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La fisica dei quanti


La maggior parte delle immagini che conosciamo sono
fatte di luce visibile. Quelle che non lo sono, come
i termogrammi o le immagini radiografiche, impiegano
comunque radiazioni elettromagnetiche, anche se
di un altro tipo. Fino a unottantina di anni fa,
lidea di comporre unimmagine
servendosi di particelle
anzich di radiazioni sarebbe
sembrata assurda, come se si
fosse proposto di fare un
ritratto facendo rimbalzare palline di pittura
sul soggetto da ritrarre. Poco dopo il 1920, tuttavia,
i fisici scoprirono che le onde luminose si comportano
spesso come particelle e che, viceversa, le particelle,
come gli elettroni, spesso si comportano come onde.
In effetti le propriet ondulatorie degli elettroni
possono essere utilizzate per creare immagini
particolarmente dettagliate, come questa fotografia
di una cavalletta realizzata con un microscopio
a scansione elettronica. In questo capitolo
esamineremo le leggi, talvolta apparentemente
bizzarre, che descrivono il comportamento della
natura nel regno atomico e in quello subatomico,
e parleremo degli eventi che tra il 1890 e il 1940
le portarono alla luce, rivoluzionando tutta la fisica.

P er comprendere il
comportamento della natura
a livello atomico, necessario
introdurre nella fisica alcuni concetti
nuovi e modificarne altri. In questo
lenergia, varia per quantit discrete
e non con la continuit prevista dalla
fisica classica. Questo concetto porta
allidea di fotone, che pu essere
pensato come una particella di luce.
Contenuti
1. La radiazione di corpo nero
e lipotesi di Planck sulla
quantizzazione dellenergia 1047
capitolo analizzeremo le idee In seguito vedremo che proprio come 2. I fotoni e
fondamentali della fisica quantistica e la luce pu comportarsi come una leffetto fotoelettrico 1050
mostreremo come esse portino a una particella, cos le particelle gli 3. La massa e la quantit di moto
comprensione pi approfondita dei elettroni, i protoni e i neutroni del fotone 1056
sistemi microscopici, analogamente al possono comportarsi come onde. 4. La diffusione dei fotoni
modo in cui la relativit estende la fisica Infine esamineremo lincertezza e leffetto Compton 1057
al regno delle alte velocit. Prese fondamentale che la natura ondulatoria
insieme, la relativit e la fisica dei quanti della materia introduce nella nostra 5. Lipotesi di de Broglie
forniscono le basi di quella che oggi conoscenza delle grandezze fisiche, e il dualismo onda-particella 1060
chiamiamo fisica moderna. rendendo possibili comportamenti 6. Il principio
Inizieremo il capitolo introducendo classicamente proibiti come di indeterminazione
il concetto di quantizzazione, secondo leffetto tunnel quantistico. di Heisenberg 1064
il quale una grandezza fisica, come 7. Leffetto tunnel quantistico 1068

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1 . L a r a d i a z i o n e d i c o r p o n e r o e l i p o t e s i d i P l a n c k s u l l a q u a n t i z z a z i o n e d e l l e n e r g i a 1047

1. La radiazione di corpo nero e lipotesi di Planck


sulla quantizzazione dellenergia
Se vi mai capitato di guardare linterno di una fornace calda da unapertura di La luce che entra in un corpo nero
piccole dimensioni, avrete notato il bagliore della luce tipica delle alte temperatu- assorbita completamente.
re. Per quanto possa sembrare inverosimile, questa luce ha avuto un ruolo centra-
le nella rivoluzione che sconvolse la fisica allinizio del 900. Fu lo studio di sistemi
di questo tipo a far introdurre nella fisica lidea della quantizzazione dellenergia, cio
che lenergia possa assumere soltanto valori discreti.
Per la precisione, alla fine dell800 i fisici si erano messi a studiare attentamente la ra-
diazione elettromagnetica emessa da un sistema fisico noto come corpo nero. Un
esempio di corpo nero illustrato nella figura 1. Si tratta di un corpo cavo con una
piccola apertura verso il mondo esterno, proprio come una fornace. La luce che en-
tra nella cavit attraverso lapertura viene riflessa molte volte dalle pareti interne e fi-
nisce per essere assorbita completamente. per questa ragione che il sistema detto
nero, anche se non necessario che il materiale di cui fatto sia davvero nero.
F I G U RA 1 Un corpo nero ideale
Corpo nero In un corpo nero ideale la luce incidente
Un corpo nero ideale assorbe tutta la luce che incide su di esso. assorbita completamente. Nel caso qui
raffigurato lassorbimento dovuto alle
molteplici riflessioni allinterno della
I corpi che assorbono la maggior parte della luce incidente, anche se non tutta, co- cavit. Il corpo nero e la radiazione
stituiscono approssimazioni ragionevoli di un corpo nero, mentre i corpi altamen- elettromagnetica contenuta al suo interno
te riflettenti e brillanti non possono essere presi come approssimazione. sono in equilibrio termico a una certa
Come abbiamo visto nel capitolo 15, i corpi in grado di assorbire la radiazione so- temperatura T.
no anche in grado di emetterla. Perci un corpo nero ideale anche un radiatore
ideale. Il classico esperimento che si esegue con un corpo nero, infatti, il seguen-
te: si scalda il corpo nero fino a una data temperatura T e si misura la quantit di ra-
diazione elettromagnetica che emette a una data frequenza f. Si ripete la misura per
varie frequenze e si riportano i risultati su un grafico. La figura 2 illustra i risultati
di un tipico esperimento sulla radiazione di corpo nero per differenti temperature.
Osserviamo landamento dellintensit della radiazione emessa: di scarsa entit a
basse frequenze, la radiazione presenta un picco nella regione delle frequenze in-
termedie per attenuarsi man mano che ci si sposta verso le frequenze pi alte.
Ci che veramente notevole nellesperimento del corpo nero il fatto seguente: 1,2
Intensit relativa

1 Regione visibile

La distribuzione dellenergia della radiazione emessa da un corpo nero non dipende 0,8
dal materiale con cui costruito il corpo, ma solo dalla sua temperatura T. 0,6
6000 K
0,4 3000 K
0,2
Perci un corpo nero di acciaio e uno di legno danno esattamente lo stesso risulta-
to quando sono portati alla stessa temperatura. Quando i fisici osservano qualcosa 5 10 15 20
che indipendente dai dettagli del sistema chiaro che stanno osservando un fe- Frequenza (1014 Hz)
nomeno di importanza fondamentale. proprio quello che accadde con la radia- a)
zione di corpo nero.
Due aspetti delle curve della radiazione di corpo nero mostrate nella figura 2 han-
no unimportanza particolare. 10
Intensit relativa

12 000 K
Anzitutto notiamo che allaumentare della temperatura aumenta larea sottesa dal- 8
la curva. Dal momento che questultima una misura dellenergia totale emessa
6
dal corpo nero, ci significa che allaumentare della temperatura del corpo aumen-
ta anche lenergia emessa da esso. 4
6000 K
Il secondo aspetto degno di nota che allaumentare della temperatura assoluta T 2
il picco della curva si sposta verso frequenze maggiori. Questo spostamento del
5 10 15 20
massimo con la temperatura descritto dalla legge dello spostamento di Wien:
Frequenza (1014 Hz)
b)
Legge dello spostamento di Wien
F I G U RA 2 La radiazione di corpo nero
fpicco = 15,88 1010 s-1 K-12T [1] La radiazione di corpo nero in funzione
Nel SI si misura in hertz (1 Hz 1 s1). della frequenza a varie temperature:
a) 3000 K e 6000 K; b) 6000 K e 12 000 K.
Osserviamo che allaumentare della
C quindi un legame diretto fra la temperatura di un corpo e la frequenza della ra- temperatura il picco della radiazione emessa
diazione emessa con maggiore intensit. si sposta verso frequenze pi elevate.

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1048 L a f i s i c a d e i q u a n t i

1. VERIFICA DEI CONCETTI Confronta le temperature


Betelgeuse una stella gigante rossa della costellazione di Orione; Rigel una stella
bianca azzurrognola della stessa costellazione. Rispetto a quella di Rigel, la tempera-
tura superficiale di Betelgeuse :
A maggiore. B minore. C uguale.

RAGIONAMENTO E DISCUSSIONE
Ricordiamo che la luce rossa ha una frequenza minore della luce blu. Per la legge del-
lo spostamento di Wien, quindi, una stella rossa ha una temperatura minore di una
stella blu. Perci Beltegeuse ha una temperatura superficiale minore.
R I S P O S TA
La risposta corretta la B: la temperatura superficiale di Beltegeuse minore di quel-
la di Rigel.

Per rendere pi chiara la conclusione della precedente verifica dei concetti, analiz-
Tutti i corpi emettono radiazione ziamo pi attentamente la figura 2. Alla temperatura pi bassa tra quelle raffigura-
elettromagnetica in un intervallo di te, 3000 K, la radiazione pi intensa allestremo rosso dello spettro visibile che al-
frequenze. La frequenza emessa con lestremo blu. A questa temperatura, un corpo (ad esempio la resistenza di una
maggiore intensit dipende dalla stufa elettrica) ci apparirebbe di color rosso fuoco; la maggior parte della radiazio-
temperatura del corpo, come specificato
dalla legge di Wien. Il bullone ne, inoltre, nellinfrarosso e perci non visibile.
incandescente in questa fotografia irraggia Un corpo nero a 6000 K, ad esempio la superficie del Sole, emette una radiazione
principalmente nellinfrarosso ma intensa nello spettro visibile, sebbene la radiazione allestremo rosso sia ancora
abbastanza caldo (qualche migliaio di pi intensa che allestremo blu. per questo motivo che la luce del Sole ci appare
kelvin) da far s che una parte significativa giallognola.
della sua radiazione ricada nella regione
rossa dello spettro visibile. Gli altri bulloni A 12 000 K, infine, un corpo nero appare bianco-bluastro e la maggior parte della
sono troppo freddi per irraggiare una sua radiazione nellultravioletto. Nel prossimo esercizio determineremo la tem-
quantit osservabile di luce visibile. peratura della stella Rigel in base alla posizione del suo picco di emissione.

ESERCIZIO

FIS I CA IN TO R NO A NOI 1 Calcola la temperatura superficiale della stella Rigel, sapendo che il picco della sua
Misurare la temperatura di una stella radiazione si trova a una frequenza di 1,17 1015 Hz.
fpicco 1,17 1015 Hz
[T = = 19 900 K.
5,88 1010 s-1 K-1 5,88 1010 s-1 K-1
Questa temperatura un po pi del triplo di quella del Sole. La radiazione
di corpo nero ci permette di determinare la temperatura di una stella
distante che non potremo mai visitare]

Planck e lipotesi dei quanti


Sebbene verso la fine dell800 la radiazione di corpo nero fosse ben conosciuta dal
punto di vista sperimentale, cera ancora un problema da risolvere. I tentativi di
trovare una spiegazione teorica alle curve della radiazione di corpo nero utilizzan-
do la fisica classica fallivano, e fallivano miseramente. Per capire la natura del pro-
blema analizziamo, le curve mostrate nella figura 3. La curva verde rappresenta il
risultato sperimentale della radiazione di un corpo nero a una data temperatura.
La curva blu, al contrario, mostra la previsione teorica della fisica classica. chia-
ro che il risultato classico non pu essere valido, poich la curva diverge allinfini-
to alle alte frequenze e ci implicherebbe che il corpo nero emetta sotto forma di ra-
diazione una quantit infinita di energia. Questa situazione assurda di divergenza
alle alte frequenze viene chiamata catastrofe ultravioletta.
Il fisico tedesco Max Planck (1858-1947) lavor a lungo e duramente sul problema
e alla fine riusc a trovare una funzione matematica che si accordava con gli espe-
rimenti per qualsiasi frequenza.
Il problema successivo che lo scienziato tedesco dovette affrontare fu quello di riu-
scire a ricondurre la funzione a un principio che la giustificasse. Scopr che lunico
modo era partire da unipotesi audace e rivoluzionaria: lenergia della radiazione

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1 . L a r a d i a z i o n e d i c o r p o n e r o e l i p o t e s i d i P l a n c k s u l l a q u a n t i z z a z i o n e d e l l e n e r g i a 1049

di un corpo nero alla frequenza f deve essere un multiplo intero del prodotto di Predizione classica
una costante (h) per la frequenza; in altre parole, lenergia quantizzata:
Osservazione sperimentale

Intensit relativa
e predizione di Planck
Quantizzazione dellenergia
En = nhf n = 0, 1, 2, 3, [2]

La costante h dellespressione nota come costante di Planck e ha il valore seguente:

Frequenza
Costante di Planck, h
F I G U RA 3 La catastrofe ultravioletta
h = 6,63 10-34 J s [3] La fisica classica prevede per la radiazione
Nel SI si misura in joule per secondo (J s). di corpo nero una distribuzione di intensit
che aumenta indefinitamente allaumentare
della frequenza. Tale risultato noto come
Oggi riconosciamo h come una delle costanti fondamentali della natura, sullo stes- catastrofe ultravioletta. Partendo
so piano di altre costanti come la velocit della luce nel vuoto e la massa a riposo dallipotesi che lenergia fosse quantizzata,
dellelettrone. Planck riusc a derivare una curva in
accordo con i risultati sperimentali.
Lipotesi della quantizzazione dellenergia costituisce un allontanamento dalla fisi-
ca classica, nella quale lenergia pu assumere qualsiasi valore. Nel calcolo di
Planck lenergia pu avere solo i valori discreti hf, 2hf, 3hf, e cos via. A causa di
questa quantizzazione, quando un sistema passa da uno stato a un altro la sua
energia pu variare solo per salti quantizzati, mai inferiori ad hf. Come si pu vede-
re dal piccolo valore della costante di Planck, lincremento fondamentale hf, il
quanto di energia, incredibilmente piccolo.
Nel prossimo esempio svolto analizzeremo la dimensione del quanto e il valore
del numero quantico n di un tipico sistema macroscopico.

1 . E S E M P I O S V O LT O I numeri quantici
Supponi che la massima velocit di una massa di 1,2 kg attaccata a una molla con una costante elastica di 35 N/m sia 0,95 m/s.
a) Calcola la frequenza di oscillazione e lenergia totale del sistema massa-molla.
b) Determina le dimensioni di un quanto di energia del sistema.
c) Assumendo che lenergia di questo sistema soddisfi la relazione En nhf, determina il numero quantico n.

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA


La figura mostra la massa di 1,2 kg che oscilla attaccata a una molla con una
costante elastica di 35 N/m. Quando la massa passa per la sua posizione di
equilibrio, la sua velocit massima e vale vmax 0,95 m/s. In quellistante y
tutta lenergia del sistema sotto forma di energia cinetica della massa. k = 35 N/m

S T R AT E G I A
a) Possiamo determinare la frequenza di oscillazione utilizzando le relazio- y=0 vmax = 0,95 m/s
ni v = 2k>m e v 2pf . Lenergia totale data semplicemente dalle-
nergia cinetica della massa quando passa per la posizione di equilibrio, m = 1,2 kg
E = Kmax = 12 mv2max.
b) Lenergia di un quanto hf, dove f la frequenza calcolata in a).
c) Il numero quantico n si ricava dalla relazione En nhf.

SOLUZIONE
k
a) Calcoliamo la frequenza di oscillazione utilizzando la relazione v = = 2pf
Am
v = 2k>m = 2pf: 35 N>m
1 k 1
f = = = 0,86 Hz
2p A m 2p A 1,2 kg

Per determinare lenergia totale E del sistema calcoliamo la E = 12 mv2max = 1211,2 kg210,95 m/s22 = 0,54 J
massima energia cinetica della massa (12 mv2max):
b) Lenergia di un quanto hf, dove f 0,86 Hz: hf = 16,63 10-34 J s210,86 Hz2 = 5,7 10-34 J

c) Poniamo En nhf uguale allenergia totale del sistema e rica- En = nhf


viamo n: En 0,54 J
n = = = 9,5 1032
hf 5,7 10-34 J

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1050 L a f i s i c a d e i q u a n t i

O S S E R VA Z I O N I
I valori trovati in b) e c) hanno dimensioni incredibili. Il quanto, ad esempio, dellordine di 1034 J: a titolo di paragone, lener-
gia necessaria per rompere un legame in una molecola di DNA dellordine di 1020 J. Perci il quanto di un sistema macrosco-
pico circa 1014 volte pi piccolo dellenergia necessaria per modificare una molecola. Analogamente, il numero di quanti presen-
ti nel sistema, pi o meno 1033, paragonabile al numero di atomi contenuti in quattro piscine olimpiche.

