Provincia di Lombardia S. Carlo Borromeo dei Frati Minori Anno XXXVI n. 243 Aprile 2014 2
I fiori alla Madonna, tempera su cartone, 1946. (Archivio P.C. Pavia)
Una spiccata devozione mariana ha accompagnato la ricerca e lopera di Costantino. Uno dei primitivi esempi il dipinto che proponiamo questo mese: I fiori alla Madonna. Attribuita al 1946, anno in cui Costantino si trovava a Sabbioncello per frequentare il liceo; in quel periodo cominci a frequentare il pittore Donato Frisia e a dipingere opere di grande formato, come una pala esposta sullaltare maggiore della chiesa del convento in occasione della beatificazione dei 29 martiri di Cina. I fiori alla Madonna unopera di grande formato che con semplicit racconta un gesto di devozione. Lampia superficie, bipartita tra il grigio del pavimento e il rosa della parete, crea uno spazio essenziale in cui si compie il gesto: un uomo offre dei fiori ad unimmagine raffigurante una Madonna con Bambino. E il valore cromatico della composizione a creare latmosfera. Sul pavimento antracite, segnato da pennellate bianche incede la figura appena accennata delluomo, vestito degli stessi toni plumbei e dal volto bruno. Reca in mano un mazzi di fiori rossi, dello stesso rosso vivo del manto della Madonna. Anchella dal volto ambrato, quasi a ricordare le sue origini mediorientali, tiene in braccio e porge un bimbo dalle morbide forme rosee. Sullo sfondo della nicchia, un arco di blu, ricorda il cielo e fa risaltar laureola gialla del Bambino. Al di fuori della cornice della nicchia si estende la parete con il suo vibrante rosa che d la connotazione timbrica a tutta la composizione, evocando la tenerezza e la cura della maternit e della devozione. Il tema e il timbro pu facilmente essere stato ispirato da ci che Costantino vedeva tutti i giorni nella chiesa del convento, santuario dedicato a S.Maria Nascente, che custodisce al suo interno pregevoli affreschi quattro- cinquecenteschi quali ex- voto alla Vergine e al Bambino. Fr. Carlo Cavallari
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Indice
Consiglio di Cooperazione Provincie Nord Italia Baccanello di Calusco DAdda (BG) 14-15 aprile 2014 5
Dal Definitorio Convento di Rezzato (BS) 8-9 aprile 2014 10
Vita Consacrata e formazione permanente Mons. Giafranco Agostino Gardin ofm conv. 20
Testimonianze di Vita Fraterna 25
Reliquiario S. Carlo da Sezze 25 Ostello Santa Maria delle Grazie 27 Pensionato Universitario S. Antonio 28
FilmiAmo 30
LeggiAmo 33
Note di Casa 35 Anno XXXVI n. 243 Aprile 2014 4
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Baccanello di Calusco dAdda 14-15 aprile 2014
Consiglio di Cooperazione Province Nord Italia
Presiede lincontro fr. Massimo Fusarelli. Tutti i Ministri sono presenti: fr. Bruno Bartolini, fr. Francesco Bravi, fr. Francesco Patton, fr. Antonio Scabio, fr. Maggiorino Stoppa, fr. Mario Vaccari.
1) Dopo aver condiviso il generoso pranzo con la fraternit di noviziato, alle ore 15.00 iniziamo la prima unit di lavoro che prevede un momento di preghiera ispirato al Vangelo della unzione di Betania (che ricorre nella Messa odierna, luned santo), e lincontro dei Ministri con il Maestro e il Guardiano di Baccanello. Al termine della preghiera fr. Massimo introduce brevemente i lavori e accoglie fr. Marco Tomasi, Guardiano di Baccanello e fr. Lorenzo Roncareggi, Maestro dei novizi, per un incontro di verifica del cammino della fraternit e del delicato compito formativo che le affidato. I cambiamenti che si sono verificati in questo nuovo anno sono notevoli (il trasferimento di fr. Enzo Maggioni e di fr. Andrea Nico Grossi, linizio del servizio di Maestro di fr. Lorenzo, la morte di fr. Fortunato, larrivo di fr. Ivan Dalpiaz e fr. Luigi Dima) ma costituiscono anche una sfida che la fraternit sta cogliendo per una ristrutturazione e una crescita nel servizio che le viene chiesto. Con il venir meno anche di fr. Fortunato, infine, la fraternit sente la mancanza di un frate anziano, come componente importante anche dal punto di vista del compito formativo. Vengono poi concordate insieme alcune date: sabato 6 settembre: ammissione allOrdine dei probandi e Professione dei novizi; sabato 27 settembre: Ordinazioni diaconali a Chiampo; sabato 11 ottobre: Professioni solenni a Verona s. Bernardino. Si ringraziano e si congedano fr. Marco e fr. Lorenzo.
2) Dopo una breve pausa il lavoro riprende con il discernimento sulla collocazione delle Case di formazione La discussione che emerge viene collocata nel discorso globale di discernimento e di progettazione che riguarda lintera realt del Nord Italia nella sua complessit. Si riconosce altres alle Case di formazione un primato di importanza e di valore che rende prioritaria la loro scelta. La prospettiva che si delinea viene formulata concordemente dal Consiglio in una lettera che sar poi inviata a tutti i frati del Nord, il cui testo viene riportato qui di seguito:
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Cari Fratelli, Il Signore vi dia pace! Mentre gustiamo la gioia della Pasqua di Cristo, nostra Vita, sono lieto di comunicare, a nome del Consiglio di Cooperazione, unimportante decisione presa nel recente incontro tenutosi a Baccanello.
Secondo il mandato dellAssemblea dei Definitori del 2013 il Consiglio era chiamato a dare corpo allimpianto della formazione iniziale secondo il ripensamento di tempi e modi avviato nel Segretariato per la Formazione e gli Studi, maturato al contempo nella COMPI e fatto proprio dai diversi Definitori e Capitoli provinciali celebrati lanno scorso.
Siamo voluti arrivare a questa decisione con calma, inserendola nel contesto pi ampio della mappatura delle Case, ripresa in mano nel Consiglio di febbraio, e nel pensare la rete di Fraternit a pi spiccata composizione interprovinciale. Nelle prossime giornate interprovinciali di formazione permanente consegneremo a voi tutti un testo che riassume questi intenti.
Il confronto nel Consiglio e lascolto delle Fraternit di formazione che ho visitato in questi mesi e del Segretariato per la Formazione e gli Studi, ci ha confermato che prioritario curare la composizione e laccompagnamento delle fraternit di queste Case e potenziare la rete delle Fraternit dedicate alla pastorale giovanile e alla cura pastorale per le vocazioni, per una presenza sempre pi incisiva di annuncio ai giovani, soprattutto nei territori del Nord Italia attualmente pi poveri di presenza e di proposta a questo livello. Tale lindicazione dei Capitoli provinciali e dellAssemblea dei Definitori del 2013.
Mentre abbiamo iniziato il discernimento per giungere a questo obiettivo e nel confronto schietto e libero su possibilit e posizioni diverse, siamo giunti alla decisione di avviare dal prossimo settembre la Fraternit di Accoglienza Vocazionale stabile e di Postulato ad Arco di Trento e di continuare il Noviziato a Baccanello di Calusco d'Adda, sino ad avviare da qui al 2016 il ripensamento, nei modi e negli spazi, del tempo della Professione Temporanea.
Se c'era attesa per un cambiamento anche fisico di luogo, evidenzio che nella decisione abbiamo voluto tener conto responsabilmente sia del cammino gi consolidato in queste due Case sia di non privare il territorio trentino di una presenza a forte progettualit, in linea con le scelte degli ultimi anni che hanno cercato di collocare sul territorio di ciascuna delle attuali Province una presenza o un progetto significativo a livello interprovinciale. La novit maggiore l'avvio dell'unica Fraternit di Accoglienza Vocazionale stabile e di Postulato, che chiede un passo in avanti nel rivedere gli itinerari formativi e l'animazione vocazionale.
Il nostro cammino continua nella gioia e nella fatica della ricerca paziente, specie quando tocchiamo con mano la sproporzione tra quanto ci chiesto e affidato e le nostre reali possibilit. Questo divario non pu che renderci umili nello scorgere anche in questo oggi i segni della presenza operante dello Spirito del Signore, che alimenta in mezzo a noi la speranza che non delude. Anno XXXVI n. 243 Aprile 2014 7
I prossimi passi di discernimento che attendono il Consiglio saranno la delineazione dei componenti delle fraternit delle tre Case di formazione, la costituzione della Casa di Evangelizzazione e Missioni al popolo 1 , il proseguimento del discernimento sulla mappatura delle Case, e il programma per la Visita Canonica. Viene infine stabilito che la consulenza richiesta a Diathesis non sia pi continuativa ma solo su richiesta, al bisogno. Terminiamo i lavori alle 19.05 per poter pregare il Vespro con la fraternit di Baccanello.
