IL CONTINENTE MU:
REALTA, MITO O INVENZIONE?
UNINDAGINE STORICA
Relatore:
Prof. Marco Ciardi
Correlatrice:
Prof.ssa Sandra Linguerri
Tesi di laurea di:
Carmela Gabriele
Matricola 352854
INDICE
INTRODUZIONE .............................................................................. 3
1
IL PANORAMA SCIENTIFICO
LA FINE DI MU ................................................................... 79
3.1 Il mito dell antica civilt scomparsa .................................. 79
3.2 Le falsificazioni ...................................................................... 86
3.3 Lapproccio storico alla verit .......................................... 101
INTRODUZIONE
Della storia delluomo si dispone di una storia documentata che
abbraccia solo le ultime poche migliaia di anni, e che per di pi
non sono sufficientemente note. La presenza di tutta una serie di
miti tramandati in forma scritta e orale presso popoli cos diversi
e lontani tra loro, correlata a una grande quantit di altri fattori
probanti appartenenti ai pi diversi campi della ricerca scientifica
e umanistica, ha posto una serie di interessanti interrogativi a
storici, archeologi e studiosi di storia comparata delle religioni,
portando alcuni ricercatori a interpretare letteralmente queste
narrazioni come la descrizione di fatti di gravit e portata
mondiale, realmente avvenuti agli albori della civilt.
Il mito e la leggenda di un favoloso continente perduto, sommerso
dalla furia delloceano dopo terribili sconvolgimenti geologici,
culla primigenia e tomba stessa di unantica e misteriosa civilt
madre, accompagna e affascina da millenni luomo, impegnato nel
corso della propria evoluzione civile, scientifica e tecnologica.
Molte fonti letterarie e tradizioni orali provenienti da varie parti
del mondo hanno tramandato le drammatiche reminiscenze della
fine di una terra e di una civilt che la scienza e la storia ufficiale
ignorano e negano.
Nelle rivelazioni fatte a Solone dai sacerdoti egiziani di Sais su
Atlantide e successivamente riportate da Platone nel Timeo e nel
Crizia, alle antiche tavolette ideogrammate riferentisi a Mu e
nascoste negli antichi templi dellIndia o conservate in
inaccessibili monasteri tibetani, si trovano riferimenti allantica
esistenza di terre leggendarie, vere e proprie fucine di civilt dalle
Fig. 1
10
11
Churchward J. (1991), The Lost Continent of Mu, BE Books , U.S.A. (ed. or.
12
Fig. 2
13
14
1.2 Limpronta di Mu
Una vecchia leggenda delle Caroline racconta:
Un giorno molto lontano giunsero a Ponapo, su strane barche
luccicanti, alcuni stranieri bianchi. Essi non parlavano la nostra
lingua, ma avevano con s genti della nostra razza, con le quali ci
potevamo intendere, anche se il loro idioma era alquanto diverso
e anche se da tempo avevano adottato i costumi degli stranieri.
Questi ultimi narravano bellissime favole d'una terra che si
sarebbe estesa l dove il mare, e d'edifici meravigliosi, e di
15
16
Fahrestack
nell'isola
di
40
costituisce
un
archeologico:
testimonianza
regione
del
d'una
continente
scomparso di Mu".
Nel 1886 lesploratore francese Augustus Le Plongeon (18261908), pubblic nel suo libro Sacred mysteries among the Mayans
and Quiches una traduzione del codice maya allora noto come
Troano (in quanto appartenuto a Juan Troy Ortolano) e oggi
considerato come una delle due parti del Codice Tro-cortesiano
conservato a Madrid.
Questo il passo della traduzione di Le Plongeon:
Nellanno 6 Kan, l11 Muluc del mese di Zac, si verificarono
spaventosi terremoti che continuarono fino a 13 Chuen senza
interruzione, Il paese delle colline di terra la terra di Mu fu
perduto. Due volte sollevato, scomparve nella notte, dopo essere
stato costantemente attaccato dai fuochi del sottosuolo. Le forze
17
Churchward J. (1991), The Lost Continent of Mu, BE Books , U.S.A. (ed. or.