P R O VA T U
Se il quanto di energia di una massa di 1,5 kg attaccata a una molla 0,8 1033 J, qual la costante elastica della molla?
[k 86 N/m]
Problemi simili: 10 e 79.

chiaro, quindi, che i numeri quantici di un sistema macroscopico sono incredibil-


mente grandi e che la differenza tra due numeri successivi talmente piccola da
non essere rilevabile; analogamente, la variazione di energia da uno stato quantico
al successivo cos piccola da non poter essere misurata sperimentalmente. Di fat-
to, quindi, lenergia di un sistema macroscopico sembra variare con continuit, an-
che se in realt varia per piccoli salti. In un sistema atomico, invece, i salti di ener-
gia sono di grande importanza; lo vedremo meglio nel prossimo paragrafo.
Tornando alla catastrofe ultravioletta, adesso siamo in grado di capire in che modo
lipotesi di Planck elimina la divergenza alle alte frequenze prevista dalla fisica
classica. Nella teoria di Planck, pi alta la frequenza f e maggiore il quanto di
energia hf. Allaumentare della frequenza, quindi, aumenta la quantit di energia
necessaria anche per il pi piccolo salto quantico. Un corpo nero, tuttavia, possie-
de solo una quantit finita di energia e dunque non pu fornire la grande quantit
di energia necessaria per produrre un salto quantico corrispondente a una frequen-
za estremamente elevata; ecco perch alle alte frequenze lintensit della radiazio-
ne emessa tende a zero.
Nonostante la teoria sulla quantizzazione dellenergia permettesse di descrivere
adeguatamente i risultati sperimentali per la radiazione di corpo nero, n Planck
n gli altri fisici ne erano pienamente soddisfatti: lidea, infatti, sembrava costrui-
ta ad hoc e appariva pi come un espediente matematico che come una vera rap-
presentazione della natura. Con il lavoro di Einstein, che presenteremo nel prossi-
mo paragrafo, i dubbi sulla teoria dei quanti, apparentemente fondati, iniziarono
a dissolversi.

2. I fotoni e leffetto fotoelettrico


Per Max Planck la quantizzazione dellenergia del corpo nero era probabilmente
legata alle vibrazioni quantizzate degli atomi delle pareti del corpo nero. Cos co-
me una corda vincolata ai due estremi pu produrre onde stazionarie solo per fre-
quenze discrete ben definite (capitolo 18), possibile che anche gli atomi di un cor-
po nero vibrino solo per determinati valori discreti dellenergia. Quel che certo
che Planck non pensava che lenergia della luce di un corpo nero potesse essere
quantizzata, poich la maggior parte dei fisici pensava che la luce fosse unonda e
che in quanto tale potesse avere qualsiasi energia.
Un fisico giovane e temerario di nome Albert Einstein, invece, prese seriamente in
considerazione lidea della quantizzazione dellenergia e la applic alla radiazione
di corpo nero. Einstein fece lipotesi che anche la luce fosse formata da pacchetti di
energia, i fotoni, e che questi obbedissero allipotesi di Planck sulla quantizzazio-
ne dellenergia; in altre parole, un fascio di luce di frequenza f costituito da foto-
ni la cui energia data dalla relazione seguente:

Energia di un fotone di frequenza f


E hf [4]
Nel SI si misura in joule (J).

In un fascio di luce di frequenza f, quindi, lenergia pu assumere solo i valori hf,


2hf, 3hf, e cos via.

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2 . I f o t o n i e l e f f e t t o f o t o e l e t t r i c o 1051

La prima reazione di Planck allipotesi di Einstein fu che questi si fosse spinto trop- Fascio di luce a bassa intensit
po lontano con lidea di quantizzazione; come si scopr dopo, per, Planck era com-
pletamente fuori strada.
Nel modello di Einstein, un fascio di luce pu essere pensato come un fascio di
particelle, i fotoni, ognuna delle quali trasporta lenergia hf, come indicato nel-
la figura 4. Aumentando lintensit del fascio di luce e mantenendo la stessa fre- Fascio di luce ad alta intensit
quenza, il risultato che i fotoni del fascio sono impacchettati pi densamente,
con un conseguente aumento del numero di fotoni che passa per un dato punto
in un determinato intervallo di tempo. In tal modo aumenta anche il numero dei
fotoni che colpiscono una superficie in un dato intervallo di tempo; lenergia ce-
duta alla superficie nellunit di tempo aumenta a sua volta, anche se ogni foto-
ne del fascio pi intenso ha esattamente la stessa energia di quelli del fascio me- F I G U RA 4 La luce secondo il modello
a fotoni
no intenso.
Nel modello a fotoni un fascio di luce
Nel prossimo esercizio calcoleremo lenergia tipica di un fotone di luce visibile.
formato da molti fotoni, ognuno dei quali
caratterizzato da unenergia hf.
Pi intenso il fascio e maggiore
ESERCIZIO limpacchettamento dei fotoni.

2 Calcola lenergia di un fotone di luce gialla con frequenza pari a 5,25 1014 Hz. Espri-
mi lenergia in joule e in elettronvolt.
[E = hf = (6,63 10-34 J s215,25 1014 s-12 3,48 10-19 J 3,48 10-19 Ja b
1 eV
1,60 10-19 J
2,18 eV. Lenergia di un fotone visibile dellordine dellelettronvolt (eV): come vedremo
nel seguente esempio svolto questa anche la scala di energia tipica dei sistemi atomici e
molecolari]

2 . E S E M P I O S V O LT O Quando lossigeno si divide


Lossigeno molecolare (O2) una molecola biatomica. Lenergia necessaria per scindere 1 mole di O2 in 2 moli di ossigeno ato-
mico 118 kcal.
a) Calcola lenergia (in joule e in elettronvolt) richiesta per dissociare una molecola di O2.
b) Assumendo che lenergia di dissociazione di una molecola sia fornita da un singolo fotone, calcolane la frequenza.

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA Prima Dopo


Il disegno raffigura un singolo fotone che scinde una molecola di O2 in
due atomi di ossigeno. Lenergia del fotone E hf.

S T R AT E G I A
a) In questa parte del problema non si deve fare altro che convertire le- O
nergia da kcal per mole a joule per molecola. A tale scopo basta ricor-
dare che 1 kcal 4186 J e che il numero di Avogadro 6,02 1023
molecole/mol. Dopo di che possiamo convertire lenergia in elettron- E = hf
volt sapendo che 1 eV 1,60 1019 J.
b) Per calcolare la frequenza del fotone possiamo porre hf uguale alle- O2
nergia E calcolata in a). La costante di Planck data in unit J s:
quindi dobbiamo utilizzare lenergia espressa in joule.
O

SOLUZIONE
a118 ba ba b
kcal 4186 J 1
a) Convertiamo 118 kcal/mol in J/molecola:
mole 1 kcal 6,02 1023 molecole>mol
8,21 10-19 J>molecola

a b
J 1 eV
Convertiamo il risultato precedente in eV/molecola: 8,21 10-19
molecola 1,60 10-19 J
5,13 eV>molecola

E 8,21 10-19 J
b) Utilizziamo la relazione E 8,21 1019 J hf per ricavare f: f = = = 1,24 1015 Hz
h 6,63 10-34 J s

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1052 L a f i s i c a d e i q u a n t i

O S S E R VA Z I O N I
La frequenza risultante appartiene alla regione ultravioletta. In effetti i raggi ultravioletti che entrano negli strati superiori dellat-
mosfera provocano la dissociazione delle molecole di O2, liberando ossigeno atomico che pu quindi combinarsi con altro O2 per
formare ozono (O3).

PROBLEMA
Un fotone infrarosso ha una frequenza di 1,00 1013 Hz. Quanta energia trasportata da una mole di tali fotoni? [3990 J 0,953 kcal]
Problemi simili: 24 e 25.

Dato che solitamente lenergia dei fotoni piuttosto piccola su scala macroscopica,
il numero di fotoni con cui abbiamo a che fare nella vita di tutti i giorni deve esse-
re enorme. quello che vedremo nel prossimo esempio guidato.

3 . E S E M P I O G U I D AT O Vedere nel buio:


calcola il numero di fotoni
Affinch un essere umano riesca a vedere nelloscurit (visione scotopica) neces-
sario che lintensit della luce che arriva sullocchio sia di almeno 4,00 1011 W/m2
a una lunghezza donda di 505 nm. Se luce di questa intensit e lunghezza donda
FIS I CA IN TO R NO A NOI entra nellocchio attraverso la pupilla, che ha un diametro di 6,00 mm, quanti foto-
Adattamento della vista al buio ni entrano nellocchio ogni secondo?

S O L U Z I O N E (Per verificare se hai capito esegui i calcoli indicati in ogni passo)


Calcola larea della pupilla:
2,83 105 m2
Per calcolare lenergia che entra nellocchio ogni secondo, moltiplica lintensit per
larea della pupilla:
1,13 1015 J/s
Calcola lenergia di un fotone:
3,94 1019 J
Per determinare il numero di fotoni che entrano ogni secondo nellocchio, dividi le-
nergia che entra in un secondo per lenergia di un fotone:
2870 fotoni/s

O S S E R VA Z I O N I
Anche se una tipica lampadina emette circa 1018 fotoni al secondo, a noi bastano 103
fotoni al secondo per poter vedere. I nostri occhi sono strumenti straordinari, la cui
sensibilit copre un vasto intervallo di intensit. Infine supponiamo che un astronomo
veda una galassia distante e debolmente luminosa. I 2870 fotoni che entrano nel suo
occhio ogni secondo sono separati lun laltro di circa 100 km. Ne consegue che i foto-
ni provenienti dalla galassia attraversano il telescopio dellastronomo uno per volta.

P R O VA T U
Supponi che la lunghezza donda della luce passi da 505 nm a un valore pi grande
di un fattore 1,25. Alla nuova lunghezza donda sar necessario un numero di fotoni
maggiore o minore? Di che fattore cambier il numero minimo di fotoni al secondo?
[aumentando la lunghezza donda di un fattore 1,25 la frequenza diminuisce
dello stesso fattore. Anche lenergia del fotone, proporzionale allenergia,
diminuisce di un fattore 1,25. Dato che ogni fotone trasporta unenergia
inferiore, alla nuova lunghezza donda ci vorr un maggior numero di fotoni
per unit di tempo, per la precisione un numero 1,25 volte maggiore]

Leffetto fotoelettrico
Einstein applic il suo modello di luce costituita da fotoni alleffetto fotoelettrico,
nel quale un fascio di luce (foto-) colpisce la superficie di un metallo e ne estrae un
elettrone (-elettrico). Leffetto pu essere misurato utilizzando un dispositivo come
quello illustrato nella figura 5. La luce incidente espelle un elettrone (che in questo
caso viene detto fotoelettrone) da una lastra metallica detta emettitore (E), lelettro-
ne viene poi attratto da una lastra detta collettore (C) che si trova a un potenziale
positivo rispetto allemettitore.

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2 . I f o t o n i e l e f f e t t o f o t o e l e t t r i c o 1053

Luce
incidente

Collettore (C) Emettitore (E) F I G U RA 5 Leffetto fotoelettrico


Leffetto fotoelettrico pu essere studiato
Fotoelettroni con un dispositivo come quello raffigurato.
La luce illumina una lastra metallica e ne
espelle degli elettroni che vengono attratti
+ Amperometro

da una lastra (il collettore) posta a un
potenziale positivo. Il risultato una
corrente elettrica che pu essere misurata
con un amperometro.

Il risultato una corrente elettrica misurabile con un amperometro.


Lenergia minima necessaria per estrarre un elettrone da un determinato metallo
detta lavoro di estrazione W0. Il lavoro di estrazione varia da metallo a metallo,
ma di solito dellordine di pochi elettronvolt. Se un elettrone riceve dal fascio lu-
minoso unenergia E maggiore di W0, lenergia in eccesso si trasforma in energia ci-
netica dellelettrone espulso. La massima energia cinetica (K) che pu avere un fo-
toelettrone pertanto :

Kmax = E - W0 [5] L A B OR ATOR IO


Laboratorio 60
Come la radiazione del corpo nero, anche leffetto fotoelettrico evidenzia un com- Determinazione della costante di Planck
portamento che non si accorda con la fisica classica. I due motivi principali del di- mediante leffetto fotoelettrico
saccordo sono i seguenti:
La fisica classica prevede che un fascio di luce di qualsiasi colore (frequenza)
possa espellere elettroni, purch abbia unintensit sufficiente. In altre parole,
se un fascio abbastanza intenso, lenergia che cede a un elettrone supera il la-
voro di estrazione e provoca la sua espulsione.
La fisica classica prevede anche che la massima energia cinetica di un elettrone
espulso aumenti allaumentare dellintensit del fascio di luce. In particolare,
maggiore lenergia che il fascio cede al metallo, maggiore lenergia che un
elettrone pu avere dopo essere stato estratto.
Entrambe le previsioni sono sensate e di fatto, dal punto di vista della fisica clas-
sica, necessarie ma non corrispondono alla realt sperimentale delleffetto fotoe-
lettrico. Infatti gli esperimenti mostrano il seguente comportamento:
Per espellere elettroni, il fascio di luce incidente deve avere una frequenza mag-
giore di un determinato valore minimo, la cosiddetta frequenza di soglia f0. Se
la luce ha una frequenza minore di f0 non in grado di estrarre elettroni, qua-
lunque sia lintensit del fascio.
Se la frequenza della luce maggiore della frequenza di soglia f0, laumento del-
la sua intensit ha come effetto un aumento del numero di elettroni emessi nel-
lunit di tempo. La massima energia cinetica degli elettroni non aumenta con
lintensit della luce; lenergia cinetica dipende solo dalla frequenza della luce.
Tutte queste osservazioni, come vedremo ora, possono essere spiegate in maniera
semplice con il modello a fotoni.
Anzitutto, nel modello di Einstein ogni fotone ha unenergia determinata unica-
mente dalla sua frequenza; pertanto aumentare lintensit di un fascio di una data
frequenza significa semplicemente aumentare il numero di fotoni che colpiscono il
metallo in un dato intervallo di tempo; lenergia trasportata da un fotone rimane
invariata. Quindi un elettrone pu essere espulso solo se il fotone incidente ha
unenergia non inferiore al lavoro di estrazione: E hf0 W0.
Si definisce dunque una frequenza di soglia:

Frequenza di soglia f0
W0
f0 = [6]
h
Nel SI si misura in hertz (1 Hz 1 s1).

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1054 L a f i s i c a d e i q u a n t i

Se la frequenza della luce maggiore di f0 lelettrone pu lasciare il metallo con


unenergia cinetica finita. Se la frequenza minore di f0 non viene emesso alcun
elettrone, qualunque sia lintensit del fascio. Nel prossimo esercizio calcoleremo
una tipica frequenza di soglia.

ESERCIZIO

3 Il lavoro di estrazione per una superficie doro di 4,58 eV. Calcola la frequenza di
soglia f0 corrispondente. 1,60 10-19 J
14,58 eV2 a b
W0 1 eV
[ f0 = = 1,11 1015 Hz
h 6,63 10-34 J s
La frequenza ottenuta appartiene al vicino ultravioletto]
Energia cinetica
massima, Kmax

Sodio Oro

Pendenza = h Il fatto che un fascio di luce monocromatica pi intenso ceda al metallo pi fotoni
nellunit di tempo ha come conseguenza un maggior numero di elettroni emessi
nellunit di tempo. Dato che ciascun elettrone riceve esattamente la stessa quan-
tit di energia, la massima energia cinetica sempre la stessa, indipendentemente
Frequenza, f
5,50 1014 Hz 1,11 1015 Hz
dallintensit; se nellequazione [5] sostituiamo lenergia E con lenergia di un foto-
Frequenze di soglia ne, hf, otteniamo infatti:
FIGURA 6 Lenergia cinetica Kmax = hf - W0 [7]
dei fotoelettroni
La massima energia cinetica dei fotoelettroni Osserviamo che Kmax dipende linearmente dalla frequenza ma indipendente dal-
dipende dalla frequenza della luce. Il sodio lintensit. La figura 6 mostra landamento di Kmax per il sodio (Na) e per loro
e loro hanno differenti frequenze di soglia, (Au). Ovviamente entrambe le linee hanno la stessa pendenza h, come previsto
come ci si pu aspettare trattandosi di nellequazione [7], ma hanno frequenze di soglia diverse. Grazie ai risultati ottenu-
materiali molto diversi tra loro. Invece la
pendenza delle due linee la stessa, cio h, ti con lequazione [7] Einstein riusc a dimostrare che la costante di Planck h nellef-
come previsto dal modello corpuscolare fetto fotoelettrico appare in maniera assolutamente naturale, e che la possibilit di
della luce proposto da Einstein. applicarla non si limita al solo corpo nero.

4 . E S E M P I O S V O LT O Riflettori puntati sul sodio


Un fascio di luce bianca con frequenze comprese tra 4,00 1014 Hz e 7,90 1014 Hz incide su una superficie di sodio, il cui la-
voro di estrazione di 2,28 eV.
a) Di tutte le frequenze che formano il fascio di luce, quali sono in grado di estrarre elettroni dalla superficie del sodio?
b) Calcola lenergia cinetica massima dei fotoelettroni emessi dalla superficie.

