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La teriaca sergio ricciuti pagina 1

La teriaca
Storia di un farmaco
da Mitridate ai nostri giorni
Filippo Pericoli Ridolfini* e Sergio Ricciuti**
Sommario:
Abstract....................................................................................................................................... 2
Introduzione................................................................................................................................ 4
La Teriaca ................................................................................................................................... 5
Il Mitridato.................................................................................................................................. 7
La Teriaca di Andromaco............................................................................................................ 8
La vipera................................................................................................................................... 10
I trocisci .................................................................................................................................... 11
I componenti ............................................................................................................................. 12
Virt della Teriaca .................................................................................................................... 16
La Teriaca a Venezia................................................................................................................. 19
Preparazione della Teriaca......................................................................................................... 20
La Teriaca e le farmacopee........................................................................................................ 21
Le altre Teriache ....................................................................................................................... 23
Lenigma terapeutico della Teriaca............................................................................................ 24
Conclusioni ............................................................................................................................... 25
Bibliografia ............................................................................................................................... 26
Figure ....................................................................................................................................... 26
Key words: Teriaca, Teriaca, Mithridatism
* Libero docente di Clinica Medica, Universit di Roma La Sapienza
**Accademico della Accademia Romana di Storia della Farmacia e Scienze farmaceutiche
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Abstract
Esoterismo, magia, ricchezza,
empirismo, politica questi gli ingredienti
mai indicati in etichetta, ma sempre presenti,
nelle diverse formulazioni della teriaca il
superfarmaco che per due millenni ha
promesso guarigioni miracolose ed ha
risposto alle speranze di molti.
Certo nellera della farmacologia
molecolare e recettoriale una formulazione di
62 diverse piante medicinali (ognuna delle
quali ha a sua volta una ampia variet di
componenti) risulta incomprensibile ed
ingiustificata. Non sul piano razionale che
dobbiamo leggerne la storia, anche se, a suo
tempo, esisteva una razionalit nella scelta e
nella qualit dei componenti, un rigore nella
preparazione che era, in taluni casi, regolata
da specifiche leggi. Le Farmacopee ne
riportavano formulazioni diverse ed il suo
uso arriva al dopoguerra (1960 circa) quando
la classificazione delloppio come
stupefacente ne decret, di fatto, la definitiva
scomparsa.
La teriaca nasce a Roma come
controveleno dal pi famoso degli antidoti: il
Mitridato, che Pompeo Magno, vincitore della
terza guerra mitridatica, port a Roma come
personale trofeo di guerra.
Sconfitto dai romani e tradito dal
figlio Mitridate VI Eupatore re del Ponto, per
non cadere in mano nemica, decise di togliersi
la vita insieme alle figlie Nicia e Mitridatia.
Non riuscendovi con il veleno ordin a
Bithio, suo fido soldato, di ucciderlo.
Pompeo, che aveva sentito parlare di
un segreto del re farmacologo e che era
rimasto colpito dallaccaduto, cerc nel
palazzo e trov dei forzieri pieni di testi scritti
in varie lingue con formulazioni ed altro
materiale. Li fece tradurre in latino da Leuco,
suo liberto esperto in grammatica (secondo
altri medico). Consapevole della loro
importanza li volle per s, con schiavi e
tesoro, come bottino di guerra.
Roma conobbe cos il Mitridato, la cui
ricetta venne perfezionata da Andromaco il
Vecchio, medico personale di Nerone, che vi
aggiunse un componente fondamentale, la
carne di vipera, usata a Roma nei trocisci,
nella convinzione che ne avrebbe accresciuto
lefficacia. Molte furono le teriache, ma
quella di Andromaco passata alla storia ed
per antonomasia la teriaca magna, che nel
tempo perse la connotazione di antidoto per
diventare un rimedio polivalente, una
panacea.
Da allora, tra alterne vicende, la
teriaca ha attraversato i secoli incontrando
sulla sua strada Galeno (che prepar una sua
teriaca), Avicenna, i Veneziani che ne
decretarono laffermazione commerciale, per
concludere la sua storia, praticamente, ai
nostri giorni.
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Esoterics, magic, richness, empiricism,
politics, these were the ingredients never
declared on labels, but are always present in
the various formulations of Theriaca, the
super drug which for two thousand years has
promised miraculous cures and has answered
the hopes of many.
Without doubt in the era of molecular
and receptorial pharmacology, a formulation
of sixtytwo different medicinal plants (each of
which has an ample variety of compounds)
seems incomprensible and unjustifiable. We
cant read history from a rational point of
view even if at that time there was
rationalization in the choice and quality of the
compounds and the preparation was in some
cases regulated by specific laws. The
Pharmacopoeias recorded different
formulations and their uses up until post
second world war (about 1960) when the
classification of opium as a narcotic drug
caused its disappearance.
Theriaca was firt used in Rome as an
antidote to poison from the most famous of
these antidotes, ie. the Mitridato which
Pompeo Magno, the winner of the third
Mithridatic war, brought to Rome as a
personal war trophy.
Beaten by the Romans and betrayed
by his own son, Mithridate, rather than fall
into enemy hands, decided to commit suicide
with his daughters Nicia and Mithridatia, but
he was unable to poison himself and ordered
Bithio, his trusted soldier, to kill him.
Pompeo who had heard about a secret
of the king pharmacologist and was impressed
by what happened, searched for and found in
the Royal Buildings, coffers full of books,
written in various languages with
formulations and other material. He got them
translated into latin by Leuco, his freedman,
his expert in grammar (according to others he
was a physician). Aware of their importance,
he wanted to keep them for himself with the
slaves and treasures, as a war booty.
In this way Rome got to know about
Mithridato whose prescription was elaborated
by Andromaco, the personal physician of
Nerone, who added a fundamental component
viper meat used in Rome in Trocisci, in the
belief that it would have increased its
efficacy. After there were many Theriaca but
Andromacos Theriaca passed into history as
Theriaca Magna, which in time lost the
meaning of antidote, and became a
multifunctional remedy, a panacea.
Since then, amongst other things,
Theriaca has survived through the centuries
meeting on its way Galeno who prepared a
Theriaca of his own, and Avicenna and
Venetians who made it famous throughout
Europe in their trading. The Theriaca story
ended some forty years ago, just at the door of
third millenium.
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Introduzione
Se c' un farmaco, che
nell'immaginario collettivo ha
rappresentato un costante punto di
riferimento, per potenza ed efficacia, ed
una risposta valida alle pi diverse
esigenze terapeutiche, questo farmaco
la Teriaca. Definirlo una panacea, come
molti hanno fatto cogliere solo un
aspetto della sua unicit.
In realt, nei suoi quasi duemila
anni, ha rappresentato la prima grande
sfida della medicina, una sfida a tutto
campo, nella quale si sono cimentati i pi
illustri medici dell'antichit con le pi
potenti armi che la farmacoterapia
metteva a disposizione.
La teriaca anche mito, prestigio,
magia, potere, politica, commercio,
imbrogli e qualit al tempo stesso. Ne
sono testimonianza le sue origini e la sua
storia. Nasce dal Mitridato del re
farmacologo, sconfitto da Gneo Pompeo
che volle per s i testi trovati nel palazzo.
Il mondo medico romano, che subiva la
superiorit della cultura orientale, studi il
mitico elettuario e lo elabor per
realizzare il superfarmaco di tutti i tempi.
Nella teriaca venne inserita, con oppio,
valeriana, rabarbaro, iperico (gi presenti
nel Mitridato) la carne di vipera, nella
convinzione che avrebbe dato un
contributo determinante alla qualit e
potenza della preparazione.
passata alla storia come Teriaca
Magna quella di Andromaco il Vecchio, il
medico di Nerone. Anche Galeno ed
Avicenna furono tra i suoi estimatori.
La difficolt di trovare tutte le
droghe necessarie (ne servivano 62 ed in
alcune varianti anche pi di 100) cre non
pochi problemi perch non erano
ammesse deroghe sulla loro qualit ed
origine. Ci furono adulterazioni e
contraffazioni ed i medici attribuirono alla
cattiva qualit di alcune teriache il
fallimento delle loro terapie.
Una svolta arriv con Federico II
perch con la divisione delle professioni
del medico e dello "spetiale al primo
spett il compito di formulare ed al
secondo quello di scegliere, riconoscere
le droghe e realizzare la preparazione.
Un impulso determinante alla sua
diffusione arriv dal ruolo di Venezia,
capitale dei commerci con l'oriente.
