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NOTIZIARIO
Indice
Diocesi di Bergamo
Questionario sulla vita consacrata
14
16
Dalla Provincia
Dal Definitorio
19
19
FilmiAmo
Due giorni, una notte
21
Notizie di Casa
24
DIOCESI DI BERGAMO
Questionario sulla Vita Consacrata
PREMESSA:
- Chi sono gli intervistati: persone tutte impegnate pastoralmente nella Chiesa locale
- Vicariati coinvolti: 28 stata piena e molto apprezzata la disponibilit dei sacerdoti
contattati, pronti a rispondere su questo tema
- Consigli pastorali: Diocesano, 8 Vicariale, 18 Parrocchiale
- Quanti sono gli intervistati:
520 di cui 295 maschi, il 56%
206 femmine, il 40%
19 questionari non indicato se m/f, il 4%
Sposati: 271 il 52%
non sposati: 127 il 24%
Catechisti: 103 il 20%
Sacerdoti: 66 il 13%
Consacrati: 15 il 3%
-
Fasce di et:
i giovanissimi (18-25 anni): 15
i giovani adulti (26-40): 70
dai 41 ai 60 anni: 172
oltre 61: 224
n.r. 139
3%
13%
33%
43%
1.2 Certamente nella tua vita avrai incontrato persone consacrate a Dio in forma speciale:
cosa hai ammirato in loro (laico/a; suora; religioso/a; monaco/a).
Le risposte, nella stragrande maggioranza, sono
positive. Ha colpito anzitutto lo spirito di servizio che
i consacrati hanno nel rapportarsi con le persone:
semplicit, disponibilit, ascolto, laboriosit, il donarsi
senza aspettarsi un ricambio o un grazie. Attraverso
questo, si coglie bont e umanit.
Il modo speciale di rapportarsi con gli altri, lo stile di vita
pervaso dallamore di Colui che li ha chiamati. Nei pi
anziani si coglie pacatezza, sapienza, intuizione dei bisogni;
nei pi giovani traspare la bellezza di vita.
Il 44% ha sottolineato il richiamo a verticalizzare la
vita: la preghiera, il vivere appellandosi al Vangelo, lo
spirito di fede e di abbandono alla Provvidenza
danno senso al loro vivere e al loro donarsi: ecco, allora, in loro la bellezza di sguardi puliti
e puri, occhi gioiosi, spirito accogliente.
La serenit nel leggere la vita quotidiana non in termini di distacco, ma di capacit a
cogliere lessenza positiva di ogni accadimento e a vedere nelle persone dei fratelli, perch
abitati da Dio: quindi non semplice filantropia, ma vero amore cristiano che si fa
dedizione. Lo stile di vita pervaso dallamore di Colui che li ha chiamati. La capacit di stare
soli, anche se a contatto con tanti.
Interessante sottolineare, infine, che un buon 33% ha colto nei Consacrati serenit, gioia,
entusiasmo, saggezza, pienezza di vita e coraggio: siamo nello spirito dell Evangelii
Gaudium di Papa Francesco.
Dicono pure che motivazione di fondo per questo loro stile di vita la fede nel Dio che
seguono incontrandolo nella preghiera, ascoltandolo nella Parola e seguendolo nella carit
evangelica. E gli intervistati dicono che incontrando e/o stando con tali persone hanno
trovato pace, serenit, fiducia, coraggio e soprattutto adultit nella fede.
Mi ha sempre interessato la vita religiosa, la fortuna e la fatica di vivere insieme, la voglia di
conoscere la loro storia di ieri e di oggi. Il fascino di una vocazione vissuta coerentemente, il
contagio di una testimonianza credibile, ancora attuale Lo sguardo reale sul mondo, linvito alla
pazienza pastorale, linvito a stare in ginocchio davanti al Signore, la custodia e la testimonianza della
vita comunitaria.
negli altri sia il richiamo dei beni futuri, sia il bisogno di ricercare lessenzialit e la radicalit nel
quotidiano, sia la certezza che il Regno gi lievita in mezzo a noi. Pertanto, nel concreto,
segno annuncio di speranza, fiducia, ascolto, apertura, dono. Testimone autentico di un
amore che ci precede e ci perdona. Segno di una vita tutta donata a Dio e alle persone; segno di una
sapienza che si nutre alla scuola del Vangelo, della preghiera, della conoscenza del cuore umano.
