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Lintelligenza emotiva: che cos? / 1
Che cos unemozione? / 2
Capire le emozioni / 3
Riconoscere le emozioni / 4
Come gestire le proprie emozioni? / 5
A che cosa servono le emozioni? / 6
La valutazione, la chiave dellemozione? / 7
Il ruolo delle emozioni nellimpresa / 8
Lintelligenza
emotiva
La chiave della riuscita
e del successo?
P A T RI C E RA S
Tutti parlano dellintelligenza emotiva,
ma nessuno sa veramente di che cosa si tratta.
lultima moda arrivata dagli Stati Uniti
insieme (o successivamente)
allondata New Age o si tratta
invece di qualcosa di pi
profondo e della (ri)scoperta
di una realt sottile
e misconosciuta?
Licenza edgt-6-1818527-105889119788878879553 rilasciata il 27 agosto
2013 a osvaldo serrao
Lintelligenza emotiva: che cos?
Lorigine del concetto
stato Daniel Goleman a rendere popolare questo concetto, gi
nellaria da tempo. A lui va infatti riconosciuto il merito di aver sinte-
tizzato decine di studi (accademici) sullintelligenza emotiva e di averli
divulgati al momento giusto.
La tesi di Daniel Goleman
Secondo lui (e secondo tutti i ricercatori a cui si appoggia), non si pu
ridurre lintelligenza al quoziente intellettivo. E n questultimo n titoli o diplomi
consentono di prevedere la riuscita e il successo di un individuo che, secondo Goleman,
dipendono dagli altri. Quel che conta dunque la capacit di farsi degli amici, o almeno
degli alleati, quindi la capacit di comunicare e influenzare. Per riuscirci indispensabile
saper gestire le emozioni, che regolano le nostre relazioni. Lintelligenza cognitiva
insomma utile ma insufficiente.
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Lintelligenza cognitiva non lunico tipo di intelligenza. Esiste
anche quella emotiva, che oggi uscita dallombra. Perch? Siamo
di fronte alla crisi del razionalismo? Del patriarcato? O alla fine
di unepoca? Quanto meno, si annuncia la fine di modelli unici che
spiegano tutto e niente.
Gestire le proprie emozioni
l Conoscenza di s
l Padronanza di s
l Auto-motivazione
l Intuizione
l Creativit
l Rimessa in discussione
l Espressione delle proprie emozioni
Gestire le emozioni degli altri
l Conoscenza dellaltro
l Empatia: capacit di capire laltro
l Capacit di inuenzare il prossimo
l Gestione dei conitti
l Motivare il prossimo
l Capacit di farsi apprezzare
l Umorismo
Lintelligenza emotiva nel dettaglio
(Lintelligenza emotiva) la capacit di gestire le proprie emozioni e
quelle degli altri. Daniel Goleman
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Che cos unemozione?
Definizione
l una scarica di energia fisica!
l una reazione interiore a una modifica dellambiente
circostante.
l un completo cambiamento di stato (corpo, cuore,
intelletto).
l la preparazione a una reazione, azione e/o comuni-
cazione che sia (e-motion: in inglese, messa in moto).
l un regolatore dellomoestasi (lequilibrio instabile della
vita).
Caratteristiche dellemozione
l La sua curva asimmetrica: sale rapidamente e scende
lentamente.
l Qualsiasi emozione destabilizzante (perfino la gioia!).
l La maggior parte delle emozioni negativa, cio sgra-
devole.
l Secondo Charles Darwin, le emozioni sono innate, uni-
versali ed espressive.
l Esistono decine di emozioni e di stati emozionali.
l Secondo Paul Eckman, si contano 4 (+2) emozioni fon-
damentali: la paura, la collera, la tristezza e la gioia (+ lo
stupore e il disgusto).
l Le altre emozioni sono derivate o composte (come per i colori, dove i tre primari
permettono di comporre tutti gli altri).
l Lo stress uno stato emozionale complesso (eccitazione, paura e collera).
Differenze emozione / sentimento
l Lemozione dura poco (qualche secondo, minuto od ora).
l Il sentimento dura pi a lungo (mesi, anni). Ha una cur-
va generalmente progressiva e lenta. Serve a rinforzare le
relazioni tra gli esseri umani.
l Tutti gli animali provano emozioni, ma solo i mammiferi
hanno sentimenti.
l Esistono due sentimenti di base: lamore e lodio, gli altri
sono derivati o composti. Per esempio, lamicizia, la com-
plicit e la simpatia sono derivati dellamore.


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Differenze sensazione / emozione / pensiero
l La sensazione circoscritta al corpo (percezione fisica) e dura solo pochi secondi.
