre, ossia un angelo che è stato creato buono da Dio, come
tutte le cose che sono state create a Dio, che sono tutte buone, tese alla vita, alla felicità e alla gioia.
E disubbidendo a Dio - una prova a cui gli angeli sono stati sottoposti - disubbidendo a Dio questo
spirito si è staccato da Dio; egli e gli altri angeli ribelli si sono creati da se stessi l'Inferno. Cioè uno
stato di vita conforme alla loro ribellione e alla loro distanza da Dio. L'angelo ribelle, al giorno
d'oggi come da sempre, tenta l'uomo al male. A questo scopo il demonio ha due modi di agire.
Intendiamoci: essendo un puro spirito, il demonio è un essere personale intelligentissimo, privo
di corpo, perché è un puro spirito. E con la sua immensa intelligenza ha compiuto l'atto di ribellione
a Dio, che non sappiamo esattamente che cosa sia stato; sappiamo che si è trattato di una di-
subbidienza, una colpa di superbia, per l'esattezza. Ma in che cosa sia consistita con precisione la
prova a cui sono stati sottoposti gli angeli non lo sappiamo. Ci sono soltanto delle supposizioni. In
odio a Dio il demonio tenta l'uomo al male e questa è la sua principale attività nei riguardi
dell'uomo. Il demonio cerca di far cadere l'uomo nel peccato per allontanarlo da Dio e farlo cadere
nell'Inferno dove si trova lui. Questa è la sua massima attività».
Il demonio soffre?
Il demonio soffre moltissimo; però con la perfidia demoniaca, e quindi con il desiderio che altri
soffrano quanto lui. Ecco perché tenta l'uomo al male. E questa sua attività di tentatore, di tentare
l'uomo al male, la esercita su tutti gli uomini, dalla nascita alla morte. E anche Gesù Cristo, facen -
dosi uomo ha accettato di essere sottoposto alle tentazioni del demonio; che non sono state solo le
tre tentazioni nel deserto. Gesù Cristo è stato tentato anche lui, in tutti i modi, per tutto l'arco della
sua vita.
Poi il demonio ha anche un'altra attività, che è molto ristretta da un punto di vista numerico degli
uomini che colpisce. È un'attività che chiamiamo «straordinaria»; è quella di poter infliggere, a
determinate condizioni, dei mali malefici particolari che possono arrivare alla possessione
diabolica.
Sempre nei limiti che Dio gli permette?
Sempre nei limiti che gli permette Dio, sia di gravità che di tempo. Abbiamo un esempio tipico
dei mali straordinari che il demonio può dare nella figura biblica di Giobbe.
Giobbe era un uomo retto, buono, ricco. Perde i figli, perde gli averi, diventa pieno di piaghe.
Noi diciamo sempre la pazienza di Giobbe; durante le prove è stato tanto paziente, basta ricordare la
sua frase: «Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il nome del Signore»; però arriva anche al punto
in cui non ne può più e dice: maledetto sia il giorno in cui è stato detto: è nato un uomo. Era meglio
se morivo nel seno materno, o appena nato. Ha sentito umanamente la sofferenza del dolore. Tutti
siamo contrari alla sofferenza e al dolore, e Dio stesso è contrario al dolore. Il dolore, la sofferenza,
la malattia, la morte, sono cose che Dio non aveva previsto nel suo piano creativo; in cui era tutto
buono, bello, sano.
Padre Amorth, da quanti anni lei è in contatto con questo personaggio?
Lo conosco da sempre, perché sono sempre stato uno studioso di Sacra Scrittura anche da
ragazzo. Mi sono laureato in Giurisprudenza prima di entrare nella Società San Paolo. Vivevo molto

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Inchiesta sul demonio

intensamente nell'Azione Cattolica, e quindi ero molto legato agli studi biblici e specialmente a
quelli relativi al Vangelo; e questo personaggio l'ho sempre avuto presente, come ho sempre avuta
presentissima la persona del mio angelo custode. Me lo sento vicino ventiquattro ore al giorno, lo
invoco, lui mi protegge e le assicuro che è un angelo custode di serie A, anche quando guido
l'automobile perché ne ho fatte di tutti i colori e mi sono sempre andate bene. Ringrazio il mio
angelo custode. Non ho preso neppure multe per posteggi vietati, grazie al mio angelo custode.
Scherzi a parte, l'ho sempre conosciuto il demonio. Anche se non c'è dubbio che una forma
particolare di conoscenza l'ho avuta da quando mi hanno nominato esorcista.
Quanto tempo fa?
Sono stato nominato esorcista della Diocesi di Roma nel giugno del 1986. Conoscevo già
qualche cosa degli esorcismi, perché mi era capitato di essere amico di un sacerdote che già aveva
fatto qualche esorcismo, sempre con il permesso del suo vescovo. E soprattutto di un caso mi ha
parlato molto a lungo, il caso di una ragazza che è stata posseduta dal demonio da quando aveva
quattordici anni e lui ha dovuto fare tredici anni di esorcismi. A ventisette anni l'ha liberata. Quindi
una piccola infarinatura ce l'avevo. Poi questo sacerdote, don Faustino Negrini, morto da alcuni
anni, vecchissimo, era diventato rettore del santuario della Madonna della Stella, sopra Concesio.
Concesio è il paese in cui è nato Paolo VI. Paolo VI andava a pregare in questo santuario della
Stella. Lui era rettore del santuario ed esorcista ufficiale della diocesi. Ha finito così i suoi anni di
intensissima attività.
Come sono state le prime esperienze?
Quando ho cominciato a fare l'esorcista è stato tutto un mondo nuovo, quello in cui mi sono
trovato. Ho avuto una grande grazia che pochi esorcisti hanno al giorno d'oggi: di essere stato
nominato esorcista in aiuto a un grandissimo esorcista, padre Candido Amantini, passionista, da
trentasei anni esorcista alla Scala Santa; per cui per sei anni ho avuto la guida di un grande maestro.
Al giorno d'oggi è una cosa rarissima. Perché da tre secoli gli esorcismi nella Chiesa cattolica latina
non si fanno quasi più, per cui quando un vescovo nomina adesso un esorcista non trova più maestri
o quasi. Il primo a evocare i mali del demonio è stato Paolo VI nel suo discorso del 15 novembre
del 72; da allora si è cominciato a risvegliare questo bisogno, e i vescovi cominciano a sentirne di
nuovo l'esigenza, anche se bisogna dire che ci credono poco all'attività straordinaria del demonio.
Ma sono rimasti impressionati, in questi ultimi tempi, dalla quantità di fedeli che vanno da maghi,
cartomanti e fanno sedute spiritiche, che entrano in sette sataniche, abbandonando la Chiesa. Questo
ha smosso e commosso un poco l'episcopato che è ignaro interamente di ciò che accade in questo
campo. Perché è una materia che non si studia più, e non la si pratica più. Da tre secoli, addirittura.
Prima le diocesi avevano un alto numero di esorcisti; adesso quando uno ha bisogno di un esorcista
è una tragedia trovarlo. Ed è una tragedia essere creduti, ed è una tragedia ricevere gli esorcismi di
cui uno ha bisogno.
Perché dice che è una tragedia essere creduti?
Perché il clero non ci crede più, vescovi e preti, nell'attività straordinaria del demonio. Uno
comincia ad andare dal suo parroco: si sente dire: ma va là, sono tutte storie, chi ti ha insegnato
queste storie... I trattati di teologia che si riferiscono a questa materia vengono trascurati nei
seminari. Per cui abbiamo un clero, vescovi e sacerdoti che, non avendo più nessuna esperienza in
questo campo, non ci crede. E io ammiro i vescovi che, pur credendoci poco, nominano egualmente
un esorcista. Anche se molte volte ne nominano in numero assolutamente insufficiente alle
necessità reali e anche in Italia la maggior parte delle diocesi italiane ne è sprovvista.
Come ha deciso di seguire questa «specializzazione»?
A dire il vero non ho deciso niente. È stato uno scherzo del Padreterno, uno scherzo di cui
peraltro gli sono gratis-simo, perché adesso sento veramente che è stato un completamento del mio

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sacerdozio. Ho riflettuto anch'io sulle parole di Gesù, su cui in passato non avevo mai meditato a
sufficienza, rivolte ai discepoli: andate, predicate, cacciate i demoni e guarite i malati. Quindi se un
sacerdote si limita a predicare, a celebrare messa, a confessare, fa sì il suo dovere, però non
completo. Perché il Signore ci ha dato un ordine, un mandato preciso, oltre alla predicazione, - che
è la base di tutto perché la fede nasce dalla predicazione -; ci ha dato però anche l'ordine di cacciare
i demoni e di guarire i malati, che sono segni, che oltre al resto, rendono efficace la predicazione. Se
lei guarda la vita di tutti i grandi predicatori, santi, per esempio san Vincenzo Ferreri; la vita di san
Bernardino da Siena; la vita di sant'Antonio da Padova; tutti questi santi hanno cacciato demoni. Lei
pensi a un santo che non è ufficialmente patrono degli esorcisti, ma in realtà è molto invocato dagli
esorcisti, san Benedetto. Non era neanche un sacerdote, era un monaco, non era neanche esorcista,
però aveva una grande forza contro i demoni. Predicava e cacciava i demoni. Il Vangelo di Marco
termina con queste parole: coloro che crederanno in me, nel mio nome caccie-ranno i demoni;
andate e predicate a tutte le genti. Gli apostoli andavano, predicavano e il Signore confermava la
loro predicazione con i miracoli che facevano. Con i segni che facevano: si parla di segni, e noi
sappiamo benissimo che i segni sono la predicazione, la cacciata dei demoni e la guarigione dei
malati.
Dice che non ha scelto lei...
È successo così. Avevo un rapporto molto amichevole e scherzoso con il cardinale Poletti,
quando era Vicario del Papa per la diocesi di Roma. Un pomeriggio che mi sono trovato senza
niente da fare ho detto: dai, vado a trovare il cardinale e gli racconto due barzellette così con tutte le
grane che ha lo tengo un po' allegro. Era molto alla mano il cardinale Poletti, si suonava alla porta
di casa sua e molte volte veniva ad aprire lui in persona. Così è successo quella volta. Mentre
parlavamo del più e del meno, il discorso, non mi ricordo come, è caduto su una frase che gli dissi,
che conoscevo il padre Candido Amantini, il grande esorcista alla Scala Santa. E lui mi ha detto
immediatamente: lei conosce padre Candido? Sì, risposi. Ha tanto bisogno di un aiuto, è tanto
malato, disse il cardinale. Ha preso un foglio di carta e si è messo a scrivere. Ho capito benissimo
che scriveva la facoltà concessa a me di fare gli esorcismi. Protestai: gli dissi: ma lei mi conosce, sa
che sono buono solo a raccontare barzellette e fare monellerie. Niente da fare, non sono riuscito a
fargli cambiare idea. Allora mi sono raccomandato alla Madonna, avvolto nel suo manto, ed è così
che sono diventato esorcista. Uno scherzo, una visita al cardinale per tenerlo allegro.
E la prima volta che si è trovato a contatto con una persona posseduta?
Le prime volte a contatto con persone possedute non ero solo. O ero insieme a padre Candido, o
insieme a un suo allievo, anch'egli passionista, padre Giacobbe, per cui mi sentivo spalleggiato; e
vedevo che avevo solo da imparare. Mai ho avuto paura, mai il demonio mi ha messo in
soggezione; mi ha fatto un sacco di minacce che non ha mai mantenuto. Però il più delle volte mi
diceva: a te non posso fare niente, perché sei troppo protetto. Mi sento superprotetto dal manto della
Madonna, dal mio patrono che ha il mio nome; ho l'arcangelo Gabriele che certamente mi protegge
e mi sento protetto continuamente dal mio angelo custode a cui sono at-taccatissimo. Spesso i
demoni cercano di demoralizzare l'esorcista, dicendo: «Questa notte metterò un serpente fra le tue
lenzuola. Domani ti mangerò il cuore». E io rispondo: «Ho la Madonna al mio fianco. Mi chiamo
Gabriele: Vai a combattere con l'arcangelo Gabriele, se vuoi». E in genere questo li tacita.
C'è un rapporto con questo Personaggio?
Certamente! Lo incontro tutte le volte che vedo una persona indemoniata; in quel momento ho
un dialogo con il demonio. La caratteristica delle persone indemoniate è questa: sembra che
avvenga in esse uno sdoppiamento di personalità. Non sono più loro. È il demonio che agisce
servendosi della loro bocca, delle loro membra eccetera. Pensi ad esempio al caso dei santi. Sono
interessantissimi. Tanti santi sono stati posseduti, o molestati dal demonio. Molestati dal demonio:
abbiamo fresca fresca la figura di Padre Pio; ma è da notare il tipo di molestie che gli dava. Botte a

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tutta forza, fino a farlo sanguinare; spaventi a tutta forza. Il demonio, non avendo un corpo proprio,
deve assumere un corpo fasullo, e lo assume conformemente allo scopo che si prefigge. Questo vale
anche per gli angeli. Quando l'arcangelo Raffaele ha avuto la missione di accompagnare in un
viaggio il figlio di Tobia, come leggiamo nella Bibbia, si è presentato sotto l'aspetto di un giovane
vestito da viaggio. Doveva essere di appoggio a questo ragazzo in viaggio. E così il demonio quan-
do voleva spaventare Padre Pio si presentava in una forma spaventosa, in genere di un cagnaccio,
un cane molto grande, direi una belva che umanamente non si incontra. Quando voleva sedurlo si
presentava sotto la forma di ragazze nude e provocanti. Quando voleva ingannarlo, e il più delle
volte era quello che capitava, si presentava sotto la forma di Gesù, della Madonna, del suo
confessore; oppure del suo superiore, e gli dava delle disposizioni tali, che quando finiva l'ap-
parizione Padre Pio si meravigliava. Ma è possibile che il mio superiore mi abbia detto di fare così?
Andava a bussare alla camera del superiore e gli diceva: scusi padre, lei mi ha detto di fare questo e
questo... No! non sono affatto venuto nella tua stanza. Sono tutti scherzi del Grappino, tutti scherzi
del demonio. Mi viene in mente il nome Grappino perché era il nome che gli dava il santo Curato
d'Ars, che anche lui è stato tante volte tormentato dal demonio. Ma certi santi vengono anche
posseduti dal demonio. Gemma Galgani, per esempio; sant'Angela di Foligno, e interessantissimo in
questi tempi, il caso della beata suor Maria di Gesù Crocifisso, una carmelitana, beatificata da
questo Papa. Io sono molto legato anche a una figura del passato, una suora benedettina che è
vissuta a Padova, la beata Eustochio. Lei pensi che questa ragazza è stata posseduta dal demonio
dalla nascita alla morte. È morta a ventitré anni. Tutta la vita posseduta dal demonio. Questo anche
ci dice che il demonio può acquistare dei poteri sul corpo, sul fisico, sullo spirito, di un essere
umano; ma mai sull'anima. Per cui uno può essere un grande santo anche se nei momenti in cui è
indemoniato pronuncia bestemmie e fa delle cose che assolutamente non sono compatibili con la
santità. Una di queste sante che è stata posseduta dal demonio in certi periodi della sua vita è santa
Maria Maddalena de' Pazzi, figlia di una famiglia famosa di Firenze. Lei pensi che un giorno,
mentre tutte le suore erano in adorazione, in cappella con il Santissimo esposto, è andata in cucina,
ha preso un coltellaccio, è salita sull'altare di fianco al Santissimo esposto e ha detto: adesso vi
scanno tutte. È un comportamento che non si addice a una santa, ma nemmeno a una persona di
buon senso.
Quando il demonio si accorge che lei c'è, che le dice?
In genere sono io, che mi accorgo che c'è. Quando le persone che vengono da me si avvicinano
alla porta del fabbricato in cui opero, o entrano nella stanza. Qui a pianterreno faccio la maggior
parte degli esorcismi; alcune mattine, e i pomeriggi in cui non opero qui, quando affrontiamo i casi
più difficili, vado dove abita un altro esorcista, a Monteverde, e lì facciamo gli esorcismi più
impegnativi. Abbiamo una poltrona per i casi minori, e un lettino da medico per i casi più gravi.
Perché questa differenza?
Perché c'è forma e forma, modo e modo, gravità e gravità nel campo della possessione diabolica.
Ci sono delle persone che durante gli esorcismi non manifestano la più piccola reazione, non fanno
il minimo movimento. E ci sono volute tutta la pazienza e l'abilità di padre Candido per capire che
persone di quel genere erano possedute dal demonio. Per esempio: un uomo che in precedenza era
religiosissimo non poteva più né andare in chiesa, né pregare. Niente. Un rifiuto del sacro totale,
dovuto a una sofferenza enorme che si vedeva che sentiva, nel momento in cui giungeva a contatto
col sacro. Poi diceva: vattene, vattene, lasciami in pace, vattene. Quest'uomo era Angelo Battisti,
impiegato in Segreteria di Stato, in un'attività di grande importanza, e posso citare il nome perché la
moglie - lui è morto - me l'ha consentito. È stato anche il primo amministratore della Casa Sollievo
della Sofferenza di San Giovanni Rotondo. Eppure, negli ultimi sette anni di vita è stato posseduto
dal demonio, liberato in extremis, in modo da poter vivere serenamente le ultime settimane, e poi
è morto. Un caso difficilissimo da diagnosticare perché non dava nessuna reazione. In genere il
demonio cerca di nascondersi, di fare il possibile per non essere scoperto. Bisogna insistere con gli

9
Inchiesta sul demonio

esorcismi, quando ci si accorge però che c'è qualche cosa che assolutamente non va; arriva un punto
in cui il demonio si rende conto che non ha la forza di resistere agli esorcismi e allora scoppia. Si
manifesta in pieno, con urla e altri modi. Ecco perché abbiamo questo lettuccio, a cui nei casi più
gravi leghiamo la persona, e in più viene tenuta stretta, perché vogliamo che non si faccia male.
Quando una persona va in trance è sotto la nostra totale responsabilità e se si facesse male sarebbe
colpa nostra.
Ci sono reazioni violente, dunque?
Altroché! Guardi, io ho avuto solo qualche regaluccio. Una volta un calcio che non mi era
sembrato tanto forte; sono rimasto con la gamba ingessata quaranta giorni. Ho continuato lo stesso a
fare gli esorcismi, come se niente fosse, ma le dico questo per darle l'idea che qualche volta ci può
essere qualche regalo di questo genere. Sputi non ne parliamo. Una volta ho avuto a che fare con
uno che sputava chiodi. Durante l'esorcismo, il demonio, che non vuole mostrarsi, può venire alla
luce attraverso fasi, lentamente, o con una esplosione improvvisa. È irato, e forte. Durante una
seduta ho visto un bambino di undici anni tenuto da quattro uomini robusti. Il ragazzino li faceva
volare. Ero presente anche quando un bambino di dieci anni ha sollevato un tavolo enorme, pesante.
Dopo, ho tastato i muscoli delle braccia del ragazzo. Non avrebbe mai potuto farlo da solo. Aveva
la forza del diavolo, dentro.
Chiodi?
Chiodi, lunghi così. Durante gli esorcismi, ogni tanto, si vedono delle cose che potrebbero
veramente fare impressione. Noi siamo in contatto con degli psichiatri, perché vogliamo anche il
loro consiglio. In genere però le persone che vengono da noi sempre hanno fatto prima la trafila da
molti medici; e sempre mi faccio dare la diagnosi, voglio sempre vedere prima la diagnosi medica.
Se uno non è stato prima dal medico, non lo esorcizzo, mi rifiuto di riceverlo. Perché quando uno ha
un male, la normalità è che sia un male naturale. È un'eccezione, grazie al cielo una rara eccezione,
che sia un male di carattere malefico. Prima voglio vedere la diagnosi medica. Poi, in base a quella,
se ci sono sintomi di sospetto veramente forti, faccio l'esorcismo; e nei primi esorcismi lo scopo è
prevalentemente diagnostico.
Che cosa vuole dire diagnostico, in questo caso?
Capire se c'è una presenza malefica: solo con l'esorcismo ne ho la certezza. Se no, ho il dubbio,
ma non la certezza.
Che tipo di indizi può portare alla certezza?
Ne esistono di vari generi. Il primo indizio è legato a una domanda che pongo sempre. Chiedo
sempre: quando sono cominciati i mali, se cioè esiste una causa di inizio conosciuta. Per esempio,
se il paziente mi dice: i miei guai sono cominciati da quando ho frequentato sedute spiritiche, da
quando ho frequentato sette sataniche, o mi sono dato a frequentare maghi e cartomanti, o ho fatto
io stesso della magia; beh, sono motivi di sospetto. Non sufficienti, ma indizi. Poi vado avanti, e
chiedo come si manifestano i fenomeni, gli effetti che procurano, e valuto in base alla singolarità,
alla stranezza delle cose che accadono.
Per esempio?
Per esempio: se il paziente vede un'immagine sacra, che ha sempre avuto sul suo letto, che non
gli dava fastidio, anzi si sentiva protetto; e ora la prende e la butta per terra. Il sintomo maggiore, e
più grande, è l'avversione, il rifiuto del sacro. Non posso andare in chiesa, perché se vado in chiesa
svengo. Oppure se un prete mi benedice divento furioso.
Conte nel caso di Battisti?

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Inchiesta sul demonio

Lui no, non aveva nessuna reazione. Ma lui, che andava in chiesa tutti i giorni, e che anche
quando c'era il digiuno completo da prima della mezzanotte lo rispettava, e quando lavorando in
Segreteria di Stato gli capitava di tornare a casa dopo la mezzanotte, non cenava per poter fare la
comunione il giorno dopo; faceva la comunione ogni giorno; uno così, che di colpo non mette più
piede in chiesa, non va più a messa, si rifiuta di entrare in chiesa - e per la moglie fu un grande
colpo, quando un giorno di Natale si rifiutò di andare in chiesa - non prega più; insomma, era
diventato un altro. E anche queste parole: vattene lasciami in pace, hanno avuto la loro influenza,
come sintomi da valutare. Poi attraverso gli esorcismi non dava reazioni esterne, ma le dava dopo.
Mi mettevo a parlare con lui di Padre Pio, che conosceva meglio di me, ed era un simpatico
conversatore. Ma quando me ne andavo via, diceva alla moglie: hai fatto venire l'esorcista! Vedrai
adesso che cosa ti capita. E a questa povera donna ne succedevano di tutti i colori. Scivolare,
rompersi le ossa, sentire spintoni. Pagava il conto per aver chiamato l'esorcista. Il rifiuto del sacro è
l'indizio su cui ci fermiamo di più. Dal piccolo al grande. Le faccio un esempio del «piccolo».
Arriva una persona e mi dice: padre, non so come mi succede, ma quando vado in chiesa o prego,
comincio a sbadigliare e mi addormento. Conosco un uomo che va alle prime messe del mattino,
perché la prima messa è la meno frequentata, sta in fondo alla chiesa, d'accordo con il suo parroco,
cammina tutta la messa, in su e in giù in fondo alla navata, perché solo che si sieda un attimo o si
inginocchi, ecco immediatamente cade addormentato.
E questo accade perché...
C'è un'influenza malefica. Le influenze malefiche possono essere di gradi assolutamente diversi.
Questo è un grado Piccolo. Allora lo si consiglia: senti la messa per televisione, cerca di rimediare
con la preghiera. Ma ci sono casi molto più gravi. Se uno viene benedetto dal parroco, quando
chiamano il parroco in casa per benedirlo, diventa furioso, urla, si rotola per terra, diventa violento.
Allora il sospetto diventa grande. Dico sospetto perché siamo sempre nel campo dei limiti di
sospetto. Non so: le racconto un fatto concreto. Due genitori dubitavano che un loro figlio fosse
posseduto dal demonio. A causa di certe stranezze che faceva, certe contrarietà alle immagini sacre.
Un giorno che erano a tavola, chiacchieravano e mangiavano, il padre mentalmente ha cominciato a
dire: «Ave, O Maria...»; dopo le prime parole di scatto il giovanotto è saltato: papà, smettila. Senza
che il padre avesse aperto bocca.
Dalle analisi mediche che cosa vedete?
Guardiamo le diagnosi mediche, come le ho detto. In genere vengono da noi persone che hanno
già fatto tante visite. Perché pensano che si tratti di una malattia psichica. Il caso più comune è
quello, e anche il caso più difficile per noi esorcisti da distinguere, se si tratta di un male psichico o
di un male malefico. Ho esorcizzato una ragazza di diciassette anni che, nonostante la giovane età,
era già stata ricoverata nelle principali cliniche d'Europa. Senza ottenere il minimo vantaggio. Non
riusciva a studiare né a lavorare, pur essendo intelligentissima. Poteva solo stare a letto; se no
diventava furiosa. Un'accidia totale, che si trasformava in furia incontrollata. Si vide poi che il male
era di carattere malefico. Quelli che vengono da noi hanno fatto in genere una serie di cure mediche
e di visite. Purtroppo molte volte dopo le visite mediche, senza risultato, si sono rivolti a maghi e a
gente di questo genere. Cartomanti, persone che si danno all'occultismo, e che hanno peggiorato la
situazione. Poi finalmente approdano all'esorcista, e l'esorcista ricostruisce un po' per volta quello
che è stato l'itinerario di questa persona, cerca di ricostruire la causa e soprattutto prega su di lui,
intimando al demonio nel nome di Cristo di andarsene.
E il demonio obbedisce?
Non obbedisce subito. Ci vogliono anni, anni. Una signora qui di Roma che ho esorcizzata, e il
Signore l'ha liberata, perché è il Signore che libera, noi esorcisti ci sentiamo proprio buoni a niente,
l'ha liberata dopo nove anni di esorcismo. Aggiungo che ci sono voluti sei mesi di esorcismi per
capire che c'era la presenza del demonio. Padre Candido che l'aveva esorcizzata mi diceva: continui

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Inchiesta sul demonio

don Amorth, perché secondo me lì c'è qualche cosa. Intuiva che c'era, ma il demonio non si
manifestava.
E quando si manifestò il demonio in quella donna?
Di colpo; mentre stavo celebrando un esorcismo cominciò, con una voce maschile, a parlare in
una lingua per me assolutamente non esistente. Incomprensibile. E quando gli chiesi: ma che lingua
parli? Mi rispose: lingua diabolica. E da quella seduta in poi ogni volta che facevo l'esorcismo si
infuriava, e veniva fuori questa voce quasi maschile. Era la voce della donna, ma profondamente
deformata. Lei pensi che una signora durante un esorcismo... Faccio un inciso: ho spesso dei
sacerdoti che vengono ad assistere ai miei esorcismi, perché assistono ai metodi di padre Candido.
Naturalmente sono fedele ai metodi del mio maestro. Tanti sacerdoti che sono venuti ad assistere ai
miei esorcismi poi nelle loro diocesi sono stati nominati esorcisti e mi ha sempre detto che hanno
avuto un grande aiuto dall'avere assistito e partecipato ai miei esorcismi. Quella volta di cui le
racconto adesso mi sono trovato con sei o sette sacerdoti di nazionalità diverse. Ho interrogata la
paziente in latino; è stata interrogata in inglese in tedesco, in ebraico, in arabo e in coreano. Ha sem-
pre risposto in italiano, ma sempre a tono, rispondendo alle domande poste nei vari idiomi. Capiva
le lingue. Era una brava signora, italiana, madre di quattro figlioli, che sa solo 1 italiano; però ha
fatto degli errori. E un errore ci tengo a dirlo, perché purtroppo è un errore che taaia stanno facendo
tuttora. Era legata, non voglio dire affezionata, perché non c'entra l'affezione, era legata a Sai Babà.
Era andata molte volte a trovarlo in India, molte volte a baciargli i piedi, e molte volte a mangiare...
Sai Babà dà delle polveri, delle ceneri che dovrebbero guarire tutte le malattie. Questa signora
l'abbiamo liberata, si è liberata, il Signore l'ha liberata; ma ha sputato sangue per anni, per liberarsi
dalle polveri di Sai Babà. Che io stimo il figlio primogenito di satana. Parla bene di Gesù Cristo, di
Buddha, di tutti: ma il dio è lui. Su questo non c'è discussione, l'unico vero dio è lui, gli altri sono
tutti suoi profeti. Tutte brave persone di cui dice bene, ma tutti sottoposti a lui.
Non è quindi prevedibile, quando lei comincia ad avere in cura una persona, quanto tempo
durerà il percorso di liberazione?
Assolutamente no, perché la liberazione è un intervento straordinario di Dio. E subito mi disse il
mio grande maestro, padre Candido: non si aspetti di assistere a liberazioni. Le liberazioni in genere
non arrivano alla fine di un esorcismo. Arrivano magari quando uno va in pellegrinaggio a un san-
tuario mariano - e lui era devotissimo soprattutto di Loreto e di Lourdes, perché parecchi suoi
pazienti sono stati liberati a Loreto e a Lourdes. Certe persone si liberano magari dopo una lunga
preghiera. Anch'io ho avuto due casi di persone che si sono liberate a Lourdes dopo aver fatto la
nottata di preghiera davanti alla grotta. Alla fine si sono sentite libere. Quando una persona mi
telefona o mi scrive, dicendo: mi sento liberata, io rispondo: ringrazi Dio, che io non ci ho colpa.
Per dire che non ho nessun merito. È un intervento straordinario di Dio. Per cui noi non possiamo
mai prevederlo. Posso dirle però che in tutti questi anni ho avuto solo due casi di liberazione con un
singolo esorcismo.
Quanti esorcismi ha fatto nella sua vita?
Di esorcismi ne ho fatti oltre sessantamila. Noti, però, che io posso calcolare grosso modo il
numero di esorcismi, pon posso calcolare il numero di persone. Alla stessa persona, a varie persone
ho fatto centinaia di esorcismi nel corso degli anni.
Qual è il ritmo abituale?
Una volta alla settimana. Ma ho avuto anche casi, gravissimi, in cui ho dovuto operare due volte
alla settimana. L'ideale sarebbe se uno potesse avere il tempo per praticare gli esorcismi anche tutti i
giorni. Però questo lo può fare uno che abbia solo un paziente in cura. Ma quando uno ha la fila
davanti alla porta è costretto anche a diradare le sedute, perché deve accontentare tante persone.

12
Inchiesta sul demonio

E in tutto questo tempo ha assistito solo a due liberazioni...


Due liberazioni dopo un esorcismo solo, sì.
Come sono avvenute?
Le racconto il caso più bello. Lei pensi: una ragazzina di quattordici anni che è andata per
curiosità, condotta da una sua amichetta, ad assistere a un rito satanico. Tornata a casa scalciava,
mordeva, bestemmiava. Subito suo padre l'ha caricata in macchina, e l'ha portata a Roma da padre
Candido. Sono arrivati alle due di notte. Ha aspettato fino alle sei del mattino che aprissero la porta
della Scala Santa; gli hanno detto: padre Candido è malato, non fa più esorcismi, andate da don
Amorth. È giunta qui poco dopo le otto del mattino, io avevo già cominciato a fare esorcismi, ho
finito poco dopo mezzogiorno, ero stanco morto, e mi sento dire: guardi c'è qui una che aspetta,
poverella. Dico no, sono troppo stanco, venga un'altra volta. Insistono: è qui dalle otto del mattino, e
una ragazzina, ha quattordici anni, è una bambina. Grazie al cielo ero con quell'esorcista, anche lui
allievo di padre Candido, padre Giacobbe, e anche lui mi ha incoraggiato: uai, facciamo anche
questa. A un certo momento mi sono distratto un attimo, e mi son preso un morso; mi ha morsi- cato.
Colpa mia, dovevo stare più attento. Le dico schiettamente: abbiamo fatto un esorcismo che non è
durato più di dieci minuti. È crollata a terra di colpo. Allora questo mio amico e collega, le ha
avvicinato la bocca all'orecchio e ha chiesto: sei senza forze? E lei con la testa ha fatto segno di sì.
Ma proprio non hai nessuna forza? Di nuovo con la testa ha fatto segno di sì. Dio ti ringrazio! Dopo
qualche minuto correva per i cortili dietro al suo fratellino. Poi a distanza prima di un mese, e poi di
tre o quattro mesi, i suoi familiari ci hanno telefonato per dirci la loro riconoscenza e rassicurarci
sul fatto che questa bambina stava benissimo. Noti una cosa però: il demonio più sta in una persona,
più mette le radici. Tanto che nel primo esorcismo si prega che il demonio venga sradicato e
cacciato via. Il caso di questa fanciulla è tipico, aiuta proprio a vedere che il demonio non aveva
avuto il tempo di mettere le radici, dal momento che la ragazzina è stata immediatamente condotta
dall'esorcista. Anche il tempo gioca in questo campo, come gioca il tempo in certe malattie. Così
abbiamo notato che la possessione diabolica segue questa regola: più tempo passa da quando il
demonio ha preso possesso di una persona, più ci vuole tempo e fatica a liberarla. Ho avuto qualche
caso in cui è bastato qualche mese, altre volte è bastato un anno o due, vari casi; ma nella
maggioranza dei pazienti purtroppo occorrono vari anni. Sono già contento quando un caso si
risolve in quattro o cinque anni di esorcismo.
Da che cosa dipende?
Da tanti fattori. Dalla forza con cui il demonio è entrato nella persona, dai disturbi più o meno
gravi che dà alla persona; dipende poi molto dalla collaborazione della persona. Il paziente deve
partecipare alla liberazione con intensa preghiera; i miei li metto sempre sotto cura, rosario tutti i
giorni, messa e comunione, non solo la domenica, non se ne parla neanche, ma possibilmente
qualche altro giorno durante la settimana, meglio se tutti i giorni. Lettura della Bibbia - la parola di
Dio è fortissima - e quando poi mi chiedono: bene padre, per quanto tempo? Rispondo: fino a otto
giorni dopo la morte. Perché molto spesso il Signore prende spunto da questa intensità di preghiera
affinché una persona li si abitui. E perché una persona poi prosegua anche dopo. La possessione
diventa una grande scuola di santificazione. Non per niente san Giovanni Crisostomo chiama il
demonio, certamente suo malgrado, santificatore delle anime. Le faccio un esempio. Sto ancora
esorcizzando una signora che sono quasi trent'anni che viene esorcizzata. In molti casi l'esorcismo
non libera, ma fa in modo che la persona possa condurre una vita normale, senza che neppure gli
altri se ne accorgano. Allevia la situazione, anche se con momenti di sofferenza. Le faccio un
esempio: un impiegato a un certo momento sente che sta per essere assalito dal demonio, va nella
toelette, o va in un angolo dove non è visto; lì avrà magari un po' di sofferenza da sopportare, o farà
magari qualche gesto rabbioso o altro, e poi tornerà al suo lavoro e nessuno si accorge di niente.
Questa signora, mentre l'esorcizzavo, e avevo il pensiero: ma possibile che non si riesca a liberarla?

13
Inchiesta sul demonio

Sembrava che rispondesse alla mia domanda e diceva: don Amorth, lei sa che noi siamo molti
fratelli e sorelle, tutti sposati. Nessuno di noi andava in chiesa, nessuno di noi pregava. Fu assalita a
diciotto anni dal demonio, in seguito a un maleficio che le fu lanciato addosso da una ragazza,
commissionandolo a uno stregone, perché era innamorata del fidanzato di questa signora, che poi è
diventato suo marito. Un maleficio fortissimo. Mi diceva: da quando ho questo disturbo tutti i miei
fratelli e le mie sorelle pregano, vanno a messa, si confessano spesso, si comunicano. È stata
l'occasione per tutto il clan di una conversione generale. Lei sa che purtroppo m Italia il credo della
maggioranza degli italiani è: credo in Dio, ma non sono praticante. Al che io rispondo sempre: non
ho mai incontrato un diavolo ateo. Tutti i diavoli credono in Dio, ma non sono certo praticanti!
Hanno disubbidito a Dio, si sono ribellati a Dio, e continuano a essere ribelli a Dio. Quante volte
discutendo con il diavolo gli ho detto: tu con la tua immensa intelligenza ti sei dimostrata la più
stupida delle creature. Eri in Paradiso e adesso sei all'Inferno.
E lui che cosa risponde?
E gli dico anche: se tu potessi tornare indietro, che cosa faresti? Rifarei la stessa cosa, mi
risponde. Si gloriano, si vantano: ho resistito anche a Lui. Mi sono opposto anche a Lui. E un
grande titolo di merito, di onore, essersi opposti anche a Dio. Quasi per dimostrare... vogliono
persuadersi di essere loro più forti di Dio. È il grande peccato d'orgoglio. Sarete simili a Dio perché
conoscerete il bene e il male. E da qui io capisco anche l'eternità dell'Inferno, perché c'è l'eternità,
nella scelta contro Dio che loro hanno fatto.
C'è la possibilità che una persona sia posseduta da più diavoli?
Sì, sì! Già nel Vangelo stesso, quando Gesù incontra l'indemoniato di Gerasa, e gli chiede: come
ti chiami? La risposta è: legione, perché siamo in molti. Il più delle volte sono posseduti da un
gruppo di demoni. Per esempio a una persona tartassatissima dal demonio, noti - una suora, una
religiosa - varie volte ho chiesto: quanti siete: mi hanno risposto: legioni, legioni, legioni. Sono di
quelle persone che poi, siccome offrono le loro sofferenze a Dio per la conversione dei peccatori,
hanno anche una specie di accettazione delle sofferenze procurate dal demonio, per la salvezza delle
anime. Tante anime buone hanno accettato da Dio qualunque cosa, e il Signore le ha provate così,
dando loro una possessione diabolica, e l'hanno sofferta, sopportata in riparazione dei peccati. Tante
volte il demonio è stato costretto a dirmi, quando ho chiesto: questa persona quante anime ti ha
strappato? Delle cifre grandi, centinaia di anime, mi ha risposto. Anche anime di sacerdoti? Sì,
quante? Magari venti, trenta. Anche anime di vescovi? Oh sì! Quante? Due. Anche anime di suore
di clausura? Sì, anche. Quante? Tre. Dico cifre reali, che mi sono capitate, grazie a questa
sofferenza. Gesù con la sua croce ci ha salvato e, usando il linguaggio di san Paolo, completiamo
con le nostre sofferenze ciò che manca alla croce di Cristo.
Quali sono le strade preferite del demonio per entrare?
Sono quattro i metodi grazie a cui il demonio entra nelle anime. Due rarissimi. Uno riguarda i
santi. C'è un'iniziativa del demonio per tentare una persona che vede santa, e per cercare di farla
rinunciare alle vie di Dio. Rarissimo. Altro caso rarissimo è quello di un complesso di peccati
gravissimi in cui uno si indurisce in maniera irreversibile. A mio parere è anche il caso di Giuda
Iscariota. Chi sa quanti tentativi ha fatto Gesù perché vincesse la sua cupidigia del denaro! Una
cupidigia che l'ha portato a dire: quanto mi date se ve lo consegno. Stabilirono il prezzo di trenta
denari, che era il prezzo di uno schiavo robusto. Due casi rari.
Il caso più frequente, di gran lunga, e lo metto al novanta per cento, è quello del maleficio.
Avviene quando qualcuno subisce un male causato dal demonio e provocato da qualche persona che
si è rivolta a satana, o ha agito con perfidia satanica. Il resto - dieci, quindici per cento, non sono
stato esatto nelle cifre, riguarda persone che hanno fatto pratiche di occultismo. Ossia: sedute
spiritiche, partecipazione a sette sataniche, e magari hanno frequentato maghi e cartomanti. Sono

14
Inchiesta sul demonio

queste le forme oggi estremamente diffuse. Pensi che in Italia ci sono più di ottocento sette
sataniche. Pensi al satanismo diffuso da divi che hanno un grandissimo seguito, tipo Marilyn
Manson, con certi complessi musicali di rock satanico. Non ce l'ho con la musica rock, che è una
musica rispettabilissima, ce l'ho con il rock satanico. Le sedute spiritiche adesso vengono fatte
senza neanche chiamare più un medium per entrare in contatto con la persona defunta. Adesso
insegnano a farsele da solo, in quelle che sono le due forme più usate: con il registratore e con la
scrittura automatica.
E tramite queste strade il demonio può entrare?
Può entrare. Si apre una porta. Il novanta per cento però sono malefici. Vengono compiuti da
persone collegate con satana. La maggior parte dei malefici non ha effetto; o perché la persona è
ben corazzata dalle preghiere e dalla frequenza alla chiesa; quando uno vive unito a Dio è difficilis-
simo che un maleficio lo colpisca. Se uno è in stato di peccato mortale è più facile che il maleficio
raggiunga il suo effetto, il suo scopo.
Come vengono praticati, materialmente?
La fattura può essere fatta in tanti modi. Arrivando a contatto diretto con la persona, facendole
mangiare o bere qualche cosa di maleficiato. Basta che una volta la vittima prenda in casa di una
persona di cui si fida, una tazzina di caffè, o dei cioccolatini in cui è stato immesso un «pasticcio»
preparato prima dal mago e sottoposto a rito satanico, e il danno è fatto. Il male viene dal rito
satanico, più che dal materiale in sé usato. Pur essendo il materiale decisamente immondo: non so,
polvere di ossa di morti, sangue mestruale, sangue di animali uccisi apposta per compiere quel
maleficio lì. Quindi accade che la vittima, in buona fede, senza aver la più pallida idea di quello che
sta assorbendo, mangia o beva qualche cosa che le procura poi, lentamente, un maleficio.
Lentamente il maleficio agisce nella persona. Magari è un bambino, e i genitori danno poca
importanza alla cosa: crescendo - dicono - sarà un fastidio che passa. Poi i disturbi aumentano e
allora incomincia la trafila; prima dai medici, poi dagli psichiatri e dagli psicologi. Infine, vedendo
che i mali aumentano sempre di più e che le cure mediche sono inefficaci, si rivolgono a maghi e
cartomanti; alla fine, dal momento che il male peggiora, invece di migliorare, approdano
all'esorcista. Ma intanto il maleficio ha compiuto il suo percorso e ha affondato sempre più
profondamente le sue radici. E questa è la fattura. Che può essere fatta in tanti modi diversi. C'è il
caso del transfert. Viene celebrato un rito magico su un pupazzo che rappresenta la vittima; e nel
pupazzo vengono conficcati spilli e chiodi, nelle parti del corpo del pupazzo che si vogliono colpire.
Soprattutto la testa; molte volte i genitali, talvolta le braccia. Ma testa e stomaco soprattutto sono i
punti favoriti. Spilli sugli occhi. E poi la perso-nadice: sento come degli spilli che mi attraversano
gli occhi. Prova un dolore fortissimo!
Ecco, lei che cosa può fare in un caso come questo?
Ogni esorcismo comincia con le parole: «Ecce crucem Domini», e a quel punto il sacerdote tocca
il collo della persona colpita con la frangia della stola, e le impone la mano sulla testa. Benedico,
faccio l'esorcismo, ed esorcizzando ungo gli occhi con l'olio. Uso i metodi del mio maestro; ho una
mescolanza d'olio dei catecumeni, che è l'olio che si usa nel battesimo, che è proprio l'olio contro il
demonio. Lo mescolo con l'olio che si usa per il sacramento dell'unzione degli infermi, per guarire
anche i mali fisici che vengono causati da questi malefici. E poi, soprattutto, la preghiera. Gli
esorcismi sono tanti, ma possono essere riassunti in questa formula: «Nel nome di Gesù, satana,
vattene!», il grande esorcismo. E Gesù che ci ha detto: coloro che credono in me, nel mio nome
cacceranno i demoni. Quindi c'è la forza del nome di Cristo.
E i demoni come reagiscono?
Cercano di scoraggiare l'esorcista, dicendo: tu non puoi fare niente contro di me; sono troppo
forte, perdi il tuo tempo; insomma, usano un gioco psicologico. Noi sempre rispondiamo: non sono

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Inchiesta sul demonio

mica io che ti caccio, è Gesù. E lui che ti caccia via, prenditela con lui. Per un demonio, lasciare un
corpo umano e tornare nell'inferno è come una morte definitiva. A volte esprimono la loro
disperazione, dicendo: muoio, muoio. Mi stai uccidendo, hai vinto. Tutti i preti sono assassini. Ma è
sempre un lavoro lungo.
Fattura, transfert; che altri sistemi esistono?
Legature, per esempio. Ho esorcizzato una ragazza, grazie al cielo quasi interamente liberata in
questo momento, alla quale con una bamboletta durante un rito satanico avevano legato l'ombelico
con il cervello. L'hanno fatto subito dopo la nascita. Avrebbe dovuto crescere tutta piegata, ripiegata
su se stessa in una forma disastrosa.
lì -perché questa cattiveria?
Dissidi familiari... In genere giocano molto gli interessi materiali. Sono laureato in
giurisprudenza, la mia è una famiglia di giuristi, e so che gli avvocati vivono molto sulle liti
familiari ed ereditarie. Ma certe volte è solo per perfidia, per invidia, per gelosia. Questa donna ha
passato i trent'anni. E durante gli esorcismi assume quella posizione che avrebbe dovuto avere se
fosse andato a buon fine il maleficio. Il demonio ha dovuto più volte confessare che è stato per
causa di «Lei», cioè della Madonna, «della tua signora» che il maleficio non ha avuto tutto l'effetto
che avrebbe dovuto avere. Ha avuto un effetto immensamente minore.
Che disturbi aveva?
Dolori, mali di testa fortissimi, tanto da far fatica a studiare, faticare moltissimo ad acquistare
una posizione - è impiegata con un lavoro invidiabile, ma a prezzo di grandi sofferenze. E anche
adesso che è quasi totalmente liberata, ogni tanto continuo a esorcizzarla. Spero che un po' per volta
si arrivi alla liberazione completa, ma ancora adesso ha dei momenti di grande sofferenza.
E come ha saputo il modo in cui è stata maleficata?
Il demonio ce l'ha detto. Noi impariamo tutto interrogando il demonio. Però noti: il demonio è un
gran bugiardo, e noi impariamo tutto dal demonio, però abbiamo bisogno di avere un riscontro
oggettivo. Le faccio un esempio. La prima cosa che si chiede al demonio è il nome. Il demonio fa
una enorme fatica a parlare. Fa di tutto per non parlare. Per lui dire il nome, scoprirsi, rappresenta
una grande sconfitta. Gli si fa dire il nome, e quando dice il nome è già sconfitto al cinquanta per
cento.
Che nomi dà?
Nomi strani, oppure nomi - e sono i demoni purtroppo più comuni - che derivano dalla Bibbia o
dalla tradizione biblica. Satana, Lucifero, Asmodeo, sono tra i più diffusi, Mefi-sto, cioè
Mefistofele. Oppure dà dei nomi che sono del tutto strani. Come nel caso della famosa indemoniata
di Piacenza di cui è stato scritto l'esorcismo negli anni '20, perché era sempre presente un frate
stenografo, per tutti i tredici esorcismi, e ha imparato tutto da lì. Ma bisogna sempre controllare. Le
faccio un esempio: esorcizzavo una ragazza, che aveva dai venticinque ai trent'anni. Ho chiesto al
demonio: quando sei entrato qui? Ha risposto: quando aveva sedici anni. Dopo l'esorcismo ho
chiesto alla ragazza: ma tu, da quando ti senti male? Eh, da quando avevo sedici anni. Poi ho
chiesto ai genitori la stessa cosa; e anche loro hanno confermato. Allora voleva dire che il demonio
è stato costretto da Dio a dire la verità, perché di suo è sempre bugiardo.
Che cosa chiede d'altro al demonio durante gli esorcismi?
Sono proibite le domande di curiosità, e si devono fare solo le domande tese alla liberazione.
Perciò chiedo in che modo è entrato, chi ha fatto il maleficio. Tutte cose però che hanno bisogno di
riscontro, perché il demonio di sua natura è un bugiardo. Gli chiedo quando uscirà, se ha già avuto