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA


La figura mostra un fascio di luce bianca (rappresentato da fotoni con frequenze di- Sodio
verse) che incide su una superficie di sodio. I fotoelettroni emessi dalla superficie han-
no unenergia cinetica che dipende dalla frequenza del fotone assorbito.
Fascio incidente
di luce bianca
S T R AT E G I A
a) Per calcolare la frequenza di soglia f0 del sodio possiamo utilizzare la relazione
f0 W0/h, con W0 2,28 eV. Le frequenze comprese tra la frequenza di soglia e la
frequenza massima del fascio di luce, 7,90 1014 Hz, potranno espellere elettroni. Fotoelettrone
b) Lenergia cinetica massima per una data frequenza f pu essere determinata attra- espulso
verso lequazione Kmax hf W0. Naturalmente, allaumentare della frequenza
aumenta lenergia cinetica massima. Quindi la massima energia cinetica possibile
quella corrispondente alla frequenza massima del fascio, 7,90 1014 Hz.

SOLUZIONE
1,60 10-19 J
12,28 eV2a b
W0 1 eV
a) Utilizziamo f0 W0/h per calcolare la frequenza di soglia f0 = = = 5,50 1014 Hz
del sodio:
h 6,63 10-34 J s
Le frequenze che permettono di estrarre elettroni sono quel- Frequenze del fascio che permettono di estrarre elettroni:
le comprese tra la frequenza di soglia e la massima frequen- da 5,50 1014 Hz a 7,90 1014 Hz
za del fascio:

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2 . I f o t o n i e l e f f e t t o f o t o e l e t t r i c o 1055

b) Utilizzando la relazione Kmax hf W0, calcoliamo Kmax Kmax = hf - W0 =


per la massima frequenza del fascio, 7,90 1014 Hz: = (6,63 10-34 J s217,90 1014 Hz2 +
1,60 10-19 J
- 12,28 eV2a b = 1,59 10-19 J
1 eV
O S S E R VA Z I O N I
La maggior parte delle frequenze del fascio di luce bianca permette di espellere elettroni dal sodio e la massima energia cinetica
di uno di questi fotoelettroni dellordine di 1 eV.

P R O VA T U
Quale frequenza deve avere un fascio di luce per fornire unenergia cinetica massima di 2,00 eV ai fotoelettroni della superficie
esaminata nel problema? [1,03 1015 Hz]
Problemi simili: 30, 31 e 32.

2. VERIFICA DEI CONCETTI I fotoelettroni


Consideriamo un esperimento fotoelettrico come quello della figura 5. Un fascio di
luce con una frequenza maggiore della frequenza di soglia illumina lemettitore. Se si
aumenta la frequenza del fascio mantenendone costante lintensit, il numero di elet-
troni emessi nellunit di tempo dalla superficie del metallo:
A aumenta.
B diminuisce.
C rimane lo stesso.

RAGIONAMENTO E DISCUSSIONE
Aumentare la frequenza del fascio significa che ogni fotone trasporta pi energia.
Sappiamo, tuttavia, che lintensit del fascio rimane costante: quindi il numero di fo-
toni che colpisce la superficie nellunit di tempo deve diminuire, altrimenti linten-
sit aumenterebbe. Diminuendo il numero di fotoni che colpisce la superficie, dimi-
nuisce anche il numero di elettroni emessi nellunit di tempo.
R I S P O S TA
La risposta corretta la B: il numero di elettroni emessi nellunit di tempo diminuisce.

Le applicazioni delleffetto fotoelettrico ci circondano. Ad esempio, se qualche vol- F IS ICA IN TOR N O A N O I


ta vi capitato di entrare in un ascensore mentre si stavano chiudendo le porte, Fotocellule
probabilmente non siete rimasti schiacciati grazie alleffetto fotoelettrico. Molti
ascensori e porte di garage utilizzano un meccanismo di sicurezza formato da un
fascio di luce e da un dispositivo fotoelettrico, detto fotocellula. Finch il fascio di
luce colpisce la fotocellula, leffetto fotoelettrico genera abbastanza fotoelettroni da
produrre una corrente misurabile. Quando il fascio di luce interrotto, ad esempio
da qualcuno che si infila in ascensore allultimo secondo, la corrente elettrica pro-
dotta dalla fotocellula si interrompe e le porte dellascensore ricevono il comando
di aprirsi. Fotocellule simili provocano laccensione automatica delle luci stradali
allimbrunire e misurano la quantit di luce che entra nellobiettivo di una macchi-
na fotografica.
Le fotocellule sono anche i componenti fondamentali dei pannelli fotovoltaici che F IS ICA IN TOR N O A N O I
convertono in energia elettrica una parte dellenergia della luce solare. Molte calco- Pannelli fotovoltaici
latrici tascabili utilizzano pannelli solari in miniatura, che sono abbastanza efficienti

Leffetto fotoelettrico il meccanismo alla


base del funzionamento dalle celle
fotovoltaiche, che oggi sono utilizzate per
alimentare dispositivi terrestri, come i
semafori (a sinistra), ma anche per i
pannelli solari che riforniscono di elettricit
il telescopio spaziale Hubble (a destra).

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1056 L a f i s i c a d e i q u a n t i

da far funzionare la calcolatrice con la debole luce disponibile in un ambiente in-


terno. Pannelli esterni di dimensioni maggiori possono far funzionare tabelloni
pubblicitari e luci di emergenza in aree remote, dove non arriva la rete di distribu-
zione dellenergia elettrica. La Stazione Spaziale Internazionale alimentata da pan-
nelli solari enormi, lunghi pi di 80 m e cos larghi che rendono la stazione visibi-
le a occhio nudo dalla Terra. Queste applicazioni dei pannelli solari danno solo
una pallida idea del potenziale dellenergia solare nel futuro, soprattutto se si con-
sidera che ogni giorno il Sole cede alla Terra unenergia 200 000 volte pi grande di
tutta lenergia elettrica prodotta nel mondo.
Infine interessante osservare come Einstein, famoso soprattutto per aver formu-
lato la teoria della relativit, ricevette il Premio Nobel per la fisica non per la rela-
tivit ma per la spiegazione delleffetto fotoelettrico.

3. La massa e la quantit di moto del fotone


Quando diciamo che il fotone come una particella di luce, mettiamo la parola
particella tra virgolette perch un fotone differisce per molti aspetti dalle particel-
le comuni. Una normale particella, ad esempio, pu essere tenuta ferma nella ma-
no e pu anche essere messa su una bilancia per determinarne la massa. Queste
operazioni non sono possibili con un fotone.
Anzitutto i fotoni viaggiano alla velocit della luce, il che significa che tutti gli os-
servatori li vedono viaggiare alla stessa velocit. Non possibile fermare un foto-
ne e prenderlo in mano. Le particelle che hanno una massa a riposo finita, invece,
non possono mai raggiungere la velocit della luce. Se ne deduce che i fotoni devo-
no avere una massa a riposo nulla. Possiamo esprimere tale condizione in forma ma-
tematica riscrivendo nel modo seguente lequazione [7] del capitolo 22, che descri-
ve lenergia totale E:

v2
E 1 - = m0c2 [8]
B c2
Dato che i fotoni viaggiano alla velocit della luce, v c, il membro di sinistra del-
lequazione uguale a zero. Quindi anche il membro di destra deve essere nullo, e
ci pu avvenire solo se la massa a riposo nulla:

Massa a riposo del fotone


m0 = 0 [9]

In secondo luogo, i fotoni differiscono dalle particelle comuni per il fatto di avere
una quantit di moto finita pur essendo privi di massa. Per capire come ci sia pos-
sibile osserviamo che lespressione relativistica della quantit di moto (equazione [5],
capitolo 22) pu essere riscritta nel modo seguente:

v2
p 1 - = m0v [10]
B c2
Dividendo membro a membro lequazione [10] per lequazione [8], otteniamo:
p v
=
E c2
Ponendo ancora una volta v c, si vede che la quantit di moto di un fotone le-
gata alla sua energia totale dalla relazione seguente:
E
p =
c
Infine, ricordandoci che E hf e che f c/l, arriviamo al risultato seguente:
AT TEN Z IO N E
La quantit di moto di un fotone Quantit di moto di un fotone
La relazione p mv non valida per i fotoni. hf h
Questi, infatti, hanno una quantit di moto
p = = [11]
c l
finita anche se la loro massa a riposo nulla.

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4 . L a d i f f u s i o n e d e i f o t o n i e l e f f e t t o C o m p t o n 1057

Osserviamo che la quantit di moto di un fotone aumenta con la frequenza e quin-


di con la sua energia.
Come ci si pu aspettare, la quantit di moto di un tipico fotone di luce visibile
piuttosto piccola, come vedremo nel prossimo esercizio.

ESERCIZIO

4 Calcola la quantit di moto di un fotone di luce gialla sapendo che la sua frequenza
5,25 1014 Hz.
hf 16,63 10-34 J s215,25 1014 Hz2
[p = = 1,16 10-27 kg m/s]
c 3,00 108 m/s

Anche se la quantit di moto di un singolo fotone pu essere molto piccola, nel ca- F IS ICA IN TOR N O A N O I
so in cui il numero di fotoni molto grande leffetto complessivo pu essere signi- Viaggiare con il vento solare
ficativo. La NASA, ad esempio, sta studiando la possibilit di costruire astronavi
spinte da enormi vele solari che trasferirebbero alla nave la quantit di moto dei
fotoni provenienti dal Sole. La riflessione dei fotoni da parte di una vela solare da-
rebbe origine a una variazione della quantit di moto e quindi a una forza di rea-
zione dovuta alla pressione di radiazione dei fotoni sulla vela. Con una vela abba-
stanza grande forse un giorno si potr viaggiare fra le stelle su velieri spaziali. Il
progetto in esame alla NASA dovrebbe portare allastronave pi grande e pi ve-
loce mai costruita: 10 volte pi veloce dello Shuttle.
Unapplicazione della pressione di radiazione pi con i piedi per terra ma non F IS ICA IN TOR N O A N O I
meno esotica rappresentata dalle pinze ottiche. Una pinza ottica , in pratica, un Pinze ottiche
fascio di luce laser pi intenso al centro che ai bordi. Quando un corpo piccolo e
traslucido viene immerso nel fascio, il rinculo prodotto dai fotoni che attraversano
loggetto esercita su questultimo una piccola forza diretta verso il centro del fa-
scio. La situazione simile a quella di una pallina sospesa su un fascio daria
prodotta da un asciugacapelli. Sebbene la forza esercitata da queste pinze sia gene-
ralmente dellordine di soli 1012 N, comunque abbastanza grande da consentire
la manipolazione di cellule, DNA e altri elementi subcellulari. Le pinze ottiche pos-
sono addirittura catturare, sollevare e separare un singolo batterio da una coltura
batterica per poterlo studiare.

4. La diffusione dei fotoni e leffetto Compton


Nel modello a fotoni delleffetto fotoelettrico, formulato da Einstein nel 1905, lat-
tenzione era concentrata sullenergia di un fotone, E hf.
La quantit di moto di un fotone, p hf/c h/l, gioca un ruolo chiave in un altro
tipo di esperimento, nel quale un fotone di raggi X collide con un elettrone inizial-
mente in quiete. A causa dellurto il fotone viene diffuso con unenergia e una dire-
zione diverse da quelle incidenti.
Il processo noto come effetto Compton, per essere stato spiegato nel 1923 dal fi-
sico americano Arthur Holly Compton (1892-1962) che utilizz il modello a fotoni
della luce. Il successo del modello a fotoni nella spiegazione congiunta delleffetto
Compton e delleffetto fotoelettrico ne determin la definitiva accettazione da par-
te dei fisici.
La figura 7 a pagina seguente mostra un fotone X che colpisce un elettrone in quie-
te e viene diffuso a un angolo u rispetto alla direzione iniziale. Per comprendere il
comportamento del sistema, trattiamo il fotone come una particella di energia e
quantit di moto note che urta unaltra particella (lelettrone) di massa me inizial-
mente in quiete. Se assumiamo che lelettrone sia libero di muoversi, la collisione
conserva lenergia e la quantit di moto.
Anzitutto, affinch si conservi lenergia deve essere soddisfatta la seguente rela-
zione:
energia del fotone incidente energia del fotone diffuso energia cinetica finale
dellelettrone
hf = hf + K [12]

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1058 L a f i s i c a d e i q u a n t i

Fotone X diffuso
Fotone X f'
incidente


FIGURA 7 Leffetto Compton Elettrone prima
f della collisione
La diffusione di un fotone X da parte di un
elettrone in quiete pu essere pensata come
un urto tra due particelle. Il risultato una y Elettrone dopo
la collisione
variazione della lunghezza donda del
fotone diffuso. Questo fenomeno detto pe
effetto Compton. x

Osserviamo che, in generale, la frequenza fdel fotone diffuso minore della fre-
quenza f del fotone incidente, poich parte dellenergia del fotone incidente con-
vertita in energia cinetica dellelettrone. Dato che la frequenza del fotone diffuso
minore di quella del fotone incidente, la sua lunghezza donda l c/f , deve es-
sere maggiore.
Successivamente imponiamo la conservazione delle componenti x e y della quan-
tit di moto, utilizzando p h/l come modulo della quantit di moto per il foto-
ne incidente e p h/l per il fotone diffuso.
Per la componente x della quantit di moto abbiamo la relazione seguente:
h h
= cos u + pe cos f [13]
l l
Abbiamo fatto lipotesi che lelettrone abbia una quantit di moto pe e che la sua di-
rezione dopo lurto formi un angolo f con la direzione del fotone incidente.
Dalla conservazione della componente y della quantit di moto, che inizialmente
nulla, otteniamo:
h
0 = sen u - pe sen f [14]
l
Date la lunghezza donda e la frequenza prima dellurto, l c/f, e langolo di dif-
fusione u, possiamo utilizzare le relazioni [12], [13] e [14] per ricavare le tre inco-
gnite l, f e K.
Di particolare interesse la variazione della lunghezza donda dovuta alla diffusione:

Formula dello spostamento Compton

11 - cos u2
h
l = l - l = [15]
mec
Nel SI si misura in metri (m).

AT TEN Z IO N E In questa espressione la quantit h/mec 2,43 1012 m detta lunghezza donda
Angolo di diffusione Compton di un elettrone. La massima variazione della lunghezza donda di un foto-
Nella formula dello spostamento Compton
ne si ha quando questultimo viene diffuso in direzione opposta a quella inciden-
langolo u langolo fra la direzione dei rag- te (u 180). In tal caso la variazione pari al doppio della lunghezza donda
gi-X incidenti e la loro direzione di propaga- Compton, l 2(h/mec). Langolo di diffusione nullo (u 0) corrisponde al caso
zione dopo la diffusione. in cui non vi diffusione, e quindi anche la variazione della lunghezza donda
nulla, l 0.

3. VERIFICA DEI CONCETTI La variazione


della lunghezza donda
Se dei raggi-X sono diffusi da protoni invece che da elettroni, la variazione della loro
lunghezza donda per un dato angolo di diffusione:
A aumenta.
B diminuisce.
C rimane la stessa.

RAGIONAMENTO E DISCUSSIONE
Come si pu vedere dallequazione [15], la variazione della lunghezza donda per un
dato angolo proporzionale a h/mec. Se al posto dellelettrone si mette un protone, la
variazione di lunghezza donda sar proporzionale a h/mpc. Dal momento che i pro-

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4 . L a d i f f u s i o n e d e i f o t o n i e l e f f e t t o C o m p t o n 1059

toni hanno una massa circa 2000 volte superiore quella dellelettrone, la variazione di
lunghezza donda sar ridotta approssimativamente di un fattore 2000.
R I S P O S TA
La risposta corretta la B: se i raggi-X sono diffusi da protoni invece che da elettroni
la variazione della lunghezza donda diminuisce.

Il prossimo esempio svolto fornisce unanalisi dettagliata dellurto fotone-elettrone.

5 . E S E M P I O S V O LT O Diffusione di raggi-X
Un fotone X con una lunghezza donda di 0,650 nm diffuso da un elettrone libero in quiete. Dopo la diffusione il fotone si
muove in una direzione che forma un angolo di 152 con la direzione incidente. Calcola:
a) la lunghezza donda del fotone diffuso; FI G U R A I N T ER AT T I VA
b) lenergia del fotone diffuso.
c) Determina lenergia cinetica dellelettrone dopo lurto.
Fotone X diffuso
DESCRIZIONE DEL PROBLEMA Fotone X
Come si vede nel disegno, il fotone incidente diffuso a un an- incidente = 152
golo di 152 rispetto alla direzione iniziale; in pratica viene
quasi respinto nella stessa direzione dalla quale proveniva. Do- Elettrone v
po lurto lelettrone si muove con una velocit di modulo v a y prima dellurto Elettrone
un angolo f rispetto alla direzione del fotone incidente. dopo lurto

S T R AT E G I A
a) Per calcolare la lunghezza donda l dopo lurto possiamo servirci della formula dello spostamento Compton (equazione [15]).
Osserviamo che conosciamo sia la lunghezza donda iniziale l sia langolo di diffusione u.
b) Lenergia del fotone diffuso E hf hc/l.
c) Per la conservazione dellenergia, lenergia cinetica dellelettrone data da hf hf K. Da questa relazione si ricava K.