Esempi di sensazioni: freddo, caldo, distensione, tensione, piacere,
dolore...
l Lemozione una reazione globale, coinvolge cuore, corpo,
mente.
l Il pensiero pi sottile: un flusso dinformazioni.
Capire le emozioni
Due processi operano simultaneamente: uno passivo e uno attivo.
Il processo passivo
(subiamo un evento)
Equilibrio instabile
Si origina levento
Interpretazione dellevento
Emozione (o emozioni)
Reazione
(azione o comunicazione)
Sfogo
Ritorno allequilibrio
Il processo attivo
(inneschiamo un evento)
Bisogno
Desiderio
Azione o comunicazione
Risultato
Confronto (soddisfazione?)
Emozione (o emozioni)
Azione e/o espressione
(corporale o verbale)
Nuovo


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Per sintetizzare
l Sensazione
l Emozione
l Pensiero
(La durata proporzionale alla lunghezza)
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Riconoscere le emozioni
Per potere agire sulle emozioni bisogna innanzitutto riconoscerle. Charles Darwin
stato il primo a dimostrare (molto tempo prima di Paul Eckman) che le emozioni si
manifestano allo stesso modo in tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro
origine, dal sesso, dallet o dal livello sociale. Detto in altri termini: la manifestazione
delle emozioni universale e naturale.
Come si esprimono le emozioni?
Si esprimono essenzialmente tramite il corpo pi che a parole (che rappresentano circa
l8% della comunicazione). Pi esattamente, le emozioni si esprimono attraverso tre
canali:
l lespressione del viso;
l la voce;
l i gesti e il comportamento.
Le emozioni fondamentali sono:
l la paura: tensione, rigidit, nervosismo, fuga, stretta allo stomaco, sudore;
l la collera: sopracciglia aggrottate, aria accigliata, mascella serrata;
l la tristezza: sguardo basso o sfuggente, occhi lucidi, lacrime o voglia di piangere;
l la gioia: sorriso, riso, loquacit, umorismo, canto, ballo;
l lo stupore: bocca aperta, occhi sgranati, paralisi;
l il disgusto: labbra serrate con gli angoli rivolti verso il basso, indietreggiamento.
Usare le emozioni
Gli occidentali generalmente si ritengono razionali, cartesiani, logici... In realt, tutti
gli esseri umani sono allo stesso tempo sia razionali sia emotivi; in proporzioni varia-
bili, certo, ma il nostro motore lemozione: la ragione un freno o una giustificazione
a posteriori.
Le altre emozioni sono:
l lo stress l la frustrazione
l la noia l la nostalgia
l linvidia l la gratitudine
l il rancore l la ducia
l limbarazzo l lumiliazione
l la vergogna l il disprezzo
l il disdegno l la erezza
l lillusione l il senso di colpa
l la malinconia l labbandono (sentirsi abbandonati)
l lentusiasmo l il colpo di fulmine (ma non lamore)
l la maldenza


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Dello stesso autore,
in questa collana,
La PNL.
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Come gestire le proprie emozioni?
Dal momento che le emozioni sono energia e, pi precisamente, uno scambio di ener-
gia, ci destabilizzano. Le possibilit sono due: contrastarle o assecondarle.
Contrastare le emozioni
l Negarle.
l Criticarle / sminuirle.
l Schiacciarle / dominarle.
l Passarci sopra.
l Farsi violenza.
pi facile gestire
unemozione che uno stato emotivo.
Assecondare le emozioni
l Scoprirle.
l Riconoscerle.
l Accettarle.
l Ascoltarle.
l Lasciarsi permeare.
l Esprimerle a parole e/o a gesti.


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Franck Boston Fotolia.com
Conseguenze
l Le emozioni non scompaiono pi (non possibile sopprimerle).
l Continuano ad aumentare e diminuire.
l Si accumulano nel cuore e penetrano nel corpo (chimicamente).
l Agiscono trasformando il corpo. Emozione c tensione muscolare c tensione ossea:
ci che non si esprime... si imprime nella carne!
l Aspettano il loro momento ed esplodono (la famosa goccia dacqua!).
l Unemozione negata si trasforma in uno stato emotivo:
c la paura si trasforma in ansia e in angoscia (paura senza oggetto);
c la collera si trasforma in rancore (collera fredda, differita, interiorizzata);
c la tristezza si trasforma in depressione.
l Col tempo, le emozioni possono diventare tratti della personalit:
c la paura rende timidi;
c la collera rende irosi;
c la tristezza sfocia nella depressione.
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Conseguenze
l Le emozioni non si accumulano pi.
l Passano.
l Diminuiscono.
l Si esteriorizzano.
l Scompaiono.
l Si trasformano in modo positivo.