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Inchiesta sul demonio

l'ordine da Cristo di uscire. Anche lì magari rispondono citando delle date; ma l'unico riscontro che
abbiamo, per sapere se è stato sincero oppure no, è controllare se dopo il giorno fissato il demonio
c'è ancora. Una volta ho rimproverato il demonio perché un signore doveva essere liberato l'8
dicembre, festa mariana per eccellenza. Invece dopo l'8 dicembre, esorcizzandolo, il demonio c'era
ancora, tale e quale. Allora l'ho rimproverato; e lui mi ha preso in giro con sarcasmo: non lo sai che
appartiene alla mia natura essere bugiardo? Non te l'hanno mai insegnato che dico le bugie? Non te
l'hanno mai insegnato? Il demonio non ha senso dell'umorismo, ma il senso del sarcasmo sì. Fa di
tutto per scoraggiare l'esorcista. Il più delle volte quando gli si chiede: quando uscirai? risponde:
mai! Quando uscirai? Quando morirà questa qui, perché me la porto via con me. È mia, appartiene a
me, è mia. Altre volte: questa me la devi lasciare, ti libererò tutte le altre, ma questa no. Allora dico:
liberamele tutte! Tutte bugie, il demonio è il padre della menzogna.
È faticoso fare esorcismi?
E faticoso, specie con i tipi tremendi, perché c'è contemporaneamente la fatica fisica. Io tengo la
testa, gli altri che mi aiutano tengono le braccia... però anche tener la testa che si muove con una
forza... c'è la fatica fisica e la fatica psichica di recitare con convinzione le preghiere di esorcismo.
Dirle con grande fede, con più fede che si può. Perché la liberazione dipende anche dalla fede
dell'esorcista, dalla fede della persona che viene esorcizzata, dalla fede dei parenti, degli amici, che
pregano per questa persona. Le do un'idea di come facciamo gli esorcismi, i più grandi, più
impegnativi, quelli che facciamo a Monteverde, nella casa di un esorcista, uno dei figli di don
Orione, un orionino, un esorcista in gam-bissima, anche lui allievo di padre Candido, per cui siamo
perfettamente affiatati. Abbiamo una stanza, dove facciamo l'esorcismo, e a fianco una cappella,
con il Santissimo, dove si trovano sempre delle persone che pregano, per dare forza all'esorcismo. E
anche questo è molto importante per noi, avere delle persone che pregano mentre noi facciamo
l'esorcismo. Noi invochiamo l'intercessione dei santi, e anche di persone viventi. Per esempio è
fortissimo in questi giorni, ma anche in passato, dire: ti impongo di uscire per le sofferenze di
Giovanni Paolo II! Ti impongo di uscire per le fatiche di papa Giovanni Paolo IL II demonio si
arrabbia moltissimo. Quando invochiamo l'intercessione di Madre Teresa di Calcutta accade lo
stesso. Perché sono persone carismatiche, amiche di Dio. Poi i santi, naturalmente, e ci sono alcuni
santi che sono più efficaci di altri, e rispecchiano un po' la devozione della persona.
Il Papa ha fatto esorcismi?
Il Papa ha fatto esorcismi. Il vescovo di Spoleto, monsignor Alberti, che adesso è arcivescovo di
Cagliari, portò, dopo averlo naturalmente avvertito e avuto il suo consenso, una ragazza nella
cappella privata del Papa e il Papa le ha fatto per un buon quarantacinque minuti un esorcismo. Con
tutta la fede che ha il Papa... La ragazza reagiva molto, ma sembrava che non avesse beneficio.
Quando alla fine il Papa, stanco per l'esorcismo, ha detto: ecco domani celebrerò la messa per te,
ecco, questa ragazza si è risvegliata di colpo. Noti: sono quei risvegli parziali, che danno una
liberazione momentanea, non una liberazione totale. Però grazie a questi risvegli parziali diciamo al
demonio: ecco, hai perso la battaglia. E lui risponde: ho perso la battaglia, ma non la guerra. Ossia,
ci sono ancora; adesso mi ritiro, ma solo per un po', perché ho tan,to lavoro, sono stanco di queste
cose. Il demonio bisogna arrivare a renderlo spossato. È una lotta a coltello, chi la dura la vince, e
noi duriamo sempre più di lui. Se ne va, ma dice sempre: non crediate di avermi vinto. Vado, perché
ho altro da fare. Oppure, me ne vado perché sono stanco di stare qui con voi, e aggiunge frasi di
disprezzo. Però ritorna; nel giro di ventiquattro ore. Alle volte ritorna nel giro di pochi minuti, di
poche ore.
Anche di recente si è parlato di una benedizione del Papa...
Questo caso a cui lei accenna è interessante. È una persona che è venuta da me per essere
esorcizzata. Alle volte ho detto che è una di Milano, o di Torino, o di Palermo, perché non venga
identificata. Le persone sono gelosissime, non vogliono essere riconosciute come possedute dal

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Inchiesta sul demonio

demonio. E anche una volta liberate non si prestano a raccontare in pubblico la loro esperienza,
specialmente ai mass media. Hanno il timore di essere trattate come delle lebbrose. È venuta a
Roma per essere esorcizzata. Mi ricordo che è arrivata un lunedì, io il martedì pomeriggio le ho
fatto un esorcismo, e poi ho dedicato a lei il pomeriggio seguente. Dal momento che viene da
lontano, quando arriva a Roma le faccio cinque esorcismi consecutivi. Tutta la settimana, al
pomeriggio. Il mattino lo dedico agli altri. Dal lunedì al venerdì. Era mercoledì, c'era l'udienza
pontificia, è andata all'udienza. Vedendola così sofferente, l'hanno messa in prima fila fra i malati.
Quando è entrato il Papa ha incominciato a urlare, fortissimo. Il Papa se ne è accorto, e ha detto:
tenetemela da parte, perché finita l'udienza desidero benedirla. L'hanno portata all'Arco delle
Campane e, in una camera appartata, presenti i genitori della ragazza, presente un vescovo, presente
qualche persona, Giovanni Paolo II ha pregato su questa ragazza per una buona mezz'ora. Questa
ragazza lì per lì ne ha avuto beneficio, però si è trattato di un beneficio provvisorio; ma un beneficio
a cui ci richiamiamo ogni volta che torna. Ricordi quando è stato il Papa a ordinarti di andare via? E
il demonio si mostra molto irritato, al ricordo di questa preghiera, molto irritato.
Come è stata posseduta?
Anche questo è un caso di maleficio. Ci sono molti stregoni e fattucchiere; ce ne sono tanti, e ci
sono anche persone perverse che ricorrono a loro pagando fior di quattrini. Non si è mai sicuri di
quello che dice il demonio; ma un caso in cui il demonio ha detto la cifra pagata, al mago, vero stre-
gone, perché facesse dei malefici su questa sposina, è il caso di uno che avrebbe pagato - lo dico
con l'ipotetica - avrebbe pagato oltre due miliardi. Un odio! Un odio diabolico. Perché ha sposato
uno che voleva sposare la committente della fattura. E poi odio verso la famiglia per motivi di
interesse. Adesso è quasi interamente liberata, pativa sofferenze atroci, da non poter far niente.
Soprattutto alla testa e ai genitali. E un po' in tutto il corpo. Ci sono persone che, toccandole con la
stola, avvertono dolori dappertutto. Dell'esorcismo in genere non ricordano niente, ma del dolore sì.
La stola provoca una reazione?
Sempre. I nostri ferri del mestiere sono pochi: il crocefisso, con innestata la medaglia di san
Benedetto, che ha iscritte frasi contro il demonio. La stola - uso lo stolone lungo perché un lembo di
stola lo metto sulla spalla della persona da esorcizzare. Poi l'acqua benedetta, un aspersorio, e l'olio:
dei catecumeni e degli infermi. L'olio che viene benedetto dal Papa durante la messa del crisma, il
giovedì santo.
E stato pubblicato di recente il nuovo Rituale di esorcismo...
Lei mette il dito su una piaga ancora aperta, e che resterà aperta per un pezzo, anche se si è
riusciti a trovare un modus vivendi. Dunque; il nuovo Rituale è stato fatto da incompetenti;
mentre nel Concilio Ecumenico tutte le commissioni erano composte da vescovi, che godevano però
dell'appoggio di un gruppo di esperti, questo rituale l'hanno voluto fare tutto da soli; tutta gente che
non ha mai visto un esorcismo, e tantomeno ne ha praticati. Il mio atteggiamento verso il nuovo
Rituale è stato di sforzo; uno sforzo per farmi ascoltare. Quando è uscito nel '90 il Rituale ad
interim allo scopo proprio di ricevere informazioni, noi abbiamo discusso, e uso il plurale perché
ci siamo riuniti in diciotto esorcisti, italiani e stranieri; ne abbiamo discusso, dicevo, abbiamo
avanzato le nostre critiche e le abbiamo scritte; italiani in maggioranza. Abbiamo fatto le nostre
osservazioni e abbiamo fatto tutti gli sforzi possibili e immaginabili per essere ascoltati, perché le
nostre osservazioni venissero prese in considerazione. Non ci siamo riusciti. Per cui il nuovo
Rituale è uscito con tutte le magagne, tutti gli sbagli, diciamo pure, del Rituale ad interim quando
è uscito ad interim. Ossia ad experimentum.
Come si può fare per far capire alla gente comune questi problemi?
Le indico subito le tre pecche principali, che a mio parere rendono il nuovo Rituale

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Inchiesta sul demonio

inutilizzabile; però le dico anche che c'è una barchetta di salvataggio. Le tre pecche. La prima:
proibizione assoluta di fare esorcismi in caso di malefìcio. Ora i casi di malefìcio sono il novanta
per cento.
Perché questa proibizione?
Non c'è motivo. Perché non ci credono, nei malefici. Maleficio è fare del male per mezzo del
demonio. Il male per mezzo del demonio può essere fatto in molti modi diversi. Le elenco i modi e
lei sente delle parole che ha già udito un sacco di volte. Fattura, legatura, maledizione, malocchio,
ma-cumba, voodoo, rito satanico. Sono tutte varie forme diverse di malefici. Il novanta per cento
delle persone che ha dei mali malèfici, o una possessione vera e propria; bene, nel novanta per cento
dei casi questo dipende da un maleficio. Il nuovo rituale proibisce di fare esorcismi in questi casi.
E allora che cosa si dovrebbe fare?
Bere un bicchier d'acqua, suppongo. Secondo errore, seconda lacuna. Si possono fare esorcismi
solo se si ha la certezza che ci sia la presenza del demonio. Ora, anche questo è assurdo, perché è
solo per mezzo degli esorcismi che io vengo a sapere se c'è la presenza del demonio. Senza di essi,
non posso sapere se c'è la presenza del demonio. Perché anche se un paziente mostra sintomi un po'
strani, questi possono derivare da mali psichici, da fenomeni parapsicologici. Per esempio
l'elevazione, quando uno si innalza da terra: può dipendere dalla parapsicologia. Uno che ha doni di
preveggenza: può dipendere dalla parapsicologia. Io imparo dall'esorcismo, compiendo l'esorcismo,
e durante l'esorcismo se in questi fenomeni c'è un collegamento con satana. In più, questa regola di
fare l'esorcismo solo se c'è la presenza del demonio è in contrasto con il nuovo Catechismo che
afferma, come abbiamo sempre fatto, che gli esorcismi si fanno in caso di possessione diabolica,
cioè di presenza del demonio, o in caso di mali causati dal demonio. I mali causati dal demonio
sono molto più numerosi della possessione diabolica, che ancora oggi è abbastanza rara. Per cui
proibire di compiere gli esorcismi se non c'è la presenza del demonio va contro il nuovo
Catechismo, che afferma la necessità di praticare gli esorcismi anche in caso di male malefico. E in
questo caso non c'è mai la presenza del demonio.
Mali fisici, dunque?
Mali, mali fisici, disturbi causati dal demonio. Terzo punto: nelle preghiere del nuovo testo è
completamente ignorato l'interrogatorio al demonio, che è fondamentale. Per capire quanto è
fondamentale l'interrogatorio, basta rifarsi al Vangelo, quando Gesù si incontra con l'indemoniato di
Gerasa e gli chiede: come ti chiami. E lui risponde: Legione, perché siamo in molti. 11 dialogo con
il demonio è indispensabile quando c'è la presenza malefica. Ometterlo è un errore da inesperti, da
persone che non hanno mai visto, mai letto un esorcismo, e non hanno mai letto neppure gli
esorcismi del Vangelo; perché in quel caso avrebbero visto che Gesù dialoga con i demoni. Ci sono
questi tre errori che sono fondamentali.
E una battaglia totalmente persa, allora?
L'unica cosa che siamo riusciti a ottenere, all'ultimo momento, è stata questa. Due cardinali
membri di questa commissione mi hanno ascoltato e hanno portato in commissione i suggerimenti
che avevo dato loro. Un suggerimento era: consentire agli esorcisti di usare anche il vecchio
Rituale. Questa proposta è stata bocciata. Però il cardinale che presiede al dicastero del Culto,
responsabile delle formule liturgiche, il cardinale Medina, ha inserito un allegato. Non fa parte del
Rituale nuovo, però è una «Notificatio» a parte, e in questa «Notificatio» si ammette che un
esorcista possa chiedere al vescovo diocesano la facoltà di usare il vecchio Rituale. Il vescovo deve
chiedere facoltà alla Congregazione per il culto Divino - per creare complicazioni sembrano fatti
apposta ~; e la Congregazione, noti le parole, «volentieri concede questa facoltà». Questo
«volentieri» è significativo, perché vuole dire che lui, il cardinale Prefetto, avrebbe volentieri
inserito nel Rituale questa norma; non gliel'hanno consentito, e allora... Tanto che noi di Roma

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Inchiesta sul demonio

immediatamente abbiamo chiesto al cardinale Ruini la facoltà di usare il vecchio Rituale, e


l'abbiamo avuta. Così utilizziamo le vecchie formule e, se vogliamo, possiamo usare anche le
nuove. Che con il manuale ad experimentum avevamo sperimentate. Anche se poi nessuno ci ha
chiesto se funzionavano oppure no.
E funzionavano?
No! Poco, poco, poco. Le reazioni erano molto più chiare con il vecchio Rituale, perché il testo
antico era molto più imperativo. Quello nuovo ha un tono più impostato sulla preghiera. C'è solo
qualche formula di preghiera chiamata «imperativa»; ma anche in quel caso i comandi sono abba-
stanza fiacchi; per questo motivo non avremmo dato un parere favorevole, in linea generale. Però il
parere non ci è stato neanche chiesto! Quindi si è trattato di una vera e propria presa in giro degli
esorcisti. Detto questo, devo però anche sottolineare alcune cose buone. La premessa, e i primi
dodici «numeri» del documento. Perché la premessa e i primi dodici «numeri» sviluppano sia il
tema della presenza del demonio, sia i fondamenti evangelici su cui si basa l'esorcismo. Quindi
trattandosi di principi evangelici e scritturi-stici, qui c'era la piena competenza da parte di coloro
che hanno curato il nuovo Rituale, che in fatto di dottrina sono indubbiamente ferrati; e di
conseguenza questa parte è fatta molto bene. Sia in relazione all'esistenza del demonio, sia per
quanto concerne i motivi evangelici su cui si basa l'esorcismo. Due elementi che non erano
necessari nel 1614, quando è stato composto il vecchio Rituale, perché erano da tutti ritenuti e
creduti. Invece sono affermazioni necessarie oggi, perché non sono affatto credute e ritenute, queste
due verità: l'esistenza del demonio e il potere che Gesù ha dato di cacciare i demoni. Oltre al potere
che il demonio ha di provocare mali di carattere malefico, fino alla possessione diabolica; e il potere
che Gesù ha dato di cacciare i demoni. Diciamo che del nuovo rituale elogiamo e prendiamo a
braccia aperte questa prima parte. Poi di buono c'è la notificazione allegata grazie a cui si può
continuare a usare il vecchio Rituale. Aggiungo anche un elogio per l'introduzione fatta dalla CEI.
La Conferenza Episcopale ha scritto un'introduzione del nuovo Rituale, inserendone la necessità nel
contesto attuale italiano. Anche questa è fatta bene. Per dire come anche oggi ci sono questi
disturbi, come c'è questa corsa e rincorsa a maghi e cartomanti reclamizzati dalla televisione, per
cui c'è bisogno del Rituale, c'è bisogno degli esorcismi anche per andare contro queste correnti.
Ecco, qualche elogio l'ho fatto...
Solo le istruzioni per l'uso sono scadenti...
Le istruzioni per l'uso sono scadenti, e anche le preghiere sono scadenti, con quella lacuna,
assolutamente imperdonabile, di avere omesso l'interrogatorio al demonio. Mentre il vecchio
Rituale non solo mette nelle preghiere l'interrogatorio al demonio; anche se nelle istruzioni si dice
quali sono le domande da fare e quelle da non fare.
Per esempio?
Tutte le domande di curiosità sono da evitare. Si devono porre solo le domande utili alla
liberazione.
Perché le domande di curiosità non devono essere fatte?
Perché sono stupide, e il demonio è un imbroglione, bugiardo. Domande che non servono.
Quelle utili sono come ti chiami, quanti siete, come siete entrati, avete già l'ordine di uscire, in che
data, mese, ora; una domanda estremamente specifica, puntuale.
Perché questo «autogol» da parte della Chiesa?
Vuol dire da parte di questa commissione cardinalizia, e di questa commissione per il culto? Il
perché non lo so. Non so perché abbiano fatto uscire di colpo questo Rituale nel '90 senza ascoltare
nessuno, e perché per nove anni, nonostante le mie insistenze, non ci abbiano ascoltato. Io non vivrò

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Inchiesta sul demonio

nove anni, ma per nove anni, se vivessi, continuerò a dire corna e peste di questo nuovo Rituale.
Corna e peste. Perché ho tanto faticato per fare ascoltare queste «osservazioni dei diciotto», come le
ho chiamate, perché eravamo in diciotto esorcisti a farle; e aggiungo i diciotto esorcisti con più anni
di esperienza; quindi non esorcisti novellini, ma maturi. Queste osservazioni le ho date brevi
manu, in mano al Santo Padre; è logico che il Papa ricevendo una cosa in mano la consegni subito
all'ufficio competente. Le abbiamo date a tutti queste osservazioni: alla CEI, alla commissione, ai
vescovi. Abbiamo fatto il possibile e l'impossibile per essere ascoltati, mai c'è stato risposto
nemmeno un «crepa». Né formalmente, né informalmente; non ci hanno detto nemmeno sì, ne
terremo conto, senza magari tenerne conto dopo. Ma almeno avere la soddisfazione di sentirsi dire:
ne terremo conto ! Siamo stati trattati a pesci in faccia. Sono critiche che faccio in tutta serenità, ma
le faccio. E continuerò a farle fino a che non cam-bieranno.
C'è una mentalità nella Chiesa che non crede alla realtà del diavolo?
C'è una mentalità estremamente diffusa in questo senso. Perché? Da tre secoli gli esorcismi nella
Chiesa cattolica latina, non nella Chiesa cattolica ortodossa, sono stati quasi completamente
accantonati. C'è stato un periodo, che definisco «della pazzia», in cui si è autorizzata la tortura agli
eretici; coloro che erano posseduti dal demonio venivano considerati come streghe e stregoni, e arsi
al rogo. Il periodo del rogo alle streghe. Che ha colpito soprattutto però - e anche i protestanti
adesso lo riconoscono - il mondo della Riforma. Da noi parlano tanto del caso Galilei, e del caso
Giordano Bruno; a Giordano Bruno hanno fatto un processo di sette anni, durante il quale Bruno
rovesciava continuamente improperi contro i giudici. Ha cercato di farsi ardere sul rogo.
Conoscendo le leggi di allora, ha tentato con tutte le sue forze di farsi mettere al rogo. Comunque
questo lo chiamo il periodo della pazzia, che ha colpito soprattutto i protestanti, ma ha colpito anche
certe zone del mondo cattolico. Pensi che la Spagna, famosa per Torquemada, il Grande Inquisitore,
non ha mai conosciuto la caccia alle streghe, e nessuno è mai stato mandato al rogo per questo
motivo. In Francia c'è stato a Cambrai un vescovo intelligente, Luigi de Berlaymont, che una suora,
che era una vera strega, posseduta dal demonio, invece di consegnarla al braccio secolare affinché
venisse arsa sul rogo, l'ha fatta esorcizzare; è guarita grazie agli esorcismi ed è vissuta
pacificamente e santamente per tutto il resto della sua esistenza. In seguito scoppiò la ribellione
contro simili metodi barbari. Merita un particolare ricordo il gesuita Friedrich Spee, che nel 1631
pubblicò il libro Cautio criminalis, in cui faceva una critica spietata contro la tortura e la caccia
alle streghe. La reazione fu irrazionale, come era stata irrazionale la persecuzione. Tutto cessò di
colpo. Ma non avvenne che le torture venissero sostituite dagli esorcismi, come ci si sarebbe
aspettato. La reazione fu più radicale: si era giunti a demonizzare tutto, e ora, dal secolo XVIII in
poi, si negò ogni esistenza del demonio, che tutt'al più fu visto come un pupazzo o come l'idea
astratta del male. A questo brusco passaggio contribuì la cultura laica, l'ateismo predicato alle
masse, il razionalismo del mondo scientifico e culturale. Ne è stata conseguenza quella perdita di
fede che stiamo vivendo tuttora, e la crescita d'ogni forma di superstizione, con l'espandersi d'ogni
specie d'occultismo. Tutto questo, il periodo della pazzia, ha fatto sì che venisse il riflusso; con la
ripugnanza verso queste assurdità. E la ripugnanza ha portato a negare tutto.
Compresa l'esistenza del diavolo?
Compresa l'esistenza del demonio. Così siamo arrivati a questo punto, che da tre secoli la Chiesa
latina ha accantonato gli esorcismi. Anche l'ambiente ecclesiastico è stato molto influenzato da tutti
questi rivolgimenti. Mi limito al campo di mio interesse. Nel mondo cattolico si può dire che gli
esorcisti sono quasi scomparsi da tre secoli. Notiamo bene: qualche esorcista c'è sempre stato; ed è
interessantissimo leggere le biografie dei santi, per vedere come molto spesso, pur non essendo
esorcisti, hanno liberato le persone possedute. Oggi il mondo ecclesiastico è sprovveduto sia in
teoria, sia soprattutto in pratica. In teoria. Da decenni nei seminari e nelle università ecclesiastiche
(salvo sempre eccezioni) non si studia più quella parte di teologia dogmatica che, parlando di Dio

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Inchiesta sul demonio

Creatore, parla degli angeli, della loro prova, della ribellione dei demoni; così negli studi i demoni
non esistono più. Non si studia più la teologia spirituale, che tratta dell'azione ordinaria del
demonio, la tentazione, e della sua azione straordinaria, la possessione e i mali malefici; tratta
quindi anche dei rimedi, tra cui gli esorcismi. Di conseguenza agli esorcismi non si crede più,
confermati in questa incredulità dal fatto di non averne mai fatti e mai visti. Non si studia più, in
teologia morale, quella parte che riguarda certi peccati contro il Primo Comandamento: la magia, la
negromanzia, lo spiritismo, ossia le forme di superstizione più condannate dalla Bibbia e oggi più
diffuse. Per cui non si è istruito il popolo di Dio che, quando avvicina i sacerdoti su queste materie,
si trova quasi sempre di fronte a un muro di ignoranza e di incomprensione.
Se a queste due grandi carenze, di studio e di esperienza diretta, aggiungiamo gli errori dottrinali
di tanti teologi e biblisti, che arrivano perfino a negare gli esorcismi del Vangelo, ritenendoli
«linguaggio culturale», «adattamento alla mentalità dell'epoca», la frittata è completa. È vero che
contro questi errori si è alzata la voce dei Pontefici, soprattutto di Paolo VI e di Giovanni Paolo II, a
cui va aggiunto il documento sulla demonologia, promosso dalla Congregazione per la Dottrina
della Fede, pubblicato il 26 giugno 1975 e inserito tra i documenti ufficiali della Santa Sede. Ma
questo non è bastato a dissipare il nebbione della ormai radicata incredulità.
E i vescovi, che hanno il monopolio della nomina degli esorcisti? Anch'essi si trovano ad agire in
mezzo a queste difficoltà: da una parte il Diritto Canonico dà a loro e solo a loro il potere di
nominare esorcisti (can. 1172), per cui è un potere-obbligo gravissimo; d'altra parte anch'essi hanno
gli stessi limiti di tutto il clero: non hanno mai studiato questa materia, non hanno mai visto né
praticato esorcismi (salvo rare eccezioni), subiscono l'influenza delle idee errate di certi teologi e
biblisti; in conclusione, ci credono solo in teoria. È difficile credere alle cose che vediamo noi
esorcisti, se non ci si assiste. Aggiungo anche che questo abbandono di tre secoli ha fatto sì che, non
conoscendosi più gli esorcismi e il loro svolgimento, agli occhi di molti appaiono come qualche
cosa di abnorme, di mostruoso, a cui si deve ricorrere assolutamente meno che si può, e meglio
ancora se non si fanno mai. Così trovare un esorcista nella Chiesa cattolica latina è diventato un
dramma; solo in Italia si è incominciato a muovere qualcosa negli ultimi anni; ma la maggior parte
delle altre nazioni ne è quasi sprovvista. La gente si sente non capita, abbandonata, e si rivolge
altrove, come abbiamo detto: a maghi, cartomanti, sette, altre religioni. Non si studia più in teologia
l'esistenza del demonio, degli angeli; non si studiano più né esorcismi né possessioni. C'è una
carenza, che deve essere colmata sin dai seminari. Abbiamo sacerdoti e vescovi che non ci credono;
i vescovi vengono tratti dai ranghi dei sacerdoti, e di conseguenza anche loro non hanno avuto
nessuna istruzione in questo campo, e sono loro gli arbitri unici della nomina degli esorcisti - è un
regime di monopolio. Dico che, se di fronte a un caso serio, non in presenza di uno svitato, un
vescovo non provvede, commette peccato mortale. Perché è un obbligo, il suo; omissione di un
dovere d'ufficio; deve provvedere personalmente, o nominare un esorcista.
E ci sono diocesi senza un esorcista?
Ma ce n'è un sacco! Ma non di diocesi senza esorcista, ci sono nazioni senza esorcisti. In
Germania non ce n'è, in Austria non ce n'è, in Spagna non ce n'è. Neanche in Portogallo. Neanche
uno. Quando dico neanche uno, è possibile che qualcuno ci sia, ma così nascosto che nessuno sa che
esiste. Ricevo lettere da queste nazioni, e dai sacerdoti di queste nazioni, che mi confermano: nella
nostra nazione non ci sono esorcisti. Che invece sono più che necessari.
C'è un bisogno così grande di «liberazione» dal demonio?
L'esorcista è, prima di tutto, un uomo di ascolto. Il più delle volte la nostra gente ha solo bisogno
di avvicinarsi a Dio; non si tratta di aver bisogno di esorcismi, ma di conversione. Credo che ogni
esorcista possa testimoniare di aver avvicinato alla preghiera, ai sacramenti, alla pratica cristiana,
molte più persone lontane da quando ha iniziato il ministero di esorcista, che in antecedenza,
quando ricopriva altri incarichi apostolici. Vivere in grazia e ciò che questo comporta (preghiera,

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Inchiesta sul demonio

sacramenti, istruzione religiosa...) resta anche sempre il mezzo preventivo e curativo più efficace.
Un secondo compito dell'esorcista è quello di tranquillizzare le persone. Oggi sono proprio tanti
coloro che ritengono di avere la jella, di essere stati raggiunti da un qualche maleficio ad opera di
persone invidiose, gelose, perverse, concorrenti in affari e via dicendo. Inutile dire che spesso
questa convinzione viene confermata o fatta nascere da persone sbagliate che si sono consultate:
maghi, cartomanti, sedicenti veggenti o carismatici, di cui c'è un'invasione e una continua pubblicità
da parte dei mass media. Ogni sacerdote e ogni persona di buon senso sarebbe in grado di
tranquillizzare questi tormentati; ma la parola dell'esorcista è più efficace perché è un po'
considerato un professionista in questo campo. Infine il compito dell'esorcista è di esorcizzare,
quando vede che ve ne sono le condizioni. Ci possono essere semplici motivi di sospetto, che con
una brevissima preghiera esoreistica vengono chiariti. Si inizia sempre con molta semplicità e
brevità. Solo chi ha un'ignoranza totale di questo ministero immagina che l'esorcismo sia un qualche
cosa di spaventoso, di traumatico. Tale effetto può verificarsi nei presenti inesperti, non nella
persona colpita, se nel corso dell'esorcismo o addirittura al suo inizio, si manifestano reazioni
esterne violente o fenomeni strani. Proprio perché l'esorcismo, e solo l'esorcismo, può verificare se i
fenomeni «di sospetto» nascondono una causa malefica o no, i primi esorcismi hanno importanza
diagnostica più che curativa. Ogni esorcista segue poi dei criteri personali, sia nel modo di condurre
gli esorcismi sia nell'esami-nare le persone che a lui si rivolgono. Alcuni fanno compilare dei
questionari che essi stessi hanno preparato. Io consiglio sempre che la persona per prima cosa
intensifichi la sua vita di preghiera; normalmente chiedo anche che, prima di essere ricevuta da me,
abbia chiesto una serie di preghiere di guarigione e liberazione, o fatte da un sacerdote, o fatte da un
gruppo di preghiera del Rinnovamento, abituato a questo; e ricevo le persone solo se il sacerdote
che ha guidato queste preghiere mi segnala l'opportunità di fare esorcismi e me ne specifica i
motivi.
Quindi ci sono paesi interi in cui non si praticano esorcismi?
Intere nazioni. Non si meravigli allora che quando ho cominciato anni fa a scrivere i miei libri,
che hanno contri-! buito a smuovere le acque, nel '90, gli esorcisti in Italia in I quel periodo erano -
stando alle cifre fornite da monsignor Balducci - una ventina; adesso sono più di trecento. Ma ci
sono molte diocesi - anche qui nel Lazio sono sette - prive di esorcista. Aggiungo anche che molti
esorcisti sono di recentissima nomina, e perciò molti sono un po' impreparati. Il nuovo rituale
contiene una frase che quando l'ho letta ho pensato: è una frase piena di buon senso e di saggezza.
Ma in questo momento in Italia e in tutto il mondo cattolico è impraticabile. Dice che il vescovo
deve nominare esorcista un sacerdote che sia uomo di preghiera, di cultura, di buona reputazione e
che sia «specificatamente esperto in questo campo». Ora, un sacerdote specificatamente esperto in
questo campo non esiste. Quando un vescovo nomina un esorcista, nella maggior parte dei casi le
posso dire che gli esorcisti che i vescovi hanno nominato hanno ricevuto un'unica istruzione:
arrangiati. Vedendo questa situazione ho avviato e presieduto per dieci anni un'associazione
nazionale, che poi è diventata anche internazionale, di esorcisti. Una volta all'anno facciamo un
convegno nazionale di esorcisti. E io ho voluto che fossero tutte relazioni pratiche. Esorcisti esperti,
con molti anni di esperienza, che presentassero delle relazioni pratiche, in modo da istruirci fra di
noi.
Che rapporti ci sono con il Movimento carismatico?
Ci appoggiamo molto a loro, perché i carismatici sono l'unico grosso movimento ecclesiale che
si occcupa di questo argomento, e fanno preghiere di liberazione e di guarigione. Che non sono
esorcismi, badi bene; sono preghiere private, ma se fatte con fede hanno efficacia. Lo scopo è
identico: la liberazione. Però, per esempio, quando ricevo lettere dal Vietnam, con la
raccomandazione del Nunzio apostolico, di un uomo che voleva venire a Roma, per portarmi sua
moglie, affinché la esorcizzassi, ho risposto di restare a casa. Perché non hanno idea, intanto,
dell'ampiezza dell'operazione. Pensano che con un esorcismo uno torni a casa guarito; invece come

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Inchiesta sul demonio

le ho detto ce ne vogliono centinaia, di esorcismi, molte volte. C'è una gamma estesissima di
gravità. Abbiamo detto che sono contento se, in un caso medio, la liberazione avviene dopo quattro-
cinque anni di esorcismi, al ritmo di uno alla settimana. Una richiesta del genere dal Vietnam rivela
anche la non conoscenza dei problemi del settore da parte di quel Nunzio apostolico. Un esorcista
va trovato vicino al paziente.
Ci sono alcuni vescovi che usano un altro sistema: non nominano uno o più esorcisti fìssi, ma
esaminano caso per caso, e allora delegano un sacerdote a praticare gli esorcismi a quella
determinata persona. È un metodo buono, perché il sacerdote trova la diagnosi già pronta; sa già che
deve fare l'esorcismo. Poi si trova ad avere una persona sola, quella persona da esorcizzare. Invece
per un esorcista a tempo pieno la situazione è diversa. Io per esempio, anche il mattino di Natale e
di Pasqua esorcizzo a tempo pieno. Tanto che, scherzando, dico che faccio esorcismi otto giorni alla
settimana. Se lei guarda il mio calendario, l'agenda delle prenotazioni, vede che anche i sabati e le
domeniche sono pieni zeppi. E poi ci sono quelli che vengono non prenotati, e io mi commuovo, e
li ricevo lo stesso... sono tutte persone che soffrono.
Sembra un lavoro molto duro. È anche gratificante?
È un ministero che mi dà molta soddisfazione. Molta, perché vedo persone che soffrono, a cui
riesco ad alleviare, a togliere la sofferenza. Non sono io che la tolgo. Io sono uno strumento; il
Signore si serve di me per togliere loro la sofferenza. Lei immagini, se lei avesse il carisma di
guarigione, la facoltà di guarire gli ammalati! Io penso che lei sarebbe giorno e notte in giro per gli
ospedali per guarire quanta più gente possibile. Quindi diciamo che vedo questo ministero come un
completamento del mio sacerdozio. Se noi leggiamo il Vangelo, osserviamo che Gesù dice sempre:
andate, predicate il Vangelo, cacciate i demoni e guarite i malati. Sempre dice queste tre cose, che
sono le tre cose meditate da Milingo, quando, dopo alcuni anni che era vescovo, si sentiva un
vescovo a metà. Leggendo soprattutto nel capitolo decimo del vangelo di Matteo, diceva: io non
sono un vescovo «completo», perché mi accontento di predicare. E da quando ha cominciato anche
a fare esorcismi e a guarire i malati, lo hanno cacciato via dalla diocesi. Questo posso dirlo con tutta
tranquillità: mai gli esorcisti sono stati trattati bene.
Perché?
Non lo so. Però vedo che sono sempre stati presi in giro dai loro confratelli sacerdoti. Guardati
come teste calde, come matti. Perché a stento i sacerdoti credono nell'esistenza del demonio.
Ma nel Vangelo è affermata chiaramente.
Tante cose sono dette nel Vangelo, e non ci si bada, purtroppo. Gli altri sacerdoti, che non hanno
pratica di questa esperienza, pensano che gli esorcisti siano degli esaltati. Per cui non sono ben visti
dal clero diocesano, questi confratelli che fanno esorcismi. Tranne in caso di bisogno. Perché quan-
do poi un parroco si trova di fronte a un caso complicato, a una persona che gliene fa di tutti i colori
e lui dice subito: qui ci vuole lo psichiatra. E gli viene risposto che quella persona è già stata da un
sacco di psichiatri e non ha ottenuto niente; allora si decide a mandarla da un esorcista. Ma fino al
momento in cui ne hanno bisogno, gli esorcisti non hanno molta popolarità presso i sacerdoti. E
alcuni scrittori hanno affermato: non risulta mai che nella storia della Chiesa un esorcista abbia fatto
carriera. Mai che uno sia stato nomina-• to monsignore, o vescovo, o abbia fatto una carriera eccle-
siastica. No, mai. E questo io lo ritengo un grande vantaggio.
Ma il Papa...
Certamente, il Papa ha fatto esorcismi. Monsignor Alberti, vescovo di Spoleto, portò una donna
nella cappella del Papa, dopo essersi messo d'accordo con lui. E giunta alla liberazione totale, è una
sposa felice, con figli, e ci tiene al segreto. Ma dopo l'esorcismo del Papa ha avuto bisogno di
esorcismi per altri sette anni. Credo che oggi la liberazione sia più lenta che in passato per la

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Inchiesta sul demonio

mancanza di fede e di preghiera, perché quando una persona è colpita dal demonio occorre che tutta
la famiglia preghi. E invece il più delle volte solo la persona indemoniata, posseduta, prega. Ma i
familiari no.
Sono più uomini o più donne, le persone che giungono a lei?
Nettamente maggiore è il numero delle donne. Il perché non glielo so dire. Vengono tutte le
categorie di persone; qualche spiegazione ci sforziamo di darla, ma nessuna è completamente
convincente. Per esempio: che la donna si espone più degli uomini a essere colpita dal demonio,
perché sono certamente più le donne a recarsi dai cartomanti, a partecipare a sedute spiritiche e
anche a frequentare sette sataniche. Inoltre, il campo della magia è quasi del tutto riservato a donne.
Quindi quella porta è più aperta. Un altro motivo: il demonio cerca di far cadere la donna nelle sue
grinfie perché attraverso la donna arriva all'uomo. Eva fece cadere Adamo, è uno strumento di
seduzione. Naturalmente seduzione come vuole il demonio, cioè per portare l'uomo al peccato, a
distaccarsi da Dio, all'ateismo. Il massimo interesse del demonio non è la sua azione straordinaria,
di dare mali malefici e possessione. Il massimo sforzo e attività del demonio risiede in quella che
chiamiamo attività ordinaria: tentare l'uomo al peccato, far cadere l'uomo. Un altro motivo che io,
da mariologo ritengo valido, perché la mia vera materia è la mariologia, è che le donne siano colpite
in maggior numero perché il demonio vuole vendicarsi della Madonna. La grande nemica di satana.
Sono tutti motivi che hanno una loro ragion d'essere, ma non sono sufficienti, presi singolarmente, a
spiegare questa disparità fra i due sessi. E un fatto anche che la donna è più propensa dell'uomo ad
accostarsi a un sacerdote, a farsi curare da un sacerdote. Molti uomini di preti non ne vogliono
sapere per nessun motivo; crepano piuttosto che rivolgersi a un sacerdote. Sono tutte ragioni che
hanno una loro consistenza, ma non sufficienti a spiegare perché molte più donne che uomini
restino prese.
Esistono realmente i «sabba» satanici, o si tratta di un'invenzione letteraria?
No, sono cose reali, e tremende. Il sabba è la riunione delle streghe, la festa delle streghe.
Esistono delle persone che si consacrano a satana, che noi chiamiamo streghe, stregoni,
fattucchiere; diamo loro vari nomi. Esistono e sono sempre esistiti, sin da quando esiste l'umanità.
Perché, veda, c'è il mondo visibile e quello invisibile. Il mondo visibile lo possiamo constatare,
analizzare, valutare. Il mondo invisibile, quello del sovrannaturale, lo conosciamo con certezza solo
attraverso la parola di Dio. L'esistenza degli angeli e dei demoni, del Paradiso, del Purgatorio e
dell'Inferno, gli angeli custodi; la stessa esistenza di Dio mai potremo dimostrarla con il
microscopio, con la TAC o con la risonanza magnetica. Però la cosa curiosa è questa: tutto il mondo
visibile e sensibile scomparirà, e resterà solo il mondo invisibile. Ma del mondo invisibile, anche se
non possiamo dimostrarne l'esistenza con metodi scientifici, c'è una percezione per cui tutte le
razze, anche nelle tribù più antiche, assiri, babilonesi e così via, bene, tutti hanno avuto la
sensazione che esistano spiriti buoni e spiriti cattivi, che gli spiriti cattivi bisogna ingraziarseli con
sacrifici, e purtroppo hanno fatto anche sacrifici umani per ingraziarsi gli spiriti negativi. Così come
tutti hanno avuto la percezione che dopo la morte ci debba essere questa possibilità, di una
punizione o di un premio, perché ci sono tante persone buone che soffrono su questa terra e tante
persone malvagie che su questa terra trionfano. Quindi hanno nutrito la speranza che almeno
nell'altra vita ci sia una giustizia. C'è questa percezione vaga, di questo mondo invisibile. L'uomo ne
ha una percezione vaga, ma ne ha una certezza sicura nella parola di Dio. Chi crede nella Bibbia a
queste cose crede in maniera decisa e certa; chi non crede nella parola di Dio ne ha una cognizione
non completa e piena di incertezze.
E tornando ai sabba?
Guardi, le faccio un caso concreto che mi è successo personalmente. Di una persona che si era
rivolta a un mago per far fare un maleficio contro un'altra persona. L'opera è stata compiuta, il
maleficio ha attecchito. La committente ha portato al mago la fotografìa e qualche indumento

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Inchiesta sul demonio

appartenente alla persona che voleva colpire. Poi si è pentita, è tornata dal mago e ha chiesto
indietro tutte queste cose. Il mago ha detto, guardi è possibile, ma a un prezzo grandissimo. Sono
disposta a pagarlo, ha detto la committente. Il mago le ha indicato una persona di Firenze che aveva
questi oggetti, che li conservava. È andata da quest'uomo a Firenze, che ha capito essere un capo di
questi stregoni; è stata condotta in una stanza piena di cassetti e cassettini, da uno han tirato fuori
fotografia e indumenti, e li ha avuti indietro. La cifra non me la ricordo; ma erano varie decine di
milioni. La cosa più interessante è che il primo mago era in collegamento e dipendente da un mago
più forte di lui a cui obbediva, e a cui era soggetto. I sabba danno l'idea di riunioni di maghi in cui
c'è una gerarchia. Anche fra gli angeli c'è una gerarchia. Sappiamo che san Michele è a capo degli
angeli; anche fra i demoni c'è una gerarchia, sappiamo che satana è a capo dei demoni. Ma anche fra
gli stregoni, fra le persone collegate con satana esiste una gerarchia.
Da lei vengono persone che hanno partecipato a sabba?
No; mi è successo invece che siano venute da me per farsi curare persone che hanno partecipato
a sedute spiritiche, messe nere e riti satanici. Questo sì.
Come si svolge un rito satanico?
Il culto satanico va diviso in due categorie. C'è il satanismo personale, e il satanismo
impersonale. Le dico subito che il più grave è quello impersonale, ma non gliene parlo: sono
persone che non credono neppure all'esistenza di satana. È un satanismo che però è basato sulle idee
di satana. Hanno per principio ciò che ha lasciato detto Alistair Crowley: fa' tutto ciò che vuoi. Con
questo principio non esiste nessuna autorità, né civile, né familiare, né religiosa, di nessun genere.
Questo è il vero satanismo, ed è il peggiore. Se prendiamo il satanismo personale vediamo che i
suoi seguaci credono a satana, rendono culto a satana, dicono a satana: tu sei il mio dio. Ho bruciato
varie consacrazioni a satana scritte col sangue. Satana tu sei il mio dio, non riconosco altro che te, ti
rendo culto, ti onoro, ti do la mia anima, per tutta l'eternità voglio essere tuo, però tu dammi,
dammi, dammi... Ossia si chiede di soddisfare le tre grandi passioni, in sostanza: ricchezza, suc-
cesso, piaceri. In cambio dell'anima. Persone che si sono pentite ce ne sono, perché il demonio non
può fare che male; anche i suoi sacerdoti li tratta malissimo. Dà loro successo, piacere e denaro, ma
grandi sofferenze, soprattutto fisiche. Mali, malesseri, e alle volte anche sofferenze di carattere
esterno: qualcuno che si innamora pazzamente di una persona e questa persona muore. Per
provocare sofferenza. Il demonio non può fare che del male. E in questo ambito di satanismo
personale il demonio viene onorato come dio: c'è il culto a satana, i sacerdoti di satana, i consacrati
a satana; se il culmine del culto a Dio per noi è la messa, per loro il culmine del culto a satana è la
messa nera. Che è una parodia irridente della messa cristiana. È d'obbligo, affinché una messa nera
riesca, il crocefisso rovesciato; è d'obbligo la profanazione eucaristica. Non è d'obbligo, ma c'è in
certe messe, la donna nuda che fa da altare e che poi viene violentata, prima da colui che fa da
sacerdote e poi anche dagli altri. Non è richiesto necessariamente per la validità della messa nera,
ma succede.
Durante questo tipo di riti può esserci una presenza visibile?
Può esserci non una presenza visibile, ma una possessione. Cioè che qualcuno venga posseduto
dal demonio. E poi sono obbligati a ricorrere, se ne hanno la forza, all'esorcista. Se ne hanno la
forza; perché ci sono molti che si rendono conto benissimo di avere una possessione diabolica ma
non ne vogliono sapere di togliersela.
Perché accade questo?
Perché qualcuno può giungere a una malvagità irreversibile. Una delle quattro cause per cui si
può essere colpiti dal demonio. Giuda Iscariota, per esempio: quando Giovanni scrive che «satana
entrò in lui». Da quel momento era satana.

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Inchiesta sul demonio

Ci sono dei collegamenti fra questo, e la massoneria?


