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Gli oggetti naturali; quelli che madre natura ci mette davanti (montagne,
alberi, pietre, lazoto, ossigeno, acqua). Di questi possiamo conoscerne gli
aspetti sensibili ma impossibile caprine effettivamente lessenza in quanto
non sono creati da noi.
Fra gli oggetti non materiali creati dalluomo c lo Stato, visto che nasce per un
contratto. Un altro oggetto non materiale riguarda il problema delletica. Di tutte
le azioni che facciamo conosciamo il motivo che le causa; per questo che
qualsiasi azione giudicabile eticamente parlando in quanto si tratta di azioni
umane. Quindi, le uniche cose che sono realmente incomprensibili sono quelle
create dalla Natura, unentit che non umana. Ma si pu valutare le azioni
umane, su che base bisogna farlo? cos che entra in ballo il problema
dellutilitarismo. Come dicevano i sofisti, tutto ci che porta un miglioramento,
un incremento nel benessere dellumanit da ritenere bene; tutto ci che porta
un peggioramento nel benessere dellumanit da ritenere male. Ci rendiamo
conto di quanto ci si allontana dalla qualit dellazione per andare a concentrarsi
unicamente sulle sue conseguenze. Lutilitarismo fa s che le cose non siano bene
o male, ma che vengano giudicate sulle ricadute che hanno sullaltro. Da un lato
ha un suo perch, ma dallaltro chiaramente possibile che, anche se mossa da
intenti malvagi, lazione di un uomo potrebbe benissimo avere delle ricadute
positive, per qualche strana combinazione di eventi. O anche il contrario. Il bene e
il male, perci, non sono pi valutabili n dalle volont n dalle intenzioni, ma dalle
conseguenze. Un concetto che, oggigiorno, totalmente lontano da quello della
vera etica. Daltronde da prendere in considerazione la residenza del filosofo,
ovvero lInghilterra. Sappiamo che in quel periodo la gran parte della popolazione
era influenzata dalle teorie calviniste del puritanesimo, tra le quali alcune
affermano che se si ha successo vuol dire che Dio ci ama e che siamo delle brave
persone, se non si ha successo vuol dire che Dio ci sta punendo per la nostra
cattiva condotta. Inoltre parliamo di una morale abbastanza diffusa
nellilluminismo; ricordiamo che questo un periodo in cui la borghesia sta sempre
pi diventando la classe dirigente, perci una morale che indichi per buone
persone che hanno successo dal punto di vista economico, sociale e politico, come
appunto i borghesi, sicuramente un vantaggio.
Per la prima volta nella storia della filosofia si genera una concezione secondo la
quale la conoscenza si basa sul linguaggio. Secondo Hobbes, noi non
conosciamo oggetti in s, come sono nella loro realt, ma quello che la nostra
mente ha elaborato a proposito di quelloggetto, ovvero dei nomi, un linguaggio.
La conoscenza , dunque, fondata sul mettere una sorta di etichette sulle cose
che, nel momento in cui le pronunciamo, ci evocano le cose stesse. Come funziona
il linguaggio? Per Hobbes questo segue uno schema logico simile a quello
matematica; noi aggiungiamo e togliamo caratteristiche, facendo delle operazioni
che trasmettono dei concetti tramite i quali comunichiamo; ma non detto che
loggetto sia descritto dal linguaggio, semplicemente questo ne descrive la
sensazione che ne ricaviamo. Gli oggetti potrebbero, per, avere caratteristiche di
cui non siamo a conoscenza, in quanto non rilevabili dai nostri sensi. Di tutto ci
che ricade sotto i nostri sensi non sapremo mai nulla, ma solo lesperienza, cio
solo ci che entrato a contatto il nostro corpo. Ma come avviene tale esperienza?
Secondo Hobbes tramite uno scontro atomistico, e cio di tipo materiale; le
caratteristiche delloggetto colpiscono certi nostri organi in maniera fisica (tramite
delle onde) che formano nella nostra mente dei concetti. Questi, tramite il
linguaggio, vengono poi elaborati; la nostra conoscenza , quindi, limitata a questo
aspetto; se altri aspetti ci sono, di origine metafisica, noi non li conosceremo mai,
in quanto non entrano in contatto con i nostri sensi. Il materialismo che investe il
problema conoscitivo, investe poi anche il personale, poich secondo lui noi non
pensiamo nulla che non ci derivi da esperienze di tipo materiale: tutti i nostri
pensieri, tutto il nostro linguaggio non sono altro che letichettatura delle
esperienze o delle sommatorie di queste, per poi applicare delle operazioni di
genere matematico. Man mano che le esperienze si aggiungono, il nostro pensiero
progredisce con fare matematico, aggiungendo o sottraendo caratteristiche ai
concetti preesistenti. Si tratta, quindi, di un pensiero in cui la conoscenza fondata
sul materialismo, sullesperienza e quindi sullEmpirismo. da notare che lui
accoglie pienamente lidea di Galileo secondo la quale tutto fondato su schemi di
origine matematica e che dunque la conoscenza non applicabile senza la logica.
Questo aspetto del pensiero di Hobbes estremamente moderno, visto che, ad
esempio, per la costruzione dei computer ci si basati sullo stesso concetto:
traduzione del nostro pensiero in schemi matematici. Questa visione se la pu
permettere in quanto, da inglese, nessuno lo condizionava dal punto di vista
religioso; mentre abbiamo visto che Cartesio, accanto alla res extensa, ha inserito
la res cogitans per inserire il concetto di anima dentro la persona umana, Hobbes
non ne ha bisogno, in quanto la religione non interferiva nel problema conoscitivo;
cosa che gli permise di avvicinarsi molto di pi a delle osservazioni reali.