Una voce fuori del coro: Non credo siano pi cos necessarie queste forme di consacrazione, come
in passato. Serve un ripensamento profondo, come del resto per tutto il mondo ecclesiale. un segno
incomprensibile!
3. Sono un valore aggiunto nella pastorale parrocchiale, collaborando alle varie iniziative,
condividendone le linee e mettendosi disponibili verso i fedeli per un confronto e un
conforto. Conferma pluralit e ricchezza dei doni dello Spirito, carismi per ledificazione comune.
Tuttavia, anche se davvero poche, non sono mancate voci di perplessit e di richiamo: Nella
pastorale parrocchiale possono essere un aiuto, ma anche un intoppo se non c sinergia. Occorre pi
aggiornamento culturale. C troppo impegno nella scuola e scarsa presenza nella pastorale.
2.4 Quale ricchezza pu essere lavere laici consacrati che vivono nel mondo?
Quasi allunanimit gli intervistati danno pareri di consenso circa la positivit e la
significativit della presenza - oggi - del Laico Consacrato: i primi evangelizzatori dei laici sono
i laici.
1. Segno chiaro della infinita fantasia di Dio nel distribuire i suoi carismi. E lo fa con
persone di ogni et, luogo, cultura e professione. Quindi anche oggi Dio si fa carne nella
nostra storia chiamando alla sua sequela persone che vivono nelle case degli uomini, magari
anche in situazioni difficili, dove occorre andare controcorrente, ed essere sale e lievito per la
crescita del Regno.
2. Una testimonianza significativa che la santit una chiamata per tutti, anche per chi vive
nel mondo, impegnato nelle varie attivit e vicende comuni.
3. Un insegnamento che il mondo non da fuggire, criticare, disprezzare in maniera
prevenuta, ma da amare come luogo della incarnazione dellamore di Dio. Pertanto la
vita concreta di questi Laici consacrati dice la bellezza di una esistenza illuminata dal Vangelo
e capace di contagiare la societ.
4. Sono il futuro della Chiesa perch impegnati a vivere il Vangelo nelle periferie esistenziali.
Non mancano alcuni dissensi, pochissimi: Quella del Laico Consacrato rimane sempre una scelta
parziale. E Sono poco visibili nella societ!.
3.1
3.2
3.3
Qual la tua reazione di fronte a un giovane o una giovane che sta decidendo per la
vita di totale consacrazione a Dio?
Due sono gli atteggiamenti dichiarati:
- Ringraziamento a Dio che ancora oggi
chiama: un grazie che si attua nella preghiera
intensa e fervorosa, perch quel s a Dio si
rafforzi sempre pi e sia costante e fedele.
- Gioia, commozione, stima e desiderio di
essere vicino al candidato per testimoniargli il
proprio sostegno e incoraggiamento visto che si
tratta di andare controcorrente.
Anno XXXVII n. 250 Gennaio 2015
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3.6 Hai parlato qualche volta con i ragazzi, gli adolescenti della vita consacrata?
S, ne hanno parlato il 54%, poco o tanto non importa, ma si trovata loccasione per far
conoscere, per incontrare testimoni, per condividere vissuti e scelte possibili.
C anche chi non ne parla, non trova loccasione o non ritiene necessario parlarne, e siamo
al 29%.
Anche i giovanissimi hanno parlato con i pi piccoli della consacrazione come scelta di
vita: 11 su 15;
i giovani adulti, hanno risposto s in 52 su 70
Alla domanda su come hanno reagito i ragazzi si sottolineano curiosit, interesse verso
questa modalit particolare di seguire il Signore, per qualcuno estrema.