1926), p. 71.
18
Darwin C. (1965), Sulla Origine delle Specie, trad. italiana della 1ma
19
Gli Incas e i Maya dei tempi preistorici erano gli ultimi membri di
una civilt precedente che stava estinguendosi. []
I documenti pi antichi dellumanit sono proprio qui, nel
continente di questi lontani antenati, che fu una delle prime
colonie di Mu. [] Documenti in Tibet, antichi oltre 70.000 anni,
dimostrano la comunicazione esistente con il Sud America cos
come con la Cina, lEgitto, lIndia e lAfrica. []
Quando Mu affond ed emersero per la prima volta le montagne,
luomo degener nella ferocia dalla quale emerse la nostra
attuale civilt.7
Churchward J. (1991), The Lost Continent of Mu, BE Books , U.S.A. (ed. or.
1926), p. 11.
20
21
22
del
stazionati
in
Bengala
India.
Si
di
soccorso
in
11
Fig. 5
Griffith Percy T. (2004), My friend Churchey and his sunken island of Mu:
23
12
24
stessa terra scomparsa. Tali tavolette erano solo dei resti di una
vasta collezione situata in uno dei 7 Rishi dellIndia, e si credeva
che la maggior parte di queste fossero andate perdute.
Dopo sei mesi di tentativi del colonnello per convincere lamico
sacerdote a mostrargli i tesori nascosti, e dopo sei mesi di rifiuti, il
sacerdote cedette alla richiesta e una sera si present con due
delle antiche tavolette. Il colonnello racconta di quel momento di
incredibile felicit, in cui esamin curioso le tavolette d'argilla
nascoste per un cos tanto tempo. Erano scritte nei caratteri della
stessa lingua morta che aveva studiato con lamico, e entrambi
credevano
fermamente
che
fossero
documenti
autentici
provenienti da Mu.
Poich la storia si interruppe brutalmente nel punto pi
interessante sulla seconda tavoletta, non potendo trattenersi dalla
curiosit di conoscere il seguito, persino il sacerdote annu per
continuare le ricerche. E fu cos che le tavolette furono estratte
tutte dal luogo segreto in cui erano conservate.
Seguirono mesi di intensa concentrazione nella traduzione delle
tavolette. Gli scritti descrivevano in dettaglio la creazione della
terra e delluomo, e il luogo dove per primo esso apparve: l'isola
scomparsa di Mu.
Churchward racconta di come avessero letteralmente riportato
alla luce dei segreti di grande importanza per l'elaborazione
delleterno dilemma, la nascita delluomo, e cos si convinse a
cercare le altre tavolette perdute, purtroppo senza successo,
portando lettere di raccomandazione ai sommi sacerdoti di tutta
lIndia che in ogni circostanza lo rimandavano indietro con
freddezza e sospetto. Ognuno di loro avrebbe dichiarato di non
25
26
Fig. 6
Tabella con alcuni Glifi dei Nacaal. Dal libro I Simboli Sacri di Mu di
J. Churchward.
27
Fig. 7
28
29
30
31
32
Fig. 8 Mappa del 1926, dal libro The Lost Continent of Mu, Motherland of Man,
di J. Churchward.
33
1.4 Mu esoterica
Molto presto, come gi era accaduto per Atlantide, Mu assunse
una dimensione extra-fisica ed esoterica. Ma prima di arrivare a
Mu, sia studiosi sia scrittori di leggende parlano di un altro
continente sommerso: la leggendaria terra di Lemuria, la culla
delluomo.
Prima di Atlantide, sommersa dalle grandi onde dell'oceano
Atlantico, e di Mu, altro continente perduto disgregato da migliaia
di vulcani della zona del Pacifico, il vasto continente di Lemuria
aveva ospitato i primi fra gli uomini.
Quando Philip L. Slater, zoologo inglese del XIX sec., parler di un
terzo continente perduto, la vicenda di Mu inizier a complicarsi.
Slater imposter il proprio lavoro sulla base di analogie
34
acquis
una
mondo
intero
alla
Fig. 10 Helena Petrovna Blavatsky.
