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Il Samurai d’Argento racchiude nella sua essenza le dottrine e la filosofia degli antichi
Samurai:
Non è quindi un caso che sia stato ideato come la massima onorificenza da destinare a
coloro che hanno dedicato la loro vita a queste discipline dispensando ai loro allievi, atleti,
colleghi, quelle stesse virtù che resero immortali le figure dei samurai.
Queste figure professionali sono proprio quegli Istruttori e/o Maestri di arti marziali e sport
da combattimento che accolgono nelle loro palestre anche ragazzi difficili che poi, come in un
miracolo di pura umanità, diventano eroi in una società che sembra allontanare da tutto e da tutti
queste virtù che, in tempi moderni, rendono appunto eroi gli uomini normali.
Se è vero che le arti marziali o gli sport da combattimento sono attività dure e rigorose, è
anche vero che proprio qui si affina il senso di appartenenza, si acquisiscono sicurezze, ci si
innamora del rispetto e dell’educazione; si conosce la lealtà e si fa proprio il coraggio.
Grandi maestri di Kung Fu, Boxe, Judo, Aikido, Karate, Lotta…. sono stati punti di
riferimento per tanti ragazzi che hanno avuto, nel loro futuro, soddisfazioni personali, sportive e
professionali.
I vecchi principi base delle antiche arti marziali hanno avuto poi nel tempo un’evoluzione
che viaggiava pari passo con l’evoluzione dell’uomo, delle sue particolarità fisiche ed intellettuali.
Seppur facendo riferimento agli antichi principi, i migliori Maestri hanno saputo poi evolvere le
pratiche di insegnamento e le loro applicazioni, tanto da permettere a chiunque di poter
frequentare anche brevi corsi di difesa personale o, nei casi più evoluti, di arrivare ad inserire nei
programmi di studio dei reparti speciali militari e delle forze dell’ordine, adeguati corsi di
autodifesa e tecniche di combattimento.
Il Samurai d’Argento premia quindi, ogni anno, quei Maestri la cui veste morale, educativa e
marziale sia integra e perfetta nel racchiudere le sette virtù degli antichi guerrieri giapponesi.