Realizzazione: Dr. Mario Rizzi Sito: www.viveremeglio.org Ultima revisione: 22/7/2003 Pro-manoscritto
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Vorremmo anche ricordare ai lettori, desiderosi di vivere nella luce, questa breve e luminosa invocazione: Divina presenza in me, possa la tua Saggezza dirigere ogni mia azione, il tuo Amore guidare i miei pensieri, la tua Luce illuminare il mio cammino. Avvolgimi nella tua radiosa Presenza ora e sempre. Amen.
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Consideriamo spirituali tutte le manifestazioni della vita, ed estendiamo cos il significato usuale di questa parola, in modo che includa le energie e le potenze che sono alla base di ogni forma della natura e conferiscono loro le qualit e le caratteristiche essenziali.
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Riferimenti bibliografici
1) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda (1996). 2) Hilarion, Le stagioni dello spirito, pag.123, Edizioni Crisalide, Saturnia (LT), (1992). 3) David Anrias, Attraverso gli occhi dei Maestri, pag. 17, Edizioni Amiedi, Milano (1932). 4) Swami Sri Yukteswar, La scienza Sacra, pag. 12, Edizioni Astrolabio, Roma (1993). 5) Alice Bailey, Dall'Intelletto all'Intuizione, pag. 30, Edizioni Nuova Era, Roma. 6) Omraam Mickhael Aivanhov, Un pensiero al giorno, Edizioni Prosveta, Moiano (PG), (1977). 7) Luarence J. Bendit, Autoconoscenza, pag. 15 Edizioni Astrolabio, Roma (1969). 8) Amadeus Voldben, I prodigi del pensiero positivo, Edizioni Mediterranee, Roma (1992).
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La Luce dell'Anima - 2
La Chiaroveggenza
Vi sono delle persone che sono dotate di una particolare sensibilit che, con un lungo e severo tirocinio, possono acquisire ci che viene chiamata "chiaroveggenza volontaria" o il risveglio del "terzo occhio", che gli Ind rappresentano con una gemma in mezzo alla fronte dei loro dei. Essi possono investigare esseri e cose costituite di materia diversa da quella fisica e le loro indagini sono indipendenti dal tempo. L'Uraeus, o serpente simbolico, posto sulla fronte dei Sacerdoti degli antichi Insegnamenti, indicava in questa abilit l'origine della loro saggezza. I chiaroveggenti volontari sono rarissimi perch per acquisire tale facolt occorre possedere delle doti particolari e fare un lungo corso di allenamento sotto la guida di un maestro qualificato. Ecco la descrizione dei due tipi di chiaroveggenti data da Max Heindel: "Il chiaroveggente volontario, vede ed investiga a volont, mentre il medium (chiaroveggente involontario, n.d.r.) incapace di indagare per ottenere informazioni, poich non pu osservare quello che desidera ... "La maggior parte della gente, non fa distinzione fra i due; tuttavia c' una regola infallibile, alla quale ognuno pu attenersi: Nessun chiaroveggente correttamente formato eserciter la chiaroveggenza a scopo di lucro, sia esso denaro od altra cosa; non la user per soddisfacimento di curiosit, ma unicamente per aiutare il genere umano. "Nessuno che sia capace di insegnare il metodo adatto per lo sviluppo di questa facolt, dar una tale lezione a scopo di lucro. Coloro che chiedono denaro per esercitare la chiaroveggenza o per impartire lezioni su queste cose, non posseggono effettivamente nulla che meriti di esser pagato. La regola data una guida sicura che pu esser seguita da tutti con piena fiducia" (1).
La Telepatia superiore
Si tratta di una forma di trasmissione e ricezione del pensiero tra una persona ed un'altra, che pu essere uno dei Maestri (esseri particolarmente evoluti), di cui avremo modo di parlare nelle prossime lettere. Colui che riceve i messaggi, a differenza dei medium, non cade in trance ma rimane ben sveglio ad ascoltare ci che gli viene detto, per scriverlo a beneficio di altri ricercatori. In questo stato di coscienza pu anche porre domande al Maestro e farsi dare eventuali chiarimenti sull'argomento che sta trattando. Ecco come descrive il suo modo di operare Alice Bailey: "Voglio mettere in chiaro che il lavoro che faccio non ha nulla a che vedere con la scrittura automatica. Questa, salvo rari casi (e tutti pensano che il loro caso sia un'eccezione), molto pericolosa... Colui che trasmette e colui che riceve non devono mai agire come automi" (2). 8 - La Luce dell'Anima
Continua, inoltre, dicendo: "Molte volte la negativit di chi riceve permette l'ingresso di una seconda forza ... ne consegue il rischio dell'ossessione. Sono molti i casi di ossessione come conseguenza della scrittura automatica" (3).
I CONTINENTI PERDUTI
Per poter comprendere la vera essenza di tutte le religioni opportuno cercare le caratteristiche della prima religione, apparsa sul nostro pianeta. Contrariamente a quanto si portati a pensare questa non affatto costituita da riti tribali con adorazione di feticci di legno o di pietra. Ne parla Friedrich M. Muller, in Origin of Religious Laws (Origine delle leggi religiose) dicendo: "Vi fu una religione primitiva ariana, una semitica, una turanica, prima che ciascuna di quelle razze primordiali si scindesse formando lingue, adorazioni, sentimenti nazionali separati. Il Dio supremo ricevette lo stesso nome nella mitologia antica dell'India, della Grecia, dell'Italia, della Germania, e lo conserv, sia che fosse venerato sulle catene dell'Imalaia o tra le querce di Dodona, nella capitale o nelle foreste della Germania. Quel nome fu Dyaus in sanscrito, Zeus in greco, Jupiter in latino, Tiu in germanico ... "... Dyaus non significava il cielo azzurro, n era il cielo personificato; rappresentava un'altra cosa. Nei Veda (antichi poemi ind, n.d.r.), troviamo l'invocazione Dyaus Pitar, il greco padre Zeus e il latino padre Jupiter, e l'espressione nelle varie lingue ripete il significato che ebbe prima che le lingue si differenziassero. Significa 'Padre del Cielo' o 'Padre Celeste'". Pertanto, prima di intraprendere uno studio dell'Esoterismo, che rappresenta oggi l'elaborazione degli Insegnamenti di allora, pensiamo giusto fare una breve analisi storica per mostrare dove e come si sia formato: dedicheremo pertanto questa lettera ai continenti scomparsi Atlantide e Lemuria.
L'ATLANTIDE
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Platone, nel suo Timeo, parla di un continente scomparso che, fino a qualche tempo fa, era considerato come fantasioso e leggendario. Ora, con le scoperte archeologiche e le investigazioni occulte, si invece stabilito che si tratta di un continente assai antico, sprofondato nell'oceano Atlantico circa 12.000 anni fa. Nel Timeo vi sono quattro interlocutori, Socrate, Timeo, Ermogene e Critia. In questo dialogo Critia afferma di aver sentito un racconto da suo nonno, che a sua volta lo aveva sentito da Solone il pi savio dei sette sacerdoti di Sais. la prima citt costruita in Egitto all'incirca 16.000 anni fa. Solone era stato ospite di una comunit, probabilmente derivante da Atlantide, ed un loro sacerdote gli aveva detto: "O Solone, Solone, voi Elleni siete proprio dei 'bambini' e non possibile che tra di voi si trovino uomini 'maturi'". "Cosa vuoi dire?, replica Solone, Voglio dire che a livello mentale voi tutti siete 'giovani' in quanto la vostra cultura e la vostra scienza hanno delle radici recenti e la ragione di ci va ricercata nel fatto che vi sono state, e vi saranno, delle distruzioni dell'umanit dovute a cause molteplici, le peggiori sono per state causate dal fuoco e dall'acqua. "Tutto ci che accaduto nel nostro paese, o nel vostro, e di cui noi siamo stati informati stato da noi registrato e se ne pu trovare la traccia nei nostri templi. Da parte vostra, invece, non rimasta alcuna registrazione relativa a quei tempi lontani. "L'ultimo cataclisma sceso dal cielo come una pestilenza lasciando solo pochi sopravvissuti senza conoscenza ed esperienza. Per questo motivo il vostro popolo stato costretto a ripartire dall'inizio e questa la ragione per cui voi non conoscete nulla di ci che accaduto al vostro popolo in un tempo assai lontano. Sappiate che nel vostro territorio visse la pi nobile ed evoluta razza che mai apparve sulla terra. "Tu ed il tuo popolo siete soltanto ci che rimasto e tutto ci non vi conosciuto perch i sopravvissuti non tennero alcun resoconto per molte generazioni. La vostra antica Atene fu costruita 1000 anni prima della nostra citt di Sais...". Il territorio di cui parla Solone era l'isola di Poseidone: ci che rimaneva di Atlante, paese sconvolto in precedenza da tre cataclismi che, a distanza di centinaia d'anni, lo avevano ridotto alla grande isola chiamata, appunto, Poseidone.
In questa parte del Periodo atlantiano, troviamo i primi esempi di nazioni separate. Gruppi di persone che scoprivano in altri gusti e abitudini consimili, lasciavano le loro vecchie abitazioni per fondare una nuova colonia. Le Guide del genere umano (che vedremo in seguito, n.d.r.), stabilirono in quel tempo dei grandi Re per governare i popoli, ai quali fu dato loro grande potere. Le masse onoravano codesti Re con tutta la venerazione dovuta a coloro che erano veramente Re "per grazia di Dio". Questa condizione felice, tuttavia, recava in s il germe della disgregazione perch col tempo i Re divennero avidi di potere e cominciarono ad usare il loro potere corrottamente per scopi egoistici e per profitto personale, invece che per il bene comune. 4. TURANICI ORIGINARI: furono la quarta razza, erano particolarmente spregevoli per il loro abominevole egoismo. Essi eressero dei templi dove i loro Re venivano adorati come dei e inflissero oppressioni estreme alle classi inferiori. Una Magia nera della pi nauseante e peggiore specie fior e tutti gli sforzi di questo popolo erano diretti al soddisfacimento della vanit e del fasto smagliante. 5. SEMITI ORIGINARI: questo popolo era in grado, fino a un certo punto, di reprimere i desideri mediante il pensiero cos, invece di desideri puri e semplici, ne risultavano malizia e astuzia, mediante le quali essi cercavano di raggiungere i loro fini egoistici. Delle due razze seguenti (Akkadiani e Mongoli) non vi sono informazioni importanti in quanto stata la quinta sottorazza Lumuriana il terreno da cui hanno tratto le loro origini coloro che hanno progredito formando le progenie di coloro che stanno attualmente evolvendo nell'epoca Ariana.
L'interno dei templi era intarsiato, o anche interamente coperto d'oro o d'altri metalli preziosi, metalli ottenuti con la trasmutazione, essendo questa un'industria privata, con la quale gli alchimisti guadagnavano la vita. L'oro, essendo preferito all'argento, era prodotto in maggior quantit. L'oro, l'argento e l'oricalco (antica lega di rame e zinco simile all'ottone, n.d.r.) erano i metalli pi usati per le decorazioni e per gli utensili domestici. Le armi erano riccamente intarsiate di questi metalli, e quelle usate solo nelle cerimonie e nelle processioni spesso erano fatte interamente di metalli preziosi; in queste occasioni elmi, corazze e gambali d'oro erano portati sopra tuniche e calze dei colori pi brillanti: scarlatto, arancio e un porpora molto elegante ... ... Tutte le scuole erano mantenute dallo Stato, e l'educazione primaria era obbligatoria, ma saper leggere e scrivere non era considerato necessario per i lavoratori dei campi e per gli artigiani. Alla et di dodici anni i ragazzi che dimostravano delle attitudini erano mandati nelle scuole superiori dove imparavano ci che meglio si addiceva a ciascuno: agricoltura, meccanica, caccia e pesca, ecc. Le propriet delle piante e le loro qualit curative formavano un ramo importante di studio; non c'erano medici riconosciuti, ma ognuno sapeva qualcosa di medicina, come pure di cure magnetiche. La chimica, la matematica e l'astronomia erano pure insegnate, con lo scopo di sviluppare le facolt psichiche dello studente e istruirlo sulle forze pi nascoste della natura. In questa categoria erano comprese le propriet occulte delle piante, dei metalli e delle pietre preziose, come pure le trasmutazioni alchemiche ... L'impiego usuale della chiaroveggenza permetteva loro di osservare i processi della natura, ora invisibili per i piu, cosicch la scienza era avanzata, e le sue applicazioni alle arti e ai mestieri erano numerose e utili. Essi possedevano una conoscenza di certe forze che oggi stata perduta. Una di queste forze era impiegata per la propulsione tanto delle navi che degli aeroplani, un'altra per invertire la forza attrattiva della gravit in forza repulsiva, cosicch il sollevamento di grossi blocchi di pietra a grande altezza era un'impresa facilissima. Le forze pi sottili non erano applicate a macchine, ma dirette col potere della volont, servendosi del meccanismo, allora ben conosciuto e sviluppato, del corpo umano. ... I Rmoahal e i Tlavatli, vivendo specialmente di caccia e di pesca, non avevano bisogno di un sistema agricolo; tuttavia i Tlavatli avevano un sistema di coltivazione basato sui villaggi. L'aumento della popolazione e la civilizzazione nei primi tempi dei Toltechi resero necessario un sistema di tenuta delle terre, ma poi, specialmente per la perfezione di questo sistema, la povert e le ristrettezze scomparvero. Il complesso delle terre e dei loro prodotti, come pure il bestiame, si consideravano appartenenti all'imperatore. Il re o il vicer era responsabile, nell'ambito del suo distretto, della coltivazione, della raccolta, del pascolo e degli esperimenti agricoli. I suoi consiglieri agricoli erano versati in astronomia, e traevano tutto il vantaggio dalle influenze occulte sulla vita animale e vegetale ... Tornando all'agricoltura, per ogni operazione si calcolava esattamente il giorno adatto regolando ogni particolare. Ogni regione per solito consumava i suoi prodotti, ma qualche volta avvenivano scambi con altre regioni. Dopo aver prelevata una piccola quota per l'imperatore e il governo centrale, il prodotto di tutto il distretto veniva diviso fra gli abitanti; al vicer locale e ai suoi funzionari toccava una quota maggiore, ma ciascuno riceveva abbastanza per avere assicurata la vita ed il benessere. Gli aumenti nella produzione, sia agricola che mineraria, erano divisi fra tutti. Dopo un lungo periodo di risultati felici, questo sistema declin, con l'affermarsi della negligenza, dell'egoismo e del lusso raffinato. Un motivo essenziale di malcontento era il fatto che le classi superiori, le cui facolt psichiche erano state debitamente sviluppate, affidavano ai subordinati, meno esperti, il compito delicato di scegliere i ragazzi per l'istruzione tecnica superiore. Molti errori erano cos commessi, e della gente si trovava vincolata per tutta la vita in occupazioni non adatte e non di suo gusto ... 12 - La Luce dell'Anima
... Nel tempo dei Toltechi, quando regnava un Re divino, c'era un clero di iniziati che formava una grande fratellanza occulta, e incominciava i primi passi sul Sentiero occulto. Si tratta naturalmente dei pochi, perch la grande maggioranza era molto pi indietro nello sviluppo spirituale. Era adottato il culto del Sole, ma i pi intelligenti guardavano il Sole come un simbolo, mentre gli ignoranti non potevano vedere oltre la forma esteriore del simbolo. Per tutta l'Atlantide, ma specialmente nella Citt dalle Porte d'Oro, furono eretti dei templi magnifici al Sole. Non era permessa alcuna immagine della Divinit, essendo il disco del Sole ritenuto l'unico emblema appropriato: un disco d'oro collocato in modo da ricevere i primi raggi del Sole nascente all'equinozio di primavera o al solstizio d'estate. Questo sistema religioso sopravvive nel culto scintoista in Giappone, ma a differenza dai templi sfarzosamente decorati dell'Atlantide, i templi scintoisti sono finiti con semplice legno liscio di gusto finissimo, senza sculture, pitture n altre decorazioni. In seguito, un'immagine d'uomo archetipico fu introdotta nei templi e adorata come la pi alta rappresentazione della divinit. Ma si avvicinavano i tempi cattivi, nei quali la razza sarebbe stata inghiottita dall'abisso dell'egoismo. Il concetto morale decadde, portando la perversione dell'ideale spirituale. Ognuno lottava per se stesso e usava le proprie conoscenze per scopi egoistici. Le Stanze di Dzyan (libro antichissimo, n.d.r.) cos ne parla: "Poi la Quarta divenne gonfia d'orgoglio: Noi siamo i Re, noi siamo gli Dei. Essi fabbricarono immense citt. Fabbricarono con terre e metalli rari. Dalla pietra bianca delle montagne e da quella nera delle eruzioni vulcaniche, essi scolpirono le immagini della propria grandezza e somiglianza, e le adorarono. L'apoteosi del s non poteva andare oltre". Oltre al Sole, il clero conosceva e custodiva altri simboli, tra cui la concezione della Trinit nell'Unit. La Trinit nel suo significato pi sacro non fu mai divulgata, ma la Trinit personificante i poteri cosmici dell'universo come Creatore, Conservatore e Distruttore, divenne di dominio pubblico per qualche indiscrezione nel tempo dei Turaniani. Quest'idea fu ancora pi materializzata e degradata dai Semiti, in una trinit strettamente antropomorfa, consistente di padre, madre e figlio. Un'ulteriore degenerazione avvenne nel tempo dei Turaniani. Praticando la stregoneria, molti vennero a conoscere l'esistenza di potenti elementali (forme energetiche, n.d.r.), creati o animati dalla loro forte volont. Gli uomini si erano talmente degradati, che si misero ad adorare queste semicoscienti creature dei loro cattivi pensieri ... ... La parola sacra della Razza atlantiana Tau mentre quella della quinta Razza Om.
Il livello evolutivo raggiunto dai Semiti (quinta sottorazza atlantiana), era tale che Coloro che gli avevano guidati fino ad allora e da cui dipendevano le loro vite, decisero di insegnar loro a gestirsi da soli, fornendo le indicazioni su come comportarsi e implementando cos la Legge di causa ed effetto (o Legge del karma). In questo insegnamento veniva sancito che solo l'ubbidienza alla Legge avrebbe permesso una vita senza problemi, essendo i problemi stessi generati da ogni tipo di trasgressione. Fatto che viene riassunto in una massima assai significativa: "Noi non siamo mai puniti per i nostri peccati, ma dai nostri peccati".
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Riferimenti bibliografici
1) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda, 1996. 2) Leo e Viola Goldmen, Amore e Saggezza, pag. 74 Edizioni Sysntesis, Lecco, 1996. 3) Ibid, pag, 74. 4) Riassunto da: Mu, il continente perduto, di James Churchward, Edizioni SugarCo, S.r.l., Milano, 1975. 5) Riassunto da: La Cosmogonia dei Rosacroce, di Max Heindel, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda (VR), 1996. 6) Arthur E. Powell, Il sistema solare, pag. 180-193, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO). 7) C. Jinarajadasa, Il mistero della vita e della forma, pag. 44 Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO). 8) Riassunto da: La Cosmogonia dei Rosacroce, di Max .Heindel, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda (VR), 1996. 9) Da una conferenza di P. Termier all'istituto Oceanografico di Parigi, il 30 maggio 1912. 10) Giacomo Perrone, Atlantide, Leggende e testimonianze, pag. 118, Edizioni Tilopa, Teramo, 1986.
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I primi simboli consistevano di linee e semplici figure geometriche da cui, nel tempo, si pass a figure sempre pi complesse. La vasta diffusione dei simboli e l'uguaglianza dei loro significati, ci fa presupporre che abbiano un origine comune. Leggiamo, infatti, in alcuni antichi scritti dello Yucatan, che i simboli vennero dalla Terra del Mu; alcuni documenti egizi ce ne indicano l'origine nelle Terre dell'Ovest. Altre scritture ind e di altri paesi orientali ci indicano la loro provenienza dalla Madre Terra nell'Est.
Il Cerchio (2)
Tra tutti i simboli il Cerchio occupa certo il posto pi importante in quanto era considerato il pi sacro di tutti. Insieme al Quadrato con i quattro lati uguali ed al Triangolo era utilizzato dai Sacerdoti per rappresentare graficamente i concetti relativi alla vita ed alla spiritualit. Il Cerchio fu un simbolo universale, molto adatto per insegnare ai primitivi il senso dell'infinito e dell'eterno, lo troviamo sulle rovine dei Templi dei Sacri Misteri in Egitto, Babilonia e Per. Siccome il cerchio non ha n principio n fine, rappresenta il simbolo ideale per far comprendere ad una mente primitiva il senso dell'infinito e dell'eterno. Con il Cerchio veniva anche rappresentato il Sole (chiamato Ra) che stava ad indicare l'unicit e tutti gli attributi della Divinit; concetto da noi ripreso quando diciamo che "Dio tutto e tutto viene da Dio". A proposito del Cerchio molto interessante leggere quanto scritto in un papiro di Anana (capo scriba e consigliere reale di Seti II), circa 3200 anni fa: "L'eternit non ha fine, quindi non ha principio, e di conseguenza l'eternit un cerchio... Se continuiamo a vivere dobbiamo continuare per sempre, e se continuiamo per sempre, come il cerchio e l'eternit, l'uomo non ha principio".
Il Triangolo (2)
Il triangolo equilatero, un simbolo che risale a oltre 50.000 anni, stato ideato per dare agli uomini primitivi la rappresentazione simbolica di Dio, Uno e Trino nel contempo. Il concetto della Trinit divina molto antico ed arrivato fino a noi, bench da un'era all'altra abbia assunto nomi e aspetti diversi. Il Triangolo fu anche usato per simboleggiare il Paradiso, poich questa era la casa di Dio. Per un'interpretazione pi dettagliata di questo simbolo vedere la parte finale del capitoletto "La piramide, il simbolo dei simboli".
Il Quadrato (2)
Il Quadrato con i quattro lati uguali fu utilizzato per simboleggiare la terra in quanto i suoi quattro angoli rappresentano i quattro punti cardinali (nord, sud, est e ovest). Cerchio, Triangolo e Quadrato furono simboli universali in quanto li troviamo presso tutti i popoli dell'antichit.
La Croce (2)
Tra i simboli antichi, va anche ricordato la Croce che appare in tre forme diverse: il Tau (una linea verticale con una linea orizzontale appoggiata sopra), la Croce astronomica (una croce a X inclusa in un cerchio) e la Croce ansata, definita dei Faraoni e degli Dei ( disegnata come il Tau ma sopra, al centro, ha una specie di occhiello. Il Tau simboleggia la vita che emerge (risorge) dalle acque portando la vita. E' la vita portata dalla pioggia che fa sbocciare i semi e li fa "sollevare" verso l'alto facendoli diventare piante generose di fiori e frutti. Rappresenta pertanto la vita in abbondanza. Nei vecchi scritti Maya, il Tau generalmente raffigurato come un albero con due rami ricchi di fiori e di frutti.
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Il nome e la grafia di questo simbolo sono rimasti inalterati nel tempo, era T-a-u nella Madre Terra ed T-a-u ancora oggi. Lo ritroviamo negli scritti egizi, ind, cinesi, caldei, incas, quich e presso altre antiche popolazioni. La Croce ansata, detta anche "La Croce del Nilo" perch la si ritrova spesso scolpita sui monumenti egiziani, rappresentava la Segreta Saggezza, non soltanto per gli antichi Egiziani, ma anche per i Fenici, Caldei, Messicani e Peruviani. * * * Con il passare del tempo i simboli sacri si fecero pi complessi e complicati, con varie elaborazione di quelli che abbiamo esaminato. Nell'epoca egizia, i simboli erano diventati cos numerosi e talmente complessi che neppure la met dei sacerdoti li riusciva a comprendere. A tal proposito un saggio egizio, Ermete Trismegisto (circa nel III secolo d.C.), esclama in un suo scritto: "Oh Egitto! Egitto! di tutta la tua religione, non restano che le favole alla portata dei tuoi discepoli, tanto poco essi comprendono la tua religione. Solo le parole incise sulla pietra parlano delle tue glorie religiose. Gli Sciti, o gli abitanti delle sponde dell'Indo, o altri barbari occuperanno la tua bella terra".
pu essere allegorica; in ogni modo quei popoli erano gi grandi fonditori di metalli e celebri nel ricoprire di cemento aureo lucente, di una forza non pi raggiunta, le Piramidi dell'Egitto e del Messico... Le une e le altre di costruzione eguale sono dirette come i bracci di una croce, verso gli stessi punti di direzione astronomica. La linea dei centri sul meridiano astronomico, da essi ben conosciuto" Schliemann, per fondate ragioni, crede che le strane medaglie, trovate con gli scavi nel cimitero di val Caschuna, fossero usate in Atlantide intorno a 40 mila anni fa, e chiude il suo racconto con una nota lasciata dal nonno Enrico: "La religione egiziana era la stessa di quella dei Maya. Ra era il dio Sole egiziano e Ra-Na quello degli antichi Peruviani. Le nazioni provano tutte la loro infanzia e la loro maturit. Io non ho trovato un Egitto selvatico, n un Maya barbaro. Ho trovato queste nazioni mature nella loro giovinezza; canali, viadotti, strade sospese, templi, irrigazioni di campi, medicina, astronomia e alta organizzazione governativa. I Maya e gli Egizi non erano di razza nera, ma gialla; avevano schiavi e casta intellettuale. Le relazioni fra le caste erano intellettuali ed umane". La narrazione dello Schliemann apre nuovi orizzonti circa i primi passi dell'umanit e la fioritura di una remota civilt scomparsa, durata un periodo straordinariamente lungo, tanto da farsi iniziatrice di una vera scienza sparsa pel mondo. Per quanto occulta, essa rivelata dalle opere d'arte, a chi le studia senza pastoie teoriche compenetrato dello spirito ieratico (sacerdotale, n.d.r.) di esse. Di fronte alle opere preistoriche pochi non restano come gli analfabeti al cospetto delle lettere; ci avviene per l'ignoranza del linguaggio simbolico adoperato e per la convinzione che mancassero le lettere e quindi non vi potesse essere cultura letteraria n artistica.
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Oltre l'insegnamento riguardante Dio, il Creatore, nella pi antica religione si insegnava che la vera vita era quella dell'Anima Umana che resta anche dopo la morte del corpo fisico, considerato come una dimora temporanea, qualcosa da prendere, usare e lasciare. Leggiamo a questo proposito alcuni brani tolti da un papiro egizio, scritto da Anana (capo scriba e consigliere reale di Seti II), risalente a circa il 1320 a.C. Pu essere interessante ricordare che l'esodo degli Ebrei dall'Egitto avvenne intorno al 1420 a.C. "Gli uomini non vivono una volta sola per andarsene da qui per sempre. Essi vivono molte volte in molti luoghi, sebbene non sempre in questo mondo. Tra una vita e l'altra vi un velo di tenebre ... "La nostra religione ci insegna che noi viviamo in eterno. Dunque l'eternit, se non ha fine, non pu avere un principio, quindi un cerchio. Se vero che noi viviamo pi volte, deve essere anche vero che noi siamo sempre vissuti. "Nei primi tempi, avanti che i sacerdoti fissassero i pensieri umani nei blocchi di pietra e innalzassero altari a mille di, molti sostennero che quel ragionamento era vero, e quindi che il Dio era uno solo. "Agli occhi dell'uomo Dio ha molte facce, e ognuno giura che quella che egli vede il solo vero Dio. Ma tutti hanno torto, perch tutte sono vere. Da un altro papiro di Anana, pi o meno dello stesso periodo, leggiamo: "L'eternit non ha fine, quindi non ha principio, e di conseguenza l'eternit un cerchio ... Se continuiamo a vivere dobbiamo continuare per sempre, e se continuiamo per sempre, come il cerchio e l'eternit, l'uomo non ha principio. "L'uomo nasce molte volte, eppure non sa nulla delle sue vite passate: tranne occasionalmente quando un sogno a occhi aperti o un pensiero lo riporta a qualche fatto di una precedente incarnazione. Egli non pu, tuttavia, stabilire nella sua mente dove o quando il fatto avvenne; ha solo la sensazione di una cosa familiare. Alla fine, comunque, tutte le sue vite passate si riveleranno. "Gli spiriti o anime di una incarnazione possono eventualmente incontrarsi in un'altra incarnazione e essere attratti l'uno verso l'altro come da una calamita, ma per quale causa nessuno lo sa. "S, io credo che le anime possano vivere pi di Ra, lo stesso Sole, e pi delle stelle". Molto interessante questa frase finale dove il convincimento che l'anima superasse la vita del Sole dimostra come questi non era considerato la divinit stessa bens una sua rappresentazione simbolica ad uso dei meno evoluti.