35
mediante
lesercizio
della
volont,
di
spostare
13
Rosacroce.
36
frattempo
altri
occultisti
avevano
spostato
Lemuria
37
passato,
inclusa
Atlantide.
Molto meno note furono
le descrizioni di Cayce di
una civilt precedente:
l'Impero
di
nell'Oceano
Pacifico
Mu
o
disse
era
che
38
Cayce E. (1998), Edgar Cayce on the Akashic Records: The Book of Life, Are
Pr, U.S.A.
39
40
2 IL PANORAMA SCIENTIFICO
DEL XIX SECOLO
41
42
43
delineava
una
genealogia evoluzionistica di
tutti gli esseri viventi, in
particolare sosteneva che gli
antenati pi remoti dell'uomo
fossero dei primati originari
di una terra, oggi sommersa,
fatti
di
ordine
l'Africa
meridionale
fossero
44
45
dell'origine
dell'antichit
(questione
dell'uomo
che
Darwin
l'anno
successivo
Alfred
attualmente
abitata
dai
Lemuridi,
allora
dobbiamo
46
47
sua
opera
questa
che
l'ipotesi
provata
dai fatti.
L'idea
di
una
continua
48
approfondita
teoria
dell'evoluzione
all'inizio
49
50
51
quindi,
una
nuova
confutazione
della
teoria
recente
risalire
al
doveva
periodo
il
narrato
diluvio
dalla
Bibbia.
Fig. 16 Il volume del testo biblico,
in ebraico.
.
52
16
Laterza, Bari.
17
Macmillan, Londra.
18
Berkeley.
53
1923, "che leggende su una grande alluvione in cui quasi tutti gli
uomini perirono sono ampiamente diffuse in tutto il mondo. Storie
di cataclismi cos spaventosi sono certamente favolose, ma
possibile e anzi probabile che sotto un guscio mitologico molti di
questi racconti possano nascondere un nucleo di verit: vale a dire
che possano contenere reminiscenze di inondazioni che realmente
colsero di sorpresa particolari regioni, ma che quando furono
tramandate come tradizioni popolari sono state ingrandite e sono
diventate catastrofi su scala mondiale.
Gli studiosi insistono ancora oggi a vedere le storie del diluvio
come memorie ampiamente distorte ed esagerate di disastri
locali realmente verificatisi. Non esiste una leggenda unica sul
Diluvio, ma un insieme di tradizioni cos diverse che non possono
essere spiegate n con una sola catastrofe generale n con la
disseminazione di una sola tradizione locale. Le tradizioni sul
Diluvio si trovano presso quasi tutti i popoli, principalmente
perch le inondazioni sono perlopi le pi universali di tutte le
catastrofi geologiche.19
Non tutte le principali correnti di pensiero accademiche seguono
questa linea, ma tra coloro che non la seguono sembra sussistere
un accordo generale per cui quasi ogni spiegazione (per quanto
stravagante) pi accettabile della semplice interpretazione
letterale del mito dell'inondazione.
"Il mito una metafora una proiezione cosmogonica dei dettagli
salienti della nascita dell'uomo allo stesso modo in cui ogni
19
54
Berkley.
55
56
57
Wegener,
meteorologo
astronomo e
tedesco,
il
quale
Entstehung der Kontinente und Ozeane), trad. dal tedesco di Clara Giua,
Torino: G. Einaudi, Tip. L. Rattero.
58
smembr
blocco
di
questo
terra
determinando lo spostamento
successivo dei suoi frammenti.
Fig. 18 James Hutton.
.
59
60
61
ad
adattarsi
allarea
sottostante
rimpicciolita
62
63
congetturato
da
Wegener
chiam
quello
64
65
66
67
68
desueti e insostenibili. Ci
testimoniato nel tempo
dai buoni livelli di vendita
dei numerosissimi titoli
del settore pubblicati in
Italia
da
vari
editori,
sui
generis
Sugar
(poi
69
con
l'URSS
licenziato
perch
filosovietico),
70
I libri di Kolosimo sono pieni di scienziati russi, bulgari, tedescoorientali: Il professor Alexei Kasanzev, Kardasev scrive, Il
biologo sovietico A. Oparin Il sovietico Nikolai Brunov scrisse gi
nel 1937, Viaceslav Saitsev, il noto filologo dell'Accademia delle
Scienze bielorussa e cos via.