Sì, sì. Ma c'è massoneria e massoneria. Non si può fare di ogni erba un fascio, ma ci sono tante
sette massoniche che si dedicano al satanismo, i cui appartenenti sono quelli che pagano i furti di
ostie consacrate. C'è un collegamento diretto fra alcuni gruppi massonici e il satanismo. Risale
perlomeno al secolo scorso, all'Ottocento, sicuramente.
Anche gli esorcisti possono essere attaccati dal demonio. Lei ha mai avuto esperienze di questo
genere?
Mai, mai. Però che ci sia questa possibilità è chiaro. Conosciamo vari fatti. Il bene si paga. L'ha
pagato Gesù, nel modo che conosciamo, in maniera decisiva; tutti i santi hanno avuto grandi
sofferenze, e se non hanno combattuto l'azione straordinaria di satana, hanno combattuto sempre
quella ordinaria, che fa cadere l'uomo nel peccato. Sono stato per ventisei anni da Padre Pio. Quante
volte è stato pestato dal demonio! Tutti i giorni della sua vita, tranne i primi giorni dopo aver
ricevuto le stimmate esterne; se no, tutti i giorni della sua vita è stato tormentato dal demonio.
Perché? Perché strappava le anime a satana, e questo al demonio importa molto di più della
possessione diabolica.
Ma il demonio non è interessato alla possessione?
Il demonio non ci tiene, alla possessione diabolica. Il demonio vuole passare inosservato,
preferisce non essere creduto. I più grandi alleati del demonio sono coloro che non credono alla sua
esistenza, e che predicano la sua non esistenza. Il demonio è contentissimo di essere demitizzato
attraverso quei pupazzi che vediamo con coda, testa da caprone, zoccoli, aU da pipistrello. Il
demonio ci gongola. Gli piace; perché è un ridicolizzarlo, e quindi non credere alla sua esistenza.
Ma il bene si paga, soprattutto il bene spirituale, e noi vediamo che tutti i santi hanno avuto tanto da
tribolare. E molti santi hanno avuto da tribolare direttamente con il demonio. Pensi che abbiamo
una santa di questi ultimi tempi, beatificata da questo Papa, una piccola araba, suor Maria di Gesù
Crocefisso. Per ora è l'unica araba nell'albo dei santi. Carmelitana. Per due volte nella sua vita è
stata posseduta dal demonio con necessità di esorcismi, per esserne liberata. Quanti tormenti le ha
procurato il demonio! Ho in mente però specialmente Padre Pio, perché ci dà l'idea di tanti assalti
diversi da parte del demonio. Veniva soprattutto battuto; appariva a Padre Pio sotto forma di un
cagnaccio, che lo mordeva; o di un personaggio schifoso che lo riempiva di botte. Quando invece lo
voleva ingannare, sedurre, a Venafro accadde, gli apparve sotto forma di fanciulle nude e
provocanti. Ne abbiamo parlato, e ricordato che gli appariva sotto forma di Gesù, della Madonna, o
del suo direttore spirituale. Ma capiva lui stesso l'inganno; aveva imparato a comprendere la
differenza, usando il criterio dettato da quella santa grandissima e mistica, santa Teresa d'Avila.
Diceva, e noi lo usiamo come criterio discriminante molto valido: quando appare il veramente
Signore si ha subito l'impressione di timore. Quando va via, resta una grande dolcezza, e pace.
Quando la Madonna apparve ai tre pastorelli di Fatima, la prima parola fu: non temete. Anche
l'angelo Gabriele disse a Maria: non temere, Maria. Quando c'è un'apparizione autentica il primo
sentimento che l'uomo ha è di timore. E poi dolcezza e pace. Il contrario avviene quando è il
demonio che si trucca, con le sembianze di nostro Signore, della Madonna, di un santo. Appare, e
subito c'è una grande gioia. Finita l'apparizione, una grande amarezza, una profonda tristezza.
Questo è uno dei criteri - non l'unico - per discriminare un'apparizione vera da una falsa.
Quante ore al giorno lavora, padre Amorth?
Tutta la mattina e tutto il pomeriggio, tranne i tempi di preghiera. E poi devo strappare a denti
stretti tempi di studio, tempo per prepararmi alle predicazioni, alle conferenze e dedico, questo sì,
tempo alle interviste, alla televisione, alla radio, ai giornalisti. Perché tramite questi mezzi posso
avere un'influenza molto più estesa che non parlando direttamente e personalmente. Mi è sembrato
che il Signore si sia servito anche di me per far ritornare molti alla pratica degli esorcismi. Il motivo

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Inchiesta sul demonio

principale grazie al quale si è tornati a prendere satana sul serio lo dobbiamo a Paolo VI, al discorso
del 15 novembre 1972. Un discorso in cui usa termini fortissimi. Del demonio dice: «Esce dal
contesto ecclesiastico chi non crede alla sua esistenza»; in pratica una scomunica. Questo discorso
fu un discorso forte. Ma sono anche grato al film L'esorcista che, pur volendo dare spettacolo, con
scene irreali, è un film che sostanzialmente è esatto. Ha avuto un impatto mondiale, con un pubblico
vastissimo, ha rimesso nelle orecchie delle persone l'esistenza di questo strano essere che si chiama
l'esorcista, di cui si erano perse le tracce. Ha divulgato il personaggio dell'esorcista.
Nei paesi in cui gli esorcisti non ci sono, che cosa succede?
Usano i mezzi che possono, magari ricorrono allo stregone. Però tutti hanno la percezione
dell'esistenza di spiriti malefici da cui ci si deve difendere. E quindi ognuno, secondo la sua cultura,
usa strumenti per liberarsi da questi spiriti malefici. Tutti hanno qualche modo per liberarsi dal
demonio. Non conoscendo la verità evangelica, non conoscendo la parola di Dio, sono giustificati; e
non solo è possibile, anzi lo ritengo probabile, che il Signore assecondi anche le buone intenzioni di
queste persone. Perché sono tutti figli di Dio, lo Spirito Santo c'è ovunque. E quindi anche se usano
metodi conformi alla loro cultura e alla loro ignoranza della verità rivelata, non escludo affatto che
questi mezzi siano efficaci.
E nei paesi come Spagna, Yrancia dove non c'è un esorcista?
Lì c'è una vera colpa. Ecco perché ho predicato dappertutto le colpe dei vescovi, il peccato
mortale dei vescovi. In parte me la prendo con loro, perché spetta a loro la nomina degli esorcisti,
spetta a loro in esclusiva, ne hanno il monopolio; quindi se mancano esorcisti non posso
rimproverare i sacrestani; debbo necessariamente prendermela con i vescovi. Però lo faccio anche
per stimolarli, e ripeto che i vescovi che non corrispondono a questo loro obbligo commettono
peccato mortale. L'ho detto perché voglio che anche i vescovi vadano in Paradiso. Se muore un
parroco e un vescovo non provvede, va contro un suo dovere preciso, in cui non può essere
sostituito. Non è che un vescovo di una diocesi vicina possa nominare un parroco lì! E la parrocchia
rimane senza parroco.
C'è mai stato un momento, durante un esorcismo, in cui ha detto: qua non ce la faccio?
No, perché so già che è così, che «qua non ce la faccio». Quando il demonio mi dice: tu non puoi
niente, gli rispondo: hai ragione. Però io dico: in nome di Gesù, ed è Lui che fa. E se Lui vuole, ti
manda via subito, con un soffio. Con un soffio delle sue labbra. Io non posso niente, lo so. Con il
demonio ho un rapporto, diciamo pure di dialogo continuo in cui io riconosco il mio niente.
E lui cerca di sottolineare, questo aspetto?
Subito! Come comincia, inizia subito a dire: tu con me non puoi fare niente. Tu non vali niente.
Questo è un caso troppo duro per te. In questo caso non puoi fare niente. Questa è mia, mi è stata
data, la possiedo io. Appartiene a me. Rispondo: appartiene a Gesù Cristo. Non è vero, ribatte, ap-
partiene a me. Mi è stata data. Guardi, le racconto un caso che ho ancora in corso, ed è molto
difficile. Noi siamo cinque fratelli, nati tutti nello stesso letto. Una volta si nasceva a casa, ora si
nasce in ospedale, nelle cliniche. In una clinica bolognese c'è una levatrice che è satanista. E io mi
trovo a fare esorcismi, per cercare di arrivare alla liberazione di una ragazza, fra parentesi anche una
gran bella figliola, che è stata consacrata a satana subito appena nata, da questa levatrice, prima del
battesimo. E il demonio ci tiene a dire: sono arrivato prima io !
Come ha fatto a consacrarla?
Con parole, con preghiere, con un'invocazione a satana. Ti consacro, satana, questa bambina. Noi
rispondiamo: ma guarda che il battesimo ti ha cancellato... Però lui non rinuncia mai, è una
possessione molto forte, questa è mia, perché sono arrivato prima io. Vediamo anche da qui

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Inchiesta sul demonio

l'importanza di battezzare presto i figli. Come sono stupidi quei genitori che pensano: aspettiamo
che diventi grande, e sarà lui a scegliere. Dico: benedetto genitore, a tuo figlio cerchi di dare il
meglio di te! Lo fai nascere, gli dai il nome, non aspetti che lui cresca e scelga il nome che vuole,
che scelga il padre o la madre che vuole. Se sei convinto che la fede è il meglio che tu gli puoi dare,
dagli la fede. Tanto il Signore i suoi doni li offre, mai li impone; dopo, il bambino o la bambina
potrà sempre dare calci alla fede finché vuole.
Perché dice che questo è un caso molto difficile?
Perché è una possessione molto radicata. Noti, come le ho detto, l'impressione che abbiamo noi
esorcisti è che più tempo passa, più una possessione mette radici in profondità. Come un albero che
mette radici. Arriva da me uno di quarantanni e io vengo a scoprire attraverso i dialoghi con il
demonio che il primo maleficio - in genere uno così ha avuto una serie di malefici - l'ha avuto
quando era bambino, o addirittura nel seno materno e adesso ha quarant'anni, lei capisce... Ecco
perché il primo esorcismo del rituale, naturalmente io parlo del rituale romano vecchio, contiene la
formula «eradicare et fugare», si chiede al Signore di sradicare e di mettere in fuga. Questa è una
ragazza che avrà venticinque, ventisei anni... pensi quanto si è radicato il maleficio.
Di che cosa soffre?
Lo strano è che soffre di malesseri fortissimi, ma che non sa spiegare come. Dove? Dappertutto.
Soprattutto sono colpiti testa e stomaco. Una delle sofferenze più grandi delle vittime è quella di
non essere credute. Né dai genitori, né dai medici, né dai preti. Importantissima comunque è la
collaborazione dei familiari e di chi sta vicino ai colpiti. Ho avuto un caso in cui il demonio diceva:
io andrò via quando tutti i suoi familiari frequenteranno la messa. Il fratello maggiore, già sposato,
non ne voleva sapere. Ma quando anche lui si è convinto, è andato a messa, è diventato praticante,
gli altri lo erano già diventati tutti, la ragazza si è liberata. Quindi l'importante è che ci sia aiuto di
amici e parenti stretti. Ho un caso molto duro, e lo dico con dolore. Il padre e la madre sono
contadini, buoni, ma presi interamente dai lavori agricoli. Interamente; non vanno mai a messa. C'è
una figlia che ha la possessione diabolica. Una volta la madre l'ha accompagnata qui a Roma, con
un'altra persona, e ha assistito all'esorcismo, quindi ha visto le sofferenze, gli urli e così via di
questa ragazza. Le ho detto: sua figlia guarirà quando lei andrà a messa la domenica. Credo che
qualsiasi altra madre ci sarebbe andata di corsa! Niente, zero assoluto; eppure sono buoni. Vivono
al confine fra Toscana ed Emilia. Proprio lì c'è un santuario famoso, un duomo, famoso per la
liberazione degli indemoniati. Il fondatore della chiesa - risaliamo al terzo o al quarto secolo - era
un eremita che teneva per penitenza un collare, il collare di san Vicinio. La chiesa è intitolata San
Vicinio, e contiene anche le spoglie di questo santo. Quando per due volte ho portato questa ragazza
lì, e sono venuti anche i genitori, si sono confessati e comunicati; poi più niente. Sono andato una
volta a celebrare a casa loro, e ho detto dovete essere tutti confessati perché vengo a celebrare la
comunione; quella volta lì l'han fatto, poi non più. Questa ragazza ha un lentissimo miglioramento;
saranno un dodici anni che l'esorcizzo.
È una cosa che si può trasmettere?
E un male non contagioso. Se nella stessa famiglia c'è la madre colpita, e c'è anche la figlia
colpita, in genere non dipende dalla madre. Significa che verso la figlia è stato fatto un maleficio
diverso; è una cosa indipendente, non è legata. Conosco tanti che già con la possessione si sono
sposati, e i loro figli sono sani.
Si manifesta di continuo?
No, si manifesta a tratti. Sono momenti, sono periodi. Dipende dalla gravità. C'è anche la gravità
massima, in cui uno è colpito ventiquattro ore al giorno, e non può fare assolutamente niente. In
genere conducono una vita normale, esteriormente. Le loro sofferenze cercano di tenerle nascoste.
Quando è attaccato si dimena, digrigna i denti, gli verrebbe da urlare ma si trattiene. È una

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Inchiesta sul demonio

sensazione tremenda. Non sei più padrone di te stesso. Non si può prevedere quando accadrà, hanno
il terrore di essere scoperti dalla gente. Le persone non accettano di essere intervistate dalla
televisione; è tale la paura di essere riconosciute, che non accettano mai di essere intervistate,
neanche a volto coperto e alterando la voce. Temono di essere evitati, di essere trattati come dei leb-
brosi.
Il demonio accentua in loro il senso di colpa?
Il demonio insiste sulle paure. Il demonio è il distruttore, Dio è il creatore. Sant'Agostino dice
che se Dio non lo bloccasse, il demonio ci ammazzerebbe tutti. Il suo ideale è portare le persone alla
disperazione e al suicidio. Dicevo: padre Candido, quanta fatica facciamo! Anni e anni e anni, e
queste persone non sono mai liberate... Rispondeva: don Amorth, se lei sapesse quante vite
salviamo! Don Amorth, se lo sapesse! Diceva: basta che uno si metta sotto la protezione della
Chiesa, che abbia fatto anche un solo esorcismo, e tanto più se continua a farne, è impossibile che
arrivi al suicidio. Può arrivare a tentarlo, ma non lo realizza. Le racconto un episodio. Una ragazza
si è messa a camminare sui binari di una delle principali linee ferroviarie italiane, sulla linea Roma-
Livorno. In una curva, di notte, una di quelle larghe curve che hanno i treni, si è stesa con il sacco a
pelo sui binari. E stata lì cinque ore. I treni passavano, in un senso e nell'altro, ma nessun treno è
passato su di lei. Il caso lo dico, ma non lo spiego, perché non sono in grado di spiegarlo, come
«fermati o sole» di Giosuè; il sole si è fermato, inspiegabile.
Ed è viva?
Dopo cinque ore si è stufata, e se ne è andata via. Per dirle: era sotto il regime della Chiesa. È
guarita, poi; si è liberata. Ma quanti anni ci sono voluti. Era un maleficio fortissimo. Una fat tura
commissionata da sua madre. Che poi si è pentita, ha chiesto scusa, ha chiesto perdono. Odiava
questa figlia.
Ed è andata da un mago per commissionare una fattura su sua figlia?
Una fattura fortissima, commissionata dalla madre! I genitori hanno un potere fortissimo sui
figli. Potrei raccontarle delle maledizioni fatte dai genitori sui figli, e dai nonni sui nipoti.
Tremende! Un papà e una mamma. Il papà si era fatto da solo, però era di istruzione meschinissima.
Aveva una figlia, un'ottima figliola, per cui stravedeva. Laureata! Per lui era il massimo. La ragazza
si innamora di un operaio, un bravissimo giovane. Il padre non ne voleva sapere! Mia figlia laureata
che sposa un operaio. Quando i genitori hanno visto che la figlia era assolutamente decisa hanno
fatto finta di accettare. Il fidanzato va a casa loro, loro vanno a casa del fidanzato, tutto accettato.
Viene il giorno delle nozze, in chiesa, il matrimonio, il pranzo. Alla fine del pranzo il padre chiama
la figlia in disparte: vieni, vieni che ti devo parlare. Noti anche il momento: vestita da sposa, il
giorno delle nozze. Le dice: sii maledetta tu! Sia maledetto tuo marito, siano maledetti i tuoi figli!
Una maledizione veramente satanica, perché non è il papà che in un momento d'ira dice: ti
stramaledico! un colpo di rabbia. Questa invece era una cosa voluta, studiata, nei minimi dettagli:
quindi la vera maledizione satanica. Anche se lui non ha mai pensato a satana, era una vera
maledizione satanica. Mi diceva padre Candido, è un caso che era capitato a lui: guarda, non ci si
farà mai niente con gli esorcismi. Ne hanno avute di tutti i colori, sia loro che i loro figli. Di tutti i
colori. E con gli esorcismi hanno avuto il vantaggio spirituale di vivere uniti al Signore, di offrire al
Signore le loro sofferenze; però nessun vantaggio di miglioramento. Ci sono alle volte delle forme
di possessione talmente gravi che gli esorcismi sembrano acqua fresca.
Lei ha avuto esperienza di qualcuna di queste?
Ci sono casi che io metto sul livello di quello di Giuda. Una volta è arrivato da me un giovanotto,
che avrà avuto trentacinque anni, con la madre, la fidanzata e la sorella. Come gli ho messo la mano
sul capo, un grande urlo, bestiale, ed è caduto per terra. Ho interrotto immediatamente l'esorcismo,
e gli ho detto: ma tu sai che hai un diavolaccio grande così? Lo so, mi ha risposto. Vuoi che te lo

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Inchiesta sul demonio

tolga? No, no, lo voglio. Lo voglio tenere. Poi, attraversando il cortile per accompagnarli all'uscita,
lui era andato avanti con la fidanzata, io ero rimasto indietro con la madre e la sorella, ho saputo che
era venuto esclusivamente per compiacere la madre e la sorella, senza volere niente. Era contrario a
che l'esorcismo avesse effetto. Uno può far finta di ricevere l'esorcismo, compiacere i genitori, però
interiormente rinnegarlo. L'esorcismo non entra. Un po' come uno, se vuole, può non essere
ipnotizzato. Qui poi siamo nel campo della fede, se uno non ha fede... Mi dicevano la madre e la
sorella: sì, fidanzata! C'ha moglie e figli. È già stato in galera più volte perché drogato, spacciatore
di droga e organizzatore di prostituzione. Un curriculum così, una possessione diabolica fortissima,
un'opposizione assoluta alla Chiesa, direi una situazione irreversibile. Tutto è possibile alla
misericordia di Dio, ma umanamente parlando direi irreversibile. Padre Candido ritiene che quelli
che si danno a satana e fanno malefici, siano inconvertibili. Che sia impossibile che si convertano.
Sicuramente dannati. Mi ricordo una donna che veniva tante volte a farsi esorcizzare da padre
Candido, diceva di quella che le aveva fatto il maleficio: io prego sempre per lei. Padre Candido
rispondeva: fai male, perdona, affidala alla misericordia di Dio, e non pensarci più. E a me diceva:
sono tutte preghiere inutili, perché pregare per una che fa magia, che fa malefici e non si pente... La
vera malizia satanica.
Ma non è anticipare il giudizio finale?
Il giudizio su satana non è ancora stato pronunciato in maniera definitiva. Fa parte della giustizia
di Dio che ogni male debba essere punito. Il demonio si trova anche lui già condannato alla
dannazione, ma in una posizione intermedia, che durerà fino alla fine del mondo. Per cui se un
demonio tenta una persona, e la fa cadere nel peccato, lei ha la sua colpa; ma anche il demonio ha la
sua. Il demonio che tormenta una persona, che la fa soffrire, aumenta la sua pena eterna. E più volte
gliel'ho detto: ma io ti voglio mandare via, e tu hai tutto l'interesse ad andar via. Più stai qui, più fai
soffrire quella persona, più aumenti la tua pena. Non me ne importa niente! mi risponde. A me
importa solo far soffrire questa persona! Lei naturalmente non approva, ma può capire l'assassino
che ammazza per strada per rubare; ha un interesse. Ma il male, solo per il gusto di fare il male, con
proprio danno: è la perfidia diabolica. Ci sono delle persone che hanno la perfidia diabolica. Fare il
male per il male, senza nessun vantaggio.
C'è sempre stato?
C'è sempre stato, ma ora ce n'è molto di più. Non perché il demonio abbia più potere, ma perché
gli si dà più corda.
È un fatto matematico che quando cala la fede aumenta la superstizione. Sempre. Dodici, tredici
milioni di italiani che frequentano maghi e cartomanti! In Italia oltre ottocento sette sataniche;
sedute spiritiche a tutta forza. La presenza maligna nel novantanove virgola novantanove per cento
dei casi è frutto di subconscio; però c'è quella percentuale minima in cui c'è l'intervento demoniaco.
Sono gli uomini che gli danno potere, al demonio. Dio non castiga l'uomo; è l'uomo che si castiga
da sé. Io credo alla Terza Guerra Mondiale. Credo che ci stiamo incamminando in quella direzione.
Le apparizioni mariane sono degli allarmi ben precisi, ma l'uomo non se ne dà ragione. Pensi alla
corruzione che c'è! Padre Pio, quando è nata la televisione, era furioso. E quando gli si diceva: ma
Padre Pio, è un'invenzione magnifica, rispondeva: lo so che può fare tanto del bene, lo so; ma
vedrete che uso se ne farà! E lo vediamo: violenza, sesso, e orrore.
Ci sono esorcisti di altre religioni?
Sì, ci sono esorcisti protestanti, ed ebrei. Non hanno il «sacramentale» dell'esorcismo, ma
praticano esorcismi. È da notare che nei primi tre secoli dell'era cristiana, tutti potevano fare degli
esorcismi. È scritto anche nel Vangelo, nel vangelo di Marco 16,17: «Coloro che crederanno in me
cacceranno in mio nome i demoni». Nei primi secoli nella Chiesa non c'erano esorcisti ufficiali: chi
se la sentiva, poteva scacciare i demoni. Ora nella Chiesa latina si è poi istituito, nel quarto secolo,

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Inchiesta sul demonio

il sacramentale dell'esorci-stato riservato ai vescovi; che possono nominare esorcisti soltanto


sacerdoti. Però ha continuato a sussistere, parallelamente, quella che noi - per distinguerla -
chiamiamo preghiera di liberazione. E tutti i gruppi del Rinnovamento Carismatico fanno preghiere
di liberazione e di guarigione e anche queste hanno efficacia. Sono preghiere private, mentre
l'esorcismo è preghiera pubblica, fatta con l'autorità della Chiesa.
Ma è possibile rivolgersi direttamente a satana?
O sì, sia le preghiere di liberazione che tutti possono fare, sia le preghiere di esorcismo, sono
rivolte a Dio: «Signore ti prego di liberare questa persona...»; oppure vengono indirizzate a satana:
«Nel nome di Gesù ti comando di uscire». Tutte. Da notare che anche i protestanti hanno
abbondanza di esorcismi. Io preferisco chiamare esorcismi quelli fatti dai sacerdoti nominati come
esorcisti dai loro vescovi; mentre le altre forme preferisco chiamarle preghiere di liberazione. Però è
solo questione di nomi. Là dove non esiste l'esorci-stato, presso i protestanti e presso la Chiesa
ortodossa, che non ha mai accettato l'esorcistato, allora li chiamano semplicemente esorcismi.
Chiunque se la sente li fa, non ha bisogno di un incarico particolare. Diciamo pure che gli esorcismi
sono preghiere di «impetrazione», per cui quello che conta più di tutto è la fede.
Anche da noi, Chiesa latina, dove c'è il sacramentale dello esorcistato, noi vediamo tanti santi e
sante che hanno cacciato demòni con molta più forza degli esorcisti, e questo è avvenuto perché
avevano la santità. E con la santità un sacerdote non esorcista, di nome Padre Pio da Pietrelcina, ha
molte volte cacciato dei demoni senza avere avuto mai l'incarico di esorcista.
L'esorcismo viene praticato anche presso gli ebrei?
Da sempre. Anche Gesù parla di esorcisti ebraici. Quando lo accusano di cacciare il demonio
perché lui se la intende con Belzebul, il capo dei demoni, dice: ma allora i vostri esorcisti con la
forza di chi li cacciano, i demoni? Nomina gli-esorcisti ebraici, che c'erano.
Come descrivono l'Inferno i demoni, se vi accennano?
Non mi è mai capitato di sentirlo descrivere. E non mi è mai capitato di chiederlo nel corso di un
esorcismo..Lei mi dà uno stimolo a provare, a porre questa domanda. Non so se mi risponderebbero,
ma proverò. E a quanto mi risulta neanche altri esorcisti l'hanno chiesto, perché ho letto tanti libri di
esorcisti, di interrogatori fatti al demonio, e non mi ricordo di aver trovato questo genere di
citazione. Credo però che in realtà sia indescrivibile, perché appartiene a una esperienza così
diversa dalle nostre esperienze che noi, così come non possiamo descrivere il Paradiso, non
possiamo descrivere neppure l'Inferno. E una realtà troppo diversa da quelle che sono le nostre
conoscenze.
È possibile che vi sia lo stesso demonio in più persone?
Sì, un demonio può possedere un milione di persone, e anche di più, in tutte le parti del mondo.
Essendo puri spiriti i demoni non hanno i limiti di spazio che abbiamo noi. Per loro spazio e tempo
hanno un significato tutto diverso. Quindi il demonio può benissimo possedere più esseri umani, e
io ho diverse, parecchie persone possedute dallo stesso demonio.
Come si fa a saperlo?
Li obbligo a dire il nome. Il capo dei demoni è satana. E quasi sempre satana c'è. Anche se
magari non è in primo piano in quella determinata persona, perché quella determinata persona viene
infastidita da un altro demonio. Per esempio uno dei demoni che incontro più di frequente è
Asmodeo. Anche Asmodeo, come satana, sono nomi biblici. I nomi biblici dei demoni indicano i
demoni più forti. Asmodeo è quello che è contro l'amore, contro il matrimonio. Cerca di rompere i
fidanzamenti, di spezzare i matrimoni, di infrangere le unioni coniugali. È la sua specialità.

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Inchiesta sul demonio

E lo trova di frequente?
La presenza di satana c'è in tutte le persone che esorcizzo. La presenza di Asmodeo in quasi
tutte. Anche Asmodeo è frequentissimo.
Ha un qualche significato questa frequenza?
Certo! Perché rompere l'amore, rompere gli affetti, rompere i matrimoni, rompere i fidanzamenti,
perbacco! è una bella scocciatura.
E possibile che il demonio usi le anime dei trapassati?
Mi pone un caso che considero materia di studio. Interrogando su questo argomento specifico
vari esorcisti, ho trovato che alcuni ne hanno avuto esperienza, e altri no. Alcuni però hanno avuto
esperienza di trovare anime di trapassati dentro alle persone. O anime non ancora destinate definiti-
vamente all'Inferno, al Paradiso o al Purgatorio; o anime di dannati messe lì sotto l'ordine dei
demoni per tormentare le persone.
Ora la ritengo materia di studio perché noi esorcisti possiamo essere solo i testimoni di quello
che ci capita. Poi aspettiamo che siano i teologi ad approfondire le questioni, e le autorità
ecclesiastiche a decidere quello che è vero e quello che non è vero.
Però anche a me personalmente è capitato, capita, con alcune persone di incontrare anime di
trapassati. Ora, bisogna vedere.
È un trucco del demonio per prendermi in giro? Sono veramente anime di defunti che poi
vengono liberate, e c'è un grande «ooohhhhh» di soddisfazione quando quest'anima se ne parte e va
via? Ecco, non posso dirlo con certezza, la considero ancora una materia di studio.
Padre Candido aveva esperienza di questo?
Non l'ho mai interrogato esplicitamente, su questo. Mentre l'ho interrogato sulla questione
dell'albero genealogico, altro soggetto di studio. Padre Candido riteneva che non si potessero
ereditare dei mali di carattere malefico. Però anche questo tema, che si è sviluppato recentemente,
lo considero ancora materia aperta.
È possibile che nelle sedute spiritiche appaiano anime di trapassati, usate dal demonio?
Ritengo di no. Le anime dei trapassati stanno o in Paradiso o in Inferno o in Purgatorio. È
possibile che ci siano anime di trapassati che restano ancora, per così dire, in sospeso, in attesa di
giudizio. Sono loro che è possibile - è possibile, non siamo certi - possano entrare nelle persone. Ma
che anime di defunti appaiano nelle sedute spiritiche lo escludo in maniera totale.
Allora chi è che appare? È sempre il demonio?
Eh sì, è sempre satana che si traveste in mille modi. È sempre satana che appare. Diciamo anche
che nella grande maggioranza delle sedute spiritiche, o c'è trucco, o c'è suggestione, ma non c'è
nessuna apparizione. Quando però avviene realmente qualche apparizione ritengo che sia sempre il
demonio. Che assume i caratteri, magari anche la voce, della persona trapassata a cui dice di
appartenere. È un trucco. Per esempio tutti gli specialisti delle sedute spiritiche, andando a
controllare i nomi, e le date di nascita fornite dal demonio, sono concordi nel dire che alle volte
corrispondono, alle volte non corrispondono. Anche in questo si dimostra bugiardo.
Gli occhi sono uno specchio importante della personalità. Lei, durante le sedute di esorcismo,
vede negli occhi dei pazienti qualche cosa di particolare?
Mi rendo conto intanto, dal modo in cui gli occhi girano, del demonio da cui la persona è
posseduta. Me ne rendo conto, perché i demoni hanno un comportamento diverso a seconda degli

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Inchiesta sul demonio

esorcisti. Magari con un esorcista si comportano sempre in un modo, con un altro in maniera
totalmente differente.
E questo da che cosa dipende?
Dipende proprio dal demonio, che vuole confondere le idee, e per questo si presenta in un modo
con un esorcista, e in una maniera diversa con un altro. Per confondere le idee, per mascherarsi.
E gli occhi...
Noi riteniamo che quando l'indemoniato gira gli occhi completamente in alto, cioè la pupilla va
completamente in alto, appartiene agli scorpioni. Usiamo un linguaggio di riferimento che è dedotto
dal nono capitolo dell'Apocalisse. Appartiene agli scorpioni, che sono comandati da Lucifero.
Quando invece pone le pupille completamente in basso, allora diciamo che sono i serpenti, che sono
capitanati da satana. Che è anche superiore a Lucifero. Possono essere però presenti altri demoni,
non Lucifero o satana, però appartenenti a quelle categorie. Poi dal movimento degli occhi mi ac-
corgo - è una mia particolarità - se le persone durante l'esorcismo mi vedono compleamente
deformato. Mi fanno delle descrizioni magnifiche. Mi vedono con tre occhi, con quattro occhi, con
le orecchie a punta, mi vedono un mostro, mi vedono un teschio, un vampiro; qualche cosa sempre
di assolutamente repellente. Tanto che, quando ho a che fare con signore o signorine, e mi
raccontano come mi hanno visto, chiedo: mi avrebbe sposato? Noooo...! E poi una gran risata. Però,
durante l'esorcismo, dal movimento degli occhi mi rendo conto se una persona mi sta vedendo male,
o mi sta vedendo bene. Perché in genere quando tiene gli occhi fissi, e io la guardo, e non ha
movimenti alle pupille, in genere vuol dire che mi vede bene. In genere; perché qualche volta,
anche in questo caso, magari mi vede doppio, mi vede triplo, mi vede con una testa enorme, anche
in questo caso mi vede deformato.
E la rotazione delle pupille da che cosa dipende?
Dipende dai movimenti che il demonio fa fare alla persona, in genere per evitare lo sguardo
dell'esorcista. Io fisso le persone negli occhi, e dico alle persone di guardarmi negli occhi, e tengo
fissati i miei occhi sulle persone. Tenga presente però che il più delle volte le persone indemoniate
tengono gli occhi ermeticamente chiusi, perché così non vedono me, e io non posso vedere i loro
occhi.
Perché, attraverso gli occhi l'esorcismo ha particolare forza?
Sì, attraverso gli occhi si può avere una maggiore conoscenza della persona. Se chiudono gli
occhi, questa è una fonte di cognizione che l'esorcista perde. Quando c'è il demonio in genere la
persona indemoniata tiene gli occhi ermeticamente chiusi. Con grande forza: tanto che anche con le
dita non si riescono ad aprire le palpebre.
Addirittura! E come si riesce a farglieli aprire? C'è un ordine particolare?
Macché! Io do l'ordine: guardami, ma loro se ne infischiano. Tranquillamente. Qualche volta
però durante l'esorcismo sono costretti, proprio dalla forza dell'esorcismo, ad aprire gli occhi. E
allora in quei momenti lì, vedono. Vedono. Non sempre però ricordano quello che hanno visto.
Finito l'esorcismo, quando gli si chiede: che cosa hai visto? Che cosa ti è apparso? Magari hanno
avuto delle visioni particolari, ma visioni a occhi chiusi. Ma visioni interiori. Qualche volta per
esempio vedono una maga mentre fa una fattura con una bambolina, riempiendola di spilli. Non è
detto però che questa persona sia stata vittima di un maleficio fatto da una maga attraverso una
bambolina trafitta di spilli. Anche se questa è una delle fatture più frequenti.
E che cos'altro vedono?

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Inchiesta sul demonio

Qualche volta vedono i diavoli e, cosa più interessante, molto interessante, dal momento che
invoco sempre l'assistenza di padre Candido, che è stato il mio grande maestro, e l'assistenza di
Padre Pio, da cui mi sono recato per ventisei anni, quando era vivo, dal 1942 al 1968, capita spesso
che l'indemoniato li veda presenti. Specialmente Padre Pio, ma anche padre Candido. Allora si
mette a gridare durante
l'esorcismo: «Via quel frate! Via quel frate! Non voglio quel frate!». Gli chiedo: «Chi, Padre
Pio?». E urla: «Siii. Via quel frate». Non lo tollerano. Io non li ho mai visti, ma loro li vedono.
C'è differenza fra magia bianca e magia nera?
Nel linguaggio corrente, per magia bianca si intende liberare dai malefìci; per magia nera si
intende fare i malefici. Per cui in questo senso sembra che siano diverse. Però, sia che si tratti di
magia bianca che di magia nera, sempre si agisce per mezzo del demonio, o con l'aiuto del
demonio. Quindi sotto quest'aspetto esiste un'unica magia, il ricorso al demonio. Le dirò anche che
molti fanno solo magia bianca, e non magia nera, perché hanno paura del boomerang. Temono che
si ritorca su di loro. Cioè che se fanno una fattura, il maleficio, invece di colpire la persona, ricada
sulla loro testa.
Quali potere può dare satana a questi maghi?
Può dare dei poteri, effettivamente, a coloro che si consacrano a lui. Può dare dei poteri,
realmente, che distinguerei nelle tre grandi passioni umane. Superbia vitae, - uso il linguaggio di
san Giovanni - la superbia, il successo, il potere. Avere successo nella carriera, una riuscita
straordinaria. Soldi, ricchezza; e può anche dare piaceri, la soddisfazione dei propri vizi. Queste
sono le cose che può offrire il demonio. Aggiungo che, dal momento che il demonio può sempre e
solo fare del male, anche quando dà queste cose, le dà sempre legate a grandi sofferenze. Perciò
coloro che si consacrano a satana anche se apparentemente godono di successo, dispongono di molti
quattrini e di tante cose, in realtà sperimentano delle sofferenze tali che fanno un inferno su questa
terra, e un altro inferno nell'altra vita.
Non è mai gratis...
Non è mai gratis. Il demonio può sempre e solo fare del male, e sempre cerca di fare del male.
I sensitivi: qual è il loro ruolo?
Dobbiamo distinguere due categorie. I sensitivi e i carismatici. I sensitivi sono persone che
hanno dei doni naturali particolari per cui sentono delle cose che la maggioranza degli uomini non
sente. Tipico è l'esempio del rabdomante, che avverte la presenza dell'acqua, ne specifica anche la
profondità, aiutandosi con una bacchetta. Questa è una sensibilità naturale. Servono per trovare
l'acqua, e per tanti scopi. Invece il carismatico è qualcuno dotato di un dono dello Spirito Santo, un
dono quindi preternaturale, proprio perché dato dallo Spirito Santo. Per cui può anche «sentire», per
esempio, se in una persona c'è un demonio oppure no; cosa che un sensitivo non può avvertire.
Un sensitivo non registra una sensazione di «negatività», in una situazione del
genere?
No, no. Un sensitivo avverte solo delle cose naturali; non cose preternaturali.
Invece un carismatico...
Può avere un carisma particolare. Per esempio, il carisma di guarigione: guarire i malati. Per
esempio, la potestà di cacciare i demoni, o anche soltanto la capacità di percepire la presenza dei
demoni, e di segnalarla. Un carismatico può avere tanti carismi: il discernimento, il carisma delle

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Inchiesta sul demonio

lingue, il dono di parlare conforme al volere dello Spirito Santo, e anche il carisma di profezia, cose
che mai hanno i sensitivi. Ecco, sono due categorie ben distinte.
Lei ha qualche esperienza in questo senso?
Sì, ne ho avuta qualche esperienza, ma bisogna dire che sono doni molto rari. Sono veramente
molto rari, e ho sempre toccato con mano che lo Spirito Santo è rispettosissimo verso la nostra
libertà, ma è altrettanto geloso della sua libertà. Ossia i doni li elargisce a chi vuole, e quando vuole.
Quindi è possibile che un carismatico in certi momenti senta qualche cosa, e in altri momenti non
senta nulla.
Possono essere d'aiuto nella pratica dell' esorcismo?
Certamente possono essere d'aiuto, ma è un aiuto che va sempre controllato; c'è bisogno di
conferma, proprio perché anche i carismatici non è che dispongano di un dono stabile, permanente,
automatico; no, quando il Signore glielo dà, ce l'hanno; quando non glielo dà, non ce l'hanno.
Anche qui potrei farle qualche esempio relativo proprio a Padre Pio, che a volte ha predetto cose
che si sono avverate, e altre volte ha predetto cose, forse in forma solo di augurio, che non si sono
realizzate. Conosco casi in cui coppie di coniugi si sono rivolte a Padre Pio perché avevano il gran
dolore di non avere figli, e Padre Pio ha detto loro: oh, ne avrete! Ne avrete. E invece i bambini non
sono venuti. Quindi in quel caso Padre Pio forse ha parlato solo sotto forma di augurio, non di
profezia. Però è un fatto che non si sia avverato quello che lui ha detto.
Nel caso Milingo satana ha avuto un ruolo?
Certamente, un ruolo fortissimo. Un ruolo fortissimo per far cadere Milingo, così noto in tutto il
mondo, per farlo cadere diciamo in una colpa, in un peccato, in una forma di vita assolutamente
contraria a quella che è stata tutta la sua esistenza, a quella che è stata la scelta fondamentale della
sua vita, di vivere consacrato a Dio, di vivere come ministro di Dio. Direi che in questo caso noi
vediamo in pieno l'opera di satana, quella che noi chiamiamo normale attività del demonio, cioè
l'attività ordinaria, quella del demonio tentatore. Non ci vedo però per niente l'attività straordinaria
del demonio, quando il demonio colpisce con dei mali particolari, che possono giungere alla
possessione diabolica.
Era l'unico vescovo che a quanto si sapeva esercitava...
No, ci sono altri vescovi esorcisti, per esempio il vescovo di Isernia, il vescovo di Civitavecchia.
Monsignor Gemma e monsignor Grillo. Esercitano questo ministero; occasionalmente, essendo
occupatissimi come vescovi.
Pensa che Milingo tornerà a esercitare?
Spero di sì. Ma devo riconoscere che in questo momento in cui ci parliamo, siamo al 24 giugno,
giorno molto caro a me, non so in che stato di salute si trovi, non so dove sia, non so nulla su di lui,
non so se e quando uscirà da questo isolamento, anche se penso di sì; e penso che, uscendo da
questo isolamento, tornerà a fare la sua attività di prima.
Perché questo giorno le è molto caro?
Lo è per due motivi: è la natività di san Giovanni Battista, e il giorno della prima apparizione
della Madonna a Medjugorje - io credo a Medjugorje, ci sono stato molte volte, ho scritto molto su
Medjugorje e ciò che ho scritto è frutto di esperienza diretta. La Madonna stessa ha chiesto ai
bambini di celebrare come anniversario della sua venuta il 25 di giugno, perché il 25 è il giorno in
cui ha cominciato a parlare. Il primo giorno i ragazzi sono stati così coraggiosi che sono scappati
via. Io ho sempre cari sia il 25, perché la Madonna desidera che sia celebrato come anniversario

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Inchiesta sul demonio

delle apparizioni; ma ho caro anche il 24, perché la prima apparizione è avvenuta il 24 giugno.
Il demonio può avere effetto sulle attività umane, come industria, affari e così via?
Può influire. E un campo in cui satana può influire. Può mandare all'aria un'azienda, può portarla
al fallimento, perché il demonio cerca sempre di portare al male. Il suo sogno è questo; Dio è il
creatore, e il demonio è il distruttore. Il sogno del demonio, e lo sforzo del demonio, e parlo della
sua attività ordinaria, quindi rivolta verso tutti, è quello di portare l'uomo alla disperazione e al
suicidio. Questo sarebbe il suo massimo desiderio. Naturalmente non c'è solo il demonio, che
influisce. Ci sono gli angeli custodi, ci sono i santi, c'è la Madonna, e c'è soprattutto il Signore, a cui
nulla sfugge, per cui i poteri del demonio sono limitati, secondo il disegno di Dio. Ne abbiamo un
esempio biblico famoso, nel libro di Giobbe, in cui Dio dà dei poteri al demonio, ma con dei limiti.
Ha avuto esperienza di industrie, o attività in cui è stato richiesto il suo
intervento?
Sì, sì. Molte volte. Molte volte. Ho avuto persone a cui gli affari andavano bene, e poi hanno
cominciato, senza nessun motivo apparente, a essere disastrosi. Per esempio una persona aveva un
negozio frequentatissimo. Di colpo più nessuno ci ha messo piede. Che cosa è successo? Ci vuole
un rimedio. Abbiamo consigliato di benedire, di mettere un'immagine sacra, magari andiamo a fare
un esorcismo sul negozio. Ci può essere in quell'immediato, improvviso non andare più in quel
negozio da parte della gente, un'azione di satana.
Sotto che forma?
Sotto forma di «vessazione», secondo una terminologia che io cerco di far trionfare. Perché
finora una terminologia comune, accettata da tutti non c'è. Io la chiamo vessazione, questa.
Come si può risolvere?
Con la preghiera, molta preghiera, e con i sacramenti. E se fosse una cosa veramente insistente, e
se ci si rendesse conto che c'è un'attività del demonio, con gli esorcismi. Perché gli esorcismi non si
fanno solo in caso di possessione diabolica; come ben dice l'ultimo Catechismo della Chiesa
cattolica, si fanno anche in caso di mali causati dal demonio. Perciò se ci si rende conto che questo
è un male causato dal demonio si può fare l'esorcismo, sull'industria, sul negozio o su quello che è.
Nel caso di fattura, o maleficio, la persona vittima ha dei segni evidenti?
Presenta dei segni quando ha dei mali causati dal demonio sul fisico. Per esempio sto seguendo
una persona - e lì è proprio evidente la causa demoniaca - che soffre di vesciche in tutto il corpo. Un
disturbo di cui i medici non sanno venire a capo in nessun modo. Le hanno studiate, le hanno
analizzate, hanno fatto la biopsia, hanno sperimentato tutti i sistemi possibili, ma non riescono a
trovare nessun rimedio a queste vesciche. La persona colpita però ha un po' di vantaggio lavandosi
con acqua benedetta; facendo il bagno con acqua benedetta. Quando uno vede che non c'è nessun
miglioramento con mezzi naturali suggeriti dalla scienza medica, e invece si vede che qualcosa
succede con la preghiera e con i sacramentali, - in questo caso l'acqua benedetta - allora si può dire
che qui è entrato in azione qualche cosa di malefico.
A Roma la presenza satanica è particolarmente forte?
È particolarmente forte. Si è fatta un nome Torino, e non so perché. Ormai tutto il mondo è
paese, e Roma è sotto questo aspetto la peggiore città d'Italia per una questione demografica. Perché
è la più popolosa. Ma ormai la situazione è analoga in tutto il mondo.
Ha mai avuto esperienza di sacerdoti che hanno tradito?

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Inchiesta sul demonio

Purtroppo sì. Ho avuto esperienza di un sacerdote che si è dato alla magia, per riuscire a
indovinare il futuro, per avere dei poteri... Magari si è dato alla magia innocentemente, direi
scioccamente. Senza pensare minimamente che in queste cose intervenisse il demonio. Si è accorto
che con il pendolino otteneva delle risposte che erano utili. Ha visto che versando in un piatto pieno
d'acqua una per una delle gocce d'olio prendevano una disposizione particolare, per cui aveva dei
risultati, delle risposte alle sue domande. Senza pensare al demonio, inconsciamente è diventato
schiavo di questi mezzi, che sono mezzi magici. È diventato schiavo della magia.
Non è andato oltre?
Non è andato oltre. Ma purtroppo c'è anche qualche altro sacerdote che ha compiuto il passo
successivo, si è dato al diavolo. Conosco un parroco - e naturalmente non dico neanche in quale
parte d'Italia si trova - che oltre a fare il parroco fa anche il capo, il sacerdote di una setta satanica.
Celebra messe nere, per cui i suoi adepti non hanno neanche bisogno di andare a rubare le ostie,
perché lui le consacra e poi vengono profanate. Nella messa nera uno dei punti fondamentali,
irrinunciabili, è la profanazione dell'eucaristia. Per fortuna casi di questo genere sono rarissimi.

Una lettera indignata


Sommario: Per capire e rendere più evidente la singolare disattenzione di cui la struttura ecclesiastica
sembra protagonista, e di cui alcuni vescovi - come monsignor Andrea Gemma - si sono lamentati, pub -
blichiamo alcuni stralci della lettera che don Gabriele Amorth ha inviato a chi di dovere dopo la
pubblicazione del Rituale per gli esorcismi • La lettera è datata 8 settembre 2000: il giorno in cui la Chiesa
celebra la nascita di Maria. Per onestà verso padre Amorth, dobbiamo dire che non è da lui che abbiamo
avuto il testo, di cui siamo venuti in possesso alcuni mesi dopo l'intervista da altra fonte • Ci sembra che
sia utile - padre Amorth non ha peli sulla lingua, né sulla penna -a chiarire e la posizione di molti sacerdoti
e vescovi, e a illustrare adeguatamente la situazione da lui appena descritta nell'intervista.

«... Il 4 giugno del 1990 è uscito d'improvviso il Rituale ad interim. D'improvviso per noi
esorcisti, mai consultati né prima né dopo, completamente tagliati fuori dalla possibilità di dare un
qualsiasi contributo. Il testo ad interim rivelava chiaramente di essere stato compilato da persone
completamente a digiuno di pratica esoreistica. Per di più (la commissione) dimostrava di non
gradire osservazioni...
A non molti esorcisti il testo fu consegnato, perché lo sperimentassero. Io sono tra quelli che
l'hanno sperimentato. Ma poi mai fu chiesto da nessuno il parere degli esorcisti a cui il testo era
stato dato, e mi risulta con certezza che, passati i due anni e più ancora, nessuna Conferenza
episcopale ha inviato osservazioni...
Si aggiunga anche l'errore sparso a larghe mani da certi studiosi di Sacra Scrittura, che negano
pure gli esorcismi evangelici, riducendoli a linguaggio culturale, adattato alla mentalità dell'epoca.
Di conseguenza neppure le Conferenze episcopali hanno interesse verso questo argomento, che non
conoscono e spesso direttamente combattono. Con grande gioia di maghi, cartomanti, sette e di tutto
il mondo dell'occultismo, che ha così potuto prosperare e diffondersi del tutto indisturbato...».
Una commissione di diciotto esorcisti di tutto il mondo - quattordici italiani, due francesi, uno
inglese e uno statunitense - si è autoformata, per stilare un elenco di osservazioni. «Le abbiamo
chiamate le «osservazioni dei diciotto» e abbiamo cercato di farle avere alle parti interessate, con
più larghezza possibile: alla Congregazione del Culto, alla Congregazione della Fede, alle nostre
Conferenze episcopali... Una copia fu consegnata direttamente, brevi manu, al Santo Padre».
L'effetto è stato nullo, denuncia padre Amorth; anzi peggio. Il loro contributo è stato male
interpretato, dai redattori del nuovo Rituale: «Non è stato visto come l'umile aiuto di gente esperta
che esprime il suo parere. È stato acccolto come un insulto, una critica. Cito testualmente: "Si

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Inchiesta sul demonio

dovette prendere atto del fenomeno di un gruppo di esorcisti e cosiddetti demonologi (!), quelli che
in seguito si sono costituiti in Associazione Internazionale, che orchestrava una campagna contro il
rito". Noi non abbiamo mai orchestrato nessuna campagna contro il rito. Abbiamo solo cercato di
dare un contributo di persone competenti, molto più che nelle commissioni incaricate di rivedere il
Rituale, dove non ce n'era una sola che fosse competente». Una prima commissione era cardinalizia,
e padre Amorth, nella sua lettera, ricorda che «nei loro interventi i cardinali hanno talvolta esordito
affermando: "Io di questa materia non ne so niente... Non me ne sono mai occupato". E il risultato,
come diremo, è pienamente conforme a questa totale inesperienza».
La critica punto per punto è impietosa, ed è difficile non vedere le buone ragioni espresse dai
«diciotto». Si incomincia dalla raccomandazione al vescovo di nominare persone che abbiano «una
preparazione specifica». Commento: «L'unico insegnamento che il vescovo è in grado di dare si
compendia in una parola che non viene detta, ma è sottintesa: Arrangiati».
Si continua con i «malefìci» cioè «il male causato a una persona ricorrendo al diavolo». Il nuovo
Rituale bombile dictu, si limita ad affermare la proibizione assoluta di fare esorcismi. Si ammette,
con grande magnanimità, qualche preghiera consolatoria, che può essere fatta anche da un sacerdote
non esorcista o da un diacono. E perché non anche da un portinaio o da un netturbino, ossia da un
laico?». Nota la lettera che i compilatori ignorano che «i malefici sono di gran lunga la causa più
frequente delle possessioni e dei mali malefici».
Il nuovo Rituale ingiunge: «Non si proceda agli esorcismi se non c'è la morale certezza della
presenza del demonio», ed elenca poi i vari segni, indizio di una possibile presenza demoniaca:
capire e parlare lingue sconosciute, manifestare cose occulte, avere una forza straordinaria. La
critica: «Ma gli estensori non sanno che questi segni, come quasi tutti gli altri segni, si manifestano
quasi esclusivamente durante gli esorcismi e non al di fuori di essi, per cui l'esorcismo ha vero e
proprio scopo diagnostico, ossia lo scopo di provocare i segni di un'eventuale presenza malefica».
L'idea «geniale» delle commissioni era questa: «prima si fa la diagnosi, e poi si fa la cura», sulla
falsariga di quanto accade in un'analisi medica. Ma se per la diagnosi medica ci sono lastre, esami,
TAC e così via, «per la diagnosi esoreistica c'è solo la preghiera». E se un'operazione sbagliata può
essere fonte di lesioni e danni, nella sua lettera padre Amorth scrive che «mai mi sono pentito di
aver fatto esorcismi non necessari; mai ne sono seguiti danni, ma solo la soddisfazione di sentirsi
dire: stia tranquillo che in lei non c'è niente di malefico».
E poi c'è l'interrogatorio. «Tutti gli esorcisti sanno, nei casi di vera possessione, quanto sia
importante l'interrogatorio dei demoni, di origine evangelica. Il Rituale Romano insegnava con
chiarezza quali domande si debbono fare e quali non fare. Le preghiere contenevano il comando
(«Praecipio tibi, quicumque es, spiritus immonde...») che ho sempre ritenuto il più forte, il più
conclusivo, tanto che padre Candido e tutti noi, suoi allievi, lo riserviamo per ultimo». Non se ne fa
cenno, nel nuovo testo. «Dimostrazione in più, se ce ne fosse bisogno, che nessuno dei redattori del
Rituale, di entrambe le commissioni, ha mai fatto e mai visto un esorcismo». Quella che viene
definita «amarissima relazione» termina con un'accusa precisa. «Non dico che il nuovo Rituale non
sia stato compilato con cura; chi lo legge non può averne che un'impressione favorevole. Dico che è
stato compilato con totale, assoluta incompetenza specifica da persone di ragguardevoli competenze
in altri settori, ma del tutto a digiuno riguardo a esorcismi». Eppure, come vedremo, nella Chiesa ci
sono state, e ci sono ancora, persone di una certa autorevolezza che all'esistenza del diavolo come
essere creato, reale, e non come a un qualche cosa di impersonale e generico, ci credono; eccome.

In «alto» al diavolo ci credono


Tutti trovarono sommamente giusta la condanna di Satana. Ma vi fu mai nessuno fino ad
oggi che abbia pensato e sentito come questa condanna sia stata, al tempo stesso, condanna

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Inchiesta sul demonio

di Dio al dolore? Il castigo di Lucifero divenne subito, in altra forma, il castigo di Dio.
Papini, 11 Diavolo

Sommario: A dispetto della deriva iper-razionalista, che il demonio sia qualche cosa di più di un mito
nella Chiesa qualcuno lo crede ancora • Paolo VI, il papa colto e umanista celebrato da tutti gli ambienti
progressisti e à la page, cattolici e non (ma solo dopo la sua morte, e in una contrapposizione spesso
ingiusta verso Giovanni Paolo II) come il simbolo della nuova modernità della Chiesa, sorprese tutti,
nell'udienza generale del 15 novembre 1972, con un discorso incentrato completamente sull'opera
dell'«avversario» • Ne riportiamo qualche brano.

«Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica, o
addirittura come superstiziosa e irreale, la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da
quel male che si chiama Demonio.
La visione cristiana del cosmo e della vita è ottimista; e questa visione giustifica la nostra gioia e
la nostra riconoscenza di vivere, per cui celebrando la gloria di Dio celebriamo la nostra felicità.
Ma è completa questa visione? Nulla ci importano le deficienze che sono nel mondo? Il dolore,
la morte, la cattiveria, la crudeltà, il peccato, in una parola, il male? E non vediamo quanto male è
nel mondo? Specialmente quanto male morale contro l'uomo e contro Dio? Non è forse questo triste
spettacolo un inestricabile mistero?
Lo troviamo nel regno della natura, dove tante sue manifestazioni sembrano denunciare un
disordine. Poi lo troviamo nell'ambito umano, dove incontriamo debolezza, fragilità, dolore, morte e
qualche cosa di peggio; una duplice legge contrastante: una rivolta al bene, una invece rivolta al
male.
Troviamo il peccato, perversione della libertà umana, e causa profonda della morte, perché
distacco da Dio, fonte della vita, e poi occasione ed effetto di un intervento in noi, nel nostro
mondo, di un agente oscuro, il Demonio. Il male non è più soltanto deficienza, ma
un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà,
misteriosa e paurosa".
Esce dal quadro dell'insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di
riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente essa
pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una pseudorealtà,
una personificazione personale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni (il
corsivo è nostro, n.d.a). Il problema del male, visto nella sua complessità e nella sua assurdità
rispetto alla nostra unilaterale razionalità, diventa ossessione. Essa costituisce la più forte difficoltà
per la nostra intelligenza religiosa del cosmo...
E l'incombenza di questa nefanda presenza è segnalata in moltissimi passi del Nuovo
Testamento. San Paolo lo chiama "il dio di questo mondo" e ci mette sull'avviso sopra la lotta al
buio, che noi cristiani dobbiamo sostenere non con un solo Demonio, ma con una paurosa pluralità:
"Rivestitevi - dice l'apostolo - dell'armatura di Dio, per poter affrontare le insidie del diavolo,
poiché la nostra lotta non è (soltanto) col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà,
contro i dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell'aria".
E che non si tratti d'un solo Demonio, ma di molti, diversi passi evangelici ce lo indicano; ma
uno è principale: Satana, che vuol dire l'avversario, il nemico; e con lui tutte creature di Dio, ma
decadute, perché ribelli e dannate; tutto un mondo misterioso sconvolto da un dramma
infelicissimo, di cui conosciamo ben poco...
È il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo

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Inchiesta sul demonio

essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce; è il
nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana... È "l'omicida fin da
principio...e padre della menzogna", come lo definisce Cristo; è l'insidiatore
dell'equilibrio morale dell'uomo. È lui il perfido e astuto incantatore, che sa
insinuarsi in noi, per via dei sensi, della fantasia, della concupiscenza, della logica
utopistica, o di disordini, altrettanto nocivi quanto all' apparenza conformi alle
nostre strutture fisiche o psichiche, o delle nostre istintive, profonde aspirazioni (il
corsivo è nostro, n.d.a).
Sarebbe questo sul Demonio e sull'influsso che egli può esercitare sulle singole persone, su intere
società, o su avvenimenti, un capitolo molto importante della dottrina cattolica da ristudiare, mentre
oggi poco lo è. Si pensa da alcuni di trovare negli studi psicoanalitici e psichiatrici o in esperienze
spiritistiche, purtroppo oggi tanto diffuse in alcuni paesi, un sufficiente compenso. Oggi si
preferisce mostrarsi forti e spregiudicati, atteggiarsi a positivisti, salvo poi prestar fede a tante
gratuite ubbie magiche o popolari, o peggio aprire la propria anima - la propria anima battezzata,
visitata tante volte dalla presenza eucaristica e abitata dallo Spirito Santo! -alle esperienze
licenziose dei sensi, a quelle deleterie degli stupefacenti, come pure alle seduzioni ideologiche degli
errori di moda, fessure attraverso le quali il maligno può facilmente penetrare e alterare l'umana
mentalità. Non è detto che ogni peccato sia dovuto direttamente ad azione diabolica; ma è pur vero
che chi non vigila con certo vigore morale sopra se stesso si espone all'influsso del mysterium
iniquitatis a cui san Paolo si riferisce».
Non era la prima forte provocazione di papa Montini. Nello stesso anno, il 29 giugno 1972,
Paolo VI in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo, nell'omelia Resistite forti in fide,
aveva lanciato un'accusa che aveva provocato polemiche e reazioni. Cita il volume X dei suoi
insegnamenti che riferendosi alla situazione della Chiesa di oggi, il Santo Padre afferma di avere la
sensazione che «da qualche fessura sia entrato il fumo di satana nel tempio di Dio». C'è il dubbio,
l'incertezza, la problematica, l'inquietudine, l'insoddisfazione, il confronto. «Crediamo - osserva
Paolo VI - in qualcosa di preternaturale venuto nel mondo proprio per turbare, per soffocare i frutti
del Concilio Ecumenico, e per impedire che la Chiesa prorompesse nell'inno della gioia di aver
riavuto in pienezza la coscienza di sé. Appunto per questo vorremmo essere capaci, più che mai in
questo momento, di esercitare la funzione assegnata da Dio a Pietro, di confermare nella Fede i
fratelli». Fu proprio in quello stesso anno, il 1972, che la Chiesa cattolica decise che l'«ordine
minore» dell'esorci-stato sarebbe stato abolito.
E veniamo a Giovanni Paolo IL Ha parlato molte volte del demonio. Ne ricordiamo alcune frasi
che ci paiono particolarmente significative. Il 24 maggio del 1987 il Pontefice visitò il santuario di
San Michele Arcangelo, a Monte Sant'Angelo, in provincia di Foggia. Ricordò la figura
dell'arcangelo, la sua battaglia contro i demoni: «Questa lotta contro il demonio, che
contraddistingue la figura dell'arcangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il demonio è
tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si
riscontra nella società, l'incoerenza dell'uomo, la frattura interiore della quale è
vittima, non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche l'effetto
dell'azione infestatrice e oscura del satana, (il corsivo è nostro, n.d.a.) di questo insidiatore
dell'equilibrio morale dell'uomo, che san Paolo non esita a chiamare "il dio di questo mondo", in
quanto si manifesta come astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per
introdurvi deviazioni tanto nocive quanto all'apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni».
Papa Wojtyla dedicò inoltre due lunghe «catechesi», durante le udienze generali del mercoledì, il
13 e il 20 agosto del 1986, in piazza San Pietro. Ne citiamo alcuni lunghi brani. «Come effetto del

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Inchiesta sul demonio

peccato dei progenitori questo angelo caduto ha conquistato in certa misura il dominio sull'uomo.
Questa è la dottrina costantemente confessata, e che il Concilio di Trento ha confermato nel trattato
sul peccato originale; essa trova drammatica espressione nella liturgia del battesimo, quando al
catecumeno viene chiesto di rinunziare al demonio e alle sue seduzioni.
Di questo influsso sull'uomo e sulle disposizioni del suo spirito (e del corpo) troviamo varie
indicazioni nella Sacra Scrittura, nella quale satana è chiamato "il principe di questo mondo", e
persino "il dio di questo mondo". Troviamo molti altri nomi che descrivono i suoi nefasti rapporti
con l'uomo: "Belzebul" o "Belial" "spirito immondo", "tentatore", maligno, e infine "anticristo".
Viene paragonato a un "leone", a un "drago" (nell'Apocalisse) e a un "serpente". Molto frequente-
mente per designarlo viene usato il nome "diavolo" dal greco diaballein (da cui diabolos), che vuol
dire: causare la distruzione, dividere, calunniare, ingannare. E, a dire il vero, tutto questo avviene
fin dall'inizio per opera dello spirito maligno che è presentato dalla Sacra Scrittura come persona,
pur asserendo che non è solo: "Siamo in molti", gridano i diavoli a Gesù nella regione dei Geraseni;
"il diavolo e i suoi angeli", dice Gesù nella descrizione del futuro giudizio.
Secondo la Sacra Scrittura e specialmente il Nuovo Testamento, il dominio e l'influsso di satana
e degli altri spiriti maligni abbraccia tutto il mondo... Satana mette alla prova persino Gesù, nel
tentativo estremo di contrastare le esigenze dell'economia della salvezza così come Dio l'ha preor-
dinata.
Non è escluso che in certi casi lo spirito maligno si spinga a esercitare il suo
influsso non solo sulle cose materiali, ma anche sul corpo dell'uomo, per cui si parla
di "possessioni diaboliche". Non è sempre facile discernere ciò che di preternaturale
avviene in questi casi, né la Chiesa accondiscende o asseconda facilmente la
tendenza ad attribuire molti fatti a interventi diretti del demonio; ma in linea di
principio non si può negare che nella sua volontà di nuocere e di condurre al male,
satana possa giungere a questa estrema manifestazione della sua superiorità (il
corsivo è nostro, n.d.a).
Dobbiamo infine aggiungere che le impressionanti parole dell'Apostolo Giovanni: "Tutto il
mondo giace sotto il potere del maligno", alludono anche alla presenza di satana nella storia
dell'umanità, una presenza che si acuisce man mano che l'uomo e la società si allontanano da Dio.
L'influsso dello spirito maligno può "celarsi" in un modo più profondo ed efficace; farsi ignorare
corrisponde ai suoi "interessi". Inabilità di satana nel mondo è quella di indurre gli
uomini a negare la sua esistenza in nome del razionalismo e di ogni altro sistema di
pensiero che cerca tutte le scappatoie pur di non ammetterne l'opera» (il corsivo è
nostro, n.d.a). E infine parla del Padre Nostro, una preghiera che termina bruscamente
«richiamandoci alla nostra condizione di esposti alle insidie del male-maligno». Il cristiano
invocando l'aiuto di Dio, grida: «Fa' che non soccombiamo alla tentazione, liberaci dal male, dal
maligno. Fa' o Signore, che non cadiamo nell'infedeltà a cui ci seduce colui che è stato infedele fin
dall'inizio».
Chiudiamo questa breve serie di testimonianze, che agli occhi dei cattolici dovrebbero avere un
certo rilievo, con un intervento di «peso»: la lettera per la Quaresima del 2001 che Dionigi
Tettamanzi, allora cardinale Arcivescovo di Genova, inviò alla diocesi. Il documento si intitola Il
Grande Tentatore, e non ha avuto la rilevanza che avrebbe probabilmente meritato, vista sia
l'autorità teologica e pastorale dell'autore, sia la sua attualità.
«Confessiamolo: tutti noi, forse, siamo frenati da una qualche paura di fronte al
diavolo, - scrive il cardinale - al Grande Tentatore. E in un certo senso è comprensibile, perché di

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Inchiesta sul demonio

fatto la nostra attuale società e la sua cultura dominante, non solo non amano parlare del diavolo,
ma ne negano categoricamente l'esistenza e ne liquidano la credenza che ancora sopravvive come
fosse una fantasticheria nostalgica di mitologie superate e comunque indegne dell'uomo come
essere razionale e intelligente».
Tettamanzi rileva il «rifiorire di un certo interesse», intorno a questa «realtà misteriosa e
tragica». Un'attenzione che si nutre anche di «uno strano intreccio di magia, folklore, morbosità,
superstizione, deviazioni psichiche, forme maniacali, e magari anche inadeguata o deformata cono-
scenza della verità cristiana».
«Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto. Con queste parole l'evangelista introduce il
racconto delle tentazioni: ed è un inizio veramente singolare, sul quale troppe volte si sorvola. Basti
rilevare il fatto che è lo stesso Spirito di Dio, quello Spirito che discese su Gesù e che lo riempì
totalmente nel battesimo, a "condurlo nel deserto per essere tentato dal diavolo" (Matteo
4,1). E ciò racchiude almeno un duplice e grande insegnamento per noi. Il primo: la tentazione
rientra nel disegno di Dio sull'uomo, su ogni uomo, e quindi anche su Cristo come vero uomo
libero. Vi rientra come elemento necessario che rende possibile l'azione della libertà e il suo
concreto esprimersi». Il secondo insegnamento è questo: se è Dio che affida Adamo, Israele e Gesù
alla prova con lo strumento del diavolo, allora anche il diavolo, Satana, è - suo malgrado - uno
strumento di Dio, che concorre al progetto divino. Dio, nel suo amore per noi, è sempre più
potente del tentatore! Lo diceva chiaramente san Cipriano ai suoi fedeli: Nulla può l'avversario
contro di noi, se non quanto gli è permesso da Dio... Ma se il tentatore, il diavolo esiste, viene da
chiederci: chi è veramente? Una semplice raffigurazione simbolica del potere del male sugli
uomini? una forza maligna? oppure una vera e propria realtà personale? I vangeli ci presentano
Gesù che ha la consapevolezza di lottare contro «il principe di questo mondo», come in Giovanni è
chiamato Satana: «Se io scaccio i demoni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio»
(Luca 11,20).
Il cardinale tracciava poi un «decalogo», di cui ricordiamo alcuni punti, consigliando a chi ci
segue la lettura intera del testo. «1) Non dimenticare che il diavolo esiste. "È menzognero e padre
della menzogna" (Giovanni 8,44). E la prima menzogna, di cui vuole renderci vittime, è di farci
credere che non esiste. 2) Non dimenticare che il diavolo è tentatore. Ha tentato Adamo, Israele, lo
stesso Gesù. Tenta, ossia mette alla prova e sollecita al male, ogni uomo. La tentazione è, dunque,
per tutti e per ciascuno di noi. Non ritenerti né esente né invulnerabile. 3) Non dimenticare che il
diavolo è molto intelligente e astuto. Continua a insidiare affascinando, come ha fatto col primo
uomo, cui ha mostrato gli aspetti seducenti del frutto proibito "buono da mangiare, gradito agli
occhi e desiderabile per acquistare saggezza" (Genesi3,6)».
È evidente che al «vertice» della Chiesa non ci sono dubbi sull'esistenza reale del demonio, e su
alcune sue caratteristiche fondamentali. Che sono poi quelle contenute nella Scrittura. Ma torniamo,
dopo questa parentesi aulica e letteraria, per quanto necessaria a fissare alcuni punti centrali del
mosaico, a vedere come è la vita «in trincea», in questa guerra molto particolare. È il racconto non
di un soldato «regolare», come potrebbe essere padre Amorth, a rivelarcene aspetti inediti, ma di un
«volontario» dalla storia straordinaria.

Se un volontario va alla guerra


E vi fu battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono col Drago, e il Drago e i suoi
angeli combatterono, ma non riuscirono ad avere il sopravvento, e nel cielo non vi fu più
posto per loro. E il gran Drago, il Serpente antico, che ha nome Diavolo e Satana, il seduttore

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Inchiesta sul demonio

del mondo intero, fu precipitato sulla terra, e con lui vi furon precipitati gli angeli suoi.
Apocalisse 12,7-9

Sommario: Gli esorcisti - sacerdoti incaricati dal proprio vescovo -sono i soldati «regolari» della guerra
millenaria fra Bene e Male. • Ma non sono i soli: vi raccontiamo l'esperienza di un laico che è sceso sul
campo di battaglia mosso da una spinta speciale.

Codognè è una cittadina della marca trevigiana, una delle zone più ricche d'Italia e d'Europa; e
anche una zona in cui, a sentire chi ci vive, più rapido, travolgente e profondo è stato il mutamento
nei costumi, nei rapporti, nei sentimenti. La fede semplice di una volta è stata spazzata via, insieme
alla povertà. Ma il deserto religioso ha lasciato il campo aperto a ogni genere di superstizione, e a
forme di religiosità deformata. Maghi, cartomanti, spiritismo e altre forme di spiritualità «devianti»
hanno proliferato. Fra queste le sette sataniche sono diventate particolarmente attive; furto di ostie,
finte comunioni per procurarsi la particola consacrata e messe nere sono estremamente frequenti. A
Codognè vive, nel capannone che una volta era la sua fabbrica, Rolando Lucchetta, un uomo di
settantaquattro anni protagonista di una vita - racconta - toccata dalla straordinarietà, in molte
forme. Padre Pio, e la Madonna del Cansiglio (un altopiano boscoso a mezz'ora di distanza da
Conegliano), gli si sarebbero presentati più volte. Per anni Lucchetta ha esercitato un potere di
guarigione grazie all'imposizione delle mani e la preghiera a Dio. Fino a qualche tempo fa sullo
spiazzo davanti alla porta del suo capannone si poteva assistere a lunghe, lunghissime attese di
persone giunte da ogni parte d'Italia - da sole, o addirittura in comitive su pullman - per implorare
una grazia particolare tramite Rolando Lucchetta. E a quanto sembra molte volte le speranze
venivano soddisfatte; cosa che accade ancora, anche se Rolando ha diradato le visite. L'età,
certamente, gli ha tolto energia. Ma c'è di più. Da qualche anno si è intensificato l'impegno di
Rolando per «liberare» le persone vittime di fatture e altre vessazioni di origine maligna. Una
battaglia contro l'eterno nemico; e la guerra è uno sporco affare. Tanto più sporco, se si combatte
contro un avversario di cui si possono dire molte cose, ma non che sia leale. Rolando Lucchetta è
convinto di essere oggetto di attenzioni «particolari»; di essere il bersaglio di riti satanici, che gli
provocano, spesso durante la notte, cioè nel momento in cui queste liturgie «nere» sono celebrate,
disturbi fisici concreti, dolori, e naturalmente lo indeboliscono, rallentando i ritmi e la frequenza
della sua opera di liberazione.
Siamo andati a trovarlo a Codognè. Un portone di ferro apre la strada al cortile dell'edificio,
basso, con finestre non grandi, nello stile tipico della campagna veneta. Nel cortile un altro portone
dà l'accesso a un capannone. Una statua di Padre Pio in bronzo, a grandezza naturale, fronteggia il
visitatore, circondata da fiori. Immagini della Vergine, libri e giornali devozionali sono appoggiati,
insieme a fiori, su un vecchio carretto agricolo a fianco della porta. Una fila di sedie fa intuire che i
tempi di attesa possono essere lunghi. Quando entriamo, Rolando è seduto nel capannone insieme a
una famiglia: un padre, una madre, una bambina di pochi anni. Lo attendiamo nel suo studio, una
piccola stanza, dove troneggiano la statua della Vergine, e fotografie di Padre Pio da Pietrelcina, il
santo alla cui intercessione Rolando è convinto di dovere la vita. Coinvolto in un incidente stradale
spaventoso, un «frontale» con un autocarro, fu protagonista molti anni fa di un'esperienza di
«trapasso», di distacco parziale dal corpo, rimasto senza vita fra i rottami della macchina, fino al
«ritorno» della sua anima. Da allora il santo di Pie-trelcina si sarebbe manifestato frequentemente a
Rolando Lucchetta. Ma ecco la sua testimonianza: una premessa necessaria a capire l'uomo e la sua
vicenda. «Mi è stato suggerito di dare la mia modesta testimonianza, perché è molto importante che
tutti ci rendiamo conto che il diavolo esiste veramente, e non solo fra le fiamme dell'inferno, ma
quotidianamente tra noi»: così inizia la sua confessione, affidata a un piccolo libro autobiografico.
Ricorda le parole di Giovanni Paolo II, nella sua visita al santuario di San Michele Arcangelo, sul
Gargano: «Il demonio è tuttora vivo e operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine
che si riscontra nella società, l'incoerenza dell'uomo, la frattura interiore del quale è vittima, non
sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell'azione infestatrice ed oscura

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Inchiesta sul demonio

di Satana». A un certo punto della sua esistenza Rolando ha scoperto di «riuscire a individuare e a
combattere coloro che sono dominati da Satana e altri demoni, e di essere pranoterapeuta. Ma
queste facoltà si sono manifestate soltanto nel 1987». La vita di Rolando, un piccolo imprenditore,
aveva conosciuto una svolta decisiva nel 1972. «Alla guida della mia auto ebbi un tremendo
incidente stradale, in conseguenza del quale morii. Improvvisamente mi trovai davanti a una porta e
vidi un'incessante processione di persone vestite di bianco che salivano da una strada vicino a quella
dalla quale provenivo io. Ricordo che ero molto agitato, perché non riuscivo a capire dove mi
trovavo e soprattutto per quale motivo. A un tratto mi si presentò davanti un giovane uomo, più alto
di me, carnagione e capelli chiari, che mi disse gentilmente: "Calmati Rolando, perché ti stai agi-
tando?". Io gli risposi che non riuscivo a capire dove mi trovavo e chi fossero e dove stessero
andando tutte quelle persone vestite con lunghi camicioni bianchi».
All'angelo - perché di un angelo si trattava, racconta Rolando - egli chiese la possibilità di
tornare sulla terra. «Vado a riferire la tua richiesta, ma tu aspettami qui, non oltrepassare questa
porta, perché una volta che l'avrai varcata non potrai più tornare indietro». Attese; l'angelo
riapparve, coprendosi il viso con le mani, e quando Rolando fece il gesto di scoprirgli il volto,
rimase abbagliato dalla luce che emanava. «Puoi andare, Rolando, questo è l'ordine che ho»! Luc-
chetta aveva preso coraggio: chiese per quanto tempo ancora sarebbe rimasto sulla terra. «Non
preocccuparti, verremo noi a prenderti quando è l'ora».
Rolando si ritrovò sul luogo dell'incidente. «Vidi il mio corpo accasciato sul volante e tentai di
scuoterlo, di staccarlo da dove era rimasto incastrato. Ma così facendo rientrai nel mio corpo.
Riuscii a uscire da solo dall'auto, ma fatti pochi passi caddi a terra svenuto». In ospedale il
fenomeno di «sdoppiamento» riprese: Rolando vedeva i medici affannarsi intorno al suo corpo,
steso sulla barella, e non riusciva a spiegarsi come mai si trovasse lì: «dal momento che "io" ero al
loro fianco». Vide un medico che pensa gli abbia salvato la vita, lavorare sul suo corpo. Qualche
tempo dopo lo volle ringraziare personalmente, e gli raccontò per filo e per segno tutto quello che
aveva visto «fare» su se stesso. «Ricordo che impallidì, perché tutto corrispondeva perfettamente e
non riusciva a capire come io potessi conoscere tanti particolari, dato che in quel momento ero
totalmente senza coscienza».
Quattordici anni durarono i postumi, dolorosissimi, dell'incidente; fino a che nel 1986 un
intervento straordinario, l'apparizione di Padre Pio, lo aiutò a individuare una scheggia di vetro,
sfuggita a ogni esame, e conficcata vicino alla carotide, causa dei mal di testa lancinanti di cui
soffriva Rolando. Divenne devoto di Padre Pio, che nel 1987 gli apparve di nuovo. «Rolando, Dio
sta dandoti un dono molto, molto grande. Carissimo amico mio, cerca di esserne degno, e io sarò
sempre con te nella lotta contro le tenebre; non sarà facile il tuo compito, però io non ti
abbandonerò». Rolando racconta che si accorse di possedere un qualcosa di straordinario che
chiama «prana», da usare per le guarigioni. E non solo: «Mi accorsi subito che quando mi
avvicinavo a qualche persona che a sua e mia insaputa era posseduta o infestata dal demonio,
venivo insultato e apostrofato con queste parole: "Anche tu adesso ti sei messo con il tuo amico
monaco" ! Ora sono in grado di "vedere", oltre naturalmente che di persona, anche a distanza,
attraverso una fotografia, o di "avvertire" anche solo per telefono le negatività che hanno colpito il
soggetto; riconosco quando ci sono oggetti affatturati da bruciare; riesco a "sentire" quali sono le
parti del corpo che vengono colpite da un maleficio o fattura e sono particolarmente doloranti.
Riesco anche ad agire sulle malattie malefiche, provocate cioè dal demonio attraverso i suoi
lavoranti».
Rolando è un uomo semplice, un veneto che parla veneto; ma le persone che vanno a trovarlo
appartengono a tutti gli strati della società, nessuno escluso. E semplice, diretto, come semplice
appare la sua fede. Sulla cornetta del telefono - un telefono che squilla di frequente, mentre
conversiamo - è applicato un piccolo crocefisso, di fianco alla poltrona di stoffa gialla su cui passa
gran parte delle sue giornate. Ci ha parlato delle sue esperienze; naturalmente abbiamo modificato

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Inchiesta sul demonio

tutti i nomi propri, in modo che nessuna delle persone interessate possa essere identificata. Ci indica
una grande scatola, piena di cassette registrate: sono la memoria delle sue preghiere di guarigione.
Ci racconta che quando inizia un «dialogo» non si sa mai che cosa può accadere: «Ecco, questa è
Anna, una posseduta. In lei possono parlare tanto Satana, Belzebù, Lucifero, o qualche angelo
ribelle, o magari qualche stregone che è morto duemila anni fa ed è al servizio di Satana e ti viene
addosso; o magari anche con facilità la strega che lo ha sotto il suo dominio...».
Rolando, lei non sta bene. È colpa della lotta contro il demonio?
Le battaglie, ecco qua, vedi come mi hanno ridotto. Non è che si diverte uno...
Perché fanno questo?
Perché non faccio le cose che a loro piacerebbero, non sono con loro. Mi hanno anche, come si
dice, mandato un avvertimento. Ho avuto anche delle telefonate, da un mago di Milano, e poi da un
altro, due o tre maghi. Senti Rolando, - mi ha detto - mi disturbi talmente tanto... questi sono maghi
che lavorano, c'è gente che ci va, e pagano milioni, per essere tirati fuori da qualche maleficio; e poi
gli mangiano i soldi, lo sappiamo... Adesso è qualche anno che gli si sono messi dietro i carabinieri
e a qualcuno hanno messo le mani addosso, ma è difficile prenderli. Perché sono avvertiti sata-
nicamente, e succede come quando fanno le messe nere; i carabinieri intervengono qualche volta,
qualche notte, ma non arrivano in tempo, perché vengono sviati, da satana, oppure quelli che fanno
la messa nera vengono avvisati di andare in un'altra casa, perché satana avverte i suoi.
Che cosa le ha detto il mago?
Il mago ha telefonato dicendo: devi solo dire quanto vuoi, la cifra puoi calcolarla senza fine.
Potevo chiedere da centomila lire a chissà quanto, cento miliardi. Gli ho fatto anch'io una premessa.
Gli ho detto: tu vivi a Milano, guardati intorno, c'è di sicuro una parrocchia. Sei battezzato? Certo,
dice! Mia mamma se sapesse che non vado a messa la domenica guai... Sua madre gli ha insegnato
a essere un cristiano. Allora gli ho detto: vai da quel parroco: ti confessi; poi quando lui deciderà,
dopo due, tre confessioni, come ti presenti - uno che ha praticato la bestia di satana, non c'è mica
tanto da ridere! Lì ci vorrebbe un bravo esorcista - insomma vai a confessarti cinque, sei volte. Poi
dal momento che sei tanto generoso con me, e non vedo l'utilità di conoscerti, vai da quel parroco; e
se lui vede che magari il tetto fa un po' d'acqua, o i banchi sono invecchiati, o c'è da cambiare il
pavimento; ecco fagli una bella offerta generosa. Che poi i frutti dell'offerta restano lì per anni, e
magari per secoli. Almeno quei quattrini lì, che non importa da dove vengono, sono spesi bene. Per
me, gli ho risposto, non esiste il quanto; l'anima non ha prezzo. I martiri non hanno detto né quanto
né come. Hanno detto solo: fate come volete. Come loro, io il mio Dio non lo rinnego. Tutti i giorni
dico una preghiera per ringraziare Dio di avermi fatto nascere nella religione cattolica. E tutti i
giorni prego per il Santo Padre.
Come mai ora non sta bene, Rolando?
Aspetti, che poi glielo spiego. Prima voglio dirle che non preghiamo abbastanza per i nostri
consacrati, i nostri parroci, i nostri vescovi. Manchiamo noi, come manchiamo di fronte al Santo
Padre. Non preghiamo, e il diavolo gli leva le budelle. Se io che sono Rolando ci ho sempre uno,
due, tre diavoli intorno che come ti giri - tacchete - alle volte li vedo! Va' via canaglia gli dico; un
sacerdote ne ha cento, un vescovo ne avrà mille... a un certo momento quel pover'uomo... Non
bisogna mai avere la sensazione che lui ha vinto, perché non vince mai. Satana non ha mai vinto.
Me lo ha detto, il diavolo, una volta, prima di andare via: io faccio parte dei perdenti... è tanto che
ho capito questo. Gli ho detto: chiedi perdono a Dio, mettiti nelle mani di Dio. Anch'io chiedo
perdono a Dio, al mio confessore, e quando non c'è il mio confessore lo chiedo a Dio, per il sangue
di Gesù...

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Inchiesta sul demonio

E che cosa ha risposto, quando gli ha detto: chiedi perdono a Dio?


Mi ha risposto: mai. Qualche anno fa, è venuto qua, seduto qua. Gli ho detto: vuoi smetterla di
importunare noi che siamo qui di passaggio...
Come si presentava, quando l'ha visto?
Come un uomo, normale. Lucifero aveva gli occhi a mandorla gialli, senza pupilla. L'ho visto
anche a Medjugorje. Gli ho chiesto: che stai facendo qui? Metto bastoni fra le ruote, è il mio
mestiere, mi ha risposto. Magari uno va a confessarmoglie non ci aveva creduto. Troppo fredda
nella fede. E mi diceva: devo pregare molto per mia moglie, perché abbiamo i figli assieme. Le
voglio bene, lei mi vuole bene; a maniera sua, ma anche lei mi vuole bene. Dopo qualche volta che
è venuto da me le cose sono migliorate, non ci sono stati più litigi; i litigi sono il modo in cui una
famiglia comincia a disfarsi.
E aveva quattro «bestiacce» dentro?
Quattro bestiacce. Aveva, quello lì, una ballerina morta di cirrosi epatica, che doveva far bere i
clienti, e far bere una notte e l'altra notte; e quella lì era la fine che ha fatto. Poi c'era un angelo
ribelle, che non voleva andarsene fuori in assoluto. E allora gli chiedevo: perché non te ne vuoi
andare? Perché tu mi mandi da Dio. E dove vuoi che ti mandi, da satana? Beh, se mi mandi da
satana ci vado volentieri. Satana qua dentro non lo voglio, gli rispondevo. E poi c'era un'altra
signora, che è morta strega. Satana l'ha soffocata prima che arrivasse il sacerdote. Il figlio era
andato a prendere il sacerdote, sapeva che era una strega, me l'ha detto lei; il figlio si era unito di
più alla Chiesa, andava a messa quasi tutti i giorni, la domenica prendeva due o tre messe, per sua
madre, e le diceva: «Mamma io voglio che tu ti salvi. Quella che stai facendo è una cosa satanica.
Satana ti ha preso, era più forte di te, ma adesso ci sono io. Io non sono più forte di satana, ma ho
Gesù dentro di me, vado a prendermelo tutte le mattine, e tu non mi puoi vincere». Ma io a te non
faccio niente! gli rispondeva la donna. «Ma io non voglio che tu faccia niente neanche agli altri»,
ribatteva il figlio. Era una strega, me lo ha confermato, e piangeva perché il figlio ancora andava a
messa tutti i giorni per lei. E mi diceva: adesso tu mi mandi da Dio, e lui chi sa dove mi mette! Sei
stata bene fino ad adesso? chiedevo. No, un inferno, perché con satana c'è da lavorare dieci volte.
Satana si fa vedere bravo, bello e servizievole. Poi, quando ti ha in mano, allora ti voglio! Ti fa
lavorare giorno e notte, per fare del male contro le persone
e la Chiesa. E un'altra morta strega, che cosa non mi ha detto! L'ho fatta andare nel deserto,
perché prima era dentro sua nuora, e voleva distruggerla, perché ha fatto dividere il figlio da sua
nuora. Si credono i migliori, i superiori. Il difficile è soprattutto quando uno si appoggia al demonio
con la speranza di avere un aiuto.
E ce ne sono di questi?
Altroché, se ce ne sono di quelli che si vendono l'anima!
E perché si vendono l'anima?
Per avere più forza per andare contro gli altri, per fare più stregoneria, per avere un lavoro
migliore, superiore ai colleghi.
Come fanno a venderla? Gliel'hanno spiegato?
Sì, sì, scrivono con il loro sangue e firmano. Gli fanno un buco, e lì con una penna d'oca
scrivono, sulla carta: Dò la mia anima, mettono il nome e cognome.
A chi lo fanno?
A un dottore di satana. E quasi sempre una donna, anziana, una strega di origine di stregoneria

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Inchiesta sul demonio

antica, magari di mille anni. Se la tramandano di padre in figlio, di madre in figlia. Per tornare a
quell'uomo posseduto da quattro, mi sono messo a pregare e si sono calmati. Ma ogni tanto incontro
persone che hanno ereditato dal padre o dalla madre la categoria di stregone. E com'è che si è
trovato lì? Sono andato indietro, a guardare stadio per stadio, generazione per generazione, sono
arrivato forse anche a più di dieci generazioni, ma non mi ricordo bene perché ero molto stanco,
quella sera lì, e poi sono andato subito a dormire. Non è una cosa semplice. Ho chiesto che mi
facessero vedere, e mi hanno fatto vedere fino a dove sono arrivato, poi le forze non mi hanno più
retto. E poi comunque non c'era bisogno che andassi indietro nei millenni.
E che cosa ha visto?
Che cosa succede. Quando questa signora, o questo signore stregone, ha una cosa che non riesce
a ottenere - ma è sempre satana che gli combina questo; cioè o posto di lavoro; o perché è andata
una a fargli tirar via la fattura da una persona, e gli ha dato dei soldi, ma non riesce a togliere la
fattura, e non riesce perché satana non glielo permette; allora chiede altri soldi, e a un certo punto
questa non ne ha più, e la strega o lo stregone di forza non ne ha più, eccola qui la canagliata di
satana! Eccole le furberie di satana! Che è lui che guida le redini dietro, quelle sataniche, perché in
fondo le redini le guida sempre Dio, ed è sbagliato andare a rivolgersi a quella gente lì, è tutto
sbagliato, è tutto un imbroglio. Ma ripigliamo il discorso, ed ecco che cosa succede: satana si pre-
senta, e dice ah... tu vuoi che quella lì ti dia più soldi; ma non ne ha più. Allora tu chiama quella
signora, e dille: vendimi i tuoi figli. Anzi, intanto venditi tu, e così diventa schiava di satana. Quella
diventa una strega, e alla strega satana dice: adesso voglio i tuoi figli. Dice no, ma... satana: mi devi
dare i tuoi figli, se no quello che volevi fare a quella persona torna indietro su di te e suoi tuoi figli.
E quella sa che satana non scherza. Dio è sempre misericordioso e buono e infinito; il male non
viene da Dio. E allora quella sa che satana non scherza, e gli dà i figli.
E come fa a darglieli?
Gli consegna l'anima dei figli! Sempre con il sangue, e il foglio di carta, gli consegna i figli. E
una volta che glieli ha consegnati, in un anno o due ci pensa satana a farli diventare suoi,
completamente. Ma non è finita qui! Dopo un anno, sei mesi, questa strega lavora ancora, e satana
la blocca ancora; e le dice tu vuoi quella cosa lì, e non hai la forza sufficiente? Allora mi devi dare i
figli dei tuoi figli. Ma se sono ancora ragazzi! dice la strega. Non ne hanno mica figli. Non ha
importanza - risponde satana - arriveranno. E quando arrivano, tu li dai a me. Dopo sei mesi, un
anno, questa disgraziata strega - perché io ho parlato con queste streghe, e mi hanno insegnato
completamente le canagliate di satana - lei si trova ancora nei pasticci, e deve trattare di nuovo con
satana, e le chiede allora i figli dei figli dei figli, e va avanti fino a dieci generazioni.
E il battesimo non basta a liberarli?
Sì, il battesimo è più che sufficiente, è lo spirito di Dio che viene dentro; dobbiamo amare il
battesimo e anche la confessione bianca.
Che cos'è la confessione bianca?
Ho trovato due sacerdoti che me l'hanno insegnata. È una onfessione in cui si dice: non so che
cosa ho combinato fin da bambino, o che cosa è accaduto prima di me, se qualche io antenato ha
avuto un incontro con satana e satana si preso tutta la discendenza; ma chiedo perdono a Dio dei
eccati di tutte le generazioni precedenti, e il confessore ti ssolve, con riserva sempre di Dio; questa è
una cosa non ormale, ed è logico che il sacerdote si metta nelle mani di io. E adesso le parlo del
battesimo. Il battesimo viene sopra gni cosa. Il battesimo tante volte viene boicottato, ai bam-Dini,
in massima in questo periodo dai figli delle tenebre, come mi ha detto la Mamma Celeste.
Che cosa sono i figli delle tenebre?

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Inchiesta sul demonio

Non sapete come vengono i figli delle tenebre? Abbiamo parlato dei figli delle streghe, e dei figli
di generazioni di streghe, qualcuno che si trova a nascere già con la corona di strega sulla testa. Ai
primi tempi il bambino è un prodigio! Anche a scuola. Perché tutte le cose negative le fa accadere
agli altri, e lui è il più bravo. I figli delle tenebre come vengono? È una cosa mostruosa, sono dei
mostri, come questo mostro che uno si trova... che è nato a dieci generazioni di distanza da quel suo
antenato, stregone o strega, e si trova nella bisaccia di satana, e a cavarsene... hai voglia te a
cavarsene.
Perché dice che un figlio delle tenebre è un mostro?
Perché lo concepiscono durante una messa nera. Si mettono una decina di coppie, sempre roba
giovane, perché quelli che non hanno cervello sono loro, perché uno che va a fare una messa nera è
fuori di cervello. Prima di iniziare la messa nera si mettono in circolo, un uomo e una donna, ma
non sono più un marito e una moglie, sono un uomo a caso e una donna a caso, e la moglie va con
chi capita, E cominciano a invocare gli spiriti della notte, delle tenebre.
E dopo averli invocati, che fanno?
Dopo aver invocato gli spiriti delle tenebre, chiedono con un rito satanico di esser posseduti, gli
chiedono entra su dime! Ballando, fanno riti selvaggi. Poi cominciano la violenza contro il calice,
dove ci sono le ostie consacrate, e gli fanno le peggiori sorte di cose, lo sapete perfettamente, cosa
fanno. Poi bevono questa roba insieme con l'ostia. Fanno la comunione, dicono loro. Naturalmente
sempre con i demoni, affinché entrino più demoni dentro di loro. Perché quanto più uno pecca,
quanto più malvagiamente agisce, tanto più spiriti malvagi attira su di sé. Poi cominciano a fare il
giro, un'orgia vera e propria... Finita quest'orgia, uomini e donne, finiscono uomini soli e donne
sole, fanno Sodoma e Gomorra, vanno nel peggio del peggio del peggio. E noi sappiamo che Dio
non tollera queste cose.
E da questi rapporti nascono i figli delle tenebre?
Hanno già fecondato qualche donna; mica tutte, ma senz'altro qualcuna resta incinta. Il padre non
si sa qual è, ma il marito è soddisfatto perché la moglie porta un figlio delle tenebre. E questi figli
delle tenebre, dal momento che la madre e quasi sempre una strega, li fanno lavorare già nel seno
materno.
E come?
Quando devono fare un maleficio contro qualcuno, chiedono aiuto alle forze malefiche che sono
dentro il feto, gli spiriti che sono dentro, una valanga di demoni, e li fanno lavorare. Ho trovato
questo su una persona. Era una donna incinta. Mi sono chiesto: ma dove viene questa forza male-
fica, proprio un demone? Sono andato a vedere, e veniva proprio dal ventre, la forza tenebrosa che
veniva...
Era una strega questa signora?
Sì, era una strega.
E perché veniva da lei?
Quella che veniva da me era una donna disturbata da questa forza malefica; durante la preghiera
ho visto che l'origine della forza malefica era nel feto della strega che aveva fatto la fattura.
E come fa a vedere?
Me lo fanno vedere, non sono mica io che sono più furbo di un altro. Sempre nella preghiera. Il
Padre Nostro è la prima forza. L’Ave Maria, e Sia Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo
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Inchiesta sul demonio

sono le altre grandi forze.


E la fattucchiera si accorge che lei la sta vedendo?
Se la guardi tanto sì, si accorge subito di essere disturbata.
E come reagisce?
Ah, si arrabbia! Oh, come si arrabbia! Si arrabbia. Ti manda dietro qualche cosa... e io glielo
rimando indietro! Faccio la preghiera del Santo padre Benedetto... E alle volte anche si arriva al
fisico...
Cioè?
Che ne so io, come fanno! Mi trovo con buchi, lividi, escoriazioni, senza che nessuno me le
abbia fatte. Non è una cosa facile. Infatti Padre Pio, che è stato quello che mi ha... me lo ha detto:
guarda Rolando che è una cosa molto dura. E Lucifero me l'ha detto che andava a picchiare Padre
Pio. E gliel'ho detto: bestia di una bestiaccia, cosa ti faceva di male quel povero frate? Confessava,
pregava, celebrava messa. Lo dici te, mi ha risposto, mi portava via anime! Mi portava via anime. E
io gli dicevo: esci fuori da questa persona qua! Esci fuori subito che... (e alza il pugno) che ti do un
cazzotto...
E che cosa rispondeva?
Niente, si metteva a ridere. Con il suo ghigno. Lucifero ha un'altra voce, non come quella di
satana. Ciascuno di loro ha una voce diversa. Lucifero ha una voce... faccia conto di sentire una
fisarmonica che suona, una voce musicata... Una voce che attira. Era un arcangelo di grande portata.
E satana invece?
Satana ha una voce normale, da uomo di affari. Lui dove c'è un affare da fare c'è sempre dentro,
a far scorrere l'imbroglio. E Belzebù invece è il peggio del peggio, non ho mai sentito che parli, una
volta, proprio due tre parole, ma per il resto rorrrrrrr proprio dei ruggiti. Lucifero invece è quello
degli spacconi, dei vanitosi, degli orgogliosi.
Da lei viene molta gente, Rolando, per essere aiutata?
Sì, direi di sì. Tanti, tanti, adesso ho rallentato un pochino, perché il corpo non corrisponde allo
spirito.
Non sta bene, e il suo non star bene è collegato a questo lavoro che sta facendo?
È una cosa vecchia, tutte fatture che mi hanno fatto. Preghiamo, preghiamo, con la preghiera
modifichiamo anche il nostro tracciato, pesante. È l'aiuto che ci manda Dio. Ma guarda che qui
intorno sono tutti satanici, specialmente qui nel Veneto, dove all'inizio del secolo scorso c'era la
fonte della religiosità. Cioè, la fonte no, perché era Roma, ma il Veneto era proprio una forza del
cattolicesimo. E non è che sbagliassero i nostri antenati, basta guardare le chiese che hanno fatto.
Un paese come il mio, qua, saranno state trenta famiglie, quaranta non erano; al tempo che hanno
fatto quella chiesa là. Andate a vederla! Qui in tutti i paesi qua intorno c'è una chiesa con il
campanile che squilla. Si toglievano l'uovo e la gallina, per costruirlo. Non c'era mica il benessere di
adesso. Nel 19.36 c'è stato un terremoto, che ha distrutto il seminario. L'hanno rifatto, e c'erano le
signore con i cesti nelle strade che venivano a prendere le uova. Ogni famiglia dava tre, cinque, sei,
dieci uova, perché soldi non ce n'era. Il commerciante passava, e il parroco in bicicletta andava a
portare i soldi al vescovo; e il seminario c'è, grande, rifatto nuovo, e adesso com'è? Vuoto! Vuoto,
non c'è quindici seminaristi per tutte le classi. Da mettersi le mani nei capelli. Non c'è più nessuno
che prega per le vocazioni. Manca la preghiera. Nessuno prega per i consacrati e le consacrate. Ci

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Inchiesta sul demonio

sono un po' di pensionati che vanno avanti, dicono messa qua e là per i paesi, speriamo che Dio li
lasci qua fino a cen-tocinquant'anni.
Ma fanno delle messe nere contro di lei?
Hmm. Mi trovo quasi sempre dentro.
Cioè?
Mi fanno le messe nere. Lo sento, vengo avvertito subito.
Che cosa le porta, questo?
Alle volte comincio a sudare, ho freddo, freddo freddo, devo andare a letto. E poi guardo, vedo
che non è una malattia mia, è una messa nera che mi mettono dentro. Non so come fanno a farmi
caldo, come fanno a farmi freddo, non so. Accendono il fuoco, bruciano sterco, bruciano... Non
fanno parte delle persone civili. Chi entra a far parte di queste cose... È una cosa no, e basta.
E come se ne libera?
Pregando. Pregando, il Rosario. Mi metto a letto disteso sotto le coperte se ho freddo. E se
talvolta sudo che bagno tutto quello che ho addosso devo stare coperto lo stesso che ho paura di
prendermi qualche accidente. Poi ti bloccano la digestione, fanno di tutto per farti fuori in partenza.
E io mi metto a pregare. Mi fanno vedere chi sono, quanti sono, in quanti punti si coordinano,
telefonicamente: allora partiamo con la messa nera contro quello, quello... e io sono sempre in testa.
Ho il primato assoluto. Avevo qualche aiuto da sacerdoti, però sono tutti qua in lapide. E mi hanno
ammazzato fior di esorcisti... Perché dicono che ci sono esorcisti, ma i buoni sono morti tutti. Buon
Dio, buon Dio, che disastri. Padre Amorth sarebbe un grande maestro, se lo lasciassero lavorare...
Stavo facendo un libro, e dal male che mi stanno facendo tutti questi «messanerai» non ci sono
riuscito, e allora faccio circolare solo dei fogli.
Cercano di tagliarle le gambe?
Spaccarmele, proprio. Il massimo che ho trovato una volta... Se noi abbiamo una forza,
l'abbiamo attraverso i consacrati.
Padre Amorth mi ha parlato di un sacerdote che consacra lui stesso l'ostia per fare poi la messa
nera.
Dio non gli toglie l'impronta del sacerdote, sarà sacerdote sempre, ma se non si pentono sono
dannati. Però posso dire che ci sono delle messe nere coordinate che vanno avanti contro di me,
anche per ventiquattro ore. L'ultima volta ci si sono messe una congrega di vecchie streghe, dagli
ot-tant'anni in su, e mi dispiace ma gliele ho proprio mandate indietro, le cose che mi stavano
cercando di fare. E insomma, non siano mica balenghi! Morite in pace, godetevi la vostra pensione!
Se non volete andare a messa siete libere di farlo, ma lasciate in pace la gente. E gliene ho date
quattro... ho i miei mezzi... insomma i mezzi me li ha insegnati il Padre. Con un bacchetto lungo
così, un bacchetto tutto mazzucà.
Nell'esperienza di Rolando c'è anche la «liberazione» di una giovane usata dai
«messanerai», per creare il materiale necessario alle messe nere (il corsivo è nostro,
n.d.a.). Venne un giorno da me una signora con sua figlia, una bella ragazza di poco più di
vent'anni, che da qualche tempo deperiva a vista d'occhio. Era stanca, abulica, non riusciva più a
lavorare nell'azienda di famiglia. I medici non sapevano che dire, non avevano trovato nulla.
Quando le presi le mani, «sentii» che c'era qualche cosa di molto grave. Era stata presa di mira da
un gruppo di appartenenti a una setta satanica del suo paese, che si servivano di lei. Rolando spiega

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Inchiesta sul demonio

che per officiare una messa nera sono necessarie ostie consacrate, e liquidi maschili e femminili.
Alla presenza della madre, liberai la sua mente da quello che la offuscava, e lentamente cominciò a
vedere, quindi a raccontare la sua terribile esperienza. Veniva fatta uscire da casa in stato di trance;
un uomo a bordo di un'auto l'attendeva, per portarla in una casa dove una dozzina di adepti, un
cappuccio in testa, avevano con lei rapporti sessuali di ogni tipo, a tre per volta. La «sacerdotessa»,
l'unica donna del gruppo, raccoglieva in un calice il «materiale». In altre occasioni invece la
portavano nel cimitero del paese, dove la violentavano sulla tomba del marito della sacerdotessa, di
cui evocavano lo spirito. Furono fatte indagini; i carabinieri scoprirono che in effetti nel cimitero
erano accadute cose strane, di notte; la ragazza riconobbe la tomba. Ora sta meglio; avverte solo dei
lievi disturbi, quando tentano ancora di chiamarla; però si raccoglie in preghiera, in qualunque
luogo si trovi, e si sente subito sollevata.
Rolando, con queste messe nere le tolgono molta energia?
Eh sì, è vero, me ne tolgono tanta. Però tutto il male che ho avuto in quest'ultimo anno era già
predestinato, la Mamma Celeste me l'aveva detto; mi aveva avvertito che l'avrei avuto. Avevo male
in tutto il corpo, febbre altissima senza un motivo, come adesso mi hanno cacciato una malattia tre-
menda, terribile... Una delle più tremende che ci siano sulla terra.
A lei?
L'ho adesso, in corso, da mezzogiorno, mezzogiorno e mezzo, ma gliel'ho mandata indietro, e mi
sento già meglio. Quando l'ho scoperta, attraverso un dottore molto bravo, il dottore era seduto là:
dove è lei. Gli ho detto: io me la vedo da me, ma tu mi devi confermare certi punti. Cioè: qual è il
sintomo di questa malattia, e questo e questo, che porta a questo disturbo. Cosa è? Lui mi dice il
nome della malattia, e aggiunge che di questo tipo ce n'è diciassette. Va bene andiamo per
esclusione. E alla fine l'abbiamo identificata. Allora vediamo se ce n'è un'altra vicino: sì, ce n'è una
che sta «saltando» sull'altra, più forte. Te ne danno per gradi, non è che ti colpiscono subito con
quella più forte; ma quando ti colpiscono, quando sono arrivati con quella più forte, sei perso. Non è
il caso mio, perché io sono stato perso altre volte, il Signore lo sa, e mi sono ritrovato ancora qui.
E ha capito chi gliel'ha mandata?
Sì, ho capito e gliel'ho rimandata indietro. Ho chiesto a Dio Padre Onnipotente, sempre secondo
la sua volontà.
Era un uomo o una donna?
La prima una donna. Dopo un suo figlio, una sua figlia, la sorella, un fratello della donna e due
nipoti della donna. Una famiglia. Ho fatto la preghiera a Dio Padre Onnipotente di cancellazione
della cosa, e poi ho fatto la preghiera che si ravvedano, perché questi non si ravvedono più, hanno
perso l'anima completamente. Loro sanno che cosa hanno fatto a me, e se vedono che non sono
morto, e poi trovano uno di loro malato, e poi sono in catena... Ho chiesto a Dio che questa malattia
sia cancellata da un sacerdote, con la loro confessione e remissione dei peccati. Ma se fanno un
pensiero
ancora per il male contro una persona, o qualsiasi creatura, anche una pianta, che si ricarichi su
di loro la medicina moltiplicata. Avranno ancora il tempo loro, e se si pentono, e se è vero che Dio
li perdona, li perdonerà, ma se fanno ancora un cattivo pensiero, allora di nuovo la malattia gli
camminerà sopra. È come l'adultera nel Vangelo: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Io non
posso mandargliela indietro, che crepino e basta. Però, se come mi è cancellata questa malattia, me
ne fornite un'altra subito, e poi un'altra... allora, se comincia a venire su di voi, dovete darvi da fare
per trovarla. E gliela toglie la mano del sacerdote, che è messo da Dio. Come nel Vangelo: le pietre
sono cadute tutte per terra, e la donna era lì pronta per essere lapidata. Gesù scriveva sulla sabbia.