Accanto ad ammirazione e rispetto, emerge la paura, la non comprensione, la radicalit e la
limitazione della libert.
Dalla condivisione si coglie ancora, che si ha poco coraggio di proporre, di far conoscere. Si
teme di non essere ascoltati, di non essere capiti, a causa proprio del modo di vivere dei
ragazzi e dei pi giovani di oggi, che appare superficiale.
Eppure, alla domanda precedente, stato sottolineato che proprio oggi, ha senso professare
i consigli evangelici di castit, povert e obbedienza, perch sono un richiamo forte alle
esigenze del Vangelo, perch rimandano ad un Oltre, perch ricordano che la nostra vita nelle mani
di Dio.
C chi ne parla cos: Il problema che oggi non si sceglie pi.
Dobbiamo forse osare di pi?
Ci sono questionari dove si ribadito di aver condiviso la possibilit di una vita consacrata,
con i propri figli anzi si pregato perch avvenisse.
Il gruppo catechisti nell83% ha trovato strategie e modi diversi per presentare, nel
ventaglio delle vocazioni, quella alla vita consacrata.
Anche sacerdoti e consacrati sanno far tesoro degli incontri di catechesi per presentare la
consacrazione come possibile strada per rispondere allappello di sequela del Signore.
Conclusione
Dallinchiesta risulta che i pi stretti collaboratori in parrocchia hanno unidea molto alta della
vita consacrata e di grande utilit per la Comunit sia come segno, sia come aiuto prezioso per
la pastorale.
Risulta molto apprezzata e desiderata la presenza dei Consacrati.
Resta anche vera la poca conoscenza della realt di una vita spesa cos!
C tuttavia, piena consapevolezza del crollo del numero dei consacrati e della situazione di
invecchiamento dei soggetti.
inevitabile allora, interrogarsi su quanto, la vita delle nostre comunit, interpelli, dal punto di
vista vocazionale, per vocazionale intendo la vita come vocazione, la vita come risposta ad una
chiamata;
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la pastorale nei vari ambiti, et evolutiva, catechesi, scuola, Tempi dello Spirito ecc, mantiene
viva unattenzione particolare per la domanda sulla pastorale vocazionale in parrocchia, nei
Vicariati, e a livello associativo.
Dallinchiesta risulta che qualcosa si fa, in particolare sono proposti momenti di preghiera adorazione, ma non risulta sufficientemente coinvolgente e partecipata.
Inoltre gli intervistati sono esitanti nel fare essi stessi proposte vocazionali, sia per la delicatezza
del problema, sia perch non supportati, sia per la cultura oggi diffusa non favorevole a un
discorso di consacrazione per sempre.
Sono domande aperte che potrebbero avere il contributo del nostro lavoro in gruppo.
- Come far conoscere e sostenere la dimensione vocazionale nella pastorale della
Diocesi in generale e in particolare e, attualmente, ha iniziative circa la proposta
vocazionale?
- Cosa pu maggiormente curare la parrocchia:
incontri di preghiera pi frequenti? maggiormente coinvolgenti?
catechisti: attenzione alla loro formazione? Ricordare e ricordarci che la
vita chiamata!
Incontri formativi per giovani, forse caratterizzando diversamente le
offerte per maschi e femmine
Coinvolgere genitori ed operatori pastorali perch non cresca il concetto e il
senso di delega nellimpegno educativo?
- Cosa possono fare gli Istituti religiosi e i Laici Consacrati?
incontrare periodicamente i rappresentanti degli organismi regionali CISM, USMI e CIIS, con
modalit e scadenze che verranno precisate.