Divenne pi facile reperire le droghe, che
erano di eccellente qualit. Il loro
riconoscimento diede un grande impulso
all'attivit degli "spetiali che per superare
il problema delle adulterazioni puntarono
su quella che oggi definiremmo una
"certificazione di qualit cominciando a
preparare pubblicamente la Teriaca dopo
aver esposto le piante medicinali e le
vipere nei tre giorni precedenti la
cerimonia cui partecipavano le maggiori
autorit della Serenissima ed il Collegio
dei Medici che, una volta realizzata la
preparazione, ne avrebbero certificato la
qualit ed autorizzato la vendita.
Con questi presupposti la Teriaca
Veneziana divenne, per tutti, la migliore,
la pi ricercata. Medici e Spetiali
andavano a Venezia per imparare le
tecniche di preparazione, per scoprire
trucchi e segreti. A Roma, Napoli, Milano,
Salerno e Firenze troviamo testimonianze
di un uso costante della Teriaca. Per
Venezia divenne anche una importante
componente economica commerciale.
Per l'eccessivo proliferare di
varianti e la conseguente necessit di
standardizzarne produzione e qualit, fu
riportata in numerose farmacopee con
differenze pi o meno importanti legate
alle tradizioni ed alla facilit di reperire
tutte le droghe necessarie.
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Dopo il periodo veneziano, che
rappresent il momento d'oro della sua
storia, si avvia un lento declino che arriva
praticamente ai nostri giorni quando
l'inserimento dell'oppio tra gli stupefacenti
ha di fatto determinato la reale
scomparsa della triaca, negli anni 60-70.
La Teriaca
Il suo nome "teriaca o triaca indica
una categoria (come potrebbero essere
ad esempio i vaccini) di medicinali la cui
funzione era di combattere i veleni.
Deriva dal greco "therion bestia
selvaggia, velenosa e "theriakos
riguardante la bestia selvaggia, donde,
per estensione, il significato di antidoto.
Tra le numerose varianti la Teriaca
per antonomasia quella composta da
Andromaco il Vecchio, medico di Nerone.
Si molto discusso sull'etimologia
del nome, secondo Galeno -che per
primo la chiam teriaca-
7
indicava le
caratteristiche della preparazione utile in
caso di morsi di vipera, secondo Critone
indicava presenza nella composizione
della carne di vipera. Secondo Pazzini la
ragione sarebbe dalla parte di Galeno
perch vi erano variet di Teriaca che
non utilizzavano la carne di vipera.
11
Per la medicina antica efficacia e
valore terapeutico di una preparazione
erano funzione della complessit della
composizione e della nobilt (e mistero)
dell'origine dei suoi componenti.
11
Secondo Plinio (Historia libro XXIX,
capitolo I) i componenti della Teriaca
erano 54 che, nelle epoche posteriori
superarono il centinaio con forti differenze
legate al luogo di produzione o alla facilit
di reperire tutti i suoi componenti. Galeno
invece prevedeva 62 droghe, senza
tenere conto dei trocisci di scilla, della
vipera e dell'hedicron, una polvere
teriacale.
7
Ognuno aveva il suo significato ed
uno specifico valore terapeutico: l'effetto
complessivo del farmaco doveva essere
quello di una vera panacea. C'erano odori
e sapori (rose rosse, pepe lungo, pepe
nero, mirra, incenso, cannella, semi di
anice e finocchio, sugo di liquirizia),
valeriana ("phu pontico), oppio, ma la
sua efficacia era basata soprattutto sulla
presenza della carne di vipera. Un
simbolismo carico di significati nella
medicina antica: occultismo, magia,
esoterismo, in una parola "il veleno
antidoto di se stesso.
La Teriaca non andava
somministrata prima di sei mesi dalla sua
preparazione perch questo era il tempo
minimo richiesto dalla fermentazione che
"assomma forma e virt unica da una
serie di ingredienti semplici. Anche il vino
aveva questa caratteristica, ma
conservava anche le medicine,
confortava il cuore ed era utile contro i
veleni.
Perch potesse essere
somministrata la Teriaca doveva essere
fermentata,
data ai soggetti sani raramente ed in
piccola quantit,
data con clima temperato o freddo, mai
solo con il caldo,
data soli ai maggiori di anni quattordici,
data solo a stomaco vuoto evitando di
somministrarla in un complesso caldo e
ai malati di infiammazione.
Fino al XII secolo fu preparata
esclusivamente dai medici, dal 1233 con
l'ordinanza medicinale di Federico II
avvenne la netta separazione tra la
professione medica e quella farmaceutica
per cui la preparazione venne interdetta
ai medici e consentita agli "aromatari
sotto la sorveglianza dei primi.
14
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Con lo sviluppo dei commerci con
l'oriente vengono introdotte in Europa
nuove spezie, nasce cos una nuova
figure: lo speziale, esperto nel
riconoscimento di queste piante quasi
sempre aromatiche. Centro mondiale di
questi commerci era Venezia dove era
possibile trovare tutte le spezie e della
migliore qualit.
figura 1
La teriaca era anche riportata nel
Ricettario Fiorentino che descrive anche
le norme cui lo Speziale doveva attenersi
per la raccolta delle erbe, la
conservazione dei semplici e l'esecuzione
della ricetta.
La sua composizione sub nel
tempo numerose variazioni. Tra le prime
e pi significative per il prestigio
dell'autore, ricordiamo la Teriaca di
Avicenna
1
che aggiunse tredici semplici
togliendone altri.
6
Il suo grande successo arriv nel
XVI secolo; le "spezierie di Venezia,
Bologna, Napoli e Roma ne prepararono
grandi quantit. Tra queste le pi famose
erano le Spezierie veneziane (Tre Torri,
Allo Struzzo, Testa d'oro). La scelta delle
droghe semplici veniva fatta con la
massima accuratezza, scegliendo
sempre il prodotto migliore.
6
Fu preparata anche chimicamente
nel 1763
4
ma il costo del preparato che
secondo Donzelli aveva efficacia pari a
quello tradizionale- era troppo elevato
perch potesse essere commercializzato.
La tecnica di preparazione prevedeva
l'estrazione con acqua vite e la
successiva separazione dal materiale
residuo che non aveva alcuna funzione.
Continu ad essere preparata a
Bologna fino al 1796, a Venezia
(Spezieria Testa d'Oro) fino al 1850 ed a
Napoli fino al 1906.
6
1
Avicenna il nome latinizzato del medico filosofo e
scienziato Abu Al al Husayn ibn Abdallah ibn Sina
nato ad Afshana nei pressi di Bukhara Turkestan nel
980 d.C. e morto nel 1073 ad Hamadan in Persia
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Il Mitridato
Mitridate VI Eupatore, re del Ponto,
(132-63 a.C.) passato alla storia per aver
realizzato, insieme al suo medico Crateua,
un antidoto universale, composto di oltre
90 droghe, che lo rese immune ai veleni.
11
Da questa invenzione nacque il
Mitridatismo, assuefazione ai veleni
ottenuta attraverso la regolare assunzione
di dosi refratte.
Mitridate divenne cos immune ai
veleni che, sconfitto da Pompeo nella terza
guerra mitridatica (nella prima 89-85 fu
sconfitto da Silla, nella seconda sconfisse
Lucio Licinio Murena e nella terza fu
sconfitto grazie al tradimento del figlio
Farnace presso il quale si era rifugiato
7
)
volendo uccidersi e non riuscendovi con il
veleno dovette farsi uccidere da Bithio, un
suo fido soldato.
.trasse dallelmo della spada un
potente veleno che bevutolo insieme con
due figliole, Nicia e Mitridatia, che seco
erano, non puote morire, ne gli fece
nocumento alcuno, per essere assuefatto
lungamente al rimedio di questa sua
Teriaca. Et gli fu forza volendo uscire di
vita farsi ammazzare da Bithio suo soldato.
Il che non avvenne gi alle due giovani che
prive erano di una tanta sicurezza per che
essendo il veleno maligno e pernitioso
troppo ne caderono subito morte.
7
Gneo Pompeo fece cercare nella
reggia il segreto di quel portentoso
medicamento che aveva reso Mitridate
immune dai veleni e trov in un forziere
non una ricetta, ma interi volumi scritti in
varie lingue contenenti opere mediche,
segreti. Diede incarico al suo liberto
Pompeo Leneo (medico secondo Plinio,
grammatico secondo altri) di tradurre quei
libri e di portarli a Roma perch la scienza
ne potesse trarre vantaggio. Pompeo volle
per se questo tesoro che fece parte del
bottino del vincitore insieme agli schiavi ed
ai tesori.