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Inchiesta sul demonio

Donna, chi è che ti accusa? La donna si guarda attorno: nessuno. Nemmeno io ti accuso, dice Gesù.
E con la mano cancella quello che aveva scritto. Nessuno sa che cosa ha scritto. Forse ha scritto i
peccati di quella signora! E con la mano del sacerdote sono cancellati!
Ma perché tante messe nere, qui nel trevigiano?
L'odio! L'odio, i soldi e l'invidia. L'invidia, caro el me omo! L'invidia e la gelosia. È lì che entra
satana. Quando uno invidia un altro, c'è già satana. Come satana si è messo a invidiare Dio, per
l'opera del creato, invece di ringraziarlo. Satana si è trovato subito nell'abisso. E questo li porta a
fare quello che vuole lui, e li porta fino a dove serve a lui, che poi muoiono disperati, più disperati.
Ho avuto un altro caso, che hanno fatto una messa nera in una casa antica, vecchia, e l'hanno fatta in
una stanza che era fatta con le pietre a vista. Vado dentro, e ne ho tirate fuori... mamma mia, su
quella casa, quanto ho lavorato! Insomma, mi portano in questa stanza, dove non ero mai stato.
Grande, sarà stata duecento metri quadri, con questi muri, queste pareti, triangolari, sarà stata due o
tre stanze messe insieme, facevano capo a questa stanza centrale. Comincio a guardare.
Accendetemi le luci, fatemi chiaro. Faccio una croce qua, un'altra là, un'altra ancora... Ho fatto
quindici croci e anche di più. Poi ho chiesto: hai uno scalpello pneumatico? Metti il punteruolo più
piccolo che hai. Ha tirato fuori almeno quindici fatture da dentro quella stanza. L'avevano affittata a
uno, che poi non voleva più andar fuori, e aveva fatto tutte fatture perché morisse la padrona di
casa. Le ho tirate fuori tutte. E la padrona di casa era seduta vicino a me.
E lei, Rolando ha visto che le fatture erano nascoste in quei punti?
Erano lì. E allora i due figli, si davano il turno l'uno con l'altro, in un'ora e mezza le hanno tolte
tutte, e messe dentro un secchio.
Che cos'erano?
Pezzi di chiodo, gran parte erano chiodi, pezzi di fil di ferro, poi fogli di pergamena. Non gliel'ho
lasciata leggere; niente, bruciata, distrutta, e le ceneri le ho buttate in un canale che corre. Ma le
ceneri: non butto la roba, perché le streghe vanno a prenderla. Ho riguardato per non lasciare niente
dietro; e infatti altri due punti sono venuti fuori dopo. E io sempre lì a pregare, a ogni lavoro; non
iniziavano un lavoro se non gli dicevo: vai. Se non avevo finito il lavoro del buco prima, e fermato
le malvagità, che andavano contro la famiglia, e il loro lavoro... Si sono segnati con l'acqua santa, e
la sorella la portava con un secchiello, e a ogni buco bevevano un po' d'acqua benedetta, perché
avevano paura, insomma. E la madre vicina a me, beveva, e si faceva il segno della croce, e
pregava. Dicevo: voi due che lavorate, state attenti a non farvi male, ma con la mente, anche uri
Ave Maria ci sta dentro, e continuate. Eravamo in cinque dentro e tutti che si pregava. E qua
diventa il più bello. E dopo cinque, sei mesi ci sono tornato, e c'era anche un'altra cosa. Era una casa
che non finiva più quella. Di oggetti così in questi anni ne ho bruciati a centinaia, dopo averli
cosparsi di acqua benedetta e sale esorcizzato. Ore di fuoco, per consumare un oggettino piccolo
piccolo, un sacchettino, un foglietto... e poi dalle ceneri esce una serpe, una tarantola, un topo, degli
scarafaggi.
Ma come mai?
Era una casa molto antica, e c'era stato un po' di tutto. Dei morti, gli ho segnalato dove, hanno
scavato e trovato lo scheletro, e quelli sono morti maledicendo quelli della casa, su di loro e sui loro
antenati... Li ho mandati a confessarsi tutti, ogni settimana, e la padrona è andata anche dal vescovo.
E mi ci ha portato e il vescovo mi ha detto: sono andato lì a benedire una volta e ho sentito anch'io
che lì c'è tante cose. Eccellenza, gli ho detto, in una volta sola non si pulisce così tante cose. Troppi
morti ci sono stati in quella casa, troppe violenze, troppe... Ho trovato tante cose, che non posso
neanche dirle. Ho trovato una stanza, chiusa, una soffitta, dove il diavolo faceva riunione con tutti
gli stregoni di quella zona. Li ho contati, centosettanta, centottanta, e si sedevano sopra i mattoni, in

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Inchiesta sul demonio

bilocazione. E c'era il punto dove si sedeva satana. Ho rovesciato tutto, ho buttato sale e acqua
esorcizzata, e ho messo le immagini di Padre Pio, san Michele e Gesù e la Madonna dentro quella
stanza. E sarebbe bene, ho detto, che qui ci venisse un sacerdote.
Quanto costa una fattura?
Non lo so; non l'ho mai chiesto; io le tolgo, e gratis. Padre Pio non ha mai chiesto soldi, per
questo. E questo incarico me l'ha portato lui, mandato da Dio.
Che rapporto c'è con il «prana»?
Vorrei dire che il novanta per cento di malanni, mal di gambe, mal di schiena, mal di ginocchi,
mal di piedi sono fatture. Il «prana» serve a questo. L'altro giorno viene una signora. Aveva male a
un braccio; e il giorno dopo viene e dice: il male al braccio è passato, ora ho male alla schiena.
Girati, che metto la mano sulla schiena, le ho detto. E l'ho messa. Che cosa c'è, mi ha chiesto.
Fatture cara, le ho risposto, e sai anche chi è. Chi è? mi ha chiesto. Lo sai chi è, e io non voglio
nominarla, la strega, perché nominando la strega si nomina il diavolo, e il diavolo è meglio non
nominarlo. Meglio di no, e neanche della strega ce n'è bisogno.
Un'altra volta ero qua con una signora, e lui era qua fuori a dare acqua ai fiori. Eravamo qua che
parlavamo. Questa signora... andiamo fuori campo, ma il campo è sempre quello.
Questa signora, sin da ragazzi, con un signore, e lei era una ragazzina, si erano un po'... facevano
il percorso della scuola insieme, si aiutavano con le lezioni, si tenevano per mano, come fanno i
ragazzini. Quando sono stati un po' più grandi, verso i sedici, diciassette anni, si sono divisi, e non
lo sa perché lei, e nemmeno lui. Poi lui ha fatto qualche esperienza con qualche donna di qua e di là,
quando è diventato più grande, insomma era in mano al diavolo. Lei poi ha deciso di sposarsi con
uno, ma non ha avuto figli, e poi quando ha capito che era lui che non li voleva, è andata a
confessarsi, e il sacerdote le ha detto: se tuo marito non vuole figli, non starci più assieme. Erano
anni che non vedeva più quel ragazzo, e lo trova sbandato nella droga, lungo la strada. Ciao ! Ti sei
dimenticato di me? Come faccio a dimenticarti che sei sempre qua nel cervello?! E se ti dicessi che
anch'io ti ho sempre nel cervello? È andata a casa sua, poi è andata a trovarlo, conosceva anche i
genitori. Adesso me lo porta qua, e lui è talmente preso, che non ce la fa più, ora va anche con il
metadone, ma non ce la fa più neanche con metadone, la droga è una cosa tremenda, tremenda,
povero ragazzo. Lo porta qua lei, e viene anche con sua madre. E lì c'è un po' di responsabilità
anche da parte della madre, perché non so se la madre di lei o la madre di lui non voleva l'altro.
Allora lei ha sentito un rumore forte, inspiegabile nell'altra stanza, mentre c'era
quella signora...
Ecco, quella signora mi tira fuori una fotografia piccolina. così, e dice che questa signora le ha
telefonato l'altro ieri, e le ha detto: vieni qua subito. E lei è andata lì, e quella che l'ha chiamata le ha
detto: mi ha telefonato la tal donna... e le ha detto anche il nome, ma noi nomi non ne diciamo. Che
cosa vuole da me, mi ha chiesto, che sono anni che non ci vediamo? E mi tira fuori questa
fotografia. E io prendo due immaginine, della Madonnina del Cansiglio, e metto la fotografia in
mezzo, con una puntina, e dico: questa fotografia mettila dov'era, ma insieme a queste immaginine.
E poi le ho detto: trova un posto nel garage o non so dove, quando vai a casa, le ho detto; non ti
dico di distruggerla, ma mettila da qualche parte, che è nelle mani della Mamma Celeste, e ci sta
bene nelle sue mani. Ci pensa Lei, e si sta bene nelle sue mani, anche se è il diavolo; perché il
diavolo deve uscire, e deve rimanere la donna.
E ora continuo con il racconto: qui c'è la porta di ferro, no, di quando c'era ancora la fabbrica.
Abbiamo sentito un colpo così forte che abbiamo pensato che avessero buttato giù la porta. Lei mi
fa: guardi che io l'ho chiusa, la porta, quando sono entrata. Sarà stato il mio aiutante, le ho detto, ma

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Inchiesta sul demonio

non l'ho mai sentito sbattere la porta così. C'è qualche cosa che non va. E l'ho chiamato. Ma era
fuori, a dare da bere ai fiori, lontano. Mi sono concentrato, per capire che cosa era successo: c'era
un diavoletto in quella donna lì, che ne era andato fuori; e ha sbattuto la porta molto violentemente.
Perché secondo lei il diavolo si sta dando tanto da fare in questo periodo?
Perché sapeva perfettamente che il secolo scorso era l'ultimo secolo suo, me l'ha detto lui stesso.
Difatti Padre Pio quando ancora confessava ha detto mai c'è stato secolo, da quando l'uomo è
sulla terra, peggio di questo. Ed eravamo al secolo scorso, mai c'è stato un secolo peggiore.
Ora abbiamo un dono grande, che è la Mamma Celeste, e Maria non ne vuole più sapere di
questi satanisti... Verrà una Donna... Poi, ragazzo mio, io come sono morto quella volta sono morto
altre due o tre volte, ma non ho mai tirato l'ultimo respiro, mai passato di là. Ormai ero proprio
andato...
So dell'incidente, ma le altre volte?
Eh! Le fatture che mi hanno fatte! Una volta me l'hanno fatta con il veleno.
Come?
Mi hanno avvelenato il cibo. Era nell'89, nel dicembre. L'ultimo giorno dell'anno l'ho passato a
Medjugorje, eravamo una ventina. Quella volta avevo ancora lo stomaco gonfio così, dal danno che
mi avevano fatto. Lì accadde una bella cosa con Padre Pio, abbiamo mangiato in una casa privata.
Ci hanno trattati bene. Eravamo a cena. Alla fine ci portano la bottiglia di grappa sopra il tavolo. Mi
portano la bottiglia di grappa, e i bicchierini, e riempio i bicchierini e riempio anche il mio. Poi
passo la bottiglia. Come mi giro, gli altri quattro bicchierini rimangono lì, e il mio invece,
patatonfete per terra. Steso sopra la tavola. Mi hanno detto: vado a prendere la bottiglia, Rolando...
No, grazie, gli ho detto. È strano: su quattro bicchierini sulla tavola si è rovesciato solo il mio. C'è
qualche cosa che non va. Poi quando abbiamo finito di mangiare e ce ne andiamo in stanza, vedo
Padre Pio. «Eh Rolando - mi dice - volevi farti un bicchierino...». Eh Padre Pio, ne ho versato per
gli altri... «Ma per te lo sai che è veleno». Il veleno me lo hanno fatto mangiare qualche giorno fa...
«No, è veleno per te, fino a che non sei guarito non puoi bere grappa».
Sa chi voleva avvelenarla?
Certo che lo so. Quella volta è venuto il mio angelo custode, e mi ha detto: Rolando, sei
avvelenato a morte. Mi ha detto chi era stato, come, avevo appena mangiato da dieci minuti, un
quarto d'ora. Hai pochi secondi di vita. Mi sono messo a raccomandarmi l'anima, i miei peccati a
Dio. Arriva Padre Pio, mi prende le braccia nelle mani, mi guarda, vede che stavo pregando,
confessando le mie colpe a Dio.
Parlavamo del battesimo: si mettono lì i figli delle tenebre, e mentre il sacerdote fa il battesimo,
loro fanno una confusione di parole per distrarlo, e il battesimo diventa elaborato nel male.
Per esempio, quando si versa l'acqua sul bambino, dicono: don Luigi, invece de agua, no podria
butarghe vin? Il prete si mette a ridere, no, è normale. Ma il battesimo è già... la parola di Dio, la
preghiera deve essere fatta in un certo modo. Ecco, ho fatto un esempio... e al bambino restano i
diavoli che ci sono. Il disturbo c'è. Molti bambini non lo hanno il battesimo, hanno la cerimonia, ma
non il battesimo.
Ma anche di notte le danno fastidio?
Sì... I disturbi sono in tutte le forme. Per esempio non riesci a digerire, tribolazioni con
l'intestino, ti fanno venire il respiro affannoso, nelle messe nere. Tutti attacchi fisici. I preti di qua

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Inchiesta sul demonio

avevano da dire perché padre Leandro Ti-beron, un gesuita esorcista, mi mandava delle persone. Sì,
diceva, io sono esorcista, sono tanti anni che lo faccio, però tu hai una caratteristica tua. Me l'ha
insegnata Padre Pio, gli dicevo. Hai avuto un buon maestro, mi ha risposto. Era tanto malato, e gli
ho chiesto, se voleva, di venire a stare qui. Come è venuto padre Elia, di San Giovanni Rotondo.
Dicevo che c'è un paio di preti che mi mandano la benedizione per telefono, e la sento.
Mi aiuta moltissimo. La benedizione di un sacerdote! È forte. E una cosa tremenda quello che
non vogliono fare i vescovi e i sacerdoti. Come se la cavano poi quando arrivano lassù non lo so.
Ma anche sui consacrati possono avere effetto le fatture?
A me ne fanno fuori di sacerdoti! Bisogna pregare per i sacerdoti, per i consacrati.
Come fa a riconoscere la presenza di una strega o di uno stregone?
Hanno dei segni che si riconoscono... Nella Consacrazione gli chiedo: fammi vedere, e mi fa
vedere. L'uomo con le corna, o con la corona di alloro in testa, come Giulio Cesare; sono le streghe
e gli stregoni che le hanno. Hanno i loro segni. Le capre hanno la corona imperiale, reale sopra la
testa. Ma non è che tutti possono vedere. Però i sacerdoti potrebbero vederli... La gente dovrebbe
pregare per i suoi sacerdoti, per proteggerli. E invece ne muoiono di parroci, anche giovani.
Rolando, mi dica una cosa: che cos'è quell'acqua, che cos'è, quel rubinetto?
È acqua benedetta. Mi sono allacciato con la fontana di fuori, con il permesso della Mamma
Celeste, e ce l'ho in tutta la casa. Mi faccio la doccia con quest'acqua qui, ha una forza quest'acqua,
tremenda. Ha fatto tante di quelle guarigioni che non ne ha neanche un'idea di quante. È stata Lei a
benedirmela. E ha aggiunto anche delle facoltà superiori. La fonte è lì fuori, dove ci sono quei tre
rubinetti. L'ho proprio vista quando me l'ha data. Lei viene, e va con la mano sopra il rubinetto, e ci
mette sopra una pallina di colore oro. Ecco, da questo momento - mi ha detto - Rolando quest'acqua
è sempre esorcizzante, e questa gliel'ho chiesta io, ha guarito tanta gente, non ha idea quanti.
Da che tipo di mali?
Da tutti. Non esiste male... siccome i mali vengono sempre dai demoni... E ci ho riscontro anche
dagli avversari, dalle streghe. Scappano via.
Se la mette sopra una persona posseduta, che cosa succede?
Gliela faccio bere, e a volte non la beve. Ho provato qualche volta con due bicchieri d'acqua: uno
da questo rubinetto, e uno di acqua normale. Questa qua non la voleva: (fa una voce profonda e
deformata) No, quella lì noooo. La rifiuta subito, perché capisce, intuisce.
E se gliela butta addosso?
Non me lo permetto, si potrebbe anche fare, ma può prendergli un colpo che dopo ci vorrebbe un
dottore. È una violenza troppo grande. Fargliela bere, se la beve di sua volontà, va bene. Una volta
c'era un giovane, qua con la madre, il padre e il fratello, era forte, nella fede. Gli detti un bicchiere,
poi un altro, poi un altro, e sentii una voce che veniva fuori, una voce che non era sua (fa una voce
profonda e deformata): «Eh vuoi annegarmi?». «Smettila di bere». L'ha sentita anche il giovane, e
mi ha chiesto: ma questo qua chi è? È uno che ti vuol fare del male, e per farlo fuori continua a
bere, ho risposto. Era un bel ragazzo grande e grosso, si è bevuto mezzo secchio d'acqua. A un bel
momento si sente la voce di nuovo: «me ne vado, sai! E non vengo più qui da te». Poi ho saputo chi
era. Era un cartomante, che non ci andava lui, ci andava una vicina di casa, che lo voleva, perché
era un bel ragazzo. Lo voleva.
Non mi è mai piaciuta, disse il ragazzo, ma adesso che so che è una strega... Gli aveva fatto fare

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Inchiesta sul demonio

un fattura, da un cartomante di Padova. Povero ragazzo. Ha avuto storie tristi, perché quando uno è
posseduto così gli fanno fare delle sciocchezze. E lo facevano andare a lavorare dai suoi amici
stregoni, a lavorare gratuitamente.
Ho visto che il suo aiutante si è lavato mani e scarpe prima di entrare in casa,
all'acqua della fontana di fuori. Perché?
Perché, entrando sotto il portico, nel portone, le streghe vanno a mettere le mani sul portone,
sulle mura. C'è un bel dominio di streghe qui intorno, e non si può parlarne, perché a parlare di
streghe ti ridono in faccia. Allora lui va ad aprire il portone, e mette le mani sul portone. Se hanno
gettato una polverina... adesso è un po' che non la vedo, una volta la gettavano di frequente, era una
polvere nera, proprio un fango, veniva fuori. Gli costava bei soldi, perché fra di loro si pagano, eh...
sì si pagano, si pagano la polvere, e persino lo sterco. E chi incassa sono sempre due o tre caporioni.
Dove vadano a finire i soldi, non lo so, forse nel commercio della droga. Ho tirato diversi ragazzi
fuori dalla droga, ma adesso il maligno me li tiene distanti...
Con Rolando sentiamo la registrazione di alcune sedute; parla una donna, costretta a «cedere» a
satana la propria figlia, perché diventasse una strega. «Si riuniscono in casolari abbandonati, o in un
locale disabitato di qualche casa isolata, o nelle soffitte. Decidono in quale modo allearsi per
aumentare la quantità di maleficio sulla persona che stanno "lavorando" in quel momento. Anche
per loro, inoltre, esiste la possibilità di fatturarsi l'uno con l'altro, e lo fanno spesso. Satana però ha
dato a qualcuno di loro, di solito a una vecchia che ha acquisito meriti uccidendo una persona con le
sue fatture, la capacità di fare il "medico", di togliere le fatture mandate dai colleghi, sia quelle
rimandate indietro dagli esorcisti».
Molti, sentendosi vittima di fatture, vanno da maghi e cartomanti; ma, racconta Rolando, spesso
si entra in un circolo vizioso. I maghi dopo una prima cura dicono che ci sono difficoltà, chiedono
più soldi, e così via. «In uno "studio" non accettate mai né da bere né da mangiare; non lasciate
oggetti personali o fotografie; se siete una donna non siate disponibile a quanto vi può venir
richiesto in nome di qualche "rito" magico per riconquistare il marito o il fidanzato».
Rolando attribuisce il merito delle guarigioni, e delle liberazioni che compie alla
Madonnina del Cansiglio, un santuario a cielo aperto, in mezzo ad abeti secolari,
sull'altopiano, sul sito di un'antica ara pagana. Alla Madonnina del Cansiglio, la
«Mamma Celeste», affida i casi più difficili, come racconta (il corsivo è nostro, n.d.a):
«Mamma, guarda c'è quel bambino lì che i dottori ha detto che c'ha pochi giorni di vita... povero
bambino e poveri genitori! Lui forse ha finito di soffrire, ma i genitori cominciano. È ancora qua, il
bambino, e ormai sono passati quattro anni».
Che cosa aveva?
Una malattia descritta dai medici come inguaribile. Aveva pochi giorni di vita quando me
l'hanno detto, me l'hanno portato. È ancora vivo, e ha quattro anni. E in questa settimana la Mamma
Celeste me ne ha guariti due o tre. Uno che stava qua, e sembrava un cadaverino, e sua mamma mi
ha detto che è già cresciuto di due chili. Due chili! In pochi giorni. L'ho messo in mano alla Mamma
Celeste. Povero bambino, era vittima di una fattura fatta per vendicarsi contro sua madre, di quando
era giovane. Che cosa ha fatto quella lì? ! Ha solo voluto bene a suo marito. Lui non ha conosciuto
altre donne, e lei non ha conosciuto altri uomini. Due genitori bravissimi.
Perché le hanno fatto questa fattura?
Perché una sua antenata, che è ancora viva, una parente di lei, non ha avuto figli. E loro sono
stati dodici anni senza avere figli. Hanno fatto tutti gli esami, niente. Sono venuti da me, e gli ho
tolto la fattura. Un mese dopo sono venuti qua che aspettavano già, una bambina. Poi è arrivato il

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Inchiesta sul demonio

bambino. Quella che non ha avuto figli, e suo marito, hanno fatto una fattura di morte al bambino. E
una volta che fosse morto il bambino, ne avrebbero fatta una contro la bambina. È tremenda, questa
cosa. Le ho tolto la fattura, questo è il mio lavoro, datomi da Padre Pio, insegnato da Lei. Chiamo
sempre Lei, e Gesù, e a nome di Gesù chiedo a Dio Padre Onnipotente di togliere il male fatto alle
persone. Il bambino si è ripreso. Male incurabile! Solo qualche caso al mondo! Come piangevano!
Il telefono di Rolando non ha smesso di suonare, a intervalli regolari. Sono
persone che cercano aiuto. Il aiutante fa capolino dalla porta. «L'appuntamento
delle venti... sono già per strada, hanno chiamato per dire che stanno arrivando».
Rolando fa un respiro profondo, gli si prospetta una lunga serata, forse fino a notte
inoltrata.
Usciamo nella notte. L'aiutante ci accompagna al portone di ferro, e lancia
un'occhiata verso il piazzale. Un'automobile è ferma, a fari spenti. Come il portone
si apre le persone dentro l'auto si animano: un uomo, una donna, una bambina.
«Povera piccola'.» commenta l'aiutante. Il portone di ferro si chiude dietro i loro
passi (il corsivo è nostro, n.d.a).

Indemoniati sul lettino dello psichiatra


...Poi era stata formata con la terra una figura che riproduceva la potenza suprema, e questo
essere era l'uomo. In lui era la bellezza divina della natura intelligibile, mista ad una certa
forza segreta. Ecco perché colui al quale era stato affidato il governo della terra, trovò strano
e intollerabile che dalla natura che da lui dipendeva uscisse e si manifestasse una sostanza
fatta ad immagine della dignità suprema.
San Gregorio di Nissa, Discorso catechetico

Sommario: Gli esorcisti non accettano persone che non siano state visitate prima da uno psichiatra, come
ha spiegato don Amorth. Che cosa pensano i medici di questa particolarissima categoria di pazienti?
L'abbiamo chiesto a uno di loro, un professionista con decenni di esperienza alle spalle.

Simone Morabito è un elegante, simpatico signore che dimostra molto meno della sua età; è un
professore univer-itario, che esercita la psichiatria da quarantanni. Opera a .orna, a Bergamo - dove
risiede - e in Svizzera. È un con-ersatore piacevole, e una lieve inflessione tradisce la sua patria
d'origine, la Sicilia. È una persona di grande coraggio: on solo per il tipo di professione che svolge,
ma anche perché, a differenza della maggioranza dei suoi colleghi, non teme di attribuire a cause
che esulano dalla scienza alcune 'atologie inspiegabili. Non è semplice arrivare a vederlo: come per
padre Amorth, la mole di lavoro per lui è enorme. E da quando - e sono molti anni - «si sa» che non
rinuncia d affrontare casi che lasciano impotenti i suoi colleghi, la sua agenda è sempre piena, e la
segreteria telefonica che gli fa da «filtro» è bollente. L'abbiamo incontrato nel suo studio romano, in
un elegante e tranquillo quartiere residenziale, sulle pendici di Monte Mario. Sulla sua scrivania c'è
una immagine della Vergine, e la medaglia ispirata a Catherine Labourè, la medaglia di Rue du Bac,
a Parigi. «La Madonna è una divinità nella misericordia, e quindi nella misericordia si trova a
scontrarsi contro il demonio» spiega il professore.
Nell'Apocalisse si parla di una donna vestita di luce...
Il dodicesimo capitolo dell'Apocalisse: vidi una donna vestita di luce, con la luna sotto i suoi
piedi... Famoso, famoso. Quando io leggo a un posseduto il capitolo dodici dell'Apocalisse
succedono cose orribili. Quando glielo leggo. È di una grande forza, attualità e potenza.

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Inchiesta sul demonio

Professor Morabito, so che fino a circa venti anni fa lei non credeva alla presenza
reale del demonio...
Ero cattolico, ma pensavo che fossero fatti riguardanti l'inizio del cristianesimo. Non fatti
attualissimi, come invece credo oggi. Sono convinto che si tratti di fatti attualissimi e quotidiani.
Noi scienziati restiamo choccati, davanti a una possessione; l'uomo della strada può non darsi
spiegazioni, ma noi no. E quando ci troviamo davanti a un fenomeno che inequivocabilmente non è
umano...
Che cosa ha cambiato il suo modo di vedere?
Sono venuto a contatto con questo mondo un giorno in cui venne da me una paziente, erano circa
le due del pomeriggio. Aveva circa ventiquattro anni, e aveva una grande smania di incontrarmi a
tutti i costi. Una cosa strana. Quando entrò nel mio studio accadde una cosa straordinaria. Tenga
presente che sono quarant'anni che esercito la psichiatria; e allora già avevo un'esperienza
ventennale nei più grandi ospedali italiani e all'estero. Quando entrò quella donna, ho avvertito,
prima ancora che si mettesse a parlare, un senso di paura immensa. Mi ha invaso questo sentimento
di paura.
Non le era mai capitato in precedenza, di fronte ad altri pazienti?
Mai! Non mi era capitato mai. Quando noi per esempio vediamo gli ammalati schizofrenici in
preda ad agitazione psicomotoria, li guardiamo attentamente, cerchiamo di contenerne gli effetti sia
nel loro riguardo, sia nel riguardo altrui; li guardiamo scientificamente, con distacco scientifico e
con empatia di umanità. In questo caso mi assalì una grandissima paura. Io addirittura notavo di
essere inchiodato alla sedia, e di non potermi alzare dalla mia sedia.
Una presenza forte e ostile, dunque.
Sì, notavo questo, notavo la malata che era agitata, e questo non mi spostava più di tanto. Ma
notavo anche qualche cosa che mi stava accadendo, indipendentemente dalla sua agitazione. Ma in
conformità alla sua presenza. Non era quello che lei faceva, ma era la sua presenza stessa che
trasmetteva questa sensazione. Ho una poltrona con i braccioli, mi sentivo come inchiodato.
Velocemente cercavo di ricordarmi tutte le sindromi psichiatriche che avevo incontrato e che co-
nosco. Mi dicevo: ma qual è quella sindrome che può indurre in me che osservo queste reazioni?
Quale può essere? In venticinque anni che ho seguito tutti i casi più gravi di malattie mentali, li ho
seguiti nella loro evoluzione, nella loro terapia, nel loro prognostico e così via, come mai adesso
sento questa sensazione mai avvertita? E a un certo momento, sentendo questa gran paura addosso,
mi sono chiesto: ma chi è che mi mette paura? E allora è stato il cattolico a rispondere: solo satana
lo fa. Ho cercato di recitare mentalmente, nella mia testa, il Padre Nostro. E non mi venivano le
parole! E tenga presente che tutti i giorni io dico il Rosario. Non mi venivano le parole nella testa!
Incredibile. Allora a un certo punto mi sono ricordato della preghiera del cuore, che recito anche
costantemente: Gesù, Gesù, Gesù...
Uesicasmo?
L'esicasmo. Nel dire questa preghiera dentro di me, la bocca si è sciolta, il movimento mi è
tornato, e mentre c'era questa presenza... quando c'è un malato di mente, è il medico che domina la
scena. Guai se il capitano perdesse il controllo della nave, il timone. Lo domina anche se il malato è
un agitato psicomotorio, si butta per terra, fa cose dell'altro mondo, il padrone della situazione è
sempre il medico. Invece in quella situazione la padrona era lei, dominava l'ambiente, era
padronissima. E mi diceva: tu mi devi ipnotizzare! Tu mi devi ipnotizzare.
Perché voleva farsi ipnotizzare?

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Inchiesta sul demonio

Lei sa che quando uno viene ipnotizzato da un posseduto di satana, ne rimane vittima. Ne rimane
vittima. E poi mi disse una frase: io ti conosco... io ti conosco, ero un tuo collega. Ora, io avevo un
collega bravissimo, al primo anno di medicina, che si era sparato. Ora, a un certo momento ho
detto: che non sia lui? Allora gli ho risposto: che tu mi conosca è possibile, che noi siamo colleghi,
non di sicuro. Proprio così. Siccome sono sempre uno scienziato, stava venendo da me un avvocato
a farmi visita, ha suonato, e gli ho detto: avvocato, entra qua dentro. Quando è entrato nella stanza
questo avvocato, che era un tipo gioioso, e anche uno di quei cattolici rinomati, è sbiancato in viso,
senza che io gli avessi detto niente. Bianco in viso, e tremava. Addirittura si vedeva che cercava di
mettere le mani in tasca, dove teneva sempre la corona del rosario, e tremava dalla paura.
Avvertiva anche lui quella presenza, evidentemente.
Proprio così. Quindi non si trattava di una mia - tra virgolette - suggestione, che non avevo mai
avuto, e che non ho mai più avuto. Era una presenza che si imponeva a tutti quelli che si trovavano
nella stanza. Era qualche cosa di reale che contagiava chiunque entrasse. Quella giovane donna era
accompagnata da sua sorella, che era appoggiata alla libreria che sta davanti alla mia scrivania, e
tremava. Chiedevo: ma che cos'ha sua sorella? E questa continuava: tu mi devi ipnotizzare. E a un
certo momento, dopo che vedevo che anche quell'amico sbiancava continuamente, mi sono detto:
che posso fare? E allora la forza mi era tornata grazie alla preghiera, e ho ripreso il dominio della
situazione. Signorina, le ho detto, le cure le scelgo io. Se lei vuole sottomettersi alle cure che le
dico, va bene. Ma se lei vuole imporre il suo punto di vista, non va bene. Signorina, io ipnotizzarla,
non la ipnotizzerò. È accaduto qualche cosa che non mi era mai accaduto in vita mia. Mi ha puntato
il dito contro, così, e mi ha detto: maledetto, ti distruggerò nella professione. Ti distruggerò da oggi
in poi. E ha minacciato il mio amico, che non aveva mai visto: il 28 sarò a Roma con te, te ne
accorgerai, gli disse. Quel giorno il mio amico avrebbe dovuto sostenere un esame. Ma la ragazza
non poteva saperlo.
E che cosa è successo?
Non le nascondo che mi sono accadute cose indescrivibili, nel bene e nel male. Per esempio, ho
trovato un paziente, che era laureato in legge, cui ho fatto tantissimo bene, che me ne ha fatte
vedere di cotte e di crude. La mia storia è terribile, da quel giorno in poi. C'è un mysterium
iniquitatis, e quel mysterium iniquitatis Dio lo permette certamente per il bene mio e della
gente che mi circonda. Quell'uomo mi ha fatto pedinare, mi ha mandato dietro della gente...
quest'uomo aveva un figlio che era studente all'ultimo anno di medicina, e accompagnava suo
padre, che era un paranoide. Ora, un paranoide è uno psicotico che ragiona perfettissimamente in
tutto, eccetto che nel nucleo delirante che lui ha. È logico salvo che nel suo delirio, che è
inamovibile. E sembra che sia tutto logico, in quello che presenta nel suo delirio, salvo la premessa,
che è la cosa fondamentale. Allora ha cominciato a dire che io avevo plagiato suo figlio, che lo
accompagnava, ed era studente all'ultimo anno di medicina, che ogni tanto mi veniva a chiedere
spiegazioni per alcuni esami che doveva dare. Ha cominciato a denunciarmi per circonvenzione di
incapace. Naturalmente sono stato assolto perché il fatto non sussiste, però mi è costato più di
mezzo miliardo fra avvocati e così via. Una bella vendetta, si è presa quel signore là. Una cosa
spaventosa.
E come è finita la storia con quella signorina?
Quando ho visto che tutti erano sbiancati dalla paura, le ho detto: va bene signorina, la ipnotizzo.
Perché non si muoveva. Era rimasta lì in piedi. Per questo le ho detto: lei vuole essere ipnotizzata,
la ipnotizzo nell'altro studio. Ora io sapevo dalla teologia che il demonio può leggere dentro una
persona dall'espressione che prende sul viso. Quindi di fronte a un indemoniato uno non deve mai
esprimere con il viso quello che pensa. Perché solo Dio può entrare nell'animo dell'uomo, e - pare -
l'angelo custode per permesso di Dio. Ricordando questa massima cattolica, io sono allievo dei

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Inchiesta sul demonio

gesuiti, avevo la faccia rigida, professionale, impenetrabile. Impassibile e, oltre che impassibile,
impenetrabile. D'accordo le dissi, la ipnotizzo. Esca sul pianerottolo, vada nell'altro studio, che la
ipnotizzo. Mentre faceva questo, le ho chiuso la porta dietro. E sua sorella è rimasta dentro.
Signorina, le ho chiesto, che cosa succede? Mi spieghi un po' l'anamnesi, sua sorella che cosa ha
avuto? Le spiego subito, mi rispose. Mia sorella soffriva di una forte depressione, è andata dal
medico tal dei tali. Ora, questo psichiatra, noi lo conosciamo bene. È stato un capo dei «gialli», una
di quelle religioni orientali, e poi pare sia diventato capo di una setta satanica in Lombardia.
Quando la ragazza è andata nel suo studio pare che le abbia fatto una specie di rito. E dopodiché, di-
ceva, mia sorella è impazzita. Era una settimana che si nutriva di solo miele. Partecipava a messe
nere, riti strani, sedute spiritiche; a casa succedeva di tutto. Nella sua stanza, anche quando era sola,
la notte sembrava che ci fossero venti persone. Urla, scoppi, colpi sui muri, grida, pianti, e i tonfi
degli oggetti scagliati contro le pareti da mani invisibili. E la ragazza al mattino era piena di lividi.
E intanto la paziente all'esterno gridava: apritemi! apritemi. Sono in un condominio di cinque piani,
e le grida si sentivano fino all'ultimo piano, e sua sorella tremava di paura, e mi diceva: mi lasci
uscire, mi lasci uscire. No, dissi, mi finisca il discorso almeno in sintesi.
L'ultima cosa che le posso dire è questa. Mia sorella abita in un paesino confinante con Bergamo.
Pensando che fosse assatanata, siamo andati dal parroco. Il parroco, incredulo, per nostra insistenza
ci ha mandato il vice parroco. Il viceparroco ci ha detto: io mi presento in borghese. Se non mi
riconosce, vuol dire che non ha niente. La malata disse a sua sorella: sta venendo un porco. Farò
finta di non riconoscerlo. È arrivato, hanno parlato, una conversazione tranquilla; e il viceparroco se
ne è ripartito, tranquillo, convinto che non ci fosse nulla. Ma l'aveva detto prima alla sorella! Quello
che noto sempre è la grandissima astuzia di questo essere immondo, un'astuzia che lui trasporta
anche nelle persone, anche per autodistruggersi e distruggere il prossimo. Un'astuzia che è superiore
allo studio, all'intelligenza di un uomo comune. Vedo molte volte persone insignificanti possedute
che hanno un'astuzia che manco un docente universitario...
E come andò a finire, la storia di questa ragazza?
La storia di questa ragazza poi la seppi dopo molto tempo. Non venne più da me. Le dissi questo:
l'unica cura per lei è un sacerdote, e non la vidi più. A distanza di anni incontrai la sorella, e per
tantissimi anni si trascinò quella patologia, e la sua vita sempre di più è andata a naufragare in guai
sempre maggiori. Poi incontrò un esorcista; l'approccio fu terribile, ma lentamente si notò un
miglioramento.
La scienza non è in grado di risolvere tutto. Ma i suoi colleghi, di fronte a questi fenomeni, che
atteggiamento tengono?
Questa è una domanda da un milione di dollari. Quando un paziente viene da me, con una
sindrome depressiva spaventosa, mettiamo un ragazzo di ventidue, ventitré anni che mi dice: mi
viene di suicidarmi. Oppure: quando passo per una chiesa, mi viene di bestemmiare a tutto spiano.
Allora veda: se lo sottopongo a visita psichiatrica, vedo che ci sono gli effetti della depressione.
Quando lo sottopongo a psicoanalisi e quello comincia a fare associazioni, vedo un atteggiamento
depresso. Ma la scienza più di qua non va. Se io voglio capire, da cattolico, se c'è qualcosa di più
grave, devo mettermi a pregare. Alla «scienza» non gli passa nemmeno per la quinta pelle. Ho visto
delle persone sottoposte ad analisi da me per dieci sedute; visitate psichiatricamente, presentano e
fanno notare una sintomatologia depressiva; ma lei sa che uno psichiatra vede se nella famiglia ci
sono casi di depressione, vede Panamnestico personale, uso di droghe, uso di alcolici e via dicendo.
Quando si accorge che nell'anamnestico, nel «gentilizio» come diciamo noi, fra genitori e parenti
non ci sono casi di depressione; quando notiamo che non c'è uso di sostanze allucinogene; quando
vediamo che nel vissuto di una persona non ci sono fatti tanto tristi, la morte di un parente, per
esempio; psicotraumatici, che segnano la personalità; quando non ci sono malattie organiche che
portano alla depressione, allora ci chiediamo: da dove viene? Perché anche un tifo può avere

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Inchiesta sul demonio

ripercussioni mentali che portano alla depressione; anche un'anemia può causare una depressione,
come altre cause organiche. Allora avendo fatto uno screening a trecentosessanta gradi, e avendo
eliminato via via tutte le possibili cause, lo psichiatra si deve chiedere: ma come è che questa
persona ha un quadro terribile di depressione, che non è quella depressioncella diciamo superficiale;
ma addirittura una depressione vitale.
Che cosa intende per depressione «vitale»?
Allora noi vede, quando emettiamo una diagnosi, noi medici, diciamo: questa è una diagnosi ad
valitudinern, oppure ad vitam. Se uno piglia una storta, gli diciamo: tu sarai guarito in quaranta
giorni, salvo complicazioni, perché è una diagnosi ad valitudinern; perché per quaranta giorni sei
limitato nell'efficienza. Ma quando diciamo ad vitam questa malattia ti sta portando a stroncarti la
vita. Giustamente lei mi può chiedere: perché una depressione le fa emettere una diagnosi ad
vitami Quando ci sono dei segnali di allarme psichiatrico, del suicidio, nel depresso; allora anche
se uno sembra sano costituzionalmente, diciamo: ci sono tutti i sintomi per far temere che questa
persona possa uccidersi da un momento all'altro. Quindi io di fronte a una depressione devo dire: è
una depressione leggera, è una depressione di media portata o è una depressione molto grave, o
gravissima, cioè ad vitam, che mette in pericolo la loro vita. Ora questi posseduti hanno tutti una
depressione ad vitam, che mette in pericolo la loro vita.

L'obiettivo è quello di portarli alla morte?


Al suicidio; al suicidio.
I suoi colleghi non religiosi, o che non considerano questo tipo di prospettiva, si
trovano di fronte a un'empasse.
Logico. Si trovano bloccati. Ho preso delle persone, e le ho sottoposte ad analisi. Dopo una
ventina circa di sedute psicoanalitiche, dopo visite psichiatriche, quando ho notato che c'era -
perché ormai dopo vent'anni ho un'esperienza formidabile, penso di essere lo psichiatra più
preparato nel campo della demonologia che esista al mondo - allora quando sento una certa
presenza, dico: signorina, permette che preghiamo insieme? La prima risposta è una specie di rin-
ghio, no! No! Una persona che prima parlava, discuteva amabilmente, mostra all'improvviso una
nuova personalità, che emerge subito. Va bene, rispondo, preghiamo lo stesso. Se non ci riesce lei,
prego io per lei. Lei mi segua spiritualmente. E lì si scatena il finimondo.
Per esempio, che cosa accade?
Per esempio, avevo una studentessa di psicologia dell'Università di Torino, appena mi sono
messo a pregare ha cominciato a dare calci, pugni, a buttarsi a terra, a camminare come un serpente,
senza toccare terra. C'era la dottoressa, c'erano i miei assistenti. Per rimettere a posto lo studio, da
come l'aveva ridotto, ci sono volute quattro ore. Addirittura, per pigliarla, dal momento che si era
buttata dietro il letto, fra il letto e il muro, e dietro il mio apparecchio encefalografico, mi sono
ricordato... Sa che ci sono quelle trasmissioni televisive che parlano della natura? Ora ce n'era una
che parlava di come pigliare, nel Mato Grosso, le anaconde, quei serpenti molto grandi. Per
catturarle si mettono sei persone, e le si gettano addosso tutte insieme: chi la blocca al collo, chi la
coda, chi a metà, in contemporanea. Ho chiamato i miei colleghi, ed eravamo in tre e non si riusciva
a bloccarla. Chi l'acchiappava per il collo così, chi per la vita, chi per le gambe, si girava e dava
morsi da lasciare dei segni. Morsi da cavallo. Una volta la dottoressa qui, che assisteva questa
ragazza, le ha dato un morso che nonostante che avesse il cappotto quando se l'è tolto ha visto che
le era rimasto il segno sulla spalla. E poi, e questa è una cosa terribile, tendono a mettersi le mani in
bocca e a troncarsele. Se lei non gliele tira via. Autodistruzione. Totale. Poi cominciava a rotolare

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Inchiesta sul demonio

nel mio studio, e nel mio salotto; mentre pregavo cominciava a ruotare a una velocità che non ho
mai visto, un movimento rotatorio sull'asse verticale del corpo. Non si riusciva a frenarla.
E questo non si trova in altre patologie?
No, non si trova in nessun tipo di patologia. Le spiego: se lei si trova davanti a uno psicotico,
uno schizofrenico, la malattia ha un decorso che può essere cronico, può essere subacuto, può essere
acuto. Dura in continuo; prendiamo un'agitazione psicomotoria, per cui molte volte il medico, o lo
psichiatra è obbligato al TSO, il trattamento sanitario obbligatorio, cioè l'iniezione e poi il paziente
viene fissato ai letti.
Ver che deve essere fissato al letto?
La cosiddetta contenzione. Perché i farmaci psicotici sono molte volte letali, e oltre una certa
dose non si può andare. Allora bisogna contenere il malato, perché non si può andare oltre una certa
quantità, perché il malato spirerebbe. Però il trattamento sanitario obbligatorio dura in continuo,
quindici giorni, venti giorni. Invece questi appena lei smette di pregare smettono subito. E quando
lei ricomincia a pregare, riattaccano subito. Quale malattia gravissima inizia e termina
improvvisamente? Ma c'è altro. Uno di loro ha cominciato a dare testate al muro, forte, ne
rimbombava tutta la casa. Ho pensato, a questo verrà un'emorragia cerebrale. Non aveva neanche
un'ematoma. L'abbiamo acchiappato in cinque, e non riuscivamo a tenerlo. Gli ho fatto una puntura
dei più forti calmanti, avrebbe addormentato un toro, non l'ha neanche sentita. Su un posseduto, lei
può usare i farmaci più potenti, per tranquillizzarlo, non sente neanche il farmaco. Continuava a
gettarsi contro il muro, sbattendo la testa, e urlava, con una voce cavernosa, che non aveva nulla in
comune con la sua. Dopo un'ora si calmò. Mi avvicinai per controllare i danni alla testa: avrebbero
dovuto esserci bernoccoli, ecchimosi, lacerazioni della pelle. Niente. Niente! La pelle era perfetta. E
il ragazzo aveva ripreso a parlare con serenità. Non sembrava ricordare nulla di quello che era ap-
pena accaduto. Lo mandai via, e cominciai a riflettere. Quel ragazzo aveva esibito una
psicopatologia alternante, ignota in medicina. Le patologie sono stabili, nelle manifestazioni. Invece
quel giovane, in un paio di ore con me, alternava normalità e malattia, una quindicina di crisi. E poi
la spaventosa forza fisica: era mingherlino senza muscoli, ma in cinque non lo reggevamo. E poi
quelle testate contro il muro, violentissime, e senza conseguenze...
I suoi colleghi hanno assistito a questo genere di fenomeni?
Guardi, le dico subito: uno non può scatenare questo tipo di putiferio nelle cliniche universitarie,
perché succederebbe un quarantotto. Poi i miei colleghi, quelli che ho conosciuto io, nessuno di loro
crede a Dio. Ora, le ripeto: per scatenare queste reazioni bisogna pregare. Per questo dico sempre ai
pazienti: se lei non riesce a pregare, prego io. Lei mi segua con lo spirito, dove può. E
all'improvviso, se uno sente le registrazioni resta stupefatto, e dice; ma come, questa persona che
parlava fino a un momento prima così, adesso da dove tira fuori questa voce? Perché c'è il
cambiamento nel timbro della voce. Una voce grave, forte, potente, rauca.
Anche nelle donne?
Anche nei bambini! Anche nei bambini di cinque, sei anni, viene fuori una voce cavernosa...
Bambini di cinque o sei anni?
Anche più piccoli! Anche più piccoli. L'altro giorno è venuto un bambino di tre anni qui, e ha
fatto Piradiddio. Ci sono casi di possessione di bambini di tre anni, e anche più piccoli.
E anche queste sono tipologie che non si riscontrano in altri generi di malattie
psicologiche?

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Inchiesta sul demonio

Logico. Perché veda, la malattia, la patologia ha un decorso logico. Se lei ha un'influenza con la
febbre a quaranta, e non usa nessun farmaco non può, all'improvviso, farsi passare la febbre che
torna a salire dopo cinque minuti. Perché qui l'unica cosa che cambia, è la preghiera. La
manifestazione della possessione si manifesta con l'odio verso il sacro. Il malato di mente in genere
ha la sua patologia, ma se prima di ammalarsi aveva un atteggiamento parareligioso, lo conserva.
Invece questi hanno nella loro - tra virgolette - pazzia un odio terribile per il sacro e tutto ciò che
rappresenta. Per esempio, le immagini sacre le fanno in mille pezzi; per esempio se vedono una
croce la devono distruggere totalmente. A un certo punto mi sono munito di una croce in acciaio, e
la tenevo tutta immersa nella mano e con il pugno chiuso. È riuscita, questa ragazza, ad aprirmi il
pugno e a mettersela in bocca e la masticava come un masticante. Ha lasciato delle strisce su questa
croce d'acciaio. Un malato di mente ha la sua patologia, che riguarda i suoi rapporti con se stesso e
con gli altri. Ma con la fede, più o meno, rimane così com'era. Agnostico, più o meno religioso.
Invece qui c'è uno scatto, e lei vede un odio contro la fede, un odio terribile. E non solo verso la
fede, ma anche verso lei che prega. Fino a un momento prima, parliamo tranquilli, mi accetta come
suo medico, ma non appena prego, divento il suo più temibile avversario, cerca di arrivarmi addosso
per agguantarmi, per farmi fuori. Per farmi fuori. Come può lei, come uomo di scienza, giustificar-
mi questo atteggiamento? Non appena mi metto a pregare? Prima di tutto comincia con
l'espressione degli occhi.
Come cambiano gli occhi?
Gli occhi del posseduto, nel momento della possessione esprimono un odio che se quegli occhi
potessero diventerebbero come dei raggi laser. Cambiano totalmente. Ho delle riprese, di una
persona prima e dopo, e lei potrebbe rendersi conto di come quello sguardo non sia umano. Noi
uomini del ventesimo secolo, siamo abituati a sguardi intelligenti, a sguardi apatici, a sguardi
indifferenti. Ma lo sguardo che ti vuole ammazzare, dell'omicida prima che ti vibri la coltellata,
grazie a Dio non siamo preparati...
E questo avviene anche nei bambini? Ma come avviene?
Siccome la possessione spesso accade per intervento di maghi satanici a cui si dà il mandato di
possedere quella persona, quella persona, se non è più che forte nella fede, verrà posseduta; perché
l'unica barriera contro questi attacchi è la fede, in Gesù Cristo, e nella Madonna, è la fede in Dio
che difende. Non c'è una difesa scientifica. Deve essere una preghiera continua e ripetuta, costante.
Rivolta soprattutto a Cristo, alla Madonna, che è potentissima. Noi preghiamo spesso: Maria,
terrore dei demoni, prega per noi. E terribile questa giaculatoria. E infatti quando lei prega su
qualcuno, il demonio quando sente pregare la Madonna grida: quella no! Quella no! Il tiranno
comincia a tremare. C'è una famosa preghiera: O Maria vergine potente, tu grande lustro e presidio
della Chiesa, tu meraviglioso aiuto per me che son cristiano, tu terribile come esercito schierato a
battaglia contro i demoni... Ma è vero! Io lo noto tutti i giorni, lo noto ogni volta che mi avvicino a
un posseduto. Tu terribile, come esercito schierato a battaglia. Mai parola più vera nella Chiesa.
Professore, lei ha uri esperienza di decenni. A suo giudizio, questo fenomeno,
dell'intervento diretto di satana, è in crescita?
Sì, è in crescita, e largamente in crescita. Vede, il satanismo ha tantissime sette sataniche, che
sono molte volte l'una indipendente dall'altra. E non solo, ma ci sono individui, per esempio medici,
psichiatri, avvocati, che sono satanisti. Si sono venduti l'anima e agiscono, diciamo, in proprio;
quindi tutta la gente che passa attraverso le loro mani, verrà sata-nizzata, se non ha una fede
d'acciaio; e la fede è in calo. Perché l'aspetto ludico dell'uomo moderno, l'aspetto superficiale di
saper tutto e non saper niente, di non approfondire i problemi della fede, lo rendono un utile idiota
in mano a satana. Un utile idiota, in mano a satana. Ho tenuto una conferenza su questo tema di
fronte a circa cinquecento sacerdoti, durante un loro convegno, e sono rimasti a bocca aperta. Ne

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Inchiesta sul demonio

sapevano poco o niente anche loro.