Marted 15 aprile: Iniziamo i lavori alle 8.45 dopo aver pregato le Lodi con la fraternit ed aver celebrato insieme lEucaristia del marted santo nella cappellina adiacente alla Chiesa. Ha presieduto fr. Lorenzo, Maestro di Baccanello. 1) Fr. Massimo introduce il primo punto allOdG, cio laggiornamento sui primi passi della Segreteria del Nord Italia. Fr. Stefano, segretario, relaziona sul lavoro che ha cominciato a fare per raccogliere il DataBase dei frati dalle 6 Province (per ora limitato agli indirizzi email e ai numeri di telefono cellulare), e d indicazioni riguardo alla casella mail della Segreteria OFM Nord Italia da poco attivata. Si rende necessario a breve un incontro dei segretari provinciali con fr. Stefano per uniformare i criteri e impostare il lavoro di catalogazione del DataBase personale di tutti i frati. Lincontro dei segretari dovrebbe anche mettere a tema una verifica sulla Newsletter dei frati del Nord, ed un confronto tra i siti Web delle varie Province al fine di pensare per tempo al nuovo sito della Provincia unitaria. 2) Si passa quindi a considerare la richiesta fatta pervenire da fr. Fabio Piasentin, Moderatore FoPe, in merito ad alcuni chiarimenti sulla conduzione delle prossime giornate di Formazione Permanente a zone e sulle giornate di formazione per i Guardiani in programma per il mese di ottobre. 3) Accogliendo la rinuncia di fr. Silvestro Arosio a far parte della commissione GPIC, vengono ipotizzati alcuni nomi per la sostituzione. La decisione viene rimandata al prossimo incontro. 4) Dopo una breve pausa riprendiamo i lavori alle 10.40 con la presenza, in questultima parte della mattina, dei dr. Maurizio Serofilli ed Enrico Delama di Diathesis, che presentano un testo formulato con fr. Massimo e proposto al Consiglio, che delinei la prospettiva globale che non deve essere persa di vista per costruire la nuova Provincia secondo una mentalit di unione, al fine di cogliere - nel dare forma al nostro discernimento - le sfide evangeliche che ci vengono dalla realt in cui viviamo e dalle stesse indicazioni del magistero della Chiesa, nella persona di papa Francesco. Questo testo verr riveduto e presentato in forma sintetica ai frati nelle giornate FoPe a zone del 5-7 maggio, e sar poi oggetto di analisi approfondita da parte dei 6 Definitri nella Assemblea di Bardonecchia dei prossimi 25-29 agosto. A questo proposito mi sembra bello e doveroso segnalare una constatazione che cordialmente ci veniva posta da Diathesis: nel loro accompagnarci in tutti questi anni hanno rilevato come dato significativo che il cammino lungo e graduale che ci sta portando verso la nuova Provincia stato dovuto anche ad un lavoro paziente non calato dallalto e neppure dovuto solo alla buona iniziativa dei frati, ma anche e soprattutto ad un sapiente utilizzo
1 Cfr. Documento Finale Assemblea Definitri 2013, Proposizione 3.1. Anno XXXVI n. 243 Aprile 2014 8
ed intelligente trasformazione delle strutture intermedie (ad esempio il ruolo sempre pi importante che hanno svolto le Assemblee dei Definitri o le varie commissioni di lavoro) viste come risorse per poter davvero operare un cambiamento non solo amministrativo o burocratico ma soprattutto nel modo di pensare e di agire. 5) Diathesis a questo punto presenta uno schema riassuntivo del progetto che si sta delineando a Bologna in merito agli immigrati 2 . Si tratta di un progetto organico e dettagliato che cerca di unire insieme lattenzione alla Missione ad Gentes con la pastorale ai Migrantes, per guardare agli immigrati con una prospettiva missionaria anzich semplicemente caritativo-assistenziale e con una offerta di formazione per ambedue i livelli e di integrazione dei giovani coinvolti nelle esperienze missionarie e di frati operanti nei due settori in tutto il territorio del Nord Italia. A questo punto ci fermiamo, dopo aver salutato e ringraziato Maurizio Serofilli ed Enrico Delama di Diathesis, e pranziamo con la fraternit gustando la loro squisita ospitalit.
Riprendiamo alle 14.30 solo come CdC. 6) Fr. Massimo Fusarelli introduce i lavori focalizzando lattenzione sul punto 4.1 del Documento Finale della Assemblea dei Definitri 2013, che chiede al CdC - avvalendosi del lavoro del Segretariato F&S - di nominare un responsabile per la formazione ai Ministeri come indicato dalla Ratio Formationis Interprovincialis. Detto responsabile viene indicato nella persona di fr. Giampaolo Cavalli; vengono delineati i compiti specifici di questa figura e liter che ogni frate dovr seguire per il discernimento e la formazione necessaria in vista del conferimento dei Ministeri ordinati ed istituiti. Il tutto viene esposto in una lettera che sar inviata ad ogni Guardiano. 7) Viene deciso allunanimit che dal prossimo Avvento i 6 Ministri scrivano per i frati una unica lettera alle 6 Province controfirmata da tutti, come segno di unit. 8) Fr. Mario Vaccari relaziona sullultima riunione degli Economi del Nord, a Bologna, lo scorso 28 marzo. Come verbalista stato scelto fr. Gianluigi Ameglio. E stato approntato uno schema comune per il bilancio delleconomato provinciale. In riferimento al Promemoria per il lavoro del Triennio 2013-2016 approvato dal Collegio dei Ministri ad Arco lo scorso 24 maggio 2013, che proponeva di avviare nel 2014 la sperimentazione del fondo comune, si mette a tema per il prossimo incontro CdC di giugno una riflessione sul fondo comune e sulla gestione degli immobili, che richiede una stretta interazione tra il gruppo degli Economi e il CdC. 9) Vengono messi allODG per il prossimo incontro di maggio la formulazione dei temi per la Assemblea dei Definitri a Bardonecchia del 25-29 agosto, e un programma di massima per la Visita canonica.
A questo punto i lavori sono conclusi e ci si augura Buona Pasqua per i giorni santi che ci attendono, e un arrivederci al prossimo 16 e 17 maggio ad Arco di Trento.
I lavori terminano alle ore 17.00 di marted 15 aprile
fr. Stefano Dallarda ofm Segretario
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Rezzato (BS) 8-9 aprile 2014
Dal Definitorio
I lavori dellVIII Congresso definitoriale si svolgono in due sessioni, che includono lAssemblea economica provinciale. La prima sessione del Definitorio si tiene nella mattina dell8 aprile e la seconda nel pomeriggio del 9 aprile a conclusione dellannuale Assemblea economica. Nella prima sessione fr. Massimo Fusarelli incontra il Definitorio provinciale. Il Ministro presenta brevemente i membri del Definitorio al Delegato del Ministro generale. Fr. Massimo ringrazia per linvito e ribadisce limportanza dellincontro, infatti unoccasione di ascolto che gli permette di avere uno sguardo sempre pi ampio sulla realt dei frati minori del Nord Italia. Auspica di poter incontrare e ascoltare sempre pi i fratelli, in modo da conoscere la realt del Nord Italia a partire dal loro racconto, oltre che dalla lettura di documenti e da incontri istituzionali. E fondamentale, per fr. Massimo, che si giunga alla costituzione della nuova Provincia tenendo conto del contributo e con il coinvolgimento del maggior numero di fratelli. Fr. Massimo espone sinteticamente il lavoro svolto negli ultimi mesi ed indica una priorit per il lavoro del Consiglio di Cooperazione: costruire la nuova Provincia secondo una mentalit di unione, ritiene importante far crescere sempre di pi e velocemente (rimangono poco pi di due anni) una mentalit che esprima lappartenenza ad un'unica entit. Il Definitorio, ricorda il Delegato, deve consapevolmente essere gi in questa prospettiva, deve cio discernere e gestire ci che riguarda la realt provinciale a partire da questa prospettiva di unit. Questo, in concreto, significa pensare a trasferimenti in conventi di altre Province anche nei due anni precedenti lunione, e lavorare nei servizi gi unificati (Segretariati, Commissioni) con una mentalit che vada oltre i particolarismi del territorio. Fr. Massimo dice inoltre che sarebbe importante creare qualche altra fraternit interprovinciale, che funzioni da polo attrattivo verso il percorso di unione. Il primo nodo che il Consiglio di Cooperazione dovr sciogliere sar la collocazione e la composizione delle case di formazione: fr. Massimo ritiene che questo possa essere un importante campo di prova, cos come il cantiere per il progetto dellanimazione missionaria dellOsservanza.