11
Avicenna ci tramanda questa
formulazione del Mitridato (tab.1)
Scordio, cio aglio silvestre
Mirra
Croco
Agaricio bianco
Zenzero
Cannella
Dragacanto an. z. 10
Spiga di nardo
Olibano
Nasturzio
Squinante
Xylobalsamo
Stoechados
Siseleos
Costo
Chamepithyos
Galbano
Terebentina
Macropepe, cio pepe lungo
Hypoquistidos
Castoreo
Folio
Storace calamit
Opopanaco ana.z.S
Cassia lignea
Leucopepe, cio pepe bianco
Oppio
Rose rosse
Pulegio cervino an.z.5
Phu.
Melanopepe, cio pepe nero
Hermodatteri
Polio montano
Scordeon an.z.7
Dauco
Meliloto
Genziana
Olio di balsamo
Carpobalsamo
Trochiscori chochion an.z.7
Bdellio
Ruta an.z.2
Armoniaco
Spiga romana
Mastice
Gomma arabica
Petrosillio
Cordumeno, cio carvo agreste
Seme di funicolo ana.z.5
Anice
Acoro
Meu
Serapino
Assaro an.z.3
Acacia
Midollo di stinco
Semi di iunipero an.z.4,5
Vino profumato, nel quale si versa tutto ci che necessario mettere in infusione. Miele purificato, quanto basta; si mescoli
il tutto, si conservi e si adoperi dopo sei mesi. La somma di tutte le spezie, tranne il miele ed il vino, 56.
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La Teriaca di Andromaco
Dalla divulgazione del contenuto
dei libri di Mitridate fu introdotto a Roma
dove fino ad allora si utilizzavano solo "i
semplici- l'uso di medicinali composti da
molte droghe e tra questi ultimi un posto
d'onore spetta alla Teriaca o Triaca che
derivava proprio dal famoso Mitridato.
11
La formula ufficiale di
Andromaco il Vecchio, medico di Nerone,
che vi aggiunse oltre ad alcuni semplici, il
fattore principale, la carne di vipera, nella
convinzione che ne avrebbe accresciuto
utilit, vigore e virt. Andromaco il
Vecchio ne scrisse la ricetta in versi
elegiaci perch, per ragioni metriche, era
pi facile da ricordare, successivamente
Andromaco il Giovane la riport in prosa
ed a noi pervenuta nella trascrizione di
Galeno,
11
che a sua volta la fece
trascrivere in versi giambici dal poeta
Damocrate (nelle Farmacopee del XVI e
XVII secolo la preparazione riferita
come Teriaca di Damocrate).
6
ritenuta da tutti la migliore,
4
non
a caso passata alla storia come la
Teriaca Magna. Ne riportiamo la
formulazione (tab.2):
Trochiscori di squilla aur.48
Trochiscori di porpora
Trochiscori di andaracharon
Pepe nero
Oppio tebano ana.aur.24
Cannella scelta
Rose rosse secche
Semi di napio silvestre
Scordeon, cio aglio silvestre
Radici di iris
Agaricio bianco
Succo di liquirizia
Opobalsamo, cio olio ana.aur. 12
Mirra pura
Croco
Zenzero
Rabarbaro
Radici di pentaphyllon
Calamento montano
Prassio
Petrosillio
Semi di macedonico
Stoechados arabico
Costo amaro
Pepe lungo
Pulegio indio
Olibano
Fiori di squinante
Terebentina
Cassia lignea an.aur.6
Bdellio
Galbano
Aspalto
Opopanaco
Centaurea minore an.aur.2
Spiga di nardo
Polio montano
Pepe bianco an.aur.6
Storace liquida
Semi di appio
Silero montano
Semi di dauco
Semi di ameos
Chamepithyos
Chamedryos
Succo di hypoquistidos
Spiga celtica
Folio indio
Meu
Genziana
Semi ui fenicolo
Terra sigillata
Colcotar bruciato, cio vetriolo bruciato
Amomo
Acoro, cio radici
Iperico
Nasturzio bianco, cio seme
Carpobalsamo
Phu, cio radici di valeriana
Gomma arabica
Carvo agreste, cio cordumeno
Semi di anice
Acacia
Castoreo
Serapino an.aur.4
Aristolochia rotonda aur.2
Miele purificato lib.10
Vino buono profumato vecchio lib.3.
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La preparazione era relativamente
semplice in quanto consisteva nella
infusione in vino profumato aggiungendo
miele purificato e mescolando il tutto. La
preparazione poteva essere utilizzata
dopo sei mesi.
figura 2
I componenti sono divisi in sei
gruppi rispettivamente contenenti 1, 4, 8,
16, 24 ed 8 semplici e dovevano pesare
una libbra (i primi quattro gruppi), mezza
libbra ed un sesto di libbra. Questi ultimi
due gruppi, con aggiunta di vino e miele
avrebbero raggiunto il peso di una libbra.
Le motivazioni vanno ricercate nella
volont di ridurre al minimo gli errori e
consentire la realizzazione di multipli e
frazioni.
La dose, secondo Andromaco, era
universale in funzione della qualit e
quantit delle malattie.
4
Le et della teriaca sono quattro:
1. infanzia dalla preparazione fino
al VI mese
2. pubert dal sesto mese fino al X
anno
3. adolescenza fino al XX anno
4. vecchiaia fino al XXX anno dopo
di che la teriaca perde la sua virt
Una volta preparata va conservata in
un vaso di piombo od argento perch
messa in altri vasi produce una ruggine
"zinian e consuma tutta la sua naturale
umidit. Inoltre il vaso deve essere pieno
non oltre i due terzi per poter sempre
respirare. Se preparata e conservata
correttamente la Teriaca si mantiene
efficace da trenta a quaranta anni.
Purtroppo molte droghe erano introvabili,
cos fu necessario, per gli speziali,
trovare dei succedanei che mantenessero
intatto il potere terapeutico originale. La
pratica della sostituzione era comune per
tutte le preparazioni, quindi anche per la
Teriaca, ma era permessa solo nei casi in
cui i principi attivi risultavano realmente
irreperibili. Era invece assolutamente
vietata se l'obbiettivo era quello di
speculare. Questa situazione si prestava
a situazioni non controllabili autorizzate,
di fatto, dalla irreperibilit di questa o
quella sostanza. Nacquero cos ad opera
dei monaci speziali i primi "orti dei
semplici dove venivano coltivate le
specie vegetali pi difficili da reperire. La
loro presenza ridusse il dilagare delle
contraffazioni.
Secondo Bartolomeo Maranta,
illustre medico e chimico napoletano,
autore di "Della Teriaca et del Mithridato
1572, l'uso improprio delle droghe era
tale che se Andromaco "fosse stato vivo,
rincontrandola non lavrebbe riconosciuta
e harebbe potuto far venire in giudicio,
querelandoli dingiuria e falsit coloro che
havesse voluta far parere sua.
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La vipera
La manipolazione di medicinali
viperini era disciplinata da leggi ben
definite. Le vipere potevano essere
catturate solo in certi periodi (dalla fine
della primavera all'inizio dell'estate)
perch le carni erano troppo fredde
d'inverno e troppo calde d'estate. Si
utilizzavano le vipere femmine ma non
dovevano essere pregne.
fig. 3
Successivamente la vipera veniva
preparata per mantenerla nei "Trocisci
che ne assicuravano una migliore
conservazione.
La preparazione veniva realizzata
secondo le indicazioni di Galeno: la testa
e la coda, tagliate nella misura di quattro
dita, venivano scartate, mentre il corpo
del serpente, scorticato ed eviscerato,
veniva messo a cuocere in acqua pura
(facendo attenzione che il fuoco non
producesse fumo). Arrivate alla giusta
cottura, le carni, dopo l'asportazione delle
spine, venivano pestate in un mortaio e
mescolate agli altri componenti fino ad
arrivare ad una poltiglia omogenea, che
era foggiata in pastiglie sottili messe a
disseccare all'ombra. Quest'ultima fase
durava quindici giorni durante i quali le
pastiglie (che dovevano essere esposte a
mezzogiorno, in un luogo alto) dovevano
essere voltate spesso per farle seccare
bene. Quindi erano riposti in un vaso di
stagno, di vetro o d'oro, avendo cura di
non farli invecchiare troppo. Tanto i
semplici che la carne di vipera erano
incorporati in miele perch non dovevano
fermentare. Si realizzava cos un
elettuario, medicamento a base di miele
dalle pi disparate indicazioni.
