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DELL’APPRENDIMENTO PERMANENTE
Eleonora Guglielman
ABSTRACT
Il ruolo dell’educazione degli adulti sta acquisendo un’importanza crescente nel quadro delle politiche e delle
strategie operate a livello europeo e internazionale per la promozione dell’apprendimento permanente. La
partecipazione degli adulti alle attività formative è però ancora piuttosto bassa, nonostante gli incentivi e le
iniziative mirate a consentire a tutti i cittadini l’accesso ai percorsi di istruzione e formazione in tutte le età
della loro vita. La partecipazione tende a decrescere in concomitanza con l’aumentare delle età: la maggiore
difficoltà che i discenti anziani incontrano nell’intraprendere un processo di formazione è dovuta al
decadimento delle funzioni cerebrali, che provoca un indebolimento generale delle capacità di
concentrazione, della memoria e della flessibilità mentale.
Fino a pochi decenni fa si riteneva che l’invecchiamento cerebrale e le sue conseguenze fossero inevitabili;
tale credenza si basava su un concetto statico del cervello, che a partire dalla maturità subiva un processo
degenerativo irreversibile provocato dalla morte dei neuroni e dall’impossibilità di una loro rigenerazione.
Oggi i progressi delle neuroscienze dimostrano che l’invecchiamento intellettuale può essere reversibile: il
cervello è plastico in tutte le età della vita. Ciò consente una ristrutturazione delle mappe cerebrali e un
miglioramento delle funzionalità mentali attraverso esperienze di apprendimento. Un allenamento mentale
specifico può migliorare le rappresentazioni nella corteccia motoria e sensoriale, migliorare la trasmissione di
segnali e restituire efficienza alle connessioni neuronali. L’apprendimento modifica il cervello attraverso la
neuroplasticità: l’anziano può recuperare gran parte delle sue capacità mentali dedicandosi ad attività cognitive
e motorie stimolanti, svolgendo esercizi appositamente studiati per stimolare la ristrutturazione corticale
neuroplastica.
Il neuroscienziato Michael Merzenich attraverso i suoi studi è giunto alla conclusione che un programma
specifico di attività in grado di stimolare nuove connessioni neuronali e di riorganizzare le mappe corticali
può far sì che anche nella terza età l’apprendimento divenga un’esperienza efficace e gratificante. L’incontro
tra la ricerca svolta in campo neuroscientifico sulla plasticità del cervello e la ricerca nel campo
dell’educazione degli adulti potrebbe offrire un contributo notevole per lo sviluppo di nuove metodologie e
strategie di insegnamento e apprendimento per la promozione del Lifelong Learning.
APPRENDERE NELLA TERZA ETÀ prossimi anni: rendere l’Europa la società più
Nel summit di Lisbona del 2000 gli Stati competitiva del mondo, realizzando
membri dell’Unione Europea hanno stabilito pienamente un’economia basata sulla
un ambizioso obiettivo da raggiungere nei conoscenza e sull’apprendimento durante
l’intero arco della vita. Nel quadro delle sviluppo personale e l’inclusione sociale: “Un
strategie e delle politiche per il Lifelong incremento del livello generale delle
Learning tutti i cittadini devono avere competenze della popolazione adulta, ottenuto
l’opportunità di acquisire conoscenze e offrendo maggiori e migliori opportunità di
competenze, e gli adulti devono poter usufruire apprendimento lungo tutto l’arco della vita
di occasioni di apprendimento anche nelle fasi adulta è importante sia per motivi di efficienza
più avanzate della loro vita, sia che esse si che per motivi di equità, tenuto conto delle
svolgano all’interno di istituzioni formative sfide identificate precedentemente.
formali sia che avvengano in una dimensione L’educazione degli adulti ha come risultato non
di tipo non formale o informale1. solo di renderli lavoratori più efficienti e
In un’Europa in cui la percentuale di persone cittadini più attivi e meglio informati, ma
anziane rispetto all’età media della contribuisce anche al loro benessere
popolazione è in costante crescita, emerge la personale”4.