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Quanto accaduto lo scorso 7 e 9 gennaio 2015 nel nostro paese, nella sua capitale,
Parigi, in due luoghi simbolici, luno dellesercizio estremo della libert despressione e laltro
della vita quotidiana della comunit ebraica, non pu essere in nessun caso giustificato o
scusato. Si pu pensare che un certo umorismo non affatto divertente, o persino francamente
offensivo, ma questo non giustifica per niente lassassinio, che la sola vera profanazione
religiosa, in questo caso e ovunque questo avviene in nome di Dio.
Quanto allantisemitismo, una piaga da combattere sempre in tutte le sue forme e con tutte le
nostre forze. Noi siamo solidali con tutte le vittime e denunciamo la violenza ovunque essa si
eserciti.
Dallumorismo ebraico fino ai racconti di Nasreddin Hodja (Joha in Africa del Nord) 1, senza
dimenticare Golias 2, vediamo che la dimensione tradizionale dellautoderisione puo essere
esercitata nelle societ o comunit relativamente omogenee, dove lidentit religiosa
sufficientemente fondata e stabile. Non prendersi troppo sul serio fa parte del cammino
spirituale. Lumorismo indispensabile per combattere contro ogni forma di religiosit, e pi
ancora di bigotteria, dove lAmore dellUno rischia di diventare lodio dellaltro lodio della
diversit. Il fondamentalismo ne il nemico principale.
Ma la caricatura, lironia, la derisione non possono esercitare il loro effetto pedagogico,
salutare, incisivo, che costitisce il loro valore, se non in un contesto fraterno e relazionale. Per
noi, membri del Comitato interreligioso della famiglia francescana, il rispetto assoluto delle
persone, nella loro storia e nella loro identit, viene prima di ogni altra considerazione,
compresa quella di una pretesa libert che lascerebbe credere che tutto le sia permesso.
Come dice il nostro motto repubblicano, la fraternit equilibra la libert e a sua volta le dona
la sua ragion dessere e il suo ambito di esercizio, che infinito.
Gli assassini del 7 e 9 gennaio 2015 sono figli della nostra Repubblica, accolti, allevati, educati
in una nazione che oggi in lutto e indignata, ci auguriamo a doppio titolo. Perch al di l di
questa indignazione, bisogner riflettere tutti su un esercizio della libert pi responsabile, sulla
presa in carico, nel nostro corpo sociale, delle identit rese fragili non soltanto da una
concezione angusta di laicit, ma soprattutto da disuguaglianze sociali crescenti, fonte di
risentimento, di violenza sorda e di squilibri insopportabili. Era pi facile puntare il dito sul
terrorismo venuto dallestero. Cosa dire di quello che nasce nelle nostre famiglie, nelle nostre
scuole, nei nostri quartieri, nelle nostre universit? Questo dramma ci rimanda alla necessaria
costruzione modesta, paziente e responsabile di un nuovo vivere insieme.
Dapprima, molto concretamente, giorno dopo giorno, parola dopo parola, pagina dopo
pagina, gesto dopo gesto. E poi, in un secondo movimento, attraverso lelaborazione di una
visione comune del nostro destino collettivo.
1
Nasreddin fu un sufi vissuto nellattuale Turchia nel XIII secolo; saggio filosofo popolare, famoso per i suoi racconti spesso
buffi, le battute umoristiche, tanto da diventare un personaggio simbolico dellarguzia popolare.
2
Si fa riferimento allApocalissi di Golia, un testo satirico latino del XII secolo, con una feroce satira della gerarchia
ecclesiastica del tempo e dei suoi vizi. Idea ripresa ai nostri giorni da una rivista critico-satirica delle vicende ecclesiali dal
titolo Golias.
Anno XXXVII n. 250 Gennaio 2015
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Il mondo attende da un paese come il nostro che sappia inventare ancora, anche attraverso il
mezzo della caricatura e dellautoironia, ma soprattutto grazie al suo motto repubblicano e alle
sue risorse spirituali, in senso ampio, una maniera di vivere insieme in pluralit che lo
trascenda e mostri la via. Noi crediamo che questo possibile!