Al corpo della vipera, privo di testa
e coda, si attribuivano propriet
antitossiche, era infatti opinione comune
che quella carne, che aveva fabbricato il
micidiale veleno, ne potesse attenuare gli
effetti tossici.
Diventarono famose le vipere dei
Colli Euganei, preferite dagli speziali
veneziani per la preparazione della loro
Teriaca. Ma furono praticamente
sterminate e sostituite dalle vipere dei
colli vicentini, veronesi e di allevamento.
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I trocisci
Forme farmaceutiche simili alle
pastiglie o compresse costituite da pi
polveri medicamentose che erano
impastate con decotti o liquidi vari (anche
vino), quindi lasciate a seccare all'aria. Il
nome deriva dal greco "trocos che
significa ruota.
Con i Trocisci era assicurata una
migliore conservazione delle medicine
che, cos, acquisivano anche virt di
conforto che prima non avevano ed
anche perch consentivano una
maggiore praticit di trasporto del
farmaco.
Si differenziano dalle pillole perch
queste ultime sono pi piccole ed
agiscono su parti pi lontane oltre che per
le modalit di somministrazione (i
trochischi vanno assunti con liquore o
succo che abbia le virt adatte).
I trocisci di vipera erano una
specialit frequentemente utilizzata a
Roma, Galeno stesso indica come
prepararli per la confezione della Teriaca
(vedi capitolo sulla vipera).
A Venezia i trocisci venivano
preparati con largo anticipo sulla
cerimonia pubblica perch dovevano
essere ben secchi e fermentati per non
rovinare l'antidoto. La tecnica era simile a
quella adottata dai romani.
I trocisci di vipera non sfuggirono
al malcostume delle sostituzioni ed il loro
succedaneo era la tormentilla usata con
piretro ed allume ter togliere il tormento
del mal di denti.
7
fig. 4
La teriaca sergio ricciuti pagina 12
I componenti
L'arte dello speziale consisteva anche nel riconoscere le droghe che avrebbe utilizzato
per le preparazioni galeniche. Venivano scelte solo quelle raccolte nel periodo vegetativo
opportuno (oggi si parla di tempo balsamico) nella convinzione che l'efficacia sarebbe
stata compromessa se la pianta non avesse raggiunto la piena maturazione. Si procedeva
quindi alla divisione delle droghe, al lavaggio con acqua di fonte per allontanare impurezze
e quindi venivano lasciate seccare in ambienti ben aereati.
Con un certo anticipo venivano preparati i trocisci di scilla, di vipera e di edicroi. La loro
funzione consisteva nel mantenere inalterate le propriet dei principi attivi. (Tab. 3)
Trocisci di Scilla la pianta veniva
raccolta nelle campagne tra Piperno e
Terracina o importata dalla Spagna. Si
utilizzava il bulbo (detto, per la sua
somiglianza con la cipolla, cipolla marina)
raccolto nel mese di luglio. Le si attribuiva
azione contro i dolori del corpo, tosse
cronica, vomito. In effetti ha azione
diuretica e cardiotonica, simile alla
digitale.
Trocisci Edicroi miscela di molte
droghe tra cui lamaraco (Origanum
majorana), Aspalato (legno aromatico
proveniente da Rodi), Calamo (Acorus
verus), cinnamomo (Cannella), Costo
vero (Menta Romana), phu pontico
(Valeriana), erba Maro (Origano vulgaris).
Venivano impastati con vino (nel medio
evo si usava il vino di Palermo) ed usati
con la funzione di aromatizzante.
Trocisci di vipera vedi capitolo
vipera e trocisci
Oppio proveniva da Tebe perch la
qualit era decisamente superiore a
quello Turco. Era gi utilizzato dagli Egizi,
dai Turchi che si fermarono al meconio, il
succo ottenuto dalla cottura in acqua e
successiva concentrazione di fiore e
foglie. Sempre in Turchia era masticato
dai soldati prima di operazioni pericolose.
In occidente fu ampiamente utilizzato: per
dormire, come antalgico, antitussivo,
antispastico.
Opobalsamo (xilobalsamo o
carpobalsamo) il succo ottenuto
incidendo il Balsamo un arbusto, simile
alla ruta, che nasceva in Giudea, nella
valle di Gerico, ed in Egitto. Lo
xilobalsamo il legno ed il carpobalsamo
il frutto (seme) della stessa pianta.
opobalsamo, molto raro e prezioso,
veniva spesso falsificato gi al tempo di
Andromaco con noce moscata. Gli veniva
attribuita ativit antitussiva, diuretica,
antiepilettica, antiasmatica etc.
Altri componenti (in ordine alfabetico):
14
Acacie seu succi Rhois, Acacia o
succo di Somacho astringente,
rinfrescante, sana le ulcere della bocca.
usato nelle medicine per gli occhi.
Agarici, Agarico fungo che nasce
sugli alberi dellAgaria. Antifebbrile,
antidolorifico intestinale, antidissenterico.
Utile nelle malattie del fegato e dei reni.
Ammy, Ameos, Cumino Etiopico
piccolo seme, simile allorigano. Va preso
con vino per i dolori, morsi degli animali.
Provoca mestruazioni
Amomi Seu Cariophyllari, Amomo
Armenia. Provoca il sonno. Utile nel
dolore di testa, infiammazioni, gotta,
punture degli scorpioni. Antinfiammatorio
dellocchio e dellintestino. Depurativo
epatico e renale. Usato come lavanda.
La teriaca sergio ricciuti pagina 13
Anisi, Anice aperitivo, digestivo,
migliora lalito. Calma il singhiozzo,
facilita il sonno ed elimina i calcoli renali.
Aumenta la produzione di latte nelle
donne.
Aristolochiae Tenuis, Aristolochia
usata contro i veleni (anche dei serpenti),
ma anche per il parto e la sterilit,
singhiozzo, dolori al costato,
cicatrizzazione delle ferite, dolore di denti
e gengive.
Bituminis, Bitume o Asfalto viene
dalla Giudea, da Sidone e dalla Babilonia.
Usato per il mal di denti, nella sciatica,
tosse e catarro.
Cardamomi Minris il migliore
proviene dallArmenia e dal Bosforo.
Diuretico, utile nei calcoli renali (con il
lauro). Giova a tosse, nevriti, paralisi,
dolori intestinali. anche vermifugo.
Calamintha Montanae, Menta
diuretico, antiasmatica, antispastico
intestinale, antiemetico, antielmintico,
antileproso.
Cassia lignea, Cassia diuretica ed
astringente, pu sostituire il Cinnamomo
perch hanno attivit simili.
Castoreo - ghiandole sebacee
presenti nella cavit inguinale dei castori
(maschi e femmine) che secernono un
liquido oleoso. Lassativo, utile nei dolori
colici ed uterini.
Centaurea Minoris protegge gli
occhi, induce il parto, depura fegato e
milza. Astringente, toglie le lentiggini e le
macchie della pelle.
Chalcitidis Usta, Calcite simile al
rame; con il succo di porro frena le
emorragie. Toglie le callosit. Instillato
nelle fistole favorisce la cicatrizzazione.
Con miele utile nelle malattie degli
occhi.
Chamadryos, Camedrio Nel mal di
testa, epilessia, infezioni intestinali,
melanconia. Diuretico. Nelle parassitosi
dellorecchio e verminosi intestinali.
Chamapityos, Aiuga depurativa per
fegato e vescica. Antidoto per laconito,
Risolve le mastiti e le cicatrizza.
Cinnamomi, Cannella diuretico utile
nel morso degli animali velenosi. Con la
mirra induce il parto. Toglie le lentiggini e
le macchie del sole. Antitussivo
anticatarrale.
Costi Arab., Costo il migliore
quello arabo, buono anche quello indiano,
inferiore, ma sempre buono, quello
siriano. Diuretico, provoca le
mestruazioni, utile nel morso di vipere.
Con vino melato afrodisiaco, con vino
ed assenzio antalgico, antispastico e
vermifugo. Difficile da reperire veniva
spesso sostituito con langelica che ha
propriet simili.