Conclusione
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La storia classica colloca nel 3000 circa a.C. l'avvento dell'et del bronzo e dal 2600 al 2480 a.C., la costruzione delle pi grandi e famose piramidi, quelle di Giza (fatte costruire dai faraoni Cheope, Chefren e Micerino della IV dinastia). Perci, secondo la storia, nei 4 - 5 secoli dopo la fine del Neolitico l'uomo, da selvaggio che era, avrebbe raggiunto la capacit di erigere dei monumenti la cui progettazione e costruzione richiede delle avanzatissime conoscenze matematiche, fisiche ed astronomiche. Questa assunzione non regge e, a rigor di logica, dobbiamo invece concludere che l'elaborazione della prima religione, cos come la progettazione di queste grandi piramidi, sia stata opera di personaggi con una capacit e cultura molto al di sopra di quella della comune umanit. Possiamo pertanto arguire che questi "personaggi" altro non fossero che i Sacerdoti di Atlantide. Gli stessi Antichi riconoscevano che da questa razza, "civile, guerriera e dotta", provenivano la scienza degli astri e le leggi del governo degli uomini. Questa nostra ipotesi viene confermata dal brano seguente, tratto dal volume "Il sistema solare" (7): "Circa 400.000 anni fa, essendo l'Egitto isolato e scarsamente popolato, una Loggia di Iniziati (esseri altamente evoluti, n.d.r.), a causa del diffondersi delle 'arti nere' nel suo paese (Atlantide, n.d.r.), era emigrata in Egitto, dove poi prosegu il suo lavoro per circa 200.000 anni." "Circa 210.000 anni fa, la Loggia Occulta fond la prima dinastia divina in Egitto e un impero, facendo venire a questo scopo il primo gruppo di coloni." "Da questo tempo a 200.000 anni fa, furono costruite le due grandi Piramidi di Giza, per servire da un lato come Templi permanenti di Iniziazione, e dall'altro come santuari per la custodia di alcuni potenti talismani, in previsione della sommersione che gli Iniziati sapevano imminente." "E' lecito supporre che i poteri occulti furono impiegati per facilitare il trasporto ed il sollevamento dei grandi blocchi di pietra usati nella Grande Piramide. Molte migliaia d'anni dopo, Cheope diede il suo nome a una delle Piramidi."
Il mito di Atlante
Il mito di Atlante, forse, vuole indicarci la strada dell'umilt; dovremmo infatti accettare che l'origine di ogni conoscenza deve ricercarsi nell'antico continente atlantideo ed il fatto che sulla civilt di Atlantide si sono poi basate le altre civilt. E, invece, guardiamo il vecchio Atlante che sorregge il globo sulle spalle e, pur sapendo che l'astronomia fu la scienza pi antica di tutte, pensiamo che i creatori della medesima non sapessero che la terra rotonda!
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Riferimenti bibliografici
1) Friedrich M. Muller (1823-1900), Early Religions (Religioni primitive) 2) Materiale tratto dal volume Mu: il continente perduto, di James Churchward, Sugar Edizioni, Milano, 1975 (pagg. 125-140). 3) Hilarion, Le Stagioni dello Spirito, pag. 21, Edizioni Crisalide, Spigno Saturnia (LT), 1992. 4) Giacinto Perone, Atlantide, leggende e testimonianze, pag. 218, Edizioni Tilopa, Teramo (Roma), 1986. 5) Ibid., pag. 168. 6) Robert K. Moffet, Secrets of the Pyramid revealed, pag. 123, Grosset and Dunlap Publisher, New York, 1976 7) A. Powell, Il sistema solare, pag. 176, Edizioni Adyar, Vittone (TO)
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Nel mondo fisico sorvegliano il susseguirsi degli eventi, correggono e neutralizzano, per quanto permesso dalla Legge, le tendenze nefaste, riequilibrano continuamente le forze che si oppongono o ne facilitano il progresso rinforzando il bene ed indebolendo il male.
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sulla terra per un tempo considerevole come Maestro di Saggezza, in questo caso egli avr una funzione in seno alla Gerarchia Occulta e aiuter lo sviluppo dell'umanit in modi estremamente diversi. I Maestri, possono compiere miracoli, ma lo fanno raramente perch ritengono che, salvo in casi eccezionali, ogni miracolo una forma di esibizionismo. Infatti la loro assenza di vanit cos totale che malgrado la loro nobilt e i loro grandi poteri sono stati cos modesti da chiamarsi Fratelli Maggiori e Servitori dell'Umanit; in effetti, secondo i loro propositi vivono per servire e guidare, perch coloro che guidano non fanno altro che servire. Tuttavia, la loro funzione di guida non intralcia il libero arbitrio dell'uomo, perch ci infrangerebbe la Legge. Essi suggeriscono, ma non esercitano pressioni, ispirano ma non ordinano mai. Possiamo dunque constatare che, sebbene i Maestri abbiano il loro spirito nel Cielo, i loro piedi calcano il nostro suolo, vale a dire che non sono vaghi sognatori, ma uomini fondamentalmente pratici. Non hanno pi i vizi e le debolezze del comune mortale, perch hanno sofferto essi stessi per vincerli camminando sul sentiero che porta all'Adeptato (stato di altissima evoluzione spirituale, n.d.r.). Cosi, essi hanno l'attitudine ad una totale comprensione e tolleranza, unite ad un'immensa compassione e, cosa importantissima come affermano essi stessi, un pronunciato senso dell'umorismo.
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"Oggi mistici di ogni specie, per naturale predisposizione alla vita introspettiva e negativa, odono voci, ricevono comandi e obbediscono a impulsi che sostengono venire da Dio. In ogni parte esistono gruppi impegnati ad avviare alla vita spirituale, ad accertare il Piano di Dio o a collaborarvi in un modo o nell'altro. Alcuni operano con intelligenza e le loro premesse e i tentativi sono talvolta corretti, ma in genere seguono una via sbagliata, poich sono soprattutto di natura astrale".
Riferimenti bibliografici
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1) Annie Besant, I Maestri, Edizioni Adyar, Settimo Vittone, TO. 2) A. Bailey, Iniziazione Umana e Solare, Edizioni Nuova Era, Roma. 3) I. Dalichiw e M. Booth, Aura-Soma, pag, 229, Hay House, Inc. Carlsbad, CA, UA. 4) Giuseppe Filipponio, La via della Luce, pag. 63, Centro Verso la Luce, Via Laurentina 622 - 00143 Roma. 5) David Anrias, Attraverso gli occhi dei Maestri, pag. 20, Edizioni Amiedi, Milano, 1932, 6) Alice Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, Vol. II, pag. 64, Edizioni Nuova Era, Roma. 7) Alice Bailey, L'esteriorizzazione della Gerarchia, pag. 515-516, Edizioni Nuova Era, Roma. 8) Alice Bailey, Il discepolato della Nuova Era, vol. I, pag. 778-779, - Edizioni Nuova Era, Roma. 9) Alice Bailey, Il trattata dei 7 Raggi, Vol. II, Psicologia esoterica 2, pagg. 484-487. Edizioni Nuova Era, Roma. 10) Antonio Marchetti, Esperienze di terapeuta. Cenacolo dei Carismatici, via Repetto 2/6 - 16143 Genova, 1980 11) Anne e Daniel Meurois-Givaudan, Viaggio a Shamballa, pagg. 65-66 - Edizioni Arista, 10094 Giaveno (1987)
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altri. Se gli attuali governanti di popoli fossero capaci di governare se stessi, noi conosceremmo un nuovo Millennio o Et dell'Oro".
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Riferimenti bibliografici
1) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 68, Centro Verso la Luce, Via Laurentina 622 - 00143 - Roma. 2) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, pag. 195, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda (1996). 3) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 66, Centro "Verso la Luce", Via Laurentina, 622 - 00143 - Roma. 4) James Churchward, Mu: il continente perduto, pag. 84 Sugar Edizioni, Milano (1975). 5) Ibid., pag. 291. 6) Giuseppe Filipponio, Il loto Bianco, pag. 62, Centro Verso la Luce, Via Laurentina 622 - 00143 - Roma. 7) Ibid., pag. 70, 8) Ibid., pag. 63. 9) Etelka Holt, The Sphinx and the Great Phyramid, pag. 4, Summit University Press, Los Angeles, 1975. 10) Ibid. pag. 22. 11) Ibid. pag. 28. 12) Annie Besant, Il Cristianesimo Esoterico, pag. 32, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO). 13) Max Heindel, Iniziazione antica e moderna, pag. 11, Biblioteca Esoterica Piovan (1987). 14) Ibid. pag. 28.
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ha asserito di possedere un insegnamento nascosto ed ha dichiarato di essere depositaria di sapienza teoricamente e praticamente mistica, ossia di sapienza occulta. La spiegazione mistica dell'insegnamento popolare era pubblica e lo esponeva sotto forma d'allegoria dando alle asserzioni ed alle narrazioni rozze e irrazionali un significato che l'intelletto poteva accettare. Dietro a tale misticismo teorico, come questo era dietro all'insegnamento popolare, esisteva il misticismo pratico, un insegnamento occulto e spirituale che era comunicato solo sotto certe ben definite condizioni, conosciute e rese pubbliche, alle quali ogni candidato doveva conformarsi completamente. S. Clemente d'Alessandria fa menzione di questa divisione dei Misteri. Dopo la purificazione, egli dice, "vi sono i Misteri Minori che hanno qualche fondamento d'istruzione e di preparazione preliminare per quello che deve venire dopo; ed i Misteri Maggiori nei quali non rimane pi nulla da imparare nell'universo, ma solo contemplare e comprendere la natura e le cose" (3). Nulla a questa proposizione si pu opporre per quanto concerne le antiche religioni. I Misteri dell'Egitto erano la gloria di quell'antica terra ed i pi nobili figli della Grecia, come per esempio Platone, andavano a Sais ed a Tebe per essere iniziati dai Maestri di Sapienza egizi... Il punto culminante dei Misteri era quello in cui l'Iniziato diveniva un Dio, sia per l'unione con l'Essere divino esterno a se stesso, sia per aver riconosciuto il divino s interiore.
serafini, la sublimit dello Spirito, il regno del Signore, e soprattutto l'incomparabile maest dell'Onnipotente Iddio, bench io conosca tutte queste cose, pure non sono, per questo, in alcun modo perfetto, n sono io un discepolo come Paolo e Pietro" (5).
Il parere di S. Paolo
Tra i molti abbiamo scelto due brani di San Paolo che sono estremamente eloquenti:
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"Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perch non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; perch siete ancora carnali: dal momento che c' tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana?" (1 Cor 3,1-3). "Tra i perfetti parliamo, s, di sapienza, ma di una sapienza che non di questo mondo, n dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se l'avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. Sta scritto infatti: quelle cose che occhio non vide, n orecchio ud, n mai entrarono in cuore di uomo, queste ha preparato Dio per coloro che lo amano (1 Cor 2,6-9).
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Riferimenti bibliografici
1) Annie Besant, Il Cristianesimo esoterico, pag. 11, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO). 2) Ibid. pag. 23. 3) Ante-Nicene Library, Vol. xii, Clemente d'Alessandria, Stromata, libro V, cap. xi. 4) Vol. X, Origene contro Celso, I, vii. 5) Epistola d'Ignazio ai Tralliani, cap. v. 6) Vol. IV, Stromata, I, xxviii. 7) Psello, citato in Jamblichus on The Mysteries, T. Tavlor, p. 301, nota alla pagina 23, seconda edizione. 8) Ibid., 72. 9) Pistis Sophia, I, i, I, Traduz. di G. Mead). 10) Annie Besant, Il Cristianesimo esoterico, pag. 80, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO). 11) Ibid., pag. 34. 12) Eliphas Lvi, I misteri della Magia.
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Le Scuole ed i Gruppi esoterici fino al Medio Evo erano rigorosamente segreti e, per chi rivelava gli insegnamenti interni, vi erano penalit e gravi punizioni. Gli ultimi 200 anni videro nascere Scuole esoteriche pi aperte, cos dette "popolari", nel senso che non erano pi segrete e potevano fare propaganda dei loro insegnamenti. Generalmente erano basate sull'offerta di poteri psichici personali, che potevano essere conseguiti in un certo numero di lezioni, a prezzo fisso. La disciplina era imposta dalla Scuola, che esigeva obbedienza per le cose ritenute pi importanti. A chi portava all'esterno gli insegnamenti impartiti, a differenza del Medio Evo, non vi erano pi punizioni ma solo l'espulsione. La Societ Teosofica, fondata nel 1875, trasform completamente la situazione, rendendo pubblico e accessibile a tutti l'insegnamento. Questo processo culmin nel lavoro di Alice Bailey, con la Scuola Arcana, da lei fondata, e con la pubblicazione del libro "Il Discepolato nella Nuova Era" (Edizioni Nuova Era, n.d.r.), che d a tutti la possibilit di accedere alle istruzioni impartite dal Maestro D.K. al suo gruppo di discepoli.
1. Fase preparatoria: dal 1875 al 1890. L'insegnamento viene diffuso tramite gli scritti di H.P. Blavatsky. 2. Fase intermedia: dal 1919 al 1949. L'insegnamento viene diffuso tramite gli scritti di Alice Bailey. 3. Fase rivelatrice: iniziata ad apparire dopo il 1975 e sar diffusa, su scala mondiale, tramite l'etere.
FASE PREPARATORIA: DAL 1875 AL 1890 (5) La vita di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891)
Elena Petrovna Blavatsky, nacque nel 1831 da un colonnello tedesco che prestava servizio in Russia. Gi nell'infanzia si trov in possesso di abilit psichiche non comuni. Si racconta che fin da bimba si divertisse ipnotizzando i piccioni che vivevano in una torre della sua casa e che, pi avanti negli anni, fu sul punto di finire in carcere per aver aiutato un giovane ufficiale russo a risolvere un caso di omicidio. All'et di 17 anni, spos il Generale russo Blavatsky ma il matrimonio ebbe una durata assai breve. Infatti, solo dopo alcune settimane, Elena, travestita da uomo, lasci il marito e fugg. Da quel momento inizi a viaggiare, visit l'Asia Minore, l'Europa continentale e l'Egitto, nel contempo ebbe modo di sfruttare le sue notevoli qualit psichiche praticando lo spiritismo a Parigi ed al Cairo. Si racconta che, visitando le valli del Himalaia, ebbe modo di fare delle esperienze assai interessanti e di incontrare il Maestro Morya che la accett come allieva. Nel 1873, approd a New York, dove i suoi talenti di medium la portarono assai presto a diventare famosa presso i circoli di occultismo. Per superare l'atteggiamento materialistico di quei tempi la signora Blavatsky, che amava farsi chiamare H.P.B., ricorse a dimostrazioni fatte con i fenomeni psichici. Alcuni non apprezzarono questo suo modo di agire ma lei afferm che, per gli inizi del suo compito, un simile comportamento era stato assolutamente necessario. Le sue facolt di percezione delle questioni filosofiche, delle origini razziali, delle basi fondamentali delle religioni e delle chiavi degli antichi simboli, erano prodigiose. Possedeva inoltre un notevole carisma ed una vitalit eccezionale, pertanto era molto indicata per smuovere il tradizionalismo inglese, tendente ad assumere un atteggiamento piuttosto distaccato da tutto ci che non stato fatto in Inghilterra. Tutte queste qualit, unite al fatto che H.P.B. era gi allieva del Maestro Morya e possedeva una buona capacit di scrittura, fecero in modo che il Maestro D.K. la scegliesse per iniziare la diffusione del nuovo insegnamento. Pertanto nel 1873, a New York, ella inizi a scrivere il primo libro utilizzando i messaggi che gli venivano trasmessi dal Maestro D.K., che allora risedeva in una valle dell'Imalaia. Talvolta le istruzioni le venivano anche date dal Maestro Morya o dal Maestro Koot Humi. Questi messaggi erano trasmessi e ricevuti per mezzo della telepatia. Essa li riceveva come un'impressione spirituale, senza perdere la coscienza, come invece avviene per il medium nelle sedute medianiche. Nel 1875 H.P.B., insieme all'americano Henry Steel Olcott (1832-1907), fond la Societ Teosofica, al fine di perseguire i seguenti tre scopi: 1. Trovare un punto di congiunzione tra Oriente ed Occidente e, in particolare, tra Cristianesimo e Induismo, dando cos forma ad un nucleo di fratellanza dell'umanit, senza distinzione di sesso, di razza, di casta o credenza religiosa. 2. Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, delle filosofie e delle scienze. 3. Investigare le leggi inesplicate della natura ed i poteri latenti nell'uomo.
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La Societ Teosofica, a quei tempi, dest molto scalpore perch proponeva qualcosa assolutamente diverso dai programmi delle organizzazioni che offrivano un'alternativa alla spiritualit organizzate delle varie forme di religione. Teosofia (dal greco), significa "Insegnamento della saggezza di Dio." Qualche anno dopo, la sede centrale della Societ Teosofica venne trasferita ad Adyar, vicino a Madras, in India. Qui, H.P.B., scrisse "Iside svelata", il primo libro ispirato dai Maestri, che tratta il tema: "Tutte le religioni e le loro filosofie possono essere riportate ad una singola antica 'religione di saggezza' tenuta riservata e protetta nei secoli". Nell'autunno del 1885, entrata in contrasto per motivi politici con le autorit anglo-indiane e osteggiata dalla sua stessa organizzazione, oltre che dalla stampa e dal mondo scientifico, H.P.B. si dismise dalla sua Societ. Tornata in Europa, si stabil nella pittoresca antica citt di Wursburg, dove fond la "Sezione esoterica" dell'istituzione. In questa citt ebbe modo di ricevere e conoscere moltissime persone, per questo motivo venne da lei definita "mecca filosofica".
Il lavoro di H.P.B.
La signora Blavatsky, non solo fu la prima persona a parlare pubblicamente della Grande Fratellanza composta da Maestri ma ebbe anche il privilegio di conoscerne qualcuno personalmente e soggiornare nei luoghi dove essi abitano. I suoi libri hanno rivelato, tra l'altro, le Leggi della Natura e l'esistenza della Gerarchia Planetaria, costituita da Maestri che aiutano l'umanit a crescere ed a evolvere. Ci non toglie che La Dottrina Segreta, quando venne pubblicata, provoc un vero e proprio terremoto culturale, perch proponeva un insieme di conoscenze che scardinavano, fino alle fondamenta, le certezze scientifiche e filosofiche di quell'epoca. Il contenuto della Dottrina Segreta cre lettori entusiasti e denigratori. Grazie allo scalpore suscitato dal volume i Maestri raggiunsero il loro scopo: farsi conoscere dagli uomini. Certo non furono molti coloro che accettarono di buon grado il nuovo insegnamento, comunque il seme era gettato e, con tempo, avrebbe dato i suoi frutti. La Dottrina Segreta, resta comunque l'opera fondamentale di H.P.B., il suo scopo quello di raccogliere citazioni delle sacre scritture di tutte le religioni e dagli scritti di tutti i popoli, onde dimostrare l'identit degli insegnamenti e comprovarne l'autenticit. La novit di questo lavoro non consiste nella natura dei fatti e delle idee presentati (si possono infatti trovare dispersi nelle opere dei diversi orientalisti ed antichi libri sacri), ma nella selezione, fatta da H.P.B, tra le varie sorgenti delle informazioni allo scopo di formare un unico e grandioso concetto dell'evoluzione dell'universo e dell'uomo. La Dottrina Segreta, un'opera monumentale, suddivisa in 8 volumi, aventi il seguente contenuto: Vol. 1 - Cosmogenesi, Vol. 2 - Evoluzione del Simbolismo Universale, Vol. 3 - Scienza Occulta e Scienza moderna, Vol. 4 - Antropogenesi (prima parte), Vol. 5 - Antropogenesi (seconda parte), Vol. 6 - Antropogenesi (terza e ultima parte), Vol. 7 - Scritti Esoterici, Vol. 8 - Insegnamenti orali della Signora Blavatsky. Parte della Dottrina Segreta costituita dall'interpretazione di un libro sacro molto antico chiamato "Le stanze di Dzyan".
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Va notato che H.P.B. ha dichiarato che l'opera non stata scritta da lei bens dai Maestri. Ella si definiva il loro portavoce e, pertanto, parlava, scriveva ed agiva, sotto la loro direzione.
FASE INTERMEDIA: DAL 1919 AL 1949 La vita di Alice Bailey (1880-1949) (7)
Alice, nacque a Manchester il 16 giugno del 1880 da una famiglia irlandese di nome La Trobe-Bateman e crebbe educata con un cristianesimo molto severo. Con molta sorpresa, al suo quindicesimo anno di et, una domenica mattina, mentre era sola e immersa in una tranquilla lettura, vide la porta aprirsi ed entrare un uomo alto, vestito all'europea, con un turbante sul capo. Questo il suo racconto: "Avanz e venne a sedersi accanto a me. Rimasi talmente pietrificata alla visita di quel turbante, che fui incapace di emettere un suono o di domandargli che volesse. Fu lui a parlare. Mi disse che aveva un certo lavoro da eseguire nel mondo e che aveva deciso di affidarmelo, ma ci avrebbe comportato un mutamento considerevole nella mia natura. Dovevo smetterla di essere una ragazza capricciosa e cercare di acquisire un certo grado di controllo su me stessa. La mia utilit futura per Lui e il mondo dipendeva da questo... Aggiunse che sarebbe rimasto in contatto con me, a intervalli di anni" (8). Passato lo spavento iniziale Alice continu la sua vita e, a 27 anni, spos Walter Evans, ufficiale di un reggimento di Ussari. Purtroppo, dopo pochi anni, il marito l'abbandon lasciandola sola a provvedere per le sue tre bambine. Costretta a cercarsi un lavoro, trovava qualche momento di svago leggendo e studiando la "Dottrina Segreta". Questo suo interesse la port ad associarsi alla Societ Teosofica. Nel 1918, dopo ben 23 anni, a Krotona, nel maggior centro americano della Societ Teosofica, riconobbe nel ritratto del Maestro Koot Humi, il suo misterioso visitatore di 23 anni prima. L'anno successivo conobbe Foster Bailey, divorzi dal primo marito ed inizi un nuovo periodo della sua vita.
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a scrivere per qualche tempo. Da quel momento Alice inizi a scrivere i primi capitoli di "Iniziazione Umana e Solare". Alice, riceveva il testo del libro tramite la telepatia superiore e, quando aveva dei dubbi, li esternava, sempre mentalmente, al Maestro che le forniva i chiarimenti del caso. I simboli ed i diagrammi li vedeva direttamente nella sua mente e la sua intuizione le permetteva di comprenderli all'istante. Questa collaborazione dur una trentina d'anni, durante i quali Alice pubblic 18 libri che le furono dettati dal Maestro D.K. e 7 di suoi. L'insieme di questi volumi rappresenta una vera e propria enciclopedia dell'Esoterismo. I Teosofi, comunque, non apprezzarono molto il lavoro fatto da Alice. Erano evidentemente convinti che solo loro avevano il diritto di contattare i Maestri. Come risultato, Alice lasci la Societ Teosofica dopo qualche tempo e, nel 1923, allo scopo di diffondere ulteriormente l'insegnamento, fond a New York la Scuola Arcana, che offre l'insegnamento per corrispondenza ed esiste tutt'ora in varie parti del mondo.
Conclusione
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In questa lettera, abbiamo considerato solo l'opera di due pionieri della diffusione dell'insegnamento Esoterico: la signora Blavatsky e Alice Bailey. Esula dallo scopo di queste lettere approfondire l'argomento ed investigare la vita degli altri autori che hanno collaborato a questa diffusione, scrivendo libri o fondando Scuole di pensiero. Ci ripromettiamo, tempo permettendo, di approfondirlo creando delle schede dove, per ognuno di questi precursori, verr dato un breve profilo della vita e dell'opera compiuta.
Riferimenti bibliografici
1) David Anrias, Attraverso gli occhi dei Maestri, pag. 22 e 41, Edizioni Amiedi, Milano (1932). 2) Leo e Viola Goldman, Amore e saggezza, pag. 13, Edizioni Synthesis, via M. d'Oggiono, 8 Lecco (LC). 3) Elaborato da: Amore e Saggezza, pag. 14. 4) Amore e Saggezza, pag. 53. 5) Elaborato da: Amore e Saggezza, pag. 59 ed altri scritti. 6) H.P. Blavatsky, Primi passi nell'Occultismo, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO) - (1996). 7) Elaborato da: Amore e Saggezza, pagg. 70-71. 8) Alice Bailey, Autobiografia incompiuta, pag. 34, Edizioni Nuova Era, Roma. 9) Elaborato da: Amore e Saggezza, pag. 72. 10) Elaborato da: Aura-Soma, pag 231, di Irene Dalichoow e Mike Booth, Hay House, Carlsbad, CA, UA. 11) Amore e Saggezza, pag. 52 e 75. 12) A. Bailey, Raggi e Iniziazioni, pag. 255, Edizioni Nuova Era, Roma.
Bibliografia
Sheila Ostrander and Lynn Schroeder, Psychic Discoveries Behind the Iron Curtain, pag 248, Bantam Book, New York, UA. 1970. Max Heindel, La signora Blavatsky e la Dottrina Segreta, pag, 15, A.R.C.O. Italiana, via Monferrona, 28010 Vaprio D'Agogna (NO), Tel/Fax. 0321-966973.
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visualizzazione, vi servir per tutto il giorno, scender su di voi e mentre fluir per servire gli altri, vi fa crescere sempre di pi. A questo si riferisce la massima "il servitore il primo ad essere servito". Permettendo all'influsso della Gerarchia di operare attraverso di voi diventerete il tramite per uno scambio energetico, i vostri chakra si apriranno ed allora automaticamente, improvvisamente, le cose, le informazioni o le persone di cui avete bisogno verranno verso di voi. Se vi occorre un nuovo metodo per operare, lo scoprite in un libro, lo creerete voi stessi per intuizione oppure incontrerete qualcuno che ve lo insegna. Tutto questo, per, potr avvenire solo quando avrete creato un certo collegamento con la Gerarchia. Solo quando sarete collegati con la vostra fonte primaria d'energia: la vostra anima, sarete, nello stesso tempo, collegati con la Gerarchia. Certamente il modo con cui vi collegherete con la Gerarchia, potr essere diverso e relazionato alla vostre possibilit del momento. Le vostre possibilit, inoltre, dipendono dagli sforzi che fate per procedere lungo il sentiero spirituale. Pertanto, ed importante comprenderlo, prima di qualsiasi altra cosa dovete cercare di essere allacciati alla Gerarchia, non importa quale possa essere la vostra attivit quotidiana, questo allacciamento fornir energia tanto all'anima che allo spirito. Questa energia, a sua volta, svilupper maggiormente le vostre possibilit e permetter al vostro spirito di intravedere traguardi sempre pi ampi. Ci tengo a precisarvi che, per creare questo allacciamento, non necessario essere particolarmente dotati, no! Quando parlo di allacciamento psichico, parlo di quello stato in cui vi trovate a vivere con entusiasmo e fare qualcosa di utile. Appena vi sentite di essere "vivi" ed "utili", non potete pi dubitare di essere in contatto con la Gerarchia, e in quel momento da essa arriveranno a voi potenza ed energia. Da quel momento, qualsiasi sia il vostro carattere, che voi siate timidi o infantili, paurosi o titubanti, tutto si trasforma e la convinzione di ci che fate si insedia in voi, una grande forza vi pervade e vi aiuta nell'azione. Quello che vi occorre, e vi prego di farlo, un collegamento quotidiano con la Gerarchia.
Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini; Il proposito che i Maestri conoscono e servono. 4. recitate la 4 strofa, accendendo la candela al centro del triangolo. Dal centro che vien detto il genere umano Si svolga il Piano di Amore e di Luce, E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede. Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra. Dopo aver detto le ultime parole della Grande Invocazione, ripassate su ogni candela e fate il segno della croce, per consacrare il tutto con il segno cosmico di Cristo. Mentre fate tutte queste cose, pensate che tutto il vostro essere si canalizzi e salga come un tubo di luce, salga verso la Gerarchia, che potete immaginare come un immenso sole; un mantra, oppure un grande tempio da cui esce una dolce musica, fate ci che il cuore vi suggerisce, quindi ponetevi in meditazione e visualizzate il collegamento. Per fare questa visualizzazione allineatevi sui tre punti: immaginate un filo di luce, che unisce il vostro centro del cuore, il 3 occhio e il chakra coronale e quindi salga, come un grande tubo di luce, verso la Gerarchia. Potete mantenere questa visualizzazione per il tempo che desiderate. Se siete abituato a sostenere una visualizzazione potete mantenerla per qualche tempo oppure, se non siete abituato, non forzatevi a visualizzare e passate ad un altro esercizio spirituale meno impegnativo, ad es. recitare delle preghiere. Quando ritenete di dover terminare spegnete ogni candela, ripartendo dalla prima e ripetendo, per ognuna di esse, la strofa relativa della Grande Invocazione. Quindi rinviate, con le mani, tutta l'energia verso il cielo, verso la Gerarchia e salutate ringraziando. Ricordatevi che giusto chiudere qualsiasi attivit spirituale con un saluto ed un ringraziamento. Questo non perch che gli Esseri invocati o che il rituale effettuato impongano il saluto, no. Il ringraziamento viene dato per riconoscenza mentre il saluto serve ad incanalare tutte le energie in eccesso verso la terra onde evitare che possano arrecare qualche disturbo (calore, ecc.). In questo modo l'energia in eccesso ritorna verso la terra lasciando una condizione di grande equilibrio. E' bene fare il saluto inchinandosi verso terra, in questo modo il chakra alla sommit della testa verr posto di fronte al suolo e potr riversarvi il sovrappi. Fate questo esercizio tutti i giorni, poco importa il tempo che gli dedicherete, dieci minuti per le persone nervose o senza pazienza, mezz'ora per quelli che sono un po' pi passivi. Seguite la vostra natura, non preoccupatevi di sbagliare, non ingannate voi stessi pensando "se lo faccio per mezz'ora, allora s che sar un buon aspirante!". Non fatelo! Ascoltatevi, invece, siate sinceri con voi stessi, se non sopportate pi di dieci minuti non andate oltre. Nel tempo vi ritroverete la capacit di farlo per un tempo pi lungo. Iniziate con onest di intento, puliti come un cristallo, ed allora i cieli potranno riflettersi in voi. Pi svilupperete questo allacciamento e pi svilupperete la vostra intuizione, si acuir la vostra capacit mentale, aumenteranno le vostre possibilit e incontrerete le persone pi adatte per guidarvi o consigliarvi.
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LA GRANDE INVOCAZIONE
Dal punto di Luce entro la Mente di Dio Affluisca luce nelle menti degli uomini. Scenda Luce sulla Terra. Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio Affluisca amore nei cuori degli uomini. Possa il Cristo tornare sulla Terra. Dal centro ove il Volere di Dio conosciuto Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini; Il proposito che i Maestri conoscono e servono. Dal centro che vien detto il genere umano Si svolga il Piano di Amore e di Luce, E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede. Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.
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Questo Piano richiede che gli uomini manifestino amore e che "lascino splendere la luce che in loro". Segue la solenne richiesta finale che questo Piano di Amore e di Luce, attuandosi tramite l'umanit, "sbarri la porta dietro cui il male risiede". L'ultima frase dell'Invocazione contiene l'idea della restaurazione e indica la nota dominante del futuro ed il giorno in cui l'idea originaria e l'intenzione iniziale di Dio non saranno pi frustrate dal libero arbitrio e dal male dell'uomo, dal suo materialismo ed egoismo. Il Proposito divino potr allora attuarsi grazie al mutamento dei cuori e degli obiettivi dell'umanit. Questo l'evidente e semplice significato dell'Invocazione, che risponde all'aspirazione spirituale di tutti. Nell'uso di questa Invocazione o preghiera, e nell'attesa sempre crescente della venuta del Cristo, risiede oggi la pi grande speranza dell'umanit. Se ci non fosse, la preghiera sarebbe inutile, soltanto un'allucinazione, e le Scritture di tutto il mondo, con le loro profezie, sarebbero prive di valore ed illusorie. La testimonianza dei secoli ha comprovato che cos non . La preghiera ottiene e ha sempre ottenuto risposta; i grandi Figli di Dio sono sempre venuti e sempre verranno in risposta all'appello dell'umanit, e Colui che tutti gli uomini attendono, per via.
Riferimenti bibliografici
1) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (1996). 2) Alice Bailey, Psicologia Esoterica, vol. II, pag. 736, Edizioni Nuova Era, Roma. 3) Ghislaine Gualdi, La Medicina delle energie, (Quaderno N. 9). Gruppo Teosofico Sarmoung, via Dietro Castello, 140 - Cavagli (BI) - Tel e Fax: 0163/966613 4) Alice Bailey, Il ritorno del Cristo e Esteriorizzazione della Gerarchia, Edizioni Nuova Era, Roma.
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IL SERVIZIO
Quando cesserai di voler riempire la tua coppa di felicit, ed inizierai a riempire quella degli altri, scoprirai, con meraviglia, che la tua sar sempre piena. Paramansa Yogananda
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diffonde una luce che non sua, se la personalit generosa lo per interesse o perch quello che dona non le appartiene. E, siccome queste due nature completamente differenti sono insieme nello stesso corpo, l'uomo continuamente sollecitato ad andare in una direzione o nell'altra. L'essenziale, per voi, decidere da che parte andare...
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Per indicare la strada ad altri, occorre conoscerla molto bene. E' per questo che solo chi ha gi percorso un certo tratto del Sentiero pu indicare la via a coloro che seguono, cos come egli segue la traccia gi segnata da coloro che lo hanno preceduto. Inoltre, ciascuno di noi ha la diretta responsabilit di tutta la materia che compone i suoi vari veicoli (corpo fisico, eterico, ecc.). L'evoluzione delle "piccole vite", che animano gli atomi e le cellule dei nostri veicoli, infatti affidata al "modo" in cui noi ce ne serviamo: praticando o meno gli "insegnamenti spirituali". Se siamo costanti nel portarli nella nostra vita non solo eleviamo la nostra coscienza ma imponiamo ai nostri veicoli una "accelerazione vibratoria" che li render sempre pi adatti e responsivi all'afflusso di nuove e pi elevate energie. Questa accelerazione, alla fine di un lungo ciclo di vite vissute sulla terra, consentir la "liberazione dell'energia" rinchiusa nella materia dei nostri veicoli: fenomeno che nei testi di esoterismo viene definito come "redenzione della materia". Dunque ciascuno di noi in realt il "motore" di un piccolo universo, apparentemente isolato dal resto della manifestazione, la cui espressione ed evoluzione dipendono esclusivamente dalla nostra capacit di identificarci responsabilmente, sempre di pi, con l'aspetto divino che in noi. Dedicandosi al proprio autosviluppo, ogni individuo ottempera ai doveri cui chiamato e che, volendo, pu gestire fino in fondo. Crescendo e conoscendo sempre di pi, potr allargare il campo delle sue esperienze e sar posto di fronte a responsabilit (o occasioni di "servizio") sempre maggiori.
nascono perch la societ odierna gestita da uomini che, pur non conoscendo queste cose, le utilizza molto bene a livello inconscio. Gli aspiranti, che dovrebbero sfruttare al meglio queste conoscenze, perdono spesso il loro tempo chiedendosi se saranno in grado di fare questo o quello, oppure discutendo sul fatto che Dio esista oppure no! Discutere su tale argomento certo un modo molto valido per perdere tempo prezioso e sprecare energie; al posto di vane parole si dovrebbe coltivare la certezza che il potere della Luce indirizzata verso il bene superiore ad ogni altra cosa. Purtroppo, invece, proprio quando un aspirante dovrebbe concentrare la potenza del suo cuore per permettere alla Luce di manifestarsi in opere di bene, ecco che diventa dubbioso, la sua scarsa fede si spegne del tutto e le sue buone intenzioni svaniscono come nebbia al sole.
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nazionalit purch motivati dall'amore, intelligenti, di mente addestrata, magnetici e radianti, capaci di attirare altre persone alla verit e alla bont, e non a loro stessi come presunti maestri. Far conoscere che i Maestri, non si curano di fare proseliti e si impegnano unicamente ad alleviare le sofferenze, a promuovere l'evoluzione dell'umanit e ad indicare le mete spirituali. Non cercano premi per il loro lavoro ne elogi dai contemporanei, ma solo l'accrescimento della luce nel mondo e lo sviluppo della coscienza umana.
La benedizione (6)
La benedizione, pu essere considerata come una proiezione o trasferimento di energia la cui intensit e potenza sono in relazione al nostro sviluppo spirituale che ci permette di essere centri di irradiazione. Con la benedizione noi creiamo una forma pensiero intensa e vibrante che vale come atto di servizio. Poich la benedizione crea armonia, dedichiamo costantemente alcuni minuti al giorno nel benedire l'aria che respiriamo, l'acqua che beviamo, il cibo che ci d forza e salute per mantenerci al servizio nel posto che il destino ci ha messi e nelle funzioni in cui il Piano Divino ci ha inseriti. L'energia spirituale irradiata con la benedizione opera la trasformazione della materia che, dopo aver perduto le sue qualit di massa, di gravit, purificata, rigenerata e redenta diventa atta a risalire allo Spirito. Benediciamo tutte le persone con le quali veniamo in contatto per ragioni di convivenza, di lavoro, di rapporti sociali. Benediciamo quelli che non la pensano come noi: sono coloro che ci consentono di apprendere come superare unopposizione o n parere contrario. Benediciamo le creature annebbiate dall'ignoranza, avvinte dai loro desideri e perci soggette a sofferenze fisiche e morali. Benediciamo quanti a noi si rivolgono per aiuto, ma che non sempre possiamo materialmente soddisfare in tutto o in parte. Benediciamo gli infermi, irradiando su di loro energie risananti e purificanti. Ricordiamoci che nel mondo eterico vi una schiera di aiutatori invisibili, piccole creature pronte a servirci, occorre soltanto saperle invocare con la nostra amorevole richiesta e guidarle verso l'obiettivo col nostro raggio di luce, come un radar. Benediciamo il denaro prima di spenderlo. Il denaro apparentemente una materia inerte, ma in effetti esso energia concentrata e cristallizzata. Dal punto di vista esoterico esso un aspetto statico della divina energia che, in certo modo, pu essere considerata come I'immanenza della Vita divina. I desideri, le bassezze, le passioni, di cui il denaro spesso strumento, hanno fatto s che ad esso siano attaccate forme pensiero poco raccomandabili. Noi possiamo neutralizzare le loro influenze negative benedicendo il denaro, imprimendo il nostro pensiero direttivo affinch sia usato per fini generosi e umanitari, per scopi leciti. Potremmo usare questa benedizione: "Benedico questo denaro, esso simbolo di sostanza, di energia divina. Lo purifico e lo redimo da ogni influsso impuro, da ogni attaccamento, da ogni avidit, da ogni colpa. Lo apprezzo e lo conservo come dono di Dio, per usarlo solo per scopi buoni, giusti e opportuni. Nel darlo, ancora lo benedico e ringrazio". Nella pratica della benedizione noi operiamo nello Spirito della Carit e della Fratellanza che non conosce barriere di razza, di religione, di casta e di colore; e se alla benedizione potessimo aggiungere, nella forma anonima, anche un tangibile aiuto, ci saremmo avvicinati alla pratica attuazione della spiritualit, alla esteriorizzazione del Divino in noi dimorante.
Autoesame
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Facciamo ora un piccolo esame per vedere quanto siamo disposti al sacrificio e pronti ad un servizio disinteressato ai nostri simili: - Siamo disposti ad eliminare la consuetudine di mangiare i cibi derivati dall'uccisione degli animali, nostri fratelli minori? - Siamo disposti a cessare l'uso dell'alcool e del fumo che ci pregiudicano ogni possibilit di avanzamento spirituale intossicandoci il corpo fisico ed i veicoli superiori? - Quando aiutiamo qualcuno pensiamo a come ci sar riconoscente? o lo facciamo per sentirci utili o importanti? - Quante volte usiamo la particella "Io", parlando di cose belle accadute a seguito di un nostro intervento? Ci rendiamo conto che noi non siamo che semplici strumenti e che il merito spetta sempre a Dio? - Offriamo il nostro servizio nell'ambito della famiglia o facciamo come coloro che vanno in giro a curare i figli degli altri quando farebbero molto meglio ad iniziare dai loro? - Pensiamo forse che per dare servizio bisogna essere pronti, avere la cultura necessaria, l'ambiente adatto o un titolo di studio; ed utilizziamo tale pensiero come alibi per non fare assolutamente nulla nella vigna del Signore?
Riferimenti bibliografici
1) Ghislaine Gualdi, Maestro e Discepolo, (Quaderno n. 16). Gruppo Teosofico Sarmoung, via Dietro Castello, 140 - Cavagli (BI) - Tel e Fax: 0163/966613 2) Riassunto da La Chiave essenziale, di Omraam Mikhael Aivanhov, Edizione Prosveta. 3) Fabio Gatti, parte dell'articolo La Telepatia verticale, scritto il 3/8/96, prelevato dal sito "www.esonet.org". 4) Alice Bailey, L'esteriorizzazione della Gerarchia, pag. 515-516, Edizioni Nuova Era, Roma. 5) Alice Bailey, Il discepolato della Nuova Era, vol. I, pag. 778-779, Edizioni Nuova Era, Roma. 6) Giuseppe Filipponio, Il Loto Bianco, pag. 88, Centro Verso la Luce, via Laurentina 622 - 00143 Roma.
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Strategia dell'alienazione
Abbiamo studiato per sei anni le tecniche di comunicazione usate da alcuni santoni delle sette americane per ottenere il controllo mentale delle persone e abbiamo riscontrato che essi si basano prevalentemente sull'uso - e sull'abuso - di informazioni: linguaggio ingannevole e distorto, suggestione studiata ad arte e intense esperienze emozionali, tattiche alienanti portate al limite dello sfinimento fisico e dell'isolamento. In genere, per arrivare a ci, le sette svolgono un'intensa opera di proselitismo con linguaggio imbonitore: abbacinanti immagini di facili vie all'estasi e d'incontri personali con Dio, Cristo o altri messia viventi della setta. E quando l'individuo ormai completamente coinvolto, la conversione avviene generalmente nel momento di un'intensa esperienza determinata dalla manipolazione dell'informazione. All'inizio delle nostre ricerca, abbiamo notato pi di venti gravi alterazioni mentali, emozionali e fisiche, conseguenza della vita di setta. Fra le modificazioni fisiologiche vi sono: elevato aumento o perdita di peso, dermatiti esantematiche, eczemi, acne; disfunzioni mestruali nelle donne, variazioni del tono vocale e diminuzione della crescita della barba negli uomini. Le pressioni indotte dalla gregariet portavano anche a sensi di colpa, fobie, ostilit e crisi depressive, esplosioni di violenza e tendenze autodistruttive. Ma gli effetti pi inquietanti sono costituiti da turbe della coscienza, della percezione, della memoria e di altre funzioni fondamentali legate all'elaborazione delle informazioni. Alcuni ex-adepti lamentano disorientamento fluttuazioni fra stati di coscienza e di obnubilamento, incubi ricorrenti, allucinazioni e fissazioni; esperienze di fenomeni psichici stupefacenti o snervanti e, assai diffusa fra gli appartenenti a sette note per il loro intenso rituale ripetitivo, un'incapacit a interrompere i ritmi mentali del salmodiare, della meditazione e della confessione pubblica ... ... Ci si domanda come sia possibile alterare il modo di pensare e di sentire di una persona con il solo mezzo dell'informazione. Gli studi condotti nel campo della neurofisiologia hanno chiarito che, fin dalla nascita, gli schemi mentali di elaborazione vengono modellati e conservati da un flusso costante di informazioni. Possiamo andare pi in l e affermare che, a qualsiasi et, possibile alterare o deteriorare questi stessi schemi mediante un improvviso bombardamento di informazioni o di esperienze nuove. Parlando con alcuni neurofisiologi e specialisti di bio-informatica della Stanford University, Caltech, e dell'University of California, Berkeley, abbiamo appreso che, in alcuni casi, esperienze nuove e intense possono innescare una riorganizzazione di microstrutture sinaptiche di vecchia data; in altri, nuovi modelli intellettuali e psicologici possono superare o sovrapporsi ai precedenti. Ma, fin dall'inizio della nostra ricerca, abbiamo osservato uno stretto rapporto tra la frequenza e la gravit degli effetti riscontrati e la quantit di tempo dedicata alla pratica di riti disgregatori dell'autonomia mentale. Una pratica protratta di queste tecniche sembra imprimersi nella mente in modo pi duraturo. Nelle nostre conversazioni con ex-adepti, abbiamo sentito parlare di turbe mentali ed emozionali che persistevano per mesi, talora anche per anni, dopo il distacco dalla setta. Testimoni sconvolti dicevano di aver avvertito un vero e proprio dolore fisico quando tentavano, per la prima volta dopo anni, di prendere decisioni autonome e razionali; ricordavano periodi d'incapacit a distinguere fra mondo reale o esterno e mondo immaginario o interno. Alcuni ex-adepti affermano di essere diventati incapaci di pensare; di non essere pi sicuri delle proprie azioni e di non essere in grado di ricordare avvenimenti risalenti al periodo di appartenenza alla setta o precedenti a esso. Una giovane donna che per diversi anni ha fatto parte della Chiesa della Scientologia si resa conto che la sua mente aveva smesso completamente di funzionare. "Ho dormito, La mia mente rimasta inerte per quasi se anni e mezzo - ci dice. - La mia personalit ha smesso di evolversi sia intellettualmente che psicologicamente, non appena ho incominciato gli esercizi iniziatici. Ero come stordita e ipnotizzata".
Il nostro studio si concluso nel 1981 avevamo esaminato oltre 400 ex-appartenenti a 48 diverse sette, incluse le cinque pi importanti sette religiose internazionali, Scientologia, Missione della Luce Divina, La Via, Chiesa dell'Unificazione Hare Krishna, le sette locali e le sette minori, quali I Bambini di Dio (o Famiglia dell'Amore), il Grande Faro e seguaci di guru orientali. Abbiamo sollecitato 98 risposte precise e 4 risposte pluri-opzionali a domande che riguardavano ogni fase dell'esperienza pseudomistica: reclutamento, vita gregaria, de-condizionamento, riabilitazione effetti a lungo termine. Le risposte erano assai varie, secondo l'et - dai 15 ai 25 anni (et media: 21 anni - e il periodo di appartenenza alla setta - da 3 giorni a 12 anni (periodo medio: 3 mesi). Erano divise pariteticamente per sesso (51 per cento uomini, 49 per cento donne), mentre variava ampiamente l'estrazione religiosa (46 per cento protestanti, 26 per cento cattolici, 21 per cento israeliti, 7 per cento atei, agnostici o altro). Dalle risposte alle nostre domande, sulla loro vita quotidiana, emerge una dura realt. Per la maggior parte di membri la vita di setta un moto perpetuo, un estenuante programma di lavori umili, di raccolta di fondi e opera di proselitismo senza sosta, il tutto intrecciato con obblighi rituali e di devozione. Nella maggior parte delle sette, i rapporti sessuali sono scarsamente importanti. Prevale il celibato (72 per cento), bench un quarto circa delle persone (24 per cento) riferisca di aver avuto rapporti eterosessuali almeno occasionalmente. Lo sfruttamento sessuale a opera dei membri d'alto rango minimo. Solo il 5 per cento ammette di aver avuto rapporti sessuali coi maggiorenti della setta. Un'importante eccezione costituita dai Bambini di Dio, alle cui donne s'impone di trasformarsi in pescatrici di uomini e prostitute felici per Ges. Il 60 per cento di esse riferisce di aver avuto rapporti sessuali coi membri d'alto rango. Le punizioni fisiche, di cui parla circa uno su cinque intervistati, comprendono digiuni, asservimento fisico, docce e immersioni fredde e ore di fatiche umilianti e degradanti. Un ex-scientologo riferisce: "Fui tenuto in un 'campo di prigionia' sotto sorveglianza e isolato per quindici mesi. Per tutto il tempo si cerc di convincermi che ero pazzo e malvagio". Le sette si aspettano per ben altro che contributi spirituali. Il nostro modesto campione aveva versato oltre I miliardo e ottocento milioni - risparmi e possedimenti - al proprio gruppo (donazione media: circa mezzo milione) e quasi met degli intervistati era impegnata in campagne per la raccolta di fondi e in lavori esterni che avevano fruttato, nel periodo di appartenenza, altri 8 miliardi (apporto medio: 1 milione e mezzo). Senza alcuna eccezione, le attivit pi vincolanti consistono nelle intense pratiche quotidiane, rituali o terapeutiche, richieste da ogni setta. I metodi variano largamente da setta a setta: meditazione per la Missione della Luce Divina; incentramento sugli insegnamenti del reverendo Moon, per i suoi seguaci; il rituale delle confessioni per La Via; i regimi di training e la consulenza pastorale per gli scientologi: il canto dei mantra per i seguaci di Krishna. I nostri intervistati riferiscono di aver dedicato da tre a sette ore al giorno all'assolvimento di uno o pi di questi obblighi. Vi erano, inoltre, quotidianamente, i riti di gruppo, comprendenti sedute parapsicologiche. psicodrammi, e laborazione di fantasie e una serie di attivit religiose ad alto coinvolgimento emotivo. Inoltre, quasi tutti gli intervistati riferiscono di aver dedicato 20-30 ore settimanali a conferenze, seminari, o allo studio privato della loro dottrina. L'estenuante programma di attivit devote va da 40 a 70 ore settimanali (tempo medio: 55 ore), trascorse in varie pratiche di controllo della mente. Il risultato pu essere catastrofico. Quasi tutti i nostri 400 intervistati riferiscono di aver sofferto di uno o piu degli effetti negativi a lungo termine da noi catalogati nella nostra ricerca iniziale. In questa parte del nostro studio avevamo ovviamente escluso quelle persone che avevano avuto precedenti problemi di salute fisica o mentale.
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"Quando lasciai la setta - dice uno degli intervistati - mi sentivo distrutto, sconvolto e atterrito da tutti e da tutto, soprattutto da me stesso". Un ex-seguace di Moon si sfoga: "Sono furioso. Mi sono rovinato la salute con anni di denutrizione, di paura, di sensi di colpa, di tensione nervosa". Ma, come gi stato sottolineato, nel campo delle turbe della percezione, della memoria e delle altre funzioni legate all'elaborazione delle informazioni che la nostra analisi si fa pi rivelatrice. Il 52 per cento degli intervistati riferisce di periodi di disorientamento o di fluttuazione fra stati di coscienza e di obnubilamento. Il 40 per cento riferisce di aver incubi sulla setta. Pi di un terzo riferisce di non riuscire a rompere ritmi mentali del salmodiare, della meditazione e della confessione pubblica. Uno su cinque dice di aver sofferto di allucinazioni e fissazioni per otto anni dopo il distacco dalla setta. "Pensare fa male, fa male fisicamente". dice un ex membro della Missione della Luce Divina. La setta ha limitato le mie facolt immaginaive e creative in modo forse irreparabile" dice un altro. Per molti ex-adepti, uscire da queste sette si dimostrata la pi tormentosa delle prove. In media, una completa riabilitazione richiede pi di sedici mesi. Pi di uno su cinque degli intervistati riferisce di aver avuto quel periodo cruciale tendenze suicide o autodistruttive. e pi di uno su tre ha dovuto ricorrere a terapie di sostegno anche nel periodo successivo. Questi diffusi resoconti di effetti traumatici starebbero dunque a dimostrare che le sette provocano turbe informazionali? Di per s, no. Ma la nostra ricerca ha messo in luce quello che sembra essere un rapporto numerico diretto fra le ore settimanali dedicate ai riti e all'indottrinamento e gli effetti a lungo termine. Inoltre abbiamo riscontrato un'analoga correlazione fra ore settimanali dedicate ai rituali e all'indottrinamento e tempo di riabilitazione. Detto in parole povere: i nostri dati sembrano confermare che il trauma psicologico inferto dalle sette ai loro membri direttamente proporzionale al tempo dedicato all'indottrinamento e ai riti di controllo della mente. Ma vi un secondo fattore, ancor pi sorprendente: in molte sette, dopo il primo periodo di tre-sei mesi di noviziato, le conseguenze del rituale e dell'indottrinamento variano di poco, qualunque sia il periodo di permanenza nel gruppo. In altri termini: la maggior parte del danno sembra verificarsi nei primissimi mesi ...
Il decondizionamento
Alcuni dei commenti pi appassionati ci vennero in risposta alle nostre domande sul distacco e sul decondizionamento. Dall'inizio degli anni '70, quando si cominciato ad allontanare a forza, su richiesta delle famiglie, i giovani che avevano aderito alle varie sette, il decondizionamento sempre stato un punto dolente all'interno del dibattito sui diritti civili. I portavoce delle sette lo condannano come violazione brutale dei diritti individuali e delle garanzie costituzionali sulla libert di culto, mentre gli ex-aderenti l'approvano come intervento provvidenziale che aiuta i giovani a ritrovare la loro autonomia mentale. A propria difesa, gli psicologi che operano il decondizionamento affermano che l'allontanamento forzato solo un mezzo esterno e il processo di decondizionamento una pura e semplice maratona di domande e risposte. Ai membri vengono fornite informazioni sulle pratiche di culto e sui loro possibili effetti sulla mente; essi sono inoltre incoraggiati a esaminare i loro dubbi e problemi. Attraverso questo procedimento, quasi tutti i giovani emergono dal loro stato di trance nel giro di pochi giorni. La nostra inchiesta ha confermato che il decondizionamento il primo e vitale passo sulla via del recupero dello stato di indipendenza mentale. Durante questo processo si passa attraverso tre fasi distinte: anzitutto la separazione, che, per chi sotto controllo mentale, pu comportare il distacco forzato dalla setta: poi, il decondizionamento vero e proprio; infine, un pi lento processo di riabilitazione, nel quale l'individuo ricostruisce gradualmente le proprie indebolite capacit di pensiero e decisionali, nello stesso modo in cui si riallenerebbe un muscolo atrofizzato.
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Pi dei due terzi (il 71 per cento) degli intervistati sono stati decondizionati, ma di essi solo il 40 per cento stato allontanato a forza. In genere, quelli che sono stati decondizionati si sono ripresi pi rapidamente e hanno risentito meno degli altri degli effetti a lungo termine. I giovani decondizionati hanno richiesto, in media, un periodo di riabilitazione di dieci mesi pi breve (14 mesi anzich 24) e presentato, in media, meno della met degli effetti a lungo termine. Non abbiamo trovato prove che suffragassero talune affermazioni secondo le quali il decondizionamento avverrebbe in modo violento. Solo il 5 per cento parla di minacce, di insulti e di maltrattamenti fisici durante la separazione o il decondizionamento e in 6 di questi casi si trattava di lesioni autoinferte. Il campo del decondizionamento resta il punto cruciale del dibattito, ma i responsabili della salute pubblica si sono fermamente rifiutati di riconoscerlo formalmente. Malgrado i molti problemi e alcune gravi deficienze da parte di decondizionatori inesperti, questa terapia resta il solo rimedio ora disponibile per molte vittime del controllo mentale.