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2013 a osvaldo serrao
A cosa servono le emozioni?
Un ruolo fondamentale
A lungo si creduto che le emozioni non servissero a niente se non a turbarci, fino a
quando per caso non si scoperta la loro utilit. Conoscendo lubicazione della zona
delle emozioni nel cervello, si potuto infatti osservare che chi ha subito una lesione
accidentale in quellarea non pi in grado di prendere decisioni. Non riesce a scegliere
tra due vestiti, due piatti o due semplici attivit. Il ruolo delle emozioni evidente:
preparare la decisione (lazione o la reazione) sradicando in noi la neutralit degli eventi
(i fatti sono neutri, le nostre reazioni non lo sono mai). Le emozioni
sono quindi reazioni violente, dei flash che subiamo e che (in un
primo momento) ci lasciano poco margine di manovra.
Per alcuni (tra cui Darwin), lemozione al servizio della soprav-
vivenza, non della nostra comodit: lemozione ci obbliga a reagire,
a cambiare stato, che ci piaccia o no. quindi un efficace mezzo da-
dattamento. Dopo Darwin stato dimostrato che il circuito emotivo
pi breve di quello intellettivo. Le emozioni (come la paura, per
esempio), insomma, ci impongono rappresentazioni e decisioni (per
esempio la fuga).
Lemozione: serva o padrona?
Il fatto che, in un primo momento, subiamo le nostre emozioni non significa che non
dobbiamo gestirle, anzi, vero il contrario. Possiamo, e dobbiamo, addomesticarle,
usarle, gestirle, ovvero controllarle, alleggerire il loro impatto per non reagire in
modo meccanico.
Le emozioni sono state spesso considerate alla stregua di riflessi innati. vero solo
in parte: non dobbiamo dimenticare la dimensione acquisita e appresa dellemozione.
Alcune emozioni complesse (il pudore, lonore) sembrano pi o meno sviluppate a se-
conda che la societ disponga di un ventaglio linguistico pi o meno largo: se la parola
non esiste in una certa cultura, lemozione corrispondente rischia di non svilupparsi.
In generale, leducazione ci obbliga progressivamente a controllarci e a controllare
le nostre pulsioni ed emozioni. la prova che possiamo agire su di loro. Resta da ca-
pire fino a che punto e, soprattutto, come. Bisogna quindi assolutamente sapere da che
cosa dipende lemozione.
Vuk Vukmirovic Fotolia.com
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La valutazione, la chiave dellemozione?
Lemozione non autonoma, una reazione a qualcosa. Cos che la scatena? Contra-
riamente a quanto si potrebbe pensare, non direttamente la realt ma la nostra rappre-
sentazione (immagini mentali, convinzioni) della stessa. Secondo Klaus Scherer, la real-
t (neutra) viene filtrata dal nostro sistema nervoso e dal nostro sistema di valutazione
che la colorano e le attribuiscono un valore (positivo o negativo, piacevole o spiacevole).
Le 4 tappe della valutazione
Secondo Klaus Scherer, la valutazione attraversa 4 tappe:
1/ La rilevanza: levento ci riguarda (direttamente o meno)?
2/ Le implicazioni: quali sono le conseguenze (+ o -) per noi?
3/ La capacit: abbiamo modo di fronteggiarlo?
4/ Il significato: quale senso ha o pu avere per noi questo evento?
Per gestire le proprie emozioni, bisogna modificare la propria interpretazione e le pro-
prie valutazioni. Per esempio, il modo pi semplice e pi efficace per combattere il di-
sfattismo e la mancanza di fiducia in s stessi diminuire le pretese su di s e sul proprio
perfezionismo. Ma non si sfugge cos facilmente al proprio ego
Per illustrare il concetto di valutazione, prendiamo il caso dello stress:
Sentite parlare di crisi dai media.
1) Se pensate che la cosa non vi riguardi, non c alcuna ragione di stress.
Se vi sentite coinvolti, avete superato la prima tappa.
2) Se le conseguenze sono nulle o deboli, il processo si ferma.
Se le conseguenze possono essere gravi, avete superato la seconda tappa.
3) Se siete sicuri di potercela fare, il processo si ferma.
Se non siete sicuri di potercela fare, superate anche la terza tappa e cominciate a essere
stressati.
4) Se questo evento per voi non ha senso, lo stress dura o aumenta.
Se questo evento per voi ha senso o voi gliene date uno, ve ne appropriate e lo stress dimi-
nuisce.
In conclusione:
Sensazioni + Informazioni + Interpretazione c Emozioni.