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Partendo da una riflessione sul tempo attuale, che chiede alla Chiesa di mettersi in stato di missione, fr. Massimo ribadisce limportanza di questo dinamismo missionario che deve accompagnare la nascita della nuova Provincia. Il rischio quello di concentrarsi troppo sulla sistemazione delle strutture interne. Per utilizzare uno slogan si potrebbe dire che i frati del Nord Italia dovrebbero essere in stato di missione interna (per la revisione delle strutture) e di scollocamento dal centro alle periferie. E fondamentale avere uno sguardo diverso sulla propria realt, i frati dovrebbero cambiare il punto di vista, dovrebbero mettersi in un territorio altro, in un ambiente che non familiare la nuova Provincia sar realmente nuova nella misura in cui i frati si giocheranno in questo cambiamento esistenziale. Unaltra priorit su cui lavorare molto, secondo il Delegato, la pastorale giovanile e vocazionale. Non si deve perdere il contatto con il mondo dei giovani, perch essi annunciano il mondo che sar. Per questo si dovranno sostenere le case che rimarranno sul territorio con questa finalit specifica. Il Delegato si chiede inoltre quale contributo i frati possono dare alla pastorale dei migranti, visto che il Nord Italia il territorio ove vive circa la met dei migranti presenti in Italia. Segue un fraterno confronto e uno scambio di idee sui temi proposti. La I sessione del Definitorio si conclude alle ore 12.20 per consumare il pasto con la fraternit di Rezzato.
ASSEMBLEA ECONOMICA PROVINCIALE
Nel pomeriggio dell8 aprile hanno inizio i lavori dellAssemblea economica provinciale con lintroduzione del Ministro provinciale. Segue una proposta di riflessione di fr. Massimo Fusarelli, che riportiamo di seguito.
QUESTA ECONOMIA UCCIDE: DALLESCLUSIONE ALLEQUIT SOLIDALE NELLA EVANGELII GAUDIUM. Premessa Offro del materiale di riflessione per prepararci all'Assemblea economica della Provincia. L'Esortazione apostolica di papa Francesco un testo ampio e denso, ricco di molteplici spunti, che non facile ricondurre a unit. Occorre cercare alcune chiavi di lettura e accoglierne le provocazioni. Il filo rosso viene enunciato nei primi numeri. L'evangelizzazione (atto) il frutto di un'esperienza interiore di tutti i fedeli (soggetto-persona) che hanno sperimentato la gioia dell'incontro con Cristo e ne sono talmente conquistati da sentire il bisogno di annunciarlo a tutti . L'evangelizzazione si configura allora come l'espressione di un movimento interiore di fede e di carit, che non pu restare nascosto. Appartiene quindi alla stessa esperienza teologale della fede, non ne appena la conseguenza. Il quarto capitolo esplicita questa radice teologale nella sua dimensione sociale: Il kerygma possiede un contenuto ineludibilmente sociale: nel cuore stesso del Vangelo vi sono la vita comunitaria e limpegno con gli altri. Il contenuto del primo annuncio ha unimmediata ripercussione morale il cui centro la carit.
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La dimensione sociale comprende il discorso dell'economia, presente nell'Esortazione gi al I capitolo ai nn. 53-59, dove troviamo alcune sfide del mondo attuale proprio in questo ambito. Il discorso del papa chiaro, senza ombre: se evangelizzazione e fede si appartengono, vero che dal cuore del Vangelo riconosciamo lintima connessione tra evangelizzazione e promozione umana, che deve necessariamente esprimersi e svilupparsi in tutta lazione evangelizzatrice. Laccettazione del primo annuncio, che invita a lasciarsi amare da Dio e ad amarlo con lamore che Egli stesso ci comunica, provoca nella vita della persona e nelle sue azioni una prima e fondamentale reazione: desiderare, cercare e avere a cuore il bene degli altri . vero quindi che tanto lannuncio quanto lesperienza cristiana tendono a provocare conseguenze sociali .
1. L'economia dellesclusione (Evangelii Gaudium 53-60) Luigino Bruni, docente di economia alla Lumsa e a Sophia, commenta i nn. 53-60: Papa Francesco coglie nel segno quando stigmatizza la nostra economia come una economia dell'esclusione. forte, infatti, la tendenza a trasformare i beni comuni in beni di club, dove la differenza tra i due proprio nell'esclusione. I beni comuni dalla terra all'acqua sono tali proprio perch non possono essere esclusi a nessuno, perch sono beni di tutti. La crescente cultura della privatizzazione, invece, non fa altro che togliere beni comuni e bene comune alla gente, soprattutto ai poveri, che dovrebbero avere almeno i beni comuni, non riuscendo ad avere beni privati quali reddito e consumo. Una cultura dell'esclusione che si estende anche al grande tema del lavoro: il lavoro, se solo un costo di produzione, un capitale o un fattore produttivo, pu essere sostituito da qualsiasi macchina o algoritmo meno costosi. La perfetta sostituibilit tra lavoro e capitali una grande malattia del nostro tempo. Va poi notato che l'esclusione dei poveri non la fisiologia dei mercati, ne una malattia grave. L'economia di mercato, che, non dimentichiamolo, fu inventata e pensata dalla scuola di Francesco (d'Assisi) nel Medioevo, ha acquisito la sua legittimit etica proprio per la sua capacit di includere gli esclusi. Non , come dice il papa, la ricaduta favorevole (54) l'idea liberista che quando sale la marea tutte le barche si sollevano, anche le pi piccole: la ricchezza dei ricchi fa bene anche ai poveri , il principale effetto positivo dell'esistenza di una economia di mercato; piuttosto l'inclusione produttiva. Pensiamo a che cosa sono state le fabbriche nel secolo scorso in Italia e in tutta Europa: milioni di contadini, spesso servi della gleba senza diritti e senza stipendio, che entravano in fabbrica, si organizzavano in sindacati, nascevano i diritti. Quando i nostri nonni ricevettero una tuta e la prima busta paga, con quella tuta e quella busta iniziava una nuova fase della civilt, e della dignit loro e della loro famiglia. Questa inclusione produttiva, poi, stata massima nel movimento cooperativo, che stato, e in molte parti del mondo ancora, un grande movimento civile e democratico proprio perch il mercato e l'imprese erano luoghi di inclusione, dei poveri soprattutto. La stessa inclusione produttiva operata oggi dal microcredito, e da tanta economia equa e inclusiva. Ecco perch insieme al no all'economia dell'esclusione, oggi necessario dire un s all'economia dell'inclusione, all'economia civile e sociale, ad una economia di comunione . Un mercato che esclude nega la sua vocazione etica e la sua storia: richiamarlo all'inclusione e alla comunione una grande operazione di carit civile a vantaggio di tutti.
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Anche in questo campo dell'economia, dalle ripercussioni cos ampio, si gioca l'elemento centrale della fede, quando il papa chiede con passione: Non fuggiamo dalla risurrezione di Ges, non diamoci mai per vinti, accada quel che accada. Nulla possa pi della sua vita che ci spinge in avanti!. Siamo chiamati a diventare un fuoco che accende altri fuochi, per non rischiare una forma grave di anemia evangelica (p. Carlos Barrios). Ci chiediamo: La dimensione sociale ed economica tocca la sfera della fede e dell'evangelizzazione, quindi il nucleo della nostra vocazione evangelica: in che maniera ne siamo consapevoli oggi? In che modo trova eco concretamente in noi il grido dei poveri? Ne proviamo compassione e coinvolgimento?
2. Dall'esclusione all'equit Fino a quando non si eliminano lesclusione e lINEQUIT nella societ e tra i diversi popoli sar impossibile sradicare la violenza. Non in discussione in capitalismo in s, al papa non interessa una trattazione accademica. Egli chiede una rifondazione del capitalismo e delleconomia sociale di mercato, che oggi nessuno ha il coraggio di fare, nemmeno le sinistre. Usa parole e toni forti e va al di l della semplice critica al capitalismo, quando usa quella frase (Questo economia uccide) e quando spiega che il capitalismo abbinato allaggettivo sfrenato non porta allo sfruttamento, ma alla cultura dello scarto dove gli uomini diventano rifiuti. La Vita religiosa ha una tipica caratteristica profetico-sapienziale: testimoniare la possibilit concreta di una vita bella e buona, attraverso l'ascolto di quanto la parola di Dio dice ai credenti nel mondo e nella storia. Siamo chiamati a riflettere concretamente sulle: ricadute di esclusione anche delle nostre scelte economiche e a interrogarci su un nuovo modello di economia che pu iniziare tra noi e in rete con altri soggetti civili ed ecclesiali. fr. Massimo Fusarelli
Prima di suddividersi in gruppi per la condivisione vengono presentati i dati estratti dai bilanci delle fraternit. Fr. Marco Fossati, economo provinciale, ringrazia fr. Renato Beretta, suo predecessore, per il lavoro svolto e i membri del CAE per la condivisione del lavoro. Fr. Marco sottolinea lo spirito di condivisione e di fraterna collaborazione allinterno del CAE, non solo in occasione della preparazione dellAssemblea economica, ma in ogni circostanza. Fr. Francesco Metelli presenta il bilancio consolidato della Provincia: stato patrimoniale e conto economico dellanno 2013 di tutte le fraternit. Si fanno alcune considerazioni sulle voci principali di costo e di ricavo, sulle disponibilit finanziarie e sui contributi versati dalle fraternit. Si rileva, in generale, che la gestione ordinaria -come accade da qualche anno a questa parte- non pi in grado di autosostenersi. Si osserva inoltre che, nonostante la generale diminuzione delle offerte, quelle destinate per i poveri sono in aumento; come anche i costi relativi alla solidariet con i poveri. Segno di una particolare attenzione a questo aspetto carismatico della nostra vita. I presenti si suddividono in tre gruppi, per circa unora, e si confrontano a partire dalla riflessione proposta da fr. Massimo Fusarelli e dalla presentazione dei dati dei bilanci delle fraternit. Ogni gruppo relaziona brevemente in Assemblea quanto emerso nel corso della discussione.