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Ogni setta si propone come gruppo perfetto. Ogni setta ha quindi qualcosa di fondamentale da nascondere: il divario tra questa presunta perfezione e la realt, ed ogni membro della setta mobilitato per tenere questo segreto. Un segreto che pu consistere semplicemente nel fingere di essere felici quando si e infelici, oppure in reati, o almeno in pratiche che "il mondo non potrebbe capire": la setta della "Grande Madre" non parler mai pubblicamente del fatto che essa divide le coppie, ne "rieduca" i figli in austere scuole in India e fa risposare i genitori secondo i capricci della "Madre" stessa. Tutte cose che la setta considera "buone", ma che la societ ripudia. Per una setta, svelare uno di questi "segreti" costituisce un grave delitto: I'adepto che lo fa diventa un nemico morale del gruppo. Se un ricercatore viene a conoscenza di uno di questi segreti, pu parlarne o tacere. Se parla, diventa automaticamente nemico della setta e si preclude l'amicizia dell'oggetto delle sue ricerche. Se tace, diventa complice. A una setta non preoccupa una critica "ideologica", anche profonda e seria; preoccupa solamente lo svelamento dei suoi segreti. Alcuni ricercatori, di grande capacit intellettuale, scelgono la via pi comoda: quella di limitarsi a discutere con spirito critico le idee di questi gruppi, ma accettando di tacere della loro realt organizzativa. A questo punto, questi ricercatori corrono il rischio di diventare dei "testimoni" della stessa, che pu dire: "Vedete, questo grande studioso critica la nostra ideologia, ma non presta orecchio alle calunnie contro di noi". Per arrivare a capire cosa veramente una setta, bisogna avere molta pazienza. Bisogna diffidare di un loro eventuale rancore, certo, ma bisogna anche capire che questo rancore ha spesso fondati motivi. Un cane, tenuto per una vita a guinzaglio corto, pu essere un cane furioso; ma la sua stessa furia un indizio di quello che ha subito. Bisogna capire che il materiale pubblico delle sette materiale propagandistico, e quindi bisogna imparare a leggere il materiale interno e segreto delle sette. Bisogna notare piccoli particolari - la setta della "Grande Madre", ad esempio, nel suo dpliant dice esplicitamente che non ci sono "divise" nell'organizzazione, ma nelle conferenze si vede che tutte le ragazze appartenenti al gruppo portano gonne molto lunghe. Nulla da ridire - ma il fatto che le portino tutte vuol dire che c' una direttiva in questo senso. Lo stesso dpliant dice che i corsi della setta sono gratuiti, ma stampato a colori su una bella carta patinata. E cos via. Uno studio obiettivo di una setta non pu piacere alla setta stessa. Perch deve includere una ricerca proprio sulla vita quotidiana, sull'organizzazione e sui "segreti". La setta si ritiene perfetta; se viene vista come meno che perfetta, si offende ed entra in una condizione paranoica, perch crede di essere aggredita. Siccome ogni setta si d una grande importanza, ritiene che questa aggressione provenga da qualche potente nemico. La "Grande Madre" - nota a ben poche persone - ritiene che esista una congiura diabolica in tutto il mondo contro di lei. Quindi chi ne svela i segreti un nemico del progresso dell'umanit. Nuova Acropoli ritiene che la stessa "Inquisizione che ha messo al rogo Giordano Bruno" le stia facendo la guerra. Scientology crede che esista una congiura mondiale di psichiatri ai suoi danni. Quindi chi studia le sette seriamente diventer automaticamente non solo un estraneo, ma anche un "agente" di queste "cospirazioni", e sar trattato di conseguenza. Un prezzo che non tutti i ricercatori sono disposti a pagare.
Questi mistificatori non sono una teoria astratta, sono vicini, vicinissimi a noi. Hanno persone incaricate di fare proseliti ovunque, utilizzano tutti i sistemi moderni di comunicazione. I mercanti dell'occulto, quelli che vi promettono (a pagamento) I'illuminazione, la conoscenza, addirittura la remissione del Karma, il risveglio Iniziatico, vivono fra noi. Quelli che vi promettono di cambiare in meglio la vostra vita, che dicono di curare il cancro ed ogni altro male, sono persone reali, mettono su giornali e riviste lusinghiere inserzioni, diffondono opuscoli mielati con fotografie e disegni accattivanti. Spesso hanno consulenti psicologi, esperti in messaggi subliminali che impostano le loro campagne pubblicitarie! Attenzione! Usate la massima, assoluta attenzione! Andateci cauti prima di fare qualunque scelta. Prima di prendere decisioni in loro favore pensate e ripensate ... Fate questo semplicissimo ragionamento che tratto dal Vangelo. Quando chiesero a Ges come fare per riconoscere i falsi profeti, Ges rispose: "Un albero si riconosce dai frutti che porta". Sulla base di questa similitudine ribaltate il discorso e chiedetevi: "Costui mi sta promettendo mari e monti, perch lo fa? Quale il suo tornaconto? A chi, o a cosa giova? Cosa guadagna lui da questo e cosa guadagno io?". Fate questo discorso a mente fredda. Valutate quanto di vostro pu passare a lui, quanto beneficio materiale pu provenirgliene e quanto beneficio effettivo potr invece venire a voi. Le cose dello spirito, dovrebbero essere date con amore e per amore. Non vendute, mercificate e strapagate. Fate prima il calcolo di quanto denaro pu ricavarne l'altro e quanto potete beneficiarne voi. Lucidamente. Fatta questa semplice operazione allora decidete cosa fare o non fare. Questo purtroppo un vortice che non avr mai fine perch la massa di persone che brancola nel buio alla ricerca di qualcuno disposto a dar loro una mano, un appoggio morale, enorme!
Riferimenti bibliografici
1) Articolo di Paolo Anselmi su Science Digest, luglio 1983, pag. 74 2) Estratto da un articolo di Flo Conway e Jim Siegelman su Science Digest, luglio 1983, pag. 74 3) Articolo di Giulio Franceschini su Presenza Cristiana, novembre 1974. 4) Giuditta Dembech, Quinta Dimensione, pag. 156 Edizione L'Ariete (1989)
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CHI SIAMO? Noi siamo quello che siamo perch il nostro s, per et innumerevoli, ha stabilito nella sua volont che la materia debba organizzarsi in forme sempre pi complete per mezzo di cui conoscere e dominare tutto l'universo. Alice Bailey Spesso chi desidera vivere nel migliore dei modi si trova impedito a causa dei desideri del suo Io inferiore o parte istintiva. Gi San Paolo denunciava questo fatto dicendo: "Io non riesco a capire neppure ci che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge buona; quindi non sono pi io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cio nella mia carne, non abita il bene; c' in me il desiderio del bene, ma non la capacit di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono pi io a farlo, ma il peccato che abita in me" (Romani 7,15). Per quanto grande sia questa tragedia umana, il pi tragico che essa non affatto necessaria, ma proviene solo dalla nostra ignoranza riguardo al funzionamento della nostra coscienza. Ben pochi, infatti, si sono chiesti dove nascono le emozioni, come fanno a pensare, dove erano prima di nascere, la ragione per la sofferenza e dove andranno quando il loro corpo fisico cesser di vivere. Alcuni si accontentano delle spiegazioni fornite dalla Religione ma, spesso, tali risposte non sono in accordo con il ragionamento logico ed allora creano solo della confusione.
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eterico" o "corpo vitale" in quanto la sua esatta replica, fatta di etere ovvero di una materia assai sottile e pertanto invisibile. Va precisato che il doppio eterico non un veicolo vero e proprio come lo sono il corpo fisico, l'astrale ed il mentale. E' solo una matrice di energia che fa parte integrante del corpo fisico, lo compenetra e si spinge oltre i suoi confini per alcuni centimetri. Questa matrice in rapporto con il corpo fisico cos come lo stampo lo per la torta; la nostra forma infatti determinata da quella del doppio eterico. Se amputiamo un organo la sua controparte eterica rimane con noi ancora per un certo tempo. Ci spiega perch alcuni invalidi accusano dolori agli arti che ormai non possiedono pi. Tutte le forme viventi possiedono un doppio eterico individuale mentre i minerali ne hanno uno in comune. I suoi compiti principali consistono nell'assorbire il "prana" (energia vitale proveniente dal sole), nell'elaborarlo, e nella sua distribuzione a tutte le parti dell'organismo. Alcune persone elaborano pi prana di quanto le necessiti e possono diventare pranoterapisti, altri invece (gli ammalati in particolare), ne elaborano meno del necessario e tendono a "vampirizzare" coloro che gli stanno d'intorno. Questa la ragione per cui dopo una visita in ospedale ci si ritrova spesso senza energia.
La personalit (4)
Qui vorrei richiamare la vostra attenzione sull'origine ed il significato del termine "personalit". Esso deriva dal vocabolo latino persona, che significa maschera. Questo esattamente ci che la personalit , una maschera del vero S, semplicemente assumiamo tre rivestimenti o veicoli per sperimentare o rispondere agli stimoli nei tre mondi della materia; fisico, emotivo e mentale. Questi corpi o rivestimenti o veicoli che dir si voglia costituiscono la personalit che maschera il vero S di ognuno di noi. Essi possono essere cos definiti: - il corpo fisico, composto di materia fisica capace di rispondere a stimoli fisici, - il corpo astrale, formato di materia pi fine capace di rispondere alle vibrazioni pi rapide delle emozioni, - il corpo mentale, fatto di materia ancor pi sottile e rarefatta capace di rispondere alle molto pi rapide vibrazioni del pensiero. E' esattamente come se indossaste una bella veste di seta (il corpo mentale) e, su quella, un pi pesante soprabito (il corpo emotivo) e, in aggiunta a quello, un largo e massiccio mantello (il corpo fisico). Ognuno di questi vi limita. Ognuno di essi nasconde il vostro vero s. Ognuno di essi vi rende pi difficile esprimervi quali veramente siete. Rende anche pi difficile agli altri conoscere il vostro vero s. Questi veicoli, comunque, sono assai utili perch senza di essi non potremmo percepire e fare esperienze nel mondo materiale ed in quelli sottili che corrispondono al corpo astrale ed al quello mentale. Ora, la tragedia realmente grande avviene quando veniamo cos limitati, cos racchiusi entro questi rivestimenti o veicoli o maschere, che prendiamo ad identificarci con essi; quando diciamo: "Ho fame", "sono stanco", pensiamo di essere realmente affamati o stanchi, invece di comprendere che solo il corpo fisico ad essere affamato e stanco. Ovviamente dobbiamo provvedere in modo che il corpo riceva cure appropriate, ma non che sia viziato. Alcuni, in questa nostra epoca, sono arrivati al punto di identificarsi con la loro automobile. Sentiamo gente che dice: "Ho bisogno di benzina", o "Ho una ruota a terra", o "I miei freni debbono essere cambiati". Ebbene, ovviamente noi non abbiamo bisogno di benzina, n abbiamo le ruote a terra! Le nostre macchine viaggiano, e certo dobbiamo aver cura appropriata di loro, dal momento che non correranno bene senza benzina e, in specie, sui cerchioni. La stessa cosa vale per il corpo. Non siamo i
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nostri corpi come non siamo le nostre macchine. Gli uni e le altre sono veicoli che usiamo. Facciamo lo stesso errore identificandoci con le nostre emozioni. Diciamo: "Sono arrabbiato" o "Sono triste". Voi non siete mai arrabbiati o tristi: lo pu essere il vostro corpo astrale, ma non voi. Ci pu essere applicato anche al mondo del pensiero o mentale. Una persona pu adoperare una macchina se parte per un viaggio sulla terraferma, e pu cambiare con una nave per viaggiare sul mare e con un aereo per viaggiare nell'aria. E' la stessa persona che viaggia; semplicemente usa un veicolo diverso a seconda della materia in cui, o attraverso cui, desidera viaggiare. Essa non la macchina, la nave o l'aereo, e questi sono semplicemente i veicoli senza i quali non potrebbe viaggiare in quel particolare elemento. Proprio allo stesso modo, abbiamo bisogno di veicoli o corpi per agire nei tre mondi della materia dove si esprimono le persone comuni (fisico, astrale e mentale). Questi corpi sono tutti transitori, utili strumenti che si logorano e vengono rinnovati in relazione ai nostri bisogni. Ci che non si logora e non cambia mai la nostra parte spirituale, la scintilla divina che in ogni vita fa nuove ed utili esperienze.
Riassunto
Per riassumere diremo che il corpo fisico risulta compenetrato dal corpo eterico (energia vitale); dal corpo astrale (sede delle passioni, emozioni e desideri) e da quello mentale (sede del pensiero). Rimandiamo la descrizione dettagliata della costituzione sottile e del destino dell'uomo alle prossime lettere.
Riferimenti bibliografici
1) I.F. Van Der Leeuw, Dei in esilio, pag. 15, Edizioni Alaya, Milano, 1951. 2) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda, 1996. 3) Eunice e Felix Layton, Teosofia, pag. 30, Casa Editrice Atrolabio, Roma, 1969. 4) Ibid., pag. 32.
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Generalmente, il doppio eterico rimane con il corpo fisico fintanto che questi cessa di vivere. In questo caso le forze chimiche del corpo fisico non sono pi tenute a freno e, mediante la decomposizione, riportano le varie sostanze nella loro condizione primordiale. Molte terapie della Medicina Naturale (omeopatia, cromoterapia, magnetoterapia, pranoterapia, agopuntura, ecc.), agiscono principalmente sul doppio eterico cercando di armonizzarne i flussi energetici per riportare armonia e salute a tutto l'organismo. Va ricordato che la materia di cui composto il doppio eterico ed il prana stesso sono influenzabili dal pensiero.
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necessario per aprire i chakras superiori. In effetti ogni chakra corrisponde ad un vero e proprio livello di coscienza. Il livello di coscienza pi basso quello corporeo ed correlato al chakra pi in basso (tra l'uretra e l'ano), mentre quello del santo o dell'illuminato correlato al chakra posto nella sommit del capo. Il chakra del cuore il punto di confine tra l'uomo materiale e l'uomo spirituale. Quando questo chakra si risveglia a sufficienza la persona inizia a provare simpatia ed amore a livello universale: il Cristo che nasce e trasforma l'amore ristretto alle persone care in un'amore che abbraccia tutto il genere umano. Attualmente vi sono molte persone che iniziano a sentire l'influenza del chakra del cuore, il lavoro fatto dai volontari in molte strutture ne una chiara dimostrazione. L'influenza dei tre chakras superiori, invece, sentita solo da coloro che sono abbastanza avanti nella loro evoluzione spirituale.
Il Kundalini (2)
Alla base della spina dorsale vi una energia del tutto speciale, chiamata "kundalini". Questa energia, vita dopo vita, si apre la strada verso l'alto e porta in attivazione i vari chakras che trova sul suo cammino, elevando nel contempo il livello coscienziale dell'individuo. Alcune scuole di yoga con orientamento Ind insegnano a farlo, ma dimenticano che la costituzione degli Ind assai diversa da quella degli orientali per i quali queste pratiche possono risultare molto pericolose. Chi cammina in un sentiero di crescita spirituale aprir i suoi chakras in modo automatico e senza traumi. Questo il percorso che ognuno di noi tenuto a fare ed tanto inutile quanto pericoloso fare i furbi cercando di possedere qualcosa per cui il nostro organismo non ancora equipaggiato.
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Se la personalit, generalmente per ignoranza o desiderio egoistico, si oppone al volere dell'Anima ed agisce a modo suo, il flusso di energia nel doppio eterico viene disturbato e pu generare una disfunzione o malattia. Una congestione di energia eterica pu infatti portare a problemi fisici, mentali o emozionali, creando una vasta gamma di sintomatologie. Va comunque precisato che una congestione eterica non indica per nulla una malattia del doppio eterico bens una situazione di pressione dovuta alla resistenza offerta dalla personalit. Qualche volta pu anche accadere che il doppio eterico perda la sua vitalit a causa delle condizioni ambientali che inquinano (e cos diluiscono) il prana disponibile. Attualmente (e per alcuni secoli ancora), possiamo aspettarci che la congestione a livello eterico costituisca la maggior causa dei problemi di cui afflitta gran parte dell'umanit. Questo quasi certamente dovuto alle soppressione ed inibizioni a cui l'umanit, come razza, stata soggetta nel corso dei millenni. Le inibizioni, infatti, creano dei comportamenti innaturali che possono essere in contraddizione con le intenzioni e gli scopi dell'Anima.
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di separazione per la vita che si manifesta sul nostro pianeta... Il concetto della separazione dagli altri, il sentirsi individui isolati, soltanto una idea della mente non illuminata dell'uomo. Ogni cosa, ogni forma, ogni organismo all'interno di tutte le forme, ogni aspetto della vita che si manifesta in ogni regno naturale intimamente relazionata con gli altri attraverso il doppio eterico del nostro pianeta (di cui tutti gli altri doppi eterici sono parte integrale). Il doppio eterico del nostro pianeta va pertanto considerato come il substrato di tutto ci che esiste. Per piccolo che possa sembrare, o inutile quanto possa apparire, il tavolo sul quale scrivete, il fiore che tenete in mano, il cavallo su cui cavalcate, l'uomo con cui parlate, egli sta condividendo con voi la circolazione energetica del pianeta che fluisce attraverso, dentro e fuori, ogni aspetto delle forme create dalla natura. L'unica differenza che contraddistingue queste forme quella della loro coscienza... Vi UNA SOLA VITA che interpenetra la massa delle forme che, nel loro insieme totale, costituiscono ci che noi conosciamo del nostro pianeta.
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Riferimenti bibliografici
1) Elaborato da: La Cosmogonia dei Rosacroce, di Max Heindel, Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (VR), 1997. 2) G. S. Arundale, Kundalini, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO), 1997. 3) Elaborato da: Foundations of Mental Color Therapy, pag. 29, Maitreya School of Healing, 2 Jeymer Avenue, Willesden Green, London NW2 48L. 4) Maitreya School of Healing, Foundations of Mental Color Therapy, pag. 30, 2 Jeymer Avenue, Willesden Green, London NW2 48L, England. 5) Ibid., pag. 28 6) A. Bailey, Telepathy and the etheric vehicle, Lucis Press, Londra, 1950. 7) Maitreya School of Healing, Foundations of Mental Color Therapy, pag. 31, 2 Jeymer Avenue, Willesden Green, London NW2 48L, England.
Bibliografia
A. E. Powell, Il doppio eterico, Edizioni Macro Post Editore, Bellaria (RN), 1997.
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Segue la localizzazione dei sette chakras maggiori con la ghiandola corrispondente. 7. Alla sommit del capo 6. Tra le sopracciglie 5. All'altezza della gola 4. Nei pressi del cuore 3. Nei pressi del plesso solare 2. Sotto l'ombelico 1. Alla base della spina dorsale epifisi (pineale) ipofisi (pituitaria) tiroide timo pancreas ovaie o testicoli capsule surrenali
I vari corpi sottili circondano ed interpenetrano il corpo fisico ma, per renderne pi facile la comprensione, immagineremo che siano posti in strati sovrapposti come le bucce di una cipolla. Ricordiamo che l'insieme di questi corpi crea una nube di energia chiamata "aura". Il primo strato dell'aura (doppio eterico) associato al primo chakra, il secondo (corpo astrale) con il secondo chakra, il terzo (corpo mentale) associato al terzo chakra, e cos di seguito. I vari corpi ed i chakras a loro collegati, rappresentano dei "luoghi" specifici dove possiamo sperimentare sensazioni, emozioni, pensieri e ricordi.
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2. CHAKRA ALL'ALTEZZA DELL'OMBELICO Nome sanscrito: Savadhisthana. Nome italiano: Centro sacrale. Costituzione: 6 petali - Colore fondamentale: arancio. Controlla la salute e la crescita, aiuta ad equilibrare il sistema nervoso e mantiene una temperatura normale nell'organismo. Governa i fluidi dell'organismo quali urina, seme, saliva e tutti i succhi inerenti alla digestione ed all'assorbimento del cibo. E' collegato alla sessualit ed alla creativit in genere. Regola anche i rapporti interpersonali, quello che determina la simpatia o antipatia a prima vista, che conferisce magnetismo personale. 3. CHAKRA DEL PLESSO SOLARE In sanscrito: Manipura In italiano: Plesso Solare, Gemma Luminosa o Ombelicale. Costituzione: dieci petali - Colore dominante: giallo dorato. Controlla: stomaco, milza, pancreas, fegato, cistifellea, parte inferiore del nervo vago. E' collocato nel plesso solare, e presiede alla gestione dell'emotivit. Non per nulla le persone ansiose o fortemente preoccupate vengono colpite allo stomaco, quelle colleriche al fegato e cos via. E' la porta di ingresso per il senso di possessivit e il desiderio di autoaffermazione ed il punto in cui verranno a scaricarsi le sofferenza per gli insuccessi, l'invidia e la gelosia. Affinch questo chakra possa funzionare nella sua totalit necessario evitare le emozioni negative (gelosia, invidia, vanit, ira, egolatria, ecc.). Si ricorda che per il plesso solare anche una buona respirazione ed una posizione corretta sono della massima importanza. Le persone psichiche, e quelle dotate di alta sensibilit, possono soffrire parecchio perch i loro plessi solari sono alquanto ricettivi ai pensieri e alle emozioni altrui, e cos pure a certe nuvole di pensiero che ristagnano intorno a determinate localit. 4. CHAKRA DEL CUORE Nome sanscrito: Anahata. Nome italiano: Centro cardiaco. Costituzione: dodici petali - Colore: verde erba brillante. Controlla: cuore, ghiandola timo, sangue, nervo vago, sistema circolatorio. Sul piano simbolico il quarto chakra rappresenta la via di mezzo. Si trova infatti fra i tre chakra inferiori, strettamente legati alla materia ed i tre superiori, che sono correlati ai mondi spirituali. In questo chakra polarizzata l'energia del Cristo, questo il motivo per cui lo si raffigurava con il cuore in mano. Attualmente l'umanit inizia a sentire l'influenza del Cristo che agisce in loro tramite questo chakra. Lo sviluppo spirituale dell'uomo dipende infatti da questo chakra, ed inizia quando l'individuo comprende che non bisogna vivere solo per il piacere personale e comincia a donare se stesso per il bene dell'umanit. 5. CHAKRA ALL'ALTEZZA DELLA GOLA Nome sanscrito: Vishuddha. Nome italiano: Centro della gola. 79 - La Luce dell'Anima
Costituzione: 16 petali - Colore predominante: azzurro. Controlla: tiroide, bronchi, corde vocali, polmoni, gola, esofago, liquido cefalo-rachidiano. Questo chakra governa la salute della gola in genere e di conseguenza la forza e l'elasticit delle corde vocali pertanto assai importante per i cantanti e gli oratori. Il centro della gola il centro pi importante tra quelli collegati al sistema nervoso. Esso anche correlato all'apparato digestivo (attraverso l'esofago), agli organi genitali (tramite la ghiandola tiroide), ai polmoni, ai bronchi, ai bronchioli, ed intimamente collegato con il centro della parola e della respirazione. 6. CHAKRA TRA LE SOPRACCIGLIA Nome in sanscrito: Ajna. Nome in italiano: Centro frontale, Loto dei cento petali. Costituzione: 96 petali, suddivisi in due semicerchi di 48 petali ciascuno. Colore predominate: indaco, un viola-blu profondo e brillante. Controlla: ipofisi (pituitaria), parte inferiore del cervello, sistema nervoso, occhio sinistro, orecchie, naso. E' collocato al centro della fronte, in profondit all'interno del cranio (equidistante tra la fronte e la nuca) e si manifesta fra le sopracciglia. Rappresenta il punto di collegamento fra i sensi psichici e quelli spirituali e presiede alle funzioni pi sottili del corpo fisico, come udito ed olfatto. Quando la razza umana sar maggiormente progredita, da questo chakra eterico giunger l'apertura del "terzo occhio", quello in grado di percepire i piani sottili per ora irraggiungibili. Va notato che questo chakra fu in piena attivit per le razze che ci hanno preceduto in un remoto passato 7. CHAKRA SULLA SOMMITA' DEL CAPO Nome in sanscrito: Sahasrara. Nome in italiano: Centro coronario, Centro apicale, Loto dai mille petali. Costituzione: 960 petali, o raggi, suddivisi in 24 corone di 40 raggi ciascuna. Colori: predominano il bianco ed il violetto, per vi si pu contemplare una meravigliosa gamma di colori e sfumature. Controlla: epifisi (pineale), parte superiore del cervello, occhio destro. Questo il chakra pi importante da cui dipendono tutti gli altri, per suo tramite entra in noi l'energia divina e da esso la emaniamo. Nasce dal centro della testa e si manifesta nella sua parte superiore. Non si sviluppa se non sono gi attivi gli altri chakras e, una volta attivato, vibra ad una velocit inconcepibile ed tanto grande da coprire la parte superiore del capo; alcuni pittori lo raffigurarono con l'aureola dorata intorno alla testa dei Santi. Quando il chakra apicale completamente attivo l'individuo acquista la capacit di lasciare il suo corpo fisico e di lavorare in piena coscienza nei suoi corpi sottili. La sua coscienza rimane perci la stessa sia di giorno che di notte perch, mentre il suo corpo riposa, egli pu fare quello che vuole nel mondo astrale. Alcune persone approfittano di questa abilit per recarsi presso qualche malato ed aiutarlo riequilibrandone il corpo eterico o astrale. CHAKRA DELLA MILZA Nome in italiano: Centro splenico. 80 - La Luce dell'Anima
Questo chakra collegato alla spina dorsale e si trova all'altezza della 10 vertebra toracica al di sopra della milza fisica. Sebbene questo chakra non faccia parte dei sette chakras maggiori, comunque molto importante per il corpo fisico in quanto assorbe la maggior parte della vitalit proveniente dalla luce solare (prana) e la distribuisce a tutto il corpo eterico. In una persona sana e vigorosa il prana distribuito superiore al fabbisogno e viene estromesso dall'organismo formando quella che viene definita "aura della salute", perch crea una serie di raggi che escono come zampilli di acqua sotto pressione tutto all'intorno dell'organismo. Una persona malata e con poca vitalit, diventa invece una specie di spugna e assorbe il prana dalle persone sensibili che le stanno d'intorno. Ci torna a suo temporaneo vantaggio ma costituisce un grave danno per le vittime occasionali. Alcuni alberi, in specie il pino e l'eucalipto, assorbono pi prana del necessario e quindi lo emettono all'intorno dopo averlo elaborato. Questo torna a vantaggio delle persone che hanno tali alberi vicini alle loro abitazioni.
CHAKRAS E SALUTE
Ogni chakra permette lo scambio di energia con il campo universale e i vari chakras sono i passaggi che consentono all'energia stessa di entrare e di uscire dall'aura; in effetti noi siamo come "spugne" immerse in un oceano di energia. Un chiaroveggente pu osservare l'energia affluire in ciascuno dei chakra che sembra risucchiarla, con un processo simile a quello dei mulinelli d'acqua o dei vortici d'aria (cicloni, trombe d'aria ecc.). Per mantenere una buona salute importante che i chakras lascino circolare l'energia vitale. La malattia, infatti, provocata da squilibri o da blocchi nel flusso energetico.
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LA GRANDE INVOCAZIONE
Dal punto di Luce entro la Mente di Dio Affluisca luce nelle menti degli uomini. Scenda Luce sulla Terra. Dal punto di Amore entro il Cuore di Dio Affluisca amore nei cuori degli uomini. Possa il Cristo tornare sulla Terra. Dal centro ove il Volere di Dio conosciuto Il proposito guidi i piccoli voleri degli uomini; Il proposito che i Maestri conoscono e servono. Dal centro che vien detto il genere umano Si svolga il Piano di Amore e di Luce, E possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede. Che Luce, Amore e Potere ristabiliscano il Piano sulla Terra.
Bibliografia
Artur E. Powell, Il doppio eterico, Macro Edizioni, Cesena, Forl, 1997. Barbara Ann Brennan, Mani di luce, pagg. 50-55, Longanesi Editore, Milano, 1987. G. S. Arundale, Kundalini, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO), 1997. Maitreya School of Healing, Foundations of Mental Color Therapy, 2 Jeymer Avenue, Willesden Green, London NW2 48L, England.