Crocy, Zafferano diuretico
antinfiammatorio
Cummi Arabicj, Gomma Arabica
miscuglio di resine di diversi alberi,
variamente colorato.
Dauci Cretici Veri, Dauco di Creta,
Pastinaca selvatica diuretico,
antidolorifico, induce il parto.
Dictamni Cretici, Dittamo, Pulegio
Selvatico si raccoglie a Creta in estate
ed autunno. presente in tutti i
medicamenti contro i morsi degli animali
velenosi.
Foly Malabatri, Malabatro nasce
nelle paludi indiane. Diuretico, giova allo
stomaco, migliora lalito. Usato nelle
malattie infiammatorie degli occhi.
Galbano Siria. Antitussivo
antiasmatica, antiepilettico. Utile negli
La teriaca sergio ricciuti pagina 14
svenimenti, nelle vertigini e per i dolori dei
denti. Con vino e mirra fa abortire.
Gentiana utile nei morsi dei serpenti,
depurativa per il fegato, aiuta il parto (con
Lavanda), guarisce la vitiligine
Marruby Virents, Marrubio
depurativo per fegato e milza, si usa nelle
otiti nelle infiammazioni della mammella,
nel parto e nel puerperio.
Mei, Meo (Athamantico) Spagna e
Macedonia. Nelle occlusioni intestinali,
della vescica, meteorismo, dolori articolari
e catarro.dannoso nelle malattie uterine.
Myrra proviene dalle incisioni di un
albero arabo, simile allacacia (Spina
Egitto). Sonnifero, antitussivo,
vermifugo, utile nella raucedine e nelle
gengiviti.
Nardi Celtica, Nardo Celtico
depurativo per fegato, milza e reni. Con
assenzio per il meteorismo.
Opoponacis, Estratto di Panace
Eracleo nelle febbri periodiche,
antitussivo diuretico. Nel mal di denti.
Fortifica la vista. Nel morso degli animali
rabbiosi. Induce il parto.
Petrosellini Maced., Prezzemolo
diuretico e depurativo per reni e vescica.
Phu, Valeriana giova in caso di
morso di animali velenosi, di punture,
dolori del capo ed in caso di pestilenza.
Anche antitussiva.
Piperis longi, pepe lungo di
provenienza indiana stimola lappetito ed
digestivo.
Poly Montani, Teucro giova ai morsi
dei serpenti, agli idropici, al travaso di
bile. Dannosa per lo stomaco, d il mal di
testa. Lassativa ha anche azione
cicatrizzante.
Radici Iridis, radice di Iris la migliore
quella Il lirica, veniva usata come
antitussivo espettorante, per le macchie
solari e lentiggini, come diuretico e per i
calcoli ed infine come sonnifero e per i
morsi di vipera.
Radicis Penthaphylli, Ranuncolo
Dolore dei denti, mal di gola, dissenteria,
dolori articolari, febbri articolari (quartana)
ed emorragie.
Rhapontici Veri, Rabarbaro nasce
nel Ponto, serve per lo stomaco, fegato
milza e reni. Usato anche nella
dissenteria, malattie della vescica e nel
singhiozzo.
Rosarum rubraru, rose rosse si
utilizzavano secche per le infiammazioni
Sagapeni, Serapino nella tosse
ostinata, dolori di testa, emicrania,
vertigini e paralisi. Induce le mestruazioni
ma fa anche abortire.
Schenanti, Squinanto, Giunco
Odoroso in Africa ed Arabia. Diuretico,
antinfiammatorio epatico e viscerale.
Induce le mestruazioni.
Scordy, Scordio nasce nei terreni
paludosi e le foglie, amare, emanano
odore daglio. Diuretico, attivo contro il
veleno dei serpenti, antidissenterico,
antitussivo, utile nelle fratture.
Selescos Massiliensis, Siler montano
nelle difficolt respiratorie, provoca
mestruazioni e parto. Nelle malattie
intestinali, anche digestivo.
Antidolorifico ed antitussivo.
Seminis Funiculy, Semi di Finocchio
aumenta la secrezione lattea, attenua la
nausea e giova allo stomaco. Diuretico
serve nelle malattie renali e della vescica.
Con vino nei morsi delle serpi.
La teriaca sergio ricciuti pagina 15
Seminis Napi, semi di Rapa
potentissimi contro i veleni, utili anche per
i vermi, vaiolo, rosolia e come diuretici.
Seminis Thiaspios Cappadocici,
Tiaspi di Cappadocia utile nelle malattie
intestinali e nella sciatica, provoca le
mestruazioni ma fa anche abortire.
Spica Nardis, Spigo simile alla
Lavanda, depurativo per fegato e milza,
diuretico. Utile per i letargici giova ai
paralitici ed allapoplessia.
Stecadis Arabicae, Rosmarino
corroborante, libera da tutte le occlusioni,
usato negli antidoti.
Succi Glicyrrhizae, succo di liquirizia
diffuso in Cappadocia e Ponto veniva
utilizzato nelle malattie bronchiali,
epatiche e nelle infiammazioni gastriche.
Succi Hypocistidis, Estratto di Ipocisto
nasce vicino alle radici del Cisto e
somiglia al fiore del Melograno. Il succo
ottenuto per spremitura serve nelle
emorragie, malattie polmonari, come
corroborante e cicatrizzante.
Terra Lemna, Terra di Lemno
proviene dallisola di Lemno. Si mescola
con sangue di capra per farne dei trocisci.
Emetica, usata contro i veleni e le
punture di animali velenosi ( presente
negli antidoti). Utile nella dissenteria.
Cicatrizza le ferite.
Therebintina Legma, Trementina
resina del Lance (Trentino). Dolori
intercostali, ulcere della bocca e del volto.
Antinfiammatorio utile nei dolori dei reni e
della vescica.
Thuris, Olibano, Incenso resina di
un albero con foglie simili al Lentisco, si
preferisce quella bianca che si presenta
in granelli (Manna dIncenso).
Cicatrizzante e disinfettante, utile nelle
malattie polmonari e nelle scottature.
Anche mortale se somministrato in
quantit abbondante con vino.
Zingiberis, Zenzero India ed Arabia.
Digestivo, lassativo, ha le stesse
propriet del pepe.
La teriaca sergio ricciuti pagina 16
Virt della Teriaca
Ben presto la teriaca perse il significato di antiveleno per diventare un rimedio
polivalente, una vera e propria panacea, come possiamo capire da questi fogli volanti del
XVII-XVIII secolo (figg. 5 e 5 bis):
3
Il medico
filosofo Orazio
Guarguanti da
Soncino in una
apologia della
Teriaca afferma
che il suo uso
divenuto
fondamentale per
la difesa della
salute da infinite
malattie e non solo
dal morso dei
serpenti come
affermava Galeno.
In particolare rende
la vita pi tranquilla
e la prolunga in
tutti i sensi, non a
caso a Roma
imperatori e
notabili avevano
l'abitudine di
prenderne "due
scrupoli ogni far di
Luna (circa 2.5
grammi).
6
L'efficacia
dell'antidoto
dipendeva dal
grado di
maturazione della portentosa formulazione ed il massimo vigore veniva raggiunto dal
sesto a trentaseiesimo anno. Le preparazioni di et inferiore a sei anni non erano
fermentate a dovere e non avevano efficacia e virt.
6
Anche dosaggio e modalit di somministrazione erano variabili in funzione della
malattia che si doveva curare ma, in ogni caso, per avere la massima efficacia, bisognava
"purgare benissimo il corpo prima della cura pena il peggioramento del malato. La dose
variava da mezza ad una dramma (2 4 grammi) presa con decotti o acqua in
proporzione al male. In casi particolari era somministrata in una foglia d'oro (l'oro era
considerato un rafforzativo) accompagnata da vino aromatico che determinava una azione
pronta ed efficace (a seconda della sua virt poteva o meno diffondere prontamente il
rimedio per tutto il corpo). Il periodo migliore per la somministrazione era l'inverno, seguito
dall'autunno e dalla primavera. Vi si poteva ricorrere d'estate solo in casi di giustificata
gravit.
6
La teriaca sergio ricciuti pagina 17
LA THERIACA di Andromaco una
composizione cos ben regolata in tutte le
sue parti, e cos sicura negli effetti, che
sorpassa ogni altra medicina; e pu dirsi ,
ringraziato IDDIO, rimedio concesso per
la preservazione dell'uomo, perch utile
a' mali moltissimi che affliggano il corpo
umano, e tanto in oggi nota per tutto il
Mondo, che non abbisogna di maggior
spiegazione; ma non ostante ad universal
beneficio se ne descrivono alcune delle
particolari sue virt sicure da pi Secoli.
