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ARCHITETTURA E LUCE Volevo parlare del rapporto tra architettura e luce ed in particolare del significato che la luce ricopre

per due grandi maestri come Le Corbusier e Louis Kahn. Innanzitutto bisogna dire che la luce ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nellarchitettura: nei templi dellantico Egitto si realizzavano pozzi di luce per incanalare i raggi solari verso punti precisi, rafforzando il significato simbolico delledificio religioso: ad esempio nel tempio di Abu Simbel a met ottobre e met febbraio viene illuminato il volto della statua del faraone. Nellantro della Sibilla a Cuma invece la luce pu entrare dalle parti del cunicolo e lo rende molto meno opprimente. E corridoi simili a quello della Sibilla si trovano anche nellIndian Institute of Management di Kahn. Grandi occhi di luce, simili a quello del Pantheon, sono presenti anche nel parlamento del Bangladesh a Dacca di Kahn. Importantissima era la luce anche nelle cattedrali gotiche, dove per la luce veniva filtrata e colorata dalle grandi vetrate. La luce quindi pu essere incanalata o diretta, concentrata o diffusa, oppure dare vita ad uno spazio o ad un oggetto per contrasto oppure illuminandolo e pu arrivare o dal basso o dallalto. Inoltre la luce pu riflettere gli oggetti sullacqua o creare ombre, quindi raddoppiare gli oggetti. Sia Kahn che Le Corbusier utilizzano il metodo di incanalazione della luce. Nel convento della Tourrette Le Corbusier pone sopra la sacrestia le mitraillettes, aperture romboidali inclinate verso sud che diffondono la luce allinterno. La cripta sotto la cappella laterale invece illuminata dai cannoni di luce, tre cilindri con diverso orientamento e colore che danno luminosit ad una serie di altari posti ad altezze differenti e tingono il cemento di rosso, bianco e blu. La luce entra per in modo diffuso e non si capisce da dove provenga. Anche Louis Kahn sfrutta il light well (pozzo di luce) nellIndian Institute of Management ad Ahmedabad, per far penetrare con forza allinterno la luce esterna. Per Kahn tutta la materia luce, la luce che, quando termina di essere luce diventa materia. Per questo dice che la scelta delle colonne una scelta di luce. Negli edifici antichi, le colonne erano unespressione della luce. Luce, buio, luce, buio, luce. La luce quindi crea pu creare lo spazio per contrasto, vuoto pieno, chiaro scuro. Per Siegfried Giedion la luce che d la sensazione dello spazio. Luce e spazio sono inscindibili. Se si elimina la luce il contenuto emotivo dello spazio scompare e diventa impossibile coglierlo. La luce dunque non solo crea gli spazi, pu fare molto di pi, produrre sensazioni, emozioni, effetti ben calcolati. In questo Le Corbusier un maestro: nella foto scattata allinterno della cappella di Ronchamp si vede come la luce arrivando dallalto in contrasto con il buio circostante investa quasi di sacralit il gruppo di fedeli che sta pregando. E questo contrasto tra la forte luce sulla cappella e la luce pi flebile proveniente dalla navata ben calcolato da Le Corbusier e spiegato nella sua opera completa. Alla navata la luce fornita dalle aperture (le cui posizioni sono calcolate tramite il modulor) sulla parete ispessita per creare particolari effetti di luce. I vetri sono anche colorate e attraverso essi si possono vedere le nuvole, le foglie che cadono, i passanti, ma rifiuta lidea di grandi vetrate come nelle chiese gotiche perch le ritiene destinate ad unarchitettura ormai passata. Inoltre sulla chiesa della Tourrette Le Corbusier scrive che evoca una sensazione di silenzio e riflessione grazie alla luce ben disposta. La luce pu essere considerato anche un materiale dellarchitettura. Ad esempio Le Corbusier nella Chiesa di Firminy, semplicemente forando, anche se con uno schema ben calcolato, un muro, trasforma la parete in beton brut, quindi un materiale povero, in un cielo stellato. La luce dunque, se sapientemente adoperata, riesce anche a nobilitare i materiali.

Larchitettura il gioco sapiente, rigoroso e magnifico dei volumi assemblati nella luce. (Le Corbusier)

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