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Ognuno di questi mondi a sua volta costituito da sette tipi di materia, dalla pi fine alla pi grossolana. Siccome vi sono 7 piani o mondi di esistenza, ognuno suddiviso in 7 tipi di materia, esistono in totale 49 tipi di materia di cui la pi grossolana costituisce le forme del Mondo fisico e la pi sottile il Regno di Dio.
1. IL MONDO FISICO
Dopo aver compreso il fatto che ognuno dei sette mondi suddiviso in sette tipi di materia, lo studente potrebbe chiedersi in che modo questa settemplice suddivisione si possa applicare al Mondo fisico. Vediamo, a tal riguardo, quanto insegnano le Antiche Conoscenze.
Le prime tre suddivisioni della materia appartenente al Mondo fisico son ben conosciute a ciascuno di noi, faremo perci una breve descrizione del doppio eterico e dei quattro eteri che lo costituiscono. I nomi e le funzioni specifiche di questi quattro eteri, partendo dal pi denso ed andando verso il pi sottile, sono: 1. Etere chimico. Questo etere si presenta con due polarit: positiva e negativa. La polarit positiva d luogo all'assimilazione attraendo i vari elementi ed inserendoli nelle varie aree dell'organismo. La polarit negativa promuove l'escrezione che elimina i residui della digestione, le cellule morte, ecc. Queste operazioni si effettuano in maniera selettiva, intelligente, ed assicurano lo sviluppo e la conservazione del corpo fisico. 83 - La Luce dell'Anima
2. Etere vitale. Le energie correlate a questo etere operano per mantenere in vita le varie specie con la funzione della procreazione. Le forze che operano lungo la polarit positiva rendono le femmine capaci di generare un nuovo essere, quelle della polarit negativa permettono al maschio di produrre il seme. 3. Etere luminoso. Le forze che agiscono attraverso la polarit positiva generano, negli animali superiori e nell'uomo, il calore del sangue. Le forze che agiscono lungo la polarit negativa reggono le funzioni passive dei cinque sensi: vista, udito, odorato, gusto e tatto. Nelle piante le forze della polarit positiva agiscono sulla circolazione dei succhi. Perci in inverno, quando questo etere non potenziato dalla luce solare, la linfa cessa di fluire. Le forze della polarit negativa sintetizzano la clorofilla (la sostanza verde delle foglie), e danno colore a tutti i regni della natura. Perci gli animali hanno il colore pi scuro sul dorso, ed i fiori sono pi intensamente colorati nella parte esposta al sole. 4. Etere riflettore. Questo etere l'intermediario per mezzo del quale il pensiero agisce sul cervello umano. Esso "riflette", come uno specchio, tutto quello che stato registrato nella memoria della Natura, generalmente chiamata "Cronache dell'Akasha", che si trova nella quarta suddivisione del Mondo mentale. Tutto ci che accaduto sul nostro pianeta ha lasciato un ricordo incancellabile nelle Cronache dell'Akasha. Come le felci gigantesche della fanciullezza della terra, hanno lasciato la loro immagine nei giacimenti di carbone, cos i pensieri e le azioni degli uomini sono indelebilmente registrati nelle Cronache dell'Akasha ed il veggente esperto pu leggere la loro storia con un'esattezza proporzionata alla sua abilit. Nell'etere riflettore appare solo il "riflesso" dei ricordi che costituiscono le Cronache dell'Akasha. Pertanto nessun chiaroveggente esperto cercher di leggere queste informazioni perch le immagini sono molto pi vaghe e confuse di quelle che si trovano nel Mondo mentale. Generalmente i medium investigano la memoria della Natura in maniera indiretta, servendosi appunto delle immagini proposte dall'etere riflettore.
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Ognuno di noi, oltre al corpo fisico ed il suo doppio eterico (vedi lettere "La Luce dell'Anima", n. 11 e 12), possiede pure un "corpo astrale", anche conosciuto come "corpo delle emozioni" o "corpo del desiderio". Si chiama corpo astrale perch l'aura umana viene vista come un'essenza luminosa, simile a quella degli astri, per via del veloce succedersi delle vibrazioni causate dai desideri, sensazioni e passioni. Gli Indiani d'America, una delle razze pi psichiche della Terra, vivevano in stretto contatto con la natura. I copricapi piumati dei loro Capi, con i vari strati di piume colorate, intendevano appunto mostrare i vari colori dell'aura umana. Il corpo astrale di ogni individuo non affatto separato da quello degli altri (cos come non separato il loro corpo eterico). Si trova infatti in intima connessione con la natura astrale dell'intero pianeta e con quella delle altre persone e degli animali. Ricordiamo che i minerali non hanno il corpo astrale ed i vegetali ne hanno uno appena abbozzato. Va precisato che l'uso del termine "corpo astrale", pu generare una falsa idea perch crea l'impressione che si tratti di una forma specifica ben definita, mentre non altro che un'aggregazione di forze che si manifestano come emozioni, speranze, desideri, brame e aspirazioni. Queste manifestazioni sono prive della bench minima forma concreta ed appaiono al chiaroveggente come un incessante gioco di colori, ora violenti ora tenui e luminosi, a seconda che la persona stia provando sentimenti grossolani o spirituali. Comunque uno dei vanti del nostro corpo astrale il fatto che esso pu riprodurre qualsiasi forma in accordo con i nostri desideri. Esso pu anche facilmente assumere una forma molto simile al corpo fisico, cosa che fa di sovente. Se consideriamo le dimensioni del corpo astrale e della sua aura, vedremo che sono correlate allo sviluppo spirituale di un individuo. Il corpo astrale di un aspirante spirituale pu estendersi oltre il corpo fisico per 20 o 30 cm. e in un discepolo pu raggiungere anche i 45 cm. La simbologia cristiana ha rappresentato il corpo astrale nell'aureola dei Santi, il colore giallo oro indica infatti un "puro intelletto". Vi sono stati dei grandi Maestri spirituali, come il Buddha o altri, che avevano una enorme sfera di influenza (alcuni fino a 4 km. di diametro), senza peraltro avere nessuna emozione astrale. Le loro aure erano soltanto spirituali, rappresentavano la presenza dell'anima e potevano estendersi tanto perch non erano per nulla limitate dagli attaccamenti personali.
1. Rende possibili le sensazioni, senza il corpo astrale il nostro Io non potrebbe avvertire le impressioni ricevute dai sensi. Sia il piacere che il dolore non si possono infatti percepire fintanto che il prana non ha trasmesso le vibrazioni al corpo astrale. 2. Costituisce il ponte tra la mente e la materia fisica. Questa funzione pu essere spiegata meccanicamente come una connessione tra corpi, una trasmissione di vibrazioni e cos di seguito. Nel caso della personalit individuale il corpo astrale rappresenta il ponte tra il corpo mentale (la mente) e quello fisico; questo ponte permette loro di notarsi l'un l'altro, di avvicinarsi e di lavorare assieme in modo coerente. 3. Agisce come un veicolo che permette coscienza e azione. Questo si esprime in quattro momenti principali: a) durante lo stato di veglia, ovvero quando l'Io, mediante il corpo astrale, riceve informazioni (sensi, memoria, ecc.) e decide le azioni da fare, b) durante il sonno, o uno stato di trance, in cui il corpo astrale libero nel Mondo astrale anche se il suo proprietario non ne consapevole, c) quando un individuo sufficientemente evoluto e pu, coscientemente e deliberatamente, utilizzare il suo corpo astrale per lasciare temporaneamente il corpo fisico ed agire nel Mondo astrale in tutta libert, d) dopo la morte fisica fintanto che il defunto ancora rivestito dal suo corpo astrale, ovvero prima che possa passare nei mondi pi sottili.
La mente e le emozioni
Nel corpo astrale giocano due forze primarie, attrazione e repulsione, che determinano il grado in cui una certa cosa o persona risulta gradita oppure no; determinano perci anche la maggioranza delle nostre scelte, ovvero quelle fatte a livello emotivo. Queste scelte spesso si dimostreranno inadeguate perch fatte senza che la ragione facesse una valutazione di tutti gli elementi disponibili. Per illustrare come le emozioni ed i sentimenti possano offuscare il ragionamento, si immagini il corpo astrale come uno specchio d'acqua posto tra la mente ed il cervello. Se l'acqua ferma e tranquilla, come una lastra di cristallo, il pensiero arriver al cervello senza distorsione alcuna. Se, invece, alquanto mossa e ondosa, il pensiero arriver distorto e deformato. Anche gli eventuali desideri che il pensiero potr far nascere contribuiranno ad offuscarlo ancora di pi. Quando un individuo in preda ad una forte emozione la sua capacit di ragionare si riduce notevolmente, fatto dimostrato anche dagli Apostoli che, presi dal panico, svegliarono Ges temendo che la loro barca affondasse. Ges, in quel caso, riusc a "calmare le acque" al fine di tranquillizzare i suoi discepoli impauriti (Mc 6,51). Il corpo astrale, attualmente il corpo nel quale la maggior parte dell'umanit focalizza la sua attenzione. Appare pertanto come logica conseguenza la difficolt incontrata nell'eliminare molte malattie: esse trovano nei desideri e nelle emozioni coltivate dal malato la forza per poter sfidare la guarigione.
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necessitano pertanto di essere rimpiazzate. Invece di ingerire ed assimilare gli alimenti, come accade per il corpo fisico, esso attrae le particelle di ricambio dall'ambiente astrale circostante. Quando coltiviamo in noi un certo sentimento il corpo astrale si arricchisce della materia necessaria per sperimentarlo. Pertanto quando coltiviamo sentimenti elevati il corpo astrale si arricchisce di materia astrale assai sottile mentre, per sentimenti di basso livello, si arricchir di sostanza astrale assai grossolana. Questo fatto dovrebbe far riflettere coloro che cercano intenzionalmente delle emozioni grossolane (spettacoli violenti, sesso, musiche rock, ecc.). Essi, inconsapevolmente, rendono il loro corpo astrale sempre pi grossolano e questo fatto li porter inconsapevolmente a cercare quel tipo di vibrazione. Perci chi si diletta o persegue cose basse, grossolane o volgari, avr un corpo astrale scarsamente brillante; mentre chi si diletta ed aspira a cose molto elevate, avr un corpo astrale molto luminoso. Siccome questi sono gli alimenti con cui si "nutre" il nostro corpo astrale, la sua formazione e le sua qualit dipendono solo da noi, cos come la salute del nostro corpo fisico e la vitalit del nostro corpo eterico, dipendono dal tipo di alimenti che utilizziamo. Il corpo astrale ideale dovrebbe rappresentare uno strumento di inoffensivit, ma "non quel timore di nuocere che deriva dalla debolezza e dal sentimentalismo e che evita i problemi perch essi, rompendo l'armonia della vita, portano ai conseguenti disordini. Si tratta invece dell'innoffensivit che nasce dalla vera comprensione e che emana dalla capacit di entrare nella coscienza del proprio fratello. Quando questa inoffensivit stata acquisita tutto perdonato e tutto viene scordato nel desiderio di assistere ed aiutare" (3). Una delle forze pi potenti del corpo astrale la gioia, essa purifica e guarisce il corpo fisico, aiuta a compiere il proprio lavoro con poca fatica, supporta i migliori valori umani e nutre il distacco che basato sul vero amore che dona la libert. La gioia accettata da tutti, magnetica, attrae ed aiuta tutti coloro che la contattano. La gioia guarisce e protegge perch armonizza e crea condizioni positive. Le preoccupazioni e le paure svaniscono in sua presenza. La gioia in grado di generare confidenza e saggezza e pu essere sviluppata da ciascuno. Ricordiamo che la vera gioia tranquilla, ed evidenzia l'acquisizione della pace interiore.
- arancio: ambizione - rosa: amore interessato - cremisi opaco e denso: amore egoista - rosa brillante con sfumature lilla: amore disinteressato - rosso bruno (simile al color ruggine): avarizia - nube scarlatta: irritabilit - rosso sangue e rosso cupo: sensualit - rosso: (lampi rosso scuro su fondo nero): collera, ira - grigio di tonalit plumbea: depressione - grigio livido: paura - nero: odio, malizia
I viaggi nell'astrale
Mentre il nostro corpo giace addormentato parte del doppio eterico rimane con lui e noi ci ritiriamo nel corpo astrale portando la mente con noi. Solo in questo modo l'organismo pu ricostruire tutte quelle parti che si sono deteriorate durante la vita quotidiana. Questo spiega la grande importanza del sonno quale elemento ristoratore. Il fenomeno chiamato "sogno" denuncia il fatto che, durante il sonno, il corpo astrale non completamente uscito dal corpo fisico. In questa situazione possono arrivare al cervello delle immagini confuse delle nostre esperienze nel Mondo astrale. Quando si raggiunto un certo grado di evoluzione spirituale diventa possibile lasciare il proprio corpo fisico addormentato e, in piena coscienza, spostarsi verso paesi lontani con estrema rapidit. Nel Mondo astrale le separazioni spazio-temporali sono quasi eliminate: in pochi minuti si potrebbe compiere tranquillamente il giro della terra. Nel Mondo astrale si possono conoscere persone pi o meno evolute, abitanti in varie parti del mondo, venire a contatto con entit astrali di vario genere ed anche, cosa ancor pi notevole, si possono risolvere dei problemi che nel Mondo fisico si presentavano come difficilmente superabili. Va ricordato che il corpo astrale, e gli altri veicoli che nel sonno lasciano il corpo fisico, rimangono collegati con esso da un sottile condotto energetico, una specie di cordicella chiamata "funicella d'argento". Se la funicella si dovesse staccare subentrerebbe la morte perch i corpi sottili non potrebbero pi rientrare nel corpo fisico.
Riferimenti bibliografici
1) Tratto da: La Cosmogonia dei Rosacroce, di Max Heindel, Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (VR), 1996. 2) Tratto da: Terapia mentale mediante i colori, The Maitreya School of Healing, revised edition 1993, 2 Jeymer Avenue - Willesden Green - London NW2 48L - England. 3) A. Bailey, A treatise on white magic, Lucis Press, Londra, 1951, pag. 318.
Bibliografia
A. E. Powell, Il Corpo Astrale, Edizioni Adyar, Settimo Vittone, TO, 1996. Anna Renda, Il Corpo Astrale. Articolo apparso sul Giornale dei Misteri n. 114 - 53. 88 - La Luce dell'Anima
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Per chi viaggi nel piano astrale, lo scenario e ogni altra cosa sembrano solidi, come lo sembrano, all'occhio fisico, le pi solide sostanze... Per dare un esempio di questa forma di viaggio, dir che si pu viaggiare, nell'astrale, da Berlino a Bombay solo desiderandolo o volendolo fare... Se si hanno le conoscenze e la capacit per farlo si possono attraversare tutti i sottopiani del Mondo astrale o soffermarsi su uno solo in particolare.
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Osservando dall'alto potremo vedere una grande moltitudine di piccole luci; ognuna di esse rappresenta un'anima u mana. Vi sono alcune luci che si distinguono per la loro brillantezza ed altre che risplendono come lampi elettrici: sono l'aura degli individui pi progrediti spiritualmente.
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Gli elementari
Gli elementari sono gli "spettri astrali" di uomini depravati che, continuano ad essere attirati dal Mondo materiale in cui cercano di perpetuare i loro vizi. Generalmente questo termine viene utilizzato per indicare i fantasmi e gli spettri di persone defunte.
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Gli antichi occultisti chiamarono le entit della terra di questa classe col nome di "gnomi"; quelle dell'aria col nome di "silfidi"; le entit dell'acqua "ondine" e quelle del fuoco "salamandre". Questa classe di entit astrali di regola evita la presenza dell'uomo e fugge dai luoghi in cui l'uomo abita. Evitano le grandi citt perch preferiscono le solitudini della natura. Non sono contrarie alla presenza fisica dell'uomo ma le sue vibrazioni mentali risultano molto sgradevoli per loro. Una certa classe pu essere chiamata quella dei "bravi ragazzi", la quale, ogni tanto, sembra provar piacere nell'aiutare gli esseri umani. Molti di questi casi sono narrati nell'antico folklore, ma la vita moderna ha fatto ritirare dalla scena questi benevoli amici. Un'altra classe, oggi molto rara, si diverte a fare scherzi fanciulleschi soprattutto ai campagnoli. Nelle sedute spiritiche questi scherzi sono spesso evidenti. Gli antichi maghi erano spesso assistiti da esseri di questa classe. E oggi in India, in Persia, in Cina e in altre regioni orientali nota questa assistenza. Molti dei fatti meravigliosi di questi maghi sono attribuiti a tale aiuto. Queste creature non sono ostili all'uomo, sebbene ogni tanto possano fargli degli scherzi. Sembrano particolarmente inclini a far tiri birboni ai neofiti della ricerca psichica, che cercano di penetrare nel Mondo astrale senza un'istruzione adatta. A questi neofiti possono apparire sotto forme paurose o come mostri, allo scopo di allontanarli dalla regione astrale in cui possibile osservarli. Generalmente non prestano attenzione all'occultista avanzato, lo lasciano stare o fuggono la sua presenza.
L'ESSENZA ELEMENTALE
L'essenza elementale una strana vita semi-intelligente che ci circonda e che vivifica la materia dei piani mentale ed astrale. Questa essenza delicatamente sensitiva, intensamente viva ma non ancora individualizzata. Presenta delle caratteristiche che la fanno simile al plancton marino per, a differenza di questi, possiede una specie di istinto innato che la spinge a raggrupparsi al fine di creare delle vere e proprie strutture energetiche. Questo, per l'essenza elementale, rappresenta il primo passo verso quel processo che, dopo miliardi di anni, le permetter di costituire le forme solide del regno minerale. L'essenza elementale, per poter continuare la sua evoluzione deve procedere verso i mondi sempre pi densi, ovvero ricercare vibrazioni sempre pi grossolane. Questo percorso esattamente l'opposto di quello del mistico che cerca di "salire" sempre di pi verso Dio. Mentre l'essenza elementale cerca la grossolanit per poter scendere verso la materia, il mistico si innalza nei reami spirituali con le sottilissime vibrazioni della devozione e dell'amore. Pu sembrare strano parlare di materia che prova sensazioni ed evolve. Per poterlo comprendere bisogna ricordare come l'opera del Creatore nell'universo contempli un ciclo involutivo, dove la Sua essenza tende dal divino al minerale, ed un ciclo evolutivo dove il minerale tende di nuovo al Creatore generando, nel suo lungo percorso, che dura miliardi di anni, i regni vegetale, animale, umano e superumano. Nella religione Ind questo lunghissimo processo viene definito "Respiro di Brahma". Il ciclo involutivo rappresenta l'espirazione, con cui appare il Creato, e quello evolutivo l'inspirazione, con cui Tutto ritorna a Colui che l'ha creato. A tutti gli effetti l'essenza elementale appartiene all'onda di involuzione tramite cui la divinit, per una serie di addensamenti successivi, si "incarna" nella materia assumendo l'aspetto che ci viene presentato dai minerali. Pensiamo cos di aver chiarito perch questa essenza presenti una sua coscienza e cerchi le vibrazioni grossolane che per lei rappresentano l'unico modo di evolvere.
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Riferimenti bibliografici
1) Zolar, Il libro delle antiche conoscenze, pagg. 122-127, Edizioni SIAD, Milano, 1981. 2) Ibid., pag. 147. 3) Ibid., pagg. 128-129. 4) Ibid., pagg. 129-130. 5) G. Jinarajadasa, Il Mistero della vita e della forma, pag. 118, Editrice Libraria Sirio, Trieste, 1977. 6) Zolar, Il libro delle antiche conoscenze, pagg. 130-131, Edizioni SIAD, Milano, 1981. 7) G. Jinarajadasa, Il Mistero della vita e della forma, pagg. 118-119, Editrice Libraria Sirio, Trieste, 1977. 8) Zolar, Il libro delle antiche conoscenze, pagg. 131-132, Edizioni SIAD, Milano, 1981. 9) Ibid., pagg. 134-135. 10) Ibid., pagg. 143-144.
Bibliografia
A. E. Powell, Il Corpo Astrale, Macro Edizioni, Cesena, Forl, 1997.
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infatti le seconde assumeranno sempre e comunque un carattere prioritario. Rimandiamo ad una prossima lettera una pi dettagliata descrizione del corpo causale.
ombre di marrone e giallo in relazione alla disposizione personale. Non vi nessuna parte del corpo mentale che sia soggetta a modificarsi al pari di questa. Nella parte inferiore dell'ovoide vengono espressi i pensieri pi indesiderabili: una specie di color fango denota l'egoismo ed al di sopra di questo si trova alle volte un anello dovuto a pensieri di odio, astuzia o paura.
La telepatia (1)
Quando due individui, opportunamente addestrati, spostano la loro coscienza nel corpo mentale e comunicano tra loro, possono utilizzare suoni, forme e colori; questo fatto permette loro di convogliare un'idea nella sua completezza, presentandola sotto forma di immagine colorata e musicale. Questo tipo di comunicazione pertanto molto pi completa di quella ottenuta mediante la parola. Noi tutti, sebbene del tutto inconsapevolmente, siamo costantemente coinvolti in un continuo scambio telepatico. Sarebbe pertanto assai produttivo se cominciassimo, in modo regolare, ad esaminare ci che appare nella nostra mente per renderci conto di quanti "disturbi" sono in grado di entrarvi. A tal scopo potremmo pertanto iniziare ad esaminare i nostri pensieri e cercare di determinarne l'origine. Sono nostri? Provengono da un'altra persona o gruppo di persone? Sono costruttivi o distruttivi? Ci portano gioia o tristezza, pace o agitazione? Vale la pena di tenerli nella nostra mente oppure no?
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Le onde-pensiero (1)
Ogni pensiero, produce delle onde che tendono a propagarsi nello spazio circostante, perch nell'atmosfera vi molta materia mentale pronta a rispondere a simili impulsi. Queste onde sono simili a quelle create da una pietra che cade in uno stagno; per non si propagano in un piano solo, ma in molte dimensioni, come quelle del sole o di una lampada. Vi sono molte variet di materia mentale, ed ognuna di queste ha la sua speciale qualit di vibrazione, alla quale pi abituata ed alla quale pi rapidamente risponde. Un pensiero complesso generalmente utilizza molte variet di materia mentale. In generale, possiamo dire che i pensieri di male o di egoismo sono espressi con la materia pi grossolana, mentre i pensieri buoni ed altruistici, generano delle vibrazioni pi rapide che mettono in moto la materia pi fine dei sottopiani superiori. Le vibrazioni emesse da un pensiero tendono a riprodursi ogni qualvolta ne hanno l'occasione. Perci, quando urtano un altro corpo mentale, tendono a far nascere in esso una vibrazione simile a quella originaria. La distanza alla quale arriva un'onda-pensiero, e l'energia che possiede, dipende dall'intensit e chiarezza del pensiero originale. Si deve notare che un'onda-pensiero non trasmette un'idea completa e definita, ma piuttosto tende a produrre un pensiero del suo stesso carattere. Cos, per esempio, se un Ind emette un pensiero devozionale, in un Maomettano le sue vibrazioni ecciteranno la devozione ad Allah e in un Cristiano a quella verso Ges. La potenza del pensiero di pi persone unite sempre molto pi grande della somma dei loro pensieri separati; perci oltremodo benefico per qualsiasi citt o comunit che vi siano delle persone che si riuniscono per generare pensieri di alto livello. Va sottolineato che, cos come nelle trasmissioni di onde elettromagnetiche, pi alto il numero delle vibrazioni pi l'onda generata possiede energia; questo il motivo per cui i telefonini usano una frequenza elevatissima che permette loro di comunicare con una piccolissima potenza. Pertanto colui che emette pensieri puri, buoni e forti, produce delle vibrazioni assai elevate nella materia dei sottopiani pi alti della sua mente, mentre la stessa materia non affatto utilizzata dall'uomo comune. Simile pensatore, perci, veramente una sorgente di bene nel mondo, e stimola in coloro che lo circondano la parte pi sottile della loro mente, incentivando nuovi e pi vasti campi di pensiero. Vi sono altri fattori che influiscono sull'energia di un'onda-pensiero; questi sono la natura stessa dell'onda e l'opposizione che pu trovare nella sua propagazione. Le onde che hanno un'alta percentuale di contenuto emotivo, e si propagano nella materia mentale ed astrale, sono solitamente sommerse da una moltitudine di altre vibrazioni del medesimo livello, cos come un piccolo rumore si perde in mezzo al tumulto di una folla che protesta per qualche ragione. Per questo motivo, i pensieri ordinari che riguardano se stessi, dopo essere nati nel Mondo mentale si tuffano nei corrispondenti bassi livelli dell'astrale; e per quanto emessi con energia, incontrano una quantit tale di pensieri simili che sono costretti a perdersi nella confusione. Un pensiero di carattere elevato, ha invece un campo di azione molto pi vasto, perch si propaga nella materia sottile del Mondo mentale dove vi sono pochi pensieri e si pu espandere con facilit. 100 - La Luce dell'Anima
Non esagerato dire che chi coltiva pensieri impuri o cattivi diffonde delle onde che pregiudicano il livello morale dei suoi simili. Tenendo presente che una larga quantit di gente porta con s i germi del male (solitamente latenti), l'onda-pensiero emanata da un pensiero impuro o sacrilego pu risvegliarne l'attivit e dar loro l'inizio per un eventuale sviluppo. Molto male viene fatto in questo modo, seppur inconsciamente, da coloro che non cercano di correggersi e che dovranno rispondere per le loro azioni ed i loro pensieri. D'altra parte ugualmente vero che un pensiero benefico pu influire sul prossimo nel modo migliore. Tutti coloro che pensano hanno quindi una grande responsabilit, specialmente se lo fanno con forza e chiarezza, perch inevitabilmente i loro pensieri influenzeranno una grande quantit di persone. Perci ciascuno di noi dovrebbe mantenere pensieri elevati al fine di irradiare su coloro che ci circondano amore, calma, pace, e cos via. Purtroppo pochi sono consapevoli del bene che potrebbero fare servendosi della potenza del pensiero. Pu darsi che talvolta non possiamo fisicamente aiutare un sofferente perch questi non ci considera validi o simpatici, ed il suo cervello fisico chiuso ai nostri suggerimenti. Il corpo astrale e mentale di costui sono per molto impressionabili possiamo comunque aiutarlo con un pensiero di aiuto, affetto, calma ed ottimismo.
Ognuno di noi, nella sua vita quotidiana, produce tre classi di forme pensiero: 1. quelle che, non essendo relazionate a noi stessi, e neppure rivolte ad altre persone, vengono lasciate indietro a marcare il percorso della vostra vita. 2. quelle che, essendo dirette verso una persona, un animale, una pianta, ecc., partono da noi e vanno nella direzione del traguardo stabilito. 3. quelle che, essendo centrate su noi stessi, restano sospese nelle vostre vicinanze e ci seguono sempre e comunque. Esse possono muoversi nel mondo del desiderio per raggiungere un punto dove le vibrazioni sono pi congeniali oppure aleggiare intorno a chi le ha generate: idee fisse, pregiudizi e preconcetti fanno parte di questa categoria. Essi non sono altro che forme pensiero cristallizzate che costituiscono una specie di paraocchi tendente ad alterare la realt delle cose. Qualit delle forme-pensiero Vi possono essere delle forme pensiero altamente spirituali ed altre della pi bassa materialit, individuali o collettive in relazione al numero delle persone coinvolte nella loro creazione. La loro durata dipende dall'intensit dei pensieri, dei sentimenti, dei desideri ecc. che le hanno create. Ve ne sono perci di breve durata ed altre che accompagnano l'uomo per tutta la sua vita terrena e talvolta anche in quella dell'aldil. Alcune forme-pensiero collettive, come l'amor di patria, credi religiosi o politici, possono durare secoli o millenni, perch sono continuamente ricaricate dai pensieri e dai sentimenti di coloro che hanno accettato tali concetti e li condividono. Forme-pensiero personali e il pericolo delle paure provate per gioco Se la forma-pensiero egoistica o egocentrica (come lo sono la maggior parte dei pensieri), vagher costantemente intorno al suo creatore, sempre pronta a reagire su di lui ogni qualvolta egli si trovi in condizione di passivit. Prendiamo, per es., il caso di un uomo che si abbandona sovente a pensieri impuri; egli potr dimenticarli fintanto che la sua attenzione occupata nel fare qualcosa, ma quando l'attenzione cala e la mente non pi concentrata, le forme-pensiero di impurit (che gli aleggiavano intorno), lo assaliranno inducendolo in tentazione. Se tale individuo sufficientemente intelligente potr rendersi conto di quanto avviene e forse pensare di essere "tentato dal demonio". In realt la tentazione gli viene dall'esterno solo in apparenza, perch solo la logica reazione delle forme-pensiero che lui stesso ha creato. Ogni individuo si muove nello spazio, racchiuso in una specie di gabbia, costituita dalle forme-pensiero frutto delle sue abituali attivit mentali; questa "gabbia" costituita da idee cristallizzate, pregiudizi e preconcetti, gli impedisce di vedere le cose nella loro giusta luce e lo porta ad interpretare ci che vede e sente in modo del tutto personale. Pertanto un individuo non vedr mai nulla con precisione, finch non avr raggiunto il completo dominio dei propri sentimenti e dei propri pensieri. Se un certo pensiero ripetuto pi volte, pu generare una forma-pensiero talmente forte che, per evitare la propria estinzione, pu ricreare il pensiero che l'ha generata nella mente del pensatore. Da questo fatto nasce il grande pericolo che corrono coloro che si "divertono" assistendo a film dell'orrore o similari. Essi, senza saperlo, creano una forma-pensiero di tensione e terrore che, nel tempo, pu instaurare paure irragionevoli a cui i tranquillanti potranno offrire solo un leggero sollievo. Forme-pensiero senza una direzione precisa Se la forma-pensiero non formata da pensieri riguardanti se stessi, o non rivolta verso qualcosa o qualcuno, vaga nello spazio e, se non viene a contatto con altri corpi mentali con vibrazione similare, esaurisce gradatamente la sua energia e scompare.