SOLUZIONE
11 - cos u2 = 0,650 10-9 m
h
a) Utilizziamo lequazione [15] per determinare la lunghezza l = l +
mec
donda del fotone diffuso:
6,63 10-34 J s
a b11 - cos 1522
19,11 10-31 kg213,00 108 m/s2
6,55 10-10 m = 0,655 nm

hc 16,63 10-34 J s213,00 108 m/s2


b) Lenergia del fotone diffuso data da E hf hc/l: E = hf = =
l 6,55 10-10 m
= 3,04 10-16 J

hc 16,63 10-34 J s213,00 108 m>s2


c) Calcoliamo lenergia iniziale del fotone utilizzando la rela- E = hf = =
zione E hf hc/l:
l 6,50 10-10 m
= 3,06 10-16 J

Sottraiamo lenergia finale del fotone alla sua energia iniziale K = hf - hf


e otteniamo cos lenergia cinetica dellelettrone: = 3,06 10-16 J - 3,04 10-16 J
= 2 10-18 J = 10 eV
O S S E R VA Z I O N I
Lenergia del fotone X dellordine di 1900 eV 1,9 keV, sia prima che dopo lurto. Soltanto una piccolissima frazione di tale
energia ceduta allelettrone. Tuttavia lenergia acquistata dallelettrone, pi o meno 10 eV, sufficiente per ionizzare un atomo.

P R O VA T U
Per quale angolo di diffusione si ha una lunghezza donda del fotone diffuso pari a 0,652 nm? [u 79,9]
Problemi simili: 51 e 52.

Come abbiamo visto sia nelleffetto fotoelettrico che nelleffetto Compton, un foto-
ne pu comportarsi come una particella con energia e quantit di moto ben defini-
te; sappiamo anche, per, che in altre situazioni la luce manifesta un comporta-
mento ondulatorio: si pensi alle frange di interferenza prodotte nellesperimento

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1060 L a f i s i c a d e i q u a n t i

della doppia fenditura di Young. Il fatto che la luce possa avere comportamenti ap-
parentemente opposti al tempo stesso uno dei misteri pi grandi e una delle sco-
perte pi importanti della fisica quantistica. Nel prossimo paragrafo approfondire-
mo la portata di tale scoperta e la applicheremo allo studio del comportamento
della materia.

5. Lipotesi di de Broglie e il dualismo onda-particella


Leffetto Compton fu spiegato in termini di fotoni nel 1923. Un altro importante
passo avanti venne realizzato quello stesso anno quando un giovane dottorando
francese, Louis de Broglie (1892-1987), formul unipotesi rivoluzionaria che gli
valse in seguito il Premio Nobel per la fisica. La sua idea, in pratica, era questa:

Dato che la luce, che di solito consideriamo come unonda, pu esibire un com-
portamento corpuscolare, possibile che una particella di materia, ad esempio
un elettrone, possa esibire un comportamento ondulatorio.

In particolare, de Broglie propose di applicare alle particelle la stessa relazione fra


lunghezza donda e quantit di moto, p h/l, che Compton aveva applicato al
fotone. Ci significa che se la quantit di moto di una particella p, la sua lunghez-
za donda di de Broglie :

Lunghezza donda di de Broglie


h
l = [16]
p
Nel SI si misura in metri (m).

Osserviamo che allaumentare della quantit di moto di una particella diminuisce


la sua lunghezza donda di de Broglie.
Ma che senso pu avere lidea di associare una lunghezza donda alla materia quan-
do sappiamo benissimo che oggetti come una palla da baseball o unautomobile si
comportano come particelle e non come onde?
Proviamo allora a calcolare la lunghezza donda di de Broglie per un oggetto macro-
scopico, ad esempio una mela di 0,13 kg che si muove con una velocit di 5,0 m/s.
Sostituendo tali valori in p mv e utilizzando l h/p, otteniamo la lunghezza
donda l 1,0 1033 m. chiaro che una simile lunghezza donda, 1023 volte pi
piccola del diametro di un atomo, non potr mai essere osservata in un esperimen-
to macroscopico. Perci una mela potrebbe avere una lunghezza donda come quel-
la data dalla relazione di de Broglie e noi potremmo non accorgercene mai.
Consideriamo invece un elettrone con unenergia cinetica di 10,0 eV: si tratta di un
valore normale a livello atomico. Utilizzando K 12 mv2 p2/2m per ricavare la
quantit di moto p, troviamo che in questo caso la lunghezza donda di de Broglie
l 3,88 1010 m 3,88 : ecco un valore confrontabile con le dimensioni di un ato-
mo o di una molecola, e che in tali sistemi microscopici potrebbe avere la sua impor-
tanza. Pertanto possibile che la lunghezza donda di de Broglie non sia osservabile
nei sistemi macroscopici ma rivesta una grande importanza su scala atomica.

6 . E S E M P I O G U I D AT O La velocit e la lunghezza donda


di un elettrone
A quale velocit si muove un elettrone la cui lunghezza donda di de Broglie vale
3,50 107 m?

S O L U Z I O N E (Per verificare se hai capito esegui i calcoli indicati in ogni passo)


Esprimi lequazione [16] in funzione della massa e della velocit dellelettrone:
l h/mv
Ricava v:
v h/ml

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5 . L i p o t e s i d i d e B r o g l i e e i l d u a l i s m o o n d a - p a r t i c e l l a 1061

Sostituisci i valori numerici:


v 2080 m/s

O S S E R VA Z I O N I
Il valore relativamente basso ottenuto per la velocit giustifica il fatto di aver utilizza-
to lespressione non relativistica della quantit di moto, p mv.

P R O VA T U
Se la velocit dellelettrone raddoppia, la sua lunghezza donda di de Broglie aumen-
ta o diminuisce? Di quale fattore?
[la lunghezza donda di de Broglie inversamente proporzionale alla velocit;
raddoppiando questultima, quindi, la lunghezza donda diminuisce di un fattore 2]

Per poter prendere sul serio lipotesi della lunghezza donda di de Broglie, per,
bisogna osservarla sperimentalmente. Vediamo come.

Diffrazione di raggi-X e di particelle in un cristallo


Una tecnica particolarmente efficace per studiare le propriet ondulatorie si basa
sullanalisi delle figure di interferenza. Immaginiamo, ad esempio, di inviare un Fascio
incidente Fascio
fascio coerente di raggi X contro una sostanza cristallina composta di piani di ato- riflesso
mi regolarmente spaziati, come illustrato nella figura 8. Il fascio riflesso compo-
sto da raggi che hanno seguito percorsi di lunghezza diversa. Se la differenza di

cammino pari a mezza lunghezza donda si ha interferenza distruttiva; se la dif-
ferenza di cammino pari a una lunghezza donda si ha interferenza costruttiva, e d
cos via. Dalla figura 8 risulta evidente che la differenza di cammino fra raggi ri-
flessi da piani adiacenti separati da una distanza d d sen u. Perci si ha interferen- d sen d sen
za costruttiva quando soddisfatta una delle condizioni seguenti: F I G U RA 8 Diffrazione in un cristallo
Diffusione di raggi X o di particelle in un
2d sen u = ml m = 1, 2, 3, [17] cristallo. Osserviamo che le onde riflesse
dagli atomi dello strato inferiore percorrono
Si tratta di una condizione molto simile a quella per linterferenza costruttiva in un un cammino pi lungo di una quantit
reticolo di diffrazione (equazione [16], capitolo 21). La configurazione di massimi e 2d sen u rispetto alle onde riflesse dagli
minimi di interferenza risultante, chiamata figura di diffrazione, pu essere proiet- atomi dello strato superiore.
tata su una pellicola fotografica (fig. 9) e utilizzata per determinare le propriet geo-
metriche del cristallo. La figura 10 mostra alcuni esempi di figure di diffrazione.

Raggi X
o particelle

Cristallo F I G U RA 9 Figure di diffrazione


Si possono ottenere figure di diffrazione
facendo attraversare un cristallo da un
fascio di raggi X o da un fascio di particelle.
I raggi emergenti dal cristallo formano con
la direzione di incidenza angoli dipendenti
dagli effetti di interferenza costruttiva e
Pellicola possono essere registrati su una pellicola
fotografica fotografica.

F I G U RA 10 Diffrazione di raggi X
Dal momento che la distanza fra gli atomi
in un cristallo dello stesso ordine
di grandezza della lunghezza donda
dei raggi X, i piani di un cristallo possono
servire come reticolo di diffrazione per
i questo tipo di radiazione. Se correttamente
interpretate, le figure di diffrazione
risultanti possono fornire importanti
e dettagliate informazioni sulla struttura
del cristallo. La fotografia storica a sinistra,
fatta da due dei pionieri della cristallografia
a raggi X nel 1912, mostra la figura di
diffrazione di un semplice sale inorganico.
La fotografia a destra, fatta quasi un secolo
dopo, mostra la figura molto pi complicata
prodotta da una macromolecola proteica.

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1062 L a f i s i c a d e i q u a n t i

FIGURA 11 Diffrazione di neutroni


La figura di diffrazione di neutroni da parte
del lisozima, un enzima presente in
numerose secrezioni.

Ora, se vero che le particelle gli elettroni, ad esempio hanno una lunghezza
donda confrontabile con le distanze interatomiche, allora deve essere possibile
produrre figure di diffrazione analoghe a quelle ottenute con i raggi X. Le cose van-
no proprio cos, come dimostrarono i fisici americani C.J. Davisson e L.H. Germer:
nel 1928 i due scienziati ottennero figure di diffrazione dalla diffusione di elettroni
di bassa energia (circa 54 eV) su un cristallo di nichel. Le distanze fra i puntini lumi-
nosi della figura di diffrazione degli elettroni permisero a Davisson e Germer di
determinare la lunghezza donda degli elettroni, verificando la correttezza della re-
lazione di de Broglie l h/p. Da allora sono state ottenute figure di diffrazione si-
mili utilizzando neutroni, atomi di idrogeno e atomi di elio. La figura 11 mostra un
esempio di figura di diffrazione di neutroni.

7. E S E M P I O S V O LT O Diffrazione di neutroni
Un fascio di neutroni che viaggia con una velocit di 1450 m/s diffratto da un cristallo di sale da tavola, caratterizzato da una
distanza tra i piani del reticolo cristallino (distanza interplanare) di 0,282 nm.
a) Calcola la lunghezza donda di de Broglie dei neutroni.
b) Calcola langolo del primo massimo di interferenza.

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA


La figura mostra un fascio di neutroni riflesso da due piani adiacenti del reticolo cri-
stallino del sale. La distanza d fra i piani di 0,282 nm.
Primo massimo, m = 1
2d sen =
S T R AT E G I A
a) Per calcolare la lunghezza donda di de Broglie possiamo utilizzare lequazione [16],
l h/p. Dato che la velocit dei neutroni molto minore della velocit della luce,
possiamo scrivere la quantit di moto nella forma p mnv, dove mn la massa di d
un neutrone.
b) Il primo massimo di interferenza si ha quando m 1 nella relazione 2d sen u ml.
Perci poniamo 2d sen u l e ricaviamo u.

SOLUZIONE
h
a) Calcoliamo la lunghezza donda di de Broglie utilizzando l =
p
la relazione l h/p h/mnn:
h 6,63 10-34 J s
= 0,274 nm
11,67 10-27 kg211450 m/s2
= =
mnv

b) Poniamo m 1 nella relazione 2d sen u ml: 2d sen u = l

u = sen-1 a b = sen-1 a b = 29,1


l 0,274 nm
Ricaviamo langolo u:
2d 210,282 nm2

O S S E R VA Z I O N I
Al variare della velocit dei neutroni varia la loro lunghezza donda e quindi varia anche langolo del massimo di interferenza.
Questo legame fra i massimi di interferenza e la velocit dei neutroni fornisce un metodo preciso per verificare la correttezza del-
la relazione di de Broglie.

P R O VA T U
Calcola langolo del primo massimo di interferenza quando la velocit dei neutroni di 2250 m/s. [18,2]
Problemi simili: 59 e 62.

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5 . L i p o t e s i d i d e B r o g l i e e i l d u a l i s m o o n d a - p a r t i c e l l a 1063

F I G U RA 12 Micrografia elettronica
Le micrografie elettroniche possono essere
prodotte in vari modi. In una micrografia
elettronica a trasmissione (TEM, dallinglese
Transmission Electron Micrograph) come
quella dellimmagine a sinistra, il fascio di
elettroni attraversa il campione come in un
normale microscopio ottico. La fotografia a
falsi colori mostra uno spermatozoo di un
riccio marino che attraversa la membrana
di un uovo. Nella micrografia elettronica a
scansione (SEM, dallinglese Scanning
Electron Micrograph) come quella
dellimmagine a destra, gli elettroni riflessi
dalla superficie del campione (che di solito
rivestito con un sottile strato di atomi di
metallo) sono utilizzati per produrre
unimmagine tridimensionale
incredibilmente dettagliata. La fotografia,
anchessa a falsi colori per maggior
chiarezza, mostra alcune particelle del virus
Nei microscopi elettronici si utilizza un fascio di elettroni per ottenere limmagine di
HIV dellAIDS (color porpora) che
un oggetto in modo del tutto analogo a come viene utilizzato un fascio di luce in un emergono da una cellula umana infetta.
microscopio ottico. Una delle differenze, tuttavia, che la lunghezza donda degli
elettroni pu essere molto pi piccola di quella della luce. La minima lunghezza
donda visibile, ad esempio, quella della luce blu, circa 380 nm. In confronto, un
elettrone con unenergia di soli 10,0 eV ha una lunghezza donda di 0,388 nm, circa F IS ICA IN TOR N O A N O I
1000 volte pi piccola della lunghezza donda della luce blu. Dato che la capacit di Microscopi elettronici
risolvere i dettagli di oggetto di piccole dimensioni legata alluso di una lunghez-
za donda pi piccola delloggetto in questione, chiaro che il microscopio elettro-
nico pu risolvere i dettagli con maggiore precisione di un microscopio ottico, co-
me indica la figura 12. Fotoni
o Strisce
particelle chiare e scure
Il dualismo onda-particella
Nel nostro studio delle onde e delle particelle abbiamo percorso un ciclo completo:
siamo partiti considerando la luce come unonda per poi osservare che possiede
anche propriet corpuscolari; successivamente abbiamo analizzato il comporta-
mento delle particelle di materia, come gli elettroni, e abbiamo scoperto che godo-
no di propriet ondulatorie. Un comportamento del genere chiamato dualismo
onda-particella. Anche se pu sembrare strano, quindi, la luce unonda ma an-
che formata da unit discrete chiamate fotoni. Gli elettroni sono unit discrete con
massa e carica ben definite, ma possiedono anche propriet ondulatorie.
Per illustrare il dualismo onda-particella analizziamo un esperimento di doppia
fenditura come quello mostrato nella figura 13. Nellattraversare le due fenditure, F I G U RA 13 Lesperimento della doppia
la luce forma figure di interferenza formate da frange chiare e scure, come si vi- fenditura
sto nel capitolo 21. Se lintensit della luce ridotta a livelli molto bassi possibile Quando un fascio di fotoni o di particelle
attraversa uno schermo in cui sono state
che lapparato venga attraversato da un solo fotone alla volta. Il fotone raggiunge praticate due fenditure, il risultato una
uno schermo situato a una certa distanza: man mano che i fotoni arrivano si forma figura di interferenza in cui si alternano
la figura di interferenza. strisce chiare e strisce scure.
Un comportamento simile si osserva anche quando ad attraversare le due fenditu-
re sono gli elettroni. Il risultato, illustrato nella figura 14, perfettamente analogo

F I G U RA 14 Creazione di una figura


di interferenza al passaggio di un fascio di
elettroni attraverso una doppia fenditura
Inizialmente sembra che gli elettroni
raggiungano lo schermo in modo casuale.
Allaumentare del numero degli elettroni,
per, la figura di interferenza sempre pi
netta.

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1064 L a f i s i c a d e i q u a n t i

a quello ottenuto con la luce. Le zone scure della figura di interferenza sono quel-
le in cui londa dellelettrone si ricombina per dare uninterferenza distruttiva do-
po aver attraversato le due fenditure: in questi punti, in pratica, lelettrone in gra-
do di cancellare se stesso per dare origine a una frangia scura.
chiaro, quindi, che le particelle subatomiche e la luce sono differenti dai corpi e
dalle onde che osserviamo su scala macroscopica. Una delle scoperte pi impor-
tanti e inaspettate della fisica quantistica, infatti, che anche se una palla da base-
ball, una mela e una persona sono composte di elettroni, protoni e altre particelle,
il comportamento di queste particelle subatomiche non somiglia per niente al com-
portamento di una palla da baseball, di una mela o di una persona. In breve, un
elettrone non come una palla da baseball di dimensioni ridotte. Un elettrone
possiede propriet che differiscono da quelle di qualsiasi oggetto con cui abbiamo
a che fare a livello macroscopico.
Cercare di forzare la luce e gli elettroni in categorie come le onde e le particelle
vuol dire non cogliere lessenza della loro esistenza: non sono n luna cosa, n lal-
tra, sebbene possiedano le caratteristiche di entrambe.
Ancora una volta bene ricordare che Luniverso non solo pi straordinario di
quanto lo immaginiamo, pi straordinario di quanto lo possiamo immaginare.