Oggi pu suonare grottesco tutto ci, fa sorridere o portare a
formulare ipoesi estreme come "Kolosimo agente del blocco
orientale, incaricato di diffondere in occidente strane teorie, per
loschi fini di guerra psicologica". Forse la questione era pi
semplice: leggendo quelle lingue aveva accesso a quel materiale, e
ai suoi lettori la cosa piaceva.
Kolosimo colm un buco, una lacuna, una gigantesca nicchia di
immaginario e mercato editoriale. In quell'epoca iperideologizzata, gli intellettuali avevano decretato la morte del
romanzo. Non per questo si era estinto il bisogno di romanzesco:
Kolosimo intercett la voglia di viaggio e di mistero che pervadeva
tutto l'occidente (gli UFO, il triangolo delle Bermude, Uri Geller
che piegava i cucchiaini con la forza del pensiero) e la dirott in
una direzione inattesa. Camuffando da saggi divulgativi le sue
narrazioni fantascientifiche, "Omega Jim" cre un grande
fenomeno di costume.
Kolosimo studiava il mistero, tematica abbastanza vaga, e forse,
scolasticamente poco interessante. Lo scrittore trascorse gli anni
della sua vita bolzanina a scrivere libri e confrontare documenti di
prima mano provenienti dalle biblioteche di mezza Europa, per
dimostrare che il denominatore comune delle antiche civilt
misteriose conducevano ad Atlantide, lisola dellAntartide
inabissatasi per un cataclisma 12 mila anni fa e minuziosamente
71
descritta da Platone. Il
continente
oltre
Colonne
le
dErcole
cancellato
dal
primo
sulle
dalle
tracce
entit
72
73
pensiero
logico.
La
pseudoscienza,
invece,
avanza
23
divulgatore
tratteggia
personalit
scienziato,
matematico e
scientifico
innanzitutto
la
dello
che
pu
pseudoanche
Fig. 23 Martin Gardner.
23
74
ma
ipotesi
interpretative
similari
riemergono
periodicamente; talora sostenute da vere e proprie organizzazioni, capaci di ottenere un consenso quasi fideistico da parte di
ampi gruppi di credenti.
Gli esempi citati nel libro di Gardner sono innumerevoli e
comprendono particolari teorie astronomiche (terra cava, fisica
lawsoniana),
fisiche
extrasensoriale),
(rabdomanzia,
mediche
(culti
psicocinesi,
medici,
mode
percezione
alimentari,
75
76
77
78
LA FINE DI MU
anche
problematiche
ermeneutiche
specificamente
24
79
80
di
fenomeni
naturali
incomprensibili),
G.B. Vico, Filosofia della mitologia di F.W.J. Schelling; Filosofia delle forme
psicanalitici circa la materia, da Freud in poi (la teoria degli archetipi ecc.)
81
82
Marrone 2002, pp. 148-167 (analisi del mito delle gesta di Asfiwal, diffuso
presso gli indiani nordamericani Tsimshian) e di Dumzil, ibidem, p. 168-
83
174 (in cui si introduce anche la questione della distinzione tra favola e
mito).
29
84
85
3.2 Le falsificazioni
Porsi un simile problema lecito quando si vanno a prendere in
considerazione le personalit che hanno divulgato verit
misteriose. Ma una dichiarazione di falsit non attesta la reale
falsit di un documento, e non corretto affermare che si tratti di
falsi a priori.
Neppure oggi, seppure con l'ausilio di un computer, sarebbe facile
realizzare un libro falso in copia unica. Ma il critico inglese
William Emmer Coleman ci rivela come la Blavatsky non era
nuova a simili imprese, affermando che in "Iside rivelata" ella cita
almeno 1500 testi inventati.