Se, al contrario, riesce a contattare uno o pi corpi mentali con le sue stesse vibrazioni, ne viene assorbita e susciter in essi pensieri uguali o simili a quelli che l'hanno generata. Vediamo perci che migliaia di persone possono essere influenzate da una forma pensiero con sufficiente energia. Forme-pensiero dirette verso altri Se il pensiero di un individuo o i suoi sentimenti, sono diretti verso una data persona, la forma-pensiero derivante si diriger verso di essa e, se trova nel suo corpo astrale e mentale la materia adatta si scaricher con un effetto correlato al tipo di pensiero originario. Desideriamo sottolineare il fatto che, se l'aura del destinatario non contiene una materia adatta a rispondere, la forma pensiero non pu produrre alcun effetto. Da questo fenomeno proviene il detto "un cuore e una mente puri sono la miglior protezione". Questa purezza, infatti, costruisce un corpo astrale e mentale di materia assai sottile, incapace di rispondere alle vibrazioni che richiedono una materia grossolana. L'Egregore Un egregore un'entit collettiva creata dal pensiero di tutti gli individui appartenenti a un gruppo, un popolo, oppure a una religione; i loro pensieri ed i loro desideri, che vanno tutti nella medesima direzione formano un egregore impregnato, nutrito, modellato da quella collettivit. Un egregore pu aiutare sia una comunit che l'intera umanit, perci essenziale comprendere come si pu formare un egregore potente che lavori nel mondo, che aiuti e illumini le creature.
di nuovo con ulteriore forza. Tale processo ripetuto molte volte, e crea all'interno della nostra personalit, o un ambiente terribilmente oscuro (quando gli elementali sono di livello basso), o una forte atmosfera di amore (se sono pensieri-desideri di buona qualit). Nello stesso modo con cui possiamo avvelenare il corpo fisico, se consumiamo del cibo pericoloso, o purificarlo se ce ne prendiamo buona cura, cos possibile avvelenare o purificare le nostre personalit. Questo il modo con cui il carattere umano si evolve.
Riferimenti Bibliografici
1) Elaborato da: Il Corpo Mentale, di A. E. Powell, Macro Edizioni, Cesena, Forl, 1997. 2) Elaborato da: Le forme pensiero, di Besant e C.W. Leadbeater, pagg. 12-15, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO), 1997. 3) Elaborato da Alchimia spirituale, di Filiberto Zarattini, pagg. 111-117, Edizioni Societ Teosofica, Trieste, 1979. 4) Kyracos C. Markides, Omaggio al Sole, pagg. 135-136, Edizioni Miriadi, Via Cassanese, 4 - Traverserolo, Parma.
Bibliografia
La terapia mentale mediante i colori, The Maitreya School of Healing, revised edition 1993, 2 Jeymer Avenue - Willesden Green - London NW2 48L - England. G. Jinarajadasa, Il Mistero della vita e della forma, pagg. 118-119, Editrice Libraria Sirio, Trieste, 1977.
Premessa
L'uomo un animale pi un Dio vivente, entro il suo guscio fisico. Dottrina Segreta II Erman Hesse, nel suo libro Siddartha, paragona l'uomo ad una goccia d'acqua del mare che, in questo caso, rappresenta Dio. Ogni goccia, fintanto che resta nell'oceano, fa parte del tutto e non possiede una coscienza separata con cui affermare "Io sono un goccia e come me ne esistono altre". Solo quando l'acqua evapora, ed il vapore si condensa, appaiono le gocce separate. Ognuna di esse, volendo, pu darsi un nome e proclamare "Io sono N...". Cos accade per lo Spirito dell'uomo che si separato dal Fuoco Divino diventandone una scintilla (detta Monade o Jiva) che scesa ad abitare nel Mondo Monadico. La Monade, fintanto che resta nel Mondo monadico, non pu avere una coscienza individuale, perch in tale Mondo ogni parte condivide la coscienza universale del Tutto. Pertanto la Monade, pur restando nel suo Mondo, scende con una parte di s nei Mondi spirituale, intuitivo e mentale superiore. Quando arriva a ricoprirsi con la sostanza del Mondo mentale superiore, possiede finalmente un involucro abbastanza denso da consentirle di sentirsi isolata e distinta.
Ego o Anima
Io o Personalit
Mentre la materia il mezzo con cui l'Ego pu lavorare e fare esperienze, l'Ego stesso, su un piano pi elevato, il mezzo utilizzato dallo Spirito per sviluppare le varie potenzialit che porta con s, in forma latente, dal momento in cui stato creato.
La tragedia dell'umanit
Quando pensiamo a noi stessi, non ci riferiamo all'Ego bens al nostro "Io", ovvero siamo concentrati sulla nostra personalit. Questa l'attuale tragedia dell'uomo la cui coscienza inviluppata dai corpi fisico, astrale e mentale, e perci non si rende conto della sua vera natura: quella spirituale. In effetti, ognuno di noi, se riuscisse a focalizzare la sua coscienza nell'Ego, potrebbe considerare l'insieme dei suoi veicoli inferiori (corpo fisico, astrale e mentale), come un burattino: uno strumento con cui fare esperienze nel mondo della materia, delle emozioni e del pensiero. Invece, purtroppo, ci identifichiamo con lo stesso burattino e siamo pesantemente coinvolti nei suoi desideri e nelle sue passioni, mentre ne dovremmo essere alquanto distaccati.
L'individualizzazione (1)
Possiamo considerare il corpo causale un involucro necessario affinch una Monade, pur restando universale nella sua essenza, appaia come separata dal resto delle cose e delle persone. Lo scopo di questa separazione quello di permettere alla Monade di svilupparsi e crescere; permettergli di conoscere e lavorare nei Mondi inferiori (fisico, astrale e mentale inferiore) nello stesso modo in cui conosce i Mondi spirituali. Pertanto non pu esistere alcun "uomo", nessun essere "umano", finch la Monade, non si riveste con il corpo causale, che gli conferisce l'individualit. Gli animali, pur avendo un corpo astrale ed un abbozzo di corpo mentale inferiore, non hanno una coscienza singola perch mancano del corpo causale che la pu conferire.
Quando un individuo diventa forte nell'intelletto e nella volont, senza crescere nello stesso tempo in altruismo ed in amore, invece di espandersi si contrae attorno al suo centro separato; in tal modo esso costruisce intorno a s una parete di egoismo ed utilizza i poteri in via di sviluppo per se stesso invece che per gli altri. Per questa ragione l'ambizione, l'orgoglio ed il potere dell'intelletto, usati per scopi egoistici, sono molto pi pericolosi e mortali nei loro effetti che non le colpe pi appariscenti della natura inferiore. E' per questo motivo che "il Fariseo spesso pi lontano dal regno di Dio, che non il pubblicano e il peccatore".
Riferimenti Bibliografici
1) Arthur E. Powell, Il Corpo Causale, pag. 86, Macro Edizioni, Cesena, Forl, 1997. 2) Ibid., pagg. 86-87. 110 - La Luce dell'Anima
3) Ibid., pag. 91. 4) Ibid., pag. 86. 5) La terapia mentale mediante i colori, The Maitreya School of Healing, revised edition 1993, 2 Jeymer Avenue - Willesden Green - London NW2 48L - England. 6) Arthur E. Powell, Il Corpo Causale, pagg. 103-104, Macro Edizioni, Cesena, Forl, 1997. 7) Ibid., pag. 105, Macro Edizioni, Cesena, Forl, 1997. 8) Omraam Mikhael Aivanhov, La nuova Terra, pag. 175, Edizioni Prosveta.
Il Mondo Mentale inferiore un luogo di suprema beatitudine, poich in esso si trovano le anime dei defunti in quella condizione di felicit che la religione Cattolica definisce "Paradiso". Nel sottopiano pi basso vivono gli uomini, le donne e i bambini nel cui carattere, allorch erano sulla terra, predomin l'amore (per quanto limitata, stante avverse circostanze, possa esserne stata l'espressione). Essi gioiscono per secoli in beata comunione con quelli che amarono in terra ed il cui affetto costitu la pi alta beatitudine dei loro sogni terrestri. Sul sottopiano successivo si trovano quelli che all'affetto unirono la devozione per qualche ideale religioso; sul sottopiano superiore a questo stanno gli uomini e le donne che espressero i loro sogni di amore e di devozione in atti filantropici; sul quarto sotto piano (il pi sottile) sono quelli che alle precedenti belle qualit unirono, alla manifestazione della loro anima quand'era sulla terra, una natura filosofica, artistica o scientifica. Nel Mondo Mentale inferiore si trovano anche innumerevoli "forme-pensiero" o idee, rivestite di sostanza mentale che possono essere considerate come vere entit, viventi ed intelligenti. Quelle di natura collettiva corrispondono alle "ideologie" che prevalgono nelle masse umane. Anche da queste forme pensiero bisogna proteggerci per non esserne dominati ed ossessionati. Per farlo occorre un'attenta vigilanza e l'uso della discriminazione spirituale.
Nell'acqua, abbiamo le ondine che creano, in alchimia occulta, la catarsi dell'elemento acqua e nel fuoco troviamo le salamandre. E' di questi inferiori spiriti angelici che la magia nera, in Atlantide, si serv, sino ad abusarne... Infatti esistono delle invocazioni specifiche, per richiamare le ondine, o le silfidi, o le fate, o le salamandre. Il mondo devico presente ovunque; in noi, fuori di noi. Ogni classe di Deva sotto uno specifico Raggio, possiede i suoi colori naturali, i suoi suoni, i suoi profumi. Esistono i Deva Maggiori, che sono a capo di ciascun piano dell'essere; quelli che sono a capo di ogni sottopiano; quelli che sono a capo di gruppi interi, e cos via, sino a che si arriva alle propaggini del mondo angelico, che sono gli elementali, le fate, le salamandre, gli elfi e le silfidi, ecc..
Si tratta di sviluppare gli organi interni di percezione, di stabilire un'azione reciproca, una cooperazione cosciente. Ma si pu anche fare l'inverso, cio cominciare ad agire, e cooperare prima di avere percepito, e cos cooperando entrare in una crescente comunione, fino ad acquistare consapevolezza. La nostra azione interna, la nostra cooperazione consiste anzitutto nell'invocare. Ricordiamo sempre il valore magico dell'invocazione, che sintesi di meditazione, preghiera e affermazione. La sua funzione "di creare un canale di afflusso, e poi di evocare (richiamare) e di render possibile alle schiere di Esseri superiori di proiettare la Loro Luce, il Loro Amore, la Loro Potenza fino ai livelli ove vivono le Personalit umane (vedi La Grande Invocazione, lettera "La Luce dell'Anima" n. 8, n.d.r.).
Riferimenti Bibliografici
1) Liberamente tratto da: Le vie dello spirito, di Roberto Assagioli, pagg. 25-30, Edizione a cura di Giuseppe Filipponio, Via Lauretina, 622, 00143, Roma, 1974. 2) G. Jinarajadasa, Il Mistero della vita e della forma, pagg. 119-121, Editrice Libraria Sirio, Trieste, 1977. 3) Liberamente tratto da: La Grande Sintesi della Tradizione Esoterica, a cura di Guido Da Todi, 22 lezione. Sito: www.esonet.org.
stati trattenuti in vita per delle inutile ore e sarebbero stati assai lieti se i parenti (e i medici, n.d.r.), li avessero lasciati morire in pace.
Il purgatorio
Quando il corpo eterico si disintegra il defunto inizia a vivere nel Mondo astrale, utilizzando gli altri corpi sottili. Mentre permane nel Mondo astrale si dedica ad osservare il panorama della vita appena terminata e soffre per ogni sofferenza che gli altri hanno subito a causa sua. Questa fase dura all'incirca un terzo degli anni vissuti nel corpo fisico e viene fatta a ritroso, ovvero dalla morte alla nascita; in questo modo si vede per primo il dolore arrecato e poi l'azione che lo caus. Questo esame assai importante perch permette al defunto di rendersi conto di quanto male ha causato e, questa consapevolezza, sensibilizza la sua coscienza. Va notato che quando uno spirito entra nel purgatorio, esattamente lo stesso personaggio che era prima di morire; ha gli stessi gusti, gli stessi desideri, le stesse avversioni di prima. Non ha per il corpo fisico per soddisfare i suoi desideri; il beone, ad esempio, desiderer ardentemente bere, ancor pi di quando era in vita. Egli, non avendo lo stomaco, potrebbe entrare in un bar, penetrare nel corpo fisico di un beone e soddisfare, suo tramite, il suo pressante desiderio. Il supplizio di Tantalo, intende appunto mostrare la situazione dei viziosi durante il purgatorio. Il supplizio termina quando il defunto comprende che non ha pi alcuna possibilit di soddisfare i desideri carnali e supera i suoi vizi avanzando cos nel cammino spirituale. Se i suoi desideri fossero insaziabili, al punto da non poter resistere senza essere appagati, la sofferenza sarebbe davvero "infernale" anche se non vi fossero fiamme di sorta. Se la vita terrena stata vissuta sobriamente il processo di purificazione viene terminato in breve tempo, sar invece assai lungo se le brame ed i desideri sono stati forti ed incontrollati.
onesti ed integri; che non hanno recato danno ad alcuno, ma che, durante la vita terrena, furono completamente presi dagli affari mondani e non si curarono affatto della vita superiore. Per loro la vita nel Mondo astrale una condizione di opprimente monotonia; in quel Mondo, infatti, non esistono gli "affari", e neppure qualcosa con la quale sostituirli. Fino a che non impara ad occuparsi di cose superiori agli affari mondani, il defunto vive un'esistenza molto dura. Qui si trovano coloro che quando rivolsero il pensiero al problema della vita conclusero che "con la morte finisce tutto", e quelli che negarono l'esistenza dei mondi sottili.
Lo scopo di questi esperimenti, era dimostrare in quale misura sarebbe stato loro possibile di rivestirsi dei materiali che costituiscono i due eteri pi grossolani e di quelli che formano le regioni gassose del nostro pianeta. Si cos riscontrato che coloro che erano trapassati da poco tempo potevano sopportare facilmente le basse vibrazioni dell'etere, bench le loro aspirazioni superiori gli impedissero di sentirsi a loro agio o di restarvi per un tempo pi lungo di quello necessario. Gli spiriti che si trovavano nel Mondo astrale avevano invece pi difficolt e le medesime aumentavano in proporzione a quanto lo spirito, nel suo purgatorio, si era sbarazzato delle sostanze dense del Mondo astrale. Per gli spiriti prossimi ad entrare nel primo cielo tali difficolt diventavano notevoli. Essi spiegavano che pareva loro di dover entrare in un pozzo molto profondo e di soffocare. E' stato inoltre constatato che era assolutamente impossibile che una persona vivente riuscisse a scorgere gli spiriti pi o meno rivestiti di materia eterica. Sono stati provati diversi stratagemmi per indurre i viventi a guardare nella direzione in cui si trovavano gli spiriti ma nessuno di essi diede dei risultati positivi.
Chi risusciter? Tutti gli uomini che sono morti: "quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna" (Gv. 5,29). Pag. 266, versetto 999. Come? Cristo risorto con il suo proprio corpo: "Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io!" (Lc 24,39); ma egli non ritornato ad una vita terrena. Allo stesso modo, in lui, "tutti risorgeranno coi corpi di cui ora sono rivestiti" (Concilio Lateranense) ma questo corpo sar trasfigurato in corpo glorioso (Fil 3,1), in "corpo spirituale" (1 Cor 15,44): Ma qualcuno dir: "Come risuscitano i morti? Con quale corpo verranno?". Stolto! Ci che tu semini non prende vita, se prima non muore, e quello che semini non il corpo che nascer, ma un semplice chicco... Si semina corruttibile e risorge incorruttibile... E' necessario infatti che questo corpo corruttibile si vesta di incorruttibilit e questo corpo mortale si vesta di immortalit (1 Cor 15,35-37.42.53). Pag. 266, versetto 1000. Il "come" supera le possibilit della nostra immaginazione e del nostro intelletto; accessibile solo nella fede. Ma la nostra partecipazione all'Eucaristia ci fa gi pregustare la trasfigurazione del nostro corpo per opera di Cristo: Come il pane che frutto della terra, dopo che stata invocata su di esso la benedizione divina, non pi pane comune, ma Eucaristia, composta di due realt, una terrena, l'altra celeste, cos i nostri corpi che ricevono l'Eucaristia non sono pi corruttibili, dal momento che portano in s il germe della risurrezione (S. Ireneo di Lione, Adversus haereses, 4, 18, 4-5). Pag. 266, versetto 1001. Quando? Definitivamente "nell'ultimo giorno" (Gv 6,39-40.44.54; 11,24); "alla fine del mondo" (Concilio Ecumenico Vat. II, Lumen gentium, 48). Infatti, la risurrezione dei morti intimamente associata alla Parusia di Cristo (venuta del Cristo negli ultimi tempi, n.d.r.): Perch il Signore stesso, a un ordine, alla voce dell'Arcangelo e al suono della tromba di Dio, discender dal cielo. E prima risorgeranno i morti in Cristo (1 Ts 4, 16).
L'interpretazione dell'Esoterismo
Come avremo modo di vedere l'interpretazione data dall'esoterismo ben diversa da quella data dalla Chiesa Cattolica e, ci che pi conta, utilizza come convalida anche alcuni brani della Bibbia. Seguono le differenze fondamentali tra le due interpretazioni: Chiesa: considera la risurrezione un fenomeno a cui parteciperanno i corpi fisici di coloro che sono defunti e che ora stanno nella tomba. Si leggano al proposito i brani seguenti: "Tutti risorgeranno coi corpi di cui ora sono rivestiti" (Concilio Lateranense). "Vidi poi un grande trono bianco e Colui che sedeva su di esso. Dalla sua presenza erano scomparsi la terra e il cielo senza lasciar traccia di s. Poi vidi i morti, grandi e piccoli, ritti davanti al trono. Furono aperti dei libri. Fu aperto anche un altro libro, quello della vita. I morti vennero giudicati in base a ci che era scritto in quei libri, ciascuno secondo le sue opere. Il mare restitu i morti che esso custodiva e la morte e gli inferi resero i morti da loro custoditi e ciascuno venne giudicato secondo le sue opere. Poi la morte e gli inferi furono gettati nello stagno di fuoco. Questa la seconda morte, lo stagno di fuoco. E chi non era scritto nel libro della vita fu gettato nello stagno di fuoco" (Apo 20, 11-15). Esoterismo: vede la risurrezione come il momento in cui una persona, dopo molte vite di giusto operato, riuscita a far sviluppare il seme del suo "corpo spirituale" o "corpo causale" (che tutti abbiamo allo stato germinale) e pu vivere nei regni invisibili senza aver bisogno di un corpo fisico. 122 - La Luce dell'Anima
San Paolo, se letto con una visione esoterica delle cose, molto esplicito nel sottolineare che la risurrezione non avviene con il corpo fisico, afferma infatti che "la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio" (I Cor 15,50). Egli ben sapeva dell'esistenza del corpo spirituale che tutti noi abbiamo e dovremmo coltivare con cura come si coltivano i semi, lo sottolinea dicendo: "se c' un corpo animale, c' anche un corpo spirituale" (1 Cor 15, 44). E' notevole come nelle edizioni vecchie della Bibbia il corpo spirituale veniva chiamato "soma psuchicon" o corpo-anima. Nei versetti precedenti, egli ci spiega il cammino che l'uomo "seminato sulla terra" dovrebbe seguire per poter vivere nei mondi spirituali, ecco le sue parole: "si semina corruttibile e risorge incorruttibile; 43 si semina ignobile e risorge glorioso, si semina debole e risorge pieno di forza; 44 si semina un corpo animale, risorge un corpo spirituale" (1 Cor 15, 43-44). Nella prima lettera ai Tessalonicesi egli spiega anche come al ritorno del Cristo coloro che avranno sviluppato il corpo spirituale risorgeranno per andare con Lui tra le nuvole e l restare per sempre. "E prima risorgeranno i morti in Cristo; quindi noi, i vivi, i superstiti, saremo rapiti insieme con loro tra le nuvole, per andare incontro al Signore nell'aria, e cos saremo sempre con il Signore. Confortatevi dunque a vicenda con queste parole" (1 Tess 4, 17-18).
Riferimenti bibliografici
1) Liberamente tratto dalla Cosmogonia dei Rosacroce, di Max Heindel, Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (VR). 2) Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana. 3) Max Heindel, Massoneria e cattolicesimo, pag, 82, Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (VR).
Brahma, fino ai vegetali, le trasmigrazioni, che hanno luogo in questo mondo orribile, che si autodistrugge senza tregua..." (4). "Dandosi alla meditazione pi profonda, L'asceta osservi il cammino dell'anima attraverso i diversi corpi, dal grado pi alto fino al pi basso, cammino che stentano a intravvedere coloro il cui spirito non stato perfezionato dai Veda..." (5). Altri notevoli passi del Codice di Man alludono non solo chiaramente alla dottrina della rinascita, ma indicano la ragione delle vicende del destino umano e il modo come l'uomo pu emanciparsi dalla sua condizione mortale (non dover rinascere, n.d.r.): "Ogni atto del pensiero, della parola, del corpo, porta un frutto buono o cattivo: dalle azioni degli uomini risultano le loro differenti condizioni" (6). "Colui che dotato di questa vista sublime, non pi incatenato dalle sue opere, ma colui che privo di questa vista perfetta, destinato a rinascere in questo mondo" (7). "Quando gli uomini delle quattro classi, senza una necessit urgente, deviano dai loro particolari doveri, passano nei corpi pi vili e sono ridotti in schiavit sotto i loro nemici ..." (8). "L'uomo considerando con il suo spirito che queste trasmigrazioni dell'anima dipendono dalle virt o dai vizi, diriga sempre il suo spirito verso la virt..." (9). Nel Mundakaupanishad troviamo questo brano assai interessante: "Chi si crea dei desideri con la sua mente, nasce di nuovo a cagione dei suoi stessi desideri" (10). Anche nella Bhagavad Gita, che possiamo considerare come il Vangelo degli Induisti (circa V secolo a.C.) si trovano dei riferimenti molto chiari: "Come per il corpo dell'anima incarnata vi il sopraggiungere dell'infanzia, della giovent e della vecchiaia, cos vi per l'anima di prendere un altro corpo, su questo punto il saggio non perplesso" (11). "Come l'uomo deponendo i vecchi abiti ne prende altri nuovi, cos lo spirito spogliando i vecchi corpi, entra in altri nuovi..." (12). Tertulliano (160-240 d.C.), uno dei pi antichi Padri della Chiesa, combatteva la dottrina della metempsicosi intesa come possibilit che l'anima umana potesse trasmigrare negli animali e, nel suo Apologetico, tratta l'argomento della resurrezione in modo molto esteso, leggiamo le sue parole: "Se un filosofo afferma, come Laberio, seguendo l'opinione di Platone, che un uomo deriva da un mulo, da una serpe o da una donna e se con abilit dialettica adduce tutti gli argomenti per la comprova di una simile tesi, non otterr forse consenso e susciter fede in altri? ... se invece il cristiano assicura che un uomo morto, ritorner uomo e che Caio diventer Caio, sar subito cacciato dal popolo ... se vi qualche Mente che presiede al ritorno delle anime in altri corpi, perch non si dovr credere che essa trasmigra nella sua stessa sostanza, consistendo nel ripristinare in essere ci che uno era? ... la luce ogni giorno si accende e si spegne, le tenebre si diradano e poi ritornano, le stelle scompaiono e ricompaiono, le stagioni ove finiscono, ricominciano, i frutti si consumano e ritornano, i semi non risorgono pi fecondi se non si corrompono e disfanno: tutte le cose col perire si conservano, tutte le cose con la morte risorgono..." (13). Origene (186-253 d.C.), considerato come un studioso assai serio, credeva nella rinascita e venne scomunicato proprio per questo motivo, In numerosi suoi scritti troviamo esposto il suo punto di vista su questa dottrina, nella sua nota opera Contra Celsum afferma al riguardo: "Non forse pi conforme alla ragione credere che ogni anima per certe misteriose ragioni (parlo secondo l'opinione di Pitagora, Platone ed Empedocle) sia introdotta in un corpo, secondo i suoi meriti e le sue azioni passate?..." (14). S. Agostino dimostra di essere al corrente di questa dottrina quando nel Civitate Dei egli dice: "Certi gentili asserivano che nella rinascita degli uomini avviene quello che i Greci chiamano palingenesi... essi insegnano che avviene l'unione della stessa anima e corpo ogni 440 anni..." (15). Nelle Confessioni, 127 - La Luce dell'Anima
invece, lo ritroviamo mentre esclama: "Quando, oh, Signore, ho io peccato? Quando ero nell'utero di mia madre o prima che io fossi? La mia infanzia seguir ad altra et gi morta? o prima ancora? E dove e chi io fui? Ho io peccato o i miei genitori?..." (16). Ruffino, in una lettera diretta a S. Anastasio, afferma: " ... che questa credenza era comune tra i primi Padri della Chiesa ... " (17). Un'altra conferma, di quanto tale dottrina fosse diffusa nel V secolo, la ritroviamo anche nella preziosa opera De Natura Hominum del vescovo Nemesio, in cui sta scritto: "Tutti i Greci credono che l'anima sia immortale e ritengono che questa passi da un corpo all'altro ... " (18). Anche nella Cabala ebraica, conosciuta per la saggezza del suo contenuto, troviamo degli accenni alla rinascita, nello Zohar, per esempio, sta scritto:" ... tutte le anime sono soggette alle prove della trasmigrazione ... esse devono sviluppare tutte le perfezioni... e se non hanno adempiuto a questa condizione durante una vita, devono incominciare una seconda, una terza, fino a quando ... saranno atte all'unione con Dio..." (19).
