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"Ho sempre creduto che ci sia ben poco merito nella virt e ben poca colpa nell'errore" Fabrizio De Andr
Indice
1 - Premessa
7 - Bibliografia
1 - Premessa
Questo lavoro nasce dalla voglia di sviluppare un discorso organico che leghi le conoscenze acquisite durante l'anno scolastico alla mia personale passione per le canzoni e le idee del cantautore genovese. Ci ha richiesto una profonda analisi dell'opera e della vita di De Andr (le fonti da me utilizzate sono elencate nella bibliografia) oltre che un lungo lavoro di raccolta e selezione dei tanti riferimenti ad autori presenti nei programmi didattici nella produzione deandreiana. Le tante influenze che confluiscono nel pensiero di questo artista mi hanno portato alla realizzazione di una tesina all'insegna dell'interdisciplinariet, rendendo di fatto esigui i confini che dividono una materia da un'altra. Questa scelta atta a sviluppare un discorso omogeneo che sappia proporre un quadro generale dei temi e delle idee fondamentali in De Andr, legandole al contesto storico in cui il cantautore vive e ai concetti che hanno influenzato pi o meno direttamente il suo pensiero. Tuttavia l'analisi da me realizzata in questo lavoro risente molto dei normali limiti imposti alla mia esposizione, pertanto non ho potuto soffermarmi su aspetti che, seppur importanti, avrebbero deviato l'elaborato dal suo fine ultimo ovvero quello di offrire un quadro completo ma originale dell'opera di De Andr.
Sulla scia delle proteste e dei duri scontri, l'ormai noto Faber (soprannome datogli da Paolo Villaggio, suo grande amico e conoscente) pubblica nel 1970 La buona novella, LP tratto dalla lettura di alcuni vangeli apocrifi. Nel pieno dei fervori e delle lotte studentesche, il disco fu poco apprezzato da buona parte del pubblico che vedeva in De Andr una cassa di risonanza per le istanze rivoluzionarie. Ad un anno di distanza esce Non al denaro, non all'amore n al cielo (1971), contenete canzoni ispirate ad alcuni personaggi presenti nell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Inserito nell'ormai ben radicata cultura consumistica, il lavoro deandreiano mirava a focalizzare l'attenzione sull'importanza di vivere una vita libera e pura, libera dagli schemi e dai retaggi sociali che ne impediscono la crescita spontanea. Dopo cinque anni dal fatidico '68 usc finalmente il quarto e ultimo concept album della sua carriera: Storia di un impiegato. L'album, visto dai pi in ritardo rispetto all'onda di protesta, fu scritto principalmente allo scopo di creare nuove speranze e mettere in chiaro le idee dell'autore stesso. De Andr si espresse cos al Corriere della Sera in merito:
Quando uscito "Storia di un impiegato" avrei voluto bruciarlo. Era la prima volta che
mi dichiaravo politicamente e so di aver usato un linguaggio troppo oscuro, difficile. L'idea del disco era affascinante. Dare del Sessantotto una lettura poetica, e invece venuto fuori un disco politico. E ho fatto l'unica cosa che non avrei mai voluto fare: spiegare alla gente come comportarsi.
Dopo l'uscita di Canzoni (1974), contenete alcune traduzioni di cantanti stranieri come Leonard Cohen, Georges Brassens e Bob Dylan e Volume VII (1975) scritto a quattro mani con Francesco De Gregori, nel 1978 De Andr pubblica l'album Rimini, focalizzando l'attenzione sui sogni e sulle tragedie dei giovani figli di operai o piccoli imprenditori, costretti in un ambiente che vede nella vita famigliare l'unica via alla realizzazione della vita. Gli "anni di piombo", contrassegnati da stragi di matrice politica, hanno lasciato un forte segno nell'opinione pubblica e rafforzato il consenso verso i partiti pi moderati. Le tensioni internazionali tra le due grandi superpotenze sono ancora al centro dell'attenzione e la Guerra Fredda sembra ben lungi dal definirsi conclusa. Nel 1979 il cantautore genovese fu rapito insieme all'allora convivente Dori Ghezzi in Sardegna restando alla merc dei loro aguzzini per quattro mesi. Anche da questa esperienza l'artista trarr ispirazione per l'album Fabrizio De Andr (1981) che presenta in copertina l'emblematica figura di un indiano americano a cavallo.
Il disco parla appunto di indiani e sardi, due popoli lontani e vicini allo stesso tempo: entrambi ghettizzati e usurpati della propria terra ed entrambi in forte sintonia con la natura. Faber da qui in avanti esalter la purezza dei "servi disobbedienti ", e lo far fino alla fine della sua vita attraverso gli ultimi tre album scritti a diversi anni l'uno dall'altro: Cruza de m (1984), Le nuvole (1990) e Anime Salve (1996).
percorrono. Ed ancora un affresco sulle minoranze, sulla necessit di difendersi da parte di chi non accetta "le leggi del branco", su coloro insomma che devono pagare per difendere la propria dignit: gli unici che attraversando l'emarginazione e la solitudine riescono ancora a "consegnare alla morte una goccia di splendore"".
Ma se la sofferenza la nostra grande insegnante sin dall'infanzia, come possiamo giudicare le azioni di un altro uomo ed etichettarle come giuste o sbagliate? Se queste azioni non sono altro che il frutto dell'esperienze pregresse, esiste realmente un metro di giudizio dei peccati e delle virt? De Andr dichiara fin da subito il suo punto di vista in una delle prime canzoni da lui scritte, La citt vecchia :
Se tu penserai, se giudicherai da buon borghese li condannerai a cinquemila anni pi le spese ma se capirai, se li cercherai fino in fondo se non sono gigli son pur sempre figli vittime di questo mondo.
Al di l della chiara opposizione tra la morale definita "borghese" che ha bisogno dei colpevoli e dei santi per punire il diverso da s e la morale deandreiana che poggia sullo scetticismo etico, un' assoluta negazione di una giusta via da seguire, il testo rende evidente come De Andr non creda possibile giudicare il percorso di vita altrui, sia esso quello di un assassino o di un rispettabile padre di famiglia, poich le vicissitudini che hanno portato a tali esiti non sono addebitabili all'individuo che ne vittima. Possiamo ritrovare questo concetto in una delle ultime canzoni scritte da Faber, ovvero Khorakhan (a forza di essere vento) :
e se questo vuol dire rubare questo filo di pane tra miseria e sfortuna allo specchio di questa kampina ai miei occhi limpidi come un addio lo pu dire soltanto chi sa di raccogliere in bocca il punto di vista di Dio
Nel testo a parlare una bambina appartenente alla trib rom di provenienza serbomontenegrina dei Khorakhan. Il testo, oltre a mostrare come l'idea etica di De Andr sia rimasta costante in tutta la sua vita, ci porta a considerare il tema della diversit e del valore che nella nostra societ assume questo concetto.
7 - Bibliografia
- Avalle, U. Maranzana, M. (2005), Pensare ed educare Vol.III, Paravia. - Bugoni, B. Giuffrida, R. (2004), Accordi Eretici, Rizzoli. - Coveri, L. (2004), I dialetti (e le lingue) di De Andr, in Trasparenze, Edizioni San Marco dei Giustiniani. - D'Isa, L. (2009), Psicologia generale, evolutiva e sociale, Hoepli. - Fornero, G. (2000), Protagonisti e testi della filosofia Vol. D Tomo I, Paravia. - Romana, C. G. (2009), Smisurate preghiere. Sulla cattiva strada con Fabrizio De Andr, Arcana Edizioni.