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Gruppo 1 Molto apprezzata la riflessione di fr. Massimo Fusarelli, soprattutto perch permette di parlare delle questioni economiche a partire dai principi della nostra vita. E stato importante richiamare i valori alla luce dei quali affrontare i problemi concreti. Si manifesta soddisfazione per quanto riguarda il clima di crescente condivisione allinterno della Provincia negli ultimi anni. Non esistono pi fraternit che custodiscono gelosamente il loro patrimonio come se si dovessero difendere della Provincia. Lo spirito di appartenenza ad ununica fraternit il fondamento della condivisione, si auspica che ci possa essere anche nella nuova Provincia. Dallanalisi dei dati di bilancio emerge che a fronte di una generale diminuzione delle offerte, quelle per i poveri aumentano. Questo vuol dire che per la gente siamo agenti affidabili che si prendono cura dei poveri. C per il rischio che diventiamo solo dei mediatori, mentre dovremmo essere toccati noi in prima persona.
Gruppo 2 La riflessione di questo gruppo partita dalla domanda: che opinione ha la gente di noi? Ci considera ancora solidali con i poveri? Sembrerebbe di s, questa fiducia della gente deve essere un motivo per essere sempre pi coerenti alla forma di vita povera cui ci chiamano il Vangelo e s. Francesco. Forse questa benevolenza la dobbiamo ai frati che ci hanno preceduto, pi he alla nostra testimonianza. Qualcuno nel gruppo ha auspicato una maggiore condivisione degli spazi conventuali con i poveri, si dovrebbero fare scelte concrete in questo senso. Si espresso apprezzamento circa le recenti scelte di alienazione delle strutture non pi abitate dai frati (donazioni di Cividino e Varese). Guardando la disponibilit effettiva dei depositi conventuali si vede che la somma complessiva praticamente equivalente alle somme promesse dalle fraternit per il fondo comune della Provincia, indice di una buona condivisione. Si conclude con la citazione di un detto: il denaro pu essere un buon servitore ma sempre un pessimo padrone.
Gruppo 3 Si costata una certa distanza tra il nostro tenore di vita e quello della media delle persone. Osservando le cifre dei bilanci ci si chiesto se possibile investire per la cultura o per lemancipazione dei poveri le somme che attualmente sono spese per mantenere le strutture. Si riprende il tema della povert, evidenziando la necessit di passare da semplici intermediari a favore dei poveri a fratelli che condividono la povert, vivendo da poveri. A questo proposito ci si chiede se sia possibile inventare qualche cosa di nuovo per i poveri, sfruttando le strutture esistenti ma senza eccessivi impegni burocratici e spese di gestione. Rivolgono poi una domanda allAssemblea: Quali sono le persone che abitualmente accogliamo? Chi sono le persone che facciamo entrare e quelle che escludiamo dalle nostre strutture? Ci si sofferma anche sul rapporto tra il carisma personale e le scelte della fraternit, chiedendo come sia possibile coniugare le due dimensioni per vivere meglio la vita povera.
Dopo una breve condivisione di fr. Massimo Fusarelli circa la sua esperienza nella fraternit di inserzione a Torreangela (Roma), si concludono i lavori della giornata (ore 19.15). LAssemblea si ricompone in Chiesa per la celebrazione del vespro.
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Si riprendono i lavori alle ore 8.45 del 9 aprile, dopo aver celebrato le lodi mattutine e dopo aver condiviso la colazione. Vengono presentati i dati della gestione economica delle attivit provinciali, delle attivit personali autorizzate e delleconomato provinciale.
Al termine di ogni presentazione viene lasciato un congruo tempo per chiarimenti e richieste di informazioni. I bilanci di tutte le Amministrazioni di attivit autorizzate sono esposte in aula perch ciascuno possa visionarli e chiedere chiarimenti. Vengono presentati nel dettaglio solamente: Bilancio Luzzago e Franciscanum. Presenta i dati fr. Michele Cafagna. Si spiega nel dettaglio liter che ha condotto alla chiusura del Franciscanum e al passaggio del ramo dazienda del Liceo Luzzago. Si spiegano i costi che si dovranno affrontare per le due suddette operazioni; Bilancio Edizioni Biblioteca Francescana. Presenta i dati fr. Paolo Canali; Bilancio Segretariato delle Missioni Ad Gentes. Presenta i dati fr. Massimiliano Taroni. Non essendoci particolari richieste di chiarimento circa le amministrazioni personali autorizzate si passa alla presentazione dei dati delleconomato provinciale. Fr. Marco Fossati, economo provinciale, espone il Bilancio consuntivo delleconomato provinciale e, a seguire, la situazione dei lavori in corso al 31 dicembre 2013 con le relative somme residue da pagare. Leconomo presenta il Bilancio preventivo per lanno 2014: impegni finanziari in essere, lavori richiesti dalle fraternit, proposta di contributi delle fraternit e gestione delleconomato provinciale. Si rileva una riduzione dei contributi delle fraternit come partecipazione alla vita della Provincia e che le spese per la gestione ordinaria sono coperte solo in parte dalle entrate ordinarie (si ringrazia la Provvidenza per la cura manifestata fino ad oggi alla nostra Provincia e allo stesso tempo ci si chiede cosa si possa fare per invertire questo trend negativo). Conclusa la discussione e ogni richiesta di informazioni il Ministro chiede allAssemblea di esprimere il proprio parere, orientativo, su alcune questioni: Richiesta di parere sui lavori presentati dalle fraternit: mensa di Pavia (tutti favorevoli eccetto 3 astenuti); sistemazione dei tetti di Monza (tutti favorevoli), si richiede anche il parere per lesecuzione del primo lotto nel corso dellanno (tutti favorevoli); ristrutturazione dellinfermeria di Sabbioncello (tutti favorevoli eccetto 2 astenuti), si richiede anche il parere per lesecuzione del primo lotto nel corso dellanno (tutti favorevoli eccetto 2 astenuti); Parere sul Bilancio consolidato della Provincia (tutti favorevoli); Parere sul Bilancio consolidato delleconomato provinciale (tutti favorevoli); Parere sul Bilancio preventivo delleconomato provinciale (tutti favorevoli).
Fr. Massimo Fusarelli manifesta lo stupore per il clima di trasparenza e il clima di fiducia che si respirato nel corso dei lavori su una materia, come quella economica, che si presta facilmente a tensioni e contrasti. Auspica che questo modello di gestione possa progressivamente diventare patrimonio della nuova Provincia. Ha constatato, con piacere, un modello di economia di comunione, un sistema maturo e consistente. Ricorda quanto emerso nella presentazione dei dati di bilancio, ossia che tutte le nostre realt vivono sempre pi di quanto straordinario e meno di quello che ordinario; questo ci interroga per il futuro, un campanello che ci deve tenere vigili.
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Infine sottolinea con stupore quanto si condivida con i poveri, auspica tuttavia che si passi dalla condivisione del denaro alla condivisione della vita. LAssemblea si ritrova in Chiesa per condividere la mensa della Parola e delleucarestia. Dopo aver condiviso un ricco pranzo i frati si congedano e ritornano alle loro fraternit.
La II Sessione del Definitorio inizia alle ore 14.30 con lapprovazione unanime del verbale del VII Congresso definitoriale. Il Ministro informa circa le condizioni dei fratelli ammalati. Fr. Nazareno Panzeri stato trasferito presso la Domus Salutis per un periodo di riabilitazione cardio-respiratoria. Fr. Agostino Colombi stato dimesso dopo una serie di esami di controllo al sistema cardiovascolare, trascorrer qualche giorno di riposo a casa della sorella. Si ricorda infine il recente transito al cielo della mamma di sr. Veronica Longoni, clarissa del Monastero di Milano. Il Ministro poi ricorda alcuni eventi ed incontri significativi dellultimo mese. Il 5 marzo fr. Francesco Bravi ha incontrato Mons. Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico generale dellUniversit Cattolica. Il 7 e 8 marzo u.s. il Ministro ha visitato il monastero di Cademario, riservando un tempo per lincontro e lascolto della nuova abbadessa e di tutta la fraternit. Negli stessi gionri, nel Convento di Rezzato, si tenuto lincontro dei frati professi solenni U5. Erano presenti anche fr. Massimo Fusarelli e il nuovo coordinatore, fr. Enzo Maggioni. Dal 17 al 22 marzo, a s. Giovanni Rotondo, si tenuta la XXXVIII Assemblea generale dellUnione delle Conferenze dei Ministri provinciali delle Famiglie Francescane dItalia, per la Provincia lombarda ha partecipato fr. Almiro Modonesi, Vicario provinciale. Le riflessioni e le condivisioni erano incentrate su alcune provocazioni provenienti dal pontificato di papa Francesco, con il suo pressante invito alla coerenza e alla radicalit e semplicit evangelica. Nel corso dellAssemblea sono stati riservati due giorni allincontro della COMPI. In queste riunioni si confermato fr. Donato Sardella nel suo servizio di economo. Dal 10 al 12 marzo, presso Casa Leonori ad Assisi, si tenuto lannuale incontro di formazione per gli Economi provinciali della COMPI, per la prima volta erano presenti anche i Rappresentanti legali. Nel corso dellAssemblea stato rinnovato il Consiglio degli economi COMPI e fr. Marco Fossati stato eletto coordinatore nazionale. E stata richiesta la modifica degli statuti della COMPI in modo da rendere obbligatoria la presenza dei Rappresentanti legali allAssemblea. Gli interventi formativi hanno riguardato: 1. Presentazione del DL 231/2001 sulla responsabilit penale del Legale rappresentante e sulla responsabilit amministrativa dellEnte; 2. intervento del prof. Luigino Bruni sul tema della gratuit; 3. Presentazione della Legge 266/91 sul tema del volontariato. Il Ministro sta continuando la visita nelle fraternit. Riscontra un buon clima di accoglienza e la disponibilit allincontro personale. Il Ministro infine ricorda la recente Missione popolare a Magenta (8-23 marzo), esperienza molto bella e coinvolgente; e la Missione giovani nel decanato di Desio, tuttora in corso di svolgimento. Si passa alla verifica dellAssemblea economica. Tutti dicono che limpressione generale positiva, stata apprezzata la chiarezza dellesposizione, viene valutata positivamente anche la scelta del luogo e laccoglienza della fraternit di Rezzato. Il clima stato molto bello e fraterno, favorito anche dal tempo prolungato (due mezze giornate con la serata di fraternit).