In altra occasione, mentre Ges stava discutendo con i suoi discepoli, essi gli dissero che qualcuno pensava che Egli fosse Elia ed altri lo credevano uno dei profeti ritornato in vita. Allora Egli ordin loro di "non dire queste cose a nessuno" (Matteo, XVII, 9; Luca, IX, 21). Infatti tale dottrina, per altri 2.000 anni, doveva restare un insegnamento esoterico, noto solamente ai pochi Iniziati che si erano resi degni di ricevere tale conoscenza. Che Ges abbia insegnato la dottrina della rinascita e la legge di causa ed effetto (detta anche legge del Karma, n.d.r.), viene anche dimostrato nel caso del cieco nato, quando i discepoli Gli domandarono: "Chi ha peccato, quest'uomo o i suoi genitori, perch egli nascesse cieco?" (Giov., IX, 2). Se Ges non avesse insegnato la dottrina della rinascita e la legge di causa ed effetto la naturale risposta sarebbe stata: "Insensati! Come poteva un uomo peccare prima di nascere, e procurarsi la cecit come risultato?". Ma Egli non risponde in tal modo. Non si sorprende della domanda, n la considera come priva di senso, dimostrando cos che essa era perfettamente in armonia coi Suoi insegnamenti. Egli spiega: "n quest'uomo ha peccato, n hanno peccato i suoi genitori; ma egli nato cieco affinch le opere di Dio si manifestassero in lui" (Giov., IX, 3). A questo punto, termina il brano preso dalla Cosmogonia dei Rosacroce. Riteniamo comunque doveroso specificare che le parole "affinch le opere di Dio si manifestassero in lui" sarebbero assai meglio interpretate con "affinch le opere del Dio in lui si potessero manifestare".
E' Dio che ti ha creato, poi ti ha mantenuto, poi ti far morire, e di nuovo ti dar la vita. Sia gloria a Lui! Il Corano
Riferimenti bibliografici
1) Omraam Mikhael Aivanhov, Un pensiero al giorno, Edizioni Prosveta, 1997. 2) Steven Rosen, La reincarnazione e le religioni del mondo, Edizioni Gruppo Futura, 1995, dorso della copertina. 3) Ruffino, Lettera ad Atanasio. 4) Q.W. Judge, L'oceano della Teosofia, Edizioni della Societ Teosofica. 5) Erodoto, Storie, II/22. 6) Tertulliano: Contra Valentinianos, I/XV. 4) Manavadharmashastra, VI, XII. 5) Ibid. 6) Ibid. 7) Ibid. 8) Ibid. 9) Ibid. 10) Mundakaupanishad. 11) Bhagavad-Gita, XI/22. 12) Ibid., II/13. 13) Tertulliano, Apologetico. 14) Origene, Contra Celsum. 15) Agostino, Civitate Dei. 16) Agostino, Confessioni. 17) Ruffino, Lettera ad Atanasio. 18) Nemesio, De Natura Hominum. 19) Zohar, XXI. 20) C.J Hefele, Historie Des Conciiles, pag. 1191, Paris, 1908. 21) Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, pagg. 123-124, Edizioni Il Cigno, Peschiera del Garda (VR), 1996. 22) Ibid., pagg. 121-122. 23) Ibid., pag. 124.
La Luce dellAnima - 21
raggiunger il supremo controllo dell'energia nel proprio corpo, sar in grado di sciogliere i blocchi energetici che costituiscono le sue malattie e godere di una perfetta salute.
Dire "Io sono Mario, Luigi, ecc.", un grande errore, sia grammaticale che esistenziale. Se volete veramente risolvere i vostri problemi incominciate a considerare il vostro corpo come un meraviglioso strumento da utilizzare giusto per l'arco di una vita. Quando non sar pi efficiente (perch vecchio o malato) lo lascerete e sarete pi vivi di prima. Abbiamo visto infatti come i defunti vivano in un corpo sottile che i viventi non riescono a vedere (vedi lettera "La Luce dell'Anima" n. 19). Sapete perch le macchine parcheggiate non si muovono? Perch coloro che le facevano muovere ne sono usciti e sono andati a fare i loro affari. Sapete perch i corpi in un cimitero non si muovono pi? Perch le anime (dal verbo animare = dar vita) di coloro che vi erano dentro ne sono uscite e stanno facendo altre cose.
La scelta tra il bene ed il male non dovrebbe essere difficile, perch quelli che vogliono seguire il Maestro hanno deciso di fare il bene ad ogni costo. Ma il corpo e l'uomo sono due cose differenti, e ci che l'uomo vuole non sempre quello che il corpo desidera. Quando il tuo corpo desidera qualche cosa, sosta e rifletti se tu veramente desideri quella cosa. Perch tu sei parte di Dio, e vuoi soltanto quello che Iddio vuole; ma fa d'uopo che tu ricerchi nelle profondit del tuo essere per trovare Dio in te stesso, e per udire la Sua voce che la tua voce. Non confondere i tuoi corpi con te stesso, n il corpo fisico, n l'astrale, n il mentale. Ciascuno di questi pretender di essere il S, allo scopo di ottenere quanto desidera. Ma tu devi conoscerli tutti e conoscere te stesso quale loro padrone. Quando vi un lavoro da compiere il corpo fisico vuol riposare, andare a passeggio, mangiare o bere; e l'uomo che non sa dice tra s: "lo voglio fare queste cose e debbo farle". Ma il savio dice: "Questo che desidera non sono io, e bisogna che aspetti un poco". Sovente, quando si presenta l'occasione di aiutare qualcuno, il corpo suggerisce subito: "Quanta fatica sar per me, lasciamo che altri lo faccia". Ma l'uomo risponde al suo corpo: "Tu non mi ostacolerai nel compiere. un'opera buona". Il corpo un animale al tuo servizio: il destriero sul quale cavalchi. Perci trattalo bene e abbine cura; non strapazzarlo e nutrilo convenientemente, soltanto con cibi e bevande pure, e mantienilo sempre scrupolosamente pulito, libero dalla pi piccola macchia di sudiciume... Il corpo astrale ha i suoi desideri: desideri a profusione: vuole che tu vada in collera, che tu dica parole aspre, che tu sia geloso, avido di denaro, invidioso della roba altrui, che tu ti lasci sopraffare dallo sconforto. Esso desidera tutte queste cose, e molte altre ancora, non perch vuol farti del male, ma perch ama le vibrazioni violente e gli piace cambiarle continuamente. Ma tu non vuoi nulla di tutto questo, e perci devi discernere tra i tuoi bisogni e quelli del tuo corpo astrale. Il tuo corpo mentale desidera considerarsi orgogliosamente separato dagli altri, pensare molto a se stesso e poco al prossimo. Anche quando tu l'abbia distolto dagli interessi mondani, cercher ancora di essere egoisticamente calcolatore e di farti pensare al tuo progresso anzich al lavoro del Maestro ed all'aiuto da dare agli altri. Quando mediti, cercher di farti pensare alle molteplici cose che esso brama, anzich all'unica cosa che tu vuoi. Tu non sei questa mente, ma essa tua perch tu te ne serva; onde anche in questo necessario il discernimento. Vigila senza posa, altrimenti fallirai. Il cammino spirituale non conosce compromessi tra il bene ed il male. Fa ci che retto, a qualunque costo, ed astieniti dal fare il male, checch ne dicano o ne pensino gli ignoranti. Studia profondamente le leggi nascoste della Natura e, quando le hai conosciute, conforma ad esse la tua vita, esercitando sempre la ragione ed il buon senso. Distingui l'importante dal non importante. Saldo come una roccia quando si tratta di principi, cedi sempre nelle cose che non hanno importanza, perci cerca sempre di essere sempre affabile e dolce, ragionevole ed accondiscendente, lasciando agli altri la stessa piena libert che desideri per te stesso. Cerca di scorgere ci che merita di esser fatto, e ricordati che non devi giudicare dalla grandezza della cosa. Merita di pi fare una minuzia direttamente utile al lavoro del Maestro, che non una cosa pi grande che il mondo forse giudicherebbe buona. Devi distinguere non solo l'utile dall'inutile ma altres ci che pi utile da ci che meno utile. Cibare i poveri e opera buona, nobile ed utile; tuttavia cibare le anime pi nobile e pi utile che dar da mangiare ai corpi, ma solo quelli che hanno la conoscenza possono cibare le anime. Se possiedi la conoscenza tuo dovere aiutare altri a conseguire questo sapere. Per quanto saggio tu possa essere, molto ti resta da imparare su questo Sentiero, tanto infatti che anche in ci occorre discernimento, e bisogna che tu rifletta attentamente per vedere che cosa vale la pena d'imparare. Ogni cognizione utile ed un giorno avrai tutto il sapere, ma fino a che ne possiedi solo parte, guarda che questa parte sia la pi utile. 138 - La Luce dell'Anima
Dio Sapienza al pari di Amore, e quanto pi sai tanta pi parte di Lui puoi manifestare. Studia dunque, ma studia anzitutto ci che ti pu rendere meglio capace di aiutare gli altri. Persevera pazientemente nei tuoi studi, non allo scopo che gli uomini ti considerino erudito, e nemmeno per la felicit di essere savio, ma perch l'uomo savio soltanto pu saviamente aiutare. Per grande che sia il tuo desiderio di recare aiuto, se sei ignorante l'opera tua potr fare pi male che bene.
Riferimenti bibliografici
1) Paramansa Yogananda, L'eterna ricerca dell'uomo, Casa Editrice Astrolabio, Roma. 2) Mario Rizzi, scritti vari non pubblicati. 3) Tratto da Dei in esilio, di J.J. Van Der Leeuw, pag. 20, Edizioni Alaya, 1951. 4) Omraam Mickhael Aivanhov, Un pensiero al giorno, Edizioni Prosveta. 5) Brani tratti da Ai piedi del Maestro, di Alcione, pagg. 12-16, Edizioni Adyar, Settimo Vittone (TO).
La Luce dellAnima - 22
DIO E LE LEGGI UNIVERSALI (1) "Noi riconosciamo soltanto una legge nell'universo, la legge dell'armonia, del perfetto equilibrio". Koot Hoomi Dio, fondamentalmente, pu essere descritto come mente infinita. Egli stato il progettista ed il creatore dell'Universo, che ancor oggi sostiene con la sua volont. Certamente prima di aver tradotto la sua idea iniziale in realt dovr aver elaborato un piano di azione assai accurato; creare un Universo non certamente facile e molte leggi devono essere osservate affinch la creazione stessa possa essere compiuta e poi mantenuta nel tempo. Se pensiamo alle leggi che l'architetto deve osservare per la costruzione di un ponte o di un grattacielo, potremo farci una idea di quante e a quali leggi, il piano divino tuttora sottoposto. Da questo fatto scaturita l'idea che Dio fosse legge. Egli infatti l'originatore di tutte le leggi che reggono l'Universo; leggi che osserva Egli stesso perch in caso contrario il creato cesserebbe di esistere. E' ovvio che le leggi rispettate dal Creatore devono esserlo anche dalle sue creature; questo un fatto assai importante ma generalmente sottovalutato. I nostri problemi nascono infatti dalle trasgressioni alla legge che, creando una disarmonia, creano pure le condizioni affinch, prima o dopo, la rottura dell'equilibrio venga sistemata. Il fatto che l'uomo cerchi da sempre, ed in tutte le culture, di eliminare le malattie, dimostra chiaramente che esse non sono state create da Dio. Se fossero state create da Dio l'uomo non avrebbe mai avuto alcun successo nel combatterle ed avrebbe cessato di farlo dopo alcuni inutili tentativi; l'unica sua speranza sarebbe stata quella di pregare Dio affinch lo guarisse. Dio, alla fine della creazione, si guard intorno e constat che "tutto quello che aveva fatto era molto buono" (Gen, 1,31). Nella mente di Dio, infatti, ognuno di noi un "perfetto essere spirituale"; siamo come una diapositiva perfetta che, proiettata su uno schermo, pu apparire deformata per colpa del proiettore.
Convincetevi che, se non avete debiti da pagare, sarete inattaccabili. Lo sarete anche se emanerete pensieri d'amore verso tutte le persone e tutte le cose. Essi, infatti, formeranno intorno a voi un'aura di luce che vi difender da ogni attacco malevolo.
Non siamo puniti per i nostri peccati ma dai nostri peccati (4)
I Maestri ci osservano continuamente ma ci non significa che Essi, vedendo che l'umanit si comporta molto male, emettano un verdetto seguito da una punizione. I Maestri non hanno bisogno di mettere in atto delle punizioni; non esiste nel nostro Universo nessuna punizione se non quella che l'umanit si crea da sola dando vita all'entit nera che abbiamo descritta. Fintanto che le entit sviluppano la loro forma nel Mondo astrale, non vi alcun problema per l'umanit o per la vita del pianeta. Rappresentano una situazione che assomiglia a quella del feto nel grembo materno, non crea problemi n per se stesso e neppure per la madre. Il bimbo si trova l, buono buono, non lo si sente piangere n gridare, non pretende nulla, si trova appartato e cresce pian piano. Dopo la nascita, invece, subito dopo la nascita, il bimbo, che ora esiste nel mondo in modo tangibile, comincia a reclamare il suo diritto a mangiare, respirare, essere amato e riconosciuto; da quel momento diventa esigente. Allo stesso modo dopo un certo tempo la gestazione astrale dell'entit, nera o bianca che sia, arriver a termine e si manifester nel Mondo fisico. E' in quel momento che essa pretender ci che gli dovuto, proprio come un bambino appena nato e, se si trattasse di un'entit maligna, si produrranno grandi catastrofi. Per provocare questi catastrofi, l'entit nera cercher chi le assomiglia, esattamente cos come fanno i bambini che, una volta grandicelli, cercano tra i loro piccoli amici quelli che sono pi portati a fare le birichinate da loro ideate. L'idea distruttiva di questa entit sar innanzitutto recepita dalle persone che, a loro insaputa, le hanno dato vita e fornito l'energia necessaria al suo sviluppo. E' per questo motivo che si pu vedere qualcuno arruolarsi nell'Esercito mentre pensa tra s: "Non ho pi nulla da perdere, allora mi unir a coloro che cercano di salvare il mio Paese", oppure "Non ho motivo per vivere, cos cercher di esistere per la mia Patria, per una nobile causa". In realt questa offerta di s mostra come vi siano delle persone che nello stesso tempo collaborano al piano guerrafondaio di un'entit 143 - La Luce dell'Anima
nera e, con il loro sacrificio, cercano di riscattare la parte di energie negative che hanno offerto all'entit stessa per autogenerarsi. Quindi, esiste un'attrazione tra questa entit e le persone che l'hanno creata, anche se nel momento in cui esse muoiono sembrano esserne le povere vittime. Ogni volta che vedete accadere delle cose nefaste, orrori dovuti alla guerra o al fanatismo, oppure catastrofi ambientali (terremoti, alluvioni, incendi, ecc.), sappiate che dietro ogni evento vi stato un accumulo di energia che, scaricandosi, lo l'ha generato.
Poich questa la sola Legge che insegna a vivere, baster controllare le cause per essere sicuri di controllare gli effetti. Supponiamo che il Sig. X provochi disarmonia nel Sig. Y o che manchi ad un dovere verso di lui. Agendo in questo modo X ha creato una causa. Y, con la sua reazione generer una nuova causa: se reagisce armonicamente alla provocazione di X egli creer una causa armonica; se reagisce in malo modo, irritato e offeso, anch'egli seminer una causa negativa e disarmonica. Dobbiamo comprendere che questa Legge tanto perfetta che anche la critica del governo, del tempo atmosferico o dei cosiddetti oggetti inanimati, produce per noi dei semi di disarmonia. Quantunque la causa e l'effetto siano inseparabili, cos come il diritto e il rovescio di una moneta, ci non significa che si possa constatare un effetto a tempo breve; qualche volta pu accadere, ma in altri casi esso potr realizzarsi molto pi tardi, magari in una vita successiva. In questa Legge possiamo perci vedere quella che ci viene proposta come Giustizia di Dio. Questa Legge ci porta anche a comprendere che "noi non siamo mai puniti per i nostri peccati ma dai nostri peccati".
Massime importanti
- Tutte le libert scaturiscono dalla libert mentale. - Vivi nel presente, per il futuro, guidato dal passato. - Nessuno felice se non pensa di esserlo. - Le responsabilit vengono attirate dalle spalle in grado di sopportarle. - Il potere dell'amore, non l'amore del potere, pu portare la pace. - Per un uomo saggio, ogni giorno una nuova vita. - "Vai... e non peccare pi." - Ges di Nazareth -
Riferimenti bibliografici
1) Mario Rizzi, scritti vari non pubblicati. 2) Omraam Mickhael Aivanhov, Un pensiero al giorno (ed. 1997), Edizioni Prosveta, F.B.U. Casella postale 12019 - 20120, Milano. 3) Amadeus Voldben, I prodigi del pensiero positivo, pag. 72, Edizioni Mediterranee, Roma, 1992. 4) Ghislaine Gualdi, Individualit, desiderio e volont, (Quaderno n. 21). Gruppo Teosofico Sarmoung, via Dietro Castello, 140 - Cavagli (BI) - Tel e Fax: 0163/966613 5) Joseph Pang Wai, La felicit per voi ora, Bresci Editore, Edizioni l'Et dell'Acquario.
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si capisce bene il perch. Probabilmente il parroco non viene ritenuto un buon amministratore, o il Vaticano stesso viene citato in concorso di colpa in quanto non si decide a vendere i suoi tesori a favore dei poveri. Resta il fatto che ad un amico il cappuccino si offre, a volte anche un pranzo. Con Ges il Cristo questo non accade: tempo e danaro sono ben calcolati, poche lire e tre quarti d'ora settimanali sono ci che una normale amministrazione del cristiano contempla in suo favore. Eppure quante volte ci si rivolge a lui per chiedere qualcosa e poi ci si chiede stupiti perch non si ottiene il riscontro desiderato... Alla domenica la chiesa si riempie, a volte non vi neppure il posto a sedere. Penso che il Cristo, dall'altare, si illuda ogni volta che siano venuti per Lui. Per offrire con Lui il grande sacrificio eucaristico in modo che esso trovi il massimo favore del Padre celeste e porti ai partecipanti prima, ed al mondo intero poi, il misericordioso perdono per le tante trasgressioni fatte contro le leggi da Lui emanate. Tutto ci, purtroppo, non reale per la maggioranza delle persone. Per loro un Padre che permette al figlio Unigenito di sacrificarsi per duemila anni a favore di un popolo dalla dura cervice fuori dai modelli abituali. La partecipazione viene allora a mancare e le persone aspettano soltanto che la Messa sia terminata per ritornare nel mondo che le aspetta con i suoi molteplici ed inderogabili impegni. E Ges, dall'alto dell'altare, le osserva mentre si accalcano all'uscita. Ancora una volta si era illuso che venissero per stare un poco con Lui, invece no, hanno timbrato il cartellino per mettersi a posto la coscienza con il parroco o con i genitori, oppure con se stessi, e se ne vanno in perfetta buona fede. Pochi veramente conoscono chi , e cosa fa', Ges il Cristo. Notate che non uso il solito tempo passato "chi era e che cosa ha fatto" ma il presente, perch Ges il Cristo non un personaggio dei tempi lontani ma una presenza viva e attuale. Vediamo di tracciare un breve profilo di questo grande Maestro e dello scopo della sua missione. Il nostro pianeta, oltre all'atmosfera fisica, che tutti possono percepire, possiede pure una atmosfera sottile che viene chiamata Mondo astrale o Mondo del desiderio, che rappresenta l'ambiente emozionale dove ognuno di noi ha un suo spazio che, pur essendo privato, non manca di interagire con tutto il circondario. Nel Mondo astrale le emozioni, i desideri e le passioni sono supportate da una sostanza/energia in continua vibrazione. Un'emozione elevata contraddistinta da sostanza leggera ed alte vibrazioni mentre per le basse emozioni, come l'odio e l'egoismo, accade il contrario. Un'emozione nobile tender a portare alte vibrazioni in tutto il Mondo astrale mentre un'azione cattiva sar sempre legata ad emozioni con basse vibrazioni capaci di abbassare, seppur di poco, le vibrazioni di tutto il Mondo astrale a svantaggio di tutta l'umanit. La venuta del Cristo stata necessaria perch, nel corso dei secoli, la malvagit aveva abbassato le vibrazioni del Mondo astrale al punto tale da precludere i sentimenti pi nobili ed il ricongiungimento spirituale con il Padre celeste. Il Cristo, a differenza degli altri Profeti che sono stati dei terrestri molto evoluti, uno Spirito solare che, di sua spontanea volont, in un atto di grandissimo amore, decise di entrare in un corpo terreno onde mostrare come l'uomo stesso, comportandosi secondo certe direttive, potesse superare i travagli terreni quali il peccato, la morte e la malattia. La crocifissione del corpo di Ges di Nazareth ha liberato lo spirito del Cristo, che era entrato in lui al battesimo. Da quel momento il Cristo diventato lo Spirito del pianeta terra, che compenetra il pianeta e partecipa alle esperienze di vita degli innumerevoli esseri, uomini compresi, che vi nascono, vivono, soffrono, e muoiono. Narra infatti il Vangelo che alla morte del Signore il velo del tempio si squarciato, dipingendo in modo simbolico la grande onda di luce che lo spirito del Cristo ha riversato nel Mondo astrale sollevandone le vibrazioni al punto da creare una luce accecante che arriv persino ad oscurare quella del sole. Da quel giorno lontano il Cristo si adopera costantemente per risollevare le vibrazioni della materia astrale abbassate dalle azioni cattive di ognuno di noi. Se non vi fosse la sua opera continua il Mondo astrale sarebbe presto ridotto come duemila anni fa e non vi potrebbe pi essere alcuna possibilit di avanzamento 148 - La Luce dell'Anima
spirituale. Seppur breve questo profilo del Cristo dovrebbe farci comprendere e valutare l'opera di salvezza da lui compiuta e continuamente rinnovata nei sacrifici eucaristici che vengono offerti giornalmente dai sacerdoti in ogni parte del mondo. Questo il significato della sua grande promessa: "Io sar sempre con voi" . Per chi non conosce questa frase tende a disorientare ancora di pi in quanto, per noi, riesce gi difficile mantenere le promesse un giorno per l'altro. In effetti la promessa di Ges, seppur mentalmente accettata, non pu trovare in noi quella accoglienza che dovrebbe formare il terreno fecondo per le radici della vera fede. Quella fede di cui basta un granello per smuovere una montagna. Il non comprendere questa promessa nel pi profondo dei suoi molteplici significati forse il maggior torto attribuibile all'umanit. Vuotare di significato una promessa del genere significa togliere al Cristo la possibilit di essere quel vero amico tanto decantato nei sermoni domenicali e dalla letteratura cristiana. Un vero amico deve essere con noi nei momenti pi duri e difficili cos come in quelli di gioia. Ges ha promesso di essere sempre con noi, ma quanti Gli hanno offerto un momento felice affinch ne partecipasse? Quanti Gli hanno chiesto di presenziare al concepimento di un figlio o alla sua nascita? Agli esami scolastici? Al matrimonio? Al delirio di un familiare in agonia? Penso pochi, forse nessuno. Eppure la promessa l da leggere e rileggere. Come i consuntivi delle grandi aziende, entra negli occhi ma non arriva al cuore, troppo diversa dalle cose abituali e resta distante, fredda e presto dimenticata. Purtroppo questo fatto non mancher di avere il suo riscontro. Nel Vangelo si narra di un giorno in cui si terr un processo e Ges, quale giudice, porr coloro che lo hanno aiutato alla sua destra e coloro che non lo hanno fatto alla sua sinistra. Tutti noi dovremo un giorno comparire quali imputati in un processo del genere, ed allora, se accusati, ci affretteremo a dire che non abbiamo colpa alcuna perch Ges, personalmente, non ci ha mai chiesto da mangiare, da bere o da vestire. E lui ci spiegher che siccome non abbiamo creduto alla sua promessa non abbiamo potuto ravvisare il suo volto in quello della vicina isterica, del portinaio brontolone, del drogato seduto sui gradini della metropolitana, della prostituta all'angolo della strada, dell'assassino e del suo assassinato. Dobbiamo capire, una volta per tutte, che Egli presente in ognuno di noi, nei nostri genitori, nei compagni di scuola, nei colleghi di lavoro, nei familiari ed in tutti gli altri, ricchi o poveri, sani o malati, simpatici o meno. In ognuno di essi si cela il Cristo, quasi sempre piegato sotto un'ennesima sofferenza, novello Cireneo con il compito disumano di portare sulle spalle non una ma cinque miliardi di croci. La nostra crescita spirituale inizier veramente soltanto quando cesseremo di cercare il volto del Cristo nelle opere d'arte, pi o meno famose, e smetteremo di considerare Ges alla stregua di un illustre personaggio che ha fatto il suo tempo. "Io sono la vite e voi siete i tralci" , sono sue parole, tutti noi facciamo parte del corpo di Cristo. Non si dimentichi che la parola "chiesa", all'origine indicava un certo numero di persone riunite. Noi, tutti insieme, siamo il corpo del Cristo e Lui soffre e gioisce con noi in ogni istante della nostra vita. Questo il fatto pi importante da comprendere pienamente. Egli con noi ma, quale essere spirituale, manca delle mani fisiche per poter sorreggere i deboli, manca della parola fisica per portare un messaggio di speranza e di conforto. Dobbiamo essere noi che Gli offriamo le nostre mani affinch possa sostenere i nostri simili, e la nostra parola affinch possa pronunciare messaggi di conforto e di speranza. In una predica sentii un messaggio che mi rimase impresso profondamente: "E'inutile, disse il padre, che vi affannate a correggere i vostri errori, siete troppo deboli... Fate invece crescere il Cristo in voi e quando sar cresciuto a sufficienza da prendere il controllo della vostra vita tutti i vostri errori saranno eliminati". Noi dovremmo consacrare al Cristo tutti noi stessi, giorno dopo giorno, al mattino, appena alzati dovremmo alzare le braccia al cielo e dire: "Grazie, o Signore, della notte che mi hai concessa, ti offro queste mie mani, queste mie labbra, questa mia mente e questo mio cuore affinch tu li possa usare come strumenti di pace".