Della THERIACA sua prima facolt di
preservar i sani e risanar gl'infermi,
giovando molto all'insensibile
traspirazione, per la quale conservasi un
giusto equilibrio ne' i fluidi, e solidi del
nostro corpo. Preserva sicuramente
dall'infezione di aria cattiva, umida, e
grossa, da ogni malo contaggioso;
conforta il cuore, rende l'animo allegro, e
robusto il temperamento. Per chi viaggia
in stagione rigida e per paesi freddi ne
prenda una dose ogni mattina, e sar
utilissima. Nel capo sana le vertigini,
rischiara la vista, assotiglia l'udito, giova
all'Epilepsia, mali di Spasimo e sfinimenti
di cuore. Nel petto soccorre gli Asmatici,
leva la tosse libera dai Catarri, e
incidendo gli umori grassi viscosi ajuta lo
sputo. Dello stomaco guarisce ogni mala
disposizione , fortificandolo, restituisce
l'appetito perduto , scaccia la fame canina
quando prodotta dai Vermini, e da umor
mordace. Del fegato risana le oppilazioni
della milza risolve le durezze e delle Reni
purge ogni sordidezza. Provoca i
mestrui, e apre le Emorroidi presa nel
brodo di Ceci rossi. Giova a' dolori Colici
e Iliaci: a' flatti e flussi di Corpo.
Conferisce anco alla Podagra , e a dolori
delle giunture presa dopo l'aumento. Alle
Sciatiche e doglie vecchie presa con
decotto d'Ivartetica. Nell'andar a letto
presa una dose, concilia il sonno quieto
togliendo i sonni tristi e spaventosi. Ma la
virt particolare di questo prodigioso
antidoto, la THERIACA , sempre riuscita,
di calmare ogni dolor di ventre,
ammazzar ogni sorta di Vermi tanto nei
fanciulli che negli adulti, e d'mpedir ogni
mal'effetto de Veleni presi per bocca o
causato da morsi e punture d'animali
velenosi usata internamente e applicata
sopra la parte offesa. Lungo sarebbe il
descrivere tutti i mali , a quali giova:
baster dire, che conferisce a tutte l'et,
le complessioni, e si pu dare con
sicurezza in ogni tempo: convince anco
ne' paesi caldi come stomatico,
alessifarmaco universale usato con
prudente moderazione. Per la DOSE
avvertasi che la quantit sar una
dramma, e meno se saranno fanciulli, o
bambini, e maggiore anco secondo il
pressante bisogno. Pu usarsi in ogni
tempo dell'anno, clima ed ad ogn'ora
conforme l'occorrenza. Lodasi dunque la
provvidenza del SIGNORE IDDIO, che ci
ha forniti di un s salutare e sicuro
rimedio, che per gli ottimi suoi effetti si
esorta ogni Persona star provista e
conservazione della propria e comune
salute, giacch sperimentato un
antidoto eccellente, sopra qualunque altra
medicina. Siccome la rinomanza di
questa Antica Farmacia deriv
dall'esattezza con cui si fabbrica ogni
medicina, e particolarmente questo
Celebre Antidoto; cos per evitare le frodi
l'attuale Fabbricatore e Proprietario,
succeduto al Sig. Gio.' Battista Albrizzi, si
sottoscrive di proprio pugno.
La teriaca sergio ricciuti pagina 18
La Theriaca vale contro ogni sorte di veleni, tanto presa per bocca, quanto applicata di
fuori al peso d'un'ottava d'oncia, che sar la grandezza d'una mandorla, prendendola in
vino, o brodo, o altro liquore, o farrone un bocconcino, & in casi di veleni si reitera in
prenderla pi volte di quattr'hore in quatt'hore , e con applicarla anche di fuori alla regione
del cuore, polsi, narici, che cos facendo potrassi sicuramente ministrare, e visitar l'infermi
senza pericolo, che si attacchi il male, la quantit di prenderne per bocca sar la quantit
detta di sopra. Conforta anche lo stomaco, la testa, la vista, rallegra il cuore, lo fortifica e
gli d vigore nelle sue operazioni, e per questo dicono l'Autori della Theriaca, che usata
ogni mattina, fa rinvigorire l'huomo e li promette lunga vita, la quantit sar quanto la
grandezza di un cece.. Concilia il sonno reprime le distilationi di testa, presa la sera, al
peso suddetto, cio di un ottava, avanti d'andare a dormire immediatamente sola, fatto un
bocconcino, o misticata con un poco di coserva di rose rosse. E' buona per restringere i
flussi di sangue, e fermare chi lo sputasse, presa come sopra. Di pi vale a tutti li dolori
cagionati da flati, o altra
causa. Vale in oltre per
l'opilationi del fegato, della
milza, e del polmone, presa
come sopra, se si puol farvi
esercitio moderato per poco
tempo. Nelle febri maligne
la Theriaca anche
medicamento efficace
usata, come parr alli
Signori Medici, & buona
anche nella febre quartana,
presa la mattina al peso
suddetto, vale per
amazzare, e mandar fuori li
vermi dal corpo. Si pu
dare la Theriaca ad ogni
sorte di persone, e donne
gravide, e putti, ch'
medicamento sicuro. Non
quasi virt nella medicina,
che la Theriaca non habbi
eccetto sciogliere e
rilassare il corpo, e per
brevit molte altre virt
della Theriaca si
tralasciano, potr
ciascheduno se li aggrada
leggere i trattati di molti
Autori, che di ci iscrivono.
Fig. 5 bis
La teriaca sergio ricciuti pagina 19
La Teriaca a Venezia
fig. 6
Grande diffusione ed importanza
ebbe la teriaca veneziana. La sua
preparazione era circondata dalle cure
pi diligenti, perch avesse costanza di
composizione e non fosse adulterata, ed
era regolamentata da specifiche leggi.
7
Anche a Parigi, come a Bologna, Roma
ed in altre citt, la sua preparazione era
pubblica ed era fatta nel Collegio di
Farmacia.
7
A Napoli il governo cre
addirittura un monopolio per la vendita
della Teriaca e decret che dovesse
essere confezionata solo nel laboratorio
chimico della Reale Accademia delle
Scienze.
14
Gi nel 1258 la produzione aveva
raggiunto una importanza degna di
menzione (Capitolare del 1258 - I
capitolo), per toccare l'acme intorno al
XVI secolo (600.000 libbre l'anno). La
produzione era destinata solo in parte al
fabbisogno locale una gran parte veniva
esportata in Spagna, Francia, Germania,
Grecia,Turchia,Armenia,sempre sigillata
e accompagnata da documenti attestanti
l'autenticit del prodotto e le modalit
d'uso.
5
La teriaca sergio ricciuti pagina 20
Preparazione della Teriaca
A Venezia la produzione della
teriaca divenne un avvenimento e nei tre
giorni precedenti, perch tutti ne
potessero apprezzare qualit e
perfezione, venivano esposti i fasci di
erbe, cortecce, fiori e radici,
sapientemente confezionati con eleganti
nastri di seta colorata, ed i vasi di vetro di
Murano contenenti menta resine, gomme,
balsami e oppio; ma lo spettacolo che pi
attirava era costituito dalle gabbie di ferro
contenenti le vipere vive che servivano
per la preparazione dei trocisci. Una volta
decapitate venivano tolte pelle ed
interiora e bollita la carne. Quindi si
impastavano i rettili con del pane
abbrustolito grattuggiato. Preparati gli
ingredienti venivano pestati entro grandi
mortai di bronzo e di legno. La corretta
preparazione della teriaca era controllata
da diverse personalit: il Cassiere, il
Notaio e il Fiscale del Magistrato alla
Sanit, un Protomedico,il Priore e due
Consiglieri del Collegio dei Medici Fisici, il
Priore e due Consiglieri dell'Arte degli
Speziali. Pesate tutte le droghe,venivano
mostrate a tutti i controllori. Gli ingredienti
venivano pestati finemente entro mortai
posti per l'occasione nel campo antistante
la bottega, per evitare di respirare la
polvere che si formava nella triturazione
delle erbe. In Campo S. Stefano, vi sono
ancora oggi dei "maxegni" particolari, di
forma concava, dove venivano posti i
mortai. Quindi la teriaca veniva posta a
fermentare entro grandi giare che
venivano sigillate alla presenza delle
personalit anzidette Passati due mesi, si
invitavano nuovamente le Autorit,
perch venissero a togliere i sigilli alle
giare onde mettere in commercio il
composto. Non tutte le spezierie erano
autorizzate a produrre e vendere la
Quelle a cui era permesso si chiamavano
"Triacanti".
