Cenni teorici
Con questa attrezzatura stato possibile studiare i raggi catodici in relazione ad un campo magnetico uniforme. Come mostrato, lapparecchiatura da noi utilizzata costituito da una ampolla contenente un gas nobile a bassa pressione, allinterno della quale si trova, in posizione decentrata, il cannone elettronico che funziona da sorgente di elettroni: si tratta di un filamento metallico situato dentro lanodo, di forma conica, forato in cima, da un catodo a riscaldamento indiretto, da un anodo forato e dal cilindro di Wehnelt; gli ultimi due hanno forma di elettrodi a disco con apertura centrale per la fuoriuscita del fascio elettronico. Le placche deflettrici sono collegate tra loro e con lanodo attraverso un circuito con resistenya ad alto valore ohmico. Si genera un campo elettrico tra le placche uniforme che produce sugli elettroni una forza fornendogli un accelerazione. Per ottenere il campo elettrico si deve creare una differenza di potenziale tra catodo e anodo. Sappiamo inoltre che vale la conservazione dellenergia meccanica, quindi lenergia cinetica acquistata dagli elettroni alluscita dellanodo uguale allenergia potenziale posseduta inizialmente da essi quando sono ancora sul catodo :
dove data dalla differenza tra postaccelerazione e tensione applicata tra le placche. La superficie a capo dell ampolla rivestita di un materiale fluorescente in modo che il fascio degli elettroni sia visibile; su tale superficie abbiamo fissato una scala graduata che ci permetteva di effetuare misure graduate. La traiettoria in assenza di un campo elettrico o magnetico esterno dovrebbe essere rettilinea.
Svolgimento dellesperimento
Applicando una differenza di potenziale alle placche si vede che il fascio elettronico viene deviato. Siccome avevamo una scala graduata abbiamo effetuato misure che erano distanti di 1 mm tra di loro, e cos per 2 cm, cio 20 misurazioni. Lunico dato che variava era questa tensione che veniva rilevata mentre le altre 4(sul filamento doveva essere fissa a 6,3 V, quella di postaccelerazione era fissata a 328 V invece quella dellanodo ausiliario a 10,3 V mentre la differenza di potenziale tra anodo e catodo era di 10,3 V) rimanevano costanti. Per annullare leffetto del campo elettrico si applica alle placche un campo magnetico costante il quale agisce con una forza, detta di Lorentz che fa deviare il fascio: che nel nostro caso diventa e percio deve essere che, siccome la forza di Lorentz bilanciata, quindi diventa nulla:
Dobbiamo ricordare che il campo magnetico terrestre sempre presente, perci poniamo le spire perpendicolarmente al verso dello stesso. Si spostano le due bobine allesterno dellapparato sperimentale per misurare il campo magnetico presente con la sonda Hall mantendo costante la distanza tra esse, evitando cos tutti gli effetti di induzione magnetica presente. Inoltre, conoscendo la formula per il campo magnetico sullasse centrale delle bobine:
dove N=130 il numero delle spire delle bobine, I lintensita di corrente applicata, = 3,5 cm il raggio della stessa e z = 7,5 cm la distanza tra bobina e placca, cio dove il campo magnetico risentito. Per il campo totale dobbiamo ricordare che il valore dato da due spire uguali cio il contributo di una va moltiplicato per un fattore 2. Disponendo dei dati sopraelencati si pu procedere come segue:
dove
Si pu notare che laumento di tensione tra le placche e dintensit di corrente segue un andamento lineare.
0,9 0,8 Intensita' di corrente (I) 0,7
0,6
0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 0
15
20
25
30
35
40
45
50
Tensione (V)
Sapendo che
raggio bobina lunghezza bob. distanza placche d bobina placca 0,035 0,001 m 0,045 0,001 m 0,011 0,001 m 0,075 0,001 m
con la misura del campo magnetico tramite la formula per il campo sullasse al centro della bobina
Nel seguente grafico vediamo landamento del rapporto carica massa in funzione della tensione applicata alle placche; con la linea rossa invece indicato il valore teorico atteso.
3,5E+11 3,0E+11 2,5E+11 Rapporto e/m 2,0E+11 1,5E+11 1,0E+11 5,0E+10 0,0E+00 15 20 25 30
Tensione (V)
35
40
45
50
Conclusioni
Si nota immediatamente che il valore del rapporto carica-massa che utilizza il valore del campo magnetico misurato con la formula che valuta il valore sullasse della spira abbastanza superiore al valore teorico di . Ci pu esser dovuto al fatto che le spire non erano perfettamente allineate, non erano parallele, non erano incentrate sulle piastre, cio non soddisfava molte ipotesi fondamentali per avere un risultato corretto. Per migliorare le nostre misure si potrebbe ricorrere ad eliminare gli effetti provocati da campo magnetico che esce dal piano delle spire, cio collegando i due magneti con un giogo di materiale ferrodolce che dovrebbe riuscire ad assorbire gran parte delle linee di campo magnetico allesterno del piano delle bobine lasciando solo il campo magnetico sul piano stesso. La misura del rapporto carica massa con questa strumentazione fonte di tanti errori su cui difficile interagire; oltre alleffetto soprelencato si ha che la distanza tra le bobine non
uguale da ambo i lati, che le bobine non si trovano esattamente sullo stesso asse, che ci sono campi magnetici provocati dai generatori da cui non ci si pu allontanare in maniera significativa, che la sonda Hall non era esattamente perpendicolare ma di qualche grado ruotata. Interagendo attentamente su tutti questi parametri si dovrebbe avere un risultato che si avvicina con pi precisione al valore teorico.