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Positiva anche lintroduzione fatta da fr. Massimo Fusarelli perch ha ricordato la tensione verso i valori di riferimento della nostra vita. Diversi manifestano qualche perplessit sui lavori di gruppo. Per il futuro si chiede di chiarire meglio lobiettivo da raggiungere, senza prevedere una restituzione in assemblea.
Si auspica anche che nei lavori di gruppo ci si soffermi sul passaggio dagli ideali alla concretezza della vita: come le nostre scelte possono essere coerenti con i valori professati? Si passa poi alla discussione e allapprovazione: Bilancio patrimoniale ed economico della Provincia 2013; Bilancio consuntivo delleconomato provinciale 2013; Lavori; Bilanci delle attivit provinciali e delle attivit personali autorizzate 2013; Contributi delle fraternit 2014; Bilancio preventivo delleconomato provinciale 2014. Si chiede al CAE di fare delle osservazioni sui bilanci e delle valutazioni quantitative circa la congruit dei contributi promessi. Questi dati saranno discussi nel corso del prossimo Congresso definitoriale e le osservazioni pi significative verranno trasmesse alle fraternit. In seguito alle riflessioni proposte nel recente convegno degli Economi provinciali e Legali rappresentanti della COMPI si propone la costituzione di unAssociazione di volontari, cos da normare la situazione delle numerose persone che lavorano a titolo gratuito nelle nostre strutture. Il Definitorio accoglie la proposta e incarica lEconomo provinciale e il Rappresentante legale di procedere con la costituzione di tale Associazione. Si stabilisce che il IX Congresso definitoriale si terr il prossimo 6 maggio presso la Curia provinciale.
I lavori del Congresso definitoriale si concludono alle ore 18.00 circa. A laude di Cristo e del Poverello Francesco. Amen!
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Mons. Giafranco Agostino Gardin ofm conv.
Vita consacrata e formazione permanente
Intervento allAssemblea generale dei Frati Minori Conventuali I PARTE Premessa Ho molte ragioni per chiedere scusa, nel presentare questa mia relazione. Temo, infatti, che per molti di voi ripeter cose abbastanza scontate. Unassemblea cos vasta e importante meriterebbe certamente di pi, ma sono certo che gli altri due relatori ripareranno ai limiti del mio contributo. Ho una mia, spero comprensibile, giustificazione: mi sono ritrovato a stendere queste pagine (o a tentare di stenderle) proprio nei giorni un po complessi della mia nomina a vescovo di Treviso, quando non solo la mente andava altrove, ma anche molti disturbi erano difficilmente governabili. Dunque chiedo venia: si trattato di una coincidenza che non dipesa da me, bens da eventi che mi superavano.
Senza dubbio avrei dovuto stendere questo testo dopo essermi documentato maggiormente. Penso per esempio ai tre recenti volumi di p. Amedeo Cencini sulla formazione permanente 1 . Mi sono limitato, invece, a far parlare la mia esperienza, ovviamente limitata, facendo riferimento ai numeri sempre attuali di Vita consecrata (= VC) su questo tema (nn. 65-71, in particolare nn. 69-71) e anche di Pastores dabo vobis (= PDV), nn. 70-81.
Vorrei allora semplicemente richiamare a questa Assemblea alcune idee che ritengo necessarie per trattare seriamente il fondamentale impegno della formazione permanente nella vita consacrata.
1. UNO SGUARDO ALLA VITA RELIGIOSA OGGI: GRANDI RICCHEZZE E GRANDI TENTAZIONI.
Inizio con il tentare di collocare il nostro tema nella situazione attuale della vita religiosa (preferisco questa dizione a quella di vita consacrata, parlando a dei religiosi). Chi ha osservato che cosa avvenuto di recente e che cosa sta avvenendo nella vita religiosa, probabilmente intuisce facilmente a che cosa alludo, parlando di ricchezze e tentazioni.
1 A. CENCINI, Il respiro della vita. La grazia della formazione permanente, Ed. San Paolo, 2002; Lalbero della vita. Verso un modello di formazione iniziale e permanente, Ed. San Paolo, 2005; La verit della vita. La formazione continua della mente credente, Ed. San Paolo 2007.
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Le ricchezze. Disponiamo di una teologia della vita religiosa, prima inesistente, convincente, potremmo dire anche affascinante: si pensi solo alla prima parte di Vita consacrata, alla vita religiosa come effetto di un essere avvinti dalla bellezza divina (VC 20: La vita consacrata diviene una delle tracce concrete che la Trinit lascia nella storia, perch gli uomini possano avvertire il fascino e la nostalgia della bellezza divina; cf. anche VC 104), come un non poter non abbandonare tutto e seguire il Signore, avendo incontrato il suo sguardo (cf. VC 18); come conformit alla maniera in cui egli vissuto in mezzo a noi (cf. VC 18), ecc. Personalmente considero questa inquadratura cristologia della vita religiosa, che la focalizza come una particolare forma di sequela Christi, come la pi interessante e coinvolgente. Ma poi vi la sua visione ecclesiologica, con le profonde innovazioni introdotte della Lumen gentium; in particolare il tema della chiamata universale alla santit, che rende la vita religiosa una delle maniere di attuazione della fondamentale consacrazione battesimale, ridimensionandone opportunamente una sua pretesa connotazione di perfezione, e creando una sana circolarit tra i diversi stati di vita nella Chiesa: tutti accomunati dallimpegno a perseguire lessenziale comandamento dellamore.
Vi sono poi varie altre ricchezze, offerte da riflessioni e insegnamenti teologico- spirituali assai interessanti: riguardo alla Parola e Liturgia come fonti precipue della spiritualit dei consacrati, alla vita fraterna nella vita religiosa (con il prezioso apporto dellIstruzione La vita fraterna in comunit), allantropologia e teologia dei tre consigli evangelici, allesercizio dellautorit, al rapporto vita religiosa-mondo, al rapporto tra consacrazione e missione, come pure tra vita fraterna e missione, ecc.
Anche sul piano degli strumenti mediante i quali si costruisce la vita religiosa nella quotidianit per esempio strumenti per aiutare la preghiera, la vita fraterna, per la missione vi oggi la possibilit di usufruire di aiuti, metodi, sussidi, esperienze altrui, spesso preziosi.
Qualche volta viene da domandarsi se chi aspetta ancora cose nuove nella vita religiosa, non sia come il Battista che manda a chiedere: Sei tu colui che deve venire o dobbiamo attenderne un altro?. E Ges risponde: Andate e riferite che quello voi udite e vedete (Mt 11, 3-4). vero che, nel nostro caso, non sempre, purtroppo, avviene qualcosa di nuovo e coinvolgente sul piano dei fatti, del vissuto; per le cose nuove, non immaginabili cinquantanni fa, a livello di nuova dottrina, di nuove consapevolezze, e anche di nuove proposte, ci sono: sono quelle a cui ho appena fatto cenno e molte altre.
Le tentazioni. La vita religiosa sta subendo per oggi anche alcune tentazioni, o spinte alla deviazione, rispetto ai positivi cammini indicati. Esse seducono pi o meno clamorosamente i religiosi/e; ad esse si cede pi o meno vistosamente.
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Sono forse le tentazioni di sempre, per in forme nuove, in veste moderna. Anche in questo caso mi limito ad alcune rapide segnalazioni (che per fanno riferimento piuttosto alle aree geografico-culturali che io conosco maggiormente: quelle del mondo cosiddetto occidentale). Penso che tali tentazioni si possono ricondurre tre alle seguenti.
