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di
Atlantide
LA PRIMA TRACCIA
Platone ne parlò per primo, rievocando una cronaca di Solone, uno dei sette saggi
dell’Antichità che raccontò d’aver udito da un sacerdote egizio: “ i era un’isola
situata davanti a quelle che voi (Greci) chiamate Colonne D’Ercole: era più
grande della Libia e dell’Asia riunite e da essa si procedeva verso altre isole che
formavano una sorta di ponte fino all’opposto continente… Nell’isola si formò un
grande e splendido impero che governava l’intera
isola e molte altre ed anche parte del continente…”
Il sacerdote proseguì descrivendo minuziosamente
città e porti atlantidei, imponenti opere
d’urbanistica e sfruttamento dell’agricoltura, nonché
evolutissime forme d’ordinamento sociale. Tanto era
importante la società atlantidea, quando gli altri
popoli erano ancora praticamente all’Età della
Pietra, che ci sarebbe da chiedersi seriamente da
dove essa provenisse.
In quel periodo, il grande saggio era stato accolto con favore dal Faraone Amasise,
protagonista di una politica fortemente filoellenica. A quel tempo, in Egitto
vivevano Greci provenienti da vari stati. Il sacerdote che dialogava con Solone,
probabilmente dedito al culto della dea Neith, affermò, tra l’altro, che riteneva i
Greci troppo giovani culturalmente in confronto al sapere egizio, proveniente da
un passato antichissimo.
1814 – Altra nave americana, la USS Wasp, scompare nel Mar dei
Sargassi in condizioni climatiche favorevoli alla navigazione.
1881 – Solo un anno più tardi, sempre nel Mar delle Azzorre, la nave
Austin avvista un veliero abbandonato, intatto ma privo di uomini a
bordo. Il comandante della Austin decide di lasciarvi alcuni marinai a
bordo. Sopravviene una di quelle tempeste brevi ed intense tipiche
della zona e le due navi perdono il contatto visivo… Ma quando la
Austin ritrova il veliero misterioso, gli uomini lasciati a bordo sono
scomparsi! Altri coraggiosi marinai salgono a loro volta sulla nave
maledetta per condurla la porto più vicino, ma dopo un’altra tempesta,
la nave scompare per sempre insieme al suo nuovo, improvvisato
equipaggio!
1947 – Il ricordo dei sei aerei scomparsi due anni prima è ancora
vivido e foriero di inquietanti interrogativi, quando nel luglio di
quell’anno, un Superfort dell’esercito statunitense, in volo per una
missione di ricognizione verso Palm Beach, scompare nel nulla. Anche
stavolta, altra imponente operazione di soccorso e niente risultati.
L’incubo comincia a farsi tangibile e la zona viene considerata ad alto
rischio…
QUALCHE IPOTESI