Il Papa ci crede, la gente ci crede. Ma vescovi e sacerdoti, quanto ci credono?
Secondo me loro non hanno una scuola che li prepari a questo evento. C'è una carenza formativa.
Noi medici diventiamo specialisti in psichiatria, perché sviluppiamo questo studio oltre la norma di
quanto fa un medico generico. Ora, a parte certi casi importanti che lei sa e conosce, nella grande
maggioranza del clero non c'è una preparazione specialistica in questo campo, che è il campo del
presente e del futuro. È il campo su cui il cattolicesimo già si commisura.
C'è un'aporia della chiesa su questo tema?
Lo riconosco. Ho notato che tantissimi pazienti non sanno dove andare.
Che cosa succede quando scopre che uno dei suoi pazienti soffre di quel genere di
malattia? ho manda dall' esorcista?
Logico. Gli dico: guardi, lei ora deve cercarsi un esorcista. Molte vanno vanno dal loro vescovo,
e il loro vescovo... certe volte lo riceve il segretario e lo fa vedere dall'esorcista della diocesi,
quando c'è. Certe volte non lo fa manco vedere. Le dico un caso, e non nomino la città. Mando una
al vescovado della sua città, una città dell'Emilia Romagna. Viene inviata dall'esorcista, l'esorcista
fa una benedizione su di lei. La paziente chiede: quando devo tornare, padre? La risposta è: torna
quando vuoi.
L'esorcismo è un lavoro lungo, che deve avere scadenze precise, almeno ogni quindici giorni.
Torna quando vuoi! Questo è il paradigma della situazione.
Lei, come psichiatra, vede la cosa anche dall'altro punto di vista, quello del
paziente. Cosa provano iposseduti, internamente?
Ancora deve nascere uno psichiatra che descriva quella che succede dentro un posseduto. Il
posseduto, da quello che ho capito, ha una paura oceanica. Di un essere che lo domina ventiquattro
ore su ventiquattro. Vive in un terrore che non è umano, è disumano. Terrore di un essere che lo
possiede e gli fa fare tutto quello che lui vuole, contro i suoi interessi. Io ho delle persone molto
intelligenti, costrette a a fare i casalinghi. Temono che uscendo in pubblico, andando anche al
supermercato, si possa scatenare la crisi, ed essere scambiati per pazzi. Tanti sono finiti anche in
manicomio, e li ho tirati fuori da lì. Sono ridotti a prepensionati, temono che gli venga una crisi
mentre sono in un locale pubblico, e i loro sintomi vengano scambiati per agitazione psicomotoria,
e immediatamente vengano tradotti al manicomio. Ho tanti casi di questi, anche nella Svizzera
italiana. È una vita finita.
Hanno qualcuno che li domina in modo crudele e tirannico. Il demonio è un tiranno e un crudele,
che vuole la tua morte. Per cui tu sai di avere qualcuno che ti possiede in qualunque cosa fai, e che
vuole la tua morte.
E di cui non riesci a liberarti...
Non solo: contro cui non puoi fare niente. Deve essere sempre un altro che interviene per te. Tu
non puoi fare niente.
E le famiglie, questa situazione, come la vivono?
Le famiglie si perdono di coraggio. A un certo momento vanno dallo psichiatra, che li manda da
un altro psichiatra, e da un altro psichiatra ancora; girano tutti gli psichiatri... inutilmente, perché
non è un malattia di ordine psicorganico o psicogenetico.
La cosa più evidente di queste persone è il terrore disumano, l'essere vittima di una crudeltà

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Inchiesta sul demonio

disumana, di qualcuno che li possiede di giorno e di notte. Immagini questo: che una madre ha
paura anche di avvicinarsi al proprio figlio, perché può scatenarsi la crisi contro il proprio figlio. La
gente non ha ancora capito questo dinamismo. Se lei per caso avesse un amico posseduto, il
demonio come prima cosa farebbe in modo da metterglielo contro, perché lei lo può aiutare, perché
è cattolico, quindi separazione immediata. Quindi lei immagini la madre che viene separata
dall'amore verso il figlio! Che tragedia! Non può andare in chiesa: guai! Se ci entra, non appena il
prete intona il Sanctus, deve scappare di corsa, perché il diavolo non può sentire sanctus,
sanctus, sanctus. È un reprobo, un lebbroso del ventesimo secolo. E l'opinione pubblica queste
cose non le sa. La vittima è terrorizzata, non la capisce nessuno, ha vergogna. Molte volte si assiste
a questo, un posseduto che magari le chiede aiuto con uno sguardo furtivo, perché non può fare
altro per chiedere aiuto a lei che è cattolico per pregare per lui. Mi sono sentito l'immensità della
grazia che ho di essere cattolico quando sto vicino a questi disgraziati. Lì ho capito la grandissima
dignità di esser cattolico.
E fisicamente come cambiano, queste persone?
Alcuni sembrano che si diano quasi all'accattonaggio. Altri lasciano la professione. Altri
vengono respinti verso la periferia della società in cui vivevano. Abbandonano gli amici,
abbandonano i parenti, perché anche durante un'occasione conviviale si può scatenare la potenza
satanica: allora tavoli che si rompono, sedie che saltano in aria, bestemmie da far tremare i muri. Ho
sentito ragazze perbene tirare delle bestemmie che nemmeno il peggior scaricatore di porto
oserebbe pronunciare. Le più elaborate e volgari, bestemmie da farle venire il freddo. E poi forza
sovrumana, levitazione, camminano come i serpenti. Molte volte sopportano il fuoco più
dell'umana-mente possibile, non hanno il senso dell'ustione. Per questo chiedo ai miei colleghi:
spiegatemi come si fa che quando mi metto a pregare davanti a una persona con cui ero in uno stato
di amabilità discorsiva all'improvviso mi trovo davanti un animale feroce. Spiegatemelo! C'è una
sindrome in psichiatria in base a cui uno che parla con te tranquillo e sereno, una persona compita e
gentile, se mi metto a pregare diventa un animale feroce, che anche tu se non stai attento ci rimetti
la vita? Non esiste. Non esiste! Hai mai visto un pazzo che comincia a camminare come un
serpente? Hai mai visto la trasformazione fisiognomica, per cui se mi metto a pregare gli occhi
diventano quelli di un assassino, di uno che non ha pietà per nessuno? Occhi che ti fanno venire il
freddo? E molte volte scende anche la temperatura dell'ambiente in cui si prega...
Fisicamente?
Fisicamente. Sembra di essere in quegli ambienti in cui i macellai tengono la carne. Ma
scherziamo!?
I pazienti avvertono ilmomento in cui la possessione ha inizio?
Sentono delle cose strane che succedono loro, ma non sanno a che cosa ascriverle. Il primo
elemento è che non possono avere contatti con il sacro. Se vedono un'immagine della Madonna,
sono capaci di strapparla. Magari prima quell'immagine la conservavano con cura. Ho una
bellissima immagine della Madonna. Veniva uno studente universitario di Milano. Sua madre mi
disse: professore, gliela regali a mio figlio. La regalai. Torna dopo una settimana: professore le devo
dire... che mi deve dire? Sa quell'immagine bellissima, è finita nel gabinetto. Gliene darebbe
un'altra? No, basta: da quel giorno non ne ebbe più. La prima manifestazione diagnostica è l'odio
per tutto ciò che è sacro. Tre sono i sintomi: l'odio per il sacro, i fenomeni preternaturali, e i
fenomeni psichici. Fenomeni preternaturali. C'è un posseduto, e una persona, lì presente, che non ha
mai visto prima: può cominciare a raccontare tutta la vita di quella persona, e fino a un minuto
prima non l'aveva mai vista. E le dice - nella nostra vita abbiamo fatto tanto bene, ma magari anche
qualche cretinata - le dice proprio quella cretinata, e gliela spiega. Ma vede com'è vero e vivo il
Vangelo. Può vedere una cosa: il posseduto può raccontare anche colpe segrete, ma non le cose

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Inchiesta sul demonio

confessate. Tutto quello che è stato confessato, il demonio non lo può più dire. Cancellato. Come
dice la Scrittura, ti farò più bianco della neve. Ed è vero: la confessione cattolica cancella, anche
nelle visioni dei demoni, il passato.
Molto di questo avviene attraverso fatture...
Sì, è vero, il novantanove per cento attraverso fatture. L'altro giorno era qui un medico famoso di
Roma, posseduto. Un giovane di trentott'anni. Se le facessi sentire la registrazione che lascia sempre
nella mia segreteria telefonica sentirebbe il freddo nelle ossa. Professore, non sono più io,
professore non mi riconosco, professore, la mia vita è distrutta. Comincia sempre così. È un medico
famosissimo, che esercita. Era fidanzato con una ragazza, si sono lasciati, la madre della ragazza è
ricorsa a qualche mago satanista, e sottolineo satanista, perché tanti sono furfanti, ma ce ne sono il
due o tre per cento che hanno agganci con satana, e allora sono guai. Molte volte sono fatture anche
per ingestione; perché a questo per esempio hanno fatto bere un caffè con polvere di morto pestata,
preparata in certi ambienti. Non è la polvere di morto in se stessa, deve essere trattata, preparata in
certi ambienti. E va tutte le settimane dall'esorcista.
Si accorgono della fattura mentre avviene?
Certe persone, mentre sono tranquille, sedute, avvertono un dolore atroce. Avevo la moglie di
un'alta personalità milanese che mentre, verso le dieci, era in casa, sentì un dolore atroce nella
schiena; è entrata in coma e si è svegliata tre settimane più tardi in ospedale. Le era arrivata una
fattura per infìssione, e l'hanno portata in coma in ospedale. È uscita; ogni volta che mi mettevo a
pregare, questa persona - una bella donna, sui quarantanni - si buttava a terra e faceva come un
cane. Wof wof. E poi, davanti al Cristo in croce che ho lì nello studio, urlava: «Io sono come te! Io
sono come te!». E io rispondevo: «In nome di Cristo, tu sei un coglione! Eri in Paradiso, e ti sei
fatto buttare nell'inferno». Le avevano fatto una possessione tramite infìssione. Ricorrono al famoso
pupazzetto, che compongono con cera, o con Pongo; oppure comprano la Barbie, la bamboletta già
confezionata, e poi se Dio ne scampi hanno una fotografia la incollano sulla testa, e poi pregando il
diavolo cominciano a infiggere gli spilli. Ho visto quaranta spilli nella testa, una ventina in
direzione del cuore; man mano che pregano il demonio, c'è un intervento telecinetico, di trasporto a
distanza. E devo confessarle, mi creda, io a queste cose non ci credevo, e adesso sono diventato
professore anche di queste cose. Quando pregano il demonio, se uno non è forte, può essere colpito
da una città all'altra, non c'è distanza che tenga. E questi oggetti «affatturati» sono un'altra sorpresa.
In molti casi, mi dicono, non bruciano; o ci vuole molto tempo perché prendano fuoco. So di un
caso in cui dei reperti: una spina di acacia, e un filo di spago con tanti nodi, imbrattati di una
sostanza che sembrava sangue, trovati nel cuscino di una vittima, furono gettati nella caldaia di un
treno a vapore. Il marito della vittima faceva il fuochista. Con suo grande stupore, vide che il sacco
in cui erano contenuti non si incendiava. Alla fine bruciò, e nello stesso tempo si udì un boato,
un'esplosione fortissima.
Lei non ha paura? Non hanno cercato di attaccarla?
Sì, costantemente. Il mio coraggio è Maria Santissima. Sono un bersaglio continuo e costante;
ma sento la presenza costante della Madonna, e la sentono anche loro, e lo dicono.
Che incidenza c'è di questi fenomeni?
Fra i disturbati di mente c'è un'alta percentuale che se non è posseduta, è vessata, cioè una
presenza più presenza che per altri.
Nei malati di mente la vessazione è frequentissima e in altissima percentuale. Perché il demonio
non ti colpisce in un callo del piede, cerca di colpirti nel cervello. La vexatio fra i malati di mente
è in altissima percentuale, faccio conto del sessantacinque per cento.

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Inchiesta sul demonio

Ma non è diagnosticata?
No; siamo atei, no?
E i fenomeni di possessione?
Per i posseduti, la questione è diversa. Più li studio, e più sono sbalordito. Le persone possedute,
a differenza degli ammalati psichici che presentano agitazioni psicomotorie, appaiono sempre
lucidi, anche durante le crisi. Non solo: si può parlare, discutere, e persone incolte, semianalfabete
dimostrano, quando sono in preda a entità demoniache, una cultura eccezionale. Si esprimono in
idiomi stranieri, mai studiati, prevedono il futuro.
I suoi colleghi che cosa ne dicono?
Le ricerche che compiamo sono seguite con grande interesse da altri colleghi, psichiatri; alcuni
di loro molto noti e rinomati. Non amano farlo sapere, ma spesso mi indirizzano dei «casi» che
risultano ostici alle terapie mediche ordinarie; sanno che forse con un altro tipo di intervento
possono guarire, o almeno avere sollievo.
Che ruolo hanno un certo tipo di musica, e i messaggi subliminali in questi
fenomeni?
Lei vede alcuni di questi personaggi, di queste star basta guardarli negli occhi per vedere che
sono esseri disumanizzati. Le loro canzoni portano messaggi del tipo: satana è il mio Dio,
ammazziamo Cristo, Cristo è morto, e sono continui; e la gioventù è assordata dai decibel. Succede
questo: che una persona assordata, non è più una fruitrice della musica, ma diventa uno strumento
musicale. Come base ritmica quella musica è un'onomatopea sessuale. Quindi l'animale, cioè
l'uomo che entra in discoteca, uscendo da questa musica che spara decibel altissimi, con questo
ritmo chiaramente sessuale, diventa un animale decerebrato sessuale. Poi aggiunga i messaggi
subliminali...
I toni particolarmente bassi, quale effetto hanno sul cervello?
I toni particolarmente bassi ti fanno calare la vigilanza, ti tolgono la vigilanza. Quella che ogni
persona deve possedere, che si colloca nel lobo frontale; ma che, essendo effetto dell'intelligenza, è
dovuta anche alla connessione di tutti i lobi del cervello. Nel lobo frontale noi distinguiamo
soprattutto la volontà. La vigilanza è espressione delle connessioni inter-lobali cerebrali. I toni
bassi, molto forti determinano un'ipo-funzionalità fisiogena, questo martellamento. Satana piglia le
persone per due versi: la fattura, una preghiera a satana perché faccia male a qualcuno. Ma satana è
un essere astutissimo e intelligente, perché se abbiamo millenni di storia, satana si è specializzato in
millenni di storia per essere più malvagio di quant'era. La possessione può venire anche dal fatto
che non preghi. Perché se non preghi mai, satana si piglia l'assenso per possederti. Ecco perché
sant'Alfonso Maria de' Liguori diceva: «Chi prega sicuramente si salva, chi non prega sicuramente
si danna». E questo tanti non l'hanno ancora capito. Chi non prega, sta dando l'assenso a farsi
possedere.

Un rumore infernale
Quando non parliamo a Dio, o per Dio, è al Diavolo che parliamo, e lui ci ascolta in un silenzio
formidabile...

Leon Bloy, Pèlerin de l'Absolu

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Inchiesta sul demonio

Sommario: I nostri interlocutori ci hanno indicato le diverse strade che possono condurre a incontri ed
esperienze sgradevoli, se non tragiche • Abbiamo scelto di affrontare il tema del rock satanico, e dei
messaggi subliminali, o nascosti; un argomento controverso che offre spunti di riflessione in varie
direzioni.

I protestanti americani hanno meno complessi dei cattolici italiani ad affrontare esplicitamente il
soggetto spinoso del demonio, e questo genere di temi; e proprio a loro va ascritta la primogenitura
in un campo difficile, quello dei messaggi «negativi» o satanici presenti nella musica rock, in chiaro
oppure in back masking.
Che cos'è il back masking?
Back masking significa nascondere all'interno di un brano musicale una frase o più frasi,
percepibili dall'orecchio umano cosciente solo se il disco viene suonato al contrario. Ma c'è chi
sostiene che il cervello umano sia in grado di percepire e decodificare in maniera non conscia il
testo del back masking, subendo così un'influenza tanto più pericolosa in quanto il messaggio
stesso supera i «filtri» abituali.
Non è un fenomeno nuovo, come si vedrà dall'antologia dei brani e degli autori «incriminati»
alla fine di questo capitolo, e di cui siamo debitori al Centro Culturale San Giorgio, di Ferrara, che
dal 1992 si è specializzato nella ricerca e nell'analisi di questo tipo di manipolazione. Scherzosa? In
certi casi la risposta è certamente affermativa. Ma in una lunga lista di brani - anche «in chiaro» -
gli autori parlano sul serio; o perlomeno il messaggio ha un'evidenza di serietà. Quelli che possono
essere i reali, diretti punti di contatto fra questa musica, e il «grande tentatore» è un soggetto da
studiare, scoprire e dimostrare. Un effetto collaterale però esiste. Simone Morabito parla della sua
esperienza con ragazzi che improvvisamente sono passati da una situazione di eccellenza negli studi
a risultati mediocri o pessimi; come se avessero perso la volontà, la grinta, e l'intelligenza si fosse
obnubilata. Il termine per definire questo disturbo è la «psicoastenia». Non hanno problemi di
droga, neanche leggera, o di alcolismo. Conducono, apparentemente, una vita più che normale. Ma
il professor Morabito ha rilevato che molti di loro ascoltano per ore e ore in cuffia musica rock di
un certo genere, e sono assidui frequentatori delle discoteche. «Come psichiatri sappiamo che la
musica è uno strumento in grado di influire e persino condizionare il pensiero delle persone che
l'ascoltano. La musica, le canzoni, insufflano nell'inconscio idee che la mente vivrà, senza
rendersene conto in maniera conscia: sono delle vere e proprie idee parassite. Di genere negativo,
naturalmente. Grazie a queste canzoni, l'istinto di autoconservazione, essenziale per l'esistenza,
viene minato lentamente, ma radicalmente.
Anche su questo soggetto i protestanti d'Oltreoceano si dimostrano ben agguerriti. Mettono sotto
accusa la musica rock in generale, partendo dagli studi condotti a New York da un ricercatore, John
Diamond, e sostengono che il black beat su cui si basa questo genere musicale, e la cosiddetta
«battuta anapestica», in cui l'ultima battuta è più alta delle precedenti, possono avere effetti nocivi.
Diamond, nel suo libro II tuo corpo non mente (Your body doesn't lie) sostiene che la musica rock
provoca una rottura nella sincronizzazione fra i due emisferi del cervello, così che la simmetria fra
di loro è perduta. Alla «battuta anapestica» si fa carico di essere in opposizione al battito cardiaco, e
di conseguenza di mettere sotto stress il ritmo corporeo. Le conseguenze sarebbero, nei giovani, una
diminuzione del rendimento scolare, iperattivi-tà e riposo disturbato, maggiore probabilità di errori
e una generale inefficienza. Negli adulti invece si nota una minore capacità di decisione autonoma
nel lavoro, e perdita di energia senza ragioni evidenti. Ci porterebbe lontano dallo scopo di questa
piccola opera seguire ulteriormente le tracce di questa ricerca; ma vogliamo comunque citare
Geoffrey Marks, responsabile di Vega, una società produttrice di altoparlanti-colonna di Los
Angeles, sugli effetti della musica suonata ad altissimo volume. «Se la performance del sistema di
suono è ben regolata - ha dichiarato tempo fa - la possiamo manipolare in modo che le persone si

69
Inchiesta sul demonio

sentano stimolate sessualmente. Ma il volume deve essere ben regolato. È altrettanto importante che
i "bassi" abbiano un effetto giusto. Sono i "bassi" che governano realmente e indirizzano i nostri
sentimenti. Penetrano nel nostro corpo e interferiscono con il sistema nervoso. Le basse frequenze
dei "bassi" hanno un'influenza poderosa sul mondo delle emozioni.
Alcune canzoni, come Hìghway to Hell, Die young, die pretty, Don't fear the reper,
Destroy yourself, The suicide solution, Goodbye world, (ma ce ne sono molte altre dello
stesso genere), suggeriscono l'idea del suicidio. Non possiamo, a questo punto, non ricordare che
secondo padre Amorth - ma non solo lui - è proprio il suicidio, la distruzione della persona,
l'obiettivo principale del demonio. Secondo Morabito, il suicidio, veicolato dalle canzoni,
diventerebbe l'idea dominante in una mente disorientata e sfiduciata. Lo psichiatra equipara i
messaggi di tipo depressivo a un «potentissimo veleno morale long-acting, a portata lunga» che,
una volta introdotto nella mente, agisce lento ma sicuro nel tempo. Cita i giornali medici, e le cifre -
migliaia e migliaia - di giovani suicidi, specialmente negli Stati Uniti. «Sono certo che il veleno più
potente sia stato il rock suicida».
I sostenitori di questa tesi si basano su una spiegazione scientifica. Sostengono che se la nostra
mente percepisce un messaggio al di sotto della nostra soglia uditiva conscia, fa proprio il contenuto
del messaggio, come se l'avesse prodotto «all'interno»; e di conseguenza il messaggio stesso viene
ad avere una forza di convinzione eccezionale. Nella sua intervista Morabito ha già chiarito quali
siano, secondo lui, gli effetti e dei «bassi», e dell'altissimo volume della musica nelle discoteche (o
in cuffia). Cioè un abbassamento, o un annullamento della «vigilanza»; il che rende più agevole il
«passaggio» dei messaggi a scopo distruttivo.
Abbiamo sentito anche Paolo Baroni, presidente del Centro Culturale San Giorgio, per chiedergli
se c'è una certezza sull'effetto del back masking.
L'argomento è oggetto di tesi contrastanti, non ci sono certezze scientifiche assolute. Ci sono
scienziati che dicono che il nostro cervello è in grado di, in un certo senso, elaborare questi
messaggi, rovesciarli e renderli diritti.
Anche se li sente rovesciati?
Esatto. Altri invece dicono di no, che assolutamente non è possibile. Per cui la cosa è molto
dibattuta. Ma resta un fatto centrale: e cioè che questi messaggi ci sono. E che quindi, in un certo
senso, chiunque li abbia messi aveva intenzione di procurare qualche cosa di negativo, di cattivo.
Poi sull'efficacia reale sugli ascoltatori, come abbiamo visto, la discussione è aperta. Ma vi è anche
chi dà un significato più esoterico, alla vicenda. E cioè che queste frasi in back masking, più che
veri e propri tentativi di trasmettere dei contenuti subliminali, sarebbero delle pratiche magiche,
perché il linguaggio rovesciato è presente sempre all'interno delle messe nere. C'è anche questa
possibilità. Visto che Alesteir Crowley è molto presente sulla scena rock, c'è anche questa
possibilità. Questi gruppi metterebbero tali messaggi per fare questa specie di pratica magica.
È necessario ricordare a questo punto che Alesteir Crowley, uno dei più noti esponenti del mondo
satanista del secolo scorso, sosteneva che le preghiere cristiane recitate al contrario avevano un
effetto di evocazione magica del demonio. Per analogia, anche i messaggi in back masking
avrebbero una connotazione magica.
Nei messaggi la presenza satanica è forte?
Sì, anche perché questi messaggi sono legati a tutta una simbologia, sui dischi; e a discorsi e
affermazioni che queste persone fanno e che rivelano una certa preparazione, almeno su alcuni
argomenti. Certo a volte può essere solo la voglia di darsi un po' di immagine, perché così il
prodotto vende meglio. Però in altri casi notiamo la presenza di affermazioni e simboli che fanno
capire come da parte di queste persone esista una certa preparazione, e la volontà di trasmettere

70
Inchiesta sul demonio

qualche cosa di negativo. In maniera conscia. Poi è chiaro che la cronaca ci fa vedere che purtroppo
funziona. Basta ricordare la suora uccisa a Chiavenna; sia quelle tre ragazzine, che gli adepti della
setta satanica scoperta a Chieti alla fine del 2002 ascoltavano Marylin Manson; e avvicinavano i
giovani tramite Marylin Manson. C'è un filone molto evidente.
Paolo Baroni è autore di studi divulgativi nel campo del «subliminale». «Un tentativo di
condizionamento - spiega -si dice subliminale nel momento in cui non è avvertibile in maniera
cosciente; bensì solo al livello del nostro subcosciente. In altri termini succede che, senza sapere per
quale motivo, si finisca col desiderare ciò che viene propagandato. Capita infatti che non si abbia la
possibilità di filtrare con il raziocinio ciò che ci viene comunicato; perché quello che viene dettato
al nostro subcosciente, tende ad essere catalogato come "vero" e "desiderato" dal nostro cervello. I
messaggi subliminali sono di due tipi: video e audio. Uno dei primi condizionamenti subliminali
video di cui si abbia notizia venne realizzato, nei primissimi anni cinquanta, per squallidi motivi
commerciali, dalla Coca-Cola: nelle sale cinematografiche venivano proiettati film che, a intervalli
di cinque minuti, erano interrotti da un unico fotogramma raffigurante una bottiglia di Coca-Cola.
Ora, l'occhio umano può percepire solo immagini impresse su almeno 12 fotogrammi di pellicola
cinematografica;, pertanto gli spettatori non si accorgevano delle interruzioni del discorso; ciò
nonostante il consumo di Coca-Cola in tali sale cinematografiche aumentò di circa il 39%. Infatti se
era vero che consciamente nessuno aveva percepito la pubblicità, era altrettanto vero che il
subconscio degli spettatori aveva generato negli stessi un fortissimo desiderio di bere Coca-Cola.
Quando il fatto divenne noto, le unanimi proteste dei consumatori determinarono la proibizione
di tutti i messaggi subliminali video in molti stati occidentali (ma non negli Stati Uniti d'America), e
ciò provocò una riduzione dell'utilizzo di tali messaggi, che vennero comunque usati ancora
successivamente, anche a causa del fatto che pochissimi paesi (fra cui certamente non vi è il nostro)
si sono realmente impegnati nel combattere tali forme di violenza alla coscienza.
Per quel che concerne i messaggi subliminali audio a scopo commerciale, nel 1978 capitava che
nei supermercati americani, per ridurre i furtarelli (cioè il cosiddetto taccheggio) i proprietari si
fossero ingegnati a trasmettere negli altoparlanti delle frasi registrate a un volume troppo basso per
essere percepito da un orecchio umano e accompagnate da un'accattivante musichetta. Tali frasi
ripetevano, testualmente: "io non rubo!, sono onesto! ; io sono onesto!, non rubo! ". Le frasi erano
registrate a volume bassissimo, e pertanto incomprensibili all'orecchio dell'ascoltatore; ma non al
suo subconscio: infatti il taccheggio si ridusse di circa il 36 per cento.
Anche in questo caso l'esperimento non ebbe vita facile: una legge venne ben presto realizzata in
Italia, come in molti altri stati per impedire tali forme di condizionamento subliminale. Ma la realtà
delle cose dimostra, inconfutabilmente, che dette leggi non sono state applicate mai. Tuttavia, la
maggior parte dei messaggi subliminali audio la si riscontra nell'ambito della musica cosiddetta
"leggera".
Lo scandalo scoppiò quando Gary Greenwald, un exrockettaro, rivelò l'esistenza diffusa di questa
pratica fra i gruppi più noti. In California un progetto di legge previde che le società discografiche
indicassero nelle copertine il contenuto dell'eventuale messaggio subliminale. Specificando il
genere. Uno degli esempi più classici di back masking è quello della canzone dei Queen intitolata
One vision del long playing A kind of magic. All'inizio e alla fine del brano può essere ascol-
tato un verso incomprensibile che sembra dire «amas-s-si»; facendo girare il disco o il nastro al
contrario, e velocizzandolo, si ascolta la seguente frase: «My sweet satan I bave seen the
sabba» cioè «mio dolce satana io ho visto il sabba». I messaggi bifronti sono invece dei messaggi
che ascoltati normalmente hanno un senso compiuto; facendo girare il nastro al contrario si
ascoltano frasi altrettanto, se non più, chiare. Un classico esempio è costituito da una canzone dei
Rolling Stones intitolata Tops dell'album Tattoo You («Tatuati»). In essa si ascoltano, fra le altre,

71
Inchiesta sul demonio

queste parole: «l'm sorryfor a breath ofyour sweet love»; suonata al contrario, fa sentire: «I
love you, said the devil» («Ti amo, disse il diavolo»).
Per quanto riguarda il contenuto dei messaggi, il Centro Culturale San Giorgio sostiene che spesso
molti dei «subliminali» propagandano il consumo di droga. Un esempio lo abbiamo nella famosa
canzone dei Queen Another one bites the dust del long playing The game dove al dritto della
registrazione è possibile ascoltare il titolo ripetuto decine di volte. Suonato al contrario si sente un
ordine perentorio: start to smoke marijuana.
Ci sono poi i messaggi dichiaratamente antireligiosi. «Si direbbe quasi che si voglia creare un
culto satanico di massa a giudicare dall'enorme mole di canzoni che al contrario rivelano preghiere
a satana». Paolo Baroni sostiene anche che molte stelle della musica rock fanno uso di
«sacramentali» rovesciati. «Sacramentale» è un termine cattolico per indicare un qualsiasi oggetto
sul quale il sacerdote infonde particolari benedizioni, e/o sul quale compie degli esorcismi; ad
esempio una medaglietta benedetta, gli anelli nuziali, l'olio santo, oppure le palme benedette,
eccetera. È comune credere che questi oggetti abbiano un effetto benefico su chiunque li possieda
con fede; cioè possono essere portatori di influssi benefici a causa della benedizione e/o
dell'esorcismo al quale sono stati sottoposti. «Molti cantanti fanno "benedire" i loro dischi, le
magliette e le spillette che vendono, da dei "sacerdoti" di satana» afferma Paolo Baroni, «realizzan-
do quello che i teologi chiamano propriamente un "maleficio", portatore d'influssi negativi su
chiunque ne entri in contatto».
Oltre al volume fortissimo, e all'uso dei «bassi», i teorici del «subliminale» sostengono che altri
fattori riducono di molto la vigilanza nei confronti dei messaggi: il sesso, la fatica, l'alcol e la droga.
Citano una frase di Jimi Hendrix: «La musica crea degli stati d'animo, perché di per sé è una cosa
spirituale. Con la musica si possono ipnotizzare le persone e, dopo averle portate al punto più
debole della resistenza, si può ordinare al loro subcosciente tutto ciò che si vuole». Anche la luce
stroboscopica - cioè l'alternanza continua di luce e tenebra, ottenuta nelle discoteche - avrebbe un
effetto debilitante delle difese naturali. E di conseguenza, giocherebbe un ruolo di notevole
importanza nell'assorbimento dei messaggi subliminali. Un criminologo, poi divenuto sacerdote e
molto attivo nel Rinnovamento Carismatico, Jean Paul Regimbal, affermava che «quando
l'alternanza luce tenebra nella discoteca supera le sei volte al secondo, ne risulta una perdita della
profondità; quando il ciclo dell'alternanza luce-tenebra si eleva a 25 interruzioni al secondo, sprazzi
luminosi creano un'interferenza con le onde alfa del cervello che controllano la nostra capacità di
concentrazione; quando il ciclo di alternanza luce-tenebra aumenta ancora ogni capacità di
resistenza del subconscio è perduta».
Come individuare i messaggi non è semplice. La dispensa preparata da Paolo Baroni ricorda che
«esistono diversi metodi; il metodo da me adottato è quello detto "digitale". Per utilizzarlo è
necessario possedere un computer del tipo 386 (o superiore); dotato di una scheda audio a sedici bit
(o superiore); nella dotazione è, inoltre, necessario possedere il programma ambiente Windows 3.1
(o superiore); è preferibile disporre di almeno 4 megabytes liberi sul disco rigido. In più occorre un
microfono stereofonico per computer; un registratore stereofonico e, accessori non indispensabili,
ma molto utili, un paio di cuffie stereofoniche e un lettore CD-ROM. Per chi dispone di tutte queste
cose, girare al contrario i brani musicali, risulta facilissimo: è sufficiente fare partire Windows,
aprire il programma di registrazione (quello che ha per icona un microfono), inserire con il
microfono (o, meglio, tramite il lettore CD-ROM) un file sonoro; aprire il menu effetti e cliccare
l'opzione "riproduci al contrario"; dopo di che, cliccando il tasto "play" dalla stereo cuffia (o dal
registratore se collegato con il "line out") uscirà ben nitido l'eventuale messaggio nascosto. Talora è
tuttavia necessario accelerare o rallentare il brano, e possono pertanto essere necessari dei
programmi sonori aggiuntivi (oltre a un hardware più moderno).
Le considerazioni sopra esposte sono puramente indicative dei requisiti minimi in assoluto per
effettuare ricerche nel mondo del subliminale sonoro. Passata l'"epoca", assai remota, degli

72
Inchiesta sul demonio

elaboratori classe 386, ora, con l'uso del programma "Sound Forge", (meglio se dalla versione 4.0 in
poi), il lavoro si è infinitamente semplificato e velocizzato».
A corredo di tutto quello che abbiamo esposto finora, ecco un'antologia, tutt'altro che esaustiva,
di messaggi individuati, con allegato un breve commento. Cominciamo con un messagio
subliminale nel quale un gruppo rock cristiano (protestante) - i «Petra» - invita a seguire Dio
anziché satana. Naturalmente anche questo tentativo di forzare la volontà altrui, anche se a fin di
bene, è moralmente condannabile.
Petra forward.mp3 (139 KB).
Autore Petra, LP More Power to Ya (Più potere a te), brano
Judas Kiss (Il bacio di Giuda), Star Song Records 1982, messaggio rovesciato;
Petra reverse.mp3 (162 KB).
Backmasking: «What are you looking for the Devil for, when you ought to be looking for the
Lord»? («Perché stai cercando il diavolo, quando dovresti cercare il Signore»?).
Another One forward.mp3 (378 KB).
Autore Queen, LP The Game (Il gioco), brano Another One Bites the Dust (Un altro
morde la polvere), EMI 1980, messaggio bifronte - testo: «Another one bites the dust... Another
one bites the dust... Another one bites the dust»;
Another One reverse.mp3 (349 KB).
Backmasking: «Start to smoke marijuana... Start to smoke marijuana... Start to smoke
marijuana» («Comincia a fumare la marijuana... comincia a fumare la marijuana... comincia a
fumare la marijuana»),
Miserere forward.mp3 (337 KB).
Autore Zucchero, LP Miserere, Polygram 1992, messaggio bifronte - testo: «A volte, la migliore
musica è il silenzio, diciamo...; a volte la migliore musica è il silenzio, diciamo...»;
Miserere reverse.mp3 (100 KB).
Backmasking: «Hashish... eroina e droga... hashish... eroina e droga».
Believer forward.mp3 (204 KB).
Autore Ozzy Osbourne, LP Diary ofA Madman (Diario di un pazzo), brano Believer
(Credente), Epic 1981, messaggio bifronte - testo: «Watching the time go and feeling belief grow/
Rise above the obstacles»;
Believer reverse.mp3 (128 KB).
Backmasking: «Won't you live? Believe me, for now suit yourself» («Vuoi vivere? Credimi, per
ora fai ciò che ti piace»).
Commento: «Fai ciò che ti piace» è il motto di Aleister Crowley (1875-1947), di cui Osbourne è
un seguace.
Bloodbath in Paradise forward.mp3 (315 KB).
Autore Ozzy Osbourne, LP No Rest For The Wicked (Nessuna sosta per il malvagio),
brano Bloodbath in Paradise (Bagno di sangue in paradiso), Epic 1988, messaggio
rovesciato;
Bloodbath in Paradise reverse.mp3 (315 KB).

73
Inchiesta sul demonio

Backmasking: «Your mother sells welts in hell» («Tua madre distribuisce botte all'inferno»).
Commento: la canzone è dedicata al satanista pluriomici-da Charles Manson, attualmente in carcere
per gli omicidi dell'attrice Sharon Tate e dei coniugi La Bianca. Il messaggio si riferisce a una frase
che la piccola Regan, posseduta dal demonio Pazuzu nel film L 'esorcista, dice contro il sacerdote:
«Tua madre succhia (...) all'inferno», film da cui Osborne si dice ossessionato.
Carrie forward.mp3 (610 KB).
Autore Europe, LP The Final Countdown (Il conto finale alla rovescia), brano Carrie,
Hot 1983, messaggio bifronte -testo: «In every time, in every season/ God knows l've tried/ So
please don't ask for more/ Can't you see it in my eyes/ This mights be our last goodbye/ Carrie,
Carrie...»;
Carrie reverse.mp3 (610 KB).
Backmasking: «He'll rescue, he'll rescue. I could die, god Satan, but l've play naked in this night.
Yes, I got you first. I was surprised one night. I say you a secret thing» («Egli salverà, egli salverà.
Io potrei morire, dio Satana, ma ho ballato nudo questa notte. Fui sorpreso una notte. Io ti dissi una
cosa segreta»).
Darling Nikki forward.mp3 (857 KB).
Autore Prince, LP Purple Rain (Pioggia violacea), brano Darling Nikki (Cara Nicoletta),
Warner Bros 1984, messaggio rovesciato;
Darling Nikki reverse.mp3 (793 KB).
Backmasking: «Hello! How are you? I'm fine, 'cause I know that the Lord is coming soon.
Coming, coming soon. Ah-ah-ah-ah-ah...» («Ciao! Come stai? Io sto bene, perché so che il Signore
viene presto. Viene, viene presto. Ah-ah-ah-ah-ah...»).
Commento: la «pioggia violacea» in cui Prince si vuole bagnare è simbolo della Nuova Era
inaugurata dall'arrivo del «Signore» che sta venendo. Il viola è il colore dell'Anticristo. Nikki, il cui
nome fa pensare a Nick, nome anglosassone attribuito al diavolo, nel testo della canzone chiede a
Prince di firmare un contratto (patto satanico?).
Eldorado forward.mp3 (465 KB).
Autore Electric Light Orchestra, LP Eldorado, brano Eldorado, Warner Bros 1975, messaggio
bifronte - testo: «Here it's comes another lonely day/Playing the game, I'il sai! away/On a voyage of
no return to see/If eternai life is meant to be/And if I find the key, to the eternai dream»;
Eldorado reverse.mp3 (428 KB).
Backmasking: «He's the nasty one, Christ you're infer-nal. Oh, it's said we're dead men.
Everyone who has that mark will live» («È lui il cattivo, Cristo tu sei infernale. Oh, si dice che
siamo uomini morti. Ognuno che ha il marchio vivrà»).
Fear no Evil forward.mp3 (128 KB).
Autore: Grim Reaper, LP Fear No Evil (Non temere il Male), brano Final Scream (Urlo
finale), Ebony Records 1985, messaggio rovesciato;
Fear No Evil reverse.mp3 (128 KB).
Backmasking: «See you in hell» («Ci vediamo all'inferno»),
Heavy Metal Poisoning 1 forward.mp3 (300 KB). Autore Styx, LP Kilroy Was Here (Kilroy
era qui), brano
Heavy Metal Poisoning (Metallo pesante avvelenato), A&M 1983, messaggio rovesciato;

74
Inchiesta sul demonio

Heavy Metal Poisoning 1 reverse.mp3 (175 KB).


Backmasking: «Annuit coeptis Novus Ordo Seclorum» («Una nuova Era arride agli iniziati»).
Commento: questa frase latina, che compare sul dorso dei biglietti statunitensi da un dollaro, è il
motto iniziatico della setta massonica degli Illuminati di Baviera, fondata nel 1777.
Heavy Metal Poisoning 2 forward.mp3 (233 KB). Autore Styx, LP Kilroy Was Here, brano
Heavy Metal Poisoning, messaggio rovesciato;
Heavy Metal Poisoning 2 reverse.mp3 (335 KB). Backmasking: «Satan... Satan...» («Satana...
Satana...»).
Hot Summer Night forward.mp3 (480 KB).
Autore Meatloaf, LP Bai Out ofHell (Un pipistrello uscito dall'inferno), brano Hot
Summer Night (Una calda notte d'estate), Epic 1977, messaggio bifronte;
Hot Summer Night reverse.mp3 (219 KB).
Backmasking: «Satan, I'm seeking to follow you!» («Satana, io cerco di seguirti!»).
How Are You normal.mp3 (265 KB).
Autore Cheap Trick, LP Heaven Tonight (Il paradiso questa notte), brano How Are You?
(Come stai?), Epic 1978, messaggio velocizzato;
How Are You slow.mp3 (346 KB).
Fast-forward masking: «Our Father, who art in heaven; hallowed by Thy name; Thy kingdom
come; Thy will be done on earth as it is in heaven. Give us this day our daily bread; and forgive us
our trespasses as we forgive those who trespass against us, and lead us not into temptation; but
deliver us from evil.Amen» («Padre nostro, che sei nei cieli; sia santificato il tuo nome; venga il tuo
regno; sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e
rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen»).
Commento: per poter ascoltare un fast-forward masking è necessario rallentare la velocità di
ascolto di almeno otto volte. Da ricordare quanto detto sulle preghiere cristiane recitate al contrario.
I am OK forward.mp3 (387 KB).
Autore Styx («Styx» significa «Stige», un fiume mitologico che scorrerebbe nell'inferno...), LP
Pieces ofEight (Pezzi di otto), brano l'm O.K. (Sono O.K.), Epic 1978, messaggio bifronte;
I am OK reverse.mp3 (291 KB).
Backmasking: «l'm your servant. We should stick by the serpent of the Alpha» («Io sono il tuo
servitore. Noi dovremmo essere vicini al serpente dell'Alfa»).
Commento: il «serpente dell'Alfa» (dell'inizio) è lo stesso che tentò nel giardino dell'Eden i
nostri progenitori: satana.
In League forward.mp3 (639 KB).
Autore Venom, LP Welcome to Hell (Benvenuto all'inferno), brano In League With
Satan (In lega con Satana), Neat Records 1981, messaggio rovesciato;
In League reverse.mp3 (567 KB).
Backmasking: «Satan! Raised in hell. Raised in hell. Fm gonna bum your soul. Crush your
bones. l'm gonna make you bleed. You're gonna bleed for me» («Satana! Uscito dall'inferno. Uscito

75
Inchiesta sul demonio

dall'inferno. Io brucerò la tua anima. Ti spezzerò le ossa. Ti farò sanguinare. Tu sanguinerai per
me»).
Intervista televisiva all'ex satanista pentito Doc Marquis andata in onda su un noto network
italiano il 24 aprile 1987. La trasmissione era una puntata del programma Arcana, curato da Medail
e Brambilla. Il testo: «La maggior parte delle persone non capisce che nel rock'n'roll ci sono dei
messaggi nascosti. Se la musica viene suonata normalmente non è possibile sentire questi messaggi,
ma se ascoltiamo questa musica al contrario, sentiamo delle parole, parole chiare, normali e
intelligibili. E ci sono altre due cose: questa musica denigra Gesù Cristo dicendo che non è mai
esistito o che è una nullità, e parla di Satana. Ti dice che Satana è dio, che dovresti seguirlo, che
dovresti venerarlo...».
Mary forward.mp3 (297 KB).
Autore Chumbawamba, LP Tubthumper, brano Mary, Mary (Maria, Maria), Universal
Records 1997, messaggio rovesciato;
Mary reverse.mp3 (315 KB).
Backmasking: «Hail Mary, full of grace, the Lord is with thee; blessed art thou among women,
and blessed is the fruit of thy womb, Jesus. Holy Mary, Mother of God, pray for us sinners, now
and the hour of our death. Amen» («Ave o Maria, piena di grazia. Tu sei benedetta fra le donne, e
benedetto è il frutto del seno tuo Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e
nell'ora della nostra morte. Amen»).
Commento: secondo gli insegnamenti di Aleister Crowley, le preghiere cristiane recitate al
contrario servono per evocare il demonio.
One Vision forward.mp3 (688 Kb).
Autore Queen, LP A Kind of Magic, brano One Vision (Una visione), EMI 1986, messaggio
rovesciato;
One Vision reverse.mp3 (317 KB).
Backmasking: «Oh, my sweet Satan, I've seen sabba» («Oh, mio dolce Satana, ho visto il
sabba»).
Over the Hills forward.mp3 (315 KB).
Autore Led Zeppelin, LP Houses of the Holy (Le case del santo), brano Over the Hills
and FarAway (Sulle colline e tut-t'intorno), Atlantic 1974, messaggio bifronte - testo:
«Many is word/That only leaves you gessing/Gessing 'bout a thing/You really ought to know/You
really ought to know»;
Over the Hills reverse.mp3 (297 KB).
Backmasking: «We 're not really rich. It's ali for Satan. Yes, Satan's really Lord. Yes, we'll
always stay in him» («Noi non siamo veramente ricchi. Tutto è per Satana. Sì, Satana è veramente il
signore. Sì, noi resteremo per sempre in lui»).
Possession forward.mp3 (535 KB).
Autore Danzig, LP Danzig I, brano Possession (Possessione), American Recordings 1988,
messaggio rovesciato;
Possession reverse.mp3 (483 KB).
Backmasking: «...maledictus diabolus in virtutem Santissima Trinitatis, Patris, et Filii et Spiritus
Sancti» («...maledetto sia il diavolo per virtù della Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito

76
Inchiesta sul demonio

Santo»).
Commento: questa preghiera latina è parte di un esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli. La
recita al contrario di un esorcismo, anziché cacciare il Maligno, lo evocherebbe.
Prayer forward.mp3 (329 KB).
Autore Christian Death, LP Only Theatre of Pain (Solamente un teatro di dolore), brano
Prayer (Preghiera), Frontier 1982, messaggio rovesciato;
Prayer reverse.mp3 (329 KB).
Backmasking: «Our Father, who art in heaven; hallowed by Thy name; Thy kingdom come; Thy
will be done on earth as it is in heaven.Give us this day our daily bread; and forgi ve us our
trespasses as we forgive those who trespass against us» («Padre nostro, che sei nei cieli; sia
santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra. Dacci
oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri
debitori»).
Commento: secondo gli insegnamenti di Aleister Crowley, le preghiere cristiane recitate al
contrario servono per evocare il demonio. È da notare che in questo Padre Nostro mancano le
ultime due invocazioni («E non ci indurre in tentazione. Ma liberaci dal male»), richieste ripugnanti
per i satanisti.
Satan Spawn forward.mp3 (872 KB).
Autore Deicide, LP Legion (Legione), brano Satan Spawn the Caco-deemon (Satana
genera il figlio della perdizione), Roadrunner 1992, messaggio rovesciato;
Satan Spawn reverse.mp3 (572 KB).
Backmasking: «Satan Spawn the Caco-dasmon... Caco-deemon... Caco-dasmon, Satan Spawn
the Caco-deemon, Caco-deemon...» («Satana genera il figlio della perdizione, il figlio della
perdizione, il figlio della perdizione, Satana genera il figlio della perdizione»).
Commento: sembra una vera e propria litania satanica per affrettare la venuta dell'Anticristo sulla
terra.
Snowblind forward.mp3 (137 KB).
Autore Styx, LP Paradise Theater (Teatro Paradiso), brano Snowblind (Neve cieca),
A&M 1980, messaggio bifronte - testo: «I try so hard to make it so»;
Snowblind reverse.mp3 (137 KB).
Backmasking: «Oh Satan, move in our voices» («O Satana, entra nelle nostre voci»).
Stairway to Heaven 1 forward.mp3 (184 KB).
Autore Led Zeppelin, LP Led Zeppelin TV, brano Stairway to Heaven (La scala per il
paradiso), Atlantic 1971, messaggio bifronte - testo: «There's a feeling I get»;
Stairway to Heaven 1 reverse.mp3 (114 KB).
Backmasking: «I've got to live for Satan»! («Devo vivere per Satana»!).
Stairway to Heaven 2 forward.mp3 (341 KB).
Autore Led Zeppelin, LP Led Zeppelin TV, brano Stairway
to Heaven, messaggio bifronte - testo: «It's just a spring clean for the May-queen/Yes, there are
two paths you can go by/But in the long run/There's stili time to change the road you're on»;
Stairway to Heaven 2 reverse.mp3 (294 KB) Backmasking: «Here's my sweet Satan, the one whose

77
Inchiesta sul demonio

little path, won't make me sad, whose power is Satan. He will give the growth giving you six-six-
six» («Ecco il mio dolce Satana, la cui piccola via non mi renderà triste, e il cui potere è Satana.
Egli darà il progresso dandoti il sei-sei-sei»).
Tops 2 forward.mp3 (101 KB).
Autore Rolling Stones, LP Tattoo, brano Tops, messaggio bifronte - testo: «I'm sorry for a breath
of your sweet love»;
Tops 2 reverse.mp3 (108 KB).
Backmasking: «I love you, said the devil» («Ti amo, disse il diavolo»).
You're Not the One normal.mp3 (315 KB).
Autore Blue Oyster Cult, LP Minors (Specchi), brano You're Not the One (Tu non sei
quello), Columbia 1979, messaggio velocizzato;
You're Not the One normal.mp3 (584 KB).
Fast-forward masking: «I'm tired of speaking to Benja-bel... Furthermore, our father who art in
heaven, Satan...» («Sono stanco di parlare con Benjabel... Per di più, padre nostro che sei nei cieli,
Satana»).
4° Beat It forward.mp3 (105 KB).
Autore Michael Jackson, LP Thriller (Cattivo), brano Beat It (Picchialo), Epic 1982,
messaggio bifronte;
5° Beat It reverse.mp3 (67 KB).
Backmasking: «I do believe it was Satan whose in me» («Credo fermamente che Satana sia in
me»).
Black Oak Arkansas forward.mp3 (775 KB).
Autore Black Oak Arkansas, LP Raunch'n'Roll Live,
brano When Electricity Carne To Arkansas (Quando l'elettricità arrivò
nell'Arkansas), Adantic 1973, messaggio rovesciato (bifronte);
Black Oak Arkansas reverse.mp3 (571 KB).
Backmasking: «Satan... Satan... Satan... Satan... he is god, he is god, he is god...» («Satana...
Satana... Satana... Satana..., egli è dio, egli è dio, egli è dio...»).
Commento: è possibile sentire il cantante del gruppo Jim «Dandy» Mangrum urlare, durante un
concerto dal vivo, queste incomprensibili parole: «... Dog si eh, dog si eh, dog si eh... natas...
natas... natas... natas...», che, riprodotte al contrario, danno P«ode a satana» sopra menzionata.
My Monkey forward.mp3 (134 KB).
Autore Marilyn Manson, LP Portrait of an American Family (Ritratto di una famiglia
americana), brano My Monkey (La mia scimmia), Interscope 1994, messaggio rovesciato;
My Monkey reverse.mp3 (105 KB).
Backmasking: «It's an ass kiss» («Lui è un bacia-culi»).
Satanic Debris forward.mp3 (575 KB).
Autore Mephiskapheles, LP GodBless Satan (Dio benedica Satana), brano Satanic Debris
(Frammenti satanici), Pass the Virgin 1994, messaggio rovesciato;

78
Inchiesta sul demonio

Satanic Debris reverse.mp3 (575 KB).