Il secolarismo. Con questo termine intendo esprimere tutto ci che rende la fede non pi o scarsamente rilevante, centrale, decisiva. In questi anni venuto meno, opportunamente, un certo fideismo (ai meno giovani capitato di sentirsi dire: basta pregare la Madonna...) e un certo devozionismo, come pure un certo prevalere della religione sulla fede; ma non sempre subentrata al loro posto una fede solida, con radici bibliche, assiduamente coltivata sul piano spirituale e teologico.
Pu avvenire cos, paradossalmente, che chi sta in convento non sia poi tanto credente... Ma senza una fede robusta, ancorch difficile, tutto ledificio della vita religiosa con la sua prassi, le sue tradizioni, la sua simbologia, le sue regole di vita, ecc. non sta in piedi; diventa maschera, messinscena, incoerenza. La mentalit secolarista induce a non prendersi cura della propria vita di fede, o della propria vita spirituale, a rendere la celebrazione liturgica e la preghiera personale n molto desiderate n in grado di incidere nella vita, a considerare tutto ci che fa pi o meno direttamente riferimento alla fede come piuttosto irrilevante, anche se vi una certa fedelt esteriore. Si potrebbe applicare a queste situazioni lespressione di Isaia 29,13 Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore lontano da me, che Ges applica ai farisei (cf. Mc 7,7).
Daltra parte, si deve riconoscere che nel mondo secolarizzato messa notevolmente alla prova la fede dei (presunti) credenti. Quella dei (presunti) religiosi perch non dovrebbe subire le stesse prove?
Limborghesimento. Se la prima tentazione riguarda prevalentemente il mondo della fede, questa seconda riguarda lo stile di vita, la conformit a Cristo povero e crocifisso, la condizione anche sociale, economica, ecc. di colui che pu seguire il Signore solo dopo aver venduto tutto ci che ha e averlo dato ai poveri (cf. Mt 19,21), e viene inviato da Lui in missione non avendo n bisaccia da viaggio, n due tuniche, n sandali, n bastone (Mt 10,10). La tentazione resa assai seducente e insistente dalla pervasiva mentalit consumista e dalla ricerca del benessere a tutti i costi.
La vita religiosa generalmente ha abbandonato unidea del sacrificio ispirata ad una concezione piuttosto dolorista della salvezza, che tendeva ad identificare troppo facilmente il soffrire con lessere amati da Dio e amarlo. Si compreso che va recuperata la dimensione della gioia nellesperienza cristiana, e che perseguire una condizione di benessere psicologico e fisico non necessariamente antievangelico. Abbiamo eliminato o ridimensionato certe forme di ascesi considerate superate: dalla disciplina (flagellazione) al digiuno del venerd (a proposito, c ancora nelle Costituzioni 85,a: chi se ne ricorda?). Anno XXXVI n. 243 Aprile 2014 23
Tuttavia, ancora una volta, vi il rischio che leliminazione di taluni esercizi ascetici, motivati da una discutibile concezione della penitenza, non sia stata rimpiazzata da una visione nuova ma pur sempre esigente della sequela di Ges, che comunque comporta il portare la croce e un donarsi difficilmente esente da sofferenza.
La tentazione dellimborghesimento pu far s che la spiritualit della vita religiosa perda limportante dimensione del combattimento spirituale, necessaria ad una vita cristiana presa sul serio. Infatti senza tale lotta si pu cadere in una facile, magari inavvertita, assuefazione al male o nellinerzia spirituale; oppure si rinuncia a poco a poco ad essere gestori attenti della propria vita e della propria storia, divenendo vittime di influssi esterni o di meccanismi interni incontrollati. Succede allora come giustamente osserva qualcuno che se non si vive come si pensa si finisce con il pensare come si vive; non ci si plasma pi secondo le proprie convinzioni, ma si plasmati da convinzioni altrui che prendono spazio dentro di noi.
Lindividualismo. Mi sembra che si possa considerare lindividualismo come il pedaggio che talora si deve pagare alla vera fraternit, la quale si esprime nel rispetto dellaltro e nellaccettazione delle sue fragilit. come se qualcuno dicesse: poich tu mi devi fraternamente accettare come sono, io semplicemente... faccio ci che mi detta il mio interesse o il mio comodo; e tu, se sei davvero fraterno, mi rispetti. Avviene cos che chi non aderisce al progetto di vita fraterno, proprio della vita religiosa, ricatti in questo modo coloro che invece hanno a cuore la fraternit.
Lindividualismo cedere alla tentazione di rinchiudersi nel proprio mondo, chiudendo le porte: propri spazi, propri amici, propri interessi, proprio tempo, propri hobbies, ecc. e gli altri ne rimangono fuori. Il problema che la vita religiosa per sua natura fatta di condivisione: non solo della casa, del denaro, delle attivit, ma anche della fede, della ricerca di Dio, della preghiera, dello stare insieme, della formazione, ecc. superfluo sottolineare in quale misura la mentalit individualista possa nuocere alla disponibilit alla missione e allesercizio dellobbedienza.
Purtroppo si deve riconoscere che qua e l tende a crescere il numero di religiosi che concepiscono tutto, o quasi tutto, in funzione della propria individualit, senza sentirsi vincolati ad un progetto comune e senza voler rendere conto ad altri della propria vita. Per questo si potrebbe dire che la vocazione alla vita religiosa comporta un ulteriore vocazione alla vita fraterna, quasi una passione fraterna, ovvero il gusto di condividere la propria esistenza con altri, uniti da un progetto di vita in cui ci si riconosce profondamente.
Alla descrizione delle tre tentazioni, vorrei per aggiungere due osservazioni. La prima: queste tre tentazioni, o questi tre stili di vita, si richiamano lun laltro, si tengono insieme; difficile che ce ne sia uno solo senza gli altri: eventualmente uno sar pi accentuato, ma mai unico. Anno XXXVI n. 243 Aprile 2014 24
La seconda: dietro queste tre tendenze si potrebbero anche riconoscere esigenze o domande non del tutto negative: per esempio, il bisogno di liberarsi da una fede fatta solo di esteriorit; una ricerca legittima di stare bene, di condurre una vita serena e pacificata; un desiderio di essere se stessi, di essere persone con la propria singolarit e non semplicemente numeri, parti di una comunit che uniforma tutti. Con questo voglio dire: non dobbiamo demonizzare subito tutto e tutti, ma dobbiamo cercare le possibili domande che talora si nascondono dietro atteggiamenti di per s problematici o negativi.
Ritorno alla situazione della vita religiosa oggi, posta tra le grandi ricchezze e le grandi tentazioni ora richiamate. Ora, sia la capacit di riconoscere, assumere, valorizzare, vivere le grandi ricchezze, sia la capacit di reagire sapientemente e con intelligenza evangelica alle grandi tentazioni non sono facili e non si improvvisano. E dunque, per venire al nostro tema, esigono una disponibilit a plasmarsi e ri-plasmarsi in continuazione. Lavorare su questi due fronti laccoglienza di nuovi insegnamenti, nuove indicazioni, nuovi stimoli, e la difesa dallattacco insistente delle tentazioni che inducono ad indebolire la vita religiosa impegnativo, richiede una certa robustezza, oltre che una costanza messa a dura prova da quella ferialit che tende facilmente a spegnere gli eventuali entusiasmi.
La formazione permanente, sorta pi che altro come esigenza di aggiornarsi rispetto alle res novae della Chiesa, della cultura, ecc., si trasformata in necessit di non considerarsi formato una volta per sempre, di sentirsi sempre allopera nella paziente costruzione della propria vita, intesa come risposta fedele e sempre nuova alla chiamata. Nessuno pu esimersi dallapplicarsi alla propria crescita umana e religiosa; cos come nessuno pu presumere di s e gestire la propria vita con autosufficienza. Questa chiara affermazione di VC 69 esprime bene il perch e il che cosa della formazione permanente.
A me pare che alcuni, probabilmente parecchi, non abbiano ancora fatta propria la convinzione espressa in tale affermazione di VC; altri ne hanno preso consapevolezza; ma, di questi, non tutti hanno una sufficiente disponibilit ad agire di conseguenza.
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Baccanello Di Calusco DAdda (BG)
Testimonianze di vita fraterna Il Reliquiario di San Carlo da Sezze, conservato nel convento di Santa Maria Assunta di Baccanello, in ostensione nella Cattedrale di Sezze da domenica 13 aprile fino a mercoled 23 aprile.
