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Laboratorio di Fisica 3

Spettrometria alfa e studio della perdita di energia con rivelatori al


silicio


Introduzione

I nuclei radioattivi alfa (tipicamente nuclei pesanti) producono particelle alfa (nuclei di He) con
energie ben definite, dellordine di alcuni MeV. Un tipico spettro in energia di particelle alfa
emesse da una sorgente radioattiva costituito dunque da una o pi rige, corrispondenti alle varie
transi!ioni possibili per quel particolare isotopo. "a figura seguente mostra a titolo di esempio lo
scema di decadimento dell
#$%
U e il corrispondente spettro osservato, dove sono visibili i due
picci corrispondenti alle transi!ioni pi probabili.

Spettro in energia delle particelle alfa emesse dallisotopo
234
U

"o spettro in energia delle particelle alfa emesse da una sorgente pu& essere rivelato mediante un
rivelatore al silicio, posto in un ambiente sotto vuoto, dato ce le alfa possono essere fermate ance
da piccoli spessori di aria attraversata. I rivelatori al silicio adoperati per la misura dellenergia delle
particelle alfa anno in genere una buona risolu!ione, ce pu& consentire in molti casi di distinguere
i picci corrispondenti ad isotopi differenti o a transi!ioni diverse dello stesso isotopo. "efficien!a
per queste particelle praticamente il '(() e la linearit* della risposta con lenergia molto buona in
un ampio intervallo.
"o spessore di un rivelatore al silicio va scelto in modo appropriato a seconda del tipo di particella
e della sua energia. +alla figura si vede ce particelle alfa da ,., MeV anno un range nel -ilicio di
circa #. micron. Un rivelatore da ,( micron dunque adeguato a fermare tutte le particelle alfa
emesse da sorgenti radioattive, ce anno energia inferiore a '( MeV.







Relazione energia-range delle particelle alfa nel Silicio




Attrezzature a disposizione/ 0ameretta da vuoto (1rtec Mod.2.2) con alimentatore,
preamplificatore e amplificatore incorporato, pompa rotativa, misuratore di pressione, sorgenti
radioattive alfa, spessori di vari materiali, sistema di acquisi!ione dati basato su multicanale 34-56
4+0 (integrato nel modulo 2.2) con relativo soft7are di gestione.


Attivit sperimentali da effettuare

!" #isura dello spettro alfa e calibrazione in energia

4doperare una sorgente alfa 8mi9ed: (cio composta da tre diversi isotopi radioattivi, in questo
caso
#$.
;p,
#%'
4m e
#%%
0m), sen!a alcun spessore interposto tra sorgente e rivelatore, posta ad una
distan!a di qualce cm dal rivelatore. +opo aver ciuso la cameretta da vuoto, porre la valvola del
modulo 2.2 in posi!ione H1"+, accendere la pompa rotativa e aprire le # valvole ce collegano la
pompa alla cameretta (valvola rossa e valvola gialla). -uccessivamente ruotare gradatamente la
valvola del modulo 2.2 verso la posi!ione <UM<. -olo dopo aver raggiunto mediante la pompa
rotativa una pressione inferiore a (.' mbar (da controllare sul misuratore di pressione), alimentare a
', V il rivelatore al silicio (Menu 4cquire = M0> <roperties = Hig Voltage = 1;), regolare
opportunamente il guadagno dellamplificatore in modo da osservare i picci della sorgente alfa
entro i #(%? canali (Menu 4cquire = M0> <roperties = Hig Voltage = 4mplifier) e acquisire
per un tempo sufficiente ad osservare con buona statistica i $ picci principali (e possibilmente
ance i picci satelliti, di intensit* minore).
4@@3;AI1;3/ il rivelatore non deve essere alimentato durante le opera!ioni da vuoto.
-alvare lo spettro acquisito (in formato 4-0II -<3), e notare la posi!ione dei centroidi dei $ picci
principali. Unanalisi successiva consentir* di stabilire mediante un fit lineare una retta di
calibra!ione dello spettro. "e energie attese per le alfa emesse da questi isotopi radioattivi sono
riportate in @abella/


Isotopo
3nergia
(MeV) Intensit* ())
;p6#$. %.2%( 2,#
%..22 ?
%...# #,
%..?? %.

4m6#%' ,.$?? ',%
,.%%$ '#,?
,.%?2 ?,,#

0m6#%% ,..2$ #$,$
,.?(, .2,.


3ffettuare una calibra!ione grossolana dello spettro (sen!a valutare la retta di best6fit), in modo da
avere unidea del numero di BeV per canale.