necessità di incrementare la partecipazione Il documento prosegue elencando una serie di
degli adulti alle attività di apprendimento vantaggi derivanti da un’azione strategica di
permanente per contribuire al raggiungimento sistema per l’educazione degli adulti, a
degli obiettivi di Lisbona, resi operativi dal cominciare da quelli che hanno un’immediata
Programma strategico2 Istruzione e formazione ricaduta a livello economico e produttivo -
2010. maggiore possibilità di impiego, aumento della
Tra i mutamenti demografici che l’Europa si competitività, minori spese per i contributi
trova ad affrontare, infatti, appare rilevante sociali e per le pensioni anticipate - per arrivare
quello dell’invecchiamento della popolazione3 : alle conseguenze sul benessere individuale:
si calcola che nei prossimi trenta anni il autorealizzazione, invecchiamento attivo,
numero di europei di età inferiore ai 24 anni si migliore stato di salute nelle persone adulte.
ridurrà del 15%; un europeo su tre avrà più di L’ e d u c a z i o n e degli adulti riveste
60 anni, mentre uno su dieci supererà gli 80. un’importanza cruciale nel contesto delle
politiche per l’invecchiamento attivo ed
La Comunicazione della Commissione emerge la necessità di un suo riconoscimento
Europea Educazione degli adulti: non è mai in termini di visibilità, priorità e risorse5 .
troppo tardi per apprendere sottolinea come in L’Organizzazione Mondiale della Sanità rileva
tale situazione migliorare le opportunità, come bassi livelli culturali e di scolarizzazione
l’accesso e la qualità dell’educazione degli siano correlati a un aumento del rischio di
adulti acquisti un significato decisivo per lo disabilità e morte negli anziani; l’educazione
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permanente può supportare queste persone Il problema è stato affrontato sotto il duplice
nell’acquisizione di nuove capacità, aspetto neurologico ed educativo dall’OECD,
sviluppando in esse il senso di sicurezza che nel 2001 ha organizzato a Tokio il Forum
necessario a vivere in maniera autonoma e per il progetto Learning Science and Brain
indipendente. In altre parole l’apprendimento Research, nel quale si sono dibattute le
contribuisce a conservare l’individuo attivo e tematiche relative alla natura
flessibile6. dell’invecchiamento cerebrale e la funzionalità
cognitiva nella terza età. I dati raccolti
Sussiste però un ostacolo per un dall’OECD mostrano un declino generale di
apprendimento che possa prolungarsi anche in molte capacità cognitive tra i 20 e gli 80 anni,
tarda età: il declino mentale correlato al che si riflette soprattutto su compiti quali la
deterioramento delle funzioni cerebrali, che si lettura, il riconoscimento di lettere e parole e in
determina nella fase più avanzata della vita. generale sulla memoria. Il decadimento inizia
Con il progredire dell’età diminuisce la attorno ai 30 anni e si accelera dopo i 50; è
capacità di generare nuove sinapsi tra i neuroni caratterizzato da vuoti di memoria,
in risposta a stimoli esterni, capacità che è alla rallentamenti nel ragionamento, difficoltà
base di funzioni fondamentali e complesse comunicative, lapsus 8.
come memoria e apprendimento.
