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La Storia, le fonti, gli uomini.

Gli uomini hanno sempre amato raccontare e

raccontarsi storie. Queste storie con la s minuscola sono diventate prima miti, e poi resoconti e cronache.

Quando queste prime storie sullorigine del mondo,

della propria trib, degli di, degli antenati, sul perch dei fatti della vita, del ciclo delle stagioni e del tempo, ecc sono diventate famose presso un popolo e comunemente conosciute, si parla di miti (=racconti). Il mito diventa un modo, spesso simbolico, ma percepito come vero e reale, per spiegarsi il perch delle cose. Il mito sempre orale, ossia passato di voce in voce, da padre a figlio, oppure da maghi-sciamani e religiosi che spesso sono anche poeti e custodi delle leggende.

A un certo punto gli uomini scoprono la scrittura

(nasce in pi luoghi e culture un sistema di rappresentazione grafica di suoni e/o concetti: Mesopotamia, Asia, Centroamerica, Egitto). Prima nascono i simboli per indicare i numeri e poi un rozzo sistema simbolico per indicare le cose: le prime testimonianze risalgono a circa 7.000 anni prima di Cristo al centro della Yugoslavia. Poi nascono sistemi grafici per riprodurre suoni della lingua: in Mesopotamia le prime forme di scrittura sono nate e si sono sviluppate tra il 3.800 a.C. e il 2.600 a.C.

quando queste storie vengono trascritte che nasce la

Storia con la S maiuscola. Questo perch si iniziano a registrare in modo permanente e stabile fatti, informazioni, leggi e credenze.

Naturalmente il passaggio

dalle storie alla Storia graduale, lento, spesso inconsapevole. Di fatto ogni popolo ha tenuto una memoria prima orale e poi scritta, via via sempre meno simbolica e sempre pi precisa dei fatti importanti (successioni di re, calamit naturali, guerre, spostamenti, conquiste, eventi degni di interesse o meraviglia).

Insieme con questo lavoro di raccolta, registrazione e

conservazione delle informazioni sui fatti del passato, progredivano nelle civilt le tecniche di misurazione del tempo e la creazione di calendari sempre pi precisi.

Lentamente, cos come si era formata la Storia,

nacquero figure specializzate di cronisti, studiosi e custodi delle informazioni. Inizialmente tutte queste persone erano quasi sempre religiosi e sacerdoti. Poi nacquero, da Roma antica in gi, storici laici istruiti.

Non certo un caso che la figura professionale del

cronista (= colui che registra i fatti storici) spesso coincidesse con quella del religioso, o della persona che avendo compiuto studi religiosi fosse abbastanza istruita da saper leggere e scrivere; oppure fosse un notaio o giudice; oppure fosse un letterato (poeta e scrittore in prosa). Spesso, anzi, nel Medioevo e per tutta lepoca moderna poteva capitare che uno stesso cronista fosse un religioso, un poeta e un esperto di legge o una figura a cavallo di queste (come Dante, Petrarca, o Paolo Diacono) e che spesso si mescolassero letteratura e storia. Si credeva anzi che lo storico dovesse essere anche un buon letterato.

fra Rinascimento (XV-XVI secolo) e Ottocento che la

Storia, da semplice raccolta di fatti e curiosit (cronaca) diventa una vera e propria scienza, con un metodo, una discussione sulla verit dei fatti narrati, una ricerca organizzata e critica delle testimonianze.

Studiosi come Lorenzo Valla, Gianbattista Vico (che ha

gettato le idee per la Storia come scienza nuova dei fatti umani), Henry Pirenne, Henry Irenee Marrou, e tanti altri hanno creato la storia come disciplina a parte, scientifica e soggetta a discussione e verifica presso le universit e gli esperti.

Con questi studiosi nata la Storia come ricostruzione dei fatti

attraverso lo studio, lanalisi e la critica delle fonti e le conoscenze di altre discipline (Archeologia, Statistica, Storia dellArte). Che cosa sia una fonte storica lo vedremo nella prossima lezione.

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