Ci tutt'altro che reale per la comune mentalit. Ecco perch il "fenomeno Cristo" non pu essere capito; supera le nostre possibilit di comprensione cos come la grandezza dell'universo, o la coscienza infinita di Dio. Belle parole ma non entrano, non riescono a generare in noi nessuna emozione e ben sappiamo come la molla per ogni nostra azione trae l'origine da una istanza emotiva. Non per nulla la parola emozione significa mettere in movimento. Questo il lato tragico della cosa, pochi sentono la viva e reale presenza del Cristo al punto di provare un'emozione. Questo comporta assenza di movimento, passivit e poco interesse: ecco spiegato il motivo del poco calore del cristiano praticante e di tanti ministri di Dio che si affannano a far perseguire agli altri quegli ideali che loro stessi non riescono a realizzare. Eppure il Cristo c' e lavora per noi. Egli dentro il nostro cuore ed aspetta null'altro che noi, novelle madri, lo facciamo crescere alla giusta statura. Egli ha voluto nascere in una mangiatoia per dimostrare che anche il cuore pi meschino pu offrirgli una dimora. Ha scelto di avere un traditore su 12 per mostrarci che anche per i traditori vi un posto presso di lui. Ha frequentato i relitti umani ed stato crocifisso tra due ladroni affinch anche i pi emarginati possano aspirare ad un posto al suo fianco. Tutto ci quanto coloro che si rivolgono ad altre religioni non hanno compreso nell'intimo del loro cuore. Chi vede nel Budda la perfezione e la compostezza, e nell'induismo la cultura profonda, non valuta che nella compostezza del buddismo non vi spazio per il deliquio di un drogato e nella sapienza dell'india non pu trovarsi a suo agio il deficiente o l'analfabeta. E' solo nel cristianesimo che vi un posto per tutti, Ges lo ha ampiamente dimostrato con le sue opere e lo ha insegnato con le sue parole. Il cristiano vero dovrebbe sentirsi cittadino del mondo; i confini sociali o razziali dovrebbero essere da lui completamente superati dalla comprensione, l'accettazione e l'amore. Con il cristianesimo cessa l'usanza di sacrificare ci che si possiede ed inizia l'offerta di noi stessi, del nostro tempo e del nostro operato. Sull'esempio del Cristo nasce il servizio, compaiono i missionari, che prima costruiscono un ospedale e poi la chiesa. Nelle altre religioni ci non accade, i maestri orientali in occidente creano scuole di pensiero non centri per aiutare i deboli e gli ammalati. Il cristianesimo una religione attiva, non si mai letto che il Cristo se ne stesse seduto ore ed ore a meditare; una breve preghiera e via a lavorare, "alzati e cammina" il suo comando, "andate, guarite e predicate" il suo volere. Eppure queste parole, come tante altre, non suoneranno reali ad alcuni di noi. Siamo troppo affannati a trovare prove sensibili a quanto ci viene proposto per accettare le promesse del Cristo almeno come ipotesi di lavoro. Alla fine la mancanza di prove far nascere in noi un ennesimo alibi cosicch la comoda poltrona non manchi del nostro consueto appuntamento ed il conto in banca non corra rischi ulteriori. Chi ha mai pensato che le scarpe che tiene nell'armadio sono le scarpe di chi non ne possiede, e che i soldi che tiene in banca sono i denari di chi non pu comprarsi del cibo? Sono pensieri duri ma anche il Cristo non ha la vita facile... Ci rendiamo conto di quante premure vengono offerte ad una persona sofferente e che poca comprensione si ha per il Cristo che da 2000 anni soffre in croce per tutta l'umanit? Ci rendiamo conto che nella persona che trattiamo duramente c' il Cristo che subisce la nostra violenza? Si rendono conto i medici che nei loro malati vi il Cristo che soffre e forse porta anche un poco di quella croce che a loro compete? Non abbiamo mai pensato che il Cristo coscienza planetaria e ci significa che soffre l'umiliazione della prostituta, le percosse del violento, le ingiustizie dei ricchi e la miseria dei poveri? Tutto ci non reale, vero? E' fuori dalla nostra portata. Noi, se abbiamo il raffreddore siamo gi sofferenti e piagnucolosi, potremo mai capire chi soffre tutte le sofferenze dell'umanit, di giorno e di notte, senza tregua n respiro? Questa la tragedia: noi non lo possiamo comprendere. E' troppo diverso da noi, un fenomeno irreale e anche chi si dice convinto non suffraga con la sua vita la sua posizione meramente intellettuale. A questo punto qualcuno potr dire: "E allora? Non possiamo certo essere tutti quanti come madre Teresa di Calcutta!". Ci vero ma anche vero che tutti noi siamo al centro di un nucleo sociale e che possiamo aiutare e servire il Cristo senza neppure allontanarci da casa nostra. 150 - La Luce dell'Anima
Questo il fatto importante. Quando faremo il proponimento di osservare coloro che ci circondano ripetendo in noi: "Ecco in questa persona vi il Cristo", allora inizieremo ad essere consapevoli che l'ingiuria proferita, la violenza fatta, o la pigra omissione non sono un fatto meramente personale ma una ennesima sofferenza del Cristo ed un'influenza negativa che si ripercuote su tutta l'umanit. Meditiamo attentamente su quanto esposto e rendiamoci conto della enorme responsabilit di ogni nostra azione. Considereremo allora ogni nostro simile come un tempio, pi o meno disastrato, dove il Cristo sofferente si aspetta da noi amorevole comprensione e massima disponibilit. Sta scritto nell'Apocalisse: "Io sono fuori della porta e aspetto... Se mi farai entrare star a cena con te". Dovr aspettare ancora per molto?
pi grande della mia... Ma con quale diritto posso parlare di croce io che sono sano, ho una bella famiglia e forse sono la causa primaria degli attriti e disaccordi di cui mi lamento? Questi pensieri mi turbano, non riesco a scacciarli. Nella cappella del Santissimo Sacramento, tra una folla orante, devota e silenziosa, faccio l'esame di coscienza e non posso trattenere che qualche lacrima righi il mio volto. Tutti gli alibi perdono il loro valore, mi ritrovo "nudo" davanti alla mia miseria ed a tutte le scuse che per anni ho eretto a difesa della mia inadeguatezza. Un bimbo mi guarda, mi fa' sentire assai imbarazzato, vorrei nascondermi ma non lo faccio, almeno qui non voglio fare lo struzzo. Nel cuore mi nasce una preghiera struggente: "Signore, Ges Cristo, Figlio di Dio, abbi piet di me peccatore". La Messa, celebrata nelle varie cappelle lungo tutto l'arco della giornata, i punti di incontro e di preghiera, la processione degli ammalati non sono che momenti di fede sentita e vissuta. Come vorrei che il monotono grigiore della mia vita quotidiana potesse essere interrotto da attimi cos intensi e struggenti. Ci che per mi ha colpito di pi stata la fiaccolata notturna. Una sera magnifica di fine estate, una brezza leggera e migliaia di fiaccole, simbolo di vita e di luce... E tanta, tanta, fede. Io spingo una carrozzina con Bruna, una invalida civile. Siamo in due con ruoli assai diversi, io la spingo e lei spinta da me. Eppure, ad un livello superiore, non sono pi io a spingere ma lei: la sua compostezza nella disgrazia preme sulla mia coscienza e mi rende ancor pi consapevole del mio destino fortunato e di quanto poco ne sia grato al Signore. Il santuario completamente circondato di luce; canti mariani si innalzano al cielo in tante lingue diverse. Per un attimo gli ammalati non lo sono pi, sono figli di Dio che innalzano lodi. Per pochi istanti lo spirito immortale si liberato dalla carne tormentata e si libra in alto, sempre pi in alto, in un estremo tentativo di ricongiungersi al suo Creatore, Padre, e Signore. Ora tutto tace. Siamo di nuovo nelle camerate, eppure qualcosa cambiato. Ora il dubbio ha lasciato posto alla certezza, sono sicuro che Dio non solo esiste ma tutti noi siamo suoi figli. Mi riprometto di cercare nel volto dei miei famigliari il volto del Cristo per meglio comprenderli ed amarli. Ma perch solo di essi? Lo voglio trovare nel volto del mio capoufficio, del giornalaio, del mio vicino di casa e di tutti color che mi circondano. Voglio ricordarmi sempre che siamo tutti tralci di quella vite simbolo del mistico corpo del Cristo. Ora capisco S. Francesco che ammoniva: "E' solo dando che si riceve". Come vorrei gridarlo a chi solo nel suo egoismo e nei suoi rancori e limita la sua esistenza nel grigio riscontro della sua vita quotidiana. Ricordo una predica in cui un prete ebbe a dire: "Come potete trovare la pace se non la date per primi?". Oggi la pace si cerca nel tranquillante, una pace da struzzi dalla mente intorpidita. Tiriamo fuori la testa dalla sabbia e facciamo un bell'esame della nostra vita. Scopriremo che la causa di molti dei nostri problemi siamo proprio noi stessi.
al pari dello splendido sole, e la pi umile azione diventa nobile quando compiuta con dignit. "Forse non sarete mai chiamati ad illuminare lontane regioni oscure, perci assolvete la vostra quotidiana missione brillando li, dove siete".
Riferimenti bibliografici
1) Mario Rizzi, scritti vari non pubblicati. 2) Camillo Senna, Appunti di un viaggio a Lourdes nel 1985. 3) Tratto da Insegnamenti di un Iniziato, di Max Heindel, Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (VR).
Bibliografia
La Sacra Bibbia. Max Heindel, La Cosmogonia dei Rosacroce, Edizioni del Cigno, Peschiera del Garda (VR). Max Heindel, Domande e risposte sulla filosofia rosacrociana, A.R.C.O. Italiana, via Monferrona, 28010 Vaprio D'Agogna (NO), Tel/Fax. 0321-966973.
APPENDICI
INTERPRETAZIONE ESOTERICA DEL SANTO NATALE Interpretazione astrologica di Alice Bailey (1)
Come sapete, fin dalla notte dei tempi il momento in cui il Sole torna a salire verso il Nord (21 dicembre, n.d.r.), stato sempre considerato tempo di festa; per migliaia di anni stato associato con l'avvento del Dio-Sole che salva il mondo, porta luce e pienezza di frutti sulla terra e speranza all'umanit per mezzo del Figlio di Dio. Alcuni, che non ne sanno di pi, considerano il Natale unicamente come festivit del Cristo; cos insistono le chiese cristiane, e testimonia il clero. Ci vero ed falso. Il Fondatore della Chiesa cristiana - Dio incarnato - si avvalse di questo periodo per venire a noi nell'oscurit dell'anno a inaugurare un'era nuova, di cui la luce fosse nota precipua. Ed stato cos in vario modo, anche in senso puramente fisico, poich oggi abbiamo un mondo illuminato: ovunque splendono luci e le notti buie dei vecchi tempi rapidamente scompaiono. La luce discesa in terra anche come "luce del sapere". Oggi l'educazione, che vuole condurre tutti gli uomini per una "via illuminata", fondamento della civilt e preoccupazione principale in tutti i paesi. L'eliminazione dell'analfabetismo, lo sviluppo di una vera cultura e l'accertamento della verit in tutti i campi del pensiero e della ricerca hanno assunto ovunque importanza di primo piano.
sviluppato in pienezza le cinque virt: amore, saggezza, verit, giustizia e bont, un altro pentagramma lo rappresenta sotto forma di luce. Quella luce, quella stella che brillava sopra la stalla, significa che da ogni Iniziato, che possiede in s il Cristo vivente, esce sempre una luce, una luce che rasserena, una luce che nutre, conforta, guarisce, purifica e vivifica... Un giorno quella luce verr notata da lontano da coloro che percepiscono che qualcosa di speciale si manifesta tramite quell'essere. Ci che si manifesta appunto il Cristo, e i potenti in tutti i campi verranno a lui. Anche i grandi capi religiosi che credevano di essere giunti al vertice, sentiranno che manca loro qualcosa, che non sono ancora giunti a quel grado di spiritualit che credevano, per cui vanno ad apprendere, a inchinarsi e a portare dei doni ... I tre Re Magi portarono oro, incenso e mirra, e ognuno di questi doni era simbolico. L'oro significava che Ges era re: il colore giallo il colore della saggezza, il cui splendore brilla sopra il capo degli Iniziati come una corona di luce. L'incenso significava che era un sacerdote: l'incenso rappresenta il campo religioso, ma anche del cuore e dell'amore. E la mirra il simbolo dell'immortalit: ci si serviva della mirra per imbalsamare i corpi e per preservarli dalla decomposizione. I Re Magi hanno dunque portato dei doni che hanno un legame con i tre mondi del pensiero, del sentimento e del corpo fisico ... ... Occupiamoci ora della stalla. In quella stalla non vi erano n pastori, n greggi, ma soltanto un bue e un asinello. Perch? Da secoli si ripete questa storia senza capirla, perch il simbolismo universale andato perso per l'umanit. La stalla rappresenta il corpo fisico. E il bue? Sapete che anticamente il bue, il toro, sempre stato considerato come il principio generativo. In Egitto, ad esempio, il bue Apis era il simbolo della fertilit e della fecondit. Il bue sotto l'influsso di Venere e rappresenta la forza sessuale. L'asino sotto l'influsso di Saturno e rappresenta la personalit, vale a dire la natura inferiore dell'uomo, quella che chiamiamo il vecchio Adamo, testardo, ostinato, ma buon servitore. Infatti quei due animali erano l per servire Ges. Ma servirlo come? Ora vi riveler un grande mistero. Quando l'uomo comincia a compiere su di s un lavoro per la sua evoluzione, entra in conflitto con la sua personalit e con la sua sensualit. L'Iniziato appunto colui che riuscito a dominare queste due energie e a metterle al suo servizio. Egli non le reprime. Infatti non stato detto che quei due animali siano stati cacciati o soppressi; erano l, presenti, ma che cosa facevano? Soffiando sul Bambino Ges lo scaldavano con il loro fiato... Quindi, quando l'Iniziato riuscito a trasformare in lui l'asino e il bue e a metterli al suo servizio, essi vengono a riscaldare e ad alimentare il neonato con il loro soffio. Queste energie non sono pi presenti per tormentarlo e per farlo soffrire, ma diventano energie vivificanti. Il soffio gi vita. Vedete, il soffio dell'asino e del bue una reminiscenza del soffio mediante il quale Dio ha dato l'anima al primo uomo. L'asino e il bue sono stati utili al Bambino Ges; ci significa che tutti coloro che hanno il Cristo in s, saranno appoggiati dalla loro personalit e dalla loro sensualit, perch si tratta di energie straordinariamente utili se messe all'opera sotto il giusto controllo. Poi apparve un angelo ai pastori proprietari di quella stalla. Essi tenevano il loro gregge nei campi, e quando venne l'angelo ad annunciare la notizia della nascita di Ges, rimasero stupiti; presero degli agnelli e li offrirono al Bambino. Ci significa che tutti gli esseri che esercitano un'influenza sul corpo fisico, cio gli spiriti familiari, reincarnati o meno, e che hanno qualcosa da dare (ci che possiedono qui simbolicamente rappresentato dalle pecore, dagli agnelli e dai cani), vengono avvertiti. Vengono avvertiti perch hanno partecipato alla formazione di quella stalla (il corpo fisico), e arrivano tutti dicendo: "Non avremmo mai pensato che un tale onore toccasse alla nostra stalla!" ...
La nascita del Cristo, del Bambino divino in noi, quell'evento che i Vangeli chiamano: la seconda nascita. Direte: "Ma sono io che nasco per la seconda volta oppure un altro essere che nasce in me?" In realt, che siate voi o un altro essere, indifferente. Comunque, si pu dire che siete voi che nascete, dal momento che vi rendete conto di avere un'altra coscienza, altri pensieri, altri sentimenti e che state entrando in un mondo che esiste da sempre, nel quale prima non potevate ancora entrare, in quanto non era ancora avvenuta la vostra seconda nascita. Dunque, dicevo: siete voi a nascere, ma al tempo stesso un altro essere che nasce in voi, un figlio il cui padre Dio stesso. L'anima umana diventata una madre che, grazie alle sue virt, riuscita ad attirare lo Spirito cosmico.
Finch non vorrete cedere in voi il posto a un essere superiore, nemmeno al Signore, rimarrete vulnerabili, malaticci, apprensivi e infelici. Non esiste religione superiore al sacrificio: accettare di morire per vivere, per essere vivi di una vita diversa dalla vostra, per essere vivi della vita di Dio. Volevate sparire, ma ora non soltanto non sparite, ma diventate pi grandi di prima. Ed questo il vero eroismo. I veri eroi sono coloro che non temono di scomparire per essere sostituiti dalla Divinit.
Riferimenti Bibliografici
1) Alice Bailey, Il destino delle nazioni, pag, 147, Edizioni Nuova Era. 2) Omraam Mikhael Aivanhov, Natale e Pasqua nella tradizione iniziatica, pag. 22. Edizioni Prosveta. 3) Tratto da Natale e Pasqua nella tradizione iniziatica, di Omraam Mikhael Aivanhov, Prosveta Editore.
SOMMARIO
NOTE PER IL LETTORE ................................................................................................................1 Avvertimento al saggio (1) La vostra vita nelle vostre mani (2) 3 4
ALCUNI PRESUPPOSTI DI BASE ...............................................................................................5 Alla riscoperta di antiche verit (3) La Verit unica (4) Definizione della "spiritualit" (5) La vita spirituale non consiste... (6) Lo scopo finale (7) Lo spiritualista pu essere ricco quanto il Signore (8) Se amate la vita spirituale... (6) 5 5 5 6 6 7 7
CHI SONO GLI AUTORI DEGLI ARGOMENTI ESOTERICI? ..................................................8 La Chiaroveggenza La Telepatia superiore 8 8
I CONTINENTI PERDUTI................................................................................................................9 MU, LA MADRE TERRA DELL'UOMO (4)...................................................................................9 L'ATLANTIDE ...................................................................................................................................9 Il popolo di Atlantide (5) La civilt atlantiana (6) Cosa rimane dei popoli atlantidei? (7) L'inizio della Legge di causa ed effetto (8) Una testimonianza della geologia (9) Le testimonianze della paleontologia (10) 10 11 13 13 14 14
ALLA RICERCA DELLA PRIMA RELIGIONE ..........................................................................16 Il linguaggio simbolico (2) Il Cerchio (2) Il Triangolo (2) Il Quadrato (2) La Croce (2) La piramide, il simbolo dei simboli (3) 160 - La Luce dell'Anima 16 17 17 17 17 18
18
LA PRIMA RELIGIONE, LA PIU' SEMPLICE E PURA (2)......................................................19 La religione del Sole (5) Appunti storici (6) Conclusione Il mito di Atlante 19 20 20 21
LA GERARCHIA PLANETARIA (PRIMA PARTE) ...................................................................23 I componenti della Gerarchia L'opera della Gerarchia (1) L'influenza dei Maestri sulle Scuole di esoterismo (2) La Gerarchia vista dal Maestro Djwal Khul (il Tibetano) (3) I Maestri visti da Giuseppe Filipponio (4) I Maestri visti da David Anrias (5) Una giusta precisazione (6) Come possiamo aiutare i Maestri? (7) Altri modi per aiutare i Maestri (8) L'illusione riguardo ai Maestri I pericoli della medianit (10) Un messaggio del Maestro D.K. (11) 23 23 24 24 24 24 25 25 26 26 27 27
LA TRADIZIONE ESOTERICA (1)...............................................................................................29 I MESSAGGERI DEGLI DEI (2)....................................................................................................29 Le caratteristiche dei Re Sacerdoti 30
L'ESOTERISMO NELL'ANTICHITA' ..........................................................................................31 L'iniziazione (6) Gli Iniziati (7) Le scuole dei Misteri (8) I Misteri Egizi e la grande Piramide (9) Anche gli Ebrei avevano i loro Misteri (12) 31 31 31 32 33
IL CRISTIANESIMO ESOTERICO...............................................................................................35 Necessit di un insegnamento differenziato (1) Qual' lo scopo delle religioni? Il lato occulto dell'insegnamento (2) 161 - La Luce dell'Anima 35 35 35
Una risposta da Origene a Celso (4) Un brano di Ignazio, Vescovo d'Antiochia Un passo dalla Stromata di Giamblico (6) L'insegnamento nei Misteri Alcune parole del Maestro Ges Il parere di S. Paolo Quando e perch venne perso l'insegnamento (10) La necessit di riproporre l'esoterismo (11) Conclusione di Eliphas Lvi (12)
36 36 37 37 37 37 38 39 39
LA DIFFUSIONE DELL'ESOTERISMO .....................................................................................41 I motivi per la diffusione dell'esoterismo (1) La trasformazione dell'insegnamento (2) Il nuovo insegnamento (3) Il Maestro Djwal Khul (4) FASE PREPARATORIA: DAL 1875 AL 1890 (5) La vita di Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891) Il lavoro di H.P.B. Un brano della signora Blavatsky (6) FASE INTERMEDIA: DAL 1919 AL 1949 La vita di Alice Bailey (1880-1949) (7) Il lavoro di Alice Bailey (9) LO SCOPO DEI MAESTRI (10) L'insegnamento del Maestro D.K. (11) FASE RIVELATRICE: DOPO IL 1975 41 41 42 42 43 43 44 45 45 45 45 46 46 46
NOI E I MAESTRI............................................................................................................................48 Alla ricerca della Luce I Maestri si preoccupano per noi Come entrare in rapporto con la Gerarchia (3) Come collegarsi con la Gerarchia (3) LA GRANDE INVOCAZIONE Origine della Grande Invocazione (4) Diffusione della Grande Invocazione (4) 48 48 48 49 51 51 52
Dare e ricevere (2) L'amore ci rende completamente disponibili (1) Non possiamo conoscere Dio... (1) Molti discepoli vorrebbero il completo supporto di Dio (1) Prima di servire l'umanit dobbiamo "servire" noi stessi (3) Come realizzare i progetti per il bene (1) Come possiamo aiutare i Maestri? (4) Altri modi per aiutare i Maestri (5) La benedizione (6)
53 54 54 54 54 55 56 56 57
AUTOESAME ..................................................................................................................................57 FENOMENI DI MISTICISMO (1) ...................................................................................................59 LE SETTE SOTTO INCHIESTA (2).............................................................................................59 Strategia dell'alienazione I risultati della ricerca Il decondizionamento SETTE: IDEE E VITA (3) Un suggerimento di Roberto Gervasio (4) 60 60 62 63 64
CHI SIAMO? ....................................................................................................................................66 Nessuno si chiede il perch della vita (1) Per ogni anima viene un momento che... La Scienza e la Sapienza Antica I chiaroveggenti volontari e involontari (2) 66 67 67 67
ALLA RICERCA DEL SE'... (3) ....................................................................................................68 Noi siamo pi che un semplice corpo (3) La costituzione sottile dell'uomo Il doppio eterico o corpo vitale La personalit (4) Riassunto 68 68 68 69 70
IL DOPPIO ETERICO O CORPO VITALE..................................................................................71 La costituzione del doppio eterico (1) L'Io pu agire nel corpo fisico tramite il doppio eterico I CENTRI ENERGETICI O CHAKRAS 163 - La Luce dell'Anima 71 72 72
73 73
IL DOPPIO ETERICO E LE MALATTIE (3)................................................................................73 Altre problematiche del doppio eterico (4) Come armonizzare il doppio eterico (5) Il doppio eterico il grande Unificatore (6) Esercizio per aumentare la consapevolezza eterica (7) 74 74 74 75
LA COSTITUZIONE SOTTILE DELL'UOMO.............................................................................77 I chakras o centri energetici I chakras ed il livello di coscienza CARATTERISTICHE DEI SETTE CHAKRAS MAGGIORI CHAKRAS E SALUTE Non bisogna forzare l'apertura dei chakras 77 78 78 81 81
LA GRANDE INVOCAZIONE .......................................................................................................82 I SETTE PIANI COSMICI DELLA CREAZIONE........................................................................83 1. IL MONDO FISICO .....................................................................................................................83 Le sette suddivisioni del Mondo fisico e doppio eterico(1) 83
2. IL MONDO ASTRALE O MANAS INFERIORE .....................................................................84 Il corpo astrale della Terra Il corpo astrale individuale I compiti del corpo astrale individuale (2) La mente e le emozioni La purificazione del corpo astrale I colori del corpo astrale I viaggi nell'astrale La visione astrale (2) Cosa si vede quando si fuori dal corpo fisico (3) Una passeggiata nel Mondo astrale (4) Gli abitanti del Mondo astrale Le persone addormentate ed i defunti (5) I gusci astrali (6) I corpi astrali abbandonati (7) 164 - La Luce dell'Anima 84 84 85 86 86 87 88 91 91 91 92 92 92 93
Il potere dei "fantasmi o spettri astrali" (8) Gli elementari Il supplizio di Tantalo (9) Gli esseri di natura (fate, gnomi, ecc.) (10) L'ESSENZA ELEMENTALE
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3. IL MONDO MENTALE (1) .........................................................................................................97 IL CORPO MENTALE (1) Il corpo mentale superiore (mente astratta o corpo casuale) (1) Il corpo mentale inferiore o mente concreta (1) I COLORI DEL CORPO MENTALE INFERIORE (1) I MECCANISMI DEL PENSIERO (1) La telepatia (1) GLI EFFETTI DEL PENSIERO Le onde-pensiero (1) Le forme-pensiero o elementali artificiali (1) (2) (3)
Creazione delle forme-pensiero Qualit delle forme-pensiero Forme-pensiero personali e il pericolo delle paure provate per gioco Forme-pensiero senza una direzione precisa Forme-pensiero dirette verso altri L'Egregore
La responsabilit nei confronti del proprio pensiero Un pensiero del Maestro Daskalos (4) Io, Ego, S superiore, Anima, Angelo solare, Cristo interiore La tragedia dell'umanit
3. IL MONDO MENTALE SUPERIORE ....................................................................................106 Il Corpo Causale o Mentale Superiore L'individualizzazione (1) ESPERIENZA E SAGGEZZA (2) Il corpo causale dei primitivi (3) I colori del corpo casuale (3) Nel corpo causale non vi possono essere negativit (3) Il livello di evoluzione individuale (4) 107 107 107 108 108 108 108
LO SVILUPPO DEI CORPI SOTTILI (5) ...................................................................................109 Lo sviluppo del corpo causale (6) I difetti e le qualit (6) 165 - La Luce dell'Anima 109 109
109 110
4. IL MONDO INTUITIVO O BUDDHICO (1) ............................................................................112 5. IL MONDO SPIRITUALE O ATMICO (1) ..............................................................................112 6. IL MONDO MONADICO (1).....................................................................................................113 7. IL MONDO ADI, IL "MARE DI FUOCO" (1) .........................................................................113 GLI ABITANTI DEI MONDI INVISIBILI (1)................................................................................113 GLI ESSERI APPARTENENTI ALL'UMANITA' Gli abitanti del Mondo Astrale Gli abitanti del Mondo Mentale inferiore (2) Gli abitanti del Mondo Mentale superiore (2) Gli abitanti del Mondo Buddhico (1) Gli abitanti del Mondo Atmico (1) GLI ESSERI NON APPARTENENTI ALL'UMANITA' I Deva o Angeli (2) Gli esseri di natura (3) Le Corti angeliche (1) 113 113 113 114 115 115 115 115 115 116
I VARI MONDI NON SONO COMPARTIMENTI STAGNI (1).................................................116 L'importanza dei pleniluni (1) Una meditazione per il corpo astrale (1) 116 117
LA MORTE, UNA FASE DELL'EVOLUZIONE........................................................................118 La morte fisica (1) Il panorama della vita trascorsa (1) Molti defunti credono di essere ancora vivi Il purgatorio Il territorio di confine (1) Il primo cielo o paradiso (1) Il terzo cielo (1) Il desiderio di rinascere (1) La visibilit dei disincarnati (1) 118 118 119 119 119 120 120 120 120
Un pensiero di Origene, padre della Chiesa, 185-254 d.C. L'interpretazione della Chiesa Cattolica (2) L'interpretazione dell'Esoterismo L'interpretazione di Max Heindel (3) L'importanza dell'abito nuziale
LA DOTTRINA DELLA RINASCITA .........................................................................................125 L'importanza del concetto di rinascita (1) Basta una vita per realizzarsi? (2) La rinascita e il cristianesimo delle origini La rinascita e le religioni del mondo Fonti storiche sulla dottrina della rinascita 125 125 126 126 126
LA CHIESA E LA DOTTRINA DELLA RINASCITA...............................................................128 Origene (185-253 d.C.) Giustiniano (482-565 d.C.) Ges Cristo e la dottrina della rinascita (21) 128 129 129
PERCHE' QUESTA DOTTRINA E' STATA ELIMINATA? ....................................................130 PERCHE' NON RICORDIAMO LE VITE PASSATE?............................................................130 L'offuscamento dei ricordi (23) Ricordare potrebbe essere pericoloso (1) 131 131
L'IMPORTANZA DI UNA PROSPETTIVA SPIRITUALE.......................................................134 Ognuno di noi perfetto nella mente di Dio (1) Noi non siamo il nostro corpo (2) Il dramma dell'Anima in esilio (3) La necessit di mutare atteggiamento (3) Tutti i nostri problemi nascono dal fatto che... (2) Lo spirito ha bisogno di un buon strumento (4) Considera il tuo corpo come un grande amico (2) Noi tutti siamo preziosi agli occhi di Dio (2) L'importanza del discernimento (5) 134 135 135 136 136 137 137 137 137
DIO E LE LEGGI UNIVERSALI (1) ............................................................................................140 Cos' il destino? (2) LA LEGGE DEL KARMA (1) 167 - La Luce dell'Anima 140 141
Come funziona la legge del Karma (1) Nessuno pu farvi alcun male (3) Karma collettivo e Karma individuale (4) Non siamo puniti per i nostri peccati ma dai nostri peccati (4) Come superare il Karma negativo (2) La felicit mediante la Legge di Causa ed Effetto (5) Quello che conta il momento presente (5) Massime importanti
CONOSCERE IL CRISTO E LA SUA OPERA (1) ..................................................................147 Ges di Nazareth e il Signore Cristo 147
ESPERIENZE DI UN BARELLIERE A LOURDES (2) ..........................................................151 NON PERDETE TEMPO A SOSPIRARE... (3)........................................................................152 INTERPRETAZIONE ESOTERICA DEL SANTO NATALE..................................................154 Interpretazione astrologica di Alice Bailey (1) Interpretazione esoterica del Maestro Omraam Aivanhov 154 154
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