L’invecchiamento del cervello causa una serie La peculiarità dell’adulto e la sua specificità in
di cambiamenti: riduzione del volume del quanto soggetto che apprende richiede la messa
cervello e in particolare della materia grigia, a punto di strategie e approcci di tipo
atrofia progressiva dei neuroni e delle loro andragogico che rispondano espressamente al
interconnessioni, degenerazione delle regioni suo fabbisogno, individuando i fattori e le
corticali che presiedono alle funzioni di variabili da tenere sotto controllo affinché
sensazione, cognizione, memoria e controllo l’azione formativa sia efficace. I più recenti
motorio, declino metabolico dei neuroni chiave studi nel campo dell’educazione degli adulti e
e perdita di funzionalità connessa a della geragogia pongono in rilievo come
deterioramenti di ordine fisico e chimico7 . l’apprendimento in età adulta si caratterizzi per
Acquisire nuove conoscenze e apprendere il suo essere olistico, centrato cui problemi,
nuove abilità diviene così più difficile, e contestualizzato e p e r s o n a l i z z a t o9 .
l’esecuzione di compiti richiede uno sforzo L’apprendimento nella terza età è quello che
maggiore rispetto a quello che devono appare essere più problematico: l’involuzione
affrontare i discenti più giovani. senile legata all’invecchiamento dei tessuti
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informazioni uditive; i lobi occipitali elaborano (da NIH publication 97-4257, http://www.nidcd.nih.gov/
health/voice/aphasia.asp).
le informazioni visive primarie.
Paul Broca (1824-1880), chirurgo francese, nel
il significato di parole e frasi, e riscontrò che le
1861 individuò per primo l’area cerebrale in
lesioni erano sempre situate nell’emisfero
cui risiede la produzione del linguaggio. Gli
sinistro, ma stavolta nel lobo temporale.
studi di Broca si basavano sull’esame di
Gli studi di Broca e Wernicke hanno permesso
pazienti che presentavano un tipo di afasia che
di corroborare e sviluppare ulteriormente
li rendeva incapaci di esprimersi attraverso il
l’ipotesi localizzazionista di Gall e, attraverso
linguaggio, e che tuttavia erano ancora in grado
le successive sperimentazioni, di individuare le
di comprenderlo. Le autopsie effettuate da
principali funzioni svolte nei due emisferi
Broca dopo la morte dei pazienti
cerebrali. Secondo questo modello del cervello
evidenziavano lesioni localizzate nel lobo
l’emisfero destro ha il compito di elaborare le
frontale dell’emisfero sinistro, cosa che
informazioni in modo globale e percettivo-
convinse lo scienziato di aver individuato la
spaziale, mentre l’emisfero sinistro presiede
sede della funzione del linguaggio.
alle capacità logico-matematiche e al
Gli studi successivamente compiuti dal medico
ragionamento simbolico, oltre a contentere i
Carl Wernicke (1848-1905) permisero di
centri di produzione e comprensione del
localizzare un’altra area che sembrava
linguaggio.
responsabile, in una diversa maniera, della
funzione linguistica. Wernicke si occupò di
Negli anni seguenti la rappresentazione del
pazienti colpiti da un altro tipo di afasia, che
cervello è stata arricchita sulla base di
provocava in loro l’incapacità di comprendere
osservazioni che hanno dimostrato che le
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lesioni che interessano determinate parti del possibilità di riacquistare la capacità di parlare
cervello portano alla perdita di specifiche normalmente grazie alla ristrutturazione delle
funzioni; questi studi hanno consentito di aree cerebrali; i segnali tattili, a loro volta,
ricostruire una mappa della corteccia cerebrale, possono essere elaborati nella corteccia visiva
della quale è stata proposta anche una e convertiti in immagini, come dimostrano
raffigurazione grafica (il così detto alcuni esperimenti11 . Comunemente si ritiene
homunculus). che il cervello perda circa 100.000 neuroni
La visione localizzazionista si è spinta a ogni giorno e che tale perdita sia irreversibile;
ipotizzare un modello neuropsicologico nel in realtà sono i neuroni di grandi dimensioni a
quale ciascuna regione cerebrale regola una diminuire, mentre quelli di piccole dimensioni
determinata funzione in modo autonomo e aumentano di numero. Ciò provoca una
senza interagire con le altre regioni, e che riduzione della plasticità, ma non significa che
presuppone che la struttura del cervello sia si riducano le funzioni cognitive.