15
Milano
9-10 Gennaio
2015
16
SABATO 10 GENNAIO
Dopo la celebrazione della Messa e delle Lodi mattutine alle ore 7.30, i lavori riprendono alle
9.00.
Libretto preghiere della fraternit
Viene presa in esame la bozza di un libretto contenente le preghiere della fraternit, contenente
oltre alle preghiere di s. Francesco e alle preghiere comuni nel testo latino e nella versione
ufficiale della CEI, anche schemi di preghiere per iniziare il tempo della meditazione, o il
Capitolo locale o altri tempi fraterni.
Il libretto verr stampato in occasione del Capitolo 2016 e vuole essere uno strumento per
crescere nella unit e nella appartenenza.
A breve verr stampato e distribuito a tutti i frati un cartoncino da inserire nel breviario,
riportante la traduzione del Ti adoriamo e lAngelus Domini nella versione della CEI. Viene
sottolineato che questultima preghiera ci molto cara, in quanto si radica in modo peculiare
nella nostra tradizione francescana.
Livello 2 (responsabili locali) per la zona Est viene identificata come casa il Convento di
Chiampo (VI): i referenti sono fr. Lorenzo Assolani (che risieder a Chiampo) e fr. Aldo
Pancheri (a Pergine);
Livello 2 (responsabili locali) per la zona Ovest viene identificata come casa il Convento
di Monte Mesma (NO): i referenti sono fr. Gabriele Cadorin (che risieder a Monte
Mesma) e fr. Riccardo Gallina (a Torino s. Antonio).
Livello 3: sono i frati che collaborano concretamente a realizzare le Missioni nei giorni in
cui vengono effettuate.
Anno XXXVII n. 250 Gennaio 2015
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Lettera di quaresima:
I Ministri scriveranno una lettera unitaria a tutti i frati allinizio della Quaresima, come
esortazione a vivere con impegno questo tempo forte, e suggerendo una finalit caritativa
concreta a cui destinare i frutti del digiuno e della astinenza.
I lavori si concludono alle 12.52 con il tradizionale Agimus Tibi Gratias.
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Dal Definitorio
I lavori iniziano alle ore 9.00 con la lettura breve di Terza, segue
poi lapprovazione dei verbali del XVI e del XVII Congresso
definitoriale.
l Ministro informa circa le condizioni dei fratelli ammalati e ricoverati
in infermeria. Fr. Anacleto Mosconi stato trasferito nellInfermeria di
Sabbioncello.
Il Ministro ricorda che l11 dicembre, a Suisio (BG), fr. Almiro
Modonesi ha partecipato alla celebrazione eucaristica nella ricorrenza
Milano
Curia
Provinciale
13 gennaio
2015
dei 100 anni dalla nascita e dei 25 anni dalla morte di mons. Previtali.
Il 31 dicembre, nella Chiesa di s. Angelo, i frati della Pastorale
giovanile hanno organizzato una veglia di preghiera in attesa del
nuovo anno. Hanno partecipato circa 130 persone, per lo pi giovani,
con una buon numero di persone che frequentano il corso dei Dieci
Comandamenti. La veglia stata ben preparata ed altrettanto
partecipata. Due ballerini hanno danzato il canto di lode del
Magnificat.
Il 10 gennaio, a Bergamo, fr. Almiro Modonesi ha partecipato ad un
incontro tra il vescovo, Mons. Francesco Beschi ed i superiori
maggiori degli istituti religiosi presenti nella Diocesi. E stata
presentata la lettera scritta dalla Conferenza Episcopale Lombarda in
occasione dellAnno della Vita Consacrata. In essa si sottolinea
limportanza dei religiosi nella vita della comunit diocesana. Anche
se si rischia di vedere la vita consacrata a partire da aspetti funzionali
(presenza nelle scuole, nelle strutture sanitarie, nella catechesi) e si
fatica ancora a riconoscerne il valore in s. Nellincontro stato
presentato un interessante questionario, compilato da persone che
hanno
un
ruolo
attivo
in
parrocchia
(sacerdoti,
catechisti,
19
Fr. Francesco Bravi si sofferma in particolar modo sul lavoro di preparazione del Capitolo di
unione, ricordando che al secondo incontro ha partecipato anche la Commissione di
preparazione del Capitolo. LAssemblea dei guardiani stata anticipata al 27-29 settembre 2015
per avere il tempo di lavorare nelle fraternit locale sui Lineamenta (con ausilio di due schede). Il
Consiglio di Cooperazione sta ridefinendo le Norme transitorie per la celebrazione del Capitolo
(la prima bozza gi stata supervisionata dalla Curia generale, che ha inviato alcune
osservazioni).