Notevole invece appare il parallelismo con le Tavolette di Naacal
viste e tradotte dal solo James Churchward e delle quali egli stesso
non fu in grado di provare lesistenza. Seppure c chi sarebbe
disposto a giurare di aver visto le tavolette originali.
Churchward generalmente ritenuto un impostore. Tuttavia la
leggenda di un continente-impero scomparso, nell'area del
Pacifico, fa parte di numerosi racconti mitologici. Se ne trovano
tracce
nella
mitologia
polinesiana
in
quella
indiana.
86
87
d'ogni
genere,
l'oceano
invase
la
terraferma
88
89
L'interesse
del
pubblico
nei
confronti
viaggi
turistici
organizzati,
T-shirt
un
illimitato
90
91
precise
osservazioni
satellitari)
un
continente
scoperto
degli
antichi
documenti
riferiti
31
92
93
32
2009, p. 153-165.
94
chi
Churchward,
ha
commentato
qualcuno
ha
di
Niven
sarebbe
paragonabile a un archeologo
95
del futuro che volesse far derivare la descrizione della storia degli
Stati Uniti dallesame di un migliaio di Barbie.
Il libro di Tony Earll, Mu Revealed, che diede la notizia della
sensazionale scoperta nel 1959 nel sito archeologico messicano di
alcuni antichissimi rotoli contenenti la trascrizione del diario di
un quattordicenne muviano di nome Kland, e che egli avrebbe
portato con s quando, attorno al 21.050 a.C., emigr dalla sua
madrepatria Mu (i nuovi testi la chiamano Muror) nelle colonie
dellAmerica Centrale, specifica che il merito del sensazionale
rinvenimento va attribuito allarcheologo Reesdon Hurdlop.
Lautore della burla, come si seppe in seguito, fu Raymond
Buckland, un noto esperto di storia della stregoneria.
Mu revealed svela cos la vera essenza di Mu: una messinscena.
Il tema della falsificazione documentale 33 un tema che si
intreccia facilmente con le modalit di costruzione di uno pseudomito. Questultimo, specialmente
quando viene presentato per la
prima volta, necessita anzitutto di
essere
avvalorato
con
la
linguistico,
ossia
delle
vicende
cruciali
Fig. 25 Mu Revealed,
di Tony Earll.
96
97
sul
piano
della
falsificazione
documentale
Milano, p. 16-18.
98
35
99
lopinione
di
Aristotele)
sembrino
suffragare
questa
100
(e
necessariamente
in
modo
settoriale
101
l'esistenza
di
molteplici
verit,
essi
102
non
nonostante,
Peter
F.
Strawson
convinto
che,
37
103
104
and Theory".
105
106
40
107
radicali
(come
Ankersmit)
rispondono
108
109
110
ecc.)
che,
quanto
sembra,
saturano
111
41
42
Ginzburg C., Checking the Evidence: The ]udge and the Historien, cit. , p.
84 .
43
112
rispetto
allo
storico,
perch
egli
non
osserva
113
114
115
possono
comunemente
riconosciute
in
una
data
comunit
comunicante.
Il filo garantito dalle fonti, che legano il racconto al passato,
troppo fragile perch si possa accostare il racconto alla realt. Il
filo non trasmette l'immagine (la mappa, il modello) del passato,
ma soltanto informazioni sparse concernenti fatti individuali. Le
totalit narrative vengono costruite (o devono essere costruite) in
accordo con le informazione di base e attraverso regole
metodologiche, sempre in un dato quadro della descrizione e non
conformemente alla realt (o a una struttura del passato accettata
prevalentemente come vera, perch ci sarebbe impossibile.
In questo assetto epistemologico e nel contempo narrativo
evidente che se non si vuole abbandonare il quadro del realismo
ci che sarebbe la negazione delle premesse fondamentali della
pratica storiografica e dell'opinione filosoficamente dominante
non resta come soluzione al problema della verit del racconto
storico che il realismo "interno " proposto da Putnam. La verit o
la falsit pu essere attribuita al racconto soltanto nel quadro di
una data descrizione.