fissa e immutabile: un modello che paragona il
cervello a una macchina, in cui ciascun Il concetto di neuroplasticità è fondamentale
componente svolge una funzione stabilita e come approccio ai programmi terapeutici di
geneticamente predeterminata. Una delle riabilitazione nel caso di traumi e danni
conseguenze è che se uno di questi componenti cerebrali. Il cervello umano non è “cablato”
è danneggiato, non è possibile sostituirlo. con circuiti neurali fissi e immutabili; la rete
L’obsolescenza del cervello è perciò sinaptica cerebrale e le strutture correlate,
considerata un processo irreversibile. inclusa la corteccia cerebrale, si riorganizzano
attivamente grazie all’esperienza e alla pratica.
ANATOMIA DI UN CERVELLO La neuroplasticità è correlata alla neurogenesi:
PLASTICO i neuroni danneggiati possono essere sostituiti
Nella seconda metà del Novecento ha iniziato a grazie alle cellule staminali (ossia le cellule
diffondersi, suffragata da dati sperimentali, non specializzate capaci di trasformarsi in
l’idea che il cervello è sufficientemente qualunque tipo di cellula). Le cellule staminali
plastico da potersi riorganizzare in caso di neuronali si riproducono dando origine a copie
bisogno anche in età adulta, e che i segnali esatte di se stesse, in maniera continua e senza
sensoriali possono essere elaborati in aree dare segni di invecchiamento; il processo di
diverse da quella ad essi destinata. Ad esempio, neurogenesi si protrae in modo ininterrotto per
chi ha subito danni che investono i centri del tutta la vita, fino alla morte dell’individuo. È
linguaggio dell’emisfero sinistro ha la perciò evidente come la scoperta delle cellule
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staminali neuronali sia stata determinante per Il darwinismo neuronale si è sviluppato nello
dimostrare che il cervello non smette mai di stesso periodo in cui gli scienziati Michael
produrre nuovi neuroni, neppure in età Merzenich e Jon Kaas dimostravano per via
avanzata; attualmente è allo studio la sperimentale che se una mappa corticale non
possibilità di rimpiazzare i tessuti cerebrali riceve più stimoli sarà utilizzata per altre
danneggiati degli individui adulti per funzioni, generalmente funzioni localizzate in
recuperarne le funzioni nel caso di malattie aree ad essa adiacenti, dando luogo a fenomeni
degenerative e lesioni cerebrali. di riorganizzazione della corteccia cerebrale12 .
che facciamo nel corso della nostra vita; cosa L’idea di fondo di Merzenich è che sia
più importante, esse sono in grado di possibile riaprire il “periodo critico” di
modificarsi a tutte le età, anche in quella plasticità del cervello facendo in modo che
adulta. Partendo dall’idea che l’apprendimento anche da adulti le mappe cerebrali possano
consiste nel creare nuovi legami tra i neuroni essere “ricablate”; ciò permette, ad esempio, di
attraverso la loro attivazione simultanea e apprendere in età adulta una lingua straniera
ripetuta, Merzenich ha elaborato una teoria con estrema facilità, come avviene nel caso dei
secondo cui la struttura neuronale può essere bambini in età prepuberale, che imparano le
modificata dall’esperienza: ciò significa che lingue con naturalezza e senza accento.
anche le persone che presentano problemi Merzenich ha iniziato così a interessarsi anche
congeniti o lesioni in determinate aree cerebrali dell’apprendimento in età adulta e alcuni anni
possono sviluppare nuove connessioni dopo ha fondato la Posit Science, una società
neuronali. che opera nel campo del prolungamento della
Sulla base di queste convinzioni nel 1996 vita attiva proponendo un programma per
Merzenich, assieme ad altri studiosi, ha dato mantenere elastico ed efficace il loro cervello
vita alla società Scientific Learning, che anche in tarda età. Il suo sistema si basa su una
propone programmi di esercizi indirizzati a serie di esercizi mentali appositamente tarati e
persone con problemi linguistici e di mirati a migliorare memoria, ragionamento e
apprendimento; gli esercizi sono progressivi e velocità di elaborazione nelle persone anziane.