Gli Statuti particolari della nuova Provincia sono in fase di elaborazione, saranno approvati dal
Capitolo di unione e saranno in vigore per il primo triennio della vita della Nuova Provincia
(una bozza, gi visionata dal Consiglio di Cooperazione, sar presentata allAssemblea dei
Definitri 2015; lapprovazione definitiva sar fatta nel Capitolo di unione).
Si discutono alcune questioni economiche e di legale rappresentanza. Si continua la riflessione
circa la situazione finanziaria della Provincia e i problemi connessi.
Si passa alla programmazione della prossima Assembla economica che, diversamente da
quanto precedentemente comunicato, si svolger a Sabbioncello il 17 marzo e sar aperta a
tutti i frati della Provincia. Il Definitorio incarica il CAE di presentare al prossimo Congresso
definitoriale unipotesi di lavoro per lAssemblea.
Il Definitorio, con il consenso del Visitatore generale, elegge per ballottaggio fr. Giuseppe
DellOrto quale Guardiano del Convento di Dongo.
Si stabilisce che il prossimo Congresso si terr il 17 febbraio nel Convento di Dongo.
I lavori si concludono alle ore 16.00 circa.
A laude di Cristo e del Poverello Francesco. Amen!
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FilmiAmo
Due giorni, una notte
Una giovane donna sposata e madre di due figli, dopo un periodo di
malattia, torna al lavoro ma rischia di perde il posto perch il titolare
della piccola impresa di pannelli solari ha chiesto ai suoi dipendenti di
scegliere se reintegrare Sandr o avere un bonus di mille euro. La
maggioranza opta per i soldi, ma la votazione va rifatta per le
pressioni del caporeparto. C la possibilit di far cambiare opinione ai
colleghi. Due giorni e una notte a disposizione. Per la protagonista
inizia un viaggio tra la vita degli altri, i loro problemi, le loro ferite,
rabbie, speranze, tra egoismo e solidariet. Ma un viaggio anche
dentro se stessa, le proprie paure, il proprio vuoto, dentro il bisogno di
recuperare la fiducia, il sorriso oltre le lacrime.
Lo sguardo dei fratelli Dardenne segue questa volta la vicenda umana
e lavorativa della fragile Sandr Marion Cotillard: misurata,
sensibile, carismatica una donna che cerca di ritrovare un suo posto
nel mondo, prima ancora che nella sua azienda. Il film ci presenta temi
cari e ricorrenti nella filmografia dei due cineasti belgi: il ruolo civile
del lavoro, i limiti di una societ vulnerabile e cinica, il desiderio
delluomo di stabilit e affetto.
In una cittadina della provincia di Liegi, Sandr vive con il marito
Manu Fabrizio Rongione - e due figli, e dopo un periodo di
depressione sta cercando di riprendere unesistenza al di fuori delle
mura domestiche che sono state rifugio dal mondo esterno ma anche
luogo oscuro, di isolamento. Vorrebbe riprendere il proprio lavoro,
reinserirsi nel tessuto sociale, dimostrare di poter ancora essere utile.
Ma la maggioranza dei suoi colleghi ha deciso di assicurarsi una
gratifica piuttosto che averla ancora come compagna di lavoro.