6. Il principio di indeterminazione di Heisenberg


Uno degli aspetti pi interessanti della figura 14 che i puntini corrispondenti al-
losservazione dei singoli elettroni appaiono sullo schermo in ordine casuale. Pi
precisamente, ogni volta che si esegue lesperimento i puntini appaiono in posi-
zioni diverse e con una sequenza diversa; ci che rimane uguale la figura finale
che emerge dopo losservazione di un gran numero di elettroni. Il fatto che quan-
do un elettrone qualsiasi attraversa lapparato con le due fenditure non possibile
prevedere esattamente il suo punto di impatto sullo schermo. Possiamo calcolare la pro-
babilit che finisca in una certa posizione, ma il destino di ogni singolo elettrone
incerto.
Questo genere di incertezza intrinseca alla fisica quantistica ed dovuta al fat-
to che la materia ha propriet ondulatorie. Per fare un esempio semplice, conside-
riamo un fascio di elettroni che si muove lungo lasse x e attraversa una singola
fenditura, come nella figura 15. Il risultato di questo esperimento una figura di
diffrazione simile a quella trovata per la luce nel capitolo 28 (si veda la figura 18).
In particolare, quando il fascio attraversa una fenditura di larghezza W produce
un grande picco centrale, associato a unelevata probabilit di trovare un elettrone,

Elettroni
Prima frangia
scura

py

px
Massimo
W
centrale

Prima frangia
scura
F I G U RA 15 Figura di diffrazione degli elettroni
Regione centrale della figura di diffrazione formata su uno schermo dagli elettroni che attraversano
una singola fenditura. La curva a destra una misura del numero di elettroni che arrivano in
ciascuna posizione. Si noti che in corrispondenza delle frange scure non si rileva larrivo di
elettroni. Questa figura di diffrazione identica a quella prodotta dalla luce che attraversa una
singola fenditura.

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6 . I l p r i n c i p i o d i i n d e t e r m i n a z i o n e d i H e i s e n b e r g 1065

e una frangia scura da ciascun lato del picco, a un angolo u dato dallequazione [12] Unapertura piccola
significa y piccolo
del capitolo 21: e py grande.
l
sen u = [18]
W
Se gli elettroni incidenti hanno una quantit di moto px, la lunghezza donda nelle- Unapertura grande
quazione [18] data dalla relazione di de Broglie: l h/px. significa y grande
e py piccolo.
Possiamo interpretare questo esperimento nel modo seguente: quando gli elettro-
ni attraversano la fenditura, possiamo determinare la loro posizione lungo lasse y
con unincertezza y W. Dopo aver attraversato la fenditura, per, il fascio si al-
larga per formare la figura di diffrazione, e la quantit di moto di alcuni elettroni
F I G U RA 16 Incertezza nella posizione
acquista una componente y. Adesso, quindi, c unincertezza sul valore della com- e nella quantit di moto
ponente y della quantit di moto, py. Relazione di reciprocit fra lincertezza
La figura 16 ci mostra la relazione di reciprocit che esiste fra y e py. Diminuen- nella posizione (y) e lincertezza nella
do la larghezza W della fenditura per diminuire y, langolo u nellequazione [18] quantit di moto (py). Analogamente
aumenta e la figura di diffrazione si allarga, portando a un aumento di py. Se si alla figura 15, le curve sulla destra
aumenta la larghezza della fenditura, invece, la figura di diffrazione diventa pi rappresentano landamento del numero
di elettroni rivelati in funzione della
stretta; in altri termini, aumentando y diminuisce py. Riassumendo: posizione.

Se conosciamo la posizione di una particella con grande precisione, lincertezza


sulla sua quantit di moto pi grande; se conosciamo la quantit di moto di una
particella con grande precisione, lincertezza sulla sua posizione aumenta.

Per dare una forma matematica a questa conclusione possiamo riprendere lequa-
zione [18] e la figura 15. Anzitutto possiamo ipotizzare che u sia piccolo e che quindi
si possa utilizzare lapprossimazione sen u u: in tal caso si pu riscrivere lequazio-
ne [18] nella forma u l/W. Analogamente, la figura 15 mostra che tg u py/px.
Dato che per piccoli valori di u si pu considerare tg u u, possiamo scrivere
u py/px. Uguagliando le due espressioni ottenute per u otteniamo:
l py
u
W px
Ponendo px h/l e W y otteniamo:
l py

y h>l
Infine, eliminando l:
py y h
Il prodotto delle incertezze sulla posizione e sulla quantit di moto non pu quin-
di essere minore di una determinata quantit, approssimativamente uguale alla co-
stante di Planck.
Una trattazione pi rigorosa consente di arrivare a una relazione pi precisa, for-
mulata per la prima volta nel 1927 dal fisico tedesco Werner Heisenberg (1901-
1976) e nota come principio di indeterminazione di Heisenberg:

Principio di indeterminazione di Heisenberg: quantit di moto e posizione


h
py y [19]
2p

Heisenberg dimostr che tale relazione esprime un principio generale che non di-
pende in alcun modo dalle propriet del sistema della singola fenditura che abbia-
mo appena esaminato. In natura, semplicemente, esiste unindeterminazione in-
trinseca e insuperabile che deriva dal comportamento ondulatorio della materia.
Dato che la lunghezza donda della materia, l h/p, dipende direttamente dalla
grandezza di h, lo stesso vale per lincertezza.
Un modo di enunciare il principio di indeterminazione consiste nellaffermare che
impossibile conoscere simultaneamente la posizione e la quantit di moto di una

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1066 L a f i s i c a d e i q u a n t i

particella con una precisione arbitraria. Ad esempio, se si conosce la posizione di


una particella con una precisione tale che y tende a zero, il principio di Heisenberg
implica che py deve tendere allinfinito, come si vede nella figura 16. La conseguen-
za che la componente y della quantit di moto risulta completamente indetermina-
ta. Analogamente, una conoscenza ideale di py (py : 0) implica unincertezza sul-
la posizione.
Come ci si pu aspettare, la relazione di indeterminazione dellequazione [19] ha
un impatto trascurabile sui sistemi macroscopici, ma riveste una grande impor-
tanza nei sistemi atomici e nucleari. Tutto ci illustrato nel seguente esempio
svolto.

8 . E S E M P I O S V O LT O Qual la tua posizione?


Se la velocit di un oggetto di 35,0 m/s, con unincertezza del 5,00%, determina lincertezza minima sulla sua posizione nel
caso in cui si tratti:
a) di un elettrone;
b) di una palla da pallavolo (m 0,350 kg).

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA


Come si vede nella figura, lelettrone e la palla da pallavolo hanno la stessa velocit. Il Elettrone
fatto che lelettrone abbia una massa minore significa che la sua quantit di moto e lin-
certezza relativa sono minori dei corrispondenti valori del pallone. Perci lincertezza
sulla posizione sar maggiore nel caso dellelettrone.
v
S T R AT E G I A
Il 5,00% di incertezza sulla velocit significa che anche i valori delle quantit di moto
(massa per velocit) dellelettrone e della palla da pallavolo sono affetti da unincertezza
del 5,00%. Lincertezza minima sulla posizione, quindi, fissata dal principio di indeter- Palla
minazione di Heisenberg: y h/2ppy.

SOLUZIONE
a) Calcoliamo lincertezza sulla quantit di moto dellelettrone: py = 0,0500mev = 0,050019,11 10-31 kg2135,0 m/s2 =
= 1,59 10-30 kg m/s

h
Utilizziamo il principio di indeterminazione per determinare y = =
2p py
lincertezza minima sulla posizione:
6,63 10-34 J s
= = 6,64 10-5 m
2p11,59 10-30 kg m/s2
b) Calcoliamo lincertezza sulla quantit di moto della palla: py = 0,0500mpv =
= 0,050010,350 kg2135,0 m/s2 = 0,613 kg m/s

h
Come prima, utilizziamo il principio di indeterminazione y = =
2p py
per determinare lincertezza minima sulla posizione:
6,63 10-34 J s
= = 1,72 10-34 m
2p10,613 kg m/s2

O S S E R VA Z I O N I
Mettendo a confronto i risultati ottenuti, lincertezza minima sulla posizione dellelettrone vale circa 100 000 volte la dimensione
di un atomo. Ovviamente si tratta di un valore che a livello atomico ha un senso ben preciso. Per la palla da pallavolo, invece, lin-
certezza minima circa 1024 volte pi piccola di un atomo. Ne deduciamo che il principio di indeterminazione non ha conseguen-
ze misurabili sugli oggetti macroscopici.

P R O VA T U
Risolvi nuovamente il problema assumendo che lincertezza sulla velocit venga dimezzata e si riduca al 2,50%.
[lincertezza sulla posizione aumenta di un fattore 2. Per lelettrone:
y 1,33 104 m; per la palla da pallavolo: y 3,44 1034 m]
Problemi simili: 66 e 68.

Il principio di indeterminazione di Heisenberg stabilisce anche le scale di energia


caratteristiche dei fenomeni atomici e nucleari. Se un elettrone confinato allinter-
no di un atomo, ad esempio, lincertezza y sulla sua posizione dellordine di 1 .

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6 . I l p r i n c i p i o d i i n d e t e r m i n a z i o n e d i H e i s e n b e r g 1067

Per la sua quantit di moto ci significa unincertezza py ben precisa, e questo, a sua
volta, implica unenergia cinetica definita, nonostante il valor medio di py sia zero.

9. E S E M P I O S V O LT O Un elettrone in una scatola


Supponiamo che un elettrone sia confinato allinterno di una scatola cubica il cui lato lungo circa 0,50 . Assumendo che ta-
le misura corrisponda allincertezza sulla posizione dellelettrone:
a) calcola la corrispondente incertezza minima per la quantit di moto;
b) dato che lelettrone confinato allinterno di una scatola ferma, la sua quantit di moto media nulla. Tuttavia, il suo va-
lore assoluto diverso da zero. Assumendo che questultima quantit sia uguale allincertezza sulla quantit di moto, cal-
cola lenergia cinetica corrispondente.

DESCRIZIONE DEL PROBLEMA


La figura ci mostra un elettrone che rimbalza allinterno di una scatola di lato 0,50 .

S T R AT E G I A
a) Ponendo y 0,50 possiamo calcolare lincertezza minima sulla quantit di moto
attraverso il principio di indeterminazione di Heisenberg: py h/2py.

b) Lenergia cinetica dellelettrone pu essere ricavata dalla sua quantit di moto utiliz-
zando la relazione K p2/2m. Per la quantit di moto p, utilizzeremo il valore py
calcolato nella parte a).

0,50

SOLUZIONE
h
a) Per ricavare py consideriamo y 0,50 e il principio py = =
2p y
di indeterminazione:
6,63 10-34 J s
= = 2,1 10-24 kg m/s
2p10,50 10-10 m2

p2 12,1 10-24 kg m/s22


b) Poniamo p py e utilizziamo K p2/2m per calcolare K = = = 2,4 10-18 J = 15 eV
lenergia cinetica:
2m 219,11 10-31 kg2

O S S E R VA Z I O N I
Laspetto importante di questa valutazione approssimativa dellenergia cinetica dellelettrone che il suo valore simile a quel-
lo tipico delle energie su scala atomica. Il fatto che lelettrone sia confinato in un ambiente delle dimensioni di un atomo, quindi,
implica che la sua energia deve essere dellordine di 10 eV. questo il motivo per cui lelettrone non rimane fermo allinterno del-
la scatola ma rimbalza sulle sue pareti, come una pallina da tennis in una di una scatola di cartone. Il principio di indetermina-
zione implica che quando lelettrone confinato in questo modo la sua energia cinetica dellordine di 10 eV, il che significa che
deve muoversi piuttosto rapidamente.
Nel problema seguente considereremo il caso di una pallina da tennis in una scatola di cartone.

P R O VA T U
Una pallina da tennis (m 0,06 kg) confinata allinterno di una scatola di cartone di lato pari a 0,5 m. Calcola lincertezza mini-
ma sullenergia cinetica della pallina e la corrispondente incertezza sulla sua velocit.
[K 4 1067 J, v 4 1033 m/s. In pratica la pallina da tennis sembrer rimanere immobile nella scatola]
Problemi simili: 67, 73 e 74.

La relazione di incertezza ypy h/2p, infine, una delle molte forme che pu
assumere il principio di indeterminazione.
Sono molte le grandezze che come y e py soddisfano lo stesso tipo di relazione tra
le loro incertezze. Il pi importante di questi principi di indeterminazione forse
quello che lega lincertezza sullenergia allincertezza sul tempo:

Principio di indeterminazione di Heisenberg: energia e tempo


h
Et [20]
2p

Minore lincertezza sulla vita media di una particella instabile, ad esempio, mag-
giore lincertezza sulla sua energia.

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1068 L a f i s i c a d e i q u a n t i

4. VERIFICA DEI CONCETTI Incertezze


Se la costante di Planck diventasse nulla per magia, le incertezze su posizione/
quantit di moto e su energia/tempo aumenterebbero o diminuirebbero?
RAGIONAMENTO E DISCUSSIONE
Se h valesse zero, la stessa cosa succederebbe al prodotto delle incertezze, ypy e
Et. Se cos fosse, la posizione e la quantit di moto di una particella potrebbero es-
sere determinate simultaneamente con una precisione grande a piacere (ovvero con
incertezza nulla). In tale situazione limite, le particelle si comporterebbero come
previsto dalla fisica classica, con posizioni e quantit di moto ben definite in qualsia-
si momento.
R I S P O S TA
Lincertezza diminuirebbe, riducendosi a zero.

Se la costante h fosse nulla, quindi, la descrizione classica per cui le particelle si


muovono su una traiettoria ben definita senza esibire un comportamento ondula-
torio sarebbe valida. La costante di Planck ha invece un valore estremamente pic-
colo, dellordine di 1034 in unit SI, ma non nullo. proprio questa piccola dif-
ferenza rispetto a zero a essere responsabile del comportamento quantistico che si
osserva su scala atomica.
Se h fosse relativamente grande, invece, le propriet ondulatorie della materia sa-
rebbero evidenti anche a livello macroscopico. Ad esempio, consideriamo il lancio
di una palla da baseball verso il guantone del ricevitore in un universo in cui h sia
piuttosto grande. Se la palla lanciata verso il guantone con una quantit di moto
ben definita, la sua posizione sar incerta e la palla potr finire in un punto qual-
siasi. Analogamente, se il ricevitore fornisce al guantone unincertezza relativa-
mente piccola sulla posizione, la sua incertezza sulla quantit di moto sar grande
e ci significa che il guantone si muover rapidamente intorno alla sua posizione
media. Perci, anche se il lanciatore potesse indirizzare la palla esattamente dove
desidera il che impossibile non ci sarebbe modo di sapere dove mandarla. Se
h fosse significativamente pi grande di quanto realmente, la nostra esperienza
del mondo naturale sarebbe effettivamente molto diversa.