Il Reliquiario che contiene le reliquie di San Carlo, custodite presso il convento dei frati minori di Baccanello, una frazione di Calusco dAdda (Bergamo), venne donato, come duso, dalla Postulazione dei frati minori a Giovanni XXIII in occasione della canonizzazione di San Carlo da Sezze (12 aprile 1959) e dal Papa inviato in dono al Convento Francescano edificato poco lontano la sua casa natale e in cui aveva emesso la professione nellordine francescano secolare. Per Papa Roncalli quella di San Carlo fu la sua prima canonizzazione e questo incontro sul trono di Pietro con un figlio di San Francesco rappresent un mirabile auspicio di celeste protezione francescana sul suo Pontificato! La gente di Baccanello e di Calusco dAdda, nellonorare il dono Papale, iniziarono a venerare San Carlo con spontaneit e fiducia. San Carlo lega Sezze e Baccanello per le simili caratteristiche delle due cittadine ed anche per la stessa vocazione del lavoro umile nei campi. Il beato Giovanni XXIII verr canonizzato da Papa Francesco il prossimo 27 aprile, insieme al beato Giovanni Paolo II. Giovanni XXIII, che era nato a Sotto il Monte, paese che si trova a pochi chilometri da Baccanello, giunto al Sommo Pontificato, non si lasci sfuggire loccasione di mostrare la sua predilezione al Convento e ai suoi frati, in maniera tangibile e solenne, con il dono del Reliquiario di San Carlo da Sezze. I Frati Minori sono i pi vicini alla mia vita, perch anchio sono Francescano la mattina quando aprivo la finestra, la prima chiesa che vedevo era quella di Baccanello (2 febbraio 1961). Il Convento di Baccanello richiama, quindi, non solo il nome del Beato Giovanni XXIII, iscritto al Terzo Ordine Francescano, ma anche quello di un grande Santo Francescano quale San Carlo. Il Reliquiario, che di pregevole fattura, stato richiesto dalla Commissione per le Celebrazioni del IV centenario della nascita di San Carlo da Sezze (1613 2013), per essere esposto al culto dei fedeli, nel periodo pasquale, nella Basilica Concattedrale di Sezze.
Reliquiario di San Carlo da Sezze
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Levento stato reso possibile grazie alla concessione della Curia Provinciale OFM, Provincia San Carlo Borromeo dei Frati Minori di Lombardia. Una delegazione della Commissione per le Celebrazioni, composta da Ernesto Carlo Di Pastina, Antonella Bruschi e Lidano Pagani, si recata a Baccanello per il ritiro del Reliquiario, accompagnata da Fr. Nicola Macale della Postulazione delle Cause dei Santi della Provincia Romana dellOrdine dei Frati Minori. La delegazione stata accolta da Fra Marco e Fra Lorenzo e dai confratelli della comunit del noviziato. Liniziativa si inserisce nel quadro dei festeggiamenti del IV centenario della nascita di San Carlo che prevedono, nel periodo pasquale, anche lesposizione di tutti i disegni che hanno partecipato al Concorso Grafico Pittorico e Letterario San Carlo da Sezze che ha visto la premiazione dei vincitori lo scorso 6 gennaio. Verr inoltre presentato, con una prima proiezione, il DVD sull Anno Centenario realizzato dalla Commissione per le Celebrazioni.
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Ostello Santa Maria delle Grazie
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Perch senza letteratura non posso vivere
Cosa nutre la vita? Una domanda diretta, che non lascia indifferenti. il quesito al quale stato sottoposto Edoardo Rialti, professore fiorentino invitato a parlare, luned 31 marzo, della sua passione pi grande: la letteratura. E sempre Cosa nutre la vita? il titolo del ciclo di incontri organizzato dal Collegio Universitario SantAntonio di Padova, fil rouge che collega interventi di professori e appassionati che spaziano nel campo del cinema, della letteratura, dellarte e della musica. Lidea nasce dalla provocazione dellarcivescovo Angelo Scola che, riflettendo sul tema dellExpo 2015: Nutrire il Pianeta, energie per la vita ha invitato a mettere a fuoco il vero problema della nostra societ: per nutrire il Pianeta bisogna prima di tutto nutrire luomo. Forse potrei vivere senza la letteratura, ma allora non sarei niente, Rialti parla chiaro: non si tratta solo di una passione, ma di qualcosa di vitale. Ecco perch, nella giornata cos piena di impegni, trova sempre il tempo per leggere. Attraverso alcuni grandi autori: da Omero a Tolkien, da Dante a Chesterton invita i ragazzi presenti in sala a capire perch e parla di come opere scritte nel corso dei secoli lo aiutino a svelare se stesso e ad arricchirsi. Innanzi tutto la letteratura sembra rispondere a una nostra misteriosa esigenza: E come se a noi una vita sola non bastasse , spiega: Attraverso la trama di un romanzo, per, possiamo vivere altre vite, guardare il mondo attraverso tante prospettive. Parla quindi di unarte che permette lampliamento del campo esperienziale: Cosa accade quando leggiamo? Io, Edoardo Rialti, posso essere un avventuriero, oppure Anna Karenina. So cosa vuol dire. I grandi autori fanno questo: ti consegnano il mondo perch te lo fanno guardare. La letteratura quindi apertura, un canto melodioso che risveglia e fa vibrare corde profonde del nostro essere. Proprio come Bilbo Beggins, spiega citando un passo de Lo Hobbit: Mentre cantavano, lo Hobbit sent vibrare in s () il desiderio dei cuori dei Nani. Un canto che risveglia il nostro lato Tuc: Allora desider di andare a vedere le grandi montagne () impugnare la spada al posto del bastone da passeggio. Rialti ferma lattenzione sulle parole che seguono questa citazione di Tolkien: Allora apr la finestra, come lapertura al mondo, una disposizione al viaggio che la letteratura permette. Noi siamo toccati da punti esterni a noi che ci fanno scoprire qualcosa di insito al nostro essere: Larte tanto provocazione esterna, quanto qualcosa che ci muove da dentro: qualcosa si ridest. E la volta di Dante che nella Commedia rende esplicito il metodo della letteratura: lopera si apre e si chiude con una perifrasi, termine tecnico che indica un giro di parole: da Nel mezzo del cammin di nostra vita, fino a: Lamor che move il sole e laltre stelle. Non un caso, spiega Rialti: Noi non conosciamo il mondo direttamente, non apprendiamo tramite teorie astratte ma storie. Questa figura retorica non dunque utilizzata solo come fattore estetico, ma sottolinea qual per luomo lunico modo di vedere e di crescere: Noi siamo una trama di storie. Poi Rialti osserva: Proprio mentre Dante si trovava in una situazione difficile, nella selva oscura, chi gli viene in soccorso? Uno dei suoi maestri: Virgilio, cos lontano nel tempo, eppure amico. Noi sentiamo vicini scrittori come Virgilio o anche Omero perch, nonostante tutti i progressi della letteratura, continuano a parlare di noi, delleterna povert delluomo, del suo essere allo stesso tempo un re e un mendicante. Parlando dellIliade ferma lattenzione sullincontro tra Priamo e Achille: Pensate alla scena meravigliosa in cui i due piangono, luno per lamico e il padre e laltro per il figlio, poi alzano lo sguardo e si stupiscono a vicenda. Erano davanti al dolore per la morte non meno di quanto possiamo
Pensionato Universitario S. Antonio - Milano
esserlo noi oggi. O ancora quando Andromaca, guardando il figlioletto, ride e piange allo stesso tempo: Non accade forse la stessa cosa sul volto di ogni donna che partorisce? La stessa sofferenza e la stessa tenerezza. questa la capacit della letteratura: avvicinare uomini di secoli distanti tra loro. Per questo anche Omero mi parla oggi. Cosa nutre la vita?. Sul volantino di invito al convegno era riportata questa citazione di Agostino: In verit nutre lanima solo ci che la rallegra. E se nell800, epoca della crisi della paternit in tutti i campi, un padre, quello di Chesterton, tornando a casa fischiettava e ritagliava un teatrino di carta per il figlio, anche noi oggi possiamo ricevere il dono di questi artisti dilettanti, che ci insegnano ad amare il mondo e le cose, ma soprattutto ad avere tenerezza verso di noi e la nostra miseria. Infine, se quello che sembra mancare oggi la risposta a quel ed io chi sono? che risuona nella voce di Leopardi, Rialti non riesce a parlare di letteratura senza citare alcuni versi che il poeta Mario Luzi dedica alla sua donna: Tu fai di me un Mario a me stesso irraggiungibile. Il rapporto con alcuni autori, per il professore fiorentino proprio questo: E cos io sono sempre pi Edoardo.
di Marialuisa Minelli
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FilmiAmo
Scheda a cura di Fr. Davide Sironi
Smetto quando voglio di Sydney Sibilia
Commedia Durata 100 min. Italia 2013
Smetto quando voglio
Roma. Pietro un brillantissimo ricercatore universitario di neurobiologia in grado di ideare algoritmi geniali e rivoluzionari. Ma allalba dei 37 anni non gli viene rinnovato lassegno di ricerca. Sfinito dalla delusione e dalle ingiustizie subite, per una serie di circostanze fortuite, scopre che potrebbe mettere a frutto le sue conoscenze in un altro ambito: nella produzione di una droga sintetica, legale secondo le norme vigenti italiane, e di straordinaria qualit. Per realizzare il suo folle progetto coinvolge altre sei laureati di altissimo profilo accademico che cercano di sopravvivere in un Paese incapace di garantire un lavoro adeguato a chi troppo qualificato. La banda produce e spaccia questa nuova droga stupefacente. I soldi arrivano a valanga. Pietro pensa di poter smettere quando vuole, senza conseguenze, ma non sar proprio cos.