seguiti da un rinforzo positivo ogni qualvolta si Il presupposto è che il deterioramento mentale
raggiunge l’obiettivo, al fine di tenere costante negli anziani è legato alla perdita della
l’attenzione e consolidare il risultato ottenuto. memoria, la quale a sua volta è causata dalla
Il rinforzo, infatti, provoca il rilascio di difficoltà di registrare nuovi eventi a cagione di
dopamina e acetilcolina, due neurotrasmettitori una diminuita velocità di elaborazione delle
che contribuiscono al rinforzo della memoria. informazioni e di un peggioramento nella loro
Il risultato è un rimodellamento delle mappe nitidezza e accuratezza. Un fenomeno comune
cerebrali. I programmi della Scientific negli anziani, la difficoltà nel trovare le parole,
Learning hanno fatto registrare progressi è ricollegato da Merzenich a una forma di
notevoli nell’apprendimento da parte dei atrofia che conduce a una rappresentazione
discenti e hanno funzionato anche nel caso di poco chiara dei suoni e delle parole, che
bambini autistici, migliorandone nel complesso conseguentemente dà origine a tracce
le capacità mentali. mnemoniche confuse e disordinate.
trova così a rallentare la sua attività per Per scongiurare l’invecchiamento cerebrale
decifrare segnali confusi, e di conseguenza le non occorre necessariamente svolgere di tipo
rappresentazioni mentali sono incomplete. Ciò cognitivo, poiché anche l’esercizio delle
causa una memoria più povera e una capacità capacità motorie può rinforzare il cervello;
di ragionamento meno elastica. esso, infatti modifica le proprie capacità a tutti
Indebolimento della funzione i livelli, come un meccanismo complesso. Le
neuromodulatoria. In tarda età il cervello attività più efficaci sono quelle in cui si
produce un minor numero di neuromodulatori, richiede di distinguere tra ciò che si ode, si
delle sostanze chimiche, come dopamina e vede e si percepisce e utilizzare queste
acetilcolina, che rivestono un ruolo essenziale informazioni per raggiungere obiettivi sempre
nell’apprendimento e nella memoria. più difficili. Merzenich sostiene che importante
Apprendimento negativo. Le persone che che le attività siano nuove e sfidanti:
iniziano a sentirsi mentalmente meno agili di apprendere a suonare un nuovo strumento,
un tempo tendono ad attuare dei meccanismi di imparare una lingua straniera, imparare giochi
compensazione. Se, ad esempio, il loro udito si di destrezza, imparare un nuovo ballo,
è indebolito, spengono il televisore o imparano completare un puzzle difficile, giocare a ping
a leggere le parole sulle labbra15. pong.
Merzenich ha individuato una serie di strategie
per ovviare a questi problemi: CONCLUSIONI
• Per combattere il disuso: impegnare il I progressi compiuti negli ultimi anni dalle
cervello in nuovi compiti che neuroscienze dimostrano che l’apprendimento
costituiscono una sfida; non è riservato soltanto alle generazioni più
• Per aiutare il cervello a fare ordine tra i giovani e alle persone con una mente in piena
segnali confusi: svolgere attività che efficienza, ma che può essere attuato in tutte le
richiedono attenzione e concentrazione; età della vita con uguale efficacia; e, cosa più
• Per regolare la produzione di rilevante, che apprendere sempre contribuisce a
neuromodulatori: svolgere attività in incrementare la rigenerazione neuronale e a
grado di attivarne la produzione; scongiurare gli effetti dell’invecchiamento16.