2" $alutazione della risoluzione

Valutare in modo approssimativo dallo spettro contenente i $ picci della sorgente la large!!a
totale a met* alte!!a (CDHM) di ciascun picco, in canali, e stimare la risolu!ione in percentuale
(rapporto tra la CDHM e il centroide del picco) o in valore assoluto (tenendo conto della
calibra!ione grossolana in BeV per canale gi* effettuata). @ali valuta!ioni potranno essere effettuate
con maggiore precisione dallanalisi dei dati successiva, ce preveder* una retta di calibra!ione pi
precisa, una stima del centroide e della large!!a di ogni picco in base ad una fun!ione Eaussiana o
"orent!iana, uneventuale sottra!ione del fondo,F


3" #isura dellenergia di una sorgente incognita

+opo aver tolto la tensione al rivelatore (Menu 4cquire = M0> <roperties = Hig Voltage =
1CC), ciudere la valvola principale ce collega la pompa alla cameretta da vuoto, ed effettuare il
rientro daria nella cameretta. 4prire la camera e sostituire la sorgente adoperata (a $ picci) con la
seconda sorgente. Giciudere la cameretta da vuoto, e rifare il vuoto con la stessa procedura gi*
descritta. 4cquisire i segnali prodotti dalla seconda sorgente fino ad avere una statistica sufficiente,
registrare lo spettro ottenuto e valutare lenergia del picco (o dei picci ) osservati.


4" $alutazione dellattivit della sorgente

<er valutare lattivit* di una sorgente, misurare il numero ; di conteggi ottenuti in un picco, e il
corrispondente tempo di misura @, da cui estrarre il rate di conteggio ;H@. Utili!!are i valori della
distan!a d tra sorgente e rivelatore e del raggio G del rivelatore, in modo da valutare lattivit* dalla
rela!ione/

4 I (;H@) 9 (% J d
#
) H (J G
#
)

@ale rela!ione basata sullipotesi di una sorgente puntiforme e di una superficie sferica del
rivelatore, ipotesi poco realistice (specie la prima, dato ce la sorgente a una diametro dellordine
del cm e le distan!e tipice tra sorgente e rivelatore sono di alcuni cm). Un calcolo pi dettagliato
dellangolo solido sotteso dal rivelatore rispetto ad una sorgente dalle dimensioni finite pu& essere
condotto con tecnice di simula!ione Monte 0arlo. -e c tempo a sufficien!a, misurare il tasso di
conteggio della sorgente a varie distan!e sorgente6rivelatore.

%" $alutazione dellintensit dei diversi picc&i

Cacendo riferimento a qualcuno dei picci satelliti (di bassa intensit*) misurati con buona statistica,
valutare larea dei diversi picci, ottenendo informa!ioni sui brancing ratios dei vari decadimenti.

'" #isura della perdita di energia delle alfa in assorbitori

Utili!!ando la sorgente a $ picci, misurare uno spettro in assen!a di spessori interposti (pu& essere
uno degli spettri gi* misurati in preceden!a, se non si modificato il guadagno dellamplificatore).
3ffettuare poi delle misure con degli spessori sottili di materiale interposto, ripetendo le procedure
per il rientro daria e per il vuoto gi* descritte.
-ono disponibili ad esempio spessori di MKlar allumini!!ato da # micron e da '( micron. "a
composi!ione cimica del MKlar 0
,
H
%
1
#
, con densit* '.$L gHcm
$
.
Valutare la perdita di energia per ciascuno dei picci, dal loro spostamento, in base alla
calibra!ione effettuata in preceden!a. "a perdita di energia di particella alfa in spessori sottili di
materiali solidi descritta dalla formula di >ete6>locB. Valutare in base a tale formula la perdita di
energia attesa e confrontarla con quella sperimentalmente ottenuta.

(" $alutazione degli effetti di straggling

"attraversamento di un materiale da parte delle particelle alfa produce non solo una perdita di
energia (spostamento dei picci osservati), ma ance un effetto di straggling, cio di allargamento
dei picci dovuto alle fluttua!ioni statistice nel processo di perdita di energia. Valutare la
large!!a dei diversi picci a seconda dello spessore utili!!ato e confrontarla con quella attesa in
base alla teoria dello straggling.

Argomenti di approfondimento)analisi

>est6fit lineare pesato per la valuta!ione della retta di calibra!ione
-tima di un picco gaussiano o lorent!iano mediante best6fit
-tatistica dei conteggi radioattivi
-tima del fondo e sottra!ione
0alcolo angolo solido e tecnice di simula!ione Monte 0arlo
0alcoli di perdita di energia con formula di >ete6>locB
0alcolo degli effetti di straggling

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