Allesordio in un lungometraggio il giovane regista salernitano Sydney Sibilia realizza una brillante e divertente commedia. Senza scadere nel gi visto, nei meccanismi della consumata comicit italica che affonda spesso nel grottesco e volgare, questo film una lieta sorpresa perch fa ridere, sorridere e riflettere con una storia contemporanea che denuncia una situazione sociale amara. In Italia sembra non esserci posto per chi si laureato a pieni voti ed in grado di ricevere riconoscimenti scientifici anche a livello internazionale con le proprie ricerche e competenze. Il meglio in Italia sembra costretto a soccombere, emarginato dai favoritismi, dallignoranza, dai privilegi di pochi, dallottusit di chi non sa valorizzare le proprie risorse. Pietro un sorprendente Edoardo Leo dopo anni spesi allombra di un docente universitario dalle dubbie qualit professionali e dai certi comportamenti immorali, si ritrova a 37 anni senza avere neppure i 500 euro come assegnista di ricerca. Educato, timido, incapace persino di farsi pagare le ripetizioni da studenti svogliati e maleducati, sembra non avere via duscita. Non sa come affrontare la realt. Si vergogna di dire alla propria ragazza, Giulia, la sempre brava Valeria Solarino - della sua penosa situazione, sembra non poter garantire a se stesso e alla persona che ama un futuro dignitoso.
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Fino a quando scopre da un proprio studente, che non paga le lezioni ma che scialacqua denaro in discoteca, che i giovani spendono centinaia di euro per impasticcarsi con sostanze che valgono solo pochi soldi. Perch non far fruttare finalmente le proprie conoscenze? Per prendersi ci che gli dovuto, decide di fabbricare una nuova droga sintetica, completamente legale secondo le leggi italiane, da spacciare senza grande clamore nei locali notturni. Per realizzare questo progetto ha bisogno di collaboratori. Recluta altri laureati di indiscusso profilo accademico e costituisce una improbabile banda: un neurobiologo, un chimico, un antropologo, un economista, un archeologo e due latinisti. Sette disperati che sperano di risolvere i loro problemi lavorativi ed esistenziali. La nuova droga ha grande successo, si fatica a contare i soldi incassati. Pietro raccomanda di non cambiare stile di vita per non destare sospetti, ma le infinite possibilit economiche che si aprono stordiscono e travolgono questi improvvisati criminali. Pensando ingenuamente di non essere notati, di inserirsi nel mondo dello smercio di stupefacenti senza invadere gli interessi economici di altri pusher, finiscono per trovarsi in un vortice di guai. Giulia viene rapita dal Murena che gestisce a Roma lo spaccio di pasticche, e per liberala occorre un ultimo grande colpo di genio. I nostri ricercatori dovranno pagare le conseguenze, non si pu credere di smettere quando si vuole. Entrare nel malaffare non pu essere la via per risolvere i problemi, porta a sempre alla distruzione di rapporti e di esistenze. Ma non ci sar nessun finale drammatico o troppo doloroso. Il film resta una commedia spassosa, che non cerca certo di giustificare le scelte malavitose dei protagonisti, ma di offrire una arguta riflessione sul mondo dei laureati, dei giovani senza lavoro, degli adulti senza futuro. Sydney Sibilia rappresenta questa contemporanea favola metropolitana con un ritmo avvincente, uno stile da videoclip, una fotografia dai colori saturi, con personaggi ben caratterizzati e caricaturali. Il film stato definito la versione italiana, pi casereccia e non violenta, della acclamata serie televisiva americana Breaking Bad; mi sembra che questa bada di ricercatori sia invece la versione pop dei soliti ignoti, con laggiunta amara che non sono poveracci dalle poche risorse ma eccellenze italiane costrette a ridursi a sguatteri per sopravvive. E una storia che recupera elementi della tradizione della commedia italiana attualizzata con tecniche di ripresa certamente pi americane. Si ride dallinizio alla fine grazie a una comicit intelligente, ma rimane poi una stretta al cuore nel vedere come in un Paese dalla mille potenzialit si perda la speranza di poter esprimere ci che si davvero.
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LeggiAmo
Scheda a cura di Fr. Paolo Canali
Fonti agiografiche dellOrdine francescano a cura di Maria Teresa Dolso EFR-Editrici Francescane Padova 2014 (708 p. ; 21 cm.; 49,00).
Fonti agiografiche dellOrdine francescano
Come complemento alle Fonti francescane e alle Fonti clariane (formidabili strumenti di conoscenza e di accostamento allesperienza di Francesco e di Chiara), EFR-Editrici Francescane (il consorzio degli editori francescani italiani) ha pensato di preparare altri tre volumi che raccogliessero la documentazione che rimasta fuori dalle due Fonti. Il primo dei tre volumi previsti costituito da queste Fonti agiografiche dellOrdine francescano, che raccolgono le testimonianze della tradizione di santit scaturita dallesperienza di san Francesco. Il testo presenta una significativa scelta della memoria di santit: dai Protomartiri francescani, a santAntonio di Padova, al beato Egidio dAssisi, fino agli Actus, testo originario da cui derivano i Fioretti. Tra gli altri pregi del volume va segnalato il fatto che, per la prima volta viene proposto in modo unitario e progressivo tutto il corpus delle legende antoniane. I testi sono presentati in una apposita traduzione italiana, per facilitare un pi libero accesso a chiunque, garantendo comunque la fedelt ai testi originali. Ogni fonte brevemente introdotta e contestualizzata; unampia Introduzione (di Maria Teresa Dolso) descrive limportanza di queste testimonianze delle esperienze sbocciate sul solco della santit di Francesco dAssisi.
Nel dettaglio, il volume comprende: Passione dei santi frati martiri in Marocco (presentazione, traduzione e note di p. Luciano Bertazzo); Dialogo sulle gesta dei santi frati minori (presentazione, traduzione e note di Francesco Mores); Vite di Antonio di Padova: Vita prima o Assidua (presentazione, traduzione e note di p. Valentino Ireneo Strappazzon); Vita seconda (presentazione, traduzione e note di Maria Teresa Dolso); Legenda Benignitas (presentazione, traduzione e note di Donato Gallo); Legenda Raimondina (presentazione, traduzione e note di Emanuele Fontana); Legenda Rigaldina (presentazione, traduzione e note di Antonio Rigon); Anno XXXVI n. 243 Aprile 2014 34
Vite e Detti di Egidio dAssisi: Vita Perugina, Vita Leonina, Detti (presentazione, traduzione e note di Stefano Brufani); Atti del beato Francesco e dei suoi compagni (presentazione, traduzione e note di Filippo Sedda).
Si tratta davvero di un testo fondamentale per la comprensione del primo secolo di storia francescana, che offre in un unico volume diversi contributi che prima restavano frammentati e difficilmente accessibili ai non addetti ai lavori.
Nel giro dei prossimi due anni prevista luscita degli altri due volumi: le Fonti giuridiche dellOrdine francescano e le Fonti liturgiche dellOrdine francescano.
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Notizie di Casa
A cura di fr. Enzo Pellegatta
07 Milano S. Antonio
08-09 Rezzato (BS)
14 Milano S. Antonio
14-15 Baccanello Calusco DAdda (BG)
22-27 S. Severino Marche (MC)
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Aprile
Nellambito delliniziativa Cosa nutre la vita si svolge nel Salone dellImmacolata la conversazione sullarte con Riccardo Bartoletti, insegnante presso l'Accademia S. Giulia di Brescia, storico d'arte e curatore di web per istituzioni e associazioni culturali; ha fondato l'associazione Inscenalarte.
Nel pomeriggio del primo giorno e nella mattinata del secondo si svolge lAssemblea economica, preceduta dalla prima sessione dellVIII Congresso definitoriale nella mattina del giorno 8 e seguita dalla seconda sessione del medesimo nel pomeriggio del giorno 9.
Sempre nellambito delliniziativa Cosa nutre la vita si svolge nel Salone dellImmacolata la conversazione sul cinema con fra Davide Sironi, laureato in Linguaggi dei Media, appassionato di cinema di cui scrive recensioni.
Ha luogo lIncontro del Consiglio di Cooperazione. 17-20, Rezzato: ai giovani proposta la celebrazione del Triduo Pasquale con la Fraternit locale.
Nella settimana dellOttava di Pasqua il Definitorio vive lesperienza degli Esercizi spirituali guidati da fr. Ferdinando Campana, Ministro provinciale delle Marche.
Si celebra il 400 dellaffidamento del Santuario della Madonna delle lacrime ai Frati Minori. La solenne Concelebrazione delle ore 18.00 di domenica 27 presieduta dal Vescovo di Como, Mons. Diego Coletti.
Nel pomeriggio alle ore 16.00 sr. Anna Zamboni professa solennemente.
Il Signore chiama a s la sig.ra Maria Marchina, mamma di fr. Aristide Cabassi. I funerali vengono celebrati nella chiesa parrocchiale il giorno 02 maggio.
Nel convento del Sacro Cuore si riunisce il Consiglio per gli affari economici.