La teriaca ha continuato ad essere
prodotta,anche se non pi con il rituale
sopra descritto,fino alla seconda met del
'900.(Fonti:S.Gramigna)
5
La preparazione veniva realizzata
nel mese di maggio, perch le droghe
raggiungevano la massima perfezione ed
una maturazione ottimale. Era anche
importante rispettare gli influssi astrali,
che potevano donare al rimedio facolt
speciali.
6
Un ruolo importante, in questa
"fiera della Teriaca fu quello degli spetiali
che, in tal modo, intendevano cautelarsi
economicamente qualificando il loro
prodotto e limitando, di conseguenza, la
diffusione di preparazioni qi qualit
inferiore o adulterate.
6
fu tale il successo
pubblico di questa cerimonia che Venezia
divenne una scuola ed era frequentata
per comprare droghe, altrimenti
irreperibili, ed imparare trucchi e segreti.
Lo spetiale veneziano Giorgio
Melichio, padrone della "Spetiara allo
Struzzo in Venezia scrisse una opera
"Avvertimenti nella composizioni di
medicamenti per uso della spetiara
1595, con la finalit di insegnare la
tecnica di preparazione. Di particolare
interesse la parte relativa alle
sostituzioni con succedanei che venivano
dichiarate pubblicamente (opobalsamo
con olio di noci moscate, carpobalsamo
con bacche di ginepro, amomo con
ammonio racemico) e con l'impegno a
"ritrovar entro poco tempo quelle droghe
che con tanta cura ha dovuto sostituire.
La teriaca sergio ricciuti pagina 21
La Teriaca e le farmacopee
La sua formulazione stata riportata da numerose farmacopee anche se alla fine
del secolo scorso la teriaca, di fatto, non trovava pi utilizzo in terapia. Ad esempio
secondo la Pharm. Gall. gli ingredienti erano 56 che salivano a 74 per la Pharm. Hisp.
mentre venivano notevolmente ridotti dalle altre Farmacopee. Anche le proporzioni dei
componenti erano diverse
7
e ci in ragione delle tradizioni locali fondamentalmente legate
alla difficolt di reperire materie prime di sufficiente purezza. Erano infatti frequenti le
adulterazioni che si cercava di evitare con le cerimonie pubbliche che prevedevano anche
l'esposizione di tutti i componenti.
Componenti della teriaca secondo alcune Farmacopee
7
tab. 4
Componenti
Pharm.
Austr.
Pharm.
Hisp.
Pharm.
Germ.,
I.
Pharm.
Belg.
Pharm.
Grec.
Pharm.
Helv.
Bulbo di scilla - - - 1 1 2
Garofani 10 10 - - 2 1
Corteccia di cannella della China 10 10 - 2 - 1
Corteccia di cannella del Ceylan - - 89 - 2 -
Croco - - - - 1 1
Estratto d'oppio - - 20 - - -
Solfato di ferro - - - 1 1 1
Foglie di menta piperita 100 100 - - - -
Foglie di salvia 100 100 - - - -
Frutto d'ammonio - - - - - 0,5
Frutto d'anici - - - - - 0,5
Frutto di carvi - - - - 2 -
Frutto di finocchio - - - - - 0,5
Frutto di pepe nero - - - - 4 -
Mirra - - - 1 1 1
Oppio
1/120
dell'eletttuario
1/120
dell'elettuario
- 1 1 5/6
Radice di angelica 20 200? - 6 6 2
Radice di genziana - - - - 2 -
Radice di serpentaria - - 135 4 - 2
Radice di valeriana - - - 2 2 -
Rizoma di zedoaria - - - 2 - 2
Rizoma di zenzero 20 200? 89 - - -
Semi di cardamomo - - 89 1 - 1
Semi di miristica 10 10 - - - -
Vino alcolico - - - - 4 -
Vino di Spagna - - - 3 - -
Vino di Malaga - - 45 - - q.b.
Miele depurato q.b. 600 533 72 72 70
Totali ? ? 1000 97 100 circa 88
La teriaca sergio ricciuti pagina 22
Componenti della teriaca secondo altre Farmacopee
Componenti
Pharm.
Gall.
Pharm.
Hisp.
Componenti
Pharm.
Gall.
Pharm.
Hisp.
Asfalto 1 1 Riporto 134 101,5
Benzoino 2 - Radice di asaro 1 0,5
Bolo armeno - 2 Radice di dittamo bianco - 16
Bulbi di scilla 6 8 Radice di Genziana 2 2
Cassia lignea - 4 Radice di enula - 3
Castoro (Canad) 1 1 Radice di meu 2 2
Catec 4 - Radice di nardo celtico - 2
Cannella della China - 6,5 Radice di nardo indiano - 4
Cannella di Ceylan 10 - Radice di potentilia 1 3
Frutti di cedro 6 - Radice di rapontico 3 3
Croco 4 4 Radice di valeriana maggiore - 0,5
Solfato di ferro secco 2 2 Radice di valeriana minore 8 2
Fiori di lavanda (Stoechados) 3 3 Rizoma di calamo 3 2,5
Fiori di rose rosse 6 6 Rizoma di cipero longo - 3
Foglie di lauro 3 3 Rizoma di iride fiorentina 6 6
Foglie di scordio 6 - Rizoma di zenzero 6 3
Frutti di Ammeos officinale 2 2 Sagapeno - 2
Frutti d'anice 5 2 Semi Brassicae napi 6 6
Frutti di Dauci cretici 1 1 Semi di cardamomo minore 8 6
Frutti di finocchio 2 2 Semi di Ervi erviliae 20 -
Frutti di ginepro - 2 Semi di petrosellino - 3
Frutti di petrosellino 3 - Semi di pepe bianco - 3
Frutti di pepe lungo 12 12 Semi di Thlaspeos - 2
Frutti di pepe nero 6 3 Stirace solido - 2
Frutti di Seseleos massiliensis 2 2 Succo di acacia vera (del frutto) - 2
Fungo del larice 6 6 Succo di Hypocistidis insp. - 2
Galbano 3 1 Succo di liquirizia 6 6
Gemme di pino piceo 1 0,5 Sommit di calaminta 3 3
Gomma arabica 2 2 Sommit di centaurea minore 1 1
Herba Dictamini cretici 3 3 Sommit di camedrio 2 2
Herba Pentaphylli 3 - Sommit di Chamaepithyos 2 2
Herba Teucrii magni - 0,5 Sommit di costo ortense - 0,5
Legno d'aloe 1 0,5 Sommit di iperico perf. 2 2
Mastice 1 0,5 Sommit di maggiorana - 0,5
Mica di pane seccato 6 - Sommit di marrobbio bianco 3 3
Mirra 4 4 Sommit di polio montano 3 2
Incenso 3 3 Sommit di scordio - 6
Oppio 12 12 Terra sigillata 2 -
Opopanaco 1 1 Tragacantha - 0,5
Radice di aristolochia clemat. 1 - Vipere seccate cogli intestini - 11
Radice di pistoloch. - 1 TOTALE 221 221,5
A riportarsi 134 101,5
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Alle differenze quali-quantitative faceva riscontro una diversa modalit di preparazione; ad
esempio l'estratto di oppio si deve sciogliere nel vino secondo la Pharm. Belg. mentre
secondo la Pharm. Germ. l'oppio deve essere digerito nel vino per 24 ore, 48 per la
Pharm. Graec. etc. di tutta evidenza la difficolt di realizzare una formulazione costante
nel tempo e nelle diverse nazioni che, tramite le Farmacopee, cercavano di arrivare ad un
proprio standard. Per questo motivo la teriaca veneziana ebbe un particolare successo
perch Venezia, fiorente citt di commercio, dove era facile reperire tutti i componenti
della migliore qualit, sintetizz in una cerimonia un protocollo di fabbricazione e la
migliore qualit all'epoca possibile.
Le altre Teriache
Vi furono numerose altre formulazioni di medici arabi e latini, Oribasio, Democrato,
Esdra, Diatessaron, Peonia, Quercetano. Quest'ultimo formul una Teriaca priva di carne
di vipera e con un numero di componenti decisamente pi basso. Alla base di questa
semplificazione era anche la convinzione che un grande numero di semplici potesse
affievolirne l'azione farmacodinamica "levandosi vicendevolmente spazio.