Aleggia poi il sospetto che Sandr non possa pi essere efficiente come
prima. Lamica Juliette ottiene per dal padrone di rifare le votazioni
perch il caporeparto ha influenzato la scelta di alcuni operai. Sandr
ha la possibilit di far cambiare loro idea, ha un fine settimana per
incontrali e parlargli del suo desiderio di tornare a lavorare. Non
vorrebbe, ma viene spronata dallamica e soprattutto convinta e
sostenuta dal marito. La sua timidezza e fragilit, il dover affrontare
tutte quelle persone e sostenere un confronto, la spaventato e la
bloccano dallintraprendere questa avventura umana. E solo grazie
alla vicinanza di Manu, al suo credere in lei, al suo amore delicato, che
Sandr riesce ad uscire dalle sue paure e mostrare il suo cuore.
Scheda
a cura di
Fr. Davide
Sironi
Due giorni,
una notte
di Luc e
Jean-Pierre
Dardenne
Drammatico
Durata 95 min.
Belgio
2014
21
Sar un percorso di crescita, di libert, di condivisione, con alti e bassi, con sorrisi e pianti, con
accoglienze e rifiuti, con comprensione e delusione. Un percorso ancora insinuato dalla fuga nel
buio di una stanza, dal ricorso a psicofarmaci, dalla tentazione di farla finita, ma attraversato
anche dalla voglia di rinascere e soprattutto dallaffetto delle persone care.
Sandr incontra altre situazioni di vita difficili, altre persone in condizioni di necessit
economica come la sua. Persone che non hanno votato contro di lei, ma a favore di un aiuto
economico a volte necessario per tirare avanti. La donna entra nelle case degli altri, in altri
mondi con le loro complesse vicende e nascosti problemi.
Luc e Jean-Pierre Dardenne realizzano un film secondo i loro canoni stilisti, con una macchina
da presa incollata alla protagonista, raffigurata nella sua vulnerabilit ed essenzialit.
Riprendendo le vite degli altri in quei luoghi marginali, non visti. Mostrano un eterogeneo
campionario di umanit attraverso le persone che Sand incontra, diverse provenienze, diverse
culture, persone che cercano di sopravvivere, accumunate dalla preoccupazione di mantenere
un lavoro, di rendere un poco migliore la propria esistenza, di abbellire la propria casa, di
realizzare i propri progetti. In questa umanit diversifica vive il timore del domani che a volte
pone sulle difensive e vede laltro come una minaccia, ma dove possibile trovare ancora
vicinanza, solidariet, la disponibilit a rinunciare a qualcosa per un bene pi grande: per ridare
vita allaltro. Sandr, prima raggomitolata sotto le coperte, sotto il peso dellinerzia e della
disistima in s, al buio, separata, riscopre passo dopo passo, sotto un luminoso sole, una
postura che esprime una riassaporata dignit. Ritrova il sorriso e questo grazie al volto
accogliente dellaltro, di chi le rid fiducia, di chi la accompagna motivandola a vedere se stessa
e la realt con speranza. Questo racconto un inno allaffetto generativo che dovrebbe esserci in
una coppia e in una famiglia. Un inno al coraggio, a non arrendersi, a non avere paura di
affrontare chi non ti ha scelto, chi ha unaltra visione del mondo, il coraggio di essere umili e
trasparenti, di dire le cose che stanno a cuore con semplicit, consegnandosi a chi ti sta di fronte
con le proprie vulnerabilit ma con verit.
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23
Notizie di Casa
A cura di
fr. Enzo
Pellegatta
Gennaio
Nel corso di un incontro tra il vescovo Mons. Francesco Beschi ed i superiori
maggiori degli istituti religiosi presenti nella Diocesi viene presentata la
lettera scritta dalla Conferenza Episcopale Lombarda in occasione dellAnno
della Vita Consacrata. Per la Provincia partecipa fr. Almiro.
30 gennaio
Bergamo
13
Milano
19-24
Chiampo(VI)
27
Milano
26-28
Armeno (NO)
24