7. Leffetto tunnel quantistico


Dato che le particelle hanno propriet ondulatorie, qualsiasi comportamento os-
servato per le onde pu essere ritrovato, in condizioni particolari, anche nelle par-
ticelle. Ne un esempio il fenomeno conosciuto come effetto tunnel, nel quale
unonda, o una particella quantistica, attraversa una regione di spazio che le sareb-
be proibita se essa fosse semplicemente un pezzettino di materia come una parti-
cella classica.
La figura 17 mostra un caso di effetto tunnel della luce. Nella figura 17a vediamo
un fascio di luce che si propaga allinterno di un vetro e subisce una riflessione
interna totale sulla superficie vetro-aria. Se la luce fosse composta di particelle
classiche, la storia finirebbe qui: le particelle di luce cambierebbero semplicemen-
te direzione incontrando la superficie e continuerebbero a propagarsi allinterno
del vetro.
Quello che pu avvenire in un sistema del genere, tuttavia, molto interessante.
Nella figura 17b raffigurato un secondo pezzo di vetro separato dal primo da uno
a) Riflessione b) La luce filtra attraverso
interna totale lo spazio vuoto spazio vuoto. Se la separazione piccola (ma comunque non nulla) si osserva nel
FIGURA 17 Effetto tunnel ottico
secondo pezzo di vetro un debole fascio di luce che si propaga nella stessa direzio-
a) Un fascio di luce incidente subisce la ne del fascio originale. come se le onde luminose avessero attraversato un tunnel
riflessione totale interna sulla superficie nella zona vuota. Lintensit della luce nel secondo pezzo di vetro dipende forte-
vetro-aria. mente dallampiezza della separazione e diminuisce esponenzialmente allaumen-
b) Se un secondo pezzo di vetro posto vicino tare di questultima.
al primo, si osserva al suo interno un debole Anche gli elettroni e le altre particelle possono attraversare zone che sarebbero lo-
fascio di luce che continua nella stessa
direzione del fascio incidente. Diciamo che ro proibite se fossero particelle classiche, proprio come nel caso della luce. Un elet-
la luce ha attraversato un tunnel nella trone, ad esempio, non semplicemente una massa puntiforme, ma ha propriet
zona vuota tra i due pezzi di vetro. ondulatorie che si estendono nel suo intorno come onde in uno stagno. Come le

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7 . L e f f e t t o t u n n e l q u a n t i s t i c o 1069

onde luminose, cos anche quelle dellelettrone possono sentire lambiente circo- Punta del microscopio
stante e consentire alla particella di attraversare una barriera e raggiungere una Gli elettroni attraversano
regione nella quale propagarsi, come se nella barriera stessa fosse stato praticato lo spazio vuoto.
un tunnel.
Un esempio di effetto tunnel che riguarda gli elettroni mostrato nella figura 18, Superficie atomica
che illustra il funzionamento di un microscopio a scansione a effetto tunnel (STM,
F I G U RA 18 Funzionamento
dallinglese Scanning Tunneling Microscope). di un microscopio a scansione a effetto tunnel
Nella parte bassa della figura vediamo il campione del materiale da esaminare al Funzionamento schematico di un microscopio
microscopio. La parte superiore mostra invece lelemento chiave del microscopio, a effetto tunnel.
una piccola punta di metallo che pu essere spostata verso lalto e verso il basso
con un dispositivo piezoelettrico. La punta viene avvicinata al campione lasciando
solo un piccolo spazio vuoto. Secondo la fisica classica, gli elettroni che si trovano
nel campione non potrebbero attraversare lo spazio vuoto per raggiungere la pun-
ta: in realt ci riescono (come se ci fosse un tunnel) e danno origine a una debole F IS ICA IN TOR N O A N O I
corrente elettrica. Il numero di elettroni che riescono a passare, e quindi lintensit Microscopi a effetto tunnel
della corrente di tunneling, dipende dallo spessore dello spazio vuoto.
In un alcuni microscopi a effetto tunnel la corrente di tunneling tra il campione e la
punta mantenuta costante. Immaginiamo, ad esempio, che nella figura 18 la pun-
ta venga spostata orizzontalmente da sinistra a destra. Dal momento che la corren-
te dovuta alleffetto tunnel particolarmente sensibile alla distanza tra il campione
e la punta, questultima deve essere spostata verso lalto e verso il basso rispetto al
profilo del campione per mantenere una distanza costante. La punta viene sposta-
ta controllando il supporto piezoelettrico mediante una tensione variabile; tale
tensione, quindi, che fornisce una misura dellaltezza della superficie esaminata e
che pu essere convertita in unimmagine della superficie, come nella figura 19.
Microscopi di questo tipo hanno un potere risolutivo dellordine delle dimensioni
atomiche e consentono di visualizzare le creste e gli avvallamenti creati dagli ato-
mi sulla superficie del materiale esaminato.

FIGURA 1 9 Microscopia a effetto tunnel


Le immagini STM sono particolarmente utili per registrare il profilo di una superficie a livello
atomico. Limmagine a sinistra mostra gruppi di atomi di antimonio su una superficie di silicio.
A destra, una molecola di DNA poggia su un substrato di grafite. Sono visibili tre giri completi
della doppia elica, ingranditi circa due milioni di volte.

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1070 L a f i s i c a d e i q u a n t i

SINTESI DEL CAPITOLO


1. La radiazione di corpo nero e lipotesi Frequenza di soglia
di Planck sulla quantizzazione dellenergia Per estrarre un elettrone, un fotone deve avere unenergia alme-
no uguale a W0; perci la frequenza minima, o frequenza di so-
Un corpo nero ideale un oggetto che assorbe tutta la luce che glia, per estrarre un elettrone :
incide su di esso. In un corpo nero, la distribuzione dellenergia
W0
in funzione della frequenza indipendente dal materiale di cui f0 =
costituito e dipende solo dalla sua temperatura T. h
Se la frequenza del fotone maggiore di f0, lelettrone estratto
ha unenergia cinetica finita.
Energia cinetica massima
La massima energia cinetica di un elettrone estratto da un metal-
lo a opera di un fotone di frequenza f f0 :
Kmax = hf - W0

3. La massa e la quantit di moto del fotone


Legge dello spostamento di Wien Un fotone una particella comune per certi aspetti ma diver-
La frequenza per la quale la radiazione di un corpo nero mas- sa per altri. In particolare, un fotone ha una massa a riposo nul-
sima data dalla relazione seguente: la ma ha una quantit di moto diversa da zero.

fpicco = 15,88 1010 s-1 K-12 T Massa a riposo di un fotone


I fotoni, che viaggiano nel vuoto alla velocit della luce, hanno
Planck e lipotesi dei quanti una massa a riposo nulla:
Planck ipotizz che lenergia in un corpo nero a una frequenza f
m0 = 0
debba essere un multiplo intero della costante h 6,63 1034 J s;
cio: Soltanto gli oggetti la cui massa a riposo nulla possono propa-
garsi alla velocit della luce.
En = nhf n = 0, 1, 2, 3,
Quantit di moto di un fotone
La costante h detta costante di Planck.
La quantit di moto p di un fotone di frequenza f e lunghezza
donda l c/f data da:
2. I fotoni e leffetto fotoelettrico hf h
p = =
c l
La luce composta da particelle, dette fotoni, che trasportano
energia in quantit discrete.
4. La diffusione dei fotoni e leffetto Compton
Fascio di luce a bassa intensit
I fotoni possono subire collisioni con le particelle nello stesso
modo in cui le particelle si urtano luna con laltra. Affinch si
conservino lenergia totale e la quantit di moto del sistema, du-
rante un urto di questo tipo la frequenza e la lunghezza donda
Fascio di luce ad alta intensit
del fotone debbono cambiare.
Fotone X
diffuso
Fotone X f'
incidente

Elettrone
f prima dellurto

y Elettrone
dopo lurto
Energia di un fotone
x pe
Lenergia di un fotone dipende dalla sua frequenza. Un fotone
con una frequenza f ha unenergia: Effetto Compton
E = hf Se un fotone di lunghezza donda l subisce una collisione con
un elettrone (massa me) e viene diffuso in una nuova direzio-
Ricordando che lf c, possiamo anche esprimere lenergia di
ne a un angolo u rispetto alla direzione di incidenza, la sua nuo-
un fotone in funzione della sua lunghezza donda, E hc/l.
va lunghezza donda l data dalla formula dello spostamento
Leffetto fotoelettrico Compton:
Si ha leffetto fotoelettrico quando i fotoni estraggono gli elettro-
11 - cos u2
h
ni dalla superficie di un metallo. l = l - l =
mec
Lavoro di estrazione La formula dello spostamento Compton pu essere applicata al-
Lenergia minima necessaria per estrarre un elettrone da un de- la diffusione di particelle diverse dallelettrone, avendo laccor-
terminato metallo detta lavoro di estrazione, W0. tezza di cambiare il valore della massa nellequazione.

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SINTESI DEL CAPITOLO 1071

5. Lipotesi di de Broglie 6. Il principio di indeterminazione


e il dualismo onda-particella di Heisenberg
Lipotesi di de Broglie la seguente: dato che la luce manifesta Poich le particelle hanno una lunghezza donda e possono com-
un comportamento corpuscolare, possibile che le particelle ab- portarsi come onde, la loro posizione e la loro quantit di moto
biano un comportamento ondulatorio. In particolare, de Broglie non possono essere determinate simultaneamente con precisio-
ipotizz che alle particelle potesse essere associata una lunghez- ne arbitraria.
za donda.
Principio di indeterminazione di Heisenberg:
Lunghezza donda di de Broglie quantit di moto e posizione
Secondo de Broglie, la relazione fra la quantit di moto e la lun- In termini di quantit di moto e di Piccolo y,
ghezza donda dovrebbe essere la stessa per la luce e per le par- grande py
posizione, il principio di indeter-
ticelle. Perci la lunghezza donda di de Broglie di una particel- minazione di Heisenberg stabili-
la avente quantit di moto p : sce la relazione seguente:
h h
l = py y
p 2p Grande y,
piccolo py
Diffrazione di raggi X e di particelle attraverso un cristallo Perci se si determina la quantit
I raggi X e le particelle che subiscono una riflessione da parte dei di moto con maggior precisione,
piani atomici di un cristallo possono essere soggetti a effetti di la posizione diventa pi incerta e
interferenza. Se la lunghezza donda dei raggi X o delle particel- viceversa.
le l e la distanza fra i piani atomici d, gli angoli per i quali si
ha interferenza costruttiva si ottengono dalla relazione seguente: Principio di indeterminazione di Heisenberg: energia e tempo
2d sen u = ml m 1, 2, 3, In termini di energia e di tempo, il principio di indeterminazio-
ne di Heisenberg stabilisce la relazione seguente:
Le figure prodotte dallinterferenza costruttiva sono dette figure
di diffrazione. h
Primo massimo, m = 1 Et
2d sen u l
2p

u 7. Leffetto tunnel quantistico


d
A causa del loro comportamento ondulato-
rio, le particelle possono attraversare regioni
di spazio inaccessibili alle particelle classi-
Dualismo onda-particella che. Questo fenomeno chiamato effetto
Sia la luce sia la materia mostrano propriet ondulatorie e cor- tunnel quantistico.
puscolari.

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1072 L a f i s i c a d e i q u a n t i

VERIFICA DELLE COMPETENZE


Saper utilizzare lipotesi dei fotoni per spiegare la radiazione 10 Una luce con una lunghezza donda di 310 nm incide su un
del corpo nero, leffetto fotoelettrico e la diffusione Compton metallo che ha un lavoro di estrazione di 3,8 eV. Qual la mas-
sima energia cinetica che pu avere un fotoelettrone emesso da
1 Com la temperatura superficiale di una stella bianca-azzur- questo metallo?
rognola rispetto a quella di una stella rossa, se entrambe fanno
A 0,62 1019 J
parte della stessa costellazione?
B 0,21 1019 J
A Maggiore.
C 0,48 1019 J
B Minore.
D 0,34 1019 J
C Uguale.
D Nessuna delle precedenti risposte corretta. 11 Un fascio di luce con frequenze comprese nellintervallo fra
3,01 1014 Hz e 6,10 1014 Hz incide sulla superficie di un me-
2 Qual la temperatura superficiale di una stella che ha il massi-
tallo. Se il lavoro di estrazione di tale metallo 2,20 eV. Qual
mo della sua radiazione a una frequenza di 1,06 1015 Hz?
la massima energia cinetica dei fotoelettroni emessi?
A 17,0 103 K
A 0,33 eV
B 14,5 103 K
B 0,21 eV
C 20,4 103 K
C 0,42 eV
D 18,0 103 K
D 0,16 eV
3 La temperatura superficiale di una stella 6000 K. Qual la
lunghezza donda associata alla luce emessa da questa stella? 12 Che cosa accade alla frequenza di un fascio di raggi X diffuso
A 850 nm se langolo di diffusione nelleffetto Compton diminuisce?
B 311 nm A Rimane la stessa.
C 492 nm B Diminuisce.
D 502 nm C Non si hanno abbastanza informazioni per rispondere.
D Aumenta.
4 Una massa di 2,0 kg attaccata a una molla con una costante
elastica di 48 N/m. La frequenza di oscillazione : 13 Un dato fotone, dopo essere stato diffuso da un elettrone libe-
A 0,32 rad/s ro fermo, si muove con un angolo di 120 rispetto alla direzio-
B 0,32 Hz ne di incidenza. Qual la lunghezza donda del fotone diffuso
C 0,78 Hz se la lunghezza donda del fotone incidente 0,571 nm?
D 0,78 rad/s A 0,380 nm
B 0
5 Lenergia di ogni fotone di un fascio di luce con una lunghezza
C 0,571 nm
donda di 620 nm :
D 0,575 nm
A 1,6 1019 eV
B 2,1 1019 J 14 Un fascio di raggi X di una certa lunghezza donda diffuso
C 3,21 1019 J da un elettrone libero in quiete; il fascio diffuso forma un an-
D 2,1 1019 eV golo di 54 rispetto al fascio incidente. Qual lo spostamento
6 Un fotone ha unenergia di 4,2 eV. A quale lunghezza donda Compton?
corrisponde questa energia? A 2,76 1013 m
A 321 nm B 0
B 103 nm C 3,56 1013 m
C 296 nm D 1,00 1012 m
D 412 nm 15 Qual langolo che nelleffetto Compton produce la variazione
7 Il lavoro di estrazione per un certo metallo 1,9 eV. Qual la minima della frequenza?
massima lunghezza donda della luce che pu causare emis- A 90
sione di fotoelettroni da questo metallo? B 0
A 231 nm C 180
B 14 nm D 270
C 344 nm
D 654 nm
Saper determinare la lunghezza donda di de Broglie
8 Qual la massima lunghezza donda in grado di causare emis- di una particella
sione di fotoelettroni da un metallo che ha un lavoro di estra-
zione di 2,2 eV? 16 Qual la velocit di un elettrone la cui lunghezza donda di de
A 417 nm Broglie di 380 nm?
B 257 nm A 2,04 103 m/s
C 565 nm B 3,83 103 m/s
D 610 nm C 1,92 103 m/s
D 4,12 103 m/s
9 Qual la frequenza di soglia della luce che pu causare emis-
sione di fotoelettroni da una superficie metallica che ha un la- 17 Qual la lunghezza donda di de Broglie di un elettrone che si
voro di estrazione di 5,02 eV? muove con una velocit di 1780 m/s?
A 1,21 105 Hz A 409 nm
B 2,01 105 Hz B 302 nm
C 3,01 105 Hz C 205 nm
D 5,02 105 Hz D 502 nm

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ESERCIZI E PROBLEMI 1073

18 Un cristallo ha una distanza interatomica di 0,222 nm. Un fa- Conoscere il principio di indeterminazione per le grandezze
scio di elettroni che viaggia a una velocit di 1640 m/s dif- coniugate posizione-quantit di moto ed energia-tempo
fratto da questo cristallo. Langolo del primo massimo di inter-
ferenza :
20 Qual lincertezza nella determinazione della posizione di un
elettrone se la sua velocit di 6000 m/s con una precisione
A 17
dello 0,004%?
B 33
A 0,105 mm
C 60
B 0,153 mm
D 90
C 0,241 mm
19 Qual la quantit di moto di un fotone di luce con frequenza D 0,482 mm
di 4,0 1014 Hz?
A 1,5 1028 kg m/s
21 Se la posizione di un elettrone misurata con molta precisione,
c unincertezza nella misura della sua:
B 2,1 1028 kg m/s
A energia cinetica.
C 4,4 1028 kg m/s
B quantit di moto.
D 8,8 1028 kg m/s
C energia potenziale.
D nessuna delle precedenti risposte corretta.

QUESITI
1 Descrivi brevemente la catastrofe ultravioletta. 6 Sia data una sorgente di luce monocromatica. Che cosa possia-
2 In che modo lipotesi di Planck sulla quantizzazione dellener- mo dire sui fotoni che emette?
gia risolve la catastrofe ultravioletta?
7 La figura 2 della teoria mostra lintensit relativa della radia-
3 Esiste una temperatura al di sotto della quale un oggetto non zione emessa da un corpo nero.
emette pi radiazione di corpo nero? Osserviamo come le curve corrispondenti a temperature diver-
4 In che modo la comprensione della radiazione di corpo nero ci se non si intersechino mai. Se ci capitasse, tuttavia, sarebbe
consente di determinare la temperatura delle stelle lontane? possibile violare il secondo principio della termodinamica:
spiega perch.
5 Negli Stati Uniti capita spesso di vedere delle automobili con
una piccola decalcomania di una bandiera americana attaccata 8 a) possibile che un fotone di luce verde abbia pi energia di
a un finestrino. Se la decalcomania l da molto tempo i suoi un fotone di luce blu?
colori saranno un po sbiaditi a causa dellesposizione al Sole. b) possibile che un fotone di luce verde abbia pi energia di
In realt, come si vede nella foto, le strisce rosse tendono a es- un fotone di luce rossa?
sere pi sbiadite dello sfondo blu delle stelle. Le fotografie e i Giustifica le tue risposte.
poster si comportano allo stesso modo, sbiadendo pi rapida-
mente nelle zone rosse. Spiega tale fenomeno servendoti del 9 La luce di una determinata lunghezza donda in grado di
modello a fotoni della luce. espellere elettroni dalla superficie di un certo metallo ma non
da quella di un altro metallo. Dai una spiegazione plausibile
di tale fenomeno.

10 Perch lesistenza di una frequenza di soglia nelleffetto fotoe-


lettrico gioca a favore del modello a fotoni della luce?

11 Perch un microscopio elettronico pu risolvere oggetti pi


piccoli di quelli alla portata di un microscopio ottico?

12 Un protone ha la massa circa 2000 volte pi grande di quella di


un elettrone. possibile che un elettrone abbia la stessa lun-
ghezza donda di de Broglie di un protone? Giustifica la tua ri-
sposta.