• Per eliminare i comportamenti adattivi Un’attività mentale continua e costante nel
compensativi: impegnarsi in attività che tempo costituisce infatti un fattore importante
sono divenute complicate da eseguire, nel ritardare l’insorgere di malattie
anziché evitarle. neurodegenerative come la malattia di
Alzheimer. In Giappone è stata sperimentata
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11
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5 Commissione delle Comunità Europee, Educazione 15Merzenich M.M., Change minds for the better, “The
degli adulti: non è mai troppo tardi per apprendere, cit. Journal of Active Aging”, november-december, 2005,
pp. 23-24.
6World Health Organization, Active Ageing: a Policy
Framework, 2002. 16 Luppi E., Pedagogia e terza età, Roma, Carocci, 2008,
p. 50.
7 OECD - Organisation for Economic Co-operation
and Development, Understanding the Brain: the Birth of 17OECD - Organisation for Economic Co-operation
a learning Science, OCDE, 2007, pp. 217-218. and Development, Understanding the Brain: the Birth of
a Learning Science, cit. p. 54.
8OECD - Organisation for Economic Co-operation
and Development, Understanding the Brain. Towards a 18Tyler John M., Geragogy. A Theory for Teaching the
New Learning Science, OCDE, 2002. Elderly, N.Y., Haworth Press, 1988.
9 Su queste tematiche e, in particolare, sulla 19 Daloisio M., Insegnare le lingue a studenti adulti.
personalizzazione nell’educazione degli adulti, cfr. Riflessioni tratte dalla ricerca neurobiologica, 2006, http://
Progetto Pilota “Peapeda”. Personalizzare l’apprendimento in w w w. p s i c o l a b. n e t / i n d e x . a s p ?
ambito EdA, Roma, Anicia, 2005; v. anche, di pid=idart&cat=5&scat=132&arid=1328
Guglielman E., L’educazione degli adulti nello scenario
comunitario, in “Servizio Informazione Anicia”, n.
monografico La personalizzazione degli apprendimenti
nell’educazione degli adulti. La stato dell’arte, a. IV, n. 1-3,
2004, pp. 16-17.
10 Nelle neuroscienze il periodo critico ha
un’accezione più ampia e sta a indicare la fase
dell’infanzia in cui è possibile apprendere il
linguaggio anche se si sono verificate lesioni ai centri
del linguaggio, grazie alla plasticità che consente di
utilizzare altre aree del cervello per svolgere le
funzioni cui tali centri sono dedicati.
11 Si vedano, ad esempio, gli interventi compiuti dal
neuroscienziato Paul Bach-y-Rita (1934-2006) su
persone non vedenti dalla nascita, che hanno
permesso loro di recuperare la capacità visiva
attivando una “sostituzione sensoriale”, in Doidge
N., Il cervello infinito. Alle frontiere della neuroscienza: storie
di persone che hanno cambiato il proprio cervello, Milano,
Ponte alle Grazie, 2007.
12 Sulla base si queste osservazioni Merzenich ha
messo a punto, tra lo scetticismo generale, un
impianto cocleare che consente alle persone affette
da sordità congenita di udire, sfruttando la capacità
della corteccia uditiva di decodificare impulsi
artificiali. In Doidge N., Il cervello infinito. Alle frontiere
della neuroscienza: storie di persone che hanno cambiato il
proprio cervello, cit.
13 Una panoramica dei diversi programmi è
consultabile sul portale della Posit Science,
all’indirizzo http://www.positscience.com/science/
program_design/
14Mahncke H.W., Bronstone A., Merzenich M.M.,
Brain Plasticity and Functional Losses in the Aged: Scientific
Bases for a Novel Intervention, “Progress in Brain
Research”, 157, 2006, p. 2.
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http://ec.europa.eu/education/policies/2010/et_2010_en.html
Portale UE su Education and Training 2010
http://www.scilearn.com/
Sito della Scientific Learning
http://www.positscience.com/science/program_design/
Sito della Posit Science
http://merzenich.positscience.com/
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