Cos Nicol Lemery, nella sua "Pharmacope Universelle del 1618, riporta una
ricetta ridotta, addirittura senza Hedicroi, ed afferma che possedeva le medesime virt
dell'originale, rispetto al quale agiva con maggiore forza.
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Fu anche realizzata una Teriaca dei poveri, da preparare estemporaneamente.
Un'altra Teriaca famosa "l'antidoto orvietano, contro peste, febbri maligne, morsi di
bestie velenose, vaiolo e morbillo.
Il posto d'onore comunque spetta al Mitridato che, secondo Galeno, era superiore
alla Teriaca.
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Per ultima, ma non da ultima, ricordiamo la Teriaca del Nobile Collegio Romano,
che venne preparata il 10 luglio 1603 da un farmacista, Francesco Vagiolo, alla presenza
del Protomedico Giacomo Lampognana, e conteneva 60 ingredienti, per lo pi "semplici.
"Noi Giacomo Lampognano, protomedico della nobile citt di Roma ed altri, i cui
nomi sottoscritti in calce, in promo luogo abbiamo esaminato le sostanze che prepar
P.Francesco Vagiolo della Compagnia di Ges, farmacista al centro veleni nel Collegio
Romano della stessa Compagnia e le cose da fare per la preparazione della Teriaca e del
Mitridato: poi abbiamo saggiato anche labilit del predetto P.Francesco. Poi abbiamo
esaminato anche le stesse preparazioni. Poich tutte queste cose abbiamo riscontrate
idonee, giustamente abbiamo approvaro, lodato e per attestarle secondo lusanza
abbiamo sottoscritto i nostri nomi al nostro documento manoscritto ed abbiamo voluto che
fosse munito del consueto sigillo. Roma 10 luglio 1603.
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enigma terapeutico della Teriaca
La secolare e fortunata storia della Teriaca non pu non lasciare perplessi.
mai possibile che per due millenni la gente abbia creduto ciecamente alle virt di
questo farmaco, al suo miracoloso potere curativo senza critiche o proteste, plagiato dal
congiunto intervento di autorit sanitarie e politiche?
mai possibile che medici di grande prestigio, mettendo a rischio la propria dignit
professionale e sociale abbiano voluto praticare per tanti secoli una medicina magica
senza alcun riscontro nella pratica clinica e che politici ed amministratori abbiano voluto
solamente imbastire affari assai remunerativi sulla pelle del popolo?
Cerchiamo allora di analizzare questo singolare fenomeno per chiarire tanti dubbi e
perplessit.
La Teriaca presenta, certamente, un numero di componenti semplici
spaventosamente elevato ma possiamo constatare la presenza di alcune droghe capaci di
modificare i processi metabolici dell'organismo.
Al di l di ogni effetto psicoterapico e di suggestione, taluni componenti "semplici,
alla luce della moderna farmacodinamica, potevano realmente incidere magari con
efficacia transitoria- su alcune condizioni morbose, con effetti curativi o almeno palliativi.
Gli esempi da citare non sono pochi. Ricordiamo, in primo luogo, la Scilla i cui
glicosidi, simil-digitalici, hanno un sicuro effetto cardiotonico e sono stati impiegati in forma
purificata nella terapia dello scompenso cardiaco fino a pochi anni fa. L'azione sedativa ed
antidolorifica dell'Oppio fuori discussione. L'Iperico, ampiamente utilizzato per via
sistemica come antidepressivo e per via topica nelle ustioni, oggetto di numerose
ricerche cliniche. La Valeriana ha azione sedativa ed ansiolitica. Potremmo poi parlare
delle droghe ad azione lassativa, diuretica ed antiacida. Ad esempio la liquirizia ha azione
gastroprotettiva ed anche simil-aldosteronica con ritenzione idrica e salina.
Anche oggi, nella miriade di principi attivi di corrente uso, quanti sono noti per punto
di attacco, meccanismo di azione e reale efficacia clinica? Confessiamolo: non sono tutti.
Eppure nelle nostre prescrizioni questi principi attivi fanno corona con molte sostanze
estrattive o sintetiche di cui non stata ancora provata l'efficacia, ma che arricchiscono i
programmi terapeutici con soddisfazione di tutti.
Queste considerazioni ci inducono ad esprimere un sincero rispetto per un farmaco
cos longevo e cos ammirato nel corso dei secoli.
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Conclusioni
La Teriaca un mirabile, e per molti aspetti unico, esempio di sintesi, di longevit e
di contraddizioni.
Di sintesi perch, al di l della complessit della sua formulazione ha rappresentato,
per molti, la sfida dell'uomo, sempre alla ricerca di armi nuove e migliori per debellare la
malattia. Lo ha fatto mettendo insieme le piante medicinali pi potenti, i migliori medici
dell'epoca, la migliore qualit possibile ma anche magia, occultismo, commercio e potere.
In una parola stata l'espressione pi elevata del sapere medico, ma non solo questo.
Di longevit perch non conosciamo altri farmaci che possano vantare una storia
cos lunga e fortunata.
Di contraddizioni perch nella ricerca del massimo effetto, assommando le qualit
dei singoli componenti, ha associato in modo empirico un enorme numero di "semplici. Lo
stesso Galeno, che ne era sostenitore e che formul una sua Teriaca, preferiva il
Mitridato. Una corrente di pensiero di medici semplific la formulazione, rilevando analoga
efficacia, nella convinzione che tanti "semplici somministrati insieme finissero col togliersi
vicendevolmente "spazio farmacodinamico.
Al di l di queste considerazioni la Teriaca lascia un insegnamento: la necessit di
superare il dogmatismo rimettendo sempre in discussione la scienza farmacologica, che
ha anche aspetti economici e politici ma giustificata da una precisa funzione sociale.
Con questa chiave di lettura sar sempre interessante rileggere la storia della Teriaca che
dall'alto dei suoi primati osserver i corsi e ricorsi della medicina e della farmacoterapia
fornendoci sempre motivi di riflessione e di autocritica nelle nostre certezze.
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Bibliografia
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2- Girolamo Calestani Delle Osservazioni pag. 84-85 Venezia nel 1584 presso
Francesco de' Franceschi Senese
3- M. L. De Nicol Fogli volanti del XVIII secolo Homo viator, la medicina del viaggio
nel rinascimento pagg. 34-35 1999 GF edizioni scientifiche
4- Giuseppe Donzelli "Teatro Farmaceutico Dogmatico e Spagirico 1763
5- http://www.farmacieveneziane.it/teriaca.html
6- M. Fumagalli "Storia e mirabili virt del farmaco pi antico: la Teriaca di
Andromaco Notiziario Chimico Farmaceutico n.2/1997 e n.3/1997 Soc.
Edit. Farmaceutica srl Milano
7- Gianniferretti www.gianniferretti,it/teriaca.it
8- Guareschi, Albertoni, Vitali, Martori, Martel, Sabbatani - "Commentario della F.U.
Italiana e dei medicamenti in generale vol II ed. UTET Torino 1897
9- Bartolomeo Maranta - "Della Theriaca et del Mithridato Venezia 1575 ed.
Marcantonio Olmo
10- Nuovo receptario composto dal famosissimo collegio degli eximii doctori della arte et
medicina della inclita cipta di Firenze - 1498
11- Pazzini - La medicina nella storia, nell'arte, nel costume Bramante Editrice Milano
1968 pag, 133-210
12- "Pharmacope Universelle Nicolas Lemery 1968 Paris, ed. Laurent D'Houry
13- "Pharmacy throught the ages from the beginnins to modern times Farmitalia
Carlo Erba
14- F. Sbarigia "La Teriaca il rimedio prescritto dai medici per diciotto secoli Nobile
Collegio Chimico Farmaceutico di Roma Universitas Aromatariorum
Figure
1 - Formulazione della Teriaca secondo Andromaco pag.6
3
2 - Validit terapeutica nel tempo degli elettuari pag. 9
10
3 - Preparazione dei Trocisci di vipera - pag. 10
10
4 Preparazione dei Trocisci di Scilla ed altri - pag. 11
10
5 Le Virt della Teriaca - pagg. 16 e 18
3
6 Le attivit commerciali della Repubblica Veneta: navi di fronte a San Marco pag. 19
3

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