Backmasking: «Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia
fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi
i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci
dal male».
Commento: la preghiera del Padre Nostro viene recitata al dritto in lingua italiana, nonostante il
gruppo sia statunitense. In sottofondo si sentono altre parole ad un volume più basso che rovesciate
danno la stessa preghiera. È probabile che si tratti di una pratica evocatoria di natura satanica.
Child forward.mp3 (429 KB).
Autore Jefferson Starship, LP Bloios Against the Empire («Venti contro l'impero»), RCA
1970, brano A Child Is Corning («Un bambino sta arrivando»), messaggio bifronte;
Child reverse.mp3 (429 KB).
Backmasking: «Son of Satan... Son of Satan... Son of Sa-tan... Son of Satan...» «Figlio di
Satana... Figlio di Satana... Figlio di Satana... Figlio di Satana...».
Commento: già al dritto si dice che questo bambino (l'Anticristo) «is coming to you» («sta
venendo per te»), che nascerà per garantire la libertà a tutti e che dopo il suo avvento tutto sarà più
luminoso... infatti uno dei tanti nomi di satana è «lucifero» che letteralmente significa «Portatore di
luce».
Coal Chamber forward.mp3 (383 KB).
Autore Choal Chamber, LP A Chamber Music, (Musica da camera), brano What's in your
mind? («Cosa c'è nella tua mente»?), Roadrunner 1999, messaggio rovesciato;
Coal Chamber reverse.mp3 (383 KB).
Backmasking: «No me importa qué yo pienso de dog/No me importa qué yo pienso de Natas
/Los dos existen no mas [que] por los dos juntos /Dog, Natas/Hago lo que yo hago y no me importa
de nada/Respeto, respeto» («Non mi importa quello che penso di Dog/Non mi importa quello che
penso di Natas/Entrambi esistono solo l'uno per l'altro/Dog, Na-tas/Faccio quello che faccio e non
mi importa di niente/Rispetto, rispetto»).
Commento: è evidente che le parole «Dog» e «Natas» sono il rovesciamento di «God» («Dio») e
«Satan» («Satana»). È interessante notare anche come la voce del messaggio affermi che «entrambi
(Dio e Satana) esistono solo l'uno per altro», dichiarazione di fede dualista tipica di un certo
satanismo in cui il demonio viene identificato come il lato oscuro di Dio e dove l'uno non può
esistere senza l'altro.
Stigmata Martyr forward.mp3 (435 KB).
Autore Bauhaus, LP In the Fiat Field (Nella zona piatta), brano Stigmata Martyr (La
stigmata del martire), A.D.A. 1980, messaggio rovesciato;
Stigmata Martyr reverse.mp3 (435 KB).
Backmasking: «In nomine Patris et Filli et Spiritus Sancti. Amen».
Commento: la frase che accompagna il segno della croce appare anche al dritto, ma si sente
un'altra voce come in falsetto ripeterla al contrario. La ripetizione di questo segno di consacrazione
a rovescio è, come abbiamo già detto parlando di messaggi simili, una forma di evocazione
satanica.
Nomad forward.mp3 (267 KB).

79
Inchiesta sul demonio

Autore Sepultura, LP Chaos A.D., brano Nomad (Nomade), Roadrunner 1993, messaggio
bifronte - testo: «Nomad... nomad... nomad... nomad»;
Nomad reverse.mp3 (267 KB).
Backmasking: «Demon... demon... demon... demon...» («Demone... demone... demone...
demone...»).
Am I Evil.mp3 (278 KB).
Autore Metallica, LP Kill'Em Ali (Uccidili tutti), brano Am I Evil (Sono io il male),
Megaforce 1983, messaggio bifronte - testo : «Am I evil, yes I am, am I evil, I am man, yes I am,
oh...» («Sono io il male, sì lo sono, sono il male, sono un uomo, sì lo sono, oh...»).
Am I Evil reverse.mp3 (278 KB).
Backmasking: «Oh... I am Satan, I am I am... oh... Yeah I'm it... I am satan, oh yeah I'm it»! =
«Oh... sono Satana, lo sono lo sono... oh... Si io lo sono... sono Satana, oh sì lo sono»!)
Suicide Solution.mp3 (550 KB).
Autore Ozzy Osbourne, LP Blizzard of Ozz (Il mago di Ozz), brano Suicide Solution (La
soluzione suicida), Jet 1980, messaggio preconscio - testo: «Ah no people... you really know
where's it... you got it... why try, why try? Get the gun and try it! shoot, shoot, shoot, shoot...» («Ah
nessuno... tu sai dov'è veramente... prendila... perché provare, perché provare? Prendi la pistola e
prova! Spara, spara, spara, spara...»).
Commento: il messaggio preconscio è una frase sussurrata a bassa voce o nascosta tra le note
musicali in modo da essere quasi impercettibile.
Lobotomy forward.mp3 (72 KB).
Autore Sepultura, LP Beneath the Remains, (Al di sotto dei resti), brano Lobotomy,
Roadracer 1989, messaggio bifronte - testo: «Brain, killing brain» («La mente, uccidendo la
mente»);
Lobotomy reverse.mp3 (72 KB).
Backmasking: «Help killing you»! («Aiuta uccidendoti»).
Chiudiamo questa parentesi interessante e «di confine» citando il lavoro di un'organizzazione
brasiliana, l'Associazione Culturale Montfort, che si colloca fra i gruppi tradizionalisti cattolici.
Orlando Fedeli, esponente di questa istituzione, narra un episodio curioso.
Un missionario in Africa gli raccontò che, avendo cominciato a suonare della musica rock in
presenza di un gruppo di nativi dell'interno, si sentì chiedere perché stava chiamando gli spiriti
maligni.
La posizione dell'Associazione Montfort comunque è chiara: anche se «come in alcuni casi
appare indiscutibile, questi messaggi esistono, hanno l'obiettivo di aguzzare la curiosità di chi
ascolta verso la ricerca di cose occulte. Sarebbe un modo per cominciare una forma di "iniziazione".
Avrebbero la funzione del "velo" delle dottrine esoteriche». Ma soprattutto, fanno notare,
l'attenzione rivolta verso i messaggi occulti non deve far dimenticare che i testi di molte canzoni
rock «dicono cose molto peggiori in modo esplicito, diretto e sfacciato. Il rock, inizialmente, si è
presentato come ateo in maniera militante».
Una citazione riguarda i Beatles, che la stampa ha sempre rappresentati come un gruppo
«giovane e innocente». Paul Me Cartney dichiarò una volta: «Noi sembriamo essere antireligiosi,
probabilmente, perché nessuno di noi Beatles crede in Dio». E Derek Taylor, il loro agente
pubblicitario, affermava, durante la prima tournée negli Stati Uniti: «Incredibile! È assolutamente

80
Inchiesta sul demonio

incredibile! Quattro ragazzi di Liverpool, senza cultura, empi, volgari, hanno conquistato il mondo.
E come se avessere fondato un'altra religione. Al fondo, Anti-Cristo.
Voglio dire questo: io stesso sono un anti-cristo, ma loro lo sono al punto di spaventarmi, il che
non è facile». Tanto scalpore creò questa dichiarazione, che Ringo Starr si sentì obbligato a dire:
«In ogni caso, che lo crediate o no, non siamo Anti-Cristo. Siamo solamente anti Papa e anti
cristiani». Sarebbe ancora una volta troppo lungo citare testi e dichiarazioni che mettono in rilievo
la diffusa ostilità anticattolica di molti testi rock. Ma è interessante riportare, per esempio, la
testimonianza di Alice Cooper (al secolo Vincent Four-nier): «Alcuni anni fa fui in una seduta
spiritica in cui Norman Buckley supplicò che lo spirito si facesse sentire. Lo "spirito" infine si
manifestò e mi parlò. Mi promise, per me e per il mio gruppo musicale, la gloria, la ricchezza e l'ab-
bondanza. L'unica cosa che mi chiese in cambio fu di consegnare il mio corpo perché lo spirito se
ne impossessasse. In cambio mi avrebbe reso celebre nel mondo intero». Più chiaramente ancora,
Mick Jagger, leader dei Rolling Stones si consacrò a Satana nella setta della Golden Dawn, una
setta di origine massonica, che aveva contatti anche con i vertici della gerarchia nazista. Tre sue
canzoni: Simpathy for the Devil, Alle loro Maestà sataniche e Invocazione a mio fratello il Diavolo
sono esplicite. Infine, Ozzy Osbourne, capo del gruppo «Black sabbath» iniziato al satanismo nel
castello di Aleister Crowley, ha confessato candidamente di non aver mai composto una canzone
senza essere in trance medianico. «Mi sembra di essere il medium di una potenza esterna a me
medesimo. C'è un potere soprannaturale che mi usa per scrivere il Rock'n'Roll». Osbourn, - ricorda
Fedeli - parla di un uditorio sotto l'influsso di una potenza infernale. Pubblicità, è probabile; però
comunque tale da creare un ambiente adatto al proliferare di sette e microsette, magari composte di
giovanissimi, quelli che secondo molti - e soprattutto secondo la polizia - sono attivamente
pericolosi.

Il pericolo dei «cani sciolti»


L'incredulità, l'ateismo, nei giorni migliori un deismo aggressivo, passeggiavano alla luce del
sole, e il sentimento religioso e divino respinto nell'ombra s'affidava ai sortilegi o ai
fantasmi.
Sainte-Beuve

Sommario: Ci stiamo spostando lentamente, nel nostro viaggio, dall'etereo e spirituale al banalmente
corporeo; dalle possessioni e vessazioni straordinarie, casi fortunatamente rari, a fenomeni sociologici
quantificabili • Abbiamo dedicato spazio a un certo tipo di musica perché i protagonisti di alcuni dei più
inspiegabili ed efferati fatti di cronaca sono proprio giovani cultori del genere • Ne abbiamo parlato con
Massimo Introvigne, esperto se mai ce n'è uno, in questo campo. Ha fondato il CESNUR (Centro Studi
Nuove Religioni) ed è autore dell’Enciclopedia delle Religioni in Italia, l'opera più completa esistente. Gli
domandiamo, come abbiamo chiesto agli altri protagonisti del nostro viaggio, se realmente satana è più
presente di un tempo in questo inizio di millennio.

«Credo che gli esorcisti al riguardo siano talvolta, per dirla con Manzoni, un po' credenzoni - ci
ha risposto. - Però non vorrei dare un'impressione sbagliata. Io credo che un sacerdote esorcista, e
ne ho conosciuti un certo numero, abbia dalla sua, e quindi è molto degno di rispetto e di stima, il
fatto che ha scoperto una cosa che in genere è molto sottovalutata; cioè che il disturbo che il
demonio arreca alle persone è molto presente nel mondo di oggi. Spesso però inferisce che anche i
satanisti siano molto diffusi, e tende a credere anche a storie un po' selvagge su questo punto. Io
credo che mentre sulla possessione diabolica gli esorcisti abbiano il loro campo di esperienza, sulla
presenza dei satanisti siano talvolta portati alla sopravvalutazione».
Qual è la situazione in realtà delle sette sataniche nel nostro paese, in base alla
sua esperienza?

81
Inchiesta sul demonio

Bisogna distinguere fra due realtà molto diverse. Una è il satanismo organizzato, chiamiamolo di
modello americano, perché in America le chiese sataniche sono sulle pagine gialle. Se lei cerca
sull'elenco telefonico in California, prima della «Seventh Day Adventists» trova «Satanic». Però
questa forma di satanismo organizzato, gerarchico, di persone che hanno un ufficio e una sede,
magari anche una rivista e una casa editrice, è un fenomeno che in Europa ha sempre preso piede
molto poco. In Italia ha avuto una sua vita, un suo momento di vigore negli anni Settanta, in gran
parte per derivazione da fenomeni americani, ma poi si è ridotto ai minimi termini. I gruppi di
Torino vivacchiano, sono quasi estinti; ce n'era un altro nell'Italia centrale, il fondatore si è
convertito al cattolicesimo, e fa il barelliere per i malati a Lourdes; Efrem del Gatto a Roma è
morto. L'ultima propaggine di questo satanismo che - come dire, cerca una sua ufficialità - quindi
con giornale, sito Internet e una piccola casa editrice è rimasto il povero Dimitri con i Bambini di
Satana; è riuscito grazie a Maurizio Costanzo e ad altri programmi televisivi a crearsi una sua
notorietà. La quale notorietà poi, trovandoci noi in Italia e non in California, è stata nel caso di
Dimitri un'arma a doppio taglio, che lo ha anche portato in prigione, con accuse probabilmente
esagerate, tanto che poi sia in primo grado che in appello è stato assolto dalle varie accuse gravi di
violenza carnale e partecipazione di minori a riti e così via, ed è stato condannato solo per evasione
all'IVA.
Una cosa molto fastidiosa, nella nostra Italia...
Le messe nere in Italia sono protette dalla Costituzione, dice la sentenza di appello; però se uno
partecipa, e paga, bisogna rilasciargli ricevuta con UVA. Fare una messa nera non è reato, non far
pagare l'IVA al partecipante sì. E il povero Dimitri forse ha fatto male i suoi calcoli; perché è vero,
come lui stesso mi disse una volta, grazie al farsi maltrattare in televisione lui era passato da tre
seguaci a circa duecento; però è passato anche da un vita tranquilla a farsi un anno di carcerazione
preventiva. E quindi... Un gruppo di personaggi burloni e politicamente motivati che difendono
Dimitri anche sulle colonne di un grande quotidiano lo mantengono in vita e ne hanno fatto una
vittima della persecuzione giudiziaria e dell'Italia reazionaria; al limite con qualche ragione, perché
c'è stato un certo atteggiamento credulone di un qualche giudice che mi sembrava pronto a credere a
qualunque cosa. Compreso che il demonio si manifestasse di notte, nelle cerimonie di Dimitri.
Comunque, bon gre mal gre, questo è quello che è rimasto. Oltre a Dimitri, ci sono gli Eletti di
Satana che in questo momento passano delle disavventure giudiziarie: una quindicina di persone,
nella sostanza uno scisma di Dimitri. La matrice è la sua. Altri gruppuscoli sono attivi nell'Italia
meridionale, ma andiamo sotto le dieci persone; e c'è poi qualche residuo di quel centinaio di
persone che erano attive a Torino negli anni Settanta, molte delle quali sono morte, e gli altri hanno
un po' un'aria da reduci. Cioè: sono persone che facevano i riti satanici per davvero vent'anni fa, e si
ritrovano ogni tanto per rievocare i vecchi tempi. E adesso hanno magari sessantanni e la pancia.
Però questo è lo scenario ufficiale, che io valuto intorno alle cento-centocinquanta persone in tutta
Italia.
Sono cifre minime...
Sì perché dopo la carcerazione di Dimitri i suoi seguaci esistono ancora, ma si sono ridotti.
Questo è il quadro istituzionale. Però c'è un fenomeno completamente diverso su cui ogni tanto ci
capita di far consulenze, in genere per le forze dell'ordine, ed è invece il pullulare - e io stimo che
sia qualche migliaio di persone in tutta Italia - di gruppi di ragazzini, che naturalmente non
pubblicano giornali, ma sono gruppi di dieci-quindici ragazzi, qualche volta con un maggiorenne, e
orecchiano qualche cosa del satanismo dai giornali, dalla televisione, dai film, dai fumetti; oltre che
da Internet, dove uno trova tutti i riti che vuole da tutto il mondo. Questi si fanno i loro riti
caserecci, e sono quelli di cui si trovano spesso le tracce, perché sono quelli i cui vicini li
incontrano, magari in un cimitero, e chiamano la polizia. È un fenomeno che ha una certa
consistenza ovunque. Mi era capitato di fare un lavoro di consulenza per le quattro polizie scan-

82
Inchiesta sul demonio

dinave, dove le cose sono un po' più gravi che in Italia, perché lì arrivano anche a dar fuoco alle
chiese, che essendo di legno bruciano più facilmente che quelle di pietra che ci sono da noi. È un
fenomeno mondiale che non ha pretese culturali, ma qualche volta è molto pericoloso perché il
ragazzino non conosce la differenza fra il simbolo e la realtà, e ci possono accadere microepisodi
tragici, come quello di Chiavenna.
Cioè l'uccisione di suor Laura Mainetti.
Esattamente. Un episodio che ho seguito, perché mi è stata chiesta una perizia. Si è indagato
molto a lungo su quelle ragazzine, e certamente loro non sapevano neanche chi fossero le persone
che fanno il satanismo della prima specie, quello istituzionale, in Italia. Erano state una volta in una
libreria esoterica a Milano, a cercare di procurarsi dei libri, e questo è tutto quello che si è potuto
provare. Però un po' via Internet, un po' via musica si erano costruite... una delle domande poste
loro dalla psicologa era: fate parte di una setta? No, ma ne vogliamo fondare una, hanno risposto.
Questo mi sembra molto tipico di questo microsatanismo. Un fenomeno slegato dal satanismo
diciamo «culturale», che non conosce quasi nulla della sua storia reale, ma può diventare anche
fatale. Di fatto, parlando anche con persone del-l'FBI con cui ci capita di collaborare spesso,
abbiamo fatto un seminario con loro, alla loro accademia, abbiamo rilevato che anche in America
quasi tutti gli omicidi, chiamiamoli così «rituali», maturano in questi ambienti giovanili. Sono i casi
più pericolosi. Perché la «Chiesa di Satana» o il «Tempio di Set» sono gruppi che non commettono
normalmente reati, e non reati gravi. Anche lì, negli USA, la Chiesa di Satana ha avuto una lunga
indagine per evasione fiscale; ma non violentano i bambini o fanno sacrifici umani, anche perché
sono delle realtà talmente pubbliche che sarebbero immediatamente identificabili. In Italia è un po'
così. Una delle cose più divertenti che mi disse Dimitri, prima di finire in prigione, fu questa:
«Quando riuniamo il direttivo dei Bambini di Satana, se siamo in quattro, uno è un infiltrato dei
carabinieri e uno della polizia». Perché è chiaro che quando i Bambini di Satana creano una casa
editrice, stampano un giornale che si chiama Kaffeina con la Kappa e ora si vende nelle edicole; è
evidente che si rendono noti anche al più pigro degli inquirenti. E di conseguenza le istituzioni li
tengono d'occhio. Quindi il vero pericolo criminale viene dalle attività dei ragazzini, che poi
possono essere maggiorenni o minorenni, e questo è un problema per l'imputabilità penale; ma più
spesso sono minorenni. Io credo invece che nei gruppi degli adulti, che sono ridotti a pochissima
cosa, l'unica problematica è una problematica di tipo spirituale, che può dar fastidio agli esorcisti.
Che tendono a prendere tutto con molta serietà.
La mia impressione, parlando di esorcisti, è che loro spesso abbiano una certa tendenza a credere
alle affabulazioni dei loro clienti. Sono stato chiamato molte volte da esorcisti e sono in rapporto
con alcuni di loro da molti anni. E spesso, quando siamo andati a fondo, abbiamo visto che si
trattava di affabulazioni. Quello che veniva raccontato non aveva riscontri; e qualche volta sono
andate a fondo anche le forze dell'ordine. Quasi sempre l'inchiesta si è chiusa con la convinzione,
anche da parte delle forze dell'ordine, che i protagonisti affabulavano, sulla base forse di esperienze
spirituali di tipo malsano, autogenerate; ma che l'idea dell'esistenza di organizzazioni erano fantasie.
Un caso clamoroso, recente, riguarda quello che i giornali avevano sempre presentato come il «Papa
di Satana» il pittore Lorenzo Alessandri, di Giaveno, il quale, poverino, è uno che da ragazzino
aveva un gruppo «Soffitta macabra», era un pittore surrealista con qualche contatto con i satanisti,
da esterno; però lasciava correre queste voci, perché diceva che lo aiutavano a vendere i suoi quadri.
Ma era un dilettante, un curioso di quel mondo, ma non aveva certamente un ruolo importante.
Bene; Alessandri è morto due anni fa, ma siccome la notizia della morte non è comparsa con grande
evidenza sui giornali, ancora tre
Quattro mesi fa si trovavano delle persone che raccontavano alla polizia di avere avuto dei riti
satanici presieduti da Alessandri, perché non sapevano che era scomparso. Chi si è studiato un po' la
vicenda sa che al processo di Dimitri ci sono state molte testimonianze di tipo assolutamente

83
Inchiesta sul demonio

affabulato-rio, di persone che avevano visto Dimitri fare il gran sacerdote di satana da Costanzo, e
poi nelle loro fantasie si immaginavano, soprattutto signorine, di essere state violentate da Dimitri,
ma poi le prove circostanziali non c'erano; magari Dimitri quel giorno li era da tutt'altra parte.
Bisogna verificare con attenzione i racconti, allora.
C'è un ampio margine di affabulazione. Devo dire però che ho grande stima per il lavoro degli
esorcisti; e immagino, ma questa non è un'opinione sociologica, è una mia opinione personale, che
qualche cosa di molto sospetto ci sia; e che sia probabilmente vero che ci siano delle forze
preternaturali che disturbano le persone. Io tendo a crederci, non sono uno scettico. Quando però mi
dicono che c'è una grande organizzazione satanista, che è composta da persone eccellenti, e perciò
la polizia si rifiuta di indagare, dico di no. Ho conosciuto le persone che tengono un po' d'occhio
queste cose sia nella polizia che nei carabinieri, sia nelle polizie straniere, e queste hanno indagato
in un modo secondo me molto accurato, su questi fatti, e il loro verdetto - anche nel-l'FBI, che a un
certo punto ha avuto una divisione speciale che si occupava di queste cose - il loro verdetto è
sempre stato quello: che il vero pericolo viene dai gruppi di ragazzini.
I gruppi degli adulti possono avere una responsabilità morale. Farli vedere infatti troppo in
televisione può avere un effetto negativo. Però sono gli imitatori, non gli imitati che sono realmente
pericolosi.
C'è anche la profanazione delle ostie...
È un altro aspetto su cui gli esorcisti insistono. Questo succede ogni tanto per davvero, in
qualche gruppo. Qui però bisogna distinguere, perché l'uso dell'ostia consacrata non avviene solo
nei gruppi satanisti, ma avviene anche in gruppi magici. Non la vogliono oltraggiare, questi ultimi,
ma facendone un uso del tutto improprio dal punto di vista del cristianesimo, e superstizioso,
pensano che spezzettandola l'ostia possa essere utilizzata per filtri magici, perché la considerano
potente, non per oltraggiarla; per manipolare il suo presunto potere, e questi sono molto più
numerosi dei satanisti. I ragazzini non vanno a cercare le ostie. Va qualcheduno dei gruppi degli
adulti, questi sì; pensano che sia un piccolo reato per cui non si va in prigione. Questo è sempre
capitato.
Bisogna anche dire che esiste un sottobosco poco noto, al di fuori del milieu, composto di
sacerdoti ordinati di dubbia canonicità, perché sono preti che si sono spretati molti anni fa, o preti
che sono stati ordinati magari non nella Chiesa cattolica ma in uno dei tanti piccoli gruppi
scismatici, che però rivendicano ondo la teoria che la Chiesa cattolica adotta che se all'origine c'è un
vescovo valido, poi il prete è veramente prete. Gli ortodossi pensano di no, i cattolici pensano di sì;
illecito ma valido. Il numero di questi che il Diritto Canonico chiama «Episcopi Vagantes», è molto
alto; un'università californiana ha fatto un'enciclopedia qualche anno fa, e ne ha rubricati più di
cinquemila nel mondo, e sicuramente non sono tutti. Si va da quelli che hanno tre seguaci, ma
dicono che vogliono restaurare il rito celtico cristiano nella sua purezza originaria, a dei truffatori,
cioè a delle persone che si vestono da vescovi e vendono la loro partecipazione come vescovi a
convegni e altre riunioni. In Italia ci sono stati vari casi divertenti.
Un tempo andava molto di moda nelle iniziative politiche della Democrazia Cristiana. Un
vescovo che è stato più volte in prigione, si chiamava Eusebio Pace, era di Genova, ed era
specialista nell'andare a manifestazioni politiche. Un vescovo non valido, ovviamente; però lui
quando veniva arrestato, diceva: io faccio parte di una chiesa che si chiama Chiesa Cattolica
Ortodossa Americana di New York; e questa chiesa, tramite un complicatissimo albero genealogico,
risaliva a degli scismi che si produssero nella Chiesa cattolica indiana nel secolo scorso. Tutto
questo solo per dire che non tutti i vescovi vagantes e i preti vagantes da loro ordinati sono dei
commercianti di ostie per gli occultisti; ma fra le migliaia di preti vaganti che ci sono in Europa, e
che sono più dei vescovi, qualcheduno disponibile a dire: in fondo io sono prete; e a vendere delle

84
Inchiesta sul demonio

ostie si trova anche. Quindi anche senza mettersele in tasca alla Consolata, come pure è successo
sicuramente in passato, oggi è molto più frequente rivolgersi a qualche prete spretato da molti anni,
che in maniera un po' patetica arrotonda il lunario, a qualcheduno che vanta un'ordinazione vera o
fasulla, perché poi bisognerebbe andare a controllare come l'ha avuta, in una di queste chiese. Pensi
che anche un personaggio secondo me non satanista, perché era ateo, ma che ha influito molto sulla
creazione dei riti satanici come Aleister Crowley, era andato anche lui a procurarsi un'ordinazione
episcopale.
E adesso ci sono addirittura dei siti Internet dove uno può comprarsi un'ordinazione sacerdotale.
Sono linee molto complicate, nascono tutte da tre o quattro scismi, e da un personaggio che sfruttò
uno scisma indiano, questo americano di origine francese, Vilat, che andò a farsi ordinare da un
vescovo in India in rottura con Roma; da lì si è creata una filiera, con migliaia di nomi.
Un altro personaggio che soprattutto ha frequentato ambienti politici di destra, prima di
riconciliarsi con Roma, era il vescovo Thuc, cioè il fratello di Ngo Dhi Ndiem; accusando la Chiesa
di avere abbandonato la causa degli americani
in Vietnam si fece una chiesa per conto suo; cercò di fare amicizia con monsignor Lefebvre, ma era
su posizioni molto più estreme di monsignor Lefebvre. È morto qualche anno fa riconciliato con la
Chiesa; però i «vescovi Thuc», come li chiamano, sono migliaia nel mondo. Un'altra filiera, sempre
di destra, è nata in Brasile all'epoca di Vargas, per protestare contro la Chiesa per il presunto
appoggio alla dittatura populista di Vargas. Un'altra ancora invece è nata con un vescovo brasiliano,
che rifiutò la condanna del comunismo da parte di Pio XI. E anche in Italia si legge: arrestato il
falso vescovo. Qualche volta è proprio falso, cioè qualcuno che si è comprato dal sarto un vestito.
Invece altre volte si tratta di un esponente di queste chiese; e a questo mondo ce n'è talmente di tanti
colori che trovare un vescovo vagante o un prete vagante con inclinazioni alla simonia o alla
vendita di ostie per degli occultisti interessati è molto facile. Non è difficile per i gruppi che hanno
un certo know how. Il gruppo neocostituito invece magari non sa neanche che cosa sono i vescovi
vaganti...
E va a far fìnta di prendere la comunione...
Esattamente; e non c'è dubbio che la comunione in mano li ha facilitati. Nell'epoca d'oro del
satanismo degli adulti questi casi potevano essere un poco più frequenti. Oggi invece io credo che
questi episodi esistano ancora, ma non siano così numerosi. Perché il satanismo che celebra ancora
il vecchio rituale completo con l'ostia, l'altare e così via, è un satanismo piccolo piccolo. I ragazzini
non fanno questo: si contentano del cimitero e magari del sacrificio del gatto. Non hanno nozione di
tutto quello che ci vuole per celebrare una messa nera «come si deve».
Lei parlava anche della musica, riferita alle ragazzine di Chiavenna...
Credo che certi gruppi musicali abbiano a che fare con questo. È una moda che va passando. C'è
stata però un'ondata di musica che inneggiava a satana, e che ha avuto un suo momento di grande
diffusione.
Anche in questo campo la maggior parte dei personaggi che facevano questo tipo di musica lo
faceva per denaro: poi, passata la moda del diavolo, se ne inventa un'altra. Ma King Diamond era
un membro della Chiesa di Satana californiana, e seguiva quell'ideologia.
Si tratta comunque di un piccolo gruppo, rispetto ai molti che seguivano l'onda. E una musica
che ha avuto un certo influsso. Ma bisogna non esagerare; non pensare che le centinaia di migliaia
di acquirenti di dischi «mainstream» siano tutti diventati satanisti; se no il satanismo farebbe
concorrenza se non alla Chiesa cattolica almeno ai Testimoni di Geova come numero di aderenti.
Però sicuramente questa musica ha creato un certo clima, per cui alcuni ragazzini possono essersi
sentiti spinti anche dalla musica. Ma abbiamo avuto tanti generi letterari che hanno fatto appello a
85
Inchiesta sul demonio

questo. Anche un fumetto, di tipo pornografico, mescolava spesso il diavolo alle varie eroine. E poi
come sempre c'è una piccola percentuale che passa all'atto.
Ma non c'è dubbio che si è creata quella che i Rolling Stones nel loro periodo «occulto»
definivano «simpathy for the devil», si è creata questa simpatia per il diavolo; anche perché, e non a
caso anche da noi questo è accaduto negli anni Settanta, all'epoca della contestazione globale il
diavolo è stato visto come il primo contestatore per eccellenza, quello che non ha accettato le
regole.
Il satana di Carducci rivisitato...
Il satana di Carducci, di Baudelaire, che poi è diventato più modernamente quello dei Rolling
Stones. Ma forse è più parente di quello di Baudelaire, che di quello di Carducci, il satana di questi
musicisti, che è diventato il contestatore di tutte le istituzioni: della Chiesa, dello stato, della
famiglia, il simbolo della libertà di pigliare le droghe e di non rispettare le regole della morale
sessuale. Si è creato un clima per cui il fatto stesso che sia «avversario» in una certa controcultura
lo ha reso popolare.
Parlano tutti di satana, fuorché la Chiesa...
Si vede un ritorno della credenza del demonio non solo nel mondo cattolico, dove in effetti c'è un
grande iato, ci crede il vertice cioè il Papa e alcuni custodi della fede, e ci crede la base, perché poi
alcuni sociologi dimostrano che il numero di persone che credono nel diavolo non è in sparizione,
ma è in aumento, nel tempo post-moderno; però quello che sta fra il vertice e la base, cioè la
maggioranza dei preti e dei vescovi non ci crede.
Non è sbalorditivo, questo? Il Vangelo ne parla con abbondanza...
Il Magistero si è fermato, e mi riferisco a Paolo VI, in quest'opera di demitizzazione, perché
disse varie volte che ci credeva. Non parliamo poi di Giovanni Paolo II; mi sembra però che questo
ritorno di interesse per il diavolo si verifichi anche al di fuori del cattolicesimo. Fino a quindici anni
fa circa nel mondo protestante l'esorcismo veniva liquidato come una tipica superstizione cattolica.
In questo momento quelli che fanno più esorcismi, almeno negli Stati Uniti, sono i protestanti. In
genere non sono protestanti delle chiese storiche; in genere sono protestanti delle nuove definizioni.
Anche in Italia questi sono ormai l'ottantacinque per cento. Gli ebrei un po' più liberali fanno delle
campagne nella stessa terra d'Israele sul fatto che intorno ai rabbini più conservatori, che poi sono
quelli che dicono di votare per i partiti religiosi, sia nato un commercio di esorcismi ambulanti,
molto simile a quello che descrivono negli Atti degli Apostoli. L'accusa è quella di spaventare la
gente con il maligno e gli esorcismi.
In Europa accade qualche cosa di simile?
Sì, qualche cosa di analogo accade negli ambienti molto ortodossi. Non nell'ebraismo «main
line». Ma di più: spostiamoci ancora. C'è tutta una polemica promossa dai fondamentalisti
musulmani, in questo caso nel loro ruolo di custodi di purezza della fede, i quali accusano in India,
per esempio, i custodi delle tombe dei santi Sufi (fenomeni da abolire assolutamente, per i puritani)
di esercitare un commercio di esorcismi e di cacciata degli spiriti maligni. In Giappone, ancora più a
Oriente, sono usciti vari libri sul rinascere di una religiosità popolare. Lì però sono piuttosto gli
spiriti degli animali morti, e specialmente quelli delle volpi e dei tassi, che entrano a possedere gli
esseri umani. Mentre dei gruppi di scintoismo popolare sostengono che sono gli spiriti dei feti
abortiti a possedere le donne. Non c'è la figura del diavolo, ma possessione ed esorcismo sì. Ho
visto questi rituali, e devo dire che sono molto simili ai nostri esorcismi. C'è gente che grida,
l'esorcista che interroga lo spirito e così via. Le scene che si vedono sono molto simili a quelle a cui
assistiamo nel cristianesimo.

86
Inchiesta sul demonio

Mi sembra che sia un fenomeno mondiale. Quindi questa posizione illuminista di una parte del
personale religioso - preti e vescovi cattolici - è una posizione che fa molto anni Settanta e Ottanta.
Molte università protestanti americane, a parte quelle ultra liberali, hanno reintrodotto corsi sul
demonio. Mi sembra che in tutto il mondo religioso ci sia una forte riscoperta di questo lato oscuro,
e visto in una prospettiva grande e internazionale, i preti che insistono per convincerci che il diavolo
non ha nulla a che fare con la religione, mentre sembrano avanzatissimi sono invece un po' démodé.
Vivono in un universo simbolico tipico degli anni Settanta e Ottanta, questa fiducia ingenua nella
demitizzazione e nel progresso. Il postmoderno d'altronde o non è nulla, solo una definizione, o è un
«reincanto» del mondo in forme nuove. Un problema, e mi capita spesso di parlarne con sociologi
stranieri, che sono tutto fuorché cattolici, è che c'è questa scarsissima familiarità del ceto di
intellettuali organici, del clero e di gran parte dei vescovi con la letteratura sociologica sulla
religione. Leggono ancora una letteratura sulla secolarizzazione di trent'anni fa, che magari è stata
ripudiata dagli stessi autori. Credo che manchino proprio i dati di fatto, che cioè siano convinti che
il mondo sia dominato ancora dallo scientismo e dal razionalismo, mentre non è il mondo, ma sono
solo ambienti intellettuali, che sono minoritari.
Basta vedere quante sono le persone che si rivolgono a maghi, cartomanti e
fattucchiere...
Basterebbe quello per far suonare un campanello d'allarme. Se uno va in diocesi a dire: io sono
posseduto, e incontra la risposta: non dire sciocchezze, non è che accade come ventanni fa che se ne
va a casa. Quello va in giro e trova il mago, o il gruppuscolo marginale, o qualche cosa d'altro. Il
mercato non è più controllabile. Lo stesso discorso vale per i maghi: non basta dire che non bisogna
andarci. Bisogna in qualche modo questa domanda di meraviglioso prenderla in gestione, da parte
della Chiesa cattolica. I segni dei tempi di oggi sono questi.
Il beato Giovanni XXIII sarebbe il primo a inseguire con il bastone quelli che si basano su analisi
sociologiche delle credenze fatte all'epoca in cui era vivo lui.
Un altro esperto di comportamenti devianti, don Oreste Benzi, appare molto più preoccupato. In
un articolo pubblicato il 24 ottobre 2002 su «L'Osservatore Romano» il sacerdote lanciava un vero e
proprio grido di allarme. «Le sette sataniche stanno invadendo l'Italia, la ricca Europa e altri Paesi
nel mondo. I mass-media hanno dato tantissime notizie e particolari raccapriccianti sui loro orribili
riti. Ma non è stata approfondita la loro vera natura e scopi.
E quanto mi accingo a fare. Premetto che satana esiste e che per odio contro Dio tenta l'uomo al
male e vuole "adoratori per sé" sottraendoli a Dio. Lo scopo principale delle sette sataniche è
distruggere tutti i valori cristiani sui quali si fonda la società. Si vuole un capovolgimento della
concezione cristiana della vita sostituendola con la cultura nichilista.
Una nuova cultura basata sul diventare il Dio di se stessi. Non ci deve essere Dio che ti indica
ciò che è bene e ciò che è male».
Il sacerdote, che opera soprattutto sul fronte del recupero delle persone imprigionate nelle forme
moderne di schiavitù, denuncia che «la Chiesa cattolica, l'unica vera Chiesa di Cristo, è il bersaglio
principale del satanismo, perché è la Chiesa che tiene il deposito della rivelazione, fondamento della
fede in Dio. Non si cerca di corrompere i preti, si vuole che i preti non esistano, perché anche se ci
fosse qualcuno scandaloso ricorderebbe che Dio esiste. L'impero di satana consiste nell'annullare i
sani principi oggettivi morali e qualsiasi verità oggettiva. La cultura satanista entra nelle famiglie
con lo sfratto dato a Dio nella vita familiare, nelle scuole con l'inoculazione della mentalità ateistica
e anche con la sostituzione dell'insegnamento religioso con lo psicologismo e anche con la
rimozione del crocifisso dalle aule. Questa cultura nichilista entra i tutti i luoghi di ritrovo
giovanili».

87
Inchiesta sul demonio

L'obiettivo sono i giovani: «I satanisti vogliono tenere totalmente soggiogati a se stessi gli adepti.
Una via seguita per tenerli soggiogati è costituita dallo sfruttamento del sesso. Soddisfare istinti
sessuali perversi: il sadismo. La scarnificazione, le ferite, le percosse, la morte inferte alle vittime
eccitano sessualmente in maniera folle gli adepti... Le sette sataniche cercano aderenti fra i ceti
sociali medio-alti perché è facile trovarvi pedofili e pervertiti sessualmente danarosi dai quali
spillare molto denaro. Una volta presi nel giro gli adepti non riescono più a uscire perché vengono
ricattati con la minaccia della pubblicazione delle fotografie scattate durante le orge e mentre
compiono atti sessuali anche i più perversi. Anche le vittime, specialmente gli adolescenti, vengono
ricattati con minacce di morte o di pubblicazione di fotografie che li riprendono in scene disgustose
e umilianti. Quali sono le cause del dilagare di queste sette e della crescita enorme dei loro aderenti?
Si calcola che il numero degli adepti in Italia sia circa 600.000. La prima è il permissivismo da parte
di chi è preposto al mantenimento dell'ordine pubblico. S'indaga poco o nulla sui crimini che
vengono in esse perpetrati. Con la libertà di culto si esercita ben altro che il culto religioso».
E il sacerdote romagnolo conclude: «Diceva bene Martin Luther King: "Io non ho paura della
cattiveria dei malvagi, io ho paura del silenzio degli onesti". Bisogna uscire dal branco di questi
"onesti"».

Postfazione
Non ti fidar di spiriti folletti
Che non ti dicon mai se non menzogne
E metton nella mente assai sospetti.
Pulci, Il Morgante

La plus belle ruse du diable est de nous persuader qu'il n'existe pas.
Baudelaire

Il ritorno alla luce del diavolo, dopo decenni di tranquilla latitanza, vede i protestanti sulle
trincee avanzate della batttaglia. Nei primi tempi del cristianesimo ogni credente, se pensava di
esserne in grado, cacciava i demoni. Analogamente si comportano i seguaci dell'ultima schiera di
confessioni nate dalla Riforma; non le Chiese «istituzionali», ma i nuovi movimenti; quelli che
stanno svuotando dall'interno le denominazioni più antiche nate dal grande scisma; e, in America
Latina, anche la Chiesa cattolica. Rispondono, in tutta evidenza, a un bisogno sempre più avvertito,
in particolare nel mondo anglosassone. Tanto pressante che su Internet si insegna come «Cacciare i
demoni nel Nome di Gesù». Non è proprio analogo, quanto a rischi, al gioco delle bocce; e infatti
nelle prime righe del sito appare a ogni buon conto uno scarico di responsabilità: «Leggendo quello
che segue, voi siete d'accordo sul fatto che l'autore non è legalmente responsabile di qualunque cosa
possa accadervi come risultato di mettere in pratica uno qualsiasi dei suggerimenti contenuti in
questa pagina. Lo fate a vostro rischio. Voglio quindi avvertirvi che sfidare le forze del demonio
significa entrare in una battaglia spirituale - e la guerra è sporca. Può avere conseguenze in ogni
area della vostra vita». Seguono poi le istruzioni: «E meglio lavorare insieme ad altre persone. Ma
in ogni caso, non trovatevi mai in una situazione di liberazione o di guida spirituale da soli con una
persona del sesso opposto. Satana manda a chiedere guida spirituale delle persone che poi accusano
i ministri di abusi sessuali e altre falsità». Il consiglio principale è quello di creare «un'atmosfera di
lode a Dio», perché la lode «tacita la voce del nemico». A differenza della pratica cattolica, non è
consigliato chiedere informazioni all'avversario; bisogna limitarsi a ordinargli di abbandonare la
vittima. Che, dal canto suo, deve cooperare all'opera di liberazione, dopo la preghiera «espirando

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Inchiesta sul demonio

deliberatamente, e forse tossendo». Una pratica che si spiega così: «La parola che indica spirito in
greco e in ebraico è eguale a quella che indica respiro o vento, e gli spiriti maligni possono essere
respirati via con un atto di volontà e fede». La persona che si vuole liberare deve partecipare alle
preghiere, che omettiamo per brevità, ricordando solo la formula centrale: «Gesù, hai detto che
chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato. Ti invoco! Salvami». Mentre l'officiante recita la
formula, altrettanto classica: «In nome di Gesù Cristo, ordino a tutti gli spiriti malvagi - uscite
adesso! Spiriti del... uscite, in nome di Gesù». I puntini contengono la «categoria»: spiriti della
paura, dell'infermità, e così via. Le ultime raccomandazioni riguardano l'orgoglio («resistete al-
l'insinuazione diabolica di pensare che voi siete grande perché cacciate i demoni») e il denaro:
«Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Matteo 10,8). Non abbassatevi a chiedere denaro
per distribuire i doni di Dio alle persone. Chi fa questo è davvero su un terreno pericoloso».
Quali sono le principali attività diaboliche?
Secondo i movimenti protestanti americani, che stanno conducendo una battaglia agguerrita nel
campo degli esorcismi, una lista ne comprende almeno otto. I demoni tentano la gente al peccato;
ingannano, e mentono, specialmente in relazione a Dio: «Molti leaders religiosi sono ingannati da
satana». Provocano sofferenza e tormenti grazie alle malattie, alla morte, al fallimento delle
relazioni umane e inducono a lotta, guerra e violenza. Minacciano, producendo paura.
«Suggeriscono ogni tipo di scenari negativi per creare ansietà e paura. Molte paure della gente oggi
sono irrazionali, e sono il risultato diretto di suggestione diabolica». Dominano, e rendono schiavi.
«Satana cerca di reclutare schiavi attraverso il potere della stregoneria, e altre forme di falsa
religione. Offre potere, denaro e piaceri sessuali in cambio di varie forme di venerazione e
obbedienza. Ma satana tradisce sempre i suoi servi». I demoni accusano la gente di Dio, per
indebolirla nella sue preghiere e nella relazione con Dio stesso. Perseguitano, con attacchi ripetuti
alla mente, alla sfera emotiva, al corpo e alle finanze e ispirano i persecutori che rendono la vita
difficile ai cristiani. Infine, si glorificano grazie alla stregoneria, «false religioni, e altri strumenti
come l'occultismo e la musica molto popolare oggi del genere rock-'n-roll, rap e metal».
La posizione dei movimenti pentecostali d'Oltreoceano appare molto più «radicale» dei più
estremisti fra i cattolici. Citiamo: «I demoni molto spesso entrano nelle persone quando sono ancora
nel ventre materno. L'idolatria e i peccati dell'occultismo sono trasmessi fino alla terza e quarta
generazione... Io personalmente - scrive l'estensore e il curatore di un sito Internet intitolato
«Spiritual warfare», «Guerra spirituale» - ho avuto bisogno di molta liberazione da spiriti associati
con la falsa religione della massoneria. Mio nonno era un massone di alto livello e la maledizione
associata a lui ha colpito la mia famiglia e me stesso».
Un'attenzione speciale viene riservata alla trasmissione generazionale: «Molti indiani, anche di
famiglie credenti, hanno bisogno di essere liberati dalle maledizioni legate all'idolatria dei loro
progenitori. Per esempio, ho sentito di nuovi fedeli delle isole Fiji che hanno avuto bisogno di esse-
re liberati dagli spiriti del dio-scimmia che i loro antenati veneravano». Quei movimenti
sottolineano in maniera estrema la possibilità di un intervento «straordinario» del demonio:
«Quando le persone cedono a un tipo particolare di peccato di frequente, anche solo al livello di
accettazione mentale, i demoni possono entrare dentro di loro. In realtà, persino un solo peccato
deliberato può aprire la porta a un demone perché entri». Nello stesso modo shocks improvvisi,
traumi, crisi, i riti di religioni non bibliche e di società segrete possono portare a una possessione
demoniaca, secondo i «new born». Per non parlare dell'intrattenimento: «Molto nei film, nella
televisione e nelle industrie musicali è ispirato da satana e apre le persone a filosofie sataniche o
secolarizzate e all'influenza dei demoni. Pornografia, giochi di ruolo occultistici e trucchetti che
dovrebbero servire a comunicare con i morti, o a predire la fortuna, predispongono la gente all'in-
flusso satanico».
La posizione riguardo alle altre religioni che non abbiano origini bibliche è molto netta, e non