PROBLEMI
1. La radiazione di corpo nero e lipotesi 2) Il corpo nero B ha la temperatura maggiore perch un au-
mento della temperatura implica un aumento della fre-
di Planck sulla quantizzazione dellenergia
quenza, ovvero una diminuzione della lunghezza donda.
1 Prevedi/Spiega Lo spettro del corpo nero A ha un picco a una
2 La radiazione di Betelgeuse, una stella gigante rossa nella costel-
lunghezza donda maggiore di quello del corpo nero B.
a) La temperatura del corpo nero A maggiore o minore di lazione di Orione, ha un picco alla frequenza di 1,82 1014 Hz.
quella del corpo nero B? Qual la temperatura di superficie della stella?
b) Quale fra le seguenti la spiegazione migliore per la risposta? 3 Qual la frequenza della radiazione pi intensa emessa dal
1) Il corpo nero A ha la temperatura maggiore perch la tem-
tuo corpo? Assumi che la temperatura della pelle sia di 35 C.
peratura aumenta allaumentare della lunghezza donda. Qual la lunghezza donda di tale radiazione?

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1074 L a f i s i c a d e i q u a n t i

4 Lo spazio cosmico popolato da un mare di fotoni la cui origine a) Qual la frequenza di vibrazione della molecola?
b) Quanta energia deve essere fornita alla molecola per farla
risale ai primi istanti di vita delluniverso. La distribuzione di
frequenza di questa radiazione cosmica di fondo corrisponde a quel- passare da un livello di energia a quello adiacente?
la di un corpo nero con una temperatura dellordine di 2,7 K.
a) Qual la frequenza di picco di tale radiazione?
b) Qual la lunghezza donda corrispondente alla frequenza di
picco?

Energia
5 Il Sole ha una temperatura di superficie di circa 5800 K: a qua-

le frequenza emette la radiazione pi intensa?
6 a) Di quale fattore cambia la frequenza di picco se la tempera- hf

tura di un corpo, misurata in kelvin, raddoppia e passa da
20,0 K a 40,0 K?
b) Di quale fattore cambia la frequenza di picco se la tempera-
tura di un corpo, misurata in gradi Celsius, raddoppia e pas- 2. I fotoni e leffetto fotoelettrico
sa da 20,0 C a 40,0 C?
11 Una sorgente di luce rossa, una di luce verde e una di luce blu
7 Una lampadina a incandescenza contiene un filamento di tung-
emettono fasci di luce di uguale potenza. Ordina le tre sorgen-
steno che raggiunge una temperatura di circa 2850 K, pi o me- ti per valori crescenti di:
no la met della temperatura di superficie del Sole. a) lunghezza donda;
a) Trattando il filamento come se fosse un corpo nero, determi- b) frequenza;
na la frequenza alla quale la sua radiazione ha la massima c) numero di fotoni emessi in un secondo.
intensit.
b) Ti aspetti che la lampadina irraggi pi energia nella parte vi- 12 Prevedi/Spiega Una sorgente di luce rossa ha una potenza

sibile dello spettro o nella parte infrarossa? Giustifica la tua maggiore di una sorgente di luce verde.
risposta. a) Lenergia dei fotoni emessi dalla sorgente rossa maggiore,
minore o uguale allenergia dei fotoni emessi dalla sorgente
8 Le moderne lampadine alogene posseggono filamenti che pos- verde?

sono funzionare a temperature pi elevate di quelle dei fila- b) Quale fra le seguenti la spiegazione migliore per la risposta?
menti delle normali lampadine a incandescenza. A titolo di pa- 1) I fotoni emessi dalla sorgente rossa hanno energia mag-
ragone, il filamento di una lampadina normale funziona a giore perch la sorgente ha potenza maggiore.
circa 2900 K mentre il filamento in una lampadina alogena pu 2) I fotoni emessi dalla sorgente rossa hanno meno energia
funzionare a 3400 K. dei fotoni della sorgente verde perch hanno una frequen-
a) Quale lampadina possiede la frequenza di picco pi alta? za minore. La potenza delle sorgenti non conta.
b) Calcola il rapporto tra le frequenze di picco (falogena/fnormale). 3) I fotoni emessi dalla sorgente rossa hanno una frequenza
c) La sensibilit dellocchio umano massima per frequenze minore ma la sorgente ha una potenza maggiore. I due ef-
dellordine di 5,5 1014 Hz. Quale lampadina ha la frequen- fetti si cancellano, e quindi i fotoni delle due sorgenti han-
za di picco che si avvicina di pi a tale valore? no la stessa energia.
9 Albireo, nella costellazione del Cigno, a occhio nudo appare co- 13 Prevedi/Spiega Una sorgente di luce gialla ha una potenza

me una stella singola ma in realt un bellissimo sistema bina- maggiore di quella di una sorgente di luce blu.
rio. La pi luminosa delle due stelle (A, detta anche Beta-01 a) Il numero di fotoni emessi in un secondo dalla sorgente gial-
Cygni) ha una temperatura di superficie TA 4700 K; la sua la maggiore, minore o uguale al numero di fotoni emessi in
compagna (B o Beta-02 Cygni) ha una temperatura di superfi- un secondo dalla sorgente blu?
cie TB 13 000 K. b) Quale fra le seguenti la spiegazione migliore per la risposta?
a) Al telescopio, una delle due stelle ha un colore blu brillante 1) La sorgente gialla emette pi fotoni nellunit di tempo
mentre laltra ha una tinta dorata molto calda, come si vede perch emette maggiore energia per unit di tempo della
nella foto. Quale delle due la stella blu? Giustifica la tua ri- sorgente blu e i suoi fotoni sono meno energetici di quelli
sposta. della sorgente blu.
b) Qual il rapporto tra le frequenze di picco delle due stelle 2) La sorgente gialla ha la potenza maggiore, il che significa
(fA/fB)? che i suoi fotoni hanno unenergia maggiore di quelli del-
la sorgente blu. Perci la sorgente gialla emette un nume-
ro inferiore di fotoni per unit di tempo.
3) Le due sorgenti emettono lo stesso numero di fotoni nel-
lunit di tempo perch la maggior potenza della sorgente
gialla compensa la maggior energia dei fotoni blu.
14 Prevedi/Spiega Un fascio di luce con una particolare lunghez-

za donda non riesce a far emettere elettroni dalla superficie di
un certo metallo.
a) Per far emettere degli elettroni bisogna aumentare o dimi-
nuire la lunghezza donda della luce?
Il sistema binario Albireo nella costellazione b) Quale fra le seguenti la spiegazione migliore per la risposta?
del Cigno 1) I fotoni hanno unenergia troppo bassa per riuscire a far
emettere gli elettroni. Per aumentare la loro energia biso-
10 Una molecola di ossigeno (O2) vibra con unenergia identica a gna aumentarne la lunghezza donda.

quella di una singola particella di massa m 1,340 1026 kg 2) Lenergia di un fotone proporzionale alla sua frequenza,
attaccata a una molla con costante elastica k 1215 N/m. I li- ovvero inversamente proporzionale alla sua lunghezza
velli energetici del sistema sono distribuiti uniformemente, co- donda. Per aumentare lenergia dei fotoni cos da permet-
me si vede nella figura seguente; la differenza di energia tra ter loro di far emettere gli elettroni bisogna diminuirne la
due livelli adiacenti hf. lunghezza donda.

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ESERCIZI E PROBLEMI 1075

15 Quando una persona in un centro estetico per una seduta di 26 a) Quanti fotoni sono emessi per secondo da un laser He-Ne

lampada abbronzante assorbe fotoni di luce ultravioletta (UV). che emette una potenza di 1,0 mW a una lunghezza donda
Quali sono la frequenza e la lunghezza donda di un fotone l 632,8 nm?
UV di energia pari a 6,5 1019 J? b) Qual la frequenza delle onde elettromagnetiche emesse dal
laser He-Ne?
16 Una stazione radio AM opera a una frequenza di 880 kHz e ir-

radia dalla sua antenna una potenza di 270 kW. Quanti fotoni 27 La massima lunghezza donda che pu avere unonda elettro-

sono emessi dallantenna ogni secondo? magnetica per essere ancora in grado di estrarre elettroni da
una superficie di rame 264 nm. Qual il lavoro di estrazione
17 Un fotone con una lunghezza donda inferiore a 50,4 nm pu di una superficie di rame?

ionizzare un atomo di elio. Qual il potenziale di ionizzazione
dellelio? 28 Lalluminio e il calcio hanno rispettivamente un lavoro di estra-

zione fotoelettrica WAl 4,28 eV e WCa 2,87 eV.
18 Un flash emette 2,5 W di energia luminosa. Assumendo che la a) Quale metallo richiede la luce di maggior frequenza per pro-

luce abbia una frequenza di 5,2 10 Hz, determina il numero
14
durre fotoelettroni? Giustifica la tua risposta.
di fotoni emessi dal flash in un secondo.
b) Calcola la frequenza minima necessaria per produrre fotoe-
19 Una luce di frequenza 9,95 1014 Hz estrae elettroni da una su- lettroni da ognuna delle due superfici.

perficie dargento. Se la massima energia cinetica degli elettro-
ni emessi 0,180 1019 J, qual il lavoro di estrazione dellar-
29 Due fasci di luce con differenti lunghezze donda (lA lB) so-

no utilizzati per estrarre fotoelettroni da una data superficie di
gento?
metallo.
20 Il lavoro di estrazione delloro 4,58 eV. Volendo usare un fa- a) Quale fascio produce fotoelettroni con maggiore energia ci-

scio di luce per estrarre elettroni da una superficie doro con netica? Giustifica la tua risposta.
unenergia cinetica massima di 6,48 1019 J, quale dovr esse- b) Determina Kmax per il cesio (W0 1,9 eV) se lA 620 nm e
re la frequenza della radiazione? lB 410 nm.
21 a) Quanti fotoni da 350 nm (UV) sono necessari per fornire una 30 Lo zinco e il cadmio hanno lavoro di estrazione rispettivamen-

energia totale di 2,5 J? te uguale a WZn 4,33 eV e WCd 4,22 eV.
b) Quanti fotoni da 750 nm (rosso) sono necessari per fornire la a) Se entrambi i metalli sono illuminati da una radiazione UV
stessa energia? della stessa lunghezza donda, quale dei due emette fotoe-
lettroni con lenergia cinetica massima pi elevata? Giustifi-
22 a) Quanti fotoni per secondo sono emessi da una lampadina ca la tua risposta.

monocromatica (l 650 nm) che emette 45 W di potenza?
b) Calcola lenergia cinetica massima dei fotoelettroni emessi
b) Se ti trovi a 15 m dalla lampadina, quanti fotoni entrano in
da ognuna delle due superfici se l 275 nm.
ognuno dei tuoi occhi in un secondo? Assumi che la tua pu-
pilla misuri 5,0 mm di diametro e che la lampadina irradi lu- 31 Una luce bianca con frequenze comprese tra 4,00 1014 Hz e

ce uniformemente in tutte le direzioni. 7,90 1014 Hz, incide su una superficie di potassio. Sapendo
che il lavoro di estrazione del potassio 2,24 eV, calcola:
23 Due stazioni radio da 50,0 kW trasmettono su frequenze diver- a) la massima energia cinetica degli elettroni emessi dalla su-

se. La stazione A trasmette su una frequenza di 892 kHz men-
perficie;
tre la stazione B trasmette su una frequenza di 1410 kHz.
b) lintervallo di frequenze in cui non vengono emessi elettroni.
a) Quale stazione emette il maggior numero di fotoni per se-
condo? Giustifica la tua risposta. 32 Onde elettromagnetiche con frequenze comprese tra 4,00 1014 Hz e

b) Quale stazione emette fotoni di maggiore energia? 9,00 1016 Hz, incidono su una superficie di alluminio. Sapendo
che il potenziale di estrazione dellalluminio di 4,28 eV, calcola:
24 Lenergia richiesta per scindere una molecola di idrogeno nei a) la massima energia cinetica degli elettroni emessi dalla su-

due atomi che la compongono di 104,2 kcal per mole di H2.
perficie;
a) Se lenergia di dissociazione per una singola molecola di H2
b) lintervallo di frequenze in cui non vengono emessi elettroni.
fornita da un fotone, determina la sua frequenza e la sua
lunghezza donda. 33 I gufi hanno occhi grandi e sensibili, adatti alla visione nottur-

b) In quale regione dello spettro elettromagnetico si trova il fo- na. Normalmente la pupilla dellocchio di un gufo pu avere
tone individuato in a)? (Riferisciti allo spettro mostrato nella un diametro di 8,5 mm (da confrontare con il diametro massi-
figura 8 del capitolo precedente.) mo della pupilla umana, 7,0 mm). Inoltre, locchio del gufo
circa 100 volte pi sensibile alla luce di bassa intensit rispetto
25 Hai due lampadine di differente potenza e colore, come indica- allocchio umano, cosa che permette ai gufi di rilevare la luce

to dalla figura seguente. Una una lampadina rossa da 150 W
con intensit fino a 5,0 1013 W/m2. Calcola il numero mini-
e laltra una lampadina blu da 25 W.
mo di fotoni al secondo che un gufo pu rilevare, assumendo
a) Quale lampadina emette pi fotoni per secondo?
che la frequenza della luce sia di 7,0 1014 Hz.
b) Quale lampadina emette fotoni di energia pi elevata?
c) Calcola il numero di fotoni emessi per secondo da ogni lam-
padina. Poni lrosso 650 nm e lblu 460 nm.

150 W 25 W

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1076 L a f i s i c a d e i q u a n t i

34 Una luce di frequenza 1,88 1015 Hz incide su due superfici me- 4. La diffusione dei fotoni

talliche, una di platino (il cui lavoro di estrazione di 6,35 eV) e e leffetto Compton
laltra di ferro (il cui lavoro di estrazione di 4,50 eV).
a) Quale superficie produrr gli elettroni con la maggiore ener- 46 In un esperimento di diffusione Compton lelettrone diffuso si

gia cinetica massima ? Giustifica la tua risposta. muove nella stessa direzione del fotone X incidente. Qual
b) Calcola lenergia cinetica massima degli elettroni emessi per langolo di diffusione del fotone? Giustifica la tua risposta.
ognuna delle due superfici. 47 Un fotone di un raggio X ha unenergia di 38,0 keV prima di

35 Quando una luce con frequenza f1 547,5 THz illumina una urtare contro un elettrone libero e di 33,5 keV dopo lurto. Qual
lenergia cinetica dellelettrone che rincula?
superficie metallica, i fotoelettroni pi energetici possiedono
unenergia cinetica pari a 1,260 1019 J. Quando invece viene 48 Nelleffetto Compton, un fotone X diffuso da un elettrone li-
usata una luce con frequenza f2 738,8 THz, i fotoelettroni pi
bero. Calcola la variazione della lunghezza donda del fotone
energetici hanno unenergia cinetica pari a 2,480 1019 J. A quando viene diffuso a un angolo, rispetto alla direzione di in-
partire da questi risultati sperimentali, determina approssima- cidenza:
tivamente il valore della costante di Planck. a) u 30,0
b) u 90,0
3. La massa e la quantit di moto del fotone c) u 180,0
36 Se si raddoppia la quantit di moto di una particella di massa 49 Il massimo spostamento Compton della lunghezza donda si

finita, la sua energia cinetica aumenta di un fattore 4. Se si rad- ha quando un fotone viene diffuso a un angolo di 180. Qual
doppia la quantit di moto di un fotone, di quanto aumenta la langolo di diffusione prodotto da uno spostamento Compton
sua energia? pari a un quarto del massimo?
37 I fotoni usati nei forni a microonde hanno una quantit di mo- 50 Considera due fotoni distinti, diffusi a un angolo di 180 da un

to di 5,1 1033 kg m/s.
elettrone libero. Uno dei due un fotone visibile con l 520 nm,
a) Qual la loro lunghezza donda? laltro un fotone X con l 0,030 nm.
b) Confronta la lunghezza donda delle microonde con la di- a) Quale fotone (se ve ne uno) subisce la maggior variazione
mensione dei buchi presenti nello schermo metallico sulla di lunghezza donda in seguito alla diffusione? Giustifica la
porta del forno. tua risposta.
38 Quale velocit deve avere un elettrone affinch la sua quantit b) Quale fotone subisce la maggiore variazione percentuale
della propria lunghezza donda? Giustifica la tua risposta.
di moto sia uguale a quella di un fotone X con una lunghezza
donda di 0,25 nm? c) Calcola la variazione percentuale della lunghezza donda di
ciascun fotone.
39 Qual la lunghezza donda di un fotone che ha la stessa quan-
51 Un fotone X con una lunghezza donda di 0,240 nm viene dif-
tit di moto di un elettrone che si muove con una velocit di
1200 m/s? fuso da un elettrone libero in quiete. Il fotone diffuso si muove
con un angolo di 105 rispetto alla propria direzione di inci-
40 Qual la frequenza di un fotone che ha la stessa quantit di mo- denza. Calcola:

to di un neutrone che si muove con una velocit di 1500 m/s? a) la quantit di moto iniziale del fotone;
41 Un atomo di idrogeno, inizialmente in quiete, emette un foto- b) la quantit di moto finale del fotone.