116
una
maggiore
validit
del
racconto,
occorre
44
117
45
inviato a J. Topolski; Fritzman J. M., The Future of Nostalgia and the Time of
Sublime, in "Clio", 2 (1993); M. Chase, Ch. Shaw, The Dimension of
Nostalgia, in The Imagined Past: History and Nostalgia, a cura di M. Chase e
Ch. Shaw, Manchester University Press, Manchester.
118
119
120
CONCLUSIONE
Sei milioni di lettori di Bild non si possono sbagliare si leggeva
sul noto settimanale tedesco. Ovvero: chi acquista Bild daccordo
con le notizie riportate, con le tesi affermate e in generale con la
visione del mondo espressa dal giornale.
La scienza ufficiale sembra comportarsi come Bild. Trentamila fra
geologi, paleontologi, fisici, biologi ecc. che, dai tempi di Lyell e
Darwin, hanno portato alla conoscenza della storia del nostro
pianeta e della vita su di esso, non possono essersi sbagliati,
poich queste teorie determinano evidentemente la nostra visione
del mondo, e noi sembriamo generalmente accettarla.
Va notato tuttavia che i lettori di Bild assumevano poi ad
esempio in occasione delle elezioni un comportamento del tutto
diverso rispetto alla concezione del mondo propagandata dal
giornale. Anche la clientela della scienza ufficiale sembra
utilizzare quella stessa visione del mondo per poi prenderne le
distanze. Il procedimento logico, poich si possono prendere le
distanze soltanto da qualcosa che si conosce. Tutto ruota intorno
alle conclusioni tratte dai dati di fatto incontestabili: conclusioni
alternative, attraverso le quali i fatti incontestabili assumono un
altro significato.
Conclusioni alternative di questo tipo sono presentate da fruitori
della scienza ufficiale, autori come Velikovsky, che Einstein lesse,
affascinato e al contempo irritato, nei suoi ultimi giorni di vita, o
Tollmann, a malapena in grado di sostenere psichicamente
laudacia delle sue conclusioni, o H. J. Zillmer, un sobrio e gioviale
ingegnere civile. Questi e molti dei loro colleghi non hanno
preteso di scoprire una nuova scienza, quasi una mitologia privata
121
122
conclusioni
logiche,
conoscevano
la
verit.
Ma
il
scientifico
devono
essere
comunicati
attraverso
123
studiosi
di
estetica,
arte
cultura
si
confrontano
124
125
obiettivi
egocentrici,
che
spesso
nascondono
126
Integrazione.
127
128
BIBLIOGRAFIA
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York.
129
130
131
132
Ringraziamenti
Desidero ringraziare il Professor Marco Ciardi,
relatore di questa tesi, per la grande disponibilit e cortesia dimostratami, e
per tutto laiuto fornito durante la stesura. Soprattutto per le domande
che hanno indotto a proseguire una riflessione pi autentica
dellargomento trattato.
Un sincero grazie anche alle Professoressa Sandra Linguerri, correlatrice di
questa tesi, per il sostegno nonostante le difficolt.
Un sentito ringraziamento ai miei genitori, che, con il loro sostegno morale
ed economico, e soprattutto la loro pazienza, mi hanno permesso di
raggiungere lungo un cammino ondoso questo traguardo.
Ringrazio mia sorella Sabrina, che con il suo amore e le sue sfide, mi
riporta nel qui e ora, permettendomi di riprendere il mio posto mancato.
Desidero inoltre ringraziare la Biblioteca Bozzano-De Boni e tutto il suo
staff che mi ha calorosamente aiutato nelle ricerche.
Grazie a Oriana, per essermi stata vicina, sia nei momenti difficili
sia nei momenti felici. Senza di te non sarei arrivata qui, oggi.
Un ringraziamento finale a tutti i compagni di Viaggio, a tutti i compagni
dellAccademia del S, che ogni giorno mi permettono di specchiarmi,
affinch possa proseguire con maggiore consapevolezza e gratitudine
la mia Vita.
Grazie di Cuore. A tutti.
Con Amore,
Carmela
~ Bologna, 29 marzo 2012 ~
133