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Inchiesta sul demonio

lascia grandi spazi al dialogo. «Demoni forti hanno il diritto di entrare nelle persone che venerano
altri dei, e specialmente quando stringono patti con loro. Satana tiene legati a sé i milioni dell'Asia
grazie a ogni genere di festival religiosi che rinnovano i patti diabolici fra una nazione e gli spiriti
malvagi che la sovrintendono nei reami celesti. Quando vedete un prete hindu con ganci conficcati
nella schiena, e che apparentemente non sente dolore, dovete capire che non si tratta semplicemente
di curiosità culturali o psicologiche. I pellegrinaggi alla Mecca sono un pilastro dell'Islam, dove gli
spiriti malvagi associati con quella religione mantengono la loro presa sulle menti dei fedeli».
Infine, un'ultima avvertenza: «Ogni oggetto associato con l'idolatria può portare i demoni nella vita
personale di ciascuno. Bisogna stare attenti a portare a casa oggetti dalle nazioni del Terzo mondo,
oggetti che possono essere associati a dei feticci, o magia sotto ogni aspetto. Ogni oggetto che ha
dei possibili poteri occulti porta demoni al suo proprietario. Simboli come lo Ying e lo Yang, e la
croce rovesciata e rotta, usata in magia e nel movimento "Peace" hanno connotati satanici e possono
aprire la porta ai demoni».
Ma anche altre religioni hanno esorcismi: giudaismo, induismo, buddhismo, Islam, Shinto e altre
prevedono una qualche forma di cacciata dello - o degli - spiriti maligni.
Ribattendo le insinuazioni dei farisei, Gesù disse: «E se io scaccio i demoni in virtù di Beelzebul,
in virtù di chi li scacciano i vostri figli? Per questo essi saranno i vostri giudici». Appare evidente
che nel giudaismo dell'epoca l'esorcismo era una pratica diffusa e corrente. La letteratura rabbinica,
dal primo secolo dopo Cristo cita l'esistenza del «dybbuk», uno spirito malvagio, o comunque
infelice, che si impossessa di una vittima, provocando malattie mentali, e mutamenti nella
personalità. Secondo la tradizione, il «dybbuk», esorcizzato, fuggirebbe attraverso il mignolo del
piede della vittima, per essere redento, o condannato all'inferno. In molte religioni orientali
l'influenza degli spiriti maligni si limita a influire sulle vicende della vittima, non sulla sua anima.
Un esorcismo hindu consiste nel soffiare sul fumo che proviene da un fuoco di sterco, schiacciare
del sale fra le dita, bruciare escrementi di maiale, colpire o tirare i capelli della vittima, recitare pre-
ghiere e mantra, e offrire dolci o altri regali per far sì che gli spiriti di turbamento abbandonino la
vittima. La biblioteca di Qumran conteneva testi adatti a fare quello che oggi si chiamerebbe
esorcismo. E la letteratura talmudica contempla vari casi di esorcismi praticati da rabbini. In un
testo si parla di «centoottantamila angeli di distruzione» con il diritto di andare avanti e indietro, «e
ciascuno ha il permesso di distruggere per conto proprio».
Un discorso a parte meritano le confessioni dell'Oriente cristiano. Le Chiese ortodosse hanno
usato esorcismi per porre un limite all'influenza degli spiriti del male sin dal terzo secolo dopo
Cristo. Il verbo esorcismo viene dal greco: «ex» significa fuori, e «horkizein» significa legare con
un giuramento, e per analogia espellere, condurre fuori (uno spirito malvagio) con uno scongiuro,
specialmente pronunciando il santo nome. Nel terzo secolo, la Chiesa introdusse l'ufficio
dell'esorcismo, per celebrare questo rito a favore dei catecumeni prima del battesimo. Un ufficio,
quello di esorcista, che era considerato gerarchicamente più elevato di quello di lettore. Si pensava
che chi esercitava quest'ufficio avesse un carisma di guarigione, e uno dei criteri di scelta era la sua
capacità di leggere le preghiere con una voce sonora e chiara. Molto decisi e forti gli ordini rivolti al
demonio, prima del battesimo nel rito ortodosso: «Abbi paura, vieni avanti, e vattene da questa
immagine creata a Sua somiglianza... Vattene nel tuo Tartaro...»; «O Satana... attraverso noi, i Suoi
servi indegni, ordina a te e a tutti i poteri che operano con te di abbandonare questa persona che è
stata segnata nel Nome del nostro Signore Gesù Cristo, il nostro vero Dio... Bandisci da lui ogni
spirito malvagio e immondo che si nasconde nel suo cuore, lo spirito dell'errore, lo spirito del male,
lo spirito dell'idolatria e di ogni concupiscenza. Possa il Signore punirti, o Satana».
Come abbiamo già visto, per allusioni o accuse esplicite nel corso del libro, nella Chiesa
cattolica si è lontani dall'avere una visione sinceramente omogenea. Ma, per i cattolici, il demonio
c'è davvero? Oppure, come sostengono gli studiosi che sulla scia del teologo protestante Bultmann
si sforzano di razionalizzare tutto, è solo una simbolizzazione del peccato? E perché nella storia

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Inchiesta sul demonio

della Chiesa non c'è un dogma che riguardi l'esistenza del demonio? Il pronunciamento più
«ufficiale» risale al 1215, ed è frutto del IV Concilio Lateranense, nel contesto della lotta dottrinale
all'eresia catara, erede del dualismo manicheo. Ecco il testo della Costituzione dogmatica
Firmiter: «Noi crediamo fermamente e professiamo con semplicità un principio unico dell'uni-
verso, creatore di tutte le cose visibili e invisibili, spirituali e corporee. Con la sua onnipotenza
all'inizio del tempo egli creò insieme dal nulla l'una e l'altra creatura, la spirituale e la corporale,
cioè gli angeli e il mondo, poi la creatura umana che appartiene in qualche modo all'una e all'altra,
composta di spirito e di corpo. Perché il diavolo e gli altri demoni sono stati creati da Dio
naturalmente buoni, ma sono diventati cattivi da se stessi, per propria iniziativa; quanto all'uomo,
egli ha peccato per istigazione del diavolo». Nel 1975 la Congregazione per la Dottrina della Fede
pubblicò un documento, molto lungo e interessante, Fede cristiana e demonologia che resta a
tutt'oggi un punto fermo. «Certi critici, - scrive la Congregazione - ritenendo di poter identificare la
posizione propria di Gesù, pretendono che nessuna sua parola garantirebbe la realtà del mondo
demoniaco, mentre l'affermazione della sua esistenza rifletterebbe piuttosto, là dove ricorre, le idee
di scritti giudaici, oppure dipenderebbe da tradizioni neotestamentarie e non da Cristo; poiché essa
non farebbe parte del messaggio evangelico centrale, non impegnerebbe più, oggi, la nostra fede e
saremmo liberi di abbandonarla... Puro linguaggio, quindi, che la nostra epoca dovrebbe decifrare
per trovare un modo diverso di inculcare ai cristiani il dovere di lottare contro tutte le forze del
male».
Sono prese di posizione ripetute, dice il documento «con sfoggio di erudizione» e «diffuse da
riviste e da certi dizionari teologici», e non possono «non turbare gli spiriti». Secondo la
Congregazione però tutta una serie di affermazioni di Gesù nei Vangeli e di fatti «ben inquadrati,
ripetuti e concordanti, non sono casuali e non è possibile trattarli come dati favolistici da
smitizzare». La conclusione: «Satana, che Gesù aveva affrontato con i suoi esorcismi, che aveva
incontrato nel deserto e nella passione, non può essere il semplice prodotto della facoltà umana di
favoleggiare e di personificare le idee, oppure un relitto aberrante di un linguaggio culturale
primitivo.
In breve, in ciò che concerne la demonologia, la posizione della Chiesa è chiara e ferma. È vero
che nel corso dei secoli l'esistenza di satana e dei demoni non è mai stata fatta oggetto di
un'affermazione esplicita del suo Magistero. La ragione è che la questione non fu mai posta in
questi termini: gli eretici e i fedeli, ugualmente fondandosi sulla Sacra Scrittura, erano d'accordo nel
riconoscere la loro esistenza e i loro principali misfatti. Per questo, oggi, quando è messa in dubbio
la realtà demoniaca, è necessario riferirsi alla fede costante e universale della Chiesa e alla sua fonte
maggiore: l'insegnamento di Cristo».
Per cui il dicastero dottrinale del Vaticano ritiene di poter affermare che: «Resta per certo che la
realtà demoniaca, attestata concretamente da quello che chiamiamo il mistero del male, rimane
ancor oggi un enigma che avvolge la vita cristiana. Noi non sappiamo molto meglio degli apostoli
perché il Signore lo permette, né come lo fa servire ai suoi disegni, ma potrebbe accadere che nella
nostra civiltà invaghita di orizzontalismo secolare, le esplosioni inattese di questo mistero offrano
un senso meno refrattario alila comprensione». «È vero - ci ha detto Vittorio Messori - che nella
storia della Chiesa non esiste nessun pronunciamento dogma sull'esistenza del diavolo. Posi questa
domanda a Ratzinger, quando scrivevo Rapporto sulla Fede. Una posizione dogmatica non è stata
formalizzata, mi disse, come avviene per tutte le cose che sarebbero giudicate superflue. Il Nuovo
Testamento è esplicito; e poi, non dimentichiamoci della regola secondo cui lex orandi, lex
crederteli; la liturgia è piena di riferimenti al demonio. Per cui sarebbe abusivo concludere, sul
piano teologico, che dal momento che il diavolo non è stato dichiarato ufficialmente, allora
possiamo dire ciò che ci pare. In realtà siamo dentro le gabbie del Nuovo Testamento e dentro le
gabbie della Liturgia. Questo potrebbe già servire a capire perché molti teologi si rifanno a una
proposta negativa. Ratzinger diceva che una posizione del genere è sbagliata alla radice. E vero che

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Inchiesta sul demonio

il Denzinger non offre un dogma sul demonio; ma questi libri sono sbagliati alla radice, perché si
confrontano con il Denzinger e non con il Nuovo Testamento».
Ma sul piano pratico, perché questo «iato» nella pastorale?
È evidente. La logica cattolica, che è la logica dell'«Et... et», è una logica di sintesi sempre molto
precaria e difficile. Per cui si sbanda quasi sempre nell'«aut... aut». E quasi per reazione all'eccesso
di demonologia, di diabologia delle generazioni precedenti, per la logica dell'aut-aut si è passati
all'eccesso opposto, a negare appunto questo elemento. Non dimentichiamo poi che la teologia
cattolica è ancora sotto l'influenza di Bultmann. Certo i Vangeli parlano del diavolo, però - questa è
la tesi di quella corrente di pensiero - ne parlano con una terminologia mitologica, bisogna
«demitizzare». La famosa demitizzazione, come dice Bultmann, per cui in realtà, secondo lui, il
diavolo di cui parla Gesù non è altro che una personificazione del peccato. Gesù per farsi capire dai
suoi contemporanei, lo avrebbe personificato nell'avversario, nel diavolo.
Ma l'esortazione di Gesù agli apostoli: scacciate i demoni, non è esplicita?
I bultmaniani ti direbbero: scacciate i demoni è la formula mitologica per dire: rifuggite dal
peccato. Bisogna arrivare a una nuova sintesi che tenga conto dei dati del problema. E una realtà
con cui fare i conti. È una realtà misteriosa. Cercando poi soprattutto di evitare quella che è stata la
pretesa di una certa teologia, cioè la pretesa di saperne troppo. Innanzitutto non possiamo
raffigurarcelo, il diavolo; il diavolo con corna e forconi va bene per Dorè che illustra la Divina
Commedia. Ma più in generale, come per tutto quello che riguarda le cose ultime, noi dobbiamo
fare un sacrificio. Il sacrificio di non volerne sapere troppo, di non volere banalizzare,
personalizzare. Riconoscere il mistero, e la sua indicibilità, ineffabilità.
Ora sembra però che la situazione sia strana: i «vertici» e la base credono
all'esistenza reale del demonio, mentre lo scetticismo sembra sia appannaggio dei
«quadri»...
È una reazione che troverà nel tempo un equilibrio. Non ho conosciuto la Chiesa preconciliare,
ma mi dicono che effettivamente c'era quella che Delumeau chiama «la pastorale della paura». E
quindi dobbiamo essere consapevoli che una certa reazione può essere comprensibile, e che si deve
arrivare a una nuova sintesi. Inoltre l'esagerato silenzio della teologia è anche una risposta a un
certo qual manicheismo che indubbiamente si è insinuato spesso nel cristianesimo; quasi che il
diavolo e Dio siano due realtà autonome, che si guardano in cagnesco. Ratzinger su questo è stato
molto preciso: dobbiamo renderci conto che il diavolo è sempre, anch'esso, una creatura di Dio. Per
cui anche la reazione al manicheismo è in un certo senso giustificata. Fatte tutte le attenuanti
possibili ai teologi, bisogna però dire che devono ancora arrivare, a oltre quarant'anni dall'inizio del
Concilio, a una nuova sintesi. A un et-et che da un lato stia lontano dal manicheismo, e dalla
superstizione, ma che dall'altro lato si confronti con il Nuovo Testamento e con tutta la liturgia e
riconosca questa realtà misteriosa.
Sembra che quelli che praticano più esorcismi siano le nuove sette protestanti...
D'altro canto il grande e crescente successo delle sette fondamentaliste protestanti in America latina
- il venti per cento dei brasiliani è già passato a queste sette - nasce dal fatto che fanno leva proprio
sulle cose che la pastorale cattolica ha dimenticato. La gente nel suo sensusfidei avverte che
manca qualche cosa, e allora passa alle sette. Perché la Chiesa in America Latina ha perso il popolo,
o rischia di perderlo? Perché quella gente, che è naturaliter religiosa, trova dei preti che fanno dei
comizi politici. Il sindacalismo e i comizi politici vanno benissimo, però questa è gente che ha
bisogno di processioni, di madonne, ha bisogno della Virgen de Gua-daloupe, di liturgie. Trovano
dei preti che fanno i sindacalisti, dei vescovi che fanno i sociologi, e al posto della liturgia trovano

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Inchiesta sul demonio

delle secche messe, che in realtà sono dei comizi, e allora mandano a quel paese preti e vescovi e
passano alle sette. Quando dicevo queste cose, che l'America Latina stava per essere perduta, perché
la domanda, che era di sacro, non coincideva con l'offerta, che era socio-politica, quando dicevo
questo nell'84, ero minacciato. Che queste sette spopolino anche perché parlano del diavolo non mi
stupisce. Evidentemente è una carenza della pastorale cattolica. Parlando di esorcismi e di presenze
diaboliche, di sicuro nella Chiesa bisogna arrivare a una nuova sintesi. La psichiatria moderna non
ha risolto tutto; resta uno spessore, una frangia, dove si annida il mistero. E forse manca, lamentava
Giovanni Papini, una «Somma diabolologica», che un nuovo San Tommaso dovrà comporre. Anche
se nei secoli scorsi questo campo è stato arato, eccome! Del Rio pubblicò a Lovanio nel 1599
un'opera monumentale, Disquisitionum magicarum in cui descrive il demonio, che «si
manifesta o in forma d'un corpo umano nero, sudicio, puzzolente e formidabile, o almeno con volto
scuro, bruno e imbrattato, naso sformatamente camuso oppure enormemente aquilino, bocca
larghissima e spalancata, occhi infossati e scintillanti, mani e piedi forniti di unghie adunche,
braccia e cosce magre coperte di peli, piedi di corno, a volte fessi, a volte compatti, e, infine, con la
statura e le proporzioni del corpo ora troppo grandi, ora troppo piccole, sempre contraffatte...». Di
cani diabolici, o di diavoli canini non sono avare le storie di santi (compresa quella di Padre Pio).
Ma tornando alle opere non si può dimenticare Johannes Wierus, che a Basilea, nel 1568, nel suo
De Praestigiis Daemonum et incantationibus ac veneficiis stende un accurato computo
diabolico, indicando la cifra precisa delle luciferine coorti: sette milioni quattrocentocinque-
milanovecentoventisei demoni, divisi in millecentoundici legioni di seimila seicentosessantasei
diavoli ciascuna (il «666» dell'Apocalisse), guidati da settantadue principi infernali. Ne sorridiamo;
ma senza dimenticare la sofferenza di molte persone per cui il mysterium iniquitatis assume, al-
l'inizio di un nuovo millennio super tecnologico, forme antiche, crudelmente reali.

Appendice A

San Vicinio è una bellissima chiesa romanica di Sarsina, nel cuore di quella regione, l'Emilia-
Romagna, che il cardinale Biffi definì una volta «sazia e disperata». San Vicinio è anche un
santuario, un santuario molto particolare: è il luogo in cui ogni anno decine di migliaia di persone
(sono arrivate quasi a ottantamila, durante il Giubileo) vanno a cercare una liberazione dalle opere
perfide del diavolo. È un santuario «specializzato», dove ogni giorno, a turno, i sacerdoti accolgono
i pellegrini e a chi vuole, chiudono il collo nella «catena» di San Vicinio, lo strumento che la
tradizione vuole fosse indossato dal santo per penitenza, recitano su di lui il sacramentale
dell'esorcismo e impongono le mani. Una tradizione che prosegue da secoli, e che sembra aver riac-
quistato particolare vigore da alcuni anni. La media di presenze si attesta intorno alle quaranta-
cinquantamila all'anno e vive di almeno due grandi flussi. La tradizione, legata a sagre e fiere (per
esempio quella della «Pagnoitta tipica» di Sarsina); non pochi fra i visitatori colgono l'occasione per
recarsi al santuario e ottenere la benedizione. Un nuovo flusso, quello dei pellegrini dei santuari.
Persone che magari in gruppo partono per Assisi, Cascia e adesso San Giovanni Rotondo; e nel per-
corso di andata, o di ritorno, inseriscono San Vicinio.
San Vicinio visse probabilmente a cavallo fra il terzo e quarto secolo; forse veniva dalla Liguria,
da cui si spostò per sfuggire a una delle ultime grandi persecuzioni, quella di Diocleziano e
Massimino. Le notizie su di lui provengono da un manoscritto del XII secolo, probabilmente
composto sulla scorta di documenti anteriori scomparsi, chiamato Lectionarium e conservato
presso la Biblioteca Gambalunga di Rimini. Vicinio condusse una vita di penitenza, meditazione e
preghiera vicino a Sarsina (la tradizione vuole che il suo romitaggio fosse su quello che ora si
chiama Monte San Vicinio), ed era considerato santo già dai suoi contemporanei. La sua festa

93
Inchiesta sul demonio

liturgica cade il 28 di agosto. La tradizione vuole che il santo si legasse al collo il «col lare» - uno
strumento composto di due braccia di ferro unite da uno snodo, del genere di quelli usati per
imprigionare schiavi e carcerati - e vi appendesse una pietra pesante; e in quella posizione
certamente scomoda compisse le sue preghiere. L'oggetto, di fabbricazione certamente anteriore
all'vill secolo, è considerato una reliquia.
Ma perché San Vicinio è un santuario dedicato a una specializzazione così
singolare?
«Ogni santo - spiegano al santuario - incarna un particolare carisma, ossia un dono che Dio fa a
un uomo perché esprima un aspetto della sua potenza. San Vicinio esprime la potenza di Dio nella
lotta contro le potenze del male. Anche prima della morte, l'intercessione di san Vicinio si rivelò
potente in favore di coloro che portavano infermità nel corpo e nello spirito. In tanti ricorrevano e
ricorrono a lui quando si manifestano malanni nel corpo, anche molto gravi, ma soprattutto quando
si manifestano problemi esistenziali e spirituali. Soprattutto nella forte tentazione, nella vessazione
e nella possessione - tutte forme d'intervento demoniaco, con il chiaro intento di allontanare dal
Signore l'uomo in genere e il fedele in particolare - è frequente il ricorso all'intercessione di san
Vicinio. Anche nel caso d'ansie, fatiche, dolori e turbamenti, molto frequenti nella frenetica vita
moderna, il ricorso alla misericordia di Dio per l'intercessione di san Vicinio, frequentemente porta
al cuore dell'uomo la pace e la serenità desiderate e tanto indispensabili per condurre
dignitosamente la vita quotidiana».
La conversione, dicono i sacerdoti del santuario, e le folle di pellegrini che accorrono alla
basilica sono il «miracolo quotidiano» del santo; senza peraltro tralasciare «le situazioni di
liberazione dal Maligno per mezzo dell'esorcismo. Non è raro trovarsi di fronte a persone che,
desiderose di compiere il bene, sono costrette, loro malgrado, a compiere il male e agire anche
contro il loro stesso benessere fisico e morale. Diventa allora necessario pensare all'intervento di
potenze angeliche maligne che lottano contro l'uomo. È una lotta impari, essendo essi di natura
superiore a quell'umana». Al santuario sono poco corrivi ad accontentare il gusto dello
straordinario. «La descrizione, anche parziale, della casistica di possessione demoniaca, potrebbe
suscitare curiosità e confermare la fede o l'incredulità di tanti. Non è questo che vogliamo. Piuttosto
desideriamo rilevare come dietro al caso o alla manifestazione eccezionale, ci sia una persona che
soffre e che si rivolge al Signore per trovare pace. L'intercessione di san Vicinio, rivela tutta la sua
efficacia nel favorire la conversione del cuore e la liberazione dal male». Una conversione di vita, il
voler occuparsi di nuovo di Dio, magari dopo una vita di indifferenza: «anche questa è liberazione
dal demone maligno della incredulità. Non desta scalpore, non incuriosisce come invece
incuriosiscono i cambiamenti di voce, il parlar lingue mai apprese, il gesticolare con forza
sovrumana o il perdere i sensi e via dicendo, ma il lavoro più remunerativo per il Maligno è il
lavoro d'intelligenza, oserei dire discreta e sopraffina, allontanare l'uomo da Dio senza che se ne
renda conto e fornendo giustificazioni razionali e ragionevoli per tale allontanamento».
L'origine storica della «specializzazione» di san Vicinio, e il motivo per cui decine di migliaia di
persone si recano ogni anno a compiere il gesto di umiltà di mettersi al collo la reliquia, la troviamo
nel Lectionarium. «Un colono d'Arezzo di nome Bonizone, preso dal demonio, era tormentato e
vessato da quel nemico irriducibile del genere umano. I suoi parenti afflitti lo portavano su e giù per
tutti i santuari, un po' dovunque, pregando per lui Iddio misericordioso, ma vana era ogni fatica per
portargli sollievo. Quando già egli stava per essere abbandonato dai parenti ormai sfiduciati, fu
condotto ad Arezzo sul sepolcro del martire san Donato, i cui prodigi anticamente rifulsero a
incremento e a splendore della Chiesa. Qui, mentre tutti confidavano che presto avrebbe
riacquistato la salute per i meriti di san Donato, come soleva avvenire, ecco la voce del demonio
che gridava per la bocca dell'indemoniato: "Perché questa inutile fatica a portarlo in giro
miseramente per tanti luoghi di Martiri! A nessuno dei Martiri, a nessuno dei Confessori mi sento

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Inchiesta sul demonio

obbligato a cedere, se non a san Vicinio vescovo di Sarsina, quegli che anche da vivo si oppose
sempre a me e ai miei soci". All'udir queste cose, gli amici di quell'infelice cominciarono a cercare
chi era e dove stava il beato Vicinio. Saputo finalmente che è la chiesa di Sarsina, quella a cui è
tutela il corpo di san Vicinio, si affrettarono a recarsi colà. Ma il demonio, avvincendo con
misteriosi legami l'infelice ossesso e opponendosi con forza maledetta, lottava sino alla fine perché
non venisse presentato nelle vicinanze di san Vicinio. Ma poiché non valeva tanto da opporsi del
tutto al comando di Dio, l'ossesso venne finalmente condotto di peso vicino al predetto episcopio.
Mentre si tentava di accostarlo al sepolcro del Santo, lo spirito maligno resisteva con tanta energia
che a stento potè smuoverlo una grande quantità di gente: e mandava latrati da cane, grugniti da
maiale, terrorizzava gli astanti, cercando di dilaniarli con morsi e con pugni, e, gettandosi a terra,
per quelli che lo trascinavano divenne pesante come il marmo. Richiamati da questo fracasso i
sacerdoti della predetta chiesa andarono incontro a quell'infelice, muniti di soccorso divino; e
vedendolo in preda a un accesso furioso, fan portare in nome di Dio e di san Vicinio una catena, che
da tempo era stata fabbricata per fugare i demoni, e mettendogliela attorno al collo gli comandano,
in nome di Dio onnipotente e di san Vicinio, che smetta di opporsi ad andare al sepolcro. A queste
parole egli si fa come il servo iniquo, che, pur malvolentieri, viene alla presenza del suo padrone, e
arriva al sepolcro senza difficoltà per quelli che lo trascinano. I sacerdoti per liberarlo celebrarono
la Messa e pregavano il Signore. Intanto quel disgraziato, caduto a terra, cominciò a vomitare
spuma dalla bocca e a sbattere la testa qua e là: poi a poco a poco si quietò e si addormentò. Dopo
circa un'ora, sollevato dai sacerdoti, cominciò a gridare con gioia di esser tornato sano e a render
grazie a Cristo Signore e a san Vicinio. Visse poi in sanità ancora parecchi anni, e per molto tempo,
in ossequio a san Vicinio, portò la croce processionale in tutti quei luoghi dov'era necessario. A
casa non cessava di render gloria e lode al beato Vicinio, e ogni anno, e anche più spesso, si recava
a visitarne il Corpo».
Nel Lectionarium leggiamo anche che un mendicante un giorno rubò la «catena» di San
Vicinio; giunto vicino al fiume Savio quando cadeva la notte, e volendo allontanarsi il più possibile,
corse a perdifiato, ma si ritrovò il mattino seguente al punto da cui era partito. Timoroso di essere
catturato, gettò il collare in acqua; dove tre giorni più tardi fu visto galleggiare, vicino a riva, e fu
recuperato. «La storia più che millenaria di questa reliquia è costellata di fatti miracolosi e di
racconti di prodigiosa trasmissione di potenza divina nella liberazione degli ossessi - dicono al
santuario -. Ma bisogna guardarsi dall'erronea possibilità di scambiare la reliquia per un talismano o
un portafortuna. È una reliquia. Cioè un oggetto che ci ricorda una persona e soprattutto la vita di
questa persona: tutta improntata sulla più genuina fede in Dio, padre e creatore, in Gesù, unico
salvatore e nello Spirito Santo, guida della Chiesa e della coscienza di ogni uomo. La potenza sta in
Dio, la reliquia del santo è un anello di congiunzione fra noi e Dio. L'onore che il devoto di san
Vicinio attribuisce alla catena non significa riporre la propria speranza in un idolo con poteri
magici».
Che tipo di persone arriva al santuario?
L'abbiamo chiesto a don Gabriele Foschi, il rettore. «In genere io noto che queste persone sono
persone disturbate, dalla sofferenza, dalla paura. In molti c'è questa dimensione della paura, paura
della sofferenza, e dalla paura di ciò che è ignoto...
Cioè di essere colpiti da un qualche male straordinario?
E la causa topica. Vengono qui, chiedono la benedizione, e noi diamo la benedizione con il
collare di San Vicinio. C'è un rito di preghiera, e poi una benedizione individuale, con l'imposizione
del collare, attorno al collo della persona interessata, con una formula di benedizione e di
liberazione. È un vero esorcismo inteso nel senso classico del termine, che si configura come una
benedizione, è un sacramentale. Siamo vestiti con il camice, oppure cotta e stola.

95
Inchiesta sul demonio

E vengono in molti a chiedere la benedizione?


In molti. Ci sono varie tipologie. Persone che hanno problemi di carattere psicologico, persone
che vivono una situazione di particolare depressione in quel momento. Poi ci sono persone che
hanno particolari esigenze, problemi di carattere familiare, o lavorativo; o possono essere problemi
legati a un intervento medico, a un tumore, a una grossa particolare malattia.
E poi ci sono quelli che pensano anche alla sfortuna, che si sentono magari colpiti e coinvolti in
una serie di rovesci, che possono andare, non so... da incidenti stradali a mancati successi del
lavoro; situazioni che sono concatenate l'una all'altra e che vengono percepite in maniera del tipo:
ma non è che avrò il malocchio? E la domanda classica che molti fanno. Io vedo che la cosa più
saggia da fare è aiutare le persone a vivere con serenità il momento della sofferenza e della fatica, e
ad affrontarlo con responsabilità. Non dare la colpa sempre ad altre realtà, che possono anche
esserci, ma non affrontare la cosa in maniera passiva, quasi aspettando che ti capiti la fortuna
addosso, ma costruendola.
Attraverso il colloquio, la preghiera e il sacramento della confessione cerchiamo di riportare la
persona a una valutazione più serena e oggettiva dei fatti e quindi anche a una capacità di affrontare
le varie vicissitudini a testa alta.
Vengono anche non credenti?
Le tipologie sono le più svariate. Non lo credevo, prima di farne l'esperienza. Oltre ai pellegrini
«normali» abbiamo prima di tutto chi non è cattolico: molti sono ortodossi, che magari abitano in
Italia; lo vedo perché quando facciamo il segno della croce loro lo fanno in maniera diversa. Fra di
loro ci sono soprattutto quelle che chiamiamo «badanti»; o persone che hanno sposato un'italiano, o
un'italiana. Vengono non cattolici e anche non cristiani. Sono rimasto stupito dalla presenza di un
musulmano che con una certa regolarità viene portando sua moglie, o la sua fidanzata, non parla
molto italiano; e viene a prendere la benedizione.
Ci sono anche persone che non credono, e vengono anche loro a prendere la benedizione. Mi
ripeto sempre quella famosa frase di La Pira, se non fa bene, di sicuro non fa male. La Pira la disse
a Ho Chi Min, offrendogli un santino, e Ho Chi Min non voleva accettarlo.
L'invasione di maghi, fattucchiere e cartomanti quanto ha influito sul fenomeno?
Dal punto di vista personale, e di sanità mentale, quella realtà è una realtà pericolosissima, una
realtà veramente malefica. Anche là dove la persona crede di fare del bene, e magari è una persona
buona, e fa solo delle preghiere, come dicono loro. Ma confermano inevitabilmente un giudizio di
maleficio, e nello stesso tempo la suggestione penetra in profondità. Ho già avuto diversi casi di
persone che stanno facendo fatica a riacquistare un equilibrio nella vita, relazionale, di rapporti.
Vedo che è una cosa gravissima. La persona si suggestiona, anche se crede di essere forte; è un
fuoco che cova sotto la cenere. Poi viene fuori, e rimane come un marchio di fatica. Mi è arrivata
una ragazza che dopo la bellezza di sette otto anni, ha crisi di pianto, perché quando aveva
quattordici, quindici anni aveva fatto delle sedute, con il tavolino. Lì per lì l'ha preso per scherzo,
ma dopo non è riuscita più a liberarsi da quell'influsso. Piangeva in continuazione. Una devasta-
zione che avviene in determinate persone. Anche nelle persone più forti: quando poi nella vita
capitano una serie di concatenazioni, di cose... ho avuto medici, ingegneri, laureati; non c'è
tipologia che ne rimanga fuori.
C'è molta più gente che ci crede di qualche anno fa?
Questo sì. Oggettivamente il buttare a mare la fede fa entrare la superstizione. Inevitabilmente un
contatto con il mistero lo abbiamo; sentiamo che questo mistero c'è attorno a noi. Quando io questo

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Inchiesta sul demonio

mistero non lo interagisco nel modo corretto, attraverso la fede, non è che questo mistero rimane lì
passivo e si addormenta. Ci sono domande alle quali bene o male dobbiamo rispondere.
Quando non rispondo in maniera corretta, arriva la superstizione. Nella nostra vicina provincia di
Ravenna, la provincia a detta di tutti più atea d'Italia, vedevo già quindici anni fa la più alta
concentrazione di maghi e fattucchiere. Ormai però il fenomeno è a livello nazionale. Questo deve
far riflettere.
Vi capitano anche persone colpite da fenomeni straordinari?
Cerco di fare sempre l'avvocato del diavolo. In qualche caso però mi soffermo soprattutto sulla
dimensione della preghiera, quando vedo certe situazioni che mi sembrano più problematiche. Vedo
che però le persone sono molto disturbate. Il diavolo c'è, magari non si impossessa delle persone,
anche perché noi lo facciamo più sciocco di quello che è, invece è furbo; mescola verità con la
menzogna. Se poi si parla di questi fenomeni legati a malefici e via di seguito... C'è un'onda che si
allarga.

Appendice B
Quanti nomi ha il demonio! Satana è certamente il più usato, e il più noto, passato dall'Antico
Testamento anche all'Islam (Shaytàn, lapidato simbolicamente durante l'Hajj, il Pellegrinaggio
annuale alla Mecca). Segue come termine «diavolo», dal greco «diaballein», dividere. Come nomi
propri troviamo poi Abaddon, Apollyon, Asmodeo, Azazel, Beemoth, Beelzebub, Belial, Leviathan,
Lucifero. La natura ha contribuito: è conosciuto e citato anche come il serpente, l'antico serpente, il
serpente che si avvolge in spire, il serpente che scivola, il dragone, l'enorme drago rosso, il mostro
del mare, il lupo, la stella del mattino, il figlio dell'alba. I suoi poteri sono indicati con chiarezza. È
l'angelo dell'Abisso, il dio di questo mondo, il principe dei demoni, il principe di questo mondo, il
sovrano del regno dell'aria. Le sue qualità: l'accusatore dei nostri fratelli, il nemico, il tuo nemico,
un mentitore, il padre della menzogna, l'assassino, il tentatore, il ladro. E, soprattutto, il malvagio.
Una notazione particolare: è un demone - anzi più demoni, «Legione», il primo a chiamare nei
Vangeli Gesù «Figlio di Dio Altissimo» (Marco 5,7); ed è al demonio che lo tenta sul pinnacolo
del tempio che Gesù confessa, per la prima volta nei Vangeli, la sua divinità, ammonendo: «È stato
anche detto: Non metterai alla prova il Signore, tuo Dio» (Luca 4,12). Giovanni Papini ha visto in
questi due episodi la traccia di un mistero ulteriore: quello del rapporto fra la divinità incarnata di
Cristo e il diavolo.
Una sua biografia può essere ricostruita attraverso l'Antico e il Nuovo Testamento; a chi avesse
voglia di farlo, forniamo i riferimenti scritturali. Satana è una creatura, creata da Dio (Ezechiele
28,13), fu creato perfetto e bello (Ezechiele 28,15). Una volta era in Paradiso «sulla sacra
montagna di Dio» (Isaia 14,12; Ezechiele 28,13; Luca 10,18; Apocalisse 12,8). Ha avuto il
libero arbitrio, e ha peccato (Ezechiele 28,15). Numerosi altri angeli si sono uniti a satana nella
ribellione contro Dio, nella guerra che ne è seguita ( Pietro 2,4; Giovanni 3,8; Giuda 6,7;
Apocalisse 12,7). In seguito a questo satana e i suoi angeli sono stati cacciati dal cielo, e inviati
sulla terra (Ezechiele 28,16; Isaia 14,15; Luca 10,18; Apocalisse 12,7). Ma la battaglia
«spirituale» fra le potenze della tenebra e della luce è ancora in corso (Daniele 10,13; Efesini
6,11).
Secondo la tradizione della Chiesa, dunque satana è un essere ben preciso, non una simbologia
del male; e lo stesso vale per gli altri angeli caduti. Gesù, narrano i Vangeli, ha avuto diversi

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Inchiesta sul demonio

contatti con questi esseri, ne è stato tentato, e li ha respinti (Matteo 4,1; 17,18; Marco 5,8; 8,33;
9,25).
Sulla possibilità di satana e dei suoi angeli di comunicare con il mondo degli umani la Scrittura
fornisce una quantità di testimonianze. Possono parlare, gridare, hanno una memoria, libera scelta,
sentimenti ed emozioni, come paura e rabbia (Re 22,20; Giobbe 1,6; 2,1; Zaccaria 3,1; Matteo
12,43; Marco 1,23; 3,11; 5,12; 8,31; 9,26; 12,43; Luca 4,41; Atti degli Apostoli 8,7; 19,15;
Matteo 4,6; Isaia 14,12; Apocalisse 12,12; Matteo 8,28; Marco 1,23; 5,7; Luca 8,28;
Giacomo 2,19).
Camminano su e giù per la terra, cercando riposo; possono cadere e rimanere immobili, cercano
e accettano di essere venerati. Sono intelligenti, ma sanno che il loro tempo è breve, riconoscono i
«salvati», danno testimonianza della divinità di Gesù Cristo, credono che c'è un Dio solo, e sono
tristemente consci del loro destino (Giobbe 1,7; Ezechiele28,14;Matteo,
12,43;Re22,21;Zaccaria,3, \\Levitico 17,7; Deuteronomio 32,17; Cronache 11,15; Salmi
106,37; Matteo 4,8; Corinzi 10,20; Tessalonicesi2,3; Apocalisse9,20; 13,4;Ezechiele28,3;
Apocalisse 12,12; Atti degli Apostoli 16,16; Matteo 8,29; Marco 1,23; 3,11; 5,17; Luca
4,41; 8, 28; Atti degli Apostoli 19,15; Giacomo 2,19; Marco 5,7; Luca 8,31). Alcuni tratti del
suo carattere possono essere tratteggiati. È certamente audace e prepotente (Giobbe 1,6; 2,1;
Zaccaria 3,1). U suo orgoglio, causa della caduta dal cielo, è proverbiale (Isaia, 14,12;
Ezechiele 28,17; Tessalonicesi2,3). Altrettanto famosa è la sua abilità nell'ingannare, e la sua
astuzia (Genesi 3,1; Matteo 4; 2 Corinzi 11,3; Apocalisse 12,9; 20,3); Non è un rinunciatario;
è pieno di ambizione, e di volontà, come dimostra fra l'altro il suo desiderio di essere «come
l'Altissimo». Un desiderio frustrato dalla sua condizione ontologica: è un essere creato, non increato
come Dio. Non è onnisciente, però conosce molte cose; non è onnipresente, ma può essere in molti
luoghi diversi; non è onnipotente, ma ha un grande potere, sia pure sempre limitato. E comunque
soggetto a Dio, e a coloro che hanno fede in Dio, ma può compiere segni menzogneri, e meraviglie.
Desidera la venerazione degli esseri umani, e invidia Dio per questo (Isaia 14,12; 14,14;
Tessalonicesi 2,3; Genesi 3,4; Ezechiele 28,13; Apocalisse 12,12;L«az22,3; Giovanni 6,21
; Tessalonicesi 2,9; Apocalisse 2,10; Giobbe 1,12; Marco 1,34; 5,12; Corinzi 10,13; L«c«
8,31; Giacomo 2,19; L»c# 10,17; Romani 16,20; E/esini2,6; Colossesi 2,12; Apocalisse
12,11; Esodo 7,9; 8,17; Deuteronomio 13,1; Matteo 24,24;Marco 13,22;
Tessalonicesi2,9;Apocalisse 13,13; 16,14; 19,20).

Appendice C
Leone XIII è l'autore di una famosa preghiera a san Michele arcangelo composta - a quanto
riferiscono - dopo una visione particolarmente terrificante, relativa al futuro e alle forze diaboliche
all'opera nel mondo.
Nel 1955 la rivista «Ephemerides Liturgicae» riportava la testimonianza di padre Domenico
Pechenino. «Un mattino il grande Pontefice Leone XIII aveva celebrato la Santa Messa e stava
assistendone a un'altra, di ringraziamento, come al solito. Ad un tratto lo si vide drizzare
energicamente il capo, poi fissare intensamente qualche cosa, al di sopra del capo del celebrante.
Guardava fisso, senza batter palpebra, ma con un senso di terrore e meraviglia, cambiando colore e
lineamenti. Qualcosa di strano, di grande avveniva in lui. Finalmente, come rivenendo in sé, dando
un leggero ma energico tocco di mano, si alza. I familiari lo seguono con premura e ansiosi. Gli

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Inchiesta sul demonio

dicono sommessamente: Santo padre, non si sente bene? Ha bisogno di qualcosa? Ri-
sponde: Niente, niente. Dopo una mezz'ora fa chiamare il Segretario della Congregazione dei Riti
e, porgendogli un foglio, gli ingiunge di farlo stampare e di farlo pervenire a tutti gli Ordinari del
mondo. Che cosa conteneva? La preghiera che recitiamo al termine della Messa insieme con il
popolo, con la supplica a Maria e l'infocata invocazione al Principe delle milizie celesti, implorando
Dio che ricacci Satana nell'Inferno». La preghiera venne spedita nel 1886. Secondo il cardinale
Nasalli Rocca Leone XIII ebbe «veramente la visione degli spiriti infernali che si addensavano sulla
città eterna; e da quella esperienza venne la preghiera che volle far recitare in tutta la Chiesa». La
riportiamo insieme al testo dell'esorcismo contenuto nel Rituale Romano. Il Catechismo della
Chiesa Cattolica (n. 1673) recita: «Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in
nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l'influenza del Maligno e
sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l'ha praticato (Marco 1,25); è da lui che la
Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare. In una forma semplice, l'esorcismo è praticato
durante la celebrazione del Battesimo. L'esorcismo solenne, chiamato "Grande esorcismo", può
essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del vescovo. In ciò bisogna procedere con
prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa. L'esorcismo mira a scacciare i
demoni o a liberare dall'influenza demoniaca, e ciò mediante l'autorità spirituale che Gesù ha
affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra
nel campo della scienza medica. È importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l'esorcismo,
che si tratti di una presenza del Maligno e non di una malattia».
Anche l'esorcismo che segue, contenuto nel Rituale Romano, è riservato al vescovo e ai
presbiteri espressamente autorizzati da lui e può essere recitato dai fedeli solo privatamente. La
Congregazione per la Dottrina della Fede ha richiamato all'osservanza di questa norma nella lettera
Inde ab aliquot annis, del 29 settembre 1985. In essa è precisato anche che questo richiamo
«non deve affatto allontanare i fedeli dal pregare affinché, come ci ha insegnato Gesù, siano liberati
dal male (cfr. Matteo 6,13)».
Secondo alcuni pregare l'esorcismo (in questa o in altra forma) è particolarmente consigliabile
quando si percepisce che l'azione del demonio si fa più intensa in noi (tentazioni molto forti), nelle
famiglie (discordie); nella vita pubblica (quando sono calpestati i diritti di Dio e dell'uomo); nelle
relazioni fra Stati (guerre); nelle persecuzioni contro la Chiesa. Può essere di giovamento recitarlo
anche nelle malattie.

Preghiera a san Michele Arcangelo


Al segno + si fa il segno di croce senza parole
In nòmine Patris, et Filii, et Spìritus Sancti. Amen.
Princeps gloriosissime caeléstis militiae, sancte Michael Archàngele, defénde nos in praélio
advérsus principes et potestàtes, advérsus mundi rectóres tenebràrum harum, contra spirituàlia
nequitiae, in caeléstibus. Veni in auxilium hóminum; quos Deus ad imàginem similitùdinis suae
fecit, et a tyrànnide diàboli emit prétio magno. Te custódem et patrónum sancta veneràtur Ecclèsia;
tibi tràdidit Dóminus ànimas redemptórum in supèrna felicitate locàndas. Deprecare Deum pacis, ut
cónterat sàtanam sub pédibus nostris, ne ultra vàleat captivos tenére hómines, et Ecclésiae nocére.
Offer nostras preces in conspéctu Altissimi, ut cito anticipent nos misericórdiae Dòmini, et
apprehéndas dracónem, serpéntem antiquum, qui est diàbolus et sàtanas, et ligàtum mittas in
abyssum, ut non sedùcat àmplius gentes. Amen.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

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Gloriosissimo Principe delle celesti milizie, Arcangelo san Michele, difendici nella battaglia
contro le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in aiuto degli uomini creati da Dio
a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Tu sei venerato
dalla Chiesa quale suo custode e patrono, e a te il Signore ha affidato le anime che un giorno
occuperanno le sedi celesti. Prega, dunque, il Dio della Pace a tenere schiacciato satana sotto i
nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e danneggiare la Chiesa.
Presenta all'Altissimo con le tue le nostre preghiere, perché discendano presto su di noi le sue divine
misericordie, e tu possa incatenare il dragone, il serpente antico, satana, e incatenato ricacciarlo
negli abissi, donde non possa più sedurre le anime. Amen.

Esorcismo
In nòmine lesu Christi Dei et Dòmini nostri, intercedente immaculàta Virgine Dei Genitrice
Maria, beato Michaéle Archàngelo, beàtis Apóstolis Petro et Paulo et òmnibus Sanctis, ad
infestatiónes diabólicae fraudis repelléndas secùri aggrédimur. Exorcizàmus te, omnis immùnde
spiritus, omnis satànica potéstas, omnis incùrsio infernàlis adversàrii, omnis légio, omnis
congregàtio et secta diabòlica, in nòmine et virtùte Dòmini nostri lesu + Christi, eradicare et
effugàre a Dei Ecclèsia, ab animàbus ad imàginem Dei cónditis ac pretióso divini Agni sanguine
redémptis +. Non ultra àudeas, serpens callidissime, decipere humànum genus, Dei Ecclésiam
pérsequi, ac Dei eléctos excùtere et cribrare sicut triticum +. Imperat tibi Deus altissimus +, cui in
magna tua supèrbia te similem habéri adhuc praesùmis; qui omnes hómines vult salvos fieri, et ad
agnitiónem veritàtis venire. Imperat tibi Deus Pater +; imperat tibi Deus Filius +; imperat tibi Deus
Spiritus Sanctus +. Imperat tibi Christus, aetérnum Dei Verbum caro factum +, qui prò salute
gèneris nostri tua invidia pèrditi, humiliàvit semetipsum factus obédiens usque ad mortem; qui
Ecclésiam suam aedificàvit supra firmam petram et portas inferi advérsus eam numquam esse
praevalitùras edixit, cum ea ipse permansùrus òmnibus diébus usque ad consummatiónem saeculi.
Imperat tibi sacraméntum Crucis +, omniùmque christiànae fidei Mysteriórum virtus +. Imperat tibi
excélsa Dei Génitrix Virgo Maria +, quae superbissimum caput tuum a primo instanti immaculàtae
suae Conceptiónis in sua humilitàte contrivit. Imperat tibi fides sanctórum Apostolórum Petri et
Pauli ceterorùmque Apostolórum +. Imperat tibi Màrtyrum sanguis, ac pia Sanctórum et Sanctàrum
omnium intercéssio +. Ergo, draco maledìcte et omnis légio diabòlica, adiuràmus te per Deum +
vivum, per Deum + verum, per Deum + sanctum, per Deum, qui sic diléxit mundum, ut Filium
suum unigénitum daret, ut omnis, qui credit in eum, non péreat, sed hàbeat vitam aetérnam: cessa
decìpere humànas creatùras, eisque aetérnae perditiónis venenum propinare: desine Ecclésiae
nocére et eius libertàti làqueos iniicere. Vade, sàtana, invéntor et magister omnis fallàciae, hostis
humànae salùtis. Da locum Christo, in quo nihil invenisti de opéribus tuis: da locum Ecclésiae uni,
sanctae, cathólicae et Apostólicae, quam Christus ipse acquisivit sanguine suo. Humiliàre sub
potènti manu Dei; contremisce et éffuge, invocato a nobis sancto et terribili Nòmine Iesu, quem
inferi tremunt, cui Virtùtes caelórum et Potestàtes et Dominatiónes subiéctae sunt; quem Chérubim
et Séraphim indeféssis vócibus laudant, dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus Deus Sabaoth.
In nome di Gesù Cristo nostro Dio e Signore, e con l'intercessione dell'immacolata Vergine
Maria, Madre di Dio, di san Michele Arcangelo, dei santi Apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi,
fiduciosi intraprendiamo la battaglia contro gli attacchi e le insidie del demonio. Noi ti imponiamo
di fuggire, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le tue
legioni, riunioni e sette diaboliche, in nome e potere di nostro Signore Gesù + Cristo: sii sradicato
dalla Chiesa di Dio, allontanato dalle anime create a immagine di Dio e riscattate dal prezioso
Sangue del divino Agnello +. D'ora innanzi non ardire, perfido serpente, di ingannare il genere
umano, di perseguitare la Chiesa di Dio, e di scuotere e crivellare, come frumento, gli eletti di Dio
+. Te lo comanda l'altissimo Dio, al quale, nella tua grande superbia, presumi di essere simile. Te lo
comanda Dio Padre + te lo comanda Dio Figlio + te lo comanda Dio Spirito Santo +. Te lo comanda
il Cristo, Verbo eterno di Dio fatto carne + che, per la salvezza della nostra progenie perduta dalla

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tua gelosia, si è umiliato e fatto obbediente fino alla morte; che edificò la sua Chiesa sulla ferma
pietra di Pietro assicurando che le forze dell'inferno non avrebbero mai prevalso contro di essa e che
sarebbe con essa restato per sempre fino alla consumazione dei secoli. Te lo comanda il segno sacro
della Croce + e il potere di tutti i misteri della nostra fede cristiana. Te lo comanda la eccelsa Madre
di Dio, la Vergine Maria + che dal primo istante della sua Immacolata Concezione, per la sua
umiltà, ha schiacciato la tua testa orgogliosa. Te lo comanda la fede dei santi Pietro e Paolo e degli
altri Apostoli +. Te lo comanda il sangue dei Martiri, e la potente intercessione di tutti i Santi e
Sante +. Dunque, dragone maledetto, e ogni schiera diabolica, noi ti scongiuriamo per il Dio + vivo,
per il Dio + vero, per il Dio + santo; per Dio, che ha tanto amato il mondo da sacrificare per esso il
suo Figlio unigenito, affinché, chiunque crede in lui non perisca ma abbia la vita eterna; cessa di
ingannare le umane creature e di propinare loro il veleno della dannazione eterna: cessa di nuocere
alla Chiesa e di mettere ostacoli alla sua libertà. Vattene, satana, inventore e maestro di ogni
inganno, nemico della salvezza dell'uomo. Cedi il posto a Cristo, sul quale nessun potere hanno
avuto le tue astuzie; cedi il posto alla Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, che lo stesso Cristo
ha acquistato col suo sangue. Umiliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all'invocazione
che noi facciamo del santo e terribile Nome di quel Gesù che fa tremare l'inferno, a cui le Virtù dei
cieli, le Potenze e le Dominazioni sono sottomesse, che i Cherubini e i Serafini lodano
incessantemente, dicendo: «Santo, Santo, Santo è il Signore, Dio delle celesti milizie».

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Inchiesta sul demonio

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