1. Realt
2. Segni e segnali
3. Valutazione
4. Valore (+ o -)
5. Emozione (o emozioni)
1. I fatti
2. Rumori, suoni, odori
3. Confronto
4. (S)piacevole
5. Paura / Gioia
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Il ruolo delle emozioni nellimpresa
Decidere
Ogni scelta soggettiva e poggia su valori che sono per loro stessa natura completa-
mente arbitrari (la qualit non un criterio migliore del prezzo o dellergonomia, per
esempio), con buona pace dei tecnocrati del processo decisionale che si trincerano dietro
i numeri e linformatica.
Vendere, comprare, negoziare
Commercianti e venditori, pubblicitari e professionisti del marketing lo sanno da sem-
pre: comprare un atto prevalentemente soggettivo, perfino se lacquirente cerca (a
posteriori) di giustificare la propria scelta con calcoli complicati e formule complesse.
Non si compra senza emozione.
Gestire
Ma non tutto. I manager utilizzano quotidianamente lemozione (pi o meno bene).
Il loro compito infatti far lavorare quindi motivare i loro collaboratori. E che cos
la motivazione se non unemozione?
Formare e imparare
Anche i formatori, i professori, i conferen-
zieri e gli educatori usano lemozione in ogni
momento, cos come tutti quelli che mode-
rano le riunioni. Non si ascolta, non si impara
e non si ricorda se non quel che ci tocca emotivamente. Lemozione la chiave della
memoria, quindi dellapprendimento, e la noia il suo peggior nemico.
Lavorare in team
Ogni lavoratore, qualunque sia il suo livello, prova e suscita emozioni, ancor di pi se
lavora in gruppo perch lemozione al tempo stesso unenergia e un regolatore di
energia. Le emozioni sono indispensabili per una buona coesione del team: limportante
che circolino senza accumularsi, se no esplodono!
Comunicare
ora che imprese e manager imparino a gestire le emozioni, perch sono il cuore della
comunicazione e dellinfluenza (che non ha niente a che fare con la manipolazione).
Creare
E i creativi? Sono immersi nellemozione,
perch la usano per creare oggetti che de-
vono suscitare emozioni negli altri.
Riabilitare lemozione
Camminiamo su due gambe, guardiamo con due occhi... questa polarit che ci permette allo
stesso tempo di fare confronti e stare in equilibrio. Cosa aspettano le imprese a sfruttare questi
due poli, la ragione e lemozione?
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Lintelligenza emotiva , se non la chiave,
certo almeno una chiave essenziale per
comunicare, riuscire nella vita e avere
successo. Lemozione infatti ci che
regola i nostri scambi con gli altri e
con noi stessi. il cambio della nostra
personale automobile, che ci permette
di adattarci ai cambiamenti, di frenare
(la paura) o accelerare (lo stress),
e addirittura di imporci o di combattere
(la collera).
Patrice Ras esperto di
comunicazione, sviluppo personale e
gestione delle emozioni: stress, paura,
senso di colpa, collera, indecisione,
tristezza terapeuta, coach e
consulente del lavoro ed specializzato
in comunicazione non verbale
(linguaggio dei gesti, morfopsicologia).
Antonio Vallardi Editore s.u.r.l.
Gruppo editoriale Mauri Spagnol
Titolo originale:
Lintelligence motionelle
A cura di Maria de Toni
2010 Editions Jouvence, S.A.
www.editions-jouvence.com
info@editions-jouvence.com
2012 Antonio Vallardi Editore,
Milano
www.vallardi.it
Questopera protetta dalla Legge sul diritto dautore.
vietata ogni duplicazione, anche parziale, non autorizzata.
ISBN 978-88-7887-955-3
Scoprire lessenziale su un argomento in
poche pagine, capirlo, farlo proprio, trovare
spunti di riflessione per andare pi a fondo.
la scommessa di questa collana che si
avvale dellaiuto di autorevoli specialisti
e pedagoghi, capaci di sintetizzare le loro
conoscenze per metterle alla portata
di tutti.
Vi auguriamo una lettura che vi arricchir...
in un batter docchio!
Titoli della collana
1. Alessandra Moro Buronzo - Omega 3
e Omega 6
2. Patrice Ras - Lintelligenza emotiva
3. Yves Ponroy - Le 7 regole di base
per dimagrire e non riprendere peso
4. Patrice Ras - La PNL
d cchio
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2013 a osvaldo serrao
L'intelligenza emotiva
Patrice Ras
ISBN: 9788878879553
Copia data in licenza a
osvaldo serrao
Questa pubblicazione stata acquistata il 27 agosto 2013
su IBS
Codice cliente: 1818527
Codice transazione: 105889119788878879553
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pertanto non consentita la sua diffusione, copia o riproduzione se
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