ne ultravioletto con lunghezza donda l 122 nm. Qual la 52 Un fotone X viene diffuso da un elettrone libero in quiete con
velocit di rinculo dellatomo dopo aver emesso il fotone?
un angolo di 175 rispetto alla direzione di incidenza.
42 Un fotone blu-verde (l 486 nm) assorbito da un atomo di a) Se il fotone diffuso ha una lunghezza donda di 0,320 nm,
qual la lunghezza donda del fotone incidente?
idrogeno libero, inizialmente in quiete. Qual la velocit di
rinculo dellatomo di idrogeno dopo aver assorbito il fotone? b) Determina lenergia del fotone incidente e quella del fotone
diffuso.
43 a) Tra un fotone di luce rossa e un fotone di luce blu, quale dei c) Calcola lenergia cinetica dellelettrone che rincula dopo la

due possiede una quantit di moto pi grande? Giustifica la diffusione.
tua risposta.
b) Calcola la quantit di moto di un fotone di luce rossa 53 Un fotone X viene diffuso a un angolo di 180 da un elettrone o

(f 4,0 1014 Hz) e di un fotone di luce blu (f 7,9 1014 Hz). da un atomo di elio.
a) In quale caso la variazione della lunghezza donda del foto-
44 Un laser produce un fascio con una potenza di 5,00 mW costi- ne X maggiore? Giustifica la tua risposta.

tuito da fotoni di lunghezza donda pari a 632,8 nm. b) Calcola la variazione della lunghezza donda per ognuno
a) Quanti fotoni sono emessi dal laser ogni secondo? dei due casi.
b) Il raggio laser colpisce una superficie nera e viene assorbito.
Qual la variazione della quantit di moto di ciascun fotone 54 Un fotone possiede unenergia E e una lunghezza donda l

assorbito? prima di essere diffuso da un elettrone libero. Dopo essere sta-
c) Quale forza esercita il raggio laser sulla superficie nera? to diffuso a un angolo di 135, la lunghezza donda del fotone
aumenta del 10%. Calcola la lunghezza donda iniziale e le-
45 Un laser produce un fascio di luce con una potenza di 7,50 mW, nergia del fotone.

costituito da fotoni di lunghezza donda pari a 632,8 nm.
a) Quanti fotoni sono emessi dal laser ogni secondo? 55 Un raggio X diffuso da un elettrone libero cambia la sua lun-

b) Il raggio laser incide perpendicolarmente su uno specchio e ghezza donda di 3,13 pm. Calcola la direzione di propagazio-
viene riflesso. Qual la variazione della quantit di moto di ne dellelettrone urtato dal fotone, sapendo che il fotone X inci-
ciascun fotone riflesso? dente ha una lunghezza donda di 0,525 nm e che si propaga
c) Quale forza esercita il raggio laser sullo specchio? nella direzione positiva dellasse x.

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ESERCIZI E PROBLEMI 1077

5. Lipotesi di de Broglie 65 Una particella ha una massa m e una carica elettrica q. La par-

e il dualismo onda-particella ticella, inizialmente in quiete, viene accelerata per mezzo di
una differenza di potenziale V. Qual la lunghezza donda di
56 Prevedi/Spiega a) Quando acceleri per superare un incrocio, de Broglie della particella, espressa in termini di m, q e V?

la lunghezza donda di de Broglie della tua automobile au-
menta, diminuisce o rimane la stessa?
b) Quale fra le seguenti la spiegazione migliore per la risposta? 6. Il principio di indeterminazione
1) La lunghezza donda di de Broglie aumenta perch la di Heisenberg
quantit di moto dellauto aumenta.
2) La quantit di moto dellauto aumenta. Di conseguenza la 66 Una palla da baseball (0,15 kg) e un elettrone hanno una velo-

sua lunghezza donda di de Broglie diminuisce perch cit di 41 m/s. Calcola lincertezza sulla loro posizione quando
inversamente proporzionale alla quantit di moto. lincertezza sulla loro velocit del 5,0%.
3) La lunghezza donda di de Broglie dellauto dipende solo
67 Lincertezza sulla posizione di un protone allinterno del nu-
dalla sua massa e questa non cambia quando il veicolo ac-
cleo di un atomo dellordine del diametro del nucleo stesso.
celera per liberare lincrocio. Perci la lunghezza donda
Se il valore del diametro 7,5 1015 m, qual lincertezza sul-
di de Broglie rimane la stessa.
la quantit di moto del protone?
57 Indica di quale fattore varia la lunghezza donda di de Broglie
68 La posizione su una rotaia ad aria di un carrello di massa pari
di una particella se:
a) la sua quantit di moto raddoppia; a 0,26 kg nota con unincertezza di 2,2 mm. Quale velocit
b) la sua energia cinetica raddoppia. deve acquistare il carrello in seguito alla misurazione della po-
Assumi che si tratti di una particella non relativistica. sizione?

58 Una particella ha una massa di 6,69 1027 kg e una lunghezza 69 La misurazione dellenergia di un elettrone richiede un inter-


donda di de Broglie di 7,62 pm. Qual la velocit della particella? vallo di tempo di 1,0 108 s. Qual la minima incertezza pos-
sibile sullenergia dellelettrone?
59 Quale velocit deve avere un neutrone affinch la sua lunghez-

za donda di de Broglie sia uguale alla distanza tra gli ioni del 70 Lenergia di una particella viene misurata con unincertezza di
sale da cucina (0,282 nm)?
0,0010 eV. Qual la minima incertezza possibile sulla cono-
scenza dellistante in cui la particella aveva questa energia?
60 Un uomo di 79 kg che fa jogging corre con una velocit di

4,2 m/s. Qual la sua lunghezza donda di de Broglie? 71 Uno stato eccitato di un particolare atomo ha una vita media

61 Calcola lenergia cinetica di un elettrone la cui lunghezza don- di 0,60 109 s, che possiamo considerare come lincertezza t.
Qual lincertezza minima su ogni misurazione dellenergia di
da di de Broglie 1,5 .
tale stato?
62 Un fascio di neutroni con una lunghezza donda di de Broglie
72 La particella + una particella instabile che ha una vita me-
di 0,250 nm viene diffratto da un cristallo di sale da tavola; la

distanza tra gli ioni del cristallo di 0,282 nm. dia di 2,5 1010 s. La sua vita media definisce lincertezza t
a) Qual la velocit dei neutroni? associata alla particella. Qual lincertezza minima sulla sua
b) Qual langolo del secondo massimo di interferenza? energia?
63 Un elettrone e un protone hanno la medesima velocit. 73 Lincertezza sulla posizione di un elettrone di 0,15 nm.

a) Quale dei due ha la lunghezza donda di de Broglie maggio- a) Qual lincertezza p minima sulla sua quantit di moto?
re? Giustifica la tua risposta. b) Qual lenergia cinetica di un elettrone la cui quantit di
b) Calcola il rapporto (le/lp). moto uguale a tale incertezza (p p)?
64 Gli effetti di diffrazione cominciano a diventare significativi 74 Lincertezza sulla posizione di un protone 0,15 nm.

quando lampiezza di unapertura paragonabile alla lun- a) Qual lincertezza p minima sulla sua quantit di moto?
ghezza donda delle onde che vengono diffratte. b) Qual lenergia cinetica di un protone la cui quantit di mo-
a) A quale velocit la lunghezza donda di de Broglie di uno to uguale a tale incertezza (p p)?
studente di 65 kg sar uguale alla larghezza di 0,76 m di una
porta dentrata? 75 Un elettrone ha una quantit di moto p 1,7 1025 kg m/s.

b) A quella velocit, quanto impiegher lo studente a percorre- Qual lincertezza minima sulla sua posizione che manterr
re una distanza di 1,0 mm? (A titolo di paragone, let dellu- lincertezza relativa sulla sua quantit di moto (p/p) al di
niverso dellordine di 4 1017 s.) sotto dell1,0%?

PROBLEMI DI RIEPILOGO
76 Un elettrone, inizialmente in quiete, viene accelerato da una 78 Studi specifici hanno dimostrato che alcune persone riescono a

differenza di potenziale V0; la sua lunghezza donda di de Bro- vedere una luce di lunghezza donda l 545 nm con appena
glie l0. Quale differenza di potenziale necessaria per confe- 100 fotoni al secondo entranti nellocchio. Qual la potenza di
rire allelettrone una lunghezza donda doppia? (Esprimi il ri- un fascio di luce del genere?
sultato in funzione di V0).
79 Un pendolo, costituito da una massa di 0,15 kg attaccata a una

cordicella di 0,78 m, compie un moto armonico semplice.
77 Vuoi costruire una cellula fotoelettrica che funzioni con la luce a) Qual la sua frequenza di oscillazione?

visibile. Puoi scegliere tra tre materiali: alluminio (W0 4,28 eV), b) Assumendo che lenergia del sistema soddisfi la relazione
piombo (W0 4,25 eV) e cesio (W0 2,14 eV). Qual il mate- En nhf, calcola la velocit massima della massa da 0,15 kg
riale pi adatto? quando il numero quantico 1,0 1033.

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1078 L a f i s i c a d e i q u a n t i

80 Per ascoltare una stazione radio, un determinato ricevitore de- 87 Quando una luce con una lunghezza donda di 545 nm colpi-

ve intercettare un segnale di almeno 1,0 1010 W. sce una superficie metallica, gli elettroni che ne vengono
a) Se le onde radio hanno una frequenza di 96 MHz, quanti estratti hanno una velocit di 3,10 105 m/s o minore.
fotoni deve assorbire il ricevitore ogni secondo per ricevere a) Delinea il ragionamento che ti permette di utilizzare questa
la stazione? informazione per calcolare il lavoro di estrazione e la fre-
b) Quanta forza esercitata sullantenna ricevente nel caso quenza di soglia della superficie in esame.
considerato nella parte a)? b) Applica il tuo ragionamento e determina il lavoro di estra-
zione e la frequenza di soglia.
81 Il calore latente necessario per convertire il ghiaccio a 0 C in

acqua a 0 C 80,0 kcal/kg. 88 Un atomo di idrogeno assorbe un fotone con una lunghezza

a) Quanti fotoni di frequenza 6,0 1014 Hz devono essere as- donda di 486,2 nm. Poco dopo, lo stesso atomo emette un fo-
sorbiti da un blocco di ghiaccio da 1,0 kg a 0 C per scioglier- tone con una lunghezza donda di 97,23 nm.
si in acqua a 0 C? a) Lenergia dellatomo aumentata o diminuita?
b) Un singolo fotone, quante molecole di H2O pu trasformare b) Calcola la variazione di energia dellatomo.
da ghiaccio ad acqua?
89 a) Quando lenergia cinetica di una particella aumenta, la sua

82 Quanti fotoni da 550 nm dovrebbero essere assorbiti per fare lunghezza donda di de Broglie aumenta o diminuisce? Giu-

aumentare di 1,0 C la temperatura di 1 g dacqua? stifica la tua risposta.
b) Dimostra che possibile esprimere la lunghezza donda di
83 Un forno a microonde pu scaldare 205 ml dacqua da 20,0 C de Broglie di un elettrone in nanometri nella forma seguen-

fino a 90,0 C in 2,00 min. Se la lunghezza donda delle mi-
te: l (1,23 nm)/ 2K, dove K lenergia cinetica dellelet-
croonde l 12,2 cm, quanti fotoni sono stati assorbiti dal-
trone espressa in eV. Per la quantit di moto e lenergia del-
lacqua? (Assumi che non ci siano perdite di calore da parte
lelettrone puoi utilizzare le espressioni classiche.
dellacqua.)
90 Un recipiente riempito di elio monoatomico gassoso a una
84 Una luce con frequenza di 2,11 1015 Hz estrae elettroni da una
temperatura di 25 C. La pressione allinterno del recipiente

superficie di piombo, che ha un lavoro di estrazione di 4,25 eV.
di unatmosfera, cio 101 kPa.
Qual la minima lunghezza donda di de Broglie degli elettro-
a) Calcola la lunghezza donda di de Broglie media degli atomi
ni emessi?
di elio.
85 Un elettrone che si muove con una velocit di 2,7 106 m/s b) Calcola la distanza media tra gli atomi di elio nel recipiente

possiede la stessa quantit di moto di un fotone. Calcola: (Nota: il fatto che la distanza tra gli atomi di elio sia molto
a) la lunghezza donda di de Broglie dellelettrone; pi grande della lunghezza donda di de Broglie significa
b) la lunghezza donda del fotone. che gli effetti quantistici sono trascurabili e che gli atomi
possono essere trattati come particelle classiche).
86 Si dice spesso che le lucciole producono una luce fredda. Sa-

pendo che la radiazione emessa da una lucciola ha un picco a 91 La lunghezza donda Compton, lC, di una particella di massa m

5,4 1014 Hz, determina la temperatura di un corpo nero carat- cos definita: lC h/mc.
terizzato dalla stessa frequenza di picco. Visto il risultato otte- a) Calcola la lunghezza donda Compton di un protone.
nuto, pensi che si possa dire che la radiazione della lucciola b) Calcola lenergia di un fotone che ha la stessa lunghezza
approssimata correttamente da una radiazione di corpo nero? donda ottenuta nella parte a).
Giustifica la tua risposta. c) Dimostra, in generale, che un fotone con una lunghezza
donda uguale alla lunghezza donda Compton di una parti-
cella ha unenergia pari allenergia a riposo della particella
in esame.
92 Una luce di frequenza 8,22 1014 Hz estrae elettroni da una

superficie A con unenergia cinetica massima che supera di
2,00 1019 J lenergia cinetica massima degli elettroni emessi
dalla superficie B.
a) Se si aumenta la frequenza della luce, la differenza nellener-
gia cinetica massima osservata per le due superfici aumenta,
diminuisce o rimane la stessa? Giustifica la tua risposta.
b) Calcola la differenza nel lavoro di estrazione delle due su-
perfici.

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ESERCIZI E PROBLEMI 1079

FOCUS SU Millikan e leffetto fotoelettrico

Robert Millikan (1868-1953), noto soprattutto per il suo esperimento della goccia dolio con cui misur la carica dellelettrone, fu an-
che uno dei primi a interessarsi alleffetto fotoelettrico. Il Nobel per la fisica del 1923, infatti, gli fu attribuito per le sue ricerche sulla
carica elettrica elementare e sulleffetto fotoelettrico. Inizialmente convinto che la teoria di Einstein fosse sbagliata, a causa delle pro-
ve schiaccianti a favore della natura ondulatoria della luce, Millikan intraprese una serie di esperimenti sulleffetto fotoelettrico che du-
rarono una decina danni e che finirono per confermare pienamente la teoria di Einstein, aprendo la strada alla nuova idea del dualismo
onda-particella della luce.
Millikan esegu una serie di esperimenti minuziosi su un gran numero di materiali. Negli esperimenti con il litio, ad esempio, osserv
unenergia cinetica massima di 0,550 eV quando la luce utilizzata per espellere gli elettroni aveva una lunghezza donda di 433,9 nm.
Riducendo la lunghezza donda a 253,5 nm lenergia cinetica massima osservata da Millikan sal a 2,57 eV. A partire da questi risultati
Millikan riusc a misurare il valore della costante di Planck e a dimostrare che questultimo era in completo accordo con il valore otte-
nuto dalla radiazione di corpo nero.

93 Sulla base dei risultati ottenuti da Millikan, quanto vale il lavo- 95 Quale valore ritenete che abbia trovato Millikan per lenergia

ro di estrazione W0 del litio? cinetica massima, utilizzando luce con una lunghezza donda
A 0,0112 eV B 0,951 eV C 1,63 eV D 2,29 eV di 365,0 nm?
94 Quale valore ottiene Millikan per la costante di Planck a parti- A 0,805 eV
B 1,08 eV
re dalle misure relative al litio?
A 1,12 1034 J s C 6,14 1034 J s C 2,29 eV
34
B 3,84 10 Js D 6,57 1034 J s D 2,82 eV

In English
96 Photon A has twice the momentum of photon B. 99 A beam of particles diffracts from a crystal, producing an inter-

a) Which photon has the greater wavelength? Explain. ference maximum at the angle u.
b) If the wavelength of photon A is 333 nm, what is the wave- a) If the mass of the particles is increased, with everything else
length of photon B? remaining the same, does the angle of the interference max-
imum increase, decrease, or stay the same?
97 An X-ray scattering from a free electron is observed to change Explain.

its wavelength by 3,13 pm. At what angle to the incident direc-
b) If the energy of the particles is increased, with everything
tion does the scattered X-ray move?
else remaining the same, does the angle of the interference
98 An electron and a proton have the same de Broglie wavelength. maximum increase, decrease, or stay the same?

a) Which has the greater kinetic energy? Explain. Explain.
b) Calculate the ratio of the electrons kinetic energy to the
kinetic energy of the proton.

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