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La schiena è inclinata nel saluto, senza piegare la testa e senza staccare i glutei dai
talloni.
Nella tradizione marziale la testa non deve mai abbassarsi al punto di perdere di vista le mani della
persona che si trova davanti, esponendosi così alla possibilità di un attacco improvviso ed
imparabile dell'avversario.
Nonostante ciò, all'interno del Dojo, per rispetto e fiducia verso il maestro e i propri compagni, lo
sguardo viene abbassato completamente.
Tale atteggiamento è un’eredità delle antiche tradizioni guerriere dei samurai che permetteva loro
di sguainare la spada anche da una posizione svantaggiosa.
Il saluto al lato d’onore esprime riconoscenza dei praticanti e il suo significato recondito si basa sul
principio filosofico che qualsiasi uomo deve rivolgere la sua attenzione a qualcosa di grande ed
importante prima di se stesso.
Sensei ni re, si riferisce al saluto al Maestro, a colui che coincide con l'anello di congiunzione della
catena della trasmissione. Il termite Sensei viene attribuito automaticamente a coloro che
insegnano le Arti Marziali. Anche questo saluto è parte della sottomissione dell'ideale.
Sensei come uomo non sta più in alto rispetto ad un allievo, ma come portatore dell'ideale,
l'allievo lo saluta in segno di rispetto del più alto.
Lo stesso significato hanno la forma di Senpai ni rei e Shihan ni rei. Senpai ni rei: è il saluto
all'anziano il quale insegna agli allievi dello stesso ordine come Sensei. A nessun inferiore è
concesso di mettere la propria opinione al di sopra della sottomissione all'ideale.
Sullo stesso principio si fonda il saluto di coloro che hanno gradi minori rispetto a chi ha più gradi.
Shihan (oppure Hanshi) invece designa i gradi Budo del livello RI della Via. Questi Maestri
altamente onorati, stanno al di fuori della piramide e si trovano insieme agli allievi nel Dojo solo in
circostanze particolari.